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20 gennaio 2023 - 10:30 > Versione online

I Leoni della Biennale Teatro 2023

I Leoni 2023

È il regista Armando Punzo, fondatore della storica Compagnia della Fortezza, la prima
nata in un carcere e diventata una delle realtà più importanti della scena di ricerca, il
Leone d’Oro alla carriera della BiennaleTeatro 2023; al collettivo belga FC Bergman,
autore di spettacoli che sono un originale amalgama tra cinema, letteratura, arti visive è
attribuito il Leone d’Argento.
I Leoni sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di
Venezia su proposta dei Direttori del settore Teatro Stefano Ricci e Gianni Forte (
ricci/forte).
La premiazione si svolgerà il 17 giugno nella Sala delle Colonne (ore 12.00), sede
della Biennale, nel corso del 51. Festival Internazionale del Teatro che si svolgerà dal
15 giugno all’1 luglio 2023 a Venezia.
Armando Punzo

Scrivono Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte) nella motivazione del premio ad
Armando Punzo: “La ricerca del senso del teatro inizia quando ci si avventura in territori
umani spinti dalla necessità di una propria, originale, identità culturale. Dove il palco si
nutre della stessa vita concreta. Nel tentativo di comunicare attraverso l’isolamento,
artistico e geografico; il carcere e le sue barriere. Forzare un limite, l’assenza di libertà
che frantuma gli assiomi attraverso il Teatro per diventare rigogliosa mietitura.
Ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà. Una forma visionaria di
comunicazione distillando un linguaggio ricostruito all’ombra di un pregiudizio: lo spirito e
la fantasia non hanno sbarre che contengano ma, soprattutto, siamo certi che siano gli
Altri i prigionieri condannati ad un perimetro? I nostri limiti, le paure, il bisogno di
affermazione sociale, la cecità verso il prossimo; rendere visibile il non palpabile,
l’inconsapevole: un’utopia culturale di cui Armando Punzo e la Compagnia della
Fortezza sono le fulgide incarnazioni”.
Si snoda lungo trentacinque anni di lavoro totalizzante, quotidiano e a tempo pieno, con
circa ottanta detenuti-attori, il percorso registico di un artista sciamano come Armando
Punzo realizzando oltre quaranta spettacoli. Spettacoli clamorosi e pluripremiati in Italia

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e all’estero: Marat-Sade, I negri, I Pescecani ovvero quello che resta di Bertolt Brecht,
Hamlice - Saggio sulla fine di una civiltà, Beatitudo sono solo alcuni dei titoli più
memorabili che disegnano l’indagine di Punzo sui grandi temi umani facendo di un
carcere penale come la Fortezza medicea di Volterra un centro culturale all’avanguardia.
Da cui sono germinate numerose iniziative, come quella che ha visto l’Italia capofila del
progetto europeo “Teatro e carcere in Europa”, coinvolgendo istituzioni penitenziarie di
Francia, Spagna, Svezia, Germania, Gran Bretagna. Alla Biennale Teatro Armando
Punzo era stato nel biennio 1999/2000 per uno dei suoi primi progetti esterni al carcere:
condurre un laboratorio a più tappe con 15 attori, concretizzato nello spettacolo Nihil –
Nulla, presentato in una prima fase a Venezia e a Zurigo nel 2001, poi in tournée in Italia
e all’estero nel 2002 e 2003. Quest’anno Armando Punzo torna alla Biennale
inaugurando il 51. Festival Internazionaledel Teatro. Giovedì 15 giugno al Teatro alle
Tese debutterà Naturae, sviluppo e approdo di un ciclo durato quattro anni, secondo
una pratica cara al regista che porta a maturazione le sue creazioni attraverso studi
preparatori, laboratori, fasi di ricerca, spettacoli.
FC Bergman

Perseguendo la ricerca di un rinnovato senso del teatro, al pari di Punzo anche se in


modo diverso, arriva per la prima volta alla Biennale Teatro FC Bergman, collettivo
costituito dagli attori/registi/artisti Stef Aerts, Joé Agemans, Thomas Verstraeten e
Marie Vinck. “Con le loro creazioni – secondo Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte
) - gli artisti fiamminghi FC Bergman, ispirandosi al cinema, alla letteratura e alla storia
dell’arte, amalgamando un’estetica pittorica e l’uso di una tecnologia molto avanzata con
i grandi racconti allegorici-medievali-biblici, plasmano un originale linguaggio di
teatro-danza-site-specific, poetico e al tempo stesso irriverente, che rilascia una
sensazione di sconcertante disagio nello spettatore. Utilizzando riferimenti, simboli e
immagini profondamente radicati nella cultura e civiltà occidentale, sfuggendo alla
dittatura del punto di fuga dei teatri all'italiana con prospettive organizzate in vorticosi
tableaux vivants e riservandosi un margine d’imprevedibilità e improvvisazione, gli FC
Bergman flirtano con i limiti del fattibile, creando delle apocalittiche favole moderne,
spesso senza parole ma di sorprendente forza plastica e potere evocativo,
focalizzandosi così sull'Uomo – combattuto tra il desiderio esistenziale di trascendere i
propri perimetri e la paura di un cambiamento – seguendolo nelle sue commoventi
odissee che si metamorfizzano poi in tragicomiche disavventure”.
Al 51. Festival Internazionale del TeatroFC Bergman presenterà sabato 17 giugno in
prima nazionale Het Land Nod (La terra di Nod), spettacolo “oltre misura”, che sfida lo
spazio tradizionale del teatro prendendo ispirazione da un luogo, il Museo Reale delle
Belle Arti di Anversa, di cui riproduce in scena l’intera sala Rubens con i maestosi dipinti
del pittore fiammingo, per raccontare la storia avvincente di questo spazio, delle opere
che ospita e soprattutto delle persone che lì cercano conforto e rifugio.
I Leoni delle precedenti edizioni

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Armando Punzo (Cercola - Napoli, 1959) è regista, drammaturgo e attore. Dal 1988
lavora nel Carcere di Volterra, dove ha fondato la Compagnia della Fortezza, prima e più
longeva esperienza di lavoro teatrale in un istituto penitenziario, e dal 1996 al 2016 ha
diretto il Festival Internazionale VolterraTeatro, intitolando la sua direzione artistica
all’idea dei Teatri dell’Impossibile. In trentacinque anni di lavoro con la Fortezza,
composta oggi da circa ottanta detenuti-attori, ha messo in scena oltre quaranta
spettacoli, tra cui Marat-Sade, I Negri, I Pescecani ovvero quel che resta di Bertolt
Brecht, Hamlice, Santo Genet, Beatitudo, Progetto Naturae, molti dei quali, dopo il
debutto in carcere, sono stati ospitati nei maggiori festival e teatri italiani.
Parallelamente, mentre persegue con ostinazione l’obiettivo della realizzazione del
primo Teatro Stabile in carcere al mondo, dirige workshop e spettacoli internazionali,
focalizzandosi in particolar modo su grandi progetti urbani e installativo-performativi. Tra
questi: un’edizione site specific di Hamlice all’Hangar Bicocca di Milano per oltre tremila
spettatori; una serie di performance collettive per piazze, cortili, e musei nell’ambito del
progetto Mercuzio non vuole morire; l’installazione performativa Paradiso. Voi non
sapete la sofferenza dei Santi, andata in scena, ai piedi dell’Ilva, con il coinvolgimento
dei cittadini del Quartiere Tamburi di Taranto; L’Opera Segreta. Rovine e resti
dell’umanità di Shakespeare, ambientato sulle Scale Mobili S. Lucia di Potenza, con
circa cento persone in scena; Le Rovine Circolari, una versione speciale di Beatitudo,
all’interno del refrigerante della Centrale Geotermica Enel Nuova di Larderello e nel
Triangolo Verde di Peccioli; Naturae. La valle dell’innocenza, spettacolo site specific per
il Padiglione Nervi dell’ex Salina di Stato di Saline di Volterra. Ha ricevuto numerosi
premi e riconoscimenti tra cui: sei Premi UBU, la Medaglia del Presidente della
Repubblica, il Sigillo d’Ateneo dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Premio
Associazione Nazionale Critici di Teatro, Premio Carmelo Bene della Rivista lo

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Straniero, Premio Europa Taormina Arte, Premio per la Cultura Contemporanea della
Regione Toscana, Premio Speciale Biglietto d’Oro Agis, Premio Napoli, Premio Scenari
Pagani, Premio Nesi, Premio speciale Fiesole, Premio Anima. È autore di due volumi
autobiografici: È ai vinti che va il suo amore (Clichy 2013) e Un’idea più grande di me
(Luca Sossella 2019). Suoi scritti teorici sono apparsi sulle principali riviste di teatro
italiane e straniere. Dal 1998 ad oggi è direttore artistico del Teatro di San Pietro di
Volterra nel quale ha sede anche l’Associazione Carte Blanche che da sempre supporta
il suo lavoro e la Compagnia della Fortezza e nel quale vengono presentati ogni anno
importanti progetti culturali e rassegne teatrali. Nel 2004 ha ideato il progetto
co-finanziato dalla Comunità Europea dal titolo “Teatro e Carcere in Europa –
formazione e sviluppo e divulgazione di metodologie innovative”, in collaborazione con
alcune delle più importanti strutture europee che si occupano di teatro e carcere. A
questo ha fatto seguito un nuovo progetto europeo (2013-2015) denominato “PICP –
The prison, from penal institute to cultural place” volto a indagare come le buone
pratiche concernenti l’attività teatrale in carcere possano essere riassunte in un modello
esportabile in altre carceri e/o altri settori dell’esclusione e/o altri target.

FC Bergman è un collettivo fondato nel 2008 dagli attori/registi/artisti Stef Aerts, Joé
Agemans, Bart Hollanders, Matteo Simoni, Thomas Verstraeten e Marie Vinck. Dal 2013
in residenza presso il Toneelhuis di Anversa, il collettivo ha in breve tempo sviluppato un
linguaggio teatrale unico, al contempo anarchico, caotico, visivo e poetico. Le loro
produzioni, spesso site specific, raccontano un’umanità in difficoltà ma comunque
desiderosa di lottare. Bart Hollanders e Matteo Simoni hanno lasciato il collettivo, pur
continuando a collaborare a progetti specifici.
Vincitori nel 2009 del Young Theatre Prize presso il Theater Aan Zee per l’adattamento
di The Homecoming di Harold Pinter, FC Bergman sono selezionati nel 2010 tra i finalisti

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del Dutch Theatre Festival per lo spettacolo Walking Along the Champs-Elyses with a
tortoise so as to have a better look at the world, but it is difficult to drink tea on an ice floe
if everyone is drunk. Nel 2011 firmano per Toneelhuis 300 el x 50 el x 30 el, portato in
tournée anche all’estero, da Atene a New York, mentre è del 2012 Terminator Trilogy,
un altro lavoro site specific ugualmente destinato alle platee internazionali. Di nuovo al
Toneelhuis nel 2013, il collettivo si dedica alla creazione di Van der vos, un
impressionante progetto di teatro musicale, realizzato in collaborazione con Liesa van
der Aa, Muziektheatre Transparant e Solistenensemble Kaleidoskop, e nel 2015 realizza
lo spettacolo Het land Nod (La Terra di Nod), poi presentato al Festival d’Avignon e al
Zürcher Theater Spektakel. Nel 2018 FC Bergman completa JR, un progetto site specific
ispirato all’eponimo romanzo cult di William Gaddis e definito “maggior evento teatrale
del 2018”. Sempre nel 2018 firmano la regia di Les Pêcheurs de perles di Georges Bizet
all’Opera Ballet Vlaanderen. Nel 2019 il collettivo collabora a Freud, una produzione ITA
(International Theatre Amsterdam), adattamento della sceneggiatura originale di Sartre.
Il lavoro più recente, The Sheep Song (2021), una performance senza parole su una
creatura che non vuole più stare nel gregge perché convinta di essere destinata a una
vita più gloriosa. Lo spettacolo è tuttora in tournée da Avignone ad Adelaide.
Accanto al lavoro del collettivo, i componenti di FC Bergman sono coinvolti
individualmente in altre produzioni teatrali, progetti televisivi, film, installazioni e video
firmati a proprio nome.

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