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L’Ingegneria Geotecnica
L’Ingegneria Geotecnica è una disciplina dell’Ingegneria Civile che tratta la
meccanica dei terreni e delle rocce, e le sue applicazioni nell’ambito di svariati
problemi di ingegneria civile ed ambientale:
• opere a contatto con il terreno (fondazioni, opere di sostegno, etc.)
• opere costruite nel terreno (gallerie, scavi, etc.)
• opere costruite con il terreno (argini, rilevati, colmate, dighe, etc.)
•fenomeni che si verificano nel terreno (frane, subsidenza, amplificazione
sismica, etc.)
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CICLO LITOGENETICO
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IMPORTANTE :
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DEFINIZIONI
Denominazione in base alle dimensioni dei granuli
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5 mm 1 mm 0.1 mm
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particelle di argilla
0.001 mm
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C2 distanza a seconda
della
concentrazione
elettrolitica
distanza possono prevalere
attrazione
C1 azioni repulsive o
C2 attrattive
+
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Solido
Gas
Liquido
Schemi
a ‘fasi separate’
(Pg=0)
Vg Pw
Vv
Vw
V P
PS
VS
V = Vs + Vv = Vs + Vw + Vg P = Ps + Pw
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P peso solido
• peso specifico del solido, γs γs = s =
Vs volume solido
P peso fluido
• peso specifico del fluido, γw γw = w = = 9.81 kN/m3
Vw volume fluido
P peso solido
• peso secco dell'unità di volume, γd γd = s =
V volume totale
VS
relazioni tra n ed e:
V /V n V /V e
e= v = n= v s =
Vs / V 1 − n V / Vs 1 + e
V volume acqua
• grado di saturazione, Sr: Sr = w =
Vv volume vuoti
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Principio di Archimede:
Un corpo immerso in un
liquido è soggetto ad una P=γγV P’= γ’V
spinta dal basso verso l’alto
pari al peso del liquido
spostato (uguale al volume
del corpo) Sa=γwV
γs γd γs
γs, γd γd = = γ s (1 − n ) ⇒ n = 1−
γs
e=
γd
−1
1+ e
⇓
w γ s Gs w V w γ
w e=
Sr γ w
=
Sr ⇒ Sr = w ≡ ⋅ s
Vv e γw
Valori tipici
n e γ d = γ s (1 − n) γ = γ d (1 + w )
e= w sat =
Materiale Gs n 1−n Gs (kN/m3) (kN/m3)
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ANALISI GRANULOMETRICA
Obiettivo:
determinare la distribuzione ponderale delle dimensioni dei granuli
(granulometria) di un terreno
Procedure:
Terreni granulari (d > 74 µm=0,074mm = diametro setaccio n. 200 ASTM)
analisi mediante setacciatura
ANALISI GRANULOMETRICA
70
60
50
40
30
20
10
0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10 100
diametro, d (mm)
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COEFFICIENTE DI UNIFORMITA’
d 60
Coefficiente di uniformità, U: U= (∝ disuniformità!)
d10
90 ghiaie e sabbie
80
70 pietrisco
detrito di falda
60
fiume Volturno
50 fiume Po
40 torrente Valsura
30 fiume Fortore
fiume Basentello
20
fiume Tevere
10 dune di Torregaveta
0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10 100
Diametro, d (mm)
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90
80
70 terreni vari
60
50
40
30 sabbia grossa
sabbia fina
20 limo con sabbia
10 limo con sabbia argilloso
argilla con limo
0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10 100
Diametro, d (mm)
• limite di plasticità wP
• limite di liquidità wL
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PROBLEMA
Deposito di Argilla omogenea
5m 1 w, wL, wP
10 m 2 w, wL, wP ?
20 m 3 w, wL, wP
COMPATTEZZA E CONSISTENZA
Significato:
Individuazione dello stato naturale di un terreno in relazione alle sue condizioni limite di porosità e/o
contenuto d’acqua
Densità relativa dei terreni granulari Indice di Consistenza dei terreni fini
emin e emax wP wL
w
Dr IC 0 <0
1 0 >1 1
emax = minima densità, misurata con wP = limite di plasticità
deposizione “pluviale” (stato semisolido → plastico)
emin = massima densità, misurata con wL = limite di liquidità
addensamento per vibrazione (stato plastico → fluido)
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COMPATTEZZA E CONSISTENZA
Valutazione empirica della compattezza dei terreni granulari
Compattezza Dr Test
Molto sciolta 0.0 ÷ 0.2 Possibile infliggere a mano una barra d’acciaio per circa 1 m
Sciolta 0.2 ÷ 0.4 Abbastanza facile da scavare con la vanga o da penetrare con la barra
Mediamente sciolta 0.4 ÷ 0.6 Difficile da scavare con la vanga o da penetrare con la barra
Molto difficile da scavare con la vanga o da penetrare con la barra
Densa 0.6 ÷ 0.8
È possibile infiggere un picchetto per 5–10 cm con la mazza battente
Molto densa 0.8 ÷ 1.0 Impossibile da scavare con la vanga o da penetrare con la barra
Consistenza Ic Test
Molto molle < 0.0 fluido Si estrude tra le dita quando è pressata
Si modella con leggera pressione delle dita
Molle 0.0 ÷ 0.5
Facile da incidere con l’unghia
plastico
Moderatamente Si modella con forte pressione delle dita
0.5 ÷ 1.0
consistente Abbastanza facile da incidere con l’unghia
Non modellabile con la pressione delle dita
Consistente >1.0
solido Difficile da incidere con l’unghia
Molto consistente >> 1.0 Molto difficile da incidere con l’unghia
SISTEMI DI
CLASSIFICAZIONE
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SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE
Una volta determinate le frazioni in peso relative a ciascuna classe, il materiale può essere
identificato utilizzando i termini delle varie classi come sostantivi o aggettivi, nel modo seguente:
Nomenclatura (posto F1> F2> F3> F4): Argilla Limo Sabbia Ghiaia
100
F1 = frazione prevalente ‘F1’ 90
25%<F2<50% ‘con F2’ 80
passante in peso, p (%)
10%<F3<25% ‘F3-osa’ 70
5%<F4<10% ‘debolmente F4-osa’
60
50
40
Sabbia 55% (F1) Sabbia
30
Limo 27% (F2) con limo 20
Argilla 13% (F3) argillosa 10
0
Ghiaia 5% (F4) debolmente ghiaiosa
0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10 100
diametro, d (mm)
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CARICO TOTALE, H
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CARICO PIEZOMETRICO, h
ACQUA IN QUIETE
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ACQUA IN QUIETE
In un mezzo poroso saturo con acqua in quiete, l'altezza piezometrica è in
ogni punto la stessa; ne deriva che in due punti posti a quote diverse (ad
esempio A e B), la pressione dell'acqua è diversa
pelo libero
Se B=pelo libero e A=piano di rif. (zA=0), è facile dimostrare che (essendo hA=hB):
hA= zA+uA/γw = hB= zB+uB/γw uA=uB+γw * zB = 0+γw * zB = γw * zB
cioè la pressione dell'acqua (u) cresce linearmente con la profondità ed è uguale in
ogni punto al prodotto del peso specifico dell'acqua (γγw) per la profondità zw del punto
considerato dal “pelo libero” (dove u=0)
ACQUA IN QUIETE
NB: la pressione dell’acqua u è una pressione RELATIVA valutata
rispetto alla pressione atmosferica
u = pass - pa
Dove pa è la pressione
atmosferica cioè la pressione
esercitata dall’aria
pa = 1 kg/cm2 = 100 kPa,
equivale alla pressione
esercitata da una colonna
d’acqua di altezza 10 m
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ACQUA IN MOVIMENTO:
hm hv
Q h − hv
=k m ⇒ v=ki
A L
La portata per unità di superficie (= velocità apparente v) è direttamente
proporzionale alla perdita di carico e inversamente proporzionale alla
lunghezza del percorso considerato.
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COEFFCIENTE DI PERMEABILITA’
Densità e viscosità
dell’acqua
dipendono dalla T°
che varia poco nel
sottosuolo;
k dipende
essenzialmente dal
tipo di terreno
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L’equazione di Laplace può essere risolta mediante metodi numerici con i metodi
alle differenze finite o degli elementi finiti, o ricorrendo alle più tradizionali e
storiche soluzioni grafiche (rete di filtrazione)
RETE DI FILTRAZIONE
linea di flusso: la linea la cui
tangente in ogni punto determina la
direzione della velocità di
filtrazione; sono i percorsi dei
filetti fluidi
linea equipotenziale: il luogo dei
punti aventi egual carico idraulico
(h), cioè il luogo dei punti in
corrispondenza dei quali la somma
dell'altezza geometrica e
dell'altezza di pressione è costante
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RETE DI FILTRAZIONE
Quando tutte le condizioni al contorno della regione interessata dal flusso sono
note a priori, si parla di moto confinato
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Grandezze:
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A′
A
s + δs
δF
A
δA δl
δl
B B s B′
Vettore (
( tensore) tensione Vettore (
( tensore) deformazione
r δF r δs
t = lim d = lim
δA→ 0 δA δl → 0 δl
I vettori t e d sono legati tra loro dal legame costitutivo del mezzo
δA δN δu
u
v δT
w
δw δl x
y δl
z
δN δT
σ = lim Tensione τ = lim
δA→0
δA δA→0
δA
δw δu
ε = δlim Deformazione γ = lim
l →0
δl δ l →0
δl
- In meccanica delle terre prevalgono i fenomeni di compressione
ad essi si attribuisce segno positivo.
- Per applicare le stesse convenzioni della Scienza delle Costruzioni occorre orientare la
normale verso l’interno dell’elemento
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Tensori
σx τ xy τ xz εx γ xy γ xz
[σ] = τ yx σy
τ yz Tensori [ε] = γ yx εy γ yz
τ zx τ zy σ z γ zx γ zy ε z
σz
τ zx
x τ zy
y
z
τ yx = τ xy γ yx = γ xy
τ zx = τ xz γ zx = γ xz
τ = τ γ = γ
yz zy yz zy
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σ1 0 0 σ1- la massima
σ2- l’intermedia
[σ] = 0 σ 2 0
σ3- la minima
0 0 σ 3
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+
-
σθ τθ
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[σ'] = [σ] − u ⋅ [I ]
dove [I] = matrice identica (Iii=1, Iij=0)
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acqua
Terreno nel suo complesso
(unico continuo indifferenziato)
+
granuli solidi
Si considerano separatamente granuli
solidi e acqua (due continui sovrapposti)
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σz
τzy
τzx
P τxz
σx
τyx
τxy
τyz
σy
Continui sovrapposti
Le tensioni che agiscono in un punto del continuo “scheletro solido”
si chiamano TENSIONI EFFICACI σ’z
τ’zy
τ’zx
τ’xz
σ’x
τ’yx
P τ’yz τ’xy
σ’y
P u
Il principio delle tensioni efficaci dice che esiste una equivalenza tra i due modelli
di continuo indifferenziato (σ) e di continui sovrapposti (σ’, u): σ= σ’ + u
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Ipotesi:
geometria e peso eventualmente variabili con z, ma indipendenti da x,y (uniformità orizzontale
delle proprietà del terreno)
Falda orizzontale e in condizioni di equilibrio idrostatico
y
x
z
γ γi
Sottosuolo omogeneo Sottosuolo stratificato
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∂x
+
∂y
+
∂z
− Wz = 0
∂z
− γ = 0 ⇒ σ z ( z ) = σ z (0) + γ dz ∫
0
[σz (0) è la tensione verticale imposta sul piano limite (condizione al contorno)]
Ponendo σz=σv e assumendo il piano limite scarico [σv(0)=0]:
Sottosuolo omogeneo Sottosuolo stratificato
(γ = costante) (γ = costante a tratti)
n
n: num. strati sovrastanti il
σv ( z ) = γz σ v ( z ) = ∑ γ i ∆ zi punto considerato
1
σv σv
γ1
1
γ 1 ∆zi γi 1
γi
γ
z z
p. c. σ v , u, σ′v
γ l. f.
zw γzw
γsat
γsat
1
σv (z )
u (z )
σ′v ( z )
Il peso dell’unità di volume immerso in acqua γ’ = γsat -γw rappresenta quindi l’incremento
di tensione efficace verticale sotto falda per unità di profondità
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σ' v ( z ) = σ v ( z ) − u ∆zi γi
σh ( z ) = σ'h ( z ) + u
z u (z ) σ h (z ) σv ( z )
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NB.
Per i terreni incoerenti è problematica la determinazione di OCR
(OCR viene determinata in laboratorio ma è impossibile prelevare campioni indisturbati)
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Modello elastico
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Modello elastico
Per semplicità il modello è stato descritto con riferimento a schemi ideali 1D
Passando al mezzo continuo: forza (tensore) tensione, spostamento (tensore)
deformazione
Modello elastico relazione biunivoca [σ σ]:[εε]
j
Modello elastico
1
[ (
ε x = E σ x − ν σ y + σ z )]
1
[
ε y = σ y − ν(σ z + σ x )
E
]
Il legame costitutivo è espresso dalle 1
[ (
ε z = E σ z − ν σ x + σ y )]
relazioni di Navier: τ xy
2( 1 + ν ) γ xy =
γ xy = τ xy G
Introducendo G (modulo di taglio): E
2( 1 + ν ) τ yz
γ yz = τ yz γ yz =
E E G
G= 2( 1 + ν )
2(1 + ν ) γ zx = τ zx τ zx
E γ zx =
G
1 ν ν
E − −
E E
1
ε x − ν −
ν
σ x
ε E E E σ
y ν ν 1 y
− −
esprimibili nella forma matriciale: ε z E E E σ z
= 2( 1 + ν ) τ
γ xy xy
γ yz E τ yz
1 2( 1 + ν )
γ zx G 1 E τ zx
2( 1 + ν )
G 1
E
G
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Modello plastico
Modello plastico
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Modello viscoso
Mezzo viscoso
1) Si manifestano deformazioni permanenti sotto sollecitazione costante
(F=cost)
2) La velocità di deformazione è proporzionale alla forza applicata e si annulla
all’annullarsi della sollecitazione
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Superato Y, si ha dεε=dεεe+dεεp
Allo scarico (GB) si accumulano deformazioni plastiche irreversibili εpG
Ricarico BG: G nuovo punto di snervamento; accumulo di deformazioni plastiche
ha prodotto un ampliamento del tratto elastico da OY a BG (incrudimento
positivo) “memoria” del terreno rispetto a sollecitazioni/deformazioni subite
(storia di carico)
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Vuoti
Vuoti
Solidi Solidi
+
Acqua
Il processo di espulsione di acqua con conseguente deformazione del
terreno viene definito consolidazione
dopo
acqua
La compressione di un terreno saturo assomiglia alla compressione di una
spugna: le variazioni di volume avvengono a spese dell’acqua interstiziale
Il processo di espulsione dell’acqua, la consolidazione, dipende dal tempo
(dalla permeabilità del terreni)
L’entità della variazione di volume finale è legata alla rigidezza dello
scheletro solido
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pistone acqua
valvola
molla
acqua
acqua
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acqua
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∆σ acqua
∆u≅
≅0
∆σ’=∆σ
∆σ =∆σ
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Processo di consolidazione
A σ, σ’
σ’, u0
Argilla satura
Processo di consolidazione
to = istante applicazione carico
Tensione
totale σ+∆σ
σ ∆σ
Tempo
Pressione
interstiziale ∆u
u0
Tempo
Tensione
efficace ∆σ’
∆σ = ∆σ
σ’
Tempo
w0 cedimento immediato (a volume costante)
Cedimento
w wc cedimento di
to
consolidazione
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Processo di consolidazione
Applicazione del carico
to tempo
wo
wc
wf
cedimento
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Sono possibili quindi due diversi approcci (modelli) per l’analisi degli stati
tensionali e deformativi indotti dal processo di carico
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Condizioni edometriche
∆H
Condizioni edometriche
Formazione di un deposito di terreno per sedimentazione lacustre
Deposito infinitamente esteso in direzione orizzontale cond. edometriche
Esaminiamo la variazione dell’indice dei vuoti (e) al crescere della tensione
σ’v) in un generico punto P
verticale efficace (σ
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Condizioni edometriche
Condizioni edometriche
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Condizioni edometriche
Condizioni edometriche
e A
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Condizioni edometriche
Prova edometrica
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Prova edometrica
Prova edometrica
Costruzione della curva di compressibilità edometrica
efin,i - σ’v,i
log σ’v
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Prova edometrica
Curva di compressibilità edometrica
Prova edometrica
Parametri di compressibilità
Cr : Indice di ricompressione
CC : Indice di compressione
CS : Indice di rigonfiamento
Rappresentano le pendenze
dei diversi tratti espresse dal
rapporto adimensionale:
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Prova edometrica
Altri parametri di compressibilità
Prova edometrica
Valori tipici dei moduli di rigidezza
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σ’p
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ovvero:
essendo:
il coefficiente di compressibilità di volume
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Δσ'v
M= = cost
ε
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u0
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In realtà l’accordo è accettabile per gradi di consolidazione < 60%, per valori
superiori:
o la curva teorica tende ad asintoto verticale (cedimenti nulli)
o la curva reale tende ad asintoto obliquo (cedimenti non nulli dovuti a
consolidazione secondaria)
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Consolidazione secondaria
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Resistenza al taglio
Il comportamento meccanico di un materiale è espresso dalle relazioni
costitutive che rappresentano il legame esistente tra tensioni applicate al mezzo
e deformazioni subite
Tipica curva tensioni-deformazioni di un terreno (carichi monotoni)
Valore ultimo della tensione
= RESISTENZA
tensione
Snervamento
deformazione
Il comportamento tensio-deformativo di un terreno è non lineare, elasto-
plastico e dipendente dalla sequenza delle sollecitazioni applicate (storia
dello stato tensionale)
Resistenza al taglio
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Resistenza al taglio
Resistenza al taglio
I terreni generalmente si rompono a taglio
sforzo di taglio
agente
resistenza al
Superficie di taglio
scorrimento
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Resistenza al taglio
Comportamento durante una prova triassiale
σa
σr
Resistenza al taglio
Fondazione superficiale I grani scorrono gli uni rispetto agli
altri lungo la superficie di scorrimento
Superficie di NO !!
scorrimento Non c’è rottura dei singoli grani
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Q*
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Q*
stabile
Q
Q*
spostamento
Q*
Q
Q*
spostamento
80
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Q = Q0 + f (P )
La precedente relazione è un
criterio di resistenza.
Se la relazione risulta lineare su
può scrivere:
Q = Q0 + µ P
µ = coefficiente di attrito
tra blocco e piano di
appoggio
blocco
τf σ’ τ
σn
Q = Q0 + µ P
In entrambi i casi la resistenza è di
tipo attritivo (proporzionale alla
forza P agente) ed eventualmente di
tipo “adesivo” non dipendente da P
(legata ad una “colla” tra blocco e
piano di appoggio ovvero ai legami
di adesione tra i granuli)
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σn’)
P ((σ
(τ)
Q (τ
Q = Q0 + µ P
c’ : coesione
τf = c’ + σn’ tan ϕ’ ϕ’ : angolo di attrito (o di
resistenza al taglio)
aliquota “adesiva”:
intercetta della retta limite, aliquota “attritiva”: pendenza della
non dipende dalla σ’n retta limite dipende dalla σ’n
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∆σ = 0
zw
∆u ≠ 0
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εx=εy=0
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Situazione finale
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Lo stato di massimo
addensamento o minimo indice dei
vuoti (terreno addensato) è quello
in cui i centri delle sfere sono i
nodi di un reticolo tetraedrico.
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N
σ'n =
A
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ϕ’P
τf3
τf2
τf1 ϕ’R
c’P
90
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Prove triassiali
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Prove triassiali
Interpretazione in
termini di cerchi di Mohr
Prove triassiali
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Prove triassiali
Le prove triassiali standard sono condotte secondo tre modalità :
Prove triassiali
FASE DI SATURAZIONE
o Fase preliminare a tutti e tre i tipi di prova
o Il provino è saturato mediante l’applicazione
(per un certo tempo) di una tensione isotropa
di cella σc,s e di una poco minore
contropressione (backpressure, b.p.)
dell’acqua interstiziale u0 (per non avere
consolidazione e variazione di tensione
efficace); in questo modo le eventuali bolle
d’aria si sciolgono nell’acqua interstiziale
Per verificare l’avvenuta saturazione
1. a drenaggi chiusi si incrementa la pressione di cella di una quantità Δσ e
si misura il conseguente aumento di pressione interstiziale, Δu
93
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94
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95
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= N/A pressione
applicata dal
pistone
96
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97
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98
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99
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100
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■ è più rigido
■ ha una maggiore resistenza di picco
■ ha eguale resistenza residua
■ aumenta di volume per grandi deformazioni, mentre il provino di sabbia
sciolta diminuisce di volume
■ ha lo stesso indice dei vuoti critico, ovvero la stessa densità relativa per
grandi deformazioni
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ϕ’P
ϕ’cs
dilatanza
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ϕ’=37°
ϕ’=32°
ϕ’=21°
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ϕ ’p
c’p
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(c’p - φ’p)
(φ’cs)
(φ’r)
(c’p - φ’p)
(φ’cs)
(φ’r)
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τ sabbia
τf = σ’n tg ϕ’
ϕ’
ϕ’
τf = c’ + σ’n tg ϕ’
c’ Argilla OC
σ ’n
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Rigidezza
o Spesso il progetto geotecnico è condizionato non tanto da problemi di
rottura o stabilità (SLU) quanto da problemi di cedimenti/deformazioni
(SLE): ad es. limitare i cedimenti al di sotto di una fondazione, limitare
gli spostamenti a tergo di un’opera di sostegno di uno scavo in
sotterraneo o in superficie
o Il calcolo dei cedimenti di una fondazione o degli spostamenti a tergo di
un’opera di sostegno è quindi di fondamentale importanza
o Il calcolo degli spostamenti richiede la valutazione delle modifiche dello
stato tensionale dovuto all’opera ( teoria dell’elasticità) e la stima della
rigidezza dei terreni coinvolti
o La rigidezza è quella particolare proprietà dei terreni che determina,
sotto un generico stato di sforzo, le deformazioni: è cioè il gradiente
della curva sforzi-deformazioni
o La rigidezza dei terreni è bassa se paragonata a quella di altri materiali
(acciaio, cls,..) ed è di difficile determinazione sia in sito che in
laboratorio
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Snervamento
deformazione
Il comportamento tensio-deformativo di un terreno è non lineare, elasto-
plastico e dipendente dalla sequenza delle sollecitazioni applicate (storia
dello stato tensionale)
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F F F Problemi di resistenza
(modello rigido-plastico)
Modello elastico
Per il calcolo delle deformazioni si assume quindi un modello elastico
lineare, generalmente abbinato alle ipotesi di omogeneità e isotropia del
mezzo
1
In queste condizioni il legame costitutivo è ε x = [σ x − ν(σ y + σ z )]
E
espresso dalle relazioni di Navier ed è 1
ε y = [σ y − ν(σ z + σ x )]
caratterizzato da 2 sole costanti elastiche: E
1
o Modulo di Young E
[ (
ε z = E σ z − ν σ x + σ y )]
2( 1 + ν )
o Coefficiente (o rapporto) di Poisson e ν γ xy = τ xy
E
2( 1 + ν )
In alternativa si possono utilizzare altra coppia di γ yz = τ yz
E
costanti elastiche indipendenti: 2( 1 + ν )
γ zx = τzx
E
Modulo di taglio 1/G
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Valori di IS per
semispazio
elastico
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Modello elastico
Un modello costitutivo semplice può essere applicato a situazioni
reali complesse non portate in conto esplicitamente dal modello,
scegliendo valori rappresentativi dei parametri meccanici (moduli di
rigidezza)
I principali aspetti del comportamento reale dei terreni da tenere in
conto nella scelta dei valori rappresentativi dei moduli di rigidezza
sono:
o Presenza del fluido interstiziale e interazione con la fase solida
(condizioni drenate e non drenate)
o Dipendenza dalla storia dello stato tensionale (OCR)
o Non linearità di comportamento e quindi la dipendenza dei
moduli elastici dal livello di sollecitazione e deformazione
o Dipendenza dalla pressione di confinamento (profondità)
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G-E
γ−ε
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γ−ε
argille sabbie
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P’
argille sabbie
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