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Fin dall'infanzia manifestò inclinazioni musicali e fu presto iscritto al

conservatorio di Brescia, dove compì studi di violino con Romano Romanini. Seguì
corsi di pianoforte complementare, armonia e contrappunto con Isidoro Capitanio. Al
conservatorio di Parma conseguì invece nel 1933 il diploma di composizione sotto la
guida di Achille Longo.

Ancora studente, conobbe Alfredo Casella, cui presentò una composizione per canto e
pianoforte, la Preghiera di un Clefta; il maestro torinese fu positivamente
impressionato dalla musica del giovane e lo incoraggiò a mostrargli altri lavori.
Margola compose allora un Trio in La, che Casella apprezzò a tal punto da inserirlo
nel repertorio del proprio trio (composto da lui, Bonucci e Poltronieri)
eseguendolo un po' ovunque, in Italia e all'estero.

Inizialmente suggestionato dallo stile di Ildebrando Pizzetti, Margola mostrò di


aver assimilato anche la lezione caselliana, soprattutto nel suo Quartetto per
archi n.3, del 1937, opera che gli valse il Premio Scaligero di Verona. Dal 1936 al
1939 insegnò storia della musica a Brescia. Creò anche un'orchestra d'archi
composta da elementi locali, che si avvalse della collaborazione di Arturo
Benedetti Michelangeli, allora esordiente e al quale dedicò un Concerto per
pianoforte, che è tra le sue opere migliori.

Durante i duri anni di guerra la vena del compositore fu feconda: compose due
opere, Il Mito di Caino e Il Titone, che andò perduta a causa del siluramento di
una nave che trasportava i suoi bagagli. Nel 1944 fu rastrellato a Brescia dai
tedeschi e deportato a Mühldorf. Terminato il conflitto, riprese la sua attività
che gli procurò ancora successi, come nel caso del Trio per archi del 1947. Nel
1960 divenne direttore del conservatorio di Cagliari ed insegnò dal 1963 al 1975 al
conservatorio di Parma.

Tra i suoi allievi ebbe, tra gli altri, Niccolò Castiglioni e Camillo Togni. Fu
instancabile didatta, conferenziere e uomo di vasta cultura, interessato alla
storia delle religioni, alla letteratura classica, alla filosofia. Pur rimanendo
fondamentalmente fedele alla tradizione, non fu alieno a una prudente apertura
verso tecniche più avanzate. A partire dal 2009, ogni anno l'Associazione Orchestra
da Camera di Brescia organizza un Festival Franco Margola dedicato alle opere di
questo autore e di altri grandi musicisti suoi contemporanei.

Il catalogo delle opere di Margola è stato redatto da Ottavio de Carli: pubblicato


a Brescia nel 1993, questo volume descrive 814 opere.

Opere sinfoniche
2 sinfonie
4 concerti per pianoforte e orchestra più il celebre Kinderkonzert, eseguito più
volte da Arturo Benedetti Michelangeli dal 1955 al Teatro La Fenice di Venezia
Il Campiello delle streghe (1930)
Concerto breve per chitarra e piccola orchestra d'archi
Concerto per violoncello e orchestra, op. 91 (1949)
Concerti per violino, oboe, corno
Doppio concerto per violino, pianoforte e orchestra
Notturno e fuga (1940)
Partita per flauto e archi
Passacaglia per archi, pianoforte e batteria
Sinfonia delle isole per archi
Sei madrigali per orchestra d'archi
Teorema armonico per orchestra
Variazioni su un tema giocoso per archi
"Sei sonatine facili" per pianoforte
O. de Carli, Franco Margola
Musica da camera
8 quartetti per archi
3 epigrammi greci per corno, violino e pianoforte
12 trii per tromboni "Zodiaco"
Fantasia per Settimino di Tromboni e Tuba
musiche duettanti per violino e violoncello
4 episodi per flauto e chitarra
concerto per tromba, archi e percussione (1978)

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