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GEOLOGIA

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GEOLOGIA

NELLA RICERCA DEGLI IDROCARBURI PUÒ VERIFICARSI UN CASO COME QUELLO ACCADUTO NEL LAGO DI
NON TROVEREMO MAI SITUAZIONI PEIGNEUR (LUISIANA).
DI QUESTO GENERE.

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GEOLOGIA
PRINCIPALI FORME DI EROSIONE DELLA CROSTA TERRESTRE

DILAVAMENTO DELLE PIOGGE


Trasformazione di rocce solubili
e formazione di caverne

Formazioni di valli e squarci profondi


ad opera dei fiumi

Erosione delle coste per l’azione di onde


in superficie e detriti sul fondo

Opera dell’acqua che ghiacciando di


FRATTURAZIONE DELLE ROCCE
IN ZONE A FORTE ESCURSIONE notte nelle zone di montagna spacca le
TERMICA rocce fessurate

Erosione
AZIONE EROSIVA DEL VENTO
PER MEZZO DELLE PARTICELLE dei
DI SABBIA TRASPORTATE ghiacciai
ad opera
dei detriti
trasportati
a valle

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GEOLOGIA

DEFORMAZIONE DELLA CROSTA TERRESTRE


PIEGHE DEL TERRENO

 Le rocce sedimentarie si dispongono in strati di spessore


limitato ma molto estesi orizzontalmente, soggetti ad essere
deformati da movimenti di assestamento della crosta terrestre.
 I principali tipi di deformazione che le rocce subiscono sono le
pieghe e le faglie

FAGLIA PER PIEGA DEL FAGLIA PER CEDIMENTO


TERRENO DEL TERRENO

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GEOLOGIA
PROSPEZIONI GEOFISICHE

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GEOLOGIA

PIEGA FAGLIA
Sono delle pieghe vere e proprie di una Sono delle fratture dovute a rotture di pieghe o
stessa serie di strati , alternativamente cedimenti di piani diversamente inclinati dalla
innalzati ed infossati, con diversa verticale (piani che sono in pratica delle superfici
inclinazione secondo le spinte che le di scorrimento) dove il movimento degli strati a
hanno generate e diversamente erose contatto non è uniforme, bensì a strappi. Di volta
nella parte esposta agli agenti in volta cioè si accumula energia sino a vincere
atmosferici. l’attrito fra gli strati rocciosi, scaricandosi di
colpo con il ben noto fenomeno dei terremoti.

ANTICLINALE DIRETTA
SIMMETRICA

SINCLINALE INVERSA
SIMMETRICA 6
GEOLOGIA

ORIGINE DEGLI IDROCARBURI


E’ ormai riconosciuto da quasi tutti gli studiosi che gli idrocarburi si
formano per degradazione termica della materia organica contenuta nelle
rocce sedimentarie.

Sinteticamente questo processo si può suddividere in quattro stadi:

1° STADIO: Consiste nella formazione di un sedimento ricco di materia


organica.
2° STADIO: Inizia subito dopo la deposizione; la materia organica si
trasforma ad opera dei batteri in un prodotto piuttosto
complesso detto: kerogene, mentre gli eventuali gusci
calcarei si compattano con la roccia dello strato.
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3° STADIO: Avviene la trasformazione di kerogene in idrocarburo.
Questo processo avviene grazie a due fattori:
Temperatura e tempo. Generalmente a temperature
basse si ha la produzione di idrocarburi pesanti con poco
gas. Quando la roccia madre raggiunge temperature più
alte, si producono idrocarburi liberi sempre più leggeri e
più liberi di gas, finché fino alla fine di questo stadio
prevale la produzione di gas con piccole quantità di
idrocarburi liquidi (gas umidi e condensati);
4° STADIO: L’evoluzione della materia organica, quando la temperatura
supera i 180° C Circa, porta alla formazione di metano e
grafite. Si ha cioè formazione di gas secco che può
contenere quantità anche notevoli di anidride carbonica e
idrogeno solforato.

Questo processo di formazione degli idrocarburi è tutt’ora in atto e in


alcuni casi in fase iniziale (dipende in pratica dall’età dello strato di
sedimentazione).

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GEOLOGIA

FLORA E FAUNA DEI FONDALI MARINI INTRAPPOLATI DAI SEDIMENTI

Analizziamo più attentamente il meccanismo di accumulo dei


sedimenti contenenti materia organica sede del futuro
idrocarburo.

DEPOSITO CIOTTOLI IN
PROSSIMITA’ DELLA COSTA Negli ambienti lagunari maggiormente protetti dall’azione
LIVELLO
MARE
violenta del mare vivevano si riproducevano e morivano
PARTICELLE depositandosi sul fondo, quegli esseri viventi che comparvero
DI SABBIA E
D’ARGILLA tra le prime forme di vita.

BACINO DI SEDIMENTAZIONE

Essi vennero ricoperti da quelle particelle minute che


derivavano dalla azione di erosione e trasporto delle acque
sino a quando non si arrivava a colmare il bacino di
SEDIMETAZIONI A
STRATI VIA VIA PIU’ sedimentazione .
RECENTI

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GEOLOGIA

Allora non si depositavano più sul fondo i microorganismi ma solo sabbie ed altri
materiali che stratificando gravavano sulla formazione iniziale e spesso
provocavano sprofondamenti con successivi nuovi depositi di materiale in
superficie.

SPROFONDAMENTO CON SEDIMENTAZIONI SINO A COLMARE NUOVAMENTE IL


BACINO La posizione dei giacimenti nelle profondità o sui rilievi montuosi è dipesa poi
dalle vicende tettoniche degli strati.

E’ da notare che durante la fase di sedimentazione fra le particelle di rocce,


PIEGHE E FRATTURE
DELLA CROSTA insieme ai microorganismi, rimane una certa quantità di acqua salata.
TERRESTRE

VELOCITA’ ED AMBIENTE DI SEDIMENTAZIONE


FASI DI DEPOSITO
Durante la fase di sedimentazione i materiali che via via
Accumulo di granelli di si accumulano in un bacino sono soggetti a fenomeni di
sabbia, microorganismi e
compattazione per effetto del carico dei sedimenti
acqua comunicante con la
superficie. sovrastanti. Si verifica cioè una lenta espulsione
dell’acqua contenuta nei pori dei sedimenti
contemporaneamente alla loro graduale compattazione.
Se nulla altera questo processo, il risultato finale è la
formazione di una pila di sedimenti compatti con porosità
nettamente inferiore a quella iniziale, in cui tutta l’acqua
in eccesso è stata gradualmente espulsa. Tutto il peso
FASE DI dei sedimenti è sopportato per i contatti intergranulari
SPROFONDAMENTO IN della matrice dei sedimenti ed i fluidi che occupano i
CONDIZIONI NORMALI pori sopportano unicamente il carico idrostatico dei FASE DI SPROFONDAMENTO A
fluidi sovrastanti e la pressione rimane normale. Se NOTEVOLE VELOCITA’
L’ acqua tende a sfuggire
verso l’alto favorendo la durante il processo di compattazione intervengono L’ acqua viene espulsa con velocità
compattazione dei granelli invece condizioni che impediscono la regolare espulsione molto inferiore alla velocità di
di sabbia e dei micro dell’acqua, la pressione esercitata dai sedimenti non sprofondamento dello strato, per cui
organismi. grava più unicamente sulla matrice ma anche sui fluidi resta intrappolata mantenendo la
interstiziali con conseguente aumento della pressione di pressione iniziale che viene a
strato oltre i valori normali. sommarsi alla normale pressione di
strato.
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GEOLOGIA
MIGRAZIONE DEGLI IDROCARBURI

• Durante la fase di sprofondamento, la roccia nella quale nel frattempo i depositi organici si sono
trasformati in idrocarburi (roccia madre) può venire a contatto con un’ altra roccia sedimentaria
porosa e permeabile dando luogo al fenomeno detto di migrazione dell’ idrocarburo
in quella che si denomina roccia serbatoio.
• Nel mondo del petrolio vengono comunemente definiti 3 tipi di migrazione:

a) MIGRAZIONE PRIMARIA: spostamento di idrocarburi nella stessa roccia madre.

b) MIGRAZIONE SECONDARIA: movimento di idrocarburi nelle rocce permeabili


(sabbie-calcari fratturati) adiacenti alle rocce madri.

c) MIGRAZIONE TERZIARIA: tardivo movimento degli idrocarburi da accumuli preesistenti.

• Questo processo di migrazione in opportune condizioni da’ origine ad accumuli di idrocarburi


industrialmente sfruttabili.
• Tali condizioni si riassumono in:

1. Presenza di una roccia di copertura impermeabile


2. Presenza di una roccia porosa e permeabile in grado di contenere gli idrocarburi

3. Posizione delle rocce di copertura e serbatoio, tale da garantire l’ intrappolamento dell’


idrocarburo.

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GEOLOGIA
TRAPPOLE PETROLIFERE
• Per trappole petrolifere (ovvero la configurazione dei giacimenti petroliferi), si intendono quelle
situazioni geologiche che hanno permesso l’ accumulo degli idrocarburi.

• A seconda delle cause che le hanno determinate, si distinguono in:

A. TRAPPOLE STRUTTURALI: si hanno quando movimenti tettonici hanno deformato la


posizione originaria dei sedimenti.

LA PIÙ COMUNE E’ LA LA SINCLINALE NON HA


ANTICLINALE, CIOÈ LA INTERESSE PETROLIFERO PERCHÉ
PARTE SUPERIORE DI L’ IDROCARBURO IN FASE DI
UNA PIEGA. MIGRAZIONE ALL’ INTERNO
DELLO STRATO TENDE A
SFUGGIRE IN SUPERFICIE E
QUINDI A DETERIORARSI.

ANTICLINALE SIMMETRICA DOMO SALINO O DIAPIRO


MONOCLINALE FAGLIATA 11
GEOLOGIA

B. TRAPPOLE STRATIGRAFICHE: Ad esempio lenti di sabbia racchiuse in sedimenti argillosi o


“ discordanze” angolari avvenute durante la sedimentazione,
possono permettere che strati porosi e permeabili
vengano troncati da sedimenti impermeabili.
Possono assumere forme diverse:

LENTI POROSE
Circondate da rocce impermeabili
come le argille che affiorano a quote
elevate. In questo caso la lente
sabbiosa non ha potuto scaricare
parte dell’acqua a causa
dell’involucro impermeabile che
l’avvolge ed è per tanto in
sovrapressione.

PINCH OUT

PRESSIONI ARTESIANE
La pressione di strato nei pori è
quella idrostatica calcolata per un
altezza H e non H1 ed è quindi
superiore a quella normale.

FORMAZIONI LENTICOLARI IN ARENARIA


DENTRO SEDIMENTI ARGILLOSI
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GEOLOGIA
PRESSIONE DI STRATO

• La pressione di strato o di formazione e’ la pressione dei fluidi che occupano i pori di uno
strato.
• La pressione di strato può essere normale o anomala.

PRESSIONE DI STRATO NORMALE


• La pressione e’ normale quando i fluidi contenuti in una roccia hanno una pressione equivalente
alla pressione idrostatica alla stessa profondità.
• Per IDROSTATICA si intende la pressione esercitata sulla unità di superficie (1 cm) da una
colonna verticale di fluido avente una determinata densità e di altezza uguale alla profondità
considerata.
Si esprime in :
 Kg/cm²- bar
 Psi (Pound square inch)

SI (International Sistem) Ph = 0,1 × df × H Ph = pressione idrostatica (Kg/cm²)


df = densità del fluido (kg/dm³)
H = altezza della colonna (m )
Ph = 0,1 × 1,44 × 1000 = 144 Kg/cm²
Kg/cm² bar Kg/cm² x 0,9807

Ph = 144 x 0,9807 = 141,2 bar

EU (English Units) Ph = 0,0519 × df × H Ph = pressione idrostatica (Psi)


df = densità del fluido (Ppg – lb/gal)
H = altezza della colonna (ft)
Ph = 0,0519 × 12,02 × 3280,83 = 2046,7 Psi

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GEOLOGIA
GIACIMENTI DI IDROCARBURI NEL MONDO

Il 65% delle riserve di petrolio è localizzato nel Medio Oriente e più di un quinto si trova nella sola Arabia Saudita.
Seguono paesi quali Iraq, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Iran, ex URSS, Venezuela e Messico. La maggior parte delle
riserve di gas si trova invece nei Paesi dell'ex Unione Sovietica, che detengono circa il 35% delle riserve mondiali,
seguiti dal Medio Oriente, Iran e Qatar che insieme ne contengono il 36%.
I giacimenti vengono classificati in base alle loro dimensioni e alla quantità di idrocarburi che contengono: milioni di
barili (per l'olio) o di miliardi di m3 (per il gas), secondo una classificazione dell'API (American Petroleum
Institute). Fino ad oggi, in tutto il mondo sono stati scoperti 2 giacimenti megagiant, 40 supergiant e 330 giant. Il
giacimento più grande è il megagiant di Ghawar in Arabia Saudita (83 miliardi di barili), seguito da Greater Burgan
in Kuwait (70 miliardi di barili) e da Costanero Bolivar in Venezuela.
Dei 20 giacimenti ad olio e gas più grandi del mondo:
- 15 sono in Medio Oriente (6 in Arabia Saudita, 4 in Iran,
3 in Iraq, 1 in Kuwait, 1 in Abu Dhabi),
- 2 in Russia,
- 1 in Sudamerica (Venezuela),
- 2 in Nordamerica (1 in USA-Alaska, 1 in Messico).
Dei 20 giacimenti a gas più importanti:
- 12 sono nei Paesi dell'ex Unione Sovietica,
- 7 in Medio Oriente,
- 1 in Nord Africa (Algeria).

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GEOLOGIA

BACINI PETROLIFERI NEL MONDO

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GEOLOGIA
BACINI PETROLIFERI NEL MONDO

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GEOLOGIA

BACINI A GAS NEL MONDO

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GEOLOGIA
BACINI A GAS NEL MONDO

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RESERVOIR
RECUPERO PRIMARIO (25%) CON PRESSIONE

GIACIMENTO NON IN PRODUZIONE GIACIMENTO IN PRODUZIONE


GIACIMENTO AD OLIO IN CUI L’AZIONE DI
SPINTA E’ DATA DAL GAS IN SOLUZIONE

GIACIMENTO IN
PRODUZIONE GIACIMENTO IN GIACIMENTO IN
PRODUZIONE PRODUZIONE

GIACIMENTO AD OLIO IN CUI L’AZIONE DI GIACIMENTO AD OLIO IN CUI L’AZIONE DI GIACIMENTO AD OLIO IN CUI L’AZIONE DI
SPINTA E’ DATA DAL GAS E DALL’ACQUIFERO SPINTA E’ DATA DAL GAS CAP SPINTA E’ DATA DALL’ESPANSIONE
DELL’ACQUIFERO 19
RESERVOIR
RECUPERO PRIMARIO NON IN PRESSIONE (20%)

INGLESE ITALIANO
Horse head Testa di cavallo
Walking beam Bilancere
Pitman arm Braccio di biella
Counterweight Contrappeso
Crank Manovella
V-Belt Cinghia a V
Gear reducer Riduttore
Prime mover Motore
Samson post Cavalletto di sostegno
Polished rod Astina calibrata
Sucker rod Astina di pompamento
Stuffing box Gruppo premistoppa 20
RESERVOIR
RECUPERO SECONDARIO (20%)

Quando il flusso di petrolio è diventato esiguo, tanto che pomparlo in


superficie sarebbe troppo costoso (il che accade, generalmente, quando si è
estratto circa il 25% della riserva del bacino), si fa ricorso a tecniche diverse,
dette di recupero secondario. Attualmente i sistemi di recupero secondario
più usati sono l'iniezione di acqua e l'iniezione di gas Per coltivare un
giacimento petrolifero di grandi dimensioni, si programma la perforazione di
pozzi (injection well) a distanze diverse, in relazione al tipo di trappola e alla
sua estensione. Pompando acqua o gas all'interno dei pozzi, si riesce a
recuperare circa il 20% dell’olio.

RECUPERO TERZIARIO (15 %)

Attraverso un pozzo, appositamente completato, si inietta vapore o soluzioni fluidificanti,


in modo da rendere fluido l’olio denso e viscoso. Successivamente il recupero avviene per
mezzo di una pompa (cavalletto di pompamento o pompa sommersa). L'iniezione di
vapore o soluzione fluidificante è impiegata soprattutto nei giacimenti che contengono
tipi di greggio molto densi e viscosi, che fuoriescono lentamente (Bitume). Il vapore non
solo fornisce energia necessaria a spostare il petrolio ma, innalzando la temperatura del
bacino, ne riduce in modo significativo la viscosità, permettendo una fuoriuscita più
rapida.

NOTA: Circa il 40% dell’olio rimane in giacimento

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RESERVOIR
GEOTERMIA
COME SI SFRUTTA.
Per estrarre e usare il calore imprigionato nella terra, è necessario individuare le zone dove questo si è concentrato: il giacimento geotermico.
In particolare è necessario che il giacimento sia alimentato da una fonte esterna di acqua (falda acquifera); l’acqua costituisce il fluido termovettore che
trasporta il calore in superficie.

RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI UN IMPIANTO A


CONDENSAZIONE PER LA GENERAZIONE DI ELETTRICITA’.
IN ROSSO, IL CIRCUITO DEL FLUIDO GEOTERMICO;
IN BLU, L CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO.

RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI UN SISTEMA GEOTERMICO

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INIZIO DELLA PERFORAZIONE IN ITALIA
- 1926 Fondazione dell'AGIP (Azienda Generale Italiana Petroli)
- 1929 Scoperta del giacimento di petrolio di Fontevivo (Parma)
- 1931 Accordo con l'Unione Sovietica per una fornitura diretta di petrolio
greggio
- 1934 Nuova tecnica di perforazione con aste rotanti, che consente all'Agip di
raggiungere una profondità di 2000 metri.
- 1936 Agip estende la propria attività nel settore della raffinazione e della
petrolchimica
- 1938 Scoperta di un giacimento di gas naturale a Podenzano nella Val Padana
- 1939 Costruzione della prima condotta per il trasporto del gas naturale tra
Pietramala e Firenze
-1941 L'Ente Nazionale Metano, l'Agip, le Regie Terme di Salsomaggiore e la
Surgi danno vita alla Società Nazionale Metanodotti (Snam) per la
costruzione e l'esercizio dei metanodotti e la distribuzione e vendita del
gas
- 1942-43 Costruzione del primo metanodotto Snam che dai pozzi di
Salsomaggiore trasporta il gas naturale a Lodi e a Milano
- 1944 Scoperta del giacimento di Caviaga vicino a Milano
- 1945 Enrico Mattei viene nominato Commissario Straordinario per la
liquidazione dell'Agip. Dopo la scoperta del giacimento di gas naturale
di Caviaga nella Val Padana, viene fermato il processo di liquidazione
dell'Agip.
- 1948 Scoperta di un nuovo giacimento di gas naturale vicino a Ripalta
(Cremona)
- 1949-52 In Val Padana si scoprono numerosi giacimenti di gas. Tra il 1946 e il
1950 la produzione italiana di gas aumenta da 20 a 305 milioni di
metri cubi e la rete di distribuzione si espande da 354 a 1266
chilometri tra il 1949 e il 1951.
- 1950-60 Inizia l’attività di ricerca in NIGERIA – LIBIA – TUNISIA – EGITTO

- 1980-90 L’Agip fa due delle più importanti scoperte di campi ad olio on-shore
d’Europa, perforando i pozzi di Trecate - Villafortuna e della Val IL MARCHIO IL MARCHIO
d’Agri. OGGI DEL 1998

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GEOLOGIA

ATTIVATA’ DI PERFORAZIONE IN ITALIA

BACINI PETROLIFERI ITALIANI GIACIMENTI DI IDROCARBURI E RETE ATTIVITA’ GEOTERMICHE IN ITALIA


DEI METANODOTTI IN ITALIA (1980)

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GEOLOGIA
GIACIMENTI E METANODOTTI IN ITALIA

25
GEOLOGIA
GIACIMENTI IN ALGERIA

GIACIMENTO GAS DI HASSI R’ MELL

26
GEOLOGIA

GIACIMENTI DI OLIO E GAS IN TEXAS GIACIMENTI IN GOLFO PERSICO

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GEOLOGIA

ERUZIONE CONTROLLATA ERUZIONE


INCONTROLLATA

ESAURIMENTO
GAS
GRANDE QUANTITA’
APPESANTIMENTO DI GAS
FANGO SCARSA QUANTITA’
DI GAS

RISALITA CUSCINO GAS A POZZO APERTO CON CIRCOLAZIONE


(ERUZIONE INCONTROLLATA)

NON
COMBUSTIONE COMBUSTIONE

RAFFREDDAMENTO TEMPORANEA MANCANZA


CON ACQUA DI OSSIGENO

TRIANGOLO DELLA
COMBUSTIONE

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GEOLOGIA

ON SHORE RIG IN “BLOW OUT”

DEEPWATER HORIZON
(GULF OF MEXICO)

OFF SHORE RIG IN “BLOW OUT”

DEEPWATER HORIZON
(GULF OF MEXICO)

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GEOLOGIA
KUWAIT 1990 “BLOW OUT”

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