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IV Bucolica

Sicelides Musae, paulo maiora canamus; 1


non omnes arbusta iuvant humilesque myricae:
si canimus silvas, silve sint consule dignae. 3

Muse di Sicilia, cantiamo argomenti un po’ più elevati; non a tutti piacciono gli arbusti e le
umili tamerici; se cantiamo le selve, che siano selve degne di un console.
Destinatario: Il console Asinio Pollione
humilesque myricae: soggetti di iuvant
si canimus: protasi del periodo ipotetico della realtà (con indicativo)
sint: apodosi con congiuntivo esortativo
Figure retoriche:
silvas, silve: poliptoto (ripetizione della stessa parola nello stesso verso in casi diversi)
Si silvas silve sint: allitterazione di “si”
Ultima Cumaei venit iam carminis aetas; 4
magnus ab integro saeclorum nascitur ordo.
Iam redit et Virgo, redeunt Saturnia regna,
iam nova progenies caelo demittitur alto. 7

È giunta ormai l’ultima età dell’oracolo cumano; nasce di nuovo la grande serie delle
generazioni. Già torna anche la Vergine, ritornano i regni di Saturno, già una nuova stirpe è
mandata dall’alto cielo.

Si assiste alla combinazione di due concezioni del tempo:


1) la concezione ciclica del tempo, secondo la quale, dopo un determinato numero di anni, la
storia del mondo sarebbe ricominciata da capo.
2) Il mito delle età descritto da Esiodo ne Le opere e i giorni, secondo il quale l’età dell’oro
originaria sarebbe stata soppiantata da quella dell’argento, a sua volta sostituita da quella di
bronzo, cui avrebbe fatto seguito una stirpe di eroi, per arrivare a quella attuale, ossia quella
del ferro.
Virgilio fonde queste due concezioni e afferma che sta iniziando una nuova età dell’oro.
Virgo: è Astrea, figlia di Giove e della dea della giustizia. Aveva abbandonato la terra per
ultima alla fine dell’età dell’oro e adesso è la prima a tornare.
Saturnia regna: indica il periodo in cui regnava Saturno, corrispondente all’età dell’oro.
Figure retoriche:
Redit redeunt: poliptoto
Cumaei…carminis: iperbato
Magnus…ordo: iperbato
Caelo…alto: iperbato
Tu modo nascenti puero, quo ferrea primum 8
desinet ac toto surget gens aurea mundo,
casta, fave, Lucina: tuus iam regnat Apollo. 10

Tu, casta Lucina (Diana), sii favorevole al bambino che sta per nascere (lett. nascenti: che
nasce), con il quale per la prima volta cesserà la generazione del ferro e sorgerà in tutto il
mondo quella dell’oro: ormai regna il tuo Apollo.
Lucina: epiteto di Diana, dea della luce.
Tuus Apollo: Apollo è definito tuus perché è il fratello di Diana
PUER: ipotesi sull’identificazione del puer che riporterà l’età dell’oro:
Partendo dall’unico dato storico contenuto nell’ecloga, il consolato di Asinio Pollione del 40
a.C., molti hanno indicato nel bambino
1)-un figlio dello stesso Pollione,
2)-oppure un figlio atteso da Ottaviano,
3)-o ancora il frutto che si sperava nascesse dal matrimonio di Antonio con Ottavia, sorella di
Ottaviano.
4)-Nel Medioevo si è pensato addirittura che Virgilio stesse alludendo alla venuta di Cristo, ma
l’ipotesi non appare plausibile.
Figure retoriche:
toto…mundo: iperbato
tuus…Apollo: iperbato
Teque adeo decus hoc aevi, te consule, inibit, 11
Pollio, et incipient magni procedere menses;
te duce, si qua manent sceleris vestigia nostri,
inrita perpetua solvent formidine terras. 14

Proprio con te, sotto il tuo consolato, Pollione, inizierà quest’epoca di gloria e i grandi mesi
inizieranno a procedere; sotto la tua guida, se rimangono alcune tracce della nostra colpa,
vanificate libereranno la terra dal continuo timore.

Te consule / te duce: ablativi assoluti nominali


Il tono è innalzato dalla presenza di figure retoriche:
decus hoc aevi: ipallage: hoc dovrebbe essere riferito a aevi e non a decus
+
Scambio di funzione grammaticale tra i due sostantivi (ci dovrebbe essere il nominativo
aevum e il genitivo decoris)
Te…te…te: anafora di te
Decus - inibit…incipient – menses: struttura a chiasmo
(soggetto-verbo….verbo-soggetto)
Sceleris…nostri: iperbato
Magni…menses: iperbato

Il puer nascerà sotto il consolato di Asinio Pollione, quando non ci saranno più guerre.
Ille deum vitam accipiet divisque videbit 15
permixtos heroas et ipse videbitur illis,
pacatumque reget patriis virtutibus orbem. 17

Egli riceverà la vita degli dei e vedrà gli eroi misti con gli dei e lui stesso sarà visto da loro, e
governerà il mondo pacificato dalle virtù paterne

Virgilio sottolinea il rapporto privilegiato tra gli esseri sovrumani e il puer.


divisque videbit… videbitur illis: struttura a chiasmo
Videbit…videbitur: Poliptoto
Le tre proposizioni (vitam accipiet / videbit / videbitur) si richiamano per l’allitterazione di vi
Heroas: accusativo plurale alla greca.
VIRGILIO SI RIVOLGE DIRETTAMENTE AL PUER
At tibi prima, puer, nullo munuscula cultu 18
errantis hederas passim cum baccare tellus
mixtaque ridenti colocasia fundet acantho. 20

Ipsae lacte domum referent distenta capellae infanzia del puer:


ubera, nec magnos metuent armenta leones. 22 rigenerazione della natura
Ipsa tibi blandos fundent cunabula flores.
Occidet et serpens, et fallax herba veneni
Occidet; Assyrium vulgo nascetur amomum. 25

Così per te, o fanciullo, la terra produrrà come primi doni, senza alcuna coltivazione, le edere
che errano qua e là, con il baccare e le colocasie miste al ridente acanto.
Le caprette riporteranno da sé a casa le mammelle gonfie di latte e gli armenti non temeranno
i grandi leoni. La stessa culla produrrà per te dolci fiori. Svanirà sil serpente e svanirà l’erba
velenosa; nascerà dappertutto l’amomo assiro.

Prima…munuscula: iperbato
Baccar, colocasia e acanthus: grecismi che sottolineano il gusto di Virgilio per il dettaglio
erudito.
Distenta…ubera: iperbato con enjambemant
Ipsae…ipsa: poliptoto
Durante l’infanzia del puer, la natura non genererà più niente di nocivo per gli uomini o gli
animali, ma moltiplicherà ciò che è prezioso e raro.
At simul heroum laudes et facta parentis 26
iam legere et quae sit poteris cognoscere virtus,
molli paulatim flavescet campus arista 28
incultisque rubens pendebit sentibus uva
et durae quercus sudabunt roscida mella. 30

Pauca tamen suberunt priscae vestigia fraudis, adolescenza del puer


quae temptare Thetin ratibus, quae cingere muris 32
oppida, quae iubeant telluri infindere sulcos.
Alter erit tum Tiphys et altera quae vehat Argo 34
delectos heroas; erunt etiam altera bella
atque iterum ad Troiam magnus mittetur Achilles. 36

E non appena potrai già leggere le lodi degli eroi e le imprese del padre e conoscere quale sia
la virtù, a poco a poco la campagna biondeggerà di tenere spighe, l’uva rosseggiante penderà
dai selvaggi rovi e le querce stilleranno miele rugiadoso. Tuttavia persisteranno pochi segni
dell’antica colpa, tali da spingere a sfidare il mare con le imbarcazioni, cingere le città di mura,
aprire solchi nella terra. Allora vi sarà un altro Tifi e un’altra Argo che trasporti eroi scelti; ci
saranno anche altre guerre e il grande Achille sarà mandato di nuovo a Troia.

heroum laudes et facta parentis: struttura a chiasmo (genitivo accusativo – accusativo


genitivo)
molli arista: sineddoche (singolare per il plurale).
Thetin: Thetis è la dea del mare e per metonimia il mare stesso.
Quae…iubeant: relativa impropria con valore consecutivo.
Prisca fraus: l’antica colpa si manifesta nel persistere di abitudini legate all’età del ferro:
1) la navigazione
2) la difesa militare delle città
3) la pratica dell’agricoltura
Quae vehat: relativa impropria con valore finale
Erit…erunt: poliptoto
Hinc, ubi iam firmata virum te fecerit aetas, 37
cedet et ipse mari vector, nec nautica pinus

mutabit merces; omnis feret omnia tellus. 39 Età adulta del puer
Non rastros patietur humus, non vinea falcem Piena realizzazione dell’età dell’oro
robustus quoque iam tauris iuga solvet arator; 41
nec varios discet mentiri lana colores,
ipse sed in pratis aries iam suave rubenti 43
murice, iam croceo mutabit vellera luto;
sponte sua sandyx pascentis vestiet agnos. 45

Da quel momento, da quando l’età ormai rafforzata ti avrà reso uomo, il navigatore stesso si
allontanerà dal mare, la nave non scambierà le merci; ogni terrà produrrà tutto. La terra non
soffrirà i rastrelli, né i vigneti la falce, anche il forte aratore scioglierà i gioghi ai buoi; né la lana
imparerà a mentire i vari colori, ma il montone stesso, nei prati, muterà ormai il manto nel
colore soavemente rosso della porpora (lett. Nella soavemente rosseggiante porpora), ormai
(sott. Muterà il manto) in quello giallo dello zafferano; il minio spontaneamente rivestirà gli
agnelli al pascolo.

Pinus: metonimia (materia per l’oggetto) per nave.


Rastros- humus / vinea – falcem: struttura a chiasmo (acc. – nom. / nom. Acc )
Mentiri: sottolinea l’inganno della colorazione (che nella piena età dell’oro sarà spontanea)
Murex: conchiglia: per metonimia indica il color porpora
Lutum: guado (erba): per metonimia indica il colore giallo
Sandyx: tipo di minerale: per metonimia indica i diversi colori che si estraggono da esso.
«Talia saecla», suis dixerunt, «currite», fusis 46
concordes stabili fatorum numine Parcae.
Adgredere o magnos—aderit iam tempus—honores, 48
cara deum suboles, magnum Iovis incrementum.
aspice convexo nutantem pondere mundum, 50
terrasque tractusque maris caelumque profundum;
aspice, venturo laetantur ut omnia saeclo. 52
O mihi tum longae maneat pars ultima vitae,
spiritus et quantum sat erit tua dicere facta: 54
non me carminibus vincat nec Thracius Orpheus
nec Linus, huic mater quamvis atque huic pater adsit, 56
Orphei Calliopea, Lino formosus Apollo.
Pan etiam, Arcadia mecum si iudice certet, 58

Pan etiam Arcadia *dicet se iudice victum.

Incipe, parve puer, *risu cognoscere matrem; 60


matri longa decem tulerunt fastidia menses;

incipe, parve puer: *cui non risere parentes, 62


nec deus hunc mensa, dea nec dignata cubili est.
Le Parche, concordi nell’irremovibile volontà del fato, hanno detto ai loro fusi «affrettate tali
secoli». Raggiungi (sarà ormai tempo) le grandi cariche pubbliche, cara prole degli dei,
glorioso rampollo di Giove. Guarda il mondo che ondeggia nella mole ricurva, le terre, le
distese di mare e il cielo profondo; guarda come tutte le cose sono felici per l’età che sta per
giungere. Mi resti allora l’ultima parte di una lunga vita e l’ispirazione e quanto sarà sufficiente
per raccontare le tue imprese. Il Tracio Orfeo non mi vincerà nei carmi, né Lino, anche se la
madre (Calliope) aiuta uno (Orfeo) e il padre (Apollo) aiuta l’altro (Lino), ossia Orfeo Calliope,
Lino il bellissimo Apollo. Anche Pan, con l’Arcadia come giudice, se gareggiasse con me, anche
Pan, con l’Arcadia come giudice, si dirà sconfitto. Comincia, piccolo bambino, a riconoscere la
madre dal sorriso; dieci mesi hanno portato lunghi fastidi alla madre; comincia, piccolo
fanciullo, colui al quale i genitori non sorrisero, né un dio lo ritiene degno della (sua)
mensa, né una dea del (suo) letto.
v. 47: concordes- stabili / numine – Parcae: struttura a chiasmo + iperbati
Arcadia iudice: ablativo assoluto nominale
Si certet…dicet: periodo ipotetico della realtà

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