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Capitolo primo

L ascienza dei Greci


MAURICE DAUMAS*

1. I filosofi greci
Con il periodo greco, la scienza entra nella prima fase del s u
Perdendo
SViluppo razionale e diventa insieme indipendente.
l'antico carattere sacro, o almeno distinguendosi dalle pratiche e
dai dogmi religiosi, la scienza si è anche liberata dal suo caratte-
re ufficiale; diventa contemporaneamente indipendente dal culto
degli dèi e dall'insegnamento organizzato dallo Stato per la for-
mazione dei cittadini. Tale indipendenza materiale e filosofica
caratterizzerà la scienza durante tutta l'epoca greca. I maestri
che insegnarono allora, e attorno ai quali si crearono le grandi
scuole greche, erano laici.
Certi moderni dipinti raffigurano i filosofi antichi intenti a
discutere. Secondo codeste opere d'arte, i pensatori greci si riu-
nivano, e le scuole celebri di allora si sarebbero realmente mate-
rializzate in comuni sedute di lavoro. Almeno per alcune di esse,
la realtà sembra del tutto diversa; il termine scuola non corri
sponde ad un insegnamento orale direttamente impartito dal
maestro ai suoi discepoli, ma piuttosto all'influenza di un pensa-
tore, che si diffuse in un certo paese e in una certa epoca. Tale fu
senza dubbio la scuola ionica fondata da Talete a Mileto all'ini-
zio del secolo VII. Da questa città si diffusero nel mondo antico,
forse per la prima volta, gli elementi di una conoscenza scientifi-
ca libera dall'influenza del mito; a Talete succedettero molti pen-
satori: Anassimandro, Anassimene, Anassagora, che furono pre-
sentati in seguito come suoi discepoli, sebbene sia impossibile
stabilire se in realtà si raccolsero intorno a lui.

*MAURICE DAUMAS, Introduzione in AA.VV., Storia della scienza, a cura di


Maurice Daumas, trad. it. di Milena di Marco, Laterza, Bari, 1969, pp. 42-
43; 45-48; 50-51.

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La scuola di
più tardi, ebbe Pitagora, la cui influenza si ditfuse in
setta. Si maggiore unità, tanto da suggerire Italia poco
atteggiò a confraternita, l'idea di
Co; i membri
potevano essere ammessi organizzata in
ordine gerarchuna
ne del gerarch
Soltanto Con l'approvazi
caposcuola, e ricevevano un'iniziazione.
discepoli di Pitagora sono nominate anche A volte tra 0-
i
anche nelle scuole donne, se ne
filosofiche trovano
di nascosto,
le donne sembranosuccessive.
aver
1ollerate o introdotte
rabile nella vita
intellettuale svolto un ruolo non trascu-
intluenza, al contrario, venne meno, greca. Nell'età romana la
né per molti secoli lora
parono più simili attività. Linfluenza dei
a parteci.
da Crotone si
estese a tutte le città pitagorici provenienti
dettero ombra al greche. Fu così che i filosofi
loro potere politico, sia a causa della potenza
associazioni, sia per le idee che diffondevano tra delle
poranei. Nelle varie città sorsero via via altre i contem-
ebbe un così scuole, ma nessuna
spiccato carattere di setta come quella di
Con
Empedocle, le sette presero Pitagora.
a diffondere un vero e
insegnamento,
ni adulti,
un
insegnamento che non si rivolgeva più aproprio
uomi-
capaci di discutere i problemi che si
alla gioventù, e che
si sviluppò a fianco presentavano, ma
città greche ebbero simili dell'insegnamento
ciale. Tutte le uffi-
un filosofo famoso istituzioni, fondate da
che vi insegnò. Ma nessuno fu cosi celebre
come coloro che
brillarono ad Atene durante l'età d'oro di
Socrate, Platonee Aristotele. [...]

2. Viaggi e informazioni scientifiche


Risalendo alle
età più remote della storia si incontrano
popoli
che hanno attinto gli elementi delle loro culture da altri popoli, i
quali, a loro volta, avevano attinto rudimenti ancor più semplici
dai loro predecessori.
Necessaria in un'epoca priva di altri mezzi di comunicazione,
la pratica dei viaggi scientifici si perpetuò nei secoli e divenne
uno dei fattori più propizi al progresso scientifico. Tutti gli
aspetti della civiltà debbono molto a codesti viaggi. Ma mentre
l'arte o la letteratura possono fiorire in un paese privo di contat-
ti con l'esterno e trovare nel proprio ambiente profonde fonti di
ispirazione, la scienza, la tecnica e la medicina possono invece
molti
progredire soltanto grazie ad un'ampia collaborazione tra
popoli. Nel corso dei secoli, sino all'età nostra, è sempre stato
necessario rinnovare le conoscenze presso maestri di grande
secolo,
fama in centri particolarmente attivi; ancora nel nostro
o
non si
nonostante le comunicazioni veloci e sempre più pertette,

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potra mai fare a meno di scambi di ricercatori, di contatti perSo-
nali, di soggiorni nei centri scientifici più
Lantichità non importanti.
ha conosciuto la diffusione
documenti scritti, sistematica del
ma tutti coloro che furono famosi
per il loro
Sapere fecero lunghi viaggi. Pare che Talete importasse in Greeia
dall'Egitto i fondamenti della vera geometria, che sembra
imparato dai sacerdoti avesse
egiziani. Quest'esempio dimostra che l
Contatto tra i
popoli era una condizione essenziale dello
delle
conoscenze. Se i prolegomeni della sviluppo
geometria fossero Stau
conservati solo dai sacerdoti egiziani, non avrebbero forse
dato alcun frutto; elaborati per precisi scopi utilitari, erano mal
sur
ficienti al popolo che ne aveva semplicemente conservato la
dizionee che avrebbe magari potuto, in un diverso concorsotraal
circostanze storiche,
dimenticarli e smarrirli.
Anche Pitagora avrebbe imitato l'esempio del suo maestro e
Second Montucla, sarebbe
andato
raccogliere
a sulle colonne di
Sotismo i principi della
geometria incisivi da Ermete Trisme
gisto. Avrebbe anzi raggiunto le rive del Gange, dove i bramani
ed i
ginnosofisti,
pur non avendogli insegnato alcun concetto
scientifico, gli comunicarono certi princìpi
Anche Platone viaggiò in metatisic
Egitto e si recò in Italia per udirvi
maestri della scuola pitagorica. Aristotele accompagnò Alessan-
dro in molte sue spedizioni e percorse tutto il mondo antico.
Quando Atene diventò, con Platone e Aristotele, il centro della
vita intellettuale, filosofi e pensatori si recarono a studiare in
Grecia; quando più tardi Alessandria attrasse a sua volta gli stu-
diosi, era già cominciata un'epoca nuova.

3. La Scuola di Alessandria
La fondazione della Scuola di Alessandria fu un evento note-
vole nella storia della vita intellettuale. Si trattò di un atto pre-
meditato, compiuto dalla volontà di un principe che decisedi
attrarre nella nuova metropoli egiziana i dotti e gli artisti più
celebri. Alessandria diventò cosi il centro più attivo dell'antichità
e conservò la propria supremazia nello studio delle lettere, della
filosofia, delle scienze e della medicina durante tutta l'età del
governo dei Lagidi, cioè negli ultimi tre secoli avanti Cristo.
Sotto la dominazione romana, musei, biblioteche, scuole conti
nuarono a sussistere per sette secoli ancora, ma il loro splendore
era ormai offuscato. Lo sviluppo dell'influenza cristiana danneg-
giò la grandezza intellettuale di Alessandria; l'alluvione islamica
ne causò la rovina.

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cedimento fu ripetuto varie volte nel corso ael Secoll Successivi: i
re, gli imperatori, i principi spiritualie temporali ne fecero uso
per uno scopo politico, per dare maggior splendore al loro
e lasciare nella storia una traccia più luminosa che non regno
dei loro meriti quella
personali. Tolomeo Sotere creò molte istituzioni
destinate allo studio, e cosi
pure templi e santuari destinati a
sostituire le religioni locali; la
bile dalla dominazione dominazione politica era inscindi-
La prima di
religiosa, morale e intellettuale.
queste istituzioni fu
più esattamente la prima delleprobabilmente la Biblioteca
Alessandria ve ne biblioteche, giacché ad
furono molte - create
da un discepolo di per ordine di Tolomeo
Aristotele, Demetrio di
raccolse tutto ciò cheFalerea,
del secolo IV. Vi si sin dalla fine
aveva
prodotto: opere di filosofi naturalisti la letteratura greca
legislatori e cosi via; il lavoro fu condotto e
medici, moralisti,
dità che,
quando sali al trono Tolomeo II, innanzi con tanta
rapi-
figuravano già, duecentomila volumi
in un edificio sembra, nella Biblioteca. Essa aveva la sua
regio, che si è potuto situare sede
palazzi ed edifizi nel quartiere dei
governativi il Bruchium chequartiere
grande porto di Alessandria.
-

-
dei
dominava il
Il Museo fu
costruito
studiosi hanno discusso a indubbiamente nella stessa
mente consistesse. lungo per chiarire in che epoca. Gli
diosi di tutte le Sembra che si trattasse cosa esatta-
di un
Non discipline, reclutati collegio di stu
tutti gli uomini
celebri
Alessandria fecero parte del che personalmente dal principe.
vissero o lavorarono ad
cesso soltanto
ad alcuni di Museo. Il titolo di
gi. Lo si è dedotto loro, membro era con
beneficiari di
recavano a particolari
cio a loro dal fatto che si vantag
riservato
anch'esso trovato nel e che vi pranzo in un
So i
parchi e giardiniBruchium, non lungi dalla
Ledificio si edin-
vivevano. L'edificio
sarebbe
dei Biblioteca, pres-
quali era appunto reali; comprendeva numerosi
quello dove si recavano a editizi, unop
20 pranzo i dotti.
il Museo fosse un istitu210
e aificile comprendere perchéassai diverso da quelle esistu-
eal carattere del tutto nuovo, cioè
n o allora ad Atene. I dotti non vi giungevano di loro sponta
nea volontà, ma erano chiamati e nominati dal principe; la scelta
non era determinata da nessuna considerazione di nazionat
Lesistenza della Biblioteca sarebbe stata la prima causa della
rondazione del Museo. Tolomeo Sotere avrebbe convocato poeu,
storici, filosofi, matematici, medici per classificare e conservare
libri, arricchire le collezioni, mentre altri dotti sarebbero stat
incaricati di istruire il Tolomeo Filadelfo, e altri
suo successor
di costruire nuovi edifizi. Il primo Museo sarebbe stato
ancora
costituito in questo modo; in seguito, la tradizione di mantenere
letterati, artisti e uomini di scienza a spese del governo Si sareb
De consolidata. Il Museo sembra abbia formato un'istituzione
autonoma, dotata dal governo regio di redditi notevoli, che, non
gli furono mai contesi. È cosa notevole infatti che il Museo sia
aurato tanto a lungo, nonostante le vicende politiche, le guerre,
le catastrofi nazionali, i saccheggi e gli incendi della citta. Per
poter resistere a tante sciagure, aveva evidentemente un organiz-
zazione solida e universalmente rispettata.
II Museo era amministrato da un presidente, nominato,da
principe. Sotto i Lagidi, il presidente fu scelto tra i sacerdoti,
certo perché potesse godere di un'autorità incontestata; la sua
autorità era del resto limitata all'amministrazione materiale:
nomine, versamenti di indennità, mantenimento degli editizi,
delle collezioni e degli strumenti di studio. Non sembra che si
estendesse alla vera e propria attività degli studiosi; al contrario
di ciò che era avenuto precedentemente in Egitto, scienza e
religione ebbero domini distinti. Il culto degli dei era praticato
all'interno del Museo, ma al medesimo titolo che in tutti gli altri
edifici pubblici o privati. I| Museo non era una congregazione né
una confraternita; i membri, dodici o quattordici al tempo della
morte di Tolomeo Sotere, e anche in seguito forse sempre meno
di cinquanta, lavoravano liberamente, anche se non si può esclu-
dere che fossero soggetti a sorveglianza da parte dei sacerdoti e
del governo e che fossero legati a taluni compiti. Alcuni si inte-
ressavano della biblioteca, altri dell'osservatorio, degli strumenti,
del teatro anatomico, delle collezioni di animali. Altri insegnava-
no, e il loro insegnamento si integrò senza dubbio, come a
Atene, con quello che era impartito nel Ginnasio o nelle varie
scuole ufficiali.
Si è discusso se la Biblioteca e il Museo siano stati organizza-
ti nella loro forma definitiva dal primo o dal secondo dei
Tolomei. Comunque le due istituzioni acquistarono ben presto

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un'alta fama, e sin dai loro inizi vi si
svolse una notevolissin.
attività intellettuale. Linfluenza delle scuole ateniesi non nsima
limitare codesta fioritura, perché i loro grandi
ormai fondatori ero
scomparsi. L'Accademia, sotto la direzione dei
successn.
di Platone, suscitava polemiche, mentre lo spirito sori
trasferi ad Alessandria, aristotelico
soprattutto grazie a Demetrio. Se Teo.
frasto rifiutò l'offerta di entrare nel Museo, altri accettarono
vito di Tolomeo Filadelfo.
Tra i primi ospiti del l'in-
no, accanto a
grammatici, storici e sacerdoti, Museo si trova-
insegnò geometria, Erasistrato ed Erofilo, maestriEuclide, che vi
di medicina.
Sembra che l'astronomia la
Alessandria soprattutto sotto cosmogratia
e si
siano
il regno di Tolomeo sviluppate
ad
pure l'anatomia. Questo II, e cosi
Somme per inviare principe avrebbe anche speso
grandi
una collezione esploratori
di animali
nel'India e in Arabia.
Costituì
comprendente,
gigante; formò anche una seconda tra gli altri, un
serpente
situata nel biblioteca che sembra fosse
Serapeum,
discusso molto circa il
un altro
quartiere di Alessandria. Si è
numero totale dei volumi
no le due
biblioteche di Alessandria sotto che componeva-
quattro o cinquecentomila volumi Tolomeo Filadelfo. I
altrettante opere diverse? In dei quali si parla erano o no
centomila opere diverse nella realtà sarebbero esistite allora circa
tamila nel
Serapeum. Ciò
grande biblioteca,
e circa
alla cifra suddetta, se riduce certo il numero dei quaran-
non

dea esatta della si tiene conto


dei doppioni. Per volumi
ricchezza
mentare che si trattava di di queste biblioteche,
avere un'i
bisogna ram
e non
libri, il cui testo manoscritti
di
era in
originali o
copie, di rotoli
Biblioteca avrebbe fra l'altro genere relativamente breve.
La
tele; ma non si sa se si
trattasse
incorporato anche
quella di Aristo-
aveva ricevuto da Aristotele, o didelle stesse opere che Teofrasto
ordine del principe. copie che aveva trascritto
La massima per
fioritura
colloca in genere verso della vita intellettuale
Uomini illustri come la fine del regno di Tolomeo alessandrina si
Biblioteca. Eratostene si Filadelfo.
La fama delle
istituzioni interessavano
allora
Alessandria numerosissimi ufficiali aveva richiamatodella
allora, o poco più dotti. Archimede vi ad
non tutti tardi, le lezioni di Conone; avrebbe udito
quelli che si recavano ma, come si sa,
Alessandria fecero parte del a
studiare o
no
richiesto di esservi Museo. Anzi alcuni insegnare
ad
ammessi, dotti, che aveva-
Appartengono
di
al medesimo furono rifiutati dal
governo.
periodo anche il
Perga, meccanici Ctesibio
i
chine ed Erone;
idrauliche, propria di geometra Apollonio
l'arte di costruire mac-
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quest'ultimo, sembra fosse utilizzata
dei fedeli durante le cerimonie
fantasia
t o per colpire la
religiose. [...] il periodo ales
Senza insistere sui risultati ottenuti durante
nostro argomento -
ci linmiteremo a
Saindro- è questo il
non
mettendo in evidenza il fatto che
la condizione del-
Concludere
uomo al scienza assunse, in quel periodo, una fisionomia
nuova, molto diversa da quella che aveva durante il periodo
trasformazioni. Cn uomini
greco, e già annunciante future studiosi dedi-
Archimede e Tolomeo l'astronomo, appaiono
come non si interessano piu
ti unicamente al lavoro scientifico; essi i loro unici oggetti di
dell'arte, né delle meditazioni dei filosofi:
studio Sono l'osservazione della natura o la scienza dei numerl.
astronomica era stata lunica
Fin dalle origini, l'osservazione scienziato dal filosofo.
auvita positiva che distingueva lo u n a notevole
Lastronomia poté infatti disporre per prima di
della scienza
apparecchiatura. Quando si ebbe l'ultima fioritura
tale apparecchiatura si era ulteriormente accresCiuta,
greca, o all al-
non è possibile
a n c h e se attribuire con precisione all'una
ha minu-
tra epoca la paternità di ciascuna invenzione. Tolomeo
tamente descritto nel suo Almagesto taluni di codesti strumenti
l'astrola-
tra i quali bisogna ricordare, oltre a quelli già indicati, del
bio, talvolta considerato il più antico strumento scientifico
mondo. La sua origine resta incerta. Sembra che gli autori del-
T'antichità abbiano indicato sotto questo nome strumenti costrui-
i secondo analoghi principi, ma in diverso modo. Forse era gia
usato molti secoli prima di Tolomeo. In realtà furono i Siriaci e

gli Arabi a farne uno strumento assai diffuso in Occidente dalla


metà del Medioevo in poi.
Le altre discipline non avevano bisogno di strumenti o di
osservatori. L'uso delle matematiche o l'interpretazione fisica dei
fenomeni erano puri esercizi di pensiero, attività che non richie-
devano particolari condizioni materiali di lavoro. Indubbiamente
la geometria nacque da operazioni pratiche, ma puramente pas-
sive, così come lo studio delle piante, degli animali e dei minera-
li si limitava alla descrizione del loro aspetto esteriore, dal quale
Aristotele poté dedurre certe teorie relative alle loro funzioni
organiche.
Se i dotti greci partirono da fatti realmente oservati, non ten-
tarono di riprodurre i fatti stessi né di variare le circostanze
nelle quali si presentavano. Si conoscevano già numerosi stru-
menti per i bisogni dell'artigianato, ma i filosofi non pensarono
affatto di impiegare codesti strumenti al di fuori del loro uso
corrente, né di perfezionarli o di dedicarsi a operazioni strumen-
tali. La lacuna è stata spiegata con il disprezzo che avrebbe col-

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antichi; essendo stato nra

pito il lavoro manuale p r e s s o gli


schiavi, n o n poteva
ticato
fin dai tempi più
remoti dagli diventare
degnre
un'occupazione degna
di uomini liberi, ne soprattutto
r i f l e t t u t o sugli strumo
uomini colti. I filosofi greci n o n hanno ti
perché li ignoravano.
con Archimede, alle prime manifesta.
a-
E tuttavia assistiamo, timide indubbiamente, m a senz.
zioni del metodo sperimentale,
sarebbe incomprensibile.
meccanicca
le quali l'origine della soltanto mediante 1los.
idrostatica furono scoperti
principi della o almeno riprodotti.
Indubbia.
servazione di fenomeni
provocati
a l e s s a n d r i n i come
m e n t e Archimede a v e v a
imparato da ingegneri
degli esperimenti tisici. Non
Ctesibio e Erone u n a c e r t a pratica
a quest'arte n u o v a ; tuttiii
in quel periodo
fu il solo a dedicarsi automaticamente le
allora per far aprire
procedimenti in u s o le statue pote-
far fumare gli altari e far parlare
porte dei templi, molti tentativi sperimen-
soltanto dopo
ronoe s s e r nmessi a punto riflettore e l'invenzione
di orologi ad
tali. La c o s t r u z i o n e di fari a
loro autori
che i
da quell'epoca, fanno
pensare
datano
acqua, s e
si fossero dedicati a ricerche sperimentali. mentalità ben
una
Ma Archimede recò in queste operazioni
opera restaa un
un
la sua
da quella dei suoi predecessori; suOi
diversa 111 c c
dell'arte s n e r i m e n t a l e . Se n o n i

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