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Unità 3

Grammatica

Il passato remoto

-are -ere -ire

io -ai -ei/-etti -ii


tu -asti -esti -isti
lui/lei -ò -è/-ette -ì
noi -ammo -emmo -immo
voi -aste -este -iste
loro -arono -erono/-ettero -irono

- Per parlare di un fatto accaduto nel passato e concluso, che non ha più nessuna
relazione col presente.
- Rispetto al passato prossimo il passato remoto indica un maggiore distacco
psicologico dall’evento.
- È usato principalmente nella lingua scritta, in racconti storici o letterari.

Il presente storico
Il presente indicativo può essere usato come passato in un racconto storico (presente
storico) per diminuire la lontananza dall’evento e renderlo più vicino a chi ascolta.
- Esempio: Giuseppe Garibaldi nasce a Nizza…

Condizionale composto come futuro nel passato


- Per esprimere un’azione posteriore rispetto a un’altra nel passato
- Si dice anche che serve a esprimere un futuro nel passato
- Esempio: Giorni fa vi ho detto che avrei traslocato.

ho avrei oggi
detto traslocato.
Unità 4

Grammatica

Differenza tra passato prossimo e imperfetto

Passato prossimo L’imperfetto

ho
hai
ha
ha
abbi - descrivere una situazione o
un’abitudine del passato
amo - descrivere azioni simultanee
avet
e
han
no
- raccontare un fatto concluso (no
abituale)
- raccontare una successione di
azioni

Passato prossimo + imperfetto

- quando si racconta un’azione (passato prossimo) che si inserisce in una situazione


che è già iniziata (imperfetto)
Mentre io mangiavo, è arrivata mia nonna.

- I verbi potere, volere e dovere cambiano di significato a seconda del tempo usato.
Imperfetto (indicano un’incertezza) Passato prossimo (l’azione è accaduta
sicuramente)
- Verbo conoscere all’imperfetto (conoscere già qualcuno o qualcosa) al passato
prossimo (fare conoscenza, incontrare qualcuno per prima volta)
- Verbo sapere all’imperfetto (sapere già qualcosa) al passato prossimo (venire a
sapere qualcosa)
Unità 5

Grammatica

La posizione dell'aggettivo
- Quando l'aggettivo qualificativo è prima del nome, esprime una carattere più
soggettivo e una maggiore ricercatezza stilistica
- Quando l'aggettivo qualificativo è dopo il nome ha un carattere più oggettivo e
neutro
- Aggettivi determinativi: possessivi (mio, tuo, suo…), dimostrativi (questo, quello),
indefiniti (qualche, alcuni…), interrogativi (quale, che…), ecc, vanno prima del nome.
- In alcune espressioni cristallizzare i possessivi possono andare dopo il nome.

Gli aggettivi relazionali


Gli aggettivi relazionali sono aggettivi qualificativi che derivano da un nome e che
finiscono con suffissi come -ale, -are, -istico, -ista, -ano, -oso, -ario, -ico, -ato, -ivo.
- Vanno sempre subito dopo il nome a cui riferiscono.

Gli alterati

Unità 6

Grammatica

Ma
La congiunzione ma può avere due funzione
- avversativa-sostitutiva (si oppone completamente a un significato espresso
precedentemente e lo sostituisce con un altro significato che nega completamente il
primo)
- avversativa-limitativa (si oppone parzialmente al significato espresso
precedentemente e propone un altro punto di vista che non nega ma limita il primo)

I segnali discorsivi
- CIOÈ
- SAI
- INSOMMA
- BEH, INSOMMA
- COME DIRE
- DICIAMO
- VOGLIO DIRE
- E DUNQUE
- ECCO
- NO?
- AH

La frase scissa
La frase scissa è una costruzione tipica della lingua parlata che serve a portare l’attenzione
dell’ascoltatore su un particolare elemento del discorso
“Mario lavora alla Fiat”
- Esplicita: introdotta da “che” → È Mario che lavora alla FIAT
- Implicita: introdotta da “a” + infinito → È Mario a lavorare alla FIAT
È una costruzione che divide in due frasi l’informazione contenuta in un’unica frase.
- Nella frase scissa un elemento (il soggetto o un complemento) è “estratto” dalla sua
posizione naturale e si colloca all'inizio della costruzione, insieme al verbo “essere”.

Il caffè del bar è troppo È il caffè del bar che è troppo forte
forte

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