5
Il dilemma del prigioniero può essere esteso anche ai
contesti di gruppo.
In questo caso, al gioco partecipano più persone e ognuno
deve scegliere se appartenere (cooperare) o meno
(competere) ad un gruppo.
Percentuale di altre persone
che appartengono al gruppo
0 25 50 75 100
Appartenere al gruppo -25 -15 -5 +5 +15
Non appartenere al gruppo -15 -5 +5 +15 +25
7
Le trappole sociali sono dilemmi sociali in cui le
azioni che a breve termine risultano proficue per
l’individuo, producono, con il passare del tempo, costi
condivisi da tutti gli individui coinvolti.
9
I recinti sociali sono dilemmi sociali in cui le azioni
che a breve termine risultano costose per l’individuo a
lungo termine si rivelano proficue per la comunità.
11
L’interdipendenza
La teoria dell’interdipendenza (Kelley & Thibaut, 1978), nel
tentativo di prevedere la cooperazione e la competizione,
prende in considerazione quattro caratteristiche
dell’interdipendenza.
13
La teoria dell’interdipendenza spiega anche i motivi per cui
una persona a volte supera il proprio interesse. Per farlo
parte dalla distinzione tra matrice data e matrice effettiva.
• La matrice data rappresenta le preferenze edonistiche,
ovvero il benessere per il sé. Essa raccoglie i risultati
dell’individuo in base alle azioni sue e a quelle dell’altra
persona. In base a questa matrice si sceglierà di
mettere in atto il comportamento che porta il maggior
beneficio personale.
• La matrice effettiva rappresenta tutte le preferenze
dell’individuo e non solo quelle edonistiche.
Secondo la teoria dell’interdipendenza quando una persona
supera il proprio interesse trasforma la matrice data in
matrice effettiva.
Il concetto di trasformazione si riferisce al superamento
del proprio interesse immediato a favore di interessi a
lungo termine. 14
Le fonti della trasformazione
Le fonti della trasformazione prendono in esame le ragioni
per cui gli individui fanno scelte cooperative o competitive.
Le disposizioni interpersonali
In questa categoria rientrano le fonti di trasformazione che
derivano dalle caratteristiche di personalità degli individui.
Una di queste è l’orientamento verso il valore sociale, tale
caratteristica di personalità indica il grado in cui un
individuo è prosociale, individualista o competitivo.
• I prosociali vogliono aumentare i risultati congiunti e
desiderano l’uguaglianza fra i risultati.
• Gli individualisti cerano di aumentare i propri risultati in
senso assoluto.
• I competitivi desiderano aumentare i propri risultati
rispetto a quelli degli alti.
15
I prosociali tendono alla cooperazione, mentre gli
individualisti e i competitivi alla competizione.
17
Le coppie svolgevano per 40 volte di seguite il gioco
del dilemma del prigioniero. Ogni 10 sessioni si
chiedeva a ciascun partecipante se gli scopi dell’altra
persona fossero cooperativi o competitivi.
19
La strategia tit-for-tat (occhio per occhio) è un tipo di
strategia che può essere utile quando si interagisce
con una persona che non si conosce. Essa si basa sul
comportamento altrui e consiste nell’iniziare con una
mossa cooperativa e continuare imitando la scelta
precedente dell’altra persona.
20
I partecipanti svolgevano il dilemma del prigioniero
insieme ad un complice dello sperimentatore che era
istruito ad avere, in base alla condizione, tre tipi
diversi di strategia:
• cooperazione al 100%,
• competizione al 100%
• tit-for-tat.
21
I risultati mostrano che la cooperazione genera
cooperazione solo nei partecipanti prosociali. Al contrario,
la competizione genera competizione in tutti. La strategia
tit-for-tat, infine, genera cooperazione sia nei prosociali sia
negli individualisti. Gli unici a non essere in grado di
cooperare sono i competitivi.
Percentuale di scelte cooperative
100
90
80
70
60 Strategia del partner
50 Cooperativa
40 Tit-for-tat
30 Competitiva
20
10
0
Prosociale Individualista Competitivo
Orientamento al valore sociale 22
Gli effetti della comunicazione
Dawes et al., (1977) hanno condotto un esperimento per
verificare gli effetti della comunicazione sulla cooperazione.
L’ipotesi era che la comunicazione avrebbe aumentato la
cooperazione solo quando era pertinente al dilemma sociale
oggetto del compito.
Nell’esperimento vi erano quattro condizioni sperimentali.
• Condizione di non comunicazione. I soggetti lavoravano
indipendentemente per 10 minuti ad un compito.
• Condizione di comunicazione non pertinente. I soggetti
potevano parlare di varie questioni per 10 minuti, purché non
riguardassero il dilemma sociale.
• Condizione di comunicazione pertinente. I soggetti potevano
parlare per 10 minuti delle scelte riguardanti il dilemma sociale,
senza, comunque, anticipare le loro scelte.
• Condizione di comunicazione pertinente con anticipazione
delle scelte. I soggetti potevano parlare per 10 minuti delle
scelte riguardanti il dilemma sociale e potevano anche antipare
quali sarebbero state le loro scelte, senza, comunque, essere
23
vincolati a rispettarle.
I risultati mostrano che la comunicazione tra i partecipanti
è efficace nel generare cooperazione purché sia pertinente
al dilemma sociale oggetto del compito.
100
Percentuale di scelte cooperative
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Nessuna Irrilevante Rilevante Anticipazione
Comunicazione
24
Caratteristiche della relazione
La trasformazione può anche dipendere dalle
caratteristiche di una relazione. In particolare, si è visto
che sono tre gli elementi fondamentali di una relazione che
determinano la trasformazione.
• la soddisfazione,
• la mancanza di alternative,
• le risorse investite.
26
Le norme sociali
Le norme sociali sono un insieme di regole che stabiliscono
come comportarsi. Le trasformazioni possono anche
diventare norme sociali.
27
Differenze tra diadi e gruppi
Ci sono tre differenze tra il comportamento degli individui
quando devono cooperare o competere in una situazione
diadica o in una situazione di gruppo.
28
In generale si rileva un calo della cooperazione nei gruppi
rispetto alle diadi. Questo dipende da varie ragioni.
• Con l’aumentare delle dimensioni del gruppo aumenta
l’anonimato.
• Nei gruppi diminuisce il senso di efficacia dei propri
sforzi per ottenere risultati collettivi.
• Nei gruppi grandi le persone tendono a sentirsi meno
responsabili dell’efficacia dei risultati.
30
La terza parte può svolgere vari ruoli all’interno di un
conflitto. Secondo Sheppard (1984) i ruoli assunti
dalla terza parte derivano dalla presenza o assenza di
due tipi di controllo.
31
Ruoli della terza parte
Controllo del processo
Assente Presente
Controllo Assente Impeto Mediazione
della
decisione Presente Giudizio Inquisitoriale
33
Ruoli della terza parte
34
• Il mediatore sceglierà l’inazione quando non è
preoccupato per le aspirazioni delle due parti ed è alta la
probabilità che le due parti trovino un terreno comune. In
questo caso, il mediatore lascerà che le due parti se la
sbrighino da sole.
• Quando sia la preoccupazione per le aspirazioni sia la
probabilità di trovare un terreno comune sono alte il
mediatore adotterà la strategia di integrazione. In
questo caso tenterà di capire i desideri e gli interessi delle
parti e proporrà soluzioni che soddisfino entrambe.
• Il mediatore sceglierà la strategia della compensazione
quando è alta la preoccupazione per le aspirazioni ed è
poco probabile che si trovi un terreno comune. In questo
caso, il mediatore tenterà di invogliare le parti a fare delle
concessioni.
• Quando non c’è preoccupazione per le aspirazione ed è
bassa la probabilità di trovare un accordo, il mediatore
adotterà la strategia della pressione, ricorrendo alla
persuasione o alla minaccia. 35
Le soluzioni strutturali
Le soluzioni strutturali alterano la struttura della soluzione
in modo da stimolare la cooperazione.
• Cambiamento nella struttura del risultato. Questo
tipo di cambiamento ha come obiettivo di ricompensare
la cooperazione e punire la competizione.
Sono efficaci perché rendono più allettante la
cooperazione e perché fanno crescere le aspettative
circa la cooperazione degli altri.
I cambiamenti della struttura del risultato, per
funzionare devono essere percepiti efficaci nel favorire
il benessere collettivo e corretti, nel senso che i costi
per il raggiungimento dei risultati devono essere
condivisi. Inoltre, gli individui devono essere in
grado di effettuare la scelta cooperativa.
• Cambiamenti nella struttura della decisione. In
questo tipo di cambiamenti si designa una persona a
36
prendere la decisione.