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Consigli sulla Felicit

Arthur Schopenhauer (Danzica 1788)



I metodi da impiegare nellarte della felicit (o eudemonologia):
1 cercare di evitare il pi possibile di cadere nella trappola dellesistenza. Mentre lo stolto corre dietro ai
piaceri della vita e resta ingannato, il saggio evita i mali.
2 ricordarsi che si tratta di unarte e empirica, soggetta a errori.
3 capacit delluomo di distogliersi dalle cose esteriori e di rivolgersi alla propria interiorit.

Limportanza della salute
Un temperamento calmo e sereno derivante da una salute perfetta e da una buona costituzione,
unintelligenza chiara, vivace, penetrante e obiettiva, una volont moderata e flessibile e quindi una
coscienza tranquilla, sono pregi che nessuna posizione sociale e nessuna ricchezza possono sostituire.
Socrate, alla vista di oggetti di lusso messi in vendita disse: Quante cose ci sono di cui non sento il
bisogno.
Goethe: Dal giorno in cui il sole, consegnandoti al mondo, ti diede il saluto dei pianeti, subito cominciasti a
crescere e proseguisti secondo la legge che da principio ti regola; cos devi essere, non puoi sfuggire a te
stesso, lo hanno gi detto sibille e profeti; n tempo n forza alcuna pu smembrare la forma impressa che
si sviluppa vivendo.

Ricchezza e felicit
E indubbio che ci che si contribuisce alla nostra felicit assai pi di ci che si ha.

La noia
Molti di coloro che hanno superato la lotta contro il bisogno si sentono in fondo altrettanto infelici di coloro
che vi si dibattono.

Lindividualit
Nel bene come nel male a parte disgrazie gravi conta meno ci che a un uomo nella vita capita e che
deve subire di come egli lo sente, dunque il tipo e il livello della sua sensibilit, sotto ogni riguardo.

La serenit
Ora, tra tutti i beni, quello che ci rende pi immediatamente felici la serenit dellanimo.
A renderci felici o infelici non ci che le cose obiettivamente e realmente sono, ma ci che sono per noi,
nella nostra interpretazione.

I nemici della felicit
I due nemici della felicit umana sono il dolore e la noia.
Si pu osservare inoltre che, nella misura in cui riusciamo ad allontanarci dalluno, ci avviciniamo allaltra, e
viceversa, sicch la nostra vita davvero unoscillazione pi o meno forte tra di essi.
Ci dipende dal fatto che entrambi stanno tra di loro in un rapporto di doppio antagonismo, uno esterno od
oggettivo e uno interno o soggettivo. Allesterno infatti il bisogno e le privazione generano il dolore; invece
la sicurezza e labbondanza generano la noia.
In un individuo la sensibilit per luno inversamente proporzionale a quella per laltra, essendo tale
sensibilit determinata dalla misura delle sue facolt intellettuali.
Luomo intelligente mirer in primo luogo allassenza di dolore, a non subire molestie, ad avere pace e
tempo libero, cercher quindi unesistenza tranquilla, modesta, ma il pi possibile priva di turbamenti, e
dopo una certa esperienza si sceglier unesistenza appartata e persino, se uno spirito grande, la
solitudine.
Ecco perch la superiorit dello spirito rende poco socievoli.

La fonte interiore della felicit
Aristotele: La felicit appartiene a coloro che bastano a se stessi.

I desideri
Il grande maestro della felicit, Epicureo, ha suddiviso in modo esemplare i bisogni umani in tre classi:
a bisogni naturali e necessari: se non soddisfatti causano dolore vitto e vestiario
b bisogni naturali ma non necessari: come il soddisfacimento sessuale.
C bisogni non naturali e non necessari: come il lusso, lopulenza.
Ognuno ha il proprio orizzonte di ci che gli possibile raggiungere: e le sue esigenze arrivano fin l. La
ricchezza somiglia allacqua del mare: pi se ne bevi pi aumenta la sete; lo stesso vale per la gloria.

Lassenza di dolori
Aristotele: Luomo ragionevole non cerca il piacere, bens lassenza di dolore.
Quando tutto il corpo sano tranne una piccola ferita, non avvertiamo la salute complessiva ma rivolgiamo
lattenzione al dolore della parte ferita. Allo stesso modo se tutti i nostri affari procedono secondo i nostri
desideri, tranne uno, ci torna alla mente questunico.
Ogni piacere consiste nella semplice eliminazione di quel impedimento, nel liberarsi di esso, ed quindi di
breve durata.
Voltaire: Chi voglia tirare le somme della propria vita dal punto di vista eudemonologico, ossia della ricerca
della felicit, deve mettere in conto non le gioie che ha goduto, ma i mali a cui sfuggito.
Quindi la sorte migliore tocca a colui che passa la vita senza gravissime sofferenze, morali o fisiche, non a
colui a cui sono state concesse le gioie pi intense e i pi grandi godimenti.
Se poi alla mancanza di dolore si aggiunge lassenza della noia, allora la felicit umana sostanzialmente
raggiunta.

La fonte dellinfelicit
Lo stolto corre dietro ai piaceri della vita e resta ingannato: il saggio evita i mali.

Laspirazione alla felicit
Goethe: Chi vuole liberarsi di un male sa sempre ci che vuole; chi vuole qualcosa di meglio di quello che
ha completamente cieco.

La brevit della vita
La vita troppo breve in relazione ai progetti fatti.
Orazio: Perch ti affanni a fare progetti per leternit se non sei allaltezza?
Quando avanza il cammino, gli oggetti assumono altre sembianze rispetto a quelle mostrate di lontano e in
un certo senso, quando egli si avvicina, si trasformano. Accade cos specialmente con i nostri desideri.

Lo sguardo retrospettivo
Come un operaio che coopera alla costruzione di un edificio non conosce il progetto nellinsieme o
comunque non ce lha sempre presente, cos si comporta luomo che fila uno per uno i giorni e le ore della
sua vita nei confronti dellinsieme di quella stessa vita e del suo carattere. Quanto pi degno, ispirato a
valori, coerente e personale questo carattere, tanto pi necessario e utile che egli guardi di tanto in
tanto la pianta generale, il progetto. Naturalmente anche necessario che sia stato introdotto al principio
del conosci te stesso e sappia ci che veramente e prima di tutto vuole, e quindi quello che viene al
secondo o al terzo posto; come pure che riconosca quale sia in linea di principio la sua vocazione, il suo
ruolo nel mondo e il suo rapporto con esso. Allora la vista dello schema della sua vita lo rafforzer e lo
rinfrancher pi di ogni altra cosa, gli dar entusiasmo e incoraggiamento ad agire e lo tratterr dal
prendere strade sbagliate.
Solo guardando linsieme, nella sua completa articolazione, scopriremo in seguito il nostro carattere e le
nostre capacit. Vediamo spesso che abbiamo preso lunica via giusta, tra mille sbagliate, come per
ispirazione, guidati dal nostro genio tutelare.


Lattenzione al presente e al futuro
Un punto importante della saggezza del vivere sta nella giusta proporzione con cui siamo attenti al presente
e al futuro, affinch luno non ci rovini laltro. Molti vivono troppo nel presente: e sono gli sconsiderati; altri
troppo nel futuro: e sono gli ansiosi e gli apprensivi.
Alla preoccupazione, persino al rimorso sia dedicato il tempo dovuto; ma, dopo, si deve abbandonare ci
che accaduto nel passato: e ci che accadr nel futuro.
Quanto al presente valga la massima: Considera ogni giornata come una vita a se stante (Seneca)

I mali futuri e la tranquillit del presente
Non dovremmo dimenticare che loggi viene una volta sola e non ritorna pi. Domani sar un altro giorno,
che verr anchesso una volta sola. Dovremmo apprezzare ogni momento sopportabile del presente.

Ogni limitazione porta felicit
La massima semplicit delle nostre relazioni e persino la massima uniformit del mondo di vivere, sino a
che non genereranno la noia, ci renderanno felici: lesistenza scorrer come un ruscello, senza onde e senza
vortici.

Riflessioni ed esperienza
La propria esperienza funge da testo: la riflessione e la cultura da commento.
La norma di Pitagora: alla sera, prima di addormentarsi, bene passare in rassegna quello che si fatto
durante il giorno.

Il fondamento della felicit
Aristotele: La felicit di chi sa accontentarsi
Chamfort: La felicit non cosa facile: molto difficile trovarla in noi, e impossibile trovarla altrove

I rapporti sociali e la vita appartata
In generale si pu essere in perfetta armonia soltanto con se stessi.
Una disciplina importante per i giovani dovrebbe essere quella di imparare a sopportare la solitudine, in
quanto fonte di tranquillit interiore e di felicit.

La noia
Com noto i mali diventano pi leggeri quando sono sopportati in comune: tra questi sembra che la gente
ponga anche la noia: per questo si raduna, per annoiarsi insieme. Come lamore della vita, in fondo, non
altro che il timore della morte, cos anche limpulso alla socievolezza da parte degli uomini non , in fondo,
in impulso diretto, non si basa infatti sullamore per la compagnia, ma sul timore della solitudine.

La vita sociale e la tranquillit individuale
Si pu quindi affermare che la socievolezza di ogni individuo pi o meno in rapporto inversamente
proporzionale al suo valore intellettuale. Alluomo di spiccate doti intellettuali la solitudine offre un duplice
vantaggio: primo, stare con se stesso, e secondo, non stare con gli altri.
Bernardin de Saint Pierre: La dieta degli alimenti ci d la salute del corpo e quella degli uomini la
tranquillit dellanima.

Il distacco
La solitudine il destino di tutti gli spiriti egregi: talvolta la deploreranno, ma la sceglieranno sempre come
il minore dei mali. Con il passare degli anni per il sapere aude (abbi il coraggio di essere saggio) diventa a
questo riguardo sempre pi facile e naturale, e in un sessantenne la tendenza alla solitudine davvero
qualcosa di conforme alla natura, anzi di istintivo.

Una nemica della felicit
Linvidia un impulso naturale delluomo: ma al tempo stesso un vizio e una disgrazia.
Seneca: Rallegriamoci delle cose che abbiamo senza fare confronti: mai sar felice colui che si tormenta
perch c qualcuno pi felice; e anche Quando guardi a quanti ti stanno davanti, pensa a quanti stanno
dietro di te.

Laristocrazia dello spirito
Esistono tre aristocrazie: 1. Quella della nascita e del rango; 2. Quella del denaro; 3. Quella dello spirito.

Il ruolo del Destino
Non smuovere ci che quieto!!!
Proverbio italiano: Legala bene e poi lasciala andare.
Se lesito tuttavia non buono, ci dipende dal fatto che tutte le cose umane sono soggette al caso e
allerrore.

Riflessione e correzione
Tutto ci che accade accade necessariamente, dunque ineluttabile.
E quanto agli errori da noi evidentemente commessi dobbiamo riconoscerli e squadernarli in tutta la loro
gravit, per poter concepire il fermo proposito di evitarli in futuro.

Il potere della fantasia
Il mattino la giovinezza del giorno: tutto sereno, fresco, leggero; ci sentiamo pieni di energia e abbiamo
tutte le nostre facolt a completa disposizione. Non dovremmo accorciarlo alzandoci tardi, n sperperarlo
con attivit e discorsi che non valgono niente, ma considerarlo come la quintessenza della vita e sentirlo, in
certo modo, come sacro. La sera invece la vecchiaia del giorno: ogni giorno una piccola vita, ogni
risveglio e levata una piccola nascita, ogni nuovo mattino una piccola giovinezza, ogni coricarsi e
addormentarsi una piccola morte.

Apprezzare quel che si ha
Noi dovremmo sforzarci di considerare a volte quello che possediamo come ci apparirebbe dopo averlo
perduto. In primo luogo il loro possesso ci dar subito una felicit maggiore rispetto a prima; e poi
cercheremo di evitare in tutti i modi la perdita di quei beni.

Autolimitarsi
E necessario porre un limite ai nostri desideri. Astenersi a sopportare.

Essere attivi
Vita motu constat dice Aristotele. La pi grande soddisfazione a questo riguardo data dal costruire
qualcosa, dal realizzare. Questo leffetto di unopera darte, di uno scritto, persino di un semplice lavoro
manuale; naturalmente pi elevato il genere dellopera, tanto pi profonda la soddisfazione.

Le affinit e le disarmonie
Gli individui con caratteri omogenei sentono subito e in tutto una certa sintonia che, nel caso di una grande
omogeneit, ben presto confluisce in una perfetta armonia, arrivando addirittura allunisono.
Le anime simili si riconoscono da lontano.

Educazione e natura
A chi possiede appieno una qualit, non viene in mente di esporla e di esibirla, poich per lui qualcosa di
scontato. Al ferro di cavallo che risuona manca un chiodo.

Lautocritica
Come si porta il peso del proprio corpo senza avvertirlo, mentre si percepisce il peso di ogni altro corpo che
si voglia spostare, cos non si notano i difetti e i vizi propri, ma solo quelli degli altri. Coloro che sono inclini
e abituati a sottoporre in silenzio a una attenta e severa critica il comportamento esteriore, ossia lagire
altrui, lavorano con ci al proprio miglioramento e perfezionamento. Per diventare consapevoli dei propri
difetti, bene notarli e biasimarli negli altri. Per migliorarci abbiamo bisogno di uno specchio.
I ruoli sociali
Ognuno viene considerato in base alla carica che ricopre, allattivit che svolge, alla nazionalit, alla
famiglia, quindi in generale in base alla posizione e al ruolo che le convenzioni gli assegnano: e in base a tali
convenzioni egli classificato e trattato come un prodotto di fabbrica. Invece quello che egli in s e per
s, ossia come essere umano, in virt delle sue qualit personali, viene preso in considerazione solo
occasionalmente, e sar messo da parte e ignorato ogni volta che fa comodo. Quanto pi dunque un uomo
ricco di qualit personali tanto meno si adatter a un sistema del genere.

Superiorit e inferiorit intellettuale
Le qualit di cui luomo va tanto orgoglioso sono quelle intellettuali; solo su di loro infatti si basa la sua
supremazia rispetto agli animali.

Mediocrit e successo
Il modo di gran lunga pi efficace per farsi strada nel mondo sono le amicizie e le consorterie. La
consapevolezza di qualit mediocri si accorda perfettamente con lumilt, la socievolezza, la compiacenza e
il rispetto per ci che e scadente, e quindi crea amici e protettori.

Fiducia e diffidenza
A determinare la nostra fiducia negli altri contribuiscono assai spesso, in misura preponderante la piglizia,
legoismo e la vanit: la pigrizia quando, per non impegnarci personalmente a esaminare, a vigilare, ad
agire, preferiamo fidarci di qualcun altro; legoismo quando il bisogno di parlare dei fatti ci introduce a
confidarci con un altro; e la vanit quando argomento delle confidenze qualcosa che ci pone in buona
luce.

Cortesia e scortesia
Poich la cortesia , come i gettoni, una moneta evidentemente falsa, farne economia una prova di scarsa
intelligenza; invece spenderla con generosit da persone assennate. Chi invece spingesse la cortesia fino
al sacrificio di interessi reali, somiglierebbe a colui che d autentiche monete doro al posto dei gettoni.
Come la cera, dura e rigida per natura, con un po di calore diventa cos malleabile che pu assumere
qualsiasi forma, cos anche gli uomini pi scontrosi e ostili, con un po di cortesia e di affabilit, possono
diventare arrendevoli e compiacenti. La cortesia per luomo quello che il calore per la cera.

La riservatezza
E consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace anzich con quello che si dice: nel
primo caso saremo ispirati alla saggezza, nel secondo alla vanit. Si hanno frequenti occasioni per
entrambe: ma noi spesso preferiamo leffimera soddisfazione della vanit al beneficio durevole della
saggezza.
La riservatezza stata reiteratamente raccomandata da tutti i maestri di saggezza.
Massima araba: Ci che il tuo nemico non deve sapere, non dirlo al tuo amico. Se io taccio il mio segreto,
esso mio prigioniero; se me lo lascio sfuggire, io sono suo prigioniero. Dallalbero del silenzio pende il
suo frutto, la pace.

Impassibilit
Lasciar trapelare collera oppure odio da parole o da espressioni del viso inutile, pericoloso, sciocco,
ridicolo e volgare. Quindi non si deve mai manifestare collera n odio se non con i fatti.

Ci che non cambia
Gli accadimenti della nostra vita si possono paragonare anche alle immagini di un caleidoscopio nel quale,
ogni volta che lo facciamo ruotare, vediamo sempre qualcosa di diverso, anche se in realt abbiamo davanti
agli occhi sempre la stessa cosa.

La fortuna e il caso
Al mondo dominano tre poteri: saggezza, forza e fortuna. Credo che questultima sia la pi potente. Il corso
della nostra vita paragonabile alla rotta di una nave. Il destino (la sorte favorevole o avversa) fa parte del
vento, spingendoci rapidamente in avanti oppure respingendoci allindietro; e contro di esso possono ben
poco i nostri sforzi, che rappresentano i remi. Proverbio spagnolo: Da ventura a tu hijo y echa lo en el mar.
Il corso della nostra vita non affatto esclusiva opera nostra, bens il prodotto di due fattori: la serie degli
avvenimenti e la serie delle nostre decisioni, che sempre interferiscono e si modificano a vicenda. Il destino
mischia le carte e noi giochiamo. Nella vita come nel gioco degli scacchi: noi tracciamo un piano dazione,
il quale per condizionato da ci che durante la partita avr voglia di fare lavversario, nella vita il destino.

Lazione del tempo
Si dovrebbe avere sempre presente lazione del tempo e la mutevolezza delle cose. Nel prendere le nostre
precauzioni, non dobbiamo guardare troppo lontano nel futuro, ma contare anche sul caso e a volte
affrontare impavidamente dei pericoli, sperando che essi, come tante volte le nuvole tempestose, passino
oltre.

Conservare la calma
Shakespeare: Ho gi provato tanti assalti di gioia e di dolore che al loro primo manifestarsi non mi
abbandoner come una donnetta a nessuno dei due.
In generale chi conserva la calma di fronte a ogni possibile disgrazia mostra di conoscere quanto enormi e
innumerevoli siano i mali che minacciano lesistenza: perci considera il male subito una piccolissima parte
di quanto potrebbe accadere latteggiamento degli stoici.
Allora si limiteranno le pretese, si imparer ad adattarsi allimperfezione di tutte le cose e di tutte le
condizioni, e ad affrontare le avversit per evitare o per sopportarle.
Tutto ci che accade, dalla cosa pi grande alla pi piccola, accade necessariamente.
Chi intimamente persuaso di questa verit, dapprima far quello che pu, ma in seguito sopporter di
buon grado quello che deve.

Il coraggio
Per non soccombere in questo mondo, un certo grado di timore necessario; la vita sta nelloltrepassare
quel grado.
Timor panicus, linterpretazione di Plutarco (De Iside et Osiride): derivare il termine panicus dal dio Pan,
una personificazione della ntura.

Let della vita
E una fortuna se nel vecchio sopravissuto lamore per i suoi studi o anche quello per la musica, per il
teatro e soprattutto una certa ricettivit nei confronti del mondo esterno. Mai come nella vecchiaia luomo
si giova di quanto ha in se stessi. Quando si vecchi si ha davanti solo la morte; ma quando si giovani si
ha la vita; e c da chiedersi quale delle due prospettive sia pi preoccupante, e se tutto sommato la vita
non sia qualcosa che meglio avere alle spalle anzich davanti.
Proverbio spagnolo: Quien larga vida vive mucho mal vive.

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