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PAGANO
€>
EDWlCI
IN
CEMENTO
ARMATO
LIGtJOJU
EDITORE
Pubblicato da Liguori Editere via Mezzocannone 19,80134 Napoli @~ig~ori Editore, S.rJ" 1977
I.e cifre mIlD 4erirll indicano 11 numero e I 'anno ~del1'ultima rlsilzil'lptr I diritti di tmduzion~4i.l:iPr04uzione e di adattamen to totale ollarziale e ~nq~D1ezzo (compresimicrofilm, mic.r. ofichcs e JiproduUo~~MtJche)sono nservati per tutti i Paesi Printed in Italy. Uguon Editore, Napoli ISBN 88 - 207 - 0480 - 3
PREFAZIONE
sufficiente
p ri mo
qua~
si d t ce n e' 1 a o re f az t on e a I Desidero'qui e, in
50]0
vol ume, che vi de 1 a 1~ ringraziamenti Pedroni questo riconoscenza con ·la qualemi: neUa
dell'amico
i miei all'ing.
aldol
yolume al· h8~
& U87'
per 11 par,
nel}'illustare ripensamenti.
da anni di successivi
Massa
u ltima stesura.
Mi che Le Pagano
-v-
in rnuratura fa l!
parte di un'opera complete nalla quale vengono trattati gli edifici in cemeq to armato, quelli a pannelli portanti e quelli in acciaio, 'con un discorso nitario eel una metodologia di base che aecostitniscono teressanta. La raccolta di argomenti ad un unico contesto strntturale I'Impostaaicue quotidiana
0
l'aspetto
piiJ i 0-
sparsi
in vane p"ubblicazioni e testi , con mio avviso.un lavoro partj la quale viene interroassuI1 de!
diversita di prernesse storiche e di ,esigenze attuali, rna .pure appartenenti costituisconoa colarmente utile: rna forse I' aspetto piu originate che vorrei s }ttolineare
di fondo, per-cos] dire filosofica.con
gala la fenomenologia e meditata la risposta, sulfa base dell'osservazione dell'indagine specifica, con conseguente consapevole zione di responsabilita,
E
E
ha sempre
cercato di mutuare la suggestione teorica con Ia verita sperimentale, un insegnamento per i giovani le cui aspirazioni umane e tecniche devono tener presenti i traguardi ideali, rna costruendo e verificando.Iungo
i1 cammino.
Elio Giangreco
Napoli, Dicembre 1%8
pnEFAZIONE
Certamente sarebbe state opportune che Ia prefazione generate che precede questa prima parte dellopera fosse stata seritta prima che Ie SUf ceasive parti vedessero Ia luce. Iavece, per agevolare il compito agli a1Iievi in corso neil'anno 67 -63, Ia terza parte, che era piii avantinella sua stesura, e gia Sf>2rnpata con una sua preIazione particelare. L'opera infattr eomprende una parte delle lezionidel Corso di ' COD! plemenri eli Tecnica delle Ccstruaioni ed e quindi, in questosenso, 'cond! zronata agli attuali programmi del Corso, sia pure nella prospenivascientj fica di un Iogico sviluppo e eli una maggiore ampiezza. Quando con i1 nuevo ordinamento delle F.aco1tad'IngegneriaU96Q}fu istituito questo Corso, erano dedicate ..aglr edifici soia poche Iezioni richieste dagli alliev], che, ormai alla soglia della Iaurea, -seativano--Ia necesaita di non affrontare, del tutto Inesperti-i ieompitirche alt'Indomani, Ii attendevano; fun presto' peru fu chiaro che!,argomenta·ers,hensuscettibile ill ampio sviluppo nel rigore eli una trattasione unitarie-e.razionale .': era cioe possibile formulare una teoria degli. edifid. suddivisibile in parti- d~ dicate ai singoli tipi strutturali.
Del resto non poteva
sofco da saltare dopa Ia Iaurea, tra i compiti professionali e I'Insegnameq to ufficiale, anche senza invoeare Ie finalita che Ie stesse !e~ Istitutive deH r uni versita attribuiscono ai corsi, universitari, D' altra "'parte Del settore degli edifici, a mena di rare eccezioni, rna.!! eli nella bibliografia ana teoria che trattiIn rigore scientifice I'argomento, .senza divagazionidef tutto astratte 0, di control senza semplici descrizioui odelenchi di progetti , net presupposto implicito che I'nrgomento aia cir coscritto ad una prati ca non suscettibile di teorizzazicne. Di questa situazione bibliografica partico1are e del .. contenuto des CO! si precedenti della facolte doveva tener conto I'Insegnamento e.quindi, qu~ st' opera, sia pure COD le uecessarie attenuaz ioni e Iimitatamente aIle pag ti a cia dedicate. ' . . Quinrli it Iettore, specie se esperto, varTS essere indulgente e scus~ re sia Ia forma che Je deficienze, che certamente rileller.8 in dipendenza del. suo particolare punta di vista: vorra tener preseate che if. discorso puo non essere diretto a lui, ma talora agli allievl della nastra Facolta Inqua-
ne doveva
esservi contrasto,
ne tanto
meno un
di {aurea, talora invece a finalite di caratte specie nei settori, .che richiedono ancora PI! stretta pill concreta con la realta.
si compone eli piu parti; questa prima parte dal titolo : t e 0_ in m urattsra per it memento non oggetto d ' insegnamento spinto fino al1e applicaaioninumeriche. Si propane, iniziaimente, una suddivisione in tre classi degli edifici che presentino elementi portanti in ftmurat'-lra" ; nelle prime due classi si inseriscono rispettivamente : gli edifici inte gralme n te in muratu ra e gli edt Iici c en-ri tti in muratura e con s oloi in le gno 0 in ferro; aHa terza classe ai fanno appartenere i moderni edifici can ritri in muratura ed impalcati an corati ad un cordolo in cementa armata ad ogni piano .. Si riporta una .indagine bibliografica che, tra i vari Auton, pone in ~ videnz a, aH'inizio delle sCOmO secolo, Ia grande Figura del Ho n d e l e t (lAOO) per I'jmpoatazione e i1 contribute, tuttora val'idi, dati allo studio d~ !;1i edifici della prima dasse. Solo recentemente, dopo decenni da!Ia loro apparizrone, Ia hibl iografia ai occupata degli edifici della terza classe; nel settore tecnico-scientifico spiccano gli studi di Haller, rel ativi aUa reali~zazio!le di edifici alti (a sedici piani), e queHi di Angervo.-Putkonen, i quali introducono e trattano con rigore scientifico 10 schema di tel aio cop. ritti in znuratura; questi studi hanno destato un rinnovato interesse per que sto tipo strutturale nella sua piu moderna veraione , Notevole interesse bibl ioarafico hanno incltre il regolamen:o ted esco e quellorusso, per Ie regole generali e concrete che suggeriscono per una immediata soluzione de! problema. In questo quadro bibliografico questa prima parte inserisce La proposta di un nuovo procedimentodi .calcolo che presenta senaibi li vantaggi; svolto, con riferimento ad un edificio oggetto di un crollo, un esernpio numerico che iHustra I'util izzazione delle tabelle e dei grafici che rendono ~ gevole l'applicazione del nuevo metoda proposto. Si pu~,in definitiva, affermare che specie sotto fa spinta della prefabbricaziooe,lo schema degli edifici della lena classe sta uscendo ormai da una penombra di secondo piano per porai allo stesso liveHo teorico e tecnico di ogni altro schema di edificio in acciaio 0 in cemento armato ..Tut tavia, come per questi ultirni schemi, occorre ancora e a Iungo discutere 1~ validita delle ipotes} di partenza: in questa prima parte si appena tenta _ to di impostare una discussione,sia pure 5010 quatitativa, sul suo compor _ tamento effettivo che solo ulteriori studi teorico-sperimentali.partico1arrnen
degli edifici.
- 1-
La
edifici
se..£onda parte, in corso eli stampa, dedicata alla t teo ria deSli in c em ento armata 19 e rappresenta in massima parte il contenuto di
una ventina di lezioni del Corso" Ampliando la classificazione in i z i a t a nelia prima parte, gli edifici in cementa annato sana inseriti a1 quarto p~ sto, ovvero subito dopo Ie tre classi dedicate agli edifici in muratura. Prima di affrontare iI lora studio specifico si illustra il criterio g~ nerale che si assunto per t eoriz z arn e il comportarnento «atta): ogni « tal to~, se opportunamente meditato (meditazione Sf ""PI :), pUO essere rac chiuso tra due scherni limite che definiscono cos] una {IS cia ideale, nella
quale
esso
La teoria di una, struttura deve cioe indicare i Iimiti della s fascia. e COSI perrnettere all' ingegnere di assurnerne 1a responsabilita Nella seconds parte si cons iderano normali edifici in cementa annato per civili abitazioni per i quali siano prevalenti i carichi verticali : i 1 cornportarnento generale dellossatura spazi ale puo scindersi e racchiuder si in un insierne di scherni elernentari tanto piD sernplici quanto maggiore la l arghezza della fascia che si sccglieE nato che l a ricerca si propene di restringere la larghezza di ogni fascia, evitando per quanta po s sib i Ie strumenti fis ico.rnatematici trappe complessi : occorre caso per casu va Iutarne la convenienza (,. i memento attual e) nel rispetto del criteria indicato, che puo dinarnicarnente aecog!iere c valutare ogni ri sultato d e l levclu zione scientifica Nell'ipotesi che SiClDO prevalcnti i carichi vertical iovvero di edifici non disposti in zona sismica 0 in l uoghi ventosi, conve niente spezzare 10 schema spaz iale in com p on c n ti e sarninando separatarnente s ol ai. train ,
e compreso.
pilastri,
scale,
'[on dc zioni
di ciascun campon en te s indicano le correlazioni con gli altri compon enti e si definiscono Ie corri spondeuti [asc e ; parallelamen . te si anal izzano e si descrivono alcuni particolari fino al dettaglio costrut tivo , nella rnisura nece ssaria al le e aigenze pili sentite della realta tecnica; a titolo di esernpio, nel caso degl'impalcati si considerano gli scherni di. sbalzo laterale , sbalzo d.angolo, grandi e piccoli fori, solai ad ass e spezzato, ecc .. Particolare attenzione declicata ai sostegni verticali;per iJ pil as tro appartenente aHedificio multipiano smtroduce if concerto di «cari co calf uen z ion al e tipo » e si forniscono criteri rigorosi ed approasimati per valu tarne i singoli addendi con sensihili semplificazioni. Per ogni componente si forni scono criteri concreti per Ia soluz.ione del suo problema statico cercando di interpretame it comportamento effertj vo con idonei scherni. L: ipotesi che siano prevalenti i earichi nnzzontali, ovvero -il cas 0 di edifici in zona sismica 0 sottoposti per 1a JOI'O ubicazione· (ad esempio .
Ne1l'esarne
-2in tWa al mare) o per Ia lora forma Iedifici-torre) a notevoli spint.e del veil to e trattato nelle parti successive,
~a ra ai telQi
·,i einunz i
C('I1."
lena parts1di
.'i
contenuto esciuaivamente teorico.e pertanto dedicq magUs renallgolari sottoposti a Iorze orizzontali (e verricali].,
Infatri nel caso che I' edificio sia sottoposro a forze orizzontall - e sncor.. per sernplicita all'analisi del1'intera struttura {spaziale)
come un unico insierne - negl i usual! procedirnenti di veri fica
iderata
si suddivide I'uasatura in schemi di telai piani a magl ie rettangolari (i c;! ~!!riper tale suddivis ione e 10 studio deU' inters os satura sono trattati ne]
ia quarta parte), La trattazione prende Ie rnoase dalla nota relazione che Iega Ie for 1:C ~tle deformaaioni; quindi utilizza i tre schemi elernentari . di nodo,di r~1 i,e t: eli traoerso , per sviluppare in modo unitario i procedirnenti condotti s~ condo 1~ due note vie rnaestre delle [orz e (Cross - Crinter con rotazioni ill} prt::.s3el e delle. deformaziani. (Kani can rotazicni imprease) La unitarieta della trattazione comports semplificazioni formali e s~ staaztali IlOIl prive di interesse ed originalita.T procedimenti teorici di cal coio dello schema di telaio piano rappreaentano uno strumento che epa! il tiirzzato nella parte succes siva.
La quorta pfl;:te esamma l'edificio in cernento arrnato sottoposro a carichi orizzontali ; I' intern struttura (spaziale) 81 considera sia come in-
rego1iUl:;en!:az.ioI1€
smiea], .ria come una uaica os satura. In questa ultima ipotesi bile I'Irnpiego di.calcolaton elettronici attesa la ccmplessita
e indispensa-
in zona s!
nurnerica de!
problema .. Sfindica anche la possihilita di teaer conto della collaboraaione Jet pannelfi oi chiusura dei riquadri dell'os satura principale.
La quinta parte dedicata agli «edifici in oc ciaio » e fa ses ur parte d~ dicata agli I;. edifici speciali» completano, nel!' ambito delle usuali tipologie. il quadro Iogico di una «teeria degfi edifici s.
T erminata cosl questa breve rassegna
,::"fi~~
COil vern
del contenuto,
passe a sclo-
- 3ra. Devo innanzituuo esprimere la commossa gratitudineall'amico prof. Giangreco perla auapresentaaione che eccede i limiti di una sernplice f ormalita. Devo poi ringraziare tutti gli allievi che nella svolgirnento dei v a ri corsi 0 rli tesi di 1aurea son a stati i validi interloculori critiei per Ia sdiscnssione e Ia maturazione eli quest'opera: infatti per me di particolare soddisfazione eonstatare, cbe si sia creata nel Corso una tradizione di con tinuita in virrii della quaie ogni allievo non si Iimita ad acquisire I'ins~~ menta rna contribuisce con una partecipazione critica ad un ulteriore passe in avanti del contenuto delle Iezioni.
rna
On particolare ringraziamento va all'dng.Msrcbeniper Hcontributo alla discusaione della prirm parte. All'Editore dott. Rolando Liguori ed allIng.Pedroni, -che con affet to. diligenza ed intelligenza bannocontribuito alla stampa del testo in una
agli sviluppi analiticied adeguata veste tipografica, vainfine un particolare sensa eli riconoscenza.
Napoli, rlicembre
1968
MichEle Pagano
1)
DEGLI di
~DIFlt:I i limiti di del prime del primo Corso tre condei clasd~
viene tipi si 51 ~
classific&zione volume
edifici.Delle all'iniz.io
trattato
d ic aco
a g L'i edifici
1n'lI1uratura.
1. 1)
Classe ra.
i8:
edifici integralmeDte
iu muratu-
Ie strutture intedefinire con tale e en i c a .unm ~ solleci esempi di vcr !I resistere forniscono
I 8 bib 1 i () r 11fiat g di
Dssoiutamente
incB~~ce
(1)
di tra~ione
.Ii
edifici
piu
an~ichi in
integralmente
~uratura.
I sostegni
ticali ,e gl impalcati sono. realiz,%ati con ;materiali III pidei. In particolare gl'impalcati. p~r la possibilit11' di llssorbire sol1~citazioni di Ilessione aemplice,sono B8f;omati secondo archi a "',olt.e compia~llti sta t ic ame da peso
S!,I
11
an
gran
p.rte
pr~
sovraccarichi
(l) Jnrealtllle
lDalte ed ilDateriali lapidei •.•• turali 0 .rt.ifieiaU •• ebe coat.i• I 1_ IbJratura"ti ... no una c:er~a qual l'eaiat.tD&a •. uaciOlle••••• pero'o! t.re ad ~.aere.olto.inore di quell_ a CODPrea.iaoe,.d.' ·.c.r.a .ffid.-eDto che s! conacr\·i nelt.ellPo. iDiqui I 1pot.eai jilDi t.•• beD DOU •• 11a .pratica tecDica per tutU i ..-t.eri.1i lapidei, di c:ompletaDeepadu' di R.i.Area tl'lIIiOlie tuiscono
-~---.-..- ..-
permanenti
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struttura Infatti
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II
18
struttura.
Que-
sta e' rlotata ~ni~ialmente cit a' per t; Il e . s ian e g I i hito dopo' 1ft eostruzione. c e e eam en e e almeno sottoposte resist.en:. p~imo quindi materiake teenie. di questo ad un sistono mqratura Lit.odena In
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come
e'
81
la
r e s La t e r e
sforzi
r a e i o n e In
que s t o
e on g r u e n a a
aneors
rispettata
della
conside-
parte
puo~
diritto.
successive
11 procedimento approssimazioni
1n CU1
di calcolo
di p e r z i apoi stru~
per
di
del pieni
classi
schemi
per
il
grado Questo in
lizzazione
fissa
tent~tivi
e si
confronts
il risultato
calcolo costruiti
preeedenti
stesso.
tipo
turale
he ~rovato e diciotto
delle 8tato e
moderne
espressioni
edifici recentemente in
di
a se-
Svizz~
questa
ra. L'esame
e in paTticolare
1.4)
Nella le mento i
eluae
quarta I
4~
edifici
classe
8.
il
hen
no to
cd
attua
completamente ad i~rigidire
in
e e> non
1n
caso
81 considerano
portanti.
C10;
contrihuiscano verticali
l'edifj
s o s t.eg n i
s o n o costituit..i
de. "pilastri"
di un eo rde l e
(1)
15 -
isolati struttur8
p
da e'
I1travill i~
sot t an
schematizza
il
v
tier
tj
o di
opos t a;
e p a r e t I ;' "spaziac he
1i
II
collegati La
~ monoliticamente in per
an
s e h e me t a z a e z i on e piu'
complete de ar e lastre
u n u ni co
"scheletro
spaziarj
piano
s upe r
18
51
c on
s e g u e n t e magcalcol~ di quE.:
e spa-
si ricorre
Qu e s t o
volume
o ecup a
solo
l'snalisi
"t el ai piani
successivi.
1. 5)
Nella
Claase
quinta
;t:
c
edifici
con 9s88turs
in acciaio~
gli edifici
(lina-
l a s s e s'includono
a 8cbeletro
si differentia (accisio strutturali
complet&a0Dte
della invece che indotte
In
in
ftC-
classe il gli
un
pr~cedente di
e
01cemento ca0
questo l'aasorvento
I
assicurano
irrigidimento dal
forze
orizzontali
comune e travi
al solo
ar~at~
di
t ~r
e s sor bir e
schemi rigirut
IItelaioll
d i ")
SIp
i u'
e ~
e orizzontali costituite
81 controventamento
..d i : rigidezza,
Quest est
da o.ni effetto i p i 1 a5 tr i
B
sottoposti
a g La
solo
pressione
e possono
e,
v o Le n d o , an c b e r e a Li a ser s i , come
ti
estremi della
v]
re che
provvedimenti
sono
s 1i
m o Lt
edifici o piu'
e
ma
son o
f r c qu en t I e d
1D
per
quelli
In acciaio aaott~
(n ... gli
difi
sono
state
te pareti
ret
che
per
a sismicheL
$ono
ro f u n za o n e v en g on o chiamate P1i infine fondamentali nelle ossat~ della instabilita' locale e glot.ale.
redi
ecciaioglietfetti
1. #j) Ussse6a:
cdifici misti
ccci:lio
Nella seste classe si possono includere ture Umiste arm8t~che in a e c a a i o e cementa no una vas
ta
comprendo
'gamma
di
varieta'.
Ad
esempio
ci con pilastri 1n acciaio ed impaleati 1n cemento aCCl.810 i r r i g.i d i t i da pareti m a r.o : gli .edifici L~~entG aimato (disposte oi esempio in corrispondenza
delle II zato ranti
[l
materiali con
t. ubi
puo'
ln
essere
~n.he
parte
esempi
gniYi£ati~i i .1 .it
51.
sol~tta
in cementa
c cia i
riempiti
dl
cQn«l~merAtG. ecc. Queste unioni ~ono spesso consigli~ te d a ra g io n id i e con 0 m i a , rig i d ita • i n erz i ate r mi c.a , ecc.e d an n o risult.at.i che p r e s e n ta n o 1. 'VaJltaggi :aratteristici indubhiamente le 1n
CUl.
dell ~~no
incontro
tra
Ie
du~
tecniche;
che
prot~gonistedell
cpoca
struttura
~iYi8mo.
17
includere
generi-
camente tutti· i n u o v i tipi sione della notevole spinta lizzazione Tra po di tenti"
st r
dell'edilizia. questi n
con
una
.
menzione Questo
r
811
particolare
st
e d i Li c i c
c o mu n e m e n te
tipo piu'
mu
ru t
u r a le ed
0
considerarsi
s e:
l'espressione edifici
II
moderna sis
r e t.ur a della il
CUI
terza clafs
rnu r
at u r
t r ad i z. i 0 na 1 e di
i-
SCOno dotto le
rna
11
cemento contorno
armata
o gn i
La s t r a e' per
1~ sc~
d ai piu'ri an
t
scatole
1I
La
gids
ch i
costruzione tutte
risulta
di
i-
edifici
eventuali
cedimenti riazioni pi di
plano e
aIle
V8-
studi forme
e d i f a c i o , o'h e esprimono,
l'esigcnz8
ti della piu'
t
~i
crado n~n
d i industrializzB7ione; raggiunto
et
ue
eSS1
chiara
stabj
d e f a n i a io n e .
~~.PAGAN(l
TetlTle
d e g La
edr fr c
\01
18 .-
2)
OENERALITA
SULLE
STRUTTURE
PER
EDIFICI
CIVILI.
2,1)
Nelle tenteremo ro
re
Introduzione.
pros~ime di lezioni
8Z
Ie E'
strutture c 1 as see
di
c i vi 1 i a hit tracciarne
un
una
o p p o r t u n o p~
c h i ar j e sg
breve
d i s c o r s o 'alIa
a Ll a p ar o La "t e o
ria",
nostro
volume.
La trattazione
del1'oggitto
e Ie
Is defini
la dei il morsingoli processo aitro fasi
Cdr
proprieta'
di
t
stesso,
e a s e m b La g g i o ,. L'ogge~
cosi'
sotto Ie fase
sspetto ressa, il
e
tutte ognl
c'inte8ziQ
prevalente la di tali
di
finalita"
corrispondenti ad
t
s t e rn e Questo
d u r e v o Le s a a . (*)
iniorm8Zigni
!",
costituisce
dio
obi et ei vi
Uno
e
stu' s s r eo!} ne
che
mediti ad una
t
r arre
su
interpretazioni "teoria" da
i1
u '
earattere
aE~pLB
med~tazione).
e viden e qu est a p o s i z ion
E'
e he"
de i
"fatti"
Si
assume
r a '
e i g n i Fi c a t o d i
Lt e c c a s on e on s
101"0
a a e ch
J'interpret8zi-o
e co s
(*) ar pi vo o i di c ttr l'edijicto ti tuisce un sistema unico ed In s c i nd i b i l e n e l quale in t e r ag i s con o tutti i com ponenti e cbe per t r a t t e r e s ep a r a t amen t e ur. ;ubslstema e'necessario de r i n i " r e l'interazione de i vincoli tag l i a t i
19
ne tati
e,
per -
deve
temente c a me n t e , ralizzazione
t j, :
aderente
schematiche
"teoria"
te
Nel
h a solo un valore astratto, e costituisce una mera "teoria" e di e' quindi approssimazione"; a 11 are ma p o i c h e ' u man a , e la anc h e a1t a
indipendeo
"astrazione".
implicito s e una
f i sic
10 ria
t
ad e r iss e in la
mod 0 e s at to
rebbe slamo
"spiegazione", natura
realta che
r a s c e n d e la
impossihile
teoria
inquadri
202)
II
Foui Ie.,
II
e iteoriail;
.pada-
subito
a questo
punto la
affront portata
are
un
ese~
concreto per meglio chiarire concetti innanzi formulati. A tal fine si consideri un
pratica sempli-
edificio
malta
sua nat u rae' una s t rut t u r asp a I i ale. 'F. s • ceo c he per so e il "fatto" de meditare; 18 notevole laboriosi ta d i una "teoria" c h e consideri tale "fatto" n e-l La sua comp1etezza induce subito ad introdurre pli ficati c h e s c j n d an o , ad e s e mp j o , 1'insieme
In
piani
dr
0,
tali d i una
sto
20
Trave
m .
I
I
I
/~I
1/
I $
~--_--j_----t.-
-m
---1
Fig ..? 1
Edificio
multipiano
a p i an t a allungata
(caso
normale).
21
di
connesse, 11a i
II
sono
accettabili e dell
0
solo
enC.f!.
que iii
g eo met ria"
s c hem a di
rendono
risultati
sufficientemente sia il di ad
pila-
disposti
misto
a laterizi
perimetrali
In questo caso -atteso il notevole valore della Iuce del solaio e dei momenti in gioco -nel calcolo della struttura non si puo' prescindere dalla spazialita'della struttura ovvero dal grado laio solaio entita pilastri; e taglio La portata taO za do due siamo i che e nel a1 complesso SU01 la variabile trave·pilastri presenta un massimo soggetta con in estremi travee' fisico letteratura fattispecie superabili;
j
di
incastro Lungo La
del sotrave il di
momenti
d'incastro
corrispondenza obliqua. del problema essere per da il. fine essa e immediata e'
oa
a f Ie s s i on e ,
torsione ri
i pilastri
e present
una
prensione
formulare
limite:
(1)
Ira I p u n eo di vista distributivo si dispongono Ie tra.,i solo in sensa longitudinale, nella parete di chiusura perimetra~ Ie dell'edificio per ottenere il vantag~io moltoop.ortu~ no. ad esempio, nel c a s o di uffici, di una c ompLe t a flessi· bilita' della pianta.
22
j.
r
I.
(..1)
_/
I
+
i
r=.-----r-i
Pilastri
deforaabili
sensa
Ilelsio
CD CD
Trayi sottili defor .. abili a torsi one (~I molto grande) molt: rigid~l~~ ~ono molto piccoli).
So La j o
n a l .. e n t e in
tr'Qs'forsale
sez.
AA
I: abl.io
.e ..pUce.ente
Fig. 2- 2
a)
23 -
Is <-
.~
I
l
30
I
~
I
G)
C!) (~i
Pil astri molto rigidi flessionalmente in sen So t raeTe real e TraTi di eleyata tigidita torsionale molto piccolo)
I----------'i',..---------, -i
.L
.;
I
So laio molto deformabil e sono molto grandi). II solaio tend" a comportarsi castrato (sez A Al
(l4~~
~~
come in
Fig. 2· 2b)
24
'2. '2.
Si
1) 2)
a)
supponga
2 a)::
molto (al:limite comple,:!! (ed
e-
18 traTe
perimetrale
mente) deformabile torsionalmente; i pilastri siano deformabili in senso tl'a8ver8ale sempio golare abbiano allunget. ae.lione rigi:do t1'a.ver88}e abbia di
fal'ma 'rett.H~
8Pl!;1
in senso
longitudinale); un elevato
3)
il
solaiosia
B
(oTvero
1. 30Z)
condilioni ~uasi concordement~ agli rotazioni tendono
a
tre
re~
aolaio
appoggiato
estremi: torsionali
menti sta
d'~ncastro laiostesso.
tendo no
perfetto
e h e puo·,.quindi
limite,
semplicemente
suppongs
c h e (fig. 2
- ,2
.b);
(al
lim i te
?)
?5 -
so 1ai siano
.. 1 s ( .. «--30
Queste dono
B
i)
deformabili
avendo
modesto
spessore
tre
,allepTecedenti, al
te~
far
~l
ai comporti~
limite,
perfettament~ incastrato agli ~stremi. Infatti Ie tra ve e' callegata rigidamente can il nodo ~ quindi tutte la ce che gli gido I ai
0,
seziani
presentano ad una
la 8tessa ~olto
rota~ione rigido di
delriduquella
8
M
d'incastro 8Upposto
rotezione
aliquota
il solaio,
Ie trave
rappresenta che
r
r1S9
a tutto un t 0 del
gnip
i un aD
d i estremita" tutto
d'incastro
all 'estr!lmit.a" delsolaio~, la sviluppo trave. del II .tre tr~ver in ~ all'interasse d'~ncastra zappresentata
i pila8tri, so c~e
compet.e
p i) as t r i rig i d i .p re sen ta un incastrato agli ~.tremi. limite una una r.cchiudono ~ss~ in cui il cow cg da bande ~pposte; "fa .•cia" e' ~uindi e"
stituiscon,onel
so il comportamento eUettivo; l,'approssimazione ~rGssol~nBperche' ai estebdedal evidente schem8ti~zazioni 18 fascia perfetto, raggiungono
Ie cvndi%iani appoggio
semplice
castro
26
·0 Pilastro
(2)
Trave
0 Solaio
n)
I i g .. :; 3 alErhemp
0110
dei momenti corrispondent. s c.h eure di fig 22(1)(&01aio qua 81 e pp og g i a to 8g1i est.remi! biSchema corriepondente al10 schemk d e i m<>menti d i fig 22b)( sol a i o qUB S1 'n~a6ti8to perfettamente agli e
s tr e m r }.
b)
ciSchema dei momenti corrispondenti al I a ipote ei d r t rave in fin1 t am entD rigid a a torsione (il diagramma dei momentl nel Bolaio e costante nell l!ttDr .... ] se
27
Da tamento te
quanto
(b)
r nn an zr
esposto intermedio i
SI
che
in
il
compor limi
e'
i due 80no
schemi
(a ) e
quell0 e il di ti
c
dalla
striscia
larghezza
r a v e d i .b0
I'd
h e'
"esstto" r n n an z r assumere
laboriosa ridurre t ad
o lu zi o n e e l'ampiez(a)
SUOI
p u o ' essere
"fascial! solaio 10
a g 1 i schem i limiti{a')
81
perfettamente
. In
. CUI
18 e
e Le s t i c i Lr i g ,
criterio strutturale
0
puo'
e gn i
1 e cit a z ion e (p e r
81 suo
Cio' interesse perche' ficolta'
val~ri che ha
rappresenta
significatp
di superare a schemi
non solo Ie numerose dif "esatti" ma anche quelle quantizzare nelle f o rm ucomprendere
i
co n c e t 18 di
o di
01
che
variabilita'
definizione
tali
do
po s s i b i Le . altre
'..'! -.... "' ......
qu a Li
28
tecnologica,
Ie
inevitabili
difformita
tra
10 schema
a)
c)
I I
_L
t.)
Fi~. :;.
s)
b) c)
sol sio
semp1icemen te
limittt limite
la ipotesi di fig~2" 2a}; solaio per fe t tamen te an c as t r aeo: la ipotesi di fig. Z-2b} ; soIaio elasticsmente Incastrato;
crJ
compOrtamen to effetti.o.
difetti nel
.presen~a di a}tri
riparti~ione specie
consente
superare n i, di
.
indagi~ nullo;
persegU1re
p[
I I I I , I I I I I I I I [ I I I II 1-' , I I 1
/;f'PS-------------------"""'!'_,.7~~€>·'
~--___:...,_-~
,
I
I
i\
I ~ J\ I I
-tl'ne
l l
-- __._--------
'\,
in£iaitamente
-
-~---.
1'\
'~
'
'v-®
\
'-
-I
1 --pi-
12 .
II I ' .
_pl2 8
30
loro
caratteristiche
Le
seguito comunque considereremo u "luci siano contenute en t. ro traseurare la orizzontali essere puo ad per insiemi almeno per della (alioni sempre di semplieita telai spazialita struttura sismiche
In po ver di
1 effetto
e vento), nella ad
1 edifj
ef
d~
deve
51
considerato collegati
, ricondurre
10 schema
piano accet~abi
impalcati. ulteriore se molto telai semplificazione, diffusa, tra considera lora piani non sempre l'~dificio
u
costi~
gn i
tuito
indipendenti i to di di du~
prescindenado pi~
a leo dagli
orizzontal'i. che
Riterremo"normalellun
e
per
dificio punte 18 ti
8 "
5 metri,con
irrigidjm~p direzioni. si suppone di
(81
7 metri,
(pilastri di chiusuta,
l'edificio
forma
pianta
biortogonali
validi
robuste)
piani fissi" per l'azione dei soli c ari ch i verticali e modeste azioni oriuontaU e per un Lim i t at,« nume ro d~ p i sn i.
m8s
2 3. 1) ParlUletri
c
reIativi
di un edificia
r
lepossibili
In p r e s en za di modes t i ca rr ch i o r i e son ca l r son o quas i s empr e au f f i ea en t.r 1 normali irri!!.idiinenti es i s t.en t i In un edihcio a rendere trascurabili inulh) g~i sposta mentl Ofl&lontaJi d~i ri~nl
31 -
earichifissi, sovraeeariehiaecidentali statici If! ..c1i.nanioi , azioni t ermicbe t! di ritirQicedevDlezza -:Ctei vincoli e carichi orizzontali. Questi ultimi in partieolare sono introdotti generalsismiche mente come effetto del vento e delle scosse , ondulatorie e si considerano agenti sull'edificio in tutte Ie direzioni anche se in realta' si dovrebbero considerare fenomeni dinamiei piu' complessi eostitu! ti d a o s c Ll Le si o n i e h e suscitano l"insieme di forze di inerzia ehe ad esse si eccompagnano.
b) gli sehelld ,stI'Qt.tu:rttli interlledf 'col'l'ispondencorri ti all e sue e e s s I e e fOld di, cos t.!'uzione, con i
spondenti programma tej
c
a r ac h i , variabili a n c h.. essi in funzione ' del di costruzione e delle attrezzatur~ impieg, fisieodi conesse riguardeno sia il ciclo di matp che la possibilita' di fessurazioni di alcuni tratti di memhrature;
Ie di'f:fol"mi'ta' tra 18 struttUI'B sche.a~izza'a e quella effett.iva per vincoli mutui interni, che Sl
c r e an o per provvise lele alIa deformabilita' loro v a r i e c au s e all"interno dell'orditura i solei legamenti tra dell'edificio; dei solei, di bordo
;1"'-
variazioni
diverse paralcosti-
e Ie travi
orditura.
trasversali
tuiti da armature 0 travetti di ripartizione dei so° lai, intervento di pannelli murari nel comportamento della struttura e COSI" via. Si crea per tali cause un intricato insieme di effetti mutui che elterano e spesso in modo sostanziale il comportamento di una p~ te non sempre limitata della intera struttura;
e)
10 spinto
e'
Ii,
che
una
cui in delle
t
e'
la
e s em p ao significativo
mo Lt o progetsollesolo:
8[1
diun
tfoultipiani(·j,
e eio'
c
variaLilita' si
a Lt e z z a dell
e d i f ac r o . Non
e s so piano di di
quall
en d e ogni in
t.e so
sempre
tra
e 1 e-
unific8zione in
CUI
sia
grado
puo
o.IJe
di tutle
t t.o,
soilecitazioni, Ie diverse
p o a c n e'
' e s se r e sottoposto
f fe
t. t Lv
il
di entro
tali
}8
limiti
18 "f.seia"
l'el~
.e.~e
"tipo"
vi~ne
a troversi.
lahoriosite'
di spesso
un
siffatto di
programma un esame
8
e'fin eompleto
trop e
s~~
po evidente
0 l.e s
e l'impossihilita' io
~hblig8
sta
formulare oecorre
ec
ncl
che
evit~ c o r rc
da
un ogni
~ato
di
perieoloso dall'aitro
"emriri-
(inteso .•empre
insenso
"deteriorell)
r.
t.~
passo
ult.eriore
semrlifica%ion,~
t~nga ti.
eonlo di tutti 1 fattori innansi ~lenchhast.~ • t.J fin~ c~ntr~ll~r~ cLc ~gni semplificdncl!'alJargarE
1
ziof;~ait.r.duc.::
h)
limiti
della
"f&.l£.
c e r t.eaz e cc mp r e s a
! 'nificu.ione put.' ".sert. c~r.\'er.ie;.ter..-~l' csvcse an..he ri pi~.st.r: solo .... ~i fiei oche no:: aIlFe:-'inc j ,:..,j er.i ~od( 11(' ~ coaLruire cioE" 6U! .oJc//: ~1~ ~)e£E(, <tel ~'l ; Ii e i e
C(I~
..
33
fisies. che
Deve ipotesi
cine' ehe
sempre ne
effettuarsi la
t ut t
il
coni~
518
Ie
definiscono
i limiti fine e Le
realistica~ehte
variaLi
f~
di Ie
ru
que s t e COD
dizioni re
p1
possibile
In
responsabilita' ad
gli
competono,
contempo
eonservare
procedimento,
i fie at 0, 1 a dig nit a' di" teo ria If; 81 P u o ' an z i a ff e r m a r e c h e sotto o g n i aspetto una "teoria degli e d L-
fie
II
n d at a
8U
un
sif f ad rnostri
&t
toe di
nee
to
dill
e'
ch~
sempre solo re
preferibile apparentemente
una
miglioado! In
con
Q
approssimazione. in questa il
a lm e n
c o n v i n z a o n e , questo
sara'
studio laboriosita'
de~li
edifici
ne
coatituira'
logieo. ehe un
II
i
di
at
i s p 0 nib iIi
t
un
e d i fie i a e~ i 1
con s e g u e n corrente,
e per i cal
prlvi
di
USQ
di
adottati
0
"un
1 a pratica ehe
In
>
altri tipo ut
t
c h e La lltearia at
agnl
atrutturale
i
n eI c a s o s p e c i f r c o , una
't
i v a-
ep p Li c ab i Li , consideri
gli
r e v e r so
il
3-
M.PAGAf\I"
'''''''S
d e g Li
e d i Li e r
>
Vcl.IJ
" 34
innanzi il
di sia
"fascia
II
it:U1 aIls
definiti
conservsto
aled i n PT!I
tipo aj i
struttuxale, pill'
perche'
rararnente piu'
professionale, a son
0
faciJmente.
iii
Wi
edifido.
affrontiamo in ce-
(colilponenti),finche'
i
sse
i t, ide
ade ra r e • In
lase Gccorrers'
che
il
comport.mento
Ie t tivodel1"
cGntenutDnei 81ft con tri di
riguerdo
i : edi fil:io
scisso
1)
"elementi
conven£ionalmente co:ttruttivi":
solai ~n travi
1)piJsstri
4) .eole
5) ftnuhlzioni
s~olgeremo l'~n81isi di C18scun element6 precisendone
la di o
e c n c Lo g i a ,
d.i car:l.oo,·(4)
tali (**)c:helascienz8.
p r e c i s e s Lo n i, , tutta la
dei
"fattin e b b r a e>
•.
p r o c e d im e n una
0
ciare
Itfascial!
gamll1& dei
1iI!f.; ( ...
fattori una
che
con d i z ion an
Vedrem~ s i e n e c o s j,
c a r-re u n
'
diver
1 a II sic u r e z z a de 11•'0 per che non sempre e' possibile s p i n e.e e e h e , .a I variare
sa
Ii Ii S
II
III 0
teo
ria di
'I;
ad
colisi
de
f iss a
l'
pet
ta
r f 0 log i eo carico
tee n 0; 1a g i co •
1"e delle
te cessaria me n c L;
t
condizioni
0
{carichi
orizzontalil
verticali La
p
suggerire s e e a sc
Ii r
un
a10
que-
rod
ei
am e t: r i: a d
e-d, i n
a~hiamo
€ld
una
abbiamo cementa
s c e u e e u s e 10 u r a in L esc no
ac c i a i.o La
tuttodiversa. [ i n i s con" e d il
iaino.
q u i n d L variabil,i
Ii
Ii
Nei
s e g u o n e n e I c c n ad d e .. reremo norm! armata destinati ad 480 di ciyi con nego&i e'Q iff-iei. si&~o caso eli
S
.e~entualmente
pa~
pri~a camente;
t 1.
applicati
su~cessivo
Z Z0
it
n tal i
(a z ion e C1 I v e n t 0'. e
siniche).
drt
compo~el1te
•..
della
s i eu r e x-
36
3) SOLAI·
3.1
IIp sidera il solaio,
1) Aspetto
I' 1
morfologico_
che chi a IT, ere
IT.0
m0 rf che
log i co,
eo
la
geo~etrIa la ed
del
eiementi
oi sola1o
tlpi~ verst, ~uarda te'con leFgerite Ie 'rie tarre scun leggero. di di i
di
aeeoppiamenti
Per
plene, di
nerva-
nervature
incroeiate,
0
laterizio tipo ad
materi~
possono e s e mp a o e
di treece una
precompressi
con di
ace i a i oa
1 i III it ee
ancora rapporti
1~ s tie
la
possitilita' geometrici
<11
v ar a a b i La t a ' dei n en t a . 10
_I
v a r i . ,eompe.? ni q u e ],
que st a
<11
as pe t toe questo
s u c c e s s a vo
La m a t.a
volume,
3.1,2) Aspetto
Per cio' za
t.o
tecnologico.
oltre In che i la un puo' morfologia campo essere che e per di possono il sec and variano molto resistencollaIa r e conglomer~
0
Ie
meccaniche
amplO;
variatile
laterizi Inc
Lorare
St
conglomerato
e s soc
3. sud d i v i de
1 ass i , (.)
sue
(·);i
d e Lm i sce
classe
p iu '
.impottanti
cBratteristiche
meccanlch~
37
aistenza II conglomerato infine, per quaRt. &ttiene la sua tecnologia, puo' essere v i t r a t o , pestonat.,tr~ tato a vapore, ecc puo' essere ~i composizione variabile sia per il cemento, che per it pietrisco ed t ventusli additivi. L'insieBle lSi tali tecniche e teenololie eaecutive e' oggetto di aitre apposite speeifiche tratt&zioni. Pastino elevato stifica della mili qui questi pochi cenni a diBlostrare quanto il numero di tipi di solaio impiegati oggi edilizie. rilevante per Tale che fenoBleno il solaio
ha
s~ nel giu-
18 sua ha
tfa
peso
sui
casto siil
e s u Ll a sua
s'uscettibilita' di el •• enti
di e s s e re loro
re.lizlato
aceoppiamento unifieetili
e quindi
e produeitili
in serie.
il
8,
~
cui
si aviluppano
pie' "'opera 0 in st.e"li.e'l t e re i a i , e' peraie'.ente IHefe"'~ric(J. c •• ,l •••• en'e ,ref.bbrlcat •. la con.~ee.la del-
.'.""
le fasi coatruttive e' indiapena.~ile per l'.a •• e at! tieo di una qualsi •• i .truttura •• ia par~i~.lar.~odo 10 e' peri s e le i , perche', per Ie ate.!'e ra8io"i ec~ nomiehe precede.teaente prospett.te, il eo.to di co.truzi~ne de' .olai rappreseata un'.li~.ot. note~ble ~el e.ato .eal'inter •• trutture, 16 tec.ologie di·es~ cuzione aono qqindi ."etto di partieojari e c.ntinui .tuch dei tee.id de) settGre eperath.,aia .eU' .... ito del calj tiere final~ ehe di queJli eli prefatbrica.i ••• in at.~ili •• ftti fiasi Noi ci li.iteretRo a cenai.erare i tre cali "i •• anli •• nl'it all ti ,,r.i_nel_'pal' ..... ori detta,lie per eari tipi ,attieolari, all e
38 s pee i fie h e t rat t a z_i on i Nel caso di solai eseguiti i singoli tutto sposti cita to
t
completamente
sono inizialmente autonoma e
in opera,
d el
elementi di
costruttivi portante
privi
capacita'
sana
di
che deve avere quindi la cap~ peso morto del sol a i o , I' ascan il
0
quindi
getto "chiusa
ll •
del
SODO
conglomera-
a s s a f o r m a "completa"
invece
e Lem en t i
sleDne
dotati parziale,
0
Ip~efabbrieD
autono in co~ avera
una
capacita'
e
portante puo'
pure
la
c as s a f o rm a p u o '
ridotta
capacita' "aperta"
portante
che
prefabb~icazione
aIfatto can gli
montaggio
saldatura
II
terzo
aspetto,cne inteso si
schema strnttnrale
r o La , Per
eomodita'
p o s s o n o c o n s i d e r a r e s e p a r a t am e p
te:
8)
Le
(piastre,
t
ne rv a t u r e
continua,
In-
c r o c i a t e , nervature si , ecc
p a r a Ll e Le .
rave
sba]
L;
b)
10 schema
fissi,
e c e. ) ;
dei
carichi:
sovraceariehi stat~ci:
c) altri effetti
altri elementi
(collegamenti effetti
r a s ve r
ali
con
strutturali.
termici,
ece,).
a) Schema
della strutter.
Tutti gli aspetti innanzi considerati sono tra 19 1'0 strettamente legati: ad ogni tipo di Bolaio caratterizzato da determinati procedimenti e materiali si accompagnano rapporti geometrici e schemi struttural~ legati strettemente alIa scelta effettuata. ri filo e o n du t t o r e . c h e d e v e g u i d a r e chi si aCC1~ ge all'esame di un solaio, deve partire dai singoli ~ lementi costitutivi e definire quindi Ie lesi costru! tive e Ie caratteristiche che assumono 1 singoli mat~ riali ad il complesso finale, considerando c i o e ' gli sche mi c h e 18 struttura assume (variabili per v i n e e Li , fo!, m a , c e. ric hit car 6 t t e r i s tic hem e c can i c he de i mat e r i ali, ecc) in ciascuna delle eventuali fasi di passaggio iD termedio. II n u m e ro Le la qu a Ld t a Ld e g Li s c h em i d a c e n s i d e r g re auments naturalmente con i1 numero delle fesi di"y n ion e II de i v a r ]. e 1 em en tip ere he', per 0 gnu n a die sse. sis in stabilimento, c h e durante i1 t r a a p o r t o , che,iv fine, in occasions delle operazioni di montaggio e di
t
c o mp Le
am e n t o ,
eu e s i s ecn e
forme,
e e r ichi
v i n c oLi
dj
versi. precisare che Is variabilits' della schema statico non e' necessariamente legata a1 con c e t to dip ref ab b ric a 1. ion e. mas us sis tea n c h e pe run noJ' male solaio realizzato completamente in opera. Infat ti. an c h e in qu e s t o c a s o , solai aventi Is s t e s s a g e o metria, m a disposti in diverse zone dell' e d i ficio han no condizioni di vineolo dipendenti dalle caratteristiche locali della struttura principale (pilsstri e travel snch'esse variabili da punto a punto dell'edi~ ficio sia in piants che in altezzs,
E' opportuno
40 ._
Le travi. ad eae.pio, haRno speaso dimeRsioni tr, aversali e laei diverse tra Lo r e , anche nel1'alllbito di una s t e e s e call1pata. rappreaentano per il solaio vinc~ Ii di ced.v.lella 9ariat.ile, verticale ed an,oJare; in 0 1 t r e, ai pi. n i in fer i arid ell' ad i fi c i 0 • i pila8tri SOne melto ;iu' rilidi che in 8ommita' e rap presentano villeoli 4i risitlita angolere veri8bile.Q~ • ata v.ria~ilita' viacolare su.siate quindi per un qu~ a 1 a a 1 tip 0 dis' a 1• i 0 i in 0 I t I' e , COlli e s ie' d e t to. 0 ceo !' re anche tener eoato delle fasi intermedie che il 80laio attraverS8 duraate I. cGstr~zione stessa deli'o§ satura, ovvero delle tresformaaioni di schema che su' bisce I 088atura ~rincipale!dell'edificio dopo la re! lizz8zione del solaio steeSG, Si consideri ad esempio un s01aio ese.uito in opera: nel primo periodo di maturazione e880 !ipOBa sulla cassaforma e solo dopo un certo periodo 4i teapo, che dipende dall'or,anizz8zio ne del cantiere e dalla velocita' di maturazione del , c c n g Le a e ra t e , s ' sottoposto ell' azione del peso p ro prio e di que Ile del solaio imRiediatamente sovrastante,
f
»
attraYerso
Ie
eorris,ondenti
impalcature
proyvisorie
di
sostelno.
-,
reali zzati i pAlestri del piano superiore e tuttLi ge! ti hanno 8U~'lto 18 corrispondente maturazione; quind'i Le condizioni cti vincolo,nel tendere a11 assetto d e f i n j tivG risultano variabili.
.
Intento
nello
.tesso
periodo
sono
stati
Oltre alIa variabilita nel tempo del grado di iO castro agli e s e r ea i , esiste, come 81 e d e e t e , una va riahilita' eli riliclita' della Jiltruttura dipendente da! 18 u b j e e a i o a e del s e Le i e , In genere la rigidita' del l' oss.t"re e' maggiore. ai pie.i inferiori Be 81 eons!
de~8 l'ossat.ra ate8 •• Rei suo assetto definitive.
- 41 -
e Ie carie.
r •• i.teRla a88i.l
8
dei •• p •••
in per easere
1. br •••
deli.ita.e.
8talionatvra
lRolto
E'
discorso
t
neceseario genereie
.uesto
punta
particolarizzare sua
'.pestato ••••
all'inizio,(ctle
voI
a. e un a sped ficad
U a t.eor:U8; ,eau,s! e dei •• delli che Ie lBetric:e c•• un e di o,ni teoria eli eOIl\!utDeati ),
come canto si di sol. i e' detto all'inlzlo. e quindi deve f di fa in zone
8 sci 8 18
08Ri
0
fatto
di
18
fin
qui
illustrato; una
qu i n d i d'i val'
uno
s t e S 80
condizioni ampiezza
conveniente quando
cresce
5i
cedere, v ceeI ' ne costruttiva tipiani zie no aita' verifiea solai) ehe Ie si Ie steese come di del In fascia ad una dentici Per nervature ti achema tti per
Ln du s t. r La e d i Li dei evidente
caFatteristiche
.orfologiche
s pe nde
neces(travi ",iaDo e
aelll,licita' piano,
l'eguaglianza
orizzontali
al
cosiddetto
~i
po"o
defiaitiva che nOR 8i si ha un riferiace •• pliamento •• 1. ad un del eoncetto di unieo scheme rna
!
It
sa •• a di
sche.i struttureli ma CGa vincali diversi il e a Lec Le del 801'.I ,81'.11ele oec01"i'.~· "elle cbe "fasee" della
8
estel'Di;
1'.1ati~e Ie
statie.
9i a.sume per
8all.cjta.ioRe
•• lut~zi.ne
caratteri8tiche •• 1.i.
n.r ••
t ....
,arallo.1
••
42
uoa 0 piu' ca.pate per i1 quale si devono di~,:ubel"e la condizioni di vincolo e di carico. Per quanta riguarda i vincoli si prescinde in un primo momento da legami trasversali che seranno trattati in seguito. In tali ipotesi e per normali edifici (oggetto di quest~ 1esioni) i vincoli sono costituiti dalle travi. Easi ai considerano non cedevoli verticalmente; si considerano cioe: trascurabili gli effetti static( dipendenti dagli abbassame~~i differ e n z La Li t r a gli ap p o g g L. L'ipotesi e'generalmente as: cettabile. gli sbbasasmenti infatti dipendono della flessibilita' delle trayi, e della cedevolezza delle strutture verticali (compressibilita' dei pilastri e del piano d i .p o s a ) . Innanzitutto 8i OBserva che l'ipotesi di appoggi fissi (0 m e g La o, e g u a Lm e n t e c ed e v o Li ) e ' tanto p i u ' a~ cettahile quanto piu' piccoli sono i valori assoluti d e i cedimenti e quanta piu' grande e' la ~eformabilia ta del s o Le i o (a p a r r t a ' di a p e s so r e qu a n t o p i u g ran de e la Lu c e ; basta infatti r r c o r d a r e c h e in una atru!> tura iperstatica i momenti corrisponcienti ad un cedi mento differenziale sono proporzionali 81 momenta di a n e r z i a della s e s i o n e e a I c e d i m en t c stesso, ad inver s am en t e p ro p o r z i o n e Li 01 qu ad r a t o della Lu c e J. Se i pi lastri sono tutti proporzionati con gli stessi criteri la s o Ll e c i t e z i o n e t e qu i n d i La c o mp r e s s i b.iLd t a ' 'ri,. sulta la s t e s s e , Per un normale edificio 101 suppone infine che Ie fond~zioni siano poco cedevoli e che per ogn1 pilas t r o la s u p e r f i c i e d i i mp r o n t a della f on d a ai o n e sui terreno sia proporziopata a1 carico. In definitiva qijindi i ce~imenti sono piccoli in valore Qssoluto,tra 101'0 c o m p a r e b i Li (quindi poco d Lv e r s a ) ed il 5018io e in genere s6ttile e quindi dotato di aeformabilita t r asempre tanto elevata da indurre forze vincolari
j
43
del che
cedi ne CQ
stituiscono il vincolo. d~ In effetti solo nel caso che Ie caretteristiche sana malta variabili da punta a punta piano di posa i cedimenti differenziali possono ess~ dell' edificio, n e1 trascurati re tanto e l e v a t i da non poter essere ( 1) calcolo dei solei Si passi ora' e Ll a cedevolezza a n g o La re dei vinca· Ii di cui oecorre invece tener adeguato conto E f 11 cile comprenderee he e ' ben ardua una sua gi a' d i s cu s eo a r on e ,quantitativa. 11 problema' e ' stato precedentemente al cap.2-2. in cui per superare qu esono formulate ipotesi limiti SUl sta difficolta Sl c on f i n i della solita fascia s u f f i c i e n t I a c o n t e n e r e Is rea 1 t a.' f i sic 8 • I I pro b Le mae' per f e t tam e n t e 8 n alog 0 : per un singolo solaio un limite e' rappresentato dal s~mplice appoggio e l'altro dalla rigidita' flessian! Ie dei ritti, nella ipotesi che Ie travi siano infini tamente r i g Lde Ip ar, '2 2 c L, Per estendere il concetto di fasei~ al solaio tipo basta osservare che ai piani inferiori di edifici multipiani i pilastri sono malta rigidi e quindi il Ii mite dipendente dalla rigidita' dei pilastri S1 avvie i n a all'incastro perfetto, r e a Ld a s an de cos~' uno sc~ mad i p i u ' e I e v at a i per 11 tat i cit a'. S ie' g i a ' vi s to e si rivedta' meglio in seguito che tenendo conto delle
0
(1)
Le vigenti leggi .ietano di costruire edifici se il piano di posa pre senta caratteriatiche bruscamente v8rlebili da ~ona a zona. Poiche! tin tali casi e' difficile una ... lut.azione a qllantitati ... ai preferisce e spes' so operare in m~do drastico supponendo distrutte in parteDls tutte Ie ri ao r s e do vu t.e ' a11a continuita' e con e i de r endo tutte Ie campate aempJic8" mente apposgiate .gIi eatrenlii Ie armature di continuita' valgono in tf Ie caso a ridurre gli efletti localizzati di trattur~
44 fasi di costruzione interviene una cOR~izioa. di vincolo piu'vi cina al se.plice appallio; d'altra parte consider.ndo ehe,per quanto riguarda la sicurezza,assu.ere ~no acb~ ~acon ridotta iperstaticit.' rappresenta quasi se.pre gravos. un elemento favorevole perche' cO'Hjizione piu' per 1. sta~ica, in pratte. Sl tiene ten terma la condizione lim1te ai appoggio se~pl1ce e Sl r1nunZ1. 81l'ipotesi di un incaatro quasi perfetto, che c~rri .ponderette alIa presenza di pil.stri di rig1d1ta'mo! to elevate. In questo easo, cbe ai pre.eat. ai plani inferiori di ediflci .ultipianl, ve si lnducOhO monentl flettenti ai a.mette d'incastro che la'do eccedenti
il lirrite previsto, ai v e ra f a c b a un cedi.ento ei88toplll8tico Jocale del solaio: l'ins.rgere di c c n aeg u en c i ~ventuali lesioni, dal punto di vista Itrettamente ~8 t,ico, per Ie ipotesi fatte,non e' Clanoos.; inoltre il feno.eno fessurativo e' 8em~re c.atenuto in proporzi! ni accettatili dal punto di viata .atetic.; Ie preae~ vazione del lIIetallo e' .a.icufata ... I. ate••e arMature J metalliche c~e sono ivi aempre .. i.poste per aS80rtire il previ8to grado d'incestro. Con queste premesse ~i puo'tlefinire UP prime 8C~~ •• del solaio,~alido per il suo assetto definitivo di s e rviz i 0 I, ch e e' cc s t i tu ito d a una t r a vee •• t i •• a d i una 0 piu' camp.te, i cui viDeoli C1Ge', per ipotesi 1illite (fig. 3-la) a,p."i .... plici , a••• larllleate literi; e8.i n e I •• e••••• e•••• li.ite (fil.3-1b) .aono angolarmente cedevoli nella .iaura corri.,ontlente alIa massima riSidit.' dei ritti con travi tarsi.Ralmen te rigide a.condo criteri ,ia' .ap.ati ia z. (p ar . 2 -!c) (.).
\.) Nel .ecoe40 .eh... , per eyit.re il eelcfilo di tel.l0 a1 ,........ av.ere Jtattl infinit '. rill.l (iDe•• ttl ,.tle'tl) oppure, •• lla ~.ae •• 11_ ~rie eap. n.llla " dillereuonel.ente i.letiorl
,'.R.
45
Si iI ta di
un
p r r mo
esame pero
strutturale solo ai an c or a
per e nt i -
soIaio del
riferisce occorre
carichi
verticali.
discutere di
c a r i c o , o egl i effetti
event ualr
prefattr1caZ10ne,
aegli
effetti e di
della altri
costruz10ne
1a r i .
del1'ossatura
effetti
ouant o
solo i solsi
riguarda
ad
c err c hi
ca
Lj ma t a a m o
III
QU!'
os*ervare S1assumono
che·nella carich1
normalita' uniformi
dei
IIconven
risp~t~Avamente sovraccar1chi
(p)
all'eff~tto
(
.~
permsn~nti
utili relatl.~8
(fig. alia
3-1).
tra tali
51
rispondenza effettivi
quel1i
svolgera'
SUI
capitola tasta
all'analisidei
c he
pldel
p a ri
Le s t r a ;
per
di
solaio a due
10 schem~
stes8 + an
posss p
8
essere
CUl
uftiiormi
mo do
(peso
pr10
permanente)
111
tutte
Ie
campate lesezioni
ep
p La c a t o
da ·ottenere
per effetti no t r e
tut·te
volta
I
t lema
r o ce-d a m e n t a
QU
c a Lc.o I.o
slsuppongono
ei r r.t i e n e
in<cui
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110
il
risultato
1
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F1tr.3-1.-La
figura intende 5010 indiC~.e J Ii /rUc,i II ft euion al e- di un sal ai 0; . rate per aemplicita' di dise,&'1o. :-) Pri~ acbema limite • "b) Secendo sci-ema ~) flessiQni per fa~i co~t~ttive intermedi~
e)
47
ti
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v
varie
ipotesi limite
di
carico di
e aIle
varie
condi
zioni
vincolo. ipotesi
CD
appoggi
semplici
corrispon
ha
quindi i
un
massimo prima
minima
han n 0
a questa
ipotesi; in
v a Lo r i
ogni the
questa
seconda in sezioni
ipotesi
momenti anche
necativi avere
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1'igidits'.nul1a di vincolo
condizione considerate.
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O. 7 " co--
II
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(1)-
"
7 fig,
3- 2
aettlme.ne
49
potesi
c a to ,
oi
semplice
t ,
se la strutture
il sua
s o La i o circostanti
p e r cn e dl maggiore
ma tu r a zione
quells
t g i ui
t a ".
di caso a
una un
t
"refaboricaziooe
Sl deduce
daI
puo : ~
s e gu e n t e
ad
1
parzialmente
e
prefaLbri. fu o r d'opera so
quale
1
r ave los
d
tr
s e gu r dip
t.a
d 1 S post 11
con numero
(' n em a
fig,
3- 1
J,
dei p u n t-e Ll i e qu e Ll o deduce puo' se p r e ou c o quel1i Ine' 11 m1 agl1
p u n t.e l
del
momenti n a Lr
r a s c u r ab i Le
(fig.
di verifiche rispetto
3-1
e),
Se ne
stabilits',
ch e
essere la
10
luce
necessaria portante
1
in v e c e per avvenire
1 so J. a i 0 P u 0 " a I
ctell'elemento puntelli alcuna travetto e del
consenta
c a mp e t a
disporre
e
>
sen za
r n t e r me c r a .
J\a
il eli
nella
campata del
centrale pro!:
i
3- 1 d),
o e' all; atto qu e Ll o nella non ad piu "
f aobr r ca
aggao
campate
non
t r a s c u r ab i La ,
entita'tale corrlsponcampate
ua
riuscire Genti
r n ve r ta r e dl
<:680
it
t
s e gn o co n
111 qu e Lf i
ti
al1'lpotesl
r a ve
nua.
II Jaterali ~ ~~
primo dello
in v e c e
si
v e r r f r c a n e I Le
(iii
esempio edifici
HS.
Vnil
3-1 d).
I
Effet"
degJi
50
ti
di
questo
1
genere g r ado
importanza
a b b ric
con
s o I ai 0
•
10
a um en tar e de
(effetti La se '
I
51
fin de i1
des
so
t
qui
stante; che
e'
e f f e t t I t!,·asve!: dimensionamentoo
soli
schemi
pratlca
considerano
separatamente ano
h
principali
Gil
t.r e s v e r s a Lr
(fig.
carichi
adr
concentrati
di
(1.11);
an n o 1uci
La i o
tra ha
c
(III.
variabile
t
IV);
CDn
quando
( V) ;
s~laio
s
continuita'
p a r a L>
a aI
I
s
o La i o
o n f i n a con
r a vi
e me r ge n t i
e n s o di
Li '
orditura
t
effetti
t
r u
trasver~a1i.soDO
u r a a v e n a
tt
funZlone e Le (fig.
0
q u 81 i daI a
travetti
0
armature
r i p e r t i s i on e
previste
N ell
r e go La me n t o
3 -- 3
t b
3- 3 b).
f fie
d 1. m
cat e
n.e
effetti
r a s v e r s aLi
an i f e a t en c comuni allo
di
mo
do p i u' .
cospicuo
g r a r Li ,
Qccorre non
t sr uti
sutito L'i z z a n o u
t
frog di s c r e
e g g i. a r e
que s t i So not
e ff e
r,
solo
j
z r.o na 1 i. di valutazlorri
r a vet t i
0
u suo 10 determinazione
e 1 a s tic
approssimate
della
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Mu1'0 di oer ime t ro costi tuen te carico concentrato 50)0 su una zona del so]aio(prov vedimento armatura e travet ti di ripartizione se P5m) ~!lIro divisorio paralleJo &1 1 orditura del solaio (prov vedimento solo armatura di riparti&ione se 18 luee e minore di 5 m)
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7~
I~ ~
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~
~I~ l'
i due scb smi a 101'0 or tcgon a Ii 10 schema di una sol a campata presenta una ·rotatio. ne ehe puo d(lterminare un s frattura (fig. 3· 3b) (provvedi mento I c armature di r ipar t i zione e por t an t i ortogonaJi' Al conHne .st accaval 1ano per unire la linea di possibiJe i'uttura-. )
t ra tr
Xl
L'accidentalita' del aoyr8ccarico utile impJic8 J8 possibiJits' ni disuniformi e richied. per luci mAggiori di 5 m. truetti oltre )'armatura della 80Jetta previ~ta Rnche per 1<5 m •
di
di distribuaio ripartiaionf:
52
(erlico]nre
uelle zvz:c@
------~-
~I)
ParticoJare
~Ilha
©"c;<j"t><l
.3 ~
0
E5f5-- --.-J
ml
di
cn c i tu r a ~er
pp>:"ticoJari
reazioni "diacenti
tit
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®
A
no t ev-vImeri-
diver!'la.
A'
S3
en ti di
cuciture aventl
a taglio
lungo
bo
rd i
molto striscl8 fa
t
oi
solaio
dt
c a r a t t e r r s t r e h e costanti
u r s u n r f o r-mx
p e n d e solo
esempl'o
tramezzature
parallele
Cli c r u i t.ur a .
(effetti
S~bbene
t
termici)
nella normale conto opportuno devono essere solo esistono citarsi progettazlone del tener altre Ie azionl del
s o La
i 51
e n g a in
genere applicatl,
sarebte luogo,
variazioni
termicb~
1 solai Ii, uno impa1: tra al lma
possono copertura Le
sensibili termlche,
specialmente se possono un supposte sempre uniforme incremento nei regime temperatura contengono. in conseguenza
t
de11'edlflcio. variatili e dl
(0
variazioni nello II
nearmente
f a r f a Ll a ,
primo
e qu a n d i
du~
palcati ni di
consecut1vi ai flessione,
che deatano
so11ecitaz12
>
c e ap r e s s i c n e 0
r a s Lo n e : a p e c a a Lm e n
te queste
ultime
danno
1uogo
a cospicue
fessurazioni
54 -
ai 1n frattura
t r avet tI,
se
Le
armature o, e
g r ado in ad a
Cli
c e v i Lf a n ei in
t
u-
v i s i b r Li
occhio farfelle
11 diagramma
schema che
i
provoca sollec1taz10ni a qu e Ll e
iperstat~co,
qu an t o
flessione
(secondo
indicato esse
e s e mp Li ficativamente
3·4)
car cremento Vlene to
si d1
s o v r s p pc n g o n c armatura,
co r r r epon d en a rigore
cni
vertic,ali;
r a chr ed er ebbe ro
che
disposto
pero :
sp e s so
del
r n pratica
tale coefficiente
effettiva~ente c o mp r e s o nelle
ritenendosi
gr a '
s r cu r e z z a , meno fet do
t t
opportuno copertura,
or
rn
c o r r Ls p c n d e n z a
s o La i
termici con
t
quanta 1rioltre
da
ti
isolanti; e vr
t
qu e s ar e per
un i
c c nd en s a zi o n r la
parete del
estremamente che e
II
conse.rvazione immerso
Sl
altrimenti n per il
d
in una
0
u z ion st
u mid a inc
i z ion la
f a v 0 rev t u- t t i sis
Li a!. di 2
V
co r r o s i on e ,
I' U
du r e vo Le a s a
t tur a d aI
em en to
neces s ar i (fig.
a f fi n c n e '
conglomerato
3- 5).
puo'
t
.n
i pro
ambie!!_
o vun qu e
definitiva e
t
e r mi n a r s I
(*)
di
sol ..
u.ltet
Le c I t az i ou
can a s o La n
~he,~se
fronteggiata
0
protezioni e di
con
ri o r i
vo c a r e insorgere
armature una
p uo
p rg 10 e,
f e s su r a zdon e
conglomerato, e Le
tt
di
f e n o me n i ' u i un degrado
ferRieo'
co r r o s i on e progressivo
del
t r a il so Lai o ,
r o c b i ma c a del! a
in
(.)
d e fin
i t'i v a ,
s t r u t0,
si e r i den ai ano
lIlodello
stalieo
queJJo
f§=~:'-'-:=.-. ~.'~'
I ~. I
Mfo
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elj s t a c e o
~) m"~~nti c) momenti
e)
da da
estive invernal
(bJ
i (d) coe1ficienti di
distaccH diJatozione.
v a r r a z i on i
e rm i cb e do vu t e a d i ve r s i
56
j<4!', em
1--------1
-4---+
1:>7
elf.
>2
•
i II f. 1.
'>2 [2 .CIl'
: "-reo
rn t e r f er ee > 2
CIII,
>
Fig.3-S.-
del I a nenetu
(effet~i
I s o La i par
,.. __, -
indotti
infine
dall'ossstura
con delle
8pazial~)
l'intera azioni
collaborano
os s atu r a
ori zzon tal i
cap ~ ter
t
-
e c i p an do
"" ... , <~ ........
all'assorbimento
..
co
__
( .)
GJ i tolo
e f f e t.t i dedicato
t e rill i cis era n n 0 u 1 t e rio r men t e t rat tat i It e I ai pilastri; ) a d i a c u e s i o a e degli effetti sulle delle strutture strutture. e dei rimedi e'uR
capit;
57
agenti
s
sull'
quali
il
vento Qui in si
di
epe «
c o s s e sismiche.
sara'
ac«
all'opportunita' resistenza di
s e d e di
progetto,
si ai fi che
flessionale tali
ad
azioni ad esempio
interamente
strutt!
triangoco
a kl.e
re
lati,
di
ordine
di
travi, Anche
telai
Le
ortogonali
ancora
di
st~tuiti cosiddette pagno la re al dei possono a); Del gidezza quella sto
t
a i pilastri
e dalle
oppure
pareti
riquadri essere a n c h e di resto delle dei
sisllliche,
dei telai cbiamate cio'
S1
lIIurature
a
tom
s ca
della collatora
controventamento
dell'intero fara'
( fi gu r a
3- 6 1 ume.
"olai,
mode-
s p e s so re ,
a'
del
regime
cas o , ture
non
au s p i c a b i Le ,
chiamati
i s u 1 t an 0
f Le s s r o a a Le ,
orizzontali c aso .
e,.'oe_
l'·intero
edificio
c ompo r-
all'effetto meno di
Peraltro,.
c on t r o v e n t o ,
8)
\'i
Vi
/ /
Vi
Vi
b)
:.~.I-~.-
a)
Le di
con t
re t i col ari
b)
Le az i orr> o ei z ao-vt a l i sono as sor t.i t e (irraziQllal~entel daJlo seb e l et ro di o i l a.st r r t r avi ,. ~,,13i;(Jp t r avj r app r es en t.eno iJ Dodo di col lete.I;.pr;to t r« l p i l o s t r i ,. I '>01 :i I. -
59 -
tica zontali,
generale per il
ad un
azioni diaframma
elevatissima condiziona
t
rigidezza spostamenti Le a s i o n i
piano
i c a Lj ,
orizzontali dette
dell'edificio dei quelle vigenti dell'effetto edifici. solai, po r particolari norme sara'
normaliedific4in
i
armature an
t
e di il ripreso
previste
per delle
forze
orizzonta
particolari, appropriate.
c h e riguardano
ricorrono so!uzioni
frequentemente
proponen-
nei
s o La i
si
rendono relativi
attraversamenti idfaulico,
0
telefonico,
igienico-5anitario,
0
scalctamento
r i c h i , a sc e n s o r L,
c o mu n i c a z i e n i
60
cali
s p Lr
di
(scale c an o : si (ad
spazi cosi
da
verticali, dalle
f o ri
Le
10 ro che e-
dimensioni
I a to
ovviamente
I
di
per i
0
condotte I
t
elettriche
r e un
scale, Un
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completo fori
c
deve
Le
prevedere
mo c
sla
a o n am en t o mana
he
r f i c h e 'delle perniciose
strutture rnie di
fori non
rappresentano hanno
ecr
s~atica
rlLr
t
revlsione statieo
verifiehe
ao
bi
a'
strutture schema
h
a ee n t t
variazioche qu an to all e
dello foro
prlvo sue
a una
r i Le v an ea
plccole
sono
Ie
corrispondenti a b Ll an 0 una Se
si a
interessate, dell'edifig e r a r ch r co
si,ammette
spaziale
sa s t em a
schematizzabile
s t r-ut t u r e r r
dl ai
componenti
t1
solettina, t r av i la
81
travet, an co r at e
st
del
so 1 a i 0 p 0 r tat i d all e t r a v a , fe n d e z a o n a } a tu t til dimensione gredo schema fra (fig deve due for
0
p r La s t r r , piiastri,
rilevanza rapporto
at rca ad un Ie d~
d 1 un certo te non
in e'
rap po r to foro di
e
fin tra
g r aue
c o r r e Le s a on e t.aLe
m en sa on r
del
1a
compone!! conte
strutturale turbl n et
Lv
quel 10
11 foro e h e
solaio(d!
affatto rn
t
qaindl
n r e r Le
e r sp e sro
61 •
mensioni e: eti ne
aI
t
minori componente
della
luce
netta di
che
il
Ne consegue r e ff o r z a me n t r etel
e
mana
dimensio pi~
foro
impegna
componenti
gerarchicamente
Fir. 3-7.·
• tral'i)
Peri cb_ non ricHedeme reYiaiORe den e struttt1re port8Rt.i pari cl!e ricbi.deR& raffreddamenti delle stl't1ttur~ (salsa
in tar.ssate.
62
c aso eo del di
n ei altri
fori
eli servizi
pas
sag che
una
s o La i c , esempio,
interrompendo aI caso r Ll u po
3- 8
Un da
r a d a c e Le dello dl foro
schema due u!
esempio, i 81 della di
error
travi a Ll e
bordo
0
(A)
al
p r o I ungg struttura
te
f ino
r a vr .
pilastri, rotazione
f.
prlnclpale
f'
conseguente
90°
del
sen°
)-.r+ ....-r-r- r-
r--
r-- ....-~
r-- ..-- .-
.--
....-
V/~~
.- r-~'--
.- ~
E
'--
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..__.,__>.-:'v~
r.:
........_ _ L.- ..... .._ .._ '--";;;:;";;-
I..-
10-
,....
~ ,.=--
-w~A
,--""-r'.--...-r--,......--..-r--r-v
0
1.1,
IJ~ VI,. -;
~~.:
t~~
IA
iA
\.~
-w'H}!
-""""""
..._
I,....
'--
.....~I..-""
V/H./hl
Fig. 3..8." per iJ foro devueo aJ paaaaggio deJJ' ascen eor e 8i 80no disp08te u.yi Acbe porteno )e lone di so) Ilio.
Ie
63
so Ie
di due
delle travi. di
zone
di
s o Le i o
(a) altro
comprese
an a Lo ge
tra mg
provvedimento, 10
8 I' tic
od iff
della dian in
riferimento
0
i 1 sol a i
(a )
p u 0' e
P r u den z i a Lm e n tee
0n s
ai
suoi
estremi sempre (A )
con in un con
appoggi
cri
t
contemporaneamente, illustrato ue
a
tor
t
er io
CO!!
parziale vD 1 tap
0
grado ss
0
di
I'
a v i.
a 1o· r 0
no
semplicemente B-C interessato a della questa travi i1 tratto e d il Be. i bordi evitar~ a seguito qu 0 t a set del s a'o'n e , continuita' seconda
(A)
temporaneamente, rigidb
c r a v e r s o u n conveniente
p e s s ono
con s a de r a r s i
intervengono i gli n
a Ll a
struttura ed
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d'inerzia:2~
Ie
Be va r e t r os
an c h e
a torsione continuita'
da
mo me n t o
d'incastro
tra
t
an
s t r i bu r
(A)
n eI
esterni del 1a
travi una
Le
cucitura
al! e
frattura travi
qualitativamente trasversa1mente ra i
una carico
serpeggiata
fi
r
i
tale i1
col1aborazione
a l me n o pari
n ' all
solaio t r a vet
ti .
a L>
1 . i n t eras
64 ~
!-ig.3-9
Vista
p r o sp e t t i c a della
disposiz,ione
Se
Ie
t. r e v r
(A)
seno
emergenti
gIl
p o s s o n o n a s c e r e dit
so
tt
I r c o Lt a '
per
a mo r e n t r
cs
an
at si p~
«
puo
r
i
c e r c a r e in a110 attess
t
e ase o i
s e La i o . i carlchl,
realizzarle
Se an c h e
di
qu e s
t
a1tezza
a s o Lu z i o
ne Lu s ro
luce fig. r a vr
r1su1ta
ImpcssiLlle
irraz1ona1e, r a t o aalla
t
S1 p u o " l"icorrere
3-lQ);
a I p r o v v e a a raen t e
il'"
Si dispongono
d,l s e La i e , a Le : esso tutte per
deve
t
iRtorno in-modo
essere
aI
fo da
quattro un
18
formare
(11
pro~ i1
in modo ds zona
Ie
sellecitazio
t
so La i o
suo S1 che
c o n t e ra e pure
appl'OSSuD6ta, corrlsponde~ti
e er et te r r s tj alto
schema
801!eclt8z10np
- 65-
originario,
s ian
aI
a
an cor
(g 1
° La 1men t e )
a I' suo gloLa!men
qu a Le
app8rt~neva a n t e r n ov i I
te
11
solaio 1a f
i!!,
as c i
It
c n e contiene
8
supporre
fa s e a a ,
c ne,
tale (con
equivalga integri).
a quell
a del
sol aio
travetti
T
t...
~II
1
u .-t-t----H---+t-I
----------------- 5 - M.PAGANO
Fig. 3.10.- .Per Ja striad. cClI1prende:nteil foro ai considera_ no •• lidi i di.~~ammi di momento e taslio gie' dete~iDati in e •• en.e di foro.
- Teorie
delli
edifici.
66 -
Po
allora
Lr
Lt
del
Lc
10 tenti ri
ga a ' e
e s e gu r t o ,
d
ovvero
d a a g r a mm t
ne i
momenti
flet
»
ei
tagli agenti
r e La t i v i aa
aI della
integro.
e
I v a Lo
telaio orflet ta~
c o r r a s p o n d en t i
Lordi n ei
Li mi n a t a
si
c o n s i d e r an o
t.o g o n a La tente glio
sulle
due
del
a Ll a d i. r e z i o n e
11 momento
torsione flessione al. poi telaio due ed il e' estremi
(dl.str1Luito) induce
1nduce e
f Le s s i o n e trascurabile).
tagJio Le
g e n edi dalle aI
di
dette
assorbite paral1ele
Ie
reazioni per
0
to r c en ti (1) si ' e i
si
l. n
f 1 .e s s ion e il
l.nun
complesso
an
della che
.a I
a s s o r b o n o compiessivamente
alIa un an interrotto, ad
t
i intera
flettenti
B corrispon~
stes per ~ (meta'
alIa er-a-s s e
La r g n e s z a delle
(1)
3-11
al ecc,
sono i1
riportati procedimento,
s c h e ma t a c ame n
che del
data
che
a n c a v i du an o
ovviamente fo r o ,
S1 u ei
div,r&ifica c a r a cn i , Qualche
variare
de11'uLicazione
criteri
da
seig
nel
armare
s qu au r o se210ne aree
estremi,
chi~
metalliche all'entita'
t
co mmas u r a r e e atorcena
senziaimente
t. ep
caratteristica car
8t
er
Le
r a vi
(t )
t e r i s tic
f 1e
ten t e
67
\
"
~
e
..
\ \
\
_¢f. -","
II
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\ \
68
!e in Le
(1), si del
criteri
i ndi
>
p r e ce d en z a ,
solo
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secano
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barre
del
a
p r e s e g u e n do
d'intersezione,
- aLbracciano ret
t
r e c a p r o c ame n t e
m a g Lr e
an go! a r i ,
~~~~~~~~~~~~~I ~~~++~~~~~~++~4H~~~~~~~1
--~sup .4;p
4¢inf 4 ¢ sup,
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'------------------....
4 ¢ 'inf
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\ h* ::'H' - 3) em h·
staffe
~:;--1
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Fig
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69
-_
70
..
~A
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I eel ~I~tM-------M
I
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T1IIAIIETT' PEAIIU'rRAJ./ HllA
'f!
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ft44
...
,.;t'ffl= ........,.
..
+.--~~~
""
".", ,II'
fig 3.13~ ... Esempio d i e rmatu r a del telaio o r i z zon ta l e di'spos.to intorno a l foro per il passaggio di ascen so re Un lata del telaio e ' costi tui to da u , na trave che regge il solaio a due livelli e ne garantisce la continuita'
71 ~
ro uo
J a)
(b)
70
'Sllgomario
<lei f e rr i esistenti
nei
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",."tti
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¢ 12 ¢ 10 12 ¢ ]0
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t.ra re t t i (s)
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V
var.
vnr
Ie
I
,
tT'aY1!'tti
(t.'
~ (c)
F'i~.
irr.golare rulin.to 0 f;l0.teriori mole~do Je lone circo.tenti e ri.eKo.endo i Jerrl .ei.tenti di.ponp.ndone .1 tri luntl10it I.:')ntotlo.
ele •
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T
3,70
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62
Ses , A - A
,.
, ...
(
:',,'
La di$JlO$izioneciei trevetti del so1eio ftel campo 61-!9 62-11 prima del "•• Uo·. La sasoma del tBIlj~ e' ripertata co. ji~ee tratt88,iate.
73 ~
Conviene Ie barre di
ganci creare
grovig!i
s e gu e n t a difficolta' e per gano ture rantire (vedi 3-1il visti re fig 8,b)sono in
gi a'
e
costipamento solaio
aI
conglomerato
r apae
agevole
~ont8ggio.
a r ma t u r a dei
Ie foro e dei
del
g a-
o s i : Ia
m omen t a
gla pr£
3---12)
ri
precedenti sia
di
3-1:31
di
a
a. b) e r ut tu
eti il
alcuni fori
fori n
st
s e c u z i o n e che
eseguite
p a s s agg i o
rn t e rne
3.2.2)
Per
t
fttbassamenti.
0
1 a me s 5 a in fori per
di
per
ecni ci •
di
01 -
re
ar
aI
passaggio
51 e : estradosso
st esso,
11)
verticale
in i sol a i 0 • rispetto modo da sufficiente cm). il
II
condotte occor
s e r vi za ,
cui di
detto
p r e c eu e n z a ,
ina solaio
I cune
z 0 ned
genera1e maggior
di
consentire
spessore di p o chi
di Quasi
ma5setto s e mpr e e)
passaggio
s i ccne
orizzontdle
u n r I b a s s abasta zone Ie
r e a-
t.u b a za o n r .
centimetri altezza
(4-5
La a z a r e un metaljlche del
s o La i o di (superiori
minore
in ~alcune secondo
di.
se-
estensione
In esse s'inc#ementano
ed inferi~ri
armat~
it
momento)
e' ~Reore di
in rap,o~to
lnvereo
ella
dimi~uita
altezza.e mereto
61 .vel'lfice se la
.el1ecit8&iobe
bel
congl£
Nel caso
74
l'
r
approssimazione
f Le
tt
di ehe
m o me n t
Le
variazioni indotte
s o La i
di
mo
>
mento
ra
b
en t e ,
d all
a d u z a o n e del
aas ata.
o nella
zona
In
po s to
zone ad etc.
meno un
estese
pero'
necessarlO entlta'per far a si· ln del ui di prat! s o La i o 20+22 cm dl con nel vuoto del
v
r e e Lr z s a r e
r r b a s s a me n t o
esempio, notevole s e 10
incl1nate,
Tale
o r di ne
13+14
r e s t e r e t.b e r o solo
spessore necessita' d1
r e s a du o gia' con
L.
e rieonaotti nei foro
t
51 siderata
preceaen~i di
paragrafi, 51
ll ,
realizzare di un
l'aggrava!}_
II
"
ma ai
"pieno
maggiore 1 + 8 c mL,
d
a s
r a b e s s a t a Lg dopo
e u n
01 tre
me s s o r n opera
oc co r r e normal1
e s o v r e c c a r r cn ; cioe' Lasts di
r n p r e c e d en aa , E S S 1 v an no soleio Ie 1n
que 11 i
apportare tradurre
schema della
incremento
ca r i c n r
--'
~I
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.1--1.-t
+:__ ._-_ .. _---------' \
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75
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rappresentata in fiS- 3 15 a)
carpenteria
76
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77
e c c . ), s t.e n z a della
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S1
J
po ,
Co me del
cennato
calcol0 e
bor~
do
altro per to
per fori
e d o gn i
p r e ce d en za
jma
dettagJio
1
passanti
t ) c) -e: riportato
un e s en-p i o (vasca
da un caso per
concreto,
soletta
di
~e
sante)
3,2
3) Solai
aI
con,~~mpate,
piano u0 Sla
di
ad as se spezzato.
campagna adiacente a; all
e d i fa c i o
c h e il
sol In
ai
rna
I ungo strada
destinazio puo
che debbano
11
un sug
e s e mp i o ,
struttura p r r n c i p e Le
t
prlnC! ge n e r aI del
pIa
pilastri
dalla piu:
r i bu z i o n e In
"tipo", su IJ a
che , assume
1 mp 0 S
e dr f i ci
mul
ti p i an r , n aIe
p r e p o n d e r an t e ve rut
t u r ale
decas ao i
0•
est
de J. J • e d i fie
"I
I
17
b?'
-fI
..I
:a.
·1
Fig.3.16
M'" 1
79
definitiva gli
a v v en r r e c h e , di una aJlo in
0
per
Le
suddette di un
50-
piu'
campate
non
s i a n o oi s p o s t i
s t e s s o livello, fig.
81
3-16~ 11 calcolo
devono ad solo asse ca!Upate
c o n c e t t.u a La : delle
t
ap e z-
e r e Le deformabilita' di un. in
CUI
"concentrata
presentata ottiene
3-16 a)
termine velore
c
r e b b e a Lf a trave
CUI
rettilinea, EI di
n eI
1 at i vet la
deformabilita'
in diagramma
Note
necessarie. dettaglio Le armature conviene deicappi. fig. fig. nonpuo'. in tr e s ver s e Le , metal1iche. costruttivo devono angolicon"vessi; adottare a.)).e p a.u" In e s s e r e 'dl per barre c) ben
'.,
Merite r a n to v e r in
ti
ab b r a e c i are
f o r ma r e
semplicita'
e s e c u z i on e non dovrebbero in
3-17 310,
net
disposizion'e~
de~e.
al
esserearmaSi;gat'4\ntisge
an c h e in
sol a i o ,
80. -
r·
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J.
ML
~.~·L_
,~.
I
c)
Fi8.3
17 b) e) to) Armature di un sol aio ad esse speusto deJ 1s carpentui di jj g. 3 17a) (in .1 to allre possibi J i di apo5i lion; deJJ e .rmatllrt', c) NeJla to." prima campau
II
iJ Bohio
preunt.
un tratto
ad sue
-inclina
- fi
. M. PAGANO - Teori
a de,l
i elli Ii e j
82
ro s 1
01
51
alIa
che
Vlene la ni sua
a ..Larmarsi, .
ui
1a
1
fun z i o n e che e
de
col1ega~nto esplica
trasversaJe
tutti
t r ave t t a ,
capaclta non
flesslonale uniformi
to r s r o n al e
caso
s o v r a c c a r r c h i . ··Questl re v a Lo r i IJ
ultiml
in f ar tr
assume
i
elevati calpestio
s p e c a a Lm e n t e dr
il rnat
i
s o La
rapcom
Z
presenta merc1ale
n u e rr t. e aJ
l o c a La
ad
J:,
uso
t
or
m ag a z zi no , terra
deposito, degli
ecc.
at.
as
an
ire
plano
eur f i c i ;
3.2.4)
Sbalzi
La
t
seZl0ne In 0 f-ig.
trasversale
di e a.
t);
uno
sbalzo ch e
si Ja ess a il
come plena
3-18
a
t
se co ndo
sra
a Ll e g g e r r
Nel In
p r a mo c a s o
modo da
stremata proprIO
r i ou r r e
sutfiilentemente dei
mo
a n c a me n t o
diagramma (luce)
(ti
~ura
Ie In
3 19)
11
l' ampiezza a
del
v a r r a t.r
p r an tal u r Le mm a
su u d e t t a
s o Lu z r o n e
m e n s o La t u r a
pone oen za
se ( fr g .
realizzare
1
to)
intradosso
j.
con
pe~
costante
3-19
var
a b r Le
(hg,3
19c)
83
sbalza
sbalza
con
a)
Fig ·3.18
b)
~
"<,
sbalzo
edificio
~I!II!IIIIIII~~
c)
A=At
L_
~'.A'¥W£i
d)
sbalzo
t r apez i o
a)
Fig. 3.198,
h, c, d, e
Alla al
p en d en z a
a n c r a uc s so
ell
costante p i an a con
una
v a r a u t. r Le
se In
zione
lnca5tro
(che
51
A AI');
cre metro o
aJla
p en d en za
v a r a a n i L.e
ingoLLata
cne, a
bb
neI
1
_.3-19 a)
Ja forma
<11
aa
t a La n e r ,
p a r a t.o l c i o e
iperLolico. evitare In
Se
qu e s t. r
per
s e mp La c r t a '
51
e s e cu t r v a la or
SI
v o g Lr o n o
i
p r o br e mr
r e aLa z z a
i
s o Lu z i o n e
nur c at e
Ir g ,
le,
19
d)
con'
s u p e r fr c Ia struttura
•I
a Ll e g g e r e n dn Sl
SoIUZlone e
sup e r r o r e ,
zona
la di
gu r a
3- 1"9 e)
razionaJe r e a Lr z z a t a
t
aelicata inferiore,
<11
e~
perche',
s u c c e s s r v am e n sul
a Lt e g piccolo
so Lu z
cORglomerato s pes so
d
qUI
e
sce
di
La
s0 re . r
tr g .
P i u' 3-,19
rr
o>
n)
In
i. s p o ri e n d o In
all
a r g am e n t i 'della degli di La
t
s e zi p incae r a zio
resistentc rr r
i
del
prossimita'
t.
nu c e n u o ehe punto
1.
dei
Lo c c h i 10 e
man
mana Dal
il.
momenta
<1i vista as 1
esecut1vo
0
r e,
te
0
ch e
que s tIe
ceo r r e la
Leu
dlstanziatori metallica e
SI
Len atbassi
notevoJe
riduzlone
c a c.r a.
E'
schema
stato dr de
gi a s o La a o
j
trattato a s b a Lz o re
t
dal pos ro s
t t
precedenti o In an t e .
co r s i
10 de i
p r o s e c u zr o n e
t r u-ee t t r
T'a
campata
Sl
c o n s i Ii e r a n e I
seguito
pertanto
10
schema
di
85
s b a Lz o dei zo
(lat~rale)
0e1
trast'e&;~'aimente a a i ace n
t
t r av e t t i
e. e
que 11 0 solo
de i
per ai in
c asa adottati:.
si
riporta
rappr~
s i g n r f i c a t jv a ,
p r o v v e dr me n
nuovo neI e
occorre tratto
agglungere a s b a Lz o , 10
a1
n o r ma Le
d1-
La
it e
trave sopporta
ai
quale
vi n c o I a t o d e Ll o
s b a Lz o , stesso,
a'incsstro ai iJ
s b a Lz o
tompagno il proprlo s c h e ma
perimetro
calcolo
S1
c o.n s r d e r ano a s b a La o ,
c o i n c i d on o
a) s b a I zo della
Nel e'
primo assorhito di
schema
t-o r d e
il
momento un
attraverso considerata Ia
t r av e
s p o n d.en z a Ie travi
dei
nodi
ch e (fig di indicata
3
alIa sezione
4,
5
trave
3-20)
bordo
SS
a uno
3·21 Ts
a ed
Is
parte
sbalzo di
sinistral
esercita
destra
taglio
un momento 1 fig
Ms.
Qu est superiore
trasmlssl0ne f o r s a di
attraverso at t r a v e r so n g 1 0 mer at (v e d i
3- 21
86
~ ~
3 I
(
(
'M ( t(
l- t--,
-- r-~r-~
I- t--,~
:')
~ r-.._
( i.-
.'4'
\
( (
- "CD ~
-,
",'
1--1"1
I--~
"
Fig
3.20
,_ Sba l zo laterale
11
momento dalla
fLe
tt
en
e:
aLm e n o totalmente
a n r z a a Lm e n in an c h e regime a
e,
non
e'
ase, so
sorbito rna ,
La
i
trave
.torsional dal
per o
con gr u en za ,
in
parte
flessione
retrostante,. a di
t
Questo compressione e)
qu i n d i (in
risuita
sollecitato dei
da sp o s t e
inieriormente b l o c ch i 1a solo La me n s o Le t Ie
t
La t e r Ls i o )
superiormente, n e Lf
in
a, quale
prescritt~ in la una
dal prima
o ))
che per
mo me n t o daI elevata
maggior
s o La i o , della
r i gr de z za torsional~ la
molto
piu'
resistenza viene a
trazione ed il ( ferse·
r ov-d a condo te
ripartizione, Le n o r me : at o .
presente
in metro),
modesta viene s
1
entita'
30
La
6 per
f rat
eccessivamen> u ce 1 a
so 11 e cit
t u r' a c h e
de t e r min a rid
87
~:1-::-·
..
a)
. .'.. .
n
• I..
b) ",~MS
c)
F -f
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M-, F • b·
possibile hne.a.di
frattura
armatura
B f l e s sa on e
larmatura
ui
rlpartizlOne
e)
Fil 3 21
f)
88
r agi da t e ' to a
d
del
solaio a 11 a
e sola
qu a s i cit
t.u
i 1m
men to
at a
torsione a Ll o In
all'l.ncirca cosi'
trasmesso
s t a Lz o ,
come
questa del
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mo me n t o
sono
e
noti torcente
dl.agrammi per
La tr~
conoscenza ottengono
t ar r e
del Ie
flettente
aI
e
ed
delle alIa
501tor costi -
Le c a c a z a o n i
t a n g e n z a a Lr
dovute armature
taglio
corrispondenti,
Lo n g a t u n i n a Li par ete r1 J0
(eventualmente
di
forma
ui
rete
d u 1 t e rio
cne
L a r reI s t- a I z o
0 n g 1.t u d 1 n a La ,
S1
Le
n e bbono
ripi
egare
della
(vedi sforzo ~i
fig.
3-21)
per
garantire
sm1ssione
II
no dosi Larre che in
momenta si procede
l'altezza La
momento
aderenza
t a g La o , a Lf
metallica
d e s t a n a-
dai la
ferri
conglomerato
irrigidisce,all'assorbi(f1g.
c e n s ao n a
torcente
e da
tangenziali.
S1
3-21 e) fl).
longitudinalmente cost.ituiti con i pilastri Per daino e ef e di
II momento
lungo
dl Le
trasmett.e
ar
ia
trave
questa della
di travi
col!egamento
o r uo g on a La
trave
ann an Zl to tal e
citate torcente
3-20).
ad un
fetto travi
p
r e s s o
della sono f Le s
s
reaZ10ne sottoposti
a o n e e
questi
pilastri regime
rlspett1vamente
da
fLe s s a o n e ,
Ne1 e to
criterioaccettato cn e
S1 1
di p r La s puo'
t
di tutto
comportamento p r an r 11 sonomo! mo me n t o
r a c o r o an d o llesslLl!l,
rr
d e g Lr
r po t r z z a r e
89
d e b b a essere, u a Ll e sale"
t
nella r av i : cia' e
limite,
as
spesso @@®nella
tra
pilastri fig.
3-20)
di non
esecuzione. Questa
t
tener
8
affatto
del
can
r a bua o ipotesi
oltre dalle
e v i o e nst!
te
essere resistenza
ticamente
proporzionamento
valida
plani(
rigiEtezza
e'varlat.ile
effett1vamente parte
j
piu' e
sono
d e f o r mab
La
molto za l'
r a ga do
pilastri,
pressoccbe' an fe r ao r f
(tella
i p i La s t r r
ancbe Is quasi limite momento ipotesi del
possono
assor~1re 1e due
momento la IIfascial!
torcente; (ti
assorbimento
E'
ne che comporta laio vista per i e
con
1'osservazioma so di
e'
e b i Le
edificio
completato
che
au Lf e s up e r fa c a ed i
ca1pestio
pavimento
3-21
e).