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D'ANNUNZIO
VITA
Nasce a Pescara nel 1863 Muore nel 1938
Agiata famiglia borghese
Studia nel collegio Cicognini di Prato
Esordisce precoce nel 1879 con Primo vere - libretto in versi. - ottiene attenzione.
Si trasferisce a Roma per l'università ma abbandona presto gli studi per dedicarsi alla vita mondana.
Acquista subito notorietà sia per la sua produzione cospicua che per i contenuti scandalosi delle sue opere
D'Annunzio in questi anni secondo i principi dell'estetismo vuole fare della sua vita un'opera d'arte;
Si crea la maschera dell'esteta->individuo superiore che rifiuta la mediocrità borghese.
Poi la fase estetizzante attraversa una crisi nei primi anno 90 : nuove soluzioni , nuovo mito :
Il mito del superuomo -> un mito non più soltanto di bellezza ma di energia eroica, attivistica.
L'autore mirava a creare l'immagine di una vita eccezionale (il vivere inimitabile) sottratta alle norme del
vivere comune.
In realtà con le sue esibizioni clamorose e i suoi scandali non voleva altro che attirare l'attenzione del
pubblico per vendere meglio la sua immagine e i suoi prodotti letterari perché il denaro non era mai
sufficiente -> quindi proprio lo scrittore più ostile al mondo borghese era in realtà il più legato alle sue leggi
1897 - Avventura parlamentare come deputato dell'estrema destra - in linea con il suo disprezzo per i
principi democratici e egualitari. -Sogna il dominio di una nuova aristocrazia che ripristini il valore della
bellezza contaminato dal mondo borghese.
1898 Con Città morta esordisce in teatro -(che può raggiungere un pubblico più ampio).
1910 A causa di creditori inferociti fugge in Francia dove scrive anche alcune opere teatrali in francese
Allo scoppio della Prima guerra mondiale torna in patria e inizia una campagna interventista : si arruola
volontario ed attira su di se l'attenzione con imprese clamorose.
Nel dopoguerra capeggia una marcia di volontari su Fiume - dove instaura un dominio personale sfidando lo
Stato italiano.
1920 Si propone come duce ma viene battuto da Benito Mussolini.
POETICA
Le prime due raccolte liriche PRIMO VERE 1979 e CANTO NOVO 1882 si rifanno a Carducci. Riprende
dall'autore oltre alla metrica barbara, la comunione con una natura solare e vitale. I temi in D'Annunzio
però sono portati al limite estremo e si presentano anche momenti di stanchezza e visioni cupe e
mortuarie.
La prima opera narrativa TERRA VERGINE è una raccolta di novelle, il corrispettivo in prosa di Canto novo e
si rifà al Verga di Vita dei campi: Anche D'Annunzio presenta figure e paesaggi della sua terra - l'Abruzzo -
ma non c'è alcun accenno ai problemi sociali e alla lotta per la vita.
Il mondo presentato in quest'opera è idillico con una natura rigogliosa e sensuale, passioni primordiali e
l'intromissione del narratore con la sua soggettività.
1902 NOVELLE DELLA PESCARA - presentano un interesse regionale e un ambiguo compiacimento per un
mondo magico, superstizioso e sanguinario.
Esteriormente le novelle di D'Annunzio mostrano un'adesione al Verismo ma la loro sostanza profonda si
collega alla matrice irrazionalistica de Decadentismo.
La stessa matrice è presente nella produzione in degli anni 80 in cui è chiara l'influenza dei decadenti
francesi e inglesi:
1883 INTERMEZZO DI RIME - temi della sensualità e della carne.
1890 CHIMERA - temi di sensualità perversa con la figura femminile fatale e distruttrice.
Queste opere sono frutto dell'estetismo dannunziano per cui l'arte è il valore supremo e la vita stessa si
sottrae alle leggi del male e del bene per sottoporsi ad esso trasformandosi in opera d'arte.
Stile: eleganza, artifici formali, echi letterari provenienti dai poeti classici e dalla tradizione italiana.
Questo personaggio dell'esteta è la risposta ideologica al clima dell'Italia postunitaria : in conseguenza allo
sviluppo capitalistico gli artisti sono emarginati e perdono la posizione privilegiata di cui avevano goduto in
precedenza.
Ma D'Annunzio non si rassegna ai processi moderni e ambisce al successo e alla fama: sfruttando i
meccanismi capitalistici propone una nuova immagine di intellettuale.
(In seguito però si rende conto della fragilità di questa figura) ↓
Frutto di questa crisi dell'estetismo è il suo primo romanzo IL PIACERE 1889.
Al centro del romanzo -> Andrea Sperelli - (doppio di D'Annunzio) Giovane aristocratico, esteta.
Diviso tra due donne Elena Muti -> donna fatale che incarna l'erotismo lussurioso
Maria Ferres -> donna pura che rappresenta la sua occasione di riscatto.
La donna angelo però è solo oggetto dei suoi giochi e quando lei lo abbandona egli rimane solo in quanto
rifiutato anche da Elena Muti.
Nei confronti del suo "doppio" D'Annunzio si presenta molto critico e allo stesso tempo affascinato.
(Quindi pur segnando un punto di crisi questo romanzo non rappresenta un vero e proprio distacco dalla
figura dell'esteta).
Impianto narrativo: realismo Ottocentesco, Verismo
Volontà di creare un romanzo psicologico in cui contano i processi interiori del personaggio.
Nel Piacere compare una tendenza che caratterizzerà la produzione successiva dell'autore: quella di
costruire al di sotto dei fatti una fitta trama di allusioni simboliche.
Al Piacere succede un periodo di sperimentazioni.
L'autore subisce il fascino del romanzo russo : GIOVANNI EPISCOPO 1891-influsso di Dostoievskij ;
INNOCENTE 1892 -influsso di Tolstoj
Questa è la fase definita della "bontà" che comprende anche POEMA PARADISIACO 1893 - desiderio di
recuperare l'innocenza dell'infanzia e ricordo delle cose semplici e degli affetti familiari.
Quella della "bontà" è solo una fase intermedia: La crisi dell'estetismo si conclude definitivamente con la
lettura del filosofo Nietzsche (1892).
D'Annunzio prende alcuni aspetti della filosofia di Nietzsche li adatta al proprio sistema di idee:
Rifiuto del conformismo borghese; L'esaltazione di uno spirito dionisiaco - cioè di un vitalismo gioioso e
libero dalla morale comune; Rifiuto dell'etica della pietà; L'esaltazione della volontà di potenza e il mito del
superuomo. Egli carica questi motivi di una coloritura antiborghese, aristocratica e reazionaria.
Il mito del superuomo è interpretato da D'Annunzio nel senso del diritto di pochi esseri eccezionali ad
affermare se stessi, sprezzando le leggi comuni del bene e del male.
Questo nuovo personaggio del superuomo ingloba anche la figura dell'esteta : il culto della bellezza è
essenziale per l'affermazione della stirpe dominante; l'eroe non si limita a vagheggiare la bellezza ma si
impegna per imporre attraverso essa il dominio dell'élite.
Il mito del superuomo è sempre un tentativo di reagire ai nuovi processi capitalistici ma in un'altra
direzione rispetto all'esteta perché affida all'artista una funzione di "vate" : l'artista mediante la sua attività
intellettuale deve aprire la strada al dominio dell'élite per porre fine alla democrazia e all'egualitarismo.
E- mentre l'esteta era in opposizione con la realtà che lo circonda - la figura del superuomo offre soluzioni
che possono accordarsi con le tendenze.
I ROMANZI DEL SUPERUOMO
IL TRIONFO DELLA MORTE 1894
Rappresenta una fase di transizione.
L'eroe Giorgio Aurispa è ancora un esteta.
Trama: Travagliato da una malattia interiore va alla ricerca di un nuovo senso della vita. Un breve rientro in
famiglia aggrava la crisi a causa delle tensioni ( in particolare con il padre ) Così Giorgio decide di andare alla
ricerca delle origini della sua stirpe insieme alla donna amata Ippolita Sanzio.Si ritira in un villaggio in
Abruzzo ma il mondo primitivo di questo lo disgusta e la soluzione appare nel messaggio dionisiaco di
un'immersione nella vita in tutta la sua pienezza - l'eroe non è ancora pronto. Le forze oscure nella sua
psiche si concretizzano nella figura di Ippolita- nemica lussuriosa- Giorgio si uccide trascinando con se la
donna.
LE VERGINI DELLE ROCCE 1895
Segna una svolta ideologica radicale.
D'Annunzio non vuole più un eroe debole e tormentato ma forte e sicuro.
Trama: Claudio Cantelmo, sdegnoso della realtà borghese, vuole generare un superuomo futuro re di Roma
che guidi l'Italia a destini imperiali.
Nonostante la sicurezza è possibile cogliere nell'eroe ancora perplessità e ambiguità.
D'Annunzio non riesce a superare il peso delle tematiche angosciose e così le rovescia in positivo facendone
la condizione dell'affermazione dell'eroe.
Claudio cerca la donna con cui generare il futuro superuomo in una famiglia della nobiltà borbonica in piena
decadenza. Egli inizialmente non riesce a scegliere tra le tre principesse -poi sembra quasi deciso su
Anatolia,quella delle tre che ha la maestà e la forza interiore di una regina. Ma lei non può seguirlo perché
deve occuparsi della madre e dei fratelli malati. Così Claudio si lascia tentare dal fascino di Violante che
però rappresenta la donna fatale.

Nonostante le loro volontà attivistiche ed eroiche i personaggi dannunziani restano sempre deboli e
sconfitti.

IL FUOCO 1900
Trama: Stelio Effrena vuole creare una grande opera artistica che comprenda musica, danza e poesia e
creare un nuovo teatro. Ma ancora una volta le forze del male si oppongono prendendo corpo in una donna
Foscarina Perdita, attrice di successo che incarna l'attrazione dannunziana per il disfacimento e la morte. La
donna ostacola l'eroe con il suo amore possessivo e il romanzo si chiuderà con il sacrificio di Foscarina :
lascerà libero Stelio in modo che possa seguire la sua via - ma anche qui l'eroe non assiste alla realizzazione
dei suoi progetti.

∙Il poeta interrompe la produzione di romanzi per un decennio (scrive nel frattempo le Laudi e x il teatro)

FORSE CHE SI FORSE CHE NO 1910


Paolo Tarsis realizza la sua volontà eroica nel volo aereo
(D'Annunzio si presenta come celebratore di un simbolo della realtà moderna - la macchina)
All'eroe si oppone sempre la « Nemica » Isabella Inghirami - donna sensuale e perversa che però non
riuscirà nel suo intento : Paolo ritrova in se il desiderio della vita e riesce a compiere una grande impresa.

Questi romanzi nelle loro forme narrative si allontanano dal modello naturalistico del Piacere.
 Il Trionfo della morte: va nella direzione del romanzo psicologico ->è tutto incentrato
sull'esplorazione dei processi interiori del protagonista e c'è una visione soggettiva degli eventi.
Questa impostazione narrativa è richiesta anche dalla fisionomia dell'eroe che nella sua debolezza
psicologica rifiuta il mondo sociale e si chiude nel suo io.
In questo racconto viene anche portato al limite estremo l'impianto simbolico già presente nel
Piacere.
 Le vergini delle rocce: alternano parti oratorie a parti giocate sul simbolismo. In molte scene la
narrazione sfuma in un clima mitico e favoloso.
 Il Fuoco: qui si alternano meditazioni del protagonista sulla suo nuova opera d'arte, analisi
psicologiche sul rapporto con Foscarina e episodi densamente simbolici.
 Forse che sì forse che no: riprende moduli romanzeschi, con un intreccio più drammatico ( che
mette a frutto l'esperienza teatrale) anche qui prevale la dimensione simbolica

LE OPERE DRAMMATICHE
D'Annunzio approda al teatro nel 1896 con Città morta.
Il teatro era uno strumento potente per una più ampia diffusione del superomismo. Egli si accosta al teatro
anche per l'influenza di Eleonora Duse (con cui intrattiene una relazione dal 1894).
Le sue opere teatrali si differenziano da quelle borghesi e realistiche del tempo che mettono in scena gli
eventi della quotidianità. Egli ambisce a un teatro di "poesia" che riporti in vita l'antico spirito tragico,con
personaggi eccezionali,passioni fuori dal comune e trame simboliche.
Molte di queste opere attingono o alla storia o al mito classico con una ricerca verbale preziosa e aulica,
mentre altri sono ambientati nel presente.
In questi drammi ricorre sempre il tema del superuomo.
Alcuni sono drammi politici:
Gloria - conflitto tra un vecchio dittatore ed un giovane che vuole prendere il suoposto
Nave - esalta la conquista imperialistica sul mare
Anche qui, come nei romanzi, il superuomo è contrastato da forze oppositrici che si incarnano nella
«Nemica» .
C'è una tragedia un pò diversa dalle altre La figlia di Iorio (1904) che l'autore stesso definisce tragedia
pastorale. Ambientata in Abruzzo è incentrata sulla componente magica e superstiziosa con formule del
linguaggio popolare. In quest'opera è evidente il gusto decadente per il primitivo - il fascino esercitato dal
popolo contadino visto come emblema dell'irrazionale.

LE LAUDI
LAUDI DEL CIELO DEL MARE DELLA TERRA E DEGLI EROI
Vasto progetto che avrebbe dovuto contenere 7 libri (7 stelle ↓)
1903 Pubblicati i primi 3 libri Maia, Elettra e Alcyone (i titoli derivano dai nomi della Pleiadi- mitiche
fanciulle trasformate in stelle che scandiscono il ritmo della vita umana )
1912 Un quarto libro Merope viene composto raccogliendo le Canzoni delle gesta d'oltremare - dedicate
al'impresa coloniale in Libia.
Un quinto libro Asterope che comprende le poesie ispirate alle Prima guerra mondiale
Gli ultimi due libri furono annunciati ma in realtà non vennero mai scritti.
MAIA
Non è una raccolta di liriche ma un lungo poema unitario.
Novità formale: l'autore non segue nessuno schema metrico ma adotta il verso libero -> vari tipi di versi si
susseguono senza ordine preciso con rime ricorrenti senza schema fisso.
Il fluire libero dei versi corrisponde al carattere stesso del poema che si presenta come un carme ispirato e
profetico ricco di slancio vitalistico. Lo scopo di D'Annunzio è di creare un poema totale che dia voce alla
sua ambizione panica di raccogliere le infinite diverse forme della vita e del mondo.
Il poema è una trasfigurazione di un viaggio in Grecia realmente compiuto dall'autore nel 1895.
L'io protagonista si presenta come un eroe pronto a qualsiasi sfida e a superare ogni limite.
Il viaggio è l'immersione in un passato mitico - il mito del passato vale a trasfigurare il presente
riscattandolo dal suo squallore. Il passato modella su di se il futuro e per questo l'orrore della civiltà
industriale si trasforma in nuova forza e bellezza.
Il poeta arriva a esaltare aspetti tipici della realtà moderna - il capitale, le macchine (elementi che prima
rinnegava) poiché possiedono forti energie e addirittura ad incitare le masse operaie che possono essere
uno strumento nelle mani del superuomo.
Questa è l'ultima tappa di quella ricerca del ruolo dell'intellettuale nella società borghese moderna:
D'Annunzio scopre una segreta bellezza nel mondo moderno -> la grandezza delle macchine e la forza del
capitalismo. Così non si contrappone più alla realtà borghese ma si propone come cantore di essa.
Ma come dietro al vitalismo del superuomo c'era un'attrazione morbosa per il disfacimento e la morte
Così dietro alla celebrazione della modernità c'è la paura del letterato umanista che si vede messo da
parte in questa società industriale.
L'originalità di D'Annunzio sta nel fatto che egli non si chiude come gli altri poeti e rimane emarginato ma
reagisce costruendosi sogni di onnipotenza ed esorcizza la paura assumendo il nuovo ruolo di celebratore di
questa nuova realtà.
ELETTRA
L'impianto mitico e le ambizioni filosofiche e profetiche lasciano il posto alla propaganda politica diretta.
Polo positivo : passato e futuro di gloria e bellezza
Polo negativo : presente da riscattare
Una parte del volume è costituito dalle liriche sulle Città del silenzio: antiche città italiane che conservano il
ricordo di un passato ricco di gloria e di bellezza artistica.

ALCYONE
E' apparentemente lontano dagli altri 2 libri.
Qui l'autore presenta il tema lirico della fusione panica con la natura
Il libro si presenta come un diario di una vacanza estiva e le liriche si ordinano secondo la parabola della
stagione - > la stagione estiva è vista come la più propizia per la pienezza vitalistica : l'io del poeta di fonde
con il fluire della vita e si identifica con la vegetazione,animali ecc..
Piano formale: ricerca di sottile musicalità, linguaggio analogico.
Alcyone è stata vista come poesia "pura" sgombra dal peso superomistico - (non è del tutto vero)
La componente superomistica è presente in quanto solo al superuomo,creatura eccezionale, è concesso di
vivere un esperienza di fusione con la natura. Ma sicuramente è presente in maniera minore rispetto agli
altri 2 libri delle Laudi.
Alcyone si pone insieme alla poesia pascoliana come capostipite della poesia italiana del 900.

LA PIOGGIA NEL PINETO


Scritta nel 1902 - pubblicata nel 1903
L'autore parla di un vagare senza meta in una pineta in compagnia di una figura femminile
Analisi del testo registrazione 1/12 pt.3 minuto 4.40

IL PERIODO NOTTURNO
Dopo Forse che sì forse che no l'autore non scrive più romanzi ma segue la nuova tendenza dei primi anni
del 900 di sperimentare nuove forme di prosa ( lirica,evocativa,frammentaria e di memoria)
Dal 1913 pubblica solo opere di questo genere:
Contemplazione della morte ; Licenza della Leda senza cigno ; Notturno e Le Faville del Maglio
Testi diversi tra loro ma accomunati da uno stesso taglio autobiografico e un registro stilistico misurato.
Materia nuova: ricordi d'infanzia, sensazioni sfuggevoli, confessioni soggettive..
Struttura nuova: non più costruzioni complesse e artificiose ma utilizza la tecnica del frammento :
procedere per libere associazioni, fondere presente e passato- ricordo e fantasia.
Quest'ultima stagione dannunziana è definita «Notturna» dal titolo della più significativa di queste prose il
Notturno composto nel 1916 in un periodo in cui il poeta aveva problemi alla retina -> a causa della
provvisoria cecità l'opera è basata su tutti gli altri sensi, impressioni, visioni e ricordi che vengono annotati
rapidamente. La redazione definitiva del 1921 conserva questo carattere di annotazione casuale con uno
stile secco, nervoso fatto di brevi proposizioni.

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