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Dipartimento di Ingegneria Civile,

Politecnico di Bari Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica

C.d.L. Magistrale in Ingegneria Civile

Corso di TEORIA e PROGETTO di PONTI


Domenico RAFFAELE
domenico.raffaele@poliba.it

Politecnico di Bari
Teoria e Progetto di PONTI A.A. 2019-2020
Domenico RAFFAELE
INDICE delle LEZIONI

PARTE I : Generalità sui PONTI

Lezione n. 1 : Classificazioni Tipologiche


Lezione n. 2 : Linee e Superfici di influenza

PARTE II : Le Azioni sui ponti e la Normativa Tecnica

Lezione n. 3 : NTC 2018 – Cap. 5 -


Lezione n. 4 : NTC 2018 – Appoggi e Giunti -

PARTE III : I Ponti a Travata

Lezione n. 5 : Impalcati a Graticcio


Lezione n. 6 : Impalcati costruiti per segmentazione Longitudinale
Analisi della
SOVRASTRUTTURA Lezione n. 7 : Impalcati costruiti per segmentazione Trasversale
Lezione n. 8 : Impalcati varati a Spinta
Lezione n. 9 : Impalcati in struttura mista acciaio-cls

Analisi della Lezione n. 10 : Caratteristiche delle Pile dei ponti a travata


SOTTOSTRUTTURA Lezione n. 11 : Le Spalle dei ponti a travata

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PARTE IV : Ponti in Zona Sismica

Lezione n. 12 : Dall’osservazione del danno


alla moderna progettazione sismica
Lezione n. 13 : Progettazione Convenzionale in duttilità
Lezione n. 14 : Progettazione NON Convenzionale (isolamento e dissipazione)
Lezione n. 15 : La Vulnerabilità dei Ponti esistenti
Lezione n. 16 : Il DBD nella Progettazione e nell’Assessment dei Ponti

Modalità di ESAME
L’esame di profitto consiste in una prova orale mirata all’accertamento della conoscenza
degli argomenti del programma in relazione alla risoluzione dei problemi progettuali
affrontati.

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SCHEDA CARICO DIDATTICO

Da compilare la colonna in
grigio al completamento
(da completare a cura dello studente)
della preparazione.

6 cfu x 25 h/cfu = 150 h


Attività in aula ≈ 60 h
Studio a casa ≈ 90 h

Studio a Casa
RAPPORTO ≈ 1,5
Attività in Aula

Ogni lezione Studio a casa


( 2,5 h ) ( 3,75 h )

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BIBLIOGRAFIA

1 M.P. Petrangeli,
Progettazione e Costruzione di Ponti
Ed. Masson 1997

2 F. Leonhardt,
"I ponti: dimensionamento – tipologia - costruzione",
Vol. VI, Ed. Tecniche, Milano.

3
A. Raithel,
Costruzione di Ponti, Ed. Liguori, Napoli

4 A. Raithel,
Ponti a Travata continua, Ed. Liguori, Napoli

5 Appunti delle Lezioni

Le slides (in formato pdf) di tutte le lezioni del corso, così come le date di esame relative
all’intero anno solare sono disponibili e scaricabili dal profilo docente del sito web del DICATECh
http://www.diac.poliba.it/index.php?id=258
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PARTE I : Generalità sui PONTI

“Per progettare un ponte


l’ingegnere deve fare
molto più del calcolo.
Egli deve immaginare come
i pesi ed i carichi si
trasferiscono dalla
carreggiata ai supporti,
come le strutture
dovranno essere costruite
e come si comporteranno
in servizio.”
Robert Maillart

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Dipartimento di Ingegneria Civile,
Politecnico di Bari Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica

C.d.L. Magistrale in Ingegneria Civile

Corso di TEORIA e PROGETTO di PONTI


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PARTE I : Generalità sui PONTI

Lezione n.1 : Classificazioni Tipologiche

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Le CLASSIFICAZIONI di ponti e viadotti può essere
fatta sulla base dell’aspetto che si vuole evidenziare

• Sulla base dell’ OSTACOLO SOVRAPASSATO

• Sulla base della VIA SERVITA (tipologia dei carichi in transito)

• Sulla base del MATERIALE impiegato

• Sulla base dello SCHEMA STATICO

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Ostacolo Sovrapassato

SOVRAPPASSO
(stradale o ferroviario)

SOPRELEVATA
(stradale o ferroviaria)

Quando l’opera serve


per scavalcare aree
urbane di particolare
importanza ai fini del
traffico

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Via servita (Carichi che vi transitano)

Ponti stradali (di 1° e 2° categoria) Passerelle pedonali/ ciclo-pedonali

Ponti ferroviari

Ponte tubo

Ponte canale

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Via servita (Caratteristiche impalcato) Ponti A DUE VIE

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Via servita (Caratteristiche impalcato) Ponti MOBILI

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Materiale impiegato

Ponti in MURATURA Ponti in Legno Ponti in C.A.

Ponti in C.A.P. Ponti in Acciaio Ponti a struttura mista


acciaio-cls

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Schema statico  Ponti a TRAVATA (la cui struttura principale è
costituita da elementi inflessi)
La classificazione sulla base dello schema statico
 Ponti ad ARCO (struttura ad asse curvilineo
dell’impalcato è la più vicina agli strutturisti, anche se
prevalentemente compressa)
la più difficile potendo alcuni schemi rientrare in
categorie diverse o potendosi combinare fra loro.
 Ponti a TELAIO (in cui impalcato e piedritti sono
La nomenclatura corrente distingue:
in continuità)

 Ponti collaboranti ARCO-TRAVE

 Ponti STRALLATI (costituiti da una trave tenuata da


funi rettilinee)

 Ponti SOSPESI (in cui l’impalcato è sostenuto da un


cavo curvilineo)

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Schema statico: Ponti a Travata

la cui struttura principale è


costituita da elementi inflessi

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Schema statico: Ponti a Travata

Semplicemente appoggiata

GERBER a cerniere interne

GERBER a cerniere esterne

CONTINUA

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Schema statico: Ponti a Travata

Travate Semplicemente Appoggiate

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Schema statico: Ponti a Travata Travate Semplicemente Appoggiate
Vantaggi

Uso estensivo della prefabbricazione


Svantaggi
Controllo degli spostamenti relativi

Rischio perdita di appoggio

Sistema ISOSTATICO Sistema IPERSTATICO


Effetti dell’isostaticità A B A B
E,J v
M=0 A =0 B =0
6EJ
L M= 2
v
L

E,A B B
A T
A E,A
 B =0
T
EA
N=- B
=  B=  T L L

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Schema statico: Ponti a Travata Travate tipo GERBER

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Schema statico: Ponti a Travata

Travate tipo GERBER

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Schema statico: Ponti a Travata

Travate tipo GERBER


Svantaggi Vantaggi

• In corrispondenza dei giunti le altezze Si presta bene per le opere singole quali i
utili si riducono (con limitazioni per la ponti a tre luci i cui la prefabbricazione
sollecitazione tagliante). può essere, a seconda delle esigenze,
• giunti e apparecchi di appoggio limitata alle sole campate laterali,
diventano difficilmente ispezionabili ovvero alla sola campata centrale
• La percolazione delle acque piovane
danneggiano le testate
• Sotto azioni sismiche c’è il problema del
martellamento

Travata GERBER a cerniere "INTERNE"

Travata GERBER a cerniere "ESTERNE"

N.B. Molte Amministrazioni non


Struttura gettata in opera Struttura prefabbricata
accettano Ponti di questo tipo.

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Schema statico: Ponti a Travata Travate Continue

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Schema statico: Ponti a Travata Esempio di realizzazione di Travata Continua

martinetti oleodinamici per la


tesatura trefoli che realizzano la
continuità

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Schema statico: Ponti a Travata Modalità di realizzazione di Travate Continue per conci

Metodo Span by span

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Schema statico: Ponti a Travata Modalità di realizzazione di Travate Continue per conci

Metodo Span by span

Casseforme per la
produzione dei conci
a piè d’opera

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Schema statico: Ponti a Travata

Modalità di realizzazione di Travate Continue per conci

Cantilever Method

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Schema statico: Ponti a Travata Travate Continue varata a spinta

Incremental lunching

AVAMBECCO

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Schema statico: Ponti a Travata Esempio di Travata Continue varata a spinta

particolare avambecco in fase di avanzamento completo trasferimento sugli appoggi

Varo completo di tutte le campate Getto della soletta di impalcato

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Schema statico: Ponti a Travata

Travate Continue
Svantaggi Vantaggi
• Maggiori difficoltà di realizzazione • Maggiore durabilità per effetto della
(getti in opera o costruzione per conci) mancanza di giunti
• Maggiore sensibilità a variazioni • Migliore sfruttamento dei materiali
termiche e cedimenti di vincolo • Vantaggi prodotti dalla iperstaticità
(con percorsi di carico alternativi)

Costruzione per conci gettati in opera


cavi cappello

appoggio provvisorio
appoggio definitivo

Costruzione per conci prefabbricati


Travi prefabbricate rese continue in opera

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Schema statico: Ponti a Travata Travi appoggiate con soletta di continuità
(CATENA CINEMATICA)

Svantaggi
e
Vantaggi

• Si conservano i vantaggi delle strutture isostatche


• Si eliminano gli svantaggi delle strutture iperstatiche

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Schema statico: Ponti a TELAIO

• Caratterizzati dalla continuità con i piedritti

• Attualmente molto impiegati perché si prestano


bene alla prefabbricazione per conci successivi

Principali Schemi di ponti a Telaio

Telai con collegamento a PENDOLO


Telai con TRAVI TAMPONE

Telai solidarizzati con CONTINUITA’ Ponte a STAMPELLA

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Schema statico: Ponti a TELAIO

Ponti con Trave Tampone

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Schema statico: Ponti a TELAIO
Ponti a STAMPELLA

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Schema statico: Ponti a TELAIO Ponti solidarizzati con CONTINUITA’

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Schema statico: Ponti a TELAIO

Ponti a CAVALLETTO

Nei telai con piedritti verticali il comportamento dell’impalcato è


prossimo a quello a travata
Nei telai con piedritti inclinati (ponti a CAVALLETTO) il
comportamento del telaio è più vicino al comportamento ad arco

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Schema statico: Ponti a TELAIO Ponti a CAVALLETTO

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Schema statico: Ponti a TELAIO Ponti a CAVALLETTO

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Schema statico: Ponti a TELAIO

PONTE A STOCCARDA Schlaich Bergermann und Partner (2003)

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The Natchez Trace Bridge, Tennessee

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Silvano ZORZI
Viadotto SFALASSÀ (1968-1973) Autostrada A3 (Salerno - Reggio Calabria)

250 m

350 m

19.10

All’epoca della costruzione è stato il


3° viadotto più alto del mondo.

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Viadotto SFALASSÀ (1968-1973) Fasi costruttive

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Viadotto SFALASSÀ (1968-1973) Sezione Cassone

Collaudo

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Schema statico: Ponti a Cantilever

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Schema statico: Ponti a Cantilever

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Schema statico: Ponti a Cantilever

PONTI in ACCIAIO
su SCHEMA GERBER

FIRTH OF FORTH BRIGE (1889÷1890)


-Scozia- luce max.= 521 m

521 m

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Schema statico: Ponti ad ARCO

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Schema statico: Ponti ad ARCO

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Schema statico: Ponti ad ARCO

Arco a 3 cerniere Arco a 2 cerniere

Arco a Spinta Eliminata Arco Incastrato

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Schema statico: Ponti ad ARCO

Ponte a via di corsa Superiore

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Schema statico: Ponti ad ARCO

Ponte a via di corsa Superiore

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Schema statico: Ponti ad ARCO

Ponte a via di corsa Intermedia

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Schema statico: Ponti ad ARCO

Ponte a via di corsa inferiore

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Schema statico: Ponti ad ARCO

Ponte a via di corsa inferiore

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Schema statico: Ponti ad ARCO

Svantaggi Vantaggi
• Difficoltà di realizzazione (centine provvisorie) • Materiali prevalentemente compressi
o tecniche speciali di varo • Impiego di materiali poveri come il
• Richiedono comunque la realizzazione calcestruzzo con risparmio di acciaio
dell’impalcato per il transito (oltre all’arco)
• Trasmettono alle fondazioni spinte orizzontali
che richiedono sistemi molto costosi per
l’assorbimento

Il futuro dei ponti ad arco è rappresentato dalla costruzione a sbalzo per conci successivi

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Stages of construction of the Sydney Harbour Bridge.

Anni ‘20
completato nel 1932

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FREYSSINET
1925-1930

Ponte di Plougastel sull’Elorn in Bretagna


(3 archi di 186 m)

L’impalcato è costituito da una travatura


reticolare in c.a. che supporta due impalcati:
quello di estradosso destinato al traffico
veicolare e quello di intradosso al traffico
27.5 m ferroviario

186 m

Per la costruzione del ponte Freyssinet fece uso


di una enorme centina di legno spostabile su
chiatte galleggianti, tirantata alla base: una
volta gettato il primo arco, la centina fu
spostata per essere posizionata sotto il secondo
e poi al terzo arco.

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Anni ‘40 Grandi ponti ad ARCO del dopoguerra

Costruito 20 anni dopo il


Sando Bridge (Svezia 1943)
Plougastel (3 archi da 186 m
ciascuno) ne superò il record di
luce massima di arco in c.a.
Alla costruzione di questo ponte
è associato un crollo parziale al
disarmo che causò la morte di 18 266 m
operai.

L’evento indusse Torroja ad adottare il “metodo Melan” nella costruzione del viadotto Martin Gil
iniziata pochi mesi dopo (Spagna, 1943) che prevedeva l’utilizzo di centine metalliche reticolari che
rimanevano inglobate nella struttura finale dell’arco

210 m

Martin Gill Bridge (Spagna 1943)

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FREYSSINET
3 viadotti in Venezuela sull’autostrada Caracas - La Guaira (L=150m f/L=1/7)

1951-1953

150 m

viadotto 1 completato viadotti 2 e 3 completati

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1951-1953 3 viadotti in Venezuela sull’autostrada Caracas - La Guaira (L=150m f/L=1/7)

Il progetto del processo costruttivo dell'arco fu probabilmente la più grande sfida.


La grande altezza al centro dell'arco e il brusco fondo della vallata, le precarie condizioni del suolo, insieme ai dai
devastanti effetti di un possibile ciclone “Caraibico", ha reso molto rischioso l'uso di un centina tradizionale per
sopportare la struttura in fase di costruzione.

Immensa teleferica di oltre 300 m

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Anni ‘60 Grandi ponti ad ARCO del dopoguerra

Il suo record durò solo 1 anno.


La sua peculiarità è che è composto da due
Archi paralleli in c.a. collegati da una
reticolare anch’essa in c.a.

270 m

Arrabida Bridge (Porto Portogallo 1963)

Gladesville Bridge (Sidney Australia 1964)

304 m

Superò il breve record dell’Arrabida e conservò il suo record di ponte ad arco più lungo del mondo per 15 anni

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Anni ‘80 Grandi ponti ad ARCO del dopoguerra
È, attualmente il Ponte ad
Arco più lungo d’Europa.
Prgettato da Stojadinović,
consiste di due archi in c.a. di
diversa luce.

Krk Bridge (Croatia 1980)


Particolare del vincolo dell’arco

244 m 390 m

Wanxian Bridge (Cina 1997)


420 m

Con i suoi 420 di luce è stato fino al 2005 il Ponte ad Arco più lungo del mondo.

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Concrete-Filled Steel Tubular (CFST) Il montaggio si realizza come per una centina metallica a
sezione tubolare a sbalzo
Dopo il varo dell’intero arco e la sua chiusura in chiave, gli 8 tubolari di angolo della sezione rettangolare
dell’arco viene iniettato calcestruzzo con l’intento di conferire RESISTENZA, RIGIDEZZA e STABILITÀ
all’intera struttura.

460 m

Wuxia Yangtze River Bridge, China, (2005)

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I più grandi ponti ad Arco del dopoguerra

Cina 2005 L=460 m


Wuxia Yangtze River Bridge

Cina 1997 L=420 m

Jugoslavia 1979 L=390 m

Australia 1964 L=304 m

Portogallo 1963 L=270 m

Svezia 1943 L=266 m

Francia 1930 L=180 m

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Schema statico: Ponti STRALLATI

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Schema statico: Ponti STRALLATI

Sono costituiti da una trave sostenuta da una cortina ovvero da numero


limitato di funi rettilinee che hanno il compito di rinviare ad una antenna
il carico di sospensione dell’impalcato

Storicamente competitivi per luci 200-400 m, oggi i ponti strallati stanno


insidiando il primato dei ponti sospesi (gli unici fin’ora impiegati sulle grandi luci).
I moderni ponti strallati rispetto ai p. sospesi risultano:
• Meno deformabili
• Meno soggetti a fenomeni di instabilità aeroelastica

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Schema statico: Ponti STRALLATI

A A

B B

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Schema statico: Ponti STRALLATI Classificazione in funzione di: Ancoraggio dei cavi

A TRAVATA FLESSORIGIDA
con ancoraggi a terra

Comportamento FLESSORIGIDO
con cavi Autoancorati

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Schema statico: Ponti STRALLATI Modalità costruttiva

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Schema statico: Ponti STRALLATI Classificazione in funzione di: Disposizione degli stralli

a VENTAGLIO

ad ARPA

tipo MISTO
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Schema statico: Ponti STRALLATI Quantità di cavi

La quantità dei cavi è fortemente influenzato dal rapporto


H/L altezza torre/luce ponte

Ventaglio
H

Peso complessivo STRALLI


4 Ventaglio

Arpa L

3 H

Arpa
2

1
ottimale
zona

H/L
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
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Schema statico: Ponti STRALLATI Classificazione in funzione di: Numero di Torri

a due o più Torri

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Schema statico: Ponti STRALLATI Classificazione in funzione di: Numero di Torri

a Torre unica CENTRALE

a Torre unica DISSIMMETRICA

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Schema statico: Ponti STRALLATI Classificazione in funzione di: Forma delle Antenne

Stralli in 1 piano Stralli in 2 piani

N.B.

Gli stralli
centrali
richiedono
impalcati
a cassone

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Schema statico: Ponti STRALLATI Azione degli stralli sull’impalcato

Schema più adatto per:


Impalcati in C.A.P.

impalcato
compresso - - - -
- -

Schema più adatto per:


Impalcati in ACCIAIO

impalcato + + + + +
teso

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Grandi ponti STRALLATI
Pont de NORMANDIE,
Costruito sull’estuario della Senna è lungo
Le Havre – Francia (1995)
complessivamente 2141 m.
I 2 piloni alti 214 m accolgono 184 cavi

214 m

La campata principale comprende


due sbalzi in c.a.p. che accolgono la
zona centrale in acciaio (624 m)
547 m 856 m 738 m

2141 m

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Grandi ponti STRALLATI

TATARA bridge, Giappone (1999)

Il ponte originariamente (1993) era stato


concepito come ponte sospeso. Nel 1989 il
progetto fu convertito in ponte strallato di
uguale luce.
Le Torri in acciaio sono alte 220 m, mentre le
luci laterali sono di 165 e 257 m.
Il ponte è stato costruito in 6 anni senza
incidenti.

220 m

890 m

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Grandi ponti STRALLATI

SUTONG Yangtze River Bridge (Cina) 2007

306 m

1088 m

È il ponte strallato più lungo del mondo (luce centrale 1088 m), le 2 Torri sono
alte 306 m e complessivamente il ponte è lungo 8.2 Km.
La costruzione cominciata nel giugno 2003 è stata completata nel giugno 2007

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I più grandi ponti Strallati moderni
Cina 2007 L=1088m Sutong River Bridge

Giappone 1999 L=890m

Francia 1994 L=856m

Cina 1983 L=602m

Norvegia 1991 L=530m

Canada 1988 L=465m

Spagna 1983 L=440m

Francia 1975 L=404m

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Schema statico: Ponti SOSPESI

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Teoria e Progetto di PONTI 79
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Possono riguardarsi come sistemi
ARCO-TRAVE Rovesciati

Mstab>Mrib

A
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Teoria e Progetto di PONTI 80
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Schema statico: Ponti SOSPESI

Possono riguardarsi come sistemi


ARCO-TRAVE Rovesciati

ELEMENTI STRUTTURALI FONDAMENTALI

ANTENNA o TORRE
CORTINA DI TIRANTI DI
CONTROCAVO CAVO PORTANTE SOSPENSIONE

IMPALCATO IRRIGIDENTE

BLOCCO DI ORMEGGIO DEL


CAVO PORTANTE

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Schema statico: Ponti SOSPESI

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Teoria e Progetto di PONTI 82
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Schema statico: Ponti SOSPESI Modalità costruttiva

Blocco di ormeggio cavo portante Pilone

Sospensione dell’impalcato per conci

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Teoria e Progetto di PONTI 83
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Schema statico: Ponti SOSPESI

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Teoria e Progetto di PONTI 84
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Schema statico: Ponti SOSPESI

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Domenico RAFFAELE
Schema statico: Ponti SOSPESI

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Dal 1900 ad oggi PONTI SOSPESI del primo ‘900

George Washington Bridge, (1931) New York. L=1067 m

90 cm

Golden Gate Bridge, (1937) S. Francisco. L=1280 m

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Dal 1900 ad oggi IMPALCATO DI PRIMA GENERAZIONE

Le prime opere di epoca moderna (19° sec.) avevano


un impalcato realizzato con una grande trave
reticolare scatolare in acciaio; tipicamente questa
trave aveva un’altezza pari a circa 1/100 della luce
del ponte

Verrazano-Narrows Bridge (1964)


New York L=1298m

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Dal 1900 ad oggi PONTI SOSPESI moderni

IMPALCATO DI SECONDA GENERAZIONE

la rigidezza flessionale dell’impalcato aveva scarsa


influenza sulla risposta alle azioni causate dal
traffico veicolare

In alcuni casi si provò quindi a eliminare queste


onerose travi reticolari lasciando solamente delle
travi molto più piccole e snelle. Questi tentativi
furono però presto abbandonati, in quanto i ponti
così realizzati mostrarono di essere soggetti a forti
Great Belt East Bridge (1988)- Danimarca- L=1624 m oscillazioni quando sottoposti a venti anche di
moderata intensità (Tacoma Bridge).

La seconda generazione di impalcati ha pertanto una


configurazione scatolare a parete piena (impalcato a
cassone) in acciaio. Per evitare fenomeni di
instabilità aerodinamica, l’impalcato deve essere
dotato principalmente di rigidezza torsionale

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Dal 1900 ad oggi PONTI SOSPESI moderni

300 m

Akashi-Kaikyo Suspension Bridge (1998), Japan.


Unisce la città di Kobe con l’isola Awaji.

È il ponte più lungo del mondo (L=1991 m)


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Teoria e Progetto di PONTI Il ponte, nonostante questo primato, è realizzato con un impalcato reticolare, configurazione
molto simile a quella dei ponti di prima generazione. Il motivo di questa scelta, quasi un passo 90
Domenico RAFFAELE indietro rispetto alla tendenza in atto, è stato in realtà condizionato da esigenze costruttive
Proposta per il nuovo ponte sullo stretto di Messina

300

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IMPALCATO DI TERZA GENERAZIONE

Sezione a tre cassoni alari distinti,


secondo un avanzato concetto di
‘impalcato ventilato’ (“Multibox”)

Le forze che esercita il vento su queste superfici sono di


gran lunga minori di quelle che si avrebbero su di un’unica
superficie di larghezza equivalente, e conseguentemente
l’impalcato risulta essere più stabile.

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I più grandi ponti sospesi.
Periodo 1931 - 2000

Giappone 1998 L=1990m

Danimarca 1988 L=1624m

U.K. 1979 L=1410m

USA 1964 L=1298m

USA 1937 L=1280m

USA 1931 L=1067m

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Principali differenze fra PONTE STRALLATO e PONTE SOSPESO

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Campi di prestazione delle diverse Tipologie costruttive

a Travata 20 40 60 80 100 20 40 60 80 200 20 40 60 80 300 20 40 60 80 400


c.a. - c.a.p.
a Sbalzo
Strutt.
mista
Lamiera
Archi
Reticolari irrigidita
Acciaio
Sospesi Strallati

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Ponti a Grande Luce in C.A.P.
Ponti a Piccola Luce in C.A.P.

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Ponti a TRAVATA in Struttura Mista

Ponti a Cassone in Acciaio

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Ponti ad ARCO

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Ponti STRALLATI Ponti SOSPESI

1883
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Criteri di scelta della luce

L’AZIONE PIÙ IMPORTANTE NEI PONTI È SEMPRE RAPPRESENTATO DAL PESO STRUTTURALE

Una corretta progettazione è quella che conduce a


ridurre al minimo le sollecitazioni permanenti
al fine di garantire sufficienti riserve per il sovraccarico utile

Soll. dovute agli


accidentali

COEFF. DI RENDIMENTO
acc
Nella sezione
di un Ponte Kst = caratteristica
perm + acc
Soll. totali

Coeff. di Rendimento antieconomici Luce Limite Teorica

Kst < 0.150.20 Ponti c.a. Kst = 0


Kst < 0.400.50 Ponti acciaio
Lo = acc / 
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LUCE LIMITE ECONOMICA
Coefficienti di RENDIMENTO

Ponti c.a. Kst < 0.150.20


Ponti acciaio Kst < 0.400.50

1000 (Cina)

È interessante osservare che, con esclusione degli schemi più moderni (strallati,
sospesi e ad arco reticolare), negli altri casi, sia per il c.a. che per l’acciaio si
hanno già realizzazioni molto prossime alla luce limite economica

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Criteri economici per i ponti a più campate

TOTALE

Motivazioni estetiche consigliano, per evitare


l’effetto cortina, di utilizzare luci superiori
all’altezza delle pila. l > h

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Incidenze medie dei materiali nella costruzione di viadotti stradali

C.A.P.

Struttura mista
Acciaio-cls.

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