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GUIDA OPERATIVA
Sonic Rebound
Generalità
Per la redazione della presente guida si sono consultati articoli scientifici, normative di riferimento e
documenti resi disponibili da alcune società leader del settore.
Normativa di riferimento
Si vogliono elencare di seguito gli standard normativi che devono essere seguiti e rispettati per la corretta
esecuzione delle misure; il presente documento ha preso in riferimento diversi articoli scientifici e, in primis,
i documenti e volumi resi disponibili dal Consorzio della Rete dei laboratori Universitari di Ingegneria
Sismica (ReLuis): “Linee guida per modalità di indagine sulle strutture e sui terreni per i progetti di
riparazione, miglioramento e ricostruzione di edifici inagibili”.
- Misura della velocità di propagazione degli ultrasuoni (UNI EN 12504-4, 2005)
- Misura dell‟indice di rimbalzo sclerometrico (UNI EN 12504-2, 2001)
- Norma BS 1881-204, DIN 1045, CP110
- La norma di riferimento seguita è la UNI EN 12504-4.
La taratura degli strumenti che vengono utilizzati rappresenta un passaggio fondamentale per
effettuare una corretta esecuzione delle indagini.
Lo scelrometro dovrebbe essere controllato mediante la misura dell’indice di rimbalzo dello
sclerometro posto in verticale sull’incudine di taratura in acciaio; lo strumento per le misure
ultrasoniche dovrebbe essere controllato verificando le sonde acustiche con la misura della velocità
ultrasonica in un apposito campione avente velocità di propagazione nota.
La velocità ultrasonica può essere eseguita attraverso diverse strumentazioni:
- Cronosonic
- Cronosonic X
- Sonic 15
Il funzionamento dei singoli strumenti viene illustrato negli appositi manuali; l’utilizzo specifico delle
strumentazioni e l’interfaccia software esula dagli scopi della guida operativa.
Le indagini scelrometriche si possono effettuare con lo sclerometro digitale della CONTROLSGROUP.
Di seguito si sono volute riassumere le fasi operative principali delle misure cosi da poter rendere
questo documento un valido sostegno per i tecnici del settore.
Le apparecchiature devono essere utilizzate nei limiti delle condizioni di funzionamento dichiarate e i
dati devono essere memorizzati per la successiva analisi. Gli strumenti consentono di visualizzare i
segnali acquisiti in tempo reale sul cantiere di lavoro così si possono eseguire delle valutazioni
qualitative.
Individuato l’elemento strutturale da sottoporre ad indagine SONREB, è
indispensabile accertarsi della presenza di barre di armatura. Queste possono
essere rilevate e in maniera diretta ossia mettendole a nudo rimuovendo il
copriferro presente o, in alternativa (preferibilmente loro integrazione) possono
essere adoperati metodi non invasivi come l’utilizzo del pacometro.
I ferri possono significativamente alterare la velocità ultrasonica in genere
aumentandola; ripetendo l'operazione su più sezioni dell'elemento e disegnando
sulla superficie dello stesso una retta che passi per i punti individuati, sarà possibile
tracciare il reticolo delle armature presenti.
Nell’immagine il risultato di un’indagine pacometrica.
L’indagine ultrasonica a contatto è un sistema standardizzato nel settore della diagnostica delle
strutture in CLS e dall’analisi delle onde di compressione P nel materiale si ricava il tempo di transito
(tempo di volo T.O.F.), delle onde ultrasonore nel materiale e la velocità di trasmissione delle stesse
all’interno del materiale indagato.
Più nel dettaglio, un treno d'onde longitudinali è prodotto
mediante un trasduttore elettroacustico tenuto in contatto
con una superficie del calcestruzzo sottoposto a prova.
L'impulso è generato mediante un trasmettitore sonico
elettrodinamico (utilizzando una pastiglia di ceramica
piezoelettrica). I risultati rendono possibile l’utilizzo delle
tecniche non distruttive nella fase di costruzione delle nuove
opere, offrendo ai tecnici del settore un efficace strumento
per il monitoraggio puntuale del materiale messo in opera.
E’ bene precisare che con questa prova non possono essere fornite informazioni sulle capacità portanti
dell’opera ma possono essere estrapolate solo informazioni sulla qualità del calcestruzzo o più in
generale del mezzo indagato.
Per ottenere risultati statisticamente attendibili e non soggetti a fenomeni di natura aleatoria/puntuali, è
bene effettuare la misura delle velocità ultrasoniche in più punti dell’elemento da indagare e calcolarne il
valore medio cosi da avere una stima più accurata del dato.
Cosi come raccomandato dalla normativa in materia, è preferibile fare le misure per trasmissione diretta o
per “Trasparenza”.
Lo strumento “Cronosonic” si presta esclusivamente ad effettuare misure per trasmissione diretta; misure
indirette e semidirette sono eseguibili con il versatile “SONIC 15” con il quale, attraverso le sezioni
dedicate, si possono effettuare anche prove tipo “Pile Integritiy Test” e prove soniche con martello
strumentato.
Nel caso della trasmissione diretta, come previsto dalla norma UNI EN 12504-4, la distanza deve essere
riportata con la precisione di ±1 %.
Nel caso della trasmissione semidiretta si deve misurare la distanza tra i centri delle superfici di contatto
dei trasduttori, in questo caso l’accuratezza della misura del percorso dipende dalla superficie della sonda
in rapporto alla distanza tra le facce delle stesse.
Nel caso della trasmissione indiretta devono essere eseguite una serie di misurazioni successive
spostando progressivamente la sonda ricevente.
Il metodo indiretto è ritenuto il meno sensibile e preciso e vi si ricorre solo nel caso in cui
non siano accessibili le altre superfici dell’elemento strutturale o quando lo scopo
dell’indagine è la qualità di una determinata area superficiale di calcestruzzo.Il metodo
consente di indagare spessori ridotti dell’elemento strutturale e per tale ragione l’esito
può risultare non molto significativo.
La particolare funzione di misura automatica degli strumenti disponibili rende agevole e veloce
l’indagine. Impostando la misura automatica, lo strumento SONIC 15 si predispone per misure ad intervalli
di tempo regolari consentendo cosi in breve tempo di avere una visione delle diverse velocità rilevate.
Più nel dettaglio, in modalità automatica lo
strumento effettua in maniera ripetuta delle misure
con il passo temporale variabile da 1 a 10 secondi.
In tal modo si può controllare come varia il calcolo
della velocità di attraversamento ad ogni emissione
dell’impulso; quando la misura risulta stabile si può
fermare l’acquisizione e procedere al salvataggio.
In figura si riporta un esempio di misura effettuata
attraverso il “SONIC 15”.
In linea generale su ogni elemento strutturale si devono effettuare almeno 10 misure su percorsi diversi
cosi da garantire meglio la qualità del dato ed effettuarne la media.
Nel caso di misure indirette le 10 misure possono essere determinate ad esempio lungo i percorsi cosi
gestibili (1-2, 1-3, 1-4, 1-5, 1-6, 2-3, 2-4, 2-5, 2-6, 3-4, 3-5, 3-6, 4-5, 5-6).
Valori orientativi della Velocità “apparente” V degli ultrasuoni nel calcestruzzo sono:
per calcestruzzi di cattiva qualità V < 3000 m/s,
per calcestruzzi di media qualità 3000 m/s ² V ² 4000 m/s,
per calcestruzzi di buona qualità V > 4000 m/s).
L’operatore deve predisporsi per la misura e pertanto deve preparare la strumentazione in modo tale da
poter facilmente gestire le operazioni di acquisizione del dato attraverso lo strumento che intende
utilizzare. Le superfici dell’elemento strutturale da controllare, prima dell’applicazione delle sonde, devono
essere pulite, levigate e rese piane. Se è presente l’intonaco o materiale di copertura delle travi o dei
pilastri, si deve rimuoverlo ed evitare le misure in zone visibilmente disomogenee o con difetti superficiali.
Si può procedere a operazioni di rifinitura con mola abrasiva manuale o elettrica.
La prima operazione che bisogna effettuare è il fissaggio delle sonde ultrasoniche all’elemento
strutturale da indagare. Il buon contatto acustico deve essere garantito utilizzando il mezzo di
accoppiamento fornito in dotazione (gel idrosolubile) o altri come vaselina, grasso, lieve insaponatura,
pasta di caolino/glicerina.
Anche la boiacca viene usata garantendo un ottimo contatto.
È necessario applicare sempre la stessa pressione sulle sonde, infatti questa può influire sul valore del
tempo visualizzato e variare in funzione della pressione applicata; in particolare se la pressione è eccessiva
il tempo visualizzato diminuisce.
Misurata la distanza tra le sonde e inserita questa sullo strumento che si utilizza tramite le apposite
funzioni (confr. Manuale dello strumento) si può procedere a collegare le sonde ultrasoniche con i cavi
specifici. La distanza può essere rilevata attraverso un calibro o una dima e, per un maggior dettaglio si
potrebbe rilevare anche la posizione delle sonde rispetto ad un sistema di riferimento.
A questo punto l’operatore può procedere alla fase di misurazione delle velocità di attraversamento e a
salvsare i dati per la successiva fase di elaborazione.
Si vuole ricordare che cosi come raccomandato dalle norme in materia è bene controllare e verificare
l’omogeneità dei valori di velocità (la differenza tra il valore massimo e minimo deve essere contenuta
entro i 200 ÷ 300 m/s).
Misure che comportano velocità di trasmissione nel calcestruzzo superiori a 4800 m/s o inferiori a 2500
m/s devono essere sempre verificate e /o ripetute.
Si vuole ricordare che l’obiettivo dell’indagine è quello della misura del tempo di transito delle onde P
longitudinali (compressione) riconosciuto nelle norme come Time of Flight (TOF) o First Arrival Time
(FAT).
Quando si effettua il test è bene ripetere le letture fino ad ottenere un valore più basso del tempo; ciò
indica che lo spessore del mezzo di accoppiamento è stato ridotto al minimo.
Prima di procedere alla misura sull’elemento da indagare, l’utente potrebbe testare lo strumento
attraverso il campione dato in dotazione cosi da verificarne la funzionalità specie quando si registrano
dati anomali o si hanno dei dubbi sui parametri di impostazione.
Il test sul campione con velocità nota e definita è un controllo preventivo per assicurare che non ci
siano ritardi nelle sonde (Probe Delay) se si registrano tempi diversi da quello indicato sul campione.
Per riferimenti maggiori si può consultare l’appendice A della norma UNI EN 12504 4:2005.
Le procedure operative di prova sono descritte nella UNI EN 12504-2, che non fornisce però alcuna
indicazione sull’interpretazione dei risultati finalizzati alla stima della resistenza a compressione del
calcestruzzo in opera. L’impiego dell’indice di rimbalzo comporta molte indeterminazioni e la probabile
accuratezza nella stima della resistenza a compressione del calcestruzzo in opera che è di circa ± 25% ne
suggeriscono l’impiego limitato alla valutazione della uniformità del calcestruzzo in opera1. Le misure
sclerometriche sono finalizzate alla determinazione della resistenza del calcestruzzo tramite misura della
durezza superficiale, mediante valutazione del rimbalzo di una sfera metallica contenuta in apposito
cilindro cavo. Sono le prove più comunemente utilizzate, sebbene i valori che restituiscono, se non
abbinati alle prove ultrasoniche (metodo SonReb), risultano, spesso, essere poco significativi.
Come indicato dalle norme UNI, l'indice di rimbalzo deve essere valutato come la media sul numero di
battute eseguite nella stessa area di misura (è sbagliato ripeterle sullo stesso identico punto fisico) la cui
superficie sia stata opportunamente preparata (non abbia asperità).
Le aree su cui si eseguono le battute sclerometriche devono risultare interne alle zone di solo
calcestruzzo circoscritte dal reticolo delle armature individuate mediante misure pacometriche.
I criteri di scelta dei punti di battuta prevedono in linea generale di evitare i giunti, vespai e zone porose;
pareti con spessore minimo di 10-15 cm e pilastri con lato minore di 12 cm potrebbero falsare le
indicazioni dello scelrometro data la loro elasticità.
La pulizia della superficie da indagare
costituisce la prima fase preparatoria per
la misura. L’immagine di fianco mostra
l’uso della pietra abrasiva che solitamente
si utilizza per la pulizia.
Si dovrà evitare di eseguire misurazioni
in corrispondenza di calcestruzzo
distaccato o palesemente deteriorato.
Anche nel caso di calcestruzzi molto vecchi e quindi molto induriti superficialmente
occorrerà molare la superficie per una profondità pari allo spessore dello strato
carbonatato per un’area sufficiente ad effettuare da 5 a 10 battute sclerometriche.
Si consiglia per la molatura un flessibile da circa 750 W con mola Ø 120 mm circa e velocità
di 6000 giri/minuto.
Più nel dettaglio su ogni faccia delle superfici di calcestruzzo si dovrebbero eseguire almeno n°9
misurazioni o battute non sovrapposte e distanti non meno di 25 mm tra loro o dal bordo di eventuali
difetti superficiali presenti e da ferri d’armatura, preventivamente localizzati. I punti di battuta sono
costituiti dai punti di intersezione delle linee della griglia.
L’immagine tratta dal “Manuale dei controlli non distruttivi”, SIDERCEM Istituto di Ricerca e
Sperimentazione sui Materiali da Costruzione, riporta un esempio di griglia uniforme con i punti in cui
poter effettuare la misura.
Il risultato della prova è fornito in termini di indice di rimbalzo medio Ir ed è riportato per ogni punto di
indagine. Se, per ciascun punto, oltre il 20% di tutte le misure si discosta dalla media per più di 6 unità,
deve essere scartata l’intera serie di misure.
L'indice di rimbalzo dovrà essere valutato eseguendo la misura con lo sclerometro in posizione
orizzontale. Qualora ciò non sia possibile, al fine di determinare l'equivalente indice di rimbalzo misurato
in orizzontale, si deve far ricorso alle curve di ragguaglio indicate dalla casa costruttrice dello strumento.
Va sottolineato come tale operazione riduca ulteriormente l'attendibilità dei risultati dell’indagine.
L'indice di rimbalzo dovrà essere valutato eseguendo la misura con lo sclerometro in posizione
orizzontale. Qualora ciò non sia possibile, al fine di determinare l'equivalente indice di rimbalzo misurato
in orizzontale, si deve far ricorso alle curve di ragguaglio indicate dalla casa costruttrice dello strumento.
Durante la prova l’asse dello sclerometro deve essere sempre perpendicolare alla superficie della
struttura in quanto, una eventuale inclinazione, ne influenzerebbe i risultati, falsandoli poiché il rimbalzo
della massa battente può essere più o meno disturbato dalla forza di gravità.
In genere, le inclinazioni previste dai diagrammi allegati allo strumento sono relativi ai seguenti angoli:
α = 0° (pilastri, travi ecc.);
α = + 90° (solette orizzontali, intradosso di travi ed impalcati);
α = - 90° (plinti di fondazione, solette stradali ecc.).
A titolo orientativo si riportano i valori medi utilizzati per esprimere la qualità del calcestruzzo con i
metodi descritti. L’indice sclerometrico si converte in resistenza cubica a compressione attraverso le curve
di correlazione relative alla direzione d’uso dello sclerometro.
L'applicazione del metodo richiede la valutazione dei valori locali della velocità ultrasonica V e dell'indice
di rimbalzo S, a partire dai quali è possibile ottenere la resistenza del calcestruzzo Rck mediante espressioni
del tipo:
Rck = a × Sb ×Vc
S= indice di rimbalzo sclerometrico
V= Velocità ultrasonica
a, b, c = parametri di correlazione adimensionali da determinare con le misure sperimentali.
Per agevolare i tecnici nelle operazioni di calcolo, si è sviluppato il software CSXreader che permette di
selezionare le diverse relazioni presenti nella letteratura scientifica; è bene ricordare che nessuna di
queste espressioni ha validità generale specie quando si analizzano calcestruzzi di bassa qualità.
Il software permette di salvare il valore della resistenza alla compressione (Rck) calcolato e i
parametri di calcolo, cliccando sul pulsante “Salva”, in modo che in futuro riaprendo tale file
verranno visualizzati automaticamente dal software. Il software permette di esportare file in
formato .csv e .txt