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anche parziale,di questo volume, quale che sia îl mezzo


impiegato: INDICE
microfilms. lotocopie, fotostatiche, ecc. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma
dell'art. 171 legge 22 aprile 1941, n. 633.

(01 1° numerosiriferisce al capitolo degli esercizi, il 2° al capitolo delle soluzioni)

1. MISURE ED ERRORI 1
2. VETTORI .......... 3
3. CINEMATICA DEL PUNTO ................ 6
4. LE EQUAZIONI DEL MOTO ................. 10 105
5. DINAMICA DEL PUNTO NON VINCOLATO .............. ul 107
6. DINAMICA TRASLAZIONALEDI SISTEMI
NON VINCOLATI 15 113
T. DINAMICA IN PRESENZA DI VINCOLI 18 118
8. LAVORO ED ENERGIA ........ i 21 123
MOTO IN CAMPO CENTRALE .............. i. 25 130
10. CONSERVAZIONE DEL MOMENTO ANGOLARE ASSIALE 28 136
11. OSCILLAZIONI ...............0 00 30 138
12. CINEMATICA DEL CORPORIGIDO ....................... 31 142
13. CAMBIAMENTI DI RIFERIMENTO (CINEMATICA) ...... 33 146
14. DINAMICA NEI RIFERIMENTI NON INERZIALI 35 150
15. LE EQUAZIONI CARDINALI DEI SISTEMI ................ 38 157
16. DINAMICA DEL CORPO RIGIDO .......................... 40 161
17. ENERGIA DEISISTEMI .....................///0 43 168
18. LEGGI DI CONSERVAZIONE PER. SISTEMI .............. 46 174
19. FORZE IMPULSIVE E URTI 49 182
20. PROBLEMI DI MECCANICA 52 189
21. EQUAZIONIDI STATO E TRASFORMAZIONI
TERMDINAMICHE .............00 Li 63 210
© Copyright 2000 22. IL 1° PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA .............. 66 213
Ristampa UN2
EDIZIONI ETS 23. IL 2° PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA. .............. 72 223
Piazza Carrara, 16-19, 1-56126 Pisu
e-mail edizioniets@tin.ir 24. ENTROPIA E POTENZIALI TERMODINAMICI ............ 75 228
www.edizioniets.com 25. ‘PROBLEMI DI TERMODINAMICA ...................0..0. 82 240
Distribuzione
PDE, Via Tevere54, 1-50019 Sesto Fiorentina [Firenze]

ISBN 88-467-0284-0
PREFAZIONE

Questo libro nasce dalla raccolta, con qualche aggiunta e integrazione, degli esercizi
che settimanalmente propongo agli studenti di Fisica Generale 1 del Corso di Laurea
in Matematica dell’Università di Pisa, e che successivamente vengono discussi nelle ore
di esercitazioni.
Così comele esercitazioni procedono di pari passo con le lezioni, i capitoli in cui sono
suddivisi gli esercizi sonoglistessi (e quasi sempre con lo stesso titolo) di quelli del libro
in cui ho raccolto le lezioni svolte nel Corso (“Lezioni di Fisica Generale” — ETS Pisa
1998): è ovvio tuttavia che il mio obiettivo è stato quello di rendere questa raccolta di
esercizi e problemi autonomae utilizzabile indipendentemente dal libro di testo.

Sia la parte di Meccanica che quella di Termodinamica sono concluse da un capitolo di


problemi; la differenza fra i problemi e moltidegli esercizi dei capitoli che lì precedono
nonè sostanziale: in parte questa suddivisione è nata dalla necessità di non appesantire
troppoi singoli capitoli, in parte dalla opportunità di fornire allo studente, a conclusione
del Corso, del materiale di ripasso simile a quello che potrebbe trovare in sede di esame.

Tutti gli esercizi e i problemi proposti vengonorisolti in modo abbastanza dettagliato,


qualche volta in più di una maniera (proprio comedisolito viene fatto nelle esercitazioni
in aula), e spesso ie soluzioni sono corredate da osservazioni e commenti.

Lo studente troverà esercizi facili, altri un po’ meno ed anche esercizi di una certa
difficoltà. Questi ultimi sono stati inseriti proprio per mettere a fuoco problematiche
importanti ma non banali, e non devono scoraggiare lo studente: non mi aspetto affatto
che gli studenti debbanoessere in grado di risolvere, senza alcun aiuto, tutti gli esercizi
proposti. L'importante è imparare, e si impara molto anche impegnandosi nel cercare
di risolvere problemi menofacili, senza riuscirci, purché poi dallo studio della soluzione
proposta lo studente riesca ad individuare le ragioni, non necessariamente derivanti da
carenze di preparazione, delle proprie difficoltà.

Credocheil taglio di questa raccoltarifletta abbastanzail fatio che nasce da un Corso


per gli studenti di Matematica: gli aspetti concettuali prevalgono su quelli applicativi
(in modo particolare nei problemi di Termodinamica), ma ritengo che questi aspetti
debbano essere importanti anche per gli studenti di Fisica e, perché no,di altri Corsi
di Laurea: i concetti di base, una volta capiti, rimangono e in ogni caso costituiscono
le fondamenta per ogni costruzione futura.
Ungrazie alla Dott.° Scilla Degl’Innocenti per l'aiuto che mi ha dato in quest’ultimo
annoe per avere individuato un certo numerodi errori di stampa(chissà quanti saranno
sfuggiti ai nostri controlli!)
Al Prof. Paolo Farinella, oltre a un ringraziamento per avermi incoraggiato a pubblicare
questa raccolta, va tutta la mia riconoscenza per gli anni in cui abbiamo lavorato
insieme allo svolgimento del Corso e delle Esercitazioni: la maggior parte dei problemi
proposti sono nati da questa nostra lunga collaborazione.

ie
rifite ringrazio il Prof. Roberto Vergara Caffarelli, responsabile del Centro per la con-
servazione e lo studio ‘degli strumenti scientifici, per avermi consigliato e fornito l’im-
#magine che appare sul frontespizio sia di questo libro che di quello delle lezioni: è una
riproduzionedi una incisione di Paolo Lasinio dalla Tribuna di Galileo, in cui è rappre-
sentato il giovane Galileo “nell’atto che osserval’oscillar della lampada nella Cattedrale
Pisana”.
Prima parte — ESERCIZI E PROBLEMI
Luigi E. Picasso

Pisa, maggio 1999 1. MISURE ED ERRORI

Nota. Il 1° esercizio è una proposta di esperimento da effettuarsi con mezzi “casa-


linghi”, e dal risultato sempre gratificante. Meglio di ogni lezione serve a far capire
l'origine di quello che viene chiamato “errore” associato ad ogni risultato di una mi
sura, Il problema della propagazione degli errori, che verrà affrontato in generale nel
3° esercizio, qui deve essere risolto dallo studente in modo “artigianale”.
Le eguaglianze approssimate del 2° esercizio sono molto importanti e verranno spesso
utilizzate: in fisica molte espressioni diventano più comprensibili ed efficaci se riscritte
trascurando i “termini di ordine superiore”, p.es. log(l1 + AV/V) + AV/V, ecc.
Infine il 3° ed il 4° riguardanoil problema della propagazione degli errori.

1.1 Vi propongodi misurarel’accelerazione di gravità g a par- AT


a : del periodo delle piccole oscillazioni del‘pendolo \
:T= 2rVi/;/g> > c9> 4n°1/7° 2 \
MASSASITO RITIPIFO FTAÈ

procedendo nel modo seguente: procuratevi del filo sottile ma .


robusto, un ‘oggetto di piccole dimensioni ma di grande massa \
‘ che appendereteal filo. Attaccateilfilo al soffitto o allo stipite
di ina porta e mettetelo in oscillazione, cercando di fare in modo *
chele oscillazioni sì svolgano su un piano. Quando le oscillazioni
“sono piccole (= 10°) misurate con un cronometroil tempo ‘corrispondente al maggior
numero possibile di oscillazioni. Ripetete più volte la misura.
Stimate al meglio l'errore su 7 dovutialla sensibilità del cronometroe ai vostri tempidi
reazione (eventualmente misurati a parte), e sulla misura della lunghezza del pendolo;
quindi, dopo che avrete risolto il problema di capire come gli errori stimati su T° e su
! si “propagano” su 47?//T?, sarete in grado difornireil risultato della vostra misura
ed il relativo errore.
Fate una relazione in cui dite quali materiali avete usato, come avete assemblato il
pendolo, come avete proceduto a effettuare le varie misure, dei problemi che avete
dovuto risolvere, e di quelli che avete individuato ma accantonato. Vi renderete conto
che fare una misura accurata non è tanto banale, in ogni caso dovreste ottenere un
buon risultato (g = 9.8m/s°).
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
S
1.2 Siano nem interipositivi e jr| < 1. Supponendo di poter trascurare i termini
proporzionali a x° , x..., dimostrare le seguenti eguaglianze approssimate (nell’ordine
dato, anche se alcune sono casi particolari di successive), e verificarle numericamente
(mediante l’uso di una calcolatrice) per i valori indicati. Nota. 1} I° è un esercizio di “ginnastica con gl’indici”: nonè essenziale che lo studente
lo affronti ora (può rimandare questa ginnastica a quando p.es. avrà fatto un po' di
a) (1+2)" <1+nx; x= 0.01, n=10.
pratica di prodotti fra matrici), però l'identità proposta nella domanda b) è molto
1
b) 38: r= 001 utile e prima o poi lo studente dovrà impadronirsene. In ogni caso è necessario che lo
studente conoscal’esistenza delle identità vettoriali elencate nella domandac).
c) (1+x)" <= 1- nz; xc=0.01, n=10. Gli esercizi dal 2 al 5 sono più che altroesercizi di algebra lineare nello spazio euclideo
tridimensionale; si suggerisce di risolverli senza ricorrere ad un sistema di coordinate,
d} VTFEC14 j5; x= 0.01. sfruttando le proprietà del prodotto scalare e del prodotto vettore: infatti servono
ad abituare lo studente all’uso dei vettori e a far capire che certamente l'uso delle
e) + aicr+ta; z=0.01, n=10. “coordinate è talvolta utile, ma nonn logicamente essenziale. Tn particolare il 5° fornisce

) (1+a)tm iaia; 520.01, n=2,m=5.


6oordina te.
g) Verificare numericamente per 2 = 107? (usare una calcolatrice) le seguenti:
e214z; log1+r)c 2.1 Indichiamo con w;, (i = 1,2,3) le componenti cartesiane di un vettore. Il simbolo
e scrivere e” e log,(1+) rispettivamente come 14 e x con il giusto numero di Kroneker di; è definito come
di cifre significative. ds = 1 sei=j
1.3 Siano a, d grandezzefisiche (positive) fra loro indipendenti, misurate (ciascuna UV |0 sei#j
in modoindipendente dall'altra) con errori relativi Aa/a, Ab/b, e si suppongache detti (così p.es. Y7, d;;a; = a;} edil simbolodi Levi Civita ;;x come
errori relativi siano piccoli così da poter trascurare i loro quadrati ed i loro prodotti.
0 se dueindici sono uguali
a) Se r=a-b dimostrare che l'errore relativo su a è Ar/r = Aa/a+ Ab/b. Ck = 1 sei,j,k valgono 1,2,3 oppure 2,3, 1 oppure 3, 1,2;
b) Se r = a’ con p intero positivo, dimostrare che l'errore relativo su a è Ag/r= 1 sei,j,k valgono 2,1,3 oppure 1,3,2 oppure 3,2, 1.
phAafa. a) Verificare che
c) Se x =aP con p intero negativo, dimostrarechel'errore relativo su x è Ar/o = (Z Ab)
BI 7 Locgiasbi.
[plAa/a.
d} Sia ora x = aP-b° con p,q interi. Dimostrare che Verrore relativo su x è b) Verificare lidenticà
Az/x = |plAa/a+|glAb/b (se a,b non sono positivi, scriveremo {aj,{b|}.
x» cijpéitm = Sjidkm — djmdut- (1)
1.4 Lalegge oraria di un graveche cade verticalmente partendo da fermo è s = 1gt?.
Si supponga di misurare tempo e altezza di caduta con errore relativo (in entrambii
casi) dell'1%. Dire qual è l’errore relativo sulla determinazione di g.
(l (1) per dimostrare le seguenti identità vettoriali
c) Utilizzare l’identità

b-
«@AB)At=(7-0)b-®-0)a

i
i
è
antae)= (a-2)5- (4-5)?

si
(anb)A(end)=(d-cnd)b- (b-cndja=

ni
ni
Si

Bu

I

x
(Ab) (FAd)=(a-2)0-d)- (a-d(6-2).
(solo la 1° e la 4° richiedono la suddetta identità, la 2° e la 3° si dimostrano come
4 conseguenzadella 1°).
De
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Vettori

pone eten
2.2 2.7 Indicate con Vz:Uy,Uz € CON Uz:,Vy:,vz le componenti di uno stesso vettore i
a) Determinare gli angoli che una diagonale di un cubo formaconi tre spigoli. rispetto a due diverse terne (destrorse) di coordinate, dire quali fra le seguenti coppie
sono costituite da grandezze uguali:
b) Determinare gli angoli che una diagonale di un parallelepipedo di lati a = Lm,
b=2m,c=3m forma coni tre spigoli. (unta + gog + USO, Urge + uyoyi + UyVa);
[CS toy tu, vr +oy + Us); (evo: ) Ugt®yVzi);
2.3

a) Se #= ad + BE, con d e È non paralleli, determinare a e A. ((unv:—uzvy)» + (20, — tizv2) ty + (tav, — uyvz)tw.,
b) Dati due vettori d e E, scomporreil vettore d nella somma di un vettore parallelo (grz: — uzity: Jogo + (tizrvz: — Ug:8y:ye + (Uzevye — uyts)ws) .
a B e di uno ad esso ortogonale.
2.8. Siano #,b... dei “genuini” vettori (non pseudovettori). Quali fra le seguenti
2.4
grandezze non dipendono dalla convenzione del cavatappi (o del cacciavite, o della
a) Dimostrare che se & e È non sono paralleli, i vettori a, b, È A sono linearmente manodestra)
; lac 1, a n
indipendenti. e 54 85+‘ anoI ab; aAb;

ei

Bi
©
-

di
>

>

_
A

n
si
>

>
Ò Se é= ad + fb+ yi Ab, determinare a, 8, 7.
a > x . Lat . 4
c ) Dimostrare che tre vettori &, È, € non complanari sono linearmente indipendenti. A
° ADDISITURA* -
d) Dimostrare che tre vettori complanari sono linearmente dipendenti.

2.5. Risolvereil sistema


GiT+biy + ciz = di
famirueoi na
azt+ by + caz = dg
considerando (a1,2,03) come le componenti (rispetto ad una terna î,3,k} di un
vettore &, (0,,5,,53) come le componenti di un vettore b, e analogamente per i
coefficienti c; e d;: mostrare cheil sistema può essereriscritto nella forma
cd +yb+e0=d
e discutere in dettaglio il problema dell’esistenza delle soluzioni e della loro eventuale
unicità considerandoi casi in cui i vettori &, è, È non sono camplanari, sono complanari
ma non tutti paralleli fra di loro, sono paralleli fra di loro.

2.6 Nella teoria delle interazioni fra le caricheelettriche, date n cariche g1,92:---qn
in posizioni fisse, si definisce momento di dipolo rispetto ad un punto Q

dove 7; è la posizionedi g; rispetto ad O.


a) Dimostrare che se Y°{_,= 0, 7 non dipende dalla scelta del punto O.
b) Dimostrare che se D7_, gi # 0, esiste un punto O’ tale che il momento di dipolo
rispetto ad O’ è nullo.
c) Trecariche g, g, e —g sono în posizionidistinte: determinare la posizione del punto
rispetto al quale F= 0.
-
Be ser,

Q CINEMATICA BEL PUNT® c) Scelto come orientamento della parabola quello delle # crescenti, determinare la
velocità scalare v,(#).
d) Determinare il raggio di curvatura della parabola nel suo vertice.
Gira. I primi due esercizi sono ancora problemi di geometria vettoriale. Ul 4° ri
guarda il moto parabolico: la domanda f) deve essere risolta effettuando opportune e) Determinare l'accelerazione scalare all’istante t = 0.
approssimazioni, e qui sonoutili le eguaglianze approssimate dell’esercizio 1.2. f) Sia vo = 20m/s, a = 10m/s?. Calcolare con due cifre significative lo spazio
Le domande d) degli esercizi 4 e 7 sono domande di geometria (differenziale), da risol percorso in ls a partire dall’istante £ = 2005 (nell’approssimazione richiesta la
versi con i metodi della cinematica: quella dell’esercizio 7 verrà utilizzata nell’esercizio direzione di % risulterà non essererilevante). /
9.1. 4
Nell'esercizio 12 si pone un tipico problema di calcolo numerico (numeri piccoli come 3.5 Un punto materiale sì muove nel piano (2; y) con la legge oraria }
risultato della differenza fra numeri grandi) ed è istruttivo che vengano risolti indivi- 2(t) = at? + Bi, (yu) = a-Bt (a>0, 8>0). TE
duando l'opportuna approssimazione suggerita dal problemafisico (approssimazionedi
una curva con una retta ...). a) Determinareia velocità e l’accelerazione del punto materiale.
Lo studente potrebbe essere tentato di risolvere l'ultimo esercizio (riguardante l'acce- b) Determinarela traiettoria (forma e posizione).
lerazione nel moto su una circonferenza) in modo formale mediante l’uso del calcolo
differenziale: non è necessario e se ne sconsiglia l’uso. G Si consideri ia legge oraria
e I sen(bo sen ad
3.1 Due punti P; e P, hannorispettivamentele leggi orarie y —lcos(0, sen at) (a, 89 > 0).
FO) > tt Pt ) Determinare la traiettoria e dare una descrizione del moto.
a) Esprimerein forma vettoriale la condizione perchéle duefraiettorigsi intersechino. A Dimostrare che il moto è periodico e determinare il periodo T.
b) Esprimere in forma vettoriale la condizione perché P, e P; si incontrino. Deter- _24Determinare la velocità scalare vs(t) e la velocità angolare w(t).
minare l’istante in cui avviene l’incontro.
A Determinarel'accelerazione @(t) e dire in quali punti della traiettoria 4 è esclu-
3.2 Si considerila leggeoraria - sivamente centripeta o esclusivamente tangenziale.

r=asenlutt+eoi), y=bsen(wt+ po), 2= csenflwt+ 93). 3.7 Si considerila legge oraria


Dimostrare cheil motosi svolge su un piano contenentel'origine, mostrando che f(t), vt r=qacosunt, y=bsenwst
può essere espresso come combinazione lineare di due vettori.
e sì supponga (per ora) w, =ws =w (moto armonico nel piano).
3.3. Stabilire quale o quali delle seguenti affermazioni sonovere, e per quella/e falsa/e A Determinare la traiettoria ed il periodo del moto.
dare un controesempio.
A Determinare la velocità scalare e cercate di individuare (senza l’uso delle derivate)
a) Sela legge oraria F(t) è periodica con periodo T: (t+7)= F(t) Vi, anche st) i punti della traiettoria in cui essa è massima o minima.
e &(t) sono periodiche con lo stesso periodo. ji; .
9Determinare l'accelerazione &(t} e mostrare che è semprediretta verso il centro
b) Se #(t) è periodica con periodo T: #t+T)= ft) vi, anche #(t) è periodica i simmetria della traiettoria.
- con lo stesso periodo.
Sia a > b; determinare il raggio di curvatura dell’ellisse in un suo vertice (x =
c) Ogni moto periodico su una retta è un moto armonico. a, y=0) e mostrare che la posizione del centro del cerchio osculatore si ‘trova fra
1, il centro dell’ellisse ed il fuoco più vicino al vertice.
3.4 Si considerila legge oraria Ft) = fm + at + gie.
Si supponga ora wi # wa.
a) Dimostrare che la traiettoria è una parabola.
e) Stabilire per quali valori di w, e di w2 il moto è periodico e determinarne il
b) Determinarela posizione F, del vertice della parabolae l'istante t in cui il punto periodo.
passa per esso.

Qd
wa LÌ

rai
Re 2 xt
UO = ——
R R

L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Cinematica del punto

una sferetta 3.14 Unosciatore scende lungo una pistarettilinea che nel
3.8 All'istante £ = 0 dalla quota silascia cadere {velocità iniziale nulla)
velocità vo diretta verso il primotratto ha pendenza a (piano inclinato con inclinazione
metallica e all'istante £ = 7 se ne lancia una seconda con
di arrivare al suolo, quali sono i valori @), e ad un certo punto cambia la pendenza da a a f > a.
basso. Se le sferette devono incontrarsi prima
° Assumiamo che quando lo sciatore arriva nel punto in cui
possibili di vg?
cambia la pendenza possa modificare la direzione della velo-
cadere una pallina che,
3.9 Dalla torre di Pisa (altezza A = 56m) viene lasciata cità, ma non il suo modulo, in modo da procedere scivolando
a elastica mente (cioè la sua velocità si inverte). Nell’istante sulla pista oppureeffettuando un salto staccandosi dalla pista in direzione opportuna.
arrivata in fondo, rimbalz
o dalla sommit à della torre viene lasciata cadere una seconda pallina. Si
del rimbalz a) Verificare che, qualunque sia la strategia adottata, il modulo della velocità dello
trascura l'attrito dell’aria. sciatore dipende solo dalla quota.
due palline si incontrano
a) Facendoesclusivamente appello all’intuizione, dire se le b} Utilizzare (eventualmente)il risultato precedente per stabilire quale strategia deve.
altezza dal suolo maggior e, minore o uguale di h/2.
ad una adottare lo sciatore per arrivare prima al traguardo (posto oltre la massimagittata
due palline
b) Calcolare l'altezza dal suolo del punto di incontro e la velocità delle dei salti).
quando si incontrano.
8.15. Su una circonferenza di raggio A un punto materiale parte da fermo e con acce-
un'altezza h = 2m dal suolo, e
—P 3.10 Unapallina di gomma vienelasciata cadere da lerazione scalare costante raggiunge la velocità vo dopo un giro, dopodiché la velocità
si riduce di un fattore r = 0.8.
ad ogni rimbalzo il modulo della sua velocità resta costante.
sono necessari perché l’al- Determinare l’accelerazione a(t).
a) Se trascuriamo la resistenza dell’aria, quanti rimbalzi
spazio — tempo,
tezza raggiunta divenga inferiore a lcem? Si disegnino i grafici 3.16 Un punto materiale P si muove su una circonferenza. L’accelerazione è è un
fino all'istan te del terzo arrivo al suolo.
velocità — tempo e accelerazione - tempo vettore di modulo costante che forma con la tangente alla circonferenza nel punto
ando? occupato da P un angolo costante a.
b) Dopo6s la pallina sarà ferma o starà ancora rimbalz
Dire quale o quali dei seguenti casi sono possibili:
o consiste nel cercare di
3.11 Una possibile variante dello sport del tiro al piattell i)a=0; ii) a = 45°; ili) a = 90°.
cadere da una altezza È proprione ll'istante in cui
colpire un oggetto che viene lasciato
dalla canna del fucile. Se d è la distanza tra la bocca del fucile e la 3.17 Un punto materiale P si sta muovendo su una circonferenza. Ad uncertoistante
il proiettile esce
angolo deve formare la canna del È l'accelerazione @ forma con la tangente alla circonferenza nel punto occupato da P
posizione iniziale dell'oggetto da colpire, dire quale
fucile con l'orizzontale (angolo di puntamento). un angolo a.
Dire quale o quali dei seguenti casi sono possibili:
3.12 Un mortaio è posto a una distanza d = 800m da i)a=0; i)a=45% ili)ao=90°.
una scarpata alta & = 10.5 m e spara proiettili con velocità
_ 3.18 Un punto materiale è vincolato a muoversi su unacirconferenza. È possibile un
v= 300m/s.
moto, sulla circonferenza o parte di essa, tale che il vettore accelerazione & è costante
posti al di tà di
a) Qual è la distanza minima dalla scarpata oltre la quale oggetti e non nullo?
essa possono essere colpiti? Le
in tale punto?
b) Qual è la massimaaltezza raggiunta dal proiettile e la sua velocità
un piano
3.13 L’accelerazione di un corpo che scivola in assenza di attriti lungo
inclinato di angolo (acuto) a rispetto all’orizzontale è a = gsena.
di raggio R, disposta
Un punto materiale si trova nel punto più alto di una circonferenza
in un piano verticale.
sulla conget-
a) Prima di calcolarlo ,surestàdispssti iicorimmettete na'erdasa:cifreò
una corda della
tura che il tempo che impiega il punto materiale a percorrere
all'aume ntare della lunghezza
circonferenza aumenti, diminuisca o resti costante
1(0<1<2) della corda?

b) Calcolare detto tempo.

al
e
4. LE EQUAZIONI DEL MOTO 5. DINAMICA DEL PUNTO NON VINCOLATO

Nota. Il 2° esercizio può essere considerato come un problema di cinematica, tuttavia


ia 4 10 Le Nota. Il 3° esercizio è quasi una ripetizione del 2°: assumerà un particolare signifi-
è più significativ o rispondere alla domanda b) utilizzando , come per il 1° esercizio,
cato nello studio del moto radiale per le orbite quasi circolari nel moto kepleriano.
Punicità della soluzione del problema dinamico, note le condizioni iniziali. L'esercizio 8 è praticamente uguale all’esercizio 3.2: ora si proponedi risolverlo utiliz-
zando le proprietà del momento angolare.
4.1 Laleggeoraria di un punto P soggetto ad una opportuna forza F(7, 5) è tale che
per un certo to si ha
5.1 Al pavimentoe alsoffitto di una stanza di altezza L sono attaccate in posizione
F(to +T)= Fito), #(t0-+T) = (to). verticale e allineate due molle identiche, ciascuna di costante elastica & e lunghezza di
Direse il moto è periodico ( Ft+T)= ft) vi). riposo fp. Una massa m è saldata agli estremiliberi di entrambe le molle.
di 45°
4.2 Unapalla viene lanciata dal pavimento con velocità iniziale dp inclinata a) Se la=£/2+A, A>Q0,e€ inizialmente la massa m si trova a distanza d = L/2
rispetto alla verticale, verso un muro distante d dalia posizione di lancio. dal pavimento, determinare la sua leggeoraria.
tornare sul
a) Determinare la condizione su d affinché la palla urti il muro primadiri b) Dire come cambia la risposta alla domanda precedente se ora lo = L/2— A.
pavimento.
5.2 Un punto materiale in una dimensione (asse 1) è soggetto alla forza
e priz-
b) Supposto chela palia urti il muro, e che nell’urto si inverta la component
velocità e resti invariata quella verticale (urto elastico), determinar e F.=ar-br" a,b>0
zontale della
if
il punto (rispetto alla posizione di lancio) in cui la palla ritorna sul pavimento, a) Fare un grafico di F, e determinarele posizioni di equilibrio. Dire quali sono di
tempo trascorso dal lancio e la quota massima raggiunta. equilibrio stabile.
è fo e la
4.3 La legge oraria di una particella di massa m la cui posizione iniziale b) Calcolare la frequenza delle piccole oscillazioni (armoniche} attorno alla/e posi
do, è sm ui 3 zione/i di equilibrio stabile.
velocità iniziale D. DOTE dia
U c) Dire rispetto a quale/i lunghezza/e le oscillazioni devono essere piccole per potere
r(t) = 7 coswt + 7 senwi
essere considerate approssimativamente armoniche.
Determinarela forza F a cui è soggettala particella.
5.3 Un punto materiale di massa m si muovesulla semiretta r > 0 soggetta alla forza
4.4 Un punto materiale P di massa m è soggetto ad una forza F la cuì espressione b
in coordinate polari r,@,z è F=-i44 (a> 0, b> 0).
Tr Fr .
Fg=-kr9 k>0 a) Per quale valore di r > 0 si ha equilibrio? Mosirare che tate equilibrio è stabile.
{ F. = kr (0° — 922/16) (1)
F,=0. b) Qual è il periodo delle piccole oscillazioni intorno alla posizione d’equilibrio?
a) Determinare le costanti A e a in modo che 5.4 Una molla di massatrascurabile, costante elastica £ e una certa
r(t)=R (costante) lunghezza di riposo (lo), è disposta verticalmente e fissata al pavi-
01) = Asenat (2) mento. Sull’estremo libero viene lasciata cadere da altezza & una
z(t)}=0 massa m.
sia una possibile legge oraria per il punto P. a) Determinarela legge oraria della massa m finché è a contatto con
moto
Si suppongaora di non conoscerela legge oraria (2), madi sapere soltanto che il la molla.
si svolge su un arco di circonfere nza (con centro nell'origine ), con legge oraria regolare.
b) Calcolare la massima compressione della molla.
Usando solo questa informazionee la leggediforza (1),
5.5 Un punto materiale di massa m = 1kg si muove per effetto di una forza elastica
b) determinare gli estremiangolaridella traiettoria, i puntidella traiettoria in cui la
P = -kF, dove la costante k= 1N/m.
velocità è nulla e quelli (o quello) in cui è massimae calcolarla.
Si suppongache, per t = 0, f = (0,4,0) m. Determinareia legge oraria del moto e la
e) Dimostrare che il moto è periodico. massima e la minima distanza dall’origine raggiunte dal punto durante il moto

11
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica del punto non vincolato

5.11 Calcolare il modulo del momento angolarerispetto al centro della Terra di un


a) se il punto parte da fermo;
satellite geostazionario di massa m = 10° kg.
b) se ha unavelocità iniziale diretta lungo Passe y pari a 3 m/s;
5.12 Unsegnale radio lanciato dalla Terra impiega 2.5 a ritornare sulla Terra dopo
c) se la velocità iniziale è diretta lungo l’asse 2 ed è pari a 5 m/s. essere rimbalzato sulla Luna.
d) Quale deve essere la velocità iniziale perché la traiettoria sia circolare? Calcolare il periodo di rivoluzione della Luna attorno alla Terra. (Il raggio terrestre è
di 6.4 x 105 m, e quello della Luna è di 1.7 x 10° m).
5.6 Data una particella P di mass m,
5.13 A seguito di un urto con un meteorite, un satellite artificiale in orbita circolare
ne O delle
a) calcolare il momento angolare Îo la velocità areolare (rispettoall’origi di raggio R = 42 x 103 km,viene completamente fermato e inizia a cadere in verticale
coordinate) se P si muove con velocità costante 7 sulla retta ar +by+c=0in sulla Terra.
verso antiorario rispetto all’asse 2.
a) Calcolare il tempo che impiega a coprire i primi 1000 chilometri di caduta, nel-
Calcolare il momento angolare La se P hale seguentileggi orarie: l’approssimazione in cui (in questi primi 1000 chilometri) si considera costante
b) r= Rcoswut +20, y=Rsenwi, 2=0; Q=0. l’accelerazione.
N.B. Siutilizzino solo i seguenti dati: Rr = 6.4 x 10% km, e g = 9.8m/s?.
x:
c) Legge oraria di un punto su una ruota di raggio A che rotola sull’asse
b) Stimare l’errore percentuale sul tempo ? di caduta commesso per aver supposto
5=-Rwt+Rcoswt, y=R+Rsenwt, z=0
costante l'accelerazione.
prendendo camepolo f2 îl centro C della ruota.
y= Rsenwt, z=ut; IQ=0. _ 5.14 Trascurando la presenza dell’aria, qual è la massima velocità tangente alla su-
d) r=Rcoswt,
1 Si calcoli anche L? e si descriva qualitativamenteil moto del vettore L{t). perficie della Terra che può avere un proiettile perché descriva unatraiettoria circolare
i prossimaalla superficie terrestre? (Questa è anche la velocità disatelliti di bassa quota
m
5.7 Si consideri la seguente legge oraria di una particella P di massa in orbita circolare).

rli) = acoswt y(t) =bsenwt z=0 5.15 La Terra descrive attorno al sole un'orbita praticamentecircolare di raggio ar =
. L
(equazioni parametriche di un'ellisse). 1.5 x 108km £f 10.4. (U.A.: unità astronomica) con un periodo orbitale di 1 anno
ll'origi ne delle coordinat e) ed utilizzar e
Calcolare il momento angolare di P (rispettoa (Torb = 3.15 x 107 s).
il risultato per calcolare l’area dell’ellisse. a) Calcolare la velocità orbitale vr della Terra.
5.8 Si consideri la legge oraria b) Sapendo inoltre che il raggio della Terra è Ar = 6.4 x 10%km e g = 9.8m/6},
calcolare il rapporto fra la massa del Sole e quella della Terra.
r(t) = acoswt y(6) =bcoslwt +4) (6) = ecostwi + x).
è piana. 5.16 Cisi propone di stimare il numero di stelle che costituisce la nostra Galassia,
a) Calcolare il momento angolare Lo e dimostrare chela traiettoria
facendo uso esclusivamente delle seguenti informazioni:
in un
b) Dati a,b,c # 0, determinare per quali valori-di #,x la traiettoria degenera 1) la Terra ruota attorno al Sole su un'orbita (quasi) circolare di raggio R = 1UA
segmento.
(unità astronomica) = 1.5 x 108 km, con un periodo 7 = 3 x 107 s;
5.9 Siconsiderila legge oraria ti) il Sole ruota attorno al centro della Galassia su un'orbita (suppostacircolare) di
1. raggio D = 2 x 10° UA ad una velocità v; = 250km/s.
Ft) = Fo + dot + 38°. Siccomeil Sole si trova alla periferia della Galassia, si faccia l’ipotesi che (prati-
camente) tutta la materia che costituisce la Galassia si trovi a distanza dal centro
Verificare che 02/2 — g-# è una costante del moto. ©
minore di quella del Sole, sicché (se si suppone che sia distribuita con simmetria
e può essere sferica) può essere considerata tutta concentrata nel centro della Galassia.
5.10 La costante G che comparenella legge di gravitazione universal
misuratain laboratorioe si ottiene il valore G = 6.7 x 10-!! Nm?/kg?. Il raggio della a) Determinareil rapporto Mc/Ms fra la massa della Galassia e quella del Sole.
Sapendo
Terra fu misurato da Eratostene ed oggi è noto essere Rr = 6.4 x 109m.
un corpo di massa m una forza È = mg, con g = 9.8m/s?, b) Se si suppone che le stelle della Galassia abbiano in media una massa uguale a
che la Terra esercita su
quella del Sole, stimare la distanza (media) fra le stelle.
determinare la massa della Terra.

12 13
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Mo
5.17 Una sferetta di massa m si muove in un mezzo viscoso soggettaalla forza viscosa 6. DINAMICA TRASLAZIONALE DI SISTEMI NON VINCOLATI

PE) =-39
alla forza costante fj = md. Nota. L'ultimo esercizio, pur non presentando — nel modo in cui viene formulato —
a) Determinare la legge oraria del moto se la sferetta parte da ferma. particolari difficoltà concettuali, è abbastanza laborioso e richiede una certa esperienza
di calcolo che generalmente lo studente non ha ancora: tuttavia esso viene proposto
b) Determinare d(t) se la sferetta parte con velocità o orizzontale (7 1 3). per l’importanza dell'argomento che tratta — oscillatori accoppiati e fenomeno dei bat-
c) Determinare (sempre nel caso dg L Fi) l’asintotodella traiettoria. timenti — e lo studente è invitato comunque a tentarne la soluzione, anche con l’ausilio
di quella proposta.
MQ. 18 Una sferetta (massa m) si muove in un mezzo viscoso che esercita sulla sferetta
la forza
Se Una molla di costante elastica £ viene tirata con una forza F ad un estremo e
F(=-9- sod (m8>0)
con una forza opposta all’altro estremo.
ed è inoltre soggetta ad una forza costante hh
a) Di quanto si allunga la molla?
della sferetta nel
a) Dando per scontato che esiste, determinare la velocità limite
La molla viene tagliata in due parti uguali.
Mezzo.

b) Quale condizione su È;,-1, é deve essere soddisfatta perché la velocità


limite sia b) Quant'è la costante elastica di mezza molla?
a quella dovuta ad una forza viscosa —79?
approssimativamente uguale Le due mezze molle vengono saldate insieme “in parallelo” (v. figura).
c) | Determinarela costante elastica della nuova molla. S

Na Aidueestremi di una molla di costante elastica &, massa trascurabile e lunghezza


a riposo Îp. sono attaccate due masse, mi=m e m>=3m.

a) Determinare il periodo delle oscillazioni del sistema.

b) Se inizialmente le masse sono ferme e la molla è compressa di una quantità


& (5 < lo), determinare la legge oraria del moto relativo (21 — 22} e l'ampiezza di
oscillazione di ciascuna massa.

sE Due masse “puntiformi” mj e ms sono soggette alla reciproca interazione gravi-


tazionale.

a) Se durante il moto la distanza r fra di esse resta inalterata, determinare il periodo


del moto relativo.
b) Determinare,nelriferimento (inerziale) in cui il centro di massa è fermo, traiettoria
e velocità di ciascuna massa.

Mm Su un piano orizzontale liscio (cioè che nonesercita forze orizzontali sul sistema)
due blocchi di masse mi = 10kg e mo = 1kg sono collegati da una molla di costante
elastica £ = 500N/m e massa trascurabile. Una forza orizzontale #° = 100N tira il
blocco 1, edil sistema si muove senza oscillare.

a) Determinare l'allungamento della molla.


b) Seinvece la forza F spinge il blocco 2, determinare la compressione della molla.

14 15
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Dinamica traslazionale di sistemi non vincolati

3° Il sistema in figura è costituito da una molla appesa al soffitto di d) A partire dalla conoscenza delle due soluzioni (1) e (2), nelle quali —
si noti -
lunghezza a riposo Î1 e costante elastica £;, una massa Af1, una molla A, B, 1, 9» sonocostanti arbitrarie, scrivere la soluzione generale delle
equazioni
di lunghezza a ripose Î2 e costante elastica k», ed una massa Mo. del moto.
Mi
a) Determinare le distanze delle due masse dal soffitto quando il ! All'istante f = 0 la massa 1 è ferma nella posizione di equilibrio xÎ, mentre
la massa 2
sistema è in equilibrio. vi è ferma a distanza 2d dalla sua posizione di equilibrio zi.
a
b) Con il sistema in equilibrio, la molla superiore viene sganciata (delicatamente) e) Determinarela legge oraria delle due masse.
dalla massa Mi. Determinare, durante la caduta delle due masse, la legge oraria
1) Se & «& ko, il moto delle due masse manifestail fenomeno dei battiment
del moto relativo (22 — 21) delle due masse. i: per
metterlo în evidenzasi riscriva la soluzione determinata sopra mediante
l’uso delle
Ora il sistema è nuovamente integro e appesoal soffitto. formule di Prostaferesi, e si interpretiil risultato.
c) Scrivere le equazioni del moto per le due masse e dimostrare che non è possibile
un moto del sistema in cui la distanza fra le due masseresta inalterata.

Una molla (reale) di massa M e costante elastica & può essere con-
siderata come un sisiema costituito da N masse identiche puntiformi
m = M/N collegate fra loro da N molle identiche di costante elastica
k' = Nk,nel limite N + co. Per semplicità supponiamo che le N molle
abbiano lunghezza a riposo nulla.
L’estremolibero della prima molla è agganciato al soffitto.
a) Determinare,per N finito, la lunghezza totale del sistema appeso (all'equilibrio).
b) Determinare la lunghezza totale del sistema appeso se l’estremo inferiore viene
tirato verso il basso da una forza F. Qual è la forza che il gancio al soffitto
esercita sulla molla?
c) Determinare ora l’allungamento della molla appesa con e senza la forza F, nel
limite N + co. 1.

6.7 Il sistema in figura consiste di due oscillatori ar-


monici (mi ,k1), (m2,2), accoppiati da una molla di
costante elastica £ e lunghezza a riposo l. Le lunghezze
a riposo delle molle di sinistra e di destra sono rispetti
vamente l; e {2, e la distanzafra le due pareti è L.
a) Scrivere l’espressione delle forze Fi e F, che agiscono sulle due masse in posizioni
generiche r1 e ro.
b) Nel caso particolare ki = ks = ko; li = ‘2 = lo, determinarele posizioni di
- equilibrio 2? e 22 delle due masse.
S c) Sempre nel caso particolare detto sopra, ed inoltre supposto mi = m3 = m,
determinare w) e w7 affinché le seguenti siano soluzioni delle equazioni del moto:
. 1(1)-20= Ac t+e1) . (1) — 22 = Bcos(wst + go)
e 0 (IOnn,
(conviene riscrivere le equazioni del moto in termini delle variabili £, = x1 — £î,
E2=52- 29).

16 17
Dinamica in presenza divincoli

T. DINAMICA IN PRESENZA DI VINCOLI 7.5 Due oggetti di uguale massa Mi =M2 = 1kg sono attaccati agli estremi di
una molla di massa trascurabile, costante elastica & = 10° N/m e lunghezzadi riposo
lo = 0.2m.
delle rea-
Nota. Gli esercizi di questo capitolo riguardano situazioni in cui il calcolo Il sistema (masse + molia) viene appesoal piatto di una bilancia.
— è un aspetto rilevante del problema ,
zioni vincolari — 0 per Jo meno del loro segno
stabilire se il moto ipotizzat o è compatibi le con i vincoli, o le a) Calcolare la distanza fra le due masse in condizioni di equilibrio.
in quanto permette di
modalità del moto stesso. b) Cosasi legge sulla scala della bilancia? (La bilancia è tarata in kg-peso).

La massainferiore Mi)vienetirata verso il basso di $ = 0.2 m a partire dalla posizione


7.4 Un punto materiale
di equilibrio calcolata in a), e quindi lasciata con velocità nulla. Supposto che gli

dr
a) può risalire, almeno per un certo tratto, un piano incli- spostamenti del piatto della bilancia a cui tutto il sistema è appeso siano completamente
nato liscio mantenendosi a contatto con la sua superficie trascurabili (bilancia molto rigida),
inferiore, se parte con opportuna velocità do parallela
alla linea di massima pendenza del piano inclinato? c) determinare ia legge oraria del moto della massa Mi}.
di un cilindro
b) Puòrisalire lungo una circonferenza sulla superficie interna (liscia) d) Determinarela legge oraria P(t) di ciò chesi legge sulla scala della bilancia, ed il
di raggio £ con asse orizzontale? massimo e minimo valore di P(t).
opportuna velocità
7.2 Inquale(o quali) dei seguenti casi un punto materiale, con una 7.6 È data una molladi costanteelastica k e lunghezza diriposo lo,
da determina rsi, può compiere un moto orizzonta le
ai cui estremi sono saldate due masse Mi; e M2. Il tutto è disposto
aperto
a) a contatto con la superficie interna (liscia) di un conodi (semi)apertura a verticalmente con la massa inferiore (M:) appoggiata al pavimento.
verso l’alto, a distanza d dal vertice; La molla viene compressa di una lunghezza é a partire dalla posizione
"3
Si
ertura a aperto
b) a contatto con la superficie esterna (liscia) di un cono di (semi)ap di equilibrio del sistema (in posizione verticale). Tutti gli attriti sono Mo E

verso il basso; trascurabili.


prece- La molia viene sbloccata.
c) a contatto con la superficie interna (liscia) dello stesso cono della domanda
dente. a) Supposto é sufficientemente grande da permettereil distacco dal suolo, determi-
nare la posizione della massa superiore (M1) nel momento in cui quella inferiore
H punto materiale è ora attaccato ad un estremo di unasbarretta di
si distacca dal pavimento.
massa trascurabile e lunghezza !. La sospensionedella sbarretta (priva
7
di attriti) gli permette movimentisia in orizzontale che in verticale. b) Determinareil limite inferiore Smin dei valori di é per i quali si ha il distacco.
d) È possibile (per una opportuna velocità angolare della sbarretta) I
I c) Determinare il periodo di oscillazione della distanza fra le due masse dopoil di-
un moto in cui la sbarretta si mantiene inclinata di un angolo stacco dal suolo.
acuto a rispetto alla verticale verso l'alto?

7.3 Un punto materiale può muoversi sulla superficie interna di un cilindro a base 7.7 Una massa “puntiforme” m può muoversi soggetta alla forza gravitazionale do-
. . vuta ad una sfera fissa, liscia (e omogenea) di massa M e raggio R. L’attrazione
circolare di raggio gp, con l’asse verticale.
orizzontal e e tangente alla superficie gravitazionale esercitata dalla sfera è uguale a quella di un punto materiale di massa
Il punto materiale parte con velocità iniziale #
_ o. . posto nelcentro della sfera (teorema di Gauss).
del cilindro.
are la legge oraria del moto (conviene usare coordinat e cilindrich e) e dire se La massa m si trova inizialmente sulla superficie della sfera con velocità UV, tangente
Determin
alla superficie della sfera.
il punto resta sempre a contatto con la superficie delcilindro.
la superficie a) Se il moto della massa m si svolge sempre sulla superficie della sfera, determinare
7.4 Un blocchetto di massa m scivola con accelerazione gsena lungo
ale)
inclinata (inclinazione @) di un cuneo di massa M appoggiato sul piatto (orizzont
la traiettoria e la legge oraria del moto.
di una bilancia. Il cuneo viene tenuto fermo. b) Determinarela reazione N esercitata dalla sfera sulla massa m e il massimo valore
a) Dire cosa segnala bilancia. 7 che può avere vg perché la massa m durante il suo moto non si distacchi dalla
tenerlo fermo. superficie della sfera.
b) Calcolare la forza (orizzontale) che occorreesercitare sul cuneo per

18 19
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

di una
7.8 Unpiccolo oggetto di massa m viene appoggiato sulla superficie esterna 8. LAVORO ED ENERGIA
statico fra la sfera e l’oggetto è
sfera scabra di raggio R. Il coefficiente di attrito
sg = 0.5. .
Nota. L'esercizio 2 non ha nulla a che fare né con il lavoro né con l'energia: serve
Qual è la massima distanza dal polo superiore della sfera a cui posso mettere la massa
m in modoche cessa non cada? solo di preparazione alla domanda c) dell’esercizio successivo.

7.9 Un cilindro cavo diraggio (interno) r viene mantenuto in 8.1 Uncorpo di massa m scivola, partendo da fermo, su un pianoinclinatoliscio per
rotazione con velocità angolare w attorno al proprio asse dispo un tratto di lunghezza L e poi scabro concoefliciente di attrito dinamico pg.
sto orizzontalmente. Sulla superficie interna c'è appoggiato un
piccolo oggetto che ruota insieme al cilindro. a) Msquale: cond Ù :soddiefarel'inclinazione a«del piano perché il corpo dopo
un certo temposia fermo?
a) Ammesso chefrailcilindro e l’oggettoci sia sufficiente attrito 7.
(statico), qualè il minimo valore wy che può avere w perché l'oggetto ruoti insieme b) Supposta soddisfatta la condizione su @ perché il corpo si fermi, determinare,
al cilindro, senza cadere? mediante il teorema delle forze vive, la distanza percorsa dal corpo sul piano
inclinato.
b) Sew > we, determinare o il minimovalore che può avere il coefficiente 4, diattrito
statico fra l'oggetto edilcilindro perché l’oggetto possa ruotare insiene al cilindro, 8.2 Il rilevamento del traffico su un’autostrada mostra che le vetture viaggiano alla
oppure un valore “di sicurezza” per jty (cioè maggiore del minimo). velocità v e che la densità di vetture (numero di vetture per unità di lunghezza), è n.
Quant'è il numero v di vetture che passano nell'unità di tempo per un casello auto
è attaccata
7.10 Nel punto di mezzo di una fune omogenea di lunghezza L e massa m stradale munito di Telepass (le macchine passano e nonsi fermano)?
una massa M. La fune è appesa al soffitto. . Effettuare il calcolo numerico (vetture al minuto) per v = 120km/h, n = 10/km.
Calcolare la tensione nei vari punti delia fune.

w-v_—_—_0_0_0@
8.3 Dentro unaspira circolare conduttrice di raggio A gli elettroni di conduzione (cioè
di
7.11 Due punti materiali entrambi di massa m sono attaccati ad uno stesso filo quelli non legati agli atomi) sono soggetti ad una forza tangente alla spira di modulo
uno ad un estremo, l’altro a metà delfilo. La massa posta a metàdelfil o
lunghezza f, costante F = eE (ecarica dell’elettrone, E campo elettrico dovuto ad un generatore).
w
ruota in un piano orizzontale attornoall’estremolibero delfilo con velocità angolare L'effetto degli urti degli elettroni con gli atomi(o congli ioni) che costituisconola spira
costante. può essere schematizzato come una forza viscosa Fisc = -y? agente sugli elettroni.
a) Dimostrare che le due masse ruotanoallineate con il centro di rotazione. a) Sapendochegli elettroni si muovono {in media) con velocità costante, determinare
b) Calcolare la tensione del filo a monte e a valle della massa posta a metà delfilo. il lavoro fatto dalla forza viscosa su un elettrone in un giro.

-—
b) Calcolare la potenza sviluppata dalla forza /F su un elettrone.
7.12 Lo stesso sistema del problema precedente, ma ora il filo è appeso al soffitto:
dimostrare che il sistema non puòoscillare con le due masse che restano allineate con c) Sapendo che F = eE = 10-22 N,chela potenza sviluppata dalla forza F su tutti
il punto di sospensione. gli elettroni (cioè la potenza dissipata per effetto Joule} è W = 1073 J/s e che

ur
la lunghezza della spira è L = 1m, determinare il numero v di elettroni che
attraversano una sezione della spira in un secondo.

8.4 Schematizziamo una pila come una regione (limitata) dello spazio in cuigli elet-


troni sono soggetti ad una forza costante (diretta dal polo positivo a quello negativo).
Fuori dalla pila F è nulla.
Dire se è una forza conservativa.

ws
8.5 Nella regione di spazio compresa fra i due piani r = 0 e x = d è presente una
forza costante F che forma un angolo @ con i due piani. Per r <0er>diaforzaè
nulla.
Dire se È è unaforza conservativa i) per tutti i valori di a, ii) per nessun valore di a,

_—
iii) per qualche valoredi a.

21

n
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Lavoro ed energia

8.6 Si consideri il campodi forza 8.10 Duecariche puntiformi uguali ciascuna di massa m sono inizialmente ferme a
distanza D. La forza fra le due cariche è repulsiva e vale g*/r? (r è la loro distanza).
F= ky, Fy=-kx, F:=0. Ricordando che un sistema isolato di due particelle è equivalente ad una particella (di
a) Calcolare il lavoro di F dal punto P; : (21,1,0) al punto Ps : (12,40,0) lungo i massa uguale alla massa ridotta) in un campo diforze esterno, calcolare le velocità
percorsi i) (cy) + (cam) + (282), e #) (com) è (cn) > (cant). delle due particelle quando si sono allontanate a distanzainfinita.

b) Determinare la componente radiale F, e angolare F, di È in coordinate polari 8.11 Due corpisferici di masse re; e ma € raggi R;, Ra, soggetti solo alla reciproca
0,02 e calcolareil lavoro di F lungo una circonferenza di raggio go avente l’asse interazione gravitazionale, che è la stessa di quella di due punti materiali con le stesse
z come asse. masse dei due corpi e situati nei rispettivi centri, ad un certo istante sono fermi, e la
distanza fra i loro centri è D.
8.7 Si consideriil campodiforza F(z,y,2):
a) Calcolarela velocità relativa nel momentodella collisione.
F.= ky, Fy=ke, F.=0.
b) Utilizzare la conservazione della quantità di moto per calcolare le velocità v1 e 02
a) Calcolareil lavoro di F lungo qualsiasi circuito quadrato coni lati paralleli agli delle due masse nel momento della collisione.
assi coordinati.
sa Dueoggetti di uguale massa m si vengono incontro con velocità uguali ed opposte
b) Calcolareil lavoro di F lungoil segmento diestremi Pi: (r1,y1, 21); Pa: (22 va, za).
v, = v2 = o lungo un binario orizzontale privo di attrito. Ad una delle masse è
e) F è un campo di forza conservativo. Determinare il potenziale U(c,y,3) e le attaccata una molla di costante elastica È, parallela al binario e in direzione della
superfici equipotenziali U(2,y, 2) = costante. seconda massa.

8.8 Una particella di massa m è attaccata all’estremo inferiore di una molla di co- a) Calcolare la massima compressione della molla quando fe due masse si incontrano.
stante elastica £ appesaalsoffitto. A partire dalla posizionedi equilibrio della particella b) Per quanto tempo la seconda massaresta a contatto con la molla?
(in presenza della gravità), mediante una opportuna forza F' la particella viene spostata
in verticale di una quantità $ (5 > 0 se versoil basso). Calcolareil lavoro fatto dalla c) Calcolare la massima compressione della molia e la velocità delle due masse nel
momento della massima compressione, se le velocità iniziali sono vi = 0, vr = 2g.
forza È.

i 8.9 Un blocchetto di massa M può scivolare senza attrito su un pianoliscio, inclinato 8.13 Un piccolo oggetto di massa m può muoversi senza attrito sulla superficie esterna
di un angolo a conl’orizzontale. di una sfera di raggio £, sotto l’azione della forza peso mg. Se la massa m all'istante
1° caso: t=0 si trova sul punto più alta della sfera e parte con velocità orizzontale 7,
Sul piano orizzontale raccordato al piano inclinato è a) qual il valore massimo che può avere vo se vogliamoche essa non si stacchi subìto
fissata una molla di costante elastica k {e massa tra- dalla superficie?
scurabile) (figura 8.9a). D
b) In quale posizione la massasi stacca dalla superficie se parte con velocità piccolis-
Il blocchetto parte da fermo a una distanza D, misu
fig 8.02 sima?
‘ rata lungoil piano, dalla fine del piano inclinato.
8.14 Un pendolo di massa m e lunghezza | appesoal soffitto , x
° a) Calcolare la massima compressione della molla.
di un contenitore di massa M compie oscillazioni fra 9 = 7/2 T iF
b) Determinare la posizione in cui m si stacca dalla molla e l'altezza raggiunta sul e@=-r/2. tai
7è *
vj | pianoinclinato (quando torna indietro).
a) Calcolareil vettore accelerazione & della massa m quando ]
| i 2° caso: 9= 47/2 e quando 6=0.
La stessa molla è ora fissata nella parte inferiore del piano
D Il contenitore è fisso sopra il piatto di una bilancia.
3 inclinato (figura 8.9b).
| Il blocchetto parte a una distanza D dall’estremolibero della b) Quanto segna la bilancia quando @ = +7/2 e quando @ = 0?
molla.
8.15 Un punto materiale di massa m in una dimensione (asse x} è soggetto alla forza
c) Calcolare la massima compressione della molla. fig. 8.9b
F,=ar-ba3 a,b>0.
d) Determinarela posizione in cui m si stacca dalla molla e l'altezza raggiunta sul
piano inclinato. Supponiamocheil punto parta con velocità nulla da un certo punto xe.

3 i 22 23
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

del punto mate- 9. MOTO IN CAMPO CENTRALE


a) Determinare, in funzione di xo, la regionein cui si svolge il moto
riale.
b) Se za = 2/a/b, determinarela velocità del punto quando passa perl'origine. Nota. Gli esercizi di questo capitolo riguardano esclusivamente moti nel campo new-
di costante toniano e possonoessererisolti utilizzando direttamente le leggi di conservazione dell’e-
8.16 Unaparticella di massa m è attaccata ad un estremo di una molla nergia e del momento angolare: non è necessarioricorrere alle formule già confezionate
elastica (il cui altro estremoè fisso) e si può muovere su una guida orizzontale scabra. (e non facili da ricordare) che legano i semiassi delle orbite kepleriane con l'energia e il
rp dalla
Il coefficiente di attrito dinamico è 4. Se la massa parte da ferma a distanza momento angolare.
posizione di equilibrio, Le domandeche richiedono il calcolo di tempi (tempo di caduta, tempo per percorrere
gia to-
a) determinare, medianteil teoremadelle forze vive generalizzato (o dell'ener un'orbita...) non comportano l’uso di integrali, ma solo la 3* legge di Keplero.
moto.
tale), la posizione x1 in cui la massa inverte per la prima volta il suo
dalia posizion e di
b) Se 4, è il coefficiente diattrito statico, entro quale distanza 9.1 Unsatellite terrestre ad un certo istante si trova a distanza Rdal centro della
riposol’oscillatore può fermarsi definiti vamente? Terra, con velocità 7, ortogonale ad R1.
zzato e con l'ap- a) Noti, ed R), comesifa a sapereseil satellite sì trova al perigeo oppureall’apogeo?
c) Determinare, sempre mediante il teoremadelle forze vive generali
m, quanta
prossimazione dovutaall’incertezza della posizione finale della massa b) Per qualivalori di v) il satellite si allontanerà definitivamente dalla Terra?
strada ha percorso la massa prima di fermarsi definitiv amente.
c) Quant'è il minimolavoro che occorre fare (mediante opportuni razzi) sul satellite
circolare (di massa m) per allontanarlo definitivamente dalla Terra?
8.17 Un satellite artificiale di massa m = 10% kg sì muove su un'orbita
300km
attorno alla Terra ad una quota (distanza dalla superficie terrestre) hj = 9.2 Una massa puntiforme m può muoversi soggetta alla forza gravitazionale dovuta
kh, = 600 km.
(Rr=64x 103 km)e si vuole trasferirlo su un'orbita circolare alla quota ad unasferafissa, di massa M e raggio R (v. esercizio 7.7).
il lavoro che gli opportuni razzi devono compiere per realizzare il trasferi
Calcolare La massa m si trova inizialmente sulla superficie della sfera con velocità & tangente
mento.
alla superficie. Se 7 è il massimo valore che può avere vo perché la massa m duranteil
suo moto nonsi distacchi dalla superficie della sfera,
a) quant'è la massima distanza dal centro della sfera raggiunta dalla massa m se
vo =_#?
37

b) Facendouso delle leggi di Keplero determinareil tempo impiegato per raggiungere


detta massima distanza.
c) Se invece vp = 27, quant'è la massima distanza dal centro della sfera raggiunta
dalla massa m?

9.3 A seguito di un urto con un meteorite, un satellite geostazionario viene comple-


tamente fermato e inizia a cadere in verticale sulla Terra.
a) Calcolare (3* legge di Keplero) il tempo che impiegail satellite a cadere sulla Terra,
nell’approssimazionein cui si considera la Terra puntiforme.
b) Sapendocheil raggio della Terra è Ry = 6.4 x 103 km,calcolare la velocità v del
satellite quando arriva sulla superficie della Terra e stimare (per eccesso) l'errore
commesso nel calcolo del tempo di caduta per aver supposto la Terra puntiforme.
Si consideri orail caso in cui subito dopo l’urtoil satellite ha una velocità v, ortogonale
alla congiungente centro della Terra — satellite (cioè velocità radiale nulla).
c) Calcolare, facendo uso delle leggi di conservazione, il minimo valore che può avere
v; affinché il satellite non caschi sulla Terra.

24 25
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Moto in campo centrale

9.4 Un satellite artificiale di massa m = 10% kg si muove su un'orbita circolare alla 9.7 Nel 1986 la cometa di Halley è passata al perielio ad una distanza dal Sole di
quota h; = 300km (raggio della Terra Ar = 6.4 x 10% km), e si vuole trasferirlo su 0.59 U.A. con una velocità di 54.77 km/s.
un'orbita circolare alla quota h2 = 600km. Calcolare il periodo orbitate della cometa.
a) Calcolare la velocità del satellite sulle due orbite.
9.8 La Terra (raggio fr = 6.4 x 10*km} ha un moto di rotazione con periodo di
Per effettuare il trasferimento si procede come segue: me- un giorno siderale (x 23" 36"). Dalla cima di un grattacielo alto alcune centinaia di
diante un razzo si aumenta istantaneamente la velocità del metri postoall’equatore, viene “lasciato cadere” un grave che, nel campo gravitazionale
satellite (senza cambiarne la direzione), in modo da porlo su terrestre, descrive (prima di toccare terra) parte di una traiettoriaellittica.
un'orbita ellittica ia cui massima distanza dalla Terra sia di
600 km, quindi, quandoil satellite ha raggiunto questa di- a) Il punto di partenza del grave (la cima del grattacielo) è l’apogeo o il perigeo
stanza, si modifica nuovamente - con un secondo razzo— il dell’ellisse? L’altro vertice dell'ellisse a quale distanza dal centro della Terra si
modulo della velocità in modo da mantenerloalla distanza trova?
di 600 km. b) Quanto dovrebbe essere alto il grattacielo affinché il grave “lasciato cadere” de-
b) Calcolarela velocità delsatellite dopo l'accensione del primo razzoe il lavoro fatto scriva un’orbita circolare?
dal razzo.
c) Calcolare il lavoro fatto dal seconde razzo.
A causa di un graveerrore nel funzionamento del secondo razzo,il satellite si allontana
definitivamente dalla Terra.
d) Quant'è la (minima) variazione di velocità prodotta dal secondo razzo in questo
caso? E in corrispondenza a detta minima variazione di velocità quant'èil lavoro
fatto dal secondo razzo? È praticamente possibile (sulla base di quest'ultimo
risultato) un sì grave errore?
9.5 Nella primavera del 1997 abbiamo visto nei nostri cieli la cometa di Hale-Bopp,
che ha un periodo orbitale di 2550 anni ed è passata al perielio ad una distanza dal
Sole di 0.9 Unità Astronomiche {LU.A. = 1,5 x 10%km pari al raggio ar dell’orbita
terrestre, praticamente circolare).
a) Sapendocheil periodo orbitale della Terra è di un anno, determinare il semiassse
maggiore a e l’eccentricità e dell'orbita della cometa.
b) A che distanza dal Sole arriva all’afelio?
c) Determinare la velocità della cometa al perielio e all'afelio.
N.B. Sifaccia uso solo dei dati numerici forniti nel testo
9.6 Un piccolo errore sulla determinazione o della velocità della cometa di Hale
Bopp o della sua distanza dal Sole al perielio, possono rendere inattendibile la stima
del periodo orbitale (2550 anni) della cometa, anzi può mettere in discussioneil fatto
che la cometa in futuro sia ancoravisibile nei nostri cieli.
Supponiamo che la cometa sia passata al perielio ad una distanza dal Sole di 1U.A.
(anziché 0.9 U.A.) con unavelocità di 45 km/s (anziché 44.7km/s).
Dire se la cometa sarà in futuro ancora visibile nei nostri cieli e quant'è la velocità
minima nel suo moto.
N.B. Si faccia uso solo della conoscenza del periodo orbitale della Terra e della sua
distanza ar = 1U.A. dal Sole.

26 27
rr
Conservazione del momento angolare assiale

10. CONSERVAZIONE DEL MOMENTO ANGOLARE ASSIALE 10.3 Un punto materiale scende senza attrito lungo unapistaelicoidale di raggio
r,
inclinata di un angolo a rispettoall’orizzontale (elica a passo costante).

Nota. I primi due esercizi di questo capitolo si risolvono in modo molto simile a quelli a) Se il punto materiale parte con velocità vo, calcolare il momento angolare iniziale
del capitolo precedente: le equazioni che esprimono le leggi di conservazione hanno rispetto all’asse dell’elica e quando si è abbassato di un dislivello fi. Spiegare
la stessa struttura di quelle già incontrate; la differenza con gli esercizi del capitolo perché il momento assiale non si conserva.
precedente sta nel fatto che mentre la conservazione del momento angolare garantisce b) Determinare la forma che deve avere la pista (cioè l'equazione della traiettoria),
chele traiettorie sono piane, questo non è più vero (in generale) se si conserva solo una sempredi forma elicoidale con raggio r ma passo opportunamente variabile, perché
componente del momento angolare (momento angolare assiale). il momentoassiale sia costante duranteil moto, se la velocità iniziale # (e quindi
la partenza della pista) è orizzontale.
10.1 Upa slitta corre sulla superficie interna di un cono aperto verso l’alto, € di c) Sela pista ha la forma determinata in b), si può affermare cheil momento assiale
è
apertura 2a. La superficie è completamente priva di attrito. La slitta parte con una costante del moto (cioè che si conserva qualunque siano le condizioni iniziali)?
velocità orizzontale, ad una distanza F dal vertice del cono.
a) Quanto deve valere la velocità iniziale 7 affinché la slitta possa percorrere la pista
rimanendo su un piano orizzontale?
Supponiamo ora che la slitta parta con una velocità iniziale generica &.
b) Dire quali fra le seguenti grandezze restano costanti durante il moto della slitta:
i) l'energia cinetica; i) l'energia totale; iii) il momento angolare Lo rispetto al
vertice O del cono; iv) il momento angolare rispetto all’asse del cono.
c) Come deve essere orientata la velocità iniziale affinché durante il moto la slitta
possa passare per il vertice del cono?
Supponiamo orachelaslitta parta sempre ad una distanza 7 con velocità 7; orizzontale,
ma vw 3.
d) Facendo uso delle leggi di conservazione, scrivere l'equazione che determina la mi-
nima e la massima distanza dal vertice (rimini Yimax) che può essere raggiunta dalla
slitta. Detta equazione (di 3° grado) può essere risolta osservando che una solu-
zione è r = F; delle altre due soluzioni determinare quella fisicamente accettabile
(r> 0).
e) Stabilire, a seconda che vi; 2 7, quale delle due soluzioni trovate corrisponde a rin
e quale a fax.

10.2 Un pendolo è costituito da una massa (puntiforme) m attaccata ad un estremo


di una sbarretta di massa trascurabile e lunghezza /. La sospensione (priva di attriti)
gli permette movimenti sia in orizzontale che in verticale (pendolo sferico).
Inizialmente la sbarretta è orizzontale (9 = 7/2, dove @ è l'angolo fra la sbarreita e la
verticale verso il basso) e — opporiunamente sostenuta da un filo — ruota con velocità
angolare wo mantenendosi orizzontale. Il filo viene tagliato.
a) Esiste un valore di wo per cui il moto suddetto è possibile senzail filo di sostegno?
b) Determinaregli angoli Amin € max entro cui si svolge il moto.
c) A quale condizione deve soddisfare wo affiché Brin © Pmax?

28 29
11. OSCILLAZIONI 12. CINEMATICA DEL CORPO RIGIDO

Nota. Gli esercizi di questo capitolo rappresentano in un certo senso un “fuori pro- Nota. Alcuni degli esercizi proposti riguardano corpi rigidi (sbarrette sottili) sche-
gramma”, Infatti nei capitoli precedenti sono già stati proposti diversi esercizi riguar- matizzati come sistemi unidimensionali (segmenti); in questi casi il vettore velocità
danti oscillatori armonici, problemidi piccole oscillazioni, ecc.; qui ora ne proponiamo angolare w non è univocamente determinato dal campodelle velocità del sistema. Que-
alcuni di difficoltà superiore a quella accessibile allo studente medio, e che eventual sto problema viene discusso nell’esercizio 8 e si mostra che © può sempre essere preso
mente possono essere affrontati sotto la guida di persona più esperta. ortogonale al segmento.

11.1 Il pendolo è un grave in moto suunatraiettoria circolare posta in un piano


verticale e le sue oscillazioni non sono isocrone. 12.1 Unaruota di raggio KR rotola senza strisciare nel piano 2 y con velocità angolare
costante w su un binariorettilineo (asse 2).
Stabilire quale deve essere la forma delia traiettoria (sempre in un piano verticale)
affinché le oscillazioni risultino isocrone, cioè indipendenti dall’ampiezza. a) Determinare la legge oraria (x(t), y(t)) di un generico punto P della ruota.
11.2 Il puntodi sospensionedi un pendolo semplice di massa m e lunghezza / soggetto b) Determinarela velocità e l’accelerazione del punto P.
alla forza viscosa —y7 (pendolo smorzato), si muove orizzontalmente con legge oraria
nota £(t). 12.2 I problema propostosi ispira al ben noto e antico sistema
utilizzato per spostare grossi carichi, facendoli scorrere su rulli. See
a) Scrivere l'equazione per l'angolo 0(t) che il pendolo forma con la verticale verso il Una tavola scorre appoggiata su due cilindri uguali di raggio R.
basso. Assumiamo che il moto dei due cilindri sia di puro rotolamento: non c’è strisciamento
b) Nell'ipotesi che £({) sia tale che durante il moto îl pendoloresti in prossimità di néfra i cilindri ed il piano su cui sono appoggiati, né fra gli stessi e la tavola.
8= 0, scrivere l'equazione per le piccole oscillazioni del pendolo. Stabilire la relazione che sussiste fra la velocità della tavola e quella dell’asse dei due
cilindri.
c) Sia £(t) = fosenwt. Scrivere l'equazione per le piccole oscillazioni (equazione
dell’oscillatore forzato) e determinare - in funzione di w - l'ampiezza angolare 12.3 Un disco omogeneo di raggio r rotola senza strisciare sulla
Bo(w) delle oscillazioni stazionarie del pendolo. Quali sono le condizioni per la superficie interna di un cilindro (fisso) di raggio R > r con asse
validità dell’approssimazione delle piccole oscillazioni?
orizzontale. L'asse del disco è parallelo a quello del cilindro.
11.3 Il punto di sospensione di un pendolo (massa m e lun- Se @ è l’angolo che il piano contenente gli assi delcilindro e del
disco forma con la verticale, e w è la velocità angolare del disco,
ghezza 1) è attaccato ad una molla orizzontale di costante ela-
stica k. (Se, come nella figura accanto, il punto di sospensione è stabilire la relazione fra È e w.
attaccato nel punto di mezzo di una molla, la molla deve avere
. 12.4 Un cuscinetto a sfere è costituito da due cilindri concentrici
costante elastica 1k: v. esercizio 6.1). di acciaio di raggi R, e R: (> Ri) frai quali sono contenute
a) Scriverele equazioni del moto per l'angolo 0(#) che il pendolo formaconla verticale delle sferette, anch'esse di acciaio, di diametro uguale alla distanza
e per l’ascissa É(t) del punto di sospensione. fra i cilindri. Il moto relativo fra cilindri e sferette avviene senza
strisciamento.
b) Determinare, nell’approssimazione dellepiccole oscillazioni, la legge oraria @(t) e
Se i duecilindri ruotano rispettivamente con velocità angolari w1,
SUE ws, determinare la velocità angolare w delle sferette e la velocità del loro centro.

12.5 Una scala appoggiata ad un muroverticale inizia a scivolare, mantenendosi a


contatto sia con il muro che con il pavimento (figura 12.5).
Determinare la posizione dell'asse istantaneo di rotazione.

. 12.6 Un conorotola senzastrisciare su un piano (figura 12.6).


Determinare la posizione dell'asse istantaneo di rotazione.

30 31
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

12.7 Unruota rotola senzastrisciare su una guidacircolare (figura 12.7). 13. CAMBIAMENTI DI RIFERIMENTO (CINEMATICA)
Determinare la posizione dell’asse istantaneo di rotazione.

12.8 Dimostrare che se una sbarretta rigida sottile viene schematizzata come un Nota. L'ultimo esercizio è molto semplice: viene proposto in quanto su di esso è
segmento,il vettore velocità angolare & è unico a meno di vettori paralleli al segmento. basato un fondamentale esperimento (Hafele-Keating, 1971) che dimostra in modo
diretto che il tempo, contrariamente all’assunto della ineccanica newtoniana, dipende
12.9 Una sbarretta sottile omogenea di lunghezza L viene messa in moto su un piano
dal riferimento.
orizzontale. Sono notele velocità iniziali 7, e 7 dei due estremi(entrambe ortogonali
alla sbarretta), ed inoltre si sa che la velocità vo del punto di mezzo della sbarretta
(centro di massa) e la velocità angolare & (ortogonale alla sbarretta) restano costanti 13.1 Si consideri, come nell'esercizio 12.1, una ruota che rotola senza strisciare sul-
nel tempo. l'asse 7. Ogni punto P solidale alla ruota può ora essere considerato come un punto
Trovare in moto circolare uniforme con velocità angolare w rispetto al riferimento K' che si
a) #0 ed & (ortogonalealla sbarretta); muove, rispetto al “iaboratorio” K, di moto traslatorio con velocità — Rw in direzione
dell’asse x, con l’origine O‘ nel centro della ruota.
b) la posizionedell'asse istantaneodi rotazioneall'istante iniziale (t = 0);
a) Ritrovare la legge oraria di un punto P a distanza Ap dal centro delia ruota.
c) la posizionedell'asse istantaneo di rotazione ad unistante t generico.
b) Ritrovare velocità e accelerazione di P utilizzando la legge di composizione delle
12.10 Due masse puntiformi sono collegate fra di loro da una sbarretta sottile di velocità e la formula di Coriolis per le accelerazioni.
lunghezza /. Le velocità iniziali delle due masse sono vie 72.
13.2 Un punto materiale P compie un moto circolare uniforme con velocità angolare
a) Mostrare che 7) — dîè ortogonale alla sbarretta.
w' su una piattaforma (K°) che a sua volta ruota (rispetto a K) con velocità angolare
b) Calcolare la velocità angolare & (ortogonale alla sbarretta). w attorno ad un asse che passa peril centro O della traiettoria di P.
Determinare velocità angolare e accelerazione di P rispetto al riferimento K.

_ n2 o 13.3 Un punto materiale P descrive unatraiettoria circolare di raggio R' con velocità
angolare o’ su una tavoletta che a sua volta compie un moto traslatorio circolare di
I
raggio R e velocità angolare & || &' rispetto ad'un riferimento K.
I
a) Determinare la legge oraria di P rispetto a K.
fig. 12.5 fig. 12.6 fig. 12.7
b) Determiare velocità e accelerazione di P rispetto a K.

13.4 Un punto materiale P compie un moto armonico di pulsazione wy e ampiezza A


lungo un diametro di una piattaforma che ruota rispetto al “laboratorio” con velocità
angolare costante w attorno al proprio asse. Il centro O della piattaforma è ancheil
centro delle oscillazioni.
a) Determinare la legge oraria di P rispetto al riferimento del laboratorio.
b) Determinarevelocità e accelerazione di P rispetto al laboratorio, sia direttamente
dalla legge oraria, sia utilizzando la formula di composizione delle velocità e la
formula di Coriolis per le accelerazioni.

13.5 La Terra ruota attorno al Sole su un'orbita (praticamente) circolare con un


periodo di (circa) 365.25 giorni solari. Il giorno solare è il tempofra due passaggi del
Sole sopra lo stesso meridiano. Si assuma che l’asse terrestre sia ortogonale al piano
dell'orbita (il moto di rivoluzione della Terra e quello di rotazione sono nello stesso
Verso).

32 33
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

Determinare la velocità angolare w di rotazione della Terra rispetto ad un riferimento 2 14 Î DINAMICA NEI RIFERIMENTI NON INERZIALI
solidale con le stelle fisse e la durata del giorno sidereo (l'intervallo di tempo fra il
passaggio di una stella sopra lo stesso meridiano).
Nota. Gli esercizi di questo capitolo tipicamente devono (o possono) essere risolti
13.6 Dalla conoscenzadella velocità del Sole vs attorno al in un opportuno riferimento non inerziale; tuttavia, per mettere in evidenza che il
centro della Galassia è stato possibile stimare (v. esercizio ricorso alle forze apparenti è nulla più che un utile espediente per risolvere determinati
5.16) che il numerodistelle della nostra Galassia è di circa AT problemi, in alcuni casisi richiede anche fa soluzione nel riferimento inerziale.
100 miliardi. Un metodo alternativo per determinare il 27
rapporto Mg/Ms che non richiede la conoscenza di vs ma 27
14.1 Dentro un vagonedi un treno in moto rettilineo con accelerazione & su un binario
solo la distanza D = 2 x 10° U.A. del Sole dal centro CSF TT
orizzontale, c'è un pendolo appeso al soffitto.
della Galassia, (oltre al raggio R dell'orbita terrestre e il
periodo T di rivoluzione della Terra), consiste nel misurare nel riferimento S che ruota a) Determinare la posizione di equilibrio del pendolo dentro al vagone: si risolva il
solidalmente al Sole attorno al centro della Galassia (v. figura), il moto angolare di una problemasia nel riferimento del treno, sia in quello (inerziale) del binario.
stella rispetto al Sole. b) Calcolareil periodo delle piccole oscillazioni del pendolo.
Sia A unastella vicina al Sole cheall'istante di osservazionesi trova sui prolungamento
della congiungente centro della Galassia - Sole, a distanza d dal Sole e che descrive 14.2. Due masse m; e my collegate da una molla di costante ela-
un'orbita circolare complanare con quella del Sole e nello stesso verso. stica k, si trovano dentro un vagone di un treno in motorettilineo
con accelerazione @. Le due masse sono sul pavimento liscio del 1
a) Determinare, nelriferimento S, la velocità vi di A all'istante di osservazione e la vagone,allineate nella direzione di &, e una di esse (m) è (inizial-
velocità angolare istantanea $, di A rispetto al Sole. Si assuma d< Desi utilizzi mente) agganciata ad una parete.
l'eguaglianza approssimata(1-+ e)" = 1+ ae.
a) Determinare la posizione di equilibrio dell'altra massa dentro al vagone: risolvere
b) Sapendo che |pa| = 1.3x 1071537, calcolare M3/Mse confrontarlo conilrisultato il problema sia nel riferimento del treno che in quello (inerziale) del binario.
trovato nell'esercizio 5.16.
La massa m; viene sganciata. Supponiamo che il verso di & sia da m3 a mi.
13.7 Due aerei partono con identiche velocità v = 800km/h unoin direzione Est e b) Determinare il moto del sistema sia nel riferimento del treno che in quello finer-
l’altro verso Ovest, allo stesso istante e dallo stesso aeroporiosituato all'equatore, sul ziale) del binario.
quale scendono dopo averefattoil giro della Terra.
14.3 Un pendolo è appeso al soffitto di un contenitore che scende senza attrito lungo
a) Quali sono le velocità dei due aereirispetto al riferimento solidale al centro della
un piano inclinato (inclinazione a).
Terra in moto traslatorio rispetto al Sole e allestelle fisse?
b) Quale dei due aerei atterra prima? a) Determinare la posizione di equilibrio del pendolo: risolvereilproblemasianel
riferimento delcontenitore che in quello(inerziale) del pianoinclinato.
b) Determinare il periodo delle piccole oscillazioni del pendolo (la massa del conte-
nitore è molto più grande di quella del pendolo, per cui il suo moto non viene
influenzato da quello del pendolo).
c) Dire come cambianole risposte alle precedenti domandese il contenitore invece di
scendere lungoil piano inclinato, sale (sogetto soltanto, come quando scende, alla
sola forza di gravità e alla reazione del piano inclinato).

14.4 Un punto materiale può scorrere senza attrito dentro un tubo


cheruota con velocità angolare costante w attorno ad un asse verti-
cale, mantenedosiinclinato di un angolo acuto a rispetto a detto asse
orientato verso l’alto.
a) Determinare la posizione di equilibrio del punto materiale: risolvere il problema
sia nel riferimento rotante con il tubo, sia nel riferimento inerziale.
stone

34 35
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica nei riferimenti non inerziali

») Discutere, nel riferimento rotante, se la posizione di equilibrio trovata è stabile o dell’angolo ? con la verticale verso il basso) e farne un grafico qualitativo sia nel
instabile. caso w < D, che nel caspw> WD.

14.5 Un punto materiale P si può muovere dentro una scanalatura liscia praticata d) Se w > w, prendendo ora in considerazione moti di ampiezza non più necessa-
lungo un diametro di una piattaforma di raggio R che ruota (rispetto ad un rife- riamente piccola, qual è la minima inclinazione 9 che deve avere inizialmente il
rimento inerziale) con velocità angolare costante w attorno al proprio asse disposto pendolo affinché - lasciato con velocità nulla — sia in grado di passare oltre la
verticalmente. posizione verticale (in basso)? In quale posizione il pendolo inverte il suo moto?
Il punto materiale parte con velocità vo dal centro della piattaforma.
14.8. La superficie di un liquida in quiete soggetto alla gravità è orizzontale, in quanto
a) Scrivere, nel riferimento inerziale solidale all’asse della piattaforma, le equazioni coincide con una superficie equipotenziale della forza di gravità.
del moto per il punto materiale: si utilizzino a questo scopo le coordinate polari Sfruttando l'equivalenza fra forze apparenti e forze gravitazionali. dire come è disposta
piane r, e. (all'equilibrio) la superficie dell'acqua in un bicchiere se
b) Sapendo che +(t) = ce#** sono soluzionidell'equazione del moto per r(t), determi- a) il bicchiere sì trova dentro un treno in moto con accelerazione costante à;
nare la legge oraria della particella e l’energia cinetica con cuila particella esce dalla
b) il bicchiere si trova dentro un contenitore che scivola senza attrito lungo un piano
scanalatura (non è necessario determinare esplicitamenteil tempochela particella
inclinato (inclinazione a);
impiega a percorrere la scanalatura, basta utilizzare l’identità cosh°r--sinh?e = 1).
€) il bicchiere (e con esso l'acqua) ruota con velocità angolare w attorno al proprio
c) Calcolareil lavoro fatto su P dalla reazione vincolare e mostrare che è uguale alla asse.
variazione dell'energia cinetica della particella.
14.9 Unaforza F costante tira (su un piano orizzontale
dì) Calcolare ora la variazione dell'energia cinetica della particella (nei riferimento
liscio) una massa Mcollegata da una molla reale di massa
inerziale) mediante la conservazione dell'energia nel riferimento della piattaforma. Ma Mi|_>
M costante £ ad una massa Mo.
14.6 Un punto materiale P di massa m si può muovere dentro una scanalaturaliscia Determinare le forze che agiscono sulla molla ai suoi estremi
praticata lungo una corda distante d dal centro di una piattaforma che ruota con e, sfruttando l'equivalenza fra forze gravitazionali e forze apparenti (v. esercizio 6.6),
velocità angolare costante w attorno al proprio asse disposto verticalmente. Il punto P l'allungamento della molla (in condizioni stazionarie)
è soggetto ad unaforza elastica F = —k(x — ro), dove x è l’ascissa lungo la scanalatura
14.10 Unsatellite artificiale avente la forma di una sfera cava è in orbita attorno
e l'origine è nel centro della corda.
alla Terrae il suo centro descrive unatraiettoria circolare di raggio A conil centro nel
Determinare la posizione di equilibrio della massa m e dire per quali valorì di w detta
centro della Terra. Supponiamoche la sfera, oltre al moto di rivoluzione attorno alla
posizione è stabile.
Terra, possa avere un moto di rotazione con velocità angolare dio, che resta costante
14.7 Un pendolo è costituito da una massa m attaccata ad un durante il moto dirivoluzione.
estremo di una sbarretta rigida di massa trascurabile e lunghezza /. asse|orizontale In quiete all'interno della sfera è presente una massa m.
L'altro estremo è incernierato (senza attrito) ad un asse orizzontale. 2) Se do = 0 che motoeffettuala sfera rispetto alla Terra (rotatorio, traslatorio...}?
Detto asse ruota con velocità angolare costante w attornoalla verti- ? Qualè la legge oraria di m?
cale passante per il centro di sospensione della sbarretta.
b) Che moto effettua la sfera se rivolge sempre “la stessa faccia” verso la Terra? Qual
Il pendolo viene osservato nelriferimento rotante.
è la legge oraria di m se è posta a distanza x (x 2 0) dalcentro sulla congiungente
a) Se w è sufficientemente piccolo, si determini il periodo delle pic- centro della Terra — centro della sfera?
cole oscillazioni del pendolo attorno alla posizione verticale (9 = 0). Qual è il
c) Nel riferimento della sfera, e supposto dy = 0, calcolare la forza # (“forza di
massimo valore & che può avere w perché il moto attorno a @ = 0 sia oscillatorio?
marea” ) che siesercita su m al primo ordine in x/R nell'istantein cui si trova sulla
Sia ora w > è. congiungente centro della Terra - centro della sfera. (Poiché m si trova all’interno
b) Il pendolo può ancora compierepiccole oscillazioni attorno ad opportuneposizioni. della sfera, non risente della forza gravitazionale dovuta alla sfera stessa).
Determinarele posizioni di equilibrio stabile ed instabile ed il periodo delle piccole d) Nelle stesse condizioni della domanda precedente, ma supponendo che la sfera
oscillazioni attorno alle prime. rivolga semprela stessa faccia verso la Terra, calcolare la forza che nel riferimento
c) Determinare,nel riferimento rotante, l’energia potenziale del pendolo (in funzione solidale alla sfera si esercita su m.

36 37
Le equazioni cardinali dei sistemi

15. LE EQUAZIONI CARDINALIDEI SISTEMI 15.5. Due masse uguali m sono collegate da una molla di lunghezza
a riposo trascurabile e costante elastica 4. Una delle due masse è
Nota. IHterzo esercizio è ancora un problema di un singolo punto materiale, esso attaccata ad un filo di lunghezzaÈ il cui altro estremoè fissato in o
viene tuttavia proposto in questo capitolo in quanto è propedeutico al quarto. un punto O. Il sistema ruota in un piano orizzontale con velocità
angolare w costante, con w < wo = Ykfm.

15.1 Due masse puntiformi mi e m2 hannorispettivamente velocità v; e V2. a) Calcolare la distanza fra le due masse.
a) Calcolare il momento angolare totale Zc rispetto al centro di massa (come polo) Ad un certo istanteil filo si rompe.
e mostrare che è dato da 4(71 — f2) A (#1 — 72), dove 4 è la massaridotta del
b) Determinare il moto delle due masse dopo la rottura delfilo.
sistema.
b) Calcolare il momento angolare totale Zn nel riferimento del centro di massa ri- 15.6 Si consideriil sistemacostituito da due masse muguali col-
spetto ad un polo generico © e mostrare esplicitamente che coincide con Ly cal- legate da unasbarretta rigida di massa trascurabile e lunghezza 21,
colato precedentemente. che ruota (senza attrito) con velocità angolare wp attorno ad un
15.2 Due masse puntiformi mi e ma sonocollegate fra di loro da una sbarretta rigida asse verticale passante peril centro della sbarretta inclinata di un
angolo a rispetto ad un piano orizzontale.
il sistema non è soggetto a forze esterne. a) Calcolare il momento angolare del sistema rispetto ad un polo
a) Calcolare il momento angolare rispetto al centro di massa in termini della velocità arbitrario.
angolare & del sistema. b) Calcolare il momento risultante M, rispetto ad un polo arbitrario, delle forze
b) Determinare il moto delle due masse. esterne agenti sul sistema.

15.3 Una massa m ruota in un piano orizzontale attaccata ad un estremo di un filo di Consideriamo come facente parte del sistema anche l’asse verticale attorno al quale
lunghezza| il cui altro estremoè fissato in un punto O del piano. Ad un certo istante ruotala sbarretta. Detto asse è mantenuto nella sua posizione, oltre che da un oppor-
il filo si rompe. tuno sostegno che gli impedisce di cadere, anche da due supportiposti a distanza d dal
centro della sbarretta (v. figura).
a) Dire quali fra le seguenti grandezze si conservano durante il moto delsistema:
1) il momento angolare Lo rispetto al centro O di rotazione, i) il momento an- c) Se il momento Mdelle forze esterne è dovuto a due forze orizzontali uguali ed
golare La rispetto ad un polo fisso 1:#0, iti) la quantità di moto Q. opposte esercitate dai supporti sull’asse, determinare dette forze È e — F.
Quali delle suddette grandezze si conservano solo prima o solo dopo ia rottura del Aduncerto istante l’asse verticale viene in qualche modo delicatamenterimosso senza
filo? disturbareil sistema rotante, che inizia a cadere.
b) Determinare il moto della massa m dopo la rottura delfilo. d) Descrivere il moto rotatorio delle due masse nel riferimento in caduta libera con
15.4 Adunestremoea metàdi un filo di lunghezza 2/ sono attaccate due masse uguali esse: quanto vale w? Resta costante (durante la caduta)? E 3?
puntiformi m; il filo è fissato all’altro estremo. Il sistema ruota con velocità angolare
w in un piano orizzontale attorno all'estremo fisso del filo (le masse sono allineate con
il centro di rotazione). Ad un certoistanteil filo si rompevicino all’estremofisso.
a) Calcolare ia tensione delfilo fra le due masse prima della rottura delfilo.
)) Dire quali fra le seguenti grandezze restano costanti durante il moto del sistema:
i) il momento angolare Ze rispetto al centro di massa, ii) il momento angolare
Lo rispetto al centro O di rotazione, iti) il momento angolare rispetto ad un polo
fisso 240, iv) la quantità di moto a.
Quali sono costanti solo prima o solo dopo la rottura delfilo?
c) Determinare il moto delle due massee la tensionedelfilo fra le due masse dopo la
rottura delfilo.

38 39
Dinamica del corpo rigido

16. DINAMICA DEL CORPO RIGIDO b) Sfruttando la conservazione del momento angolarerispetto ad un opportuno asse,
calcolare la velocità v; del centro di massa della palla quando essainizia la fase di
moto rotatorio senza strisciamento.
16.1 Un sistema è costituito da 8 masse uguali ai vertici di un parallelepipedo di c) Determinareil motodi traslazionee di rotazione della palla fino all'istante # in cui
dimensioni a x a x b. inizia il moto di puro rotolamento e calcolare (numericamente) f.
a) Determinare gli assi e i momenti principali d’inerzia del sistema e, come caso 16.6 In un bocciodromo un giocatore lancia una boccia con velocità orizzontale dy
particolare, per è = a (cubo). (velocità del centro), e dotata di moto rotatoria con velocità angolare wp attorno ad
b) Calcolare il momento d’inerzia rispetto all'asse che passa per due vertici opposti un asse orizzontale ortogonale alla direzione di v0.
del parallelepipedo. La componenteverticale della velocità della boccia quando questa incontra il terreno
può essere ignorata. Facendo uso, quando necessario, delle opportune leggi di conser-
c) Seil sistema ruota con velocità angolare w attornoall'asse della domanda prece- vazione,
dente, determinare l’angolo fra W e il momento angolare L.
a) determinare il valore (e il segno) che deve avere wo affinché quando la boccia
16.2 Sapendo che il momento principale d’inerzia di una sfera è [ = îMR?, deter incontra il terreno essa inizi subito un moto di puro rotolamenta;
minare il momento d'inerzia di un guscio sferico di raggio R, spessore trascurabile e b) determinare wp in modo chedopola fase di strisciamentofra la boccia ed il terreno,
massa M. questa sia ferma;

16.3 2N +1 masse identiche puntiformi m = M/(2+ 1) sonoallineate a distanza c) determinare wy in modo che dopola fase di strisciamento la boccia torni indietro
con velocità — do.
1/2N fra di loro.
a) Calcolare il momento d’inerzia del sistema rispetto all’asse passante per il suo 16.7 Una palla (massa m, raggio R, I° = imR?) si trova in quiete sopra una ta-
centro e ortogonale alla retta contenente le masse; calcolare il limite di detto vola orizzontale scabra. La tavola viene messa in moto con accelerazione costante d
orizzontale. Supposto che fra la palla e la tavola nonci sia strisciamento,
momento d’inerzia per N + co (sbarreita di massa M, lunghezza | e spessore
trascurabile). a) determinarela legge oraria del centro della palla risolvendoil problemanelriferi-
mento della tavola;
b) Calcolare il momento d'inerzia della suddetta sbarretta rispetto ad un asse (cen-
trale) inclinato di un angolo a rispetto al precedente. b) determinare la legge oraria del centro della palla risolvendo (ex novo) il problema
nel riferimento del laboratorio.
16.4 Dimostrare che: c) Quanto deve valere, almeno,il coefficiente di attrito statico 4, affinché fra la palla
a) fra i momentiprincipali d’inerzia vale la diseguaglianza triangolare (ciascuno è < e la tavola nonsi verifichi strisciamento?
della sommadegli altri due); 16.8 Un pendolo “snodato” è costituito da una sbarretta q
b) se un momentoprincipale d’inerzia è nullo gli altri due sono uguali; di massa trascurabile, all’estremo inferiore della quale è im-
perniato un blocco di massa M che può ruotare senza attriti
c) se un momentoassiale d’inerzia /, è nullo, è è asse principale d'inerzia;
attorno al perno disposto orizzontalmente. L’asse del perno
d) se /; ed Ip sonorispettivamente il minore ed il maggiore fra i momenti principali passa peril centro di massa del blocco e la sua distanza dal-
d'inerzia, I <I<l, Và. l’asse di sospensione attorno al quale ruota (senza attriti) la
sbarretta è /. Sia /° il momento di inerzia del blocco rispetto
= 16.5 Una palla da biliardo (raggio A = 3 cm, massa M = 0.4kg, all’asse del perno.
* momento d'inerzia I° = 2MR?), viene messa în moto su un a) Scrivere le equazioni del moto per il blocco e per l’angolo # che la sbarretta forma
tavolo scabro. La velocità iniziale del centro di massa è %o con
= 2m/s, e la velocità angolare è w = +66.7s7!, con wo e P
con la verticale. Determinareil periodo delle piccole oscillazioni dell'angolo 0.
Il blocco viene saldato al perno, per cui ora si muove solidale con la sbarretta.
orizzontale e ortogonale a # {moto “senza effetto”). Fra la palla
ed il tavolo c’è attrito dinamico Fy = 1.2N. b) Comebisogna modificare la lunghezza della sbarretta affinché il periodo delle pic-
cole oscillazioni sia uguale a quello calcolato sopra? La soluzione esiste sempre?
E quando esiste, è unica?
conil tavolo.

40 4l
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

16.9 Un disco omogeneo di massa m e raggio r rotola senza stri- 17. ENERGIA DEI SISTEMI
sciare sulla superficie interna di un cilindro di raggio A > r con
asse orizzontale. L'asse del disco è parallelo a quello delcilindro. Il 17.1 Date dueparticelle di masse m1 ed m3 e velocità v, 72, dimostrare che l'energia
cilindroè fisso. Se 9 è l’angolo(v.figura) cheil piano contenentegli cinetica totale nel riferimento del centro di massa è data da uu, dove u è la massa
assidelcilindro e del disco formaconla verticale, e w è la velocità
ridotta e 7 = %, — Va la velocitàrelativa.
angolare del disco, si ha {v. esercizio 12.3) (R—r)@ = rw.
a) Scrivere Pequazione del motoperil disco. 17.2 Unaboccia {massa m, raggio r, momento centrale di inerzia /°) viene lanciata
orizzontalmente sulla pista di un bocciodromo con velocità vo e velocità angolare wo
b) Calcolare - in funzionedella posizione del disco — la componente tangenziale della attorno ad un asse orizzontale ortogonale alla direzione di #0.
reazioneesercitata dal cilindro sul disco.
a) Calcolare l’energia dissipata per attrito fino al momento in cuiinizia il moto di
e) Calcolare il periodo delle piccole oscillazioni del disco attorno alta posizione di puro rotolamento.
equilibrio.
b) Quanto vale la componente orizzontale della reazione del suolo (attrito statico)
Supponiamo ora cheil cilindro — non più fisso — ruoti con accelerazione angolare costante durante ia fase di moto rotatorio senza strisciamento?
attorno al proprio asse. Sempre nell’ipotesi che fra il disco ed il cilindro noncisia
strisciamento,
siderati nell’esercizio 16.6: ©) la bocciainizia subito il moto di puro rotolamento,
d) determinarela posizione di equilibrio per il centro di massadel disco. tî) la boccia si ferma, iti) la boccia torna indietro con velocità — o.
mi ' ' ma '
16.10 Quattro masse a due a due uguali m1, Ma 4 ma ma L ma L 17.3. H pendolo snodatodell’esercizio 16.8 costituito da una sbar-
sonodisposte ai vertici di un telaio rettangolare di 1
'
i
'
'
'‘ retta di massa trascurabile ad un estremo della quale è imperniato \
lati a e è che ruota con velocità angolare costante ' ' 1 un blocco di massa MM, ora può ruotare in un piano orizzontale
r Ù '
w attorno ad un asse passante per il centro del ' ' ‘ attorno all'asse passante per l’altro estremo della sbarretta. L’asse
' ' t
rettangolo e parallelo ai lati di lunghezza a. I ' ' del perno passa peril centro di massa del blocco e la sua distanza
Si ignorila forza di gravità. T T T
mai t ma mi (mi mi, ma dall'asse attorno al quale ruota (senza attriti) la sbarretta è 2. Il
a) Calcolare, per le tre disposizioni della masse (1)
1 (2)
2 6) momentodi inerzia del blocco rispetto all'asse del perno è I°. .
indicate nella figura accanto,il risultante delle forze che l’asse di rotazione esercita
di massa vo e velocità angolare del blocco $ = 0. Fra il perno ed il piano orizzontale
sul telaio.
blocco è ora presente attrito, per cui da un certo istante in poi il blocco ruota solidale
b) Calcolare, nei casi in cui il risultante delle forze esercitate dall'asse è nullo, il
con la sbarretta.
momentorisultante delle forze che l’asse esercita sultelaio.
a) Calcolare la velocità angolare w finale del sistema.
16.11 Ai vertici di un telaio quadrato di lato a e massa trascurabile sono disposte
b) Calcolareil lavoro fatto dalle forze di attrito.
quattro masse: due masse uguali M su una stessa diagonale,e altre due masse uguali
m sull’altra diagonale. Le condizioni iniziali siano ora vy=0 e pP= dp #0
a) Calcolare i momentiprincipali di inerzia del sistemae le direzioni degli assi prin- c) Calcolare la velocità angolare w finale del sistemae il lavoro fatto dalle forze di
cipali di inerzia. attrito.
Il telaio ruota (senzaattrito) con velocità angolareiniziale wp attorno ad un asse(fisso) 17.4 Laforza fra duecariche elettriche gi, ga è Fia = kq192/rî,, repulsiva se
verticale passante per i punti di mezzo di due lati opposti. 9:92 > 0, attrattiva se 9192 < 0. Le due cariche si trovano inizialmente molto lontane
b) Calcolare quella o quelle fra le seguenti grandezze che restano costanti nel tempo: sull’asse x, da parti opposte (x = —c0 e x = +00). Calcolare il lavoro che occorre
fare dall'esterno (cioè contro le forze del campo) per portarle nei punti x = —d/2 e
i) una opportuna componente del momento angolare
r=+d/2
iî) il modulo del momento angolare;
a) portando nella posizione finale prima una carica e poi l’altra;
iii) la direzione del momento angolare È;
b) portandole nelle rispettive posizioni finali contemporaneamente ma indipendente-
iv) l'angolo fra il momento angolare L e l’assedi rotazione. mente (cioè con velocità arbitrarie).

42 43
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Energia dei sistemi

Le due particelle di masse mi; ed ma e cariche dello stesso segno gi, 92; dopo essere a) Dimostrare (anche se il fatto è scontato) che il blocchetto viene “trascinato dal
state portate a distanza d vengono lasciatelibere. nastro”, cioè viene messo in moto convelocità concorde a To.
c) Calcolarele velocità finali v) e vo delle due particelle (cioè quando sono a distanza b) Calcolare la potenza che deve sviluppare il motore finché il blocchetto è in moto
infinita). relativo rispetto al nastro.
17.5. Su una guidarettilinea orizzontale liscia sone liberi di muo- c) Calcolareil lavoro fatto dal motore.
versi due cubetti di masse mi e m2. Su unadelle facce di maè E orson
17.9 Undisco ruota attorno al proprio asse con velocità ango-
saldato un estremo di una molla di massa trascurabile e costante
lare wi. Un secondo disco di momento di inerzia I può ruotare
elastica &, parallela alla guida e nella direzione di mi.
Iniziamente mx è fermo e mj si muove con velocità vj verso mo senza attrito attorno allo stesso asse. Il secondo disco, inzial
mente fermo, viene portato a contatto con il primo. Fra i due
a) Calcolare le velocità iniziali e l'energia cinetica iniziale delle due masse nelriferi- dischi c'è attrito, ed il momentodelle forze di attrito agenti su
mento del centro di massa. ciascuno dei due dischi è (in modulo) Ma, costante. Un motore
b) Quant'è la massima compressione che subisce la molla quando m, ha raggiunto mantiene costante la velocità angolare del primo disco.
ma? Calcolare il lavoro fatto dal motore per portare i due dischi a ruotare insieme.

c) Per quanto tempo la massa mi resta a contatto con la molla?


dì) Quali sonole velocità delle due masse “dopo l'urto”, cioè quando mi non è più a
contatto con la molla?

17.6 Un disco omogeneo di massa m e raggio r è vincolato a


rotolare senza strisciare su tutta la superficie interna di un cilindro
(fisso) di raggio A > r con asse orizzontale. L'asse del disco è
paralielo a quello del cilindro. Sia @ l'angolo che il piano contenente la
gli assi delcilindro e del disco formaconlaverticale (v. esercizi 12.3
e 16.9).
Il disco parte con velocità trascurabile dalla posizione 0 = m. Qual è la velocità del
centro del disco quando passa per la posizione @ = 0?

17.7 Una tavola di massa M può scivolare senza attrito su


‘un piano orizzontale. Sulla superficie superiore, scabra, della de.
tavola inizialmente fermaarriva orizzontalmente un blocchet-
to di massa m con velocità vp. Il coefficiente di attrito fra la tavola e il blocchetto è
pa. Il blocchetto si arresta sulla tavola.

a) Calcolare il lavoro complessivo fatto dalle forze di attrito.


b) Determinare la posizione sulla tavola în cui si arresta il blocchetto.
c) Calcolare sia il lavoro fatto dalle forze di attrito sul blocchetto che quello fatto
sulla tavola.
d) Di quanto si sposta la tavola finchéil blocchetto è in moto su di essa?

17.8 Su un nastro trasportatore orizzontale che scorre con


velocità uniforme vp) viene posto con velocità nulla un bloc- (d__0
cheito di massa m. Il coefficiente di attrito dinamico fra il
blocchetto ed il nastro è ya. Un motore mantiene uniforme la velocità del nastro.

44 45
Leggi di conservazione per i sistemi

18. LEGGI DI CONSERVAZIONE PER I SISTEMI 18.4 Su un binario orizzontale due carrelli sono collegati da una molla di costante
clastica &. Le masse totali (carrelio + ruote) dei due carrelli sono Mi} ed Ma,e ciascuno
di essi ha due ruote uguali, di raggio r1 e momentodi inerzia {rispetto all'asse) If il
Nota. Il tema principale di questo capitolo è quello della determinazione delle equa- primo, di raggio r> e momento di inerzia IS il secondo. Il moto delie ruote è di puro
zioni del moto disistemi conservativi con un solo grado di libertà a partire dall’equa- rotolamento.
zione che esprime la conservazione dell’energia (fa eccezione il 4° esercizio): si tratta di
un procedimentodi solito più semplice di quello che fa ricorso alle equazioni cardinali: a) Si conserva la componenteparallela al binario della quantità di moto È del sistema?
in alcuni casi, a titolo di istruttivo confronto, verrà richiesta la soluzione con entrambii b) Scrivere l'equazione per il moto relativo dei due carrelli e determinareil periodo
metodi. Il sistema trattato nel 7° esercizio ha due gradidilibertà, ma sono disponibili delie oscillazioni di detto moto(si utilizzi il risultato dell’esercizio 3).
dueleggi di conservazione; la domanda e) non è semplice ma viene comunque proposta
a fini didattici. c) Determinare il moto del centro di massa delsistemase i due carrelli sono identici
(uguali masse e uguali ruote).
18.1 Lungo un pianoinclinato(inclinazione a) scen- °
dono con moto di puro rotolamento i) un disco di n si 18.5. L'asse di una ruota di raggio r e massa m è agganciato
legno, i) un disco di ferro, ii?) un anello, iv) una ad una molla di costante elastica £ e lunghezza a riposa ly,
palla omogenea, v) un guscio sferico (1° = 3MR?). il cui altro estremo è fisso.
Masse e raggi non sono dati. La ruota può rotolare senza strisciare su un piano orizzontale.

a) Stabilire l'ordine di arrivo dei suddetti oggetti in fondo al piano inclinato. a) Scrivere l'equazione del moto delia ruota e determinareil periodo delle oscillazioni
del suo centro.
Giunti in fondo, gli oggettì proseguono risalendo un identico piano inclinato, questa
volta liscio e ben raccordato conil primo,e poi lo ridiscendono. b) Se 4, è il coefficiente di attrito statico fra la ruota ed il piano su cui si muove,
determinare la massima ampiezza delle oscillazioni per le quali il moto della ruota
b) Determinare le quote massime raggiunte da ciascuno dei suddetti oggetti sul se-
condo pianoinclinato e l'ordine di arrivo in fondo al pianoliscio. è di puro rotolamento.

I suddetti oggetti continuano il loro moto, risalendoil piano scabro. Supponiamo ora cheil sistema, anziché su un piano orizzontale, sia disposto lungo un
pianoinclinato (inclinazione a). La ruota parte da ferma dalla posizione in cui la molla
c) Dire se raggiungonoil punto da cui sono partiti. ha lunghezza lo-
18.2 Un carrello con quattro ruote di raggio r e ciascuna di momento di inerzia c) Determinare l'ampiezza delle oscillazioni del centro della ruota ed il loro periodo.
{rispetto all'asse) I°, scende con moto di puro rotolamento lungo un piano inclinato,
coninclinazione a. La massa totale (compresele ruote) è M. d) Determinare la reazione R; parallela al piano inclinato quando la ruota è ferma
nella posizione di equilibrio.
a) Scrivere l’espressione dell'energia totale del carrello.
b) Determinare l’accelerazione del carrello. 18.6 Inun punto P di un anello di raggio RR e massa M viene
fissata un massa puntiforme m. L'anello può rotolare senza
18.3 Un carrello munito di due ruotecilindriche di raggi ri strisciare su un piano orizzontale. Scrivere l'equazione del moto
e ra e momentidi inerzia (rispetto ai rispettivi assi) If ed E per l’angolo @ fra la retta congiungenteil centro dell’anello con d

n
IS, viene tirato su un pianoorizzontale da una forza F. La la massa m e la verticale verso il basso,
massa totale (comprese le ruote) è M. Il moto delle ruote è
di puro rotolamento. a) utilizzando la 2° equazione cardinale;

a) Determinare l’accelerazione del carrello utilizzando la 2° equazione cardinale per b) sfuttando la conservazione dell’energia.
ciascuna ruota e la 1° per il resto delsistema (carrello).
18.7 Dentro un vagone di massa M che puòscivolare con attrito trascurabile su un
b) Determinare Paccelerazione del carrello utilizzando la conservazione dell'energia binario rettilineo orizzontale, è appesa per un suo estremo un'asta omogenea di massa
(o il teorema delle forze vive). m e lunghezza /. L’asta può oscillare senza attrito in un piano verticale parallelo al
c) Calcolare la componente orizzontale della reazione esercitata dalla strada su cia- binario. Si supponga chel’asta venga lasciata libera con velocità nulla quando forma
scuna ruota. un angolo ? = ?p con la verticale.

46 47
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

a) Dire quali fra le seguenti grandezze sono costanti del moto: 19. FORZE IMPULSIVE E URTI
i) la componentelungoil binario della quantità di moto totale;
ti) la componente verticale della quantità di moto totale;
iì) l’energia totale. Nota. I primi due esercizi sono applicazioni del teorema dell’impulso e dell'impulso
angolare, tutti gli altri sono problemi d’urto. Gli esercizi 8 e 9 trattano il problema del-
b) Come si esprimono le corrispondenti leggi di conservazione in termini di d,8e Purto obliquo, mettendo in evidenza che non sempre vale la legge secondocui “l'angolo
della velocità del vagone £? di riflessione è uguale all’angolo di incidenza”.
c) Se 9 = 90°, di quantosi è spostatoil vagone dopo mezzo periodo?
d) Ricavare l’equazione di moto per l'angolo #. 19.1 Siconsiderinoi casi trattati negli esercizi 17.8 e 17.9: i) un blocchetto fermo
viene posato su un nastro trasportatore scabro mantenuto in moto con velocità costante
e) Sfruttare le equazioni di conservazione per dimostrare che (se 0040, 00 # +7) da un motore; ii) un disco fermo (momento di inerzia I) viene messo in rotazione da
sia il motodell'asta che quello del vagone sonoperiodici (con lo stesso periodo). un disco coassiale scabro, collegato ad un motore che ne mantiene costante la velocità
f) A partire dall’equazione del moto per l’angolo @, ricavare l'equazione (lineare) per angolare wo.
le piccole oscillazioni attorno a ? = 0. Qualè la frequenza deile piccole oscillazioni Mostrare che, grazie al teorema dell'impulso nel primo caso, e al teorema dell’impulso
dell’asta intorno alla verticale? angolare nel secondo,il lavoro fatto dal motore è sempreil doppio dell’energia cinetica
finale del blocchetto o del disco, indipendentemente dalle modalità del processo (p.es.
g) Verificare che il risultato precedente si riduce a quello del pendolo fisico con so- dalle leggi dell’attrito).
spensionefissa se M/m > 1.
19.2 Su un nastro trasportatore orizzontale scabro che
scorre con velocità uniforme v) viene posato con velocità i—_©
nulla un corpo rotondo (sfera, ruota, ...} di momento di
inerzia 1° = MR? (a <1). Un motore mantiene uniformela velocità del nastro.
a) Calcolare, utilizzando direttamenteil teorema dell'impulso e dell'impulso angolare
anziché le equazioni del moto, velocità e velocità angolare finali del corpo, quando
il suo moto è di puro rotolamento.
b) Dimostrare che anche in questo caso il lavoro fatto dal motore è il doppio dell’e-
nergia cinetica finale del corpo.

19.3 Su unaguidarettilinea orizzontale liscia sono liberi di muoversi due blocchetti


di masse mi e mo. Iniziamente m1 ed m2 si muovono rispettivamente con velocità v1
e v2 nello stesso verso, e v1 > Va.
a) Calcolare le velocità e l'energia cinetica delle due masse nel riferimento del centro
di massa, prima che avvenga l’urto fra di esse.
b) Dimostrare che la massima energia che può essere dissipata nell’urto fra le due
particelle è l’energia cinetica iniziale nel riferimento del centro di massa (conviene
usare il teorema del Koenig).
c) L'energia dissipata nell’urto, sia essa la massima possibile o no, dipende dal rife-
rimento? °
Calcolare le velocità delle due masse dopo l'urto
d) nel caso in cui durante l'urto si ha la massima dissipazione di energia (“urto com-
pletamente anelastico”);
e) nel caso in cui durante l’urto l’energia si conserva (“urto elastico”).

48 49
fee
Forze impulsive e urti
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

oggetti 19.8. Una palla di massa m in moto traslatorio con velocità # urta elasticamente una
19.4 Su una guidarettilinea orizzontale scabra due m mm parete (urto obliquo). Sia la palla che la parete sono completamente lisce.
m sono collegat i da una molla di costant e elastica aRoom
di massa _
mente in n
k e lunghezza a riposo ly. I due oggetti sono inizial a) Determinare la velocità #r e la velocità angolare wr della palla dopo l’urto.
urtato da una terza massa m' con velocit à vo lungo la guida;
quiete e unodi essi viene La palla, sempre in moto traslatorio con velocità &, ora urta la parete frontale di un
ente di attrito dinamicofra le
la massa nresta incollata alla massa urtata. Il coeffici autocarro (di massa “infinita”) in moto con velocità vg. Anche in questo caso Purto è
L'urto viene conside rato istanta neo.
massee la guida è pg. completamente elastico e le superfici sono lisce.
uno dei due oggetti
a) Calcolarela velocitàe l'accelerazione subito dopol’urto di ciasc b) Determinare la relazione fra l'angolo di incidenza e l'angolo di riflessione (angoli
(uno di massa m, l’altro di massa M =m + m').
fra la velocità e ia normale alla parete).
ma compressione della molla
b) Supposto ora che la guidasia liscia, calcolare la massi
te il moto del siste ma succes sivo all’ur to. 19.9 Unapalla di massa m, raggio r e momentodi inerzia /9, in moto traslatorio con
duran
velocità 7 urta elasticamente una parete (urto obliquo). Fra la parete e la palla c'è
verso dell'asse x urta un corpo
19.5 Un corpo di massa m in moto con velocità 1ì nel attrito statico, sufficiente perché durante l’urto nonsi verfichi strisciamento della palla
è sempre lungo l’asse x.
fermo di massa M. Il moto delle due masse dopo l’urto sulla parete. Assumiamochela legge di forza che determina la reazione della parete sia
co, la velocità delle due masse tale che nell’urto la componente ortogonale alla parete della velocità della palla cambi
a) Calcolare,nell’ipotesi di urto completamente anelasti
dopo l’urto nel limite M/m + co. segno.
siaelastico.
Supponiamo ora che lurto fra le due masse m e M a) Determinarela velocità & e la velocità angolare wr della palla dopo l’urto.
a massa nell’urto.
b) Determinarela variazione della quantità di moto di ciascun b) Se l'angolo di incidenza (angolo fra la velocità e la normale e la parete) è di 45°,
M dopo l’urto nel limite quant'è l'angolo di riflessione, nel caso in cui If = &mr??
e) Calcolare la velocità della massa m e quella della massa
M/m- 0. c) Calcolare la velocità del punto di contatto fra la palla e la parete subito prima e
velocità vo (lungo l’asse subito dopo l'urto.
Supponiamoche il corpo urtato sia un autocarro in moto con
x) di massa M>m (“M= 00”). Semprenell’ipotesi di urto elastico, d) Calcolare l'impulso P ceduto dalla paretealla palla.
velocità iniziali vi e vo
d) determinarela velocità di m dopo l'urto sia nel caso chele 19.10 Su un tavolo dabiliardo una palia in moto di puro rotolamento con velocità
siano nello stesso verso che in versi opposti. © urta centralmente ed elasticamente un’altra palla ferma, identica alla prima. Fra le
Quale deve essere
e) Qualè la velocitàfinale della massa m se inizialmente è ferma? due palle non c’è attrito, mentre l’attrito è presente fra le palle ed il tavolo.
la velocità dell’aut ocarro perché dopo l’urto la massa m (velocit à iniziale v') sia
a) Determinare la velocità e la velocità angolare di entrambe le palle subito dopo
ferma? l'urto.
e di uguale massa di cui
19.6 Siconsideri l'urto elastico di due particelle non vincolat b} Determinare il moto di entrambe le palle dopo le rispettive fasi di strisciamento
qui si intende non necessa riament e una interazione di
una inizialmente ferma (per urto sul tavolo.
due particell e, ma anche una interazi one che è non nulla solo quando le
contatto fra le
c c) Calcolare l’energia dissipata nella fase di strisciamento.
particelle sono sufficientemente vicine).
non si svolge in una unica direzion e, le velocità delle due
Dimostrare che, se il moto 19.11 Unasbarrettadi legno rigida, omogenea, di massa M e lunghezza L (momento
particelle dopo l'urto sono ortogonali (£leggedell'angolo retto”). centrale di inerzia I° = 1 ML?) può ruotare - senza attrito - attorno ad un asse oriz-
in quiete, su un tavolo da zontale passante per un suo estremo. Inizialmente la sbarretta si trova nella posizione
19.7 Unapalla dabiliardo di raggio r e massa m si trova,
interval lo di tempo molto piccolo di equilibrio. Un proiettile di massa m urta la sbarretta ad una distanza / dall'asse
« biliardo. Mediante la stecca le viene ceduto — in un
in un piano vertical e passante per il centro (urto di sospensione, con una velocità vo diretta orizzontalmente (nel piano del moto della
- un impulso orizzontale P giacente
sbarretta) e resta conficcato nella sbarretta. L’urto viene considerato istantaneo.
senza “effetto”), in un punto ad altezza A dal piano del tavolo.
e la sua velocità angolare a) Determinare / in modo tale che durante l’urto l'asse di sospensione non eserciti
a) Calcolare la velocità vo del centro di massadella palla
dopol'u rto da parte della stecca. sulla sbarretta forze impulsive.
wo, immediatamente
rotoli sul tavolo senza b) Determinare la velocità angolare della sbarretta (con il proiettile) subito dopo
b) Determinare A in modo che subito dopo l'urto la palla
strisciare. l’urto.

50 5Ì
Problemi di Meccanica

20. PROBLEMI DI MECCANICA 2° caso: il pendolo è vincolato a muoversi in un piano ortogonale asse del cilindro
all’asse delcilindro (figura 2b). Ù
Nota. Con l'eccezione dei primi quattro (e di parte del 5°), i problemi di questa c) Scrivere l’energia potenziale U(9) del pendolo in funzione del-
sezione richiedono la conoscenza della dinamica rotazionale deisistemi: si differenziano l’angolo 8 che forma con la “verticale” e ricavare, dalla con-
dalla maggior parte degli esercizi propostinei capitoli precedenti non peril grado di servazione dell'energia, l'equazione del moto per @. Qual è
difficoltà (anzi, talvolta alcune domandedi questi problemi sono già state proposte l'effetto della forza di Coriolis sul moto del pendolo?
negli esercizi), ma per il fatto di essere “ad ampio spettro”, cioè possono contenere d) Determinare il periodo delle piccole oscillazioni attorno alla fig. 2b
nello stesso problemariferimenti a capitoli diversi. posizione di equilibrio.

1. Unfucile a molla (ben lubrificato) viene schematizzato nel modo


3. Dueoggetti puntiformi O; e 03 di massa m ruotanonello stesso verso attorno ad
seguente: una molla di costante elastica £ e una certa lunghezza di
un pianeta di massa M su orbite circolari (complanari) di raggi rispettivamente R— r
riposo (lg), ad un estremodella quale è saldato un supporto di massa
e R+r(r < R). Ad uncertoistante (t = 0) i due oggetti si trovanoallineati con il
M. Soprail supporto viene appoggiato il proiettile di massa m e la
pianeta.
molla viene compressa di una lunghezza d (a partire da lo).
Il fucile è disposto verticalmentee fissato al pavimento. La molla viene sbloccata. a) Ignorando l’interazione gravitazionale fra i due oggetti, dire come varia nel tempo
a) Se é è sufficientemente grande da permettere il lancio del proiettile, calcolare la la loro distanza angolare, vista dal centro del pianeta: si esprimail risultato al 1°
reazione esercitata dal supporto sul proiettile in funzione della sua posizione e ordine in r/R ((1+6°=1+ae).
determinare la posizione della massa m nel momento in cui questasi distacca dal b) Determinare, sempre a menodi termini di ordine {r/)?, la forza (intensità e verso)
supporto. che occorrerebbe esercitare su ciascuno dei due oggetti, oltre a quella esercitata
b) Determinare l'altezza raggiunta dal proiettile. dal pianeta, affinché la loro velocità angolare (sulle due suddette orbite) risulti
uguale a quella che essi avrebbero sull’orbita di raggio R.
c) Determinareil limite inferiore Smin dei valori di 5 per i quali si hail distacco.
I dueoggetti siano ora due masse sferiche di raggio r (e quindi a
Supponiamo ora che la forza di richiamo esercitata dalla molla non sia perfettamente
(cona>0). contattoe allineate con il pianeta), e prendiamoin considerazione
armonica (F = —kr), masia della forma F=-k(2+ax°)
l'attrazione gravitazionale fra di esse, che è uguale alla forza fra : “|
d) Dire come cambianole risposte alla domandaa) e alla domanda b). due masse puntiformi m a distanza 2r. : !
L'obiettivo di questo problema è quello di stabilire in quali con- S 2°
2. Una astronave, costituita da un cilindro cavo di raggio K, viaggia nello spazio dizioni l'attrazione gravitazionale fra gli oggetti che orbitano at-
lontana dastelle e pianeti. Per simulare la gravitàil cilindro ruota con velocità angolare torno ad un pianeta è sufficiente a far sì che questi possano unirsi in modo da formare
costante wy attorno al proprio asse. un satellite, anziché rimanere sparpagliati sotto forma di anelli (come per Saturno).
All’internodell'astronave, ad una distanza R-I dall'asse (cioè a distanza ! dal “suolo” )
c) Nell'ipotesi che l’attrazione gravitazionale fra le due masse (sferiche) sia sufficiente
viene sospeso un pendolocostituito da una sbarretta di massa trascurabile di lunghezza
7 a mantenerle a contatto allineate con il pianeta, determinare al 1° ordine in x/R
1> R-le da una massa m puntiforme all'estremolibero.
Il pendolo viene osservato dagli astronauti che indicano con @ l'angolo fra il pendolo e la forza risultante F che agisce su di esse, e quindi la velocità angolare del loro
la “verticale verso il basso”. centro di massa.
n 2 TT, \
1° caso: il pendolo è vincolato a muoversi in un piano contenente / asse del cilindro /" | d) Determinare la relazione che deve sussistere fra M, m, R_ ed r affinché le due
l’asse delcilindro (figura 2a).
R-I
L masse ruotino atterno al pianeta,allineate con esso e mantenute a contatto fra di
loro dalla reciproca attrazione gravitazionale.
a) Determinarele posizioni di equilibrio stabile ed instabile del i
pendolo ed il periodo delle piccole oscillazioni attorno alle e) Se si suppongono uguali le densità dei due oggetti e del pianeta, la suddetta rela-
prime. I zione si riduce ad una relazione fra R ed il raggio Ap del pianeta. Determinarla.
! Cosa si conclude in merito alle distanze alle quali sono possibili la formazione di
b) Che velocità bisogna impartire alla massa m nella posizione
fig. 2a satelliti o di anelli attorno ad un pianeta?
@ = 0 perché possa raggiungerela posizione 9 = n? Qual è la
minima velocità con cui viene raggiunta questa posizione?

52 53
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica

sviluppando entrambe le ruote restino a contatto con il terreno e che mantengano un moto di puro
A. Unciclista viaggia alla velocità di 20km/h su una strada in pianura,
siano trascurabi li; ii) che rotolamento.
una potenza di 100 W. Si suppone î) che gli attriti interni
ruote rotolino senzastris ciare.
l’aria eserciti una forza viscosa F,=—qî, iii) chele a) Facendo uso del teoremadelle forze vive calcolare quanta strada percorre la bici-
e della bicicletta è M = 65kg. La massa delle ruote
La massa totale del ciclista cletta per fermarsi e l’accelerazione durante la frenata. Calcolare numericamente
il loro
è trascurabile rispetto ad M, di conseguenza si consideri trascurabile anche F e l’accelerazione ag se M = 70kg, vo = 36 km/h, spazio di frenata: s = 25m.
momento di inerzia.
b) Determinare, in moduloe verso,la forza di attrito (statico) F, che la strada esercita
a) Calcolare y. sulle ruote. Su quale ruota agisce detta forza?
b) Calcolare la componente parallela alla strada del risultante delle forze (di attrito Sia d la distanza del centro di massa del sistema (bicicletta
statico) esercitate dalla strada sulle ruote. + ciclista) dal suolo, 2/ la distanza fra gli assi delle ruote, e
il supponiamo che il centro di massa sia equidistante da essi.
c) Ilciclista smette di pedalare: calcolare, utilizzando il teorema delle forze vive,
risultante delle eventuali forze di attrito esercitare dalla strada sulle ruote durante c) Calcolare le componenti normali N e N; della reazione che la strada esercita su
la fase di arresto. ciascuna ruota.
d) Quanta strada percorre il ciclista prima di arrestarsi? d) Determinare il massimo valore che può avere F (forza esercitata dal freno) perché
la ruota posteriore resti a contatto con il terreno. Calcolare numericamente Fax e
corrispondentementel’accelerazione ag durante Îa frenata, se (= 0.75m d=1m.
5. Un disco orizzontale viene mantenuto in rotazione con velocità angolare costante
nella
wa attorno al proprio asse. Lungo un diametro il disco presenta una scanalatura Supponiamo ora che il ciclista (in moto con velocità v9), anziché azionare il freno
di richiamo
quale si trova un piccolo corpo di massa m, soggetto ad unaforza elastica anteriore, azioni quello posteriore bloccando completamente il moto di rotazione della
verso il centro del disco: F = —kr. Tuttigli attriti sono trascurabili. ruota. Sia ug il coefficiente di attrito dinamico fra la ruota posteriore e la strada.

a) Per quali valori di wo il moto della massa è oscillatorio attorno al centro del disco? e) Calcolare la reazione normale N, che la strada esercita sulla ruota posteriore e
l’accelerazione durante la frenata. Effettuare il calcolo numerico per pay = 1.5.
Supponiamo che la massa oscilli con ampiezza a: per mantenere costante la velocità È possibile che la ruota posteriore perda il contatto con ìl terreno?
angolare del disco è necessario un motore collegato all’asse del disco.
b) Calcolare la potenza W(f) che deve sviluppare il motore ed il lavoro che esso
compiein un periodo delle oscillazioni della massa m. 7. Due punti materiali di uguale massa m, collegati da una sbar-
retta rigida di lunghezza L e massa trascurabile, sono attaccati
c) Calcolarela coppia (cioè il momento M' (t) delle forze) che il motore deve trasmet- a due molle verticali identiche di costante elastica k, appese ad
tere all'asse del disco. un'asta orizzontale. Le due molle, grazie ai due manicotti che
in
Supponiamo che la massa oscilli con ampiezza uguale al raggio .R del disco, e che possono scorrere lungo l’asta orizzontale (v. figura), si manten-
un istante in cui la massa raggiunge l’ampiezza massima,il motore vengascollegato. gono sempreverticali.
Il disco, di massa M,è libero di ruotare attorno al proprio asse. a) Determinare la posizione di equilibrio delle due masse con la sbarretta orizzontale.
d) Calcolarela velocità angolare Wo del disco e il modulo della velocità della massa A partire dalla posizione di equilibrio (con la sbarretta orizzontale), mediante una
quanto questa passa per ilcentro del disco. Quant'è il minimovalore che può avere opportuna forza f' diretta verso il basso, si portano le due masse rispettivamente a
k perché la massa m possa raggiungere il centro del disco? distanze a e d (a > 5) dalla posizione di equilibrio.
“ b) Qual è la forza F necessaria a mantenereil sistema în equilibrio nella nuova
6. Un ciclista percorre a ruota libera con velocità costante vo una strada in pianura posizione? In quale punto della sbarretta deve essere applicata?
(tuttigli attriti e la resistenza dell’aria sono supposti trascurabili). .
"La massa totale delciclista e della bicicletta è M, e quella delle ruote è trascurabile c) Quant'è il lavoro fatto dalla forza F per portareil sistema in detta posizione?
rispetto ad M, di conseguenza consideriamo trascurabile anche il loro momento di All’istante # = 0 la forza È viene rimossa.
inerzia.
una d) Determinare la legge oraria del moto. del centro di massa G del sistema,e dire a
Ad un certoistante il ciclista, azionandoil freno anteriore, esercita sulla ruota
forza costante di attrito (dinamico) di modulo F. Si supponga che durante la frenata qualeistante #' passa (per la prima volta) per la posizione di equilibrio.

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L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica

e) Ricavare l'equazione del moto per l’angolo # che la sbarretta forma con la
direzione c) Determinare, in modulo e verso, prima il risultante delle forze di attrito (statico)
orizzontale. che la strada esercita sulle due ruote, quindi sia la forza di attrito sulla ruota
anteriore che su quella posteriore (ruota motrice).
f) Se (a-b)/L « 1, comevaria @ nel tempo? Quali sono le posizioni delle due masse
pert=t? d) Se r è il raggio dell’ingranaggio coassiale con la
ruota posteriore, determinare la tensione della ca-

8. Il pendolo di un orologio ha le seguenti caratteristiche: massa M = 2kg, momento


tena della bicicletta nel punto indicato in figura
(nella parte inferiore la catena non è in tensione), ©)©
di inerzia rispettoall'asse centrale rilevante al problema IS = 0.5kg - m?, distanza del e la si calcoli per R= 36cmer=4cm.
baricentro-dall’asse di sospensione d = 0.5m.
Ad uncerto puntoil ciclista, stanco di salire, gira la bicicletta e percorre la discesa a
a) Calcolareil periodo Ty del pendolo e la lunghezza di un pendolo semplice equiva- ruota libera senza frenare.
lente a quello dato (cioè cheoscilli con lo stesso periodo).
e) Se l’aria esercita sul suo corpo unaforza opposta al moto F, = —yv?, determinare
b) Posta uguale a zero l'energia potenziale per 9 = 0 (cioè peril pendolo nella posi la velocità limite vr e si calcoli y se v; = 60km/h.
zionedi equilibrio), calcolare l'energia totale del pendolo se esso compie oscillazioni
di ampiezza angolare fg = 6°.
10. Si schematizziil sistema Terra-Luna comeisolato, e composto da duecorpisferici
Gliattriti vari hannol’effetto di forze viscose di momentorispettoall’assedi sospensione e omogenei di masse M e m = M/80 e raggi R = 6400km e r = R/4; si supponga
Mo=- sò. che la distanza a Terra-Luna resti costante, con a = 60, che gli assi di rotazione
c) Determinare 4 sapendo che in un’ora l’ampiezza di oscillazione del pendolo si siano perpendicolari al piano deli’orbita lunare, e che il moto di rotazione della Luna
riduce di un fattoree (si noti che il moto del pendolo è molto poco smorzato). resti sempre “sincronizzato” con quello di rivoluzione(“la Luna rivolge semprela stessa
faccia verso la Terra”).
Il termine di smorzamento —ò modifica il periodo del pendolo.
a) Utilizzando esclusivamentei dati forniti sopra e sapendo che g = 9.8m/s®, deter-
d) Calcolare la correzione percentuale 8T/To al periodo 7 del pendolo non smorzato. minare il periodo di rivoluzione della Luna.
e) Confrontare detta correzione con quella dovuta al non perfetto isocronismo del b) Scrivere l’espressione del momento angolare totale del sistema Terra-Luna nel
pendolo (T = T;(1+ 9$/16)), se l'ampiezza di oscillazione è0,= 6°. riferimento del centro di massa e mostrare che il momento angolare intrinseco
f) Calcolare, sempre per un’ampiezza di oscillazione di 6°, l'energia dissipata in un della Luna è trascurabile rispetto al momento angolare intrinseco della Terra.
periodo. Se una uguale energia viene fornita al pendolo ad ogni periodo mediante Si sa che per effetto delle maree sollevate negli oceani terrestri, la durata del giorno
l'abbassamento di una massa m di lkg, di quanto si abbassa detta massa in un aumenta di 2 x 107? secondi în un secolo.
giorno?
c) Quant'è la variazione Awr della velocità angolare di rotazione della Terra in un
secolo?
9. Unciclista percorre con velocità costante v una strada in salita che forma un
angolo a rispettoall’orizzontale. La massa totale del ciclista e della bicicletta è M,il d) Nell’approssimazionein cui si trascura il momento angolare intrinseco della Luna
raggio delle ruote è R e la massa di ciascuna di esse è m, tutta concentrata sulla loro ed m rispetto ad M, scrivere il momento angolare totale in termini di wr e di a e
circonferenza. calcolare di quanto varia in un secolo la distanza Terra-Luna.
Labicicletta non presenta attriti interni, e sostanzialmente è costituita da due ruote (È utile la relazione (1+ e) = 1+ ae).
collegate al telaio solo tramite i loro assi e, per quanto riguarda la ruota posteriore, e) Semprecon le approssimazioni della domanda precedente, scrivere Penergia totale
anche tramite la catena. Il moto delle ruote è di puro rotolamento. del sistema e calcolare quanta energia viene dissipata per secondo negli oceani
a) Determinare la potenza sviluppata dai muscoli delciclista. Si effettui il calcolo terrestri; confrontareil risultato con il consumo mondiale di energia elettrica, che
per a = 6°, M = 70kge vw = 15km/h. Quant'è il lavoro totale fatto nell’unità di è dell'ordine di 101° W. (La massa della Terra è M = 6 x 10°4kg).
tempoda tutte le forze (interne ed esterne)?
b) Determinareil lavoro fatto dal ciclista per portarsi, partendo da fermo,alla velocità 11. Un trampolino è costituito da un piano inclinato scabro, ben raccordato ad un
to in un tratto di salita di lunghezza l. tratto orizzontale completamente liscio. L’inclinazione del trampolino è a = 60° e la
Si effettui il calcolo per {= 20me m= 0.5kg. lunghezza del tratto in discesa è L = 30m. L’altezza del tratto orizzontale rispetto al

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L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica

inclinato è d) scrivere (p.es. in un opportunosistema di assi cartesiani) la legge oraria del moto
terreno sottostante è h = 20m.Il coefficiente diattrito statico del tratto
o. della massa m (sempreattaccataalla sbarretta).
us = 0.53. Una palla omogenea parte da ferma dalla cima del trampolin
striscia-
a) Mostrarecheil moto della palla lungo il tratto inclinato è rotatorio senza e) Calcolare — in questa nuova situazione — la forza IF che lacolla deve esercitare
mento, e dire com'è il moto nel tratto orizzontal e del trampolino . sulla massa m per mantenerla in contatto con la sbarretta.

b) Dire a che distanza (in orizzontale) dalla fine del trampolino la palla tocca il
terreno.
14. Duedischi uguali ed omogenei, ciascuno di massa M e
c) Determinare la posizione dell’asse istantaneo di rotazione della palla un istante raggio R, sono liberi di ruotare senzaattrito attorno ai loro
prima che tocchiil terreno. assi disposti verticalmente. Il 1° disco ruota inizialmente con
velocità angolare wp. Quindi viene messo in contatto con il
nte 2° disco inizialmente fermo; entrambi gli assi sono fissi. Fra i due dischi, finché c'è
12. Esistono in commercio delle palline in grado di rimbalzare in modo perfettame
superficie è strisciamento, si esercita una forza di attrito (dinamico) costante e nota Fy.
elastico su qualsiasi superficie: ciò equivale a supporre che, quando la
la
scabra, durante il rimbalzo non si verifica strisciamento. Supporremo inoltre che a) Determinare le velocità angolari w, e ws dei due dischi in funzione del tempo, e
e
legge diforza che determinala reazione della parete sia tale che nell’urto la component calcolare dopo quanto tempo Î i due dischi rotolano senza strisciare l'uno sull’altro.
cambi segno. Sia m la massa della
ortogonale alla parete della velocità della palla
b) Quant'è l'energia dissipata durante il processo?
pallina (omogenea), e r il suo raggio.
La
La pallina viene lasciata cadere da unaaltezza h su un piano orizzontale scabro. c) Calcolare la potenza dissipata dall’attrito in funzione del tempo e mostrare cheil
pallina ha inizialmente un moto rotatorio attorno ad un asse orizzontale , con velocità lavoro totale è pari alla variazione di energia del sistema.
angolare wa. d) Calcolare ii momento angolare iniziale e quello finale del sisiema rispetto ad un
del
a) Scrivere le leggi di conservazione che permettono di determinare la velocità asse verticale scelto a piacere. Come dipendeil risultato dalla scelta dell’asse? Il
centro di massa e la velocità angolare della pallina subito dopo il rimbalzo. momento angolare si conserva durante il processo? Perché si o perché no?

b) Risolvere le suddette equazioni e spiegare perché ammettono due soluzioni. e) Quantè la forza di attrito fra i due dischi pert>#?
c) Determinare la posizione del centro di massa quandola pallina si trova alla mas-
sima altezza dopoil rimbalzo. 15. Un disco omogeneo di raggio AR e massa M può
d) Determinare la velocità del punto di contatto pallina-piano prima e dopoil
rim- scendere(con l’asse orizzontale) lungo un piano inclinato
balzo. di un angolo a rispetto all'orizzontale. La prima parte
del piano è perfettamenteliscia ed inizialmente il disco
alia pallina.
e) Determinare la componente orizzontale dell'impulso ceduto dal piano è fermo.
a) Determinare il moto del disco.
un
13. Una sbarretta sottile omogenea di massa M e lunghezza 2/ può ruotare in
per il suo Dopo un tratto L il piano inclinato diventa scabro con coefficiente di attrito dinamico
piano orizzontale attorno ad un asse verticale - privo di attrito — passante
centro. Inizialmente la sbarretta è ferma. Un piccolo corpo di massa m
colpisce un Hd °
sbarretta con velocità # orizzontale e ortogonale alla sbarretta stessa, e
estremo della b) Determinare il moto del disco sulla parte scabra del piano inclinato, prima che
resta incollato ad essa. eventualmente esso diventi un moto di puro rotolamento.
a) Determinare il moto della sbarretta dopo l'urto. c) Per quali valori di 44 da un certo puntoin poiil moto del disco è un moto di puro
b) Calcolare l'impulso P fornito dall’asse durante l’urto. rotolamento?

c) Calcolare la forza Fi(t) chela colla deve esercitare sulla massa m per mantenerla
Si consideri orail caso in cui 4a > 1. Sia 7 l’intervallo di tempofra l’ingresso del disco
nella parte scabra e l’inizio del moto di puro rotolamento.
in contatto con la sbarretta.
sia d) Calcolare l'impulso delle forze esterne nell'intervallo di tempo 7, nel limite ga —+
Ad un certoistante l’asse verticale viene rimosso. Supponendo che la sbarretta
sostenuta da un piano orizzontaleliscio, co. Determinare, nello stesso limite, l'energia dissipata per attrito.

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L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica

16. Una sbarretta rigida, omogenea, di massa M = 0.8kg e lunghezza L = 1m, può b) Determinare, utilizzando la conservazione dell'energia, la legge del moto della ta-
ruotare in un piano verticale attorno ad un asse orizzontale, privo di attrito, passante vola. La tavola scende più rapidamente sui rulli o su un pianoprivo di attrito?
per un suo estremo. Inizialmente la sbarretta si trova nella posizione di equilibrio.
Un proiettile di massa m urta elasticamente la sbarretta ad una distanza | dall'asse di c} Calcolare (specificandone il valore ed il verso) le forze di attrito (statico) che si
sospensione, con una velocità % diretta orizzontalmente. esercitano sui cilindri nei punti di contatto con la tavola.
a) Determinare m ed / in modo tale che subito dopo l’urto il proiettile sia fermo Sia / la distanza fra gli assi dei duecilindri. Detta s l’ascissa (su un asse parallelo al
ed inoltre durante l’urto l'asse di sospensione non eserciti sulla sbarretta forze piano e orientato verso l’alto} rispetto al centro della tavola dei punti di contatto fra il
impulsive. cilindrodi sinistra (quello più in alto) e la tavola,
b) Coni valori trovati sopra per m ed I, a quale condizione deve soddisfare vg affinché d) calcolare, in funzione di s, le componenti normali alla tavola delle reazioni eserci-
durante il moto successivo all’urto la velocità angolare della sbarretta vari meno tate daicilindri sulla tavola (della quale se ne trascuri lo spessore).
dell’ 1% ?
e) Se yi, = 1è il coefficientediattrito staticofrai cilindri e la tavola, a = 45°,1=83m,
c) Calcolare in funzione di v) la reazione 7 (moduloe direzione) che l’asse di so- M = 1000kg, m = 200kg, determinare la posizione (rispetto alla tavola) del
spensione esercita sulla sbarretta quando questa passa per la posizione orizzontale cilindro di sinistra quando per esso nonè più possibile il moto senza strisciamento
(0 = x/2). Sì dia il risultato numerico per vo = 37 m/s. rispetto alla tavola.
Supponiamo ora che quando la sbarretta ripassa per la posizione verticale (verso il
basso) l'asse di sospensione si rompa.
19. Undisco (D1) omogeneo di massa M e raggio R è libero
d) Determinare completamente il moto della sbarretta dopo la rottura dell'asse. di ruotare attorno ad un asse verticale (fisso) passante per
il suo centro. Un secondo disco (D2) identico al primo e
17. Un nastro trasportatore inclinato di un angolo & ri- situato sullo stesso piano, mediante opportuni tirantì (cioè
spetto all’orizzontale, scorre verso l’alto con velocità va. fili) collegati al suo asse può essere portato a contatto conil
Una ruota di raggio R e massa M uniformemente distribuita bordo esterno di Di.
sulla periferia, inizialmente ferma, viene posata sul nastro. Inizialmente Dj ruota rispetto al suolo con velocità angolare wo, D2 è fermo e non è a
Il coefficiente di attrito dinamico fra la ruota ed il nastro è contatto con Dj. All’istante t = 0) i tiranti portano (e mantengono) D; a contatto con
ba, ed è tale da permettere l’instaurarsi di un moto di puro rotolamento. il bordo di Di, esercitando su Ds una forza {7) diretta verso l’asse di Di. Fra i bordi
dei due dischi c’è attrito (dinamico). Dy non è soggetto ad altri vincoli, e quindi viene
a) Determinare il moto della ruota dall’istante in cuì viene posata sul nasiro, fino
all'istante î — da determinarsi — in cui esso diventa un moto di puro rotolamento. messo in rotazione da Di. Se 7 è sufficientemente grande, dopo un certo tempoî Di
rotola senzastrisciare sul bordo di Di. In questaipotesi,
Lavelocità del nastro, che scorre senzaattriti, viene mantenuta uniforme da un motore.
a) dire quale o quali delle seguenti grandezze rimangono costanti: energia, quantità
b) Quant'è la potenza che deve sviluppare il motore per mantenere uniforme la velo-
di moto totale, momento angolare totale rispetto ad un opportuno asse,
cità del nastro durante questa prima fase di moto della ruota? al) pert<éî,
c) Determinareil moto delia ruota quando questo è di puro rotolamento. 22) peri>£.
‘d) Quant'è la potenza che deve sviluppare il motore per mantenere uniformela velo- b) Scrivere la seconda equazione cardìnale per D3 prendendo come asse (mobile) per
cità del nastro în questa seconda fase di moto della ruota? i momenti la retta di contatto fra i due dischi. Scrivere inoltre la relazione che
intercorre, per t > Î, fra la velocità angolare wi, di Di, la velocità angolare ws di
18. Unatavola di massa M scende lungo un pianoinclinato D-(rispetto al suolo) e la velocità (scalare) v2 del centro di massa di D2. Quindi,
di un angolo rispettoall’orizzontale, scorrendo appoggiata utilizzando anchela (0 le) opportuna/e legge/i di conservazione, determinare (per
su duecilindri pieni uguali, ciascuno di massa m e raggio R. t>i) 1,6026803.
Assumiamo che ìl moto dei due cilindri sia di puro rotola-
c) Se M = 30kg, R=30cm, wr = 105, calcolare l'energia dissipata per attrito.
mento: essi non strisciano né sul piano inclinato né sulla tavola.
d) Calcolare, per £ > È, la reazione esercitata dall’asse di Di.
a) Stabilire la relazione che sussiste fra la velocità della tavola e quella dell’asse dei
duecilindri.

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L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale I

21. EQUAZIONI DI STATO E TRASFORMAZIONI


20. in un punto del bordo di un cerchio di raggio r, spessore
TERMODINAMICHE
trascurabile e massa M uniformemente distributa, viene fissata
un massa puntiforme m.
Il cerchio può rotolare senza strisciare su un piano orizzontale. d po Nota. Si utilizzino i seguenti valori numerici (oltre, eventualmente, quelli ricavati
Il sistemainizia il suo mota con velocità trascurabile dalla po- nel 1° esercizio): R {costante dei gas) = 8.31J/K mol; temperatura corrispondente
sizione di equilibrio instabile. a 0°C:273K; latm=1.01 x 105 Pa.
a) Calcolare la velocità del centro del cerchio quando il sistema passa per la sua
posizione di equilibrio stabile. 21.1 Trovare
b) Determinare - in questa posizione - l'accelerazione del centro di massa del sistema a) il valore della costante A dei gas in litri atm/K mol;
cerchio + massa m e la reazione cheil piano esercita sul sistema.
b) il volume occupato da 1 mole di un gas ideale alla temperatura di 0°C e alla
Si supponga orachefra il piano orizzontale e il cerchio noncisia attrito. pressione di l atm {condizioni “normali” di temperatura e pressione).
c) Semprenell'ipotesi che il sistemainizi il suo moto con velocità trascurabile dalla 21.2 Unrecipiente di volume V = 20litri è diviso in due parti di volumi Vi = (1/4)V
posizione di equilibrio instabile, calcolare — anche in questo caso - la velocità del e V: = (3/4)V da un setto divisorio mobile, inizialmente bloccato. Nei due volumi sono
centro del cerchio quandoil sistema passa per la sua posizione di equilibrio stabile. contenute rispettivamente n; = 0.5 moli e n2 = 1 moledi un gas ideale e il recipiente è
in contatto termico con l’ambiente a temperatura Ty = 300 K.
21. Un vagone con due ruotecilindriche e omogenee, a) Calcolare le pressioni pi e p: nei due volumi.
ciascuna di momento d'inerzia I rispetto al proprio
Ad uncerto istante si sblocca il setto divisorio e si attende che il sistema si riporti
asse, può muoversi lungo un binario inclinato di un an-
all'equilibrio.
golo a rispetto all’orizzontale.
La massa totale del vagone + ruote è M, le ruote —- di b) Trovarelo stato finale del sistema.
raggio r — rotolano senza strisciare sul binario, e fra le A questo puntoil setto divisorio viene rimosso.
ruote ed i loro assi non c’è attrito.
Ii vagone parte da fermo. c) Determinare la pressione del gas quando ha raggiunto l'equilibrio.

a) Determinare la velocità del vagone dopo che ha percorso un tratto di lunghezza L. 21.3 Unrecipientecilindrico di sezione S = 0.4dm? contiene n = 0.2 moli di un
gas ideale ed è chiuso superiormente da un pistone scorrevole senza attrito, di massa
b) Calcolare accelerazione con cui scendeil vagone.
M = 20kg. Ilrecipiente è in contatto termico con una miscela di acqua e ghiaccio (alla
c) Stabilire se le componenti parallele al binario delle reazioni E; e È, cheil binario temperatura di 0°C). La pressione esterna è po = latm.
esercita su ciascuna delle ruote sono uguali fra di loro o no,e calcolarle. a) Calcolare pressione p e volume V delgas.
Supponiamo oracheal soffitto del vagone sia appeso un pendolo, costituito da un filo b) Quale massa bisogna posare sopra al pistone perché si abbassi di 10cm?
di lunghezza ! e da una massa m puntiforme, con m « M (il pendolo noninfluenzail
moto del vagone). 21.4 Uncilindro, disposto verticalmente e munito di un pistone di area
d) Determinarela posizionedi equilibrio (rispetto al vagone) del pendolo ed il periodo S=1dm? e massatrascurabile, contiene n = 0.25 moli di un gas ideale.
delle piccole oscillazioni, mentre il vagone scende lungoil binario.
Le pareti sono permeabili al calore.
Esternamente la pressione e la temperatura sono rispettivamente po =
Quanto vale detto periodo se la massa delle ruote {e quindi il loro momento d’i-
latm e Ty = 300K ed inizialmente il gas è in equilibrio con l’esterno.
nerzia) si considera trascurabile?
Quindi il cilindro viene messo in contatto termico con un termostato a
e) Dire come cambianole risposte alle domandec) e d) se il vagone, anziché scendere, temperatura 7 e sul pistone viene appoggiata una massa M = 20 kg.
risale il binario con velocità iniziale vo.
a) Quando il sistema ha raggiunto l’equilibrio, di quanto si è spostata la massa M,
se T = 500K?
b) Per quale valore 7 di 7 la massa M nonsi sposta?

62 63
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Equazioni di stato e trasformazioni termodinamiche

21.5 Uncilindro di sezione S e altezza 2h = 1m, disposto verticalmente e chiuso condizioni. (Si sfrutti, per semplificarei conti,il fatto che detta variazione percentuale
ermeticamente, contiene al suo interno un pistone: nella parte inferiore sono contenute risulterà molto piccola).
n = 0.5 moli di un gas ideale mentre al di sopra delpistone c'è il vuoto. Il gas è in
equilibrio termico con un termostato. Il pistone ha una massa M di 240kg e sì trova 21.9 Un sistema termodinamico è costituito da un recipiente
a metà altezza (h). cilindrico di sezione S disposto-orizzontalmente contenente n moli FOOD fre
di un gas ideale, da un pistone scorrevole nel cilindro (con attrito
a) Qualè la temperatura 7 del termostato?
trascurabile), e da una molla di costante elastica % e lunghezza
b) Qual è il massimo valore Mp che può avere la massa del pistone affinché il gas di riposo lo saldata sia alla base delcilindro che al pistone.
occupi tuttoil cilindro?
a) Determinare — in funzione della temperatura 7° - ia posizione di equilibrio del
21.6 Duecilindri 1 e 2 uguali disposti verticalmente, cia- pistone, in assenza di forze esterne.
scuno di volume Vp e altezza I, sono collegati alle basi da un b) Prese comevariabili termodinamicheperil sistema P,V ,T, dove P è la pressione
tubo di volume trascurabile, munito di un rubinetto. totale (gas+molla) esercitata sul pistone, scrivere l’equazione di stato delsistema.
I duecilindri sono chiusi superiormente e sono muniti cia- Fareil grafico nel piano P, V di una isotermareversibile.
scuno di un pistone di massa M, scorrevoli con attrito tra-
scurabile. Iniziaimenteil rubinetto è chiuso, il pistone delcilindro 2 poggia (quasi) sul
fondo (al di sopra di esso c'è il vuoto), il cilindro 1 contiene una mole di un gas ideale
alla temperatura T, e la pressione è tale per cui il pistone è a contatto con la base
superiore delcilindro (v. figura).
Ad uncerto istante il rubinetto viene aperto, e si attende che il sistema raggiunga
Pequilibrio.
a) Per quale valore 7° di T) lo stato termodinamico del gas non cambia (in seguito
all'apertura del rubinetto)?
Si effettuiil calcolo numerico per {= 1m e M = 170kg.
b) Sele paretidei cilindri sono permeabili al calore e anche la temperatura esterna
è Ta, con T < Tp < 27,di quanto si spostano i pistoni? Si effettui il calcolo
numerico per To = 300K.

21.7 Una bombola da 20litri contiene 10 moli di azoto (N2) alla temperatura di
300K.
a) Calcolare (in pascal e in atmosfere) la pressione del gas,nell'ipotesi che l’azoto in
dette condizioni sì comporti come un gas ideale.
Misure accurate indicano che la pressione del gas è del 3% inferiore a quella calcolata
sopra.
b) Assumendo che l'equazione di stato dell’azoto sia della forma di van der Waals
{semplificata) (p+n?a/V?)V = nRT, determinareil valore del coefficiente a sia
nelle unità del S.L, sia nel sistema în cui i volumi si misuranoin litri e le pressioni
in atmosfere.

21.8. L'equazionedi stato del cloro gassoso (Cl) per pressioni e temperature vicine
alla pressione atmosferica e alla temperatura ambiente è (p + n°a/V?)V = nAT con
a = 6.5 (litri)? atm/(mol)?.
Calcolare di quanto differisce in percentuale il volume di una mole di Cl, alla tempera-
tura di 0°C e pressione di una atmosfera rispetto a quello di un gas ideale nelle stesse

64 65
1 1° principio della Termodinamica

22. IL 1° PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA a) Determinare la differenza fra la temperatura finale del gas e quelia che avrebbesesi
comportasse come un gas ideale, se il recipiente è termicamenteisolato dall’esterno.
b) Calcolare il calore assorbito dal gas se il recipiente è in contatto termico con
Nota. Siraccomanda la massimaattenzionenella lettura dei testi degli esercizi al fine
l’ambiente esterno alla temperatura di 300 K. Esprimere il risultato in litriatm,
di individuare correttamente le condizioni nelle quali si trovano i sistemi considerati
{p-es. termicamenteisolati, oppure in contatto termico con sorgenti, ecc.) e per cogliere
in joule e in calorie (1cal = 4.183).
gli eventuali suggerimenti riguardo a cosa conviene considerare comesistema (p.es. solo 22.5 Undisco di alluminio di massa Mi, = 1kg e raggio r = 10cm ruota attorno al
il gas, il gas + il contenitore, ecc.). Quando non diversamente specificato le capacità proprio asse con velocità angolare w = 27-50s7*. Ad un certo punto viene sovrapposta
termiche dei contenitori si considerano trascurabili. ad unaltro disco di alluminio di massa My = 0.5kg, tenuto fisso. A causa dell'attrito
Lenotazioni usate per il 1° principio sono L= AU — Q, L=-L=Q-A4U. fra i due dischi, il 1° disco si ferma. Il calore specifico dell’alluminio è c = 0.215 cal/gK.
Ti sistema è termicamenteisolato e all’inizio i due dischi hanno la stessa temperatura.
22.1 Il calore specifico dell'alluminio è ca, = 0.215 cal/gK, quello dell'oro è can = a) Calcolare la variazione di temperatura dei due dischi.
0.03cal/gK. Un blocco di alluminio di 20g alla temperatura di 80°C e uno di oro di
b) Calcolare il lavoro Li che le forze di attrito fanno sul disco rotante, il calore Q1
50 alla temperatura di 100°C vengono immersi in un calorimetro contenente 100g di
fornito ad esso, e analogamente il lavoro Lo fatto sul disco fisso e il calore Qa
acqua alla temperatura di 15°C. Calcolare la variazione della temperatura dell’acqua.
fornito ad esso.
22.2 Unrecipiente di volume V = 40litri, termicamenteisolato dall’esterno, è diviso
22.6 Un disco di piombo (Pb) di massa M, = 0.7kg viene mantenuto in rotazione
in dueparti di volumi Vi = 10litri e Va = 30litri, contenenti rispettivamente una mole
con velocità angolare w = 27 -60s7? attorno al proprio asse da un motore. Un secondo
di 02 alla temperatura 7; = 600K e due moli di N2 alla temperatura To = 300K. Il
disco, anch’esso di piombo, di massa M, = 3kg e raggio r = 10cm, coassiale con il
setto divisorio è un pistone, inizialmente bloccato, permeabile al calore.
primo e inzialmente fermo, viene portato a contatto con il primo. Fra i due dischi c'è
A partire da queste condizioniiniziali,
attrito per cui alla fine i due dischi ruotano insieme con velocità angolare w. Il calore
a) determinare lo stato finale dei due gas se il pistone viene mantenuto bloccato; specifico del piombo è c = 0.031cal/gK. Il sistema dei due dischi è termicamente
b) determinare lo stato finale dei due gas, se il pistone viene lasciato libero; isolato e all’inizio hanno la stessa temperatura.
c) determinarelo stato finale dei due gas, se nel pistone, bloccato, viene praticato un a) Calcolare la variazione di temperatura dei due dischi.
foro. b) Calcolare il calore Qi; fornito al 1° disco (quello attaccato al motore), e analoga-
menteil calore Q2 fornito al 2°.
22.3 Dentro ad una stanza chiusa (le cui pareti hanno capacità termica trascurabile)
di volume V = 10 m8, ci sono no = 450 moli di un gas ideale (N2) alla temperatura 22.7 Un cilindro disposto verticalmente contiene un fiuido termodina- Tuoto
T = 300K (uguale a quelladell'ambiente esterno) e una bombola di gas compresso (02) mico descritto dalle variabili p, V, 7 e dalla opportuna equazionedi stato. M
di volume V' = 20litri, stessa temperatura della stanza, e contenente n, = 20 moli. ll cilindro è munito di un pistone di massa m, al disopra del quale c'è il li
Ad un certo punto la bombola viene aperta e l'ossigeno in essa contenuto si diffonde vuoto.
fluido
liberamente nella stanza. Sul pistone viene posata una massa M e di conseguenza esso si abbassa
a) Se le paretidella stanza non permettono scambidi calore con l’esterno, quant'è la di una quantità & che dipende da comevienerealizzata la trasformazione
variazione di pressione dentro la stanza? (È lecito trascurare V'rispetto a V). (p.es. sistema termicamente isolato, oppure in contatto con una sorgente).
Se fra il pistone ed il cilindro c’è attrito, supporremo che questo non sia sufficiente ad
b) Sele pareti della stanza sono permeabili al calore, quant'è il calore assorbito dalla alterare apprezzabilmente la posizione finale di equilibrio del pistone.
stanza?
a) Considerato come sistemail fiuido + il cilindro + il pistone, dire quant'è il lavoro
22.4 Una bombola da 20 litri contiene 10 moli di azoto alla temperatura di 300K. fatto sul sistema. Il risultato dipende o no dalla presenza di attrito fra il pistone
Assumiamo chel'equazionedi stato e l'energia internadell’azoto siano (almeno nell'in- ed il cilindro?
tervallo di pressioni e temperature considerate in questo problema) della forma
b) Nei due casi in cui i) la trasformazione avviene conil sistema termicamente iso-
(p+n2a/V?)V=nRT, U=n(CvT-na/V); a=15(litri)? atm/(mol)? lato, oppure ti) in contatto termico con una sorgente, dire se lo stato finale del
dove per Cy si prendeil valore che compete ad un gas ideale biatomico. fluido è ben determinato (e quindi in particolare h) 0 se sono necessarie altre infor-
La bombola si trova all’interno di un recipiente vuoto del volume di 200 litri. La mazioni (p.es. presenza o menodell'attrito, ecc.). Se consideriamo comesistema
bombola viene aperta ed il gas diffonde liberamente nel recipiente. solo il fluido, è ben determinato (in generale) il favoro fatto sul sistema?

66 67
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Il 1° principio della Termodinamica

fatto sul 22.10 Uncilindro termicamenteisolato disposto verticalmente contiene elio (He) alla
c) Nell'ipotesi che fra pistonee cilindro noncisia attrito, calcolare il lavoro
fluido. temperatura Ta = 300K. Il cilindro è munito di un pistone di massa m = 10kg, al
disopra del quale c’è il vuoto. Cilindro e pistone sono costruiti in modo da avere una
?
d) In assenza di attrito, la trasformazione effettuata dal fluido è reversibile capacità termica trascurabile.
Sul pistone viene posata una massa M da 20kge si aspetta cheil sistemasi riporti
22.8 Uncilindro verticale chiuso superiormente da un pistone di massa m contiene all'equilibrio.
una certa quantità di un gas ideale alla temperatura Ty. Sul pistone si posa una massa
M esi aspettache il sistemasi portiall'equilibrio. a) Calcolare la temperatura 7; finale del sistema. Il risultato dipende o no dall’esi-
stenza di attrito fra il pistone ed il cilindro (ammesso che l’attrito non modifichi
a) Dire se il pistone sì abbassa di più nel caso in cui il gas è in contatto termico la posizione finale del pistone)?
con l’ambiente alla temperatura 7h, oppure se il sistema è termicamente isolato
b) Confrontare la pressione pr nello stato finale con quella (prev) che avrebbeil gas
dall'ambiente esterno. (Nonè richiesto di determinare glistati finali).
se fosse stato compresso in modo reversibile fino ad occupare lo stesso volume e
Raggiunto l’equilibrio, la massa Mviene rimossa. verificare numericamente che pr > prev (nel piano di Clapeyronio stato finale pr, Vi
sî trova al disopra dell’adiabatica reversibile passante per lo stato iniziale).
b) Dire in quale dei due casi considerati sopra {sistemain contatto termico con Pam-
biente 0 termicamenteisolato)il pistone nella posizione finale è più in alto. Raggiunto lo stato finale, la massa Mviene rimossa.
c) Semprenell’ipotesi che il sistema sia termicamente isolato, determinare il nuovo
22.9 Un cilindro permeabile al calore disposto verticalmente contiene 0.2 moli di un
stato finale. Rispetto allo stato iniziale alla temperatura 7), il pistone sta più in
gas ideale alla temperatura To = 300K dell'ambiente esterno. Il cilindro è munito di
basso o più in alto?
un pistone di massa m = 10kg, al disopra del quale c'è il vuoto.
Sul pistone viene posata una massa M da 20kg e si aspetta cheil sistemasi riporti d) Dimostrare che (anche in questo caso, comenell'esercizio precedente) l’irreversibi-
all’equilibrio. lità della trasformazione (p.es. la compressione) è condizione necessaria perché il
sistema possa raggiungere l’equilibrio.
a) Supponendo chefra pistonee cilindro non ci sia attrito, calcolare iì lavoro fatto sul
gas e confrontarlo conil lavoro necessario per passare dallo stato iniziale a quello 22.11 Un sistema è composto da n moli di un gas ideale monoatomico e da radiazione
finale in modoreversibile (in contatto termico con l’ambiente esterno). termica. L'equazione di stato e l’energia interna del sistema sono

Supponiamo ora i) chefra il pistone ed il cilindro ci sia attrito, ma non sufficiente nRT 1 3
p= <q tgoPÈ U= 5nRT + aT*V; a=7.6 x 10715 .J/m8 K'.
ad alterare la posizione di equilibrio finale del pistone (con la massa M ); #) che il
moto del pistone sia abbastanza lento da poter supporre che la trasformazione del gas a) Rappresentare le isoterme(reversibili) nel piano (p,V).
avvenga per stati di equilibrio.
b) Scrivere l'espressione della capacità termica del sistema a volume costante. Nel
b) Calcolareil lavoro fatto dalle forze di attrito. caso di unaipotetica stella (nelle stelle non ipotetiche è importante anchel’intera-
zione gravitazionale) composta di idrogeno monoatomico, di massa M = 10%kg
Raggiunto lo stato finale, la massa M viene rimossa. e volume V = 10°” mî, per quale temperatura il contributo della radiazione alla
c) Nell'ipotesi che fra pistone e cilindro noncisia attrito, calcolareil lavoro fatto sul capacità termica è pari a quello del gas?
gas nella conseguente espansione. c) Calcolareil calore assorbito ed il lavoro fatto sul sistema in una espansione isoterma
Vogliamo ora renderci conto chegli attriti 0 altre cause di irreversibilità (sempre pre- reversibile da Vi a Va.
senti) sono essenziali perché il sistema - dopo che abbiamo posato la massa M sul 22.12 Un cilindro orizzontale di volume 2V è diviso in due parti uguali da un pistone
« pistone — possa raggiungere spontaneamente l'equilibrio. che può scorrere senza attrito. Ciascuna delle due parti contiene una mole di un gas
d) Supponiamo che, con la massa M sul pistone, il sistema (in contatto termico ideale monoatomico alla temperatura To = 300K. Il cilindro è termicamente isolato
con l’ambiente) effettui spontaneamente una trasformazionereversibile (quindi in dall'esterno, e scambidi calore non sono neppure possibili fra il gas a destra del pistone
particolare supponiamo che noncisia attrito fra pistone e cilindro). e quello a sinistra. x
Scrivere la forza chesi esercita sul pistone in funzione della sua posizione e mostrare a) Calcolare il lavoro che occorre fare per spostare lentamente e reversibilmente il
che, grazie alla conservazione dell’energia {meccanica) del pistone, îl pistone non pistone fino a far occupare alle due parti di destra e di sinistra rispettivamentei
si porta mai all'equilibrio. volumi Vi =. 1V e Va = 5V.
68 69
medi
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 11 1° principio della Termodinamica

Successivamente il pistone viene rilasciato e si attendecheil sistemasi riporti in equi-


22.15. Una certa quantità di un gas ideale monoatomico è con- Di
librio. Lo stato finale del sistema non è univocamente determinato dalle informazioni
tenuta in uncilindro disposto verticalmente munito di pistone ol fi
fornite.
di massa m che può scorrere con attrito trascurabile. Sul pi
b) Calcolare le temperature T) e 72 del gas a destra del pistone e di quello a sinisira stone è appoggiata una massa M = 2m,
nell'ipotesi che nello stato finale di equilibrio i volumi siano entrambi uguali a V. Poniamo pi = 3mg/S, pa = mg/S, dove S è la superficie di Pb è
c) Si utilizzi il risultato della domanda precedente per dimostrare che se, a partire pistone. *
dallo stato (T) Vi), {72 Va), entrambele parti effettuano una trasformazione rever- Ul gas inîzialmentesi trova nello stato A: (pi, 1) e la sua tem-
sibile (p.es. il pistone ha una massa molto molto grande), il sistema non raggiunge peratura è T,. quindi effettua il seguente ciclo (v. figura)
mail’equilibrio. 1) (pui) + (pula = 3U): il sistema viene messo in contatto con una
sorgente alla
temperatura 7g = 374 (espansione isobara non reversibile);
22.13 Unacerta quantità di un gas ideale (n moli) compie una trasformazionerever- 2) (mi, Va) + (pa, lb): si bloccail pistone è si mette il sistema in contatto con
una
sibile a contatto con uncorpoil cui volumeè (o viene mantenuto) costante, di capacità sorgente alla temperatura To = T, (raffreddamentoisocoro non reversibile);
termica C; gas + corpo costituiscono un sistema termicamente isolato. Il calore molare 3) (pa, Va) + (pa, A): si rimuove la massa M e si metteil sistema în contatto con
a volume costante del gas è Cy. una sorgente alla temperatura Tr = p2Vi/n(compressione isobara non reversibile);
4) (pa,U1) + yi): bloccato il pistone, si mette il sistema în contatto
a) Scrivere l'equazione della trasformazione del gas e considerare i due casì limite con la
sorgente a temperatura 7) {riscaldamento isocoro non reversibile).
C/Cv + 00, C/0v A 0.
a) Calcolareil rendimentodelciclo senza rigenerazione (la sorgente alla temperatura
Supponiamo n = 1, il gas biatomico e la temperaturainiziale Tn = 300K.
To è distinta dalla sorgente alla temperatura T, = To).
b) Calcolare la capacità termica C' del contenitorese in seguito ad una compressione
b) Calcolare (con glistessi dati numerici) il rendimentodelciclo con rigenerazione(la
del gas che ne dimezza il volume, la sua temperatura aumenta di 9K.
sorgente alla temperatura 7coincide con la sorgente alla temperatura T\ = To)
(Si usi log, 2 = 0.69).
c) Quale sarebbe la temperatura finale del gas se la capacità termica del contenitore
fosse trascurabile?

22.14 Una certa quantità di un gas ideale monoatomico ef- P


fettuail ciclo (reversibile) rappresentato in figura. Supponiamo n À È
chele sorgenti con le quali il calore scambiato è positivo siano
distinte dalle sorgenti con le quali il calore scambiato è negativo
{ciclo senza rigenerazione”). P D c
a) Sicalcoli il lavoro fatto da una macchina termica che com- Vi n Vv
pie detto ciclo e i! calore che il gas assorbe dalle “sorgenti calde”.
b) Calcolare numericamenteil rendimento della macchina termica nel seguente caso:
V, = 10litri, V, = 20litri; pi = 2atm, po = latme lo si confronti con quello di
una macchina di Carnot che funzioni fra la temperatura massima e quella minima
raggiunte nel ciclo.
Nel caso considerato nella domanda precedente (p2 = 271, Va = 2V), si supponga ora
che le sorgenti che hanno la stessa temperatura non siano distinte: in questo caso il
calore ceduto dalsistema ad una di queste sorgenti viene riutilizzato quando il sistema
preleva calore dalla stessa sorgente, e quindi quest'ultimo non deve essere computato
nel calcolo del rendimentodel ciclo (“ciclo con rigenerazione”). In questa ipotesi
c) calcolare il rendimentodelciclo.

To 71
Il 2° principio della Termodinamica

23. IL 2° PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA 23.3 Dimostrare che


a) se l'espansione di un gas ideale nel vuoto fosse un processo reversibile {cioè se
esistesse un dispositivo ciclico che realizzi come unico risultato l’inversione del
più diretta, processo), sarebbe possibile violare il postulato di Clausius (trasferimento di calore
Nota. In questo capitolo il 2° principio viene utilizzato nella sua forma da un corpo freddo ad un corpo caldo, senza “effetti collaterali”);
oni di Clausius e di Lord Kelvin: la potenza del 2° principio
espressa dalle formulazi
nei prossimi
che si manifesta con l'introduzione del concetto di entropia sarà evidente b) viceversa, se il postulato di Clausius fosse falso, esisterebbe un dispositivo ciclico
di formulazioni
capitoli. Negli esercizi 3, 4 e 5 viene chiesto di dimostrare l'equivalenza il cui unico effetto sarebbe quello di riportare il gas nello stato iniziale.
del 2° principio: le soluzioni proposte non sono le uniche possibili.
alternative
23.4 L’energia interna del cloro gassoso (Cl) è U(V.T)=n[CyT- 7): dove
per Cv prendiamo il valore che compete ad un gas ideale biatomico.
23.1 Si consideri un fluidolecui variabili termodinamiche sono p, VT. Una mole di Cl, occupa inizialmente metà di un contenitore di volume totale V =
consente 10litri, diviso in due parti uguali da un setto. Il contenitore è termicamenteisolato.
a) H 2° principio della termodinamica (nella formulazione di Lord Kelvin} Si rimuoveil setto e, raggiunto l’equilibrio, si osserva che la temperatura è diminuita
azione iso-
che due stati del sistema possano essere collegati sia da una trasform di 3.1K.
terma reversibile, che da una trasformazioneadiabatica reversibile? (Detto diver-
samente: l’adiabatica può inrociare più di una volta la stessa isoterma?
) a) Dimostrare che se l'espansione V + 2V viene realizzata in maniera adiabatica
reversibile (L > 0}, la temperatura finale del gas è inferiore a quella finale dopo
reversibile
A partire da un certo stato iniziale (V, 7) si consideri l’espansione isoterma l'espansione libera.
(V,T) > (V',T) (V'>V) l'espansione adiabatica reversibile (V,T) + (V/,T').
b) Dimostrare, eventualmente sfruttando il risultato precedente, che l’affermazione
nello stato (VT)
b) Sia pi la pressione del fluido nello stato (V”, T) e p; la pressione che l’espansione del Cl» nel vuoto è un processo irreversibile è equivalente al po-
Sfruttare il postulato di Lord Kelvin per stabilire se p1 < pe 0 Pi > P2- stulato di Lord Kelvin.

zione c) Calcolare a.
23.2 Un fluido termodinamico(variabili di stato p, V, T) compie una trasforma
iniziale (V, 7) allo stato finale (2V, 7), con 7 = 300K. La trasforma zione Dopo l'espansione libera, con un pistone si comprime reversibilmente il gas nel volume
dallo stato
può venirerealizzata nei seguenti due modi: occupatoinizialmente(il contenitore è sempre termicamenteisolato).
i) in maniera isoterma e reversibile; .
d) Dire se la temperatura finale è maggiore minore o uguale di quella iniziale (cioè
a
fi) una espansione adiabatica reversibile (VT) + (2V;7') seguita da una trasform prima dell'espansione).
zione isocora (reversibile o no, ma in ogni caso con il sistema meccanic amente isolato)
fino a riportare il sistema alla temperatura T°: (2V,T') + (2V,T). 23.5 Un sebatoio posto ad una altezza f dal suolo contiene una massa m di acqua
alla temperatura 7dell'ambiente esterno. Al suolo è presente un secondo serbatoio
o dal
a) Se il fluido è una mole di N> (gas ideale), calcolare il lavoro L” effettuat vuoto. L'acqua cade dal serbatoio superiore a quello inferiore lungo un tubodidiscesa.
realizzata la
sistema nelle due trasformazioni. Il risultato dipende da comeviene
trasformazione isocora?
a) Nel caso in cui tutto il sistema sia termicamente isolato dall'ambiente esterno,
calcolare la variazione di temperatura dell’acqua. Si effettui il calcolo numerico
sì fa
Si consideri ora il caso in cui al fluido (non più necessariamente un gas ideale) per h = 150 m. .
trasformazioni
compiere un ciclo, a partire dallo stata iniziale (V, 7°), costituito dalle due b) Dimostrare che l'affermazione che la caduta libera dell’acqua è un processo non
i) e ti), unadelle quali in senso inverso. invertibile senza produrre effetti concomitanti(“l’acqua calda non sale spontanea-
b) Sel’unica sorgentedi caloreè l’ambiente esterno alla temperatura T, in quale verso mente raffreddandosi”), è equivalente all’enunciato di Lord Kelvin del 2° principio
può essere effettuato il ciclo? della termodinamica.
ura 7° e di Si vuole riportare l’acqua nel serbatoio superiore, utilizzando il lavoro prodotto da
c) Supponiamo di disporre anche di una seconda sorgente alla temperat
Nel caso in cui il fluido sia una una macchina termica reversibile che può scambiare calore con l’ambiente esterno alla
effettuare il ciclo in modo da ottenere lavoro.
il
mole di N; (gas ideale), calcolare il rendimento del ciclo e confrontarlo con temperatura 7; = 280 K, e con una sorgente alla temperatura 7) = 380K.
perché sono
rendimento di un ciclo di Carnot fra le stesse temperature. Spiegare c) Quant'è il calore scambiato dalla macchina con la sorgente calda se la massa del-
uguali a perché sono diversi. l’acqua è m = 103 kg?

72 73
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

23.6 Ungas ideale biatomicoeffettua un ciclo (ciclo di Sti p: + 24. ENTROPIA E POTENZIALI TERMODINAMICI
ling) che consiste in una espansione isotermareversibile alla
temperatura 7 dal volume Vj al volume Va, raffreddamento
Nota. È possibile ricavare in modo semplice l'equazione delle adiabatiche reversibili
a volume costante dalla temperatura 7 alla temperatura Ti, Ta
di un sistema termodinamico (senza doverrisolver equazioni differenziali) sfruttando
compressione isotermareversibile alla temperatura 7] dal vo- . .
il fatto che le adiabatiche coincidono con le isoentropiche: siccome l’entropia è una
lume V, al volume Vie riscaldamento a volume costante dalla n.
funzione di stato, questa può essere calcolata per trasformazioni “di comodo”. Gli
temperatura 7) alla temperatura 72. Ù ta
esercizi 1, 2, 4 e È sfruttano questa tecnica.
Se 7; = 280K, T. = 400K, V; = 2%, calcolareil rendi-
mento del ciclo e confrontarlo con il rendimento di un ciclo di Carnot fra le temperature
24.1 L'equazionedi stato e l’energia interna di un gas di fotoni sono
TieT,

a) nell'ipotesi che tutto il ciclo sia effettuato in maniera reversibile e che le sorgenti
p= gat*, U=aVT' (= 7.6 x 108 J/m3K*).
utilizzate per il raffreddamentosiano distinte dalle sorgentiutilizzate peril riscal- a) Calcolare ia variazione di entropia per una trasformazione isoterma e per una
trasformazione a volume costante.
damento del gas (ciclo senza rigenerazione);
b) Calcolare la variazione di entropia per una generica trasformazione da (Vo, To) a
b) nell’ipotesi che le medesimesorgentisiano utilizzate sia peril raffredìdamento che
peril riscaldamento del gas (ciclo reversibile con rigenerazione); (MT).
c) Scrivere l’equazione delle adiabatiche del sistema.
nell'ipotesi che le uniche sorgenti disponibili siano i termostati a temperatura 7
-
o

e T». Il ciclo è reversibile? 24.2 Uncerto sistema termodinamico (che chiameremo “finido”) si trova dentro un
cilindro chiuso da una parete mobile. Il sistema è caratterizzato dalle variabili P, V, T
d) Calcolare il rendimentodelciclo se, oltre ai termostati a temperatura 71 e 72, sono
dove P è la pressione cheil fluido esercita sulla parete mobile. L'equazione di stato e
disponibili N — 1 sorgenti alle temperature T/ (i=1... N — 1) comprese fra 7;
l’energia interna del sistema sono date rispettivamente da
eTr: T'=T\+i.(T,-T;)/N,utilizzate sia per il raffreddamentoche peril
riscaldamento del gas. Calcolare ìl limite del rendimento per N + 00. (P+a)V = RT; U=CT+aV
(si noti che l’equazione di stato consente anche valori negativi per P).
23.7 Unsistema termodinamico (gas dì fotoni) è caratterizzato dall’equazionedi stato
p= (1/3)aT* e dall'energia interna U/ = aVT*; = 7.6 x 1019 J/m8 K4. a) Calcolare le capacità termiche Cy e Cp rispettivamente a volume e a pressione
costante.
a) Quali sonole isoterme nel piano p, V?
b) Calcolare la variazione di entropia per una trasformazione isocora (Vo, Po + Vo, P}
b) Sia 7 = T(V) l'equazione(incognita) di una trasformazione adiabatica reversibile. e per una trasformazione isobara (Vo, P + V, P).
Partendo dall'espressione
€) Calcolare la variazione di entropia per una generica trasformazione da (Py, Vo) è
Vv
(PV) e scrivere l’equazione delle adiabatiche del sistema.
AU=c(VTI*- VT) = L= - [vrav
d) Non sappiamo priori se l’equazione di stato e l’energia interna del fiuido sono
ricavare l’equazione delle adiabatiche (VT= costante). compatibili con il 2° principio della termodinamica. Pertantosi faccia effettuare
al fiuido un ciclo di Carnot,se ne calcoli il rendimentoe si dica se è in accordo con
Si consideri il ciclo di Carnot (Vi, 72) + (V.,T2) + (Va, Ti) > (Va, Ti) + (Vi, Ta) il valore previsto dal 2° principio.
(T2>T,, >)
e) Si consideri il sistemacostituito da una mole di un gas ideale dentro |
c) Calcolare il rendimento del ciclo e mostrare che coincide con il rendimento di un un cilindro verticale di sezione 5 chiuso da un pistone di massa M
ciclo di Carnotin cui il fluido è un gas ideale. e capacità termica Cpist, scorrevole senza attrito.
Mostrare che l'equazione di stato e l'energia interna del sistema (gas 825
+ pistone) sono quelle date sopra, se i) P = F/S, dove F è la forza
che occorre esercitare dall'esterno all'equilibrio (in aggiunta alla forza di gravità
Mo), e ii) nell’energia interna del sistema viene compresa l’energia potenziale del
pistone. Verificare che l'entropia del gas più quella del pistone coincide con quella
calcolata in c).

TA 75
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Entropia e potenziali termodinamici

24.3 Unsistema costituito da duesistemi 1 e 2 (p.es. due gas, 0 duesolidi, oppure 24.6 Un oggetto il cui volume è, o viene mantenuto, costante e la cui temperatura
un gas e un solido, ecc.) inizialmente nello stato (Vi, Ti}, (Va, Ta). iniziale è 7}, viene messo in contatto con una sorgente a temperatura 7. Supponiamo
Il sistema compie una trasformazione allo stato (V(',T/), (V/, Ts). che la capacità termica dell'oggetto sia costante fra 7) e T».
Dimostrare che la variazione di entropia del sistema è la somma delle variazioni di a) Calcolare la variazione di entropia A £ delsistema oggetto + sorgente.
entropia delle singole parti.
b) Discutere il segno di AS sia se 72 > Ti, sia se T7< 7.
24.4 Un sistema termodinamico è costituito da un recipiente o.
24.7 Si consideri uncilindro orizzontale chiuso da due pi-
cilindrico di sezione S disposto orizzontalmente contenente n moli TO
stoni l e 2; il cilindro è diviso in due parti da un setto poroso pi Îo:
di un gas ideale, da un pistone scorrevole nelcilindro (con attrito S. Un gas ideale si trova inizialmente tutto a sinistra di S ed
trascurabile), e da una molla di costante elastica & e lunghezza a occupa un volume Vi. Il pistone 1 esercita una pressione pi. 1 Ss 2
riposo trascurabile, saldatasia alla base delcilindro che al pistone. Mantenendo costanti le pressioni pi e p; sui pistoni (p, > p2) si fa passare lentamente
Lacapacità termica delcilindro + pistone + molla è C. tutto il gas a destra di $.
L'equazione di stato delsistema, posto a = k/S?, è (v. esercizio 21.9) Se la trasformazione avviene senza scambidi calore con l’esterno,
PV = aRT — av? a) supposto noto il volume V2 finale del gas, calcolare per la trasformazione conside-
rata il lavoro totale fatto dai due pistoni sul gas.
dove P è la pressione totale (gas+molla) esercitata sul pistone.
b) Utilizzare il risultato precedente per determinare la variazione di temperaturae il
a) Scrivere l’espressione dell'energia interna del sistema.
volume Vi finale del gas.
b) Calcolare il lavoro L che viene fatto sul sistema in una trasformazione isoterma c) Galcolare la variazione di entropia del gas nella trasformazionee direse la trasfor-
reversibile Vo + V. mazione è reversibile o no.
c) Determinare — in funzione delle variabili V, T - l'equazione delle adiabatiche re- Si supponga ora che durante la trasformazione il sistema possa scambiare calore con
versibili del sistema. un termostato alla temperatura 7) (temperatura del gas nello stato iniziale).
Il sistema, termicamente isolato, inizialmente ha una temperatura To ed il pistone si d) Calcolare l'integrale di Clausius per la trasformazione considerata (passaggio del
trova in una posizione diversa da quella di equilibrio: sia Vo il volume. Il pistone viene gas da sinistra a destra del setto S), e dire se la trasformazioneè reversibile o no.
sbloccato e si aspetta cheil sistemasi portiall’equilibrio (non ci sono forze esterne).
24.8 Urcilindro munito di pistone contiene un fluido descritto dalle variabili termo-
d) Determinarelo stato finale del sistema. La variazionedi entropia è 20? dinamiche p, V, T e dalla opportuna equazione di stato. Non facciamo nessuna ipotesi
sull’espressione dell’energia interna 2(V,7°) mentre, per quanto riguarda l'equazione
24.5 L'equazione di stato e l'energia interna del cloro gassoso {Cls) per pressioni e di stato, assumiamo che sulle isoterme la pressione sia una funzione decrescente del
temperature vicine alla pressione atmosferica e alla temperatura ambiente sono
volume(cioè nel piano p, V le isoterme hanno pendenza negativa).
(p+na/V?V=nRT, u=n(CvT- 5) (a =0.65m?/(mol)?) Il sistema,inizialmentenello stato (p, T;}, viene messo in contatto con una sorgente a
temperatura 73, in un ambiente in cui la pressione esterna è p.
dove per Cy prendiamoil valore che compete ad un gas ideale biatomico.
a) Dimostrare che la diseguaglianza di Clausius applicata alla trasformazione (p, 71)
a) Calcolareil lavoro Z che occorre fare sul gas in una trasformazione isotermare- + (p, Ta) (p.T; e T. arbitrari), implica C;(p,T) > 0.
versibile dal volume V) al volume V,e il calore Q scambiato nella trasformazione.
Si considerì ora il seguente ciclo reversibile:
b) Calcolare la variazione di entropia per una trasformazione isoterma e per una
trasformazione a volume costante. (Vi, To) #9 (VT) “3, ) "SM, T1)
b) Dimostrare che, grazie all’ipotesi che in una espansione isoterma la pressione di-
c) Calcolare la variazione di entropia per una generica trasformazione da (Vo, To) a
minuisce (e viceversa), il lavoro fatto dal fluido nel ciclo è sempre positivo, sia se
VD). V, > Vi (espansioneisoterma), sia se Va < Vi (compressione isoterma: è un ciclo
d) Scrivere l'equazione delle adiabatiche (reversibili) del sistema in termini delle va- diverso dal precedente, non lo stesso ciclo percorso in senso inverso).
riabili V,T. Supporremo ora, solo per semplicità, che le capacità termiche Cy e C, siano costanti.

76 TT
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Entropia e potenziali termodinamici

c) Dimostrare che 2° principio (Y Q:/T; = 0) 1° principio (Y(0;+L) = 0) 24.12 Una macchina termica funziona fra una sorgente “fredda” costantemente a
applicati al ciclo implicano C, > Cv. temperatura T; = 5°C ed una sorgente “calda” costituita da 300 litri di acqua inizial-
mente alia temperatura T3 = 100°C. La sorgente fredda deve essere considerata come
24.9 Unrecipiente di volume V termicamente e meccanicamenteisolato dall'esterno,
un corpo di grande capacità termica.
è diviso in due parti di volumi Vi e Vi2 contenenti rispettivamente una mole di Oz
La macchina funziona fintantoché ia sorgente calda ha una temperatura superiore a
alla temperatura 71 e una mole di Nalla temperatura 72. Il seito divisorio è un
Ti. Si assuma che la macchina sia inizialmente a contatto con la sorgente fredda, e che
pistone, inizialmente bloccato, permeabile al calore.
alla fine si trovi nello stesso stato di partenza. Tutto il sistema (macchina + sorgenti)
A partire da queste condizioni iniziali, determinare lo stato finale (V.,T1), (Va, Ta)
è termicamenteisolato dall’esterno.
dei due gas imponendoche l’entropia — compatibilmente con le condizioni imposte dal
problemae che specifichiamo fra parentesi — sia massima,in ciascuno dei seguenti casi: a) Calcolare il massimo lavoro che si può ottenere dalla macchina e corrispondente-
a) ìl pistone viene mantenuto bloccato (Vi = Var, Va = Via);
mente il suo rendimento. Lo si confronti con îl rendimento di una macchina di
Carnot funzionante fra le temperature T) e To.
b) il pistone viene lasciato libero (V\ + Va = V);
b) Nell’ipotesi di lavoro massimoe cheil fluido termodinamico usato dalla macchina
c) nel pistone viene praticato un foro (Vi <V, CV). sia costituito da 15 moli di un gas ideale, se in una espansione a contatto con Pacqua
d) Senza calcolarla esplicitamente, dire in quale dei tre suddetti casi l’entropia dello il volume del gas aumenta di un fattore 10, qual è il rapporta fra la temperatura
stato finale è maggiore e in quale è minore. dell’acqua prima e dopo l’espansione?

24.10 Ungasideale si espande dal volume Vi al volume Vi, in condizionidi isolamento 24.13 Unrecipiente di volume V è diviso in due parti di volumi Vi = (1/3)V e
termico (non viene specificato se e come l’espansione viene controllata). V, = (2/3)V da un pistone mobile. Ciascuna di dette due parti contiene una moledi
a) Dimostrare che se il lavoro ZL” che il gas compie sull’esterno è non negativo, la un gas ideale monoatomico. Le temperature sono uguali a quelia dell'ambiente esterno:
temperatura finale del gas non può superare la temperatura iniziale. To = 300K. Ad uncerto istantesi sbloccail pistone e si desidera — mediante opportuno
dispositivo — sfruttare il moto che îl pistone compie per raggiungere l’equilibrio, per
d) Dimostrare che L° è massimose la trasformazione è reversibile. compiere lavoro sull’esterno (p.es. sollevare pesi, muovere masse, ecc.)
24.11 Unsistemaè costituito da due corpisolidi di uguale capacità termica (costante) a)-Calcolare il massimo lavoroottenibilese il sistema è in contatto termico con ’'am-
C, rispettivamente a temperatura 7) e 72, con T) < 73. Il sistema è termicamente (ma biente esterno,e lo stato finale del gas.
non meccanicamente) isolato dall'esterno e può essere portato in uno stato di equilibrio
(eguaglianza delle temperature) mediante diverse trasformazioni (p.es.il sistema può b) Calcolare il massimolavoroottenibileseil sistema è termicamente isolato dall’am-
includere una piccola macchina termica che sfrutta la differenza di temperatura fra i biente esterno (il pistone è permeabile al calore), e lo stato finale del gas.
due corpi). Prenderemoin considerazione solo trasformazioni perle quali îl lavoro fatto
dal sistemasull’esterno è L > 0. 24.14 Una moledi un gas ideale monoatomicoeffettua un ciclo pl!
di Stirling (v. 23.6): espansione isotermareversibile (Vi,73) >
a) Assegnato L°, mostrare che l’eguaglianza delle temperature finali dei due corpi (Va: 72), raffreddamento isocoro (V2,72) + (V2,7:), compres-
corrisponde allo stato di massima entropia (compatibile conil fatto che L° è asse sione isoterma (V2,71) + (Vi, Ti) ed infine riscaldamento iso- Ta
gnato) e determinare detta temperatura finale Tr. coro (V1, FT) + (V., Ta). Na
b) Quant'è il lavoro fatto dal sistema nella trasformazione (71,72) + Tr? Sono disponibili solo le due sorgenti alle temperature T) e T2. A

c) Conla sola condizione L” > 0, quali sono rispettivamente il massimo valore Tmax ed a) Se Ti = 300K, Ty = 450K, V; = 2%, calcolare il “la- n “i
il minimovalore Tinin possibili per la temperaturafinale dei due corpiall’equilibrio? voro perduto” in un ciclo (differenza fra il lavoro che farebbe una macchina di
d) Quant'è il massimo lavoro Liax ottenibile dal sistema?
Carnot che lavora con le stesse sorgenti e che scambia la stessa quantità di calore
con Îa sorgente calda, e il lavoro ottenuto} e confrontario con il lavoro fatto nel
e) Seillavoro Ziax è stato ottenuto mediante una macchina termica che sfrutta i due ciclo.
corpi inizialmente a temperatura 7e Ti rispettivamente come sorgente calda e
comesorgente fredda, quant’è il rendimento concui detta macchina ha trasformato b) Seil ciclo viene percorso prima nel verso indicato, poi nel verso opposto, quant’è
il calore assorbito in lavoro? Questo rendimento è maggiore, minore o uguale a il calore scambiato fra il gas e ciascuna delle due sorgenti nel corso dell’intera
quello di una macchina di Carnot che funzioni fra le temperature Ti e 17? trasformazione?

78 79
Entropia e potenziali termodinamici

Il calore latente di evaporazione dell’acqua (in dette condizioni di temperatura e pres-


sione) è A, = 540 cal/g = 2257 J/£.
b) Calcolare la differenza di entropia fra 1g di vapore e 1g di acqua.
c) Calcolare la differenza fra l'energia interna fra 1g di vapore 1g di acqua. Quant'è
il lavoro necessario per separare una molecola di H,0 dal Hiquido?

24.18 Nell’acqua pesante D20 i due atomi di idrogeno sono sostituiti da atomi di
deuterio, un isotopo dell'idrogeno di numero atomico 2 (1 protone + i neutrone). Alla
pressione di latm il calore latente di fusione del ghiaccio pesante è Ay = 75.8cal/g
e la variazione di entropia di una mole di D,0 nella transizione solido + liquido è
AS=5.47cal/K.
a) Calcolare ìl calore molare A; di fusione del ghiaccio pesante alla pressione di
latmosfera.
t) Calcolare (alla pressione di 1 atmosfera) la temperatura 77 di fusione del ghiaccio
pesante.

81
Problemi di Termodinamica

-— _g' 25. PROBLEMI DI TERMODINAMICA b) Calcolare, sempre nella trasformazione spontanea tra gli stati iniziale e finale di
equilibrio sopra considerati, il lavoro fatto dalle forze di attrito.
A Supponiamo ora di ignorare gli attriti e ogni altra causa di irreversibilità. In queste
schematizzato per quanto concerne il
Nota. Il 5° problema, anchè se drasticamente condizioni il pistone — dopo essere stato sbloccato — compie un moto periodico.
ne, viene propost o allo scopo di mettere in evidenza che il
metabolismo della digestio c) Verificare che il volume Vnax occupato dal gas in corrispondenza al massimo spo-
macchina termica, per cui solo
nostro organismo funziona sostanzialmente come una stamento del pistone dalla posizione iniziale è (entro I 1%) 3.5 volte il volume
ingerite con l'alime ntazione vengono utilizzate per
una parte della calorie che vengono iniziale Vo.
compiere lavoro.
3. All’interno di una stanza chiusa (le cui pareti hanno capacità termica trascurabile)
uguali una delle quali con-
1. Unrecipiente di volume V = 10litri è diviso in due parti di volume W = 10m? l’aria ha la pressione po = latm e la temperaturaè di T = 300K
rispettivamente alle
tiene 0.5 moli di gas elio (He), e l’altra 0.3 moli di gas azoto (N2), (uguale a quella dell'ambiente esterno): Dentro la stanza c'è una bombola di volume
menteisolato dall'esterno.
temperature 1 = 200K e T2 = 400K. Il recipiente è termica V, = 20litri di gas compresso (He) alla pressione p, = 25 atm, con la stessa temperatura
so la parete divisoria,
a) Se fra i due gas viene permesso il contatto termico attraver della stanza. (Si trascuri Vi rispetto a MW: W- VM VW). o
tura di equilibri o del sistema e le pression i dei due gas.
determinare la tempera a) Quante moli di aria e quante di He sono contenute nella stanza e nella bombola?
b) Calcolarela variazione di entropia delsistema. Si vuole sfruttare l’espansione del gas compresso della bombola per produrre lavoro
V.
Ora viene rimossala parete divisoria e i due gas si diffondono in tutto il volume meccanico.
gas sulle pareti del re- b) Quant'è il massimo lavoro ottenibile se le pareti della stanza sono permeabili al
c) Determinarela pressione esercitata singolarmente dai due
cipiente. calore? Da dove proviene l’energia:per
gl 7
detto lavoro?
. . . è , .
e perl’intero sistema. Supponiamo ora che le pareti della stanza non permettano scambi di calore con l’e-
d) Calcolare la variazione di entropia per ciascuno dei due gas
sterno. =
Grazie all’esistenza di pistoni permeabili all’azoto ma non
all’elio, e viceversa (“pistoni semipermeabili”), la trasfor- He c) In questaipotesi, senza determinarlo esplicitamente, è possibile stabilire se il mas-
mazionetra lo stato iniziale e lo stato finale sopra descritti, simo lavoro ottenibile è maggiore o minore di quello calcolato in b)? Da dove
può anche essererealizzata in modoreversibile (v.figura). proviene l’energia per detto lavoro?

e) Dimostrare che l'affermazione che il processo spontaneo di diffusione dei due


gas d) Calcolare la differenza fra il lavoro calcolato in b) (contatto termico con l’am-
in tutto il volume V è un processo irreversibile, è equivalente all’enunciato di Lord biente esterno) e quello (massimo) in condizioni di isolamento termico (a® =
Kelvin (0 a quello di Clausius) del 2° principio della termodinamica. ego. ealtr+t ir).

2. Un sistema termodinamico è composto da un cilindro disposto orizzontalmente 4. Unrecipiente cilindrico di sezione $ = 0.4dm? contiene
munito di un pistone e contenente una certa quantità di un gas ideale. Il gas occupa n = 0.5 moli di un gas ideale ed è chiuso superiormente da }
un volume V = 10litri alla pressione 2pa, dove po è la pressione atmosfericaall’esterno un pistone scorrevole di massa Mi = 10kg. Scambidi ca- Mardi ON
delcilindro (po = Latm). Inizialmente il pistone è bloccato. Le pareti del cilindro sono lore sono possibili solo attraverso la base del cilindro, che è GAS
permeabili alcalore, e la temperaturadell’aria all’esternodelcilindro è di 300K. in contatto termico con un calorimetro contenente acqua e ACQUA B GHIACCIO
Il pistone viene sbloccato, e si attendecheil gas si riporti in unostatodi equilibrio. ghiaccio (alla temperatura di 0°C). La pressione esterna, e
anche nel calorimetro, è po = latm.
a) Calcolare il lavoro fatto dal sistema nella trasformazione e confrontarlo con il Sopra al pistone si posa un oggetto di massa M> = 20kg e si aspetta cheil sistemasi
massimo lavoro ottenibile nelle trasformazioni fragli stessi stati iniziale e finale, riporti all'equilibrio.
realizzate (ancora) a contatto termico con l’aria circostante.
a) Quant'è il lavoro compiuto sul sistema nella suddetta trasformazione? La trasfor-
Si supponga d’ora in poi che la massadelpistone sia abbastanza grande per cui la mazione è reversibile?
trasformazione prima considerata avviene in modocosì lento da renderelecita l'ipotesi
che il gas ad ogniistante si trova in condizioni di equilibrio termico. Fra pistone e b) Sapendo cheil calore latente di fusione del ghiaccio è Ax = 80cal/g, calcolare
cilindro c'è attrito (poco). quanto ghiaccio si è fuso nella trasformazione.

82 83
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Problemi di Termodinamica

c) Calcolare la variazione di entropia del gas e quella dei sistema acqua + ghiaccio contenenteil vapore, con una seconda camera, inizialmente
vuota, di volume W—V =
nella trasformazione. 10 litri. —
Si rimuove ora la massa My edil gas ritorna allo stato iniziale. d) Calcolareil calore assorbito e la variazione di entropi
a nella trasformazione.
d) Calcolare la quantità di acqua chesi trasformain ghiaccio in questa seconda tra-
sformazione. 7. Uncilindro di sezione S e altezza 2h = 1m, disposto verticalm
ente
e) Calcolare ia variazione di entropia del gas e quella del sistema acqua + ghiaccio e chiuso
50 ermetica
er mente, è diviso in due parti uguali da un pistone: nella
E vuoto
nell'intero processo. parte inferiore sono contenute n = 0.5 moli di un gas ideale
biatomico
{N2}, mentre al disopra del pistone c’è il vuoto. Al pistone, tramite
un
filo, è appesa una massa My. La massa totale (massa del pistone + Na
5. Un escursionista di massa Af = 70kg sale un dislivello & = 1500m, compiendo massa appesa) è M = M, ‘o. Il gas è termicamenteisolato ed è in
un lavoro pari a Mgh. Per mantenere invariata la sua energia interna, l’escursionista equilibrio alla temperatura 7) = 283 K. Mok
mangia una certa quantità di zucchero che - tramite la digestione — gli fornisce calore
€: ad una opportuna temperatura Tr. Inoltre, beve 2 litri di acqua alla temperatura di a) Quant'è la massa totale M?
37°C, uguale a quella corporea, che elimina integralmente per evaporazione attraverso Il filo a cui è appesa la massa My viene tagliato,
l'epidermide alla temperatura di 37 °C, che è auche la temperatura dell'ambiente nelle
immediate vicinanze del suo corpo. Il calore di evaporazione dell'acqua è di {circa) b) Qual ’è if massimovalore My che può avere la massa del pistone affinché,
raggiunto
540 cal/g. l'equilibrio, il gas occupituttoil cilindro?

a) Sapendo che 1g di zucchero fornisce all'organismo (circa) 4 x 105 cal, quanto zuc- La massa Mo vieneriattaccataal filo e si attendecheil sistemasi riportiall
'equilibrio.
chero ha mangiato l’escursionista? c) Dimostrare che in detta posizione di equilibrio il pistone non può trovarsi
a metà
b) Considerando l’escursionista come una macchina termica, quant’è il suo rendi- delcilindro e stabilire se essosi trova sopra 0 sotto la posizione centrale. {Non
è
mento? richiesto di determinare lo stato finale del gas)
Si ripristinano le condizioniiniziali (cioè pistone a metà altezza e massa totale
c) Assumendo che la macchina termica lavori fra la temperatura (incognita) T} e M°).
T\=37°C, calcolare un limite inferiore per la temperatura 7). Si supponga ora di poter modificare con continuità il valore della massa appesa.
d) Comeoccorre far dipendere dalla quota del pistone il valore della massa totale
{massa del pistone + massa appesa), per ottenereil massimolavoro nell’espansione
6. Si consideri un cilindro permeabile al calore contenenie acqua e vapore d’acqua in
del gas fino ad occupare l'intero cilindro?
equilibrio fra di loro (vapore saturo) e con una caldaia alla temperatura T = 346K.
In presenza delle due fasi, liquido e vapore, la pressione del vapore è una funzione
della sola temperatura: p = p(T). Alla temperatura di 346 K si ha p = 0.35atm e, in 8. Un cilindro orizzontale munito di un pistone è diviso in due
dette condizioni di temperatura e pressione, la quantità di calore che occorre fornire al parti da un setto S. Una parte contiene 10 moli di N7inizialmente Na ?
sistema per fare evaporare una mole di acqua {calore latente di evaporazioneriferito alla temperatura 7) = 500 K, mentrel’altra parte (quella dove c’è _
ad una mole) è A = 10° cal/mole. il pistone) contiene 10 moli di un gas incognito alla temperatura
Il sistema effettua una trasformazione reversibile (in contatto con la caldaia) dal volume T, = 300K. Lepareti del cilindro ed il pistone non permettono scambi di calore
V; = Slitri al volume V; = 15 litri. Si assume che per il vapore d'acqua valga l'equazione con l'esterno all’inizio non sono neppure possibili scambi di calore fra i due gas.
di stato dei gas ideali. Dall’esterno agisce sul pistone ia pressione atmosferica p e il sistema è in equilibrio
meccanico.
a) Quante moli di acqua sono evaporate nella suddetta espansione? Ù
ta un certo punto si rendono possibili scambidi calore fra i due gas attraverso il setto
b) Calcolare il lavoro fatto sul sistema, il calore assorbito e la variazione dienergia fisso) S.
interna nella trasformazione.
a) Sapendo che la temperatura finale dei due gas è T; = 400K, dire seil gas incognito
c) Calcolare la variazione di entropia. è mionoatomico o biatomico.
Si supponga ora che l’espansione (sempre in contatto con la caldaia) venga realizzata b) A parità di condizioni (numero di moli e temperature iniziali) dire quali fra le
aprendo un foro che mette in comunicazione una prima camera di volume Vj = Slitri seguenti grandezzerisulterebbero uguali e quali diverseseil cilindro fosse verticale,

84 85
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Termodinamica

i) quello finale; Il pistone — inizialmente bloccato - viene lasciato libero e si attende che il sistema si
con pistone di massa M: i) il volume iniziale del gas incognito;
riporti all’equilibrio. Sia 7; la temperatura finale del gas e T' la temperatura(finale)
iii) la temperatura finale; iu) il lavoro fatto sul sistema.
del gas se avesse effettuato una trasformazione adiabatica reversibile fino a raggiungere
meglio la
c) Inserendo nelcilindro una macchina ciclica si sarebbe potuto sfruttare la pressione pi.
il massimo
differenza di temperatura fra i due gas per produrre lavoro. Quant'è
può
lavoro utile (cioè escluso quello fatto contro la pressione atmosferica) che si
a) Senza determinare lo stato finale del sistema, disporre in ordine crescente le tre
e atmosfe- temperature Tp, 7, T.
ottenere? (La pressione inizialee quella finale sul pistone è la pression
rica). ») Determinare la temperatura finale del sistema e verificare numericamente le dise-
guaglianze stabilite in a). »
9. In un ambiente diaria a pressione po = latm e temperatura Si vuole riportareil sistemaallo stato iniziale (po, To) disponendo dell'ambiente esterno
Ty = 305K, si vuole comprimerearia in un recipiente Ro di volume a temperatura Ty come unica sorgente con cui il sistema può scambiare calore:
Vo = 251, alla pressione p = 10po. sa
c) calcolareil minimolavoro richiesto, ‘confrontarlo con il lavoro fatto dal sistema nella
A questo scopoil recipiente Ra viene messo in comunica zione con
prima trasformazione,e dire qual è la trasformazione che bisogna far effettuare al
una pompa,co stituita da un recipient e Rj di volume (opportu no)
sistema per compiereil lavoro minimo.
V munito di un pistone; quindi l’aria (a pressione atmosferica)
contenuta in Ro + R; viene compressa nel recipiente Ro. 11. Una mole di un gas ideale biatomico (Y = 7/5) si trova inizialmente nello stato
compresse nel
a) Qual è il volume V della pompa? Quante moli di aria vengono Po, Vo: To- Al termine di una opportuna trasformazione in cui il gas può scambiare
volume V;? calore esclusivamente con una sorgente alla temperatura 27, il gas ha raddoppiatoil
b)iSe la compressione è molto lenta, gli attriti sono trascurabili e le pareti del reci- suo volume ed ha raggiunto la temperatura della sorgente.
piente sono permeabili al calore, quant'è il lavoro richiesto (compreso quello fatto a) Se To = 300K, quant'è il massimo lavoro (Emax) che può essere stato fatto dal
©“ (dall'atmosfera esterna)? Calcolare la variazione di entropia dell’aria che è stata gas?
compressa,
b)} Individuare la trasformazione tra lo stato iniziale e quellofinale (e che utilizzi come
v =
Supponiamodi poter disporre soltanto di una pompa il cui recipiente R, ha volume sorgente di calore esclusivamente quella a temperatura 27;} in cui il gas compie il
V/2, per cui si rende necessario procedere în due tempi: dapprimal’a ria (a pressione lavoro massimo.
atmosferica) contenuta in Ry + Ry viene compressa nel recipiente Ro, quindi Ro viene c) Individuare una trasformazione tra lo stato iniziale e quello finale (sempre con la
chiuso; successivamente R,, nuovamente pieno di aria alla pressione atmosferica, viene condizione che l'unica sorgente di calore è quella a temperatura 270) in cui il gas
rimesso in comunicazione con Ry. Dopo chefra l’aria contenuta in Ro e quella in R; si compie lavoro nullo.
è stabilito l'equilibrio, l'aria contenuta in Ry + Ri viene compressa nel recipiente Ro.
Il gas viene ora riportato allo stato iniziale in ambiente a pressione uguale a quella del
c) Calcolare il numero di moli di aria che vengono compresse nella 1° fase e il lavoro gas, in contatto termico con l’ambiente a temperatura 7).
complessivo compiuto sul gas nelle duefasi.
d) Nelcaso in cui la primapartedelciclo è costituito dalla trasformazione (To, Vo) +
d) Calcolare la variazione di entropia dell’aria che è stata compressa. La trasforma- (270,2Vo) corrispondenteal lavoro massimo Lpax, calcolare il rendimento del ciclo
zione effettuata dall’aria è reversibile? e confrontarlo con quello di una macchina di Carnot che lavora fra le temperature
Se il recipiente R; è molto piccolo e ha volume Vi = V/N, l'operazione deve essere Te 2T.
ripetuta N volte. -
e) Calcolareil lavoro compiuto sul gas nel limite N + 00. 12. Uncilindro verticale contenente una mole di N, è chiuso superior-
mente da un pistone di massa trascurabile. Al disopra del pistone c’è il vuoto
vuoto. Al pistone, tramite un filo, è appesa una massa M di 100kg.
10. Un sistema termodinamico è composto da un cilindro disposto orizzontalmente, Inizialmenteil gas è all’equilibrio termico con l’ambiente circostante alla
Taiiigito di un pistone e contenente una mole di un gas monoatomico. Na
temperatura 7} = 300K, quindi viene messo a contatto con una cal-
‘La temperatura iniziale del sistema è Ta = 300K e la pressione del gas è po = 2atm. daia alla temperatura 7) = 500K, e si attende che il sistema si porti
Esternamente la pressione è p; = latm.
all'equilibrio. Ma
Il sistema è termicamenteisolato e la capacità termica delcilindro e del pistone viene
trascurata. a) Quant'è il lavoro fatto sulla massa M,e di quanto si è alzata?

86 87
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Problemi di Termodinamica

Rimossa la massa M e la caldaia (dopo aver bloccato il pistone}, si vuole riportare b) Espansione libera senza scambi di calore con l'ester
no.
il gas allo stato iniziale nel modo più economico possibile, così da poterutilizzare il
sistema come macchina ciclica, massimizzandone il rendimento. Espansione a contatto con l’ambiente esterno che
realizza il massimo lavoro £°
In questa seconda faseil sistema può scambiare calore soltanto con l’ambiente circo- fatto dal sistema.
stante. d) Espansione senza scambidi calore con l'esterno che
realizza il massimo lavoro L7.
Calcolare il lavoro fatto sul gas nei due casi in cui la trasformazione che riporta il
sistemaallo stato iniziale consiste e) ll recipiente è uncilindro disposto verticalmentein
contatto termico conl'ambiente
esterno e sul pistone (di massa trascurabile) sono appogg
iate delle masse di valore
b) nel raffreddamento del gas a volume costante a contatto con l’ambiente esterno, coraplessivo opportuno. Al di sopra del pistone c'è
il vuoto. Sì rimuove una massa
seguita da una compressione isoterma reversibile fino al volumeiniziale; tale che alla fine, raggiunto l'equilibrio, il volume del
gas sia raddoppiato.
c) in una espansione adiabatica reversibile fino a raggiungere la temperatura 7) del-
l'ambiente esterno, seguita da una compressioneisoterma reversibile fino al volume
iniziale.
d) In quale dei due casìil rendimento delciclo è maggiore, e quanto vale?
e) Dimostrare che nelle condizionispecificate (1° fase del ciclo comedettoall’inizio del
problema, 2° fase con scambidi calore esclusivamente con l’ambiente) il rendimento
calcolato sopra è il massimo possibile.

13. Unsistema termodinamico è costituito da un cilindro ermeticamente chiuso di-


sposto orizzontalmente, munito di un pistone che può essere azionato dall'esterno, €
contenente una mole di un gas ideale monoatomico.
La capacità termica delcilindro + pistone è C'= 3cal/°C (= 3/25). Tra il pistone ed
i} cilindro può essere presente l'attrito. Il sistema è termicamenteisolato dall'esterno.
Inizialmente il gas occupal’intero volume Vy delcilindro (il pistone è a contatto con
una delle basi), e ia sua temperatura è Ty = 300K. Agendo sul pistone dall'esterno il
volume del gas viene dimezzato. Si bloccail pistone e sì aspetta cheil sistema si porti
all’equilibrio.
a) Trovareil limite inferiore della temperatura del gas.
b) Spiegare perché non esiste un limite superiore per la temperatura del gas.
e) Se la temperatura raggiunta dal gas è TY = 400K,calcolare il lavoro fatto per
comprimereil gas.
partire dallo stato in cui V = Vy/2, 7 = 400K,il pistone viene sbloccatoe si aspetta
che il sistema si riporti all’equilibrio.
d) Calcolare la temperaturafinale del pas.
-
14. Un recipiente munito di pistone contiene una mole di O, alla temperatura Tq
dell'ambiente esterno: To = 300K. Il volumeiniziale è Vo = 10litrì. Si vuole raddop-
piarne il volume. 7
Determinare lo stato finale, il calore @ che bisogna fornire al sistema ed il lavoro L che
occorre fare su di esso nei seguenti casi di trasformazione:
a) Espansionelibera (cioè nel vuoto) a contatto con l’ambiente esterno.

88 89
Seconda parte — SOLUZIONI

1. MISURE ED ERRORI

1.2
Ci sono molti modi di dimostrare le eguaglianze approssimate proposte. Nel Corso
di Analisi imparerete io sviluppo di Taylor che vi permetterà non solo diritrovare le
approssimazioni proposte, ma di approssimare (quasi) qualsiasi funzione “a meno di
termini di ordine superiore”. In alcuni casi (p.es. il 2°, il 4° e il 5°) un modo semplice
per risolvere il problema consiste nell’aggiungere a 1° membro “termini trascurabili”:
p.es 1+1-z% e simili.
n
a) Q+aprinzi ( Jean
2
(1.01)?° = 1.1046 = 1.10.
1 1-22
b = =1-z;
O ra ra 1-5:
To, = 99901 = 09.

1 1 i
c) (1+2)M= —— = rt 2 =l-nz;
(+2) (1+a)" 1+ne+(3)22 +... 1+ns ne
(1.01)719 = 0.9053 = 0.90.

d) VI+=r= 1424 122= 1432;

V101 = 1.004988 = 1.005.


e) VI+a2 1 (+ ia=1+Ìa;

W1.01 = 1.000996 = 1.001.


f) V(1+2)f9 e VIEnIO 1+i5;
mn

{1.01)®4 = 1.00399 = 1.004.

91
L.E. Picasso: Esercitazioni dî Fisica Generale 1

g) 2= 0.01: e!/!°= 1010050; log,(1.01) = 0.009950. 2. VETTORI

Conil corretto numero dicifre significative:


2.1
#99 = 1.0100; log,(1.01) = 0.0100.
a) Mostriamo che (dA 5) = 0903 — a3ba = Va €1;k0;by- Sì ha
1.3
a) Si ha >» €1jka;bp = €12302b3 + €13203b2 = a2b3 — azbo .
ik
SE los+ Aa) -(b4 Ab) — ab = T]obtaAb+bAa+ Aadb —abl. b) Sej= il primo membroè nullo {e con due indici uguali) e così pure il secondo.
Sia ora j # k; €54 # 0 per quelPunico valore di i tale che 17 j, 1 # k&, e eum #0
Ab sono
Poiché le misure di a, 6 sono indipendenti, anche gli errori Aa e solo se { = j,m = k oppure! = k,m = j. In caso contrario il primo membro è
“incoerenti”, cioè non c'è nessuna relazione fra i loro segni, quindi nullo, e così pure il secondo; se = j,m = È il primo membro ed il secondo sono
de ha Ab entrambi uguali ad 1, se invece { = k,m = j i due membri sono entrambi uguali
x a
=T-+7b ad -1. Poiché abbiamo esaurito tutte le possibilità,l'identità è verificata.
b) Procedendo come sopra: c) Dimostriamol’identità (dAB) nz=(4-0)b- (b-e)a:
dr = a P|(at Aa)? -P|= aP|aP + pa Aa + -- --aP|=p92.
(@Ad) AZ), Deadn8)jca = Van D_eimasbmce
c) Sia ora p intera negativo. Allora a? = (1/0), quindi si tratta di calcolare
= xv Setpabaci = > ubi — Sembit) Gb Ck
A(a7')/a-! (useremo 1/(1+2)21xz):
klm j kim
Ala 7 )_ 1 À
_1_.l_L_- 1|=|(1* Aa/a)-1|= 2°
a = bi Dia co) ha = c) bi - (6- T)a;.
at atda a altAa/a
e quindi La seconda segue dalla prima poiché dA(bAZ) = -(bAE)A È.
de pf oe
Ar Aa!) fa Perla prima parte della terza basta usare la prima dove al posto di è si scrive ÈAd,
mentre per la seconda parte si utilizza la seconda dove al posto di a si scrive FA b
d) Poniamo al =c,= d. Si ha Infine per l’ultima si ha
Ax fe Ad Aa Ab
z=c-d > ale + = 1 : (an) (cnd)= Land (End); =
ea D_etmerdm
anche
Usando le eguaglianze approssimate dell’esercizio 2 si può dimostrare la tesi =D) a;becidm Dcncam == astucr(6,sbk — Simbhi)
se pe g sono razionali. jkim jkim

14 = Y ajbe(c;de — cxd;) = Vla bad — a;d; bycg) =


Utilizzandoi risultati dell'esercizio 3, da g = 2h/#° si ha
ik
=(1-2)(0-d) - (- db 9)
dog ihr,
dh 2.2
Siccomei termini trascurati sono di ordine (44/9)? = 1074, con il giusto numero a) Sia fì il versore associato alla diagonale. I tre coseni direttori di f sono uguali e
dicifre significative potremmo scrivere (ma quandosi scrive l’errore non si usa) quindi
Ag/g = 3.00%. 1
3cost9=1 > cos0= Lr > 8=54.74° (= arccos 73).

b) Il vettore d associato alla diagonale ha modulo d = va? +8* +2? proiezioni sui
tre spigoli uguali ad a = dcosa, b = dcosfì, c= dcosy, quindi

92 93
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Vettori (Soluzioni)

a d e
co‘ = == c0s0= =55, 0815 53
Saf VR+P+0A 6 Val +68 4 e? 1° VER
pertanto e quindi le stesse soluzioni; prendendo il prodotto scalare con è A È si ottiene
1 2 3 dnb-e= (a Ab)? Quindiin definitiva:
Fi = 74.50°;3
a = arccos = 8 = arccos — = 57.69°; 1 = arccos-== = 36.709.
via via an EEN. _ eb) (ab)a) _ ande
2.3 aa ae (a a
Innanzi tutto vediamo che la soluzione è unica: se c) Sia ad + B6+xé= 0. Prendendoil prodotto vettore con & si ha
s=da+g6 > (a-a)a+(8-B)5=0 = alb
BbAG+yEAi=0
a) 1° modo. e prendendoil prodotto scalare con @ si ottiene 6 = 0 e quindi anche y= 0, a =0.
& e con b, si ha
Prendendoil prodotto scalare dei due membri dell'equazione con
d) Occorre dimostrare che l'equazione xd + yb + 27 ha soluzioni non banali.
il sistema di equazioni
Se a,b, é sona tutti paralleli fra di loro la tesi è ovvia: p.es., posto b= pa, é= yi,
{ = aa? + pb-a si ha (+ By+92) d=0 e quindi (r+#y+7yz) = 0 che ha molte (00°) soluzioni.
= ad-b+ pb Siano allora @ e è non paralleli. Pongo z = 1 risolvo l'equazione é = r4 + y
la cui soluzione è (regola di Cramer) che è l'equazione della domanda a) del problema 3 e ammette soluzione.

_eei-@bed. ,_ a(e-8)- (a -B)(c-a) 2.5


3
ab — (d-b)? alb— (a -b)? Moltiplicando le tre equazioni rispettivamente per 7, j, £ e sommando,si ottiene
nte dipen-
il denominatore è nullo se e solo se d e è sono paralleli, quindi linearme ri+yb+zé=d
denti.
_ da cui intanto si vede che la soluzioneesiste ed è unica se e solo se &, b, È non sono
2° modo.
vettore dei due membri dell'equa zione con d e con b, si ha complanari, cioè se sono linearmente indipendenti: l’esistenza segue dal fatto che
Prendendoil prodotto
d,b,c e d sona dipendenti (4 vettori nello spazio tridimensionale) ma &, 5, sono
ane=panb bAz=-odhb indipendenti, l'unicità ancora dall’indipendenza di &,6, (se 2',y/,2° e 1", y",2"
i con è A 5
e prendendoil prodotto scalare di amboi membri delle due equazion sono due soluzioni allora (x — 2”) î + (y' — y)b+ (2 — 2) = 0 da cui segue
i . ti .
= x" ecc.). La soluzione si ottiene prendendo il prodotto scalare prima con
__{ae) (GAB). ,_ (Az) (anb)
dDAE, poi con CA d,ed infine con d Ab:
(aAb)-(aAb) (aAb)- (Ab)
(non si semplifica nulla!) che, grazie all'uso delle opportune identità vettoriali
, Ta
ra-bAE=d-bAC > r=
T.6ne
PNE.
T.ena
= PAL,
T.anb
2a DON.
coincide con Îa soluzione già trovata. d-bAE b-CAa caAb
scalare dei due Si noti che i denominatori sono non nulli perchéi vettori d, È, non sono complanari,
b} Deve essere d = pb + con é-b = 0. Prendendoil prodotto
ed inoltre sono tutti uguali.
membri dell'equazione con È si ottiene 8 = d - d/b, c=a- fb:
Se ù dé‘sono complanari, ma non tutti paralleli fra diloro, la soluzioneesiste, ma
5 nonè unica, se e solo se d è complanare con essi: siccome in questo caso &, È, È sono
si

a= b+ (a- dipendenti, possiamo esprimerne almeno uno in terminideglialtri due(l'equazione


è
24 ca + pb +7 = 0 ha soluzioni non banali, e quindi un vettore il cui coefficiente
nonsia nullo può essere espresso in termini degli altri due): sia p.es. = ad + gb
di ambo i membri con
a) Sia aG+ BE+YG A = 0. Prendendo il prodotto scalare e quindi l’equazione diventa
f=0, e
a Ab si ottiene y = 0; prendendopoiil prodotto vettore con a si ottiene
quindi anche a = 0. (r+az)d+(y+f2)b=d
equazioni del che è l'equazione della domanda a) del problema 3 e ammette soluzione unica per
b) Prendendo il prodotto scalare con & e con È si ottengono le stesse
a
problem 2: x+azey+ ff, e quindi non per x,y, z.

94 95
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

se anche d è 3. CINEMATICA
Se poi d, 5,é sono paralleli fra di loro, la soluzione esiste se e solo
parallelo ad essi, non è unicae si discute come sopra.

2.6 3.1
a) Poiché qn = — la, a) Le dueleggi orarie sono le equazioni parametriche di due rette, quindi condizione
necessaria e sufficiente perché le due traiettorie si intersechino è che le due rette
F= (Fi Fn) + golfa — Fa) + gna (71 — Fa) siano complanarie, se parallele, coincidenti.
le differenze (#; — 7) non dipendono dal punto O. Infatti deve essere Fo +U1t1 = fog +Dat2, cioè (Fui — fog) +U1t1 — Pat. = 0, quindi
b) Sepo = Li &fi, Po = Po + Pi g0"0 e quindi i vettori &, Wa, foi — Fo devonoessere linearmente dipendenti, cioè complanari:
T, Aa» (Fo — faz) =0. Questa è solo una condizione necessaria.
35; Po
00' = va - Vediamo se è anche sufficiente. Sia
(Fo — for) + 88, +02 =0
(Questa costituisce anche una soluzione alternativa della domanda precedente).
punto cercato è con a,3,y non tutti nulli. Se esiste una soluzione con a # 0 allora dividendo per
c) Deve essere fi tm -r3 = 0, equindi f3=7+72. Quindiil a
ogramma di cui due lati sono
posto nel vertice opposto alla carica —g del parallel
le congiungentile cariche g con la carica —q.
Tor + 7U = for — —da
a a
2.7 e quindi #1 = 8/0, t2 = -Y/a. Se esistono solo soluzioni con @ = 0, allora 7
(trovare
La prima(i due termini sono entrambi &- #), non la seconda, nonla terza e &, sono paralleli, ma non sono paralleli a 791 — 702 € in questo caso l'equazione
controesempi), la quarta (i due termini sono entrambi # A 7 - dv). Tor + Viti = fa + Uafo non può essere soddisfatta.
La condizione necessaria e sufficiente è quindi che i tre vettori 71, #2, far — For
2.8 siano complanari, e se #) || 7 allora anche #1, #2 || (For — fo2)-
La prima, la quarta (due cambiamentidi segno), la quinta. b) Deve essere fo1 +1t = fa + 2t quindii vettori & — 2, foi — foz devono essere
paralleli. Da foi — fo = —(71 — T2)t si ottiene

t=
For — fo) -(&- è anche 1= local
= (=) far
(7 - da) Ir — dall
con il segno + a seconda che fi — faz € 72 — 7) siano concordio discordi.
L’interpretazione è semplice: (71 — 2) è la velocità relativa dei due punti, e |t] è
il tempo necessario a coprire la distanza |I(7p1 — Foz)l|-

3.2
Se la traiettoria è piana, il piano deve contenere l'origine: infatti contiene sia il
punto (z(%), ut), ©) (© arbitrario) sia — per t = f# + x/w - il punto sim-
metrico rispetto all'origine (— (7), -y(#), -=(1)), e quindi il segmento cheli
unisce. Allora basta che verifichiamo che per ogni il vettore F(t) = (asen(wt +
di); bsen(wt + $2), csen(wt + da) ) è combinazionelineare di due opportuni vet-
tori, p.es. f1 = (asengi, bsenga, csengda } e 72 = (acosd1, deosda, ccosgz).
Infatti ft) = ri coswt + fa senut.

3.3
a) Vera: se una funzionesiripete identica dopo un tempo 7anchele sue derivatesi
ripetono identiche:

96 97
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Cinematica (Soluzioni)

FHt+ At) - {() _ f(@+T+At})- fE+T). 3.5


At - hi a) Le componenti della velocità sono vr = 2at + fî, Uy = 2at — B, e il suo modulo è
b) Falsa: la legge oraria di un punto di una ruota che rotola senza strisciare non è
v= V8a%f + 262, Le componenti dell’accelerazione sono az = ay = 2a, € il suo
periodica {z(f) = — Rwt + Rcoswi --. ), mentre #(t) lo è: 7(t) è la somma di un modulo è a= 2/20.
vettore costante e della velocità di un moto circolare uniforme.
b) Dato cheil vettore accelerazione è costante e parallelo alla bisettrice degli assi
c) Falsa: la funzione seno (o coseno) è solo unadelleinfinite possibili funzioni perio-
(x, v) la traiettoria è una parabola conasse parallelo a detta bisettrice e concavità
diche.
rivolta verso il quadrante x > 0, y > 0 (in quanto a > 0). Il vertice si trova dove
34 VU. = av + ayvy = 0, cioè dove 4a°t = 0 > t=0 > x=y=0,cioè
a) Prendiamo un sistema diassi cartesiani con l’origine nel punto fo, l’asse y parallelo dl’origi
neil’origine. desi ; dei x
LAT
e concorde a d, l’asse x nel piano parallelo ai vettori % e d. Si ha 3.6
7
(E Vozt; }y = Vogt + got j15=0.
12
a) © +y° = 1?: si tratta di un motocircolare vario con 0) = 4
@osenat, quindi l'angolo @ compie un moto armonico sul-
Ricavatfido £ dalla prima e sostituendolo nella seconda si ottiene
Parco di circonferenza compreso fra l'angolo —@0 e do (se
la Vo;
y= car +ts. 8a > 2x il punto compie più di un giro). Gli angoli sono
200, Uor
contati a partire dall’asse delle y negative. Se n <« 1 è il
(Se d = si tratta del moto di un grave). moto di un pendolo, altrimenti di un pendoloditorsione.
>) Siccomel’accelerazione dé ha la direzione dell’asse della parabola, nel vertice velo- b) Il minimo valore di T tale che x(t+T) = 2(t), yt+T)=y(t) è T= 27/0 e
cità & e accelerazione £ sono ortogonali. non dipende da #0.
td _ id. 1003
Tu=dtit di=0 © o=- È it 22 c) (i) = 8(t) = odgcosat e us(i) = lw(1) (L'orientamentosulla traiettoria è quello
al

Vo
a?
Q'
degli angoli crescenti).
c) In questo caso u,=v = Vu +20 -dt+a?f?. d) L'accelerazione scalare è as(t) = !0(t) = —a?l9ysenat mentre la componente
d) Nelvertice l’accelerazione è ha solo la componente normale e 7= do—(7-d/a2)d, normale è an(t) = v7/1= a210} cost at.
quindi La componente normale è nulla agli estremi della traiettoria, cioè per 9 = +00,
pata pat nd) =
2 2 Tn -d)? 2
mentre la coponente tangenziale è nulla quando il punto passa {in un verso 0
nell’altro) per la posizione 8 = 0.
a a ai aloe o 0a
cioè, dal confronto con l'equazionedella traiettoria, per una parabola nella forma 3.7
2 1
y = ax°+bT+ €. i, P=3R-
=35.:
a) Latraiettoria è l’ellisse di equazione + L = 1. Il periodo è T = 2r/w.
d-do a
e) ag = % b) v = —awsenwi, vy = bw coswt; scelto l'orientamento nel verso del moto (f
f) Si fanno due approssimazioni: la prima nel calcolo di v, resa lecita dal fatto che
crescenti), Pal) = wva? sen? wi + 6? cos? wt . Siccome v, assumegli stessi valori
per £ = 2005 vp/at = 107? « L: nei punti simmetrici rispetto agli assi coordinati, essa è massima o minima nei
punti in cui la traiettoria incontra gli assi; sey=0v, =wbser=0uvu,=wa,
2

v,(t)= at4f1 +20 c0s0 + n = at= 2.0 x 10°m/s quindi nei vertici v, è minima.
c) a. =-aw?coswt, ay=-besenut => Ft) = -w2F(1).
(numericamente: 0.99 < VI+2 x 10-? cos? + 10-* < 1.01); la secondanel cal-
colo dello spazio percorso: d) Nelpunto considerato vz = 0; ay = 0, quindi

As = s(t+ At)— s(t) = u,(t)At+o(At) ti


P= Tag 3snl=i
uy(=0)= de, -ag = -a(t=0)= a + v
p= ©
dove o(At)= zocAn? <u,(t}At (5 < 2000). Quindi lo spazio percorso. (con
Il centro del cerchio osculatoresi trova nel punto di ascissa x. = a—-p = (a°—b°)/a
duecifre significative) è di 2.0 x 10°m. e quindi 0 < x, < va? — è?, cioèfrail centro dell’ellisse ed il fuoco con x; =

98 99
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Cinematica (Soluzioni)

va? — 62. Ovviamente il risultato non dipende dalla legge oraria con cui l’ellisse b) La prima volta la pallina impiega un tempo t1 = y/2h/9 per arrivare a terra,
viene percorsa. vi
ritorna dopo un tempo bAlo = 22h = 2rt1, poi dopo un tempo Atz =
2r2t,,
e) Occorre e basta che esista T tale che cosw,(t+T)= coswif e senwz(t+T)= eccetera. Quindi compie l'ennesimo rimbalzo dopo un tempo t, dato da
senwst. Dalla prima si ba T=n7 = 2rn/4 e dalla seconda T=mT, (nm 1-r" 1
interi). Quindi w,/wz deve essere razionale, e T = nT = mT. con n/m in = db + 2(1+r+r?9 447201] = 4 +20 <ht2hpa 7 Va
1-r
ridotta ai minimi termini.
quindi tn < t1(1+r)/(1- r) = 5.755, perciò dopo 6s la pallina è ferma.
3.8 3.11
Leleggiorarie delle due sferette in caduta libera sono Preso l’asse ® orizzontale, l’asse y verso l’altoe l’origine nella posizioneiniziale del
zi(t)=h-
1a Ie 7}? proiettile, le leggi orarie delproiettile (1) e dell’oggetto che cade (2) sono
=h igt?;
39 i t)=h-vol
za(0) vo t-7)
) - 2gft-
39 7 )
{luna {RIST
Il valore minimo di vg richiesto si ricava dalla condizione che quando z,(t) = 0, 1 1
Yi = ot sena — gt? yo=h- =gt?.
cioè per i =7 = /2h/g, sia z(1) = 0: 2 2
E 9 Deveesistere un È tale che z3(t) = ro(1); (È) = y2(t): dalla prima si hat = d/u)
n 1,
A-wolî-7)- gg- 7)? =0 > vpimin _ =gr_ VV 2h/9 — 1/2,; all seconda vfsena
e dalla 7 _
= h > sena i. ot, .
= h/d, quindiil fucile deve essere puntato
v%h/g-T sulla posizione iniziale dell'oggetto.
3
Il risultato, che più avanti potrà essere dedotto con altre considerazioni e senza
+9 i na ,
: EOOTRORREE RECERIRA AO A alcun calcolo, è comprensibile, in quanto oggetto e proiettile “cadono” {-igt2)
E Ù ul d
nello stesso modo.
Per esempio, intuizione sapere che una palla impiega lo stesso tempo a
scendere e a salire, se la velocità con cui inizia a salire è la stessa (in modulo) ; 3.12
con cui è arrivata in fondo; oppure sapere che quando la palla sale ha ad ogni
a) La distanza minima cercata corrisponde alla traiettoria parabolica che “sfiora”
istante la velocità che aveva, nello stesso punto, quando scendeva. Nel primo il
bordo della scarpata. Se il mortaio spara con un alzo (cioè un angolo tra l’asse
caso si deduce che se # è il tempo che impiega una palla a scendere e l’altra a
©, orizzontale, e la direzione della velocità del proiettile ù) #, l'equazione della
salire, l’incontro avviene dopo un tempo£/2,-perché la palla-che sale dal momento
traiettoria, presa l'origine nella posizione del mortaio e l’asse y verso l’alto, è:
dell’incontro impiega ad arrivare in cima alla torre lo stesso tempo che la palla
a 2
che scende ha impiegato ad arrivare al punto dell’incontro. Perciò quando le due y(a) = stand — gr ;
palle si incontrano hannola stessa velocità. Nel secondo caso si arriva subito alla 243 cos? 9
stessa conclusione. Siccome la velocità di quella che scende è, fino al momento e imponendo che y = 0 per r = d si ha sin20 = dg/vî ossia 0 = 87.5° (l’altra
dell'incontro, sempre minore di quella delìa palla che sale, l’incontro deve avvenire
soluzione @ = 2.5° non fa al caso nostro perché determina la massima distanza alla
ad una altezza maggiore di h/2.
quale gli oggetti posti al dilà della scarpata possono venire colpiti). Sostituendo
b) Preso l’asse 2 verso l’alto e l'origine in fondo alla torre, nell'equazione precedente e risolvendo per il valore di x corrispondente a y = —h,
si ottieneil risultato. Tuttavia il calcolo numerico non è banale (vale la pena di
zi() = Vagli> 390; za} = h- 39 alt) = zo(t) > t= VONTI provare!) in quanto comporta differenze fra numeri grandi quasi uguali, e quindi
3 1 non è attendibile: la ragione sta nel fatto che l'equazione di 2° grado
ha una
> == gh u=v=gzv2 A. soluzione molto grande (z1 > d) — che è quella che ci interessa - e una soluzione
molto piccola {zz < 0, che corrisponde all'intersezione della parabola con
il piano
3.10 y = —h dietro al mortaio).

prim
a) La pallina arriva a terra con una velocità vo = y/29h, rimbalza con velocità v, = Quindi conviene approssimare la parabola nel tratto fra il bordo della scarpata
rus e raggiunge la quota hi = v7/29 = r°h. Dopo il secondo rimbalzo la pallina ed il punto in cuì raggiunge la quota y = —A con la retta tangente alla parabola
ha velocità v = ru = r?u0 e raggiunge la quota r‘h, e dopo l’n-esimo rimbalzo nel punto in cui sfiora il bordo,retta che ha inclinazione x — @: posto 7 = d + $,
la quota raggiunta sarà rî"h. Quindi perché ia quota raggiunta si riduca di un l'equazione per é è
fattore > 200 occorre imporre che r?" < 1/200, cioè (0.8)?" < 1/200 > n>12. Stand -h=0 => édx046m

100 101
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Cinematica (Soluzioni)

{si può verificare che, nonostante l’approssimazionefatta, tutte le cifre sono sono gr 2
y=ztanyt ———_
significative). v 205 cos? y
b) Il vertice della parabola si trova a metà distanza fra il mortaio e la scarpata. La che incontrala pista (y = x tan) nel puntodi ascissa
velocità 7 del proiettile nel punto di massima quota è orizzontale e il suo valore
=ga
_ STI
2(tan0- tan y)uf cost g
coincide con la componenteorizzontale della velocità iniziale:
9
5= vcosì = 13.1 m/s.
all’istante (grazie alla 1° delle (1))
3.13
Ty _ 2(tand-tany)vpcosy
L=
a) Forse Galileo avrebbe vinto la scommessa, visto che — come vedremonella risposta Vo COSY g ”
b) - l'indipendenza del tempo Î di percorrenza dalla corda percorsa è nota come
All’istante £, restando sulla pista sì troverebbe nel punto
“legge delle corde di Galileo”.
b) Se a è l'inclinazione della corda (rispetto all’orizzontale), { = 2Rsena e la legge ta(7) = 0) cost p9senpcosgtr tan
2(tan
oraria è vo co57 +53 Tosi g
1 cos
sti) = a sena > i= y2l/gsena = VARIS. = E.( e:
cos] cos y
4 {608 seny
3.14 > EE ( cosq OB — Y) + sen? g — send cos
cos =.
222) Ea
a) Prendiamol'asse x orizzontale, l’asse y verso il basso e
l'origine nel punto di cambio di pendenza. Sia 7 (1 < 8} (la diseguaglianza è stata ottenuta moltiplicando il 1° termine per cos(8 — y) )
l’angolo (acuto) che la velocità Ty subito dopo il cambio Quindi, poiché Vy < 8 z2(î) > x, la migliore strategia è quella di non fare il
di pendenza forma con l’orizzontale. Le leggi orarie nel salto.
caso che lo sciatore compia il salto (Y < #) e nei caso 2° modo.
che scivoli sulla pista (y = 6) sono Prendiamol’asse x lungo la seconda parte della pista, e
1 l’asse y ortogonale, verso Palto, con l’origine nel punto
£1 = Ul cosy 12 = vot c0s8 + 79t° sen B cos 6
di cambio di pendenza. Lalegge oraria dello sciatore è
vi = voiseny+ 1,
2 L20002
Ya = vot senB + agt sen? g n (in ogni caso)

e le velocità x x(t) = uptcos(B — y) + 390 sen


Vir = Vo COSY 09, = vo cos? + gisen cos
fo Uiy _ VoSenY 4ag Vay 2
= vo sen S + gt sen”5 8 @ vt) = vot sen(d - 9) - 390 così

da cui e dalla 1° è evidenteche,finché lo sciatore è in volo, il moto della sua proiezione


1 sull'asse x è più lento che se fosse rimasto sulla pista {Y = {8} quindi, rimanendo
vì = vi + 2upgtseny + gît? = ul + 2g(votseny + 394) = 03 + 29 sulla pista, arriva prima nel punto in cui atterrerebbe se avessefatto il salto.
e analogamente 3.15
va = vo + 29va. Sia £ il tempo perfareil primo giro.
Ci sono (almeno) due modi di risolvere il problema: il 1° che proponiamo è più
E

1__
2rR=lat, v=ai2 > _= È.
laborioso, ma è più standard. 2 vo
e

1° modo. _ATR_ vi
as= =. = alt?
de _ vio, 7
Supponiamochelo sciatoreeffettuiil salto, atterrerà sulla pista ad un certo istante
ty: per quanto sopraci basta stabilire dove si troverebbe allo stesso istante se
*7 Fari 0 io 05)
restasse sulla pista. vi .
a,=0; In=F (CS)
Se effettua il salto, per la (1) l’equazionedella traiettoria è

102 103
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

4. LE EQUAZIONI DEL MOTO


= 0, quindi
Siccome an = v°/R è costante, allora anche v è costante, e quindi a;
l'unico caso possibile è il terzo (a = 90°, & diretta versoil centro). 4.1
Il moto è periodico: infatti posizione e velocità ad un certo istante determinano
3.17
univocamente la legge oraria: posizione e velocità sono le stesse all’istante &y e
Tuttii casî sono possibili, purché (se a = 45° o a = 90°) la direzionedi & sia verso all’istante to + T, quindi il moto a partire dall’istante io + T' è identico al moto a
mentre
Pinterno della circonferenza: se a = 0 P ha,all'istante £, velocità nulla, partire dall’istante fa:
neglialtri casi v, # 0.
F(to+T+%=F(t0+î) Vi
3.18 e posto t=to+Î f(T+t)=F(1) vi
Nonè possibile. La cosa può essere vista in diversi modi: 4.2
o è una
1) l'unica traiettoria corrispondente ad un moto uniformemente accelerat Presa l’origine degli assi nel punto da cui parte la palla, l’asse x diretto verso il
parabola (che può degenerare in una semiretta); muro € l’asse = verso l'alto, la legge oraria è
moto si può
2) siccomedi deveessere diretto verso l'interno delia circonferenza,il vfa 2 1
essa.
svolgere solo su metà della circonferenza, fra i punti in cui d è tangente ad
= —uot; z= —Uot- ti?
a 20 207 39
Seil corpo si muove, quandola sua velocità è nel verso di 4 (3-a > 0) vaument e l'equazione della traiettoria è
ma ap, e quindi v?, diminuisce (an = 12/R), e viceversa se &- î < 0, assurdo. ri
2=2-975
3) Preso l’asse x opposto ad &, —7/2<0<7/2e sì ha 9 vi

an=acosì > 6° = È così a,=asenì > $= F send a e quindila gittata, cioè la distanza alla quale la palla tocca terra, è 7 = vd/g.
Quindi deve essere 07/9 > d.
e dalla 1° derivando
b) Le condizioni iniziali determinano univocamente il moto, e quindila traiettoria.
206 = — Zbsen0 La traiettoria speculare rispetto al muro (2 — 2d — 2) della parabola del moto
iniziale, e percorsa specularmente, ha nel punto di impatto proprio la posizione
incompatibile con la 2° (a causa del segnoe delfattore 2). e la velocità della palla subito dopo l’urto, quindi dal quel momento in poi è la
soluzione del problema (la traiettoria dopo l'urto è la continuazione, al di qua
del muro, della traiettoria nello specchio). Quindi la palla tocca terra nel punto
x'=d-(7-d)=2d-z.
Tempo impiegato e quota raggiunta sono quelli del moto parabolico senza il muro:

at. (vo/v2)? _ vi.

wi
Vor 9 2g 4g
4.3
= - ù
F=mf=-mw?(7 cosut + ° senwt) =-muwi(t)
wu

quindi la particella è soggetta ad una forza armonicaisotropa.

4.4

v,= Rè= aRAcosat; a,=RÉ=-o2RAsenot= -a?R0t)

ma, = Fe & mol=k > a=

105
AK

-L291 ÈSt
Lat A
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

2
5 = aÈ RA? cos? at = e RA"(1— sen? at) = a° R(A° — 0(t)?) 5. DINAMICA DEL PUNTO NON VINCOLATO
vi 3
mE =-F, A=t,7. 51
b) Gli estremidella traiettoria sono dove la velocità sì annulla. Da a) Prendiamo l’asse 2 verso il basso con l’origine a metà fra pavimento soffitto. La
forza sulla massa m in posizione generica z dovuta alla molla superiore è F; =
vu 3
mp3 = v=0 per @=%,7 —k(z — 21) dove 21 = (-L/2 + lo) è la posizione dell’estremolibero della molla a
riposo, e quella dovuta alla molla inferiore è F>, = —k(z-z2) = —&(2-(L/2-l0),
e sono gli unici punti in cui v = 0; dalla stessa equazione si ricava che la velocità
quindi la forza risultante sulla massa è
è massima per @ = 0 e vale
3r fk F, = mg + F1- + Fo: = mg — 2kz
Umax ma = if
TV— r- (indipendente da /o). La posizione di equilibrio è £ = mg/2k quindi la legge
oraria è
c) Il motosi svolge su tutto l’arco di circonferenza, e tutte le volte che passa per
un dato punto (p.es. un estremo) in un dato verso ha sempre la stessa velocità, 2k
z(6) = 29 (1 — coswi), w=T-
quindi (eguaglanzadi condizioniiniziali) il moto a partire da quel punto si svolge m
sempre nello stesso modo. b) Larisposta ‘non cambia, è indipendente da A.

5.2
a) Le posizionidi equilibrio sono 7 = 0 instabile, x = +Va/b=
tro stabili.
b) F‘(tro) = —-2a;v = (1/27) y/2a/m.
c) Le oscillazioni devono mantenersi lontane dai punti in in culo
Fi(x) = 0 e quindi, a parte un fattore numerico dell’ordine
dell’unità, dr «& y/a/b.
5.3
a) E= b/a.
4 2
ma" Va
a
b) FE) = 2a(a/b)? — 3b(a/b)t — È <0; w=

5.4
a) Prendiamo l'asse 2 verso il basso conl'origine nell'estremo libero della molla. La
velocità della massa m quando raggiunge la molla è vo = V29h. L'equazione del
moto per la massa a contatto con la molla è
mi = mg — kz
e la soluzione con le condizioni iniziali :(0)= 0, #(0)=v è (w=vk/m)
z(t}) = ne — 9 coswt + 22 senwt.
k
b) Posto
i = Vmg]k? + (w/0)? seno, = = V(mg/k)? + (vo/w)? cosg

106 107
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica del punto non vincolato (Soluzioni)

si ha difatti [c|/Va? + 5? è la distanza della retta dal polo, cioè l'altezza del suddetto
mg 5 - triangolo.
2(6) = È + v(m9/k)? + (00/0)? sen(wt — e).
La molla inverte il moto quando :(7) = 0, cioè sen{wî — 4) = 1, quindi la massima
b) Lalegge oraria è quelia di un motocircolare uniformesulla circonferenza di raggio
R con centro nel punto C : (209,0,0). Siccomeil moto è piano si ha
compressione è
La=Ly=0; L:=m(xw,-yv)= mlw + megcoswt.
20) — 2(0)= 20 = 7 + Vma/h+ (vo/w) = 22 + V(mg/k} + 2mghfk. Se il punto O è interno alla circonferenza (|ro] < R) L: ha semprelo stesso segno
(quetlo di w), infatti in tal caso il moto di P è sempre in vesoorario o antiorario
5.5
rispetto ad O; se invece O è esterno alla circonferenza L, cambia segno nei punti
Tutte le grandezze si intendono espresse in unità del SI. in cui le tangenti alla circonferenza condotte da O incontrano ia circonferenza.

a) Se parte da fermo dalla posizione fo = (0, 4, 0): A scansodi equivoci, È può esseredefinito rispetto ad un polo mobile,è l'equazione
x(t) =0, y(i)=4coswt w= ls. I = M cherichiedeil polo fisso. Inoltre, la velocità del punto P è quella che è,
indipendentementedalla velocità del polo (non è la velocità relativa al polo). Allora
Massima e minimadistanza dall’origine raggiunte duranteil moto sonorispettiva-
mente 4m em. CP = îRcosut +jRsenwt; v,=-Aw- Rwsenut, vy = Rwcoswt

b) fo come prima, o = (0, 3, 0): da cui (moto piano)


x(t) =0, y(t) = 4coswt+Ssenwt = VI6 + Scos(wt + g) = 5 cos(wt + ) Ls =Ly=0, L:=m[(CP):ay - (CP)yu.] = mR? + mR? sent.
{non serve determinare g). Quindi la massima distanza è 5 m, e la minima0, dato dì È la legge oraria di un moto uniforme su un'elica di raggio È e passo costante.
che il motosi svolge sull’asse y. L.=mR°w, L, = m(yv, — 2uy) = mRu(senwt — wi coswt),
0) fo come prima, do = (5, 0, 0): Ly = -—mRu(wtsenwt + coswt); L° = (mR?w)? + (mBv)?(1+w?t?).
x(t) = 5senwi, y(t) = 4coswi. L, resta costante, mentre la proiezione di Za sul piano r,y descrive una spirale
La traiettoria è una ellisse con gli assi paraleli agli assi x e y, quindi massima e che, per grandi t (7?> 1), tende ad avere passo costante (2rmRv), quindi
minima distanza sono rispettivamente 5m e 4m. il vettore L(t) precede attorno all’asse 2 con la stessa velocità angolare di P,
mantenendosi ortogonale al vettore OP:al crescere di t aumenta |L| e diminuisce
d) To Lo; vo=wro > Uo=(4t4,0)
l’angolo che L forma conil piano x,y.
5.6
5.7
La direzione della retta ax + by + c = 0 è ortogonale a quella del vettore aî + èj
quindi L,=Ly=0; L.= mabw; A= iobu: Area= 4 3T = rab.
b a
vst ==—0, by=F—===t 5.8
"SV Va
{il segno + dipende dal verso di & che dipende dai segni relativi di a, è, c), quindi
a) L./mw = be{- cos(wt + #) sen(wt + x) + cos(wt + x) sen(wt + y)] = besen(y — x)
{solo L, # 0, dato che il moto si svolge su un piano contenenteil polo): Ly/muw = acsenx, L./mw= abseny

laz + 001 _ mol Lè costante, quindi la traiettoria è piana.


La=Ly=0, L>0= mv, yu. = mv
vare "TIT b) La traiettoria degenera in un segmento sse
(mu è la quantità di moto e |c{/va? + 8? è il “braccio”). D=0 > L.=Ly=L;=0 >» %,x=0,r.
La velocità areolare è A= L/2m; oppure(dalla definizione):
5.9
m 20 veli 2 4 UÙ
mic

À (area del triangolo con vertice O e base vAt)/At = i) =T+H; CO ga= ai


a? + 52
108 109
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica del punto non vincolato (Soluzioni)

5.10 5.14
Da mg = GMym/R& si ricava Per un’orbita circolare a distanza Ar = 6.4 x 105 kmsi ha
gR3 9.8- (6.4)? x 1012
= La —_, * L
24 . v? GMy
& = Ro =9 > v=VgRo=7.9km/s.
Me="G Grigi SIOE
5.11 5.15
La velocità angolare del satellite geostazionario deve essere uguale a quella della a) n= 2r-2T
Torò
— 30km/s.
Terra, che vale
2 _ 2% _ 25.1 b) Siccome l’orbita della Terra è circolare,
w= T = 86164 = 7.3 x 1008
vo GM
T7= >
>
vi=
GMs = R3 _È(My
=gt.|[
(il periododi rotazione della Terraè il giorno siderale e vale (365.25/366.25) x 86400 T dr ar ar Mr
= 861645). Ms _v ar 5
La distanza r delsatellite (in orbita circolare) dal centro della Terra è data da Mi = RE 73410

?2r=
GM,Tg T
RZ a/gRE (98-(64x 109)! quindi, siccome My = 6 x 10°4kg, My=2 x 10% kg.
wr= = > rr = if
2 =|T_-——-:
(73 x 10-57? = 42 x 10°fi m

5.16
L= mr?w = 105 - (42 x 109)? - 7.3 x 1079 = 1.3 x 10% m°kgst!.
a) Poiché le orbite sonocircolari:
5.12
2_ GMe,
=<F-
2_
v=
GMs ={
(Ae)
—},
La distanza tra le superfici della Terra e della Luna è Us
D' R TT)
1
d= 3 (8x 10%-2.5) =375x 10°m Ms _Diî DI(wr\ n
My = Ra R(E5) =13x 10°.
alla quale va aggiuntoil raggio della Terra Rr = 6.4 x 104 m e quelio della Luna
R, = 1.7 x 105 m: quindi la distanza Terra — Luna è D= 3.83 x 105 m. b) Se la massa media delle stelle è uguale alla massa delSole,il numero trovato prima
è il numerodi stelle nella nostra Galassia. Quindi, supponendoche lestelle siano
2r D |D
T= VOMi D* = Ir—
TRI .]—
g = 2722 gior
giorni. distribuite in modo uniforme in una sfera di raggio D, la loro distanza media è
T dell’ordine della radice cubica del volume che tocca a ciascuna:
5.13 47D3 1/3
_aaD* = D _ 5
a) Il moto di cadutainizia con accelerazione ( x 2) = 3ix ig SAX I0°UA.
GM; _ GM: R2 __R2 5.17
Wo RR a) Preso l’asse z nel verso di 7, € l'origine degli assi nella posizione iniziale della
e, se facciamo l’approssimazione di considerare costante l’accelerazione, il tempo sferetta, posto 7 = m/Y e w = gr(velocità limite), si ha
necessario a percorrere la distanza D = 1000km è rt) =y(t) =0, mò.,=-90.+mg > u.l(t)= uf1- e)
t= V2D/a= 7 V3DTe 22.9 x 105 s. > (0) = ut-ur(1- e7)
b) Durante la caduta l'accelerazione varia dal valore che ha alla distanza R = 42 x b) Preso l’asse x nel verso di 70 si ha
10% km a quello che ha a distanza R— D, quindi
Ù, = lu = va(t) = pen!”
Mi VIDIVaDla= 2 VIDIE > e vz(t) come prima.
hi _D 1 c) L’asintoto ha la direzione di #(t = 00), e quindi è parallelo all’asse z; l'ascissa è
7 R15925%
£(00) = vor.

110 ll
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

5.18 6. DINAMICA TRASLAZIONALE DI SISTEMI NON VINCOLATI


a) L’equazione del moto è
mi = -yi-500+À. 6.1

Se la velocità limite esiste (esiste!), è data da è = 0, e quindi hala direzione di a) Nonsi allunga di 2F/k, ma di F/k (è impossibile tirare una molla da una parte
Fi: preso l’asse £ nel verso di Fay, la velocità limite è soluzione dell’equazione sola, e non dall’altra!): siano A e B gli estremi della molia e sia F la forza agente
” sull’estremo A. Se la molla è di massa trascurabile, oppure è in quiete, per la 1°
—y0z — d us]: +9=0 equazione cardinale il risultante delle forze agenti sulla molla deve essere nullo
Se uz < 0 l'equazione diventa (mà = 0), quindi sull’estremo B agisce sempre la forza —, sia che qualcuno
“tiri” l’estremo B della molla, sia che l’estremo B sia attaccato ad un muro.
5vl — yo, +Fo=0
b) Se ora C è un punto intermedio della molla (p.es. il punto di mezzo), lo stesso
che ha solo soluzioni positive (regola dei segni); se vz > 0
ragionamento fatto sopra porta a concludere che sul pezzo di molla AC, come
1 pure su quello CB, le forze che si esercitano agli estremi sono ancora Fe-f.
Sul -+ Fa=0 > u= (14 72 + 4Fod).
Siccome l'allungamento (o la compressione) dell'intera molla è Ax = F/k, quello
La seconda soluzione è negativa, e va scartata perché l’equazione è stata scritta di mezza molla è Ax' = P/2k, quindila costante elastica di mezza molla è &' = 2k.
nell’ipotesi vu, > 0.
c) Quando le due mezze molle vengono saldate insieme, per ottenere un allungamento
b) Occorreche $ vì < yu; siccomerichiediamo che w = Fociò equivale a di Ax occorre esercitare su ciascuna mezza molla una forza 2kAx, quindi sul
Foé/f «1 sistema delle due molle in parallelo una forza doppia: F = 4kAx, quindila costante
Infattiia +a!f2 2 1+ le) elastica della nuova molla è 4” = 4k.
Li
us
5( —1+yV1+ 4Fo6/P) = 55 — + v(1+2F06/1°)) = Fo/a.
Sistemaisolato di due corpi; massa ridotta 4 = 3m/4, moto armonicodi periodo

2
T' = 2r/3m/Ak.
b) Il moto è unidimensionale. Orientiamo l’asse x dalla massa 2 alla massa 1:

cit) — ret) = la — Scoswt we VA4k/3m.


Siccome il centro di massa è fermo, 21(t) + 3x2(t) = costante e quindi
3 1
cit) = ec gf cost, x(t) = c2+ gi coswt

(ci e ca costanti che dipendono dalla scelta dell’origine), quindi le ampiezze di


oscillazione sono
3 1
81379 &=6
6.3

a) Posto fF=f©-f, U=2-7, m=mi+m2, l'equazioneper il motorelativo

— uma (massa ridotta)

112 113
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica traslazionale di sistemi non vincolati (Soluzioni)
Î
b) Le due masse mi e m2 descrivono circonferenze di raggi rispet- b) L'equazione peril motorelativo è (2=3z%-2)
tivamente °
ma mi pi4 = —ko(z-
(za), ==
MM
M+Mi
n= tr e r=—r,
m m
con il centro nel centro di massa mantenendosi, da parti opposte, *® con le condizioniiniziali z(0) = la + M29/k2, #(0) = 0, quindi la legge oraria è
allineate con esso. Le velocità sono M:
2(6) = 12 + 22 cosut, w= Vka/p.
2rri G G ka
ue ema e asma
mr mr Le equazioni del moto per le due masse sono

6.4 {Mi = Mig—ki(z1-h)- ko(21- (22-12)


Mo5, = Mag — ka (22 — (21 + la)) .
a) L’accelerazione del CM delsistema è a = P/(m1 + m2) e questa è anchel’accele-
razione del blocco 2 (e del blocco 1), quindi la molla deve esercitare sul blocco 2 Se za(t) — z1(t)resta costante, dalla 2* equazione si vede che Z2(1) è costante, ma
una forza pari a mya. Una forza uguale e opposta si esercita sulla molla, quindiil allora dalla 1% equazione
suo allungamento è MiZ1(t)} = kyra (1) +
F ma con Fp costante (Fo = Mig+kil1-k2(z1-22+l2)). Ma 21-22 costante > 3) = #2
Ae =1.8cm.
Ck m+my quindi segue 21 costante, cioè tutto fermo.
b) L'accelerazione del CM è come prima, questa volta la molla deve esercitare sul
blocco 1 la forza mie e la sua compressione è
Prendiamol’asse 2 verso il basso e numeriamo le masse partendo dal basso. Con-

L
|Ax|] = 18.2cm. sideriamoil sistema costituito dalle prime î masse: su di esso agisce la forza di
6.5 gravità î - mg e la forza elastica che la i-esima molla, quella fra la massa i+ 1ela
massaî, esercita sulla massa i. All’equilibrio si ha
a, Prendiamo l’asse 2 verso il basso con l’origine all'altezza del soffitto. Vale la
pena di ricordare che la forza esercitata da una molla è —kAz = —-k(r — xo), i-mg-k'(zi-z41)=0 > i-mg=W(x- za).
dove x è l’ascissa della massa e xo è l'ascissa che avrebbe l'estremo della molla Sommandoda 1 a N si ottiene (zwv+1 è la posizione delsoffitto)
cui è attaccata la massa, se la molla fosse a riposo: zo dipende non solo dalla N(N+1)
lunghezza della molla a riposo, ma anche dalla posizione dell'altro estremo della 3 mg= È Dei ci) = (1 eva) = EL
molla, che può essere attaccato ad un supporto fisso (il soffitto, se si tratta della
dove L è la lunghezza del sistema appeso:
molla superiore), o anche ad un'altra massa facente parte del sistema (la massa
M;sesi tratta della molla inferiore). La N(N+1)mg _N+1Mg
Allora le forze che si esercitano sulle due masse in posizioni z, e 22 sono 2k' N 2k
Se sulla prima massa agisce la forza F, come primasi ha
F,= Mig— ki(z:—h)- ka(z1- (2-1); F, = Mag- ka(z2- (21+h))
. F_N41Mg
(una verifica della correttezza della forza che la molla inferiore esercita su M3 è i-mg+F=k'(z;-x;
ig (zizi) > LI=3+<
ET N 37:
dk
data dal fatto che questa deve essere opposta alla forza che la stessa molla esercita La forza esercitata dal gancio al soffitto è F + Mg.
su M;). Lecondizioni di equilibrio sono:
Senzala forza F:
Mig- ki(21- li) k2(21- (2-1)) =0; Mo9- k2(22- (21+4))=0
Lo My
da cui sommando co li = ——
gin L=
Mi M: e con la forza F:
at 4 MMI
14 Ma)g
ki Lo == F. Mg
2.
e kt
non,
My; > nen+hi CAPI,
Mi M: Mas,
M; Siccomela lunghezzaa riposo è nulla, La, è Pallungamento della molla con massa,
ka ki ka e si notiche in ogni caso (F = 0, F #0)

114 115
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica traslazionale di sistemi non vincolati (Soluzioni)
_K4F
con ci, €2; 41, 92 quattro costantiarbitrarie.
Loo = 2k
dove F; e F; sono le intensità (cioè i moduli) delle forze agli estremi: per una e) Le condizioni iniziali implicano
molla di massa nulla F, ed F) sono sempre ugualie si ritrova L= F/K. CI COS PI + c2 COS po =
€I COSI] — C2 C08 7 = 2d
6.7 ci sen pr +02 seng3=0 > 130, g2=0; ci=d, 0=-d >
a) Prendiamol’asse x verso destra e l’origine nella posizione delia parete di sinistra. Ci Sen pi — ca sen po = 0
Siano x e 27 le ascisse delle due masse (in posizioni generiche). Su my la molla {n =s0 + d(coswt — cosw2f)
di sinistra esercita la forza —k(z1— 11) e quellacentrale la forza —k(c1- (c2- 1),
ta(1) = 23 + d(cosut+ cosw3t).
infatti - con la massa 2 in posizione (generica) r3 — l’estremo cui è attaccata la
massa 1 avrebbe, se la molla centrale fosse a riposo, ascissa uguale a (21--(22—1)) f)
(oppure: Ar = x1 — r2 +, però siccome Ag 2 0 può non essere ovvio se Ax deve
ci(t) = Ed + 2 sen( E 3 si t) sen(2201,)
essere scritto come sopra 0 con il segno opposto). Quindi

Fi=-ki(22- li) -k(21- (22-13) : 12(t) = 28 + 24 c0s(£2 3a 1) cos(£2 sala)


e analogamente su mg i e posto
ion
Fy = —ka(ro - (L-L}) -k(c2- (21+2)) = de 3 x. boa2az4
00 215 (VRo/m(1 + k/ko) - Vio/m) Sai
k
{la forza che la molla centrale esercita sulla massa 2 è, come deve essere, opposta
alla forza che la stessa molla esercita sulla massa 1). Wt+wr
=W4SW]
2
b) Imponiamo F1=0 e X=0:
{no = + 2dsendwt seni
(ko + k)22 — &28 = kalo — BI r2(t) = 2 +24cos dwt cosupi.
{ —kx2 + (ko +k)22 = ko(L- lo) +1 Poiché du < we, abbiamo due oscillatori
che oscillano con frequenza wp, con
sommandoe sottraendo: ampiezza che però non resta così
tante, ma varia lentamente (e sinusoidalm
nel tempo: 2dsendwt nel primo caso, 2d cos
20+428=L dwt nel secondo. ( ente)
2-3 tolti- D- 2 >
+

30 E _ BolL- Mo) +25. 202 E PolE- 2a) +26


12 2(ko +2k) 202 2ko + 2k)
c) Posto x =2Î+ & ; 28 +, le equazioni del motosi scrivono

mi = —(ko + A)E1 + ka
méa = +k£3 — (ko + k)£2
la (1) è soluzione se w, = y/ko/m: le due masse oscillano “in fase”, cioè la loro In alto: x1(t); in basso: z2(t)
distanza resta invariata e la molla centrale è come se non ci fosse.
La (2) è soluzione se wr = (ko + 2k)/m: le due masse oscillano “in controfase”,
cioè il loro centro di massa resta fermo. Questa volta la molla centrale oscilla.
d) Le due soluzioni date sono indipendenti, le equazioni del moto per &, e É2 sono
lineari e omogenee, quindi la soluzione generale è
{ ci(t) = 22 +c1cos(wit + p1) +c2 cos(wat + 2)
c2(t) = 22 + c1 cosfwit + 01) — c2 cos(wat + p2)
116
117
Dinamica in presenza di vincoli (Soluzioni)

7. DINAMICA IN PRESENZA DI VINCOLI 7.3


n punto materiale è soggettoalla forza di gravità mg, verticale, e alla reazione del
vincolo {il cilindro) È, ortogonale alla superficie delcilindro, diretta verso l’asse.
TAI L’accelerazione in coordinatecilindriche 9, 4, 2 è

a) No. L’impossibilità può essere dimostrata în due modi: = (8- 08°)0+ (09 + 209)6 + ak
1° modo. e se il moto si svolge a contatto con la superficie del cilindro 4 = 0 = è (compatibili
le equazioni del
La legge oraria del moto parabolico con velocità iniziale #) risolve con la condizione iniziale 7 orizzontale), quindi
al piano inclinato , resta semprea l disotto
moto e la traiettoria, che parte tangente
mo? = Ry
del piano inclinat
2° modo.
o.
9=0
il basso, la condizione a, = —g.
Preso l’asse y ortogonale al pianoinclinato e orientato verso
che îl corpores ti a contatto con il piano inclinat o è R, > 0. Mase il corporesta Dalla 2° a e la 3* e la condizione
ita iniai
iniziale (supponiamo che il moto sia în verso
a contatto sì ha antiorario rispetto all’asse 2}

O0=mj=mgcosa+R, = Ry=-mgcosa < 0.


= O<p<00
Vo
gli) = ti
(0<< 0); 2-39
=
1
gt?
massa attaccata
b) Si(il problemaè identico a quello dì un pendolo costituito da una e dalla 1° R, < 0, come deveessere ($ è diretto verso l’esterno) perché il moto si
material e resta a contatto con il cilindro la traiettoria è
ad un filo): se il punto svolga a contatto con la superficie interna del cilindro.
mà (9èl’angolo come
circolare e l'equazione per la componente centripeta di F=
nel pendolo) è TA

do ui a) Prendiamo come sistema il blocchetto + il cuneo e l’asse 2 verso il basso. Se


m7= —mgcost +, > Rn=mT + mg cos? R. (R.<0) è la reazione cheil piatto della bilancia esercita sul cuneo, per la
lungotutta la traiet- 1° equazione cardinale si ha
e siccomesia v? che cos? diminuiscono con l'altezza, R,>0
)> vie.
toria se lo è nel punto più alto 8 = 1, cioè se arriva in alto con v(0=7 Te da:
prat mM Q-= M-0+ mv, = mv; da = ma, = mg sena

7.2 * quindila bilancia segna


alla gravità —R; = (m + M)g- mgsenZa = Mg + mgcas' a.
In tutti casi considerati in questo esercizio il punto materiale è soggetto
in un piano
e alla reazione È (normalealla superficie del cono)e se îl moto avviene
orizzontale, la traiettoria è circolare. Quindi perché ciò sia possibile
devono essere v) pe=
=" de =mgsenacosa.
soddisfatte due condizioni: 7.5
i) il risultante mg + È deve essereorizzontale, e
centro).
iî) deve essere orientato versoil centro (l'accelerazione è diretta versoil a) Se Mi è la massa che sta più in basso, su di essa agisce la forza peso e la forza
elastica, e siccome M} è fermail loro risultante deve essere nullo:
a) In questo caso entrambe le condizioni sono soddisfatte, quindi
cosa v7 Mg=k(d-b) > d=tn4+ 2 a dmogm
Rsena= mg => Rcosa=mg zm >v= V/gdcosa.
sena dsena
b) E scontato che la bilancia segna il peso del sistema, cioè 2kgp. Infatti, se Rè
ma non la seconda.
b) In questo caso la 1° condizione può essere soddisfatta, la forza cheil gancio (sotto al piatto della bilancia) esercita sul sistema masse +
©) In questo caso la 1* condizione non può essere soddisfatta.
molla, poiché il (centro di massa del) sistema è fermo; dalla condizione di equilibrio
delle forze esterne
essere diretta sia verso il
d) La reazione È della sbarretta sul punto materiale può
Nel primo casoil risultante mg + R Î+(M+M.)j=0 > É=-(M+M)j
punto di sospensione sia in verso opposto.
ale, nel secondo non può essere diretto verso îl centro della ma —R la forza chesi esercita sulla bilancia, e quindi sulla scala si legge
non può essere orizzont
traiettoria. (M; + Mo)g = 2-9.8N = 2kgp.

118 119
Dinamica in presenza di vincoli (Soluzioni)
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

la posizione di M;, e zo lasua posizione 7.8


c) Prendiamo l'asse z orientato verso l’alto, 21
d’equilibrio. Sia a l'angolo a partire dal polo superiore. Se la massa è ferma
=1
zi(t) — 24 = Acoswt; =-g; w= vk/M=105 ÈÎ=-mj > |Ril=mgcosa,

zi(t) = zo dcoswt. |R.]=mgsena; |A] <4s|Anl > tana <p, > a <0.46, d<0.46R
esercita su Ma, e quindiciò
d) Sia P(t) la (componente z della) forza che il gancio 7.9
chesi legge sulla scala dellabilancia.
a) Se l’oggetto ruota insiemeal cilindro,il suo moto è circolare uniformecon accele-
(Mi; + Mo)Zc(t) = —(M+ Ma)g + P(0); razione w?7, diretta verso l’asse del cilindro; le uniche forze agenti sull'oggetto, e
l. la aventi una componente centripeta, sono la gravità e la reazione delcilindro, quindi
(0) = 350) =5 : Bcoswt, deve essere (angolo 8 come nel pendolo):
1 -mgcos0+R,=mwr; > R,=m(gcosì + wr)
Ma)w?5 coswt
P(t) = (M1 + M2)g+ 3(M +
2 9 _ {9
= 20(1 + coswt) N = 2(1+ coswt)kgp. R20>7w 270089 ws uzazt
r
Quindi Pio = 0; Pnax = 4k8p- b) Siccomeil moto è circolare uniformele componenti tangenziali della gravità e della
reazione vincolare si devono equilibrare, quindi
7.6
a) Prendiamol’asse z verso l'alto con l'origine al suolo.
Se R> dè la reazione del _ mgsen0 0+R=0;
+ R,=0; <
|R]<psRn
gl sen 60]
2 Feosh
co è
per M prima del distac
> us? gcosì + wr “
pavimento sulla massa Ma, l'equazione del moto
il 2° membro è massimo per così = —g/w?r e vale g/y/w4r?
M;53=0= -k(lo- 2) Mg+tR => R=M29+ k(la — 21). g?.
Un valore di sicurezza si ottiene massimizzando il numeratore: g|sen| < g e
Il distacco avviene quando & = 0, cioè minimizzando il denominatore: gcos@-+w?r > w?7 — g, quindi 5° n > g/(w?r — g).
M; 4
zi=lo+ an) =Z. 7.10
= lo — Mig/k, quindi non si ha
b) Laposizione di equilibrio per la massa Mi; è 2î Asse 2 verso l’alto, origine nell'estremo inferiore della fune. La tensione r nel
di 71 —21 = (Mi+ Mo)g/k.
distacco finché l'ampiezza dioscillazione è minore punto 7 è il modulo della forza che il tratto di corda z > 7 esercita sul tratto
da 22) per avereil distacco è
Perciò la minima compressione (a partire z < #; siccomela corda è ferma il risultante delle forze (forza dovuta alla tensione
+ forza peso) sul tratto 2 < # deve essere nullo, quindi
(Mi + Mo)g
Smin = 77)= mgz/L z<L/2
© |Mg+mgz/L z>L/2
c) L'equazione per 2 z1 — #2 è
_ MM - LE quindi 7(z) è discontinuo nel punto 2 = L/2.
pis kl) \45 HM) > v= vela TAI
TT a) Massa 1 a distanza 1/2, massa 2 a distanza /, 71 tensionedelfilo frail centro e la
re (la reazione N è parallela alla forza massa 1, 72 tensionedelfilo fra le due masse. Le equazioni del moto sono
a) Per la conservazione del momento angola
traiet toria è piana, e quindi è il cerchio massimo passante per
gravitazionale), la {ma zh?
velocità 7, percorso con velocità
la posizione iniziale del corpo, € tangente alla md, =.
scalare costante vo.
Siccome di; è diretta verso il centro di rotazione, è parallela alla tensione 7}, quindi
vî _GMm GM anche # = 7} — ma; ha lastessa direzione, cioè le due masse sono allineate con il
b) ma = ca N (N20) > STEVE centro di rotazione.

120 121
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

8. LAVORO ED ENERGIA
b) Poiché

d,= qutà, dn = WA
8.1
si ha
a) Il risultante delle forze sul corpo è parallelo al piano inclinato e vale
=imwlà, Ta = mw°lù mgsena nel tratto liscio
mg sen a — Jugmg cosa nel tratto scabro
e il corpo si ferma se neltratto scabro la forza fa favoro negativo, quindi
7.12
Hamg cosa > mgsena > tana pg.
Notazioni come prima.
miù = mit Ta b Siccomeil corpo è fermoall’inizio e alla fine, il lavoro deve essere nullo. Sia D il
tratto percorso nella parte scabra
mado = ma$ + Ta.
tangenziali delle Lsena
Seoscillano allineate con il punto di sospensione, le componenti mg(L+ D)sena— uumgDcosa=0 > De ————_-
pa cosa — sen a
due suddette equazioni sono
La 82
{ 26=-.
39 gsen 8
Nel tempo At arrivano al casello tutte le vetture che inizialmente distano da esso
19 = —gsen@ menodi vAt, cioè nvAt. Quindi se At = sì ottiene che il numero di autovet-
dal fatto
e sono compatibili solo se le due masse sono ferme (indipendentemente ture che passano peril casello nell’unità di tempo è vr = nv. Nel caso numerico
che le masse siano uguali o no). considerato, 20 autovetture/minuto.

8.3
Siccomela velocità degli elettroni è costante,il lavoro (totale) fatto dalla forza eE
e da quella viscosa è nullo. Quindi
Lyise = — 2reER.

b) Per quanto sopra 70? = eEv = v = eE/y e quindi la potenza sviluppata dalla
forza eE su un elettrone è
W= e?E?/x.
Sia N il numero di elettroni di conduzionenella spira. La potenza sviluppata su
tutti gli elettroni è
Wi = NW = NeE/y.
Il numero di elettroni che attraversano una sezione della spira nel tempo Ai è
uguale al numero di elettroni che inizialmente distano dalla sezione meno di vAt,
cioè (N/2rR)vAt. Perciò il numero di elettroni che attraversano una sezione
nell'unità di tempo (At = 1) è
_ Nv
— 2R
quindi (yv = eE)
e E? w -
Wia= mA =2mwReE > v= Frag SS.

122 123
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Lavoro ed energia (Soluzioni)

8.4 (L= v(20 21)? + (ve yi+ (za — 21)? è la lunghezza del segmento).
F non è conservativa: il lavoro tra due punti esterni alla pila è nullo se la traiettoria Quindi
è tutta esterna alla pila, è diverso da zero se la traiettoria attraversa la pila da un k
poloall’altro. Fi = Fata + Fyry= ge: 2) +rle vi)
Se s è l’ascissa lungola traiettoria (il segmento), si ha
8.5
_ T_T. _ Ya CU
È è conservativa solo se perpendicolare ai piani: in tutti gli altri casi si possono s(s)=z1+ 77 sant 778
trovare percorsi chiusi (p.es. un percorso rettangolare mezzo dentro la regione per cui
dove F #0 e mezzofuori, coni lati paralleli agli assi x e y) sui quali il lavoro è
Fila) _ (ce — ri)- n)
= KRT T2- 1
tn +21 Ya Vi
I l
diverso da zero. Invece, se F = (F(2),0,0),
Pa _ Pa Pa Quindi
c= F.iat= Fid= f F(x) da L
Pi Pi Pi L= J Fids = k((x2- 2)(v2- n) + ale 21) + civ m))
dipende solo dalle ascisse r1, z2 dei punti Pi, Pa.
= k(x26 — zip).
8.6 L'affermazione che F(x,y, 5) è un campodiforza conservativo è compatibile con
a) Lungo il percorso (c1,v1) + (r2,1) + (12,t2), siccome su ogni segmento la il risultato che il lavoro lungo un quadrato (circuito chiuso) è nullo. Dal risultato
componente di F parallela al segmento è costante, si ha del calcolo del lavoro lungo un segmento risulta che
£L= kyi(eo — 21) — kro(ya — vi) = Klein + r2%2) U(x,y,2) = —kay.
mentre sul percorso (21,1) + (21,52) + (©2,v2) Lesuperfici equipotenziali —kry = e sonocilindriretti le cui basi (intersezioni con
i piani paralleli al piano x,y) sono iperboli.
L= kerlya — yu) + Eyo(ca — 21) = k(eiy + 2242)
8.8
quindi F non è una forza conservativa.
Siccomeall’inizio e alla fine la massa è ferma,peril teorema delle forze vive il
b) i-b=cosp; j-d=seng; î-d=-senp; j-$= 059; lavoro fatto da tutte le forze — forza elastica, gravità, forza F' — è nullo, quindi il
lavoro £ fatto dalla forza f è opposto a quello fatto dalle altre due. Preso l’asse
T=gc0sp0; y= 05enp;
z verticale verso il basso,il potenziale della forza di gravità è —mgz e quello della
=F.òè= F.cosp+ Fyseng; Fe =F-p =-F;seng + Fycosg forza elastica, se z = 0 è la posizione del centro di forza della molla (senza gravità),
tri
Il

F=0; fe = he è 3kz?. Quindi il potenziale dellaforza elastica e della gravità è


lia 1 mg 1 2 ll.» _ mg
Il lavoro lungola circonferenza 9 = go non è nullo e vale —2rkg}. U(2) = 3kz — mga = Sk(2° - 275 e) = 3k(2 — zo) — ha (=).
8.7 Siccomeil potenziale è definito a meno di una costante, possiamo porre
1
a) Supponiamo che ii quadrato sia in un piano 2 = zo, fra le rette r = x1,x = 22; U(2)= hl — 29)?
y = 1, y = y2. Su ogni lato la componentedi F' parallela al lato è costante, quindi
si ha dove 20 è la posizione di equilibrio della massa. Quindi, se spostiamo l’origine in
20 (2 + 2 — za), il potenziale è
£L=ky(22— z1) + kra(vo— n) + braci — 72) + Azi(im — 0) = 0.
U(z)= dhe,
Analogamente (e anche più semplice) £ = 0 se il quadrato si trova în un piano
®=T90Y= Yo identico a quello di una particella soggetta solo alla forza elastica: in effetti la
forza sulla massa mè F,=-kz+mg=-k(z-— zo). Allora
b) Il versore tangentealla traiettoria (il segmento) ha componenti
rar
= 7L, n= 7835777
ve yi #71 £=U(8)-U(0)= 3R9?.

124 125
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Lavoro ed energia (Soluzioni)

8.9 si ottiene
a) Sia é la massima compressione della molla. Dal teorema delle forze vive (o dalla 12 = SLI
Gmm, _ Gmmz 1 1
Su? = ___ .
conservazionedell'energia: l’energia potenziale della forza elastica è U(z) = 3k2?) 24° Rx D v= 20m: + mo) (a )
3ho =mgDsena > = v2mgDsena/k b) Il sistema è isolato, quindi dalla conservazione della quantità di moto si ha

(la soluzione negativa, corrispondente ad un allungamento della molla, è la so- mid + mod =0 > mv = Mv
luzione del problema in cui il blocchetto arriva dalla parte opposta con la stessa quindi le due velocità hanno versi opposti, per cui
energia cinetica e aggancia la molla quandoarriva all’altezza del suo estremolibero:
v=li-Gi=u tv.
l'equazione è la stessa).
Quindi
b) Il blocchetto resta a contatto con la molla finché questa esercita sul corpo una
forza diretta dalla molla al corpo, cioè verso sinistra (vedi figura 8.9a nel testo), = an è 1 1
quindi si stacca quando la molla ripassa per la posizionedi equilibrio. vi +02 = 4/2G{m1 + ma) Rx Dj musmm =
Siccomeil sistema è conservativo, ii blocchetto ritorna alla posizione di partenza.
c) Sempre dal teorema delle forze vive (o dalla conservazione dell’energia) n= m 2G ( 1 1 a
13M 87 Cf SU
(i+ ma) \Rr+R2 DI)” 2° Fa
pro =mg(D+$)sena >
8.12
1
d= p(mgsena + ym?g? sen? a + 2kmgDsena). a) Consideriamoil sistema di una particella con massa ridotta 4 = m/2, energia
potenziale 1kx? e velocità iniziale v = v; + v2 = 20.
d) Comenelcaso precedente: il blocchetto si stacca quando ripassa dalla posizione Si ha la massima compressione quando +, la velocità relativa delle due masse, è
in cui è venuto a contatto con la molla, e ritorna alla posizione di partenza. nulla. Detta zo la massima compressione, dalla conservazione dell'energia si ha
8.10 1 1
31(2v0)? = 3h > 0 =tv0y/2m/k.
Per il sistema costituito da una particella di massa p = m/2 nel campodi forza
(centrale, e quindi conservativo) (92/r?)f l'equazione che esprimela conservazione b} La seconda massasi stacca dalla molla quando questa ripassa per la posizione di
dell'energia è equilibrio, quindi il contatto con la molia dura mezzo periodo:
1 q = T/2=ryufk=ny/m/2k.
3° +1
— costante ; e.
c) La velocità relativa è ancora 2v9, quindi la massima compressione è quella cal-
dove f = fi — fa, & = i — i. All’inizio c'è solo l'energia potenziale! U=@/D; colata prima. Nel momento della massima compressione le due masse hanno la
alla fine c'è solo energia cinetica: — stessa velocità quindi, siccomela quantità di moto si conserva, le due masse hanno
entrambe velocità vo.
12 d
2 DO 8.13
Siccomeil centro di massa è fermo e le masse sono uguali, la velocità relativa è
a) Il moto della massa, sia che si svolga sulla sfera o in caduta libera, è sul piano
v= 2v = 2v2, da cui
verticale passante per il centro della sfera, la sua posizione iniziale, e parallelo a
v = 82 = Va/mD. o (mge la reazione N sono parallele a detto piano); le equazioni del moto sono
identiche a quelle di un pendolo con sbarretta rigida di lunghezza R: quando la
gli
componente centripeta N, della reazione della sbarretta è positiva, la sbarretta
a) Il problemasi discute come prima: si considerail sistema equivalente di un corpo può essere sostituita da un filo, quando NM, < 0 può esseresostituita dalla superficie
di massapari alla massa ridotta. Dalla conservazionedell'energia (per il sistema esterna della nostra sfera. Quindiil moto può svolgersi sulla sfera quando N, < 0
ridotto) (d verso l'esterno). Siccome (con 9 definito comeper il pendolo)
_ Gram 1, 2_ Gum
Ns=m 0) + mg così,
D 2 R\+R2 R
126 127
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Lavoro ed energia (Soluzioni)

N <0 per vu=uvge 9=T > ws vRg. Se ro > 0:


b) Dalla conservazionedell'energia (U(9) = —mgRcos@, vl(@=7)=0) 1
ghi + 20)(71 — 20) = pamg(ar— co) > cr =-20+ DARI,
2
v°(0) = 29R(cos? + 1)
se invece 29 < 0
e quindi dalla condizione di distacco Nn = 0 si ha
1 2
gle + ro)(21 — 20) = —uamg(zi — co) + ci = 20 - dee,
—gRcos@* = 29R(cos@* +1) > cosé* = -j > 0°=132°.
b) Se, in un punto in cui la massa m è ferma, usmg > kjrj, l’oscillatore si ferma
8.14 definitivamente. Quindi le possibili posizioni in cui termina il moto dell’oscillatore
a) L'accelerazione è $ per @ = +r/2 mentre è u°/l per 4 = D, diretta verso l'alto. sono |x{ < pmg/k.
Dalla conservazione dell’energia v? =: 2gf, quindi d(9 = 0) = —-24. c) Se_Lè la lunghezza del percorso dell’oscillatore prima di fermarsi definitivamente
b) Consideriamo comesistemail (solo) contenitore. La reazione normale del piano et: 7° < (u,mg/k)? la posizione finale della massa, si ha
d'appoggio deve equilibrare la forza peso Mg e la forza —? esercitata dal filo del 1
bl- 2°) = sugmgh > kai2 (psmg)?/k
2
cp Br.
2
pendolo sul contenitore. Poiché ty = mv?/1 + mgcos@, la bilancia segna Mg
2uamg 2pamg
quando 9 = 17/2, e (M +3m)g quando 0=0.
8.17
8.15 Peril teoremadell’energia totale il lavoro fatto dai razzi eguaglia la variazione
a) Il potenziale della forza è dell’energia totale del satellite:
1 1 1 Mrm 1 Mim
U(®) = az" + 2be! £L=AF=f[-mr - GOTT\_I [my TI).
2 4 (Greî Ri (Ge SG )
e l’energia totale del punto materiale è Perle orbite circolari di raggio R = Rx + quota:
1
E= por + però = gra? +U(2) v Mm 1 1GM. GM,
m_ =G
a°° >
ava
imy=-
aoTmri ® È =- 3RTo
quindiil moto si svolge dove E > U(). U(x) si annulla nei puntiz = 0, 7 =
*y2a/b (x = 0 è una posizione di equilibrio instabile); se 0 < zo < y/2a/b, GMym; 1 1
E<0eil motosì svolge nella regione fra le due radici positive dell'equazione
£L=AE= of — |a GM:,m
Storm _ n GMrm
SLI 2
(GF 3) 3RR; of) = (haha) =
12 + li
30 p_
de =E= L2,1
3920 + 7 beò 1
gmgQh= 15% 10° J
di cui una soluzione è già nota (xo), e l’altra è r1 = y/2a/b- x}. (avere approssimato RiR, con RZ comporta un errore relativo per eccesso
Se — y/2a/b < xo < 0, il moto si svolge fra i punti zo e — /20/b— rj. 2 (hi + ho)/Rr = 15%).

Se [rol > v2a/b (E > 0) il moto si svolge fra zo e —co.


b) Quandoil punto passa per l'origine l’energia potenziale è nulla, quindi

E=20/b= ma? > v=2Va2/mb.

8.16
a) Il lavoro —ugmgiri — zo] fatto dalla forza di attrito deve eguagliare la variazione
dell'energia totale E = imv? + lkr? dell’oscillatore; siccome nel punto xo € nel
punto z; l’oscillatore è fermosi ha
1
Phuci — 20) = —uamglzi — co <0 > {eil < zo].

128 129
fi Re \&
I s) 0° So. a
Ro ecRE Moto în campo centrale {Soluzioni}

9. MOTO IN CAMPO cenih ALE “i e siccomenei vertici dell’ellisse # = 0, basta determinareil segno di f: se? > 0 il
:
satellite si allontana, quindisi trova al perigeo, viceversa se f < 0.
Rol
I

GXir
G Mom
D.1 Ri)? »
è ; o)
#>0{perige
(perigeo) > (moi)?
mRI 1
R vi2 > a e
a) Si tratta distabilire se nell’(eventuale) altro punto della traiettoria in cui la velo-
cità 2 è ortogonale al vettore posizione È, si ha Ri) 2 Ra: il più piccolo dei due b) Dalla (1), con Rx = co si ottiene la velocità di fuga a partire dalla distanza
corrisponde al perigeo, il più grande all’apogeo. Ci sono diversi modidi rispon-
dere a questa domanda: Ri: vi = V2v.= rei.
1
1° modo(che è quello standard). c) L’energia iniziale deisatellite è
Siccome momento angolare ed energia si conservano, scriviamo le equazioni che
Mim
esprimono l’eguaglianza di ciascuna di queste due grandezze nei due punti A, e E; = gm? -G
Ra, tenuto conto che in essi F LR: Ri
1 Mem 1 Mim e quella minimafinale è E = 0 (satellite a distanza infinita con velocità nulla),
viRi = vxRa; gut - G E = gang - GR quindi
_R 203 1 La 2 Rî\ _ 2GMr Ri £L=AE=-E=G Mim 1. I 1
vee gui dt rt=200%5(7 ie aa) Ri gi 33 m(ui) gman2
- = Î? =
À

Equazioni di questo tipo ricorrono in ogni problema di moto in campo centrale; (uguale al lavoro che dovrebbe fare un razzo per aumentare istantaneamente la
sono equazioni di 2° grado, ma una soluzione è data dalle condizioni iniziali (an- velocità dal valore v, al valore of » Quandoil satellite si trova a distanza Ri).
ch’esse obbediscono alle equazioni scritte!), quindi si riconduce sempre ad una
equazione di 1° grado: in questo caso 9.2

Ri _2GMr _ 02 Dai problema 7.7 sappiamo che v = VGM/R.


+= Ra 3% (1)
a) Si conserva l’energia ed il momento angolare, ed inoltre alia massimadistanza rimax
dove abbiamo indicato con v. = VGMx/R; la velocità che dovrebbe avere il dai centro la velocità 7 è ortogonale a Finax, quindi (comenell’esercizio 1)
satellite per descrivere un'orbita circolare di raggio Ri. Allora se vi < ve > 1_.2 GMm 1, GMm
Ri > Ra e la posizioneiniziale è l’apogeo, mentre se vu; > w la posizione iniziale amo pg _ Ta vol = Urmax >
è il perigeo.
2° modo (un po’ sofisticato). 22 GM R
ET 1- =
Al perigeo e all’apogeo l’accelerazione è centripeta e si ha vete) en ma
vî _GMr
ile L) =2—
oo = 29? R a
2
p__I
p Ri E (a)
dove p è il raggio di curvatura dell’ellisse nel vertice,
vi(1+ R GM R w
=25-
cioè il raggio del cerchio osculatore. Dalla domanda d} Se vw= 35 Fmax = BR.
dell’esercizio 3.7 sappiamoche il centro di detto cerchio
osculatore si trova fra il centro dell’ellisse ed il fuoco b) La massa m descrive metà di un'ellisse di asse maggiore 2a =
fig. 9.1
più vicino al vertice (figura 9.1), quindi, siccome R; è 8È+ R=9R. Per la 3° legge di Keplero il tempo impiegato
la distanza dal fuoco in cui si trova il centro di forza, se p < Ri il satellite è è uguale a quello necessario a percorrere metà di un’orbita
all’apogeo, e in tal caso dalla (2) segue vi < vc, € viceversa se p > Ri. circolare di diametro 9R:
3° modo. palo /@R/9F 27m [RE _27n R
L’equazione per il moto radiale è 2 GM 2Va6Mm 273°
È L? Mrm ©) Lavelocità di fuga è /Z7, quindi se v9 = 27 la massa m siallontana all'infinito.
mi = —3-GT_7
mri 72
130 131
È L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 I)
Moto in campo centrale (:Soluzioni)
9.3 î
a) Il raggio dell'orbita di un satellite geostazionario è R = 42 x 104 km edil suo Ra!
periodo orbitale è To = 86164s (un giorno sidereo). Il satellite, nella caduta sulla iu _ GMr _ 1,4? _ GMr - Ly Ri _ GM.
Terra, descrivèmetà di un'orbita ellittica, degenerata in un segmento, di semiasse
R 2 R 2° RR!
maggiore iR. Dalla terza legge di Keplero, detto 7 il tempé di caduta,sì ha
13 « To (1-7) = ce ( _R n 25
(27)? 2:T =(;2) +:RR3
: Ti =(- =» ni 15.2 x 103 3 s.
T === cu R? Ri à.}' vs Ri+ = 7.82km/s;

D
b) Dalla conservazione dell'energia (la massa del satellite si semplifica e g = 7 ):
1.3 GMr__ GM 2 Ro). _ .
3-03 h > vas 29Re(1 - R li v = 10.2km/s.
n Lavoro fatto dal primo razzo è uguale alla
variazione dell'energia cinetica a
Se la velocità restasse costante (aumenta), ii satellite impiegherebbe a coprire distanza Ri:
la distanza fr il tempo Rr/v quindi, se T è il tempo cheilsatellite impiega a Lf,t?
Li = met 1 afa-R
raggiungere la superficie della Terra, si ha gui — 0°)dî) = Si
mp EI
ar = 8
056x108).
T-
Ria
—<T<T >
AT _Kr
<a 4% c) H lavoro fatto dal secondo razzo è uguale alla
variazione dell'energia cinetica a
v Tr vT ° distanza Ro:
{non si guadagnerebbe granché se approssimassimoil moto dalla superficie fino al
1
La = amlva? 1 .R0-R
centro della Terra come uniformemente accelerato - con accelerazione g — anziché gmiv — vi)
67) = Impala
air, _ 98x10.
8
come uniforme).
Si noti che
c) Se la velocità residua v è ortogonale al vettore È,il satellite cade descrivendo
un'orbitaellittica (se è un’iperbole non cade sulla Terra) della quale la posizione L1+£2=128x 10°J=-1 GMI (ho
iniziale è l'apogeo. Affinché non cada sulla Terra occorre che il perigeo sia a in 3" Rip)
distanza almeno ugnale a Rr. Per il caso di eguaglianzascriviamo la conservazione in accordo, entro îl 15%, conilrisultato dell'esercizio 8.17.
del momento angolare e dell'energia:
d) La minima velocità è pari alla velocità dì fuga
uR=vRr vr alla distanza Ra:
{ (67 — vÎ) = 2g9Rr (1 - He) 1 GM,
vZu;

——
gui
2
- 30 = 200_
da cui 2 2

R -1) _= 2g8r(1 _ 4)
“(7 Br _.| 20166
> (Fi)
4v=y-vu= vaw(1- Vai) = 3.22km/s.

——
1 2

Il lavoro £}, fatto dal secondo razzo în questo caso può


(equivalentemente) essere
9.4 calcolato come
a) Per le orbite circolari di raggio R
v= GM, _ Ri
n= Glu?
1
oh 2
“VER SVIA oppure come l'opposto dell’energia E sull’orbita ellittica
secondo razzo,il cui asse maggiore è 2a = R;
prima dell’accensione del
R=R,=Hr+h,=6700km: v = 7.74km/s, + Ra, e quindi

{= pa _

mm
GMrym _ GMxm Ri
R=R,=Ryt+ha=7000km: vo =7.57km/s.
2a Ri+R PIF +
= 2.93 x 10!9J.
b) Subito dopo l’accensione del primo razzo il satellite si trova al perigeo (R:} di
Siccome £) = 46£2, il secondo razzo avrebbe dovuto
un'orbita il cui apogeo è Ro. Se vi e vi) sono levelocità al perigeo e all’apogeo, avere più di 40 volte il
carburanteche gli era necessario per realizzareil trasferimento
dalla conservazione del momento angolare e dell'energìa si ha sull'or bita circolare.

132
133
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale l
Moto in campo centrale (Soluzioni)
9.5 ul2 = Ur
ar
= 1525km?/s?.
a) Dalla 3* legge di Keplero:
Quindi
a= (2550%)ar = 186.6U.A. = 2.8 x 10!°km
R
2a = Ri +Ro=R + P_a R
€ da rmin = @(1 — e) sì ottiene A
e=1- rmin/a = 0.995.
1° @a/fa)-1 1-0f/202
1
= Ra r35.8U.A.
b) Tmax = 20 — Pinin 372.3 U.A. = 5.6 x 101° km. 1- (54.77)?/3050
c Lavelocità orbitale della Terra è ur = VGMs/ar = 2rar/Tor 30 km/s. (si noti che siccome al denominatore abbiamo la differenza di due numeri
che
Chiamiamo r1,v,, r2,v2 la distanza (dal Sole) e la velocità rispettivamente al differiscono solo per meno del 2%,il risultato è molto sensibile sia all’eventuale
perielio e all’afelio della cometa (r1 = rmin: 72 = max). Conservazione dell’energia errore su v;, sia agli errori di arrotondamento nel calcolo di Ve).
e del momento angolare danno Dalla3° a legge di. Keplero(il. periodo orbitale della Terra è di un annoedil semiasse
dell'orbita terrestre 1U.A.)
sf-afna(GM
mn
OG)
ma
age
u
(1-0)
ra
UTI = Ugfo
35.8)3/2
( 3 )
T=f{- R 75.8 anni.i
da cui
Il periodo della cometa di Halley è noto essere di 76.1 anni.
208T (ar/r1)
Uh2 = ———_
1Frifm1 > vi n 44.7 m/s;
8; Va =0.11kh m/s .
9.8
Sì ottienelo stesso risultato (entro Ìe cifre significative) se, dato che l'orbita è quasi a) Dalla conservazione dell’energia e del momento angolaresi ottiene (v. esercizio 1)
una parabola,si trascura nella prima equazione ri/r2 rispetta ad 1.

9.6
14 Prg
Ve, 22 GMr
Ra vi’ vet Ri
Basta stabilire se l’energia totale E è 2 0. Calcoliamolaalperielio: dove Ri & Ar, quindi 12 = gRr e v; è la velocità della cima del grattacielo:
1 GMs vi = wrPr, dove wr = 2r/86164s"! è la velocità angolare di rotazione della
E/m=
fm 30
3” - dn Terra. Quindi
La velocità della Terra è vr = VGMs/ar = 2rar/Tor ® 30 km/s, quindi vÈ _ 29 — 9.8-(86164)? — 288
1 1 vî° «ZRr A4r?.64x109
E/m= 3 —ol= (3% 2025 — 900) km?/s° = 112.5km?/s? > 0 e siccomevi < ve, Ri è l’apogeo e Rail perigeo. Si ha
quindi la traiettoria è un’iperbole. Inoltre R,= Rr/575=11km.
1
stin=Efm
gUmin > Vin = 225 km? /s? > Umin = 15km/s. b) Il grave deve percorrere un'orbita circolare con velocità angolare wr, quindi deve
essere un satellite geostazionario, perciò il raggio della sua orbita è di 42 x 10° km,
9.7 € quindiil grattacielo dovrebbe essere alto (circa) 36 x 10% km.
Per determinare il periodo occorre determinareil semiasse maggiore a dell’orbita
della cometa. Dette R, e 2 le distanze dal Sole rispettivamente al perielio e
all’afelio, e v; la velocità al perielio, si ha (conservazione del momento angolare e
dell'energia: v. esercizio 1)
Ri _2
1+
Ri vi
dove — come nel 1° esercizio — uv; = VGMs/R)è la velocità su un'orbita circolare
di raggio A; cioè, in questo caso, detta vr la velocità orbitale della Terra e or il
raggio della sua orbita,

134
Conservazione del momento angolare assiale (Soluzioni)

10. CONSERVAZIONE DEL MOMENTO ANGOLARE ASSIALE Quando 9 = ui oppure 0 = Amy la velocità della massa è orizzontale. È noto
che Amin < 7/2, e quindi in questo caso -Pmax = 7/2 (l'angolo iniziale), un
risultato che comunque possiamo ritrovare, insieme alla determinazione di Émini
10.1 se 6 è un punto in cui la velocità della massa è orizzontale, per la conservazione
a) Laslitta è soggetta alla gravità e alla reazione È (normale alla superficie del cono). del momento assiale e dell’energia si ha
Affinché il moto della slitta si svolga su un piano orizzontale — e quindi su una miu, = ml2w sen? 8
traiettoria circolare — occorre cheil risultante sia orizzontale. Quindi miwì = miu? sen? È — 2mgl così
cosa
72
v _ —
na = mM > Rcosa=m =mt_ > %G= V/gfcosa. dacui, sostituendo nella 2° w = wo/sen?? si ha
Rse 9 Ina rsena
lw$ cos? — 2g cos (1 cos? 9) =
b) Si conserva l'energia totale e il momento angolare L, rispetto all'asse del cono:
sia mg che È hanno momento assiale M, nullo, mentre invece hanno momento L’equazione ha due sole soluzioni accettabili ([cosd| < 1): una è cosd=0, e
Mo non nullo rispetto al vertice O del cono, quindi Lo non si conserva. Non si corrisponde alla condizioneiniziale 9 = x/2, l’altra è
conserva neppure l’energia cinetica: c'è l’energia potenziale mgz.
3_ 1 IA wi 3
G=-|- +4] >0 > 9<1
c) Se passa per il vertice del cono, L, = 0, quindi #; || f (vo = 0). 853 29 Vagt 7
d) I punti in cui si inverte il moto lungo r sono caratterizzati dal fatto che la velocità
è orizzontale, quindi in detti punti £. = mersena. Per la conservazione del quindila prima (9= 7/2) corrisponde a max e la seconda a Omin:
momento assiale e dell'energia si ha ) c088min +0 (Amin > 90°) per lwi/2g + ca, quindi la condizione cercata è
vr sena = vir sena wo > (29/1)!/. Se questa condizione è soddisfatta si ha
1? + 2gr cosa = 4? + 29F cosa; wi 2g
COS? 5 Amin
min =È
dg (- -1+ + /1+1692/Pwi
+ 169°/122wi )a
uf
sostituendo v = v;F/r nella secondasi ottiene
F quindi, siccome cos?min = sen(7/2— Amin):
ui (5 - 1) =2g(7-r)cosa > vi(r- n)+) =29r°(F— r) cosa
r x 29
Pmin& — — >>
una soluzione è r) = F e l’altra (delle due soluzioni dell’equazione di 2° grado solo ma 2 dust
una è positiva) è 10.3
2 a) La componente orizzontale della velocità iniziale è v cosa, quindi il momento
r2= 1 ci i + sei assiale è Li = magrcosa mentre quello finale è mercosa dove, per la con-
272 2g cosa 29 cosa 2g cosa
servazionedell'energia, v° = vg +2gh, quindi LI = my/vi +2ghrcosa.
e) Si tratta di stabilire se r2 2 r1 = f. Riscriviamo la soluzione trovata per r2 tenendo Il momento assiale non si conserva perché la base della guida esercita una reazione
conto che #7 = gr cosa: che non è né verticale (è inclinata di un angolo rispetto all’asse 2), né a braccio
5f 2 TI 2 Fu NI nullo rispetto all'asse.
Pisi 23) ql IU T4 8+( 2) b Occorrechela base della pista non eserciti alcuna reazione, e quindi è come se non
na (È + (Fa to}7i3
ci fosse. Pertanto la traiettoria dei punto materiale deve essere quella della “caduta
- quindi se v;/D>1 > ra >F > rr =fmna mentrese v/U<l > re =Tmin libera” a contatto con la superficie interna di un cilindro di raggio r. L'equazione
della traiettoria si determina dalla legge oraria calcolata nell’esercizio 7.3:
10.2
oli) = i rà
a) Nonesiste: poiché îl moto si svolge su un piano orizzontale è necessario un vincolo n > 13-51 0<p<0).
che compensi mg. 2(0) = 29? 26
2
») Si conserva l’energia totale e la componente z del MA (asse 2 verticale per il punto c) No, perché L, resta costante solo se la velocità inîziale è vo: la formadella pista
di sospensione). che garantisce la costanza del momento assiale dipende dalla velocità iniziale.

136 137
Oscillazioni (Soluzioni)

_ 29 _ 580
li. OSCILLAZIONI z= po 37 701+ 0089)
0<p<27
= le — sen p)
ULI che sono le equazionidi un arco dicicloide con la concavità
Sia s l’ascissa curvilinea sulla traiettoria (incognita). Prendiamo l'asse 2 verso verso l’alto.
l'alto e l’asse x orizzontale e siano La legge oraria del grave che parte con velocità nulla con
s=-8g È
z= 2(8)
r=r(s) s(t)=-socoswt; w= Vg/so
le equazioni parametriche della traiettoria. Poiché l'oscillatore armonico è iso- e corrisponde alla sostituzione di g/2 con wi nella (2), e quindi in coordinate
crono, se l'equazione del motosulla traiettoria è della forma cartesiane (wt < x)
mi = —ks (1) z(61) = Za + cos2wut), (6) = dt — sen 2wt}
allora il moto del grave è anch’esso isocrono (la condizione è anche necessaria). che per 0 < wt < x è identicaalla legge oraria di un punto della circonferenza
L’energia potenziale della forza a secondo membro della (1) è ks, e questa deve di una ruota di raggio s0/4 che rotola senza strisciare con velocità angolare 2w
quindi coincidere con l'energia potenziale del grave, che è mgz: sulla (anzi, al di sotto della) retta z = s0/2.
i Si noti che due punti materiali che partono da altezze comunque diverse sulla
mgz(s) = 3h9°
traiettoria, arrivano insieme nel punto più basso.

11.2
2(s) = ss = 9.
585% a) Se À è latensione del filo, l'equazione del moto è
Resta oracda determinare x(s), e a questo scopo basta imporre che l’ascissa cur- mi=mj-y7+È
vilinea s rappresentila lunghezzadellatraiettoria dall’origine al punto x(s), z(58), In coordinate cartesiane (asse 2 orizzontale verso destra, asse z verso il basso):
cioè che u, = é. Sia & la velocità del grave: sì ha
dx dr, dz dz.
mi = —y& — Rsen@
vw = i; ve = 78; mi = mg — yz — Rcosì.
dt ds dt ds

= +07 =#$>= (4) “Ade) #


2
d 2
as)? (de)°_1 Per eliminare R moltiplichiamo la prima per cos, la seconda per sen? e sottraia-
mole membro a membro:
ds ds) —
#così — send = —gsen? — (#cos@ — isen0). (1)
m

> d) af a/a
de ali (È Si ha
{E f7ign0 > {? É + Id così > È +16 cos — 16? sen9?
dacui —sg <8<s0 €,(È) dx/ds > 0 (8 crescenti > 2 crescenti) e z(—s0) =0, 2 = così z= -lBsen@ = -ldsen9 — 16? così
x(3) = ' f1- 82/58 ds'. e sostituendonella (1) si ottiene
sa
19 = —-gsen0 — É cost — IL (16 + Éc080). (2)
Calcoliamol'integrale mediante il cambiamento di variabile,
b Se £(t) è tale che duranteil moto il pendoloresta in prossimità di 9 = 0, possiamo
Z

COTE. 0<p<27 (2)


fare l’approssimazione delle piccole oscillazioni che consiste nel porre sen? = 8 e
st1, cioè nel linearizzare l'equazione (2), che diventa
2 [sa dp' = x
2 (cos) de
d+ 1644}s0=-IÉ+ tà) (r=m/y). (3)

= To — sen gp) Ovviamente, anche se il pendolo compie piccole oscillazioni, queste non necessa-
quindi le equazioni della traiettoria, espresse in termini del parametro w, sono riamente si svolgono attorno a @ = 0: per esempio,se il punto di sospensionesi

138 139
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Oscillazioni (Soluzioni)
muove con velocità uniforme, dalla (2) si vede che la posizione di equilibrio del b) Le equazioni per le piccole oscillazioni (sen@ + @, cosd +
1, d> send + 0) sono
pendola si ha per @ = #, con tan = —É/g7, e quindioscilla (smorzato) attorno
alla nuova posizione di equilibrio. Ù+E= 98 m
a = PI mI\gi__$g
Cc Se £(t) = &osenwi, la (3) diventa [orinh, > fg? > (Mt p= 30
2 1. quindi @ e £ oscillano in fase:
b+-0+w0= e senwi — È coswt) = Ju + {w/7)? sen(ut + £) (4)
T
81) = Bacosfwt +9); £()= 1 o coslwt + p); wi = (i + I°
La (4} è l’equazione di un oscillatore forzato: la soluzione è la somma della so-
luzione generale dell'equazione omogenea associata e di una soluzione particolare cioè, se Ty e Tx sono rispettivamente i periodi del pendolo e dell’oscil
dell'equazione completa; la soluzione generale dell'equazione omogenea si smorza iatore non
accoppiati, il periodo del sistema è
nel tempoe resta (asintoticamente)} una oscillazione stazionaria di pulsazione w la
cui ampiezza (angolare) di oscillazione è data da T=e+rp.
Pslu) = È (w/7P |
{wi — w?)? + {w/7}?
esii hi ha o __
w=0
bow) = So fruire w= 49
w/we
Eo/l wW+ 00
quindi Oy < 1 se w < wo, oppure £p/l < 1 e grande smorzamento ( Qfo/l « 1,
dove Q= war).

11.3
a) Preso l’asse r orizzontale verso destra con l'origine nella posizione di equilibrio
dell’estremo della molla cui è attaccato il pendolo, l'equazione del moto è
{ Li 5+È mà = —Rsen?
ma = mg > {mi = mo Ron
—kE-Ra=0 Rsen0 = ké.
Comenell'esercizio precedente, dalle prime due eliminando R sì ottiene
1 = —gsen@ — È così
mentre dalla 1° e la 3°

83-76
- k

ed essendo 2 =&+/cos?

È +18c058 — 16? sen = È


. mm
quindi le due equazioni del moto sono
18 + É così = —gsen@
É+ 16 così — 16° send = de
m
140
141
Cinematica del corpo rigido (Soluzioni)

12. CINEMATICA DEL CORPO RIGIDO 12.3


La relazione cercata può essere dimostrata sia per via geometrica che (più sempli-
cemente) per via cinematica.
12.1 Per via geometrica: se il punto di contatto fra il disco ed il cilindro si sposta di
As, si ha As = RA8; il disco è ruotato non di Ag = —As/r (comese ruotasse su
a) Siccomeil moto di ogni punto della ruota si svolge nel piano xy, ignoreremo la
una superficie piana), ma di Ag = —{As/r — A#), e quindi
coordinata z. Sia O' il centro della ruota; la legge oraria di un punto P è data da

OP(t) = 00'(t) +0’(t)P(t). Ad=- Rrag > u=d=-E6


r T

Siano î‘(t), 3'{) due versori ortogonali solidali con la ruota; si ha Oppure: detta w la velocità dell'asse del disco, siccome ogni suo punto si muove su
una circonferenza di raggio R— r, si ha v= (R- r)é; d'altra parte, come punto
#'(t) = icosut +jsenwt; 3'(t) = -îsenwt + jcoswt. del disco che ha i punti a contatto conilcilindro istantaneamente fermi, v= —wr,
Siccome la ruota rotola senza strisciare, la velocità del punto @ a contatto con il dacui la tesi.
binario è nulla, perciò la velocità di 0’ è do: = WA Q0', quindi O’ si muove di 12.4
moto rettilineo uniforme con velocità v, = —wR e la sua legge oraria è wRo- wRi
wRz=wR\+w(Ro°-R) > w= RR
so'(t) = -Rwt, yo:(t)= R. 2 Ri
1 1
Se 2‘, y' sono le coordinate di P solidali alla ruota (OP = g'î'+y/j'), v=uBi + ge(Ra - Ri)= glRa + woR2).
r(t) = OP(t)-i= ro(i) +O'P-î=-Rwt +x'cosut — y' senwt 12.5
vt) = OP(1)-j= yo(t)+O'P.3= R+z'senwt +y'coswt.
Ti motodella scala è un moto piano (tutte le velocità sono in
b) Dalla legge oraria: un piano verticale), pertanto l’asse istantaneo di rotazione è 1
sempre ortogonale al piano delle velocità per cui tratteremo la I
U, = i(t) = — Rw — r'vsenwt — y/wcoswt
vy= (1) = 2'wcoswt — y'wsenwi scala come un un segmento in moto in un piano. !
Se Qo è il centro(istantaneo) di rotazione (da determinarsi),
oppure: la velocità di ogni altro punto Pè #p = dA QoP,ortogonale
ip= io +0 A0'P=io +@A(x'î'+y3') a QoP; quindi in un moto piano per trovare la posizione del centro di rotazione Qu
basta conoscere le direzioni delle velocità 7, e #2 di due punti Pi e Pi del corpo, e
e prendendoil prodotto scalare con î, $ si riottengono vz, vy. o si trova nell’intersezione delle due rette per P, e Pa rispettivamente ortogonali
a, = E(1) = —2'w? coswt + y'wsenwt = —w2s(t) atjeata.
ay = (1) = —s'w? senwt — y'w? cosut = —-w?y(t) In questo caso conosciamo le direzioni delle velocità dei punti di contatto della
scala con il muro e con il pavimento: verticale la prima, orizzontale la seconda.
oppure:
Quindi Qo si trova nel vertice del rettangolo con i lati paralleli al muro ed al
ip=dA(dAOP)=-w OP. pavimento, di cui la scala è una diagonale, opposto al punto di incontro fra il
muro ed il pavimento. Mentre la scala scivola questo rettangolo cambia e quindi
12.2 cambia anche la posizione di Qo.
Se O è un punto di contatto fra un cilindro ed il piano, in assenza di strisciamento 12.6
vo = 0 e quindi per ogni altro punto P delcilindro
Il contatto fra il cono ed il piano avviene lungo una generatrice del cono, che
ip=WA0P. pertanto (assenza di strisciamento) è l’asse istantaneo di rotazione.
Preso l’asse x verso destra e gli angoli crescenti in verso antiorario, la velocità degli 12.7
assi dei cilindri è v. = —wA, e quella dei punti a contatto con la tavola — che
La ruota deve avere un unico punto di contatto con la guidaaltrimentila richiesta
coincide con la velocità della tavola - è —2w, quindi gli assi dei cilindri hanno
che la ruota segua una guida non rettilinea non sarebbe compatibile con l’assenza
velocità metà di quella dell’asse.
di strisciamento; siccomeil punto di contatto della ruota con la guida ha velocità

142 143
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Cinematica del corpo rigido (Soluzioni)

nulla, l’asse di rotazione passa per esso. Ci basta trovare un Il moto della sbarretta è identico a quello di un diametro
altro punto fermo: l’asse della ruota inconira sempre nello lungo £ di una ruota di raggio d (L È 2d) che rotola senza
stesso punto l’asse della circonferenza costituita dalla guida, strisciare.
e tale punto d'incontro è quindi un punto fisso. Perciò l’asse
istantaneo di rotazione è la retta che unisce detto punto fisso 12.10
conil punto di contatto fra la ruota ed la guida. a) 1° modo:
12.8
(ina) (Ai-#)= > 03 ia — Ra=AUA- A) (I).
Siano Q e P due arbitrari punti del segmento. Se d; e dz sono tali che
2° modo:
Tp= o +0 AQP, ip= ig +0, \QP
a=htG0A(Mn-f) > d&-& =UAM- ALA A)
sottrendo membro a membro le due equazioni si ottiene
b) Da quanto sopra segue che © è ortogonale alla velocità relativa %1 — & e,
per
(21- @)AQP=0 YQO,P_ s (d1-)|Q0P > died +A0P. convenzione,alla sbarretta. Il verso è quello per cui fi — Ta, dr — #2 e © formano
È possibile prendere & ortogonale alla sbarretta: se fi è un versore avente la una terna ortogonale destrorsa. Quindi
direzione della sbarretta ed ©’ è un vettore velocità angolare peril sistema, & =
d' — (3 - fiji è equivalente ad &' ed è ortogonale al segmento. In questi casì là a=lel > = ln -7 &l
quindi, per convenzione, prenderemo & nel piano ortogonale alla sbarretta.

12.9

a) Se f12=72-T è il vettore congiungente l'estremo 1 della sbarretta con l'estremo


2e fc = if quello che congiunge l'estremo 1 con il punto di mezzo C', sì ha
1 1 a
n=T+GAf > GAMNCE gf 5(& -ù) >

a < 135 Li ;a
ic=+ONf10= (+ %).
Poiché © è ortogonale alla sbarretta si ha

GAfI=(- A) > wa

ed il verso di & è tale che &, F12, (7 — #1) formano una terna destrorsa.
b) Siccome &, e 7 sono ortogonali allasbarretta, l’asse istantaneo di rotazione incon-
tra il piano del moto in un punto Qu della retta contenente la sbarretta. Poiché
= WAfo 9 GA fg > Vi = WA VE EV
cioè v1 € v sono proporzionali alle distanze roi € 902; Sed e & n°
sono discordi, Qo di trova all’interno della sbarretta, altrimenti
- @
all’esterno, sempre dalla parte del più piccolo fra v1 e v2. °°
c) Il centro della sbarretta si muove di moto rettilineo uniforme con velocità fo =
Ha + wa) e il centro istantaneo di rotazione si trova sulla retta passante per il
centro della sbarretta e ortogonale a #c a distanza da C d= vc/w.
Quindi anche l’asse istantaneo di rotazione si muove di moto rettilineo uniforme
con velocità Vo.

144 145
Cambiamenti di riferimento - cinematica (Soluzioni)

13. CAMBIAMENTIDI RIFERIMENTO (CINEMATICA) 13.3


a) Prendiamo comeorigine O’ delle coordinate 2°, y/, =' sulla tavolettail centro della
traiettoria (circolare di raggio R') del punto P e comeorigine O delle coordinate
13.1
in ilcentro dellatraiettoria (circolare di raggio A) di O’. Siccomeil moto della
a) Lalegge oraria del punto P nelriferimento K", se 2'(0)= Rp,y(0)=0, è tavoletta è traslatorio possiamo prenderegli assi coordinati in K e sulla tavoletta
x(t) = Rpcoswt, y'(t) = Rpsenwt paralleli fra loro, con gli assi 2, y, x‘, y' ortogonali a @ (e w').
Si haperil punto P (la coordinata 2 = 2’ resta costante)
e siccomela legge oraria di O’ rispetto al riferimento “del laboratorio” K è
x(t) = ro:(1) + 2'(t) = Rcosut + R' cosw't
20:(1)= —Rut, yo:(t) = R ul) = vo(t) + /(1) = Rsenwt + R'senwt.
punto
e K° si muove di moto traslatorio rispetto a K, si ha per la legge oraria del b) Dalla formula di composizionedelle velocità:
P (rispetto a K)
TE) = do) + 70) =@A00 +3 NOP >
x(t) = ro:(t) + 2'(t) = — Rwt + Rp coswi
v., = —wRsenwt — w'R'senw't
y() = yo:(1) +y/(1) = R+ Rpsenwt.
vy= wRcoswt +wR'senw't
b) Lavelocità di trascinamento di K' rispetto a K è
uguale a quella che si ottiene derivando x(t), y(t).
(un) = Rw, (ve)y =0 Per l’accelerazione:
e la velocità di P rispetto a K' (velocità relativa) il) = do) +30) =00 - UP +
v,=-Rpwsenwt, 1), = Apwcoswt az = —<'Reoswt — w°R' cosw't
da cui ay = -w'Rsenut — w°R' cosut
Vr(t) = —Rw — Rpwsenwi uguale a quella chesi ottiene derivando uz(t}, vy(t). (Si noti che siccomeil moto
vy(i) = Apwcoswt. della tavoletta è traslatorio, non c’è accelerazione di Coriolis).
di Coriolis
L’accelerazione di trascinamento è nulla, ed è pure nulla l'accelerazione 13.4
(K' si muove di moto traslatorio), quindi l'accelerazione rispetto a K coincide con
l'accelerazione rispetto a K': a) Siano î’, j' due versori ortogonali sul piano della piattaformae solidali con essa.
La legge oraria OP(t) nel laboratorio è data da
a, = —Rpw? coswt
{ ay =-—Rpw? senwi. OP(1) = 2(0(0) + (05°)
dove 2‘(t), y(t) dannola legge oraria di P rispetto alla piattaforma: preso l’asse
13.2
2‘ lungo il diametrosu cui si svolgeil motodi P,
Posto f= OP, in K' si ha
ip=d AF
2'(9)= Asenlwt +9), y(@M=0 > OPO=0"M
e, se î, $ sono due versori ortogonali fissi nel laboratorio (nel piano della piatta-
Lavelocità di trascinamento è forma),
da = DAT î'(1)= îcoswt + jsenwt
e quindi la velocità di P in K è 3'(t) = —isenwt + fcoswt
Gp= BAF+Ip=(0+0) AF quindi

Quindi il punto P compie rispetto a K un moto circolare uniforme con velocità SERI ,
OP(t) 2'(t)(îcoswt +jsenwt) > { sli )=DP. sen(wot + g) coswt
senlust + 9)senwt.

uu
angolare w + w' e perciò la sua accelerazione è y(t) OP.
b) Dalla legge oraria:
ip =-(w+w')F= (0 +6 + 2uw)F.
T primi due termini sono rispettivamente l'accelerazione di trascinamento e l’acce- vz = (i) = — Awsenwt sen(wat + p) + A wa cos(wat + gp) coswt
lerazionerelativa, mentre il doppio prodotto è l’accelerazione di Coriolis. uy = (i) = Awcoswtsenfwot + 0) + Awo cos(wat + g) senwt;

146 147
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Cambiamentidi riferimento — cinematica (Soluzioni)
a, = Au? cosut sen(unt +) — 2A ww senwt cosfwat + ) =d+y!=2 366.25 iorni solari) = 366.25
BP 27
TI
— Awî sen(wet + g) coswt du +e 2a (Giorni solari)! rara soa* aotod*
ay = - Aw? senwt senfwst + 4) + ZA wiwg cos wt cosfwat + e) perciò la durata del giorno sidereo è di 861645.
— Awî sen(wyt + p)senwt. 13.6
Altrimenti:
a) La velocità di A rispetto al riferimento inerziale I solidale con il centro della Ga-
lassia è
ni [EM
IS

Ri
9
"9
L

Si

è
>


$S

CSI


U

{{

U
|

I
4CVD+d
e la velocità di trascinamento del riferimento S rispetto ad I nel punto occupato
quindi dalla stella è
U, = — Awsen(wpî + p) senwt + Auwy coslwot + p) coswt GMg
uy= Awsenlwt + p)coswt + Awscoslwit + p)senwt.
ve = (D+ d) = È(D+d)= D3 (D+ d}
per cui
Accelerazione.
L’accelerazione di trascinamento è solo l'accelerazione centripeta:
Va3Ur+v
è >
:
UYU
[GM _ [GMa (D+d)
in=-«wOP(t)=-wz'(t) (icoswt + jsenwt) > D+d DI
(arr)z = — Aw? sen(wyt + 6) coswt a GM,
ee ld d 3d
d\__34 /GM;e.
(au)y = — Aw? senfwgi + p) senwt vel sp 0 3) DVD
Siccomeall'istante di osservazione ©/ è ortogonale alla congiungente S-A,
quella di Coriolis è
dco = 20 A9'(1), F'(t) = Awocos(wet + e) (icoswt + jsenwt) > 3. VA __3,/GMa
9° a VD
ico = 2Awwscostwit + g} (-îsenwt + jcoswt) > b) Si ha
{aca): = —2Awws cos(wot + £) senwt
(aco)y = 2Awwscos(wot + p) coswi. . _3 _ 3 (Ma RS GMS\!® 3 (Ma RS (2rn}\!°
ASTiVv7 73\ED C 3\M DI F° >
Infine, l'accelerazione relativa è
Mo _4(@T\° D\} nu
a'lt) = zi = -Awisenfuot
0 +) (îcosut + jsenwt) > ne = 5 (E° 7) sidro.
{ al = —Aw} sen(wit + ) coswi
13.7
al, = — Awî sen(wot + g) senwt.
a) La velocità di trascinamentoall'equatore (lunghezza dell'equatore > 40 x 10% km,
Poiché giorno sidereo 23.93h) è
i=datico+d' x 105
Ve = 1671km/h
si ritrova l’espressione già determinata dalla legge oraria. 23.93
rispetto al riferimento in moto traslatorio con la Terra, rispetto al quale — quindi
13.5 — i due aerei hanno velocità
Sia K un riferimentosolidale conle stelle fisse, Kg il riferimento solidale al Sole e vi = 2471km/h, v,=871km/hb.
all'asse terrestre, e K' il riferimento solidale alla Terra. Per definizione, il giorno
b) Siccome hanno la stessa velocità rispetto alla Terra, atterrano insieme.
solare è il periodo di rotazione di X' rispetto a Kg, quindi la velocità angolare w'
di K' rispetto a Ks è w' = 2r(giorni solari) !. (L'esperimento di Hafele-Keating ha mostrato che due orologi atomici montati sui
Ks ruota rispetto a K con velocità angolare w" = 27/365.25 (giorni solari) !, dueaerei e che alla partenza sono sincronizzati, all'arrivo segnano una differenza
quindi di 3x 1077 s),

148 149
Dinamica nei riferimenti non inerziali (Soluzioni)

14. DINAMICA NEI RIFERIMENTI NON INERZIALI cioè il centro di massa parte con velocità nulla e si muove con accelerazione —a
(cioè in verso opposto ad dî), mentre la coordinatarelativa oscilla con pulsazione
vk/p, dove u è la massa ridotta del sistema.
14.1 Nelriferimento inerziale:
a) Nelriferimento del vagone: nonci sono forze esterne orizzontali, quindiil centro di massa si muove di moto uni-
le forze agenti sulla massa del pendolo sonola gravità e la tensionedelfilo (forze forme con la velocità del treno nell’istante in cui mi viene sganciata; la coordinata
reali), più la forza apparente —md. All’equilibrio l’accelerazione della massa è relativa oscilla comenel riferimento del treno.
nulla:
14.3
0=mgj+7-mà > -F=m(j-d) a) Nelriferimento del contenitore:
—7 è la direzione del pendolo che quindi forma con la verticale un angolo 4 dato sul pendolo agiscono la forza di gravità mg, la tensione del filo # (forze reali) e
da (è è orizzontale, g è verticale) tand = a/g, in verso opposto a a. la forza apparente mg sena, parallela al piano inclinato e diretta verso l’alto, an-
Nel riferimento del binario: nullata dalla componente di mg parallela al piano inclinato. Resta la componente
all'equilibrio la massa del pendolo ha la stessa accelerazione & del treno, le forze mgcosa ortogonale al piano inclinato e 7, che si devono fare equilibrio, quindi 7,
sono solo la gravità e la tensione delfilo, quindi e perciòil filo del pendolo, è ortogonale al piano inclinato.

mi=mj+7 Nelriferimento del piano inclinato:


sia l’asse x parallelo al piano inclinato, verso il basso. La massa appesa scende
che è la stessa equazione di prima. con l'accelerazione g sen a del contenitore, quindi mg + 7 deve essere parallelo al
b) Il periododelle piccole oscillazioni del pendolo attorno a 8 è determinato dalla piano inclinato
componente tangenziale di m(g — 3), cioè (mg+7)-=mgsena + 7,=0
m(g- a) = —mlg- djsen(0-9) = vo +a? sen(@ - 9) = —-9® + a? (0-9) quindi 7 è ortogonale al piano inclinato.
quindi b) Siccomeil risultante della forza peso e della forza apparente è costante e vale
mg cosa, il periodo del pendolo è
T=2r
Pt T=2r .
Va a
14.2
o. c) L’accelerazione del contenitore è sempre gsena versoil basso, indipendentemente
a) Prendiamol’asse £ nel verso di d. Nel riferimento del treno:
dal verso del moto (più in generale: dalla velocità) del contenitore, quindi le
sulla massa my agisce la forza reale —kz e la forza apparente —m20 quindi, se
risposte non cambiano.
Az è lo spostamento (con segno) dalla posizione di riposo della molla, si ha
14.4
—kAr-ma=0 => A5= -
a

a) Nelriferimentorotante:
Nelriferimento inerziale: il moto del punto materiale si svolge su traiettoria prestabilita (il tubo), quindi è
la massa my ha la stessa accelerazione del treno, quindi determinato unicamente dalle componentidelle forze (reali e apparenti) lungo la
m24
mi=ma=-kAx > Ao= 7: traiettoria: queste sono la forza di gravità la cui componente lungola traiettoria
(orientata verso l’alto) è -—mgcosa, e la forza centrifuga la cui componente è
b) Nelriferimento del treno: muw?dsena dove d è la distanza del punto materiale dall'asse, e se x è l'ascissa
le equazioni del moto per le due masse sono lungoil tubo, d = z sena (la reazione he ortogonale al tubo). Quindi
miti = —k(x1— 22) mia F,=mwrsena- mg cosa.
mao = —k(a2— 21) — ma0 La posizione di equilibrio è quindi
miti + mota _ È cole <kla 2 mm gcosa
s= e.
my +ma di toe (21 22) fai 2) H mitma w? sen a

150 151
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamicanei riferimenti non inerziali (Soluzioni)

Nelriferimento inerziale: 2 Si noti che, anche se la reazione è normale alla scanalatura, essa compie lavoro
le forze che agiscono sulla massa sono mg e la reazione vincolare È. Allequilibrio la sulia particella in quanto, essendo il vincolo in moto, la velocità della particella
massa compie un moto circolare uniforme con accelerazione -w?d, quindi mj+R non è ortogonale ad è.
deve essere orizzontale (verso l’asse) e valere (in modulo) mw?d: d Nel riferimento della piattaforma la particella è soggetta alla forza centrifuga

<
n 2 _ geosa muw?r, parallela alla scanalatura (differisce solo per il segno dalla forza eserci-
Rsena=mg, Rcosa=muv'd > d=Tsena= Psa”
tata da una molla), alla forza dì Coriolis e alia reazione È che, essendo entrambe
b) Siccome F! = mu? sen? a > 0 l'equilibrio è instabile. ortogonali alla velocità relativa, sono a lavoro mullo (anzi, sono uguali e opposie),
contrariamente a quanto avviene — per È — nelriferimentoinerziale. Il potenziale
14.5 della forza centrifuga è (rispetto al potenziale di un oscillatore armonico bidimen-
a) L'espressione dell’accelerazione in coordinate polari piane con l'origine nel centro
della piattaforma è
sionale isotropo cambia solo il segno}

U(r)= —pmor?.
a=(f-r@°)f+(r6+270)0.
Quindi la variazione dell’energia cinetica nelriferimento delia piattaforma
Poichéil punto materiale è vincolato dentro la scanalatura, f = w.
Siccomel’unica forza (nel piano della piattaforma) che agisce su P è la componente AEL=-A4U= pm? R?
orizzontale della reazione esercitata dalla scanalatura, e questa ha la direzione
di è, le equazioni del moto sono e per ottenere quella nel riferimento inerziale basta aggiungere a Ail termine
imw?R? dovutoalla velocità di trascinamento wA della piattaforma nel punto in
ma, =m(#-r@?)=0 > f=wr
cui la particella esce da essa, in quanto la velocità di trascinamento è ortogonale
ma, = mrp+2#0)= AL > 2mwi=R,.
alla velocità relativa. Quindi
b) Siccomel'equazione per r(t) è lineare e omogenea,la soluzione generale è
AE:=muwR?,
r() = et + get = (1) = cre” — cawe7!
14.6
quindi, cor Je condizioni iniziali assegnate (siccome P parte dal centro della piatta-
forma,la velocità iniziale è indifferentemente la velocità rispetto alla piattoforma Nelriferimento della piattaforma la massa si muove su una traiettoria prestabilita
o rispetto al riferimento inerziale) (l’asse 2), quindi il suo moto è determinato unicamente dalie componenti delle forze
v na Vo: . Vo ut) _ (reali e apparenti) lungo la traiettoria. La componente x della forza centrifuga è
r(1) = sole - e) = © sinh wt; à(t) = ale +e") = vo coshwt. mw?z (non dipende dalla distanza d della corda dal centro), quindi

Laparticella esce dalla scanalaturaall'istante 7 tale che sinhwî =wR/vo e la sua F.r=-klx-zo)+ mr
velocità è data da e la posizione F di equilibrio è data da
3(1)=#)f + Ru kE - co) +mw5=0 > E
kzo
Fumo (k# mu?)
quindi la sua energia cinetica è
2 p2
w°R {se & = mu? la massa è soggetta alla forza costante kro).
_ 1 O) wi R°)
E.= amo cosh? wî + 6° R°) = am(ai(1 + Si ba F1=-(k- mw?), quindil'equilibrio è stabile per £ > mw?, instabile per
vo k<muw?.
= amo) + 20 R°). 14.7
La potenza sviluppata dalla reazione è a) La forza di Coriolis è ortogonale alla traiettoria quindi non influisce sul moto. Nel
3 _ . ae dr? riferimento rotante il moto è su traiettoria prestabilita: la forza tangenziale è
R.i= Ryu = (2mut)(ru)=mw di
Fg = — mgsen? + mw*lsen@cost = —m(g — ul cos?) sen@
quindi il lavoro fatto dalla reazione è 8 =0 è una posizione di equilibrio,stabile se (F' = dF/d0)
1
L=mw?R= smo + 20® R?) — mon = AF. Fj(0=0)=-m(g9-wl)<0 > w<w=yg/i

152 153
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica neiriferimenti non inerziali (Soluzioni)

e in tal caso 14.8


a) Dentroil treno la gravità apparente è g' = $ — è, quindi la superficie dell'acqua è
T=2r
AL ortogonale a g' (in quanto le superfici equipotenziali sono in ogni punto ortogonali
alla forza), cioè è ortogonale alla posizione di equilibrio di un pendolo dentro il
Per @ = 1 si ha una posizionediequilibrio instabile, infatti
treno.
Fi(n) =m(9+w?1) > 0
b) L’accelerazione dî del contenitore è gsena diretta verso il basso, quindi g’=g-&
Altre posizioni di equilibrio: è ortogonale al pianoinclinato, pertanto la superficie dell’acqua è paralicla al piano
Fg=0 => cosî= 4. cost <1 ©& w> WD; do = + arccos(g/w°1) inclinato.
«al
quindi se w > & nascono due nuove posizioni di equilibrio. Sono di equilibrio c) Preso l'asse z verso l'alto e coincidente con l’asse di rotazione del bicchiere, il
stabile, infatti: potenziale (per unità di massa) della gravità è 92 e quello della forza centrifuga è
- 10% (2? + Y), quindi la superficie dell’acqua ha l'equazione
F'(80) = —m(g — w?Lcos 99} costa — mw*Lsen? do = —mwLsen? do < 0
2
(si è tenuto conto che cos) = g/w?l). Ly
= +9°)
Piccoleoscillazioni attorno a # = @p: si pone 9=00+a esitrascurano i termini
in a? nell'equazione di moto prendendo {avendo preso l'origine dell'asse 2 nel punto più basso della superficie), cioè ha la
forma di un paraboloide di rotazione.
F(0) = F(00) + F'(00)(0— 0) =0- m(w'isen Wa
Quindi 14.9

2x dn Il sistema ha un'accelerazione a = F/(M+ M+ M). La forza che la massa Mi,


miàa=t 2 È
=-m(wlsen'W)a > T =— Trend]
—= FI esercita sulla molla è
M+ Ma
Scelte opportunamentele costanti arbitrarie,il potenziale della forza di gravità è F\=(M4+Mo)a=
1 ( 2)a —_——_&
M + M3 + M
-mglcos@ e quello della forza centrifuga — 31m w?d? dove d = !sen0 è la distanza
della massa m dall'asse di rotazione, quindi e quella che la massa M, esercita sulla molla è (in modulo)
2I Mo FP
U(8) = —mgl(cos? + rali = —mgi(cost + Ti F.= Mza=
Mi + M> + MU
Se w < @ l’unica posizione diequilibrio è ? = 0 (stabile), quindi il grafico è quello Nel riferimento in moto conil sistema è presente una “gravità apparente” 9g’ = @
della figura 7a; se w > W U(0) ba un massimo per # = 0 e due minimi per diretta dalla 1° massa alla 2°: nell’esercizio 6.6 è stato stabilito che l’allungamento
0 = + arccos(g/w?1), quindi il grafico è quellodella figura 7b. di una molla di massa M nel campo della gravità è dato dalla semisomma delle
forze che agiscono ai suoi estremi, divisa per : grazie all’equivalenza fra forze

\_T/
ws gravitazionali e forze apparenti, anche in questo caso l'allungamento della molla è
1 M +2M> F
bAx=-(R+B)= —_____—_..
a(Fi+ Fa) 2(M, + M, + M) k
Se la massa della molla è trascurabile,si ritrova l'allungamento di una molla ideale:

fig. 7a fig. 7b Ma F,
1323350
F\=Fr= — Ax= Fk.

Bisogna che arrivi nella posizione @ =: 0, dove il potenziale ha un massimo, con 14.10
energia cinetica > 0), quindi per la conservazione dell’energia deve essere
o) a) Il moto della sfera è traslatorio e ogni suo punto descrive una circonferenza di
U@)=U(0)=-mgl > cos$=25 -1=2/c0s69]- 1. raggio R, con il centro sulla retta passante per il punto in questione parallela
alla congiungenteil centro della Terra con il centro della sfera, con accelerazione
Il pendolo inverteil suo moto per @ = -d. centripeta GMr/R?.

154 155
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

b) Il motodella sfera è rotatorio attorno all'asse passante per il centro della Terra e 15. LE EQUAZIONI CARDINALI DEI SISTEMI
ortogonaleall'orbita, con velocità angolare

ve _ GMr
we 15.1
ROUV A
quindi m descrive una circonferenza di raggio R + con accelerazione (centripeta) a) Se #1, #2 sono le posizioni delle due masse rispetto al centro di massa G si ha
GMr/(R+)?. muyfi + mo= 0 e quindi

°) Nelriferimento della sfera la forza (sommadella forza centrifuga e dell’attrazione


Is=mi A+At > { Lo= miA (di ta)
da parte della Terra) sulla massa m posta sulla congiungentei centri della Terra Le = —mafa A(8, - da)
e della sfera a distanza x dal centro della sfera, è
moltiplichiamo la 1% per m2/(m1 + na), la 2° per m1/{m1 + m2) e sommiamo:
= GM,m GMym\ . 2GMyme è mi > mi 2__F
ele <g+ = Reda R F mina
F ( Ria! R n —__ Le mim Lo = L=
mi + ma my + ma
(FTA ld)
sempre diretta {sia per x > 0 che per x < 0) verso la superfice della sfera. Il centro e quindi
della sfera è un puntodi equilibrio instabile.
Le = {fr - FM) AT - ©).
b) Se îî1, #2 sonole velocità delle due masse nel riferimento del centro di massa si ha
= GMim GMrm ) - 3GMymzz,
= | TTT R mi+ mad = 0. Dette fi, rà le posizioni delle due masse rispetto ad un punto
” ( pat ni +0)85 Ta qualsiasi £ si ha

La=f Ami) + Am) > { Lo = Fi _ ta) n (mita)


La=-(f-F)A(mat2)
e dopo aver moltiplicato la 1° per ma/(mi + m2), la 2° per mi/(mi + mo} e
sommato:
Ta = 471 - A)A (E- da)
ma
Uu=tti, dW=tti > i-i=i-% > Loa=Le

15.2

a) Il momento angolare di due punti materiali rispetto al loro centro di massa è (v.
esercizio 1) Ls = u(7î — mM) A(7, — #2). Siccomela sbarretta è rigida

IAA) > Lo=plf A (A-#))


quindi, se 7 è il versore parallelo alla sbarretta (© — fa) = i?)

Te=pl(0-(8-#)f).
Si noti che £5 è proporzionale a d — {& - î)?, che è la componente della velocità
angolare ortogonale alla sbarretta: è giusto che sia così perché sappiamo (v. eser-
cizio 12.8) che & è definito a menodi vettori paralleli alla sbarretta. Quindi, con
la convenzione di prendere & ortogonale alla sbarretta, si ha

Is=ul0, [o] = facial


ch .

156 157
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Le equazioni cardinali dei sistemi (Soluzioni)

b) Dalla conservazione della quantità di moto è e del momento angolare Îg segue costante anche il momento angolare rispetto al centro di massa: infatti l’unica forza
cheil centro di massa si muove di moto uniforme con velocità esterna al sistema costituito dalle due masseè, eventualmente, la tensione del filo
4 mid, + moda fra îl centro di rotazione O e la prima massa, che è a momento nullo rispetto ad
da= ———
my + ma entrambi i poli; prima della rottura non si conserva né il m.a. rispetto ad un polo
e che & resta costante, Nel riferimento del centro di massa le due masse compiono fisso N # O, in quantola tensione del filo ha momento non nullorispetto ad 9, e
moticircolari uniformi attorno al centro di massa con velocità angolare w, quindi neppuresi conserva la quantità di moto @ perché il sistema non è isolato. Dopo
{nel riferimento del centro di massa) il moto si svolge nel piano ortogonale ad & la rottura delfilo il sistema è isolato quindi si conservanosia il momento angolare
(oa Èo), cioè nel piano individuato dalla posizione iniziale della sbarretta e da rispetto ad ogni polofisso che È.
T, — #2. La legge oraria delle due masse nelriferimento del laboratorio, preso il c) Siccomesia Lc ed Îo mantengono inalterata la loro direzione, il moto si svolge
piano del moto come piano x, y, la posizione iniziale della sbarretta lungo l’asse 7 sempre sul piano del motoiniziale.
con il CM nell’origine, è Il momento angolare rispetto al centro di massa è
ma 6 mi 1
cit)
x(t) = uSt+ ———Icoswt
=v£ Tinita wi rolt)
2(t) = vÎîi-
02 ———Icoswt
mt 0 La= pl°w= amlw
1) = 0514 EIsenwt 1) = oft- iIsenwé
mi
e siccome la distanza fra le due masse non cambia, la velocità angolare resta
ud) =v + an tm Send ve(t) vs mi tima O
zi(t) = St zo(1) = vft. inalterata a seguito della rottura. Anche la velocità del centro di massa è la stessa
subito prima e dopo la rottura: come nell'esercizio precedente questo segue dalla
15.3
1° equazione cardinale e dal fatto cheil risultante delle forze esterne è discontinuo,
a) Durante il moto (prima dopo e durante la rottura delfilo) si conserva il momento ma finito.
angolare rispetto al centro di rotazione: infatti l’unica forza che agisce sulla massa Quindiil centro dì massa si muove di moto uniforme con velocità vg = ilo e nel
è, eventualmente, la tensione delfilo che è a momento nullo rispetto al polo; prima riferimento del centro di massa le due masse ruotano con velocità angolare w.
della rottura non si conserva né il m.a. rispetto ad un polo fisso 2 # O, in quanto Siccome ogni massa ha accelerazione 31w?, la tensione delfilo fra le due masse è
la tensione del filo ha momento non nullo rispetto ad fl, e neppure si conserva la
quantità di moto È perché sulla massa agisce Ìa tensione del filo. Dopola rottura T'= lla? = L,
2 4
delfilo la massa è una particella libera quindisi conservano sia il momento angolare
rispetto ad ogni polo fisso che Q. 15.5

b) Dopola rottura del filo il moto della massa è rettilineo uniforme con la velocità a) Se dè la distanzafra le due masse,l'accelerazione della massa più lontana - sulla
che la massa ha subito dopola rottura, e questa è ugualealla velocità subito prima qualeagisce solo la forza elastica - è ({+d)w?, quindi
della rottura: anche se ovvio, vediamo in dettaglio perché.
de? 1w?
La rottura delfilo, che consideriamo istantanea, comporta solo una discontinuità inll+ de =kd > da ELLE
(+9) k-mw?® wi-w?
nella forza, e quindi nell’accelerazione, che comunqueresta finita, di conseguenza
durante la rottura la velocità non può cambiare: se fo è l'istante in cui si rompeil (se wî < w? la configurazione nonè di equilibrio).
filo, b) Dopola rottura delfilo il centro di massa, posto a distanza + d/2 da O, continua
tate di motorettilineo uniforme con velocità
Ad = lim alt)dt = 0.
30 fase 1
Va = (e + 33 w
154
nella direzione che aveva subito primadella rottura.
a) Si noti che nell’esercizio 7.11 abbiamostabilito che il moto ipotizzato è possibile. L'equazione del moto relativo delle due masse, posto f = #1 — f2 è
Prima della rottura del filo l’accelerazione (centripeta) della massa più esterna è
2 1
Yu, quindi ui = KP {a = 37)
r=2mlw.
che è l'equazionedi un oscillatore isotropo di pulsazione wj = y/k/u= V2wo.
b) Qualunque sia il moto del sistema si conserva il momento angolare rispetto al La traiettoria descritta daila variabile F(t) (nel piano orizzontale) è un’ellisse,
centro di rotazione e nel caso particolare del moto di cui ci stiamo occupando resta determinata dalle condizioni iniziali subito dopo ia rottura del filo: Fo = d e

158 159
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

To = &1 — 2. Siccome, grazie alla conservazione di Lo, la velocità relativa delle 16. DINAMICA DEL CORPO RIGIDO
due masse non cambia in seguito alla rottura del filo, 7 è ortogonale a fo €
v=w(/+d) -— wl = wd,
quindi l’ellisse descritta dalla variabile (t) ha come semiasse maggiore d e se- 16.1
miasse minore v0/wi = (w/v2wy)d < d: la distanza fra le due masse varia quindi a) Presa una terna cartesiana con assi paralleli agli spigoli del parallelepipedo e con
(periodicamente) fra d e (w/V2wo)d. origine nel centro,il tensore di inerzia
15.6
L= x. malr2d; - ZaiTaj)
a) Il momento angolare è indipendente dal polo perché il centro
è diagonale con elementi
di massa è fermo. Si ha
L= uf FA) A (7 - da). ab
I1=/Ixn= &m(È + 5) = 2m(a + 6); 133 = Ama;
Le velocità #1, 72 delle due masse sono ortogonali al piano
contenente la sbarretta e l’asse verticale (e hanno versi oppo- b=a > 1h1= bo= 133 = Ama}.
sti), quindi È giace in detto piano, è ortogonalealla sbarretta, b) Le componenti del versore fì dell’asse {coseni direttori) sono
ruota solidalmente con essa e ha modulo a 6
1 ni=n= ——=—;ng=———--
L= pu-U(vy +v)= gm 2 Qugl cosa = Imicosa. Val+"> V2a? + 6?
b) Siccomeil centro di massa è fermo, il risultante delle forze esterne è nullo, quindi a2(a? + 262)
n= x, nilign; = inf + Lon} + Iagni = 4m 2a+63”
anche M è indipendente dal polo. Si ha
,_ di
M=
e) Siccome il centro di massa sta sull'asse di rotazione, e quindi è fermo, Z non
di dipende dal polo.

e siccome L è un vettoresolidale al corpo rigido costituito dalle due masse e dalla L=); d=vîà > L:h=Inw; cost = L-h/L;
sbarretta,
In 4
dî _. L= (Fina, Izona, Isgnia) w; così = IR niFI, +ni
"= do AL diri + dim + Diani
quindi M è ortogonale al piano contenente la sbarretta e l’asse verticale (nella Za(a? + 25°)
così= ——__—__r—P——_——
figura esce dal foglio se <p > 0) e in modulo vale V22a? + b2)(a' + 64 + 40202)
M = woLsena = 2ml?wi sena cosa. 16.2
c) Detto d' il vettore che individua la posizione del supperto superiore rispetto al 1° modo:
centro della sbarretta ed / la forza che esso esercita sull'asse,si ha siccome ogni asse è asse principale di inerzia, si ha
M=dnF+(-d)A{(-F)=24hf
In= Di. Maly2 +22) = I= x malzi +50) = la = x mo(27 +42)
e siccome (per ipotesi) FLd, ne segue che F giace nel piano della sbarretta e
dell’asse, ha modulo F = {M]/2d e, se wp > 0, ha il verso indicato in figura. quindi (tutte le masse sono a distanza A dal centro della sfera):

d) Nel riferimento in caduta libera, che coincide conil riferimento del centro di massa, SI = In + 23 + Ias =}2rma(ai +92 +22) = 2MR? > I= îMRe.
il sistema non è soggetto a forze quindi L= e resta costaute, con il valore che
ha nel momentoin cui inizia a cadere: il moto della sbarretta, che nel riferimento 2° modo:
del centro di massa è il moto della variabile 11 — #2, si svolge nel piano ortogonale calcoliamo il momento diinerzia di una coronasferica di raggi Ri, R(R1<R)e
ad Î, quindi massa M comedifferenza fra i momentidi inerzia di due sfere di raggi R ed Ri,
poi passiamo al limite f, —> È mantenendo costante la massa M:sia p la densità,
IL; 2mi?wcosa = Imi°w > w=Uwycosa. si ha

160 161
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica del corpo rigido (Soluzioni)

24 ml RI
Futra = SP3TRS; > Lorna = 3p$m(RS — RI) = MES
BR gra IS— MRive __ Ro — Svo _
IO TTETME CTR
f-28.55"
T|-6675 (00 <0)
(u0> 0)

2E++
4 d
Ri 2u
aq
bri.
4
Z
2 ur. 0.85m
us Ru = {pisn
© 5° Rx RE +
16.3 c) Se wg < 0 il moto è (praticamente) subito un moto di puro rotolamento.
a) Considerati ì contributi delle coppie di mass ‘simmetricamente disposte rispetto Caso wp > 0. Poiché per 0<{<f up>0 > Ao=-F<0
al centro, î Dalla 1% e dalla 2° equazione cardinale {rispetto al centro della palla) si ha

ty? ME pa IM _NN+1)QN+1) volt) = va — (Fa/M)t i Fa MR?


1329(9) = INIONI O " INIANFI) 6 {id un = (ERI Sip)
> > Mue(0) 1° 2 Au5(0)
veli)
e(É) =0 > di=
1 ma NN +1) _ 2 Fa vt;
IS+MR2
=:
1 Fg
= 0.988,
1 a Too = Mi °
16.6
b) Gli assi principali d'inerzia sono tutti gli assi del segmento, con momentodi inerzia
I= BM, e il segmento stesso, con momento di inerzia 73 = ©. Quindi, presa a) Prendiamo l'asse x nel verso di 7) e verso destra e gli angoli crescenti in verso
una terna principale d'inerzia, antiorario. Finché la boccia nov incontrail terreno, sia vos che la velocità angolare
ni) = I{1- sen’ a) = Icosta. restano costanti: non ci sono forze orizzontali e il momento della forza di gravità
I,=Il=Il3=0; L= Inî+n})=1(
rispetto al centro di massa è nullo. Quindi la velocità del punto che entra in
16.4 contatto con il terreno è

cani
a) Detta 2,3, & la terna principale d’inerzia si ha Up= ta + wr.

Il motodella boccia è di puro rotolamento sei== 0, cioè se © er


n=)moli +20); bo= 0, moli +e ho = DImolato) wy —vgfr.
Poiché 2? + y? + 222 > x? + y? ecc. segue l’asserto. b) Si conserva il momento angolare rispetto a qualunque punto sull'asse £ fin quanto
b) Sia I: = 0; dalle diseguaglianze triangolari: tispetto ad esso le forze di attrito hanno braccio nullo), per cui — dette v' e «'
velocità e velocità angolare finali (w' = —'/r se il moto è di puro rotolamento) —
1>bhb+0 b>L+0 > hsf.
si ha
c) Ih= nf + Imi + Imi = 0 con 1,/,I 2 0 possibile solo se uno(o tutti)
I°wo — imuor = [°w' — matr.
degli J;, p.es. I, è nullo e no =n3=0.
Se la boccia si fermasì ha v' =0, w' =0, quindi
d) n= Znf+On}+fnf > In2 h(nf+tr+tn}) = Ii h £ Dnftnitnj) = bo. x
mrvo _ Suo
16.5 Ian =mvgr; > =
BO 2,
a) Prendiamo l’asse z nel verso di în e verso:destra e gli angoli crescenti in verso c) Sempre per la conservazione del momento angolare, la boccia torna indietro con
antiorario. velocità —v9 se
4m/s sew>0 u
nto= { nd seW<8. I°un — muor = 5924 muori > wa bug
È. o 0. do

b) Si conserva il momento angolarerispetto a qialunque punto O sull'asse £ in quanto 16.7


rispetto ad esso la forza di attrito ha braccio nullo, la reazione normale e la gra-
vità hannorisultante e momento risultante nullo. Preso l’asse è per O ortogonale a} Nelriferimento della tavola la palla è soggetta, oltre alla forza di attrito statico,
alla forza apparente che, essendo costante e proporzionale alla massa, harisultante
all’asse 2 e diretto verso il punto di osservazione, siccome nella fase di moto pura-
mente rotatorio vp = 0 => vg = —w£,sì ha
—mé e momento risultante nullo rispetto al centro di massa. Quindi scriviamo la
2° equazione cardinale prendendo come polo dei momentiil punto P di contatta
Ln=I°w- MRus = costante > I°w- MRu=1%wp + MR"; > palla-tavola e l’asse x parallelo ad d:

162
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale i Dinamica del corpo rigido (Soluzioni)

Pel
Iu=maR, JG mR2 = 7Em?
I P__ I°+ gmR >=
5
TR > Ta = 2a.
Tae IS+ Md
—_——_ =-
1
P_ld-—-=
rs : ni
Mygd —g dla 770 dla =-3*V(3)
|
M
b) Prendiamo ancora come polo P {o qualsiasi altro punto dell’asse x). Siccome
quindila soluzioneesiste solo se /° < M/2/4:infattiil periodo di un pendolofisico
ora P, come punto del corpo, non ha velocità nulla (ha la velocità della tavola),
LI #I°w, ma tendeall'infinito sia per d + 0, che per d + co, quindi ha un minimo e perciò non
può essere cambiato arbitrariamente cambiando la distanza d dal centro di massa
IP = mR +I%w; vi =- wu> Ia-mBvt+mRw+ Sw. alPasse di sospensione. Se vale la diseguaglianza stretta, si hanno due soluzioni:
In compenso ora il momento angolare rispetto a P si conserva: siccome did = I°/M,ciò significa che per qualsiasi pendolo fisico tuttigli assi
dI°
i 03 mBa+t mR > è=77
Ta. ._ 5a di sospensione a distanza d e a distanza d’ = /°/Md dal centro di massa danno
luogo allo stesso periodo delle piccole oscillazioni.

5,2
vi =at- 7at= zati
12,
Z0= 37% = 790.
13 16.9
a) Scriviamo la 2° equazionecardinale rispetto all'asse di contatto disco-cilindro che,
Si noti che w è la stessa nelriferimento della tavola e nel laboratorio: infatti i due
in assenza distrisciamento, è l'asse istantaneo di rotazione. Il momentodi inerzia
riferimenti sono in mototraslatorio unorispetto all’altro, ed in tal caso la velocità
rispetto a detto asse è, per il teorema di Huygens-Steiner
angolare non cambia.
3
Nelriferimento del laboratorio la 1% equazione cardinale dà I= I° 4 mr} = mr?
2
2 2a
maî = F, < mg, 0î = 7° ® 277 quindi
.
Iw=mgrsen@, >
3 »
(FR - r)@ = -gsenl.
16.8
a) Leforze che agiscono sul blocco sono le reazioni del perno che, in assenzadiattriti, b) Scriviamo la 2° equazione cardinale rispetto all'asse del disco (oppure - equiva-
hanno momento assiale nullo rispetto all'asse del perno, e la forza di gravità che, lentemente -— la 1° equazione cardinale):
essendo equivalente ad una forza Mg agente sul centro di massa, ha anch'essa

momento nullo rispetto all’asse del perno. Quindi, detto La il momento angolare Io=rR > R=®Tr
assiale rispetto all’asse del perno,
{(R; > 0 se concorde con gli angoli crescenti), e sostituendo ricavato dall’equa-
dLq
=0 > I°0=0 > w= costante. zione scritta prima (© = mgrsen0/(I° +mr?)):
di
Per determinare l'equazione del moto per l’angolo @ scriviamo ora la 2° equazione ISmg
sen = 3mgsen0.
cardinale rispetto all'asse di sospensione della sbarretta (le reazioni fra il perno ed R= TEL Mi
il blocco sono forze interne): c) Per le piccole oscillazioni attorno alla posizione di equilibrio stabile 9 = 0 si pone

dla = —Mglsend; Lo=Le+ Mò, Lo=0 => #=-gsen@


sen@ = @, per cui

3 » fa
T=2nVi/g g(R-_r)0=-90 > T=2 a

quindi il periodo è uguale a quello di un pendolo con una massa M puntiforme


d) Scriviamo la 2° equazione cardinale rispetto all’asse di contatto discocilindro:
(pendolo semplice), indipendentemente dalla velocità angolare del blocco.
siccome è un asse fermo la 2* equazione cardinale ha la forma Ì = M.Siccome
Orala sbarretta ed il blocco formano un unico corporigidoe sia d la distanza (in- però non è un asse fisso del disco, L # /w, ma poiché il centro di massa è fermo
cognita) dell’asse di sospensione dal centro di massa {del blocco}. La 2° equazione L=I°w; M il momentodella sola forza di gravità. Quindi
cardinale rispetto all'asse di sospensione è (per il teorema di Huygens-Steineril
I° = mgrsen0@.
momento di inerzia rispetto a detto asse è /= I° + Md?):
Inoltre, la velocità della retta di contatto, come retta appartenente al cilindro
» Ire + Ma Ja Is è NR, come retta del disco è wr, quindi w = (R/r)® che sostituita nella 2°
{1° + Md?)6=-Mgdsen@
2 = > T=2r
= Mad
——__——_ a 2x d- (1437
Ty )
equazione cardinale dà

164 165
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Dinamica del corpo rigido (Soluzioni)

seno = TR RO.
e .
16.11
mgr 2g
a) Gliassi principali d'inerzia sono le diagonali e l'asse del quadrato (assi dì simme-
L'equilibrio del centro di massa è possibile se |fi| < 29/R. tria). I rispettivi momenti d'inerzia sono
Siccome la componente centripetadella forza di gravità —mg cos @ deve essere equi-
librata dalla reazione normale delcilindro, l'equilibrio è possibile solo se cos? > 0, I = Ma}; L= mal; = (M+ mal,
cioè —7/2<09 < r/2. b) Siccomele reazioni esercitate dall'asse di rotazione sul sistema {il telaio) sono, in
assenza di attriti, a momento assiale nullo, è costante del moto la componente L.
16.10 del momentoaugolarerispetto all’asse di rotazione: L, = /w, con! = 3(M+m)a?.
a) Il risultante delle forze esterne può essere calcolato mediante la 1% equazione car- Segue chew resta costante: w = wo. Quindi resta costante il modulo di L. Infatti,
dinale (oppure come somma vettoriale delle forze sulle singole masse): se d è la siccome £ non dipende dal polo, se prendiamo come polo il centro del quadrato,
distanza del centro di massa dall'asse di rotazione, le due coppie di masse uguali contribuiscono ad £ con vettori ortogonali {giacenti
FE = my +m2)w?d nel piano del telaio) e si ha
diretta dal centro di massa verso l’asse, e quindi rotante con il sistema. Solo nel 2
I? = E + (ma? Lp > L= 30° VM +m?)w
primo caso d # 0, e vale

= L__
1 b bi _bimaomal e resta costante l'angolo fra È e l’asse di rotazione:
> FE=|mg-miwb
— 2m +2ma lm; 2713 —2mit+ma
L.=Lcos? = cos@= Mim.
b} Il momentorisultante può essere calcolato, mediante la +)

ii
2* equazione cardinale, come derivata del momento an-
golare Ì che, siccomeil centro di massa è fermo (casi L giace nel piano del telaio e quindi ruota con esso.
(2) e (3)), non dipende dal polo. Peril calcolo di Lsi
può osservare che il contributo di ogni coppia di masse
uguali non dipende dal polo perché la quantità di moto mi | mi mi me
della coppia è nullo e quindi possono essere scelti poli (2) (8)
diversi per le due coppie: p.es. nel caso (2) possiamo prendere i baricentri di ogni
coppia.
Con la disposizione delle masse della figura (2), il momento angolare di ogni cop-
pia, e perciò anche L, è parallelo all'asse, quindi M = dÉ/dt = 0 (in effetti, in
questo caso, l’asse di rotazione è un asse principale di inerzia).
Infine, con la disposizione delle masse della figura (3), considerate semprele coppie
(mi, mi) e (12,2), il momento angolare è (con ovvie notazioni}
I= mi AA- + pal AAT).
Siccome la componente parallela all’asse resta costante, ci interessa solo il compo-
nente ortogonale:

L= smabu - Imaabu = sm — ma)abwf


dove îì è il versore ortogonaleall'asse nel piano deltelaio, diretto, con riferimento
alla figura nel testo, verso sinistra. Siccome dî/dt = @ A fì, segue che M è or
togonale al piano del telaio (nella figura esce dal foglio se (mi — m2)w > 0) e in
modulo vale
1
M= gli — malabw?.

166 167
Energia dei sistemi (Soluzioni)

17. ENERGIA DEI SISTEMI c) Nel 1° caso l’energia dissipata è nulla; nel 2° caso
_ Bo 2,2 diss 1 I° 2_ To?
0370 Ia gm > ESS = ST aldo +00) = guri
17.1
Dette i) e 72 le velocità nelriferimento del centro di massa, si ha nel 3° caso:
1 1 vu x
E = gruui + rasa, my+ mati = 0 ws > > EdS= Tm.
quindi, tenuto conto dell'ultima relazione, 17.3
pe= msi + mail a) = (i) a) Si conserva il momento angolarerispetto all’asse attorno al quale ruota la sbarretta:
infatti le forze di attrito fra il perno ed il blocco sono forze interne al sistema
ESM = grid -(&- da) sbarretta-blocco, responsabili soltanto del trasferimento di momento angolare fra
il moto del centro di massae il moto relativo al centro di massa. Quindi
e analogamente
va Muvol .
nem = iaia @ - a). L= Mul=L'=(1°+M}?)w >
— I5+ MI
Moltiplichiamo la 1° per m2/{m1 + m2), la 2° per m1i/(mi + mo) e sommiamo: b) Le uniche forze che compiono lavoro sono le forze (interne) di attrito. Per il
teorema delle forze vive
gem a i_mma 1. mi 1, a
(1 — da) - (1 — da) = gufi— i) = gela — da).
e 2my + ma =_ AE=ge nana — Mvj
5(1° + MP)? Lana _= 3(1°
ye + MI af a)
Mud \® — Mi
1,3
Oppure (più semplicemente) dal teorema del Koenig:
1 1 1 1 39 2
Em = moi + gravi - al + ma)vi
= arse
1
= 3 (avi + movi +
(mai + moda)? ) mima
= —_— {vi 24,2 Dai
+u3-20-©%
c) Sempre dalla coservazione del momento angolare rispetto all’asse attorno al quale
mi + ma 2(ma x ra) | s? } ruota la sbarretta,
1 — Na 2 _ IS
c
= eli — ta). Fpo=(1°+MP)w > ©=run
17.2
_1 G 2 2. li. 1 I° 2.2
a) Si conserva il momento angolare rispetto ad un punto qualsiasi sulla retta del L= 304 MI 7a) di 3l°#= 77m
moto; presa (come al solito) la direzione del motoiniziale verso destra e w > 0 se
17.4
la rotazione è in senso antiorario, si ha
1 I? a) Nel 1° caso nonsi fa lavoro per portare nella posizione finale, p.es. x = —d/2, la
I°wo- mrvo=L=(1°+mr)u > Bis (lim) RIA) prima carica (la distanza dall'altra carica è sempreinfinita), mentre per portare
la seconda nel punto x = d/2 lungol’asse il lavoro è opposto a quelio fatto dalle
i 1 1, 1(I°co-mrw) 1 2
Pio Bi= plot gm3Figi > 2a forze del campo: infattiall’inizio e alla fine la carica è ferma, e quindila variazione
dell'energia cinetica è nulla. Orientata la traiettoria (a piacere} nel verso delle x
Di conseguenza l’energia dissipata è la massima possibile, compatibilmente con la crescenti, e ricordando che in generale
conservazione del momento angolare: da
1 I 1 IS 2,1 1? c=f MOL
Et) =
3pri + AMI (MO) 2 si ha

b) Zero:se l'attrito statico non fosse nullo cambierebbela velocità del centro di massa
(1° equazione cardinale), e quindi l’energia cinetica, ma ciò è impossibile perché c=/ d/2FSG)dz=- f4/2La na d/2 =.
l'attrito statico non fa lavoro. % °° (®+4/2)9 2+d/2lo d

168 169
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Energia dei sistemi (Soluzioni)

b) Entrambela traicttorie sono orientate nel verso delle x crescenti. (ui — 2) = —(u1 — ua)
ta, ta, ta ta
mentre, per la conservazione della quantità di moto
+= f Fe a+ f sn f Fd + f Fivon di =
ti U ùu t1 miu +m20,=0 > u=u, w=-u >
ta di
qa que nq L 7 mi-ma , , 2
— L, k7—(012
Gi 23! a — vg U22) di=- fE
rep an- ti 13
va + tve=
Ve —_—___Vi
mitma
a 2 2
e ———
vu =U+v=
mi + ma
1
0.

o) A suo tempo problemi analoghi (v. esercizi 8.10 + 8.12} sono stati discussi ricon-
ducendo il problema dei due corpi a quello di un singolo corpo in campo esterno;
17.6
Si conserva l'energia. L'energia potenziale è U(0) = —mg(R — r) così, mentre
ora lo discutiamo direttamente come problemadi due corpi.
l’energia cinetica, siccomela retta di contatto cilindro-disco è l’asse istantaneo di
Siccomeil sistema è isolato sì conserva l'energia e la quantità di moto totale:
rotazione, è
ma kq192 1 3
1g + amavi
al nq vu = 2
E. = gl, 1=I°+ mr? =3mr?
gmuti = RT mi(mi+ mo) d
>
dove w è la velocità angolare del disco. Quindi
my, = Mov)
vw= 112 mi kiara.
2 mami +m) d
301° +mr°)w =2mg(R-r) > |w=
17.5
Siccome ia velocità vg del centro del disco è wr,
a) Lavelocità del centro di massa è
8
miei Ve = 3o(R - )
ve ——
mi + ma
e le velocità delle due particelle nel riferimento del centro di massa sono 17.7
ma mi a) Le forze di attrito che agiscono sul blocchetto e sulia tavola (forze interne) sono le
vivi ve = — Ul, Wws-U=- iqu
mitma mi tmi uniche forze che compiono lavoro sul sistema: per il teorema delle forze vive detto
L'energia cinetica nel riferimento del centro di massa è lavoro uguaglia la variazione dell’energia cinetica del sistema. Se V la velocità
finale della tavola con il blocchetto, la variazione dell’energia cinetica è data da
EM = 24 11
= 1
mou 1 mimo
TT 1
lug1 2
uo).
c gui + mao Imtm; 3h gela 2) 1 1
AE: = 3(M +m)V?— pei.
Si ha la massima compressione della molla quando è nullala velocità relativa delle
due masse, cioè quando nel riferimento del centro di massa le due particelle hanno Determiniamo V sfruttandoil fatto che si conserva la quantità di moto totale del
velocità nulla. Siccome l'energia potenziale delle due masse quando sono entrambe sistema tavola + blocchetto (le forze di attrito sono forze interne):
a contatto con la molla è mu=(M+m)V > VET"
1
U(z1,22) = ghi — 22), quindi
se é è la massima compressione della molla, per la conservazione dell'energia si ha 1 mM i
1
3h = EM = quei > d= vufku.
£ = AE, =-2
2M +m02 == — ÈEdiss,
b Il lavoro fatto dalle forze di attrito, trattandosi di forze interne, è indipendente dal
La massa mi si stacca quando la molla ripassa per la posizionedi riposo, cioè dopo riferimento. Nelriferimento della tavola, se D è la distanza percorsa dal blocchetto
metà del periodo di oscillazione della molla con le due masse mi e m2 attaccate sulla tavola prima di fermarsi, si ha
agli estremi: M Ù
stamgD=£ > D=
T=T/2=nvVpi{k. M+m 2hiag
di Dopo mezzo periodo a contatto con la molla, nel riferimento del centro di massa °) Il lavoro fatto dalle forze di attrito sul blocchetto è uguale alla variazione della sua
la velocità relativa si è invertita: energia cinetica:

170 171
i
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Energia dei sistemi (Soluzioni)

toga ta. 1 M?42mM > E evidente che i due metodidi soluzione sono equivalenti, tuttavia il 1° metodo è
Lo = gra am= aa più diretto e concettualmente più semplice.
e quello fatto sulla tavola è positivo e vale c) Il motore fa lavoro finché v(#) < vo. Il tempo che impiega il blocchetto, che ha
_1 a_1 m o un'accelerazione costante a = x249, a raggiungerela velocità v0 è t = vo/a, quindi
L= 3MV° = Ma) = L- Le.
£motore =
_
Wmotore * £ = mu)2
d) Se d è la distanza percorsa dalla tavola finchéfra blocco e tavola c'è motorelativo, quindi solo metà di detto lavoro va ad incrementare l’energia cinetica del bloc-
si ha chetto.
1 my mM vi
= ly=3M 7 d=n3:
pamgd L= Mr) > (M + m)? 2ag 17.9
Siccomel’energia cinetica del primo disco non cambia,il lavoro fatto da tutte le
17.8
forze agenti su di esso deve essere nullo, quindi la potenza sviluppata dal motore
a) La forza di attrito che agisce sul blocchetto ha verso opposto alla velocità relativa deve essere uguale e opposta alla potenza sviluppata dalle forze di attrito agenti
del blocchetto rispetto al nastro: all’inizio (blocchetto fermo) Ta = Ft) — do = sul primo disco:
— în, quindi la forza (e quindi anche l'accelerazione del blocchetto, cioè il “moto
incipiente” del blocchetto) è concorde con 7. La velocità relativa resta discorde
Wnotore = Mawo
con dp finché u(t) < vo, e quando (1) = vg il blocchetto non è più soggetto a forze Dobbiamocalcolare il tempo che impiega il secondo disco a raggiungerela velocità
e si muove di moto uniformesolidale con il nastro. angolare wo: detta w(t) la sua velocità angolare, si ha
b) Si può procederein (almeno) due modi: .
Io0=M M
> w(0)= 0; ,
= .E
1° modo. IÎ Ma
Consideriamo comesistema solo il nastro. Siccomeil nastro scorre con velocità quindi
costanteil lavoro fatto da tuttele forze agenti su di esso deve essere nullo, quindi la
Lmotore = Wmotore * i=I wi.
potenza sviluppata dal motore deve essere uguale e oppostaalla potenza sviluppata
dalla forza di attrito u4mg agente sul nastro: Anche in questo caso {come nella situazione dell’esercizio precedente) solo metà
di detto lavoro va ad incrementare l’energia cinetica del secondo disco: è naturale
Wmotore = HtaMgUo - quindichiedersi se questo nonsia un risultato generale, indipendente dalle modalità
2° modo. (cioè dalle leggi dell’attrito) con cui i due sistemi (primo disco e secondo disco,
Consideriamo come sistema il nastro più il blocchetto. Il lavoro fatto da tutte le oppure nastro trasportatore e blocchetto} vengono portati a muoversi solidalmente.
forze, interne (l'attrito) ed esterne (il motore), deve essere uguale alla variazione Vedremonell’esercizio 19.1 che effettivamente si tratta di un risultato generale.
dell'energia cinetica del blocchetto, sul quale agisce solo la forza di attrito amg
che ha verso opposto a quello della velocità del blocchetto rispetto al nastro e
quindi, per quanto visto sopra, è concorde con &(t); quindi la variazione dell'energia
cinetica del blocchetto è
dEL
= mà -G(t) = Fi #(1) = pamgult).
dt
Occorre ora calcolare la potenza complessiva sviluppata dall’attrito sia sul bloc-
chetto che sul nastro; siccomeil lavoro delle forze interne non dipendedal riferì-
mento,la calcoliamonelriferimento del nastro, nel qualeil blocchetto havelocità
dt) — do:
Ware = —hamg [v(t) — vol = namg(u(t) — vo) (v(6) < vo)
quindi
dE,
Wnotore + Wa= 7° > Wmotore = hamgult) — pamg (v(t) — vo) = pumgvo.
172 173
Leggi di conservazione per i sistemi (Soluzioni)

18. LEGGI DI CONSERVAZIONE PER I SISTEMI pertanto durante Îa salita la velocità angolare non cambia. L'altezza raggiunta è
quindi data da
2
h= 0
18.1 2g
a) L'equazi
ati one del moto per un oggetto
BE di massa m e raggio r che scende rotolando dove v) è la velocità del CMin fondo alla discesa. Questa si ricava dalla conser-
e cardinale,
lungo un piano inclinato può essere determinata sia dalla 2° equazion vazione dell'energia:
sia dalla conserva zione dell'ener gia. Procedi amo în entrambi i modi.
il punto, 16 ti 2_ 2gLsena = Lsena .
Preso come asse dei momentil’asse istantaneo di rotazione {che contiene 3( + mr°)-5 = mgLsena > uf
inclinato) , la 2° equazion e cardinale 2 1+7 1+y
o i punti, di contatto fra l'oggetto ed îl piano
Siccome ciascun oggetto percorre la salita con accelerazione —gsena, il tempo
Sì Scrive

_ n mgr'
2 sena _ gsena impiegato a salire è
G Ne
(S+mr?)o=-mgrsena > ao=-r0= FOT TIS/me?”

nte da m
Siccome, per gli oggetti considerati il rapporto y = IS/mr? è indipende
e da r, non è necessario conoscere le masse ed i raggi.
e siccome per scendere impiegano la stesso tempo #2, il tempo impiegato in totale
—wr), l'energia
Preso l’asse r lungo il piano inclinato, verso il basso (quindi èg = dai diversi oggetti per arrivare in fondo al pianoliscio è
è . 3
1
1=t+22= NILO to
E= 3° +mr°)w® — mgrgsena + Yv
quindi:
dE . LA Lr 2 2
#7 0= (1° + mr?) ww - mgîesena = w(U° + mr) w + mgrsen a) nei casì î) e fi) h= glsena; t=2.86t0;
la
e, scartata la soluzione w = 0 (che corrispondealsistema bloccato), sì ottiene nel caso iti) 1
h= glsena; it=2.83t9;
soluzione precedente, che riscriviamo nella forma
gsena nel caso iv)
. 5
ha 7isena;
7
t= 2.87 to;
ag =
l+7
3 2
Il tempoimpiegato ad arrivare in fondo è nel caso v) h= i seno; #=2.84t0;
2L / 2 O_
1377 (+9) Fra VITI quindi la classifica delle quote raggiunte è la stessa di prima: 15 la sfera, di dischi,
4° il guscio, ultimo l’anello, mentre l'ordine di arrivo è l'inverso.
Quindi: e) Non raggiungono il punto di partenza: infatti quando iniziano a salire la velo-
1 cità angolare è ancora quella che avevanoalla fine della discesa del piano scabro,
neicasi î) e ii) (dischi): 135 > ti= Nere
mala velocità del centro di massa è ora opposta, quindi gli oggetti salgono con
g=zl > {= VI to; strisciamento e si ha dissipazione di energia.
nel caso iii) (anello):
2 7 18.2
.
(palla): 135 > t=457 to;
- nel caso iv) a) Sia ma la massa di ciascuna ruota. Preso l’asse r lungoil piano inclinato, verso il
2 5 basso
.
(guscio): 133 > t= 3 to.
nel caso v) 1
E=4. 3 (1° + mr?) w? + (M — 4m)v? — Mgrsena.
Siccome 7/5<3/2<5/3<2, 1*lasfera, 2°i dischi, 4° il guscio, ultimo l'anello. Siccome v= = —wr si ha
piano e
b) Ciascun oggetto sul piano liscio è soggetto solo alla reazione normale del 1 1
di massa, € E=4-3f°u+ 3Mv° — Mgrsena.
alla forza di gravità: sono forze a momento nullo rispetto al centro

174 175
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Leggi di conservazione per i sistemi (Soluzioni)

b) Eguagliata a zero la derivata di E rispetto al tempo (ta = —wr) e scartata la Oppure, peril teorema delle forze vive (p.es. F' non è costante)
soluzione banalesi ottiene dE:
gsena = Ft
AI° + Mr?w4+ Mgrsena=0 > a=—rW= dt
1+ 4/°/Mr?
da cui si riottiene l'equazione precedente.
L’accelerazione è quindi quella di un oggetto di “massa efficace” Mer = M+
c) Siano F,1, Fya le forze di attrito statico che la strada esercita sulle ruote {> 0
4I5/r?, ma peso Mg, che scivola lungo il piano inclinato. se concordi con l’asse x). Scriviamo la 2° equazione cardinale per una ruota,
prendendo come asse per i momentil’asse della ruota (oppuresi potrebbeutilizzare
18.3
la 1° equazione cardinale):
a) Supponiamo F concorde conl’asse 2, diretto verso destra. Chiamiamo “carrello”
il sistema escluse le ruote. Siano wi, ws le velocità angolari delle due ruote, Fx, Fx Bor=Pany omni > Fiac li up
le (componenti x delle) forze cheil carrello esercita sulle due ruote tramite i loro O “OO MIIRR+ Eh
assi. Scriviamo la 2° equazione cardinale per ciascuna ruota, prendendo come asse e analogamente
dei momentila retta di contatto con la strada (asse istantaneo di rotazione): IS/r3
F,,=- Bir p
{tri + mari); = <firi “O MIRr+Bhî
{IS + mor3) ws = — Fara
18.4
e la 12 equazione cardinale per il carrello, sul quale agiscono le forze esterne a) Il sistema nonè isolato: su di esso il binario esercita forze di attrito statico inco-
F,+F Fa: gnite, per cui non si può garantire a priori che abbiano risultante nullo; quindi,
(M-m- mi) = FF in generale, la componente di @ parallela al binario non si conserva. Se però i
due carrelli fossero identici (v. domanda o) » per ragioni di simmetria si potrebbe
Dalle prime due, tenendo presente che —w1r1 e —w272 SONO uguali alla velocità dei affermare a priori che le reazioni del binario su un carrello sono uguali e opposte a
rispettivi assi, e quindi alla velocità £ del carrello, si ha quelle sull'altro: nella risposta alla domanda c) dimostreremo esplicitamente che
If +mari. in questo caso la componente di @ parallela al binario è una costante del moto.
Fs + = (mm +) — Fa = — (ma + 5£/r3) è
mi Frendiamo l’asse 7 parellelo al binario. Sul primocarrello il secondo esercita la

E
e sostituite nella terza: forza F = —k(z1 — 22) €, viceversa,il secondo carrello è soggetto - da parte del
primo- alla forza —k(rs — x1) quindi, per quanto visto nell'esercizio 3,
(M+1If/n2+I2/r)èa=F > &= F -
M + IG/r2 +I8/r2 {Miei =-k(x1- 22) Mie = M; + 2/8 /rî
L'accelerazione è quindi quella di un oggetto in moto traslatorio con una “massa Moeg î2= —k(£0 - 21) Moea = Ma + 255 /rî
efficace” Mg = M + If/rî +I6/r3. che sono identiche alle equazioni per un sistema isolato di due particelle di masse
b L'eriergia (cinetica) del sistema è Mies, Mag. Quindi (sommando le due equazioni) si conserva la “quantità di
=

moto efficace”
1 1 i,
E;= gli + gliat Me E è .
Qî° = Mit + Man È2
A questo punto si può procedere in due modi: se la forza esterna F è costante, il e l'equazione per il moto relativo r = 1 r2 è
suo potenziale è U(x} = — Fr, quindi l’energia totale è Met Mag
per î = —ka, Her = EI
1 1,,. ° °° Mie + Mae
E= sIP ut + 3If + ME? — Pr
ed il periodo è dato da
ed essendo dE/dt = 0 si ottiene (tenuto conto che £ = —wri = —wyT2)
Het.
T=2r
IF IS. = o
s(35+
2 3E+M3-F) =0
fi c) Se i due carrelli sono identici (Mx = M2 = M, If=IF=I r\=r2=r), dalla
da cui, scartata la soluzione é = 0), si ottiene per È l'espressione già trovata. conservazione di Q* si ha

176 177
L.E.Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Leggi di conservazioneperi sistemi (Soluzioni)

(AM +2I/r°)(Z1+&2)=0 > i+#2=0 Scriviamo il momento angolarerispetto all’asse per (2 ortogonale al piano x, y (asse
z). Siccome £ è un punto dell'asse istantaneo di rotazione (e quindi come punto
quindi il moto del centro di massa è uniforme; in questo caso Qa è una costante appartenente al corpo rigido ha velocità nulla), Lo può essere scritto in termini
del moto. del momento di inerzia, che è la sommadi quello dell’anello e di quello m(QP)?
18.5 della massa m: posto d(8) = OP, d°(0) = 2R°(1- cos@) si ha
a) Si può ottenere l'equazione del moto dalla conservazione dell’energia: La = 1° = (2MR? + md?(9)) è = 2(M + m(1- cosé))R°6.
1 1 . n Calcoliamoil termine (Un A da:
E= 31° + ghe I= mt, wr => gni =-kx

(Porigine dell'asse x è stata presa nella posizione dell’estremo libero della molla a (nn 0) = 02 QQ = 020,
riposo} quindi dato che va è parallela all'asse 2. Si ha vg = vo = - Rò (si noti che vg è la
velocità con cui si sposta il polo, e nonla velocità del punto del corpo rigido, che
3
T= 27 2. è nulla); la quantità di moto totale dei sistema d è la somma della quantità di
moto dell’anello, che ha solo la componente orizzontale, e della quantità di moto
b) Sia F, la forza diattrito (statico) agente sulla ruota. Dalla 1° equazione cardinale mp della massa m, quindi Q, = mai = mRésen@. Quindi
e la conoscenzadi $:
2 1 (Un AG): = 02 Q, = —mR?6? sent.
mi=-ka+F, > Fa = ke gkre= ghe
Essendo Mf = —mgRsenl,finalmente possiamoscrivere l'equazione del moto,
Susmg tenendo presente che siccome il momento d’inerzia rispetto a A non è costante
|F.l<gmg = dels k L= d(I8)/dt # 160:
c) Preso l’asse 2 lungoil piano inclinato e diretto versoil basso con l’origine a distanza
2(M + m(1 — cos@))R°6 + 2mR°6? sen@ = —mgRsen0 + mR?È° sen @
lo dall’estremofisso, ora l'energia è
3 e semplificando
E= gr? + pha? — mgesena => gm =—kr + mgsena.
2(M +m(1- cos 8)) RÒ + mRÉé? sen? = —mgsen9.
La posizione di equilibrio è ») Perrisolvereil problema con la conservazionedell'energia basta scrivere l’energia
mgsena potenziale, che è data semplicemente da U = —mgR così, e l’energia cinetica che,
=
k essendo vp = d(#)?, è data da
quindi l'ampiezza delle oscillazioni è Ar=T edil periodo è lo stesso di prima.
Lage
E, = 3! la, = È
04 go pz {ZA + 2m(1 — cos@))é?.
;2
d) La 1° equazionecardinale è
mi =-kr+mgsena+ A; Il resto del procedimento è standard (d£/dt = 0), e non c’è dubbio che questo
secondo metodo è più semplice del primo,che per contro è più istruttivo.
e siccome nella posizione di equilibrio #= 0 e 47 = mgsena, > R=0.
18.7
18.6
a) Si conservanol'energia totale del sistema £ e la componenteorizzontale Q, della
a) Prendiamol’asse x lungola retta del moto,e l’asse y ver-
quantità di moto totale. Non si conserva la componente verticale della quantità
ticale. Scegliamo come polo il punto 9 di contatto fra
di moto in quanto le forze esterne (gravità e reazione del piano) sono verticali e
Fanello e il piano orizzontale: rispetto ad esso è nullo il
D h, non è possibile garantire a priori che abbiano risultante nullo: in effetti, dato che
momento delle reazioni del piano sull’anello. Esso tuttavia
Ù il pendolo oscilla — e quindi il centro di massa del sistemasi sposta in verticale —
è un polo mobilela cui velocità 7în non è parallela a quella
nonsi fanno equilibrio.
del centro di massa, che si trova sulla congiungente CP,
quindi deve essereutilizzata la 2° equazione cardinale nella b) Sia & la velocità (rispetto al piano) del centro di massa dell'asta. Si ha
forma 2E= Mi + mv + IS? — mglcos0, Q.=M£+mv
dove

178 179
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Leggi di conservazione peri sistemi {Soluzioni}

i
pri.
pztim
d a 16° cos" 9 = (3-1 m
d i
alt L39000) , e_dy_ g(così — cos) = gio? _ 1
vÈeni 08= al 1cos0)/2, m 3 4Am+M
cos? 6) 16?

Si ha quindi: ma l'ultimo termine è > 0, quindi


g(cos?— coso) >O > -0<M)<da
2E=(M+m)î? + qm6? + midi così — mgl cos? = —mglcosda
e dalla stessa equazione si vede che é = 0 solo per 8 = +9: è escluso che 0(t)
Q=(M+m)i + giò cos =0. impieghi un tempo infinito per raggiungere i punti di inversione +00, perché in
tal caso questi sarebbero posizioni di equilibrio, ma queste - come si riconosce
c) Dalla conservazione di Qi dall’equazione del moto per @(t) — si hanno solo per # = 0, 9= 7.
1 m Quando 8 = © anche è = 0) (conservazione di Q,) e r = 0, quindi a partire
Isen @ = costante
dagli istanti in cui ? = @, il moto della sbarretta e del vagonesi ripete sempre

quindi quando # passa da 90° a -90°, Ar= La nello stesso modo perché le condizioni iniziali sono sempre le stesse (0 = 8a d=
m4 MU 0; x=0,5=0). °
d) 1° modo (mediante l’uso delle leggi di conservazione). Piccole oscillazioni: l'equazione del moto per l'angolo # viene linearizzata attorno
dalla conserva-
Sostituendo nell'equazione di conservazionedell’energia £ ricavato a@ = 0 ponendo sen? — @, cos? = 1, ed inoltre trascurando anche il termine
zione della quantità di moto,si ottiene: proporzionale a 0° sen@cos@ = 620, in quanto cubico nell’ampiezzadi oscillazione.
lì m Si ottiene:
18° cos? 9 + 16? — gcosì = —gcosta.
Am+M 94 L92g.
Derivando rispetto al tempoe scartata la soluzione CEE
lm m La frequenza (o meglio, la pulsazione) è data da:
iù - 18005" 9 + 3 I? sen@ cos@ + gsen0? = 0.
2m+M m+ M = Mm) 9.
2° modo (nelriferimento del vagone). 4M+m |
Prendendo i momenti rispetto all’asse di sospensione: (3) L'equazione del pendolo fisico è:
log 1
gui gd= —MIZ sen? — mi così
l.
I- =-Smglseng,
1
I°=I°+ml?/4=ml/3 > «=3g/2,
e che coincide conil risultato precedente quando si trascura m rispetto a M.
(il secondo termine a 2° membro è il momento risultante della forza apparente)
ione
sostituendo a # l’espressionechesi ottiene derivando l'equazione di conservaz
della quantità di moto:
1 m m
è 180089 +12m 16? sen0,
2m+M +M
si riottiene l’equazione precedente.
3° modo (nelriferimentoinerziale).
Si prendono i momentirispetto all'asse (mobile) di sospensione:
1. 1a; loli.. )
Lo=Lc+ ami (316 +. c0s0) = pu + am (316 + 50080);

dLo 1 È l
# + amlee sen@ = mig sen
svagendo
(il secondo termine a 1° membro perché l’asse di sospensione è mobile);
i contisi ritrova l’equazione precedente .

e) Dalla conservazione dell'energia e della quantità di moto, per esempio dall’equa-


zione ricavataall’inizio della risposta alla domanda d), si ha

180 181
Forze impulsive e urti (Soluzioni)

19. FORZE IMPULSIVE E URTI L'energia cinetica finale del corpo è


_lape.liea_ 1 1 1 1
E. = go +3! = (Put Aw) = 3PU+ Ro) = gPvo = 5£.

19.1 19.3
la
Nel1° caso, se F(t) è la forza diattrito che il blocchetto esercita sul nastro, a) La velocità del centro di massa è
a vo la
potenza che deve sviluppare il motore per mantenere costante ed uguale
alia potenza della forza F(I): _ mivi + mavg
velocità del nastro è opposta
my +ma
W(o)= Ft) -da e le velocità delle due particelle nel riferimento del centro di massa sono
e il lavoro fatto dal motore è ma m
ta 12 4 u=utv= ——
mi + ma
(vw), ? u=v-
g=ta = mi +my!
1
Ue=—_—(v
1
-
2)
e=f W(1)di= Ga. / Fi) di= —Plty,ta) da , Linate van
L’energia cinetica nel riferimento del centro di massa è
tu uu
1
dove P è l'impulso della forza F.. Peril 3° principio e peril teoremadell'impulso, tm (vi — 02) = gle — va).
-P è la variazione della quantità di moto del blocchetto di massa m, quindi
b) Siccome durante Purto la quantità di moto totale si conserva (le eventuali forze
£= mid = moi esterne non sono impulsive), la velocità del centro di massaè la stessa subito prima
cioè il doppio dell’energia cinetica finale del blocchetto. e subito dopo l'urto, quindi
forze di
Nel 2° caso si ragiona in maniera analoga: se M {t) è il momentodelle i_ = 1 2 i 1
esercita sul disco solidale al motore, si ha E, = alma + ma)ui + (EOS) EI= lm + ma)vi + (EMF
attrito che il disco inizialmente fermo
per la potenza sviluppat a dal motore
ta
Eli= Fi - EI = (ESM) (EOS) < (EN) n
w(t)=-M(tijuo > £=-w M(t)di= —Alt, t2) wo e) Non dipende dal riferimento. Infattil'energia dissipata nell'urto è uguale (a parte
ti il segno) al lavoro delle forze interne, e questo non dipende dal riferimento.
e peril
dove A è l'impulso angolare delle forze di attrito. Per il 3° principio Oppure, sempre peril teorema del Koenig e per l'uguaglianza della velocità del
—A è la variazione del momento angolare del disco centro di massa prima e dopol'urto, in ogni riferimento l’energia dissipata è data
teorema dell'impulso angolare,
inizialmente fermo, quindi dalla variazione dell'energia nel riferimento del centro di massa e quindiè indipen-
dente dal riferimento.
La=Iu.
d) Nel caso di urto completamente anelastico, nel riferimento del centro di massa
19.2 dopo 1 urtò le due particelle sono ferme, quindi nel laboratorio hanno la stessa
forzediattrito fra velocità +”, che è la velocità vu del centro di massa:
a) Siano v e w velocità e velocità angolare finali del corpo. Le
angolare
il nastro ed il corpo cedono a quest’ultimo un impulso Pe un impulso gf= PIV + mava
rispetto all'asse centrale del corpo A = PR. Quindi mi + ma
Mu=P > Ru=l e) Si conserva l'energia e la quantità di moto. Nelriferimento del centro di massa,
I°w=PR a dette u), 14 le velocità delle due masse dopo l’urto si ha
Quando il moto è di puro rotolamento

> =
@
w =
Vo
ta .
{ ge(Ui — un)? = ul, - i)?
1 1
> u=-U1 un2 =2 >
vt+tw R= Vo v 13 2 mul + mowò = 0
b) Il lavoro fatto dal motore, se — Fy(t) è la forza diattrito cheil corpo esercita sul sr
vuo_ (ini — m2)v + 22% mao — mi)v2
Moma mate i uipog= (Eta, +20
nastro (e quindi Fx(t) è la forza cheil nastro esercita sul corpo) è mi +ma mi + ma
ta Nel caso particolare in cui inizialmente ma è ferma siritrova il risultato dell’eser-
£= Falt)vodi=Pvo cizio 17.5.
u

182 183
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1
Forze impulsive e urti (Soluzioni)

19.4 c) Nellimite m/M > 0


a) Durante l'urto l’unica forza impulsiva che agisce sulle due masse attaccate alla pi Lom/M v
ig, »_ _2m/M
molla è quella che la massa urtante esercita sulla massa urtata: la molla (anche io
14 m/M uv 1+m/M°
se non fosse in posizione di riposo) e l'attrito fra la guida e le masse trasmettono
impulso nullo a ciascuna massa. Quindi nell’urto fra m ed m' si conserva la Quindinell’urto elastico frontale di un oggetto contro un oggetto di grande massa
quantità di moto, ma non l'energia perché siccome le due masse restano attaccate (p.es. un muro) quest’ultimo resta fermo, mentre la velocità del corpo urtante si
l’urto è anelastico. Quindi la velocità v della massa M = m + m' subito dopo inverte e la variazione della quantità di moto è la massimapossibile.
l’urto è data da
, d) Mettiamocinelriferimento in cui l’autocarro è (e resta) fermo. La velocitàiniziale
'
mu= Mv > v=T%
m
della massa urtante è
° M°
e la velocità della massa all’altro estremo della molla è nulla. Ure = — vo
Poiché l’urto è istantaneo e le velocità sonofinite, la lunghezza della molla subito Dopol’urto
dopo l’urto è ancora In, quindila forza esercitata dalla molla su ogni massa è nulla;
sulla massa M, in moto,si esercitala forza diattrito Fy = —p4M9g e quindi ha una 4 i ;
Ue = tra = (dv) d'ulivo 0 +20
accelerazione — 49 (diretta in verso opposto alla velocità v), mentrel'accelerazione
dell’altra massa (che ha velocità nulla) è zero. Se l’autocarro si muovecontro la massa m la velocità di quest’ultima aumenta fin
modulo), mentre se l’autocarro si muove nello stesso verso di m la sua velocità
b) La massima compressione é si ha quando le masse hanno velocità relativa nulia, diminuisce: in questo caso, perché l'urto sia possibile occorre che vo <di.
cioè quando è nulla la loro energia cinetica nel riferimento del centro di massa. Si noti che nel limite “M = 00”, l'energia cinetica (della massa urtante) si conserva
L'energia cinetica nel riferimento del centro di massa subito dopo l’urta è solo nel riferimento in cui la massa urtata è ferma.
#
1
OM Li Lg 1 mM ;m'\2 21 gr
— LT mm?
evi=0 > d=20; d=0 € addi
Bo = 340 3) vo 3MM + m)
quindi, siccome dopol’urto l'energia si conserva (ora la guida è liscia) si ha 19.6

346° = ES > s= y3E9. Sia 71 la quantità di motodella particella incidentee siano di» 93 le due quantitàdi
moto dopo l’urto. Prima e dopol’urto, cioè quandole due particelle non sono più
19.5 soggette alla reciproca interazione, l’energia del sistema è solo Venergia cinetica,
a) Nel caso di urto competamente anelastico le due masse, dopo l’urto, viaggiano per cui la conservazione dell’energia (urto elastico) equivale alla conservazione
insieme con velocità dell'energia cinetica; siccome le masse sono uguali e si conserva anche la quantità
m pi
di moto si ha
v=
m+M di=U+%
e nel limite m/M +0, v-—+0. Quindinell’urto anelastico frontale di un oggetto { d=d+ a
contro un oggetto di grande massa (p.es. un muro) la massa urtante si ferma.
Quadrando la 1° e utilizzando la 2° si ottiene
b)} Le velocità delle due masse sì ottengono dal risultato dell'esercizio 3 ponendo
v2 = 0, oppure dall’esercizio 17.5. Detta v° la velocità finale della massa m e v' d-d=0 © gigicosì=0
quella della massa M,
quindi si presentano 3 casi:
Sf m_M.;. = Im di
m+M m+M 0 Î) g3= 0. Di conseguenza gf = gi: non c’è satainterazionefra le due particelle;
Le variazioni delle quantità di moto delle due masse sono opposte: quella della ti) g{ == 0. Di conseguenza gi = gi: il motosi svolge in una direzione e le due
massa My,che inizialmente è ferma, è particelle nell'urto si scambianole velocità;
2mM
= = fi) così = 0: le direzioni di moto delle due particelle dopol’urto sono ortogonali.
AQ= Mv m+ M

184 185
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Forze impulsive e urti (Soluzioni)

19.7 —mrvu, = —mrurzt Tu.


a) Prendiamo gli angoli crescenti in verso antiorario, P e l’asse x orientati verso Queste ultime due equazioni permettono di ricavare sia v;s che we: scartata la
destra. Poiché le forze d'attrito hanno impulso (e impulso angolare) nullo, la soluzione vfz = viz, wr = 0 (che corrisponde all’assenza di attrito, che è ii
quantità di moto della palla dopo l'urto è P. Siccomela stecca urta la palla in caso trattato nell’esercizio 7: le equazioni di conservazione sono le stesse) e posto
un punto, l'impulso angolare rispetto al centro della palla ceduto dalla stecca è a =IS/mr? (a = 2/5 per una sfera omogeneapiena), si ottiene
A=P(r — h), quindi 1-0 2 Vis
P (r-h) _5P(r-h) e_ 23 ve pae Ta
VS iTTT a Pg) e se poniamo a = 2/5
b) Il moto è di puro rotolamento se wy = —vp/r, cioè se è nulla la velocità del punto 3 10 via
P delia palla a contatto con il tavolo: Via = quo wr "Tr.

b) Detto $ l'angolo di incidenza e #' quello di riflessione si ha (ora a = 2)


Up = Un + wr = — (77-5ha)=0 & h= tr.
2mr
19.8
tangi= Ma = 1Que lea tang= È > $=232°.
VUy l+tavy lta
a) Prendiamo l’asse y ortogonale parete e & = (%2, viy, 0). Se fra la palla e la c) Detta #P la velocità del punto della palla a contatto con la parete, si ha
parete l’attrito è completamente assente, la parete non può esercitare sulla palla =; v,= 8, v=retu,=-u, > dî= di
forze parallele alla parete, quindi la componente x della quantità di moto mè non
Quindi la velocità del punto a contatto si inverte completamente.
cambia: va = vix- L'unica forza che agisce sulla palla durante l’urto è la reazione
ortogonale alia parete, che è a momento nullo rispetto al centro di massa, quindi d) P_=
% murs fe — 2)
Via = Famosi
2a MUi x; P,=2mv
yy ig
non cambia il momento angolare delia palla rispetto al suo centro di massa ed il
moto rimane traslatorio. Per la conservazione dell’energia cinetica la componente Possiamo ricavare un limite inferiore peril coefficiente di attrito statico 4, perché
y della velocità si inverte, quindi non si verifichi strisciamento: se An(t) e R(t) sono le componenti normale e
parallela della reazione che la parete esercita sulla palla, si ha
Ue= (via, —Viya 0), w=0
La palla rimbalza rimanendo nel piano x,y e l’angolo di riflessione è uguale all’an- IR) > | {Ra < f Rd [And
golo di incidenza.
b) Nel riferimento dell’autocarro (in moto in direzionedell'asse y) Pal < Py
quindi
Via > Via Via 3 Uizi ® Valico A Vr a 2 2
diy = Viy — Vo; Uiy = —Uy > Ugg Uiy + va = —Viy +20 Pe? Ta ny 4ai a=7 ® 42 7tang.

tango Vi tin senò 19.10


Viy 2u0-viy cos@+2vo/v;
a) Peril sistema costituito dalle due palle nell’urto si conservanola quantità di moto,
19.9 l'energia cinetica (totale) ed il momento angolare p.es. rispetto al centro di una
a) Per ipotesi (assenzadi strisciamento e urto elastico) nell’urto (cioè tra subito prima delle due palle (siccome le forze esterne — gravità e reazioni — non sono forze
e subito dopo), si conserva l’energia cinetica: impulsive, il sistema durante l’urto è equivalente ad un sistemaisolato, quindi sì
1 1 1 conserva il momento angolare rispetto a qualsiasi polo).
ml. +0È,) = arl. +0î,) + gl'oî Dette v1, 02, Wi, wz le velocità e le velocità angolari delle due palle subito dopo
l’urto, si ha:
.e siccome vÈ, = vf,,
v=v+va
mul, = moi +1°w?
1
31° OY
(2) + ra renza eva
=3! (wi +8)+ alata
mo + 62)
La parete esercita sulla palla, nel punto di contatto, sia reazione normale che
reazione tangenziale, entrambe a momento nullo rispetto a detto punto di contatto,
rispetto al quale quindi si conserva il momento angolare; preso l’asse £ verso destra Pl = 111402) > ami

186 187
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

inoltre, poiché l'urto è centrale e fra le due palle non ci sono attriti, la seconda. PROBLEMI DI MECCANICA - SOLUZIONI
al centro
palla riceve dalla prima un impulso orizzontale di momento nullorispetto
di massa, per cui ws = 0. Quindi subito dopo l'urto
v 1.
v=0,v=v == 0.
r
la 2° parte a) Prendiamo l'asse = verso l’alto, con l’origine a distanza lo dal suolo. Le equazioni
Quindi la 1° palla si ferma ma conserva il suo motodirotazione, mentre
del moto per la massa m e per M +m sono (primadel distacco)
senza ruotare con la velocità della 1°.
b) Successi vamente — terminate le fasi di strisciamento — per la conservazione
momento angolare per ciascuna palla {rispetto ad un punto del tavolo sulla
del
retta
mi=R- mg;
m
(M+m)î=-k:-{(M+m)g >

ka
del moto) si ha M+
v v1 2 2 - che sì annulla (c cambia segno) per 2 = 0.
—19-= IS - mujr v=7v
=?
Tr n% ! Patmi 2 > ao
|
5 7 7 La massa m è a contatto con Mfinché R > 0 (vincolo unilatero), cioè per z < 0;
t
UU — muy
-—mor = —-I°-£
7 quindiil distacco si ha per 2 = 0.
è
e) Quando il moto di una palla è di puro rotolamento la sua energia cinetica b) Calcoliamola velocità î) nel punto del distacco (2 = 0) mediante la conservazione
1 1 Vy2 T dell’energia per (M + m):
E.= gra? + PO) = Tm
1 1 si
quindi, siccomel'energia viene dissipata solo nella fase di strisciamento
dopo l’urto, 3R5° — (M + m)gd= (MM
2
+) > n= =
29
—-
29(M+m)
p_i
i_T 7 729 diss 2
Ei= Fam; E = 1° 0° + 02°) = D Fm > EÙS= gra. c) 1° modo.
La posizione di equilibrio per le due masse sulla molla è 7 = —(M + m)g/k e
19.11 siccome il distacco avviene per 2 = 0, non si ha distacco finché le oscillazioni

a) Durante l'urto sì conserva il momento angolare rispetto all’asse di sospensio


in assenza di forze esterne impulsive, si conserva anche la componente
ne €,
orizzontale
hanno ampiezza minoredi |z|, perciò l’oscillatore deve partire da 2 < 27, quindi
du 2g9(M + m)
l’urto, roi = TT
della quantità di moto; se wo è la velocità angolare del sistema subito dopo
si ha
I_IR_1 2°. modo.
mugl = (T+ mi?) wo; vo = (ME + ml) uo (= I°+M7 = 3 M1°) La condizione peril distacco è 23 > 0, cioè
2_ 29(M + m)
da cui Mini 295 >0 > >
1 Mer? + mi = IMLI+ me? > 1=?z
3 2 380 d) Si ha
m
Dalla conservazione del momento assiale e l = aL R=- MY 5 3
kz+az°)
muol _ 3mvo . percui il punto di distacco è ancora z= 0. L’energia potenziale della molla è
I+mP (3M+4m)L
1
U(z) = ghe + 3024)

da cui

h= —T"—- U(6)
g9(M + ma)

188 189
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica (Soluzioni)

2. 1 A
mld -mwl(R-1)cos? = E
a) La forza di Coriolis è ortogonale alla traiettoria, quindi non assedelcilindro
influisce sul moto. La distanza della massa m dall’asse è G derivando rispetto al tempo
d=f-1+1così e l'equazione del moto è O(mi?d + mi(R- 1)wisen0) =0
mid=-muwidsen9 > é&=-w$(R/I-1+cos0)senf. scartata la soluzione è = 0 si ha
Le posizioni di equilibrio si hanno per sen? =_0, cioè per (R — DEA s en 0.
@=0, 8=%n,eper R/l-1+cos@=0, cioè cost = 1-R/I. = -
Le prime due sono di equilibrio stabile:
d) Poiché R I, l’unica posizione di equilibrio stabile è @ = 0 e il periodo delle
FP'(0)=-mwèR<0; F'(m=mwi(R-2)<0 (R<2) piccole oscillazioni è

e i periodidelle piccole oscillazioni sono


Tir = 2 /L° Ti_. = 2x I
03 VR n= VaR
3.
L’ultima (d = 0) è di equilibrio instabile: si verifica facilmente che £'(9) > 0, del
resto fra due minimi (isolati) del potenziale deve esserci un massimo. a} Le velocità angolari dei due oggetti sono date da

b) Non basta che possa arrivare nel punto 9 = x conservando l'energia: bisogna
muwî(R Fr)=
assicurarsi che possa raggiungere (con v > 0) la posizione di equilibrio instabile fe = 7a
RES== (E (1
(1252):
(d = 0, cioè @ = 9), dove îl potenziale ha un massimo. Infatti, detta U(0)
l'energia potenziale, si ha: A
Bro(t) = (1 — wa)t = 3wogti wi = DA
U(0)= -jmubd(0): {wo è la velocità angolare sull’orbita di raggio R).
UO) = mat, U@ =0, U(r) = -jmuf(21- R)° > U@) <U0). b) Affinché i due oggetti abbiano entrambivelocità angolare wg occorre che

Quindi mw(R+r)= TI +F F= Cna r)- es


1 1
3) - gmwE
2 >U(@)=0 > w>wE
mwi(R-r)= oi + ” n, - Sn r)- Ts °
e arriva nel punto 9 = 7 con velocità v; data da

gmot
1
— pub- RP = gra —muBR?>0
1
> v>wld-R).
La forza di Coriolis è diretta comeia sbarretta, verso il punto
e

asse del gilindro


o

di sospensione o nel verso opposto a seconda del verso della


velocità, quindi modifica solo la tensione della sbarretta. c) Le forze esterne sonoquelle cheil pianeta esercita sulle due masse quindi, siccome
Se.d(0) è la distanza della massa m dall’asse delcilindro si ha queste sono allineate con il pianeta,il risultante è diretto verso il centro del pianeta
(teorema di Pitagora) ed il suo modulo vale
GMm GMm GM
d°(8) = 1? sen? 0+(R-1+1cos0) =+(R — I° + 25(R — 1) così
int
Fa

quindi fig. 2b
1
quindiil centro di massa ha velocità angolare w = /GM/R3.
U(0) = grid= -muwil(R-1)cos9 + costanti.
d) L'attrazione gravitazionale fra le due masse deve essere almeno uguale alla forza
L'equazione di conservazione dell'energia è È, = -F calcolata in b) (se è maggiore, la reazione dovuta al contatto fra le due

190 191
de R-l+L00
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica (Soluzioni)

sfere fa sì cheil risultante della reazione e dell'attrazione gravitazionale sulle due 5.


sfere sia rispettivamente Fi e — Fi):
a) Nelriferimento del disco (oppure nelriferimento del laboratorio, ricordando che
Gm? > Imuîr > m>n(k). la componente radiale dell'accelerazione è a, = # — wir),
4r? MO R
mi = -(k- mwd)r
e) Se le densità del pianeta e delle masse orbitanti attorno ad esso sono uguali,
quindi il motoè osciliatorio se wo < y/k/m {in tal caso nel riferimento del disco
m/M = (r/Ro)}, quindi
il moto è armonico).
D>12
MEC\R
(E) ® (£)
Ro}
>12
©“
b) Nelriferimento del motore (cioè del laboratorio) l’energia totale della massa m è
1 1 11. la
quindi se R > Y12.R, = 2.3 Ro (limite di Roche), le particelle orbitanti possono Et) = gna? + 3 hr? = gna? + miu + hr
unirsi e formaresatelliti.
dove, essendo

r(t)=acoswti, w=
Le uniche forze che fanno lavoro sono Fi, e le forze interne, e complessivamente
2

fanno lavoro nullo perché l’energia cinetica resta costante. Quindi


E(t) = 1 mo? (È - #8) sen? wt + Lno?ut 008° wt + to? 208° wt
2 m 2 2
100
W.cleliata +É,:î=0 > Wanna 7 > yY= 1%}: =3.24kg/s. = gha mata
La +gma w$(cos' wt — sen 2 wt).
(20/3.6)?
Peril teoremadell'energia totale {o delle forze vive generalizzato) applicato al
b) Il risultante delle forze esterne è nullo, quindi
Sistema disco + massa, siccomeil lavoro totale fatto dalle forze interne (la reazione
Witt della scanalatura sulla massa e viceversa) in assenzadiattrito è nullo, la potenza
Foe = QU = CRE = 18N
sviluppata dal motore è uguale alla variazione dell'energia totale della sola massa
L’unica forza chefa lavoro è F., per cui dal teoremadelle forze vive m (l’energia cinetica del disco è costante):
dEe __ d W(t)= de = -—malwiw sen Wwt.
> Mvò=-pt > Ma=-%v
da di
e quindi nonci sonoaltre forze esterne oltre a quella viscosa: la strada non esercita Il lavoro fatto dal motore in un periodo è nullo perché è nullo l'integrale di sen 2w
forze (parallele alla strada) sulle ruote. su un periodo T = 2r/w.
c) Il momentoassiale (rispetto all’asse di rotazione) della massa m è (quello del disco
d) Si può procedere in due modi.
È costante)
1° modo: riscriviamo l'equazione Ma = —yv come
It) = mwer? = mwoa? 2 così wt
x (Mv+7z)=0
L
M(i)= È = -malwnw sen Wwt
quindi Mv+yr è una costante del moto, cheall’inizio (£ = 0) vale Muy, alla
fine vale ‘ys, dove s è la strada percorsa. Quindi {sì noti che W(t) = M(t)wo).
= MU inim d) Peril sistemacostituitodal disco (libero di ruotare) e dalla massa m si conservano
r l’energia E e il momento assiale L:
2° modo: 1 1
E= glos(1) + 3mé%(1) + am(ut (0) + 3hr2(4):;
vo Mu
dolo > ult)=uweMM + s= fa
L=(1+mr%(t)) volt)
da cui

192 193
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica (Soluzioni)
1 1 1 1._, 1
gii + grroi + ER = 3Ivi + gra? e) Siccome il moto del centro di massa è orizzontale

i
(1+mR?)wa=IWq Ni + Na = Mg
dove v è la velocità della massa m quando passa per il centro del disco {se lo Per calcolare p.es. Ni scriviamo la 2° equazione cardinale,riferita al punto P di
raggiunge). Quindi contatto della ruota posteriore con il suolo:
dLp _d
2%UN, i —- Mgl=
gi —
È = —(-M
4 Mdvs) =- Mdags= = Fd =>
Wo = (1+ mi oo; vi = (È _ w8)R _ mig
1 d 1 d
ed essendo [= IMR? Ni = 5(Mo+F3), No = 3(M9-F7).

k m dì La ruota posteriore è a contatto conil terreno finché N2 > 0, quindì


Wo = {i +275)00, v= E - (1 +27) Pat Mig . F, l
Fux = = =5145N; 06= sera =9=-7.35 m/s.
Siccome mentre la massa m si avvicina al centro la velocità angolare del disco
aumenta, la massa potrebbe nou raggiungere maiil centro del disco. La condizione Siccome il momento di inerzia delle ruote è trascurabile, come sopra si conclude
su È perché il centro venga raggiunto è che la strada non esercita nessuna forza orizzontale sulla ruota anteriore. Allora
k m
la 1° e la 2° equazione cardinale, quest’ultima riferita al punto di contatto della
d>0 > 720 +27. muota anteriore con il suolo, sono
Mag = —ttgNa M
—ha la.
{ -21N, + Mgl = -Mdag > Ns 2+ pado
d/l 24 uad/l
Siccome Ns > 0, la ruota posteriore in questo caso non perde mai il contatto con
Prendiamo l’asse 7 concorde con o, p.es. verso destra, e gli angoli crescenti in
il terreno (e nemmenoquella anteriore: N = Mg — N> > N). Inoltre, dato che
verso antiorario. Il lavoro è fatto solo dalle forze interne di attrito fra la ruota ed il
freno, e non dipende dal riferimento. Nel riferimentodel ciclista la velocità rispetto È 1 < i
lacl =
al freno dei punti della ruota a contatto con il freno coincide con la velocità del Id 1+%/pgd Sd
ciclista rispetto al suolo, quindi il modulo dell’accelerazione con la ruota posteriore bloccata è sempre minore (per
1 Muy Mu qualsiasi valore di 44) di quella massima ottenibile frenando conil freno anteriore
—F.s=-3Mv > s= 3F Fa a = 140N. (F = Fmex) senza far perdereil contatto con il terreno alla ruota posteriore.
Se ua = 1.5, ag =-3.68m/s2.
Sempre dal teoremadelle forze vive

ue —v)=-F-r
e derivando rispetto al tempo Le forze esterne agenti sul sistema sono le due forze elastiche
F vu ela gravità. Risultante e momentorisultante (rispetto ad un
= ELIM. polo arbitrario) devono essere nulli: il momento risultante è
sega 2/6 nullo solo se i) le due forze elastiche sono uguali (sbarretta
b) La forza diattrito F, è l’unica forza esterna orizzontale, quindi dalla 1* equazione orizzontale), oppure ii) le due forze elastiche hanno braccio
cardinale nullo rispetto al centro di massa (sbarretta verticale). In
Mac=F, > F,=-F entrambii casi il centro della sbarretta si trova spostato in basso di Az = mg/k.

cheagisce solo sulla ruota anteriore (quella frenata): infatti, essendo trascurabile la La forza agente su ogni massa, forza elastica + gravità, è —kz, dove l'origine
massa delle ruote, e quindi il loro momentodi inerzia, dalla 2* equazione cardinale dell’asse verticale z è presa alla quota delle posizioni di riposo delle due masse.
per la sola ruota posteriore, prendendo come asse per i momenti l’asse della ruota Affinché la forza totale agente sul sistema sia nulla, Fo = k(a + b), diretta verso
il basso. H punto d’applicazione si determina imponendo che il momento totale
0=/°0= For =>Fg=0. delle tre forze rispetto ad un polo arbitrario (perchéil risultante è zero) sia nullo:

194 195
nn
SE

L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica (Soluzioni)

prendiamo come polo la posizione delia massa distante a dalla posizione di equili- i
E=U(0) = Mgd(1— cos?o) = 3Mgd9f = 54x107?J.
brio {massa 1). Se s è l’ascissa lungo la sbarretta a partire dalla massa 1 del punto (%) gd(1 costa) 2°9 x
di applicazione di Fo, si ha c) Per il pendolo (poco) smerzato l'ampiezza di oscillazione decresce esponenzial-
KbL b mente; posto r=/I/u
, siha ;
kbLcos8 — Fyscos9=0 > ss gslo
0 at Bolt) = Boexp{-—) > 27=36x107s > p=—2=56x1074kg-m?/s.
c) Il lavoro è parialla differenza di energia potenziale fra la posizione finale e quella 27 T
iniziale: siccome della forza di gravità abbiamo già tenuto conto calcolando le d) La pulsazione dei pendolo smorzato è
forze elastiche a partire dalle posizioni di riposo delle due masse in presenza della î 1 ATO Aw 1
‘avità ( {v. esercizio
gravità cizio 8.8),
8.8) si ha = l--}=® (1-3) > a La —_=39x 107.
© “4 Artwiî wo 8r%wd Do uo Brîwf
1
L= 3H(a° +5?) e) La correzione all’isocronismo del pendolo è
d) Preso l’asse : verticale versol'alto e l’asse orizzontale, se rc, 2c sono le coordinate AT dì
del centro di massa, l’equazione di moto per quest’ultimo è T 16 = 6.8 x 1074
2mig = —k(z1 +22) = -2kze; 2mîg=0, molto più importante della precedente.
da cui si ricava (inizialmenteil centro di massa è fermo) 2g = costante, e f) L’energia dissipata in un periodo è

x) =a+
3 ) cos(v/m 6); #=5T mjk. 5E= Ta
DE
L’equazione del moto ‘per l’angolo # si ricava dalla 2° equazione cardinale, p.es. dove E è l'energia media (in un periodo) del pendolo. Siccome l’energia viene
riferita al centro di massa: se z1 e 22 sono le coordinate dei due punti materiali fornita al pendolo ad ogni periodo, la sua energia media è sempre quella iniziale,
si ha (siccome @ cresce in verso antiorario, i momenti sono presi rispetto all'asse quindi
uscente dal foglio): 5.4 107° .2
_ L I I SE = Eno = 6x 10").
2m(L/2)°8 = —(-kz,)7 cos? + (-kz2)7 così = k=(z; — 22) così Sx
2 2 2 In um giorno:
r? sené così = —k(L/2) 2 sen20
= —k- > p-_È
8= 37, sen 20. AE = dE- 86400
7 =2.6I; mgh = AE > h=0.26m.
0
f) Sea-b< Lg,si ha? < 1, cioè l’angolo 9 parte vicino alla posizione # = 0, che
è di equilibrio stabile (per @), e siccome sen 20 = 20, le piccole oscillazioni hanno 9.
Vv 1: illazioni iche del centro di .
FeglenraSerPao,demoiafisc.peri Laveno24=0ed oa a) Siccomel'energia cinetica resta costante,il lavoro totale delle forze interne (i mu-
la sbarretta è orizzontale ” ? scoli del ciclista) ed esterne (la gravità: l’attrito è statico e non fa lavoro) è nullo.
o Quindi
8 Weia = Mgugsena = 286W (senaraz0.i).
a) Riferiti i momentiall’asse di sospensione, si ha: b) Peril teorema delle forze vive il lavoro fatto dal ciclista più quello (-Mgl sen a)
a 2 ” 2 fatto dalla gravità uguaglia l’energia cinetica finale:
19=-Mgdsen9, I=I°+Md=1kg-m; fa atei 0 to + Mal Ly? 2 Mal noti
To = 2rV/I/Mgd=25 cid = 5 vo + ‘gr wWt gisena = 5 vg + mug + Mglsena = 2x .

e dal confronto con l'equazione per il pendolo semplicesi ha: - c) La velocità delciclista è costante, quindi (1° equazione cardinale)
l IS+ Md? 1 o F,= Mgsena (verso l'alto).
So Ma Detta forza si esercita solo sulla ruota posteriore: infatti la velocità angolare della
b) Perlepiccole oscillazioni (89 < 0.1rad): ruota anteriore è costante, quindi il momento rispetto all’asse della ruota delle

196 197
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica {Soluzioni}

forze esterne alla ruota (gravità, forza esercitata dal telaio, attrito statico) deve
Ayga= VATI - vi = /Ga(f1+ 8-1) if de
essere nullo: la forza di gravità ha momento nullo, e così pure quella esercitata dal
telaio (assenzadiattriti), quindi è nulla la forza di attrito statico.
Sulla ruota posteriore le forze che hanno momento non nullorispetto all’asse della
+ Aa=-2°R./E A0,:
fim 93
ruota sono l'attrito statico F, e la tensione 7 della catena, quindi (la velocità
64 108 ,
angolare è costante) Ba = È: 80-64x 107. f RENO ‘17x 10712 & 4m
rr= FR, r=(MRg/r})sena = 617N.
(la distanza Terra-Luna aumenta).
e) Raggiunta la velocità limite la velocità angolare delle ruote resta costante, quindi e L'energia (cinetica + potenziale) del sistema Terra-Luna è
la strada esercita su di esse solo reazioni normali. Poiché l'accelerazione del centro
di massa è nulla, 12Mp4
Bel. 1.9-
Imi GMm = Li
12 Mr IimR?8.
1,09
> = Mgsena/y.
a ipliRert mito a Ta Mer gmAh
Mgsena — qu? =0 La variazione di energia in un secolo è
Se vr = 60km/h > y=0.25kg/m.
AE= IMRE Au + LR 2
gmR gdo = ?MR?
gME (ur En [a1) Awr
10. 2
= FME n -w)Awr
Poichéil sistema Terra-Luna è un sistema isolato di duecorpi, la velocità angolare
w del moto relativo, cioè della Luna attorno alla Terra, detta 4 la massa ridotta Intanto si vede che, siccome wr = 27.3w, la variazione di energia proviene per
del sistema, è data da circa il 104% dal rallentamento del moto di rotazione della Terra, contrastata per
solo il 4% dall'aumento della distanza Terra-Luna. Quindisi ha
2. GMm _ [GMtm)_ [GM _ [GM R°_R [9
CVaTVR a aVa
2 2r
poaT Tg > 7 a AP=7-6x 1024 . (6.4 x 105)? . (- 17x 10712) © -1.2x 1022J
86400
Truro = 7 = 27.3 giorni. e siccomein un secolo ci sono (circa) 3.15 x 10° secondi, la potenza dissipata a
causa delle maree è W = 4 x 10! W.
b) La direzione del momento angolare totale Lc, con le schematizzazioni proposte, è
ortogonale al piano dell’orbita lunare e vale 11.
2 2 2
Le = Pare, + gMP%or + palw= gran, + gMRur +uRyga.
5
a) Se il moto è di puro rotolamento sì ha (i momenti sono presi rispetto al punto di
contatto della palla con il trampolino e /° = 3Mr?)
Poiché w, = w,
5 5
2 (I° + Mr?)0=-Mgrsena > v=-il sena; a° = agsena
(Enron) / (fargton) mo 1.1.1 2 3x 1075
e prendendo i momentirispetto al centro della palla (0 dalla 1° equazione cardinale)
27 1 1 27
= 2|= — -2|R-— AT
Ar 4(7) (7727 7) T°
c

Ri=- img sena.


o

2x 1073
272 17 x 10080.
121 Perché il moto di puro rotolamento sia possibile occorre che
17 (86100)?
IR. <usRn > #,=0.53> Ziano n 0.49
Siccomeil sistema è isolato, Ls si conserva. Poiché m « M, game trascurando
il momento angolare intrinseco della Luna quindi il moto è possibile. Nel tratto orizzontale velocità e velocità angolare sono
aESERERNEAITA

quelle raggiunte alla fine della discesa e siccome v5 = —wr il moto continua a
Le = MR +mRy/ga. essere rotatorio senza strisciamento.

ALg=0 => EMP? Aun + mR A(y3a) =0


b) Dalla conservazione dell'energia (per esempio), si ha che al momento del distacco
dal trampolino (asse 2 orizzontale)

198 199
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica {Soluzioni}

/10 13.
3: gMrlu= Mglsena > 10=-ur= Fgrsna
a) Si conserva il momento angolare rispetto all’asse di rotazione:
e siccome tocca terra dopo un tempo Î = /24/9, copre in orizzontale la distanza 1 1 Imu
mul = (1°+ml?)w, I5=-M(2)} =2M? > = ML
d=( Je Me'=3 7 Mami
vt= 4 È Lhsena = 38.5 m. quindi dopo Purtoil sistema ruota con velocità angolare costante w.
che
€) Siccomeil moto della palla è un motopiano, l’asse istantaneo di rotazione, b) L’impulso ceduto è uguale alla variazione della quantità di moto del sistema che
è orizzontale (@ non cambia durante la caduta libera), passa per l'intersezione coincide, sia prima che dopo, con la quantità di moto della sola massa m, dato che
di due rette perpendicolari alle velocità di due punti, passanti per i punti stessi. il centro di massa della sbarretta sta sull’asse, e quindi è fermo:
N punto P più basso della palla ha solo velocità verticale (siccome neppure uf 4 2 mM
cambia durante la caduta, v? = vî + wr = 0), quindil’asse cercato sta sul piano P=A4Q0= d- mu) = --g°d.
Q= (me } M+3m
del terreno e, se vE,0° (asse 2 verso il basso) sono le componenti della velocità
Il moto della massa m è circolare uniforme e
del centro della palla, dista dal punto di contatto (in direzione opposta a quella

e
dell’asse x) Pl)=mw?la(t)
dove ri(t) è il versore diretto dalla massa m verso Passe.
vaghi ft L104r
=” 10 5Lsena d) Occorre determinareil moto del sistema dopocheè stato sfilato l’asse. 1ì centro di
—gLsena
T massa,a distanza d= ul dal centro della sbarretta, continua a muoversi con
velocità (costante) va = wd (siccome non intervengono forze impulsive la velocità
12.
di ogni punto del sistema non subisce discontinuità). La velocità angolare w' del
a) Prendiamo w > 0 per rotazione antioraria e Vasse x orientato verso destra. sistema si determina dalla conservazione del momento assiale (o dell'energia):
Nell'urto si conserva l'energia cinetica (assenza di strisciamento) e il momento
(U°+mi?)w = (m+ M)vod+ m(l — d)°w' + (1° +Md)w'
angolare rispetto al punto di contatto pallina-suolo (la reazione del piano ha mo-
mento nullo; anche la forza di gravità ha momento nullo, ma ciò non è rilevante {si è usato il teorema di decomposizione del momento angolare e, per il calcolo
perché non è una forza impulsiva). Tenuto conto che la componente verticale della del momento angolare rispetto al centro di massa, il teorema di Huygens-Steiner).
velocità della pallina cambia segno si hanno le equazioni Risolvendo si trova «' = w (si può arrivare allo stesso risultato anche in altri
modi).
Lio = ss+ dm? Prendiamo un sistema di assi cartesiani con l’asse x lungo la posizione occupata
I°wo = [I°w-mrvz. dalla sbarretta nell’istante (t = 0) in cui l’asse viene tolto, e l’asse y passante
per la posizione del centro della sbarretta allo stesso istante. Dette e(t},y(t) le
b) Siccome IS = èmr? si ha coordinate della massa m, si ha
1* soluzione: wWw=wj vel.
x(t)=d+(I-d)coswt, y(t)=vgt+(1-d)senwt.
2° soluzione: w= pesi U, = poor
e) Nel riferimento(inerziale) del centro di massa, m compie un moto circolare uni-
Energia e momento angolare si conservano anchese la superficie è priva diattrito, forme sempre con velocità angolare <, ma di raggio {— d, quindi
nel qual caso vale la 1° soluzione. Pi = mol d)Mt).
c) La quota raggiunta è la quota di partenza, cioè y = h. Poiché x = vrt, quando
y=hsiha 14.
4
t= v2h/9g, = —qearv2h/9. a) Pert<Ésiha
d) (vi)-=wor (vb): =wr+v. = —wor. F.
Ii, FR > uwilt)=w- et, (1° = MP);
4
e) P,=mv, = — vo?» FaR
Pon= FR > ol)=-
200 201
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica (Soluzioni)

Si ha strisciamento finché wR# -wÈ c) Detto P un punto del disco istantaneamente a contatto con il piano inclinato,si
a -, 2 I°wo wMR f_ 0 ha:
= t= = ; =.
mt)= val) FR dar! Ta Up(t) = vali) +w(t)L = v0 + g(sena — 3pg cosa)t;
1 1 wo? 1
b) Eaiss = 3106 - 2. 31° (2) = alob. vp(7r)=0
(7)
>
r
Vo
2° L__ i
g(sena — 3a cosa)’
1
r>0 > ha > 3 fano.

W(1) = —FaRw(t) — FaRuws(t) = —FaRwo(1-t/2); d) Nellimite ga + co, 7 +0 per cuil'impulso della forza di gravità tende a zero.
E partrito — -paMgcosa 7 = Halfgui cosa .
L= / W(t) di = —-FuB(î- 34) = ir = —Ediss- g(sena — 3pa cosa) '
o

d Il centro di massa delsistema (che coincide con il punto di contatto fra i due Pet = lim patrio _ Mu.
dischi) è fermo quindi il momento angolare non dipende dall'asse. Inizialmente Ba +00 3
Li = Iwo, alla fine Ly = 0. La non conservazione è dovuta al momento delle 7 1
forze che gli assi esercitano sui dischi: siccome i centri di massa dei due dischi AE= / —taMgcosa - vp(t) di = —ua Mg cosa - gror
o
sono fermi, il risultante delle forze su ciascun disco è nullo, quindi l’asse del 1°
e nel limite La -+ 00
disco esercita sul disco stesso una forza (nel piano orizzontale) la cui componente
perpendicolare alla congiungente i centri dei due dischi è F4 (opposta alla forza 1
AE= gio
esercitata dal 2° disco; la componente parallela alla congiungente i due centri non è
nota perché dipende da come un disco viene premuto control’altro), e similmente
il 2° asse esercita sul 2° disco la forza —Fi, ed è questa coppia di forze, il cui 16.
momento assiale è M = —2F;R, che è responsabile della non conservazione del
Sia wy la velocità angolare della sbarretta subito dopo l'urto. Nell’urto si conser-

_
»
momento angolare. vano il momentoassiale e l’energia; se / è il momentodi inerzia rispetto all’asse
(Infatti M-i= -I°wo).
di sospensionee il proiettile dopo l'urto è fermo, si ha
Per t > # non solo è nullo l’attrito dinamico fra i due dischi, ma anche quello 1 1.3
statico: se fra i due dischi la forza tangenziale F° fosse non nulla, le equazioni del mul = Iwy, mi = glo
moto per i due dischi sarebbero 1 1 1 1
T=1I° +3MI?°
Fi =>
13 MI} + +-MI?=
7 L MI?
3ML°.
ISo,=-FR, I°o,=-FR > w—-wa= costante
e con questa condizione l'energia è minima quando 71 = wo. Quindi l’energia In assenzadi forze esterne impulsive si conserva anche la quantità di moto:
non può che aumentare, in contraddizione conil fatto che né l'attrito statico né 1
mu = gMLuwo
l’attrito dinamico possono far aumentare l'energia.
Si ottiene:
2 3 3u
15. {=3L = 12M; = 20.
gii mei 203 2L
Forzadi gravità e reazione del piano sono forze a momento uullo rispetto al centro b) La velocità angolare è minima quandola sbarretta è verticale verso l’alto. Sia essa
di massa, quindi w=0; ac=gsena.
wi. Per la conservazione dell'energia (il centro di massasi alza di L) si ha
Supponiamo che il moto del disco si svolga dasinistra verso destra, e scegliamo 1
comeverso positivo di rotazione quello antiorario. Il — wi) = MgL,

Mac = Mg(sena — pycosa), I°w=-—uaMgRcosa (= 3MR?); da cui, posto Aw=w9—wi ed essendo w+wi 2 2Wo0,
1
all +wr.)(wo — w1) © Fw Aw = MgL
valt)}=v0+g(sena — sa cosa)t, vo = V29Lsena;
paMgRcosa
w(t) = ge t3 TR
2pag cosa >
Aw
DE = Iwî
MgL_
99 2290
= 95
=
MgL 1gL
2107? > > 3615m/s.
Wa mo 307
202 203
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale I Problemi di Meccanica (Soluzioni)

c) Sia ws la velocità angolare quando la sbarretta è orizzontale {9 = 7/2). Per la 1° Vo =.tp + RÒ


equazione cardinale la fase di strisciamento cessa quando vp = vp, quindiall'istante
Mig = M3+È - va
i= —_—___-;.
g(24a cosa — sen a)
le cui componenti centripeta e tangenziale (per 0 = im) sono
b) Poiché l’energia del nastro resta costante, il motore deve compensare il lavoro fatto
1
3M L wi = Rc dall'attrito dinamico sul nastro.
i Wattrito = —(paMygcosa)zg => Wimotore = +(4aMgcosa)vo.
gMLor =-Mg+R
c) Le equazioni cardinali per la ruota sono
ws si ricava dalla conservazione dell’energia, e wa dalla 2° equazione cardinale:
1 , 1 Ma, = F,- Mgsena
1 1
gle =
LIwi = 21?
glo gMgl, Iwz = -5MgL
539 {red = RF,
da cui va - Ri=uw > Ri=ag >
Re = Mai 5M9=1220N;i
"E7O - 3, _ lo 9=c2N
Ri=jM 1 1
de = 79500, Fa= 3Mgsena;

quindi A forma un angolo di circa 2/1220rad & 0.1° rispetto all’orizzontale


volt) = —jgsena (6-7) + ve(8); RÒ() = -igsena (t- D+ R6M.
{verso l’alto), e {Ri = Ro
d) Il motore deve compensareil lavoro fatto dall’attrito statico sul nastro (che ha
d) Dopola rotturadell'asse, l’unica forza che agisce sulla sbarretta è quella di gravità,
velocità vg):
quindiil centro di massa si muove in caduta libera, con velocità iniziale orizzontale
pari a 1
Winotore = F, vo = giga sena.
L 3
U=7 wo = FILA
Oppure {ma è più laborioso) possiamo applicare il teorema delle forze vive al si-
Inoltre, siccomela forza di gravità ha momento nullo rispetto al centro di massa, stema nastro + ruota, e siccomeil lavoro totale fatto dalle forze di attrito statico
il momento angolare Lo si conserva. Quindi, siccome /°wy è il momento angolare (quello del nastro sulla ruota più quello della ruota sul nastro) è nullo, la po-
della sbarretta rispetto all'asse per il centro di massa prima della rottura dell’asse tenza sviluppata dal motore più quella della gravità deve esse uguale alla derivata
di sospensione, la velocità angolare della sbarretta dopo la rottura è ancora wo. dell'energia cinetica:

31
Wnotore = Mgvg sena + Mugac +Muww= --- = 3Mgursena.
17.
Supponiamocheil nastro scorra da destra verso sinistra. Prendiamol’asse x lungo
-

18.
w

il nastro, orientato verso l'alto (v9 > 0), € comeverso positivo di rotazione quello
antiorario. L’attrito che si esercita sulla ruota ha direzione opposta alla velocità a) Lavelocità degli assi deicilindri è wR, e quella dei punti a contatto con la tavola —
relativa del punto di contatto P rispetto al nastro: questa è —vo all’inizio e sarà che coincide con la velocità della tavola — è 25, quindi gli assi deicilindri hanno
nulla quandoinizia il moto di puro rotolamento, quindi la forza d'attrito dinamico velocità metà di quella della tavola.
è diretta verso l'alto. Allora: b) Supponiamocheil pianoinclinato scenda verso destra (comein figura) e prendiamo
{ie = Mg(pa cosa — sena) l’asse 2 parallelo al piano inclinato e orientato verso l’alto. L’energia totale del
I°ù =-MgRpacosa I° = MR? sistema tavola + cilindri è
da cui 1
= Me +2. su + Mgrsena + mglx; + 22) sena
veli) =g9(pacosa —sena)t
{0 = -(uagcosa)t. dove 1 € 72 sonole ascisse degli assi dei due cilindri e /= I° + mR? = 3mR?

Se vp è la velocità del punto di contatto, si ha Derivando e tenuto conto della relazione fra le velocità degli assi e della tavola,

204 205
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Meccanica (Soluzioni)

MR + Emi + Mgsena + mgsena = 0 => i=-;;7_—_‘gsena b) Le forze esterne che agiscono su Dz (contatto con Dj e 7) hanno momento nullo
rispetto all'asse di contatto fra i due dischi. Inoltre la velocità di detto asse è
Poiché |#] > gsena, ne segue che sui rulli la tavola scende più rapidamente che sempreparallela alla velocità 7, del centro di massa di Da. Quindi, posto w > 0
su un pianoliscio. per rotazioni antiorarie, e v2 > 0 se il centro di D2 si muove in verso antiorario

°) Siano rispettivamente F, e A} le forze d'attrito esercitate dal piano e dalla tavola rispetto al centra di Di, si ha
su uno dei duecilindri. Le due equazioni cardinali peril cilindro si scrivono L,=0; Ly = I°w+ MRus.
1
gui =F+Ah- mgsena t>i: v=wR+wR.
1 {fe = I°w+1°ws+2MRw = Sw {i + MRu= 1°wo
1°= mR = PR- FyR n
Lo =I°w+ MRv=0 I°wy + MRuz=0
>

{e per l'altro cilindro sono identiche), da cui


1702 = 00 3 2 1
_i_mM wr + Îw =0 > = 740: 257007 va = zek.
Fi gsena > 0.
— 24M +3m
In accordo con quanto trovato in precedenza (|#| > gsena) la forza che ogni 1 1 1 1 1
e) E= aiuti E = grei + z1°wi + 3Moi (i 3MP°)
cilindro esercita sulla tavola, cioè — Fi, è diretta verso il basso.

a) La componente normalealla tavola del risultante delle forze agenti su di essa è nulla
1 1
Et = 3l°os(1 — 9/25 — 4/25 — 2/25) = più = presi =271.
1

perchéil centro di massa della tavola non ha accelerazione normale;inoltre, siccome


fa tavola si muove di moto traslatorio, è nullo il momento risultante rispetto al 4) Per la 1° equazione cardinale applicata al sistema dei due dischi, siccome la forza
centro di massa di tutte le forze agenti sulla tavola: gravità, reazioni normali e esercitata dall’asse è l’unica forza esterna,
reazioni tangenziali. Poiché la tavola è sottile contribuiscono al momento solo le FE =2Mig
componenti normali delle reazioni esercitate dai cilindri. Quindi, se 1 e 2 sono
e poiché il centro di massasi trova sulla retta di contatto fra i due dischi, e quindi
rispettivamenteil cilindro disinistra e quello di destra,
compie un moto circolare uniforme con velocità hw, si ha
1 2
i Fl= 18 Mycosa, F° = ÈMgcosa. FP = Mv f2R
F2.(1-s)- Fl.s=0 i nol
diretta dalla retta di contatto verso l’asse di Di.
La condizione FI > 0, F2 2>0 comporta 0<3<l,cioèi due cilindri devono
trovarsi da parti opposte rispetto al centro della tavola.
20.
e) Deve essere F = uyF} da cui
La posizione di partenza è quella con la massa m in alto:
1 m
îal1-—
îi 31 Brea — tano.
AM BO
@= x, dove@ è l’angolo in figura. Orientato l’asse x verso
destra, la (componente x della) velocità del centro C del
Coni dati numerici proposti cerchio è vo = _rò e quella della massa m, siccomeil punto DI f,
1
s=(1- p}/=293m,
=(1--—-)i=2. A di contatto fra l'anello ed il piano appartiene all’asse 2 £
istantaneo di rotazione, è d(9) è, dove d(0) è la distanza fra
cioè il cilindro di sinistra si trova a 7cm dall’estremodi sinistra, e quello di destra O e la massa m; d?(0) = 2r(1- cos@). Dalla conservazione dell'energia
solo 7cm sotto al centro della tavola. 1
E= Mot + re + me 1- cos0)ò? — mgr così
2 °° 2
19.
= Mr26° + mr?(1 — cos)? — mgr cos?
t < È: il momento angolare totale Li rispetto all'asse di Dj (le uniche forze
esterne sono quelle - a momento assiale nullo — esercitate dall’asse di Dj, respon- siccomeall’inizio E = mgr,si ricava, quando 0 = 0,
sabili però della non conservazione della quantità di moto totale). L’energia non è 2mg 2mgr
9=taf 77 =
si conserva a causa dell'attrito (dinamico) fra i due dischi. Vumr ® "7TV M
t>i: comesopra,più l’energia. il segno + dipende dal verso in cui parteil sistema.

207
Problemi di Meccanica (Soluzioni)
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

1° equa-
b) L’accelerazione del centro di massa è necessaria per ricavare, tramite la e derivando
verso l’alto) gsena
zione cardinale, la reazione È. Si ha (l’asse y è orientato e=ùi= ——___
|. mrsend 1+ 275/Mr?
(M+m)zg = Mrc+m(zo+rsen0) = 6 =t0+ m+M' c) Rx = Ros: difatti, riferiti i momentiagli assi delle ruote, si ha
mr così Fo=rR
w=rRiz, I°o=
o=rRos .
M+m)yg= Mr +ml(r-rcosì) > Y=T- emi
mr Per calcolare le reazioni dobbiamo ricavare w:
n mr, so . » sa
fio = 10 + (9 cost — 8° sen 0), Ue = {8 sen? + 8° così) .__&__ Mgrsena _ __ Mgseno
© m+M m+M d= 7737 © Te ge”
ma per 86=0 d=0 ({é| è massimo), e quindi d) Detta a = è = —r@ accelerazione (parallela al-
m?
—g- l’asse ) del vagone, nel riferimento del vagone il
Rs = (m+M)g=0, Ry=(m+ M)(g+ ic) = (m+ M)9+277
pendolosi trova in un campodi forza f = m{(g— a)
c) In assenzadiattrito si ha la conservazione dell'energia e della componente 2 della di componenti(l’asse y è ortogonale al binario e di-
quantità di moto: retto verso il basso) —
con? 255
1
ga + ge
E= 13Mr°0? i
+ an((0e + r@ò cos 0) 21,262
+ r°0° sen 6) — mgr così F,=m{(gsena — a) = ppi
35 mgsena;
Qs = Muc+m(vc+ ròcost)=0 F, = mg cosa
Dalla conservazionedell’energia (E(9= x) = E(9=0)): per cui nella posizione di equilibrio il filo forma un angolo @y rispetto all’asse y
dato da
1p28 1
la, + gmve j2 — mgr
mgr = gr 8 + gMrc + r@)° 256
tando = F:/Fy= —_;tano.
236 4 Mr?
tI°Y
e dalla conservazione di Q,, per @ = 0 si ha
. m+M Il modulo di detta forza è
rd =- = ve (9=0) DICI 2 mg cosa
indi F=mg (FA) sen? a + cost a = mg cosa tan? +1= ESSE
quindi cosìo

3mM +2m? , 3; percui il periodo è


ipy1,,M®+
Tomi 4 TIT.
Tcasbe
2mgr = 3M mi vo + voS""V M*+3M?m+2Mmi
T=25 .
| gcosa
21.
Se il momento d’inerzia delle ruote è trascurabile, è comeseil vagone scivolasse li-
a) Preso l’asse 2 lungoil binario verso il basso, e detta w la velocità angolare delle beramente lungoil binario, con accelerazione g sen a. Pertanto la posizione di equi-
ruote (w > 0 per rotazioni antiorarie), la velocità (scalare) del vagone è v= —rw. librio del pendolo è ortogonaleal binario (9 = 0), ed il peridoè T= 27 V/I/gcosa.
ione dell'energi
Dalla conservazione de ai e) Le risposte alle domande c) e d} non cambiano: difatti sono indipendenti dalla
velocità del vagone.
E=2. gI°u? + Ma — Mgzsena
si ricava
2 2MgLsena
3 VM+ 2155
b) Riscriviamo l’equazione di conservazione dell'energia:
Te 6
%ti E=1(2 5 +) - Mersona
20 r2
209
208
Equazionidi stato e trasformazioni termodinamiche (Soluzioni)

21. EQUAZIONI DI STATO E TRASFORMAZIONI ,_ PV 1 VV _ Mg


TERMODINAMICHE P=> == 5g
5 04 04x10?
M'=15x xa 942 kg .
10°. —. ——_—_ =9,
21.1
21.4
a) Si ha
a) Se V è il volumefinale occupato dal gas, si ha
1
1J5=1Nm=1Pam'= = atm - 10litri = 0.99 x 107? litri atm T
1.01 x 10° VanR_-—.;
quindi Po + Mg/S

8.31J/K mol= 0.082 litri atm/K mol. quindi, se 2 è lo spostamento ( > 0 se verso l’alto) della massa M:
V-W n T To
b) Dall’equazione di stato dei gas ideali, e misurando i volumiinlitri e le pressioni = = _ 2) 9440m.
in atmosfere 2775 5 (ar n) cu
b) Occorre che V = Vo, quindi
v= FT 2 (0.082 273) litri = 22.4titr.
p
T-m(+ 0) = 358K.
21.2

a) Dall'equazione di stato per i gas ideali 21.5


niRTo 0.5-8.31-300 5 Pa; naRTo a) La pressione del gas è pg = Mg/S, quindi
pi Vi = 5103
—;_- = 2. 5 x 10° Pa; Pa = wi
——- = 1.66 x 10° Pa,
_ Mg Mgh
0 = —— = 283K.
b) Siccomeil setto divisorio non è più bloccato, all’equilibrio le pressioni sono uguali nR$S nR 283
e la temperatura è sempre Ty. Quindi b) Se il pistone è a contatto con la base superiore del cilindro, vuol dire che la forza
pVi = nRTo, pVa = naRTo; VM+W=V > esercitata dal gas sul pistone è maggiore o uguale al peso del pistone (il pistone è
RT: in equilibrio grazie alla reazione esercitata dalla parete superiore delcilindro):
p= (ni + ma) 7 = 1.87 x 105 Pa;
_ nRTO s Mpg 4 aRt, _M
= < i Da ,
7 mm
V=6.67litri, V=
na
V = 13.33 litri. ns 7 Ss Me Sgh 7 OE
mtni mt 21.6
c) Alla fine abbiamo n) + no moli di gas nell’intero volume, sempre alla temperatura
To, quindi la pressione è quella calcolata in b). a) Indichiamo con S la superficie di base dei cilindri. H sistema è in equilibrio se la
pressione p del gas è uguale a quella esercitata dal pistone 2 (se p è maggiore sì
21.8 alza il pistone 2, mentre se p è minore si abbassail pistone 1):
a) Siccome il pistone è in equilibrio sotto l’azione della forza peso e delle forze di p = Mg/S
g/ > 7i_ PVa
Ta Mal
FR = 4-2
R 200 K .
pressione interna ed esterna, la pressione del gas è
b) Siccome 7) > 7', primadell'apertura del rubinetto p > Mg/S, quindi dopo l’aper-
p=po+ ma = (1.01 + 0.49) x 105 = 1.5 x 105 Pa.
tura si alza il pistone 2. Sia ‘ l’altezza raggiunta dal pistone 2: poiché all'equilibrio
Dall’equazione di stato p =: Mg/S e il volume occupato dal gas è V = (1+A)S, si ha
Ti
v= RT 3107 mi. Mg(1+h)=RM > h= (3 - 1) =05m.
p Tr
b) Seil pistone si abbassa di 10 cm,il volume occupato dal gas è V' = 2.6 x 1073 m5 Si noti tuttavia che lo stato finale è uno stato di equilibrio indifferente rispetto a
quindi, se _M’ è la massa che occorre aggiungere al pistone, si ha spostamenti uguali e opposti dei due pistoni.

210 211
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

21.7 22. IL 1° PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA


a) Se l’azoto si comporta come un gas ideale
nRT 10-8.31-300 22.1
p ==
7 =
30 x 105 12.5 5 x 10°
10° Pa=
Pa 12.3atm.
atm
Se nell’intervallo di temperature considerato il calore specifico può essere conside-
b) rato costante, la variazione di energia interna per ciascuno dei corpi considerati è
nRT na na 2nRT AU = CAT,dove C' è la capacità termica. Siccomeil sistema acqua + alluminio
PD =v -1;;
vr! Ap =-—-
pv? =- 3 x 1072
10 ——
Vv > + oro è îsolato, la variazione della sua energia interna è nulla:
Cino(Tazo — Tr) + Car(Ta- T;) + Cau(Tau-T)=0 >
a=3x19-2 ET _ 0.153 mÎ/(mol)?
n
T= CH30Ti,0 + CaiTai + CauTau_
= 0.15 -0.99 x 107? - 10° (litri)? atm/(mol)? = 1.5(litri)? atra/(mol)?. Ciiz0 + Car + Cau
Le capacità termiche sono
21.8
L'equazione per V è un'equazionedi 2° grado, tuttavia dall’equazione di stato per Car = 4.3 cal/K; Cau= 1.5cal/K; Caio = 100cal/K
una molesi ba quindi
RT __ 4-3 -353 + 1.5 - 373 + 100 - 288
"= pralvi T
- 105.8
= 291.8K = 18.8°C; ATg,o = 3.8°C.
e siccome V + V = AT/p per a +0 (cioè V x Vo), è lecito sostituire a/V? 22.2
con a/Vè: a) Siccomeil sistema è isolato (termicamente e meccanicamente), la variazione del-
RT 1 4 l’energia interna totale dei due gas è nulla. I due gas sono entrambi biatomici,
“ve lhTar:©*Mhll- Gal >
Vera rapa O) perciò hanno lo stesso calore molare. Quindi
AVO
v 3
a

66 a
24? = —1.3 x 107°.
T,
AU=mCy(T— Ti) +no0v(-)=0 > = tree 15
_ doo
ni + ra
e dall’equazione di stato
21.9
.082 - 400 =3282tm;
Pr= do pr 2-0.082-
20080, = 2.19atm.
a) Posto Va =loS5 la condizionedi equilibrio è

Pass = aRTS
E EV _k
_ o) b) Anchese il pistone è libero di muoversi,il sistema (gas + pistone -+ recipiente) è
isolato, quindi dal 1° principio segue come prima che 7; = 400.K. Dall’equazione
da cui, posto a=k/S5? e scartata la soluzione negativa, di stato e dall’eguaglianza delle pressioni finali segue Vir/Var = n1/n2, quindi

V=- a .
Vo + VVE + AnRI/a Vir = 13.331, Var = 26,661, Pit = Par = 2.46 atm.
c) Ancora 7; = 400K (sistema isolato), da cui (Vir=Va=V)
b) Poiché P= pg +a(Vo-V), l'equazionedi stato è
P pu =0.82atm, por=1.64atm.
PV=nRT+a(V-V)V.
» « x isot. 22.3
L'equazione delle isoterme è Isoterma
a) Per il sistema (isolato) costituito dai due gas:
PW)= "ET Lal V). v L=0, Q=0 => A4U=0 > T=T;
_ 450RT _ 450RT. 4TORT
Pi°y_ywi yi Pe Vv

Pepi ® RE = 4.9 x 10° N/m? = 0.05atm.

212 213
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Il 1° principio della termodinamica (Soluzioni)

b) La temperaturainiziale e quella finale sono le stesse dell'ambiente esterno, quindi Peril discofisso si ha Lo = 0 (siccomeil disco è fermo,le forze di attrito esercitate
anche in questo caso la variazione dell'energia interna è zero, ed inoltre il sistema dal disco rotante fanno lavoro nullo), quindi
è meccanicamenteisolato: Ca
Qi = AU,= = Cz CHAT = —_T__E,
Gi = 19.67cal.
9.67 cal
AU=0, L=0 > Q=0
e lo stato finale è lo stesso di prima. Si noti che

22.4 L\+L2=-E:#L=0, Q,+Q.=£:#Q0=0


infatti Li + La è il lavoro fatto dalle forze interne, mentre L è quello fatto dalle
a) Se l’azoto si comportasse come un gas ideale la temperatura non varierebbe (espe-
forze esterne, e analogamente per Q che è ìl calore scambiato con l’esterno. Ma
rimento di Joule dell'espansione di un gas nel vuoto). In questo caso invece (ora
l'energia interna dipende dal volume} si noti anche cheil lavoro totale (ordinato = Li + La + disordinato = Q1 + Q2)
fatto dalle forze interne è nullo:
1 1
Q=0,L=0, > A4U=0 > ovt-R)=na (7-7) L1+L2+Q1+Q2=0.
i
) 382
na 1 1 10-15 1 22.6
BAJA (& =
AT = Tifa c) 2.5 0.082 (#00 O) a) Il sistema non è meccanicamenteisolato, a causa del motore. Sappiamo (esercizi
b) Siccomeil sistema è meccanicamenteisolato e (peripotesi) T; = Tr, 17.8, 19.1) cheil lavoro fatto dal motore è il doppio dell'energia cinetica finale
1 6.75 E: = ih? del 2° disco. Quindi, dal 1° principio (il sistema è termicamente
= = nîa 2 ( 1 --}=6.75litri
) EI J= 682)
6.75 litri atm = —_ = 163 cal. isolato: Q= 0),
Qq=AU=
VON
E
22.5 E+4U=L > (C+ 0)4T=-E+2E,=E, > AT=—_-t2.
C+ Ca
a) Il 1° principio esprime(a livello microscopico) il teorema dell'energia totale (o Si ha
delle forze vive generalizzato); quindi, quando parti del sistema sono in moto 1
macroscopico, assume la forma E. = Marta = 1066J = 255 cal; Ci = 217 cal/K, C, = 93cal/K
AE+4U=L+Q AT =222K.
dove E, è l'energia cinetica e £ è solo il lavoro fatto dalle forze esterne al sistema. b) Applichiamoil 1° principio ai 1° disco: la sua energia cinetica non varia, quindiil
TETTE emi cn

In questo caso il sistema è termicamente isolato (Q = 0) e le forze che tengono lavoro totale (motore + attrito) fatto su di esso è nullo (Ly = 0), quindi
fermo il 2° disco non fanno lavoro (L = 0) quindi, se Ci e C2 sono le capacità
termiche dei due dischi, = AU1 = C\AT= Ci
—_E,=4824cal.
Qi 1 Gi+G 8.24 cal
=
(C1+C2)AT=-AE=E. > __Fe
AT= GI+G Per il 2° disco si ha Ls = E; (teorema delle forze vive), quindi
Ca
Si ha Qa = E.+ + AU:Al - Ly=
La C34T = —__
& +GEE, = 206.76
206. cal .
E,= 3Lg = iMir2u? = 247TI = 59cal; Ci = 215cal/K, C3 = 107.5cal/K Anche in questo caso, comenell'esercizio precedente, si noti che
AT =0.18K. L\+La=E:XL=2E; Q+Q=E#0Q=0;
b) Ora applichiamoil 1° principio, nella forma scritta sopra, al disco rotante: L1+L2+Q,+Q2=L (Q=0).
AE:+AU=L1+0 > Q=7E+CAT-L
22.7
dove L; è il lavoro fatto dalle forze di attrito e, per ìl teorema delle forze vive,
L\=-E,, quindi a) L'unica forza esterna che agisce sul sistema è la forza di gravità (M + m)g, quindi
il lavoro fatto sul sistema è
Ci
Qu = CAT = Gio E; = 39.33 cal. L=(M+m)gh.

214 215
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Il 1° principio della termodinamica (Soluzioni)

La presenza o meno di attrito non influenzail risultato perché le forze di attrito 22.9
sono forze interne.
a) Il lavoro fatto dal pistone sul gas è (v. esercizio 7) L= (M+m)gh. Occorre
b) Lostato finale del finido è ben determinato:seil sistema è in contatto termico con calcolare h. Detta S la superficie del pistone, siccome all’inizio la pressione è
una sorgente a temperatura 7), è nota sia la pressione (p = (M + m)g9/5, dove S Pi = mg/S e alla fine p: = (M + m)g/S, dall’equazionedi stato si ha
è l’area del pistone) che la temperatura quindi, grazie all'equazione di stata, anche
n= VM. , _ NRT,, _ nRT
il volume.
Se il sistema è termicamente isolato, la pressione finale è nota, quindi l’equazione
SO 7 mes’ 7 (m+ M)g/5
di stato e il 1° principio AU(V.T) = (M + m)gh = {M + m)g{Vi — V)/S, sono M vi

sufficienti a determinare V e T.
L=nRT( Tr) ntrem= 9071.
m

Quindi lo stato finale è indipendente dalla presenza o meno dell’attrito; l’effetto Se la trasformazione fra lo stato iniziale e quello finale è l’isoterma reversibile, il
dell’attrito è quello di cambiareil modoin cui si realizza la variazione dell’energia lavoro è
interna del fiuido: L +Q = AUè ben determinato, ma separatamente L e Q no; V = nRTà logi = nRTylog m M = 547.81
Luey = RT log 7}
infatti Q, e di conseguenza L, dipende da quanto si scaldanoil pistonee ilcilindro,
e quindidalle forze di attrito, dalle capacità termiche, eccetera.
i
ed è minore del precedente: per comprimere il gas in modo reversibile occorre un
c) Il lavoro fatto dal pistone sul gas è (sempre) opposto al lavoro fatto dal gas sul minor lavoro.
pistone (forze opposte, spostamenti uguali dei punti su cui agiscono detteforze).
b) Se la trasformazione avviene per stati di equilibrio, siccome il gas è in contatto
In assenzadiattriti le uniche forze che agisconosul pistone sonola forza di gravità
termico con l'ambiente,la trasformazione coincide con l’isoterma reversibilefra gli
e quella (incoguita) esercitata dal gas; siccomeil pistone all’inizio e alla fine è
fermo (AE, = 0), il lavoro fatto dalla gravità è opposto a quello fatto dal gas stati iniziale e finale determinati sopra, quindi il lavoro fatto dal gas sul pistone è
—Lrey = —547.8J, quello fatto dalia gravità sul pistone è sempre (M + m)gh =
quindi il lavoro fatto sul gasè L= {(M+m)gh.
997J, quindi siccomeall’inizio e alla fine il pistone è fermo
d) No. Anzi, se l’attrito è assente, la trasformazione è “veloce” e quindiil fluido non
passa per stati di equilibrio: per esempio,se il sistema è in contaito termico con —Leev + (M + m)gh + Lotte =0 > Lar = Ly L= 44921.
unasorgente, se la trasformazione del fluido fosse reversibile sarebbe un’isotermae c) Hlavorofatto dalla gravità è ora —mgh,lo statofinale coincide con lo stato iniziale
in una compressione isotermareversibile il lavoro fatto sul fluido in generale non è di prima, quindi
(M + m)gh (nel caso di un gas ideale è nRlog Vi/Vr). Quindi l’assenza di attrito
è solo una condizione necessaria per la reversibilità. L= -mgh= —nRTo(1 -
mm
) = nl RT) = —332.4J
M+m m+M
22.8 che in valore assoluto è minore di quello trovato nella risposta a): infatti il gas
viene compresso da una grossa massa (AM + m), mentre si espande contro una
a) Inentrambii casi la pressionefinale del gas è la stessa, cioè p = (M+m)g/S, dove S massa piccola {m): si espande “quasi” nel vuoto (nel vuoto L = 0).
è la superficie del pistone. Nel primo caso (contatto termico) la temperatura finale
è To, mentre nel secondo caso la temperatura finale è maggiore perché il lavoro d) Se la trasformazioneè reversibile, è l’isotermaalla temperatura Ty. Preso l’asse 2
(positivo) fatto dalla gravità sul sistema ha fatto aumentare l’energia interna: verso l'alto, con l’origine sul fondo delcilindro (dove V = 0), durante la trasfor-
AU =CAT =L>0, dove C è la capacità termica del sistema (gas + pistone + mazioneil risultante delle forze agenti sul pistone è
cilindro). Quindi nel 2° caso il pistone si abbassa di meno {volume maggiore).
b) Nel 1° casoil pistone ritorna nella posizione iniziale (stessa temperatura, stessa
P(2) = 5(V)S — (04 m)g=SEIT (n0 4mg = PE (4 mo
pressione). Nel 2° caso, se nella compressioneil pistone è sceso di Ai e poisi alza che è una forza conservativa il cui potenziale è
di h, il lavoro complessivo fatto dalla gravità nelle due trasformazioni è
U(z) = {(M + m)gz— aRTo log > {zo è arbitrario)
L=(M + m)gh, — mghz = Mgh + mg(h1— ha).
Condizione necessaria e sufficiente per l'equilibrio è che il pistone raggiunga con
Se ho < hi > L>0 => Tr > To masiccomelapressione è quella iniziale, velocità nulla la posizione in cui la forza è nulla (minimo del potenziale}, cioè
T; > To significa che il volume è maggiore di quelio iniziale, cioè hz > hi, assurdo.
VW nRTo
Quindi il pistone alla fine è più in alto cheall’inizio ed il gas è più caldo.
#= 57 TM4mg
216 217
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Il I° principio della termodinamica (Soluzioni)

ma per la conservazione dell'energia si ha che in tale posizione di minimo del novi T)= MV) + Gti=(0v+ 77 DI >
mg 4 m

potenziale il pistone ha una energia cinetica E. > 0. n


Vale la pena dicalcolare E: i=(1 MR ME (1? M 2M\na
Vi
n=( mino) na)n=( sr) (+77)= 08
E = U(z;) — U(zr) = (M + mjgh — nRTy log n= L- Ley Rispetto allo stato iniziale (quello prima della compressione}, siccome la pressione
7
è la stessa (mg/S) ma la temperatura è aumentata,il volume è maggiore, quindi
nre -rog(1+4))>o Vm, M. il pistone sta più in alto (v. esercizio 8).
In conclusione, in assenza di cause diirreversibilità, il moto del pistone sarebbe d) Se la trasformazioneè reversibile, è l’adiabatica che passa per lo stato iniziale.
oscillatorio non smorzato. Preso l’asse 2 verso l’alto, con l’origine sul fondo deicilindro, durante ia trasfor
Anchese l'attrito è assente, il moto del pistone inevitabilmente finisce per smor- mazioneil risultante delle forze agenti sul pistone è
zarsi; infatti il gas non passaperstati di equilibrio, per cui la forza che esso esercita
sul pistone non è una forza posizionale e quindi non è conservativa: cause di ir- P()=p(V)S- (M+mg=piS(F)'
Vyr
v
- (M+mg= Èa
Pal
- (M+ mg
reversibilità che finiscono per smorzare il moto del pistone sono i moti turbolenti
(a = piS 27)
all’interno del gas, la propagazione di ondedi pressione ecc..
che è una forza conservativa il cui potenziale è
22.10
211
a) Ilsi lavoro fatto dalla gravità sul sistema (gas + pistone + cilindro), se il pistone
abbassa di h, è L= (M + m)gh doveh=(V-W)/S (S è la superficie del
U(:)=(M+m)gz+ta
x-1
pistone). Poiché il sistema è termicamenteisolato, La posizione di equilibrio è il minimo del potenziale che viene sempre raggiunto
dal pistone con velocità non nulla.
A4U=L
22.11
e siccome la capacità termica del sistema è solo quella del gas,
(M + m)g ev);
=n0y(T;-To)= SOTIZE(M Ma nRIVS Lo Ve TEO
nRI:S a) Le isotermereversibili sono iperboli equilatere come peri gas ideali,traslate verso
l’alto (asse delle p) di laT".
AU n0v(T— To) s ( 9 mg f (M + m)g
b) Siccome if volume viene mantenuto costante, £ = 0, quindi
> (Cv+R)t=(0v+
M
Et Rn > n=(1+ Min
MER
_ or Q ) Cox AU\ _8U 3 3
Pp
Cv = Jim(47 vo dim, AT) = (FF) n arl + dat v.
T=(1+ IM)m= sor. Siccomeil peso atomicodell'idrogeno è 1, e la massadi idrogeno è 10% g, n=
Evidentemente non è stato necessario fare ipotesi sull'esistenza o meno dell’attrito: 1034 moli.
tutto il lavoro va in ogni caso ad aumentare l'energia interna del sistema, e se è 3
3,R= 3 anR\}M
= (ESSI) 3.104.831 \!? 7
presente l’attrito si ha un temporaneo riscaldamento del contenitore che poi si
g"R=4arTV > T (fa) (Ta Lg
35x10 K.
porta all'equilibrio termico con il gas cedendogli calore.
Va 1
La pressionefinale del gas è pr = (M +m)g/S, mentrela pressionesull’adiabatica c) AU=aT*Vi- Vi); 5--[ PV) dV = —3al ‘(0 - M) — nPlogti;
reversibile in corrispondenza allo stesso volumefinale V è (y=Cp/Cv =5/3) Vi fi
4
i Q=A4U-L= got - Vi)+nRTog tà.
i
22.12
a) Poiché ì due gas effettuano trasformazioni adiabatiche reversibili, si ha (posto
a=y-1=2/3):

(E) ene (i) nr


Indichiamo con T; e V/ temperatura e volumedel nuovo stato finale (T; e V; sono
quelli di prima,e ora sono lo stato iniziale della nuova trasformazione). Il lavoro vye a
fatto dalla gravità nell’espansione ora è ZL = mg(V; — V/)/S, quindi

218 219
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 11 1° principio della termodinamica (Soluzioni)

T; = 2°Ty = 476K; © = (2/3)°To = 229K b) Essendo T = 309K la temperaturafinale, si ha (log = log.)


L= Cy(T1 + Ty — 2To) = Cv(2° + (2/3)° — Tv = 13111. T
T=(R)YWyri
o ri PERI
b) L’eguaglianza delle pressioni e dei volumi comporta l'eguaglianza delle tempera- Ti Vv log 2 300 log 2
ture. Dal 1° principio (il sistema è isolato) nit _ 100log2 5
Capone 3 R- 3R = 20.5R = 41 cal/K.
U;= 20vT = LU= Cv(T+T2) = Cv(2% + (2/3)%)T > T=353K.
2
Siccomei due gas sono termicamenteisolati, se compiono trasformazioni reversibili c) Poiché 17155: si ha
queste sono adiabatiche. Gli stati (V,, T1) e (V3,7>) stanno sulla stessa adiabatica,
quella che passa per lo stato (V, 7}, e su essa finché i volumi dei due gas sono T= 22/5 T= 396K.
diversi anche le pressioni sono diverse, quindi lo stato finale dovrebbe coincidere 22.14
con quello iniziale (V, To), (V,To). Ma abbiamo visto sopra che l’eguaglianza ?
dei volumi finali e il 1° principio comportano che lo stato di equilibrio è quello a) L= pi(e- Vi) + po(K — Va} = (pi pa)(Va- Vi). ml A B
determinato in b). (Infatti l'energia interna dello stato (V,To), (V, To) è inferiore Il calore viene assorbito selo nell’isobara A + e nell’iso-
a quella dello stato (Vi,T\), (V2, 72): la differenza è uguale al lavoro fatto per cora D+ A:
p2 D c
spostareil pistone).
Que = nC(T Ti) +nCv(T,- Tp)
Quindise i due gas compiono trasformazionireversibili lo stato finale di equilibrio “v vv
nonesiste. 5 3 ; 5 3
= glia — piMi) +3 (Mi pali) = pria pi — gal.
22.13 b) Coni datidel problema:
a) Se il gas è in contatto termico con un corpo (del quale si trascurano le variazioni L 2
di volume) di capacità termicaC,il sistema gas + corpo compie trasformazioni T=T0=2T,T=2T;
A c Di $B A n = —=i=015.
gs 13 0.15
adiabatiche e, per ipotesi, reversibili. L’equazione delle adiabatiche reversibili per
l’intero sistema si ricava dal 1° principio La temperatura massima è 73 e quella minima è 7, quindi
v Tp
Noarsor =1-7=0.75.
AU=L > (n0v+CT-T)= -/ p(V) dv” Ti
%
c) Siccome tutte le isoterme che incontrano l’isobara A + B incontrano anchel'i-
che differisce dall’equazione per un gas termicamente isolato solo per la sostitu- socora B + C viceversa, il calore prelevato dalle sorgenti neil’isobara A — B:
zione di nCy con nCy + C. Quindi l'equazione cercata si ottiene sostituendo Qas = nCp(T3 — T.), viene in parte restituito alle stesse sorgenti nel raffredda
nell’equazione delle adiabatiche reversibili di un gas ideale Cv con Cv +€/n,cioè mento a volume costante B + C:
nCp+C _ nov +C+nR
y=Cp/Cv 3 = n0v+C nCy+C
Que = nCp(T — Ta) +nCv(To — Ta) = nR(Ta - Ti).
Analogamente, tutto il calore prelevato dalle sorgenti nell’isocora D + A era già
Quindi l'equazione è
stato fornito dal sistema alle stesse sorgenti nell’isobara C + D. Quindiil bilancio
TV STW è pap. del calore “che si paga” è
Le trasformazioni descritte da equazioni di questa forma si chiamano “trasforma- Que nR(I3-T.) > n=05.
zioni politropiche”: nel piano p, V si trovano fra l’adiabatica e l’isoterma del gas
passanti per lo stato iniziale (Vo, To). Infatti:
22.15
C/Cv +0: Fii a) Anchese le trasformazioni effettuate dal gas sono irreversibili, siccome gli attriti
sono assenti, nelle isobare il lavoro fatto dal gas sul pistone è uguale e opposto
cioè l’equazione delle adiabatiche per l’intero sistema diventa quella delle isoterme al lavoro fatto dalla gravità sul pistone (con o senza la massa M); nelle isocoreil
per il solo gas: infatti un corpo di grande capacità termica funziona da termostato; sistema è meccanicamenteisolato, perciò il lavoro è nullo. Quindi
C/[Cv 40: D+ L= (pi -pa)(Va Vi)
e si ritrova l’equazione delle adiabatiche per il solo gas. cheè il lavoro per sollevare la massa M per unaaltezza h = (Va — Vi)/S.

220 221
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1

Anche se le trasformazioni sonoirreversibili, grazie al 1° principio 23. IL 2° PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA


Que = AU- L= nCv(T3- Ti) + pi(V- Mi) = nCp(Ta Ti
Qpa = AU = nCv(T — Tp). 23.1
Quindi a) Se fra due stati A e B fosse possibile sia una trasformazione isoterma, sia una
5 3 trasformazione adiabatica, entrambe reversibili, le due trasformazioni, una delle
Q9 = Qas +Qpa = nOp(Ta — Ta) +nlCv(T4 — Tp) = gpu -piVi- gp quali percorsa in senso inverso, costituirebbero un ciclo A ++ B — A monotermo e
reversibile, quindi per il postulato di Lord Kelvin Z° = 0. Siccome nel piano p,V
n= E =? 2022. il lavoro L° è dato dall'area racchiusa dal ciclo (L” > 0 se percorso in verso orario,
te) altrimenti £” < 0), ne segue che ciò è possibile solo se l’isoterma e l’adiabatica
b) Nelciclo con rigenerazione, alla sorgente C=A viene ceduta nel raffreddamento
isocoro la quantità di calore |Quo]l = nCv(Ts — 7a), e dalla stessa sorgente nel
coincidono.

riscaldamento isocoro viene prelevata la quantità di calore Qpa = nCy(Ti — To). b) Sia Li il lavoro fatto nell’isoterma e £3 quello nell’adiabatica. Consideriamo il
ciclo costituito dall’adiabatica reversibile (V,T) + (V',7°) seguita dalla trasfor
Siccome Qpa < |Qsci, viene assorbito calore solo dalla sorgente alla temperatura
mazione isocora (non reversibile) a contatto con il termostato alla temperatura
Ta, quindi
T: (V',T!) + (V’,T) e chiuso dall’isoterma reversibile percorsa in senso inverso:
L L = 0.27. {V*,T}) + (V,T); siccome è un ciclo monotermo (la sola sorgente è il termostato
o a-) 15 alla temperatura T°), LI < 0. Poichéil lavoro fatto nella trasformazione isocora è
nullo,
C=I5-L<0 ® I5<Li
quindi nel piano p, V Padiabatica sta sotto l’isoterma, perciò pa < pi.

23.2
a) i) (Isotermareversibile):
L= RTlog2= 0.69 RT = 1728J.
ti) (Adiabatica + isocora). Non dipende da comevienerealizzata la trasformazione
isocora: nell’isocora lavoro è comunque nullo perché il sistema è meccanicamente
isolato.

L=-4U=Cv(T-T'); Cv= SR;

D'NI =TV, =7/5, T'=225T;


5
c= PT - 27/5) = 0.61RT = 15091.
b) ilSiccomesi dispone di una sola sorgente a temperatura 7°, non è possibile portare
gas dalla temperatura 7° alla temperatura 7° (a volume costante), quindi per
compiere il ciclo bisogna prima realizzare l'espansione adiabatica, poi l’isocora
(non reversibile) a contatto con l’ambiente esterno a temperatura 7’, ed infine
lisoterma percorsa in senso inverso.
Disponendo di una seconda sorgente alla temperatura T’ è possibile percorrere
il ciclo in entrambii versi: se (V,T) + (2V,T) + (2V,7’) + (VT), il lavoro
ottenuto è positivo e si ha
L° = RTlog2- Cv(T-T')= (1728 — 1509)J=219J
222 223
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 I 2° principio della termodinamica (Soluzioni)

Q** = RTlog2= 1728] > sorgente cede calore. Se esistesse un dispositivo ciclico che riportail gas allo stato
‘ iniziale, avremmorealizzato un ciclo “non Kelvin”: £° > 0 con un’unica sorgente.
215 _ 0.13; Newer = 1 I =1-272/5 = 0.24.
2°) non Kelvin => reversibile:
È giusto che sia 7 < Nouaoes Perchéil ciclo è irreversibile a causa del raffreddamento lasciamo espandereil gas nel vuoto, quindi mettiamolo a contatto con una sorgente
isocoro. Si noti cheil ciclo è irreversibile anche se, con due sorgenti, può essere a temperatura uguale a quella iniziale. Ora una macchina “non Kelvin” preleva
percorso in entrambii versi: il raffreddamento o il riscaldamento isocoro non sono calore dalla stessa sorgente e fa lavoro (L > 0) che vieneutilizzato — effettuando
trasformazioni una inversa dell’altra. un ciclo -- per comprimereil gas, sempre a contatto con la sorgente,fino allo stato
iniziale. Per il 1° principio, siccome il gas compie un ciclo,
23.3 AUgas=0 è -Q=L
a) Realizziamo l’espansione în maniera reversibile în contatto termico con una sor- il calore che complessivamente il gas cedealla sorgente è uguale al lavoro fatto dalla
gente alla temperatura 7° del gas, ottenendo quindi un lavoro Z” > 0 uguale al macchina “non Kelvin” e quindi al calore che la sorgente ha ceduto alla macchina.
calore Q fornito dalia sorgente. Utilizziamo L° per far funzionare come pompa Quindiin definitiva il calore scambiato dalla sorgente è nullo e abbiamoinvertito
di calore una macchina di Carnot che, effettuando un ciclo, preleva Qi da una il processo di espansionelibera del gas.
sorgente a temperatura 7°" < T' e cede |Q2| = Q1 + L= Q1 + Q alla sorgente a
temperatura 7°. Fin qui nulla di male: la sorgente “calda” ha ricevuto in totale Qi, b) AU=0 > CyAT= -7 > a=CvVAT=25-831-107?-31=0.65Jm?.
la sorgente “fredda” ha ceduto Q1 però il gas sì è espanso (“effetto collaterale”).
c) La temperatura finale deve essere maggiore di quella iniziale, perché sul sistema
Maper ipotesi esiste un dispositivo il cui unico effetto è quello di riportare il gas viene fatto lavoro e quindi l'energia interna aumenta. Siccome il volumefinale è
nello stato iniziale: dopo che lo abbiamoutilizzato l’unico risultato è quello di aver uguale a quello iniziale, aumenta la temperatura.
trasferito Q, dalla sorgente fredda alla sorgente calda.
Oppure: chiudiamo il ciclo mettendo il gas in contatto con una sorgente alla
Dopo l’espansione libera, mediante una macchina di Carnot che lavora fra una temperaturainiziale (prima dell'espansione) del gas: è un ciclo monotermo, quindi
Z

sorgente alla temperatura 7 del gas e una a temperatura T' < 7, comprimiamo Q < 0,cioè il gas cede calore alla sorgente.
il gas nel volume iniziale in modo reversibile a contatto termico con la sorgente {Il fatto che siamoarrivati alla stessa conclusionesia utilizzandoil 2° principio che
alla temperatura 7, alla qualeil gas trasferisce sotto forma di calore il lavoro L senza farne uso, fa capire che certe ipotesi utilizzate nel primo ragionamento, p.es.
che la macchina ha fatto su di esso. Fin qui nulla di male: la sorgente “calda” (7) l’espressione dell'energia interna del Cìz, non sono indipendenti dal 2° principio).
ha ceduto Q, e ha ricevuto Q = £ = Q2+0i, quindi complessivamente ha
ceduto |Q.|, uguale al calore ricevuto dalla sorgente “fredda”; ora il dispositivo 23.5
ipotizzato (macchina “non Clausius”) trasferisce |Q1] dalla sorgente fredda alla a) Sia c=leal/g°C = 4.18x 1053/kg°C il calore specifico dell’acqua.
sorgente calda: ciascuna delle due sorgenti ha scambiato complessivamente calore
nullo (nessun effetto collaterale), ed il gas è ritornato nello stato iniziale. AU=mcA4T=L=mgh => AT= o =0.35°C.

23.4 b) 1° parte (Kelvin > irreversibilità).


Ragioniamo per assurdo: se la cadutalibera fosse un processo reversibile, l’acqua
a) Sia AT = —-3.1Kla variazionedi temperatura nell'espansione libera e AT quella
calda potrebbe salire raffreddandosi, senza alcun altro effetto concomitante. Al-
nell’espansione adiabatica reversibile. Per il 1° principio si ha
lora, prima fase: l’acqua scende reversibilmente compiendo, p.es. su una turbina,
o=0vAT-(7- pra) = WAT+7 > CvAr=-t il lavoro mgh; la sua temperatura resta T, (AU =L= mgh—mgh= 0). Seconda
fase: mediante una sorgentesi riscalda l’acqua alla temperatura Tr = T1 + gh/c;
terza fase: l’acqua risale alla quota A e si riporta alla temperatura iniziale 7)
CvAT'+7=-1"<0 > CvAT'-CvAT<0 > AT'<AT. (AU = —mgh). In definitiva è stato fatto un lavoro positivo (mgh: quello sulla
b). 1°) Kelvin > irreversibile (per assurdo: reversibile > non Kelvin): turbina) prelevando calore da unasola sorgente.
realizziamo l'espansione .V/2 -+ V in maniera adiabatica reversibile ottenendo 2° parte (irreversibilità > Kelvin).
lavoro L° > 0, quindi, tenendo costante il volume, mettiamo il gas a contatto Se esistesse una macchina ciclica monoterma (sorgente a temperatura 71) con
con una sorgente alla temperatura uguale a quella finale nell'espansionelibera, ed £ = mgh > 0, L potrebbe essere utilizzato per portare l’acqua (a temperatura
essendo questa maggiore (per quanto visto sopra) della temperatura del gas, la T+gh/c) nel serbatoio superiore (la temperaturadell’acqua non varia), poi l’acqua

224 225
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Il 2° principio della termodinamica (Soluzioni)

viene messa a contatto con la sorgente a temperatura T) e le restituisce tutto il dT 1 dT 1 1 dT 1


TÎ+A4VT3 — = 274 V—=<5T LE __i
calore Q = mgh assorbito dalla macchina. dv 3 av 737 > 3rav v >
c) Siccomevieneutilizzata una macchina reversibile che lavora con due sorgenti, il dlogT* dlogV T3 Vv 3 3
iv av log 7a = 167 > VI°=UVIb
suo rendimento è quello di Carnot:
T L h Sulle isoterme, che sono anche isobare, abbiamo e
p=1- 2026 > Q= = 9 _56x105J=134x 10% kcal. 4 Vie Ta e
Ti n n»
Qa= AU + p(T3)(V- Wi) = gota Vi
23.6
4 L Qi
a) Il calore viene assorbito sia durante l'espansione isoterma che duranteil riscalda- Qu = FaTt(Vi - Vi > =—_ =1+7;
mento a volume costante: 13 go Wa 16) "a Qa Viton, ca
5
Q=nRTzlog Va/Vi + gPR(Ta - Ti) L=nR(T.-Ti)logW/VM >
Qi _ Ti Wa) _ DITE WATT) v
Qua TV n) _ Ta(V.T3 -V.T3)
(Ta — Ti})log V:/Vi
Ti)logVa/VMi __ 014 Ti
ne== = 030. ma(Vy, Ti) e (Vi, 72) stanno sulla stessa adiabatica, come pure (V3,71) e (Va, 72),
"7 Em Ti) +Talogla/vi — quindi
3) In questo caso il calore assorbito duranteil riscaldamento a volume costante viene Q__T
o so Ti
gqg=1-2.
VIR=VMTI, VIE=VWTÌ > 7 E
interamente restituito alle stesse sorgenti durante il raffreddamento, per cui

Q=nRTalogVa/Vi > _ (Ta Ti)logWa/Vi _


7 Faloga/v — Newrnot *
In effetti si tratta di un ciclo reversibile con due sole sorgenti.
c) Il ciclo irreversibile perché il riscaldamento avviene mettendo a contatto il gas a
temperatura 7) con il termostato a temperatura 72. Analogamenteperil raffred-
damento.
Il ciclo è necessariamente senza rigenerazionee il rendimento è quello calcolato in
risposta alla domandaa).
d) Nelriscaldamento isocoroil calore assorbito, e non restituito alla medesima sor-
gente nella fase di raffreddamento, è quello scambiato con la sorgente a tempera-
tura 7% per portareil gas dalia temperatura Ty_; alla temperatura Tz. Quindi
5 (Ta — Ti) logWa/Wi
Qq=n (Ta Ti)/: 2 log Va/Vi
= -nR(T,—T;)/N+nRTalogW/Vi > n n= _—_——_—_-----t_
3T; — T1)/N + TalogVa/W

NERI = Mouse
Infatti il limite N — co corrispondeal limite in-cui il riscaldamento ed il raffred-
damento a volumecostante diventano trasformazioni reversibili.

23.7
a) Sonole rette p= costante.
b) Grazieall’equazione di stato, possiamo riscrivere l'equazione AU = L come
1 ,V
a(VT*(V)- I) = -30 T*(V') dv*
Vo
e derivando ambo i membri rispetto a V

226 227
Entropia e potenziali termodinamici {Soluzioni}

24. ENTROPIA E POTENZIALI TERMODINAMICI d) Consideriamoil ciclo di Carnot (Vi, T1) + (Va, 72) > (Va, Ta) + (VaTi) +
{V, Ti). SulPisoterma (Va, T2) > (Va, Ta)

Q= 4U-L=o(Va-V)-L;
24.1
Va ,
a) Isoterma: L=-| Pav= —RTalog È + a(Va - Va): > = RTalog E.
Va Va Va
siccomele isoterme sono anche isocore, su un’isoterma L = —pAV, quindi
Analogamentesull’isoterma (V4,T) + (Vi, T1)
As= USE
T
AU+PAV
T
_= iloTRAV + gortav) = dar'av. Vi
(et = RT\log—-
110g Vi
Isocora:
e siccome V3 e Vi stanno sulla stessa adiabatica, come pure Vi e Va, si ha
Cv(1)) dr’;n cv=(F),
AS= [es _{(d4\ _
= dovr3 > V_V
2-2 _ Qt_
n= Qu Ti
=14 fia:
V_V —Qa Qa Ta
4
AS=4daV "pr dr'= gov(î° - TÈ). quindi il rendimento è uguale a quello del ciclo di Carnot di un gas ideale, in
To accordo con il 2° principio.
b) Si consideri la trasformazione (Vo, To) + (Va, T) — (V\T). Si ha: e) L'energia interna del gas e del pistone (compresa la sua energia potenziale) è
4
AS= FoVar* - 18) + far*V - wo) = 4golvi® - Vo19). Mg,
OvT + OpistD + Mgh = (Cv + Opi) + TV
c) AS=0 = VT'= costante quindi C = Chia +Cy, e a= Mg/5.
Per mantenere il sistema in equilibrio, cioè per tenere fermo il pistone, occorre
24,2
esercitare sulla sua faccia superiore una forza F 2 0 = PS = pgasS — Mg, quindi
a) Dalle definizioni di Cv e di Cp si ha Pgas = P+a dall'equazionedi stato dei gas ideali segue quella data.
di L'entropia del sistema gas + ni è
Cv = (FL =C; TV 21 T Tvr!
1 ——7
Gvlog Tvpe!1 + Cpist T = (Cv + Cpise) x log —
is log 2 1 —
x + Rlog IV.
È = Clog Tri
CpAT = AU -L= AU + PAV = CAT + aA4V + PAV = CAT + (P+ a)AV
> Cp=C+R. 24.3
b) Isocora: lo stato(Vo, Po} ha temperatura To = (Po + a)Vo/R, e lo stato (Vo, P) Una trasformazione reversibile y che porta l’intero sistema nello stato finale può
ha temperatura T= (P+a)W/R. Si ha essere effettuata indipendentemente e successivamente sui due sistemi, per cui ad
7 F ogni istante il sistema scambia calore con una sola sorgente: i due sistemi vengono
Coni P+ta isolati termicamente l’uno dall'altro, poi si porta il sistema 1 nello stato finale
AS = TT = 0087 = Ce 7 Tai
(trasformazione Y1), ed infinesi porta nello statofinaleil sistema2 (trasformazione
isobara: lo stato {V, P) ha temperatura T = (P +a)V/R. Si ha va). Si ha

7 V $Q 3Q1 $Qa
ASa=fL-f = + =AS+AS
AS = fia Cplogz = Cplogg- Y Tr n cr mn FT

c) La variazione di entropiafra lo stato (Va, Po) e lo stato (V, P), posto = Cp/C, è in quanto $Q; (522) è il calore scambiato fra le sorgenti ed il sistema1 (2).
24.4
(P+)v® TV
AS=AS+AS,=Clog 7—_—;:=€lo
(Pa +a)VT È TW a) Siccome la molla fa parte del sistema, anche la sua energia potenziale fa parte
dell’energia interna, quindi
quindi l'equazione delle adiabatiche è
U(V,T) = (C+n0v)T+1k(13) = (C+ncvir+ gev? .
2

TV®-! = costante.

228 229
LE. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Entropia e potenziali termodinamici (Soluzioni)

b) Dall’equazionedi stato TrnCv dl ' T


— .
= nCv log EF
AS=
v n T'
L=-|__ PW)
4
- FA nRT
+ _
i _aV')dV' 1_ = _ -nRT log Vv
730).
1 v2 2
c) Tanto sulle isotermeche sulle isocore la variazione di entropia del Cl) coincide con
quella di un gas ideale, e quindi anche per una generica trasformazione (Vo; To) >
c} Calcoliamo la variazione di entropia per una trasformazione isoterma (Vo, To) >
(V, To) (VT):
= Ca
AS= F
Q_ AU-L
ET
Ti 2 nRlog v
aRlog—-
Vi AS=nCv log 7: + nRlog 7"
=nCvlog ——;

Per la trasformazione isocora (V, To) + (V,T) (la capacità termica a volume Si noti che non abbiamoscritto y = Cp/Cv in quanto in questo caso Cp # Cv +.
costante è C+ nCy): d) L’equazione delle adiabatiche in terminidelle variabili V,T è uguale a quella di un
TC +NOV gas ideale:
AS= CERO gr =(C+n0v)log
To TVR/Cv = costante
quindi per la trasformazione (Vo, Ta) + (VT) = (MD MI) (MT): mentre in terminidelle variabili p, V è diversa perché è diversa l'equazione di stato.
pr! T
AS=nRlog 7 +(C+nCyv)log 3 (C + nCy) log TV! 24.6
D v
a) Sia Cv la capacità termica a volumecostante dell’oggetto.
nR
(r-1= AS=0 > TV! = costante.
C+nCy )i Ta Co(I2_T)
AS=Cvlog
Comedeve essere, la molla contribuisce all’entropia e all’equazione delle adiabati- Ti Ta
che solo come un pezzo di metallo che ha una certa capacità termica. dove il 2° termine è la variazione di entropia della sorgente.
d) Siccomeil sistema è anche meccanicamente isolato, l'energia interna non varia. b) Siccome îl sistema è termicamente isolato, deve essere AS > 0 (L= 0), sia se
Inoltre, all’equilibrio P = 0. Quindi, posto C=C +nCy, Ty>T; che se T7< Ti; infatti, posto AT=7T2-7,
A&T AT AT
{Gr + ta} = DI + for 3 pt ,_ faR7 AS= Cv (log (1+ T)- Far) = Cv(1og(1+2)- o) G=%)
aRT-eV?=0 20+nR a
La variazione di entropia è certamente positiva perché la trasformazione è adia- Posto f(x) = log(1+ 2) — 2/(1+ x), è facile vedere che f(z) > 0 sia per x > 0 che
batica ma non reversibile: se la trasformazionefosse reversibile il pistone sarebbe per x < 0: infatti (p.es.)
soggetto a forze conservative (molla + gas) e non si porterebbe maiall’equilibrio.
f0)=0; {(2)= Tu
(1+
24.5
quindi siccome f'(x) 2 0 per 2 20, 2=0 è un punto di minimo.
a) Dall’equazione di stato
v RT v n'a v 1 1 24.7
L=-] fe p(vY)av=-
) dv’ (Evi
KE ov = = nRTlog—
nR 108 7 - n'a(7
nîa(-- >
)
a) Il lavoro fatto dal pistone 1 è Li = piVi e quello fatto dal pistone 2 è La = -paVa,
e dal 1° principio quindi

= AU-L=-nte(2-1\-r=
Q=AU-L= V.
nîa( 7) L=nfTlogz
L=piM- pl.
b) Siccomeil sistema è termicamente isolato
b) Isoterma (Vo, T}) + (VT): AU=L => nCOyvAT=pV-p.V:=-nRAT > AT-=0 >
=-Q_ v
AS=p=nRlog;: Va=piVifpa; L=0.
c) Siccomela temperaturafinale è uguale a quella iniziale,
Isocora (Vo, 79) + (Vo, T): dall’espressione dell'energia interna si ha che C'y è il
calore molare a volume costante, quindi AS = RlogV;/Vi = Rlogp1/p2 > 0.

230 231
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Entropia e potenziali termodinamici (Soluzioni)

La trasformazione è adiabatica {Q = 0), e poiché AS > 0, è irreversibile, anche 24.9


se realizzata lentamente (perché pi — p2 # 0).
a) Siccomeil sistema è isolato
d) Temperatura, pressione (e quindi volume) finali come prima, quindi anche AS.
AU=0 > T+T=T+ Tp.
AU=0, L=pVi-ph=09 > Q=0 > L=0
La variazione di entropia è (i volumirestano costanti)
la trasformazione quindiè irreversibile.
TT
AS=ASI+A8&,= Cvlog
24.8 TorTo2
a) La trasformazione è isobara irreversibile. Deve essere AS > I: che è massima quando è massimo 7,7) con la condizione 7) + T) = costante:
posto
Po C(T) 1” To t_1
f T
AD > l'ame
Tala
+ fmo? cmfi-1\ar>0
(7 x) TDeT+x h=Tf-s So_mm=T 3? (1 Foti)
Siccome (1/7 — 1/7) ha lo stesso segno di T)— Ti e la diseguaglianza deve valere
per ogni Ti, T:, segue che deve essere Cp > 0 VT. T\T è massimo per 2 = 0, cioè T7=T2=T.

b) Siccomele isoterme nel piano p, V hanno pendenza nega- “v_ b) Vale sempre la condizione 7} + T = costante. La variazione entropia ora è
tiva, e l’isoterma è seguita prima da una isobara, e poi da
un’isocora, nei due casì Va > Vi e Va < Vi si hannoi cicli i AS=Cylog at TT + Rlog TI
Vila
è Cvlog Ta Vi(V- vi)
= 4 Riog VOM
V 96 ToTo: È VoVoa VE Torio E° VaVoa
rappresentati in figura (dove, per semplicità, le isoterme | a Vv
sono rappresentate da segmenti): in entrambii casi ilcillo ——___ che è una funzionedi duevariabili (x e Vi}: siccome è la sommadi una funzione
viene percorso in senso orario, e quindi il lavoro fatto dal fiuido {l’area con segno di 7 e di una di Vi, il massimo di A $ si ha quandociscuna di queste due funzioni
racchiusa dal ciclo) è positivo. è massima:
= 1
Formalmenteil risultato si può ottenere nel modo seguente. Sia p7=p(V2,T1): e=0, M=V > Kam=T, n=V=gv.
Va

r -/ P(V) dl + pa(Vi — Va) = P(V2— Vi) + pali — VA)


Vi
c) La variazione di entropia è
TT Vi
dove, per il teorema della media, p = p(V) (V compreso fra Vi e Vo}. Quindi AS=Cvlo + Rlog--
VOE Torto € VaVo
L= (p-pa)(M- Vi) >0 (> > p>pai VW<V > P< ma). e le condizioni ora sono
Detto Q; il calore scambiato nella trasformazione isoterma, per il 2° principio T,+T2=costante; Vi<v, W<cv.
(“Pentropia definita dall'integrale di Clausius è una funzione di stato”) si ha
Comesoprasi trova 7 = T7 = 7),e siccome ViVa è massimosulla frontiera, dove
AS=0 Qi +0plog=
Ti Ti T._
$=0 > =
Ti log+ Cvlog—=0
vlogg, >» (C,-Cv)log—=
(Cp v}log7 ">.
n Vi=V, W=V, ogni gas diffonde in tutto il volume.

Detto L; il lavoro fatto sul fluida nell’isoterma, dal 1° principio: d) Lo stato finale nel caso a) non è di equilibrio se il pistone viene sbloccato, e lo
stato finale nel caso b) non è di equilibrio se nel pistone viene praticato un foro,
AU=0 > Qu+ L1+(C(T2-T)-p2:(M-V))+Cv(11-T2)=0 > quindi
Qi = (Cp — Cv Ta) - L1+po(Vi — Wa) Sa < Sh < Sc
che inserita nella equazione ottenuta dal 2° principio dà
24.10
(C- Cv)(1gp
Ti
- T-Ta\_-l4+p(VM-W)
7 )= DI a) Siccomeil sistema è termicamenteisolato,
Il numeratore a 2° membroè il lavoro fatto dal fluido nel ciclo, e siccome abbiamo I=>-4U=0v(1-T)20 > Tm.
visto che è sempre positivo, come pure la funzione logaritmica a 1° membro (v.
b) L° è massimo quando T; è minimo. Ovviamente non è possibile fare in modo
esercizio 6), ne segue C, > Cy. L'ipotesi che C, e Cy siano costanti non è
che la temperatura finale sia arbitrariamente bassa: il 2° principio implica che,
essenziale: basta prendere T) ® Th.
siccome la trasformazione è adiabatica, AS > 0,cioè

232 233
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Entropia e potenziali termodinamici (Soluzioni)

Cv log Tg!
pu >I > gl ano 1
Ga
a i Vi
24.12
a) Il sistema sorgente fredda (1) + sorgente calda (2) + macchina è termicamente
quindi la temperatura finale è minima quandosi trova sull’adiabatica reversibile isolato, quindi per l’intero processo AS > 0. Lo stato finale della macchina
che passa per lo stato iniziale. Tutta la trasformazione deve svolgersi sull’adia- coincide con quello iniziale, quindi la sua variazione di entropia è nulla; dette Q1
batica reversibile: infatti la trasformazione deve avvenire per stati di equilibrio e Q3 le quantità di calore cedute alla macchina dalle sorgenti e C2 la capacità
(altrimenti sarebbeirreversibile e quindi A 5 > 0), e lungotutta la trasformazione termica dell’acqua, si ha
AS=0, perché in nessuna fase della trasformazione l’entropia può diminuire. _ Ti @.
A&=Clogp Ti
24.11
a) Dal 1° principio, se TY e Ty sono le temperature (incognite) finali, Q+Q=5, Q=C(T-T) > Q=I-C(7-T) >
MU=-ID » C(T{+T;)=C(T,+T2)-[. Ti I TT
AS= Ci Caloggo
087, - nt
+ Tm;
La variazione di entropia è
AS>O >» 1 < 0/1 =D) Tilog È] =
AS=A5S+45,=Clog TT; 1
TyTa
= 3 x 105 - (95 — 278 - 0.29) = 3.98 x 10% cal = 1.67 x 107 3.
che è massima quando è massimo 7/7; con la condizione T/ + Ty = costante:
segue(v. esercizio 9) D Tr
log 2 > 14%: Nous = 25%
Mmax = Linax/Q2=1-
TT Ti
mi=T;=3(n+t LD) b) Nelcasodi lavoro massimoil sistema ha compiuto trasformazionireversibili, quindi
il gas a contatto con l’acqua compie una trasformazione politropica di equazione
b) L= C(11+T3- 21). (v. esercizi 22.13 e 24.2. 24.4)
c) Dalla condizione L° > 0 e dalla risposta alla domanda b) si ha quynB/(n0v4+02) _ T ypR/nC+02) >
1
Tax = 3 +72)
Da
7 _(Y
To V yaR/(nCv+C2)
(3) » 10 10-* = 14+107* - 4 log, 10=1+23x
=1423x 1074.
LA
chesi realizza quando L= 0, cioè con il contatta diretto fra i due corpi.
Per trovare Tin, siccomeil sistema è termicamenteisolato si ha 24.13
T, 2 a) Siccomeil sistema è in contatto termico con l’ambiente esternoe alla fine le pres-
48520 > Clog i 20 > T>VTT > Ton=yhT sionì dei due gas sono uguali,
142

che si realizza mediante una trasformazione adiabatica reversibile (AS = 0 = A4U=0 > T=Ta, > Ve=Va= 7
I.) per l’intero sistema; i singoli corpi compiono trasformazioni reversibili, ma
non adiabatiche: aumenta l'entropia del corpo freddo, diminuisce quella del corpo ed inoltre
caldo. AU=0 > L=0Q.
d) Il lavoro è massimo quando Tf è minima: Se
E = (1473-20) > Liax = 20(Tos— Trio) = C(VI:- VI). r= [2-2
T To
e) Il calore che Ja macchina ha scambiato con il corpo “caldo” è
è l'integrale di Clausius lungo la trasformazione effettuata dal gas,
Lc_ (EG-yvn) 7 T,
QD Tri
= C(T2— Tin);
939° VaVE= VE)
=T—=4>r=oet=:=1-,447<1-=
mel x L= Q=BIL<TAS
quindiil lavoro è massimo quando /, = A $, dove
(1 < Nossa: infatti la differenza fra le temperature delle due sorgenti va dimi-
muendo nel corso della trasformazione). ° AS= Rlog (V/2)?
Vi!
10
234 235
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Entropia e potenziali termodinamici (Soluzioni)

cioè quando la trasformazione è reversibile: ciascuno dei due gas compie una tra- Il lavoro fatto è
sformazione isoterma reversibile. In questo caso 7,
L= ona= MASS (1- FT) — MAS = (1487 — 623)J = 8641.
(v/2)°
Taaxmax = TeA S = RT log LL
9 1
VV = RIylog 3
RIplog- = RTo 1 og (1+ 2)3) LL
gRTo= = 312 .
b) Il calore assorbito dal gas alle temperature 73 e T nel ciclo percorso in senso
Si noti che, essendo 7 = — TS Venergia libera di Helmholtz, inverso è

Linx = AF 3, =nCv(Ta — T) +nRTzlogVi/Va; Qi = nCv(T; — Ta) + nRTlog VWo/Vi


(in questo caso AU = 0). per cui

b) Seil sistema è termicamenteisolato, Q2+Q1=20v(T2- Ti), Q+Q1=20v(T— Ta)


L= -AU= Cv(To- Ta) quindialla fine della trasformazione Punico risultato è che una quantità di calore
pari a 2Cv(T> — Ti) è stata trasferita dalla sorgente calda alla sorgente fredda:
quindi il lavoro è massimo quando 7} è minimo. Si ha (anche in questo caso infatti il lavoro totale fatto dal gas è nullo.
Ve= Var = V/2):
24.15
Tr (V/2N7* Tr (V/2y-! Te VOL
A&=Cvlog
= TM!
-_t—__— + Cv loéelog ————
Ti = log
‘v log CRI CUATALEI. a) A parte i termini dipendenti solo dalla temperatura, che sono costanti, l'energia
libera di Helmholtz del sistema costituito dai due gas è data da (Vi e Va sono

AS20O > T2To e\o=Tun=_p(8V2_


(A) (3) = 288.4K
rispettivamente i volumi del Cl, e dell’He):

F=--- RIblog
a Vi
— — RIblog 7 = — — — RTQi
Va a VAZI
Linax = I Rm -— Tinin) = 1441.
Vote Ea vw
che dobbiamo minimizzare con la condizione a =V-V:
In questo caso il lavoro massimosi ottiene quando il sistema compie una trasfor- dF a V-2%
0=7=45-RITA-
mazione adiabatica reversibile; i due gas compiono trasformazioni reversibili, ma dvi VW “vv n)
non adiabatiche in quanto si scambiano calore: infatti all'inizio hanno entropie
a
>= RI VV > RI
Do a
i_ Rn
0
diverse, ma alla fine hanno la stessa entropia.
Vv? Vila VO N
24.14 che è l'equazione che si ottiene dalle equazioni di stato dei due gas imponendol’e-
a) Per una macchina che funziona con due sorgenti il “lavoro perduto” è dato da guaglianza delle pressioni finali. (Evidentemente,l'equazionedi stato, l’espressione
' TIA $, dove AS è la variazione di entropia delle sorgenti (la macchina termica dell’energia interna e dell'entropia non sono indipendenti).
i
compie un ciclo, quindi la variazione di entropia del fluido è nulla): infatti è) Dall'equazione

Lian E = emma2 (+22) = (1- Di)- 140) a


2
wo
V-2V
RI
Mv v)
= n rit =T,AS, e posto
VU 1 a
x = —
vo -.
3 a = Riv =2. 6 x 10 n?
in quanto —(Q:/T1 + Q2/T2) la variazione di entropia dellesorgenti.
Si ha(il calore viene scambiato anche nelle fasi di riscadamentoe di raffreddamento si ha
a volumecostante) a 2a
14 =-——_
— iz > 40° VII -2(a-l)r+a=0.
-_ =
Qa=nCv(T, — T)) +nRTzlogVa/Vi; Qi: =nCv(T - T3) + nRT log Wi/Va;
Questa equazione ha due soluzioni:
AS= -n0y(T3- (x _ x)
1
ma=g(o-18 1
1-60 +0?) fa-1%(1-30)] >
xi:=-1
2
-_ 2
(150)?
=
(Ta TY) _ 3 p(150° _ 6233.
DAS=NVTT 2° 450 s3-3ta

236 237
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Entropia e potenziali termodinamici (Soluzioni)

delle quali è accettabile solo la prima, in quanto comporta Vi, Va + V/2 pera + RT _ 1 8.31-373
V,=n mi = 1.7 x 1075 mf = 1.7 x 10% cm?
0, mentre l’altra non è fisicamente accettabile in quanto comporta Vi /V x 0, po 181.01x 105
quindiè al di fuori delle condizionidi valididità dell'equazionedi stato che abbiamo quindi nella transizione liquido + vapore possiamo trascurareil volumedelliquido.
preso per il Clo. In definitiva Allora

VW,= (1326 x 1072). L= -pumV = —nRT = -17221.


b) Per 1g di Hs0 si ha
c) La condizione (Vi, + Va = V) è la stessa di prima, quindi anche i volumi finali sono
quelli di prima. Il lavoro massimo è dato da Ae 2257
AS=É4= J/K=6.05/K.
s T 373
Livo = AF
c) Nelle condizioni di temperatura e pressione specificate liquido e vapore sono in
e si realizza mediante una trasformazione (isoterma) reversibile. equilibrio, quindi AG=0:
Se il cloro viena considerato un gas ideale, cioè se a = 0,
TASZ=AH=AU+pAV > AUSTAS- Pun,
1 uv 4
Vi=VW=2V -AF= RTylog= > = RTlog 3 = 7171 quindi per 1g di H70
2 dI Vo2
AU = (2257 — 172.2)J = 2085J
24.16
quindi nella transizione liquido + vapore il lavoro delle forze di pressione non è
a) Il volume di 1kg di ghiaccio è
trascurabile.
V.= FEn* = 1.09 x 1075 m5 In 1g di H;0 ci sono N = Ny/18 2 6 x 1023/18 = 3.3 x 102° molecole, quindiil
lavoro che occorre fare per separare una molecola dal liquido è
e quello di 1kg di acqua è V: = 10-*m?. Quindi
molecola = su -20
N =6.3 x 10729).
L= <PumAV = 1.01 x 10% -0.09x 1073J=9.1J
È più espressivo esprimere îl risultato in elettronvolt (eV) (LeV = 1.6 x 107!9J):
ed è positivo perché il volume diminuisce.
L molecola = 0.39eV.
b) Per 1g di H,0si ha (nella transizione ghiaccio + acqua la temperatura T) resta
costante) 24.18

s
AS=
A; 333.5
To =
A 373 J/K = 1.22J/K.
3/ a) N peso molecolare dell’acqua pesante è (2+2+16)=20. Quindi
A; = 75.820 cal/mol = 1516cal/mol.
c) Nelle condizioni di temperatura e pressione specificate acqua e ghiaccio sono in
b) Per una mole di D30si ha
equilibrio, quindi l’energia libera di Gibbs G=%H-—TyS del ghiaccio è uguale a
quella dell'acqua (AG= 0):
T;=> di =277K=4°C.
MAS=AH=AU+pAV > A4U=9AS-pAV
quindi per 1g di H30
AU= (333.5+9.1x 1073) J = 333.53
quindi nella transizione solido + liquido il lavoro delle forze di pressione è trascu-
rabile e la variazione di entalpia è praticamente uguale alla variazione di energia
interna.

24.17
a) Il volume di 1g di acqua è Vi = (0.96)! cm* = 1.04cm? e quello di 1g di vapore
- si ottiene dall’equazione di stato:

238 239
Problemi di Termodinamica (Soluzioni)

25. PROBLEMI DI TERMODINAMICA - SOLUZIONI 2.


a) Il volumedel gas raddoppia. H lavoro fatto contro la pressione atmosferica(“lavoro
persollevare l'atmosfera”) è
1.
L= poVo = 1.01 x 1033.
a) Siccomeil sistema è meccanicamente e termicamenteisolato,
Il lavoro massimo si ottiene lungo l’isoterma reversibile:
3 5
AU=0 > 0.5- 3 — T;)= 0.3. ali — T:), Tr=300K; L= -(AU-0Q)<-(AU-DBAS)= DAS >

8.31 - 300 Lia, = nRTAlog2 = 2poVolog2=14x 1031.


Pa = 0.5 = 2.5 x 105 N/m?; p,, = 1.5 x 105 N/m?.
“Ex 10-3 b) Il pistoneall’inizio e alla fine è fermo. Dal teorema delle forze vive applicato al
b) La variazione di entropia è la sommadelle variazioni di entropia dei due gas (v. pistone:
esercizio 24.3): Los + Laterito — PoV0=0; >
3 Ti T_3
5 Rlog087 9 [Laterito| = nRT: log 2 — poVo = 0.39 x 1031.
= 0.5-ÎRlog
AS&=0.5 3Plog7= +03.
+03 jP108; /
— = Rlog_=0.73J/K.
2 c) Se ignoriamotutte le cause diirreversibilità, il gas compie una trasformazioneiso-
c Siccomei due gas vengono considerati “gas ideali”, e quindi costituiti da molecole terma reversibile, quindi la forza che agisce sul pistone è data da (S è la superficie
non interagenti, la pressione esercitata da ciascun gas è indipendente dalla presenza del pistone)
dell’altro gas, quindi - dato che la temperatura non cambia in quanto non cambia
aRT:
Venergia interna totale — è la metà di quella calcolata sopra: FW) = (Pres(V) — po)5 = ( 7” — po)S.
Pa = 1.25 x 10° N/m®; pr, = 0.75 x 10° N/m?. Siccome Vinax è il volume occupato dal gas quandoil pistone inverte il suo moto,
d) La variazione totale di entropia è la sommadelle variazioni di entropia; le trasfor- ancora dal teoremadelle forze vive applicato al pistone si ha:
mazioni sono isoterme e il volume occupato da ciascuno dei due gas raddoppia: nRTolog Vmax/Vo — Pa(Vmax — Vo) = 0; => 210g Vinax/Vo = Vmax/Vo — L;
AS=nRlog ii > AS=0.5Rlog2, ASy,=0.3Rlog2 > se Vnax/Vo =3.5 il 1° membro vale 2.5055 mentreil 2° vale 2.5.

AS=0.8Rlog2=461J/K.
(se i due gas fossero ugualiil risultato sarebbe paradossale [paradosso di Gibbs]}. a) Dette ny ed n; rispettivamente il numero di moli di aria e di He, si ha
1° parte (Lord Kelvin > irreversibilità).
no = moi = 405moli; n= noi = 20.3 moli.
2

Ragioniamo per assurdo: grazie ai pistoni semipermeabili possiamo realizzare l’e-


spansione dei due gas in maniera isotermae reversibile ottenendo un lavoro L > 0; b) La trasformazione è isoterma quindi, se 7 è l’energia libera di Helmholtz,
se il processo di diffusione spontanea fosse reversibile, esisterebbe un dispositivo
ciclico in grado di riportare i due gas nello stato iniziale (senza altri effetti), e Lrax = AFE=TAS
avremmorealizzato un ciclo monotermo con L° > 0. Vo
AS=AS+AS; = nofllog 0 + mRlog i? = miRlog
Tr I 1
2* parte (irreversibilità > Lord Kelvin).
Ragioniamo per assurdo: se esistesse una macchina ciclica monoterma (con ìa (il termine trascurato contribuisce per menodell’ 1%)
sorgente alla temperatura T' dei gas) con L° > 0, L° potrebbe essereutilizzato per
Ltoax = 1 RT log do = 3.14 x 105].
riportare i due gas (a contatto con il termostato a temperatura 7°) - per mezzo dei 1
pistoni semipermeabili — allo stato iniziale, restituendo alla sorgente tutto il calore Siccome abbiamotrascurato l’aumento di volumedell'aria (Vy—-Vi + Wo), il lavoro
assorbito dalla macchina (AU =0 > Q=L): avremmoinvertito il processo di è quello dovutoall'espansione isoterma reversibile dell'He.
diffusione senza “effetti colaterali”. L’energia proviene dall'ambiente esterno sotto forma di calore: infatti l'energia
interna del gas nella stanza non cambia, e L= 0.
ame enemn

240 2AI1

St
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Termodinamica (Soluzioni)

c) Orail sistema è termicamenteisolato ed il massimo lavoro ottenibile è minore del AHno = Alpo.
precedente: infatti, sempre trascurando l’aumento di volumedell’aria, il lavoro è
Quindi, se L è il lavoro calcolato sopra, siccomeil sistema acqua + ghiaccio + gas
quello dovuto all’espansione reversibile dell’He, in contatto termico con l’aria. In
è termicamente isolato, e l'energia interna del gas non varia,
queste condizioni la trasformazione effettuata dall’He è una politropica (v. esercizi
22.13, 24.12) e, come per le adiabatiche reversibili, il lavoro in una espansione L= AUga5+ AU = AUR:0;
politropica è minore di quello in una isoterma. quindi la quantità di ghiaccio fuso è:
Questa volta il lavoro è fatto a spese dell’energia interna del gas nella stanza.
443
d) Si ha 718.8087 1.32 g.

L= -AU=-C(Ir-T), AS>O (0=00+0=InoR+ im); c) Siccomelafase solida (ghiaccio) e la fase liquida (acqua) sono in equilibrio,

T Va Vo Tr V A Sio = FEO = 1.62I/°C;


AS=Clog=
qtrolRbezzg
Vi +mRlog pe = Clogg +mRlogy
%

quindi va = nRlog->
ASgas nEtlog Va{È = nRlognRlogPi= = —-1.37J/°C
/
Tr mk Vo. A Stat > 0 conferma che la trasformazione è irreversibile.
Loti log
ep 2-78 Mo9 nRT
Vi
mu RIC
2 Vv
mn R/C d) L= pi - Va) = =piVi + (pi — pa) + pae = — 5 E =319I
mer(p)
> Di > < | (7)
DF<CcT|li-{+ |
la quantità di acqua che si trasorma in ghiaccio è 0.95 g.

R
Li= cr(i — axp(- Ni log V/v)) =mRTog - 3or
57 (mA 1og ©)
% 1 VA? e) Il gas ritornaallo stato iniziale, quindi la sua entropia non varia:

A Sta =0; ASno= 4437


— 319
= 0.451/°C
e la differenza fra il lavoro isotermo e quello adiabatico è

Lo V (3.14 x 105)? 5
Ali= 3op(mATg 0) == Fasano II
Il lavoro fatto dall’escursionista è

2
L= Mgh= 1.038 x 105 J = 2.46 x 105 cal;
a) Siano e siccome la sua energia interna non varia:
Mi Mi, + M; A4U=0 > Q=L;
P.= po+3i. po = po 4 Mt, Vi Va
il calore Q scambiato con l’ambiente è la somma di Q:, fornitogli dalla digestione
rispettivamente le pressioni e i volumiiniziali e finali del gas; si ha dello zucchero, e di quello Q1 necessario per l’evaparzione dell’acqua:
M: Qi = —2000 - 540 = 1.08 x 10° cal
L= -pa(V- V)= -p2V2+ (02 - pi) + = (po a= ou
quindi
— 09 MAT _g4gg. Q2= LI- Qi; = 1.33 x 10° cal
Ss Pi
La trasformazione effettuata dal gas è irreversibile (compressione isoterma e iso- che gli viene fornito da 332 g di zucchero.
bara). b) n= 17/Q3= 18%.
b) Il calore latente di fusione Ay del ghiaccio è la variazione A # di entalpia nella c) Si ha:
fusione di un grammo di ghiaccio: siccome la variazione di volume nella transi-
zione solido + liquido è molto piccola, possiamo trascurare il lavoro delle forze di n=0.18<1-7;/T2; > 7T>T./(1-n)=378K.
pressione (v. esercizio 24.16), e quindi

242 243
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Termodinamica (Soluzioni)

6. Sex > h (cioè W< Vo), Lio > 0, quindi AZ >0, e T; > To, assurdo perché
peVe = PoVi < poVo. Quindi VW > Vo. È facile dimostrare che
a) Siccomeperil vapore vale l’equazione dei gas ideali,
pAV _ 0.35.10 5 2Mp
An=
RT 0.082-346
= 0.123 moli.
= (7+737)
2° modo:
») Durante l'espansione la pressione rimane costante, quindi
Si consideri ancora la trasformazione dallo stato iniziale py, Vo allo stato finale
L= -pAV =-354J; po: Ve. Poiché AS > 0, lo stato finale si deve trovare al disopra dell'adiabatica
Q= AnA= 1.23 x 105 cal = 51413; reversibile che passa per po, Vo, e sulla retta p = po, quindi W> W.

Au=@4+L=AP9I pay = 4787). d) Sia T' la temperatura del gas quando occupa l’intero volume. Il lavoro è mas-
simo quando si ha la massima diminuzione dell’energia interna, quindi quando la
Siccomela trasformazione è reversibile, temperatura finale è la minima temperatura compatibile con il 2° principio che,
essendoil sistema termicamente isolato, richiede AS > 0. Ma
= Q_
AS=F=
5141 1497/K.
€ 24gag 149/ AS20 > T'> T(V/vyo!
Il numero di moli evaporate è lo stesso di prima, perché la variazione di volume quindi il lavoro è massimo se la trasformazione è l’adiabatica reversibile. Detta
del vapore è la stessa. Il lavoro fatto sul sistema è nullo e, siccomelo stato finale 2 l'altezza a partire dalla metà delcilindro e M(z) la massa all’altezza 2, si ha:
è lo stesso di prima, anche la variazione dell'energia interna è la stessa di prima,
quindi:
M(z)g Mg A_N h_\7
puWo=pl
ra n > ma)
=D > M(2)=M
= FE: .
Ss Ss
Q=AU=4787].
Anche la variazione di entropia è quella calcolata sopra e, come deve essere, è
maggiore di Q/T.
a Chiamiamo Ciy e Cay i calori molari rispettivamente del gas incognito e dell’azoto
e Vi, Vi i volumiiniziale e finale del gas incognito. Si ha
U= n(OxyT + CwTi); Ue= (Civ + Cav)Ta
La pressione del gas è
—U=L=-p(V%-V)=-n&8(;-T, T= CayT + CD
_ Mg _nRTo nRT 4 mM RED UU; P(Vi ) nR(I-T)) > Tr Cav Cw
= 240kg.
Ss Vo hS gh
b) Seil pistone è a contatto con la base superiore del cilindro la pressione del gas è T=40K > Cip=Cv=3R
maggiore o uguale a Mp9/8; se T; è la temperatura del gas quindi il gas incognito è monoatomico.
nRT Meg
= > Cambia la pressione esercitata dal pistone sul gas, quindi cambiano sia il volume
2hS TS aRo iniziale che quello finale, ma la temperatura finale ed il lavoro fatto sul gas non
dal 1° principio: dipendono dalla pressione, quindi non cambiano.

AU=0v(Tt-T)=L=-Megh > T=t- Mpgh


122 (cv=ia) > o) Sia To la temperatura finale dei due gas, LZ}, il lavoro fatto dalla macchina e
Ls =pAV=nR(I-T.)
Mpgh,,
E (+5)
22 <D = —!’—
Mgh
TR Me £< —
5
73 M = 100Kg. quello fatto dal pistone contro la pressione esterna. Dal 1° principio(il sistema è
termicamenteisolato)
e) 1° modo:
Raggiunto l'equilibrio, sia x la distanza del pistone dalla base superiore delcilindro. AUSIS+L,=0 > Ly, =(CovT:+ CT) -n(Cav + Cip)To
Si ha: pr=po e,nella trasformazione consistente prima nella salita del pistone
{con massa Mp) e poi nella sua discesa (con massa M), Lwt = —Mpgh+ Mgr. e poiché Cip = Cay = SR

244 245
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Termodinamica (Soluzioni)

._ 5
L= gr +T2- 210) La trasformazione non è reversibile: difatti il lavoro fatto sul gas è maggiore di
quello precedente (= A 7) e si è utilizzata sempre una sola sorgente a temperatura
quindi L;, è massimo quando T) è minimo. To; oppure: prima la variazione di entropia coincideva con l’integrale di Clausius,

AS=n01plog To
3 nCavlog Ty 5
2 = SnR(log To T
2 +log-°)>0 =
oral'integrale di Clausius (che è < 0) è minore del precedente, perché è diminuito
Ss nCiplog gr+ vlo87 3” (log+1087) 20 > (cioè aumentato in valore assoluto) il calore Q = —L scambiato con esterno,
quindi ora AS> IL.
nR(/T- VT) =5.28x 1081.

soion
Th>vTt > Lu La causa dell’irreversibilità si ha nella seconda fase della trasformazione, <-*ndo
l’aria compressa in Rq si espande in Rdove l’aria ha pressione minore.
Posto

All’inîzio l’aria occupa il volume V + Vo alla pressione po, alla fine il volume VW n- n V
An= = N
alla pressione p quindi, siccome la compressione è isoterma, "= N 7"0N%
il numero di moli dî aria non compressa che stanno nel volume V/N, si ha
po(V+V)=pl > vati
o
v= Va+ VIN Vo+V/IN
L= (no + An) RTy log Vin + (no + 2An}RTlog MIN,
Il numero di moli è a
PVa » Vo VIN
n= = 10 moli.
RTy 224 (no + NAn)RTy log PELA _
Vo
Il lavoro che occorre fare nella compressione isoterma dal volume V+% al volume N{N +1) An
Va è = (Nn0+ Am) RTolog (14 mn)
L= nRTolog V+m = pVrlog P = pVolog10 = 5.8 x 10° 1. per N+00 An-0, quindi log (1+An/nq)® An/ny, per cui

Jen - DO, RT = 12.5 x 1041.


Po
po PVo,__Po La ((n- no) + {n - no)? niZaia
AS=nRlog:®= = log = -191J/K. 2no
PT Sp
Nella 1° fase l'aria viene compressa dal volume V +V/2 al volume V; e il numero
apre e

10.
di moli è
Il sistema compie una trasformazione adiabatica non re-
_ po(Vo+V/2) _ po(V+Vo) polo _1 versibile, quindi nel piano p,V lo stato finale deve tro- P°
m= Tr 7 ar taranto varsi sulla retta p = pi, nella regione AS > 0 quindiil
dove ng = poVo/RTo = lè il numero di moli di aria nel volume Vo alla pressione volume Vi nello stato finale (p1,71) è maggiore del vo- isoterma
di 1 atmosfera, quindi n; = 5.5 moli, e lume V nello stata (p1, 7), perciò T, > T. Inoltre V è
_ntno VW+V/2 maggiore del volume Vy nello stato iniziale, allora dal 1° ndinbatica
Li= 3 RTlog Vi . principio v
Nella 2* fase si compie lavoro per comprimere (n + no)/2+poV/2RT = n moli Cy(Ti - To) = —pi(Vi — Vo)
sempre dal volume Vo + V/2 al volume Wp: ed essendo Vi > Vy segue Ti < 7a. Quindi T < Ti < Ty: lo stato finale si trova
Vo + V/2 V+V/2 ni ntno fra l’adiabatica e l’isoterma passanti per lo stato iniziale.
Lo =nRTglog-—-; SE =
ano (& na Zia) b) Da
quindi 1
Cv(T-To)}=-pi(Vi-W), mU= RT, poVo= RT, Pi = gPo
L= Ly +13= STO
2
pilog RT
29
67 x 10*1.
si ha
d La variazione di entropia è quella calcolata prima: difatti lo stato iniziale e quello
=T-
Po — Pi 1poho
=To--=
R 4
finale sonogli stessi di prima. T,=T G, V=To 26, = (1 _ —
30) = TpgTo = 240K;
0K;

246 247
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Termodinamica (Soluzioni)

inoltre: 12.
— u-n/
T-D(A) OT 972/51) = 227K. a) Lapressione del gas all'inizio e alla fine della trasformazione è p= Mg/S. Il lavoro
1 fatto dalla gravità sul sistema gas + cilindro + pistone è
c) Dal 1° principio e dal 2° (Q < DAS):
L= AU-Q>4U-TAS >
L= agi? E Vi = —p(Va — Vi) = pa — pVi = —R(T — T1) = — 16623;
T (Me e la massasi alza di
min = Cv(To — Ti) — CpTa log Vivi _R-D)_
Ti \pi h= ——_. = 17m.
8 p mn
=- RI( 3 _3iogfP9-245]\
SUILE ] 2= 0.44 RT, = 10853 b Viene fatto lavoro sul gas solo nella compressione:

<
V RT RT Ta
mentreil lavoro fatto dal sistema nell'espansione adiabatica irreversibile è Ly bi = + RT\log
LT) log —:
vi 1
Mae,7 n
Wa;7 Lo » = RT; log —
T, = 1 273J .
Cv(To —- T)) = 0.3 RT) = 748J.. Nell’espansione adiabatica sul gas viene fatto un lavoro pari a Cv(Ti — T2); per
Siccomel’unica sorgente a disposizioneè l’ambiente a temperatura Ty e la trasfor- il calcolo del lavoro nella compressione isoterma occorre calcolare il volume V3 del
mazione deveessere reversibile, bisogna prima portare il sistema dalla temperatura gas nel punto d'incontro dell’adiabatica con l'isoterma Ti:
T, alla temperatura Tj mediante una compressione adiabatica reversibile, poi me- nuv Ta VG E T MOD y Ta ve x T CofR
diante una compressione isoterma reversibile si riporta allo stato iniziale.
3702 n\Kh ‘n AVI ’
quindi
11
Vv Cy(T; — T2) — CpT, log 57
L= Cv(T, — Ta) — RT:log rallni Ti 3021.
a) Aisolito, si usa il 1° e il 2° principio:
3 2
L=Q-A4U=Q-Cv(2In- To) <20A5S-CvTy; Ma più semplicemente si può procedere come segue: siccome la trasformazione è
siccome il volume raddoppia ma la pressione resta costante, monoterma (unica sorgente) e reversibile,

AS=Cylog2" = Gp log2; L= A4U-T,AS.


Linax = 2T9C, log 2 — CvTo = CvTo(2ylog2 — 1) = 5864J. Negli stati (V2, 72) e (V1,T1) la pressione del gas è la stessa, quindi
b) Siccome la trasformazione deve essere reversibile e l’unica sorgente disponibile è T:
AS=Cylog I, na CyTxlog È - Cy(T- T1).
quella a temperatura 27h, mediante una compressione adiabatica reversibile si Ta Ti
porta il sistema alla temperatura 27, poi si effettua una espansione isoterma Indipendentemente dalla constatazione che 302 < 1273, certamente £. < Lp
reversibile fino a 2Vo: Linax è il lavoro su questa trasformazione. perché anche nel caso della domanda b) la trasformazione è monoterma, ma non
c) Isocora irreversibile a contatto con la sorgente a temperatura 270, seguita da è reversibile:
espansione nel vuoto fino al volume 2%. T;
In L= Cv(T-M-Tilog7:)>0
d) Il ciclo viene chiuso da un’isobara irreversibile dal volume 2V, al volume Vo, quindi 1

quindi il rendimento è maggiore per la trasformazione di cui alla domanda c).


L° = Linox — PoVo == CyTo(2ylog2 — 1) — RT).
In questo caso il lavoro fatto dal sistema nell’intero ciclo è
Il calore scambiato con la sorgente calda 27 è @2 = 245, dove AS è la - T, ,
variazione di entropia calcolata sopra, cioè la variazione di entropia sull’isoterma Li= Cp(T3 — T — Ty log n)
alla temperatura 27. Quindi
il calore scambiato con la sorgente “calda” 72 è
_ CvTo(2ylog2— 1) — RT _ 1 To
Cv; - 27082
=1- È =098;
3iogd 0281
=1- 2 05.
cana 1-37 =05 Q=C(T-T1)

‘han,
quindi il rendimento

248 249
1 Raz
L.E. Picasso: Esercitazioni di Fisica Generale 1 Problemi di Termodinamica (Soluzioni)

Ti Ta Tr = To/2?/5 = 227K.
n=1-
T-5 log7
= = 0.23.
Quindi
c) Infatti — L, è il massimolavoro che può compiereil gas nella secondafase del ciclo
1 T
i
perché in generale, per una trasformazione monoterma con sorgente alla tempera- Pr= spia
7 =0.95Pa; Q=0, L= AU=-1516],
tura Ti,
i
i C<-(AU-TAS). e) Siccome la temperatura finale è ugnale a quellainiziale, la pressione finale del gas
ì è pr= ip La pressione esterna è costante durante la trasformazione (e quindi
uguale a pr), per cui
13.
1
a) Il processo è adiabatico, quindi AS > 0. L=-preAV=-pilh= —gTo = -1246.5J; Q=-L=1246.5J = 298cal.

T vr?! T p1+C/Cv yr1


AS = Clo +Clog 7 II

TO +0)/Cv) Mr
AS>O > = > ee
n (È) 7 ( Vv
T > 9FR/(C+6v) Ty © VIT = 378K.
b) A causa dell'attrito o di altre cause di irreversibilità non esiste un limite superiore
al lavoro che può essere compiuto sul sistema (p.es. il pistone può essere spostato
avanti e indietro quante volte vogliamo), quindi — per il 1° principio — non esiste
un limite superiore per la temperatura finale.
c) LS AU=(Cv+C)AT=25x 101
d) Il gas si espande fino ad occuparel’intero volume.
Q=0, L=0 > AU=0 > T=T;=400K.

a) La pressioneiniziale è
Pi = RT6/Vo = 2.5 Pa
1
T=T > pr 5P =125Pa; L=0, AU=0, > Q=0.

1
b) Q=0, L=0 > A44=0, > Ti=T m=5m
c) La trasformazione è l'isoterma reversibile (I° < TOA $), quindi
1
pe= 5) L=-RTolog?= -1728J; Q=-L=1728]=413cal.
d) L= -AU=Cv(T- To)
quindi occorre minimizzare T; con la condizione

AS=Cy loggrPL >0,


To
quindi la trasformazione è l'adiabatica reversibile e

250 251
Valori numerici delle costanti

Velocità della luce 3 x 108 m/s


Costante gravitazionale 6.67 x 107"! Nm? /kg?
Terra:
Massa 6 x 10° kg
Raggio 6.4 x 105m 0° Km
Accelerazione di gravità 9.81 /s° 9,009 Van /<*
Velocità di fuga u= vOgik 11 km/s
Velocità angolare di rotazione Wr 73x 107587
Periododi rivoluzione anno 3.16 x 10° 8
Raggio dell’orbita 1.5 x 10° km
Eccentricità dell'orbita 0.017
Sole:
Massa Ms 2 x 109% kg
Raggio Rs 7x10°m
Luna:
Massa M, TA x 10°kg
Raggio A 1.73 x 10% m
Periodo di rivoluzione 2.36 x 1055
Distanza dalla Terra 3.84 x 104 m

Numero di Avogadro N 6.03 x 1024 mol”!


Costante di Boltzmann hg 1.38 x 10725 J/K
Costante dei gas 8.31JK!'mol7!
Pressione atmosferica 1.01 x 10% N/m?
Volume molare (7 = 0°,P = latm) 22.4 x 10° cm/mol
Equivalente meccanicodella caloria 4.184 J/cal

Finito di stampare nel mese di ottobre 2002


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