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Trama
Talos era un ragazzo ilota che viveva nella campagna intorno a Sparta. Nacque
secondogenito dalla nobile famiglia dei Kleomenidi ma, a causa di una
malformazione al piede, venne abbandonato dal padre Aristarchos sul monte
Taigeto. A Sparta vigeva la tradizione per cui ogni nascituro venuto alla luce con
malformazioni o imperfezioni sarebbe stato abbandonato dalla stessa famiglia,
con lo scopo di avere degli spartiati fisicamente perfetti, soprattutto per il
combattimento. Viene ritrovato sul Taigeto da Kritolaos. Kritolaos decise di
chiamarlo Talos.
I personaggi:
Talos
Talos è il protagonista del libro, figlio di una delle famiglie nobili più importanti di
Sparta che viene abbandonato dai propri genitori a causa di una malformazione
al piede. Viene ritrovato e accolto da una famiglia di Iloti.
L'autore descrive Talos come un giovane alto e muscoloso, con capelli neri e
occhi scuri. Ha un carattere orgoglioso e il suo nonno acquisito, Kritolaos, gli
insegna le arti belliche perché il suo destino è quello di liberare il popolo ilota
dall’oppressione spartana. Talos è abilissimo nel tiro con l’arco, nel
combattimento corpo a corpo e nella strategia militare. Ama la giovane Antinea,
per cui farebbe qualsiasi sacrifico.
Brithos
Brithos è il fratello maggiore di Talos, è un guerriero coraggioso esattamente
come il padre. All’inizio è in forte contrasto con il fratello minore, ma quando
iniziano la loro lotta contro i persiani diventano amici, pur ignorando la loro vera
identità. Brithos morirà nella battaglia di Platea combattendo per la patria e solo
dopo la sua morte, Talos scoprirà di esserne il fratello.
Antinea
Antinea è una ragazza dolce e premurosa dai capelli biondi e occhi azzurri. E'
innamorata di Talos, ma deve separarsi da lui per seguire il padrone spartano
della sua famiglia. Alla fine ritrova Talos e i due si sposano generando un figlio di
nome Aristodemo.
Kritolas
Capo degli Iloti, Kritalaos trova e adotta Talos da bambino. Una volta cresciuto,
gli insegna a maneggiare le armi e al quale racconta le storie dell’antico re di
Messenia. Kritolaos non è solo un semplice pastore ilota, ma è anche il custode
delle antiche armi del re Aristodemo, ed è suo il compito di addestrare ed istruire
il futuro capo del suo popolo. Morirà quando ormai Talos è un forte e robusto
ragazzo e a lui lascerà il compito di riscattare gli Iloti. Dopo la sua morte entra,
misteriosamente, nella vita di Talos un altro importante personaggio: Karas.
Karas
Karas è un gigante barbuto con una forza fisica e mentale smisurata ed è amico
fraterno di Talos.
Entra nella vita del giovane in seguito alla morte dell’anziano Kritolaos per
proteggerlo ed aiutarlo. Egli è anche il custode delle parole che serviranno a
liberare dalla maledizione la spada dell’antico re messeno Aristodemo. Alla fine
del romanzo sarà lo stesso Karas a pulire l’antica armatura e le armi usate da
Talos per proteggere gli iloti durante l’assedio della città di Itome.
Aristarchos
Vero padre di Talos, costretto ad abbandonare il proprio figlio a causa delle dure
leggi spartane. Aristarchos è un guerriero coraggioso disposto a sacrificarsi per
Sparta. Lo stemma della sua famiglia è un dragone.
Pausanias
Re di Sparta che, dopo la caduta di Leonidas, prende accordi segreti con i
persiani per far diventare la sua città una polis democratica. E' stratega e uomo
politico ma viene tradito dal suo servo, e amante, Lahgal.
Lahgal
Lahgal è il giovane servo del re Pausanias che Talos incontrerà a Cipro e con il
quale intraprenderà un importante viaggio diplomatico propostogli dallo stesso
Pausanias per decidere del futuro di Sparta. Durante il ritorno da questo viaggio
Talos aveva ordine di ucciderlo ma lo risparmia a patto che egli non si faccia più
vivo. Lahgal non rispetta l’accordo preso con Talos e rivela agli Efori i progetti di
Pausanias.
Ismene
E’ la moglie di Aristarchos, madre di Kleidemos e Brithos. Viene descritta con
grandi occhi e capelli ingrigiti prima del tempo a causa delle vicende familiari: un
figlio dato per morto e il marito in guerra con l’altro figlio.
Il Re Leonidas
Leonidas è l'autore di un messaggio rivoluzionario agli Efori che non leggeranno
mai, poiché viene rubato da una spia della Krypteia. Era un re che sperava
nell’unione in un'unica classe sociale di Iloti e Spartiati; muore da eroe durante
la battaglia delle Termopili.
Analisi e commento:
Come altre opere narrativa di Valerio Massimo Manfredi “Lo Scudo di Talos”, è
un romanzo storico. Infatti Talos (il protagonista del romanzo) e gli altri
personaggi, anche se usciti dall’immaginazione dell’autore, agiscono come
persone inserite nel loro tempo (V secolo a. C.) e nella loro società, quella
spartana. Inoltre, le azioni dei personaggi s’intrecciano con eventi storici
avvenuti realmente nella Grecia antica. A tutto questo, che ne farebbe un
romanzo storico, si aggiunge l’elemento fantastico, spesso collegato a una
visione magico - sacrale della vita, che prende il sopravvento, e per questo si
può parlare di fiction storica: il lettore è portato a considerare più i presagi,
l’intervento divino, le profezie, gli incantesimi, che i fatti storici, sebbene essi non
vengano negati o modificati. Il romanzo è narrato in terza persona. Anche se
l’autore non comunica esplicitamente la sua opinione sulle vicende, dalle parole
emerge la sua opinione sulla differenza della politica e dello stile di vita tra la
società ateniese e quella spartana: esso infatti ridicolizza la politica e
l’organizzazione di Sparta e mette in risalto quella di Atene, giusta e leale. La
prima parte del libro è ricca di battaglie e di avventure, la seconda parte invece
è leggermente più monotona perché il ritmo è meno frenetico e la trama è
leggermente confusa.
Con questo romanzo, l’autore ha voluto far capire che non ha importanza la
classe sociale a cui si appartiene, ma l’importante è essere una persona
dignitosa e apprezzata per le proprie azioni. Gli argomenti trattati sono
interessanti ma non molto semplici. La narrazione è infatti, in alcuni punti, molto
leggera e travolgente, mentre in altri, ad esempio nelle parti in cui si raccontano
le operazioni militari è poco scorrevole e abbastanza e complessa. Insomma,
“Lo Scudo di Talos” è un romanzo di passioni politiche e di affetti, di coraggio e
di avventura. Un libro per rivivere il tempo degli dei e degli eroi.
Gli ambienti:
Gli ambienti in cui si svolgono le vicende sono soprattutto la città di Sparta, il
monte Taigeto e alcune città dell’impero persiano. Le guerre si svolgono alle
Termopili alla città di Ithome. Il sentimento predominante è l’amore, espresso in
tre forme diverse: quello tra Talos e Antinea, quello che lega le due famiglie e
quello tra il servo Laghall e il re Pausanias.E’ ricorrente anche il sentimento
della morte, la così detta Tharantas. Ma anche quello di voglia di scoperta della
verità nascosta e di vendetta; infatti Talos vuole far luce su ciò che successo
quando Leonida consegna un rotolo a Brithos prima di morire e quando arrivano
a Sparta si scopre bianco e tutti credono Brithos e il compagno vigliacchi.Ma
questo episodio unisce i due fratelli che non sanno ancora di esserlo.Dopo
questo episodio inizia la vera vita di Kleidemos spartiate che dopo un breve
tempo si accorge di voler tornare a casa e ricominciare la sua semplice vita da
Ilota, ma prima dovrà affrontare mille peripezie per poi poter indossare le armi
del potente Aristodemos per riportare il suo popolo in libertà..E così lo riconduce
ad Ithome dove lì scomparirà per sempre.