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ACCELERAZIONISMO

Cosa si intende per accelerazionismo?


Hai mai sentito parlare di accelerazionismo?

Generalmente si fa riferimento al termine accelerazionismo per indicare quelle teorie politiche che
intendono possibile il superamento del capitalismo solo accelerando, anziché contrastando, i
processi che ne stanno alla base e lo caratterizzano.
Gli accelerazionisti non nascono da un movimento accademico o politico ma della fantasia di uno
scrittore di fantascienza, Roger Zelazny, nel suo romanzo Il Signore della Luce (1967).
Fu Benjamin Noys, negli anni ’90, a coniarlo in chiave peggiorativa per alludere alle teorie di Nick
Land, filosofo dell’università britannica di Warwick che, reinterpretando autori come Lyotard,
Deleuze e Guattari, inizia a teorizzare (in sintesi estrema) la necessità di un capitalismo accelerato e
finalmente sciolto dalle briglie della politica; in grado di sfruttare al massimo le potenzialità delle
nuove tecnologie.

È POSSIBILE ACCOSTARE L’ACCELERAZIONISMO ALLA CULTURA CYBERPUNK?


(R\Acc)

Si, perché per Land, se tutto questo porterà al collasso (Meltdown, come da titolo del suo saggio
presentato per la prima volta nel 1994) o a una società distopica e disumana poco importa, il punto è
un altro: l’uomo deve smettere di illudersi di poter controllare i processi economici e tecnologici e
lasciare invece che questi si compiano liberamente e rapidamente, portando a un futuro di fusione
uomo-digitale e automazione spinta.
Attorno alle idee di Nick Land iniziano a radunarsi pensatori come Mark Fisher, Luciana Parisi,
Steve Goodman, Sadie Plant, Robin Mackay, i quali all’interno del dipartimento di Filosofia di
Warwick danno vita al Cybernetic Culture Research Unit (CCRU), uno dei primi movimenti ad
affrontare i temi dell’intelligenza artificiale e del ruolo dell’umanità in un mondo dominato dalla
tecnologia.
Il movimento ebbe vita breve: tra il 1997 e il 1998 il gruppo inizia ad abbandonare Warwick, nei
primi anni 2000 il CCRU è un ricordo del passato, mentre Nick Land scompare dalla scena
pubblica.
Ricomparirà qualche anno più avanti a Shanghai, folgorato da una Cina che, ai suoi occhi, appare
come “il più grande motore politico di sviluppo economico e sociale che il mondo abbia mai visto”.
Una nazione che, grazie all’unione di marxismo e capitalismo e a uno sviluppo che procede a ritmi
frenetici, incarna per molti versi lo spirito accelerazionista.
Land si trasforma nel teorico del cosiddetto “illuminismo oscuro” e del movimento neoreazionario
(NRx) che rifiuta l’egualitarismo e unisce ultraliberismo e conservatorismo sociale. È in questo
modo che è diventato uno degli autori di riferimento della alt-right, la corrente di destra radicale che
ha giocato un ruolo di primo piano nell’elezione di Donald Trump.

ACCELERAZIONISMO DI SINISTRA
(L\Acc)

Se la traiettoria di Nick Land l’ha portato dalla filosofia di Warwick fino all’alt-right, il percorso
seguito dall’accelerazionismo è stato ben diverso; trovando una sua forma utopistica, ottimista e di
sinistra grazie anche al lavoro sviluppato da uno dei primi membri della CCRU: Mark Fisher
(autore del saggio, Realismo Capitalista).
A partire dal 2003, Fisher inizia infatti un ripensamento dell’accelerazionismo e delle sue posizioni
pro-capitaliste, in una serie di articoli pubblicati sul suo blog K-Punk. La critica di Fisher, però, non
perdona nemmeno la sinistra, colpevole di aver ignorato le potenzialità della tecnologia e di non
essere in grado di offrire risposte ai nuovi problemi sociali. Tra i lettori di K-Punk, c’è uno studente
di scienze politiche all’università canadese dell’Ontario Occidentale, Nick Srnicek, che entra in
stretto contatto con Fisher e le sue teorie.
La crisi economica iniziata nel 2008 e le fallimentari risposte della sinistra radicale diventano il
seme da cui, a partire dal lavoro di Fisher, prende avvio l’accelerazionismo di sinistra, teorizzato da
Nick Srnicek e da Alex Williams nel Manifesto accelerazionista; ampliato e rivisto nel saggio
Inventare il Futuro.
Srnicek e Williams immaginano un mondo in cui la tecnologia e l’automazione siano in grado di
liberare l’uomo dalle gabbie del turbocapitalismo, che ha creato un mondo del lavoro schizofrenico
(e che proprio per questo ha causato, come sottolineava lo stesso Fisher, un enorme aumento dei
casi di disturbi mentali).
L’accelerazionismo abbandona così la visione distopica di Nick Land e diventa al contrario
un’ideologia utopistica; una nuova idea di futuro in grado di rilanciare una sinistra che, nel mondo
occidentale, vive oggi una fortissima crisi.

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