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la Palestra del duce e il Foro Italico

prof. Gianluca Sanguigni, Liceo Primo Levi Roma 1 di 16


La Palestra è tra le opere migliori del More@ tra quelle eseguite prima della guerra, oggi impropriamente è una sala convegni.
In un grande spazio dalla forma reCangolare sono inseriD due se& (=muri), astra@ come quelli di Mies rives** in marmo e
staccaD dalle pareD perimetrali, uno al lato dell’ingresso, il secondo ortogonale al primo posizionato in fondo alla stanza.
QuesD due elemenD, senza delimitare spazi chiusi, permeCono l'organizzazione e la distribuzione di diversi spazi e funzioni.
Entrando il seCo vicino alla porta individua la zona d’ingresso: un piccolo vesDbolo con un mosaico pavimentale a tessere di
marmo bianco, nero e rosso su disegno di Gino Severini, autore dei vari mosaici presenD.
L’ambiente è direzionato: lungo la parete finestrata, schermata da una grande tenda di Dnta ocra forte, un percorso laterale
dall’atrio conduce sino al secondo seCo e alla eleganDssima scala a chiocciola, fiancheggiando lo spazio desDnato alle a&vità
spor*ve aperto e coinvolgente. Un angolo di questo ambiente è desDnato al riposo e al ristoro, disDnto a terra da lastre di
marmo intarsiate nel linoleum e arredato con poltrone, una ghiacciaia, un porta-fruCa e una vasca in marmo per le piante. Il
soffiCo è Dnteggiato color ocra chiaro, le porzioni di pareD non rivesDte invece in marrone noce scuro.
Il secondo seCo rivesDto di marmo divide l’ambiente principale dalla zona dei servizi distribuiD su due livelli: al primo livello
trovano posto lo spogliatoio, il bagno e la doccia dai rivesDmenD parietali in mosaico e quercia, mentre al livello superiore,
servito dalla scala elicoidale, è alloggiato il solarium, uno spazio per la cura del sole (arDficiale).
Pare* rives*te in lastre di marmo pavonazzeCo montate con grande cura e raffinatezza con le nervature specchiate, che creano
un disegno grafico. Due statue in bronzo dorato di Silvio Canevari, che sembrano giocare una silenziosa parDta nello spazio
astraCo ed eleganDssimo della sala. PavimenD in marmo, linoleum e intarsi di marmo su linoleum. Mosaico di marmo.
Raffinatezze come quelle elencate, alle quali si aggiungono il sistema di appoggio delle sciabole e gli inserD di Severini, fanno
acquisire al piccolo ambiente una immagine di aulica modernità che ha pochissimi eguali nel panorama del moderno italiano.
testo rielaborato da hCp://www.archidiap.com/opera/palestra-del-duce/

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Il programma decoraDvo è svolto dalle 3 opere (mosaici litostraD) di Gino Severini nel ves*bolo (l’Italia fascista, il sole nascente
dietro il leone come segno zodiacale del duce, il genio del fascismo come angelo dalle ali meccaniche), da scene di vita romana
nelle pareD del corridoio dei servizi (composizioni di animali; nature morte con il fascio, i libri e la fruCa; giovani in
conversazione e un cacciatore) e da una composizione cubista a mosaico colorato davan* all’ascensore per la piscina: la sigla di
Severini per l’intero ciclo, nel momento del ritorno in Italia del piCore, ossessionato dalla proporzione aurea e dal “numero
d’oro” e dalla ripresa delle tecniche dell’anDco. PreesistenD invece, ed usate da More@ per indicare le direCrici spaziali del
vuoto della sala, le due statue di bronzo dorato, un arciere e un fromboliere, di Silvio Canevari.
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il Foro Italico
Realizzato durante gli anni '30 su proge@ di Enrico Del Debbio e Luigi Walter More@ (coadiuvaD da una folta schiera di scultori,
mosaicisD, decoratori in genere) il Foro Mussolini, ribaCezzato Foro Italico dall'agosto 1943, immediatamente dopo la caduta
del Fascismo, è il vasto complesso sporDvo voluto dal Duce e desDnato in origine alla sola preparazione degli insegnanD membri
dell'Opera Nazionale Balilla. In breve, tuCavia, il progeCo del Foro assunse i caraCeri di una vera e propria ciCà dello sport, in
cui la salute fisica (quasi in forma di vero e proprio culto del corpo) e l'educazione morale si fondevano in una mirabile sintesi,
finalizzata di faCo all'indoCrinamento secondo i valori della cultura fascista.
L'Accademia fascista di educazione fisica, l'obelisco marmoreo, i grandi Stadio dei Cipressi e Stadio delle Statue, la Casa delle
Armi, sono solo alcuni degli edifici e dei monumenD che oggi, raggiunta la debita distanza storica, sono consideraD a ragione fra i
maggiori esempi di architeCura razionalista in Italia.

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La storia del Foro Italico prosegue anche dopo il Ventennio e dopo la fine della seconda guerra mondiale: a parDre dal 1950,
infa@, nuovi intervenD coinvolgono il vero e proprio tessuto urbanisDco che informa questa ciCà dello sport, in vista delle
Olimpiadi che nel 1960.
Centro simbolico del quarDere è la piazza del monolite-obelisco dedicato a Mussolini, dove si trovano gli edifici simmetrici
dell’Accademia di Educazione fisica di Del Debbio e del Palazzo delle Terme di CostanDno CostanDni (1935-37). Quest’ulDmo
edificio include l’Accademia di Musica, le Piscine coperte e la Palestra del Duce. Entrando nell’edificio si ha un primo,
magniloquente impaCo con la luminosa Piscina coperta, decorata dai mosaici pavimentali di Giuseppe Rosso, e da quelli
parietali di Angelo Canevari. Al primo piano stanno una piscina pensile per bambini, e la famosa Palestra del Duce, di Luigi
More& (1936). testo rielaborato da: hCp://www.appasseggio.it/index.php?it/108/catalogo-roadbook/catalogoroadbooks/61

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