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8.

Analisi exergetica dei processi di trasformazione dell’energia solare

Possibilità di sfruttamento dell’energia solare:


- produzione di acqua calda per usi domestici e industriali
- produzione di calore per conversione meccanica-elettrica e per
macchina frigorifera ad assorbimento
- conversione diretta in energia elettrica
- produzione di biomasse

La costante solare è di 1368 W/m2 al di fuori dell’atmosfera terrestre


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8. Analisi exergetica dei processi di trasformazione dell’energia solare

Esempi di valori di
radiazione solare media su
piano orizzontale

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8. Analisi exergetica dei processi di trasformazione dell’energia solare

8.1 Pressione della radiazione solare


I fotoni possono essere visti come particelle che viaggiano dal Sole in direzione
radiale. Il concetto di fotone fu introdotto per la prima volta da Planck e la sua
teoria fu, poi, perfezionata da Albert Einstein agli inizi del Novecento. Dalla legge
di Planck si evince che un fotone, con frequenza ν, trasporta una quantità di
energia E data dalla equazione:
c costante di Planck h=6.62 10-34 Js
E  h  h

L'equivalenza massa-energia ricavata dalla teoria della relatività ristretta,
sviluppata da Einstein nel 1905, permette di scrivere l'energia totale E di un corpo
in movimento come:
m0 è la massa a riposo del corpo
q è la quantità di moto E 2  m02  c4  q2  c2
c velocità della luce, 3 108 m/s

Il primo termine dell'equazione rappresenta l'energia a riposo del corpo, mentre il secondo termine
rappresenta l'energia dovuta al suo movimento. Si può considerare che i fotoni posseggano solamente
“massa dinamica”, allora, a riposo, la loro massa sarà nulla e l’energia da essi posseduta si ridurrà al solo

E  q c
termine:
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8. Analisi exergetica dei processi di trasformazione dell’energia solare

8.1 Pressione della radiazione solare


Uguagliando le due espressioni otteniamo la quantità di moto trasportata da un
singolo fotone, espressa dalla seguente espressione:

E  h  qc
Considerando la quantità di moto trasportata da un flusso di fotoni è possibile
calcolare la pressione esercitata su un corpo. Il flusso di energia W (energia che,
nell’unità di tempo, attraversa una superficie) ad una generica distanza r dal Sole
sarà pari a:
2
R 
W  WE   E 
 r 
WE =1368 W/m2, costante solare (flusso di energia misurato ad una distanza pari a quella Terra-Sole)
LS
WE 
4RE 2
Dove LS rappresenta la luminosità solare, ossia l’energia emessa dal Sole nell’unità di tempo, pari a
3.84∙1026 W, mentre RE, distanza Terra-Sole, è pari a 149.597.870.700 m, valore corrispondente all’unità
astronomica, 1UA.
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8. Analisi exergetica dei processi di trasformazione dell’energia solare

8.1 Pressione della radiazione solare


Quindi, l’energia E attraverso una superficie di area A, normale alla radiazione
incidente, nell’intervallo di tempo Δt, è data da:

E  W  A  t
E W  A  t
Essendo: E  q c q 
c c
e sapendo che la pressione p esercitata su una superficie è definita come la
quantità di moto per unità di area e unità di tempo, ovvero:
q
p
A  t
usando le equazioni precedenti si può ottenere la pressione p agente su una superficie dovuta alla
quantità di moto trasportata da un flusso di fotoni, che risulterà pari a p, che è funzione della distanza dal
sole:
q W
p 
A  t c 93
8. Analisi exergetica dei processi di trasformazione dell’energia solare

8.1 Pressione della radiazione solare


La tabella mostra la radiazione che incide su una superficie di area 𝐴, la cui
normale forma un angolo 𝜃 con la direzione dell’onda elettromagnetica, scelta
lungo l’asse 𝑥.

q W
 p  A┴   A cos 
t c
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Lo specchio spaziale Znamya 2, dispiegatosi con successo il 4 Febbraio 1993

L'esperimento Znamya 2, come mostrato in figura, consisteva in una superficie riflettente in Mylar
alluminizzato larga 20 m; dopo essere stata lanciata il 27 Ottobre 1992 ed aver raggiunto la stazione
spaziale russa MIR, lo specchio riuscì a dispiegarsi con successo il 4 Febbraio 1993. Una volta illuminato,
lo specchio produceva sulla Terra un'area illuminata larga 5 km, che attraversò l'Europa dalla Francia
meridionale fino alla Russia occidentale alla velocità di 8 km/s. L'area illuminata aveva una luminosità
pari approssimativamente a quella di una Luna piena.
La vela solare ideata e testata da DLR-ESA-INVENT
(1999)
A sinistra, una rappresentazione artistica della vela Cosmos 1
in orbita; a destra, le fasi della missione Cosmos 1

Cosmos 1 venne lanciata il 21 Giugno 2005 con il razzo Volna, dal


sottomarino russo Borisoglebsk, nelle acque del Mare di Barents. Il veicolo
avrebbe dovuto iniziare la propria orbita ad un’altitudine di circa 800 km,
punto nel quale sarebbe dovuto avvenire il dispiegamento dei segmenti
della vela; un guasto al razzo, però, non permise al veicolo di raggiungere
l’orbita prefissata e la missione fallì.
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8.2 Contenuto exergetico della radiazione solare


Alcuni risultati della termodinamica della radiazione possono essere dedotti
dalla termodinamica classica.

Per un gas di fotoni si ha (dalla teoria dell’elettromagnetismo classico) :


1 U 1 1 p è la pressione esercitata dalla
p    u  p V   u V radiazione
3 V 3 3 u q
u è la densità di energia  p
eq .di stato diun gas di fotoni 3 At

Fra stati adiacenti di equilibrio stabile vale sempre la relazione:

dU  TdS  pdV
 U   uV  U  s 
    u  T   p
 V T  V T V  v T

Per una delle relazioni  s   p  1  u 


       
di Maxwell: 
 T 
v T V 3  T V 98
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8.2 Contenuto exergetico della radiazione solare
 s   s  1  u  u
u T    p  p
    3
 v T  v T 3  T V

1  u  u
u T    
3  T V 3

4 T du dT du
u  4 
3 3 dT T u

integrando si ha: ln T 4  ln u  cos t


4
AT  u
4 Legge di Stefan-Boltzmann A
c
La costante di integrazione A non può essere dedotta nel quadro
della meccanica classica, bensì nella meccanica quantistica
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8.2 Contenuto exergetico della radiazione solare
Entropia: u
TdS  dU  pdV  d  uV   dV
3

u 4
TdS  Vdu  udV  dV  udV  Vdu
3 3
AT 4  u
4
TdS  AT 4 dV  4VAT 3dT
3

4
dS  AT 3dV per T=cost
3
S 4 4u
integrando su V si ottiene:  s  AT 
3

V 3 3T 100
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8.3 Comportamento di radiatori

4 Ta 1 Ta4
W  1  
3 T 3T4
Si ricava il rendimento di un radiatore facendo uso del concetto di exergia di un
corpo nero che occupa il volume V a temperatura T (sistema chiuso), in
equilibrio con la pressione atmosferica (p = pa)*(pressione di radiazione):

Ex  Exa   H  H a   Ta  S  Sa 

Ex  Exa  U  paV  U a  paVa  Ta S  Ta Sa

Ex  Exa  U  paV  Ta S  U a  paV  Ta Sa


* Si immagini l’espansione di un pistone fino all’equilibrio con l’ambiente esterno
(uguagliamo quindi l’exergia al lavoro). Se l’altra faccia del pistone «vede» una
radiazione di corpo nero alla temperatura Ta < T la pressione sulle due facce sarà
diversa ed il pistone si sposterà cedendo lavoro all’esterno. 101
8. Analisi exergetica dei processi di trasformazione dell’energia solare
8.3 Comportamento di radiatori

Ex  Exa  U  U a   Ta  S  Sa 

 4 4 
S 4 Ex  Exa  VA T 4  Ta4   Ta  T 3  Ta3  
 AT 3 3 3 
V 3 

 4 1 
U
 AT 4 Ex  Exa  VA  T 4  TaT 3  Ta4 
V  3 3 

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8.3 Comportamento di radiatori
 4 4 1 4
Ex  Exa  VA  T  TaT  Ta 
3

 3 3 
Il rapporto tra l’exergia e l’energia interna dà il rendimento:
 4 4 
VA T 4  Ta4   Ta  T 3  Ta3  
Ex  Exa   3 3    1 a  a
4 T 1 T 4
 
U VAT 4 3 T 3 T4
U
 AT 4
V
Nella fotosintesi la radiazione è convertita in
energia libera del legame chimico.
La pianta funziona da convertitore di energia.
L’azione della luce provoca la produzione di
energia e il suo accumulo come energia libera
del legame chimico dei materiali biologici.
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8.3 Comportamento di radiatori
Altre espressioni del rendimento basate su diverse ipotesi di partenza:
4 Ta
  1 Ta
  1
3T T
Se T è elevato, come nel caso del sole (T=5762 K ), i rendimenti sono poco
diversi tra loro (Differenze massime di 1.8%).
L’exergia della radiazione solare può essere espressa nella forma seguente:
 4T 1 Ta 
 
4

Ex  Exa  I 1  1  cos      
* a 14

 3 Ts 3  Ts  

dove
- I* è la potenza solare incidente su una superficie normale ai raggi: I *  1000 W / m2
- Ts temperatura equivalente del sole
-  è la semiampiezza del cono in cui è contenuta la radiazione solare:
per radiazione diretta  = 0.0047 e Ex = 0.996I*
per radiazione diffusa  = /2 e Ex = 0.931I*
La radiazione solare ha un elevato contenuto exergetico perché la […] è circa 1.
Nelle applicazioni si usa generalmente: Ex  I * 1  Ta 
 Ts 
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Curve di distribuzione spettrale per l’energia solare,


incluso l’assorbimento atmosferico
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8.4 Concentratore ideale. Sistema cilindro-parabola
Nel fuoco è disposta l’apertura praticata sulla generatrice di un tubo ricevitore. I raggi
solari, in condizioni ideali, sono paralleli tra loro e normali al piano di apertura del cilindro-
parabola. L’apertura vede solo la radiazione solare. Il ricevitore si trova a T e I = T4, dal
sole viene I* = Ts4.
Lo scambio di calore è:

Q   Ts4  T 4 
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8.4 Concentratore ideale.

I CONCENTRATORI PARABOLICI LINEARI

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8.4 Concentratore parabolico lineare

Modulo di collettore
parabolico
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8.4 Concentratore parabolico lineare

Sistema termosolare ibrido a


ciclo combinato

Schema centrale elettrica Solar Two a


ricevitore centrale in California
Centrale di
Priolo Gargallo
8. Analisi exergetica dei processi di trasformazione dell’energia solare
8.4 Concentratore ideale. Sistema cilindro-parabola
Nel fuoco è disposta l’apertura praticata sulla generatrice
di un tubo ricevitore. I raggi solari, in condizioni ideali,
sono paralleli tra loro e normali al piano di apertura del
cilindro-parabola. L’apertura vede solo la radiazione solare.
Il ricevitore si trova a T e I = T4, dal sole viene I* = Ts4.
Lo scambio di calore è:
Q   Ts4  T 4 

Il ricevitore può essere considerato come una sorgente ad


alta temperatura per un ciclo di Carnot. Se Ta è la sorgente
fredda, il lavoro ottenuto è:
    T T 4   T 
L   Ts4  T 4   1  a    Ts4 1  
T  T   T 
  1  
a a

 T  Ex  I * 1  a    Ts4 1  a 
  Ts Ta    T 
 Ts   Ts 
Il rendimento exergetico è:
La max temperatura raggiungibile da un
L   T Ta   T  Ta
4
Ts concentratore è 2500K per cui (con
ex   1     
Ex   Ts Ta   T Ts  Ta Ta=300K e Ts=5762K si ottiene
  ex max =0.89)

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