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Genio e follia
Scritti scelti
di Cesare Lombroso
Edizione di riferimento:
Delitto, genio, follia. Scritti scelti, a cura di Delia
Frigessi, Ferruccio Giacanelli, Luisa Mangoni, Bollati
Boringhieri, Torino 1995
Sommario
Il medico, l’alienista 1
1. Etnografia e medicina sociale in Italia 1
1. Cretinismo 1
2. Per una geografia medica dell’Italia unita: 25
le Calabrie, il Napoletano, la Lombardia
3. Una statistica uniforme 67
2. «... quella triste piaga e vergogna nostra 72
della pellagra»
1. Eziologia, sintomi, profilassi 72
2. Istruzione popolare 114
3. Un appello accorato 134
3. Psichiatria 140
l. Psichiatria sperimentale e tecniche 140
manicomiali
2. Il manicomio criminale 155
3. L’influenza delle meteore 175
4. Claustrofobia e claustrofilia 184
5. Nuove conquiste 189
4. Personaggi criminali 196
1. Verzeni strangolatore di donne 197
2. Gasparone 211
3. Il brigante Tiburzi 220
4. Luccheni e l’antropologia criminale 230
5. L’ultimo brigante: Giuseppe Musolino 238
6. Enrico Ballor detto il martellatore 252
1
Etnografia e medicina sociale in Italia
1
Cretinismo
che non potea vedere la terra, che era muto e che non
potea o sapea mangiare» Huberti, cap. IV, S. Gudila V.
Servio Tilleberiensis ( de Imp. Otio, III, 4) accenna
a fonte sanatrice di gozzo «Est in provincia Ebredunen-
si, quae pars est Arelatensis, castrum de Bartas, in eo ter-
ritorio fons scaturit a cujus aquae potu ac iavacro curantur
gutturosi».
La stessa nostra parola gosso, come si usa in Lombar-
dia e Venezia, si trova usata fino da allora; ipsa babebat
gossum et gutturem grossum (Miracuia S. Simonis, p. 9).
Nel 1500 cretini e gozzi sono notati dettagliatamente
dal Simlero nel Vallese, da Munster e da Agricola nella
Stiria e Tirolo (Malacame, p. 11: Su ’i gozzi e la stupidità,
Torino, 1789, Stamperia Reale).
Nazioni Gozzuti e cretini si trovano in tutte le nazioni
del mondo.
Nei Pirenei i cretini si chiamano caffre, fol.
Nel Vallese tressel, tschingen, tscelling, schaatten, trif-
fe’n e Goich5 .
In Stiria totteln, gacken.
In Savoja marrons, goze, frulitre, o coutou, cretines.
In Svezia tropfe, lalle, krallen.
In Scozia innocents.
Nel Würtemberg si annoverano 4944 cretini. In Stiria
5992. In Francia 7406. In Savoja 7084. In Danimarca
2000. A Baden 490, e fino in Islanda 225 (dott. Schropf.
Die krankh. in hohen nord, p. 229).
Nella Valachia e nei Monti Carpazi il celebre R. Wel-
sh, addetto all’ambasciata inglese, trovò molti gozzuti
(gunscka) ed insieme molti cretini pigmei specialmente
a Repora ( Voyage en Turquie, tom. 2, pag. 52); e l’uno e
l’altro male si attribuisce alle aque tolte dallo scioglimen-
to delle nevi.
In Lituania le lamie trasformano i bimbi, loro fanno
venire la testa grossa e i piedi storti ( Legendes lith, 1858).
2
Per una geografia medica dell’Italia unita: le Calabrie, il
Napoletano, la Lombardia
3
Una statistica uniforme
2
«... quella triste piaga e vergogna nostra della pellagra»
1
Eziologia, sintomi, profilassi
della pellagra sia nei raggi del sole, che ardono la pelle; a
Parma che sia nell’umido; a Vicenza che sia nell’erpete. –
Sono le vecchie teorie scientifiche ora divenute retaggio
delle plebi.
Dissi della vanità come causa delle nostre dubbiezze,
e ne ho ben donde. – Nel Cremonese, p. es., guai al
medico che osi dire al contadino, che egli ha la pellagra
– egli potrebbe riceverne qualche brutta risposta. Egli
ha il salso, un erpete accidentale, non mai la pellagra.
Esso certo non si metterà sulla strada di fare la diagnosi
giusta26 – Certo questo dipende perché, ivi, la pellagra
passa per sinonimo di pazzia, male che nessuno vuol
ammettere di avere, nemmeno in famiglia, e meno ancora
quando non esistono ancora i sintomi.
Di più, dappertutto il misero, che è vano come qua-
lunque altro mortale, vorrebbe figurare di mangiarselo
sano, almeno quel maiz, che è l’unico suo piatto; ed egli
dissimula spesso al richiedente di averlo dovuto mangia-
re guasto, per vergogna dell’estrema povertà, di cui quel
fatto è indizio: tanto più che qualche volta la malattia del
maiz o da trascuranza ed imperizia nel raccolto e nell’a-
sciugamento, o, che è peggio, da qualche sua frode.
Molti contadini, siccome non ne furono posti in av-
vertenza dal medico, e siccome relativamente i disturbi
prodotti, sulle prime, dal maiz malato non sono gravissi-
mi, ne presentano analogia stretta coi fenomeni della ve-
ra pellagra, non possono accorgersi della correlazione tra
il male della pellagra e il maiz guasto, e quindi non gliene
fanno accusa.
Ma v’ha di peggio. – Da alcuni, ignoranti affatto dei
suoi effetti, il grano malato è preferito al sano non so-
lo per la minore spesa, ma pel gusto piccante, aromatico
che dà, quando è in piccola quota, al pane, ed è mesco-
lato perciò deliberatamente al sano. Un altro mi diceva
che esso facilitava la digestione. Un fatto simile avvenne
della segale cornuta nelle Landes, ove Costallat dice che
Esperienze bacteriologiche
2
Istruzione popolare
Dialogo primo
La pellagra si cura
Dialogo secondo
La pellagra si previene
3
Un appello accorato
3
Psichiatria
l
Psichiatria sperimentale e tecniche manicomiali
2
Il manicomio criminale
3
L’influenza delle meteore
4
Claustrofobia e claustrofilia
5
Nuove conquiste
4
Personaggi criminali
1
Verzeni strangolatore di donne
2
Gasparone
3
Il brigante Tiburzi
4
Luccheni e l’antropologia criminale
Non v’è anima eletta nel mondo che non deplori il nuovo
delitto anarchico compiuto dal Luccheni in Ginevra sulla
povera Imperatrice d’Austria. Ma insieme al dolore
si associa il bisogno di chiedersi quale origine abbia
5
L’ultimo brigante: Giuseppe Musolino
6
Enrico Ballor detto il martellatore
7
Gaetano Bresci regicida
1
Forme e caratteri della devianza
1
Lo studio dell’uomo
2
Anomalie e atavismo nei delinquenti
3
Genio e follia
2
Ritorno al primitivo
1
Come i selvaggi
II
S’era in bottega
Che lavorava;
Mai più pensava
D’andà in preson;
Di là ghe passa
La sbirraria;
Me mena via
Senza reson.
III
IV
e quest’altra:
L’ergastolo di S. Stefano
2
Il lievito sublime
Archimede risponde:
Ametro
Sonetto
Medicina di salute
Dottore stimatissimo,
Io già tel dissi in prosa
Che l’aria a me del carcere
Per nulla si confà,
E che è brutta cosa
Perder la libertà.
Fui chiuso il giorno tredici
In questa ria magione,
E già son giorni dodici
Che vivo in schiavitù:
Se perdo la ragione
Ti mando a Belzebù.
Il celebre Lombrosio
Maestro a te e collega,
La Trossarello misera
Al boja consegnò;
Per te la mia bottega
In Emaus n’andò.
Ma dunque, un pazzo proprio
Mi credi in tua coscienza? ...
Allor dammi una camera
Pari a’ miei servitor;
Non chiedo che decenza,
Né cerco lo splendor.
Forse ci vuole un secolo
Un pazzo a giudicare?!!!!
Ma allor la scienza medica
Non è che derision!
Invece di sanare
Fa’ perder la ragion.
Forse gli eminentissimi
Balordi miei parenti
Ti diêr la mancia pingue
Per farmi tormentar?
Dimmelo fuor dei denti,
Saprommi regolar.
Già nei passati secoli
La santa Inquisizione
Dava capestro e bavero
Al genio, alla virtù
In or questa magione
Per me creata fu!!?
Ma allor non vuoi che stupidi
A popolar la terra?
Ed un che scrive carmini
Si ha da tormentar!!
Vivo m’inghiotti o terra
che duro m’è il penar!!!!
G IOVANNI G I... Chimico-Poeta e Farmacista.
Tav. XII
3
Eziologia del genio e del delitto
1
L’azione della civiltà
2
Influssi naturali ed etnici
3
Influssi sociali
Fig. 10
Fig. 11
4
Uguali e diversi
1
Una razza che si trasforma
2
Razza e delitto
Da che, cavalluccio,
Non rubi più,
Non bevi più acquavite;
Sì, finché tu rubavi
Grazioso cavalluccio,
Buona acquavite bevevi,
E all’ombra sedevi.
La tua perdita è certa (Zingari rumeni).
I ragazzi zingari montanari
Come piccoli cani
Quando veggono uno zingaro (di pianura)
Lo spogliano (Zingari slavi).
3
Il soffio dell’antisemitismo
5
Tipi e modelli
1
L’anello di passaggio: mattoidi letterari, politici,
religiosi
27 » di filosofia
25 » di lamentazioni
7 » di drammatica
7 » di religione
6 » di poesia
4 » di astronomia
4 » di fisica
4 » di politica
4 » di economia politica
3 » di agronomia
2 » di veterinaria
2 » di letteratura
2 » di matematica
1 » di grammatica
1 » di dizionario
Fisica 1
Zoologia 1
Strategia 1
Cronologia 1
Igiene 1
Pedagogia 1
Archeologia 1
e più sotto:
2
Pazzo morale e delinquente nato
3
Epilettici ed epilettoidi nel delitto e nel genio
Noi invece miriamo a ben più alti obbiettivi che non sia
la vita d’un uomo. – Dopoché sorse, armata di tutto pun-
to, la nuova scuola antropologica, che applica il metodo
sperimentale anche alle scienze giuridiche, molte opere
sono comparse, ma restarono nell’atmosfera scientifica;
e non penetrarono nel dominio popolare, nemmeno, an-
zi, fra alcune di quelle classi che si reputano dirigenti; ci
basta a convincercene l’unanimità nell’errore, in cui in-
corsero, sul fatto di organi della stampa autorevolissimi, i
quali credettero, al pari delle infime plebi, che il còmpito
della nuova scuola fosse quello di tutelare i birbanti, ma-
scherandoli da pazzi, ed esponendo la società, indifesa,
ai loro colpi.
Dopo tanto affaticare, dopo esserci attirati le ire dei
giuristi umanitari, noi saremmo venuti a questo, di pas-
sare pei loro complici, noi che ne siamo i più convinti
avversari.
Ora sapendo che se le idee, affidate a lunghe e labo-
riose dimostrazioni anatomiche e statistiche, lentamente
si diffondono, più presto invece vi riescono quando s’ap-
poggino a uno di quei fatti, che colpiscono i sensi del po-
polo, di cui le ricordanze sono nette e spiccate; sapen-
4
Delinquente alcolista e isterico
bile, per ore intere, straniero a ciò che gli si agita intor-
no, sta, collo sguardo atono, spento, quasi in cerca della
vita che gli vien meno [...] e non esce dal torpore che per
dare in smanie brutali e non di rado in tentativi di omici-
dio, di stupro: – e, notisi, quanto più in basso discende,
tanto più al di fuori di casa è gaio e contento: sopratutto
quando gli si mostri la prediletta bevanda.
Ed i mali fisici tengono dietro agli psichici: cefalea, in-
sonnia, vertigini, susurro agli orecchi, crampi negli arti,
od improvvisa sonnolenza, a cui seguono paralisi, con-
vulsioni parziali delle membra, dei muscoli della faccia,
e qualche volta perfino accessi epilettici.
I così detti accessi isterici han l’ordine seguente: dopo
brevi prodromi, compare un attacco epilettoide; seguo-
no grandi contorsioni come nei clown, allucinazioni e de-
liri che provocano un’attitudine plastica, comica, passio-
nevole; deliri quasi sempre melanconici, non di rado fu-
riosi: talvolta con vista d’animali piccoli, come nei bevo-
ni; qualche volta dell’attacco resta una contrattura per-
manente; non di rado, II volte su 400, secondo Briquet,
gli attacchi sono accompagnati da sincope, che può si-
mulare una morte apparente, o si hanno spasimi; qual-
che volta non c’è che l’accesso epilettoide, senz’altro.
La temperatura si tiene sempre al disotto del 38°; il
che li distingue dagli epilettici; talvolta si hanno solo
vertigini.
In altri casi si hanno dei fenomeni catalettici o letar-
gici, o sonnambolici, spontanei o provocati, colla pres-
sione nel globo oculare, con sensazioni luminose ed acu-
stiche vive ed istantanee. Questo ultimo stadio si distin-
gue per l’esagerazione della eccitabilità muscolare, che
può variare da un giorno all’altro, per cui il solo contatto
d’una piuma basta per mettere in contrattura i fasci mu-
scolari, e per anomalie nella sensibilità. Nel mentre una
corrente d’aria, un capello è risentito vivamente, posso-
no non sentire i dolori più forti, ed hanno una sensibilità
speciale per alcune persone più che per altre, e non di ra-
do una trasposizione dei sensi, che invano si volle ridur-
re ad una maggior sensibilità della pelle; ed è vero che
spesso i sensi specifici sono acuiti (in un caso l’udito 12
volte più del normale, e 6 volte il tatto), ma spesso sono
apparentemente paralizzati, specie quest’ultimo.
Psicologia L’intelligenza in una buona metà d’essi è in-
tatta, salvo la poco tenace attenzione; ma il carattere è
profondamente modificato in un egoismo, in una preoc-
cupazione di se stessi che li fa avidi dello scandalo, del
rumore pubblico; in un’impressionabilità eccessiva, per
cui un nulla li rende collerici, feroci, facili alle simpatie
ed antipatie subitanee, irragionevoli, con volontà sem-
pre instabile; si compiacciono nella maldicenza; e se non
fanno occupare il pubblico di loro con processi provo-
cati senza causa, con vendette scandalose, per lo meno si
sfogano in privato, rendendo triste la vita a chi li attornia,
con continue risse e litigi.
Ad un grado più elevato vanno alla denuncia, al falso
testimonio; mettono in moto gli avvocati, le autorità,
contro i pretesi colpevoli. E questi sintomi possono
cominciare dall’infanzia.
Se mancano molti dei caratteri degenerativi degli epi-
lettici, tutti i caratteri funzionali, le lateralità, le ottusi-
tà sensorie sono in essi più spiccate: e anche qui Bri-
quet e Morel notarono che nei casi in cui mancano le
forme convulsive, o le altre tipiche, si hanno più facil-
mente gli accessi psichici; se è maggiore il rapporto co-
gli organi sessuali, non manca negli epilettici; e se si han-
no più guarigioni verso l’età critica, i casi in cui l’isteri-
smo compare fin dalla giovinezza appaiono inguaribili, e
questi corrispondono, anche fisionomicamente, come in
tutto il resto, ai delinquenti-nati, agli epilettici.
In ambedue, i fenomeni hanno intermittenze, alle vol-
te precise, e remittenze che durano anni, e forme larvate
in cui l’isterismo si esplica solo colla malvagità, colla ten-
5
Delinquente d’impeto
6
Delinquente d’occasione
Delitti violenti 15 31 26 14
(media sopra
100 accusati)
Delitti di 5 23 34 23
frode (media
sopra 100
accusati)
7
Rei d’abitudine, latenti e protetti
8
L’uomo perfetto
6
Una variante: la donna prostituta e delinquente
1
La «schiavitù rosata»
2
La forma della criminalità femminile
3
Criminali, epilettiche, isteriche
4
Ree d’occasione e per passione
dei bagni era venuto nel suo paese e che essa incontrava
per la campagna.
Quindi sotto questo aspetto la rea per passione è ben
diversa dalla rea-nata, che solo la lussuria e il gusto dei
piaceri e dell’ozio traggono a violare i doveri della castità.
Ma tutte costoro, per quella fatale tendenza della don-
na buona ed appassionata ad innamorarsi dell’uomo cat-
tivo, si incontrano con amanti leggeri, volubili o addirit-
tura malvagi, che non solo le abbandonano dopo aver-
le godute, ma aggiungono spesso alla crudeltà del tradi-
mento, la crudeltà anche maggiore dello scherno e della
calunnia. Quindi il movente al delitto è sempre in que-
ste ree gravissimo e quasi mai è costituito dal solo dolore
dell’abbandono.
Si aggiunga, specialmente per le amanti abbandonate,
l’ingiusto disprezzo del mondo per quello che è detta la
loro colpa e che non è se non un eccesso di amore peri-
coloso in una società, in cui la gran forza è l’egoismo. La
derisione degli uni, spesso la inumana severità dei paren-
ti, accrescono il loro dolore già tanto grande: così la Ja-
mais si vide per il suo fallo respinta dal padre moribon-
do che ne sdegnò l’ultimo bacio; la Provensal ricevette
dal fratello una lettera che la dichiarava disonore della
famiglia e divenuta una estranea. Questo movente, che
per costoro è secondario, diventa il principale e più forte
per il maggior numero delle infanticide; congiunto spes-
so però ad una specie di bisogno di vendicarsi sul bam-
bino del padre infedele. «Quando nacque – confessava
alla Grandpré una infanticida – pensai che sarebbe sta-
to sempre un bastardo, che era figlio di lui e che sarebbe
stato vigliacco come lui, le mie dita allora gli si attorci-
gliarono intorno al collo». Ce ne danno la prova palmare
le statistiche comprovanti che il numero degli infantici-
di e quello delle nascite illegittime è in rapporto inverso,
e non, come parrebbe più naturale, diretto: ciò che con
altre parole significa che nei luoghi dove essendo più ra-
5
A nostro vantaggio
7
Devianza e leggi sociali
1
Natura e funzione del delitto
2
Le rivoluzioni e il delitto
3
Gli anarchici
4
Folla e follia
NOTE
1
In Val Sabbia certi cretini balbuzienti son detti Cacai, il
che rammenta molto i Cagots. L’epiteto di Maghi non ha
importanza etimologica, perché si lega con Magatei, Magotu,
e Macabri.
2
Perché si possa formare un’idea grossolana della difusione
del cretinesimo in Lombardia, metto qui le notizie su i sordo-
muti di Lombardia dell’illustre Sacchi, noto che nelle propor-
zioni co’l cretinesimo la cifra di Cremona è troppo piccola, è
troppo grande quella di Pavia.
Sondrio 1 sordo-muto su 345 abitanti.
Cremona 1 » su 693 »
Lodi e Crema 1 » su 1144 »
Brescia 1 » su 1192 »
Pavia 1 » su 1208 »
Bergamo 1 » su 1514 »
Milano 1 » su 1728 »
Como 1 » su 2511 »
Mantova 1 » su 3839 »
3
Se queste specie di cretini rappresentano l’uomo primitivo
arrestato nel suo sviluppo storico, avremmo in questi istinti
crudeli la spiegazione di quel carattere sanguinario di cui sono
coloriti li usi ed i riti e le leggi dei popoli primitivi, p. es. dei
Messicani, dei Negri, dei Caraibi.
4
Io crederei che si potrebbero utilizzare molto come maestri
di calligrafia e disegno, ecc. – sordo-muti intelligenti che non
mancano mai nei villaggi cretinici – e che furono educati a Mila-
no. – E così si migliorerebbe la condizione di questi ultimi che
poveretti passano senza gradazione dalla troppa agiatezza del-
la scuola alla troppa miseria del villaggio – e s’imbarbariscono
e peggio ne muoiono di marasmo, come io verificai.
Ho osservato ad Artogne uno di questi sordo-muti istrutti a
Milano, insegnare la calligrafia a molti compaesani e quello che
è più strano anche ad una cretina.
5
Ha relazione co’l gauche, francese, o vero co’l gossum, o co’l
geal sassone? co’l gawh (inglese), stupido, o co’l gacken, stiria-
no? Spiega il goja lombardo? Nel Vallese antico (Simlero Vall.
Descriptio, 1574 Il, 4), fatui dicti gouchen. Il goja, lombardo,
s’accorda con Go, irlandese, pazzo?
6
L’egregio amico e maestro mio il Cav. Nicolucci nella sua
Stupenda opera – La stirpe Ligure in Italia lo asserirebbe bra-
chicefalo come il Piemontese – ma, a mio credere, l’illustre an-
tropologo ebbe fra le mani cranii delle vallate Liguri e non cra-
nii tipici delle Liguri città – altrimenti avrebbe trovato esiste-
re differenze assai salienti tra il cranio Piemontese ed il Ligure
moderno.
La misura dei diametri cefalici di 50 Liguri vivi di 20 a 21
anni sorpassanti 1 m. e 59 di statura diede il risultato di mm.
187 pel diam. longit. e 142 pel traverso differenza 45.
La misura dei diametri cefalici di 50 Torinesi od Alessandrini
di 21 anni ecc. diede il risultato di mm. 165 pel diam. longit. e
155 pel traverso differenza 40.
7
Vedasi per le nozioni più esatte quello stupendo Saggio
Statistico sulla Mortalità di Genova dal 1856 al 1860 del Du-
Jardin che è vero modello di statistica medica.
8
Corre per la valle tutta il detto: «O l’ha õ gosciu õ l’e
scemmu, / O l’è de Cravasco», detto che accenna ad epoca
in cui la doppia endemia infieriva certo molto più che io non
constatassi ora in quel povero paesello.
9
Nadler Untersuch. uber die angebl. Jodbeh der Luft Zurich
1861.
10
Secondo l’ultima Statistica del 1862; l’accrescimento dal
1834 in qua è abbastanza notevole. – Per esempio, nella Cala-
bria Ultra prima si contano ora 336023 abitanti, mentre erano
nel 1834, 260633. Nella Citra l’aumento fu di 73594 anime. –
Erano circa 188, ed ora sono 214 per miglio quadrato.
11
Addeo pinnao tu crasi tu carnassalu.
C’ego pinno tu nero tu piccaduo.
Altri beve il vino che fa carne. – Ma io sorbo l’acqua del
fonte col carpo della mano. – Non sarebbe un canto degno
dell’antica Grecia? Quanto non è più poetico dell’analogo e
triste motto Calabrese:
Chi zappa mbivi aqua – Chi f... mbivi alla gutte (botte).
V’hanno poi fra essi dei canti degni di Cipro e di Lesbo per
l’estrema lascivia – per esempio: La presi per le mamme e la
portai con me! – Oh! che diletto!
12
Noto però che anche fra gli antichissimi Greco Siculi leggi
suntuarie citate da Filarco vietavano alle donne l’uscire di casa
senza permesso dei capi dello Stato (Bonnet de Presles, Recher-
ches sur l’Établ. des Greces en Sicile, 1842, p. 412.
13
Questo intisichire e degenerare della razza canina quando
trascurata dall’uomo, il quale non avendovi interesse non asse-
conda l’elezione della specie e la lascia mescersi in ignobile ve-
nere – non confermerebbe forse le teorie recenti del Darwin –
Sulle origini delle specie?.
14
Regole igieniche contro il salasso negli Arabi. – Io credo
che il grande pregiudizio in onore del salasso ci sia venuto dal
lungo soggiorno degli Arabi, o dei loro discepoli, gli Spagnuoli.
Si legge in Anabrawi che vi erano ai suoi tempi salassatori co-
sì esperti in Aleppo, che si salassavano la propria mano, pren-
dendo la lancetta col pollice del piede sinistro, dal che si può
dedurre che ne doveano aver, per giungere a tanta perfezione,
eseguiti di molti su altri. Ma appunto quell’Anabrawi, che vivea
nell’ottavo secolo dell’Egira, in una raccolta di leggi di polizia
medica in vigore fra gli Arabi del suo tempo, ci mostra di quan-
ti danni avessero essi trovato causa il salasso e quante rigorose
misure si fossero prese per prevenirla.
Poniamoci una mano sul petto e confessiamo se dopo tanti
sistemi, dopo tanto gridare delle scuole nuove e vecchie, siamo
andati di molto più in là che il buon Arabo dell’ottavo secolo
dell’Egira?
15
Moleschott. Phisiol. der Nahrungsmittel, ecc.
16
Nelle intermittenti senza complicazione gastrica (come so-
no le più in Calabria) gli «alimenti sostanziali giovano quanto
il chinino». I cibi «salati, il caviar, le aringhe, ecc., giovano pel
sale che contengono». (Moleschott, id, pag. 559, id. id.).
17
Statistica del Regno d’Italia. Movimento dello stato civile
nell’anno 1862, p. xvii. Firenze, 1864.
18
È curioso il notare che i paesi dove si raccolsero notizie
statistiche sono quelli soltanto ove esistono medici necroscopi-
ci, come Torino, Genova, o medici comunali (o esistevano dele-
gatizi) come Mantova, Pavia, Milano, Brescia, o dove gli Ospi-
.
23
Si obbiettava che il male veniva dalla troppo scarsa quan-
tità del maiz stesso, ma le risultanze della mia inchiesta mostra-
rono precisamente il contrario (Vedi La pellagra in Italia, di C.
Lombroso, 1880).
24
La pellagra in Sissa, di C. Lombroso, 1884.
25
La pellagra nelle provincie dell’Umbria. Perugia, 1880.
26
Si legga la bella lettera Sulla causa della pellagra del mio
amico Marenghi. Milano, 1869. – È una pagina Rediana.
27
Jacini – Atti della Giunta per l’inchiesta agraria. – Relazio-
ne sulla decima circoscrizione, vol. I, fasc. I, Roma, 1882.
28
Indagini chimiche e fisiologiche ecc., sul maiz guasto, di
Lombroso e Dupré, Milano, 1873.
29
Raffreddavasi il residuo della distillazione per separarne
la sostanza resinosa, si evaporava poi fino a secchezza a bagno
maria e nel vuoto. Si lavava indi con alcool rettificato, quindi
si evaporava, aggiungendo tanta acqua da ottenere un liquido
denso. Quest’ultimo si trattava con etere per togliere il grasso;
l’etere poi si eliminava esponendo la soluzione a 35°.
30
Questa difficoltà s’incontra anche in altre intossicazioni.
Kussmaul notò che tanto il mercurio, come il piombo e l’alcool
producono un delirium tremens affatto simile; – e che nei
lavoratori di mercurio e di piombo, dediti agli alcoolici, era
impossibile sceverare i sintomi prodotti dall’alcool da quelli
del metallo, tanto erano analoghi. – Mittheil. über chron.
Mercurialismus. Würzburg, 1853.
31
Lo sgranatoio di Caroly sgrana da 3 a 5 ettolitri di maiz per
ora e costa da 60 a 120 franchi.
32
I 24 curculj in una stagione sufficientemente calda proli-
ferano 75 000 individui, ogni individuo divora tre grani, cosic-
ché 24 soli curculj consumano 9 chilogrammi su 75, il 12%: poi
s’aggiunga la perdita per la bollitura, poi si aggiunga quella per
l’ammuffimento, e quella pei sorci e altri animali granivori, e
quella pei furti domestici.
33
Dialoghi popolari sulla pellagra. Pavia, 1870. –1871-72-74-
75-76. Torino.
34
Nelle Provincie, le cifre dei suicidi per pellagra, comparate
ai rendimenti in maiz dei terreni, diedero a
Udine 26 ove 10,2 Etti p. % son
a maiz
Forlì 24 » 17,0 »
Vicenza 20 » 13,5 »
Brescia 18 » 7,4 »
Bologna 17 » 9,6 »
Pavia 16 » 9,2 »
Treviso 16 » 22,1 »
Padova 16 » 18,5 »
Pesaro 13 » 10,8 »
Milano 13 » 19,1 »
Piacenza 13 » 8,1 »
Modena 13 » 12,1 »
Mantova 11 » 10,8 »
Sondrio 0 » 1,4 »
La cifra media a
Verona 8 ove 3,7 Etti p. % son
a maiz
Parma 7 » 9,3 »
Bergamo 7 » 9,8 »
Belluno 6 » 3,5 »
Cremona 6 » 10,3 »
Como 6 » 5 »
Rovigo 5 » 17,1 »
Ravenna 4 » 17,8 »
Reggio E. 4 » 9,2 »
Arezzo 3 » 5,0 »
54
Uno, D..., ebbe il padre e lo zio morti di demenza; impazzì
nei primi giorni della prigionia. Altro, P..., era stato due volte
al manicomio quando fu imprigionato. Uno era già stato folle
e recidivò alla notizia del figlio morto in quei tumulti. Tutti
mostrarono la forma dello stupore, ed ebbero, meno uno morto
dopo violenta atrofia, un decorso mite. (Alcuni fatti di pazzia
susseguiti ai disordini del macinato. Zani, 1870. Bologna.
55
Vi è, come vedremo, nell’articolo 95 del codice penale una
disposizione che comminerebbe, in simili casi, la custodia fino
a venti anni. Ma essa è sempre riguardata come una pena, e
d’altronde, mancando gli stabilimenti adattati, non viene mai
applicata, almeno pei maggiorenni, ch’io sappia, nell’alta Italia.
56
Bishop, Commentary to criminal law, 1864. Lemaire: cra-
nio asimmetrico; regione frontale piccolissima; suture suggella-
te e ossificate a 18 anni; pia madre aderente, che non si distac-
ca senza strappo di sostanza cerebrale; cervello 1183 grammi in
peso! – Benoist, parricida, ladro ed omicida, presentò: fron-
te sfuggente; dura madre ispessita ed aderente al parietale d.:
segno di pregressa meningite.
Dumonture, Observations sur l’etat pathologique du crâne,
1833.
57
Zeits. F. Psychiatrie, 1871. Berlin. Specialasyle f. Verbre-
cher Irre.
58
Nel 1868 se n’erano licenziati da Broadmoor 59, nel 68 ben
64.
59
69
Trovo nel Nicolucci le seguenti capacità craniche dell’isola
dei Liri: 1258, 1260, 1298, 1333, 1389, 1468, 1563, 1570, 1720.
Su nove 4 superavano quella del Gasparone e 3 di molto, ma 6
le erano di molto inferiori.
70
Una miniera di documenti interessantissimi su lui e sul
brigantaggio ho trovato in un’opera, fattasi ora rarissima, di
un ufficiale francese, che ridusse le memorie di un addetto alla
banda di Gasparone, Masi, Mémoires de Gasparone rédigés par
P. Masi, son campagnon dans la montagne et dans la prison,
Paris, 1867, Dentu. Codesto strano brigante-filosofo consacrò
gli ozii di 40 anni di carcere allo studio e alla redazione di queste
memorie, che tentava vendere ai visitatori, scritte in un cattivo
francese. Lo stile è barbaro, oscuro, ma pieno di ingenua
verità, perché, nato nel centro del brigantaggio, testimonio od
attore dei drammi di cui parla, rinchiuso, com’egli dice, in un
inferno terrestre, non aveva interesse a celare il vero. L’ufficiale
del resto poté controllarlo coi discorsi dei singoli masnadieri.
Studiò esso il Masi, che aveva perduto l’aria brigantesca, pareva
un notaio andato a male, cogli occhi languidi ma intelligenti,
l’aria triste e calma, i modi gravi. Non volle confessare le cause
che lo condussero ai delitti; del resto il suo scarso senso morale
si vede da questo passo: «Non si respinga questa, perché è una
storia di delitti; tutte le storie umane non sono che storie di
crimini peggiori di quelli dei briganti, tanto più che gli autori
ne erano spesso uomini destinati a comandare ed a servir di
modello ai loro simili. E la Bibbia non è piena di delitti? Io
dico poi la verità, benché abbia imparato che la verità è la cosa
115
Ho potuto esaminare a Siena questi tatuati, 11 sopra 500:
di essi 6 provenivano dalle carceri dove si erano praticati i pri-
mi disegni (arma del Granduca, data del 1856, croci, viva Ga-
ribaldi, àncora). Dentro il manicomio questi ultimi ripeterono
i tatuaggi con polvere di mattone, che però riuscirono confu-
si e quasi indecifrabili, ed indussero altri alienati comuni a farsi
di nuovo tatuare; ma i disegni riuscirono confusi, in alcuni non
attecchirono.
116
In questo capitolo ho seguito fedelmente e riassunto le
stupende pagine degli Studî critici di Ascoli sui gerghi, 1861; e
del nostro Biondelli; Morçau-Cristophe, Le monde de Coquines,
1870; Studî sulla lingua furbesca, 1846; il Pott, Zigeuner, Halle,
1844, e i Rotwelsche Studien di Avé-Lallemant, 1858. Di mio
non ho potuto fare che alcuni rapidi studî sui gerghi delle
Calabrie e del Lago Maggiore, e sui gerghi nostri antichi, sparsi
nel Trattato dei Bianti, Italia, tipi del Didot, 1828; considerai
ancora i gerghi di Sicilia, accennati dal Pitrè, nei Canti siculi.
117
Il ladro della valle. – Il giardiniere sanguinoso. – Addio
dei trasportati. – La morte di Puke. – Quando men vo girando
la notte, ecc.
118
L’individuo a cui la comunicazione era diretta, è stato in-
fatti assolto dal Tribunale correzionale dall’accusa di omicidio
in rissa nel mese di aprile 1886.
119
Forse al momento di andare al passeggio.
120
L’avvertimento grave è mascherato da uno scherzo di
lettere; infatti ogni parola contiene la lettera p.
121
L’avviso era diretto a Strigelli, la cui risposta è illeggibile.
122
Che fosse questa una risposta dello stesso?
123
Vedi L’Amore nei Pazzi di Lombroso. Torino, 1881.
124
Diagnosi psichiatrico-legali studiate col metodo esperimen-
tale di C. Lombroso. Milano 1869.
125
Vedi Klinische Beiträge zur Psychiatrie del dott. prof.
Lombroso. Leipzig, 1869, O. Wigand, p. 12, 18, 80.
126
Vedi Archivio di psichiatria e scienze penali. Torino, 1880,
anno l, fasc. I e II.
127
Kant, Eulero, Leibnitz, Newton, Vico furono dementi
nella loro ultima vecchiaja, come pure parecchi altri moderni
– ma dalla demenza alla pazzia è la distanza che è dalla paralisi
141
I Semiti, dice Renan, mancano di curiosità. Dio è grande,
è tutta la loro spiegazione. In tutto vedendo essi l’azione infles-
sibile dell’Ente supremo, la scienza loro finisce al proverbio e
alla lirica, come in Grecia all’epoca dei sette savj. ( Histoire des
Langues Sémitiques 1855. I. Paris).
Quanto all’inerzia ed apatia dei Semiti basta ricordate col
Despine, che «gli Arabi in Africa lasciarono minate le molte
costruzioni idrauliche dei Romani, che l’aveano fertilizzata. In
tempo di carestia, l’Arabo si lascerà morire di fame, ma non
raddoppierà il lavoro, ne cercherà supplire con nuovi raccolti
al perduto. Amano l’oro, ma per avarizia, non per goderne i
vantaggi, e lo sepeliscono in terra. Napoleone, Monge, in Egit-
to, cercarono colpire gli Arabi colla mostra di grandi esperien-
ze, di fisica e di mecanica; ma l’elettrico, che scoteva i cada-
veri, non li colpiva, e nemmeno l’areostata che fendeva l’aria»
(Despine, Psychologie naturelle 1868. Paris).
142
Nel 1861 la popolazione analfabeta in Italia era di 645 su
1000 cattolici e 58 su 1000 ebrei.
Nel 1867-68 su 100 stud. catt. delle scuole tecniche promossi 67 su 100
» ebrei » » 78 »
» catt. dei licei » 54 »
» ebrei » » 96 »
» catt. dei ginnasii » 53 »
» ebrei » » 100 »
143
Histoire des Bohémiens. Paris, 1837. – Predari, Sugli
Zingari. Milano, 1871. – Pott. Zigeuner. Halle, 1844. Vidocq,
Op. cit. id., p. 330.
144
Il verbo dovere non esiste in lingua tzigana. Il verbo
avere (terava) è quasi dimenticato dagli Zingari europei ed è
sconosciuto agli Zingari d’Asia.
145
V. Lombroso, Atavism and Evolution in Contemporary
Review, 1895, July.
146
Bosco. L’omicidio negli Stati Uniti, Roma, 1895.
147
La Delinquenza in Sardegna, Palermo, 1897.
148
Picard. Synthèse de l’antisémitisme. Bruxelles, 1890.
149
La posizione antropologica degli Ebrei, Berlin, 1892.
150
Vedi la dimostrazione nel mio Delitto politico e rivoluzio-
ne. Parte II, 1889.
151
«Tutta una letteratura, diceva egli, nacque dal mio Insetto
e dal mio Uccello. – L’amore e la donna restano e resteranno
come che hanno due basi, la scientifica (!!), la natura stessa – e
la morale, il cuore de’ cittadini...
Definii la storia una risurrezione. – È il titolo più adatto pel
mio 4° volume e...
Nel 1870 nell’universal silenzio io solo parlai. Il mio libro,
fatto in 40 dì, fu la sola difesa della patria...».
152
Vi studia come documento il giornale delle digestioni di
Luigi XIV, ne divide il regno nell’epoca prima e dopo la fistola
– di Francesco I – prima e dopo l’ascesso! Vi son conclusioni
di questa posta:
«Di tutta l’antica monarchia di Francia non resta alla Fran-
cia che un nome, Enrico IV e due canzoni Gabriella e Marlbo-
rough».
153
Vedi lo scritto di Nocito e Lombroso su Davide Lazzaretti
nell’Arch. di Psichiatria, 1881, vol. I, fasc. I, II. – Verga,
Lazzaretti e la pazzia sensoria, 1880, Milano. – Caravaggio,
Inchiesta e Relazione su Arcidosso, 1878. Gazz. Uff., 10 ottobre,
N. 321.
154
Nocito e Lombroso. Davide Lazzaretti (Archivio di Psi-
chiatria, 1880, II, Torino). – Si vedranno ivi le cause che in-
dussero in errore i periti, errore che il paese espiò con ingenti
spese, e, quel che è peggio, con parecchie vittime umane.
155
Studi su Passanante. Napoli, Detken, 1879.
156
Esquirol raccontò di una pazza che gli diceva: «Io non ho
il coraggio di uccidermi: e per morire bisognerà che ammazzi
qualcuno», e attentò alla vita della figlia.
157
Balfour-Brown nel suo lavoro sulla pazzia morale così si
esprime: «Una pazzia morale, un’affezione psichica, i cui pre-
cipui sintomi consistano in parole ed atti delittuosi non esiste;
dovrebbe lasciarsi da parte questa denominazione malaugurata
e sostituirvi che l’individuo relativo soffre, p. es., di debolezza
psichica, ovvero di disposizione melanconica con ansia e deli-
rio di persecuzione che lo costringono ad azioni delittuose». –
Knap nega l’esistenza della pazzia morale, come specie morbo-
sa a se, e la riguarda invece come un complesso sintomatico che
si verifica talora nello stadio prodromico delle psicosi. Gli al-
160
Vedi Genio e follia, IV ediz. – Torino, Bocca, 1884.
161
Vedine le prove nel mio Homme de Génie. Paris, Alcan,
1889.
162
Sulla natura morbosa del delitto, 1872.
163
Revue des Deux Mondes, 1886.
164
Vedi Uomo di genio, Parte IV.
165
Vedi Uomo delinquente, pag. 281 a 285.
166
R. Garofalo, Riparazione alle vittime del delitto, Torino,
Bocca, 1882. – Id., Criminologie, Paris, 1888.
167
Plinio, Panegir., 42.
168
Vedi Studi sull’ipnotismo, di C. Lombroso, 3ª ed., 1887,
e Nuovi studi sull’ipnotismo e la credulità, di C. Lombroso ed
Ottolellghi, Torino, 1889.
169
Rodolfo Laschi, La delinquenza bancaria. Torino, Bocca,
1899.
170
Rodolfo Laschi, La delinquenza bancaria. Torino, Bocca,
1899.
171
Maret, La Justice en France. 1826-1880. Paris, 1882.
172
R. Laschi, op. cit.
173
R. Laschi, op. cit.
174
Vedi ora il Sergi, Le degenerazioni umane, Milano, 1889.
«Ogni segno (scrive, pag. 27) degenerativo è segno od indizio
di degenerazione funzionale».
175
Zur Psychologie der Frau, in Zeitschrift für Volkerpsycholo-
gie und Sprachswissenschaft. 1890, XX, 1.
176
Sagnol, L’égalité des sexes. – Paris, 1880.
177
V. Delitto politico, parte III.
178
Arch. di psich., XIV, 1, 1893.
179
Morselli, Lezioni di antropologia, in corso di pubblicazio-
ne, pag. 220.
180
Già Leroy, nel 1700 aveva scritto: «Dopo esser vissuto
a lungo colle bestie, mi accorsi che la morale del lupo poteva
schiarire quella dell’uomo». (Notizia comunicatami dall’on.
prof. Lacassagne).
181
Darwin, Insectivorous plants, 1880. – D. O. Drude, Die
Insektenfressenders Pflanzen, nell’Handbuch der Botanik herau-
sgegeben, von Prof. Schenk, Breslau, 1881. – F. Cohn, Beiträ-
ge zur Biologie der Pflanzen, Bd. II, Heft. I. – Rees und Will,
Botanische Zeitung, 1875.
182
È noto che i cani abbaiano a tutti i forestieri. Lessona
nota una sola volta un cane che li festeggiava, ma era un cane di
albergo montano, cui la venuta loro prometteva un lauto pasco.
Ed ecco l’origine di alcune riforme e di molti riformatori.
183
Vedi Vignoli T., Della legge fondamentale dell’intelligenza
nel regno animale.
184
Lombroso, Tre Tribuni. – Torino, Bocca, 1887.
185
Psychologie de l’enfant, II ed., 1882.
186
Dr Frank, Ueber die Pilzsymbiose der Leguminosen. Ber-
lin, 1890.
187
Uomo di genio, 5ª ed., Torino, 1895.
188
Sacchetti, nelle sue novelle, narra di ridicole cause di
sedizioni in Toscana; nel 1354 ve ne fu per poco una perché un
asino appartenente agli Albizzi urtò uno dei Ricci che bastonò
l’asinaio, d’onde s’ebbero litigi fra le due famiglie.
189
«L’unique marque des hommes de génie est l’originalité;
ils créent mieux, plus, et surtout autrement que le commun des
hommes» (Richet, Prefazione al mio Homme de génie, 1889).
«Ce qui distingue les grands génies c’est la généralisation et
la création» (Flaubert, op. cit.).
190
C. Lombroso, Palimsesti del carcere. – Torino, 1890.
191
Vedi Homme criminel, vol. I. – Uomo delinquente, vol. II,
parte I.
192
Vedi Actes du Congrès d’anthropologie criminelle. – Rome,
1887.
193
Revue Bleu, dicembre 1893.
194
The Monist, ecc., july, 1891.
195
Trattato clinico della pellagra, Bocca, 1894 – Studi clinici
ed esperimentali sulla pellagra, 1872. – La pellagra ed il mais in
Italia, 1869.
196
Messedaglia espresse queste idee nelle parole: che i grandi
centri col maggior numero di contatti aumentano gli attriti. –
Nella Quarterly Review citata si legge: Tutto ciò che attira la
folla nelle vie di Londra, incendi, passaggi di truppe ecc., fa
scaturire in un baleno centinaja di ladri; li trovate ai meeting,
alle Assise, alle prediche.
197
In Inghilterra i distretti manufatturieri dànno:
6,6 per cento di rei di 15 anni.
24 » » 15 a 20 anni
I distretti agricoli
4,8 per cento di rei di 15 anni.
21 » » 15 a 20 anni
(Mayhew).
198
Lombroso, Genio e follia, cap. X, 4ª edizione, e Pazzi ed
anomali, cap. XII.
199
Ernesto Rénan, Gli Apostoli. – Milano, 1866.
200
Aubry, La contagion du meurtre, 1888.
201
Lombroso, L’uomo delinquente, cap. XIV, 2ª edizione.
202
Lombroso e Laschi, Il delitto politico, 1890, Torino.
203
Vedi Sighele, La Foule Criminelle, 1893, 2e édit., e vedi
vol. III, Uomo Delinquente.