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Riferimenti
[1]: SB-Ruocco
[2]: SB2016
[3]: Dispense professore
Tecniche
Ispezione visiva
Esame ultrasonoro
Esame radiografico
Esame gammagrafico
Esame magnetoscopico
Liquidi penetranti
Esame ultrasonico
Introduzione [3!]
Il principio fisico [1][2]
Rilevabilità di un difetto: dipendenza dalla dimensione trasversale del difetto e dalla lunghezza d’onda λ
o Sensibilità dello strumento: dipende dalla lunghezza d’onda ottenibile [3]
o Lunghezze d’onda (e dunque rilevabilità di un difetto) al variare del materiale [1]
Legge di assorbimento dell’energia ultrasonica (legge di intensità)
o Osservazioni su k: dipende dal materiale ma anche dalla frequenza
o Elevate frequenze permettono una sensibilità maggiore ma – allo stesso tempo –
un’attenuazione maggiore dell’energia ultrasonora
Coefficiente di riflessione [1][3]
o Quanto più due materiali sono diversi (in termini di impedenze acustiche) tanto più si ha una
prevalenza del fenomeno di riflessione in corrispondenza di una superficie di discontinuità,
rispetto al fenomeno di trasmissione
o Osservazioni sulla rilevabilità dei difetti [3]
Schema della strumentazione
- Generatore di ritmo
- Emettitore
- Sonda
- Ricevitore
Trasduttore piezoelettrico
Accoppiamento tra superfici: utilizzo di gel
Tecnica per riflessione [2]
Tecnica per trasparenza [2]
Tecnica di riflessione con angolo di inclinazione [2]
Tecnica d riflessione in vasca
Vantaggi e svantaggi delle tecniche ad ultrasuono
Esame radiografico
Definizione e principio fisico: differenze di assorbimento di radiazioni penetranti
o Definizione di raggi X
o Interazione con la materia (annessa pericolosità)
o Funzionamento dell’esame radiografico (impressione su lastra)
Caratteristiche raggi X e raggi Γ
Attenuazione dell’intensità
o Principio di attenuazione: interazione con la materia
o Legge di attenuazione
Funzionamento dell’esame nel dettaglio: diverso assorbimento del fascio
o Emissione del fascio e diverso assorbimento
o Impressione su lastra o su schermo
o Nota: non si hanno informazioni sulla profondità
o Possibili difetti riscontrabili
o Possibilità di una scansione tridimensionale se l’oggetto ruota
Sistema di produzione dei raggi X: Tubo di Coolidge
o Sistema fisico di produzione dei raggi X
o Diagramma Intensità della radiazione – Lunghezza d’onda
o Variazione dei parametri
Corrente nel circuito di bassa tensione (permette di variare I)
Differenza di potenziale (permette di variare I e λ)
Raggi molli e raggi duri: quando usare gli uni o gli altri
Considerazioni finali
o Vantaggi e svantaggi
o Impieghi della radiografia [3]
o Radioscopia
Esame gammagrafico
Vantaggi, svantaggi e confronto con la radiografia
Esame magnetoscopico
Come funziona
Materiali su cui è possibile utilizzarlo
Limiti e vantaggi
o Materiali
o Rilevazione di soli difetti superficiali e disposti trasversalmente alle linee di campo
o È portatile
Controllo di tubi
Soglia di sensibilità
Esistono diverse tecniche e ciascuna di esse sfrutta un diverso principio fisico. Ciascuna tecnica ha una sua
soglia di sensibilità al di sotto della quale non è in grado di rilevare la presenza di difetti. Pertanto, è
opportuno specificare che anche un eventuale risultato negativo della prova effettuata non significa dire
che l’elemento sia effettivamente privo di difetti, bensì è possibile affermare che la prova – se effettuata e
interpretata correttamente – non mostra difetti di entità superiore alla specifica soglia di sensibilità della
tecnica utilizzata.
Interpretabilità
Le prove effettuate attraverso CND non forniscono un risultato puntuale (come, ad esempio, una prova a
trazione) e inequivocabili ma forniscono dei risultati che in qualche modo devono essere interpretati
opportunamente da chi ha condotto l’analisi, ciò sulla base della conoscenza di come è stata condotta la
prova, dal materiale, dai limiti della prova stessa.
Per questo motivo, chi svolge l’analisi si assume la responsabilità di:
- Interpretare opportunamente il risultato essendo in grado di identificare la presenza, di eventuali
anomalie con l’obiettivo di caratterizzarne il tipo, la forma, le dimensioni, l’orientazione e la
posizione all’interno del pezzo.
- Stabilire se le anomalie rilevate siano inficianti rispetto all’utilizzo del pezzo, ovverosia stabilire se
esse siano delle non conformità. Dunque, è necessario un secondo giudizio tecnico che va espresso
in base alla correlazione tra i difetti osservati e le prestazioni che si richiedono al manufatto durante
il servizio.
È dunque possibile effettuare le seguenti ipotesi:
1. Conforme (anomalie non inficianti): nel manufatto non vengono rilevati difetti che inficiano le
prestazioni richieste.
2. Non conformità (anomalie inficianti): nel manufatto si riscontrano difetti con entità e collocazione
che inficiano pericolosamente il suo utilizzo.
3. Non conformità risolvibile: nel manufatto potrebbe presentarsi un difetto che però può essere
eliminato mediante delle lavorazioni post-produttive.
Esame ultrasonico
Introduzione [3!]
L’esame ultrasonico è una prova di controllo non distruttiva che permette di rilevare difetti presenti
all’interno del manufatto in esame. In particolare, i difetti rilevabili – intesi come discontinuità interne –
possono essere vuoti, cricche, inclusioni, soffiature, cavità di ritiro.
Principio fisico
Il principio fisico su cui si basa è la propagazione di un disturbo di pressione ad alta frequenza nel mezzo in
esame. Nel momento in cui il disturbo incontra un difetto esso viene parzialmente riflesso.
Essendo la velocità costante si intende come siano tra loro connesse frequenza e lunghezza d’onda:
v=λ ∙ f
Perché è necessario avere frequenze ultrasonore (il limite inferiore al settaggio della frequenza)
Un difetto o una discontinuità sono rilevabili quando le loro dimensioni sono tali che l’onda ultrasonica che
li investe ne possa essere in parte riflessa. Teoricamente, un difetto è evidenziabile quando le sue
dimensioni trasversali rispetto al fascio ultrasonoro sono maggiori di λ/4. Le discontinuità che hanno
dimensioni superiori a tale limite riflettono il fascio ultrasonoro, le discontinuità con dimensioni trasversali
inferiori non lo riflettono e pertanto non sono rilevabili.
λ
dT >
4
La lunghezza d’onda, che è legata alla frequenza dalla legge v=λ ∙ f , dove la velocità è costante e dipende
solo dal materiale, mostra chiaramente le motivazioni per cui la sensibilità di questo esame dipende dal
tipo di frequenza impiegata per il disturbo di pressione.
v
λ=
f
All’aumentare della frequenza cresce la sensibilità dello strumento in quanto diminuisce la lunghezza
d’onda, potendo così rilevare difetti di dimensioni inferiori al millimetro per frequenze di diversi MHz (nel
caso dei metalli). Le frequenze di lavoro sono al di sopra del campo dell’udibile, a seconda del materiale e
della tecnica utilizzata possono essere usate frequenze che variano dai 500 kHz ai 25 MHz.
Perché non è possibile scegliere frequenze troppo elevate (il limite superiore nel settaggio della frequenza)
Tuttavia, l’energia ultrasonica trasmessa attraverso il materiale si attenua necessariamente a causa della
resistenza che incontra durante la propagazione. Infatti, la legge di assorbimento dell’energia ultrasonica è
descritta da un esponenziale negativo. L’intensità dell’energia ultrasonica per un cammino x del disturbo di
pressione può essere scritta come:
I x =I 0 e−kx
2
Z 2−Z 1
R= ( Z2 + Z 1 )
Dove l’impedenza acustica Z è definita come:
Z=v ∙ ρ
Esempi:
Acqua - alluminio R=0.67
Acqua - acciaio R=0.87
Alluminio - aria R=1
Acciaio - aria R=1
Il coefficiente di riflessione indica la quota parte del fascio ultrasonico che viene riflesso dalle discontinuità
e varia tra 0 (riflessione nulla) ed 1 (riflessione totale).
È per questo motivo che il controllo ultrasonico ad eco-riflessione permette di individuare efficientemente
difetti nell’acciaio e nell’alluminio dovuti a discontinuità contenenti aria o gas (incrinature, soffiature, ritiri,
ecc) in quanto il coefficiente di riflessione è pari a 1.
In definitiva: le variazioni dell’energia ultrasonora riflessa e/o dell’energia trasmessa possono essere
utilizzate per individuare difetti all’interno del materiale come discontinuità nel cammino ultrasonico.
La strumentazione di controllo
Un generatore di ritmo, che produce una serie di segnali periodici;
Un emettitore, che riceve in ingresso i segnali emessi dal generatore di ritmo e produce una serie di
impulsi elettrici con la stessa frequenza del segnale in ingresso.
Una sonda, che riceve gli impulsi elettrici dell’emettitore e li
trasforma in vibrazioni meccaniche, ovvero disturbi di pressione,
ovvero in impulsi ultrasonori. La sonda può lavorare come
trasmittente/ricevente in modo alternato o, nel caso in cui sia
composta da due differenti cristalli piezoelettrici,
contemporaneamente da trasmittente e ricevente.
Un ricevitore, che riceve i segnali in output del materiale e li invia
a un TRC
Sistema di analisi dell’impulso elettrico, come ad esempio un tubo
a raggi catodici.
Svantaggi
Questa tecnica permette di individuare la presenza di difetti ma non la loro profondità.
È più costosa poiché impiega 2 sonde.
Richiede l’accesso fisico a 2 superfici.
Vantaggi
Dato che l’onda sonora percorre una sola volta lo spessore l’attenuazione dell’onda sonora è inferiore
rispetto al caso per riflessione, per questo motivo possono essere utilizzate frequenze più alte così da
rilevare la presenza di difetti più piccoli.
Si utilizza per materiali che riflettono scarsamente gli ultrasuoni o quando il segnale è scarso.
Utilizzi
Casi in cui si voglia conoscere discontinuità non orientate in modo perpendicolare alla superficie per
massimizzare il coefficiente di riflessione;
Casi in cui si voglia distinguere meglio i difetti;
Analisi del cordone di saldatura.
L’applicazione principale per cui è stata messa a punto questa tecnica è nel controllo delle saldature.
Nelle saldature il cordone si presenta, in sezione, con un andamento a fungo o convergente verso il
basso. La superficie di separazione tra il cordone e il materiale è spesso un sito di innesco di cricche a
caldo e a freddo. Dunque, utilizzando una sonda fatta in questo modo, con tecnica per riflessione con
sonda inclinata, si può controllare la presenza di difetti su giunti saldati, dove il cordone non consente
di poggiarla fisicamente. Invece nelle zone adiacenti, essendo di superficie più liscia, la si può applicare
correttamente
Geometrie ad L o a T
Vantaggi
Si riescono a distinguere meglio i picchi dell’oscillogramma, inoltre si possono apprezzare delle
caratteristiche che sono solitamente inclinate all’interno del pezzo che sono abbastanza frequenti.
Si possono utilizzare due sonde, una trasmette e l’altra riceve, ma l’accesso fisico è dallo stesso lato.
I raggi X sono dunque pericolosi se vi è una notevole esposizione a queste radiazioni, i raggi Γ sono invece
pericolosi anche per piccole esposizioni. In particolare, queste radiazioni possono produrre danni biologici
ai tessuti del corpo umano dato che cellule sanguigne, occhi e alcuni organi interni sono particolarmente
sensibili alle radiazioni. È pertanto necessario un severo controllo dell’esposizione degli operatori.
Fenomeno di attenuazione/assorbimento
Lasciando incidere un oggetto da un fascio di fotoni ad elevata frequenza questi interagiscono con la
materia:
- Una parte viene assorbita, dunque annichilisce, praticamente scompare.
- Un’altra parte viene trasmessa, o comunque deviata.
La parte di radiazione elettromagnetica che attraversa la materia e, attenuata, viene trasmessa, può essere
impressa su una lastra.
Fattori che influenzano l’assorbimento delle radiazioni elettromagnetiche:
- L’energia dei fotoni (maggiore è l’energia e maggiore sarà la capacità penetrante dei raggi)
- Lo spessore del materiale
- La densità del materiale.
- Il numero atomico (dunque la tipologia del materiale).
Legge di assorbimento
dI ( x ) =−I ( x ) ∙ n ∙ σ ∙dx
Dove
- dI ( x ) è la variazione di intensità
- I ( x ) è l’intensità in funzione di x (nota: sulle fonti intensità iniziale)
- n è il numero di atomi per cm3 che si trova nel materiale, tiene conto della materia attraversata
- σ rappresenta la probabilità che il fotone sia deviato o assorbito durante il proprio camino
- dx è l’incremento del cammino
Integrando il tutto
I x =I 0 e−nσx=I 0 e−μx
Dove μ racchiude rappresenta il coefficiente di attenuazione, esso in qualche modo viene determinato
sperimentalmente.
L’esame in dettaglio
Una sorgente di radiazioni elettromagnetiche emette fasci di fotoni ad alta frequenza che investono
l’oggetto da esaminare.
Il fascio viene assorbito dall’oggetto in modo differente a seconda delle disomogeneità che incontra in
termini di spessore, densità e tipologia di materiale.
Viene impresso su una lastra in caso di radiografia o su uno schermo in caso di radioscopia.
- Se il fascio viene assorbito maggiormente, ad esempio in caso in cui attraversi una parte con uno
spessore maggiore, sulla lastra si presenta con una tonalità di grigio più chiara.
- Se il fascio viene assorbito meno, ad esempio nel caso in cui attraversi una porosità, imprime la
lastra con una intensità maggiore e pertanto si avrà una tonalità di grigio più scura.
Soglia di sensibilità: si considerano rilevabili quei difetti che producono una differenza di assorbimento
rispetto al materiale circostante maggiore o uguale al 2%.
La radiografia è di per sé una rappresentazione bidimensionale dell’oggetto in esame che con le differenti
gradazioni di grigio rappresenta il diverso assorbimento delle radiazioni e, dunque, le disomogeneità
interne. Pertanto, ciò non fornisce indicazioni sulla profondità (in generale della disposizione lungo z) di un
eventuale difetto. Per avere indicazioni sulla profondità è necessario effettuare un ulteriore controllo in
direzione mutuamente ortogonale al primo.
Regolazioni
Se si aumenta la corrente nel circuito di bassa tensione, dunque
aumentando i milliampere circolanti nel filo di tungsteno, si libera
più elettroni. Ciò significa che si avranno più portatori di energia ma
– nell’ipotesi in cui resti invariata la differenza di potenziale – questi
impatteranno con l’anodo con la stessa velocità e, pertanto, con la
stessa energia. Pertanto, si avranno più fotoni che però vengono
emessi con la stessa distribuzione delle lunghezze d’onda. La curva
vede perciò conservare la λ min e la λ m ax ma cambia in termini di
intensità di energia.
Considerazioni finali
Si può applicare a tutti i materiali e per tutti gli spessori;
Meglio si rilevano quei defetti disposti longitudinalmente: maggiore è il cammino percorso in un mezzo
differente maggiormente differente apparirà il grigio;
In genere si apprezzano discontinuità che determinano una differenza di assorbimento di almeno il 2%;
È pericoloso per gli operatori;
I costi di impianto e funzionamento sono molto elevati;
Non è possibile individuare difetti piccoli o disposti in direzione svantaggiose;
Permette di restituire la tridimensionalità del pezzo solo per mezzo di più osservazioni lungo direzioni
ortogonali.
Gammagrafia
L’esame gammagrafico è simile all’esame radiografico, sfrutta però un’altra sorgente di onde
elettromagnetiche ad alta frequenza che è il radio – o alternativamente, il cobalto 60 – cioè un elemento in
grado di produrre naturalmente radiazioni elettromagnetiche con una lunghezza d’onda più piccola rispetto
ai raggi X, ovvero i raggi gamma.
(Nota: anche altri materiali emettono naturalmente raggi gamma, come il cobalto 60 e il plutonio)
Dato che, quanto più breve è la lunghezza d’onda (e dunque quanto più alta è la frequenza) tanto più è
elevata la capacità di penetrazione delle onde elettromagnetiche nei solidi, la gammagrafia viene
impiegata per l’esame di materiali ad elevata densità o manufatti di elevati spessori.
Una differenza fondamentale delle attrezzature per gammagrafia rispetto a quelle per X-grafia è data
dal fatto che i raggi gamma non possono essere – in qualche modo – spenti, agendo su un interruttore.
Ciò è dovuto al fatto che le onde elettromagnetiche nella X-grafia vengono prodotte artificialmente, nel
caso di gammagrafia si sfruttano sorgenti radioattive che continuano ad emettere raggi gamma per
lunghi periodi di tempo. Pertanto, devono restare isolate dall’ambiente circostante mediante chiusura
in pesanti contenitori di piombo che permettono di schermare opportunamente piccole quantità di
materiale radioattivo. Attraverso una piccola finestrella si permette ai raggi gamma di uscire e irradiare
l’oggetto in esame. Variando il tempo di apertura dell’otturatore si varia il tempo di esposizione.
Un’unità per gammagrafia risulta meno costosa ed è più maneggevole di una macchina per raggi X, può
essere usata ovunque poiché la sorgente non dev’essere alimentata.
A differenza di una macchina per X-grafia non è possibile regolare la lunghezza d’onda essendo i raggi
emessi naturalmente.
Una X-grafia risulta più sensibile nel caso di spessori sottili.
Uno strumento per gammagrafia risulta molto più pericolosa in quanto i raggi gamma sono letali. Va
manovrata con cautela dall’operatore.
Esame magnetoscopico
Il controllo magnetoscopico è adatto ai soli materiali ferromagnetici come ferro, nickel e cobalto
(dunque non adatto a materiali plastici, ceramici e gran parte dei metalli)
Il principio fisico utilizzato è l’alterazione delle linee di campo magnetico in presenza di difetti.
Affinché il campo magnetico si alteri in modo significativo è necessario che la discontinuità sia il più
possibile perpendicolare alle linee di induzione, così da offrire una brusca variazione delle linee di flusso
del campo magnetico, le quali si addensano in corrispondenza della discontinuità. Se la discontinuità
giace su un piano parallelo alle linee di induzione non è apprezzabile un accumulo e pertanto non
risulta rilevabile il difetto – questa rappresenta anche qualitativamente una soglia di sensibilità dello
strumento.