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Polvere di Stelle

Bura ni : Cade la polvere ricoprendo i ricordi, un an co passato si nasconde so o


un leggero e impalpabile trucco, così come la cipria nasconde le imperfezioni
anche la polvere si stende silenziosa su ogni cosa; ci ricorda lo scorrere del tempo,
Nasconde le storie che dondolano addormentate sospese nel tempo, aggrappate
ad un Sospiro o ad una malinconica a esa.
Improvvisa Un’assenza, ondeggia Solitaria in una stanza, tra il so ce respiro delle vuote
pagine di un libro, pazientemente, a ende l’imprevedibile arrivo di un’illusione colma
di stupore.
Le note di una canzone riempiono il silenzio…lontana, evocata da un dolce ricordo
compare la memoria regina del tempo che non ha né ne né inizio.

Non scordar di me
La vita mia legata a te
Io t'amo sempre più
Nel sogno mio rimani tu
Non scordar di me
La vita mia legata a te
C'è sempre un nido nel mio cor per te
Non scordar di me
Non scordar di me!

Rice a: a voce alta si de nisce il pia o e si inizia a raccontarlo

Di tu e le cose che la sapienza procura per renderci la vita felice, il bene più grande è
l'acquisto dell'amicizia.
Ciumbia l’è un pensiero pesante
Non lo de o mica io ma un signore tanto tempo fa un certo Epicuro che viveva in Grecia e
faceva il losofo, secondo questo signore : “Di tu e le cose che la sapienza procura per
avere una vita felice, il bene più grande è l'acquisto dell'amicizia.”
Così come un angelo L'amicizia Trascorre per la terra annunziando a tu noi di destarci ,
Svegliarci per darci gioia l'un con l'altro.
Tieni ciapa chi .
Grazie
Prego
Niente non c’è di che
Ma nulla
Figures
va beh va ciapa chi….
( Rice a)
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Ma che gen le, Fossero tu come te non ci sarebbero le guerre e i dispiaceri tra i popoli
…e già, L’amicizia …una parola così semplice forse è troppo facile seguirne il signi cato
eppure ci sfugge …
ci sfugge di mano
dalla bocca
dallo sguardo
insomma ci sfugge di con nuo sembra un’anguilla pronta a scappare
forse è la paura di comprome ersi …
va là va là che comprome ersi è un lampo
comprome ersi?
Si ! me ere a rischio …
Però non ebbe certo paura di perdere…
…cosa ?
Che ne so, la reputazione
L’onore !
La dignità …
Ma la vera amicizia non ha con ni, non si perde quello che si col va, rimane qui per
sempre e neanche invecchia.
Di cile è tramandarlo raccontarlo in modo da creare una memoria che abbia un seguito
Oggi si cercano sempre situazioni migliorate più Glamour
Glamour?
Fascinose, per rendere irresis bilmente a raen le cose e le persone
Ah …
…ma alcuni insegnamen sono eterni altrimen come impariamo dal passato…?
Dagli esempi!
Pra ci !
Come la Caty che insieme a suo marito avevano l’osteria e il giorno di Natale bussarono
alla claire tre povere che avevano fame mentre loro erano dentro a festeggiare e..
E allora ?
Suo marito rò su la claire e gli diede da mangiare …
Magari erano i re Magi…
…magari!
Altri tempi !
E no, altri modi ..

Com’è la rice a del…


( rice a ognuno suggerisce un elemento della rice a)
Confusione/transizione alla voce dei bura ni

Bura ni : Gli amici sono come i ricordi e i ricordi come gli amici non vanno mai via a volte
sfuggono a volte improvvisamente… ritornano !
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La prima comunione
La scighera
Il cappellino di mia madre anche io dovevo me erlo non l’ho mai sopportato
Gli rò uno schia o che quel tedesco lasciò andare la bicicle a
Ci nascondevamo nei campi di grano le spighe ci pungevano
Ora non esiste più il grano alto
Ci tenevamo per mano e insieme andavamo a scuola
Facevamo il bagno nelle rogge
Grigina così forte e così delicata io avevo 8 anni e il mio papà aveva un cavallo bianco ,
grosso , forte che trainava il carre o che usava per trasportare le verdure dall’orto no al
verziere …durante la guerra lo usava per ogni genere di trasporto …ricordo il mio papà che
una sera accarezzava teneramente il suo cavallo steso per terra nella stalla , stremato dalla
fa ca…io credevo fosse morto invece il giorno dopo era di nuovo pronto per un nuovo
lavoro…

Parte il suono delle congas un canto an co accompagna il ritmo

Non c'è dolore più grande della perdita della terra na a.” Euripide
Oggi come ieri alcune gen scappano dalla loro terra abbandonano la loro casa i loro
a e i loro sogni condanna a vivere nei ricordi ruba da chi non ha né sguardo ne’
nome…scappare da chi, scappare perché… troppo spesso a queste domande non c’è
risposta e alla dolcezza di una memoria silenziosa si oppone un frastuono assordante. La
melodia dei miei tamburi vola tra il vento alla ricerca di un canto amico

Il testo originale Deve essere recitato in modo molto teatrale dagli ospi la gli anziani
Sonetto 194 del Canzoniere  - Rime in vita di Laura -

L’aura gentil, che rasserena i poggi


destando i fior’ per questo ombroso bosco,

La brezza delicata che rischiara le colline,


risvegliando i fiori attraverso l'ombra del bosco,

al soave suo spirto riconosco,


per cui conven che ’n pena e ’n fama poggi.
io la conosco grazie al suo soffio dolce
che mi fa crescere in dolore e in celebrità.

Per ritrovar ove ’l cor lasso appoggi,


fuggo dal mi’ natio dolce aere tosco; (ognuno dice il nome del suo paese)
Io fuggo dalla mia dolce aria natia della Toscana
per ritrovare un luogo dove il mio cuore stanco possa riposare.






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per far lume al penser torbido et fosco,


cerco ’l mio sole et spero vederlo oggi.
Per fare luce sui miei pensieri angosciosi e cupi,
cerco il mio sole e spero di vederlo oggi.

Nel qual provo dolcezze tante et tali


ch’Amor per forza a lui mi riconduce;
Io provo per lei una dolcezza tanto grande,
che l'Amore a lei mi riconduce a forza

poi sí m’abbaglia che ’l fuggir m’è tardo.


e dopo sono così stanco che non vedo l'ora di fuggire

I’ chiedrei a scampar, non arme, anzi ali;


ma perir mi dà ’l ciel per questa luce,
Per salvarmi non vorrei armi, ma ali
ma il cielo mi ha condannato a morire a causa di questa luce

ché da lunge mi struggo et da presso ardo.


che da lontano mi consuma e da vicino mi brucia.

Continua il suono delle congas ma il precedente canto viene ora sostituito con un
canto popolare contadino, riprendono i ricordi.

Attraverso gli occhi di un bambino vedi il mondo così diverso…


…sarà che nei loro giochi il mondo è sempre pronto a stupirti
Draghi e orchi, principesse innamorate e cavalieri coraggiosi pronti all’ avventura
( travestendosi da cavaliere si prepara all’azione )
A fine giugno la festa della trebbiatura L’emozione della macchina trebbiatrice che
entrava maestosa nella corte della casa di nonna, una macchina enorme, rossa,
imponente, la trebbiatura era un lavoro condiviso da tutti gli uomini del vicinato e
dai mezzadri
I covoni venivano buttati nella gola della macchina per dividere la paglia dalla pula
la trebbiatrice sembrava un drago che passando nel campo inghiottiva tutto ciò che
incontrava e poi sputava in aria ciò che non serviva uno spettacolo da rimanere a
bocca aperta …
Poi riecheggiava il sibilo di una sirena che segnava la pausa del lavoro e l’inizio di
un nuovo gioco meno spettacolare ma non meno ricco di suoni, di colori di profumi
e di risate, lunghe tavolate venivano imbandite dalle donne che facevano a gara per
preparare i piatti tipici. Noi bambini assistevamo a questo meraviglioso spettacolo
inventandoci i ruoli che la nostra età ci suggeriva.
























A me emozionava vedere i giovanotti il cuore che batteva i primi sguardi furtivi e


l’arrossire, il confidarsi, il senso dell’amicizia che cresceva sempre più
Non dimenticherò mai lo sbuffo di quella macchina che gettava in aria nuvole
cariche di fantasia.

La fantasia
Forse ho perduto la mia fantasia
forse ne ho paura
forse non ne ho mai avuta perché ho vissuto troppa realtà
La realtà della guerra da cui non sfuggi perché ti rimangono impressi anche i più
piccoli dettagli, il suono di una voce, il colore di una sciarpa, un gesto magari negato
che rimane rinchiuso in un attimo di smarrimento.

La sua voce tremolante gridava aiuto ma qualcuno sparava e impediva i soccorsi;


imprevisto e improvviso, Enrico, un bambino di nove anni si getta in soccorso, lo
catturano lo portano via davanti a tutti, che vi serva da lezione , ogni abuso sarà
punito! … siamo lì impietriti, intrappolati da quella maledetta paura, la sua fortuna,
quella di Enrico, è l’intervento del parroco che lo salva dalla fucilazione.
Era il 25 aprile del 1945 ultimo giorno di guerra ultimo giorno in cui rimasi un
bambino…

C’è una guerra per tutti i gusti, C’è la Guerra preventiva, la guerra economica, la
guerra religiosa, la guerra civile, la guerra accidentale, la guerra lampo, c’è la
guerra intelligente… c’è sempre una giustificazione per definire una guerra, ma a
ben vedere manca sempre il senso …il senso profondo.
Cosa spinge un uomo contro un altro uomo…
…il senso secondo me è che manca la fantasia…
Poca fantasia è fonte di guerra
… visto come hanno sempre e solo devastato popoli e territori, direi che non avere
chiaro quanto sia poco creativa una guerra sia…
… poco creativo….
Esattamente quello che stavo pensando!

Avevo un vestito bianco con dei bellissimi ricami c’era il sole ed era una giornata
stupenda sorridevo mentre dicevo “ si , lo voglio “ ti guardavo sognante mentre
anche tu lo ripetevi e in quel attimo il mio pensiero è volato via, distante quando
osservavo oltre l’orizzonte chiedendomi quale sarebbe stato il mio destino se mai
avrei trovato qualcuno che mi avesse amato ,qualcuno con cui dividere la mia vita,
chi avrebbe detto “si lo voglio” e in quell’attimo tu eri lì insieme a me…eri già lì.

Cominciano a giocare tirando fuori da un baule teli , copricapi oggetti e quanto fa


teatro, giocano mentre c’è chi canta la lastrocca. Giocano e sotto una cascata di
coriandoli luminosi spariscono nel nulla.

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Dal giorno di Carnevale s’è ammalata la mia morosa


e come pozzo fa’ p’annalla a ritrova’
vestito da cappuccino me conviene anna’ ”
 
Vestito da cappuccino andrò a bussa’ alla porta
“Ma che maniera è questa de bussa’ così
tengo ‘na glia a letto che sta pe’ morì”
 
“E se sta pe’ morire fatela confessare”
“E tu che sei zi’ frà e frate confesso’
salisci quelle scale a confessa’ l’amo’ ”
 
“Pe’ confessa’ l’amore bisogna chiude porte
e porte e porto’, nestre e nestro’
accio’ che non si sente la sua confessio’
 
Su su gliola mia ti voglio confessare
e dimme Ninetta be’, e dimme la verità
e dimme da quanti amanti t’hai fatto bacia’ ”
 
“E io d’amanti n’ho baciati tanti
e n’ho baciati tanti n’ho baciati ventitre’
ma il primo che ho baciato sta davanti a me!”

Il palco rimane vuoto qualcosa è accaduto forse un sogno …chissà

Parte la musica di Un bacio a Mezzano e cantata da Wanda Osiris

Bura ni
Da dove cade la polvere…? se è vero che cade dalle stelle allora non è vero che
nasconde le cose che ricopre anzi le protegge perché rimangano eterne.

Musica
Fine

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