sull’opera De Senectute di Cicerone, tratto dalla Gioia di vivere di V.Andreoli. L’autore del video inizia col parlare della relazione che aveva Cicerone con la filosofia, che la indentifica come un rimedio “spirituale” come una medicina, ma non intesa allo stesso modo dei farmacisti. Successivamente espone il contenuto vero e proprio dell’opera, analizzando uno a una i vari problemi della vecchiaia secondo Cicerone. Contesta innanzitutto l’idea che la vecchiaia ci allontani dalla vita attiva, anzi ribadisce come le grandi imprese non sono compiono con un buon fisico, o con l’agilità, bensì col senno, con l’autorità e con la capacità di far prevalere le proprie opinioni. Riguardo la memoria dei vecchi, costoro ricordano le cose importanti per loro, rimangono impresse nella loro mente le disposizioni naturali a patto che rimanga anche l’entusiasmo. Contesa anche che la vita dei vecchi sia priva di piaceri sessuali, ricordando che la sessualità è origini di tradimenti alla patria, stupri, eccesso di piaceri, che porta dunque a far perdere il lume dell’anima. Propone, dunque, come tipico della vecchiaia, il piacere della conversazione, infatti è proprio questa l’età dove bisogna dedicarsi a ciò che alimenta l’intelletto e le scienze, cioè il tempo delle passioni e della cultura. Critica infine la convenzione dell’associare la vecchiaia alla morte, che è inutile, poiché questa è presente anche durante la gioventù, per questo non bisogna avere timore della morte, ma ricercare un modo per far sì che si resti vivi anche dopo questa, tramite il ricordo. Conclude con una citazione di Cicerone, che mette in evidenza il suo pensiero anti- epicureista: “Se io sbaglio a credere che le anime degli uomini son immortali, sbaglio volentieri, non voglio che fin da vivo mi si strappi questo errore del quale io mi allieto”