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Le leggi della semplicità

JOHN MAEDA è un designer e insegnante dell’MIT nato a Seattle nel 1966.


Studente di ingegneria informatica presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), negli
anni di studio fu affascinato dal lavoro di Paul Rand e Muriel Cooper (ques’ultimo direttore di un
workshop sul linguaggio visuale presso il MIT). Dopo aver conseguito una laurea e un master
presso il MIT, Maeda ha studiato in Giappone alla Tsukuba University's Institute of Art and
Design per completare il suo dottorato in design.
Nel 1999 è stato nominato come una delle 21 persone più importanti nel XXI secolo da Esquire.
Nel 2001 ha ricevuto il National Design Award for Communication Design negli Stati Uniti e
il Mainichi Design Prize in Giappone.
Attualmente Maeda sta lavorando a SIMPLICITY, un progetto di ricerca destinato a trovare vie per
semplificare la vita delle persone rispetto alla crescente complessità. La sua ricerca lo ha condotto
a pubblicare il best seller "Le leggi della semplicità". Fanno parte come partnership ufficiali del
progetto SIMPLICITY alcuni colossi dell’industria mondiale di vari campi, tra cui per esempio
LEGO, TOSHIBA, TIME ecc..
Nel suo libro, il designer cerca di ricondurre la semplicità a poche leggi che la governano, nel
contesto, citando l’autore: “…del design, la tecnologia, gli affari e la vota.”. Le leggi che governano
la semplicità inizialmente dovevano essere sedici, ma la stessa finalità del libro ha condotto alla
riduzione delle stesse a dieci, le seguenti:
• RIDUCI;
• ORGANIZZA;
• TEMPO;
• IMPARA;
• DIFFERENZE;
• CONTESTO;
• EMOZIONE;
• FIDUCIA;
• FALLIMENTO;
• L’UNICA.
Maeda specifica che le stesse possono essere applicate indipendentemente dalle altre; raggruppa
poi le leggi in base a tre livelli di semplicità e complessità: base (leggi 1-3) immediatamente
applicabile al design di un oggetto o ad un arredamento interno; intermedio (leggi 4-6) più difficile
da cogliere e avanzato (leggi 7-9) che pone riflessione su qualcosa ancora da maturare. La decima
legge, L’UNICA, ha valenza riassuntiva.
Maeda con la prima legge ci indirizza verso una “riduzione organizzata”, ovvero una riduzione che
si pone come domanda: “quanto è necessario ridurre?”
Possiamo da soli renderci conto che più una riduzione è portata all’estremo più ci si avvicina alla
semplicità, proprio per questo la stessa deve essere ragionata, ovvero accessibile a tutti nel
contesto di semplicità. (es. pulsanti ipod)
ORGANIZZA è espresso nella seconda legge; questo concetto riconduce qualsiasi scelta alla
composizione di sistemi di divisione che possano far apparire il tutto in un’ottica più ordinata e più
facilmente leggibile/individuabile.
La terza legge: TEMPO, è la legge al quale il designer tiene di più; per lui riduzione di
tempo=semplicità. Ciò può essere ricondotto a qualsiasi ambito della vita quotidiana,
dall’accensione di un PC al tempo di attesa che passiamo quotidianamente per l’utilizzo di mezzi
pubblici, per un’ordinazione al ristorante, per pagare la spesa… tempo che se riguadagnato può
essere speso in ambiti differenti.
La sola conoscenza e applicazione dei queste prime tre leggi fa si che all’utilizzatore possa essere
attribuita la corretta esecuzione di semplicità, in quanto le sole stesse possono anche bastare
(riferimento alla prima legge)
Il secondo gruppo di leggi fanno capo ad una visione più analitica di progettazione della semplicità;
IMPARA è una legge che implica che attraverso la conoscenza tutto può essere reso più semplice,
DIFFERENZE (V legge) individua il binomio semplicità-complessità, binomio necessario secondo
Maeda stesso in quanto la sola semplicità stuferebbe a lungo andare sfociando nella banalità.
CONTESTO pone una visione su ciò che circonda il concetto di semplicità; il raggiungimento della
stessa pone delle restrizioni sul contesto circostante, contesto che però non può passare in
secondo piano ed essere dimenticato in quanto “semplificato”. (esempio del nulla).
Le leggi avanzate sono state da me individuate come un correttivo generale nella ricerca della
semplicità;
EMOZIONE individua le sensazioni che vengono suscitate interiormente in ognuno di noi. Questo
concetto è controcorrente all’ ideologia di semplicità in quanto la stessa prevende una riduzione
generale di natura funzionale a discapito di quella emotiva. (es. mamma che apprezza più roba
luccicosa);
FIDUCIA è una legge comprensibile con un rapido esempio che fa riferimento alle tecnologie
moderne: si ipotizzino lettori musicali con un unico pulsante di dotazione: questo ridurrebbe di gran
lunga le difficoltà nell’utilizzo degli stessi (in accordo con il concetto chiave del libro), ma ciò
prevederebbe una totale fiducia nell’oggetto in merito alla scelta delle nostre playlist-canzoni, in
virtù di analisi precedentemente svolte dallo stesso apparecchio sulla nostra cronologia, i nostri
gusti ecc…utopisticamente, potrà un giorno essere realizzato un oggetto in grado di tener conto
anche delle specifiche emozione di un determinato instante ed agire di conseguenza?
FALLIMENTO è le leggi che regola l’impossibilità dell’esemplificazione di determinate cose,
individua quindi quelli che sono traguardi raggiungibili senza la possibilità di aiuti/esemplificazioni,
traguardi che saremo noi stessi a decidere se perseguire o meno.
La comprensione di queste leggi è aiutata da tre “chiavi” che lo stesso scrittore ci indica per
“schiudere” ancora meglio la semplicità; queste sono: LONTANO, APERTO e ENERGIA.
Tutte e tre si fanno caratteristiche di una componente astratta nella lettura della semplicità nel libro
e si pongono come elementi di guida per l’individuazione futura di semplicità, da una prospettiva
tecnologica.

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