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LEGISLAZIONE SCOLASTICA GENERALE

COSTITUZIONE:
Art 3  uguaglianza formale
Art 9  sviluppo cultura
Art 33  libero insegnamento e autonomia didattica D.P.R. 275/1999  Scuola centro di erogazione di servizi con
Art 34  scuola aperta a tutti con istruzione base obbligatoria e gratuita libertà di regolare i tempi dell’insegnamento, i metodi, gli
strumenti, l’organico dell’autonomia. Ampia libertà progettuale
anche con accordi di rete. Autonomia di ricerca, sperimentazione
e sviluppo. Gestione autonoma dei fondi assegnati dallo stato.
Possono essere previste forme di autofinanziamento ed
LEGGE BASSANINI n°59 15/03/1997  autonomia scolastica autonomia negoziale (mutui, immobili…). Le reti di scuole
possono stipulare convenzioni sul territorio, far circolare doc,
unire la gestione amministrativa, scambiarsi docenti…

RIFORMA MORATTI L. 53/2003 


LEGGE BUONA SCUOLA n°107 13/07/2015 
- Riarticolazione studi divisi in: Infanzia; 1°ciclo ( primaria + secondaria di 1°);esame
- PTOF
di stato; 2°ciclo; esame di stato.
- Rafforzamento alternanza scuola/lavoro
- Nuovi licei
- Piano Nazionale Scuola Digitale
- Alternanza scuola/lavoro
- Potenziamento e Sostegno assegnati come organico dell’autonomia
- Invalsi
in base al PTOF
- Personalizzazione del contenuto e della metodologia
- Piano assunzioni Gae e idonei 2012
- Portale unico dati Aperti per la scuola
- D.Lgs n°59/2017 formazione iniziale x accesso ai ruoli secondaria
- D.Lgs n°60/2017 promozione cultura umanistica
RIFORMA GELMINI (2008/2011)  - D.Lgs n°61/2017 revisione istruzione professionale
- Maestro unico nella Primaria - D.Lgs n°62/2017 relazione al termine della primaria ed esame al
- Voti da 1 a 10 nel 1°Ciclo termine del 1° ciclo
- Obbligo scolastico fino a 16 anni - D.Lgs n°63/2017 potenziamento carta dello studente
- Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento - D.Lgs n°64/2017 scuola italiana all’estero
- Riordino secondaria di 2° - D.Lgs n°65/2017 educazione 0-6
- D.Lgs n°66/2017 inclusione scolastica
GLI ORDINAMENTI DIDATTICI

CONTINUITA’ VERTICALE

SCUOLA DELL’INFANZIA DPR 89/2009 e DLgs 65/2017  SCUOLA PRIMARIA DPR 89/2009 e DLgs 66/2017  SCUOLA SECONDARIA DI 1° DPR 89/2009 e DLgs
DURATA: 3 anni DURATA: 5 anni (1° continuità + 2 bienni) 60/2017 
FREQUENZA: Facoltativa FREQUENZA: Obbligatoria DURATA: 3 anni
ETA’: 3 – 5 anni compiuti entro il 31 dicembre dell’anno ETA’: 6 anni compiuti entro il 31 dicembre dell’anno di FREQUENZA: Obbligatoria
di riferimento; anticipo per chi compie i 3 anni entro il riferimento; anticipo per chi compie i 6 anni entro il SEZIONI: 18 – 27 bambini estendibile a 30 in caso di
30/04 30/04 resti, se presenti 104 allora 18 – 20
SEZIONI: 18 – 26 bambini, se presenti 104 allora 18 – 20 SEZIONI: 15 – 26 bambini estendibile a 27 in caso di ORE: 990 annuali, 29 settimanali + 33 ore annuali
ORE: 40 ore settimanali estendibili a 50 resti, se presenti 104 allora 15 – 20; Pluriclassi 8-18 di approfondimento per un totale di 30 ore
SEZIONI PRIMAVERA: bambini tra i 24 e i 36 mesi bambini, zone remote il minimo x classe è di 10 settimanali nell’ordinario, nel prolungato 36 ore
INDICAZIONI NAZIONALI DI CURRICOLO E CAMPI DI bambini. elevabili a 40 comprensive del tempo mensa
ESPERIENZA: ORE: 24,27, 30 e 40 ore settimanali INDICAZIONI NAZIONALI DI CURRICOLO E MATERIE:
1. IL SE E L’ALTRO INDICAZIONI NAZIONALI DI CURRICOLO E MATERIE: Consolidare padronanze e capacità. Italiano,Storia,
2. IL CORPO E IL MOVIMENTO Italiano, Inglese, Storia, Geografia, Cittadinanza e Geografia (+ Cittadinanza e Costituzione),
3. IMMAGINI, SUONI, COLORI Costituzione, Matematica, Scienze, Musica, Arte e Matematica, Scienze, Tecnologia, Inglese, Seconda
4. I DISCORSI E LE PAROLE Immagine, Ed. Fisica, Tecnologia. Lingua, Arte e Immagine, Ed. Fisica, Musica,
5. LA CONOSCENZA DEL MONDO PERSONALE: sfp, nel tempo pieno 2 insegnanti Religione Cattolica.
PERSONALE: INFANZIA SFP ; NIDI SCIENZE DELL’ED curricolari, nell’ordinario insegnante unico
INDIRIZZO INFANZIA O SFP + 60 CREDITI

CONTINUITA’ ORIZZONTALE:
Collaborazione con la Famiglia con cui
costruire un’alleanza educativa.
VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE

VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO NAZIONALE

INVALSI  ISTITUTO NAZIONALE VALUTAZIONE SISTEMA EDUCATIVO DI INDIRE  ISTITUTO NAZIONALE DI DOCUMENTAZIONE, INNOVAZIONE E
ISTRUZIONE E FORMAZIONE : è un ente di ricerca che si occupa di effettuare RICERCA EDUCATIVA: articolato in 3 nuclei interregionali ha compito di formare
verifiche periodiche sulle conoscenze degli allievi e dell’offerta formativa, delle e aggiornare il personale docente, non docente e i DS, sponsorizzare le nuove
cause di dispersione scolastica, di partecipare a progetti di ricerca europei, di tecnologie e l’innovazione didattica , sviluppare collaborazioni tra le istituzioni
supportare l’amministrazione scolastica, di sviluppare sistemi di valutazione, di scolastiche anche internazionali, monitorare fenomeni e processi
predisporre gli esami di stato, di valorizzare il merito

VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE DELLE SCUOLE

AUTOVALUTAZIONE  si effettua attraverso la compilazione del LA VALUTAZIONE ESTERNA  è AZIONI DI MIGLIORAMENTO  si


rapporto di autovalutazione RAV che deve essere compilato da affidata alla Conferenza x il realizzano anche in collaborazione con
tutte le istituzioni scolastiche e curato dal DS e dal Nucleo Interno coordinamento funzionale del Sistema l’INDIRE, Università e Centri di Ricerca.
di Valutazione NIV e si compone di 5 sezioni: Nazionale di Valutazione ed è
- Contesto e Risorse (contesto socioeconomico con opportunità finalizzata al miglioramento dell’Offerta
e debolezze) Formativa, alla riduzione del sistema
- Esiti Degli Studenti scolastico, all’rafforzamento della
- Processi Messi in Atto della Scuola (didattica, ambienti, competenze di base degli alunni, alla
metodologie, inclusione, continuità, orientamento) valorizzazione degli enti a distanza. È
- Processo di Autovalutazione affidata al Nucleo di Valutazione
- Individuazione della Priorità (piano di miglioramento) Esterna NEV costituito da ispettori.
Una volta chiuso e pubblicato il RAV Niv e Ds formulano il Piano Dopo la visita il NEV predispone un
di Miglioramento (PDM) sul modello fornito dall’INDIRE basato su Rapporto di Valutazione Esterna (RVE)
«Le Pratiche Ed e Didattiche» e « Le Pratiche Gestionali e
Organizzative». Il PDM ha durata triennale e con il RAV viene
integrato nel PTOF
LA GOVERNANCE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

MIUR coatituisce l’amministrazione centrale, è CONSIGLIO SUPERIORE OSSERVATORIO PER L’EDILIZIA INVALSI INDIRE
suddiviso in dipartimenti: DELLA PUBBLICA SCOLASTICA  riqualificazione
1. DIPARTIMENTO X L SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE  formula e manutenzione delle scuole
ISTRUZIONE E FORMAZIONE proposte al ministro, è
2. DIPARTIMENTO X LA FORMAZIONE SUPERIORE E LA chiamato da fornirgli
RICERCA pareri vincolanti ma non
3. DIPARTIMENTO X LA PROGRAMMAZIONE E LA obbligatori
GESTIONE DELLE RISORSE UMANE, FINANZIARIE E
STRUMENTALI.

COMPETENZE DEGLI ENTI TERRITORIALI:


UFFICI SCOLASTICI REGIONALI (USR)  sono 18, uno
per ogni capoluogo tranne Valle d’Aosta e Trentino Alto • STATO  art. 117 Cost. ha la potestà legislativa esclusiva in tema di norme generali.
Adige. Ognuno ha poteri autonomi con lo scopo di
realizzare una pianificazione delle scelte educative , • REGIONI art. 117 Cost. hanno competenza legislativa sul sistema di istruzione e
vigilare sul rispetto delle norme generali , formazione professionale, possono determinare il calendario scolastico e
sull’attuazione degli ordinamenti scolastici. È formato programmare l’offerta formativa integrata tra iscruzione e formazione professionale
da due Organi Collegiali :
1- un organo collegiale composto da rappr. di Stato, • PROVINCE  hanno competenza sull’istruzione secondaria di 2°, sull’aggregazione e
Regione e autonomie territoriali cui compete il soppressione degli istituti, sulla fornitura di materiali, edifici, arredi e strumenti,
coordinamento delle attività gestionali e la valutazione trasporto scolastico e redige piani organizzativi e di supporto h.
della realizzazione degli obbiettivi programmati.
2 – un Consiglio Regionale dell’istruzione con • COMUNI  hanno competenza sull’educazione per adulti, sull’orientamento
competenze consultive e di supporto scolastico e professionale, di supporto alla continuità verticale e orizzontale, per
all’amministrazione a livello regionale. nidi, infanzia e promaria ha competenze sull’istruzione, sull’aggregazione e
soppressione delle scuole, sul supporto h, sulla mensa, sugli edifici scolastici, arredi
e attrezzature.

UFFICI SCOLASTICI PROVINCIALI (USP)


ORGANI COLLEGIALI
L’ASSEMBLEA DEI GENITORI  l’art. 12 TU dispone che i genitori di ogni ordine e L’ASSEMBLEA DEGLI STUDENTI  l’art. 12 TU dispone che gli Studenti delle scuole
grado abbiano il diritto di riunirsi in assemblea nei locali scolastici al di fuori superiori di 2° grado abbiano diritto di riunirsi nei locali scolastici. L’art 13 D.lgs 297/1994
dell’orario curricolare, docenti e DS hanno diritto di partecipare e di parola. consentono l’approfondimento di preoblemi della scuola e della società per la formazione
culturale e civile degli studenti.

INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA

IL CONSIGLIO DI INTERSEZIONE NELLA SCUOLA IL CONSIGLIO DI INTERCLASSE DELLA SCUOLA PRIMARIA IL CONSIGLIO DI CLASSE DELLA SCUOLA SECONDARIA  è
DELL’INFANZIA  è composto da insegnanti delle sezioni  è composto dai doc di classi parallele o dello stesso composto da doc. di ogni classe, dai doc. di sostegno e si occupa
dello stesso plesso, dai doc. di sostegno, dai circolo o dello stesso plesso, più un rappresentante dei dell’andamento generale della classe. È presieduto dal DS.
rappresentanti dei genitori ed è presieduto dal DS o da un genitori x ciascuna delle classi e dai doc di sostegno. È Delibera sull’accoglimento di domande di trasferimento, di
doc da lui delegato. Ha il compito di formulare proposte. presieduto dal DS. Ha il compito di formulare proposte formulare il giudizio analitico sul profitto e sull’ammissione alla
maturità, può disporre sanzione disciplinari.

INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA

IL COLLEGIO DOCENTI  è composto dal personale IL CONSILIO DI CIRCOLO O DI ISTITUTO  è composto da 14 membri IL COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEGLI
insegnante, dai doc di sostegno e dagli assistenti. È se la scuola < 500 alunni, da 19 se > 500. Vi sono rappr. dei doc, dei INSEGNANTI  definito dalla 107/2015
presieduto dal DS. Elabora il PTOF, cura l’adegamento non doc, dei genitori, degli studenti ed il DS. È presieduto da uno dei coadiuva il DS nell’assegnazione del Bonus
dei programmi, la scelta dei testi e dei sussidi suoi membri. Dura in carica 3 anni. I rappr degli studenti sono eletti per merito ai docenti. È composto da 3
didattici, fa proposte per la formulazione dell’orario e annualmente. Ha in carico il governo economico e finanziario della docenti, 2 rappresentanti dei genitori (o 1
per lo svolgimento di attività aggiuntive. Promuove scuola. Delibera sull’organizzazione e sulla programmazione della vita gen e 1 stud) e un componente esterno
iniziative di innovazione e aggiornamento, e delle attività scolastiche. Approva il PTOF, il Bilancio Preventivo ed il dell’USR. Da il proprio parere anche sul
programma le iniziativi di sost h, multiculturalità. Conto Consuntivo, adotta il regolamento d’Istituto, adatta il suxamento dei xiodi di formazione e prova.
Valuta l’azione didattica esaminando i casi particolari. calendario scolastico, promuove i contatti con altre scuole, adotta
Formula pareri al DS sulla sosp del xsonale doc. iniziative per la prevenzione
IL DIRIGENTE SCOLASTICO E I SUOI COLLABORATORI

I DOCENTI COLLABORATORI 
individuati dal DS per svolgere compiti COLLBORATORE VICARIO  sostituisce il DS in
specifici come il controllo delle attività, il caso di assenza o impedimento per brevi periodi,
coordinamento degli insegnanti. Sono è un semplice preposto d’ufficio e pur svolgendo
retribuibili con finanziamenti a carico del la funzione dirigenziale non ne diventa titolare
fondo per le attività aggiuntive.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO  art. 25 D.Lgs
165/2001 – assicura la gestione unitaria
dell’istruzione, è responsabile della
gestione delle risorse umane, finanziarie e
strumentali, organizza le attività
scolastiche ed è titolare delle relazioni
sindacali. È un vero e proprio datore di
lavoro ed è chiamato ad una gestione
imprenditoriale delle proprie funzioni.
Può avvalersi di collaboratori per specifici
compiti
DOCENTI INCARICATI DELLE FUNZIONI
STRUMENTALI AL PTOF sono identificate DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI 
con delibera del C.D. in coerenza con il sovraintende ai servizi generali della scuola coordinandone il
PTOF. Vengono retribuiti con trattamenti personale. Ha alle proprie dipendenze gli ATA. La sua area di
accessori. Non sono cumulabili con la competenza si suddivide in:
collaborazione - SERVIZI GENERALI: oganizza il lavoro del personale non docente e
l’erogazione dei servizi ecessari alla quotidianità scolastica.
- SERVIZI AMMINISTRATIVI: erogati dalla segreteria, suddivisi per
settori: didattica, contabilità, personale, beni…
PROGETTAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE
PREDISPOSIZIONE DEL CURRICOLO piano di  l’attività di programmazione della scuola si
studi della singola scuola, contenente esplica in 3 momenti fondamentali:
- L PROGRAMMAZIONE DI ISTITUTO:
discipline fondamentali (quota nazionale), IL PTOF: L.107/2015 ciascuna scuola ha il compito di definire elaborata dal consiglio di istituto che
alternative e integrative. Elaborato dal C.D. la propria identità culturale e progettuale, rispetto alle linee individua le risorse interne ed esterne a
guida nazionali, con un Piano Triennale dell’Offerta Formativa. È disposizione.
uno strumento di programmazione e gestione interna atto a - LA PROGRAMMAZIONEEDCATIVA: elaborata
rilevare la situazione di partenza, evidenziare le linee di sviluppo dal C.D., progetta percorsi formativi correlati
ed individuare possibili scostamenti dagli obiettivi, contiene la agli obiettivi e alle finalità nei programmi
programmazione curricolare, extracurricolare, educativa, della scuola: area cognitiva, area sociale,
didattica ed organizzativa. Deve essere coerente con gli obiettivi area motoria, area affettiva.
nazionali e le esigenze del territorio. È elaborato del C.D. sulla - LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA:
base degli indirizze del D.S. e approvato dal Consiglio di Circolo o elaborata dal Consiglio di intersezione, di
di Istituto. È possibile modificarlo entro il 30 ottobre. L’ art. 1 co interclasse o di Classe, delinea il percorso
INDIVIDUAZIONE DEL FABBISOGNO DEI POSTI 7 della 107 elenca alcuni obiettivi formativi inseribili quali il
COMUNI E DI SOSTEGNO  ma anche di formativo della classe e del singolo alunno
potenziamento di competenze linguistiche, scientifiche, verificando i prerequisiti e le abilità e
quelli di potenziamento, ATA, delle artistiche; lo sviluppo di competenze ispirate alla legalità o a
infrastrutture e attrezzature materiali predisponendo interventi didattici mirati,
competenze digitali, il potenziamento di metodologie
laboratoriali… La nota 2805/2013 sottolinea che debba essere
coerente con il procedimento di valutazione del RAV anche
attraverso forme di flessibilità didattica ed organizzativa.
Può articolarsi in 4 parti:
- LE FONTI (curricolo, orario, didattica e integrazione) PIANIFICAZIONE DI ATTIVITA’ che
- IL REGOLAMENTO comportano lo sviluppo delle 8
- LA VALUTAZIONE (metodi, modalità di verifica e valutazione) competenze chiave di cittadinanza

L’ATTIVAZIONE DI PRINCIPI DI PARI OPPORTUNITA’


 x promuovere la parità sessuale, prevenire la PROMOZIONE DI INIZIATIVE  volte a
violenza di genere e le discriminazioni contrastare le disuguaglianze socioculturali,
la dispersione scolastica, la promozione
dell’inclusività
LE COMPETENZE A LIVELLO NAZIONALE EUROPEO NEGLI ANNI
1992 U.E.  con il trattato di Maastricht che 2006 U.E.  invita gli Stati Membri a sviluppare 2018 U.E. RACC. COMPETENZE CHIAVE E APPRENDIMENTO
la C.E. contribuisse all’incremento di strategie per assicurare istruzione e formazione PERMANENTE  le competenze sono definite come una combinazione
un’istruzione di qualità iniziale per lo sviluppo delle competenze di CONOSCENZE (si compone di fatti, concetti, teorie che forniscono le
chiave, a tener conto di quei giovani che a basi per comprendere la realtà), ABILITA’ (sapere ed essere capaci di
1998 Regolamento Nuovo Esame di Stato  causa di svantaggi hanno bisogno di sostegno, a eseguire processi e applicare le conoscenze esistenti per ottenere
competenza = possesso di abilità sviluppare competenze chiave lungo tutto l’arco risultati) E ATTEGGIAMENTI (descrivono la disposizione e la mentalità
della vita. per agire, reagire a idee, persone e situazioni). Le competenze chiave
2000 Riforma Berlinguer  competenze = sono:
elementi fondanti - COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
2007 D.Lgs 139/2007  l’Italia recepisce le - COMPETENZA MULTILINGUISTICA
raccomandazioni e individua le competenze - COMPETENZA MATEMATICA, SCIENTIFICA, TECNOLOGICA E
2000 U.E. Strategia di Lisbona  obiettivi da
raggiungere entro al 2010 = garantire a tutti chiave di cittadinanza: INGEGNERISTICA
l’accesso alle competenze di base e favorire - IMPARARE AD IMPARARE - COMPETENZA DIGITALE
l’apprendimento continuo - PROGETTARE - COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE, E CAPACITà DI IMPARARE AD
- COMUNICARE IMPARARE
- COLLABORARE E PARTECIPARE - COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
2003 art 2 L 53/2003  apprendimento in
- AGIRE IN MODO AUTONOMO E - COMPETENZA IMPRENDITORIALE
tutto l’arco della vita e pari opportunità di
RESPONSABILE - COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE
giungere ad elevati livelli culturali
- RISOLVERE I PROBLEMI CULTURALE
- ACQUISIRE ED INTERPRETARE Raccomandazioni:
2004 D.Lgs 59/2004  competenze dello - Azioni per sostenere il diritto all’istruzione permanente e di qualità
studente: L’INFORMAZIONE
- Assicurare le opportunità di sviluppare le competenze chiave
- Esprimere un personale modo di essere e
proporlo agli altri 2010 Strategia Europa 2020  individua 3
- Risolvere i problemi che di volta in volta motori di crescita dell’Europa: 2018 U.E. RACC. SULLA PROMOZIONE DI VALORI COMUNI EUROPEI
incontra - CRESCITA INTELLIGENTE (promuovendo la  promozione di valori comuni x contrastare la xenofobia, il
- Riflettere su se stesso e gestire il proprio società digitale) nazionalismo e le fake news.
processo di crescita, anche chiedendo - CRESCITA SOSTENIBILE (produzione più
aiuto quando occorre efficiente e competitiva) COMPETENZE NELLE INDICAZIONI NAZIONALI 
- Comprendere per il loro valore, la - CRESCITA INCLUSIVA - Valorizzare esperienze e conoscenze
complessità dei sistemi biologici e - Promuovere interventi adeguati per le singole diversità
culturali. 2017 U.E. PILASTRO EUROPEO DEI DIRITTI - Promuovere l’apprendimento per esplorazione e scoperta
- Maturare il senso del bello SOCIALI DI GOTEBORG  ogni persona ha - Promuovere l’apprendimento collaborativo
- Conferire senso alla vita diritto ad un‘istruzione permanente inclusiva. - Stimolare la consapevolezza del proprio stile di apprendimento
- Sviluppare la laboratorialità
L.118/1971  i minori invalidi civili l’istruzione obbligatoria debba avvenire nelle classi scolastiche NOTA MIUR 4233/2014  da linee guida per i Bes stranieri che spesso presentano
normali. L’art.28 prevede il trasporto gratuito dalla propria abitazione, l’eliminazione delle barriere difficoltà di tipo linguistico culturale
architettoniche, assistenza in orario scolastico.

L.47/2017  riconosce il diritto all’istruzione dei minori stranieri non accompagnati.


1975 CIRCOLARE 227 DOC. FALCUCCI  la frequenza di scuole comuni non implica il
I titoli di studio vengono rilasciati con i dati identificativi attribuiti all’arrivo e nel
raggiungimento di mete culturali minime comuni. Si parla per la prima volta di progetto educativo.
corso dell’iscrizione.
Viene previsto un insegnante in più ogni tre gruppi di allievi, l’insegnante di sostegno, pensato
come specialista di metodologia didattica.
D.Lgs 66/2017  è incentrato sull’inclusione scolastica degli alunni certificati:
L.517/1977  sulla base del doc Falcucci introduce l’ins. di sost. nelle elementari e medie ed il - Rafforza la partecipazione e la collaborazione delle famiglie
principio dell’individualizzazione dell’insegnamento. Fissa inoltre il max 20 alunni per le classi con - Definisce i compiti spettanti a ciascun attore istituzionale
h. Viene prevista una programmazione educativa collegiale - Incrementa la qualificazione prof specifica delle commissioni mediche
- Introduce il modello Biopsicosociale della classificazione ICF
L. 270/1982  regolamenta la scuola materna stabilendo il numero di alunni ed inserendo 1 ins di - Introduce una nuova procedura per il sostegno didattico
sost ogni 4 alunni per adeguare la copertura alle necessità. Riconosce il ruolo al sostegno con - Riordina e rafforza i gruppi di lavoro per l’inclusione scolastica
concorsi e graduatorie specifiche - Il pei diventa parte integrante del progetto individuale
- Prevede la misurazione dell’inclusione scolastica
L. 104/1992  lo stato si impegna a rimuovere le condizioni invalidanti che impediscono lo - Prevede una formazione specifica x il personale doc, ata e ds
sviluppo, definendo criteri x consentire ai h di realizzare i propri diritti di cittadinanza e di pari - Riserva al personale ATA l’assistenza personale
opportunità nei diversi momenti di vita. La legge quadro individua alcuni strumenti d’istruzione e
formazione necessari alla effettiva integrazione:
- LA DIAGNOSI FUNZIONALE (DF) D.Lgs 62/2017  è dedicato alla valutazione e certificazione delle competenze ed
- IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF) esami di stato e dedica atricoli specifici ad alunni con disabilità ed altri BES:
- IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALE (PEI, sulla base del quale vengono realizzati progetti ad - OM 80/1995 : norme x lo svolgimento degli scrutini in sc. Statali e non
personam delle Asl, degli enti e delle scuole) - L.104/1992 : valutazione del rendimento e prove d’esame, nella valutazione h
vanno indicate le discipline in cui sono stati adottati particolari criteri didattici e
L.18/2009 e ICF  La Convenzione Onu impegna gli stati firmatari a prevedere forme di parziali contenuti programmatici; le prove d’esame devono essere adeguate agli
integrazione scolastica nelle classi comuni. La disabilità è dovuta all’interazione tra il deficit ed il insegnamenti impartiti; nella scuola superiore le prove devono essere
contesto sociale. Il linguaggio ICF è stato creato per essere utilizzato a livello internazionale in equipollenti e possono avvalersi di strumenti compensativi
ambito clinico, epidemiologico e politico. - OM 266/1997 : gli elementi utili alla valutazione devono essere riportati in una
specifica relazione
L. 170/2010 – C.M. 8/2013 – D.M. 2012  si focalizza sul BES, individuabili anche con il modello - CIRC. MINIST. 139/2001  logica della sussidiarietà e perequazione
diagnostico ICF e sulla loro inclusione scolastica. L’area BES comprende: DISABILITA’, DISTURBI - D.P.R. 122/2009  Regolamento per il coordinamento delle norme sulla
EVOLUTIVI SPECIFICI, SVANTAGGI SOCIOECONOMICI, LINGUISTICI E CULTURALI. Il Consiglio di classe, valutazione degli alunni. Prevede che i doc di sost., contitolari della classe,
sulla base della doc fornita dalle famiglie può avvalersi per i BES di strumenti compensativi e misure partecipino alla valutazione di tutti gli alunni. Sono ammesse prove d’esame
dispensative previste dalla 170/2010 equipollenti con l’utilizzo di strumenti compensativi e/o dispensativi.
ACCESSIBILITA’  i disabili devono
poter fruire di beni, servizi e dispositivi di PARTECIPAZIONE  i disabili devono
poter vedere riconosciuto il pieno
assistenza specifici per la propria UGUAGLIANZA  i paesi devono
patologia, deve essere garantito loro esercizio dei diritti fondamentali applicare una legislazione di
l’accesso ai trasporti, alle tecnologie ed legati alla cittadinanza dell’Unione contrasto alle discriminazioni
alle strutture a disposizione dei fondate sulla disabilità
normodotati

LA STRATEGIA EUROPEA EUROPA 2020


AZIONE ESTERNA  la UE si mira a far crescere i Paesi dell’Unione secondo 3 profili:
impegna a sostenere lo sviluppo e - INTELLIGENZA: promuovendo lo sviluppo delle conoscenze e dell’innovazione
- INCLUSIVITA’: volta a promuovere l’occupazione, la coesione sociale e territoriale OCCUPAZIONE  l’aumento del
l’aiuto ai Paesi Membri con
- SOSTENIBILITA’: con un’economia sempre più orientata alla biocompatibilità. numero dei lavoratori disponibili sul
finanziamenti
Sono state individuate 8 aree d’azione congiunta: mercato grazie a politiche di
accessibilità

PROTEZIONE SOCIALE  misure messe in


SALUTE  adeguare i costi delle campo per contrastare i rischi di disparità di
strutture e dei trattamenti in reddito, povertà ed esclusione. ISTRUZIONE E FORMAZIONE  gli
modo da renderne il costo studenti disabili devono poter
accessibile accedere a istruzione e formazione,
anche mediante misure di
accompagnamento individuale ed il
supporto di figure professionali.
GLIR  Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale, è presieduto dal direttore USR e prevede la
partecipazione di rappresentanti delle Regioni, di Enti locali, delle Associazioni. Fornisce consulenza all’USR e
CTS  Centro Territoriali di supporto, hanno il verifica l’attuazione degli accordi
compito di informare i docenti, gli alunni, gli
studenti e le famiglie delle risorse tecnologiche
disponibili, gratuite e non. Organizza formazione GLIP  Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale, vedi sopra.
sull’inclusione scolastica e BES. Offrono
consulenza alle scuole. Promuovono intese
territoriali con i servizi sociosanitari. GIT  Gruppo per l’inclusione territoriale, riceve dai DS la quantificazione delle risorse di sostegno didattico, le
verifica e le propone all’USR. È presieduto da un Dirigente Tecnico o Scolastico ed è composto da 3 DS
dell’ambito di riferimento; 2 docenti per la scuola dell’infanzia, primaria e superiore nominati con decreto
dall’USR
CTI  Centri Territoriali per l’inclusione,
prevedono un territorio inferiore rispetto ai CTS e GLHI o GLI  Si riunisce in media 2 volte l’anno e la sua costituzione è tra gli obblighi del DS, presiede alla
riescono ed essere più capillari. programmazione generale sull’integrazione ed ha il compito di collaborare alle iniziative previste dal Pei. Opera per
analizzare la situazione complessiva, le risorse dell’istituto, predisporre un calendario d’incontri per i GLHO,
verificare gli interventi, formulare proposte per la formazione e l’aggiornamento. È composto da: Dirigente
scolastico, Docente referente per la disabilità, Docente o docenti referenti per i BES, Docenti di sostegno,
Rappresentante dei servizi dell’ASL competente per territorio, Rappresentante dei genitori. Possono
eventualmente farne parte rappresentanti di associazioni o enti.
Ha le seguenti funzioni: gestione HR, passaggio ed accoglienza, gestione e reperimento risorse e materiali,
GLH  Gruppi di Lavoro h, previsti dalla
continuità verticale, aggiornamento del personale, rilevazione BES presenti a scuola, raccolta documentazione
104/1992, hanno compiti di consulenza e
degli interventi didattico educativi, confronto sui casi , consulenza e supporto ai colleghi, monitoraggio e
proposta al provveditore agli studi, di consulenza
valutazione a livello di inclusività, raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLHO sulla base
alle scuole, di collaborazione con gli enti locali e
delle effettive esigenze, elaborazione del PAI (Piano annuale Inclusività) sulla base del quale procede ad una
le unità sanitarie locali. Si suddividono in:
valutazione di punti di forza e criticità, formulando una strategia di miglioramento. Il piano viene poi discusso dal
CD ed inviato all’USR.

GLHO  lavorano sul singolo alunno con disabilità insieme alle famiglie. È composto da: DS, Consiglio di Classe,
Referente personale Asl, Genitori dell’alunno, Rappresentanti di Enti e Associazioni. Si riunisce normalmente 3 volte
l’anno ed ha funzione di presiedere alla stesura e all’aggiornamento del bilancio diagnostico e prognostico del Profilo
Dinamico Funzionale; interviene sulla progettazione e verifica del Piano Educativo Individualizzato; indica al GLHI le
ore e le aree di sostegno necessarie per il successivo anno scolastico
LA CERTIFICAZIONE DPR 1994 – DPCM 185/2006  L’accertamento della disabilità spetta ad un’apposita commissione ASL formata da uno psicologo, un pedagogista, un’assistente
sociale, ed eventuali operatori riabilitatori, tuttavia è sufficiente la certificazione di uno specialista pubblico. La segnalazione può essere fatta anche dal DS sebbene sarebbe opportuna
la collaborazione della famiglia.

LA DIAGNOSI FUNZIONALE  viene redatta dopo l’attestazione dello stato di h. Contiene la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell’alunno con
i suoi deficit e le sue potenzialità. È redatta prima dell’iscrizione o dopo la segnalazione dell’Unità Multidisciplinare. Presenta l’ANAMNESI FAMILIARE, gli ASPETTI CLINICI e gli ASPETTI
PSICOSOCIALI. Deve essere aggiornata in relazione alla crescita del bambino e redatta in tempo utile per la compilazione del PEI. Dopo il pervenimento della Certificazione e della DF i
docenti dovranno confrontarsi con la famiglia e procedere con un’osservazione sistematica dell’alunno

IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE – PDF  è formulato sulla base della DF, del Fascicolo personale dell’alunno, delle info della scuola precedente, delle info della famiglia e delle
osservazioni sistematiche. Viene redatto da un Gruppo di lavoro misto composto dall’Unità Multidisciplinare, dai doc curricolari, dal doc di sostegno e dai genitori. Nel pdf si parlerà
in termini di possibilità nel medio periodo in un quadro dinamico che ottimizzi le potenzialità consentendo sviluppi nel funzionamento. Il pdf comprende i seguenti ambiti:
COGNITIVO(livello di sviluppo, stile cognitivo, utilizzo delle competenze), AFFETTIVO RELAZIONALE (potenzialità nell’area del sé, del rapporto con gli altri, all’atteggiamento rispetto
all’apprendimento scolastico), COMUNICAZIONALE ( potenzialità esprimibili in relazione alle modalità di interazione, ai contenuti, ai mezzi privilegiati), LINGUISTICO ( potenz.
Esprimibile in relazione alla comprensione del linguaggio orale, alla produzione verbale, all’uso del linguaggio, del pensiero verbale e di linguaggi alternativi), SENSORIALE
(potenzialità dei 5 sensi), MOTORIO PRASSICO (potenzialità della motricità globale e fine, delle prassie semplici e complesse), NEUROPSICOLOGICO ( potenzialità riguardo le capacità
mnesiche, intellettive e di organizzazione spazio temporale), AUTONOMIA ( potenzialità di autonomia personale e sociale), APPRENDIMENTO (potenzialità in relazione all’età
evolutiva). Sarà aggiornato ad ogni grado scolastico e verificato ogni 2 anni. Ha valore amministrativo in quanto indica le ore di sostegno e l’area disciplinare del docente di sostegno.

IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO – PEI  è il progetto di vita scolastica di ogni alunno con disabilità, individua le azioni, le strategie, i percorsi, i mezzi, i materiali, le prove e i
tempi d’apprendimento. Collaborano alla stesura del PEI l’insegnante di sostegno, gli insegnanti curricolari, gli operatori designati dall’ASL, i genitori dell’alunno ed i rappresentanti
istituzionali che se ne occupano. Va redatto ogni anno scolastico. I doc necessari alla sua elaborazione sono la relazione finale del PEI precedente, la programmazione didattica
individualizzata, la DF, il PDF, i verbali delle riunioni previste dalla 104/1992, il progetto continuità, i progetti di tempo integrato per l’attività educativa con l’extrascuola, progetti
rieducativi, progetti significativi per l’integrazione e presenti nel POF. Nella stesura del Pei l’insegnante di sostegno raccoglie le info con strumenti oggettivi, progetta le griglie per la
registrazione delle abilità, analizza le certificazioni ed i documenti scolastici precedenti… l’osservazione dovrà interessare l’asse cognitivo, l’asse affettivo relazionale, l’asse linguistico,
l’asse sensoriale, l’asse motorio prassico, l’asse neuropsicologico, l’asse dell’autonomia personale e sociale. Nella stesura finale del PEI si utilizza un modello e si seguono delle
indicazioni ministeriali che sono solitamente divise in 5 sezioni: la storia clinica e familiare, la valutazione delle aree fondamentali dello sviluppo, la valutazione della dimensione
psicologico emotiva, il progetto educativo, la verifica finale e in itinere. La programmazione che seguirà l’alunno è riferita agli obiettivi della classe , procede per obiettivi minimi
semplificati ed è differenziata. Il Consiglio di Classe decide le linee operative assumendosi la responsabilità delle scelte e ne da comunicazione alla famiglia. L’ins di sostegno deve
avvicinare gli obiettivi individuali a quelli della classe ed individuare metodi, strumenti, strategie e tempi efficaci e verificare l’efficacia del Pei. La Progettazione di Intervento Didattico
deve contenere l’analisi del contenuto e la situazione di partenza dell’alunno, gli elementi di forza e di debolezza, le conoscenze, competenze e abilità da promuovere, l’unità di
apprendimento di riferimento, una valutazione adeguata alle modalità contenute nel Pei. Deve avere una fase di INPUT, un NUCLEO DI INTERVENTO e un OUTPUT, seguono verifica e
valutazione finale.
ACCRESCIMENTO E SVILUPPO SENSOMOTORIO
L’ACCRESCIMENTO è il processo mediante il quale l’organismo aumenta peso e volume fino a raggiungere la maturazione dell’età adulta, la maturazione dipende tanto dal
potenziale quanto dall’ambiente. Si possono distinguere 5 FASI EVOLUTIVE: Prima Infanzia (0-3), Seconda Infanzia (3-6), Fanciullezza (6-11), Preadolescenza (11-14),
Adolescenza (14-18). Il periodo di sviluppo è dominato da 3 leggi:
1) LA LEGGE DI VIOLA : l’aumento di peso è inversamente proporzionale allo sviluppo del corpo
2) LA LEGGE DI PENDE: un gruppo armonico sollecita la vita vegetativo-riproduttiva e un altro gruppo sollecita il sistema di relazione
3) LA LEGGE DI GODIN: alcune fasi di sviluppo sono dominate dall’accrescimento strutturale, altre da quello ponderale

LO SVILUPPO OSSEO  LO SVILUPPO DENTALE LO SVILUPPO SENSORIALE è caratterizzato da un LO SVILUPPO MOTORIO  si


comincia nei primi 5 comincia nell’embrione, periodo detto CRITICO che si trova tra la nascita e l’inizio realizza attraverso una serie di
mesi di gestazione e dopo la nascita i denti del funzionamento degli apparati sensoriali, una sorta di trasformazioni fisiche e
termina tra i 18 ed i 25 sono già presenti nelle fase di sintonizzazione con il mondo esterno. Nel neonato cerebrali. Alla nascita sono già
anni tramite gengive e cominciano ad prevalgono la sensibilità tattile e quella gustativa. presenti: IL RIFLESSO DI MORO
l’ossificazione delle erompere attorno ai 6 - LA VISTA: ha uno sviluppo graduale. A 2 settimane si ( sorpresa, allargare le braccia),
cartilagini e la mesi. Sono denti decidui vedono strutture e macchie, ad 1 mese si focalizza 1 LA RICERCA DEL SENO (ruota la
produzione di nuove che verranno sostituiti da oggetto; a 3 mesi si distinguono persone a qualche testa se si tocca la guancia), IL
cartilagini di quelli fissi. metro; a 5 mesi si distinguono oggetti in movimento; a RIFLESSO DI AFFERRAMENTO
accrescimento. Nel 12 mesi si riconosce bene ciò che si vede; ad 1 – 2 anni (afferra se si preme il palmo);
corpo umani ci sono 240 si distinguono le forme; a 2 anni si distinguono almeno RIFLESSO DEL CAMMINARE (si
ossa tra PIATTE, CORTE 4 colori. attiva se sostenuto in
e LUNGHE. Possono - L’UDITO: è subito presente. A 3 mesi si distingue 1 voce verticale). Le abilità motorie
presentarsi DIMORFISMI familiare; a 5 mesi si individua la direzione del suono; a volontarie si realizzano nel
(scoliosi, displasia 9 mesi si distinguono le parole; a 2 anni si possiede una primo anno di vita e portano
dell’anca, piede piatto) e buona capacità percettiva. alla deambulazione autonoma
PARAMORFISMI Dalla nascita ai 6 anni il bambino è coinvolto in un’attività nel secondo anno.
(atteggiamento evolutiva costante: impara a distinguere 2 stimoli
scoliotico). complessi vedendone le differenze; impara a dare
significato alle forme; acquisisce informazioni
sull’ambiente; prende contatto con la percezione di spazio
e orientamento.
PIAGET  Cognitivista. L’intelligenza è frutto del lavoro attivo del VYGOTSKIJ  esponente della teoria socioculturale, ritiene che i concetti spontanei e quelli scientifici siano costantemente collegati e si influenzino a vicenda
bambino. Introduce l’epistemologia genetica secondo cui la grazie all’interazione sociale ed ambientale. Lo sviluppo cognitivo avviene tramite la relazione tra età stabili (con minimi cambiamenti ma che conducono a crisi)
conoscenza avviene attraverso un processo in continua evoluzione ed età critiche (il superamento delle cui crisi porta allo sviluppo cognitivo). L’educatore deve intervenire lavorando sulle potenzialità. Introduce il concetto di
che permette all’individuo di adattarsi all’ambiente. L’intelligenza ZONA DI SVILUPPO EFFETTIVO (livello in cui il bambino è) e ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE (livello che il bambino riuscirà a comprendere ma che per essere
precede il linguaggio e si sviluppa per stadi, è un adattamento raggiunto necessita dell’aiuto di una persona più esperta e che verrà interiorizzato con la ripetizione). Individua 4 stadi di interiorizzazione: il bambino risponde
all’ambiente che avviene per assimilazione e accomodamento cui alle stimolazioni dell’ambiente in modo immediato, usa segni esterni, è consapevole del significato e del ruolo dei segni, interiorizza. L’interiorizzazione è il
segue l’equilibrazione che da luogo alla crescita cognitiva. Gli stadi di processo di passaggio dall’interpsichico e l’intrapsichico. Introduce il concetto dello stimolo-mezzo, stimolo creato dall’uomo x indirizzare i comportamenti verso
sviluppo cognitivo sono universali, sequenziali e determinati anche una direzione.
da componenti biologiche. Il processo conoscitivo avviene in
maniera embrionale e prende il nome di embriologia mentale. LO SVILUPPO COGNITIVO E LE FORME DI BRUNER  sviluppò il culturalismo. Sostiene che il soggetto sviluppi le prime
1) STADIO SENSOMOTORIO: INTELLIGENZA  la formazione della personalità è il basilari competenze attraverso i rapporti interpersonali e le interiorizzi in
- 0-1 mese: riflessi innati secondo tempo. La Psicologia culturale cerca di comprendere il significato che
frutto di un percorso di interazione e integrazione tra fattori
- 1-4 mesi: reazioni circolari primarie, gioco d’esercizio, l’uomo da alla propria esperienza di vita. L’intelligenza è la capacità di mettere in
egocentrismo radicale innati e fattori acquisiti attraverso un percorso di maturazione. atto strategie per risolvere i problemi. Da molta importanza ai fattori sociali ma
- 4-8 mesi: reazioni circolari secondarie, spostamento L’educabilità di un essere umano consiste nella sua facolta di anche a quelli motivazionali ed individuali. Lo sviluppo cognitivo avviene
dell’attenzione al mondo esterno mutare i propri caratteri ereditari. passando da sistemi poveri a sistemi più ricchi attraverso 3 forme di
- 8-12 mesi: reazioni circolari differite, coordinazione e rappresentazione della realtà: AZIONE, IMMAGINE E LINGUAGGIO che
differenziazione mezzi-fine, sviluppo dell’intelligenza senso- GARDNER  individua 9 tipi di intelligenza: corrispondono ai 3 tipi di elaborazione cognitiva:
motoria 1) Intelligenza logico-matematica 1) LA RAPPRESENTAZIONE ESECUTIVA: 1° anno, caratterizzata da
- 12-18 mesi: reazioni circolari terziarie, comincia a richiamare alla 2) Intelligenza linguistico-verbale manipolazione, percezione, attenzione e interazione soc. Il bambino ha
memoria oggetti assenti. 3) Intelligenza spaziale conoscenza motoria della realtà ed impara agendo.
- 18-24 mesi: funzione simbolica, compare il gioco simbolico, 4) Intelligenza musicale 2) LA RAPPRESENTAZIONE ICONICA: 1-7 anni circa, si basa su rappresentazioni
rappresentazioni interne, imitazione differita, comincia il 5) Intelligenza cinestetica o procedurale mentali e immagini interne. Il bambino può passare alla successiva già dai 2
linguaggio verbale, acquisisce la permanenza dell’oggetto 6) Intelligenza interpersonale anni.
2) STADIO PREOPERATORIO: 7) Intelligenza intrapersonale 3) LA RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA: è un’espressione della realtà
- 2-4 anni: fase preconcettuale. È presente l’egocentrismo 8) Intelligenza naturalistica attraverso segni e simboli convenzionali.
intellettuale, l’animismo infantile e pensiero trasduttivo 9) Intelligenza esistenziale Considera l’apprendimento un processo attivo in cui il soggetto costruisce nuove
(immaginando realazioni causali inesistenti) Sostiene che i giovani abbiano 5 canali strategici: l’intelligenza disciplinare, idee a partire dalla sua conoscenza passata e presente. Gli elementi
- 4-7 anni: fase del pensiero intuitivo, pensiero pre-logico l’intelligenza sintetica, l’intelligenza creativa, l’intelligenza rispettosa e fondamentali per lo sviluppo della mente sono i CONTENUTI SOCIOCULTURALI e
3) STADIO OPERATORIO CONCRETO: 7-11 anni, si passa l’intelligenza etica i SISTEMI SIMBOLICI che vengono condivisi nel gruppo sociale. L’apprendimento
all’artificialismo, il pensiero è induttivo, i simboli vengono manipolati si produce nell’ambito di una varietà di pratiche socialmente e culturalmente
in modo logico. Si strutturano i concetti di conservazione dei volumi, GOLEMAN  dedito allo studio dell’intelligenza emotiva, già determinate in cui intervengono elementi importanti come il LINGUAGGIO, LE
dei materiali, della quantità e della superficie. Acquisisce il concetto precedentemente definita come l’abilità di controllare i sentimenti e le STRUMENTAZIONI, LE IMMAGINI, I RUOLI SOCIALI, I SISTEMI DI GIUDIZI, LE
di reversibilità ed il concetto causa effetto emozioni proprie e degli altri, distinguerle tra loro e usare tali info per REGOLE e GLI STILI. L’educazione ha luogo ovunque ci sia un incontro ed un
4) STADIO OPERATORIO FORMALE: 11<, si sviluppa il sillogismo guidare i propri pensieri e le proprie azioni. La definisce come la capacità di confronto. Ha il compito di far oltrepassare i limiti della mente umana; di far
logico, il pensiero diventa deduttivo, emerge l’egocentrismo motivare se stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le costruire la realtà attraverso i processi cognitivi dei singoli e dei gruppi; di
metafisico e comincia a definirsi la personalità frustrazioni, di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione, di rendere l’apprendimento interattivo e di scambio reciproco; di generare abilità
modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di in quanto processo fondamentale per lo sviluppo psicologico.
LA TEORIA DELL’ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE pensare, di essere empatici e sperare. Individua 5 caratteristiche base: Approfondisce lo studio del pensiero logico scientifico che permette di spiegare
 HIP si concentra su come l’informazione viene codificata ed 1) LA CONSAPEVOLEZZA DI SE e del pensiero narrativo che permette di interpretare.
immagazzinata. Vede il computer come metafora x comprendere i 2) IL DOMINIO DI SE Ritiene che la cultura plasmi la mente e fornisca il materiale per le nostre attività
processi cognitivi. L’individuo è uno strumento di elaborazione 3) LA MOTIVAZIONE conoscitive. L’intelligenza è data da tutto l’insieme della vita di un individuo
dell’info e lo sviluppo un’automodificazione. 4) L’EMPATIA
5) L’ABILITA’ SOCIALE
IL RAGIONAMENTO  Procedimento che in base
ad ipotesi articola passaggi e approda ad una
conclusione.
STRATEGIA  Successione organizzata di risposte
guidata da ipotesi nel tentativo di arrivare alla
soluzione del problema

IL RAGIONAMENTO:
ELEMENTI E STRATEGIE

TIPOLOGIE DI PENSIERO 
- IL PENSIERO INTUITIVO: afferra la situazione risolvendo il problema senza saperne descrivere i
passaggi
- IL PENSIERO LOGICO: giustifica ad ogni passaggio gli strumenti adottati
- IL PENSIERO PRODUTTIVO: procede individuando una risposta intuitiva (INSIGHT) che modifica il
punto di vista da cui parte l’analisi del problema
- IL PENSIERO MECCANICO: utilizza vecchie soluzioni per problemi nuovi
- IL PENSIERO CREATIVO: dipendendo dal mondo interno, invece che cercare una spiegazione tipica
si prende come punto di partenza un altro evento simile ma diverso
- IL PENSIERO RIGIDO: si limita all’elaborazione e all’ordinamento delle info
- IL PENSIERO DIVERGENTE: è capace di risposte flessibili e soluzioni molteplici e originali
- IL PENSIERO CONVERGENTE: non si lascia influenzare dagli spunti dell’immaginazione
- IL PENSIERO REALISTICO: si attiene ai dati della realtà
- IL PENSIERO MAGICO: vive nell’animismo
- IL PENSIERO ESTROVERSO: ha in vista l’oggetto nella sua fisicità, nella sua concretezza e realtà
- IL PENSIERO INTROVERSO: si alimenta del riflesso interiore che gli oggetti esteriori provocano sul
soggetto.
LA TEORIA EVOLUZIONISTA  Sostiene che non esiste una natura originariamente già data ed
immutabile, esiste invece un’evoluzione continua, sussiste una naturale continuità tra le specie
e la mente umana risulta essere il prodotto dell’evoluzione

GEHLEN  ha definito l’uomo come un animale


indebolito che reagisce alla propria insufficienza LA PEDAGOGIA  dovrà considerare natura e tecnica
biologica con un adattamento che proviene dallo LE NEUROSCIENZE (che come strettamente connesse, ideare percorsi formativi
sviluppo di abilità cognitive e dalla sua attitudine approfondiscono la struttura del cervello per analizzarne il che favoriscano lo scambio e l’interazione tra genetica e
tecnica, per questo vi è un rischio di sopraffazione funzionamento e si occupano di: FUNZIONAMENTO stimoli ambientali, valorizzare le differenze, facilitare
della tecnica. NEUROTRASMETTITORI NELLE SINAPSI, FUNZIONAMENTO l’intervento tempestivo nei periodi di massima capacità di
STRUTTURE NEURALI, COME I GENI CONTRIBUISCONO apprendimento, organizzare l’offerta formativa per
ALLO SVILUPPO, MECCANISMI BIOLOGICI ALLA BASE ottimizzare le capacità. Rispetto al binomio intelligenza
DELL’APPRENDIMENTO, STRUTTURAZIONE E naturale/ intelligenza artificiale dovrà approfondire i codici
FUNZIONAMENTO NEURALE NELLA PERCEZIONE, NELLA delle info, l’ampliamento e l’integrazione linguistica, i
MEMORIA E NEL LINGUAGGIO) problemi dati da stimoli ambientali frantumati e
E LA PSICOLOGIA impoveriti, il rapporto computer/scuola/bambino. La
pedagogia deve infine comprendere e valorizzare le
COGNITIVA (che si occupa del capacità evolutive del cervello-mente programmando
comportamento umano analizzando i processi mentali, è strategie di formazione:
I NEURONI A SPECCHIO DI RIZZOLATTI  Il caratterizzata da un approccio interdisciplinare) - OFFERTE FORMATIVE PER L’INFANZIA: devono
Gruppo di Rizzolatti negli anni ’90 scopri consentire un esercizio del pensiero che permetta di
casualmente i neuroni a specchio, ovvero realizzare le potenzialità individuali
neuroni che si attivano sia quando si - OFFERTE FORMATIVE TEMPESTIVE PER I PERIODI
compie un’azione sia quando la si osserva. CRITICI: creare percorsi pedagogici mirati che
Hanno aiutato ha comprendere individuino e veicolino capacità cognitive emergenti e
l’importanza dell’imitazione per il processo talenti.
di apprendimento - OFFERTE FORMATIVE CHE VALORIZZINO LE
DIFFERENZE: anche con percorsi personalizzati
- QUALITA’ DELLA FORMAZIONE: alleata con la didattica
- PROMOZIONE DEL PENSIERO ECOLOGICO:
compartecipazione dell’uomo all’ambiente in cui vive.
LA TEORIA DI PIAGET  lo sviluppo del linguaggio si LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO LA TEORIA DI SKINNER  un bambino apprende a parlare tramite
evolve dall’interno verso l’esterno, ovvero dalla rinforzi e punizioni, grazie al condizionamento operante dagli adulti
genetica alla psiche con una precisa successione: LE FASI DELLO SVILUPPO LINGUISTICO  le capacità di
1) LINGUAGGIO AUTISTICO: 2 anni circa, volto a discriminazione dei fonemi che hanno mostrato i neonati hanno spinto LA TEORIA DI CHOMSKY  si è predisposti fin dalla nascita allo
soddisfare i bisogni essenziali dell’Io ad ipotizzare che essi abbiano una capacità innata di segmentare le sviluppo del linguaggio. La Competence (capacità di generare e
2) LINGUAGGIO EGOCENTRICO: parallelo allo stadio parole in sillabe: comprendere l’insieme infinito di frasi di una lingua) determina in
preoperatorio (2-7 anni), incentrato sul proprio NASCITA: usano una varietà di pianti ed espressioni gran parte la Perfomance (reale manifestazione linguistica del
punto di vista FINE PRIMO MESE: primi suoni vocalici soggetto)
3) LINGUAGGIO SOCIALE: si evolve 3-4 MESI: primi suoi consonantici
progressivamente in qualità di funzione 6 MESI: fase della lallazione LA COMUNICAZIONE NON VERBALE  Birdwhistell ha individuato
interpsichica proiettata all’esterno 10-20 MESI: prime parole singole 50 movimenti del corpo di cui ci si può avvalere nel corso di una
18-20 MESI: esplosione del vocabolario e della complessità grammaticale comunicazione. La CNV è spesso involontaria. Anche la conversazione
18- 24 MESI: iniziano le prime frasi formate da un termine perno e un telefonica utilizza segnali analogici come il tono o le pause.
LA TEORIA DI VYGOTSKIJ  il linguaggio del termine aperto. Linguaggio telegrafico.
bambino è già in origine di tipo sociale perché viene Ekman sostiene che esistono espressioni facciali comuni in tutto il
2-3 ANNI: le emissione verbali sono costituite da coppie di parole. Le mondo.
assorbito in modo inconscio in famiglia e frasi sono più lunghe e compaiono termini funzionali. Il bambino cerca di
nell’ambiente circostante. Da interpsichico diviene La CNV è formata dall’insieme di un sistema motorio-gestuale ed un
impadronirsi delle regole. A 3 anni conosce circa 1000 vocaboli sistema di paralinguismo. In senso generale si esprime con 3
intrapsichico diventando funzione guida del 5 ANNI: ha acquisito le strutture fondamentali della sua lingua madre
comportamento e del pensiero. Da 2-6 anni il comportamenti:
linguaggio si accresce ed arricchisce articolandosi in 2 1) IL COMPORTAMENTO SPAZIALE: prossemica
piani: FISIOLOGIA DEL LINGUAGGIO  2) IL COMPORTAMENTO MOTORIO GESTUALE: esprime significati
- Mantiene la funzione di contatto sociale LA FONETICA: è lo studio dei suoni linguistici intesi come eventi fisico- attraverso il movimento delle mani e del capo. Ha funzione di
- Diventa linguaggio egocentrico volto a soddisfare i acustici (foni). Comprende lo studio del modo in cui questi suoni sono rinforzo
bisogni dell’Io prodotti dall’apparato articolatorio e dalle loro proprietà acustiche e 3) IL COMPORTAMENTO MIMICO DEL VOLTO
Intorno al 7 anno il linguaggio va in profondità e percettive. LA PROSSEMICA: studia come distanza, contatto e orientamento
diventa linguaggio per se con la funzione di ordinare LA FONOLOGIA: è quella parte della linguistica che studia come nelle assumano significati diversi a seconda della cultura e dell’ambiente e
le idee, categorizzare la realtà e formulare i concetti. varie lingue è organizzato il sistema dei suoni che hanno funzione come abbiano valore comunicativo profondo. Maggiore è la distanza
A seguito di ciò Vygotskij formula la tesi dei 3 distintiva (fonemi),infine studia le regole secondo cui i fonemi possono più i rapporti sono formali. Hall individua un livello intimo <45 cm,
linguaggi: combinarsi tra loro livello personale 45<120, livello sociale 120<360, livello pubblico
1) IL LINGUAGGIO INTERIORE: caratterizzato da IL SUONO: è caratterizzabile secondo 2 parametri 360<.
abbreviazioni, frammentarietà, condensazione, - LA FREQUENZA n°di cicli al secondo, misurata in hertz e determina LA CINESICA: indaga la mimica, la gestualità e le posture. Hanno
aggregazione, predicazione assoluta. Emittente = l’altezza particolare importanza:
ricevente  comprensione è totale. - L’INTENSITA’ differenza tra il picco superiore ed inferiore dell’onda - I Rituali (gesti connessi a riti religiosi o civili)
2) IL LINGUAGGIO PARLATO: emittente ≠ ricevente nell’unità di tempo, misurata in decibel. - Gli Emblemi (gesti con un netto significato convenzionale
ma prossimità fisica, comunicazione verbale e non LA FONAZIONE: processo di produzione dei suoni del linguaggio, è traducibile a parole)
3) IL LINGUAGGIO SCRITTO: emittente ≠ ricevente, composta da 3 elementi che interagiscono - I Gesti Illustratori (elaborati con consapevolezza d’intento)
nessuna prossimità, il linguaggio dev’essere Il Flusso D’Aria subisce una prima modificazione All’Altezza della Laringe - I Gesti non Intenzionali (esprimono uno stato emotivo)
preciso e formale. ed altre nel Tratto Vocale ad opera della lingua e delle altre strutture - I Gesti Regolatori (xmettono il sincronismo conversazionale)
atomiche - I Gesti Adattivi (privi di significato ma indizi di personalità)
FREUD  ritiene che durante i primi anni di vita vengano
gettate le basi per la costruzione della personalità. I MELANIE KLEIN  studia le nevrosi precoci. Ritiene che il gioco possa
conflitti che l’individuo deve fronteggiare si manifestano diventare strumento di ricerca . Mutando il setting della terapia immette un
come sequenze invariate e dipendono dalla facoltà di modello originale e suggestivo. Nei suoi libri «La Psicanalisi dei Bambini»,
saper scaricare l’energia pulsionale a seconda della fase «Contributi alla psicanalisi», «invidia e gratitudine» emerge l’idea di un
di sviluppo. Le fasi sono: inconscio infantile come luogo delle produzioni fantasmatiche. Il bambino si
- LA FASE ORALE (0-18) legata alla suzione e trova fin da subito diviso tra ricerca degli oggetti buoni e paura degli oggetti
all’introiezione cattivi, l’unità del soggetto si forma solo in un momento successivo.
- LA FASE ANALE (18-36) il controllo sfinterico è legato Introduce il concetto di posizione per indicare la modalita con cui il bambino
all’appagamento dei bisogni si relaziona agli oggetti:
- LA FASE FALLICA (3-5 anni) l’unico organo conosciuto è < 4 mesi: posizione schizoparanoide in cui si manifesta la frammentazione
il fallo. Nasce il complesso di Edipo originaria tra oggetti buoni e cattivi
- LA FASE DI LATENZA (6-12 anni) la sessualità è sopita in > 4 mesi: posizione depressiva in cui percepisce la totalità
favore di attività più accettabili
- LA FASE GENITALE (12-15 anni) trasformazioni della
pubertà LO SVILUPPO
Lo sviluppo della libido può avvenire in modo naturale o PSICODINAMICO, SOCIALE
essere soggetto a arresti dovuti all’interferenza della
FISSAZIONE o della REGRESSIONE. ED EMOTIVO

ERIKSON  elabora una sequenza di stadi di sviluppo che vanno dalla prima infanzia all’età matura in una dimensione psicosociale. Divide il ciclo di vita in 8 eta correlate
a specifiche crisi:
1) 0-1 anno: acquisizione della fiducia di base grazie alle esperienze positive garantite dalla figura materna e della sfiducia di base generata dalle provvisorie assenze.
2) 2-3 anni: periodo caratterizzato dal controllo e dalla disciplina che il bambino comincia a sperimentare in se stesso. Nascono l’etica, l’autocontrollo, la volontà e
l’autonomia.
3) 4-5 anni: è quella psicosociale, autocontrollo e volontà si rafforzano. L’attività principale è il gioco nel quale il bambini sperimenta (iniziativa). Nasce il senso di colpa
4) 6-12 anni: emerge una prima forma di senso di competenza ed efficacia. Il bambino sviluppa l’industriosità. È esposto alle proprie reazioni emotive
5) 13-20 anni: fondamentale per lo sviluppo psichico e lo sviluppo di un senso d’identità stabile. La crisi d’identità nasce dai suoi tentativi di superare la confusione tra il
lasciare spazio alla propria personalità ed essere stabile rispetto agli altri. In questa fase si genera il senso di aderenza a schemi fondamentali di comportamento.
6) 20-35 anni: ha inizio l’età adulta ed il cardine è l’amore e la relazione. Il rischio è il fallimento
7) 35-60 anni: è la fase della generatività, nel caso in cui la possibilità di generare (non solo a livello fisico) venisse impedita c’è il rischio che la personalità regredisca e si
abbandoni ad un senso di vuoto, di impoverimento, un blocco che prende il nome di stagnazione
8) 60<: presuppone l’idea della personalità umana come un lungo processo evolutivo, questa fase è caratterizzata dalla dimensione conflittuale dell’integrità e della
disperazione. Giunge il momento dei bilanci che possano sfociare in una finale affermazione della propria personalità o nel senso di fallimento e rimpianto
SPITZ  osservò che esistono esperienze MARGARET MAHLER  basa la sua teoria sul processo di separazione-
esistenziali che rappresentano criteri individuazione. La separazione avviene con l’emergere del bambino da una
organizzatori dello sviluppo psicologico: fusione simbiotica con la madre. L’individuazione riguarda la graduale
- LA FASE PRE-OGGETTUALE: alla nascita il assunzione da parte del piccolo delle proprie caratteristiche individuali.
bambino vive una sorta di autismo e risulta Individua 4 stadi:
ripiegato su sé stesso. Non esiste 1) DIFFERENZIAZIONE E SVILUPPO DELL’IMMAGINE CORPOREA: 4-8 mesi
distinzione tra sé ed il mondo 2) LA SPERIMENTAZIONE: 8-14 mesi il bambino concentrato sulle sue funzioni
- LA FASE DELL’OGGETTO PRECURSORE: nel motorie può mostrare disinteresse per la madre
corso del 3° mese il bambino comincia a 3) IL RIAVVICINAMENTO: 14-24 mesi
riconoscere il volto umano come altro da 4) LA COSTANZA DELL’OGGETTO LIBIDICO: 3°anno, il conseguimento di
sè un’individualità definita e permanente e il raggiungimento di un relativo
- LA FASE DELL’OGGETTO LIBIDICO: il piccolo livello di costanza oggettuale.
comincia ad esprimere gioia quando sta
con persone che conosce e timore verso gli
sconosciuti
LO SVILUPPO
Verso i 2 anni avviene la separazione PSICODINAMICO,
identitaria con la madre, il bambino comincia
e dire no ed a far valere la propria volontà
SOCIALE ED EMOTIVO

STERN  ha colto le fasi di sviluppo del se:


KOHUT  sostiene che il neonato possieda un’unità psichica 1) FASE DEL Sé EMERGENTE: viene costruito nei primi 2 mesi di vita mediante la coordinazione e la stabilizzazione
frammentaria. Nei libri «Narcisismo e analisi del Sé» e «La del ciclo sonno/veglia, giorno/notte, fame/sazietà. Il rapporto con la madre funziona da regolazione fisiologica.
Ricerca del Sé» definisce il Sé come l’apparato psichico Il culmine di questa fase si ha attorno alle 8 settimane quando comincia il contatto oculare ed il sorriso diventa
originario, per raggiungere la coesione ha bisogno del una risposta sociale
rapporto con l’altro, questo avviene tramite 2 funzioni: 2) FASE DEL Sé NUCLEARE: comincia con l’inizio del 3° mese, emerge la capacità di percepirsi come agente, come
- LA FUNZIONE SPECULARE: il passaggio è reso possibile unità contraddistinta da confini precisi. Si comincia una vera interazione con l’altro concependolo come
dall’investimento libidico proveniente dalla madre. L’esito soggetto regolatore
produce un primo livello del Sé grandioso-esibizionista in 3) FASE DEL Sé SOGGETTIVO: si sviluppa tra il 7° e il 9° mese di vita, il bambino capisce di avere una mente, che
cui il bambino gode di esistere come desiderio della l’hanno anche gli altri e che i contenuti si possono condividere, inizia il processo empatico, con le figure
madre. Il rapporto tra loro è funzionale. primarie si passa dall’intimità fisica a psichica mediante la sintonizzazione degli affetti. Intesa come esperienza
- LA FUNZIONE IDEALIZZANTE: deriva dal Sé paterno che il intersoggettiva intensa. Questo processo dura l’intero primo anno
bambino introietta, assorbe e sublima facendone il 4) FASE DEL Sé VERBALE: si manifesta con il linguaggio, il bambino acquista una nuova conoscenza del mondo.
paradigma delle proprie azioni Nasce anche il gioco simbolico e l’imitazione differita nel tempo.
BOWLBY  osserva il legame tra madre e figlio nei primati, ipotizzando SPITZ  osservò che esistono esperienze esistenziali che rappresentano criteri organizzatori dello sviluppo
che alla base dell’attaccamento vi sia una componente biologica, poiché psicologico:
esso è fondamentale per l’evoluzione della specie favorendone la - LA FASE PRE-OGGETTUALE: alla nascita il bambino vive una sorta di autismo e risulta ripiegato su sé stesso.
sopravvivenza. Si sviluppa nei primi mesi di vita attorno alla figura della Non esiste distinzione tra sé ed il mondo
madre. Si può parlare di attaccamento in termini di: - LA FASE DELL’OGGETTO PRECURSORE: nel corso del 3° mese il bambino comincia a riconoscere il volto umano
- COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO come altro da sè
- SISTEMA COMPORTAMENTALE DI ATTACCAMENTO - LA FASE DELL’OGGETTO LIBIDICO: il piccolo comincia ad esprimere gioia quando sta con persone che conosce e
- LEGAME D’AFFETTO timore verso gli sconosciuti
Il tipo di legame con la figura di riferimento (CARGIVER) definisce la Verso i 2 anni avviene la separazione identitaria con la madre, il bambino comincia e dire no ed a far valere la
sicurezza d’attaccamento e la formazione di modelli operativi interni che propria volontà
determinano i comportamenti relazionali futuri.
L’ATTACCAMENTO SICURO: si sviluppa se il bambino sente di avere dalla
figura di riferimento senso di sicurezza e affetto. LO SVILUPPO
L’ATTACCAMENTO INSICURO si sviluppa quando il bambino nutre verso la PSICODINAMICO,
figura di riferimento sentimenti di instabilità, paura di abbandono e
dipendenza eccessiva. SOCIALE ED EMOTIVO
Le 4 fasi del legame di attaccamento:
1) Da 0 a 12 settimane: il bambino non è in grado di distinguere tra le WINNICOT  centrale è lo studio dell’influenza dell’ambiente sullo sviluppo del soggetto
persone che lo circondano anche se può riuscire a riconoscere che si esprime nella relazione di legame e separazione tra madre e bambino. Il neonato
attraverso l’odore e la voce, la propria madre. A partire dalle 12 percepisce una sorta di mamma ambiente holding . Pee garantire il passaggio tra la fase
settimane crescono rapidi gli stimoli sociali fusionale e quella soggettiva, in cui il bambino scopre l’esistenza del mondo esterno
2) Dai 6-7 mesi: il bambino pur mantenendo comportamenti cordiali disilludendosi, c’è bisogno che tra mamma e bambino si instauri uno spazio simbolico
metterà in atto comportamenti sempre più selettivi, soprattutto con la ludico creativo, lo spazio del gioco, in cui si inseriscono gli oggetti transizionali. La figura
figura materna. Questa capacità discriminativa diviene sempre più materna dovrà prima stimolare l’illusione ed in seguito il disincanto , originando una
sofisticata dimensione di prassi ludica che si evolverà poi in arte, lavoro e cultura.
3) Dai 9 mesi: si caratterizza per la stabilità e la peculiarità del legame di SELF (Sé): totalità di parti che si uniscono le une alle altre con l’aiuto dell’ambiente umano
attaccamento con il cargiver, il bambino acquisisce abilità come quelle TRUE SELF (Vero Sé): il neonato lo possiede già in potenza ma perché si sviluppi serve che
di richiamare l’attenzione della figura di riferimento, servirsene come la madre ne faciliti l’evoluzione. Il Vero Sé diventa tale solo con la riuscita ripetizione delle
base per esplorare l’ambiente, ricercare protezione soprattutto al risposte della madre sia ai gesti spontanei del neonato sia alle sue allucinazioni sensoriali.
cospetto di un estraneo FALSO Sé: sviluppo abnorme delle difese dell’Io che si manifesta sotto forma di iperattività
4) Dai 3 anni: il bambino acquisisce la capacità di mantenere tranquillità e della funzione mentale dissociata dalla sfera emozionale e affettiva. Esiste una normalità
sicurezza in un ambiente sconosciuto purchè in compagnia di figure di quindi del Falso Sé che può però diventare patologico quando sostituisce la personalità
riferimento secondarie e con la sicurezza che il caregiver ritorni. reale e induce a rapporti superficiali e privi di significato, può essere destrutturato tramite
La separazione dalla figura di riferimento può essere suddivisa in tre una terapia di regressione.
momenti: la protesta, la disperazione e il distacco.
SROUFE  è il principale esponente della teoria della
IZARD  il bimbo possiede un corredo emotivo costituito da emozioni
differenziazione emotiva secondo la quale l’individuo
fondamentali quali la rabbia, la tristezza , la gioia, il disprezzo. L’emozione
possiede fin dalla nascita un corredo emotivo
è quindi un’organizzazione innata che concorre a motivare il
indifferenziato e le emozioni si differenziano con lo
comportamento e viene secondariamente influenzata dall’esperienza. In
sviluppo dell’individuo stesso. Delinea 8 stadi:
particolare l’esperienza soggettiva e l’espressione facciale delle emozioni
1) PRIMI GIORNI: il bambino è invulnerabile agli stimoli
manifestano proprietà permanenti dalla loro prima comparsa. il processo
esterni, appaiono i precursori delle emozioni come il
emotivo è funzione del sistema nervoso centrale e le emozioni compaiono
sorriso ed il dolore. È assente l’elaborazione
secondo un programma maturativo innato combinandosi poi in figure
cognitiva
complesse. Il sorgere di una nuova emozione amplia la complessità
2) <3 MESI: il bambino si apre al mondo esterno e URIE BRONFENBRENNER  rappresentante della
dell’esperienza cosciente
diventa sensibile alle stimolazioni cui risponde con scuola ecologica, concepisce il soggetto in fase di
meccanismi pre-programmati di elaborazione delle sviluppo non come una tabula rasa ma come
eccitazioni (attività motoria, vocalizzi) un’entità dinamica che sviluppa e agisce in una
3) 3<6 MESI: inizia con il sorriso sociale, con la propria struttura in interazione vicendevole e
comparsa della distinzione tra mondo interno e
LO SVILUPPO
bidimensionale con l’ambiente
mondo esterno, comincia un avita emotiva a tutti gli
effetti (piacere, rabbia, disappunto)
4) 7<9 MESI: si assiste ad una sempre più ampia
PSICODINAMICO, SOCIALE ED
differenziazione delle emozioni quali la gioia, la EMOTIVO
rabbia, la sorpresa. SPITZ  osservò che esistono esperienze
5) 9<12 MESI: è il periodo dell’attaccamento in cui si esistenziali che rappresentano criteri organizzatori
stabiliscono profondi rapporti emotivi tra il bambino dello sviluppo psicologico:
e le persone che si prendono cura di lui. La pressione - LA FASE PRE-OGGETTUALE: alla nascita il
delle emozioni diventa altamente raffinata (con bambino vive una sorta di autismo e risulta
gradazioni emotive) BANDURA  fece un esperimento per valutare l’influenza dei mass ripiegato su sé stesso. Non esiste distinzione
6) 12<18 MESI: è lo stadio della sperimentazione in cui media. Prese 3 gruppi di bambini. Al primo gruppo fece vedere il tra sé ed il mondo
il bambino comincia ad esplorare l’ambiente e a filmato di un bambino che picchiava una bambola e veniva premiato, al - LA FASE DELL’OGGETTO PRECURSORE: nel
sperimentare la separazione concomitante con il secondo il filmato di un bambino che picchiava una bambola e veniva corso del 3° mese il bambino comincia a
bisogno d’attaccamento che continua a persistere punito, al terzo il filmato di un bambino che giocava tranquillamente riconoscere il volto umano come altro da sè
7) 18<36 MESI: dalla tensione tra attaccamento e con una bambola. Alla visione seguiva una fase di gioco. Il primo - LA FASE DELL’OGGETTO LIBIDICO: il piccolo
separazione ha origine lo sviluppo della coscienza del gruppo nel giocare mostrava aggressività, il secondo gruppo nel giocare comincia ad esprimere gioia quando sta con
Sé e delle corrispondenti emozioni mostrava un’aggressività inferiore alla norma mentre quelli del terzo persone che conosce e timore verso gli
8) 3-5 ANNI: cominciano le espressioni di emozioni gruppo erano perfettamente nella norma. Da questo esperimento si sconosciuti
complesse e il bambino comprende le conseguenze evidenziò non solo il peso dei mass media ma anche che alcuni Verso i 2 anni avviene la separazione identitaria
delle sue emozioni iniziando a modularle e atteggiamenti come l’aggressività risentano del rinforzo sociale con la madre, il bambino comincia e dire no ed a
nasconderle far valere la propria volontà
FORME DI PENSIERO
pensare implica una produzione autonoma di contenuti e una filtrazione dei dati provenienti dall’esterno. Le componenti esterne intervengono al momento di compiere una scelta,
nella creazione delle idee, quando un’intuizione originaria ancora vaga e informe, viene modellata e raffinata fino ad assumere la sembianza pura e razionale dell’idea.

PENSIERO LATERALE  generativo, PENSIERO VERTICALE  logico, selettivo e PENSIERO DIVERGENTE  secondo J.P. PENSIERO CONVERGENTE  è il
esplorativo che può fare salti ed essere sequenziale Guilford è la capacità di produrre una ragionamento logico e razionale, e
creativo, può essere adoperato per la gamma di possibili soluzioni alternative per consiste in un procedimento sequenziale
ricerca di alternative, l’entrata casuale e la una data questione. Secondo Guilford il e deduttivo, nell’applicazione meccanica
provocazione. pensiero divergente è misurato da 3 indici: di regole apprese, nell’analisi metodica
LA FLUIDITA’ (abbondanza idee prodotte), LA d’informazioni. Questo pensiero si adatta
FLESSIBILITA’ (elasticità nel pensare ad un a problemi chiusi con un’unica soluzione
diverso approccio), ORIGINALITA’ (attitudine
a formulare soluzioni uniche e personali)

DE BONO  di fronte ad una problematica la nostra valutazione cambia a seconda del punto di osservazione. Possiamo immaginare di BRUNER  sostiene che in educazione si
indossare un cappello diverso in base alle situazioni, assumendo un certo atteggiamento del pensiero. Si tratta di una tecnica tenda a ricompensare solo le risposte
metacognitiva utile per scorporare il flusso di pensieri che si affollano nella nostra mente permettendoci di esaminare le questioni sotto giuste, tuttavia l’insegnante dovrebbe
differenti aspetti. De Bono parla di 6 cappelli che favoriscono l’attivazione di diversi settori della mente: essere preparato ad agire in un’atmosfera
1) CAPPELLO BIANCO: analisi dei dati, raccolta delle info precedenti… pensare con questo cappello significa essere neutrali ed obiettivi, in cui anche la risposta non convenzionale
valutare soltanto ciò che è suffragato da prove. possa essere incoraggiata e apprezzata,
2) CAPPELLO ROSSO: emotività, espressione istintiva e liberatoria di intuizioni. Utilizzare questo cappello significa pensare con il cuore, perché anche se fallisse potrebbe essere
essere autorizzati a dire questa è la mia sensazione rispetto al problema» apportatrice di nuove idee. Secondo
3) CAPPELLO GIALLO: rileva gli aspetti positivi, i vantaggi, le opportunità, è l’avvocato dell’angelo, è costruttivo e fondato su una base Bruner il pensiero creativo è olistico,
logica, valuta guadagni e benefici. Il pensatore con questo cappello sogna e si fantastica mantenendo però i piedi per terra produce risposte con un’ampiezza
4) CAPPELLO NERO: è l’avvocato del diavolo. Rileva gli aspetti negativi, le ragioni per cui la cosa non può andare. L’oggetto specifico di superiore al valore delle parti mentre il
questo pensiero è la valutazione pessimistica. Si cerca di individuare in modo obiettivo ciò che è debole e falso, scorretto e pensiero convergente è algoritmico,
sbagliato. Va visto come il tentativo di inserire con imparzialità gli elementi negativi genera risposte che sono
5) CAPPELLO VERDE: indica sbocchi creativi, nuove idee, analisi e proposte migliorative. Il cappello verde serve per produrre il pensiero inequivocabilmente se stesse.
creativo. Pensare con questo cappello significa muovere un’idea per approdare ad una nuova visione. Il pensatore con il cappello
verde utilizza le tecniche del pensiero laterale che consentono di tagliare trasversalmente gli schemi dei sistemi organizzati, anziche
seguirli, per generare concetti nuovi. Per essere creativi è necessario affrontare l’ignoto e i rischi.
6) CAPPELLO BLU: stabilisce priorità, metodi, sequenze funzionali, pone domande esplorative, stabilisce le regole e conduce il gioco. È
adibito al controllo, è il direttore d’orchestra, colui che individua e mette a fuoco i problemi. Questo tipo di funzione è attiva
all’inizio, durante ed alla conclusione del processo.
HANNA SEGAL  descrive l’artista come colui che vive il
dolore dell’oggetto d’amore che egli stesso ha danneggiato e si
FREUD  considerava gli artisti sforza di ricreare con il gesto artistico.
precursori nella conoscenza del
mondo psichico; il talento e
l’abilità artistica sono
strettamente legati alla
sublimazione. Tutto il processo
creativo è un ponte tra la vita CARL JUNG  il processo creativo si può sviluppare secondo due
fantastica del bambino e la realtà
CREATIVITA’
modalità:
all’interno della quale egli stesso è un processo 1) DI TIPO PSICOLOGICO: in cui il contenuto della produzione
crea nuovi simboli quali sostituti caratterizzato da intuizioni, originalità creativa, tratto dalla sfera della coscienza dipenderebbe da uno
di oggetti originari, appartenenti nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi; abilità scopo diretto e consapevole.
alla vita psichica dell’infanzia di definire e strutturare in un modo nuovo le 2) DI TIPO VISIONARIO: in cui il processo creativo consisterebbe
proprie esperienze e conoscenze, di in un’animazione inconscia dell’archetipo derivato
interpretare in maniera insolita e del tutto dall’inconscio alieno ed incontrollabile
personale i dati della realtà. La creatività
appartiene alla condizione stessa del vivere, in
quanto è connaturata alla maniera che ha
l’individuo di incontrarsi con la realtà esterna.
La creatività rompe con i modelli esistenti
introducendo qualcosa di nuovo.

WINNICOTT: Intende la creatività come una funzione sana dell’area


transizionale, cioè quella in cui la madre presenta il mondo al bambino
e fa in modo che questi possa incontrarsi con la realtà esterna
ATTEGGIAMENTO  associazione tra un oggetto e la sua valutazione che guida l’azione. L’oggetto di un atteggiamento può essere di qualsiasi tipo, sociale o fisico.
- Alliport atteggiamenti = stato neurologico di prontezza, attraverso l’esperienza che esercita un’influenza direttiva o dinamica sulla risposta dell’individuo nei confronti di ogni oggetto e situazione con cui entra in
relazione.
- Rosenberg e Hovland atteggiamento = 3 fattori. COGNITIVO (che riguarda le info e le credenze riguardo all’oggetto dell’atteggiamento), AFFETTIVO (costituito dalla relazione emozionale che l’oggetto provoca),
COMPORTAMENTALE (che riguarda primariamente la risposta di comportamento).
- Russell H. Fazio atteggiamento = struttura cognitiva 2 concetti: DISPONIBILITA’ ( l’associazione tra oggetto e valutazione è depositata in memoria ) e ACCESSIBILITA’ ( il tempo e lo sforzo necessario per recuperare
l’associazione tra oggetto e valutazione ).
i metodi per rilevare gli atteggiamenti sono:
METODI ESPLICITI: costruiti da 1 set di domande atte a rilevare l’associazione tra un oggetto e la sua valutazione. La risposta è facilmente manipolabile dal soggetto per conformarsi alla desiderabilità sociale (scala di Likert,
differenziale semantico di Osgood).
METODI IMPLICITI: scale che eliminano o riducono la possibilità di controllo (scala del pregiudizio sottile) affrontando il problema in modo indiretto e non evocando la risposta normativa.
CNV: al centro tra i metodi precedenti perché parzialmente controllabile si basa sulla cinesica, sulla prossemica, sulla comunicazione paraverbale (pause, ritmo, tono…)…

LEADERSHIP  Yukl lo definisce come processo d’influenzamento degli altri


finalizzato a capire e creare consenso, riguarda il processo di facilitazione degli sforzi al PSICOLOGIA SOCIALE è PREGIUDIZIO  Mazzara rileva che il concetto di pregiudizio
può essere inteso in due modi:
fine di raggiungere obiettivi condivisi. Per Freud i principali processi di gruppo nei lo studio scientifico di come i pensieri, le sensazioni - DEFINIZIONE GENERALE: giudizio precedente all’esperienza
confronti del leader sono PROIEZIONE, IDENTIFICAZIONE, MINOR FUNZIONAMENTO e i comportamenti delle persone sono influenzati o in assenza di dati empirici.
DELL’IO, EMERSIONE DEI BISOGNI PRIMITIVI, REGRESSIONE e SVILUPPO DI REAZIONI. dalla presenza effettiva, immaginata o implicata - DEFINIZIONE SPECIFICA: la tendenza a considerare in modo
Bion sviluppò una teoria sui 3 assunti emotivi del gruppo: ASSUNTO DI ONNIPOTENZA degli altri. Studia una grande varietà di aspetti del ingiustificatamente sfavorevole le persone che
(idealizzato), ASSUNTO DI LOTTA-FUGA (coesione contro un nemico esterno), comportamento e del pensiero umano e da sempre appartengono ad un determinato gruppo sociale che non si
ASSUNTO DI ACCOPPIAMENTO (attenzione su una coppia «modello»). Kernberg si interessa del modo in cui le persone costruiscono limita a valutazioni rispetto ad un oggetto ma che orientano
identifica alcuni tratti del leader: INTELLIGENZA, ONESTA’, PERSONALE le impressioni. concretamente all’azione. Le persone formulano valutazioni
INCORRUTTIBILITA’, CAPACITA’ DI STABILIRE E MANTENERE RELAZIONI OGGETTUALI costantemente con un uso minimo delle informazioni
PROFONDE, SANO NARCISISMO, SANA ATTITUDINE PARANOIDE ANTICIPATORIA. mediante strategie euristiche. Uno dei principali metodi per
TEORIA DEL GRANDE UOMO: il successo del leader dipende da caratteristiche interne
IL POTERE  è il grado potenziale di influenza di una
persona su un’altra, si rileva mediante la massima la riduzione del pregiudizio è il contatto sociale. Le
e stabili che dipendono dal contesto di appartenenza informazioni sommarie e generalizzanti sono chiamate
TEORIA SITUAZIONALE: il fenomeno è in funzione del contesto influenza potenziale. Il potere può essere DI
RICOMPENSA, LEGITTIMO, DI COMPETENZA, stereotipi.
APPROCCIO TRANSAZIONALE: si focalizza sulla relazione bidirezionale tra leader e
COERCITIVO, D’ESEMPIO.
componenti del gruppo che si influenzano vicendevolmente.

LA PERSUASIONE  è il tentativo volontario d’influenzare IL GRUPPO  è costituito da individui che interagiscono tra loro con regolarità creando un’identità distinta globale.
una persona. Cialdini ha rilevato che esistono 6 elementi TEORIA DELL’IDENTITA’ SOCIALE (SIT): l’identità legata alla conoscenza dell’appartenenza dell’individuo a certi gruppi sociali ed al significato
fondamentali che possono facilitare la persuasione: LA emozionale e valutativo che risulta da tale appartenenza. Non è un fattore stabile ma può attivarsi in determinate circostanze.
RECIPROCITA’ (tendiamo a ricambiare i favori), LA GRUPPO PSICOLOGICO: deriva dalla def di un obiettivo comune, è psicologicamente significativo per i suoi membri, produce regole, criteri e credenze
SOMIGLIANZA (maggiore è la somiglianza tra target maggiore è relative all’adeguatezza di comportamenti e atteggiamenti. Il gruppo influenza atteggiamenti e comportamenti e si basa sull’interdipendenza dinamica
la possibilità che avvenga), AUTORITA’ (tendiamo ad eseguire i dei partecipanti.
comando di fonti autoritarie), RIPROVA SOCIALE (tendiamo a PROSPETTIVA INDIVIDUALISTA nega la realtà del gruppo psicologico.
riprodurre i comportamenti degli altri), SIMPATIA (tendiamo ad PROSPETTIVA INTERAZIONISTA il gruppo è puù della somma delle sue parti, è un sistema interdipendente da un punto di vista percettivo e
essere persuasi maggiormente dalle persone per cui proviamo comportamentale. Questo da luogo a nuove caratteristiche della totalità che inglobano le nostre realtà individuali e le modificano. Le proprietà
simpatia), SCARSITA’ ( la scarsità spesso determina l’urgenza di positive che emergono in genere sono COOPERAZIONE, COESIONE, LEADERSHIP. La formazione di un gruppo porta a dinamiche di favoritismo
adesione ad una possibilità che viene vista come limitata nel dell’ingroup e di discriminazione dell’outgroup. L’adesione ad un gruppo può far emergere anche fenomeni negativi quali la DEERSONALIZZAZIONE,
tempo) DIFFUSIONE DI RESPONSABILITA’, BULLISMO, GROUP THINKING (riduzione del confronto di gruppo)
FONDAMENTI DI PEDAGOGIA

LA FORMAZIONE  complesso degli eventi in grado di


esercitare un’influenza globale sull’individuo. Formare
significa stimolare un individuo a raggiungere una migliore
L’EDUCAZIONE  fa riferimento sia alla coscienza e conoscenza di sé e del suo mondo, a potenziare TEORIE SOCIOCENTRICHE  vedono
dimensione dello sviluppo delle potenzialità la propria personalità lungo l’intero ciclo di vita. Si ha la l’educazione come adeguazione del singolo
umane che all’affinamento dei valori, degli formazione quando sono in gioco contemporaneamente tutti uomo ai canoni della realtà sociale, sono
affetti, delle relazioni sociali. Educare significa i seguenti aspetti dell’individuo: PSICHICO, SOCIALE ED ETICO svolte più a preservare la solidità e la stabilità
effettuare un complesso processo di e si sviluppano armonicamente sociale che la libertà del singolo.
intervento culturale sugli individui.

TEORIE INDIVIDUALISTICHE  vedono TEORIE D’INCONTRO E BRUNER  sono centrate


l’educazione come il processo base che LA PEDAGOGIA  è la scienza o il complesso delle scienze e sulla convinzione che nelle società complesse
consente ad ogni singolo individuo di affermarsi dei saperi relativi all’educazione come la nostra il potenziamento delle proprie
autonomamente e criticamente rispetto capacità personali possa rappresentare nello stesso
all’ambiente sociopolitico di appartenenza tempo anche un arricchimento del gruppo sociale
di appartenenza, cioè della comunità e della realtà
ambientale con cui si è in contatto e non soltanto
una sottomissione o adeguazione ad esse. Ne «la
IL PROCESSO PEDAGOGICO  affida la sua scientificità a cultura dell’educazione» Bruner pone l’accento
due elementi fondamentali: proprio sull’importanza di considerare i fenomeni
- Il notevole patrimonio di conoscenze portate dalla dell’apprendimento come una sintesi tra abilità
LA RICERCA PEDAGOGICA  si delinea psicologia sulla natura e sviluppo della mente umana e personali e capacità di relazione con gli altri
attorno ai seguenti ambiti: sui processi di apprendimento e meccanismi nei
- Teoria dei fini o scopi dell’educazione bambini e negli adolescenti.
- Studio dei metodi, degli strumenti o delle - La tecnica dell’istruzione, cioè lo studio dei metodi più
forme organizzative dell’educazione efficaci per progettare e controllare il risultato effettivo
- Attenzione teorico pratica nei confronti dell’insegnamento.
dello studente o dell’educando in genere.
FERRANTE APORTI  fondò l’asilo, non solo come forma di assistenza ma anche OVIDE DECROLY  incentrò la sua peda nella psico infantile, nel
come opera di difesa sociale e di prima educazione dei fanciulli, con l’obiettivo rispetto per l’individuo e la natura. Fondò la Scuola dell’Ermitage in
dello sviluppo armonico e graduale della personalità con un percorso articolato cui sperimentare le proprie teorie, in cui il bambino potessi
in tre aspetti: FISICO, INTELLETTUALE E ETICO-RELIGIOSO. Riteneva che avvicinarsi alle attività sociali e materiali nella duplice funzione di
l’educatore dovesse nutrire sentimenti materni verso gli alunni e le sue lezioni alfabetizzarlo e di promuoverne la formazione dell’identità
dovessero essere chiare, varie ed adeguate ai tempi d’attenzione. La sua personale. Individuò 4 centri di interesse che servono per impostare
proposta ped. Mancava però di conoscenza della psiche infantile, dei rilievo del correttamente l’esercizio delle attività di osservazione, associazione
gioco e sovrabbondava di lunghe e difficili preghiere. ed espressione:
1) IL BISOGNO DI NUTRIRSI
2) IL BISOGNO DI LOTTARE CONTRO LE INTEMPERIE
3) IL BISOGNO DI DIFENDERSI DAI NEMICI
4) IL BISOGNO DI LAVORARE CON GLI ALTRI, RIPOSARSI E
GIOVANNI BOSCO  raccolse il suo pensiero peda RICREARSI
nei «regolamenti» dei suoi oratori e nel « Sistema La conoscenza parte dal concreto e attraverso l’analisi passa
all’astratto.
Preventivo per l’educazione della gioventù». Negli PRINCIPALI APPROCCI La debolezza della sua peda è la scelta dei 4 centri che non tengono
Oratori viene dato grande spazio al gioco che egli
ritiene essere possibilità per attirare i bambini ed PEDAGOGICI TEORICI conto dei bisogno affettivi-emozionali, intellettuali e religiosi.
educarli in un ambiente a loro misura

EDUARD CLAPAREDE  fondò l’Istituto Jean Jacques Rousseau. Scrisse « psicologia


del fanciullo e pedagogia sperimentale» «la scuola su misura» e « l’educazione
funzionale». Individuò le leggi fondamentali dello sviluppo alle quali l’educatore deve
rifarsi x individuare le concrete modalità di sviluppo di interessi e bisogni dell’allievo:
ADOLPHE FERRIèRE  fondò l’Ufficio internazionale delle scuole nuove per stabilire 1) LA LEGGE DELLA SUCCESSIONE GENETICA ( lo sviluppo avviene x tappe costanti,
rapporti di aiuto tra le varie scuole. Nel 1921 ne riassunse i principi di base: ripetendo lo sviluppo delle specie)
- Espressione dell’energia vitale del fanciullo 2) LA LEGGE DELL’ESERCIZIO GENETICO-FUNZIONALE (l’esercizio di ogni funzione he
- Rispetto dell’individualità singolare determina lo sviluppo, è premessa dello sviluppo di quelle successive)
- Spontanea espressione degli interni e dell’esperienza diretta 3) LA LEGGE DELL’AUTONOMIA FUNZIONALE (implica che il bambino deve essere
- Attenzione alle fasi di sviluppo considerato un essere completo ed autonomo)
- Atteggiamento cooperativo 4) LA LEGGE DELL’ADATTAMENTO FUNZIONALE (l’esercizio nasce da un bisogno o da
- Coeducazione un interesse)
- Educazione dell’uomo e del cittadino. 5) LA LEGGE DELL’INDIVIDUALITA’ (ogni individuo è unico)
Il bambino deve essere libero di farsi da se, l’educatore deve guidare e stimolare gli
interessi nel fanciullo. Teoria puerocentrica.
JOHN DEWEY  è artefice di una rivoluzione
della metodologia educativa. Il lavoro diventa MARIA MONTESSORI  rivaluta l’energia latente in ogn
punto centrale della formazione diventandone individuo che si sviluppa secondo modalità autonome e che può
uno strumento mediante cui l’allievo può svolgere ROSA E CAROLINA AGAZZI  sostengono il essere stimolata ma non generata da interventi didattici.
attivamente la sua professione di alunno. La concetto di semplicità e di eliminazione di ogni Autentica educazione è soltanto l’autoeducazione, la pedagogia,
scuola diventa un luogo intenzionale di istruzione convenzionalismo mnemonico e l’attenzione ai la metodologia, le insegnanti sono solo mezzi preparatori e
dove si utilizzano materiali didattici concepiti bisogni ed alla situazione concreta del bambino. ausiliari per la realizzazione dell’Io interiore. Per arrivare a ciò
come strumenti di lavoro. L’educatore ha la Fondano nel 1895 l’asilo di Mompiano (BS) vanni utilizzate in maniera concreta le conoscenze sperimentali
funzione di guidare e di stimolare l’esperienza sulle diverse fasi dello sviluppo psichico e cognitivo dei bambini.
infantile, senza imposizioni e forzature. Questa Punto chiave è l’allestimento di un ambiente totalmente
nuova scuola, superando la tradizionale innovativo «la casa dei bambini» che deve essere
separazione tra tecnica e umanesimo sarà in completamente a misura di bimbo. Privo del tradizionale arredo,
grado di garantire un’educazione democratica collocato nel tessuto urbano ma con un giardino, con classi
destinata a tutti. PRINCIPALI APPROCCI ridotte e suppellettili fabbricate scientificamente. La pulizia
PEDAGOGICI TEORICI viene affidata ai bambini e l’insegnante è direttrice e
coordinatrice delle attività.
MATERIALE DIDATTICO  studiato per lo sviluppo cognitivo
serve a stimolare la sensibilità infantile. Il bambino concentrava
la sua attenzione nelle parti elementari degli oggetti e attraverso
un processo di analisi dovrò arrivare alla maturazione cognitiva.
LORIS MALAGUZZI  nel 1945 con la vendita dei residuati bellici tedeschi in provincia di Gli strumenti didattici sono scientifici e vanno applicati
Reggio Emilia costruirono delle scuole di cui Malaguzzi divenne direttore. Nel 1963 nacque la rigidamente e senza varianti. Comprendono l’incastrare, il
prima scuola comunale, nel 1970 il primo nido, nel ’72 il consiglio comunale votò il seriare, il porre in scala e il graduare. Anche i procedimenti di
regolamento della scuola dell’infanzia. Dall’esperienza nacque il volume «esperienze per un a acquisizione di lettura e scrittura prevedono la stessa logica di
nuova scuola dell’infanzia». Diresse anche la rivista «Zerosei» che fu poi sostituita dal mensile acquisizione cominciando dalle lettere in dimensioni grandi e
«Bambini». L’esperienza aveva fatto maturare una serie di consapevolezze: la scuola per il con guide tattili. Successivamente si compongono parole con
bambino deve essere amabile, operosa, vivibile, documentabile, comunicabile, luogo di alfabeti mobili o disegnando lettere per imitazione. La lettura
ricerca, apprendimento, ricognizione e riflessione nel quale stiano bene bambini, insegnanti e procede simmetricamente ed esplode all’improvviso.
famiglie. Questa scuola valorizza le intrinsecazioni di cognitivo, relazionale, affettivo, riconosce
il diritto del bambino di essere protagonista. Gli autoapprendimenti e i coapprendimenti dei
piccoli hanno una particolare importanza nell’organizzazione delle idee e dei comportamenti. Il
docente deve avere una conoscenza almeno affidabile dei contenuti e delle forme delle
diverse aree disciplinari fino al punto di scioglierli in cento linguaggi ed in cento dialoghi con i
bambini. Nelle scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia è presente e valorizzata l’aula di
musica e l’atelier
PIAGET  VYGOTSKIJ  il gioco svolge un MARIA MONTESSORI  ha cercato di SORELLE AGAZZI  un metodo ricorrente
- 0-3 GIOCHI DI ESERCIZIO: inizio esplorazione ruolo anticipatorio graduare il materiale ludico sulla maturità è quello dei contrassegni che aiuta ad
psicomotoria, movimenti ripetitivi. La contribuendo alla creazione di psicologica del bambino con il fine di agevolare le operazioni quotidiane.
ripetizione effettuata anche con la lingua è una zona di sviluppo prossimale. sviluppare abilità sensomotorie. I giocattoli Spingono i bambini a raccogliere qualsiasi
propedeutica allo strumento linguistico. Il bambino si pone sopra la sono esclusi ma il materiale didattico è oggetto risulti x loro emotivamente
- 2-7 GIOCHI SIMBOLICI: il bambino carica condotta della sua età e con attraente. ritiene poco importante la importante: si tratta il più delle volte di
l’oggetto di un diverso significato l’imitazione comincia ad socializzazione poiché per lei i bambini non oggetti semplici che i bambini raccolgono
trasformando la realtà, esercita emozioni e assicurarsi la capacità e gli giocano gli uni con gli altri ma accanto agli nel museo didattico. Il bambino è visto
sentimenti. stimoli che gli serviranno nella altri. I bambini afferrano il mondo con i 5 come essere attivo. Il rirovo educativo
- 6-7 GIOCHI DI REGOLE: il gioco è la regola sua futura partecipazione sensi grazie alla mente assorbente. dell’infanzia deve rispecchiare una grande
stessa. Questo tipo di giochi incoraggia la sociale. famiglia che apre alla dimensione della
socializzazione, l’abbandono socievolezza, della tolleranza e della
dell’egocentrismo, la cnv affianca la cv. solidarietà.
IL GIOCO
WINNICOTT  il gioco è al centro tra soggettivo ed è la principale attività del bambino e riveste un ruolo
oggettivo, in un limbo psichico tra il Sè ed il non Sé in determinante per lo sviluppo della sua personalità. È il modo più BRUNER  il gioco permette di apprendere in una
cui il giocatore conosce l’esperienza dell’illusione in cui naturale per costruire i propri modelli di conoscenza e di situazione controllati. Ha valore motivazionale e conduce
sentirsi vivo ed essere se stesso. comportamento, sia nella socializzazione che allo sviluppo cognitivo. i sentimenti positivi e negativi nei
nell’apprendimento. Nasce da un bisogno interiore che avvia il confronti di un dato oggetto mediano il rapporto con
MEAD  il bambino con il gioco si confronta con gli bambino alla conoscenza di ciò che accade intorno a lui. Lo fa quest’ultimo e ne condizionano l’apprendimento. Un gioco
altri e identifica somiglianze e differenze. Vengono allenare all’uso degli oggetti che lo circondano partendo dal è più motivante quando presenta un’ambientazione che
attivati i processi di cognizione come l’assunzione di gioco d’imitazione per farlo giungere all’astrazione con il gioco polarizza l’attenzione del soggetto, la alimenti di sorpresa e
ruolo e la prospettiva. Mediante i feedback dei suoi simbolico. Il giocattolo è educativo quando aiuta ad esplorare la scoperta che stimolino il giocatore a continuare. Il gioco
interlocutori il piccolo sperimenta e ridefinisce la sua realtà a partire dalle sue caratteristiche più elementari, perde la favorisce l’esercizio della volitività che si manifesta quando
capacità di far propria la prospettiva altrui e convalida sua funzione quando diventa limitante. il soggetto riceve feedback costanti rispetto al
le nozioni di Sé e Altro. conseguimento dei suoi obiettivi e può proseguire in una
IL GIOCO NELLA SCUOLA IL GIOCO LIBERO  il bambino spirale ascendente verso il traguardo, è possibile una
BATESON  il gioco è uno strumento x esercitare DELL’INFANZIA  è attraverso il gioco esprime se cooperazione con altri e una competizione con persone di
le capacità metacognitive, in esso le situazioni fondamentale per imparare stesso senza inibizione, supera livello simile.
sono finte ma i bambini si comportano come se a socializzare nonché le frustrazioni della vita GIOCO DIDATTICO: lascia poco spazio alla creatività e non
fossero vere agendo sulla realtà virtuale acquisire regole e quotidiana e sviluppa il proprio promuove la mobilitazione delle conoscenze in maniera
competenze. equilibrio emotivo. I bambini globale e complessa, perdendo il suo potere motivazionale
BETTELHEIM  il gioco è un collegamento Particolarmente rilevante è il riescono ad affrontare i GIOCO VERO E PROPRIO: caratterizzato da motivazione
con la realtà in cui ogni fantasia è gioco simbolico, in cui la problemi della realtà intrinseca, intesa come gratuità dell’attività , effettuata per
drammatizzata e sottoposta alla prova del sezione viene organizzata ripetendoli e rielaborandoli nel il piacere che essa produce
mondo reale per angoli a tema. gioco.
L’ATTIVITA’ DI LETTURA E I TESTI NARRATIVI  le fiabe LE FIABE  svolgono funzione non solo ludica ed
contribuiscono allo sviluppo della dimensione psicosociale del educativa ma anche psicologica. Betterheim nella
bambino, consentono di realizzare e conseguire una visione più sua opera «il mondo incantato: uso, importanza e
autentica della nostra vita e del modo di stare al mondo. Occorre significati psicoanalitici delle fiabe» sostiene che
giocare con le parole e con le espressioni stimolando la curiosità, il significato della fiaba cambi da persona a
l’immaginazione e tutte le emozioni che ne scaturiscono. L’attività persona ed anche a seconda dei differenti
di lettura consente di acquisire nuovi e diversi punti di vista, modi momenti della vita. Pongono il bambino davanti
di vivere, mondi e culture, ampliando l’esperienza della ai principali problemi umani con situazioni
dimensione spaziotemporale. semplificate e personaggi ben tratteggiati, senza
vie di mezzo. Tutto ciò consente al bambino di
identificarsi con l’eroe buono.

LA NARRAZIONE

LETTURA A SCUOLA  la lettura uno ad uno o in gruppo è molto importante nella


scuola dell’infanzia, perché è lo strumento privilegiato per la conoscenza del mondo. E’
fondamentale coinvolgere le famiglie in modo da creare continuità. È possibile istituire
il prestito libri.
- BAMBINI 0-2: libri sensoriali
- BAMBINI 2-3:libri con testo ridotto ed illustrazioni molto chiare con colori vivaci che
riguardano la quotidianità
- BAMBINI >3: libri che raccontano storie in cui il piccolo possa identificarsi tali da
portarlo a viaggiare con l’immaginazione verso ambienti fantastici.
È possibile usare la lettura come strumento multiculturale presentando storie di altre
culture. È auspicabile la realizzazione di un angolo lettura.
APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO: associazione tra stimolo e
risposta

IL CONDIZIONAMENTO CLASSICO DI PAVLOV  uno stimolo IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE  Thorndike studiò l’apprendimento
incondizionato (SI) determina automaticamente un riflesso per prove ed errori (puzzle box) e formulò la legge dell’effetto: si tende a
incondizionato (RI): carne -> cane saliva. ripetere i comportamenti che producono un risultato vincente, cioè
Uno stimolo neutro condizionato associandolo ad un’idea genera funzionale al nostro scopo. Skinner studiò il condizionamento tramite
una RI anche in assenza di SI: campanello (che precendentemente esperimenti (Skinner box) che dimostravano che il comportamento del
veniva suonato prima di carne) -> cane saliva. ratto era funzionale al procurarsi premi o punizioni. In realtà poiché i
In questo caso RI diventa Risposta Condizionata (RC) premi devano maggior risultato si soffermò sul fenomeno del
modellamento che consiste nello stimolare un comportamento
premiandone ogni fase.

APPRENDIMENTO  modificazione del


comportamento più o meno stabile che consegue a
un’interazione con l’ambiente. Questo processo è il
risultato di esperienze che determinano nuovi
schemi di risposta agli stimoli esterni. È basato sui
APPRENDIMENTO PER INSIGHT  Kohler concetti di MUTAMENTO, STIMOLO E RISPOSTA.
(Gestalt) fece una serie di esperimenti da cui L’APPRENDIMENTO IMITATIVO  secondo
emerse che la comprensione poteva per insight Bandura l’apprendimento è un processo
producendo una restrutturazione concettuale L’APPRENDIMENTO PER MAPPE COGNITIVE  attivo che comprende l’osservazione di
dei dati di cui il soggetto disponeva fino a quel Toleman condusse una serie di esperimenti sui modello (ed. bambola picchiata)
momento. Apprendere per insight significa topi per valutare la capacità di elaborare delle
individuare soluzioni creative per risolvere i mappe mentali utili a portare a termine più
problemi velocemente il percorso. Il lavoro di Toleman ha
permesso di elaborare la teoria
DELL’APPRENDIMENTO LATENTE caratterizzato da
due aspetti NON NECESSITA DI RICOMPENSE e può
NON ESPRIMERSI E RESTARE SILENTE.

APPRENDIMENTO COGNITIVO: intervento attivo della mente


IL SOCIOCOSTRUTTIVISMO  l’apprendimento dell’individuo è
IL COSTRUTTIVISMO (Piaget, Vygotskij, il risultato di due fattori: la COOPERAZIONE con gli altri e le
Bruner…)  il costruttivismo ribalta l’idea CARATTERISTICHE DEL COMPITO da svolgere. La conoscenza è
dell’apprendimento passivo intendendolo quindi una costruzione che scaturisce dal confronto e dallo
come un prodotto dinamico. scambio sociale, cioè dalla condivisione di informazioni con
TEORIA DEI COSTRUTTI PERSONALI DI coloro che si trovano a fronteggiare lo stesso problema. Il
KELLY: ognuno percepisce il mondo in base lavoro di gruppo diventa fondamentale, anche se la
ad un proprio punto di vista, elaborando dimensione affettiva riveste un ruolo di primo piano nella
specifiche costruzioni mentali che costruzione della conoscenza. Lo scambio sociale deve
determinano poi gli atteggiamenti. avvenire in un clima sereno, all’interno del quale il conflitto
APPRENDIMENTO  modificazione del derivante dallo scontro di opinioni diverse può essere risolto e
COSTRUTTO: schema che l’individuo comportamento più o meno stabile che consegue a
costruisce per conoscere gli eventi. generare un arricchimento.
un’interazione con l’ambiente. Questo processo è il L’ANALISI DELL’INTERAZIONE SOCIALE DI DOISE: l’interazione
Costituisce una modalità di percezione, di risultato di esperienze che determinano nuovi
interpretazione, di anticipazione, sono sociale tra individuo e contesto può essere studiata in quattro
schemi di risposta agli stimoli esterni. È basato sui dimensioni:
dinamici e sono astrazioni mentali. concetti di MUTAMENTO, STIMOLO E RISPOSTA.
L’individuo costruisce gli eventi della realtà 1) INTRAINDIVIDUALE (valutazione dei processi cognitivi che
nella misura in cui mostra una capacità l’individuo usa per processare le info)
creativa che gli permette di rappresentarsi 2) INTERINDIVIDUALE (osserva come i rapporti interpersonali
l’ambiente, di modificarlo, costruirlo e influenzano i meccanismi individuali di elaborazione dei
adattarlo alle proprie esigenze. L’individuo dati)
è come uno scienziato. 3) POSIZIONALE ( studia come la posizione sociale degli
individui che partecipano al gruppo influenza l’acquisizione
degli apprendimenti individuali)
4) NORME SOCIALI ( si basa sul modificarsi delle abilità
individuali in relazione all’adesione a determinate
ideologie)
LA PIRAMIDE DI MASLOW  Schematizza 5 tipo di COOPERATIVE LEARNING  si basa sul lavoro in
bisogni fondamentali: piccoli gruppi e parte dal presupposto che dalla
LA MOTIVAZIONE  costituisce lo slancio collaborazione e dallo scambio di idee scaturiscano
5) BISOGNI
necessario che permette ad una persona di elementi utili ad agevolare l’apprendimento. Le
DI
raggiungere il suo obiettivo. principali caratteristiche sono: lo sviluppo di un
AUTOREGOLAZIONE
MOTIVAZIONE: causa o fattore che determina un legame positivo tra gli studenti, la creazione di
4) BISOGNI DI STIMA, AUTOSTIMA
comportamento o induce un’azione un’interazione faccia a faccia, lo stimolo alla
E FIDUCIA IN SE
COMPORTAMENTO MOTIVATO: si realizza in base responsabilizzazione e lo sviluppo delle abilità
3) BISOGNI DI APPARTENENZA E DI AFFETTO,
a 3 fattori STIMOLO (sollecitato dall’ambiente sociali
SOCIALE, EMOTIVA, SENTIMENTALE
esterno) MOTIVAZIONE (determina le strategie
2)BISOGNI DI SICUREZZA, STABILITA’, PROTEZIONE
cognitive utilizzate per la realizzazione dei fini)
1) BISOGNI FISIOLOGICI CONNESSI ALLA SOPRAVVIVENZA
EMOZIONE.
Si considerano 3 livelli della motivazione:
1) I RIFLESSI: rappresentano la più semplice
forma di attività di un organismo in risposta
all’azione degli stimoli esterni. Si tratta di una MOTIVAZIONE E CURIOSITA’  la curiosità è fonte
MASTERY LEARNING  Metodologia didattica, tra di motivazione. Hebb ha sostenuto che la curiosità
risposta automatica rapida e non derivante da
i cui ideatori figura lo psicologo Bloom, fondata è essenziale per far assorbire al bambino tutti gli
un apprendimento precedente.
sul presupposto che tutti gli studenti possano elementi costitutivi dell’ambiente.
2) GLI ISTINTI: ovvero una sequenza
imparare una materia purchè vengano loro Berlyne sostiene che i comportamenti siano
comportamentale messa in atto
garantiti un tempo adatto ed un’adeguata prodotti fa una motivazione interna, che egli
dall’organismo in relazione a determinate
motivazione. Le condizioni che favoriscono chiama PULSIONE ESPLORATIVA che si attiva
sollecitazioni ambientali. Gli istinti si
l’apprendimento sono parcellizzare le quando l’individuo si trova di fronte a situazioni
differenziano dai riflessi per la presenza di una
informazioni, l’aumento di autonomia dello inconsuete e sconosciute.
maggiore complessità, data dal fatto che il
studente, la gratificazione dei risultati positivi, il X far si che la curiosità del bambino diventi
comportamento istintivo è orientato verso
cambiamento di rotta laddove i risultati non siano motivazione ad apprendere le istituzioni formative
una metà.
quelli sperati, l’abilità nel motivare gli studenti dovrebbero metter in campo opportune
3) LE PULSIONI: non scaturiscono da un fattore
interno ma da una molla interiore. Nutrirsi metodologie didattiche volte a conservare e
nasce dal bisogno naturale (la fame) ed è il promuovere lo slancio verso gli oggetti, lo studio e
risultato di un processo cognitivo che ha la ricerca
permesso all’organismo di individuare le
strategie più funzionali per procacciarsi il cibo.
STILE GLOBALE/ANALITICO  Riguarda la preferenza per la STILE CONVERGENTE/DIVERGENTE  è legato al tipo di intelligenza.
considerazione dell’insieme o dei dettagli.
GLI STILI DI STILE CONVERGENTE: utilizza procedure e strategie già applicate in
STILE GLOBALE: Parte dal generale per arrivare al particolare, APPRENDIMENTO si riferiscono al contesti simili. Richiama esercizi, procedure, attività scolastiche già
privilegia una visione d’insieme, attribuisce maggiore importanza affrontate ,
livello superficiale o profondo
alla visione d’insieme piuttosto che ai dettagli. STILE DIVERGENTE: applica procedure e strategie non utilizzate.
dell’elaborazione del materiale che apporta Recupera esperienze e conoscenze non scolastiche. Crede nelle proprie
STILE ANALITICO: Scorpora il generale in segmenti, analizza il
conoscenze. Lo stile di apprendimento capacità e raffronta le conoscenze.
singolo segmento, lo elabora ed assembla i diversi segmenti per
sintetico predilige le visioni d’insieme, lo
giungere ad una visione di insieme.
stile analitico si sofferma sui dettagli. Ogni STILE RISOLITORE/ASSIMILATORE  E’ legato al binomio della
individuo si specializza in uno dei due stili e concretezza.
STILE DIPENDENTE/INDIPENDENTE DAL CAMPO  si
lo adotta come preferenza sebbene debba STILE RISOLUTORE: cerca soluzioni in tempi brevi. Utilizza le
riferisce all’elaborazione percettiva e alla soluzione dei
problemi in relazione alle caratteristiche della personalità.
essere in grado di sviluppare anche l’altro. A conoscenze e le risorse a disposizione. Limita la soluzione al
STILE DIPENDENTE: Cerca di stare sempre con gli stessi volte l’apprendimento si sviluppa come un problema.
compagni. Utilizza solo i propri materiali. Imita i comportamenti percorso per gradi, un lento processo di STILE ASSIMILATORE: cerca una soluzione globale che vada oltre
del gruppo. Ha bisogno di ricevere stimoli, indicazioni, raccolta di conoscenze. Altre volte invece il problema contingente. Sviluppa procedure articolate. Collega e
valutazioni dai compagni e dagli insegnanti. l’apprendimento è immediato e creativo, raffronta problemi e soluzioni.
STILE INDIPENDENTE: Socializza con tutti, è in grado di utilizzare uno spot che permette di cogliere in modo
i diversi materiali che vengono forniti. Mantiene lo stesso istantaneo i processi della conoscenza. X STILE SISTEMATICO/INTUITIVO  considera il modo in cui un
comportamento in contesti e con gruppi diversi. Non cerca stile cognitivo si intendono le modalità soggetto giunge all’individuazione di una regola o di un criterio di
l’approvazione degli altri. preferenziali con cui gli individui elaborano classificazione
STILE SISTEMATICO: ha bisogno di indicazioni complete, precise e
l’informazione nel corso di compiti diversi,
chiare. È l’ultimo a consegnare. Parla poco, chiede info e chiarimenti.
STILE VERBALE/VISUALE  il soggetto che privilegia un codice quindi lo stile di apprendimento è un
STILE INTUITIVO: interpreta facilmente un compito. Non necessita di
verbale riesce a concentrare l’attenzione sull’esposizione orale, aspetto particolare del concetto più ampio indicazioni dettagliate. È rapido nell’eseguire e nel consegnare.
sottolinea mentalmente le fasi recepisce i messaggi fondamentali, di stile cognitivo. Tiene conto delle Esprime ipotesi e congetture personali
archiviandoli nella memoria mentre colui che preferisce uno stile differenze individuali nei principi generali
riceve più facilmente gli stimoli attraverso l’osservazione. dell’organizzazione cognitiva, delle diverse
STILE VERBALE: segue la lettura di un brano senza sottolineare o STILE IMPULSIVO/RIFLESSIVO  riguardano i processi decisionali ed
tendenze soggettive, internamente coerenti, indicano sia il tempo di reazione cognitiva di un individuo a fronte dei
evidenziare. X memorizzare utilizza il riassunto e la ripetizione
orale. Associa a una parola una frase o un’altra parola. che quindi non si riferiscono al compiti a risoluzione non immediata
STILE VISUALE: la sua attenzione è catturata dalle parti grafiche e funzionamento cognitivo generale. Lo stile STILE IMPULSIVO: prende la parola con facilità, improvvisa argomentazioni
dalle immagini. Evidenzia le parti importanti di un testo. La cognitivo è una modalità di elaborazione via via che procede con l’esposizione. Risponde precipitosamente alle
memorizzazione è favorita da schemi, mappe e grafici. Associa ad dell’informazione che si sviluppa in compiti domande. Consegna rapidamente i lavori
una parola un’immagine diversi e in aspetti diversi del STILE RIFLESSIVO: non prende la parola se non invitato. Deve sentirsi sicuro e
comportamento. tranquillo prima di parlare, teme di sbagliare, ha lenti tempi di elaborazione.

METODO FEUERSTEIN  consente di sviluppare la consapevolezza dei traguardi raggiunti durante il percorso e al termine del processo di apprendimento. Secondo Feuerstein l’apprendimento di verifica in
seguito a stimoli diretti ma soprattutto in seguito all’azione di un mediatore. Ritiene che la mancata efficacia della scuola sia imputabile a insufficienti esperienze di apprendimento mediato. Nel PAS bisogna
rispettare 3 vincoli: IL TEMPO ( lo sviluppo di esperienze di apprendimento deve essere adeguatamente lungo), IL METODO ( solo formatori esperti detti Mediatori Didattici, possono operare con successo) e IL
CONTESTO (deve esistere un ambiente favorevole e collaborativo).
PROJECT MENAGMENT 
1) PROBLEM FINDING: rendersi conto del disagio
2) PROBLEM SETTING: definire il problema
3) PROBLEM ANALYSIS: scomporre il problema
BRAINSTORMING Funziona focalizzando
principale in problemi secondari
l’attenzione e la discussione del gruppo su
4) PROBLEM SOLVING: eliminare la causa
un problema specifico e lasciando libero lo
scambio comunicativo. Viene quindi
5) DECISION MAKING: decidere come agire SPAZIO COMUNICATIVO  bisognerebbe
6) DECISION TAKING: passare all’azione fare a meno della cattedra e dividere la
separata la fase di produzione delle idee da
quella della loro analisi. Talvolta è classe in piccoli gruppi o disporre i banchi a
necessario ricorrere a tecniche di ferro di cavallo. L’insegnante dopo aver
negoziazione e gestione del conflitto qualora assegnato le istruzioni si chiama fuori dallo
sorgessero divergenze all’interno del gruppo scambio comunicativo, intervenendo solo se
o saper attivare il consenso interno. viene richiesto il suo aiuto

METODOLOGIE DIDATTICHE

PEER TO PEER  è una modalità che prevede


ROLE PLAYNING  l’insegnante lascia il suo posto l’insegnamento reciproco tra allievi dotati di
agli alunni attori e siede tra il pubblico, stabilendo diverse abilità, in piccoli gruppi o in coppie same-
un rapporto inter partes age o cross-age, in cui l’allievo funge da insegnante
all’altro e il docente programma la forma, i
contenuti, gli obiettivi, i materiali, la coppia, forma
CIRCLE TIME  è un gruppo di discussione su
il tutor e supervisiona il lavoro.
argomenti diversi con lo scopo di migliorare la
Questa modalità di insegnamento è suggerita
comunicazione e di far acquisire ai partecipanti
anche dagli Orientamenti per l’elaborazione del
le principali abilità comunicative, aumentare la
PTOF emanati dal MIUR l’11/12/2015, inserita nelle
vicinanza emotiva e risolvere i conflitti, stimolare
metodologie didattiche che prevedono la
l’acquisizione della conoscenza e della
possibilità di lavorare in classi aperte e gruppi di
consapevolezza delle proprie emozioni e di
livello sin dalla scuola primaria.
quelle altrui.
IL CORPO E LA SENSOPERCEZIONE  per creare una didattica
METACOGNIZIONE  fa riferimento all’uso di INTELLIGENZE DI GARDNER E DIDATTICA 
inclusiva è necessario un approccio multidimensionale capace
strategie di acquisizione e impiego di contenuti e di - INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA: esercizi logici,
di intervenire mediante una molteplicità di input, mettendo in
relative procedure d’azione attraverso l’utilizzo di classificazioni, categorizzazioni, calcoli,
relazione le funzionalità del bambino con gli obiettivi da
codici di comunicazione. È funzionale a sviluppare quantificazioni, incentivazione del pensiero
raggiungere. Va favorita la capacità di sensopercezione. Nel
la consapevolezza del funzionamento delle proprie scientifico sperimentale
caso di deficit sensoriale è utile lavorare attivando le risorse
modalità di apprendimento in modo da divenire - INTELLIGENZA LINGUISTICA: letture, discussioni in
residuali mediante i sensi vicarianti. La dimensione corporea è
attori principali dei propri processi cognitivi. È la gruppo, giochi di parole, dibattiti, controversie,
alla base dello sviluppo dell’identità, dell’autonomia e delle
competenza dell’imparare ad imparare che deve invenzione e racconto di storie
competenze perché tutto ciò che i bambini sperimentano e
essere insegnata dai primi anni di scuola - INTELLIGENZA SPAZIALE: immaginazione visiva,
assimilano in modo significativo passa attraverso i sensi, il
cartine, grafici, diagrammi, schemi, diapositive,
corpo e il gioco motorio. Attraverso il movimento il bambino
video, film, fotografie, labirinti, pittura, collage
esplora, conosce il mondo e scopre le sue potenzialità. Una
didattica dell’integrazione non può non tener conto del corpo LA DIDATTICA INCLUSIVA - INTELLIGENZA CORPOREA/CINESTESICA:
manipolazione, costruzioni, trasformazioni, attività
come ambiente privilegiato dei processi formativi, ponte INDIVIDUALIZZATA: se finalizzata a favorire l’apprendimento
sportive, mimo
intelligente tra le diverse capacità, forma intellettiva autonoma, seguendo le peculiarità dei bambini verso il proseguimento di
- INTELLIGENZA INTERPERSONALE: insegnamento
ma capace di interagire per tracciare nuove vie per i percorsi di obiettivi che sono comuni alla classe (diversificazione dei
reciproco, tutoring, apprendimento cooperativo,
apprendimento. percorsi di apprendimento).
giochi da tavolo, attività volte a stimolare, ruoli
PERSONALIZZATA: se anche gli obiettivi, i contenuti e le attività
sociali
IL GIOCO NELLA DIDATTICA  è lo strumento ideale per la sono specifiche per il singolo.
- INTELLIGENZA INTRAPERSONALE: studio autonomo
crescita e lo sviluppo delle funzioni umane: L’attività è invece individualizzata se costruita sul singolo invece
e autoprogettato, la riflessione, i diari personali,
- GIOCHI SENSOMOTORI: effettuati dalla nascita, consentono che sulla classe e personalizzata se costruita sul singolo
autostima
di sviluppare le capacità psicomotorie e sensoriali specifico alunno.
- INTELLIGENZA MUSICALE: cantare, suonare,
- GIOCHI IMMAGINATIVI E RAPPRESENTATIVI: consentono di Il raggiungimento dell’equilibrio tra persone e gruppo, in una
proponendo musiche legate alle emozioni, ritmi,
esprimersi liberamente, di scaricare l’aggressività, dinamica che si arricchisce dei rapporti reciproci e della
stornelli, colonne sonore
costruendo un mondo di fantasia in cui dare sfogo ai propri capacità di convivenza e rispetto civile, determina la fusione
- INTELLIGENZA NATURALISTICA: osservazione,
desideri e bisogni. della didattica individualizzata e personalizzata verso una
ricostruzione di habitat, prendersi cura di piante ed
- GIOCHI D’ESPLORAZIONE: consentono di scoprire cose didattica integrata. l’eterogeneità diviene normalità e la
animali-
nuove e sconosciute ed acquisire regole comportamentali e diversità non solo è accettata ma valorizzata.
di convivenza civile
- GIOCHI IMITATIVI: stimolano ad osservare, ascoltare e
I MEDIATORI DIDATTICI  sono strumenti che consentono di mediare tra la realtà e il bambino per facilitare la
muoversi allo stesso modo delle persone e degli oggetti
rappresentazione, sono ciò che agisce da tramite tra soggetto e oggetto nella produzione di conoscenza. Si distinguono i 4
familiari
tipo:
- GIOCHI DI DRAMMATIZZAZIONE E DI SCELTA DEL RUOLO:
- ATTIVI: sono più vicini alla realtà, fanno ricorso alla percezione e all’esperienza diretta ovvero al learning bydoing
contribuiscono ad affrontare le proprie paure ed insicurezze
- ICONICI: rappresentano la realtà tramite immagini, disegni, foto, ma anche film e videotape
- GIOCHI DI ABILITA’: mettono a confronto la forza muscolare
- ANALOGICI: si riferiscono alle modalità proprie del gioco, della simulazione, del role play
e abilità motoria, capacità verbali, sonore, linguistico
- SIMBOLICI: utilizzano lettere, cifre, simboli ovvero codici convenzionali e univarsali.
comunicative, conoscenze e mnemoniche.
DIDATTICA LABORATORIALE  si basa LA RICERCA-AZIONE (RA) si costruisce la conoscenza
COOPERATIVE LEARNING  utilizza piccoli gruppi per far si
sull’apprendimento per scoperta che partendo da un problema, richiede collaborazione,
che gli alunni lavorino insieme migliorando reciprocamente
incoraggia la progettualità e la curiosità puntualità e costanza nel verificare l’ipotesi iniziale. Si
il loro apprendimento. Al termine dell’attività vi è
degli allievi. Richiede tempi più lunghi. compone di 3 fasi:
generalmente una condivisione dei risultati tra gruppi. Il
Vantaggi: gli alunni sono posti davanti ad un 1) FORMAZIONE DEL GRUPPO: selezionato
docente elaborerà una sintesi destinata a fissare le
problema reale, si tratta di un’attività di specificatamente con interviste, addestrato ad una
conoscenze degli alunni. Si tratta di un apprendimento
gruppo che favorisce l’apprendimento metodologia e con mete determinate
individuale come risultato di un processo di gruppo.
cooperativo, sviluppa la costruzione 2) RICERCA: definire il problema, mettere a punto gli
Vantaggi: sviluppo legame positivo tra gli studenti,
consapevole della conoscenza, strumenti, fare ipotesi
interazione face to face, responsabilizzazione verso se e gli
3) AZIONE: definire gli obiettivi, sviluppare il piano di
altri, sviluppo abilità sociali.
intervento, applicarlo e diffondere i risultati
GLI APPROCCI INCLUSIVI NELLE
LA DIDATTICA PER PROGETTI  il singolo studente è MASTERY LEARNING  gli obiettivi non vengono perseguiti
chiamato a realizzare un prodotto mettendo in gioco ile sue INDICAZIONI NAZIONALI secondo una linea temporale ma ognuno con i propri tempi,
competenze e il suo saper fare. L’insegnante incoraggia, Le metodologie suggerite dalle indicazioni nazionali gli alunni andranno orientati alle tecniche usate, andranno
facilita, coordina senza ordinare, crea le condizioni perché sono finalizzate a: progettate una serie di uda con contenuti ed obiettivi da
gli studenti operino al meglio, aiuto a dare significato al - Valorizzare esperienze e conoscenze degli alunni raggiungere, andrà pianificato il lavoro tenendo presente le
lavoro svolto. - Promuovere interventi adeguati per le singole verifiche dei progressi ed i correttivi.
diversità
- Promuovere l’apprendimento collaborativo
PROBLEM SOLVING  il modo più conosciuto è il F.A.R.E.: - Stimolare la consapevolezza del proprio TUTORING O MENTORING 
- FOCALIZZARE: descrizione scritta del problema verificato apprendimento - TUTORING: intervento che sostiene o aiuta ogni individuo
e definito - Sviluppare la laboratorialità in difficoltà di apprendimento . La figura del Tutor in
- ANALIZZARE: fissare i valori di riferimento, raccogliere i alcune realtà scolastiche è istituzionale e si identifica con
dati e fare un elenco di fattori critici il docente che si occupa del disagio giovanile. In alcuni
casi il tutor è un altro alunno.
- RISOLVERE: scelta della soluzione del problema ed PEER EDUCATION  attiva il
elaborazione del piano di attuazione - MENTORING: è una relazione formale che si sviluppa con
naturale passaggio di
- ESEGUIRE: portare a termine il piano monitorandolo e uno scopo di crescita e miglioramento personale. Si tratta
conoscenze, emozioni ed
valutandone i risultati MAPPE CONCETTUALI  di una metodologia di formazione basata sulla relazione
esperienze, tra i membri di
Un altro metodo è quello delle 5 W e 2H: servono a rappresentare tra un soggetto con più esperienza (Senior o Mentor) ed
un gruppo, mettendo in
- Who? Chi? un argomento secondo uno con meno esperienza con lo scopo di promuovere in
moto un processo di
- What? Cosa? un principio cognitivo di quest’ultimo lo sviluppo di competenze che riguardano la
comunicazione globale che
- When? Quando? tipo costruttivista. sfera personale, professionale e sociale. La funzione del
va oltre il modello
- Why? Perché? mentoring sono: sostegno del processo di
educativo e diviene una
- How? Come? apprendimento, trasmissione e diffusione della cultura
vera e propria occasione per
- How Much? Quanto Costa? organizzativa di riferimento, facilitazione di processi di
il singolo.
iniziazione alla cultura organizzativa.
PAUL WATZLAWICK  non si può non comunicare, LA RELAZIONE INSEGNANTE/ALLIEVO  è sempre LA TASSONOMIA DI BLOOM  classifica obiettivi educativi:
tutto il comportamento è comunicazione. La 1. DOMINIO COGNITIVO:
bidirezionale e asimmetrico. Elementi fondanti della relazione
relazione è un sistema complesso di comportamenti
educativa sono: • CONOSCENZA (apprendimento di competenze elementari,
circolari memoria)
- LE CARATTERISTICHE DELLA PERSONALITA’
- LA COMUNICAZIONE • COMPRENSIONE ( capacità di rielaborare le informazioni acquisite)
- LA FORMAZIONE CULTURALE E PROFESSIONALE E LE • APPLICAZIONE (applicazione teoria a pratica)
BAUMAN  il fallimento di una relazione è quasi • ANALISI (capacità di individuare rapporti e gerarchie tra gli elementi
sempre un fallimento di comunicazione. Prerequisito METODOLOGIE DIDATTICHE UTILIZZATE
La Professionalità educativa è basata sulla capacità di utilizzo che formano un insieme)
di un buon comunicatore è la capacità di ascoltare. • SINTESI (convogliare dati in modo mirato estrapolando ciò che serve
L’ascolto attivo si pone alla base di qualsiasi relazione di una molteplicità di procedure didattiche da adattare alle
situazioni scolastiche partendo dalle proprie esperienze e dal per ristrutturarlo in una nuova configurazione)
positiva • VALUTAZIONE ( capacità di esprimere giudizi e formarsi opinioni
proprio sapere.
È importante educare alla PROSOCIALITA’ promuovendo la sulla base delle info apprese)
L’APPROCCIO SISTEMICO  cooperazione, l’empatia e l’ascolto attivo fin dall’infanzia
2. DOMINIO AFFETTIVO:
OLISMO: approccio conoscitivo che attribuisce • INTERESSE (ricettività agli stimoli e attenzione a quanto accade
importanza alla totalità di un essere per capire il attorno)
comportamento delle parti che lo compongono. • IMPEGNO (reattività ed intevento nel processo formativo)
SISTEMISMO: tenta di capire il comportamento degli LA RELAZIONE EDUCATIVA • PARTECIPAZIONE (interazione attiva con contributo all’attività
esseri viventi tenendo conto della loro didattica)
interdipendenza

CARL ROGERS  ritiene che LA PROFESSIONALITA’ DOCENTE  al centro dovrebbero esserci la competenza, l’abilità e la
TEORIA DEI SISTEMI  tutto ciò che accade sul
l’apprendimento dipenda dal riflessività.
nostro pianeta è composto da aspetti, elementi e
comportamento dell’insegnante che deve INSEGNANTE RIFLESSIVO: capace di ripensare costantemente il proprio agire in un’ottica di
fattori correlati tra loro.
favorire un clima positivo di accettazione. pedagogia critica e matacognitiva.
L’apprendimento deve essere significativo COMUNICAZIONE INTERSOGGETTIVA: basata sull’ascolto attivo, badando a come si comunica oltre
TEORIA DELLA COMPLESSITA’ DI MORIN  ed avere carica motivazionale e affettiva a cosa. Bisogna instaurare con l’allievo un rapporto empatico, garantire la ridondanza ed un altro
elementi che caratterizzano un approccio educativo (Montagne: «meglio una testa ben fatta livello di ricettività facendo corrispondere ad un contenuto razionale un comportamento emotivo,
complesso: che una testa ben piena»). Va stimolato individuare disturbi della comunicazione e correggerli, evitare moralismi e favorire la ricerca. Il
- IL CONTESTO: insieme di elementi che danno un coinvolgimento globale della rapporto comunicativo può venire ostacolato dalla distrazione dello studente, dalla saturazione e
senso ad un evento personalità degli allievi, un dall’inadeguatezza dei canali, da codici incompatibili.
- IL GLOBALE: insieme di parti diverse ad esso legate apprendimento che coniughi il piano INSEGNANTE AFFETTIVO si pone in maniera equidistante da autoritarismi e permessivismi, si pone
- IL MULTIDIMENSIONALE: unità complesse cognitivo, affettivo ed esperienziale, e come guida autorevole. Possiede 3 capacità essenziali: ASCOLTO ATTIVO, COMPRENSIONE
- IL COMPLESSO: deriva da complessus e significa stimoli l’autoconsapevolezza e DINAMICHE DI GRUPPO E INTROSPEZIONE
tenuto insieme l’autovalutazione nello studente, sviluppi DOCENTE INCLUSIVO: Pubblicato nel 2012 dall’Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione
Il Pensiero complesso intende la realtà come l’impegno personale, la capacità di degli alunni disabili si fonda su 4 aree:
composta di relazioni. L’ed. deve promuovere una iniziativa e l’identificazione di soluzioni 1) VALORIZZARE LA DIVERSITA’
conoscenza basata sulla capacità di riferirsi al democratiche. L’insegnante deve essere 2) SOSTENERE GLI ALUNNI
complesso in modo multidimensionale. un facilitatore con fiducia, stima e 3) LAVORARE CON GLI ALTRI
comprensione per gli studenti. 4) SVILUPPO ED AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
LA FAMIGLIA  è possibile individuare almeno 3 modelli: LA SCUOLA  ha un ruolo primario nel processo
- STILE REPRESSIVO: valorizza l’obbedienza, la tradizione e di formazione e socializzazione. L’apprendimento GENITORI / INSEGNANTI  il rapporto tra genitori ed
il rispetto, provoca ripercussioni negative sulla è condiviso e legato alla socializzazione. insegnanti è complesso, alcuni genitori mostrano
socializzazione dei figli, che crescono in assenza di Durkheim la definisce come un microcosmo ingerenze eccessive mentre scarso interesse e poca
creatività, autonomia e competenze sociali. sociale. La classe è il primo luogo di uscita dal fiducia. Sono auspicabili esperienze di pratiche
- STILE INDULGENTE e PERMISSIVO: si mostra tollerante nucleo familiare. Ricopre un ruolo fondamentale educative parentali che consentono di sostenere le
nei confronti dei bisogni dei figli, ma al tempo stesso nei processi di differenziazione nella crescita famiglie e gli insegnanti nella ricerca di confronto e
esigente nei confronti delle aspettative di maturazione e dell’identità poiché consente al bambino di dialogo. Gli insegnanti dovrebbero in promo luogo
di responsabilità e che può generare atteggiamenti ribelli liberarsi dell’immedesimazione emotiva della aiutare le famiglie a migliorare le loro aspirazioni per i
o comportamenti aggressivi, non facilitando in tal modo il famiglia favorendo la sua autonomia e facendo figli.
conseguimento delle responsabilità in modo che assimili i valori e le norme della Le relazioni scuola famiglia possono essere di 3 tipi:
- STILE AUTOREVOLE: basato sulla reciprocità, società - LA RELAZIONE UP DOWN: l’insegnante considera i
democratico con diritti e doveri per tutti. Genitori fermi e genitori utenti cui offrire un prodotto finito, la
decisi in merito a regole ed obblighi, specificandone però relazione è formale
la necessità attraverso il dialogo e il ragionamento, - LA RELAZIONE FAMIGLIA CLIENTE: la scuola vede la
stimolando il confronto e la comunicazione. Particolare famiglia come depositaria di una certa quota di
attitudine per il vivere sociale e competenza cognitiva sapere dei figli e costruisce con lei un progetto
LA RELAZIONE SCUOLA, educativo adeguato nell’ottica dell’integrazione

RAPPORTO TRA PARI  la qualità dell’integrazione


FAMIGLIA E AGENZIE - LA RELAZIONE DI PARTENARIATO: la famiglia è una
vera risorsa per la classe e la comunità, l’educazione
progredisce ed i rapporti tra pari si vanno più vari e EDUCATIVE procede CON e ATTRAVERSO le famiglie.
complessi. La scuola può predisporre interventi
migliorativi che sostengano gli allievi con maggiori
difficoltà di socializzazione. Con il progredire dell’età
le relazioni tra pari evolvono nella direzione dello
sviluppo delle competenze sociali, cioè della capacità
di interagire con gli altri, di comunicare e di risolvere IL CONTESTO AMBIENTALE  la EXTRASCUOLA  fa riferimento a
i conflitti. Tale progressione consente il superamento diminuzione degli spazi esterni fruibili ha un’educazione gestita da associazioni
della dipendenza emotiva dai genitori, sviluppando reso la scuola il principale luogo di culturali e sportive, gruppi autonomi,
l’autonomia personale e l’interazione nella incontro e di gioco collettivo, mentre le comunità religiose etc che svolgono compiti
complessità della realtà sociale. ore pomeridiane del dopo scuola si educativi eterogenei e integrando il concetto
GRUPPO DEI PARI: collettività in cui i membri hanno trascorrono a casa in compagnia dei di formazione permanente
una peculiare caratteristica comune. C’è un’elevata media castrando la creatività ed inibendo
solidarietà sociale e un codice di comportamento la formazione del senso critico
proprio che dimostra un marcato senso di
appartenenza.
SCUOLA E MEDIA  i media se ben utilizzati permettono TECNOLOGIE E STRUMENTI DIDATTICI  Possono essere divisi in 4 categorie:
l’integrazione tra processi cognitivi per astrazione e per 1) STRUMENTAZIONE MANIPOLATIVA (materiale Montessori, sussidi grafici, modelli, strumenti di osservazione e misura)
immersione, gli uni si fondano sul ragionamento logico, gli altri 2) STUMENTAZIONE AUDIO (lettore Cd, registratore, laboratorio linguistico, smartphone)
sulla partecipazione. L’introduzione dei media non cancella la 3) ATRUMENTAZIONE AUDIOVISIVA (televisione, videoregistratore, cinema, tablet, dvd)
scuola tradizionale ma la interpreta e la integra alle dinamiche 4) STRUMENTAZIONE INFORMATICA (computer, tablet)
che accompagnano lo sviluppo e la crescita dell’uomo nella Software più comuni:
società contemporanea. - PROGRAMMI DI VIDEOSCRITTURA
SCUOLA e TV: la scuola deve assumere la tv come strumento da - PROGRAMMI DI TIPO DIRETTIVO (basati su informazioni e domande)
inserire nella progettazione multimediale della propria attività . - PROGRAMMI DI TIPO INTERATTIVO (simulazioni, videogiochi)
La scuola deve perseguire l’alfabetizzazione televisiva cioè far - PROGRAMMI IPERTESTUALI O IPERMODALI
acquisire una conoscenza critica dell’intero codice simbolico. La Generazioni Digitali: bambini nati nell’era digitale che crescono in un mondo ricco di sollecitazioni grazie alle tecnologie che vivono come
scuola deve coinvolgere i genitori nella problematica della naturali.
fruizione televisiva delineando progetti pedagogici.
SCUOLA e NEWMEDIA: supporta la formazione tradizionale
arricchendola in 5 dimensioni: LA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE  caratterizza
1) EMOTIVA: che coinvolge il soggetto ed arricchisce la sua MEDIA E TECNOLOGIE IN un’organizzazione efficiente e produttiva che sfrutta le potenzialità
personalità attraverso l’uso contemporaneo di più media e
l’incrocio di codici e linguaggi
AMBITO DIDATTICO della tecnologia. Internet è un ruolo di scambio privilegiato x la
varietà dei servizi offerti. L’interazione online permette la
2) SVILUPPO COGNITIVO: prospettiva policentrica della collaborazione tra persone, crea una comunità virtuale, fa crescere
formazione la cultura della rete come elemento di arricchimento individuale,
3) SCOPERTA ATTIVA: si traduce in nuove strategie LA SCUOLA DIGITALE  interventi atti a valorizza la qualità delle azioni informative e di condivisione e
organizzative della dialettica per i docenti ed opportunità di potenziare la qualità dell’insegnamento attraverso determina l’acquisizione di consapevolezza degli obiettivi e delle
apprendimento per gli alunni la diffusione di competenze informatiche e la loro finalità dell’organizzazione.
4) INTERAZIONE TRA GLI ATTORI SCOLASTICI: che costruiscono applicazione per favorire la padronanza della
la loro conoscenza attraverso itinerari personalizzati di multimedialità, incoraggiare l’adozione di nuovi stili
formazione cognitivi, sostenere la creazione di un
5) APERTURA DEL SISTEMA SCOLASTICO: al contesto apprendimento di rete LA LIM  è una periferica del PC, una lavagna interattiva e
circostante. multimediale dotata di una superficie sensibile che rende i
I media permettono all’alunno un apprendimento attivo perché contenuti visualizzati oggetti attivi.
mettono alla prova il suo grado di autonomia nello scegliere le PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE  Vantaggi: interattività – interfaccia semplice – internet in
opportunità offerte, nel valutare situazioni e prendere decisioni. PNSD 2008: ha dato avvio al processo di classe- individualizzazione – lavoro collaborativo,
Possono anche essere veicoli di messaggi culturali, attivatori digitalizzazione della scuola (lim, tablet ed ebook,
multimedialità – multisensorialità – riutilizzabilità delle lezioni
mentali e amplificatori della fantasia editoria digitale scolastica, wifi, poli formativi)
– strumento compensativo per BES.
PNSD 2015: mira al potenziamento degli strumenti
tecnologici. È organizzato in 4 passaggi: STRUMENTI, Svantaggi: costo – disorientamento degli insegnanti – rischio
IL CODING  alfabetizzazione digitale con l’obiettivo di di ridurre le lezioni a Show – passivizzazione dell’ascolto –
COMPETENZE, CONTENUTI, FORMAZIONE,
sviluppare il pensiero computazionale. Viene realizzato con: rischio semplificazione eccessiva – problemi tecnici – controllo
ACCOMPAGNAMENTO
SCRATCH: ambiente di programmazione gratuito con linguaggio clima della classe.
a blocchi
CODE.ORG: ricco di esercizi gratuiti sotto forma di giochi
DOCENTE DIGITALE 
Abilità tecniche:
LE TIC • Saper usare i software per la produttività personale
contribuiscono a definire l’organizzazione del lavoro. • Saper utilizzare la rete per navigare e reperire risorse
LA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA  è La loro centralità è ribadita dalla letteratura • Sapere elaborare testi multimediali
caratterizzata da un sistema di processi scientifica e da interventi strategici indirizzati alla • Saper utilizzare un content menagement system per pubblicare
operativi di interscambio e di condivisione, scuola ed ai sistemi di istruzione e formazione. Il contenuti in rete
il contenuto delle attività comunicative può livello di integrazione delle tecnologie nei processi • Saper organizzare dati utilizzando gli strumenti informatici
essere informativo o inerente al di insegnamento ed apprendimento appare essere • Conoscere e saper utilizzare software didattici e di authoring
trasferimento dei valori che costituiscono il ancora ad un livello iniziale. Per gli insegnanti la multimediale.
fondamento dell’organizzazione stessa. maturazione di un concetto di competenza digitale Aspetti cognitivi e culturali della competenza digitale:
Secondo Butera una comunità orientata ai richiede una revisione dei modelli formativi • Conoscere il ruolo della scuola nella società dell’informazione
risultati ha una struttura chiamata delle 4 c: (framework TPACK, il modello EPICT, l’ICT). Per • Conoscere la funzione e le implicazioni delle tecnologie digitali dei
1) COOPERAZIONE INTRINSECA predisporre i docenti al nuovo paradigma processi culturali e sociali della società contemporanea
autoregolata pedagogico è necessario: • Decodificare testi multimediali che prevedono l’utilizzo della
2) COMUNICAZIONE ESTESA potenziata - Esplorare il potenziale innovativo delle tecnologie comunicazione visiva, audiovisiva e dell’interattività
dalle tecnologie informatiche nella didattica • Utilizzare le tecnologie per reperire, analizzare, elaborare,
3) CONOSCENZA CONDIVISA - Sperimentare le nuove metodologie didattiche riorganizzare info
4) COMUNITA’ PROFESSIONALE - Sensibilizzare sul coinvolgimento degli studenti in • Conoscere gli strumenti di comunicazione mediata dal computer
La comunicazione organizzativa assume processi di apprendimento attivi ed efficaci. ed i loro utilizzi nell’ambito formativo.
quindi rilevanza quale leva dello sviluppo - Diffondere competenze informatiche strutturate Uso delle tecnologie in ambito scolastico:
globale dell’organizzazione, in quanto e consapevoli • Conoscere i fondamenti teorici di riferimento per l’uso delle
determina l’incremento dell’efficienza tecnologie nella didattica
complessiva attivando processi di • Conoscere le principali tipologie di contenuti digitali per la didattica
accrescimento e sviluppo. • Conoscere i software didattici, gli strumenti e gli ambienti di
elearning, le tecnologie, i tool per la valutazione e la creazione di
esercizi.
• Saper individuare risorse didattiche per la realizzazione di attività
curricolari.
• Saper progettare un setting tecnologico in funzione di un’attività
didattica.
FOR TIC 3/ DIGISCUOLA  piani di formazione e alfabetizzazione informatica, distribuzione In sintesi occorre che il docente impari a:
strumenti e piattaforme di formazione continua FOR.DOCENTI e raccolta CDD • PROGETTARE ATTIVITA’ DIDATTICHE CON LE TIC
• STRUTTURARE PERCORSI DIDATTICI CON LE TIC
• REALIZZARE CONTENUTI DIDATTICI DIGITALI
CALCOLATRICE CON SINTESI VOCALE 
WORD PROCESSOR  è un software che consente di controllare i dati inseriti attraverso
STRUMENTI COMPENSATIVI  la legge
consente di creare o modificare testi l’ascolto del numero, del segno e del risultato
170/2010 obbliga le istituzioni scolastiche a
complessi con immagini, tabelle, formule
garantire strumenti compensativi per gli alunni
matematiche. Può essere incrementato con il
BES. Sono strumenti didattici e tecnologici che
controllo ortografico che segnala gli errori e
sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta
con la sintesi vocale
nell’abilità deficitaria
SINTESI VOCALE  consente di ascoltare in voce
testi digitati o importati nel PC, è utile affiancarla
a mappe concettuali

RICONOSCIMENTO VOCALE  consente di


controllare i dati inseriti attraverso l’ascolto del
STRUMENTI
numero, del segno e del risultato TECNOLOGICI
PER L’INCLUSIONE
AUDIOLIBRI  libri letti da narratori

LIM  dotata di programmi specifici


SCANNER CON SOFTWARE OCR 
trasforma doc cartacei in digitale e li
salva

DIZIONARI E TRADUTTORI  di lingua MAPPE CONCETTUALI (VISUAL LEARNING) 


straniera facilitano gli studenti nella comprensione e
nella sintesi di un testo, esplicano la loro
piena efficacia quando vengono
COMPUTER E DIVERSAMENTE ABILI  esistono numerosi software e rappresentate con colori, forme e strutture.
supporti a seconda del tipo di h
BISOGNI EDUCATIVI E SCUOLA DELL’INCLUSIONE

INCLUSIONE  riconoscimento dell’individualità di ciascuno e diritto di tutti alla partecipazione piena e attiva alla vita scolastica. Prevede la capacità di docenti ed educatori di fornire
opportunità e valorizzazione di ciascun alunno

BES

ALUNNI CON DISABILITA’ ALUNNI CON DSA ALUNNI CON ALTRI BES
L. 104/1992 L.170/2010 D.M. 27/12/2012 e C.M. 8/1023

• Disabilità psicomotoria • Dislessia • Altre tipologie di Disturbo Evolutivo specifico DDAI


• Disabilità sensoriale • Disortografia • Alunni con DSA non certificato
• Disturbi neuropsichici • Disgrafia • Alunni con svantaggio socioeconomico
• Pluridisabilità • Discalculia • Alunni con svantaggio socioculturale

DIRITTO AL SOSTEGNO

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (D.P.R. 24/2/94) PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (Linee Guida 2011) PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Obbligatorio Obbligatorio

Redatto dalla scuola e dai servizi sociosanitari con la Redatto dalla scuola in accordo con le famiglie. Redatto dalla scuola in accordo con le famiglie ed
collaborazione delle famiglie Le azioni definite dal PDP devono essere coerenti con le eventuale contributo di esperti. Tiene conto
Le azioni definite dal PEI devono essere coerenti con le indicazioni espresse nella Certificazione DSA consegnata dell’esistenza di diagnosi. La scuola è libera di costruire
indicazione di DF e PDF. alla scuola. modelli o strumenti che ritiene più efficaci.

PAI  strumento programmatorio predisposto dal GLI con cui la scuola fa il punto del processo di inclusività messo in campo. Deve preventivare richieste di fondi. È dinamico e flessibile

PI  Piano d’inclusione, documento con il quale sono definite le modalità per l’utilizzo coordinato della risorse e gli interventi di miglioramento della qualità dell’inclusione scolastica. Viene
predisposto ogni anni nell’ambito del Piano dell’Offerta formativa. Viene definito dal CD sulla base della programmazione proposta dal Gli con il supporto di studenti, genitori e associazioni.

GLI  Ha il compito di: Rilevazione dei BES, Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi attivati anche in rete, Focus e confronto sui casi, consulenza e supporto ai
colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi, Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola, Raccolta e coordinamento delle proposte del GLH,
elaborazione dei PAI riferito a tutti gli alunni BES, essere punto di contatto tra CTS e servizi sociosanitari per ottimizzare le risorse.
LA DISLESSIA si manifesta come una difficoltà di LA DISGRAFIA  è un disturbo specifico della
lettura in relazione all’età anagrafica. Caratteristiche: scrittura legato agli aspetti grafico-formali ed è LA DISORTOGRAFIA  è un disordine di transcodifica
lettura stentata, difficoltà a riconoscere grafemi collegata al momento motorio della prestazione. del testo scritto che viene attribuito ad un deficit di
diversamente orientati, difficoltà di riconoscimento di Caratteristiche: scrittura irregolare, impugnatura funzionamento delle componenti centrali del
suoni simili, omissione di grafemi e sillabe, omissione di scorretta, posizione del corpo non corretta, difficoltà processo di scrittura, responsabili della transcodifica
parole, salti da una riga all’altra, omissione di doppie a gestire lo spazio grafico, inversioni della del linguaggio orale in scritto
direzionalità del gesto nell’atto di scrivere,
dimensioni irregolari dei caratteri

LA DISCALCULIA  riguarda l’abilità di


L.170/2010  chiarisce le indicazioni riguardo calcolo, sia nell’area dell’intelligenza
DISTURBI SPECIFICI
alle modalità di formazione dei dirigenti numerica basale sia nei meccanismi di
scolastici e dei docenti, alle misure didattiche quantificazione, seriazione, comparazione,
di supporto e alle forme di verifica e DELL’APPRENDIMENTO (DSA) strategie di composizione e scomposizione
valutazione. Nello specifico si propone di Riconosciuti dalla legge 170/2010, che ne tutela il diritto allo di quantità di calcolo a mente.
garantire il diritto all’istruzione, favorire il studio prevedendo interventi di didattica personalizzati con Caratteristiche: errori di conteggio,
successo scolastico anche con misure strumenti dispensativi e compensativi che tengano conto incapacità di riconoscere il valore dello 0,
didattiche di supporto, assicurare una delle abilità possedute errori di recupero dei fattori aritmetici,
formazione adeguata e promuovere lo sviluppo errori di recupero delle procedure e nelle
delle potenzialità loro applicazioni

D.M. 5669/2011  ha dettato alcune norme attuative


della 170/2010 confermando che le istituzioni scolastiche STRUMENTI COMPENSATIVI  sono
attivino percorsi di didattica individualizzata e strumenti didattici e tecnologici come LA
SINTESI VOCALE, LA REGISTRAZIONE, I MISURE DISPENSATIVE  interventi che
personalizzata basata su misure dispensative e strumenti
PROGRAMMI DI VIDEOSCRITTURA, LA consentono allo studente di non svolgere alcune
compensativi e redigano un PDP. L’apprendimento delle
CALCOLATRICE, LE TABELLE, I FORMULARI, prestazioni particolarmente difficoltose come
lingue straniere va incentivato privilegiando l’espressione
LE MAPPE CONCETTUALI. AVERE Più TEMPO PER LO SVOLGIMENTO DI UNA
orale e ricorrendo a strumenti compensativi. Con la
PROVA.
certificazione di DSA specifica attestante la gravità è
possibile chiedere la dispensa dalle prove scritte,
DISTURBO DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE / IPERATTIVITA’ (DDAI E ADHD)

ATTENZIONE  processo grazie al quale alcune parti dell’informazione


sensoriale vengono codificate ed elaborate mentre altre vengono escluse. CRITERI DIAGNOSTICI DEL ADHD SECONDO IL
CRITERI DIAGNOSTICI DEL DDAI SECONDO Richiede: DSM5 (almeno 6 per più di 6 mesi prima dei
IL DSM5 (almeno 6 per più di 6 mesi prima 1) ALLERTA: indica la quantità di attenzione implicata in un compito. Si 12 anni) 
dei 12 anni)  riduce di fronte alla ripetizione degli stessi stimoli e aumenta in relazione - Agita o batte mani e piedi e si dimena
- Non riesce a prestare attenzione ai a stimoli ritenuti interessanti. sulla sedia
particolari o fa errori di distrazione 2) ATTIVAZIONE: rappresenta il meccanismo più direttamente coinvolto - Lascia il proprio posto in situazioni in cui
- Ha difficoltà a mantenere l’attenzione in nell’elaborazione dell’informazione, implica sia l’attivazione di un sistema bisognerebbe stare seduti
un’attività di codifica soggettivo che l’attivazione di determinati percorsi o circuiti - Scorrazza e salta in situazioni
- Non segue le istruzioni e non porta a neurali. inappropriate
termine i compiti 3) ORIENTAMENTO: è il meccanismo che direziona e coordina l’attenzione in - È incapace di giocare o svolgere un’attività
- Non ascolta quando si parla direzione della sorgente dello stimolo sensoriale. L’attenzione orientata in tranquilla
- Ha difficoltà ad organizzarsi nelle modo esplicito è connessa al movimento del capo e degli occhi mentre - È spesso sotto pressione o agisce come se
attività l’orientamento implicito avviene in assenza di movimenti azionato da un motore
- Evita o è riluttante ad impegnarsi in 4) DETEZIONE O RILEVAMENTO DELLE INFORMAZIONI: è un meccanismo - Spesso parla troppo
attività che richiedano uno sforzo cognitivo che implica un’elaborazione dell’informazione selezionata. Si - Spesso spara una risposta prima che la
protratto parla anche di attenzione selettiva. Con lo sviluppo si affina la capacità di domanda sia terminata
- Perde spesso gli oggetti necessari per le selezionare info utili per una certa prestazione. - Ha difficoltà nell’aspettare il proprio turno
attivià 5) CONSAPEVOLEZZA: esiste un rapporto stretto tra attenzione e coscienza - Interrompe gli altri o è invadente nei loro
- È facilmente distratto da stimoli esterni che ha fatto emergere 2 linee di pensiero: una linea riconosce confronti
- È sbadato nelle attività quotidiane all’attenzione una funzione psichica autonoma, l’altra considera
l’attenzione come un’ attività della coscienza. L’attenzione può essere
extratensiva (verso il mondo esterno) o intratesiva (verso il mondo
interno)

LA CLASSIFICAZIONE ICF  classifica il DDAI e l’ADHD nell’ambito dei disturbi ipercinetici. I bambini vanno spesso incontro a problemi disciplinari per infrazioni dovute a mancanza di
riflessione piuttosto che disobbedienza. E’ comune una compromissione cognitiva. Complicazioni secondarie sono il comportamento antisociali e la scarsa autostima.
MULTICULTURALITA’  descrive la presenza di LE DICHIARAZIONI INTERNAZIONALI 
diverse culture nello stesso spazio. Si tratta di un - 1948 DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI: diritto all’istruzione diventa diritto fondamentale
processo STATICO - 1959 DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL FANCIULLO: diritto all’istruzione tutelato e riconosciuto fondamentale
- 1992 TRATTATO DI MAASTRICHT: dimensione europea della formazione intesa come risorsa e come sfida sociale
- 2000 STRATEGIA DI LISBONA: scuola perno per lo sviluppo di competenze significative. Accesso a tutti, lifelong learning
INTERCULTURALITA’  indica uno scambio tra - 2010 EUROPA 2020: crescita intelligente, sostenibile e solidale. Educazione di qualità, equa, inclusiva e apprendimento per
culture che ha come risultato un arricchimento tutti.
reciproco. Si tratta di un processo DINAMICO
LA NORMATIVA ITALIANA 
SCUOLA E CLASSE MULTICULTURALE 
formate da alunni che hanno appartenenze
LA SCUOLA - COSTITUZIONE: diritto allo studio e all’istruzione per
tutti
linguistiche, etniche o religiose diverse DELL’INTEGRAZIONE - PROGRAMMI ELEMENTARI 1985: educazione alla
MULTICULTURALE convivenza democratica
- CIRCOLARE MINISTERIALE 205/1990: introduce il
PROGETTO PEDAGOGICO MULTICULTURALE  concetto di educazione interculturale
posizione a favore della coesistenza di gruppi - ORIENTAMENTI PER LA SCUOLA MATERNO 1991: parla
di culture diverse, gli uni accanto agli altri, di integrazione costruttiva del diverso da se
come una sorta di mosaico ma senza LINEE GUIDA DEL 2014  - CIRCOLARE MINISTERIALE 160/2001: corsi e iniziative
connessioni tra loro Prevedono nel dettaglio: per minori stranieri
- Alunni con cittadinanza non italiana sono il 9% del - CIRCOLARE MINISTERIALE 24/2006: linee guida per
PROGETTO PEDAGOGICO totale ma il dato è in crescita l’accoglienza e l’integrazione
INTERCULTURALE  basato sul confronto - Alunni con ambiente familiare non italiofona - INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DEL PRIMO
e sullo scambio tra culture diverse, che si - Minori non accompagnati CICLO DEL 2012: valorizzazione della diversità
sviluppa nella prospettiva del principio di - Alunni figli di coppie miste - OSSERVAORIO NAZIONALE PER L’INTEGRAZIONE DEGLI
convivenza democratica e implica un - Alunni arrivati per adozioni internazionali STUDENTI E PER L’INTERCULTURA 2014
arricchimento reciproco. - Alunni rom, sinti e caminanti - INDICAZIONI NAZIONALI E NUOVI SCENARI DEL 2017:
Le linee guida hanno previsto: impegno interculturale organizzato intenzionalmente a
- Lo stanziamento di apposite risorse finanziarie prescindere dalla presenza di alunni stranieri.
LA PEDAGOGIA INTERCULTURALE  si - La realizzazione di accordi di rete tra le scuole e gli enti
sviluppa come pedagogia compensativa, locali. Gli uffici scolastici possono decidere quanti
volta a facilitare il recupero di abilità e alunni accogliere ma non dovranno superare il 30%
capacità da parte di un individuo per - Per migliorare la conoscenza della lingua italiana
renderne più rapido il percorso di possono essere istituiti corsi di potenziamento
inserimento.
PROGETTI DI EDUCAZIONE INTERCULTURALI  il progetto L’INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO
interculturale nella scuola può assumere diverse forme e COME SECONDA LINGUA L2  gli LINEE DI AZIONE PER L’INTEGRAZIONE INTERCULTRALE  si
articolazioni: obiettivi di questa prima fase sono: tratta di strategie che vedono come destinatari diretti gli
- LA SCUOLA REALIZZA UN EVENTO - Capacità di ascolto e produzione alunni di cittadinanza non italiana e le loro famiglie. Sono
- LA SCUOLA PRATICA L’INTERCULTURA ATTRAVERSO LA orale riconducibili a quest’area:
DIDATTICA DI UNA DISCIPLINA - Acquisizione delle strutture - LE PRATICHE DI ACCOGLIENZA E INSERIMENTO NELLA
- LA SCUONA RIFONDA I CURRICOLI IN CHIAVE INTERCULTURALE linguistiche di base SCUOLA
- LA SCUOLA PROGRAMMA ATTIVITA’ AGGIUNTIVE - La capacità tecnica di letto- - L’APPRENDIMENTO DELL’ITALIANO COME SECONDA
scrittura LINGUA
DPR 394/1999: fornisce criteri ed indicazioni per l’iscrizione e - LA VALORIZZAZIONE DEL PLURILINGUISMO
l’inserimento degli alunni con cittadinanza straniera rimettendo al - LA RELAZIONE CON LE FAMIGLIE STRANIERE E
CdI ed al CD la responsabilità per un corretto inserimento L’ORIENTAMENTO
INDICAZIONI NAZIONALI 2012: stesse condizioni di istruzione ed
obbligo scolastico. Possibilità di attivare percorsi individualizzati e LA SCUOLA Sono invece rivolti agli attori che operano sulla scena
educativa:
personalizzati DELL’INTEGRAZIONE - LE RELAZIONI A SCUOLA E NEL TEMPO EXTRASCOLASTICO
CIRCOLARE MINISTERIALE 8/2013: ha chiarito che gli alunni
stranieri necessitano di interventi didattici relativi MULTICULTURALE - LE DISCRIMINAZIONI E I PREGIUDIZI
- LE PROSPETTIVE INTERCULTURALI NEI SAPERI E NELLE
all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale di un PDP COMPETENZE.
L. 107/2015: percorsi di orientamento x studenti stranieri,
laboratori linguistici x lingua italiana. Disciplina la valutazione. INSERIMENTO A SCUOLA  nella fase di accoglienza entrano in gioco diversi fattori:
- CONOSCITIVO: ricostruire la storia personale, scolastica e linguistica del bambino
ALUNNI STRANIERI ADOTTATI  possono presentare difficoltà - AMMINISTRATIVO: sulla base degli elementi raccolti lo si inserisce nella classe più adeguata
maggiori rispetto agli alunni stranieri perché spesso arrivano da - RELAZIONALE: si stabilisce un patto educativo con le famiglie
esperienze particolarmente sfavorevoli e subiscono un totale - PEDAGOGICO-DIDATTICO: vengono rilevati i bisogni linguistici e di apprendimento, le competenze e i saperi
distacco dal paese d’origine. Le aree critiche di intervento sono: - ORGANIZZATIVO: vengono predisposti i dispositivi più efficaci
- BAMBINI CON DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO È possibile avvalersi di mediatori culturali o interpreti
- BAMBINI DI DIFFICOLTA’ PSICO-EMOTIVA
- SCOLARIZZAZIONE NEI PAESI DI ORIGINE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI  è un documento deliberato dal CD diretto a rispondere alle
- BAMBINI SPECIAL NEEDS esigenze di integrazione degli alunni stranieri, contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento
- PREADOLESCENZA E ADOLESCENZA degli alunni stranieri, definisce compiti e ruoli dei docenti e del personale amministrativo dell’istituto scolastico, delinea
- ITALIANO COME L2 il contributo dei facilitatori di italiano L2 e dei mediatori linguistici. Va inserito nel Ptof.
- IDENTITA’ ETNICA
Il MIUR ha identificato 3 aree di intervento: COMMISSIONE DI ACCOGLIENZA  è composta da Docenti Referenti, personale di segreteria, DS, mediatori e/o
L’AMBITO AMMINISTRATIVO BUROCRATICO, L’AMBITO operatori interculturali. Ha il compito di vigilare sull’attuazione del Protocollo di accoglienza, esamina la documentazione
COMUNICATIVO RELAZIONALE, LA CONTINUITA’ raccolta dalla segreteria all’atto dell’iscrizione, effettua un colloquio con la famiglia, fornisce info sull’organizzazione della
scuola, stabilisce la classe di inserimento.
BULLISMO  è un comportamento aggressivo ripetuto nel tempo contro un individuo con l’intenzione di ferirlo fisicamente o
DEVIANZA  alla base della devianza
moralmente è caratterizzato da certe forme di abuso con le quali una persona tenta di esercitare un potere su un’altra persona.
giovanile ci sono molteplici fattori il cui iter di
Può manifestarsi con l’uso di soprannomi offensivi, di insulti verbali o scritti, escludendo la vittima da certe attività, da certe forme
disagio crea una struttura profonda e
di vita sociale, con aggressioni fisiche o angherie. I bulli possono talvolta agire in questo modo per essere popolari o per essere
generalizzata. Il passaggio alla devianza spesso
considerati duri o per attirare l’attenzione. Possono anche essere spinti dalla gelosia o agire in questo modo perché sono a loro
avviene in età adolescenziale con i
volta vittime di bullismo.
comportamenti di violazione sistematica e
Il problema del bullismo si configura come un fenomeno estremamente complesso, non riducibile solo alla condotta di singoli ma
consapevole di norme e aspettative sociali. Il
che riguarda il gruppo dei pari nel suo insieme. Gli atti di bullismo possono essere di varia natura, fisica, verbale, psicologica. Tutti
rischio è trattare come caratteristiche devianti
hanno lo stesso obiettivo isolare la vittima escludendola dal gruppo, indebolendola dal punto di vista psicologico. Esistono 2
atteggiamenti occasionali e sporadici che
forme di bullismo, quello diretto in cui sono evidenti le prepotenze fisiche e/o verbali. Più facilmente individuabile. Quello
creino il fenomeno dell’etichettamento e della
indiretto in cui il bullo non affronta direttamente la vittima ma agisce diffondendo dicerie, calunnie e pettegolezzi sul condo della
profezia che si autoadempie. L’espressione di
stessa.
forme d aggressività e violenza fisica è
Nel bullismo vi è una relazione diretta tra il bullo e la vittima addirittura un’interdipendenza. Il bullo è apparentemente sicuro di sé
veicolata talvolta anche da una serie di
e tende ad ostentare la sua supremazia di fronte ai coetanei. La vittima può essere passiva, provocatrice o collusa.
modelli propagati dai mass media e
predisposti come vincenti e come valida
alternativa al dialogo
IL CYBERBULLISMO  è una forma di bullismo indiretto che
BULLISMO, DEVIANZA E si manifesta attraverso i social sfruttandone la capacità di

DISPERSIONE SCOLASTICA  al fine di


DISPERSIONE SCOLASTICA diffusione e immediatezza. Con il diffondersi dei cellulari tra i
bambini della primaria questi fenomeni cominciano a
prevenire la dispersione scolastica i docenti registrarsi anche in tenera età
devono mettere in campo numerosi strumenti
per prevenire le situazioni di disagio e
rafforzare la motivazione allo studio. Possono NORMATIVE 
promuovere attività basate sulla narrazione e - LINEE DI ORIENTAMENTO PER AZIONI DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL BULLISMO E CYBERBULLISMO DEL 2015 (NOTA MIUR
sul lavoro di gruppo. Altre strategie sono 2529)
ricorrere a premi e incentivi, attribuire - PIANO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEL BULLISMO E DEL CYBERBULLISMO A SCUOLA DEL 2016 PER CREARE UNA RETE
incarichi di tutoraggio, promuovere la NAZIONALE
cooperazione tra studenti, ricorrere ad attività - L.71/2017 in ottemperanza della quale sono state emanate le nuove LINEE DI ORIENTAMENTO e dovrà essere redatto un nuovo
laboratoriali, incentivare le uscite didattiche, PIANO DI AZIONE INTEGRATO PER IL CONTRASTO E LA PREVENZIONE DEL CYBERBULLISMO
strutturare le attività di problem solving, - LE NUOVE LINEE DI ORIENTAMENTO DEL MUIR
promuovere l’autoconsapevolezza. Compito La nuova normativa impone a tutte le scuole di promuovere l’educazione all’uso consapevole della rete internet. Ai primi segnali il
del docente è fare in modo che il singolo docente deve: sensibilizzare il gruppo classe, somministrare un questionario, vigilare sul comportamento degli studenti sia in classe
studente si senta compreso nella sua che nelle pause, organizzare incontri della classe con esperti di devianza giovanile, organizzare incontri personali con i genitori e i
individualità e promuovere in lui capacità familiari di bulli e vittime, ricordare alla classe quali sono le regole di convivenza sociale, prevedere progetti extracurricolari su temi
critiche e abilità metacognitive. concernenti la legalità e la convivenza civile, sanzionare i comportamenti
IL MODELLO ICF 
DISABILITA’ E FAMIGLIA  le famiglie di 1970:
fronte alla disabilità avviano un potente - ICD strumento per la definizione delle caratteristiche eziologiche, fisiologiche e anatomiche dei disturbi umani
processo di lutto che porta con se l’esigenza - ICIDH appendice dedicata alle conseguenze delle patologie individuate e classificate definisce i termini di cui sopra
di ritagliarsi uno spazio per elaborarlo. 1999:
Necessità quasi sempre trascurata per - ICIDH2 quadro di riferimento per le conseguenze delle condizioni di salute, valutando i disturbi in termini di
l’esigenza di occuparsi del figlio disabile. Ci modificazioni funzionali. Elimina i termini di disabilità e handicap introducendo una terminologia più neurale
sono 4 stadi: ACTIVITES al posto di disabilità e partecipazione al posto di handicap
1) L’IMPATTO 2001:
2) LA NEGAZIONE - ICF ha un approccio rinnovato che focalizza l’attenzione sul concetto di funzionamento bio-psico-sociale
3) LA PERCEZIONE DEL DOLORE dell’individuo. Non è rieservato ai disabili ma a qualsiasi individuo
4) LA REAZIONE ATTIVA - ICF-CY è la versione icf per i bambini

IL DSM  è un documento americano utilizzato da


MENOMAZIONE  qualsiasi perdita o
anomalia a carico di strutture o funzioni PEDAGOGIA SPECIALE medici e ricercatori per diagnosticare e classificare i
1960: L’insufficienza mentale veniva disturbi mentali. Pubblicato per la prima volta negli
psicologiche, fisiologiche o anatomiche,
considerata una forma di sviluppo incompleto, anni 50 oggi è alla 5 edizione.
transitorie o permanente
l’handicap come il riscontro clinico di un danno Per disturbo mentale il DSM 5 intende una sindrome
o di una lesione fisica o psichica irreversibile caratterizzata da un’alterazione clinicamente
1970: nasce l’identificazione dell’handicap e il significativa della sfera cognitiva, della regolazione
disadattamento sociale. delle emozioni o del comportamento di un individuo
1980: l’OMS ridefinisce il concetto di handicap che riflette una disfunzione dei processi psicologici,
affiancando all’ambito medico-biologico quello biologici o evolutivi che sottendono il funzionamento
sociale mentale. Poiché i confini tra «normalità» e patologia
DISABILITA’  qualsiasi restrizione o
sono labili viene inserito un nuovo pattern di salute
carenza conseguente ad una
mentale in base a valutazioni che tengono conto del
menomazione della capacità di svolgere
numero e della durata dei sintomi e del grado di
un’attività nel modo o nei limiti ritenuti HANDICAP  condizione di svantaggio compromissione del funzionamento sociale.
«normali» per un essere umano. Puà in conseguenza ad una menomazione o
essere transitoria o permanente. disabilità che limita o impedisce la
possibilità di occupare il ruolo che
spetterebbe normalmente. È segnato
dallo sfasamento tra efficienza reale e
aSpettative di efficienza
LIVELLI DI GRAVITA’ DEL DEFICIT  POSSIBILI CAUSE:
1) LIEVE: difficoltà di apprendimento, compromissione - INFEZIONI IN GRAVIDANZA - USO DI FARMACI O STUPEFACENTI –
del pensiero astratto, della memoria a breve termine, SINDROME DI DOWN ( trisonomia 21) – SINDROME DELLA X FRAGILE
immaturità nelle interazioni, comunicazione concreta. (difficoltà di apprendimento, attenzione e linguaggio di gravità
Difficoltà nel controllare emozioni e comportamento, variabile, possibile autolesionismo) – SINDROME DEL CRI-DU-CHAT
limitata comprensione del rischio, supporto nelle (delezione del 5 cromosoma, gravi ritardi e stigmate fisiche) –
attività complesse della vita quotidiana FENILCHETONURIA (incapacità di convertire la fenilanina, se
2) MODERATO: abilità concettuali marcatamente diagnosticata in tempo è gestibile con dieta) – INFEZIONI O TRAUMI –
inferiori, difficoltà comunicative, linguaggio meno P.C.I.
complesso della norma, percezione incompleta o
distorta degli stimoli sociali, seve un sostegno
sociocomunicativo per accedere al campo lavorativo. DISTURBI DELLO
L’individuo è in grado di prendersi cura dei propri
bisogni personali e l’indipendenza lavorativa raggiunta SVILUPPO INTELLETTIVO
con lavori che richiedano limitate abilità concettuali e Con il termine disabilità intellettiva si fa riferimento a STRATEGIE COMPORTAMENTALI 
comunicative. quei disturbi che insorgono nel periodo dello - TECNICA PROMTING e FADING : aiuto e riduzione
3) GRAVE: raggiungimento limitato delle capacità sviluppo che riguardano disfunzioni intellettive e dell’aiuto
concettuali, poca comprensione del linguaggio scritto adattive negli ambiti della concettualizzazione, della - APPRENDIMENTO IMITATIVO (MODELING)
o dei concetti che comportano numeri, quantità, socializzazione e delle capacità pratiche. Per la - SHAPING e CHAINING: modellaggio e
tempo e denaro. Il linguaggio parlato è abbastanza diagnosi occorrono 3 criteri: concatenamento rinforzando i comportamenti
limitato. L’eloquio può essere composto da singole 1) Rilevazione del deficit delle funzioni cognitive ricercati.
parole o frasi incentrate sul QUI e ORA . Comprendono confermato da valutazione clinica e da prove - TECNICHE DI RINFORZAMENTO: rinforzatori materiali,
discorsi semplici e la comunicazione gestuale. Richiede d’intelligenza individualizzate e standardizzate sociali, sensoriali, simbolici, informazionali.
sostegno in ogni attività della vita quotidiana e non 2) Manifestazione di deficit del funzionamento Essenziale è la concretezza e l’immediatezza del
può prendere decisioni responsabili. In una minoranza adattivo legato all’autonomia e alla rinforzo.
significativa sono presenti disadattamento e socializzazione
autolesionismo 3) Insorgenza del deficit durante il periodo dello
4) ESTREMO: comprensione limitata della comunicazione sviluppo
simbolica, può comprendere alcuni gesti o istruzioni
semplici. Esprime emozioni e desideri principalmente
attraverso la CNV non simbolica. Gradisce i rapporti SISTEMI DI COMUNICAZIONE 
con i membri della famiglie e con chi interagisce con - la comunicazione aumentativa alternativa (CAA) è un sistema di CNV
lui. È dipendente in ogni aspetto della vita quotidiana. che sostituisce o accresce la comunicazione naturale
Possono essere presenti disadattamento e - I PECS sono un sistema di comunicazione funzionale tramite rinforzi e
autolesionismo l’utilizzo di carte simbolo, promuove il meccanismo del tu chiedi e io ti
do»
SINDROME DI RETT  tipica del sesso femminile apporta numerosi LA SINDROME DI ASPERGER  non compromette ne il linguaggio ne la sfera
deficit specifici successivi ad un periodo di funzionamento normale. DISTURBI DELLO intellettiva. Manifesta un approccio sociale eccentrico e unilaterale. Presenza
Si manifesta tra i 6 mesi e i 2 anni e mezzo o cmq prima dei 4 con di schemi di comportamento, interessi ed attività ripetitivi che esprimono una
perdita delle capacità. Compaiono movimenti stereotipati delle mani, SPETTRO AUTISTICO dedizione assorbente ad un argomento di interesse circoscritto, sul quale il
diminuisce l’interesse per le persone, rallenta la crescita del cranio, L’IC10 classifica l’autismo con il nome di soggetto può raccogliere una grande quantità di fatti e informazioni. È
insorgono problemi di coordinazione, è compromesso il linguaggio. autismo infantile e lo definisce come un presente una goffaggine motoria.
Frequenti crisi convulsive. disturbo evolutivo di tipo globale con una
compromissione dello sviluppo che si CRITERI UTILI ALLA DIAGNOSI  i sintomi vengono individuati all’interno
del 2° anno di vita. In alcuni casi la compromissione funzionale è bassa
APPROCCIO DIDATTICO EDUCATIVO  per infanzia e primaria rende manifesta entro i 3 anni, da un
vengono individuate 2 aree di lavoro definite L’AREA COMUNICATIVA funzionamento anomalo delle aree di
L. 134/2015  tutela i Disturbi dello Spettro Autistico e li inserisce nei LEA
E SOCIALE E L’AREA DEGLI INTERESSI E DELLE ATTIVITA’ con i integrazione sociale, comunicazione e
seguenti obiettivi curricolari: comportamento che risulta limitato,
LINEE GUIDA DELLA SOCIETA’ ITALIANA DI NEUROPSICOLOGIA 
- Facilitare la consapevolezza delle intenzioni, delle preferenze e stereotipato e ripetitivo. Frequenti fobie,
l’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello
delle esperienze altrui disturbi del sonno e dell’alimentazione, sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita. Le
- Facilitare la capacità di raccontare le proprie esperienze fornendo aggressività. aree principalmente interessare sono quelle relative all’interazione sociale
informazioni sufficienti per l’ascoltatore Il DSM5 descrive il Distrurbo dello Spettro reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla capacità di stabilire
- Sviluppare l’abilità di mantenere e di modificare il tema di autistico come un gruppo di sindromi che relazioni con gli altri. L’autismo si configura come una disabilità permanente
conversazione secondo la prospettiva dell’ascoltatore
condividono alcuni aspetti clinici come i che accompagna il soggetto nel suo ciclo vitale, anche se le caratteristiche del
- Sviluppare abilità di mantenere e modificare il tema di
deficit persistenti della comunicazione deficit sociale assumono un’espressività variabile nel tempo.
conversazione secondo la prospettiva dell’ascoltatore
sociale e dell’interazione sociale, il deficit Metodi più utilizzati:
- Sviluppare l’uso del linguaggio per mediare e risolvere i conflitti
della reciprocità socioemotiva, il deficit dei - ABA: analisi comportamentale applicata per la modifica dei comportamenti
e/o divergenze di opinioni
comportamenti comunicativi non verbali, il sociali. Prende in considerazione GLI ANTECEDENTI del comportamento in
- Sviluppare l’uso del linguaggio per esprimere sentimenti ed
deficit dello sviluppo e della comprensione esame, IL COMPORTAMENTO che deve essere osservabile e misurabile, LE
empatia
CONSEGUENZE e IL CONTESTO definito nel dettaglio. Il programma di
- Facilitare l’uso di un linguaggio più avanzato per esprimere le delle relazioni. Pattern di comportamenti,
intervento viene realizzato su dati che emergono dall’analisi, utilizzando
differenze di significato interessi o attività ristretti o ripetitivi. tecniche abituali della terapia comportamentale come IL PROMPTING
- Incoraggiare l’acquisizione di convenzioni verbali per iniziale le Sintomi presenti in un periodo precoce e (sollecitazione), IL FADING (riduzione della sollecitazione), IL MODELING
interazioni e gestirle che compromettano l’ambito sociale, (modellamento), LO SHAPING (adattamento), IL RINFORZO. L’obiettivo è
- Incoraggiare l’acquisizione dei segnali non verbali e paralinguistici lavorativo o altro. ridurre i comportamenti disfunzionali e ampliare quelli adattivi in modo da
per rinforzare le interazioni sociali
Disturbi: migliorare il vissuto dal bambino al contesto sociale di riferimento
- Aumentare l’abilità di interpretare ed usare il linguaggio in modo
AUTISMO INFANTILE PRECOCE, AUTISMO - YAP: il bambino impara a rispondere a diversi comandi, i comportamenti
flessibile secondo il contesto sociale e i segnali non verbali
INFANTILE, AUTISMO DI KANNER, inadeguati vengono trattati con la tecnica del time out, quelli desiderati
dell’interlocutore.
AUTISMO AD ALTO FUNZIONAMENTO, vengono gratificati.
Per un’efficace programmazione bisogna:
AUTISMO ATIPICO, DISTURBO PERVASIVO - LEAP: proposto in età prescolare è basato su un ambiente predisposto ed il
1) FORMULARE GLI OBIETTIVI:
DELLO SVILUPPO SENZA SPECIFICAZIONE, contatto tra pari.
2) INDIVIDUARE IL PROGRAMMA EDUCATIVO ATTO A
- TEACCH: prevede il ruolo attivo della famiglia e di chi ha rapporti stretti con
PROMUOVERE L’ACQUISIZIONE DEL COMPORTAMENTO ATTESO DISTURBO DISINTEGRATIVO
il bambino. Si basa sui rinforzi positivi e sullo stimolo delle abilità possedute.
DELL’INFANZIA, DISTURBO DI ASPERGER Vengono utilizzati stimoli visivi per migliorare la comunicazione
IL LINGUAGGIO  è una funzione
complessa che si realizza
progressivamente nel tempo
DISTURBO DEL LINGUAGGIO  caratterizzato da
attraverso una maturazione e lo
difficoltà persistenti nell’acquisizione e nell’uso di
sviluppo di strutture come organi
diverse modalità di linguaggio dovute a deficit della
fonoarticolatori, l’apparato
comprensione e della produzione. Lessico ridotto,
sonsopercettivo, le strutture del
limitata strutturazione delle frasi, compromissione
cervello e le competenze acquisite
delle capacità discorsive

DISTURBO DELLA FLUENZA CON ESORDIO NELL’INFANZIA


(BALBUZIE)  è un disturbo dell’articolazione della parola
dovuto ad uno spasmo intermittente dell’apparato fonatorio per
DISTURBI DEL cui l’eloquio si presenta esitante, tronco e con ripetizioni.
LINGUAGGIO

DISTURBO FONETICO – FONOLOGICO  è una persistente


difficoltà nella produzione dei suoni dell’eloquio che interferisce
con l’intellegibilità dell’eloquio stesso o impedisce la
comunicazione verbale di messaggi. L’alterazione causa
limitazione dell’efficacia della comunicazione.

IL DISTURBO DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE  è caratterizzato da una


difficoltà con l’uso sociale del linguaggio e della comunicazione, il
soggetto fatica a comprendere i sottointesi e quanto non letterale
IL DEFICIT VISIVO  di origine congenita o ad insorgenza IL DEFICIT UDITIVO  l’O.M. 80/1995 prevede che nei
successiva può avere varie gravità. confronti degli alunni con minorazioni fisiche e sensoriali
La L.138/2001 stabilisce che: non si proceda di norma a valutazioni differenziate, è
- Si definiscono CIECHI TOTALI: coloro che non vedono da consentito l’uso di strumenti compensativi al fine di
entrambi gli occhi, che hanno una mera percezione accertare il livello di apprendimento. Si devono elaborare
dell’ombra e della luce, che hanno un residuo perimetrico percorsi specifici finalizzati al superamento delle difficoltà.
binoculare inferiore al 3% La programmazione personalizzata viene studiata in
- Si definiscono CIECHI PARZIALI: coloro un residuo visivo non maniera dettagliata e suddivisa per aree di intervento. Gli
superiore ad 1/20 in entrambi gli occhi anche con obiettivi generali riguardano l’area affettiva, l’area
correzione, che hanno un residuo perimetrico binoculare dell’autonomia e l’area cognitiva. L’azione didattica deve
inferiore al 10%
DEFICIT VISIVI E
essere pensata, progettata e realizzata per facilitare gli
- Si definiscono IPOVEDENTI GRAVI: coloro un residuo visivo apprendimenti per tutti gli alunni. L’azione didattica andrà
non superiore ad 1/10 in entrambi gli occhi anche con
correzione, che hanno un residuo perimetrico binoculare
UDITIVI organizzata secondo fasi:
1) Individuare percorsi preferenziali e canali privilegiati
inferiore al 30% 2) Indicare nodi complessi che possono costituire un
- Si definiscono IPOVEDENTI MEDIO/GRAVI: coloro un residuo ostacolo e attrezzarsi per semplificarli
visivo non superiore ad 2/10 in entrambi gli occhi anche con 3) Scegliere processi di apprendimento centrati sul gruppo
correzione, che hanno un residuo perimetrico binoculare 4) Uso di strumenti e mezzi informatici nella didattica
inferiore al 50% come PC e LIM
- Si definiscono IPOVEDENTI LIEVI: coloro un residuo visivo 5) Monitoraggio costante dell’azione didattica
non superiore ad 3/10 in entrambi gli occhi anche con
correzione, che hanno un residuo perimetrico binoculare
inferiore al 60%
OSSERVAZIONE, VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE

OSSERVAZIONE  osservare vuol dire rilevare le esigenze e le abilità dei bambini. Può VALUTAZIONE  ha lo scopo di segnalare conquiste e lacune. Può
essere: essere:
- OCCASIONALE: effettuata in modo non intenzionale - PREDITTIVA: effettuata all’inizio dell’anno, procede con la
- SISTEMATICA: delimita il campo di osservazione, può avvalersi di schede di programmazione adeguandone gli interventi rispetto agli obiettivi
osservazione che consentono di annotare gli eventi educativi nel momento in cui stabiliti
accadono, sono utili per individuare tratti evolutivi caratteristici e competenze - FORMATIVA: riguarda l’apprendimento degli alunni, con il compito di
orientare gli obiettivi della programmazione affinchè ognuno giunga a
possedere le stesse abilità.
VERIFICA  attraverso la verifica si accertano gli esiti dell’apprendimento di abilità e - SOMMATIVA: verifica le abilità acquisite al termine dell’anno
conoscenze da parte dei bambini ed è possibile riscontrare se i programmi, i metodi e la scolastico
didattica siano stati efficaci. Le prove di verifica devono essere misurate sotto forma di La riflessione critica sulla didattica è importante perché consente di
punteggio utilizzando le tassonomie, metodi di classificazione che riguardano campi di offrire agli alunni una scuola che si connoti sempre più come servizio di
abilità come quelle cognitive, affettive e comportamentali: elevata qualità, al cui centro vi sia l’allievo ed i suoi bisogni.
- BLOOM: gli apprendimenti vanno dai più semplici ai più complessi e sono divisi in 6 LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI  deve essere pensata nel
categorie contesto del percorso delineato dal protocollo di Accoglienza. La
- GAGNE’: composta da 8 comportamenti gerarchizzati e propedeutici valutazione iniziale coincide con l’accoglienza. La famiglia è informata
- GUILFORD: modello a 3 dimensioni: operazioni, contenuti e prodotti. sulla necessità di un PDP. È fondamentale poi privilegiare una valutazione
- FRABBONI: tavola che racchiude le 3 sopra formativa che considera e misura i progressi tenendo conto della
situazione di partenza, della motivazione, dell’impegno e delle
potenzialità
DOCUMENTAZIONE  l’attività di documentazione ha la funzione di custodire tracce di LA VALUTAZIONE DEGLI ALLIEVI DISABILI  dev’essere effettuata da tutti
un lavoro e conservare la memoria delle esperienze svolte. Per realizzare una buona i docenti e deve avvenire sulla base del PEI. In caso di ritardo mentale
documentazione servono due condizioni essenziali: significativo è possibile un percorso didattico differenziato che però non
a) Cosa documentare consente il rilascio di un titolo di studio. Serve l’accordo con la famiglia
b) Scegliere gli aspetti significativi in rapporto all’obiettivo fissato in modo che siano LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON PDP  per la valutazione degli
RAPPRESENTATIVI, PERTINENTI e COERENTI. alunni DSA si fa riferimento a due fonti normative il DPR 122/2009 che
Nella documentazione bisogna tener presente: indica che la valutazione deve tener conto delle situazioni soggettive e
1. CHI DOCUMENTA non aver menzione sul diploma e il D.M. 5669/2011 che indica una
2. PER CHI valutazione scolastica coerente con il PDP.
3. COSA Per gli alunni con altre situazioni BES la scuola può intervenire tramite il
4. COME consiglio di classe, prevedendo l’uso di strumenti compensativi. Negli
5. CONTESTI DI UTILIZZO DELLA DOCUMENTAZIONE RACCOLTA esami di stato non sono previste differenziazioni.
Esempi: album personale, cartelloni, archivio della memoria, diario di bordo…
DISTURBO DI SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE 
marcata compromissione dello sviluppo della DISTURBO DA MOVIMENTI STEREOTIPATI  è una patologia nella quale
coordinazione motoria. I bambini più piccoli possono l’individuo effettua movimenti ripetitivi che interferiscono con la
presentare goffaggine e ritardo nel raggiungimento delle normale attività e che diventano più intensi sotto stress
tappe fondamentali dello sviluppo motorio, i più grandi
presentano difficoltà di motricità fine. Viene evidenziato tra
i 5 e i 10 anni ed il discorso è variabile

DISTURBI DEL MOVIMENTO

DISTURBO DA TIC  il tic è una manifestazione patologica a


cavallo tra neurologia, psichiatria e psicologia caratterizzata da DISTURBO DI TOURETTE  tic motori multipli e uno o più tic vocali.
movimenti involontari rapidi e ripetitivi o dall’emissione non Sera compromissione dell’ambito sociale. Il primo esordio può
intenzionale di suoni. Possono essere coinvolti il capo, il tronco o avvenire nella prima infanzia o nella fanciullezza. Pare possa esserci
gli arti e vengono esacerbati dallo stress. Si attenuano con una predisposizione genetica
l’esecuzione di attività complesse e spariscono nel sonno.
IL SOGGETTO IPERANSIOSO  ha un’ ansia
eccessiva e irrealistica avvertita L’ANSIA DA SEPARAZIONE  consiste in reazioni di panico
particolarmente legata ad esami, alla separazione. Il bambino spesso teme che le persone a
interrogazioni o attività di gruppo. Comuni i lui care possano andare in contro a pericoli.
sintomi fisici come l’insonnia, il tremare, il
mordersi le unghie, la costrizione alla gola e
i disturbi gastrointestinali. Spesso è
presente fobia sociale.

DISTURBI D’ANSIA
E FOBIE IN ETA’
EVOLUTIVA

LE FOBIE  paura o ansia intensa verso un oggetto o una situazione, paura immotivata o sproporzionata alla situazione reale. Gli elementi caratterizzanti sono l’angoscia nei confronti
dell’oggetto o dell’evento, l’ansia anticipatoria e l’evitamento.
- FOBIE SPECIFICHE: paura marcata provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazioni specifiche. Può emergere come scoppi d’ira, irrigidimento o aggrapparsi.
Appartengono a questa tipologia di fobie: ANIMALI, AMBIENTE NATURALE, SANGUE – INIEZIONI – FERITE, SITUAZIONI (ascensori, ponti…), ALTRE (ipocondria…)
- FOBIE SECONDO IL MODELLO COGNITIVO-EMOTIVO-COMPORTAMENTALE: si originano per apprendimento con meccanismi di condizionamento o imitazione. I più frequenti sono i
processi di generalizzazione responsabili di un ampliamento delle situazione fobogene vi sono poi le paure innate proprie della memoria di specie (estranei…)
- FOBIE IN ETA’ EVOLUTIVA: 0-4 anni PAURE ARCAICHE ( corrispondono all’incapacità di elaborare l’angoscia); >4-8 anni FOBIE DI AMPIA VARIABILITA’ (agorafobia, fobia per la scuola,
claustrofobia, fobie ossessive)
- FOBIE SOCIALI: timore irrazionale per situazioni che possono comportar sentimenti di umiliazione derivanti dal giudizio degli altri. Sono utili strategie comportamentali per
l’acquisizione di social skill
- IL DISTURBO DA ATTACCO DI PANICO: è all’origine di episodi di ansia acuta come tachicardia, fame d’aria, mal di stomaco, sensazione di angoscia. È dipendente da fattori inconsci e
avviene anche nel sonno.
DISTURBO ESPLOSIVO INTERMITTENTE  episodi discontinui di
incapacità a controllare gli impulsi aggressivi che producono azioni
molto gravi e lesioni della proprietà

DISTURBO DELLA CONDOTTA  è una modalità


ripetitiva di comportamento in cui vengono violati
IL DISTURBO DI TIPO OPPOSITIVO- PROVOCATORIO 
i diritti fondamentali degli altri o regole sociali
comportamento negativista e provocatorio, spesso diretto ai
proprie dell’età . Può essere di 3 tipi:
genitori o agli insegnanti. È caratterizzato da un umore collerico
DISTURBI DEL
1) TIPO SOLITARIO AGGRESSIVO: atti solitari di
ed un comportamento polemico oltre che da vendicatività.
aggressione, può apparire prepotente e/o
COMPORTAMENTO
Quasi sempre questo disturbo interferisce con le relazioni
crudele verso i coetanei. I bambini fanno
personali e con le prestazioni scolastiche.
E DELLA
pochi tentativi di dissimulare i propri atti,
iniziano precocemente con comportamenti
sessuali e dipendenze. Bassa autostima, non si CONDOTTA
espongono per gli altri ma tendono ad essere
manipolatori. Raramente avvertono rimorsi o
sensi di colpa
2) TIPO «DI GRUPPO»: ripetute assenza da
scuola, vandalismo, gravi aggressioni fisiche o
scontri con gli altri, aggressioni a scopo rapina,
lotte tra bande. I ragazzi mostrano
preoccupazione per il benessere dei loro
compagni e non sono disposti ad incolparli o
dare informazioni su di loro. Alcuni LA CLEPTOMANIA  incapacità di controllare
rispondono positivamente ad un approccio l’impulso di rubare. Preceduto da una sensazione
terapeutico condotto da soggetti che hanno di tensione e seguito da una sensazione di sollievo
avuto la stessa esperienza. Genitori ed
insegnanti devono essere istruiti a fungere da
modello d’identificazione.
3) TIPO INDIFFERENZIATO: è riservato a soggetti
non classificabili nei precedenti.
IL BULLISMO rientra tra i disturbi di condotta
IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO  è
un disturbo caratterizzato dalla presenza di LA PERSONALITA’ OSSESSIVA  si caratterizza per il
ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono particolare stile cognitivo ed emozionale cui si
definite come pensieri, impulsi o immagini unisce una condotta pregna di perfezionismo e
ricorrenti e persistenti vissuti come intrusivi o rigidità, con continui dubbi sull’evoluzione
inappropriati che causano ansia o disagio dell’esistenza, previsioni catastrofiche e frequenti
marcati. Le compulsioni sono definite come rimuginazioni ipocondriache. Spicca un
comportamenti ripetitivi o azioni mentali che permanente stato di insicurezza di base e la
la persona si sente obbligata a mettere in convinzione che solo il raggiungimento della
atto in risposta ad un’ossessione o secondo perfezione porterà all’approvazione di genitori,
regole che devono essere applicate LA PERSONALITA’ insegnanti e compagni. Spesso sono bambini
rigidamente.
OSSESSIVA IN ETA’
ostinati e caparbi, ossessivi e ipercritici, facilmente
irritabili e vendicativi. Spesso sono competitivi.
EVOLUTIVA

LA PSICOTERAPIA PER IL BAMBINO OSSESSIVO  ruolo centrale ha la


restrutturazione cognitiva effettuata in un ambiente rilassante con un
setting allegro e giocoso. Va spiegato al bambino la logica della terapia e
gli vanno forniti obiettivi a breve e lungo termine. Si consiglia l’utilizzo di
termini chiave quali LIBERO, SPONTANEO, NATURALE, SCIOLTO e LEALE.
ANOMALIE DEI CROMOSOMI SESSUALI  le più frequenti sono:
- LA SINDROME DI TURNER O MONOSOMIA X: presente in una
femmina su 3000 può essere fondata in 3 meccanismi diversi:
L’IDENTITA’ SESSUALE  quando si parla di 1) nascere con un solo cromosoma X anziche 2, anche indicata
identità sessuale bisogna distinguere almeno come 45 x0 (60%)
5 livelli diversi: 2) nascere con 2 cromosomi X di cui 1 è anomalo (20%)
1) SESSO GENETICO: 46 xy, 46 xx 3) nascere con mosaicismo (20%)
2) SESSO GONADICO: testicoli, ovaie - LA SINDROME DI KLINEFELTER: caratterizzata dall’eccedenza di
3) SESSO CORPOREO: genitali interni, esterni 1 o più cromosomi x nelle cellule di un individuo maschile xxy,
e secondati xxxy o xxxxy. È presente in un neonato su 500. ginecomastia,
4) SESSO DELLO STATO CIVILE: dato azoospermia, testicoli piccoli
dall’identità anagrafica
5) SESSO VISSUTO: identità di genere

IDENTITA’ SESSUALE
E DISFORIA DI
GENERE

DISFORIA DI GENERE  i bambini non si riconoscono nel


ANOMALIE DEL SESSO GONADICO  loro sesso biologico.
ANOMALIE FUNZIONALI si distinguono in 2 tipi Pubertà precoce o
ritardi della Pubertà.
ANOMALIE ORGANICHE pseudoermafroditismi maschili e femminili,
con genitali ambigui o di sesso opposto al sesso cromosomico
ANORESSIA DELLA SECONDA INFANZIA  può seguire
quella della prima infanzia . Può essere una risposta
alle dinamiche familiari
ANORESSIA DELLA PRIMA INFANZIA 
- ANORESSIA ESSENZIALE PRECOCE: quadro clinico
molto raro che si manifesta nelle prime settimane di
vita è spesso l’indice di una costituzione neuropatica
speciale
ANORESSIA MENTALE  controllano il proprio appetito
- ANORESSIA DEL SECONDO SEMESTRE  si manifesta
in maniera patologica. Viene considerata se il calo
tra il quinto e l’ottavo mese con il giungere dello
supera il livello inferiore per proprio bmi di riferimento
svezzamento. Può essere anoressia d’inerzia o
del 15%. È prevalente nel sesso femminile. È presente
anoressia di opposizione. Si può dividere anche in
una dismorfofobia
anoressia semplice o complessa.
DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO
ALIMENTARE

BULIMIA NERVOSA  possono essere accompagnate sia


dal dimagrimento che dall’incremento ponderale.
Alcune teorie associano il disturbo ad una confusione tra
crisi di angoscia e crisi di fame. Sembra aumentare con
le diete ipocaloriche facendo pensare ad un distorto
BINGE EATING  occasionali abbuffate e meccanismo
meccanismo omeostatico
simile alla bulimia ma senza tentativi di eliminazione
del cibo ingerito

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