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Corso di Laurea UNIVERSITÀ DEGLI

Ingegneria aerospaziale STUDI DI ENNA “KORE”


e delle Infrastrutture Aeronautiche FACOLTÀ DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA

Cinematica dei fluidi

Corso di Aerodinamica
Elemento fluido
I fluidi sono composti da molecole situate a distanza reciproca grande rispetto alle loro dimensioni ed animate da
movimenti molto rapidi. Lo studio delle caratteristiche cinematiche e dinamiche di tale mezzo non può essere
affrontato concentrandosi sul moto delle singole molecole, bensì considerando il fluido come un sistema continuo.
A causa della richiamata mobilità delle molecole, tuttavia, un fluido in moto non può essere trattato come un corpo
tutto d’un pezzo, cioè in movimento pressoché rigido.

Pur rinunciando ad occuparsi delle particelle microscopiche si farà riferimento a porzioni molto piccole della massa
fluida in movimento, note come elementi fluidi, ciascuno dei quali può considerarsi come un volume di fluido avente
dimensioni tanto ridotte rispetto a quelle del corpo complessivo da rendere inessenziale l’esame delle variazioni dei
parametri fisici al suo interno ma abbastanza grande da garantire che i valori delle grandezze fisiche non dipendano
dalla variazione casuale del numero di molecole presenti al suo interno.

Sostanzialmente l’elemento fluido è una parte del fluido abbastanza piccola da essere rappresentativa, con un
sufficiente livello di approssimazione, di tutto quello che succede al suo interno per quanto riguarda le proprietà fisiche,
le azioni dinamiche e le grandezze cinematiche.
La sua dimensione varia in relazione alle dimensioni del corpo fluido cui appartiene.
In definitiva lo studio del movimento di una massa fluida si condurrà conoscendo le proprietà fisiche
(viscosità, densità), descrivendo le grandezze cinematiche (posizione, velocità, accelerazione) e considerando
le grandezze dinamiche (azione esterne, forze resistenti) degli elementi fluidi nel senso appena definito.
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DELLE  INFRASTRUTTURE    
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3   cinematica  dei  fluidi  
Descrizione euleriana e lagrangiana
Le proprietà caratterizzanti un campo fluido (densità, velocità, ecc.) possono essere studiate seguendo due metodi di
indagine cinematica:
metodo euleriano: si basa sulla determinazione della velocità e delle sue variazioni in ogni punto del campo di moto
metodo lagrangiano: identifica un sistema materiale e ne segue gli spostamenti nello spazio
L’approccio lagrangiano si fonda sul concetto di elemento fluido materiale, ovvero di un volume che si muove con il
fluido ed è sempre costituito dalle stesse particelle liquide.
Le proprietà del campo di moto possono allora essere definite in funzione del comportamento dinamico del volume
materiale elementare (particella fluida) considerato, individuato tramite la posizione X0 del suo centro di massa ad un
fissato istante iniziale t0. Il risultato è una rappresentazione in cui le traiettorie degli elementi fluidi si intersecano
frequentemente e ripassano per gli stessi punti dello spazio.
Per ovviare a questi inconvenienti nell’approccio euleriano il moto dei fluidi viene affrontato considerando volumi di
controllo fissi nello spazio e non più, come nel caso lagrangiano, porzioni di materia mobili.
Il volume di controllo è una porzione fissa dello spazio che si vede attraversato dal fluido in movimento.
Le leggi fisiche si applicano alla massa contenuta al suo interno che, in generale non è la stessa nei vari istanti.
Nella trattazione euleriana le proprietà del campo di moto vengono definite, pertanto, in funzione del tempo t e della
posizione nello spazio (x1, x2, x3) rispetto ad un sistema di riferimento cartesiano inerziale di assi.
La descrizione spaziale non fornisce informazioni dirette relativamente alle variazioni di una certa proprietà di una
particella perché questa cambia posizione nel tempo.
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4   cinematica  dei  fluidi  
Descrizione euleriana e lagrangiana
Descrizione Lagrangiana Descrizione Euleriana

il movimento del fluido è descritto seguendo la il movimento del fluido è studiato descrivendone
storia di ogni singola particella di fluido e le caratteristiche come funzione dello spazio e del
descrivendone le caratteristiche in funzione dei tempo. Le grandezze vengono osservate in punti
suoi spostamenti e del tempo. fissi nello spazio, al variare del tempo.

sistema volume
materiale di controllo

derivata temporale sostanziale


d derivata temporale locale
(derivata totale) (derivata parziale)
dt t
formulazione classica delle leggi fisiche ??? formulazione delle leggi fisiche ???

? INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
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b2
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5   cinematica  dei  fluidi  
Descrizione euleriana e lagrangiana.
La distinzione tra approccio euleriano (o spaziale) e lagrangiano (o referenziale) si riflette, dal punto di vista formale,
sul diverso valore dato alle coordinate spaziali x1, x2, x3.
Esse possono infatti:
1.  rappresentare le coordinate dei punti dello spazio in un sistema di riferimento inerziale di origine arbitraria ed in tal
caso per il problema meccanico le xi sono variabili indipendenti (approccio euleriano)
2.  rappresentare la posizione degli elementi fluidi in un istante assegnato ed in tal caso sono variabili dipendenti dal
tempo e le funzioni x1 = x1(P0,t), x2 = x2(P0,t), x3 = x3(P0,t) rappresentano la legge oraria dell’elemento di fluido
scelto, espressa in funzione della posizione iniziale P0 della particella e del tempo.
La posizione dei volumi di controllo fissi nel tempo è definita dalle coordinate euleriane (x1,x2,x3) mentre la posizione
degli elementi fluidi mobili è descritta dalle coordinate lagrangiane o materiali [x1(P0,t),x2(P0,t),x3(P0,t)].
A seconda dell’approccio seguito la distribuzione di una generica grandezza fisica b all’interno di una massa fluida e la
sua variazione nel tempo possono rappresentarsi mediante le leggi:
b = b(x1,x2,x3,t) secondo Eulero
b = b[x1(P0,t), x2(P0,t), x3(P0,t)] secondo Lagrange.
Nel primo caso si studiano i valori della grandezza b di quelle masse che, al passare del tempo, occupano i volumi di
controllo; nel secondo caso si studia come variano i valori di b delle masse lungo le rispettive traiettorie.
La legge di Eulero b = b(x1,x2,x3,t) descrive un campo, cioè la distribuzione di una grandezza fisica in un dominio,
ossia nello spazio proprio di una massa fluida ed in un dato istante.
L’individuazione delle traiettorie delle particelle è il problema tipico dell’approccio lagrangiano INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
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mentre la definizione del campo delle velocità è il problema tipico dell’approccio euleriano. AERONAUTICHE  
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6   cinematica  dei  fluidi  
Descrizione euleriana e lagrangiana
Le due descrizioni, referenziale (o lagrangiana) e spaziale (o euleriana), sono collegate dalla legge oraria del moto per
cui è possibile ottenere una descrizione dall’altra. Infatti, la legge del moto esprime le posizioni spaziali occupate dalla
particella fluida (lagrangiana) nei diversi istanti temporali.
Nella descrizione referenziale le variabili indipendenti sono le terne X1, X2 e X3 che individuano in modo univoco ogni
particella di fluido (coordinate occupate dalla particella in una configurazione del fluido assunta come riferimento).
ESEMPIO 1
La legge del moto di un campo fluidodinamico sia rappresentata dalle: x1 = X1 + kt X2 x2 = X2 x3 = X3
in base alle quali, nel tempo, varia solamente la coordinata spaziale x1 della particella.
Assumiamo un campo di temperatura espresso, nella descrizione spaziale dalla relazione T(x1,x2,x3 ,t) = x1 + x2
secondo la quale la temperatura in un punto fisso del campo risulta indipendente da t.
∂T
In questo caso il campo di temperatura viene detto stazionario =0
(la variazione di T rispetto al tempo, calcolata in un punto fisso dello spazio, è nulla)
∂t x1 x2 x3 fissi

La descrizione materiale del campo T, cioè la temperatura di una generica particella di fluido P (definita dalla sua
etichetta X1,X2,X3), si ottiene effettuando le opportune sostituzioni: T(P,t) = X1 + Kt X2 + X2 = X1 + (kt +1) X2
Nonostante la temperatura non dipenda dal tempo nella descrizione spaziale T(x1,x2,x3 ,t) = x1+x2 ciascuna particella è
soggetta a delle variazioni di temperatura poiché si sposta da una posizione nello spazio ad un’altra.
∂xi INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
La componente i della velocità della particella materiale risulta ui = DELLE  INFRASTRUTTURE    
∂t X1 X2 X3 fissi
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7   cinematica  dei  fluidi  
Descrizione euleriana e lagrangiana
Si ottiene in tal modo la descrizione materiale del campo di velocità, cioè quella che adotta le particelle di fluido come
variabili indipendenti:
u1 (X1,X2,X3,t) = kX2 u2 (X1,X2,X3,t) = u3 (X1,X2,X3,t) = 0
e dalla legge del moto si ottiene la descrizione spaziale del campo di velocità (le variabili indipendenti sono le
coordinate dello spazio): u1 (x1,x2,x3,t) = kx2 u2 (x1,x2,x3,t) = u3 (x1,x2,x3 ,,t) = 0
DT DT
La variazione nel tempo della temperatura di una data particella materiale è espressa da: = = kX2
Dt X1 X2 X3 fissi
Dt

ESEMPIO 2
In un campo fluidodinamico bidimensionale la densità nella descrizione spaziale sia espressa da ρ = x1 – x2t
e che la legge del moto sia x1 = X2 + t X1 x2 = X1
L’espressione della densità nella descrizione materiale ρ = X2 + t X1 – X1 t = X2

Le componenti della velocità nella descrizione materiale u1 (X1,X2,X3,t) = X1 u2 ( X1,X2,X3,t) = 0


Le componenti della velocità nella descrizione spaziale u1 (x1,x2,x3,t) = x2 u2 (x1,x2,x3,t) = 0
∂ρ ∂
∂t( 1
La variazione temporale della densità in un punto dello spazio = x – x2 t ) = – x2
∂t x1 x2 x3 fissi

INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
∂ρ Dρ
La variazione temporale relativa ad una particella di fluido = =0 DELLE  INFRASTRUTTURE    
∂t X1 X2 X3 fissi
Dt AERONAUTICHE  
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8   cinematica  dei  fluidi  
Traiettorie e linee di corrente
punto di vista lagrangiano: studia l’evoluzione nello spazio e nel tempo della posizione dei corpi. La traiettoria, ossia il
luogo delle posizioni occupate da un elemento di fluido nel corso del tempo, è la curva tipica di tale approccio.
punto di vista euleriano: studia i valori della velocità, o della pressione, lungo determinate linee o superfici. La linea di
corrente, ossia la curva tangente, in ciascuno dei suoi punti, al vettore di velocità in quel punto, è l’elemento
caratteristico del punto di vista euleriano.
Le equazioni delle traiettorie si ricavano scrivendo che lo spostamento elementare subito da una particella nel
generico istante ha le componenti:
dx1 = u1[x1(P0,t),x2(P0,t),x3(P0,t),t]dt dx2 = u2[x1(P0,t),x2(P0,t),x3(P0,t),t]dt dx3 = u3[x1(P0,t),x2(P0,t),x3(P0,t),t]dt

Le coordinate di una traiettoria si ottengono per integrazione delle relazioni differenziali, una volta assegnata la
posizione [x1(t0), x2(t0), x3(t0)] dell’elemento all’istante iniziale t0.
Elementi
Questo sistema dicaratteristici del moto
3 equazioni differenziali definisce il complesso delle traiettorie, quella relativa ad una particella
viene ricavata imponendo la sua posizione in un determinato istante iniziale come condizione iniziale del problema
differenziale, una volta assegnata la posizione [x1(t0), x2(t0), x3(t0)] dell’elemento all’istante iniziale t0.

ei punti successivamente occupati


fluide in moto; descrivono la storia
to.
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DELLE  INFRASTRUTTURE    
t1 t2 t3 t4 AERONAUTICHE  
AERODINAMICA  
9   cinematica  dei  fluidi  
Traiettorie e linee di corrente
Una linea di corrente o di flusso è una curva la cui tangente, punto per punto, coincide con la direzione locale del
vettore velocità in un fissato istante t0.
Salvo singolarità le linee di corrente non si intersecano mai e dunque forniscono una rappresentazione più chiara del
campo di moto rispetto a quella data dalle traiettorie
Analiticamente le linee di corrente relative all'istante t* sono definite dalle relazioni differenziali che esprimono il
parallelismo tra l’arco elementare della linea di flusso e la direzione locale del vettore velocità:
_ _ ^ ^ ^
dsdx
×1u/ =
u10
(x1, x2,(ux33dx 2 −
, t*) dtu2dxdx
3) 2i /+u(u
(x
2 11 dx
, x32

, xu3 ,3 dx
t*) dt
1 ) j + (u
dx2 dx
3 / u
1 − u
(x
3 1 ,
1 dx
x 2 ,
2 )
x k =0
3, t*) dt

da integrare sul dominio del campo di moto, assegnate le componenti della velocità inAERODYNAMICS,
un punto fissato e nell’istante t*.
SOME FUNDAMENTAL PRIN
si ottiene un sistema di 3 equazioni differenziali ogni linea di flusso.
AERODYNAMICS: SOME FUNDAMENTAL PRINCIPLES AND EQUATIONS 123

c
FIGURE 2.24
Streamlines. INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  F E  
 INFRASTRUTTURE     (a
(b)
DELLE
AERONAUTICHE   tw
AERODINAMICA   (b
10   points
cinematica  dof the flow) changes with time. Hence, the pathlines of elements A and
ei  fluidi  
Traiettorie, linee di corrente e linee di fumo
In generale le tre componenti u1, u2, u3 della velocità sono variabili da istante a istante, di conseguenza le linee di
corrente cambiano da un istante all’altro.
Poiché, istante per istante, lo spostamento avviene sempre nella direzione della componente tangenziale della
velocità, le linee di corrente sono l’inviluppo delle traiettorie degli elementi fluidi che vi si trovano in un dato istante.

In condizioni di moto permanente le linee di corrente coincidono con le traiettorie.

In un moto vario, invece, linee di corrente e traiettorie restano distinte.

Le linee di fumo o di emissione sono i luoghi dei punti occupati dagli elementi di fluido che, in un precedente istante
assegnato, sono passati da un punto fisso. Anche in questo caso se i vettori velocità non cambiano direzione nel
tempo e, a maggior ragione, se il moto è permanente, tutti gli elementi che passano per un certo punto in un dato
istante percorrono la stessa traiettoria. Dunque le linee di fumo vengono a coincidere con le traiettorie e le linee di
corrente

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11   cinematica  dei  fluidi  
Derivata locale e derivata totale
Da un punto di vista matematico la differenza fra gli approcci lagrangiano ed euleriano si evidenzia nei soli termini
contenenti derivate temporali.
Sia b una proprietà fisica scalare propria di un elemento fluido, definita da una relazione b = b[x1,x2,x3,t] dove
x1 = x1(P,t) x2 = x2(P,t) x3 = x3(P,t) individuano istante per istante la posizione della particella fluida (legge oraria).
Derivando rispetto al tempo db b(t + Δt) − b(t)
= lim
dt Δt 0
è
Δt
tale espressione assume significato diverso se ci riferiamo ad un volume di controllo (sistema euleriano) piuttosto che
all’elemento fluido di massa costante. Rispetto ad un sistema di riferimento fisso, o euleriano:
#db& ∂b
" % =
! dt $ P ∂t
la derivata parziale rispetto al tempo di b tenendo costante P, ovvero in un punto fissato del campo di moto
rispetto ad un sistema di riferimento fisso o euleriano. Essa prende il nome di derivata locale o euleriana.
Supponendo di adottare un sistema di riferimento in moto con velocità u = (u1,u2,u3). In tal caso la derivata di b nel
tempo dovrà tener conto anche del moto del sistema di riferimento:
db ∂b ∂b ∂b ∂b ∂b ∂b
= + u Ŋ łb = + u1 + + u2 + u3
dt ∂t ∂t ∂x1 ∂x1 ∂x2 ∂x3
Che prende il nome di derivata totale.
Se il sistema di riferimento è solidale con l’elemento fluido (questo sistema di riferimento viene detto lagrangiano):

"db$ = Db = ∂b + ∂x1 ∂b + ∂x2 ∂b + ∂x3 ∂b = ∂b + u1 ∂b + ∂b + u2 ∂b + u3 ∂b = ∂b + —
u · łb INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
! dt # Dt ∂t ∂t ∂x1 ∂t ∂x2 ∂t ∂x3 ∂t ∂x1 ∂x1 ∂x2 ∂x3 ∂t DELLE  INFRASTRUTTURE    
R
AERONAUTICHE  
è un caso particolare di derivata totale e prende il nome di derivata sostanziale o materiale AERODINAMICA  
12   cinematica  dei  fluidi  
Derivata sostanziale
At a later time, t 2 , the same fluid element has m
the flow field, such as point 2 in Fig. 2.22. At t
Si consideri un elemento fluido in moto. Il campo di velocità sia u = u1 i + u2 j + density
u3 k dove ui =
of the ui(xelement
fluid 1, x2, xis
3,t) con i = 1,2,3
Si consideri la proprietà scalare b = b(x1, x2, x3,t) ed il valore da essa assunto nel punto A e nel punto B
lungo la traiettoria percorsa dall’elemento fluido. Espandendo in serie di Taylor attorno al punto A:
# ∂b & # ∂b & # ∂b & #∂b& A!
bB = bA + " % (x1,B − x1,A) + " % (x 2,B − x2,A) + " % (x3,B − x3,A) + " % (tB − tA) uA !
!∂x1$ A ∂x
! 2$ A !∂x3$A ! ∂t $
A "-
Fluid element "
at time I = I,
dividendo per (tB − tA) ed ignorando i termini di ordine superiore:
x − x3A
x2!
x − x1A x − x2A
u1 = lim 1B u2 = lim 2B u3 = lim 3B
t t tB − tA
B è A t t
B è A
tB − tA t t
B è A
tB − tA __. x 1 x!
"
k
"- ' B!
bB − bA # ∂b & x1B − x1A # ∂b & x2B − x2A # ∂b & x3B − x3A #∂b& uB !
= " % + " % + " % + " % x3! element at
tB − tA ∂x
! 1$A tB − tA !∂x2$ A tB − tA !∂x3$ A tB − tA ! ∂t $ A time t = 12

variazione temporale variazione


media della proprietà b temporale media
di un elemento fluido della proprietà b
lungo la traiettoria A-B nel punto A
Db b −b
= lim B A
Dt t t tB − tA
B è A _ INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
Db ∂b ∂b ∂b ∂b ∂b — DELLE  INFRASTRUTTURE    
= + u1 + u2 + u3 = + u · łb AERONAUTICHE  
Dt ∂t ∂x1 ∂x2 ∂x3 ∂t
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13   cinematica  dei  fluidi  
Derivata locale e derivata sostanziale
Db ∂b ∂x1 ∂b ∂x2 ∂b ∂x3 ∂b ∂b ∂b ∂b ∂b ∂b —
= + + + = + u1 + u2 + u3 = + u · łb
Dt ∂t ∂t ∂x1 ∂t ∂x2 ∂t ∂x3 ∂t ∂x1 ∂x2 ∂x3 ∂t

La derivata materiale o sostanziale La derivata spaziale o locale (euleriana) termine convettivo


(lagrangiana) rappresenta la rapidità con rispetto al tempo rappresenta la rapidità
la quale varia la grandezza b, con la quale varia la grandezza b
misurata da un osservatore che si muove in un punto fisso rispetto al sistema di
a cavallo di una particella elementare. coordinate di riferimento

Nel caso di moto stazionario il termine locale si annulla in qualsiasi punto del campo ma può esservi una
variazione temporale di b legata al movimento della particella fluida.
In ogni istante, la variazione temporale di b di un elemento fluido che viaggia all’interno di un campo assegnato
è la somma di due contributi: la variazione di b che ha luogo nel volume di controllo attraverso il quale,
nell’assegnato istante, l’elemento fluido è di passaggio (derivata locale non nulla soltanto quando il moto è vario) e la
variazione di b percepita a causa della mobilità della particella che, trovandosi nell’assegnato istante all’interno del
volume di controllo, è in viaggio verso regioni che, nello stesso istante, hanno altri valori di b (derivata convettiva).

Il termine convettivo è nullo se è nullo il termine u della velocità euleriana oppure se il campo è uniforme łb = 0.

La nozione di derivata sostanziale e la regola di derivazione euleriana collegano, pertanto, INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
i due approcci lagrangiano ed euleriano. DELLE  INFRASTRUTTURE    
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14   cinematica  dei  fluidi  
Il campo di accelerazione
Sia nella descrizione lagrangiana che in quella euleriana per applicare correttamente la seconda legge di Newton
F = ma è necessario esprimere in modo appropriato l’accelerazione delle particelle:
1.  Nella descrizione lagrangiana, come nella dinamica del corpo rigido, l’accelerazione della particella a = a(P0,t).
2.  Nella descrizione euleriana si esprime il campo di accelerazione in funzione della posizione e del tempo senza
seguire nel suo moto alcuna particella particolare a = a(x1,x2,x3,t).
L’accelerazione di una particella è rappresentata dalla variazione nel tempo di u = u(P,t). Utilizzando l’espressione della
derivata materiale l’accelerazione si esprime, in funzione della velocità u(x1,x2,x3,t):
_ _ _ _ _
du ∂u ∂u ∂u ∂u
a= = + u1 + u2 + u3
dt ∂t ∂x1 ∂x2 ∂x3

accelerazione convettiva

Una particella può accelerare per effetto della variazione di velocità che subisce spostandosi tra due punti dello
spazio. Le componenti scalari della relazione vettoriale sono:

du1 ∂u1 ∂u1 ∂u1 ∂u1


a1 = = + u1 + u2 + u
dt ∂t ∂x1 ∂x2 ∂x3 3
in cui a1, a2 e a3 sono le componenti dell’accelerazione in direzione x1,x2,x3.
du1 ∂u2 ∂u2 ∂u2 ∂u2
a2 = = + u1 + u2 + u Il primo termine si definisce accelerazione _ _ locale,
_ mentre la parte di
dt ∂t ∂x1 ∂x2 ∂x3 3
accelerazione rappresentata dal termine (u Ŋ ł) u
du ∂u ∂u ∂u ∂u viene chiamata accelerazione convettiva. INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
a3 = 3 = 3 + 3 u1 + 3 u2 + 3 u3 DELLE  INFRASTRUTTURE    
dt ∂t ∂x1 ∂x2 ∂x3 AERONAUTICHE  
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15   cinematica  dei  fluidi  
Grandezze estensive, intensive e specifiche
Una variabile di stato si dice estensiva se il suo valore dipende dalla massa del sistema.

Sono grandezze estensive il volume, la massa, il numero di moli, la quantità di moto, l’energia cinetica, l’entropia,
l’energia interna, ecc.
Tali variabili sono additive perché il loro valore totale può essere ricavato come somma (o integrale) dei valori delle
varie parti del sistema.

Una variabile si dice invece intensiva se il suo valore è una funzione locale, ovvero di un particolare punto del sistema,
e non dipende dall’estensione del sistema stesso. Sono intensive pressione, velocità e temperatura.

Per ogni variabile estensiva è possibile definire una corrispondente variabile specifica, vale a dire il rapporto tra la
variabile in questione e la massa del sistema e qualsiasi altra grandezza estensiva di riferimento che caratterizzi
l’estensione del sistema, generalmente la massa (a volte il volume).

Il volume specifico, l'energia cinetica per unità di massa del fluido, è un esempio di grandezza specifica.

Le dimensioni di una grandezza specifica sono: [b] = [B][M]-1

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AERODINAMICA  
16   cinematica  dei  fluidi  
Sistema e volume di controllo
Il sistema è una quantità di fluido avente una identità ben definita (insieme composto sempre dalle stesse particelle di
fluido), il quale si può muovere ed interagire con l’ambiente circostante variando la propria dimensione e forma
contenendo sempre la stessa massa.
In alcuni casi è utile esprimere le leggi del moto utilizzando non l’intero sistema, seguendo il fluido nel suo percorso,
ma un volume di controllo, ossia un volume nello spazio scelto in maniera completamente arbitraria, ed analizzando il
moto del fluido che si trova all’interno di questo volume o che lo attraversa. E’ un’entità geometrica indipendente dalla
massa, e con un volumeSISTEMA
che può essere fisso, mobile, indeformabile o deformabile.
TERMODINAMICO
La
Unrelazione
sistema tra termodinamico
sistema e volume di controllo
si può è definire
simile per in molti aspetti di
termini a quella tra le descrizioni
un volume di lagrangiana ed
euleriana.
controlloNelVsistema e nella descrizione
(formulazione lagrangiana
Euleriana) o sidisegue
unail fluido
massa e lo di
si studia nel suo moto mentre nel volume
controllo
di(formulazione
controllo (o nellaLangrangiana).
descrizione euleriana) si osserva il fluido in una porzione dello spazio ferma o in movimento.

Formulazione eulerianaeuleriana
Formulazione Formulazione lagrangiana
Formulazione lagrangiana
1.  volume
V è fisso fisso nel tempo
nel tempo 1.  fissa
è massa fissa
nel nel tempo
tempo.
2.  la massa contenuta nel volume V è, 2.  il volume e la forma del sistema
V può essere pluri o semplicemente Le dimensioni di V, (forma e locazione) INGEGNERIA  AEROSPAZIALE  E  
in generale, funzione del tempo variano nel tempo
connesso
3.  l’estensione è fissata in termini del possono variare nel
3.  l’estensione tempo.
è fissata in termini della
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volume di controllo
D sono superfici chiuse, materiali, o fittizie La superficie
massa del delimitante il volume V
D sistema AERODINAMICA  
17   cinematica  dei  fluidi   occupato dalla massa di controllo varia
ESEMPI DI SCELTA DEL SISTEMA DI
Sistema e volume di controllo
CONTROLLO

Formulazione Euleriana Formulazione Lagragiana


(sistema a volume costante; (sistema a massa costante;
il tratto di condotto rigido) il gas nel palloncino deformabile)

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18   cinematica  dei  fluidi  

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