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di Andrea Centomo
Email: andrea.centomo@unipd.it
Iniziamo con tre esercizi introduttivi al tema centrale della lezione che è rappresentato dal
calcolo degli integrali curvilinei di I specie.
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che possiamo risolvere con la sostituzione
* √ +
2 − t = sinh z dt = −cosh zdz z0 = settsinh (2) = log 2 + 5 z1 = 0
) * √ + ) * √ +
log 2+ 5 log 2+ 5 2z
e + 2 + e−2z
cosh2zdz = dz =
0 0 4
, - * √ + * √ + * √ +
2 log 2+ 5
1 e2z e−2z log 2+ 5 e e−2 log 2+ 5 1 * √ +
= + 2z − = − + log 2 + 5 =
4 2 2 0 8 8 2
* √ +2 * √ +−2 √ √
2+ 5 2+ 5 1 *√ + 9 + 4 5 9 − 4 5 1 *√ +
= − + log 5 − 2 = − + log 5 − 2 =
8 8 2 8 8 2
√ 1 * √ +
= 5 + log 2 + 5 .
2
Esercizio 3. Data
* √ +
r(t) = et cos t, etsin t, 2 et
con t ∈ [0, +∞), calcolare la sua ascissa curvilinea s e riscrivere l’equazione nel parametro s.
Solution. I vettori tangenti alla curva, al variare di t ∈ [0, +∞), sono dati da
dr * √ +
(t) = et cos t − et sin t, etsin t + et cos t, 2 et
dt
e la loro norma è . .
. dr . √
. . (t) = e2t + e2t + 2e2t = 2et
. dt .
Nel caso in cui il supporto di una curva γ: [a, b] → R3 si possa pensare come un filo rigido
con densità costante ρ, il calcolo della sua massa M si riduce a
) b
M = ρ ∥γ ′(t)∥dt = ρL(γ)
a
dove L(γ) indica la lunghezza della curva. L’integrale curvilineo di I specie fisicamente si
può interpretare come il calcolo della massa di un filo rigido la cui densità invece di essere
costante varia con una legge del tipo
ρ(γ(t)) = f (γ(t))
2
dove f è un’opportuna funzione.
Ora )
3
e−5θ/3 dθ = − e−5θ/3 + c, c∈R
5
da cui
) √ 1 2 √
10 3 −5k/3 3 10
(x + y ) ds =
2 2 −3 lim − e + = .
γ 3 k→+∞ 5 5 5
Esercizio 5. Calcolare )
(z 2 + 2y 2)1/2 ds
γ
3
√ √
da cui sin θ = cos θ = 2 /2 oppure sin θ = cos θ = − 2 /2. Consideriamo il mezzo meridiano
di equazione parametrica ⎧ √
⎪
⎨ x(ψ) = 2 cos ψ
√
γ̃(ψ) = y(ψ) = 2 cos ψ
⎪
⎩ z(ψ) = 2 sin ψ
e ⎧ √
⎪ x ′(ψ) = − 2 sin ψ
⎨
√
γ̃ ′(ψ) = y ′(ψ) = − 2 sin ψ .
⎪
⎩ z ′(ψ) = 2 cos ψ
Possiamo allora calcolare
(
∥γ̃ ′∥(ψ) = 2 sin2 ψ + 2 sin2 ψ + 4 cos2 ψ = 2
da cui ) ) )
π/2 π/2
(z 2 + 2y 2)1/2 ds = (4 cos2 ψ + 4 sin2 ψ)1/2 · 2 · dψ = 4 dψ = 4π.
γ̃ −π/2 −π/2
La regolarità della curva dipende allora da ciò che accade in O. Osserviamo che
#
(2t, a , 0) t < 0
r ′(t) =
(0, 1, 2t) t > 0
e che
lim r ′(t) = (0, a, 0) lim r ′(t) = (0, 1, 0).
t→0− t→0+
I due limiti sono uguali se e solo se a = 1 e per questo valore la curva è di classe C 1(R) e
|r ′(t)| =
/ 0 per ogni valore di t ∈ R. Quindi è regolare.
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Soluzione alternativa Esercizio 5.
Dalle equazioni x2 + y 2 + z 2 = 4 e y = x, ricaviamo
2x2 + z 2 = 4