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UNI EN 12300:2000 - 30-06-2000 - Recipienti criogenici - Pulizia per il servizio criogenico. - Cryogenic vessels - Cleanliness for cryogenic service.
LINGUA Italiano
PAGINE 8
PREZZO NON SOCI 27,00
PREZZO SOCI 13,50
Recipienti criogenici
NORMA ITALIANA Pulizia per il servizio criogenico UNI EN 12300
GIUGNO 2000
Cryogenic vessels
Cleanliness for cryogenic service
NORMA EUROPEA
DESCRITTORI
tura, protezione, specifica, marcatura
SOMMARIO La norma specifica i requisiti minimi per la pulizia di tutte le superfici dei
recipienti criogenici e dei relativi accessori, che sono in contatto con il
fluido criogenico in tutte le condizioni di funzionamento previste.
La norma definisce un livello accettabile di contaminazione della superficie
e delle particelle, per ridurre al minimo il rischio di cattivo funzionamento
dell’apparecchio e per garantirne la sicurezza contro l’ignizione dovuta a
sfregamento quando viene a contatto con l’ossigeno o con i fluidi ossidanti.
RELAZIONI NAZIONALI
ORGANO COMPETENTE Commissione "Recipienti per il trasporto di gas compressi, disciolti o lique-
fatti"
RICONFERMA
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
PREMESSA 2
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3
3 DEFINIZIONI 3
4 REQUISITI 3
5 PROCEDIMENTO DI PULITURA 4
8 MARCATURA 4
NOVEMBRE 1998
Cryogenic vessels
EUROPEAN STANDARD Cleanliness for cryogenic service
Récipients cryogéniques
NORME EUROPÉENNE Propreté
Kryo-Behälter
EUROPÄISCHE NORM Reinheit für den tiefkalten Betrieb
DESCRITTORI Recipiente a pressione, criogenia, superficie, controllo della pulizia, pulitura, pro-
tezione, specifica, marcatura
ICS 27.200
La presente norma europea è stata approvata dal CEN l’1 settembre 1998.
I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
1998 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-
tati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 720-2 Transportable gas cylinders - Gases and gas mixtures - Determination
of flammability and oxidizing ability of gases and gas mixtures
[Bombole trasportabili per gas - Gas e miscele di gas - Determina-
zione del potenziale di infiammabilità e di ossidazione dei gas e
miscele di gas]
prEN 1251-1:1995 Cryogenic vessels - Transportable vacuum insulated vessels of
not more than 1 000 litres volume - Fundamental requirements
[Recipienti criogenici - Recipienti sotto vuoto isolati e trasportabili
di volume non maggiore di 1 000 litri - Requisiti fondamentali]
EN 1797-1 Cryogenic vessels - Gas/material compatibility - Oxygen compatibility
[Recipienti criogenici - Compatibilità tra gas e materiali - Compatibilità
con l'ossigeno]
3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma europea, si applicano le definizioni seguenti:
3.2 fluido ossidante: Fluido criogenico con proprietà ossidanti in conformità alla EN 720-2.
4 REQUISITI
8 MARCATURA
La conformità ai requisiti della presente norma deve essere documentata:
- mediante un certificato che accompagni l'apparecchio/elemento;
o
- mediante un'etichetta fissata alla confezione protettiva o all'apparecchio/elemento.
Il certificato o l'etichetta devono riportare la dicitura seguente:
- "EN 12300-O2", quando la pulizia è stata effettuata per l'impiego con ossigeno o con
altri fluidi ossidanti;
- "EN 12300", quando la pulizia è stata effettuata solo per l'impiego con altri fluidi criogenici.
Se viene usato un gas protettivo, il tipo di gas e la sua pressione devono essere indicati
in modo leggibile.
A.1 Generalità
Esistono vari metodi per determinare il livello di pulizia accettabile di un apparecchio ed è
necessario che il metodo selezionato sia complementare del metodo di pulizia impiegato.
Questa appendice tratta i metodi più funzionali ed efficaci disponibili. Le attività descritte
devono essere svolte da persone competenti, che siano state sottoposte al necessario
addestramento e che abbiano maturato un’appropriata esperienza di lavoro in campo industriale.
Tutte le parti da sottoporre a controllo mediante aspersione o immersione nel solvente do-
vrebbero poter scolare liberamente per eliminare il solvente. Se viene identificata un'area
dalla quale il solvente non scola liberamente, occorrerebbe adottare un metodo per ri-
muoverlo completamente senza lasciare contaminazione.
Per le parti che, dopo il montaggio, risultano inaccessibili al controllo, può rendersi neces-
sario procedere al relativo smontaggio oppure ispezionarle prima del loro assemblaggio.
È opportuno tenere sempre presente che durante il montaggio potrebbe verificarsi la con-
taminazione dei componenti oggetto del controllo.
Se un'ispezione rivela la presenza di contaminanti, l'elemento deve essere parzialmente o total-
mente ripulito. Il persistere di un esito insoddisfacente dell'ispezione richiede un'ulteriore valuta-
zione dei metodi di pulitura e delle disposizioni per il controllo di qualità prima della riaccettazione.
A.2 Controllo visivo diretto alla luce del giorno o con luce bianca artificiale
Questo metodo di ispezione è il più comune tra quelli usati per rilevare la presenza di con-
taminanti su di una apparecchiatura dotata di superfici facilmente accessibili. Questo me-
todo permette di rilevare, senza ingrandimento, la presenza di particelle anche molto pic-
cole, di umidità, oli, grasso, ecc. in quantità relativamente modeste.
L'efficacia di questo metodo dipende dalla rugosità della superficie ispezionata. Il metodo
può essere impiegato per superfici di acciaio sabbiate o pulite meccanicamente.
Non sono necessarie lenti d'ingrandimento, ma è importante disporre di una quantità di lu-
ce naturale o di luce bianca artificiale sufficientemente elevata.
Il controllo visivo delle superfici rappresenta un metodo adeguato per rilevare la presenza di:
- umidità (acqua libera);
- agenti di pulitura;
- residui sia di flusso derivanti dalla brasatura, forte o tenera, sia da scorie di saldatura;
- ruggine e calamina, gocce di saldatura, particelle, fibre o altri corpi estranei;
- materiali organici come oli, grasso, vernice, ecc.
Il metodo del controllo visivo diretto consente di rilevare un livello di contaminazione da
idrocarburi di 500 mg/m2.
La conformità ai punti della presente norma costituisce un mezzo per soddisfare i requisiti es-
senziali specifici della Direttiva in questione e dei regolamenti EFTA associati.
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UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
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