Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
A9R23F8
A9R23F8
A.A. 2010-2011
L’arco in muratura
(concio di)
chiave
estradosso
sezione
freccia o monta
alle reni
intradosso
30°
piano di
imposta
corda o luce
spalla spalla
o o
piedritto piedritto
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
CENNI STORICI SU
DIMENSIONAMENTO E VERIFICA
DEGLI ARCHI IN MURATURA
• Metodi empirico-grafici;
• Metodi basati sulla meccanica del corpo rigido;
• Metodi basati sulla meccanica del corpo
deformabile.
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
METODI EMPIRICO-GRAFICI (1)
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
METODI EMPIRICO-GRAFICI (2)
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
METODI EMPIRICO-GRAFICI (3)
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
METODI BASATI SULLA
MECCANICA DEL CORPO RIGIDO (1)
L’arco, struttura iperstatica, viene reso isostatico ipotizzando la
presenza e la posizione di lesioni (cerniere plastiche). 45°
45°
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
METODI BASATI SULLA
MECCANICA DEL CORPO RIGIDO (2)
Meccanismo di rottura per scivolamento
La rottura dell’arco avviene per scivolamento della porzione
centrale individuata da due angoli di 45°. Questo meccanismo
può verificarsi solo in presenza di rotazioni dei piedritti.
45°
45°
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
METODI BASATI SULLA
MECCANICA DEL CORPO RIGIDO (3)
Meccanismo di rottura flessionale
La rottura dell’arco avviene per flessione, con l’apertura di
fessure posizionate all’intradosso in chiave ed all’estradosso
alle reni. La sezione più sollecitata è presa per convenzione a 30° sul
piano orizzontale ma dovrebbe essere individuata di volta in volta a
seconda della distribuzione dei carichi agenti sull’arco.
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
METODI BASATI SULLA
MECCANICA DEL CORPO
DEFORMABILE (1)
I metodi basati sulla meccanica del corpo deformabile studiano Per studiare la
l’equilibrio della struttura iperstatica assieme alla sua deformabilità delle
strutture sono
deformabilità, possono quindi valutare anche gli spostamenti necessari i dati
dei vari punti della struttura. riguardanti il
comportamento dei
materiali costitutivi.
L’elevata incertezza
connessa alla difficoltà
di individuare
correttamente questi
valori e la loro
variabilità all’interno
della struttura rende
spesso l’esito delle
elaborazioni di difficile
interpretazione.
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
METODI BASATI SULLA
MECCANICA DEL CORPO
DEFORMABILE (2)
Principali problemi connessi all’uso di questi metodi
• Difficoltà ad individuare il comportamento meccanico delle Problemi per la
murature storiche: incertezza nei valori di E, n, etc. e nella modellazione di:
valutazione della anisotropia della disomogeneità e della non Comportamento
linearità del comportamento dei materiali; meccanico
(individuazione dei
• Difficoltà a tener conto delle discontinuità presenti nella valori, anisotropia,
struttura muraria, siano esse di natura costruttiva (giunti, disomogeneità)
intercapedini, canne fumarie) o legate a dissesti (lesioni Discontinuità
spesso invisibili ad occhio nudo o con geometria difficilmente (costruttive, legate
a dissesti)
rilevabile);
• Difficoltà a governare modelli di calcolo molto complessi e
quindi necessità di verifiche anche sommarie e semplificate
della validità dei risultati ottenuti.
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
IL METODO DI MERY (1)
Il metodo di Mery è un metodo di verifica di tipo grafico nel quale
l’arco iperstatico è reso isostatico collocando tre cerniere
plastiche nelle sezioni di massima sollecitazione flessionale. La Il giunto in chiave
situazione considerata è quella in cui si ha l’annullamento degli si apre
sforzi di compressione all’estradosso dell’arco nelle sezioni alle all’intradosso
reni ed all’intradosso nella sezione di chiave. La risultante è al
L’annullamento degli sforzi ad un lembo si ha con una limite superiore
distribuzione triangolare degli sforzi; ad una distribuzione del terzo medio
triangolare degli sforzi corrisponde una risultante che passa ad
un terzo dell’altezza della sezione dalla parte delle fibre
compresse: è in questa posizione che vengono collocate le Il giunto alle reni
cerniere plastiche. si apre
all’estradosso
La risultante è al
limite inferiore del
apertura
della lesione apertura
terzo medio
della lesione
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
IL METODO DI MERY (2)
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
IL METODO DI MERY (3)
Fasi di applicazione del metodo di Mery:
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
IL METODO DI MERY (4)
VERIFICA DELLE SOLLECITAZIONI.
R
T
e
N
t
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
IL METODO DI MERY (5)
VERIFICA DELLE SOLLECITAZIONI.
Sforzi dovuti a PRESSOFLESSIONE:
(ipotesi di materiale non resistente a trazione)
e ≤ t/6
sn-max = N/A + M/W = N/A + (N • e)/W Sezione
interamente
reagente.
N/A M/W
t/3
t/6 t/6
t
t/3
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
IL METODO DI MERY (6)
VERIFICA DELLE SOLLECITAZIONI.
Sforzi dovuti a PRESSOFLESSIONE:
(ipotesi di materiale non resistente a trazione)
e ≥ t/6
N=½•[3•(t/2–e)]•S • sn-max
Sezione
sn-max =2•N/[3•(t/2–e)•S] parzializzata.
t/2 - e
N
e
t
t/6
t/3
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
IL METODO DI MERY (6)
VERIFICA DELLE SOLLECITAZIONI.
Sforzi dovuti al TAGLIO: valori massimi
(ipotesi di materiale non resistente a trazione)
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini
IL CRITERIO DI HEYMAN (*)
«Se esiste una linea delle pressioni per l’arco completo che sia Se l’analista
in equilibrio con i carichi applicati, incluso il peso proprio, e che riesce a trovare
risulti ovunque interna allo spessore dell’arco in ogni punto e in una curva delle
corrispondenza di ogni sezione, allora l’arco può considerarsi pressioni
in condizioni di sicurezza». completamente
interna allo
Il criterio è basato sulle seguenti ipotesi: spessore
dell’arco, questo
1- Non può avvenire rottura per scorrimento tra due conci o in una
sarà almeno
generica sezione (resistenza allo scorrimento infinita);
altrettanto bravo a
2- La muratura ha resistenza a trazione nulla; trovarsene una da
sé e quindi
3- La muratura ha resistenza a compressione infinita.
rimanere in
Il criterio è applicabile ad archi con geometria (archi policentrici, equilibrio
ribassati, a sesto acuto,…) e distribuzione dei carichi qualsiasi (anche
(A. Giuffré).
asimmetrica).
Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini