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Corso di Metodi Matematici per l’Ingegneria

A.A. 2016/2017
Esercizi su spazi di Hilbert,
problemi di Sturm-Liouville
e polinomi ortogonali
Marco Bramanti
Politecnico di Milano
January 23, 2017

Esercizi
A. Esercizi sulla geometria negli spazi di Hilbert
e i polinomi ortogonali

Esercizio 1 Di ciascuno dei seguenti prodotti, dire se soddisfa gli assiomi di


prodotto scalare, giusti…cando la risposta. In caso a¤ ermativo, si dica se lo
spazio risulta, con quel prodotto scalare, uno spazio di Hilbert.
a. Sullo spazio C 0 [a; b] (funzioni a valori reali), il prodotto
Z b
hf; gi = f (x) g (x) dx:
a

b. Sullo spazio L2 (a; b) (funzioni a valori reali), il prodotto


Z b
hf; gi = 3f (x) g (x) dx:
a

c. Sullo spazio L1 (a; b) (funzioni a valori reali), il prodotto


Z b
hf; gi = [f (x) + g (x)] dx:
a

d. Sullo spazio C 1 [a; b] (funzioni a valori reali), il prodotto


Z b
hf; gi = f 0 (x) g 0 (x) dx:
a

1
e. Sullo spazio C 1 [a; b] (funzioni a valori reali), il prodotto
Z b
hf; gi = [f (x) g (x) + f 0 (x) g 0 (x)] dx:
a

Esercizio 2 In L2 ( 1; 1) ; si consideri il sottospazio V generato dalle funzioni:

1; x; x2 ; x3 :

Costruire una base ortonormale di V , applicando a queste 4 funzioni il metodo


di ortonormalizzazione di Gram-Schmidt.
[Osservazione: iterando questo metodo …no a una potenza n qualunque si
costruiscono i polinomi di Legendre].
2
Esercizio 3 In R si metta la misura Gaussiana d = e x dx e si consideri
lo spazio di Hilbert H = L2 (R; d ). Si consideri ora il sottospazio V generato
dalle funzioni:
1; x; x2 ; x3 :
Costruire una base ortonormale di V , applicando a queste 4 funzioni il metodo
di ortonormalizzazione di Gram-Schmidt.
[Osservazione: iterando questo metodo …no a una potenza n qualunque si
costruiscono i polinomi di Hermite].

Esercizio 4 In R+ = (0; +1) si metta la misura d = e x dx e si consideri lo


spazio di Hilbert H = L2 (R+ ; d ). Si consideri ora il sottospazio V generato
dalle funzioni:
1; x; x2 ; x3 :
Costruire una base ortonormale di V , applicando a queste 4 funzioni il metodo
di ortonormalizzazione di Gram-Schmidt.
[Osservazione: iterando questo metodo …no a una potenza n qualunque si
costruiscono i polinomi di Laguerre].

Esercizio 5 Si supponga di eseguire i due procedimenti seguenti:


a. Nello spazio L2 (0; 1) si ortonormalizzano le funzioni 1; x; x2 ; x3 (in quest’ordine).
b. Nello spazio L2 (0; 1) si ortonormalizzano le funzioni x3 ; x2 ; x; 1; (in
quest’ordine).
Allora:
Si trovano gli stessi due insiemi di vettori. Vero o falso?
Si trovano due sistemi di vettori che generano lo stesso spazio vettoriale.
Vero o falso?

Esercizio 6 Nello spazio di Hilbert H = L2 ((0; +1) ; e x dx), sia V0 il sot-


tospazio chiuso dei polinomi di grado 2. Dopo aver costruito una base orto-
normale di V0 , calcolare la proiezione su V0 della funzione f (x) = sin x. (Sug-
gerimento: la base ortonormale di V0 è stata costruita nell’Esercizio 4).

2
Esercizio 7 Esibire un sistema ortonormale completo nello spazio `2 delle suc-
cessioni reali a serie dei quadrati convergente.

Esercizio 8 Determinare il polinomio di grado 3 che meglio approssima


sin x in L2 ( 1; 1). Suggerimento: usare i polinomi di Legendre, calcolandoli
dalla formula q
1
n+ 2 dn n
Pn (x) = x2 1 :
2n n! dxn
Esercizio 9 I primi polinomi di Legendre sono:
q
P0 (x) = p12 ; P1 (x) = 32 x;
q q
P2 (x) = 12 52 3x2 1 ; P3 (x) = 72 3
2x + 52 x3 :

Tenendo presente questo, determinare il polinomio di grado 2 che meglio


approssima in L2 ( 1; 1) la funzione f (x) = cos ( x) :

Esercizio 10 I primi polinomi di Laguerre sono:

L0 (x) = 1; L1 (x) = 1 x;
x2
L2 (x) = 1 2x + 2 ; :::

Calcolare il polinomio di grado 2 che meglio approssima la funzione f (x) =


ex=4 nello spazio L2 ((0; +1) ; e x
dx).

B. Problemi di Sturm-Liouville

Esercizio 11 Di ciascuno dei seguenti problemi di Sturm-Liouville, dire se è


regolare oppure no, giusti…cando la propria risposta. Se si tratta di problemi
regolari, precisare qual è lo spazio di Hilbert in cui le autofunzioni sono ortogo-
nali.
0
a. (xu0 ) + 1 + x2 u = 0 in (1; 2) ; u (1) = u (2) = 0
0 0
b. (xu ) + 1 + x2 u = 0 in (0; 1) ; u (0) = u (1) = 0
0
c. ((1 + x) u0 ) x2 u + u = 0 in (0; 1) ; u (0) = u (1) = 0
0 0
d. ((1 + jxj) u ) + ex u = 0 in ( 1; 1) ; u ( 1) = u (1) = 0

Esercizio 12 Risolvere il seguente problema di Sturm-Liouville regolare, deter-


minando autovalori e autofunzioni:
0
(xy 0 ) + xy = 0 per x 2 (1; 2)
y (1) = y (2) = 0:

Suggerimento: per prima cosa scrivere per esteso l’equazione di¤ erenziale e de-
terminare il suo integrale generale in funzione di . (E’un’equazione di Eulero...
Ricordare che per reale è xi = ei log x = cos ( log x)+i sin ( log x)). Quindi
imporre le condizioni agli estremi.

3
Esercizio 13 Mostrare che l’equazione di Bessel

n2
xR00 + R0 + x R = 0 per x 2 (0; 1)
x

dove n = 0; 1; 2; ::: è un intero positivo assegnato, è un problema di Sturm-


Liouville singolare, per il quale gli autovalori sono positivi e le autofunzioni
relative ad autovalori distinti sono ortogonali, in un opportuno spazio di Hilbert.

Esercizio 14 Dimostrare, per induzione su n = 0; 1; 2; :::, che la funzione


2 dn x2
hn (x) = ex e
dxn
soddisfa l’equazione di Hermite
0
x2 0 x2
e y (x) + 2ne y (x) = 0

[Suggerimento. Per n = 0 è immediato; sia vero per (n 1). Sostituire


2
dn 1
x2
nell’equazione di¤ erenziale soddisfatta da hn 1 l’espressione ex dx n 1 e ,
eseguendo le derivate y 0 ; y 00 e le opportune sempli…cazioni, e rileggere l’equazione
2
dn 2
ottenuta in termini di hn = ex dx n e x ].

Esercizio 15 Impostare la risoluzione dell’equazione di Laguerre

xy 00 + (1 x) y 0 + y = 0 per x 2 (0; +1)

col
P1metodon di Frobenius, cercando soluzioni in forma di serie di potenze y (x) =
n=0 cn x , arrivando a stabilire una formula di ricorrenza che assegna cn+1 in
funzione di cn . Imponendo che la serie termini, determinare quindi gli autoval-
ori e le corrispondenti autofunzioni (polinomi di Laguerre).

Esercizio 16 Impostare la risoluzione dell’equazione di Hermite

y 00 2xy 0 + y = 0 per x 2 R

col
P1metodon di Frobenius, cercando soluzioni in forma di serie di potenze y (x) =
n=0 cn x , arrivando a stabilire una formula di ricorrenza che assegna cn+2 in
funzione di cn . Imponendo che la serie termini, determinare quindi gli autoval-
ori e le corrispondenti autofunzioni (polinomi di Hermite).

4
Svolgimenti
Esercizio 1
a. Sì, questo prodotto è bilineare e commutativo, inoltre
Z b
2
hf; f i = f (x) dx 0
a

(se f è reale) e si annulla se e solo se f 0:


Tuttavia lo spazio C 0 [a; b] non risulta completo con la norma del prodotto
scalare (che è la norma L2 ), quindi non si tratta di uno spazio di Hilbert.
b. Sì, il prodotto è ancora bilineare e commutativo e
Z b
2
hf; f i = 3 f (x) dx 0
a

(se f è reale) e si annulla se e solo se f (x) = 0 quasi ovunque, quindi con la


solita de…nizione di L2 come spazio di classi d’equivalenza di funzioni, risulta
soddisfatta anche la proprietà di annullamento.
La norma indotta è multipla della solita norma L2 ; perciò lo spazio risulta
completo, ed è di Hilbert.
c. No, questo prodotto non è bilineare, ad esempio
Z b
hf1 + f2 ; gi = [f1 (x) + f2 (x) + g (x)] dx
a
Z b Z b
hf1 ; gi + hf2 ; gi = [f1 (x) + g (x)] dx + [f2 (x) + g (x)] dx
a a
= hf1 + f2 ; 2gi =
6 hf1 + f2 ; gi :
d. No. Questo prodotto scalare è bilineare e commutativo, inoltre
Z b
2
hf; f i = f 0 (x) dx 0
a

(se f è reale) tuttavia hf; f i = 0 implica che f 0 sia identicamente nulla, quindi
f sia costante, ma non necessariamente identicamente nulla.
e. Sì, questo prodotto è bilineare e commutativo, inoltre
Z bh i
2 2
hf; f i = f (x) + f 0 (x) dx 0
a

(se f è reale) e si annulla se e solo se f 0:


Tuttavia lo spazio C 1 [a; b] non risulta completo con la norma del prodotto
scalare (che coinvolge la norma L2 di f e f 0 ), quindi non si tratta di uno spazio
di Hilbert.

Esercizio 2. Applicando l’algoritmo di ortonormalizzazione di Gram-Schmidt


de…niamo:
e1 = vers (1)

5
e poiché
Z 1 1=2
p
k1kL2 ( 1;1) = 12 dx = 2;
1
1
e1 = p :
2
Ora:

e2 = vers (x hx; e1 i e1 )
Z 1
1
hx; e1 i = x p dx = 0
1 2
e2 = vers (x) ;
Z 1 1=2 r
2 2
kxkL2 ( 1;1) = x dx =
1 3
r
3
e2 = vers (x) = x:
2

e3 = vers x2 x2 ; e1 e1 x2 ; e2 e2
Z 1 p
1 2
x2 ; e1 = x2 p dx =
1 2 3
Z 1 r
3
x2 ; e2 = x2 xdx = 0
1 2
p !
2 2 1 1
e3 = vers x p = vers x2 ;
3 2 3
Z 1 ! 1=2 r
2
1 1 2 2
x2 = x2 dx =
3 L2 ( 1;1) 1 3 3 5
r r
3 5 1 1 5
e3 = x2 = 3x2 1 :
2 2 3 2 2

6
e4 = vers x3 x3 ; e1 e1 x3 ; e2 e2 x3 ; e3 e3
Z 1
1
x3 ; e1 = x3 p dx = 0
1 2
Z 1 r p
3 3 3 6
x ; e2 = x xdx =
1 2 5
Z 1 r
3 31 5
x ; e3 = x 3x2 1 dx = 0
1 2 2
p r !
3 6 3 3
e4 = vers x x = vers x3 x ;
5 2 5
Z 1 !1=2 r
2
3 3 2 2
x3 x = x 3
x dx =
5 L2 ( 1;1) 1 5 5 7
r r
5 7 3 1 7
e4 = x3 x = 5x3 3x :
2 2 5 2 2

In de…nitiva una base ortonormale di V è data da:


1
e1 = p
2
r
3
e2 = x
2
r
1 5
e3 = 3x2 1
2 2
r
1 7
e4 = 5x3 3x ;
2 2
che sono i primi polinomi di Legendre.

Esercizio 3. Il procedimento è analogo all’esercizio precedente.

e1 = vers (1)
Z 1=2
2 p
k1kL2 (R;e x2 dx =
) e x dx = 4

R
1
e1 = p
4
:

7
e2 = vers (x hx; e1 i e1 )
Z
1 2
hx; e1 i = xp 4
e x dx = 0
R
e2 = vers (x) ;
Z 1=2 p
4
x2
kxkL2 (R;e x2 dx =
) x2 e dx = p
R 2
p
2
e2 = p4
x:

e3 = vers x2 x2 ; e1 e1 x2 ; e2 e2
Z p
1 x2
4

x2 ; e1 = x2 p e dx =
R
4
2
Z p
2 2
x2 ; e2 = x2 p
4
xe x dx = 0
R
p4
1 1
e3 = vers x2 p = vers x2 ;
2 4
2
Z !1=2 p
2
1 1 2
4

x2 = x2 e x dx = p
2 L2 (R;e x2 dx) R 2 2
p
2 1
e3 = p x2 :
4
2

e4 = vers x3 x3 ; e1 e1 x3 ; e2 e2 x3 ; e3 e3
Z
1 2
x3 ; e1 = x3 p
4
e x dx = 0
R
Z p p
2 x2 34
x3 ; e2 = x3 p
4
xe dx = p
R 2 2
Z p
3 3 2 1 2
x ; e3 = x 4p x2 e x dx = 0
R 2
p p !
3 34 2 3
e4 = vers x p p x = vers x3 x ;
2 2 4 2
Z !1=2 p
2
3 3 x2 3p
x3 x = x 3
x e dx = 4

2 L2 (R;e x2 dx) R 2 2
2 3 1
e4 = p p x3 x =p p 2x3 3x :
34 2 34

8
In de…nitiva una base ortonormale di V è data da:
1
e1 = p
4

p
2
e2 = p
4
x
p
2 1
e3 = p x2
4
2
1
e4 = p p 2x3 3x ;
34

che sono i primi polinomi di Hermite.

Esercizio 4. Il procedimento è analogo all’esercizio precedente.

e1 = vers (1)
Z +1 1=2
x
k1kL2 (R+ ;e x dx) = e dx =1
0
e1 = 1:

e2 = vers (x hx; e1 i e1 )
Z +1
hx; e1 i = xe x dx = 1
0
e2 = vers (x 1) ;
Z +1 1=2
2 x
kx 1kL2 (R+ ;e x dx) = (x 1) e dx =1
0
e2 = x 1:

e3 = vers x2 x2 ; e1 e1 x2 ; e2 e2
Z +1
x2 ; e1 = x2 e x dx = 2
0
Z +1
x2 ; e2 = x2 (x 1) e x dx = 4
0
e3 = vers x2 2 4 (x 1) = vers x2 4x + 2 ;
Z +1 1=2
2
x2 4x + 2 L2 (R+ ;e x dx) = x 2
4x + 2 e x
dx =2
0
1 2 x2
e3 = x 4x + 2 = 2x + 1:
2 2

9
e4 = vers x3 x3 ; e1 e1 x3 ; e2 e2 x3 ; e3 e3
Z +1
x3 ; e1 = x3 e x dx = 6
0
Z +1
x3 ; e2 = x3 (x 1) e x dx = 18
0
Z +1
3 x2
x ; e3 = x3 2x + 1 e x dx = 18
0 2
x2
e4 = vers x3 6 18(x 1) 18 2x + 1
2
= vers x3 9x2 + 18x 6 ;
Z +1 1=2
2
x3 9x2 + 18x 6 L2 (R+ ;e x dx) = x3 9x2 + 18x 6 e x
dx =6
0
1 3 x3 3 2
e4 = x 9x2 + 18x 6 = x + 3x 1:
6 6 2
In de…nitiva una base ortonormale di V è data da:

e1 = 1
e2 = x 1
2
x
e3 = 2x + 1
2
x3 3 2
e4 = x + 3x 1;
6 2
che sono i primi polinomi di Laguerre.

Esercizio 5. Si trovano due diverse basi ortonormali dello stesso spazio vetto-
riale, quello dei polinomi di grado 3: Tuttavia non si trovano gli stessi due in-
siemi di vettori, perché: se cominicamo dal vettore x3 troveremo e1 = vers x3 ;
quindi e1 sarà un monomio del tipo cx3 per una costante c opportuna, mentre
se cominciamo da 1 sarà

e4 = vers x3 x3 ; e1 e1 x3 ; e2 e2 x3 ; e3 e3

cioè un polinomio di 3 grado che non si riduce a un monomio in x3 :

Esercizio 6. La base ortonormale di V0 ; costruita nell’Esercizio 4, è:

e1 = 1
e2 = x 1
2
x
e3 = 2x + 1:
2

10
La proiezione di f (x) = sin x su V0 è:
PV0 f = hf; e1 i e1 + hf; e2 i e2 + hf; e2 i e2
quindi calcoliamo1 :
Z +1
x 1
hf; e1 i = sin xe dx =
0 2
Z +1
x
hf; e2 i = sin x (x 1) e dx = 0
0
Z +1
x2 x 1
hf; e3 i = sin x 2x + 1 e dx =
0 2 4
Perciò
PV0 f = hf; e1 i e1 + hf; e2 i e2 + hf; e2 i e2
1 x2
1
= 2x + 1
2 24
x2 x 1
= + + :
8 2 4
x=2 x=2
Rappresentiamo, a titolo di confronto, i gra…ci di f (x) e e PV0 f (x) e :

Esercizio 7. Poiché il prodotto scalare in `2 (successioni a valori reali, per


semplicità) è
1
X
ha; bi = an bn
n=1
1 Per calcolare a mano gli integrali hf; e2 i ; hf; e3 i conviene riscrivere
e ix ix
x xe 1
e sin x = e = ex(i 1) e x(i+1) ;
2i 2i
in modo che ciascun integrale che compare in hf; e2 i ; hf; e3 i contenga il prodotto di 2 funzioni
(non 3) e si possa integrare per parti.

11
i vettori
1
en = f kn gk=1

(con kn = 1 se k = n, 0 altrimenti) sono a due a due ortogonali, e sono


evidentemente un sistema di generatori. Poiché è anche

ken k`2 = 1

sono già un s.o.n.c.

Esercizio 8. Calcoliamo per n = 0; 1; 2; 3;


q
n + 12 dn n
Pn (x) = x2 1
2n n! dxn
1
P0 (x) = p
2
q
3 r
2 d 2 3
P1 (x) = x 1 = x
2 dx 2
q q
5 5 r
2
2 d 2 2 2 d 3 1 5
P2 (x) = x 1 = 4 x x = 3x2 1
8 dx2 8 dx 2 2
q
7 r r
3
2 d 2 3 1 7 d2 2 1 7 d2
P3 (x) = x 1 = 6x x2 1 = x5 2x3 + x
8 6 dx3 48 2 dx2 8 2 dx2
r r r
1 7 d 4 2 1 7 1 7
= 5x 6x + 1 = 20x3 12x = 5x3 3x :
8 2 dx 8 2 2 2
L’approssimante cercata è:

s3 (x) = hf; P0 i P0 (x) + hf; P1 i P1 (x) + hf; P2 i P2 (x) + hf; P3 i P3 (x) ;

quindi calcoliamo
Z 1
1
hf; P0 i = sin x p dx = 0
1 2
Z 1 r p
3 6
hf; P1 i = sin x xdx =
1 2
Z 1 r
1 5
hf; P2 i = sin x 3x2 1 dx = 0
1 2 2
Z 1 r p 2
1 7 3 14 15 +
hf; P3 i = sin x 5x 3x dx = 3
1 2 2

perciò p r p r
2
6 3 14 15 + 1 7
s3 (x) = x+ 3
5x3 3x :
2 2 2

12
Rappresentiamo il gra…co di sin x e della sua approssimante s3 (x):

Esercizio 9. L’approssimante cercata è:


s2 (x) = hf; P0 i P0 (x) + hf; P1 i P1 (x) + hf; P2 i P2 (x) ;
quindi calcoliamo
Z 1
1
hf; P0 i = cos ( x) p dx = 0
1 2
Z 1 r
3
hf; P1 i = cos ( x) xdx = 0
1 2
Z 1 r p
1 5 3 10
hf; P2 i = cos ( x) 3x2 1 dx = 2
1 2 2
perciò p r
3 10 1 5 15
s2 (x) = 2 2
3x2 1 = 1 3x2
2 2 2
Rappresentiamo il gra…co di sin x e della sua approssimante s2 (x):

13
Esercizio 10. Calcoliamo anzitutto:
Z +1
f (x) xn e x
dx per n = 0; 1; 2:
0

Z +1 Z +1 +1
4 4
ex=4 e x
dx = e 3x=4
dx = e 3x=4
=
0 0 3 0 3
Z +1 Z +1 +1 Z +1
4 4
ex=4 xe x
dx = xe 3x=4
dx = xe 3x=4
+ e 3x=4
dx
0 0 3 0 0 3
2
4 16
=0+ =
3 9
Z +1 Z +1 +1 Z +1
4 2 4
ex=4 x2 e x
dx = x2 e 3x=4
dx = x e 3x=4
+ 2xe 3x=4
dx
0 0 3 0 0 3
Z +1
8 3x=4 8 16
=0+ xe dx = :
3 0 3 9

Quindi:
4
hf; L0 i =
3
Z +1 Z +1
3x=4 3x=4 4 16 4
hf; L1 i = e dx xe dx = =
0 0 3 9 9
Z +1 Z +1 Z +1
3x=4 3x=4 1
hf; L2 i = e dx 2 xe dx + x2 e 3x=4
dx
0 0 2 0
4 16 1 8 16 4
= 2 + =
3 9 2 3 9 27
e la proiezione richiesta è:

P f (x) = hf; L0 i L0 + hf; L1 i L1 + hf; L2 i L2


44 4 x2
= (1 x) + 1 2x +
39 27 2
4 4 4 4 8 2 2
= + +x + x
3 9 27 9 27 27
28 4 2 2
= + x+ x :
27 27 27

14
x=2 x=2
Gra…co di f (x) e e P f (x) e :

Esercizio 11
a. Regolare. Le funzioni p (x) = x; (x) = 1+x2 sono regolari e strettamente
positive in [1; 2] : Lo spazio di Hilbert in cui le autofunzioni sono ortogonali è
L2 (1; 2) ; 1 + x2 dx
b. Non regolare perché p (x) = x si annulla in un estremo dell’intervallo.
c. Regolare. Le funzioni p (x) = 1+x e (x) = 1 sono regolari e strettamente
positive in [0; 1] ; mentre q (x) = x2 è continua e non negativa in [0; 1] : Lo spazio
di Hilbert è L2 (0; 1) :
d. Non regolare perché la funzione p (x) = 1 + jxj non è C 1 ( 1; 1) (non
derivabile in x = 0).

Esercizio 12. Riscriviamo l’equazione di¤erenziale:

0 y
(xy 0 ) + =0
x
y
xy 00 + y 0 + =0
x
x2 y 00 + xy 0 + y = 0;

che è un’equazione di Eulero2 . Cerchiamo soluzioni del tipo y (x) = x :

x2 ( a) x 2
+x x 1
+ x =0
x [ ( 1) + + ] = 0 per ogni x; perciò
( 1) + + =0
2
=
p
= i
2 v. ad es. Bramanti, Esercitazioni di Analisi Matematica 2, ed. Esculapio, Cap.1, §1.2.D.

15
(poiché sappiamo già che sarà > 0), quindi l’integrale generale è
p p p p
y (x) = c1 xi + c2 x i
= c1 xi + c2 x i

e in forma reale è
p p
y (x) = c1 cos log x + c2 sin log x :

Ora imponiamo le condizioni agli estremi:


0 = y (1) = c1
p
0 = y (2) = c2 sin log 2

perciò (dovendo essere c2 6= 0)


p
sin log 2 = 0
p
log 2 = k
perciò si ha la successione di autovalori
2
k
= con k = 1; 2; 3; :::
log 2
e le corrispondenti autofunzioni
k
yk (x) = sin log x
log 2
Gra…ci, sull’intervallo (1; 2) delle prime autofunzioni, per k = 1; 2; 3; 4; 5; 6:

Esercizio 13
n2
xR00 + R0 + xR = 0 per x 2 (0; 1)
x
0 n2
(xR0 ) + xR R=0
x

16
2
è un problema di Sturm-Liouville con p (x) = x; (x) = x; q (x) = nx . La
funzione p è C 1 ; non negativa, ma si annulla in x = 0; la funzione è continua,
non negativa, ma si annulla in x = 0; la funzione q è non negativa ma discontinua
in x = 0 (tranne il caso n = 0 per cui q è nulla). Perciò il problema è singolare.
La solita dimostrazione prova che gli autovalori sono positivi e le autofunzioni
ortogonali in L2 ((0; 1) ; xdx) :

Esercizio 14. Proviamo per induzione su n che la funzione


2 dn x2
hn (x) = ex e
dxn
risolve l’equazione di¤erenziale
0
x2 0 x2
e y (x) + 2ne y (x) = 0:

Per n = 0; hn (x) = 1; mentre l’equazione diventa


0
x2 0
e y (x) =0

ed è evidentemente soddisfatta da y 1:
Sia vero per n 1; ossia:
0
x2 0 x2
e hn 1 (x) + 2 (n 1) e hn 1 (x) = 0
!
0 0
x2 2 dn 1
x2 x2 x2 dn 1
x2
e ex e + 2 (n 1) e e e =0
dxn 1 dxn 1

0
x2 2 dn 1
x2 dn x2 dn 1
x2
e ex 2x e + e + 2 (n 1) e =0
dxn 1 dxn dxn 1
0
dn 1 2 dn 2 dn 1
x2
2x n 1
e x + n e x + 2 (n 1) n 1
e =0
dx dx dx
dn+1 x2 d n 2 d n 1 2 dn 1
x2
e + 2x n e x + 2 n 1 e x + 2 (n 1) n e =0
dxn+1 dx dx dx 1

dn+1 x 2 dn
x 2 dn 1
x2
e + 2x e + 2n e = 0:
dxn+1 dxn dxn 1

Ora deriviamo ambo i membri una volta, e abbiamo:


dn+2 x2 dn+1 x2 dn x2 dn x2
e + 2x e +2 e + 2n e = 0: (1)
dxn+2 dxn+1 dxn dxn
Questo segue dall’ipotesi induttiva. Confrontiamo ora con ciò che dobbiamo
dimostrare, ossia:
0
x2 0 x2
e hn (x) + 2ne hn (x) = 0
2 2 2
x
e h00n (x) 2xe x
h0n (x) + 2ne x
hn (x) = 0

17
2
dn x2
che sostituendo hn = ex dxn e si riscrive
00 0
x2 2 dn x2 x2 2 dn x2 dn x2
e ex e 2xe ex e + 2n e =0
dxn dxn dxn
e quindi
0
x2 2
dn+1 x2 d n
x2
e ex dxn+1 e + 2x dx n e
x2 2
dn+1 x2 2
dn x2 d n
x2
2xe ex dxn+1 e + 2xex dxn e + 2n dx n e =0

n+1 n
x2 2
d x2 d x2 dn+2 x2 d n
x2 n+1
d x2
e ex 2x dx n+1 e + 4x2 dx n e + dxn+2 e + 2 dx n e + 2x dx n+1 e
n+1 n n
d x2 d x2 d x2
2x dx n+1 e 4x2 dx n e + 2n dx n e =0

dn+2 x2 dn+1 x2 dn x2
e + 2x e + 2 (n + 1) e =0
dxn+2 dxn+1 dxn
che coincide con (1), quindi la tesi è dimostrata.

Esercizio 15. Risolviamo l’equazione

xy 00 + (1 x) y 0 + y = 0 per x 2 (0; +1)

per serie, cercando


1
X
y (x) = cn xn :
n=0
Si ha:
1
X
y 0 (x) = ncn xn 1

n=1
X1
y 00 (x) = n (n 1) cn xn 2

n=2

e quindi sostituendo nell’equazione


1
X 1
X 1
X 1
X
n (n 1) cn xn 1
+ ncn xn 1
ncn xn + cn xn = 0:
n=2 n=1 n=1 n=0

Eseguendo traslazioni di indice per avere tutte le serie in xn si ottiene


1
X 1
X 1
X 1
X
n (n + 1) cn+1 xn + (n + 1) cn+1 xn ncn xn + cn xn = 0:
n=1 n=0 n=1 n=0

Raggruppando i termini simili


1
X
c1 + c0 + [(n (n + 1) + (n + 1)) cn+1 + ( n) cn ] xn = 0
n=1

18
e imponendo che si annulli il coe¢ ciente di ogni potenza xn :

c1 + c0 = 0
2
(n + 1) cn+1 = (n ) cn

che dà:

c1 = c0
n
cn+1 = 2 cn per n = 1; 2; 3:::
(n + 1)
che si riassorbono in
n
cn+1 = 2 cn per n = 0; 1; 2; 3:::
(n + 1)
A¢ nché la serie termini è necessario che sia = n per qualche n: In quel
caso si ha
k n
ck+1 = 2 ck per k = 0; 1; 2; :::; n 1
(k + 1)
mentre
ck = 0 per k = n; n + 1; n + 2:::

Esercizio 16. Risolviamo l’equazione

y 00 2xy 0 + y = 0 per x 2 R

per serie, cercando


1
X
y (x) = cn xn :
n=0

Si ha:
1
X
y 0 (x) = ncn xn 1

n=1
X1
y 00 (x) = n (n 1) cn xn 2

n=2

e quindi sostituendo nell’equazione


1
X 1
X 1
X
n (n 1) cn xn 2
2 ncn xn + cn xn = 0:
n=2 n=1 n=0

Eseguendo traslazioni di indice per avere tutte le serie in xn si ottiene


1
X 1
X 1
X
(n + 2) (n + 1) cn+2 xn 2 ncn xn + cn xn = 0:
n=0 n=1 n=0

19
Raggruppando i termini simili
1
X
2c2 + c0 + [(n + 2) (n + 1) cn+2 2ncn + cn ] xn = 0
n=1

e imponendo che si annulli il coe¢ ciente di ogni potenza xn :

2c2 + c0 = 0
(n + 2) (n + 1) cn+2 2ncn + cn = 0 per n = 1; 2; 3; ::

ossia

2c2 = c0
(n + 2) (n + 1) cn+2 = (2n ) cn per n = 1; 2; 3; ::

che si raggruppano in

(n + 2) (n + 1) cn+2 = (2n ) cn per n = 0; 1; 2; 3; ::


2n
cn+2 = cn ;
(n + 2) (n + 1)

relazione che assegna iterativamente i coe¢ cienti, noti c0 e c1 . Si trovano due


soluzioni indipendenti dell’equazione ponendo una volta c0 = 1; c1 = 0, che dà
una serie con solo potenze pari, e una volta c0 = 0; c1 = 1; che dà una serie con
solo potenze dispari.
A¢ nché le serie terminino è necessario inoltre che sia = 2n per qualche n:

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