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Il 20 e 21 marzo 2012 si tenuto presso la Sala conferenze del Palazzo degli uffici dell Universit di Napoli Federico II,

, il convegno Universalit versus relativit in una prospettiva transculturale e/o interculturale. Durante la prima sessione si tenuto, tra gli altri, lintervento del professor Giuseppe Cacciatore sul ruolo delle Humanities nella costruzione di una societ interculturale. Il discorso partito dallanalisi di un articolo di pochi mesi fa, scritto su Il sole 24 ore, il giornale di economia per eccellenza del nostro Paese; in questo testo si sottolineava limportanza e lurgenza per il mondo di oggi di una Costituente della cultura. Difatti il nesso tra cultura e sviluppo imprescindibile, soprattutto in un Paese democratico come presupposto che sia il nostro. Inoltre, il punto di riferimento dello sviluppo non pu pi essere considerato il PIL, che si spesso rivelato un indicatore imperfetto. Lidentificazione tra sviluppo e PIL, tutto basato sulleconomia e sulle leggi di mercato, fa parte di quelle ideologie anti-umanistiche che si sono sviluppate soprattutto negli ultimi decenni. Esse si basano sul principio secondo cui le concezioni antiche ad esse precedenti, non hanno saputo accogliere i cambiamenti della modernit. Il professor Cacciatore ha voluto da qui approfondire la tendenza di altre filosofie che non si basano sulla critica al passato in favore di una totale tecnicizzazione. Sono filosofie che sono presenti negli ultimi tre lustri, che puntano a rivalutare lumanesimo e a riattivare categorie per lo spirito critico in una prospettiva interculturale. Tra gli esponenti di tale pensiero troviamo Edward Sad. Questultimo convinto che la rivalutazione dellumanesimo, sia in campo teorico che pratico, non possa prescinde re dal distacco dalla tecnocrazia e dalla mercificazione dellarte e dei saperi a cui si assiste nel mondo moderno. La critica democratica e filosofica ha bisogno di ricerca e studio, quindi deve ricorrere in primis alla filologia che lo strumento principale contro il dogmatismo. A sostegno di queste tesi compare la figura di Vico, indicato come colui che ha ideato uno storicismo umano tutto nuovo. Il suo pensiero alla base della rivoluzione storico-umanistica; infatti essa parte con la sua filosofia (soprattutto ne La Scienza Nuova), dalla concezione che il mondo sia fatto dagli uomini e dalle donne, che sia quindi un mondo storico e conoscibile razionalmente. Sad dunque riprende il concetto del verum ipsum factum vichiano, ma anche lidea di sapienza poetica, cio di quella forma di conoscenza storica che insieme alla filologia, produce un sapere che non soltanto mera accumulazione di fatti e nozioni, ma produttivit ed ingegno dellessere umano. Conseguentemente Sad va contro lidea di globalizzazione economica e contro il tradizionalismo, per favorire invece lidea di cosmopolitismo politico. Lumanesimo la base per la costruzione di forme e contenuti storici, della storia stessa che una scienza dellagir e e non mera passivit di fatti. Esso critica democratica allo stato attuale delle cose. Sulla stessa linea di pensiero si trova Martha Nussbaum, che critica quel tipo di educazione che punta solo al lavoro tecnico-scientifico (che segue cio le leggi di mercato), e propone invece che si possano trovare criteri per unire i cittadini attraverso lauto-coscienza. La Nussbaum confuta le obiezioni anti-universaliste e propone le cosiddette libert funzionali, cio le capacit umane personali, quali basi per la giustizia sociale. Con il suo sostegno al multiculturalismo, ella propone una nuova universalit, che possibile rilevando laspetto sociale nellambito umanistico. Infine possiamo dire che sia il Sad che la Nussbaum raccolgono leredit delle culture greche antiche che si basavano sulluguaglianza ed il rispetto, valori che non portano al profitto economico, ma a quello morale, cio allumanit.

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