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Le sventure di Odisseo

Il viaggio di ritorno di Odisseo in patria dura dieci lunghi anni, durante i quali l’eroe è protagonista
di numerose avventure. In ognuna di esse è rilevante e decisivo l’intervento delle divinità.
Gli dei avevano una grande importanza nella vita umana poiché decidevano la sorte degli uomini,
soprattutto Zeus, il Dio della Terra e del cielo, che pesava i destini sulla bilancia del Fato. L’inizio
delle peripezie del viaggio di ritorno del re di Itaca verso la sua reggia ha luogo proprio con un
episodio di carattere divino. Esso è l’avvenimento in cui Ulisse acceca il ciclope Polifemo, cioè il
figlio di Poseidone; questo rappresenta il momento in cui il dio dei mari inizia a scagliare su di lui
delle calamità, se pur, nella guerra di Troia, si fosse schierato dalla parte degli Achei.
In seguito il saggio uomo viene soccorso da Calipso, che lo rinchiude per sette anni nell’isola di
Ogigia. La ninfa vive in una bellissima grotta che viene rappresentata dall’autore del poema come
un vero e proprio paradiso terrestre; è definito come un paesaggio che emana serenità e non
problemi esistenziali. La donna è innamorata del naufrago e addirittura, per farlo rimanere nella sua
casa, gli offre il dono dell’immortalità e lui lo rifiuta. La dea Atena, che lo protegge, chiede l’aiuto
di Zeus per liberarlo e quest’ultimo invia il messaggero Ermes in modo da farlo partire.
Dopo la sua ripartenza, Odisseo affronta una tempesta, mandata da Poseidone, e finisce sulle rive
dell’isola dei Feaci. In questo luogo viene salvato da Nausicaa, la figlia del re e della regina, la
quale non lo identifica come l’astuto ellenico, si innamora perdutamente di lui e lo porta nel palazzo
reale. La sera, un cantore di corte, inizia a decantare il ritorno degli Argivi in patria e Odisseo si
commuove dal dolore, perciò gli altri lo riconoscono.
Da qui inizia un grande flashback, nel quale il protagonista del poema racconta tutte le peripezie da
lui stesso affrontate sino a quel momento, che lo hanno portato a conoscere tantissime nuove
culture, come i Mangiatori di Loto, la maga Circe, Eolo e le vacche del Dio Sole.
Tutti questi avvenimenti corrispondono ad uno dei tre filoni narrativi del racconto, mentre gli altri
due sono la Telemachia, ovvero il viaggio di Telemaco, e la vendetta contro i Proci. Ciò rappresenta
in parte la complessità di questo componimento.
Alla luce di tutte queste affermazioni si può delineare una trama piuttosto complicata, anche dal
punto di vista narratologico dato che l’intreccio, come detto in precedenza, non segue la fabula, per
via di sfasature temporali.

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