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Vittorio DENTI •
che esercita no, nella scelta medesima, d iret tive lat o sensu "politiche",
che non hanno nulla a che vedere con la razionalità di u n sistema
costruito iuxta propria principia . Talchè, alla fine, il vero criterio gli dist
inzione sembra offerto, piuttosto che da lla considerazione della natura
delle situazioni giuridiche d isciplina te dalle norme, da ll'indagine in
torno alle fina li tà di politica legislativa che presiedono alle varie
forme di tutela, ed alle conseguenza che dalla scelta in un senso o
nell'altro discendono per il raggiungimen to di tali f inalità.
D'a ltronde, prima d i analizzare gli esempi più …, nel mondo giuridico
contemporaneo, di ques to possibile carattere "politico" del criterio d i
distinzione tra su bstnce e proced ure, giova ricordare che proprio un
autore spesso citato come assertore d i criteri "razionali"' di
distinzione, ed in particolare come assertore della processualità delle
regole probatorie, il Chiovenda, si era richiama to ad un analisis teleologica
delle f inalità della norma, affermando che "le norme relative alle prove
hanno o no natura processuale . . . secondo che sono determinate o no
da ragioni processuali", ossia ispirate alla considerazione, da parte del
legislatore, degli scopi, intrinsecamente pubblicistici, del processo civile. 8
E' evidente come un criterio del genere sfugga ad ogni ten ta tivo d i
sistema tizzazione, poichè comporta una valutazione storicamente
condiziona ta e soggetta, come tale, ai mutevoli apprezzamen ti intorno a
ciò che é "pubblico" o che è "privato" nelle finalità della tutela. Tuttavía,
quella che sembrerebbe una deviazione dalla corre tta valu tazione dei
fenomeni gi u ridici, finisce con l'appa rire, nella realtà storica, il criterio
prevalen te, che ovu nque infirma, presto o tardi, ogn i costruzione
n e cessiamente generalizzatrice.
3 Cfr., Chiovenda , "La naltura processuale delle nonne sulla prova e l'eff kada
del la legge processuale nel tempo ", in Saggi d i diritto processuale civile r. Roma,
1930, p. 243: '"Se il legislatore pone una nuova norma probatoria perchè,
ispirandosi alle mutate condizioni della civile, della sodeti, della morale pubblica. la ritiene
con forme alla scopo di assicurare un miglioti risultato alle liti, sia dal punto di vista
della hon ……… delle decisioni. sia della sempliti e della prontezza del procedimento, sono
queste ragioni fnoasrnali cli riforma, e la non n a che a q uc,te è dovu ta. sia che cstenclJ.
sia che li m i t i i meni di prova , trrwcrit applicazione i n ogni processo a·venire, in q ual
unque tcm p<i 'ia accad u to il fa tto che deve pro\ arc."
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Ru k in
thc Federai Courts", in Virginia L. Rev., 4fl ( l '.J63) , p. 692, ed. ivi, p. 711.
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9 Cfr., la decisione del caso Ryrd v. Blue Ridge Rura\ Elec. Co-op. lnc. [356 U. S..
525 (1958) ] e, sull'a rgomento, Grecn, "Protection of Jury Tria\ in Diversity Cases
Against State Imasions", in Ta. L. Rev., 35 (1957) , p. 768; Sparks, "Federai Courts;
righ t to ju ry tria! in cases invohing hoth cqui ta blc ami legai issue", in Cali/. L.
Rev.,
47 (1959) , p. 760; !lfrCoid , "Right to J ury Tria! in t he Federai Courts", in Iowa L.
Rev .. 45 (1960) , p. 726.
10 E'noto, infat ti, che, secondo la common iaw, nelle equitable actions non esiste
il dirillo al t ria! by jwy .
11 C/r., in proposi to il commen to a q uesto indirizzo giurisprudenziale del Vacin, in
M ir/i . L. Rev., 61 (1961) , p. 388.
1 Cf r., la decisione del caso \fonarch Ins, Co. v. Spech [281 F. 2d 401 (5th Circ.
1%0) ] e in prnposi to i rilie\·i con ten uti nel lo scritto del Vesta!, "Erie R. R. v.
Tom pki11s: A Projcuion", i n Iowa L Rev .. 48 (1963) , p. 248, ed ivi p. 266, scri tto
di notevole im pona nza per l'a nal isi della evoluzione della giurisprudenza della Corte
Su prema.
J 3 Cfr., il commento "Federa! R ulc 43 (a) : the scope of ad missibi!ity of evidcnce
anrl t he im plications of t he Erie doct rine", in Col. L. Rev., 62 (1962) , p. 1049 cd.
ivi p. 1073.
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difficile negare, per la maggior parte delle norme stesse (e sopratutto nel
sistema delle rules of e xclusion , proprio della comnmon law) l'a
ttitudine ad influenzare direttamente la decisione. Di questa cara tteristica
delle norme probatorie, d'altronde, si è resoben conto I'Allorio, quanto ha
ricondotto "tutte le regole d i prova legale, ivi comprese le regole sulla
ripartizione dell'onere della prova" alla categoria autonoma delle "norme
decisorie non sostanziali", in qua n to cond ucono a porre …….
fondamento del decidere f a t ti, i quali non coincidono con quelli che
formano il substrato della situazione di diri t to materiale". 20 E' evidente
che la "deroga per motivi processuali alla regola dcl diritto sostanziale"
che consegue, secondo l'Allorio, all'a pplicazione di queste norme, finisce
con l'escludere quella possibile "neutralità" della norma, rispetto a ll'esi to
della li te, che sola potrebbe sot trarla all'impero della E r i e d octrine.
Ciò spiega perchè i giuristi nord-americani, fayorevoli alla creazione
di un diritto probatorio uniforme federale, abbiano fondato le loro
argomentazioni non tanto sulla tesi della processualità delle norme
probatorie, quanto sulle "counterva iling considerations" insite nella
ricordata evoluzione della giurisprudenza della Cor te Suprema, e
sopratutto sull'in teresse pubblico ad un fair trial ed al corretto uso degli
strumenti giudiziari per l'accertamento della verità. In particolare, si è
osservato che il superamento dei principi d ell' Erie per favorire il
t r i a l by jury secondo il d iritto federale, comporta l'implicito richia mo
alle regole probatorie che sono connesse col procedimen to federale e
si è rilevato che la stessa Cor te Suprema ha piu volte sotratto alle
imitazioni derivanti dall'o u tcom e determinative tesi , per le stesse
considerazion i, quelle norme probatorie che già sono codificate nelle
"Federal Rules of Civil Procedure". 21
……, quindi, evidente il ruolo decisivo che, nell'alternativa fra la
"processalita" e la "sostanzialità" delle norme probatorie, giocano le scelte
"politiche" in torno ai fini delle norme medesime, secondo la già ricorda
tal idea chiovendiana : il "migliore risultato delle liti" ed il "fair t rial" sono
principi analoghi, ed esprimono u n'identica visione degli scopi "pubblici"
del processo. I noltre, la preminenza delle "policy consìderations" conduce,
pur nel generale orientamento nel senso del carattere processuale delle
norme probatorie, ad individuare, fra le norme d i questo t i po, quelle
che hanno carattere sosta nziale, per la f i nali tà non "processuale" che le
ispira. Il La u d ha recentemente ;1ddotto
giurid ici dt•/l'U nh•ersiitè di C"glia .-i , 1948, p. 22 ss., il q uale considera la prova "il
grado d i c\idcma dci fatti giuridici necc sario per il prodursi degli effetti giuridici".
Cf r. pu1 e, per ana logo orien tamen to difo11do, se pure d iversamen te motivato, Salta,
"Salla legge regob t rice delle pro\·c", in Giml. Civ., l!l:"i8, I, p. 12ii2.
o Allnriu. "l'cr una tcot i a dcll'oggcllo . . .", cii., p. 203.
1 Cf r., in a tgornuno, Ladd, o/!. cii ., p. 707 '·
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22 (;f r., Ladd, ojJ. ci t., p. 714 s. Nd senw che i "privilege statutes" abbiano na tura
sostanziale e ch e la loro regolamen tazione, secondo i principi dell'Et·ie, debba essere
lasciata alle norme statali , cf r., Lu uiscll, Corifirlential ity, conforrnii:y and coniusion :
privileges in Federa i Contts toda y". in Tul. 1.. Rev .. 31 (1956) . p. 101; Louisell e
Crippin. "Evidcntia ry Privilcges", in M inn. /,. Rer.1., 40 (1956) , p. 413.
3 Sulle cri tiche della dottrina nord-americana ai "clead man stat utes" (secondo i
qua li è vieta ta la tcstimonh nza del sopra vvisu to circa i rapporti con un def unto)
cfr. Cappellctt.i, La l estiinonianza della jJnr/ e uel si s tema d ell'oralità, I, Mila no, I
962. p. 467.
2 Cfr., in argomen to, i rilievi del De Nova, in ]11s, 19:'53, p. 128.
o Cf r ., il <ita to commento in Col . L. Rev., 62 (1962) , p. 1073.
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sia pure con posizioni, per così dire, rovesciate, nel dirito svizzero, 'per
l'esislenza di un'un ica legge sostanziale federale e di una pluralità di codici
processu ali cantonali. 26 Anche qui il problema è dato dall'esigenza di
perseguire determinati fini d i poli tica legislativa, secondo le indicazioni
del diritto federale, e d alla possibile resistenza che a tale f inali tà potrebbe
opporre, se applicato, il diritto dei cantoni.
Poichè una precisa norma costi tuzionale riserva alla competenza dei
cantoni la "proced u ra giudiziaria e l'amministrazione della giustizia"'
(art. 64 della Costit uzione federale) , la direttiva che ne è scaturita, nella
giurisprudenza del Tribunale federale svizzero, è nel senso dì ricondurre
al diritto sostanziale un gra n numero di si tuazioni di cui non sarabbe
dubbia, secondo i criteri correnti, la natura processuale: ad esempio, la
legittimazione ad agire, la capacità processuale, la ammissibilità di
determinati meui di prova ,7 il grado di certezza necessario per la
formazione del convincimento del giudice, 28 etc. La giustificazione di
questo orien tamento, che trova pienamente consenzienti I fautori della
più ampia unificazione legislativa nell'ambito della Confederazione, è
precisa: la Confederazione, nella misura in cui accorda un'azione ai
contendenti, garantisce loro necessariamente il diritto di provare i fatti sui
quali l'azione deve essere fondata ; diversamente, il legislatore cantonale
potrebbe far fallire il diritto federale. 2 ……………, siamo molto vicini
alle ragioni per cui la Corte Suprema degli Stati U ni ti, con la dottrina
dell' Erie, ha attratto nel diri tto sosta nziale, a favore delle local rules, le
norme, la cui applicazione sarebbe stata determinante per l'esito della
lite. Giustamente si è rilevato che "il legislatore e i l Tribunale della
Confederazione si atteggiano come se essi pure disti nguessero, accanto
a quelle sostanziali, una classe di norme di dubbia nat u ra processuale,
tali che la loro aittitudine a condición i la sorte dcl processo conduce a
farle gravi ta re nell'orbita del diritto sostanziale". 30
Tuttavia, sarebbe erroneo dedurre da questo orientamento u n criterio
suscettibile di ”razionalizzione" in senso dogmatico, poichè la presenza dì
una "policy" federale, diretta alla piu efficiente tutela delle situazioni
giuridiche attraverso il miglior funzionamento dei processi, comporta
valutazioni che possono divergere norma per norma, rendendo impossibile
la sistemazione delle scelte nell'ambito di u n principio "razionale.
26 Sull'argomen to, cf r ., il recen te scritto del Doncs, '"Diri tto prh·ato svizzero e
processo ca n tonalt"'", in Riv. dir. f noc., 1%3, p. 2.'\7 s.
27 Si veda, per u na lassegna della giurisprudenza del Tribu nale federale al riguar·
do, Guldener, ··Bundesprivat rech t und kan tonalen Zivil prozess rccht"', in Zeit. f .
sclm·eiz . Rechi, 80 (1961) , p. 3 s.; Voyamc , Droit privé {edéra/ et p roct!d ure civile
cantonale, ivi , p. 67 .ss.; Done>, op cit., p. 264 s.
2!! Cf r. Voya mc, 0/1 cit., p. 156.
29 Cf r . Vaya111 e, op. cit ., p.
155. 30 Dones, op cit., p. 272.
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31 Cf r., sul pun to, Dones, of) cit., p. 266, il quale rileva che in tali ipotesi "il
Tribunale federale non si limi ta a pronunciare l'obbligo diricorrere ai predet ti mezzi
tecnico-Kentifici, ma esamina esso stesso, volta per volta, i vari procedimenti che in
progresso di tempo vengono proposti dalla biologia, e si esprime circa la loro vali
diù"
3 Doncs, ojJ. cit., p. 263.
33 Cfr., infatti, Voyame, of). cit., p. 151, il quale afferma espressamen te, a proposito
dell'onere della prova , l'irrilevanza dei crited di distinzione fra norme sostanziali e
norme processuali, propri del diritto internazionale privato.
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deliberatamente le deviazion i che possono manifesta rsi, rispetto a cri teri assunti
come razionalmente validi, nell'ambito della soluzione de1 problema dei conflitti
di legge sul piano internazionale. Ciò che interessa, infatti, non è ta nto
segnalare le divergenze nella qualif icazione di una data sittuazione come
sostanziale o processuale (d ivergenze che possono rifani al diverso modo di
concepire il processo e l'attività giurisdizionale in generale, rispetto al problema
della t u tela dei diritti) ,………….. mettere n luce la variabilitá dei cri teri che
presiedono alla q ualifica zione, in funzione di esigenze di policy giudiziale ,
come tali non suscettibili di sistematizzazione.
L'idea del Chioven da, mirante ad ind i viduare la rat io della ingoia
norma dal pu nto d i vista delle f inali tà poli tico-legislative che l'hanno
ispirata, appare dunq ue verificara alla Juce delle esperienze sopra ricordate
issai più ……. piano necroclogico, d i quanto non sia s t ato anche
recentemente ritenuto a ………, infatti, questo criterio clicrotfro riemerge
fatalmente anche i n coloro che lo ripudiano in via
Gli pri ncipio (e sia pure per giustif icare le eccezioni alla applicazione delle
categorie concettuali correnti) , i n ma esso costituisce un valido itrumento
di lavoro la ddove i tratta di rendersi conto dell'esperienza gli ordinamenti in
cui una diversità di fon ti normative (diritto federale e d i ri t to statale o
cantonale) comporta una diversa competenzia per la d isciplina delle
situazion i processu ali e cl i quelle sosta nziali .
La co nclusione cui vogliono … . . queste rapide note è che la q u a
lificazione come "processuale" o "sostanziale" d i u na da ta …….. non può
essere univocamente ricondotta ad un astratto criterio sistema t ico, d i
immediata validez sul pian ra zionale, ma appa re assai speso il frutto di
valutazioni compiute dalla giurisprudenza, in base a considerzioni di policy
riferite alle caratteristiche proprie dei vari ordinamenti, e con riguardo
alle conseguenze che, nell'ambito degli ordinamen ti medesimi, possono
scaturire dalla preferenza per l'una piu ttosto che per l'alt ra qualificazione.
Ciò non significa che si debba limitare lo studio del problema ad un analisi di
casi giurisprudenziali, pragmaticameme orientata: le vedute in tal senso della
dottrina nord-america na sono senz'altro eccessive, 36
Cam bridge, Mass.. 1949) e, al tiguardo, la critica rii Allorio. op < it., p . 198. Cfr.,
in a rgom en to a nch e Ailes, "Substa nce and proced ure in the conflict of laws",
in M ich. L. Rev., 39 ( 1941) , p. 392.
37 Cfr., al riguard o, Liebm an , ":\'01·me processual i uel codice civile", in Riv. dir .
j Jl'OC., 1948, I , J'· 154 SS.
as E'appena i l caso di avvertire che tak qualificazione non opera soltanto ai fini
della soluzione dcl conflitto di leggi, ma anche per determinare l'ordine delle
questioni eh debbono essere decise da l giudice e l'efficacia delle relative decisioni .