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Esame scritto di GEOMETRIA

(Ing.Gestionale) 8 Giugno 2022


COGNOME e NOME (in stampatello)

Calcolatrice, telefoni, tablet, smartwatch non ammessi. Scrivere lo svolgimento


in questo foglio nelle due facciate

Esercizio 1. Si consideri l’insieme


A = {z ∈ C | Im(z 4 ) ≥ 0}.
Dire se A è un R-sottospazio vettoriale di C e rappresentarlo graficamente con
un disegno.
SVOLGIMENTO
Se z = r(cos θ + i sin θ) è un numero complesso rappresentato in forma trigono-
metrica, allora z 4 = r4 (cos(4θ) + i sin(4θ)), e quindi Im(z 4 ) = r4 sin(4θ).
Cerchiamo quindi i numeri complessi tali che r4 sin(4θ) ≥ 0. Ciò accade se e solo
se z = 0 o sin(4θ) ≥ 0. Per ogni φ ∈ R
sin φ ≥ 0 se e solo se 0≤φ≤π (mod 2π),
quindi dobbiamo avere che
0 ≤ 4θ ≤ π (mod 2π)
π
0≤θ≤ (mod π/2).
4
L’insieme A è quindi l’unione di 4 settori di piano, come in figura.

A non è un R-sottospazio √vettoriale di C perché non è chiuso per somma. Per


esempio abbiamo che 12 e 23 i appartengono entrambi ad A, avendo come argo-
menti 0 e π/2 rispettivamente, ma la loro somma ha argomento π/3 e quindi per
quanto detto non appartiene ad A.

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(Ing.Gestionale) 8 Giugno 2022
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Esercizio 2. Si consideri il sistema lineare parametrico



−2x + y
 =t+4
(t + 2)x + y − 2z =3

4x + (t + 2)y + (t + 1)z = 1.

Discutere la risolubilità del sistema al variare del parametro reale t.


SVOLGIMENTO
Si devono studiare i ranghi delle matrici associate al sistema.
 
−2 1 0 t+4
 t+2 1 −2 3 .
4 t+2 t+1 1
Il determinante della matrice dei coefficienti è (sviluppando lungo la prima riga)
−2(t + 1 + 2t + 4) − (t2 + 3t + 2 + 8) = −(t + 4)(t + 5).
Pertanto se t ̸= −4, −5 sia la matrice dei coefficienti che la matrice completa
hanno rango 3, ed il sistema ha un’unica soluzione.
Se t = −4 abbiamo la matrice
 
−2 1 0 0
 −2 1 −2 3  ;
4 −2 −3 1
il minore formato dalle ultime tre colonne ha determinante 7, quindi il rango
della matrice completa è 3, che è maggiore del rango della matrice dei coefficienti.
Pertanto in questo caso il sistema non ha soluzione.
Se t = −5 abbiamo la matrice
 
−2 1 0 −1
 −3 1 −2 3  ;
4 −3 −4 1
il minore formato dalle ultime tre colonne ha determinante 20, quindi anche in
questo caso il sistema non ha soluzione.
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Esercizio 3. Sia F = {(−1, 1, 0, 1), (0, 1, 2, 0), (1, 1, 0, 1), (0, 0, 0, 1)} una base di
R4 e sia f : R4 → R4 l’applicazione lineare definita da
 
2 −1 1 1
 1 1 −1 1 
 1 −2 2 0  .
MF (f ) =  
3 −3 3 1
con k ∈ R.
a) Calcolare f (1, 2, 3, −1)
b) Determinare una base e la dimensione di Imf, di Kerf e di Imf ∩ Kerf .
c) Determinare, se esiste, una applicazione g : R4 → R4 con g ̸= f tale che
Imf = Img e Kerf = Kerg
SVOLGIMENTO Chiamiamo v1 , . . . , v4 i quattro vettori che formano la base
F . La matrice di cambiamento di base dalla base F alla base canonica è la
matrice  
−1 0 1 0
 1 1 1 0 
P = 0 2 0 0 .

1 0 1 1
parte a
   −1  
−1 0 1 0 2 −1 1 1 −1 0 1 0 1
 1 1 1 0   1 1 −1 1   1 1 1 0   2 
f (1, 2, 3, −1) =   
 0 2 0 0   1 −2 2 0   0 2 0 0   3
  =

1 0 1 1 3 −3 3 1 1 0 1 1 −1
   
−1 −1 1 −1 −1/2 1/2 −1/4 0 1
 4 −2 2 2  0
  0 1/2 0   2 
 
= =
 2 2 −2 2   1/2 1/2 −1/4 0   3 
6 −6 6 2 0 −1 1/2 1 −1
    
1 1 −1 −1 1 1
 −1 1 −3/2 2   2   −11/2 
= −2 −2
 = .
2 2   3   −2 
0 4 −5 2 −1 −9
Alternativamente, senza usare la matrice P , possiamo notare che
1 3 3 3
(1, 2, 3 − 1) = − v1 + v2 + v3 − v4
4 2 4 2
e quindi
1 3 3 3 1
f (1, 2, 3−1) = − f (v1 )+ f (v2 )+ f (v3 )− f (v4 ) = − (2v1 +v2 +v3 +3v4 )+
4 2 4 2 4
3 3 3
+ (−v1 + v2 − 2v3 − 3v4 ) + (v1 − v2 + 2v3 + 3v4 ) − (v1 + v2 + v4 ) =
2 4 2
11 7 9
= − v1 − v2 − v3 − v4 = (1, −11/2, −2, −9)
4 4 2
parte b
Osserviamo che nella matrice
 
−1 −1 1 −1
 4 −2 2 2 
P MF (f ) =  
 2 2 −2 2 
6 −6 6 2
le prime due colonne sono indipendenti, visto che il determinante del minore 2×2
in alto a sinistra è 6. Inoltre la terza colonna è uguale alla seconda, mentre la
terza riga è proporzionale alla prima. Orlando il minore 2 × 2 già considerato
con la quarta riga e colonna e calcolando il determinante otteniamo
 
−1 −1 −1
det  4 −2 2  = −(−4 + 12) + (8 − 12) − (−24 + 12) = −8 − 4 + 12 = 0,
6 −6 2
e quindi la matrice P MF (f ) ha rango esattamente due; pertanto le prime due
colonne formano una base dell’immagine di f .
Alternativamente, senza usare la matrice P , possiamo eseguire l’eliminazione
di Gauß e trovare che la matrice MF (f ) ha rango 2. Possiamo poi osservare
che le sue prime due colonne non sono proporzionali e confludere che i vettori
f (v1 ), f (v2 ) sono una base dell’immagine. Svolgendo i calcoli come prima abbi-
amo
f (v1 ) = 2v1 + v2 + v3 + 3v4 = (−1, 4, 2, 6)
f (v2 ) = −v1 + v2 − 2v3 − 3v4 = (−1, −2, 2, −6).
Per trovare una base del nucleo di f consideriamo la matrice
    
2 −1 1 1 −1/2 1/2 −1/4 0 −1/2 1/2 −3/4 1
1 1 −1 1 0 0 1/2 0   −1 −1 1 1
MF (f )P −1 = 
     
 1 −2 2 0   1/2 1/2 −1/4 0  =  1/2 3/2 −7/2 0
 .

3 −3 3 1 0 −1 1/2 1 0 2 −5/2 1
Dalla quarta riga vediamo che una soluzione (x, y, z, t) del sistema lineare omo-
geneo associato deve avere y = 54 z − 21 t e dalla seconda riga deve avere x =
−( 54 z − 12 t) + z + t = − 41 z + 32 t. Sappiamo che il rango della matrice deve essere
due e quindi il nucleo di f è generato dai vettori (−1, 5, 4, 0) e (3, −1, 0, 2), che
ne formano una base.
Alternativamente, senza usare la matrice P , possiamo prendere come base del
nucleo i vettori le cui coordinate rispetto alla base F generino lo spazio delle
soluzioni del sistema lineare omogeneo associato alla matrice MF (f ).
Osserviamo che i quattro vettori (−1, 4, 2, 6), (−1, −2, 2, −6), (−1, 5, 4, 0), (3, −1, 0, 2)
sono linearmente indipendenti, infatti
   
−1 4 2 6 −1 4 2 6
 −1 −2 2 −6   0 −6 0 −12 
det 
 −1 5 4 0  = det  −1 5 4 0  =
  
3 −1 0 2 3 −1 0 2
   
−1 2 6 −1 4 2
= −6 det  −1 4 0  − 12 det  −1 5 4  =
3 0 2 3 −1 0
= −6(−8 − 72 + 4) − 12(48 + 2 − 30 − 4) = 456 − 192 = 264 ̸= 0.
Quindi R4 = im(f ) + ker(f ), e quindi per la formula di Grassmann
im(f ) ∩ ker(f ) = {0}.
(Lo stesso ragionamento funziona mettendo insieme i vettori di qualunque base
di im(f ) e ker(f ), non necessariamente le basi trovate in precedenza)
parte c
Infine, basta considerare g = 2f per trovare un’applicazione lineare diversa da f
ma con lo stesso nucleo e la stessa immagine di f .
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Esercizio 4. Data la sfera S di equazione x2 + y 2 + z 2 + 2y = 0 , determinare:


a) le coordinate del centro di S e il raggio di S;
b) il centro e raggio della circonferenza intersezione della sfera S con il piano
π : x + y − z = 0.
SVOLGIMENTO
L’equazione della sfera si può riscrivere come
x2 + (y + 1)2 + z 2 = 1,
da cui si vede subito che il centro della sfera è C = (0, −1, 0) ed il raggio è 1.
La retta r passante per C e perpendicolare a π ha forma parametica

x = t

r : y = t − 1 t ∈ R,

z = −t

e la proiezione ortogonale di C su π, data dall’intersezione di r e π, corrisponde


al valore del parametro tale che
(t) + (t − 1) − (−t) = 0,
cioè t = 1/3, e dunque al punto C ′ = (1/3, −2/3, −1/3), che è quindi il centro
della circonferenza considerata.
Applicando il teorema di Pitagora troviamo che il raggio della circonferenza è
s   r
p 1 1 1 2
1 − d(C, C ′ )2 = 1 − + + = .
9 9 9 3
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Esercizio 5. Si consideri la forma quadratica


q(x, y, z) = 2x2 + 4xy + 5y 2 − 12z 2
a) Stabilire il segno di q(x, y, z)
b) Sia A la matrice simmetrica reale associata a q(x, y, z), determinare una
matrice ortogonale P e una matrice diagonale ∆ tali che ∆ =t P AP.
SVOLGIMENTO
La matrice associata alla forma quadratica q è
 
2 2 0
A =  2 5 0 ,
0 0 −12
il cui polinomio caratteristico è
 
X −2 −2 0
det  −2 X −5 0  = (X + 12) ((X − 2)(X − 5) − 4) =
0 0 X + 12
= (X + 12)(X 2 − 7X + 6) = (X + 12)(X − 1)(X − 6).
Essendovi due autovalori positivi ed uno negativo, la forma quadratica è in-
definita.
Cerchiamo adesso una base di autovettori per la matrice A.
Ovviamente (0, 0, 1) è un autovettore relativo all’autovalore −12.
Considerando l’autovalore 1, dobbiamo trovare il nucleo della matrice
 
−1 −2 0
 −2 −4 0  ;
0 0 11
vediamo dalla prima equazione che il vettore (2, −1, 0) appartiene al nucleo, e
quindi lo genera (sappiamo già che deve avere dimensione 1, avendo la matrice
3 autovalori distinti).
Similmente, considerando l’autovalore 6 e la matrice
 
4 −2 0
 −2 1 0 
0 0 18
troviamo l’autovettore (1, 2, 0).
Dopo un’opportuna normalizzazione degli autovettori, in modo da ottenere una
base ortonormale (l’ortogonalità è garantita dal teorema spettrale), possiamo
fissare
 2
√1
  
1 0 0 √
5 5
0
−1 √2
∆= 0 6 0  P = √ 5 5
0 
0 0 −12 0 0 1

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