Sei sulla pagina 1di 18

Contesto storico:


Per alto-medioevo intendiamo quel periodo che va dalla
caduta dell'impero romano d'occidente (476 d.C.) fino al
1000 circa.

Tra il VI secolo e la fine del X individuiamo quelle forme
d'arte corrispondente ai periodi dell'invasione dei
Longobardi e dei Franchi.

L'arte romanica che pian piano si andrà formando sarà il
frutto tra arte romana, paleocristiana e bizantina.

1
2
ARTE BARBARBICA
● Intendiamo la produzione artistica e le forme che l'arte
assume presso i popoli nomadi, non romanizzati.
● Il termine barbarico deriva dal greco barbaros
(balbettante) riferendosi a quei popoli stranieri
incapaci di parlare la lingua greca.
● Il carattere dell'arte barbarica fu essenzialmente
decorativo. In quanto essendo popolazioni nomadi
non concentravano le loro arti in elementi di grandi
dimensioni o atti a rimanere in luoghi fissi, ma anzi
svilupparono un'arte o artigianato che andavano
principalmente dalla scultura del legno
all'oreficeria.
3
Dalla civiltà greca si è esaminato principalmente opere di tipo
architettonico, scultoreo, pittorico, le cosiddette arti major.
L'arte barbarica invece ha come protagonista le arti minori,
principalmente a causa della loro natura nomade. Da
precisare che con il termine: minore non è indicata un'arte di
minor valore, bensì un'arte di diversa tipologia.

Arti maggiori: architettura, scultura, pittura.

Arti minori: oreficeria, scultura lignea, miniatura,
decorazioni in genere.
In particolare il colore, quindi la policromia e l'utilizzo
dell'oro saranno protagonisti dell'arte minore barbarica,
insieme alla caratteristica della “frantumazione” delle
superfici decorative.
4
Esempi di arti minori

5
Es.1: le fibule ostrogote
< Fibula ornitomorfa ostrogota. Oro e
cloisonné, V sec. dal Tesoro di Domagnano
(Italia settentrionale).

A forma di aquila stilizzata, ali


scostate dal corpo e becco adunco,
volta a destra è un elemento tipico
delle donne gote in Italia.
Il corpo con al centro un motivo a
croce entro una calotta sferica è
solcato da alveoli geometrici e ricca
di pietre preziose: granati e
lapislazzuli, anch'essi tagliati
secondo le precise forme
geometriche.

6
7
8
I Longobardi

Subirono il fascino della tradizione classica del territorio che
stavano occupando.

Si dettero leggi scritte in latino e riconoscevano nella chiesa
cattolica, l'espressione del mondo classico.

Pittura, scultura, arti in genere trovarono il riferimento nel
mondo classico e all'iconografia del potere imperiale, filtrati
dalla tradizione decorativa, ornamentale e policroma barbarica.

Caratteri tipici dell'arte longobarda: policromia,
frantumazione delle superfici (ovvero scomposte in forme
geometriche elementari come tessere musive), interesse
decorativo (forme vegetali e geometriche), interesse grafico
(figure semplici, senza chiaroscuri) simboli o animali, horror
vacui (tendenza a riempire tutto lo spazio a disposizione).

9
Esempi dei caratteri tipici
dell'arte longobarda.

Frantumazione
policromia superfici Horror vacui

Interesse decorativo

Interesse grafico Figure simboliche di animali


10
Elementi caratteristici arte longobarda

Elementi provenienti da Elementi proprie


precedenti arti dell’arte orafa
e che confluiscono nell'arte longobarda:
longobarda:


Crocette, fibule, fermagli,
Arte classica: ovoli, collane con ciondoli,
dentelli, racemi
orecchini

Arte paleocristiana:
pavoni, cervi

Uso pietre preziose e smalti

Arte bizantina: iconografia

Decorazioni a filigrana,
alveoli e sfaccettature

Arte orientale: mostri, leoni

Arte barbarica: draghi,
aquile

11
Es.2: il frontale di Agilulfo

Frontale di Agilulfo, 600 c.a., bronzo dorato, 30 cm, Firenze, Museo del Bargello.

Probabile guarnizione di un elmo realizzato in bronzo dorato lavorato a sbalzo.


La scena si ispira ai rilievi della scultura tardo-imperiale. Agilulfo al centro in
vista frontale, su un trono, verso il quale si stanno dirigendo di offerenti con
corone regali, preceduti da vittorie alate, rappresentati simmetricamente. I
personaggi sono rappresentati goffamente, fluttuanti a mezz'aria. È riportata una
iscrizione in latino errato: Vict/uria (anziché Vict/oria).

12
13
14
Questa è un'opera di oreficeria e toreutica longobarda
.
realizzata in Italia.
Ne resta solo la legatura, conservata nel Museo e
tesoro del duomo di Monza, essendo andato perduto il
Vangelo che vi era contenuto è composta da due
placche in oro decorate da smalti, pietre preziose,
vetrine e cammei.
Le pietre sono incastonate a freddo, secondo uno
schema che ricorda il gusto per la varietà di forme in
composizioni simmetriche di epoca tardo-antica. La
copertura dell'Evangelario mostra un gusto
spiccatamente policromo, con tagliate a cabochon e
smalti che risaltano sul dominante oro del fondo.
In ciascuna lastra, all'interno di una cornice a sbalzo
con fiorellini stilizzati, è racchiusa una croce che ricorda
le coeve croci gemmate in lamina d'oro, come la Croce
di Agilulfo. La forma è quella della croce latina, con i
bracci leggermente svasati alle estremità: al centro ha
una pietra levigata rotonda, bordata da un motivo a
rilievo, mentre sui bracci sono collocate le pietre
preziose alternate a piccole pietre rotonde. Le prime,
quadrate ed ovali, sono state scelte in maniera da
accostare forme e colori diversi, ma sempre
mantenendo la simmetria dei bracci, il tutto secondo un
preciso schema ornamentale simbolo della gloria del
Cristo, motivo già presente nell'arte paleocristiana,
ravennate, bizantina

15
Arte della Rinascenza Carolingia

Carlo Magno auspicava all'ascesa della dignità imperiale,
era quindi per lui necessario abbandonare i panni di capo
germanico itinerante e stabilizzarsi in un luogo che
divenisse la capitale con palazzi di rappresentanza.

Nel 789 sceglie Aquisgràna e costruisce il suo Palazzo con
Sala Regia per le udienze, Cappella poligonale, bagni
termali, scuderie. Il palazzo fu terminato nel 794.

Era chiamato il Palazzo Laterano per le affinità con il
palazzo papale esistente a Roma presso la Basilica di San
Giovanni in Laterano.

16
17
La Cappella di Palazzo (o Palatina)

Architetto Eudes di Metz, edificata tra il 790 e l'805. Progettata secondo un modulo
pari a un piede romano (29,64 cm). Presenta una caratteristica pianta centrale e
ricorda la Basilica di San Vitale a Ravenna.

18

Potrebbero piacerti anche