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Piccola Biblioteca Einaudi

Filosof ia

I
Cogliamo la complessità del mondo grazie ai progressi delle scienze. Ci tro- '

viamo di fronte a un'impresa ponoscitiva multiforme che la filosofia ci aiuta :l


a chiarificare e interpretare. E quindi lrrinunciabile comprendere che cos'è
la scienza attraverso una vislone trasparente di che cosa sono le scienze. Si
tratta di afîerrare meglio il nostro mondo empirico, logico-matematico, men-
tale, sociale attraverso le diverse discipline che lo indagano in modo rigoro-
so. ll concetto di oscienzao ci apparirà non solo meno elusivo, ma diventerà
anche piú tangibile, piú vicino a qna realtà informata da quelle tante scien-
ze su cui facciamo affidamento. E allora naturale giungere a una compren-
sione agile ed efficace dei problemifilosofici che ogni scienza solleva, a par-
tire da quello fondamentale: portata coioscitiva di questa parti-
"Qual è la A cura di Nicla Vassallo
colare scienza?", per pol approfondire terni epistemologici, iinguistici e
metafisici piú specifici. Esposte qui con argomentazioni piecise, léfilosofie
delle scienze ci restituiscono una comprensione raffinata'del mondo, ove si
sovrappongono molti quadri teorici, spesso solo in apparenza intricati.

Sommario:
lntroduzione di Nicla Vassallo
Filosofia della biologia (Denis M. Walsh). Filosofia della chimica (Robin
E Hendry). Filosofia dell'economia (Daniel M. Hausman). Filosofia det-
la fisica (Mauro Dorato). Filosofia della logica (Pierdaniele Giaretta). Fi-
losofia della matematica (Enrico Moriconi). Filosof ia della medicina (Gtil
berto Corbellini). Filosofia della psÌcoanalisl (Alessandro Pagninr). Filo-
sofia della psicologia (Alfredo Civita). Filosofia delle scienle cognitive
(Marcello Frixione). Fìlosofia delle scienze sociali (Davide Spartit Gli
-
autori. - Riferimenti bibliografici. - lndice dei nomi.

Nicla Vassallo è curatrice di La filosofia di Gottlob Frege (2003) e co-curatrice di


George Boole (1998), lntroduzione al naturalismo filosofico conte'mporaneo
(1998), Identità personale (2001); per.Einaudi ha curato con Franca D;Agostini
Storia della filosofia analitica QOOZ\. E autrice di: La depsicologizzazÌoné delta
Iogica (1995), La naturalizzazione dell'epistemobgia z (1997) cor'
, feorie della co
Q997),feorie
scenza filosofico-naturalistiche (1999), Conoscenza e natura QOO2\. î
Teoria rt
eO02),Teoria
Ia conoscenza (2003).
:ola Biblioteca Einaudi
iofia

lsBN 88-06-16354-

! 23,00 , ililIJ[[1ilil[U[ll ttt-


Filosof ie delle scienze

A cura dr Nicla Vassallo

O 2003 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino

lraduzioni di carlo Nizzo (Fitosof ta della logica di Denis M. walsh, Filosof ia della
chimica di Robìn F. Hendry e Fìtosofia dell'economia di Daniel M Hausman)

www.einaudl.It Piccola Biblioteca Einaudi


Filosof ia
rsaN 88-06-16354-X
Alfredo Civita
F ilosofia de IIa Psico logia

r. Introduzìone.

Mettere a fuoco lo statuto epistemologico della psicolo-


eia è un compito reso arduo da numerosi ostacoli, ii prin-
Iipale dei quaii è il pluralismo' Dalla sua recente origine,
iniorno alla seconda metà del xrx secolo, a tutt'oggi la psi-
cologia non si prospetta come una scienza compatta'.dota-
ta diun.otpo ài.oìot..nr. e di metodi condivisi dalla co-
munità scientifica. Nell'universo della ricerca psicologica
convivono orientamenti diversi e antagonisti.
Un secondo ostacolo, che in parte deriva dal primo, con-
siste nel fatto che, diversamente da ciò che è avvenì'rto in
altre discipline, non si è formata intorno alia psicologia.una
tradizioné consolidata e coerente di indagini epistemologi-
che. Da un lato la filosofia della scienza classica ha mostrato
scarso interesse per le discipline psicologiche; dall'altro ogni
orientamento psicologico ha provveduto per suo conto a
costruirsi un'epistemologia funzionale alle proprie co-nvi1-
zioni. Il .orr."ito tt.tto difi/o sofia delk psicologia è di dif-
ficile caratterizzazione.In realtà, come esistono non una
ma diverse psicologie, allo stesso modo esistono diverse fi-
losofie delia psicològia. Cercheremo di chiarire I'origine e
la natura di questo intricato stato di cose' per poi entrare
nel vivo del discorso. Prenderemo in considerazione quat-
tro problemi epistemologici che interessano la teoria e la
pt^iiru psicologica. Dall'esame di questi problemi trarre-
rno ul..,t. impòrtanti indicazioni per interrogarci sullo sta-
tuto epistemologico della psicologia.
Il primo problema riguarda la storia delia psicoiogia: qua-
le mùe[o epistemologico è in grado di rendere ragione de1-
I'evoluzione del pensiero psicologico ? Dovremo constata-
re che nessuno dei principali modelli esistenti può essere

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zBz AI,I]IIEDO CIVITA FII-OSOIIIA DE,LLA PSICOLOGIA 281

adeguatamente applicaro alla storia delia psicologia, ìa qua- la distinzione tra filosofia delia mente e iilosofia iiclia psico-
le esibisce pertanto una peculiarità epistemologica già a par- logia che introdurremo nel corso del capitolo..
"La
tire dal modo in cui è nata e si è sviluppata storicamente. riflessione su questi problemi ci condi-rrrà aila con-
Il secondo problema tocca il nodo cruciale del plurali- clusione che una definizione univoca clello staruto episte-
smo, il quale può essere sotloposto a tre distinte interpre- mologico della psicologia non è proponibile" Numenrsi ser"
tazioni. La prima lo riconduce al fatto che la psicologia è tori ieil'attrralè ricerCa psicologica mostrano rina soliciità
una scienza giovane che non ha ancora avuto il tempo di epistemologica pari a quella di rnolte scienze della n'atura'
maturare e consolidarsi. Ma, come è accaduto in altre di- IÀ altre aree di ricerca, e in parricolare nel campo senìpre
scipline, un orientamento prevarrà prima o poi sugli altri, piú vasto delle pratiche professionali, la situazione è di-
guadagnandosi il consenso della cornunità scientifica. La ir"rru c'invita a purlar.ài d.bol.rru piuttosro che di so-
seconda interpretazione vede nel pluralismo una prtra ap-
"
lidità epistemologica. Lo statuto episremologico della.psi-
p^renza. I diversi orientamenti non delineano una situa- cologia richiede pertanto una caratter izzazíone articolata,
zione di frammentazione del sapere; nel loro insieme for- non priva di un sano elemento di scetticismo.
mano un corpo organico di conoscenze e di metodi che con-
sentono di esplorare le molteplici dimensioni della mente
e del comportamento umano. Latetzainterpretazione con- z. Filosolia della scienza e psicologia.
sidera il pluralismo come uno stato di cose connaturato ai-
la ricerca psicologica; in quanto oggetto d'indagine, I'uo- La filosofia della scienza'classica, che possianlo colr-
.l:. . mo si profiia per sua natura come un'entità plastica, su- venzionalmente situare nei primi sessant'anni anni del se-
scettibiie di essere pensata e conosciuta in maniere diverse. colo scotso, ha mosffato ben poco interesse verso le disci-
Il terzo problema concerne la natua della conoscenza psi- pline psicoiogiche. Fa eccezione la psicoanalisí, la quale a
coiogica, e può essere racchiuso in questa domanda: che co- partirè da Kari Popper (tgSl) è stata.ed è tllttora oggetto
sa significa conoscerc in psicologia? Va da sé che sul piano ài i-pottuttti ri{lesiioni epistemologiche. Gii altri rami del-
epistemologico questo è il problema all'origine di tutti gii al- la psicologia hanno invece destato assai raramente 1'atten-
tri. Lo affronteremo esplicitando la scissione fondamentale zione dei filosofi della scienza'
che atmaversa i'universo della psicologia. In estrema sintesi Vi sono moite ragioni che spiegano questa l1ùncuranza'
sono due le strade che la ricerca psicologica può seguire: i'og- La prima è che, pur nella varietà delle posiziotli, vi era nei
gettivazione degli stati psicologici e la conseguente costru- divèrsi orientamenti epistemologici un denomìrratorc co-
zione di teorie universali, non condizionate da varíabili in- mune: individuare una metodologia, o una modalità stori-
dividuali; I'osservazione diretta e qualitativa degli stati psi- ca, in grado di rendere conto del processo di {ormazione
cologici, con lo scopo di comprendere come essi s'inseriscono della conoscenzain ogni disciplina scientilica, senza ecce-
nelia storia di vita della persona. In questo secondo indiriz- zioni. Se escludiamo il comportamenrisrnon che non a caso
zo si pone il problema di come elevarsi dalla conoscenza del- era moito appîezzata dai neopositivisti, gli altri indirizzi
f individuale alla costruzione di teorie generali. psicologici ttótt .tut'to neiie condizioni cii soddisfare i seve-
Fondamentale per ogni disciplina psicologica è il proble- ii requiiiti di scientificità che i filosofi della scienza esige-
ma mente/cervello, I'ultimo di cui ci occuperemo. Può esse- uurrol lu psicologia è rimasta pertanto per niolti decenni aÌ
re interpretato in due distinte maniere, a seconda se si riten- di fuori dei campo d'indagine dell'episremoiogia.
ga necessario, per affrontarlo, possedere o no una conoscen-
za specialistica del cervello e del sistema nervoso. Illustrando t Le cspressioni
lilosolia dell^t ,ctenza c eprstenolo"L sara:rlio iù; o'ìsi
le due interpretazioni, avremo anche modo di esemplificare derate equivalenti.
r!ìtfl,i::1rù"4f1qd,,:Tiìili!ì|l,ti:.ì.:r$!1)t:lt:l.rlrtil{jf,iiÌ:qrl::,.:sl:tr'.jrl-.}r}t:l

284 ALFREDO CiVITA FILOSOIIIA DELLA PSICOLOGIA z8i

Questa situazione, che scaturiva, a nostro parere, da un tori nominati si siano intensamente occupati di scíenza, non
disconoscimento de1la pecuiiare natura della conoscenza è stato loro attribuito, per cosí dire, il titolo di filosofi del-
psicologica, ha sicur.amente costituito un limite dell'epi- Ia scienza. Col senno di poi si pomebbe certamente conte-
itemologia classica. E iniatti evidente che 1a psicologia,la stare questa posizione che peraltro appare oggi ampiamen-
quale è sicuramente una scienza piú fragiie della matema- te supàrata. Ma il dato storico resta: per buona parte-dei
tlca, de1la fisica e delle altre scienze naturali, avrebbe secolà scorso fare filosofia della scienza signi{icava riflet-
senz'altro potuto giovarsi di chiarificazioni e obiezioni di tere sui metodi logici o sulle modalità storiche che defini-
ordine epiÀtemologico - come è accaduto de1 resto per la scono la scienza, differenziandola dalla pseudoscienza.
psicoanalisi. La prima osservazione introduce la seconda che è una
- mera ionsta tazione. L' atteggiamento della f ilosof ia de11a
Un altro aspettc, da consíderare è che, a ben guardare,
dense e sistematiche riflessioni filosofiche suila psicologia scienza classica ha avuto come conseguenza che ie ricerche
sono presenti neli'opera di grandi filosofi del secolo scor- di Dilthey e degii altri filosofi hanno lasciato ben poche
so: da Franz Brentano (r8z.l) ed Edmund Husserl (r9oo- tracce sia nell'ambito della psicologia' sia, a maggior ra-
or) iino ad arrívare a Ludwig lùTittgenstein (r98o) e a Mau- gione, in quello della filosofia della scienza. ii risultato di
rice Merleau-Ponty ftg+z).Malgrado ia loro indubbia ri- i.rtto ql.,.tìo è sempiice: fino agli anni sessanta una filoso-
Ievanza filosofica ed epistemologica, le indagini di questi fia dela psicologia non è esistita, o almeno non era rico-
autori non hanno però dato origine auna tradizione di pen- nosciura dalla comunità dei filosofi della scienza.
siero definibíle come filosofia della psicologia, intesa come Un altro importante elemento in questo quadro è che,
un ramo speciale della filosofia de1la scienza. Su questo fat- per molti anni, la filosofia della psicologia l'hanno f atta gIi
to si possono proporre due osservazioni. psicologi stessi, e in particolare i padri fondatori della co-
La prima è che il metodo e lo stile argomentativo di que- iidd.ttà psicologia scientifica. Le opere di Wilhelm Wundt
sti pensatori risultavano estranei ai metodi e alf impostazio- (Mucciaielli r985), John Dewey (r89ó), John Watson
ne concettuale della filosofia della scienza, cosí com'è anda- (tqrl) sono ricche di riflessioni epistemoiogiche. Ma sor-
ta configurandosi a partile dall'inizio del xx secolo' Anche ge qui un problema: I'epistemologia propo-sta da questi au-
l'orizzoÀte dei problen-ri era diverso: per esempio, laddove Iotipt.r..rtu f inevitabile difetto di essere funzionale al mo-
\ù7undt ser-
nella filosofia deila scienza classica il problema della demar- deiló psicologico proposto. L'epistemologia di
cazione tra scienza e pseudoscienzaharappresentato il prin- viva à dare un fondamento a\la psicologia strutturalista,
quelia di Dewey ai funzionalismo, quella di
lffarson al com-
cipale filo conduttore nell'articolarsi della ricerca, questo pro-
biema negli autori citati riveste ben poca importanza. Per portamentismo, e cosí via. Veniva cosí a mancate tl requi'
contro, dal loro punto di vista è cenffale I'esigenza di inda- ilto deila neutra/itò, che non può non car^tteÍizz'àre ogni au-
gare sorniglianze e soprattutto differenze tîa i processi co- tentica indagine filosofica. Una significativa conseguenza
noscitivi cosí come si reaJizzano nei diversi campi del sape- è che l'universo delia psicologia è ed è sempre stato carat-
re. In quest'ordine di idee, la teoria piú classica è la distin- terízzato non soltanto da una molteplicità di orientamenti
zione eiaborata da \X/iihelm Dilthey (r881) tra spiegare e psicoiogici in competizione, come vedremo, ma anche da
cornprendere. Per ia filosofia della scienza classica, il proces- ..,na -olteplicità di differenti modelli epistemologici.
so conoscitivo è uno e uno soltanto, e proprio da questa in-
transigente convinzione discende il disinteresse verso disci- ' Significative eccezioni riguardano .la psicologia.e la psichiatria fenome-
nologicà che è stata profondamente influenzata da filosofi come.Ilenri Berg'
pline, come la psicologia o I'antropologia, che sono difficil- son,-Edmund Husserl e Martin Heidegger, e la psicologia della lorma che ha
mente inquadrabili nei modelli epistemologici classici. recepito molte intuizioni di Brentano, dello stesso Husserl e di Alexius Mei-
Di conseguenza, sebbene Dilthey, Husserl e gli altri au- nong.
286 ALFREDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 287

Rispetto a quanto si è finora detto, la situazione muta Sulla filosofia della mente occorre però fare una preci-
completamente a partire dalia seconda metà dei secolo scor- sazione, che apparirà forse pedante, ma che considero de-
so. E un cambiamento sostanziale e complesso che cercherò cisiva in reiazione al concetto di filosofia della psicologia
di illusrare nei suoi tratti essenziali. che vorrei tratteggiare. Le indagini dei filosofi delia men-
il punto fondamentale è la nascita della scienza cogniti- te confinano e a volte sconfinano nel territorio della filo-
va. Gli scienziati cognitivi ritengono che la scienza cogni- sofia della psicoiogia, ma in se stesse non hanno il cararte-
tiva non sia una disciplina unitaria, bensí un complesso di re di un'autentica ri{lessione epistemologica. I probiemi
discipline diverse per I'oggetto e per i metodi d'indagine. che essi affrontano inte{essano indutrbiamente la ricerca
Secondo Howard Gardner (t98:), queste discipline sono: iisicologièa, ma il metodo e le argomen tazioni con cui ve!-
neuroscienze, inteliigenza artificiale, antropologia, psico- lono trattati non sono di natura squisitamente epistemo-
logia, línguistica, tilosofia. Cos'hanno in comune discipli lògica. Il motivo è importante: i filosofi della menre estra-
ne apparentemente cosí lontane ? In estrema sintesi pos- polano i problemi epistemologici dal loro iuogo natutale,
j' siamo rispondere che tutte abbracciano lo stesso paradig- ossia dal campo della concreta ricerca e pratica psicologi-
ca; dopo averli cosí isolati, ii elaborano in qualità di puri
t I

ma teorico e metodologico, anche se naturalmente ciascu-


na 1o interpreterà in funzione delle proprie caratteristiche problemi filosofici.
discipiinari. I punti essenziali di tale paradigma sono: il cou- Un esempio: la maggior parte' dei filosofi della mente
cerro di adattamento; la convinzione che I'attività menta- isola ii problema mente/corpo dal contesto deila ricerca
ie consiste nel raccogliere ed elaborare informazioni; I'esi- psicologica e neuropsicologica, trattandolo con i metodi
genza di conferire aile informazioni ia forma di rappresen- logici o speculatívi propri della filosof ia analitica. Ovvia-
tazioni computabili; l'impiego di algoritmi per descrivere mente in questo non vi è nulla di male, tant'è vero che
in modo formaie le operazioni della mente. spesso, come s'è detto, i filosofi del1a mente propongono
Tra le scienze cognitive esiste una specifica disciplina nel- idee che gli psicologi raccolgono e valorizzano. Ma la loro
la quale sono in primo piano interessi e problemj che atten- non è propriamente epistemologia. Perché l'cpistcmologia
gono strettamente alla filosofia della psicologia. Elafilosofia richiede - questa è almeno la mia convinzione - che il pro-
della rnente (Di Francesco r996) il cui campo d'indagine in- blema venga indagato nel suo contesto originario. Possia-
clude problemi epistemologici cruciali per la psicologia: la cau- mo codificare questo punto introducendo, dopo la neu-
salità psichica, il rapporto mente/corpo, la natura dell'attività tralità, ú, requisito della condiuisione:11 filosofo della scien-
mentale nelle sue diverse formo (percezione, memoria, pen- za deve indagare un problema epistemologico condivi-
siero), la conoscenza degli stati mentali propri e altrui ecc. E dendo l'orizzonte teorico, sperimentale o pratico al cui in-
importante ricordare che molte ricerche in filosofia della men- terno il problema stesso emerge, mostrando il suo reaie si-
te sono state fatte proprie da psicologi e neuroscienziati.Un gnificato.
unico esempio assai significativo: sulla base dei risultati teo- In quali occasioni e in che senso il rapporto mente/cor-
rici ed empirici deile scienze cognitive, Jerry Fodor (tS8l) po si con{igura nella ricerca psicologica e neuropsicoiogica
elaborò la teoria deila mente modulare esclusivamente con ar- come un problema effettivo, che ríchiede una soiuzione af-
gomenti filosofici e logici. Con oneslo candore egli riconosce finché la ricerca possa procedere ? Se si prescinde da que-
(Fodor 1983, trad. it. p. 18r) di non essere per nulla esperto sta domanda, isolando il problema mente/corpo da ogni
in neuropsicologia. Eppure la sua teoria ha rappresentato, in concreto contesto di ricerca, si trascura il requisito della
ambito neuropsicologico, un modello estremamente efficace
per rappresentare la struttura e il funzionamento sia della I Vi sono alcune significative eccezioni, per esempio Patricia Churchlancl
r
mente sia del sistema nervoso centrale. (
986).

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288 AI-FREDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 289

condivisione con la conseguenza che f indagine viene ne-


cessariamente a qualificarsi come teoretica e non come epi- 3.t. La natura della storia de11a psicologia'
stemologica. Il senso di questa distinzione si chiarirà quan-
11 primo problema è quello che c'impegnerà piú a lungo,
do esamineremo il problema mente/cervello.
Al di 1à dalla filosofia de1la mente, gli interessi episte- p.r.Éé ci fornirà i'occasjone di preparare il terreno,per la
mologici attraversano trasversalmente tutti i rami della àiscussione dei successivi. il problema è questo: quale mo-
scienia cognitiva e in modo particolare la psicologia. Ma dello epistemoiogico, tra i tanti esistenti, può rendere con-
qui riaffiora un problema che abbiamo già incontrato. Le to dell;evoluzione del pensiero psicologico ? Per illustrare
indagini epistemologiche degli scienziati cognitivi non sod- il significato del probiema sarà necessario {ornire alcune ra-
disfÀo ilèriterio délla neutralità. Giacché in ultima anali- pidà e selettive informazioni intorno agli orientamenti che
si il loro scopo è di giustificare sul piano epistemologico il ii ro.ro susseguiti nella storia della psicologia' Ma prima oc-
paradigma e il programma deila scienza cognitiva. corre fare uÀa precisazione che ha già essa stessa una rile-
vanza epístemologica.
Sulla base delle considerazioni {in qui svolte risulta al- Secoàdo la stoiiografia classica (tsoring rg49), peraltro
quanto difficile sia formulare un preciso concetto di filo- ampiamente condivisa anche dalla storiografia piú recen-
sofia della psicologia, sia individuare una tradizione di ri- te, ia psicologia come scienza indipendente nasce nei,r879
cerca identificabile come filosofia della psicologia. In altri qttutdo Wundt fonda a Lipsia il primo laboratorio di psi-
termini, se muoviamo dal presupposto che I'indagine epi- cologia sperimentale. Torneremo piú avanti su questo even-
stemologica deve rispettare i requisiti della neutralità e del- to fondativo, per ora è importante notare quanto segue. -E
la condivisione, la òonclusione a cui si perviene è che a indiscutibile ùe la psicologia si attesta come scienza indi-
i tutt'oggi una filosofia della psicologia non esiste. pendente soio quando lù7undt codifica con grande rigore
Nei successivi paragrafi cercherò di delineare un con- non tanto I'oggeito quanto il metodo della psicologia scien-
cetto specifico di filosofia della psicologia seguendo questa tifica, ma è alirett^nto indiscutibile che l'origine della ri-
strada: individuare e commentare una serie di problemi epi cerca psicologica si perde nella notte dei tempi.
lùlundt inau-
stemologici che interessano la ricerca e la pratica psicolo- La differenza rispetto alla ttadizione che
gica. In ial modo, sotto forma di semplice abbozzo, fornirg gura sta nel fatto che prima del fatidico i879 leìndagini
un esempio di che cosa possa significare fare filosofia del- psicologiche erano incorporate in altre discipline. In primo
la psicologia. Naturalmente mi rendo conto di essermi as- Înogo nillu filosofia: senza andare piú indietro nei tempo,
r.gtnto un compito ambizioso che molti non condivide- è sufficiente ricordare che un interesse psicologico attra-
ranno. versa f intera storia della filosofia occidentale. Le opere di
Piatone sono piene di idee e intuizioni che oggi qualifi-
cheremmo come psicologiche. I1 De anirna di Aristotele pt'ò
3. I problenti episternologici della psicologia. senz'altro essere considerato il primo tîattato di psicolo-
gia; mail concetto di psicologia non esisteva ne1l'antichità,
Illustreremo in questo paragrafo quattro problemi epi- per cui i. De anina figura come un'opera filosofica. Se lan-
stemologici della psicologia non certo con lo scopo di ri- .iu.no t.ttto sguardo, anche fugace, sugli sviluppi del pen-
solverli, ma con l'obiettivo di chiarire il senso del proble- siero filosofióo perveniamo a questa incontrovertibile con-
ma e, se possibile, di accennare alle soluzioni plausibili. clusione: le opeìe di tutti i grandi fiiosofi, da Agostino fi-
no a Immanuel Kant e Arthur Schopenhauer, contengono
tr attazioni, spesso aitamente sistematiche, che presentano
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290 AI-FREDO CIVITA
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un evidente valore psicologico. Spendo qualche paroia in confini tra psicologia e filosofia da un lato, e tra psicologia
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piú sull'esempio storicamente piú rilevante: il'lrattato sul' e fisiologia dall'altro; egli delimita in tal modo il campo
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la natura ufttana di David F{ume (ttn-qo) è un'opera che d'indagine di stretta competenza della psicologia.
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: .ìr$Ìt):,, de jure appartiene alla tradizione filosofica, ma de facto si Siamo ora nelle condizioni di avviare, partendo da
:..,r:. -n:iir, '
presenta per molti aspetti come una vera e propria tratta- \X/undt, la nostra veloce panoramica deila storia della psi-
:i.:r:ir:*r.,rr
,.:. ..t.ì_r,!ìi,,j,f zione psicologica. A tale proposito è sufficiente notare che cologia. E utile prendere ie mosse dalle questioni alle qua-
' ',.. il+l',,
lt,ti!r.
, r,.
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trltitrtll la psicologia di \X/undt può essere considerata una traspo- li abbiamo or ora accennato: che cosa differenzia ia psico-
!' ,tlì.
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'',r. iìi]3:
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sizione, su un piano empirico e sperimentale, della teoria logia filosofica dalfa psicologia scientifica? E che cosa dif-
: ..í1.ì4,1, humiana della mente e del suo funzionamento. ferenzia la fisiologia dalla psicología?
. .)il:,l.
. 1 ;r ,.p,i.:, Vanno ricordate in secondo luogo ia medicina, in parti- La psicologia, come la concepisce Nfundt, ha come og,
. tÌrlll - ' colare la psichiatria (Civita l99ù e la fisiologia. Da Ippo- getto d'indagine I'esperienza direl.ta e come principale sco-
'
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crate e Galeno fino ai giorni nostri lo studio della malattia po la conoscenza degli elementi ultimi che ia compongono.
. : . .lì!!!,
'', : itè':.: mentale si è sempre affiancato, e in taluni casi esplicita- I1 rnetodo da impiegare per conseguire 1o scopo è I'intro-
'r ., ' ili!:-:'i
r|ìilr: .'
l
mente fondato, sull'esplorazione psicologica della mente e spezione. Ma che cos'è I'introspezione? Questa domanda
iiii.,
del comportamenfo umano. Il motivo è davvero elementa-

.rri.J:'.1
i.!-ii1l .
c'introduce subito alla differenza úala psicologia scienti-
r -,,iiJ]i ':' re: com'è possibile indagare la patologia mentale senza pos- {ica e quella filosofica. L'introspezione psicologica non è
. sedere una teoria generale della mente - owero una psico- i'introspezione del filosofo che, nella solitudine del suo stu-
, , $:',ìilil
Ìti.i.ìi:;,
...riii:1iÌ. logia? Com'è possibile studiare e curare I'anormalità psi- dio, osserva i propri stati interiori, ricavandone teorie at-
i1;
:'r :
chica senza sapere cosa sia la normalità? Ma sapere cos'è traverso la riflessione. L'introspezione dello psicologo s'in-
'. ..j i*!ilì'..
é1*;,
{-iùìi:" 1 la normaiità significa possedere una teoria psicologica, e quadra in una situazione sperimentale strutturala e con-
, ,r F.i*ir
questo è precisamente quelio che è accaduto nell'intera sto- traddistinta da due principali eiementi. il primo è la
i:ìrn:f:' ria della psichiaria. Ogni teoria psichiatrica incorpora, distinzione tra soggettó sperimentale, colui che iompie I'in-
. . irii', spesso tacitamente, una teoria psicologica. trospezione elaverbùizza, e i-i ricercatore sperimentale che
1:ì!.li;ii:
iili1i.r. Riguardo alla fisiologia, occorre rammentare gli straor- prende nota, sotto forma di protocolli, dei dati torniri dal
..}'i:!'il
' r, ' f,]\r'i' dinari progressi compiuti dall'anatomia e dalla fisiologia soggetto sperimentale. L'inffospezione non è dunque un'at-
. : iìi:ìili'i.
'iliìil:rl del sistema nervoso nel corso del xix secolo. In particola- tività solitaria, ma è un'operazione che si svolge all'inter-
. .,{.:111,1..;,
re, per quanto riguarda I'influenza sulla nascente psicolo- no di un setting sperimentale non individuaie.
gia, ebbero grande importanza le ricerche condotte sulla fi
. i i:;r.'
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Il secondo elemento è che I'inffospezione non è un'atti-
aìiìri:i i
siologia degli organi di senso. La precisa differenziazione vità mentale che s'improvvisa. il suo obiettivo è discerne-
' :r lii'ii
lliÌt:l
-
tra nervi sensoriali e motori, la misurazione della velocità re gli eiementi ultimi dell'esperienza> e a tal fine occorre
di conduzione dell'impulso nervoso, gli studi sui tempi di
.'ì

un sistematico e laborioso addestramento. In altri termini,


reazione, la legge dell'energia nervosa specifica:.nate in occorre imparare a fare introspezione, nello stesso senso in
í1i.. ' ambito fisiologico, queste acquisizioni aprirono la strada, cuí s'impara a guardare in un microscopio o a fare analisi
quasi senza soluzione di continuità, alla psicologia speri chimiche.
' . l;l!r,
'' menfale. Quanto aila differen za tra f.isioloeia e psicologia, il pun-
ì fìr':r'"
é.1.,
La ricerca psicologica è dunque sempre esistita; non esi- to essenziale ci porta alla piú importanre resi episrenrolo-
, Íirjl:'
'. lir':' steva invece la psicologia intesa come una disciplina scien- gica di $7undt: il parallelismo psicofisico. Wundt non ha
. .il:Ìrr;ll tifica riconosciuta sul piano accademico e sociale. $flundt dubbi che ogni attività mentale si fondi su un'atrivirà ce-
è giustamente considerato il {ondatore deila psicologia rebrale, sostiene tuttavia che la relazione causale tra I'atti-
scientifica perché, con grande rigore, stabilisce dei precisi vità cerebrale e quella mentale si sottrae a un'autenrica co-

,j l:.ii1*i'!4. È.,..:,iìirii.r:,i
, lf .!f-E::rri,i.t,Ílr v:a î: nÉI I ii5::,aì.s1ryi, .
i: I ll rì8,*!:rr' .
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. i+.ìi,ì:.
i !j:ì,i.l 292 ALFREDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 2L)3
.: r,,.$.j1,
':{rr:.Ìf'
orientamento: il comportamentismo. Sia in epoca pre-
'" . :.11.:!;1':1
r . ., :,j,ii,: noscenza scientifica. La causalità è applicabile da un lato
. .. . lYi,ii)'
ttJi-: alla serie degli eventi cerebrali, dall'altro alla serie degli scientifica, prima di tù7undt, sia in epoca scienti{ica, 1'og-
' '. ìi!r::':'
t\!.t. eventi mentàli. Non è invece applicabile ai rapporti tra gli getto della psicologia, al di là deile dilferenze dí orienta-
l.
.' eventi deile due serie. Questa tesi perentoria istituisce for- mento, è sempre stato individuato nella mente - o, se si
. . I 'iij.d"'
{iìti:l
malmente la differenza tra la fisiologia, che studia la serie preferisce, nella psiche, nello spirito, nell'anima. Operan-
r: ' '; :'1irr1r;'
.,ri.i..ìl l degli eventi cerebrali, e la psicologia, che indaga gli even- do.rttu sorta di rivoluzione coperiricana, il comportamen-
, .-ii$!ì
i:1i ti mentali. tismo respinge questa apparente ovvietà, sostenendo che il
vero e unico oggetto della psicologia è il comportamento
i
. ì . . ,. ltjjrj.:
Nonostante il grande successo a cui andò incontro sul fi-
' '
, ìi_.il

:ii':'; nire de1 xIX secolo, la psicologia di \X/undt e dei suoi con- osservabile. La mente non è suscettibile di un'indagine
l
scientifica diretta e rigorosa, e deve essere pertanto ban-
iirii"',:
i l.!':li'
llii::; I tinuatori fu in breve tempo messa da parte da nuovi orien-
.
:!ilii:i' ! tamenti.. 11 primo da ricordare è i,l funzionalismo, un mo- dira dal campo d'indagine della psicologia.
i . ': fl1r,:
'
A spingere ii comportamentismo verso una posizione co-
vimento chè nasce negli Usa e che è profondamente radi-
, Sllir:i
sí estrèma era i'esigenz a di fare della psicologia una scien-
.

.'
ì!1::ì,
' .ù;r '' cato alla cultura americana, la quale, intorno alla fine del
''I '
fira.l
11::'!::r' xIX secolo, ancora cercava di scroilarsi di dosso una certa za a\teflrica, che avesse la stessa dignità epistemologica del-
illil soggezione verso la ben piú antica e nobile cultura europea. Ie scienze naturali. Ebbene i comportamentisti giunsero al-
I l.tr:ir :
;t'!t"' NóÀ a caso il funzjonalismo si attesta proprio a partire da la conclusione che l'unica maniera per soddisfare questa
' '!iiri: '
una netta contrapposizione con la psicologia di \X/undt- esigenza consistesse nell'eliminare la mente dal campo del-
' il:l:"'
r f.1i::i1: I1 punto di partenza del funzionalismo è l'adesione e 1'u- la psicologia. La mente è troppo ineffabile, troppo sfug-
: .':..
i;' tllizzo in psicologia dell'evoluzionismo darwiniano. L'or- geÀte, troppo contaminata da variabili soggettive, incon-
. .
11iir,:.'
t:,,:|'.].ì.:
ltilj::;
ganismo umano è lo stadio piú avanzato del processo evo- trollabili coni mezzi deila scienza.
'{iÀi , lutivo. I processi mentali umani sono considerati come una Ma tolta la mente cosa rimane aila psicologia ? Rimane
. ìtrl.ljÌ
appunto il comportamento che si presta in tutti i suoi aspet-
àiiìi'1
variazione evolutiva altamente funzionale all'adattamento
''' ' *i!ì"ì:l
tslii ìl della specie. ti all'osservazióne obiettiva. Per comprendere 1o spirito del
: !.
ti:1
g:trl,r.:
Su questa base, il quesito principale che i funzionalisti comportamentismo occorre aggiungere un'ultima informa-
'
ziorre. Essendo pur sempre una psicologia, il comporta-
[i:l::lr''.
{':i:::':: ' si pongono assume una forma dei tutto nuova rispetto alla
' . . L11::
.t i.
mentismo conserva necessariamente un interesse verso le
I I
j:
,lÌ,:i ::
-t!,rt:]. tràdizione psicologica e anche filosofica. La domanda de-
'''
' ' 'it.*l't' cisiva non è piu che cosa sono i processi psichici, bensi a che funzioni psichiche. La novítà sta nel fatto che esse sono ri-
ì t:liiri'
tenute iniagabilí con rigore scientifico soio per via indi-
cosL sen)ono? In coerenza con questa prospettiva emerge
.
i
L'
ì:*.:,1'
il,!i.t'. ', un nuovo tratto distintivo del funzionalismo. I1 dualismo retta, mediante lo studio obiettivo delle loro manitestazioni
mentefcorpo , teoîizzato da \ù7undt, viene sostituito da una
àiilll! l
. t,ìi, .. esterne.
. I!i,:;.
: ì.rl . teoria monista, secondo la quale i processi psichici sono Il comportamentismo ha dominato la scena del1a ricer-
l'l:l:' :
espressioni dell'attività dell'organismo. Cosí come ii nostro ca psicologica fino agli anni cinquanta. In seguito è-anda-
' 'x;
to incontró alla stessa sorte degli orientamenti che l'hanno
rl
:,i:i.
' liì;r' ' organismo si esprime nella respirazione, nella circolazione
. i'i!.,ì,;
1:.r;
.

del sangue, nel battito cardiaco, allo stesso modo si espri- preceduto. Nel giro di pochi anni viene superato dalla psi-
: r:tr':
me nelie diverse funzioni psichiche, le quali, di concerto lologia cognitiva. I1 rapporto ta comportamentismo e psi-
rill:il
con le funzioni somatiche, garantiscono un alto livello di cologia cognitiva è interessante e complesso. Ci limitere-
l'r.l
irtl ì:t
r

adattamento all' ambiente. mo a segnalare i due punti principali.


t::r,'
Anche il funzionalismo ebbe breve vita. Nell'universo Tra gll anni quaranta e cinquanta si afÎacciano, alf in-
della psicolo gia si fa largo e acquista un'egemonia che con- terno stesso del movimento comportamentista, posizioni e
ricerche che rettificano sostanzialmente il rigido modello
l:l'.
serverà per quasi tnezza secolo un nuovo e piú aggressivo
i;.:q

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tii
2r)4 ALFIìEDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 295

psicologico teorizzaro da Watson (rgrl). In estrema sin- gia al modo di operare di un computer: I'informazione è
tesi, il nuovo punto di vista che tende a delinearsi è que- I'input che dà avvio a un pîocesso di elaborazione che sfo-
sto: per \ùTatson la psicologia deve indagare il rapporto tra cia in un output: un comportamento motorio, un pensiero,
lo stimolo esterno e la risposta comportamentale; mentre una decisione, un progetto. Ii riferimento informatico non
ciò che accade tra stimolo e risposta, ossia ciò che accade ha un carattere puramente simbolico. Per i cognitivisti è
nella mente, non viene preso in esame. Il nuovo punto di infatti fondamentale poter simulare al computer le ipotesi
vista ritiene che il modello di \X/atson non sia in grado di teotiche. La simulazione ha lo scopo di convalidare o per-
rendere conto della complessità e variabilità delle risposte fezionare l'ipotesi.
individuali. S'impone pertanto l'esigenza di indagare le va- Quella che abbiamo finora tratteggiato è la versione clas-
riabili di natura mentale che modulano il percorso dallo sti sica del cognitivismo , teorizzata da Ulric Neisser (tg6l).
molo illa risposta. Occorre ora osservare che già a partire dagli anni settanta
In questa prospettiva la psicologia cognitiva può essere questa versione originaria entra in crisi, perde la sua ini-
vista come un'evoluzione interna del cornportamentismo. ziale e precisa identità, ramificandosi in una serie di orien-
Se però spostiamo la prospettiva, il rapporto tra i due orien- tamenti che, pur definendosi ancota cognitivisti, sono tra
tamenti cambia del tutto. La tesi programmatica delia psi- loro alquanto diversi. Non possiamo entrare nel merito di
cologia cognitiva si presenta infatti come un radicale rove- questa evoluzione. Cí limiteremo a osservare che attual-
sciamento del comportamentismo. Per i cognitivisti, I'og- mente i due orientamenti piú vitali sono il cognitivismo
getto fondamentaie dell'indagine psicologica coincide pre- ecologico e il connessionismo. Occorre infine ricordare che
cisamente con tutto ciò che accade tra 1o stimolo e la ri- non esiste solo un cognitivismo teorico, ma anche un co-
sposta. Detto aitrimenti, I'oggetto della psicologia sono i gnitivismo clinico che, pur avendo naturalmente dei preci-
processi mentali - quei processi che i comportamentisti ri- si legami con il cognitivismo teorico, ha tuttavia una sua
tenevano inaccessibili a una conoscenza scientifica. peculiare fisionomia.
Vediamo in breve i due elementi principali della psico- Abbiamo cosí concluso la nostra veioce panoramica sul-
logia cognitiva. Il primo lo abbiamo già anticipato, è il men- la storia della psicologia. Dobbiamo però far notare che gii
talismo: la psicoiogia ha per oggetto i processi mentaii. Per orientamenti che abbiamo descritto sono ben lungi dall'e-
indagarli con rigore scientifico occone rinunciare sia alla saurire I'intero quadro della storia della psicologia. Abbia-
pretesa di fornire una descrizione qualitativa, fenomeno- mo omesso, tra molte altre cose, la psicologia della forma,
logica, degli stati mentali, sia a quella di rendere conto dei la riflessologia, la psicologia diJean Piaget, la psicologia di
processi cerebrali sottostanti. Il cognitivismo opera una sor- Lev Vygotskijo, abbiamo uascurato infine la psicoanalisi, al-
ta di stúizzazione dell'attività mentale: in rapporto a qual- la quale è, peraltro, dedicato un altro capitolo del presente
sivoglia prestazione mentale, esso cerca di individuare le volume. Ciò che apparentemente giustifica queste omissio-
operazioni che sono logicamente necessatie al compimen- ni è che in nessuno di questi orientamenti si configura una
to della prestazione. Facciamo un semplice esempio: per vera e propria psicologia generale. Per esempio, la psicolo-
memorizzare in modo duraturo un'informazione che ci vie- gia della forma si è concentrata quasi esclusivamente sul-
ne comunicata è necessario: decodificare I'informazione l'attività percettiva; le ricerche di Piaget e Vygotskii affe-
che proviene dai canali sensoriali; trattenere I'informazio- riscono alla psicoiogia deil'età evolutiva, la psicoanalisi si
ne nella cosiddetta memoria a breve termine; trasferirla nel occupa di psicopatologia e di psicologia ciinica. Ma in realtà
magazzino della memoria a lungo termine. le cose non stanno esattamente in questi termini: se si va un
I1 secondo elemento essenziale riguarda I'informatica.
L'attività mentale viene pensata dai cognitivisti in analo- { Clr. Piaget 192), rgj1', Vygotskij a9)r, r9)4.
296 2L)7
ALFREDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA

po' piú in profondità, ci si rende conto che tutti gli orien- dubbio che Ia psicologia cognitiva gode, soprattutto nel
tamenti menzionati includono, al di là della loro speciaiiz- mondo uccad.Àico, di un ampio consenso' Ma tale con-
zazione, una concezione generale della mente e del com- ,.rro ,ron è quello .ir. uu.uu in mente Kuhn, pariando del-
portamento umano. L'esempio che piú facilmente illustra l'accettazionè di un paradigma da parte dell'intera comu-
questo fatto è la psicoanalisi. Gli interessi clinici e terapeu- nità scientifica. In primo 1,-,ogo, si deve notare che il co-
tici della psicoanalisi sono certamente i piú impellenti; ma gnitivismo attuale ha perduto, come già si è osservato,
anni ses-
da Sigmund Freud fino ai nostri giorni, sotto il nome di me- [ue[a precisa identità dìsciplinare che aveva negli
tapsicologia, la psicoanalisi ha sempre ambito a proporre an- santa e settanta. La psicologia cognitiva raccogiie oggi so-t-
che una teoria generale dell'apparato psichico, con 1o scopo to di sé orientamentì psicologici sensibilmente diversi' In
di spiegare come è strutturata e come funzione la mente del- secondo luogo, se dailà teoria, e in particolare dalla teoria
ì'uomo. Questa precisazione va tenuta presente per com- che s'insegna nelle università, passiamo al campo sempre
prendere 1o sviluppo de1 presente capitolo. piú vasto àella platica psicologica, ci troviamo di fronte a
'unu
Torniamo dunque alla domanda epistemologica dalla siLu"rion. èh., nei'termini di Kuhn, si potrebbe deli-
quaie eravamo partiti: quale modello epistemologico è in nire prsp"radigmatica. 11 principale .tuT.p9 di applicazione
grado di rendere ragione deLla storia del pensiero psicolo- a.ti" pti.A.éià teorica è la psicologia clinica, la psicotera-
gico ? Prenderemo in considerazione quattro modelli. piu. iom. rrédt.-o piú avanti, le psicoterapie oggi di:Pg-
Il primo è quello che liquideremo piú in {retta: la storia iribili ,ono davvero iante e in antagonismo I'una con l'al-
della psicologia non ha un carattere cumulativo, ma è tat- tra. L'idea di un paradigma condiviso appare a questo pun-
ta di drastici mutamenti, di rivoluzioni. Il funzionalismo to una pia illusione.
concettualiz za 7a mente umana in modo assolutamente di- Da q.ranto abbiamo appena detto- si-potebbe conclude-
verso dallo strutturalismo di 1ù7undt, e lo stesso vale per il re che i'unirrerso teorico è pratico della psicologia è com-
comportamentismo e il cognitivismo, come pure per la psi- oosto da una pluralità di programmi in competizione' Que-
coanalisi, la psicologia della forma, la psicoiogia evolutiva ,to .i .o,lduce al modellò epistemoiogico di Imre Lakatos
di Piaget o quella di Vygotskij. (rgz8). In esrema sintesi, Lakatos 1iti9n9 che un pro-
Abbiamo parTato di riuoluzionl, p questo ci porta diret- grn--" di ricerca è progressivo, e quindi sí affermerà sui
tamente a Thomas Kuhn (r962). E applicabile alla storia consente di
i.og.u--i rivali, seìl sùo dispositivo.teorico
della psicologia il modello descritto da Kuhn? A prima vi- ir.iir. i risultati sperimentali. La teoria, per cosí dire, de-
sta si può essere tentati di rispondere affermativamente, u. .rr.rq piú veloce della pratica sperimentale, deve anti-
ma un minimo di riflessione c'impone una risposta negari- ciparla. Èiegittimo applicare questo.modello alla storia del-
va. Secondo la teoria di Kuhn, una rivoluzione scientifica la'psicologia*? La rispììta non può che.e.ssere negativa Pe.r
porta a7l'affermazione di un nuovo pandigma se e solo se iarebbe q.,"tto menò opinabile.sostenere che ii
il nuovo paradigma viene condiviso, presto o tardi, dal- "rJrrlpio,
.o-portn*.ntismó è tramontato in virtú della maggiore
I'intera comunità scientifica. Ora se è vero che la storia del- .upu.ità predittiva della psicologia cognitiva' Le ragioni per
la psicoiogia è stata ed è tuttora una sto-ria di rivoluzioni, .ui r'rn oiientamento si af{erma su un altro verranno esa-
è anche vero che nessuno degii orientamenti emergenti è minate piú avanti. Per ora è interessante osservare che a
mai riuscito a guadagnarsi il consenso unanime della co- complicàre ulteriormente le cose vi è la questione, di no-
munità scientifica e professionale. tevoie spessore epistemologico, relativa al ruolo deil'espe-
Oggi si può avere i'impressione che Ia psicoiogia cogni- rimento nella ricèrca psicologica. Non possiamo dilungar-
tiva sia riuscita a conquistare una posizione di sovranità. ci suii'argomento. Basii dire che in molti orientamenti e ra-
Ma ancora una volta si tratta solo di un'apparenza. E in- mi della psicoiogia la sperimentazione o non avviene per
298 ALFREDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 2gg

nulla, come nelia psicoanalisi e nella psicologia fenomeno- Una cosa è cerîa: l'uomo non è il problema piú vecchio o piú
costante postosi a1 sapere umano. Prendendo una cronologia re-
logica, oppure, come in molte ricerche empiriche in psico-
lativamente breve e una circoscrizione geografica rístretta la
logia evolutiva e in psicoiogia sociale, è praticata con mo- cultura europea dal XVI secolo in poi - possiamo essere certi che
dalità che non sono in grado di soddistare appieno le rigo- I'uomo vi costituisce un'invenzione tecente (...) L'uomo è un'in-
rose condizioni della metodologia sperimentale, cosí come venzione di cui l'archeologia del nostro pensiero mostra agevol-
è stata codificata nell'ambito delle scienze naturali e della mente la data recenle. E forse 1a fine prossima (Foucault 1967,
stessa psicologia sperimentale.
pp.4r3-r4).
Poche parole, infine, sul modello epistemologico di Ga- Su questa citazione, che chiude un'opera imponente, com-
ston Bachelard (r938), basato sul concetto di rottura episte- plessa e intellettualmente sofisticata, faremo un unico com-
mologica. Nel 1879 \X/undt concepí e costruí a Lipsia un la- mento. Affinché I'uomo potesse divenire I'oggetto di una di-
boratorio di psicologia sperimentale. Molti storici e psicolo- sciplina scientifica, non condizionata da pregiudizi extra-
gi non esisterebbero a caratterizzare l'awenimento come una scientifici, era necessario che storicamente si affermasse un
rottura epistemologica. In certo senso quella fu reaimente una insieme di condizioni che non attengono, per l'appunto, al-
rottura coi passato, come abbiamo visto. E però da esclude- la scienza, ma ad altre sfere della cultura: religione, politica,
re che si sia trattato di una rottura epistemologica nel senso economia, orgarizzazione del lavoro, etica. Solo nel xix se-
di Bachelard. È sufficiente aver pr".".rt. che ael'imponen- colo queste condizioni si sono pienamente reaTizzate, ren'
te opera teorica e sperimentale di \)íundt non è rimasto oggi dendo possibile la nascita deile scienze umane. Ma milia ci
pressoché nulla. Fu piuttosto una rottura simbolica che tra- assicura - ammonisce Foucault un po' oscuramente * che ta-
smetteva un messaggio innovativo: se la psicologia vuole af- li condizioni in futuro non verranno a mancare.
fermarsi come scienza, deve basare la teoria sull'esperimen- Sul problema della storia della psicologia, chiudiamo con
to. I1 laboratorio di Lipsia è un evento simbolico che ha da- un'ultima osservazione che è vagamente in consonanza col
to awio alla storia della psicologia sperimentale. Ma la pensiero di Foucault. Perché una teoria psicologica si af-
psicologia, compresa la stessa psicologia sperimentale, ha tan- ferma su un'altra ) Per esempio: perché il comportamenti-
ti altri volti. Detto altrimenti e pensando a Bachelard: i,l ruo- smo, dopo aver dominato I'universo psicoiogico per de-
lo di r)flundt non è paragonabile a quello di Einstein. cenni, ha ceduto il passo al cognitivismo ? Abbiamo già vi-
ii.;1i:ìi
La conclusione alla quale ci conducono le precedenti con- sto che a tutt'oggi una soddisfacente risposta epistemolo-
',ft1Ì,. siderazioni è che la natura della storia della psicologia è an- gica non esiste. Almeno su un aspetto del problema si può
ìiiit cora in attesa di un'approfondita chiarificazione. Il signifi- però formulare un'ipotesi. Una dottrina psicologica preva-
iiiì,tr
bji!:.r:: cato di questo problema diverrà chiaro quando prenderemo le su un'altra in quanto fornisce un'immagine dell'uomo e
i,,
in esame il problema successivo, che concerne il pluralismo della sua posizione nel mondo piú vicina sia alla sensibilità
jt.,,îr
in psicologia. Ma prima di procedere, occorre segnalare che comune, sia alla sensibiiità e alla cultura dotninante nella
Ìì+ a complicare ulteriormente le cose si aggiunge un'altra do- comunità scientifica e filosofica. Potremmo esprimerci an-
t},r:!'
che cosí: il vecchio modello ha esaurito la sua vitalità, è di-
.

.i{,:f:ì::
manda alquanto intrigante: per quali motiví la psicologia,
::i!],i. '
insieme alle altre scienze dell'uomo, è nata cosí tardi rispetto venuto obsoleto, mentre il nuovo appare al passo coi tem-
iiili alle altre scienze e professioni ? L'autore che piú di ogni al- pi. Un esempio: la psicoanalisi, in ambito clinico e non so-
itl!r:
Èliti:.,
tro si è cimentato con questa domanda è Michei Foucault. lo, ha esercitato una sovranità quasi assoluf a per oltre mez-
:q,:r.
.Ìt,ìi'l Non possiamo entîare nel merito del suo pensiero, voglia- zo secolo, mentre oggi si trova in una crisi mani{esta. Co-
.ii..i
mo però citare, se non altro a titolo di sollecitazione, ie fra- me spiegare un simile cambiamento, senza prendere in con-
iii',
si che chiudono il suo capolavoro, Le parole e le cose. siderazione le trasformazioni radicali che si sono verifica-
l
"i:l',1
]Ìr.:
.!,ì,. "

r.t,:Jisd*fiì'.lnrit-lii[i]rÌ';*;:.iir!;:i,.;,,"ri!.i,:i.l..iiilr:i.:.,ri
,l oo ALFREDO CIVITA FILOSOF-IA DELLA PSICOLOGIA lor
te nel secolo scorso? L'elenco sarebbe lunghissimo, ma è convinzioni teoriche, ciiniche, tecniche. Tutto ciò pone un
sufficiente ricordare il profondo mutamento non solo dei probiema drammatico per i pazienti, i quali spesso, pas-
costumi sessuali, ma soprattutto del modo di pensare e vi- sando da uno psicoterapeuta a un altro, o da uno psichia-
vere la sessualità. Da tutto ciò possiamo ricavare una sem- tra ali'altro, si trovano ogni volta percepiti, inquadrati e
plice verità epistemologica: esattamente come accade per curati in un modo nuovo. Ma un problema emerge anche
gli orientamend filosofici, anche ogni indirizzo psicologi- nel terapeuta, se dotato di un minimo di sensibilità episte-
-V/eltanscbauung, mologica; nelle circostanze critiche del suo lavoro, iI tera-
co include una una visione dell'uomo e
del suo posto nella natura e neli'universo sociale. peuta non potrà fare a meno di pensare che i suoi colleghi
di altri orientamenti, nelle medesime circostanze, vedreb-
bero le cose e agirebbero in maniera completamente diversa
3.2.I1 pluralismo in psicologia. da come fa lui. Se affrontato in modo spregiudicato, que-
La trattazione de1 precedente problema ci consente di sto problema può trasformarsi in un aiuto prezioso, poiché
introdurre agevolmente la questi<lne del pluraiismo. Pren- può aiutare il terapeuta a riconoscere i suoi errori.
dendo a prestito il titolo di un'opera di William James Consideriamo ora l'aspetto teorico. Da che cosa dipen-
(r9o9), si può affermare che gli psicologi sono sempre vis- de il pluralismo nella psicologia teorica e pratica ? Sono di-
sponibili almeno tre risposte. La prima, che un po' scher-
suti e tuttora vivono in un unioerso pluralistico. E un plu-
zosamente potrenlmo definire monoqatica, sostiene che Ia
ralismo presente già nella teoria, ma che si manifesta in mo-
psicologia è una scienza ancota giovane, aila quale bisogna
do eciatante nella pratica psicologica e in parricolare nella
dare il tempo necessario per crescere. Quando sarà piena-
clinica psicologica. Teoria e pratica non sono del resto pia-
mente mattrata, il pluralismo si dissolverà; un modeilo psi-
neti indipendenti, fanno parte dello stesso sistema, come
cologico si sarà infatti affermato imperiosamente su turri
la terra e la 1una. Le teorie cliniche e le strategie terapeu- gli altri. Nei termini di Kuhn, questo punto di vista può es-
tiche hanno sempre alle spalle una teoria psicologica. Eb- sere rappresentato dicendo che una fase di scienza norma-
bene, è un fatto sotto gli occhi di tutti che gli orientamen- le subentrerà a una fase preparadigm atic^ c^ratterizzata da
ti terapeutici presenti oggi sul 'mercato' della salute men- una pluralità di modelli antagonisti. Questa prima risposta
tale sono molteplici. Mi limiterò a elencare i principali: è la piú diffusa, soprattutto in ambito cognitivista. Ma pos-
cognitivo, cognitivo-comportamentale, sistemico-familia- siamo attribuirla anche ad autori, oggi sempre piú nume-
re, psicoanalitico, gestaltico, transazionale, bioenergetico, rosi, che sostengono che le differenze fra i diversi orienta-
psicobiologico. menti non sono sostanziali, ma dipendono principalmente
Questa singolare situazione solleva un problema teorico dai differenti linguaggi impiegati.
e uno pratico; i due problemi sono peraltro strettamente Una seconda risposta è di tipo ecumenico. I diversi
connessi, e ambedue sono rilevanti sotto il profilo episte- orientamenti, lungi dall'essere incompatibili, coprono e
mologico. Partiamo dal problema pratico che è quello piú tendono a esaurire le diverse dimensioni che compongono
semplice e piú drammatico: a seconda del terapeuta a cui lo studio della mente e del comportamento umano. Cogni-
una persona si rivolge per risolvere i suoi disagi, questi ri- tivismo, psicoanalisi, psicologia della forma, psicologia si-
ceverà una diagnosi, una prognosi e una rerapia differen- stemica studiano aspetti diversi dell'uomo, e nel loro com-
te. Com'è possibile, ci si chiederà, una cosa del genere ? La plesso producono un corpo di conoscenze ricco e omoge-
risposta va ricercata nel pluralismo. Ogni terapeuta con- neo. In questa prospettiva, il pluraiismo non è percepito
duce la propria attività clinica sulla base di quanto ha im- come una frammentazione del sapere, ma come un'armo-
palato pel corso della sua formazione. Ciascuno ha le sue niosa articolazione.
302 ALFREDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 303
La ferzarisposta è di tipo democratico. È h risposta che In che modo si acquisiscono conoscenze psicologiche ? In
personalmente condivido e quindi mi permetterò di presen- rapporto a questa domanda I'intera storia della psicologia,
tarla nei termini delle mie convinzioni. Ragionando su1 pros- * fino ai nostri giorni, è atffaversata da una radical. con-
simo problema, la natuta deila conoscenza psicologica, pre- i trapposizione tra due modelli di risposta. Il primo modello,
senterò gli argomenti filosofici a sostegno di questa posizio- : che per comodirà chiameremo oggettiuo, è cosí sintetizzabi-
lr
ne. Qui mi iimiterò a descriveria nei. suoi caratteri generali. le; la psicologia deve impiegare, adattandola al proprio og-
La tesi centrale è che il pluralismo in psicologia non co- getto d'indagine, la metodologia delle scienze naturali. Ciò
stituisce né una situazione storicamente contingente, né in sostanza significa: a) I'osservazione empirica deve poter
una situazione di serena armonia. il pluralismo è intrinse- essere codificata con caregorie oggettive; ó) gii esperimenti
camente connaturato allo studio psicologico - e anche fi- devono essere replicabili; c) le ipotesi e le teorie psicologi-
losofico - dell'uomo. La mente e il comportamento umano che devono presentare un carattere impersonale, ossia de-
sono oggetti polivalenti, che si prestano per loro natura a vono essere libere, il piú possibile, da variabiii individuaii.
essere conosciuti in modi non solo diversi ma spesso anche Per afferare I'elemento epistemologicamente piú im-
incompatibili tra loro. L'uomo può essere visto, concet- portante del rnodello oggettiuo conviene svolgere una bre-
ve e semplice riflessione sul punto c. Per assurgere alla di-
tualizzato e descritto in maniere differenti. Si pensi a
\ù7undt, a Freud, a l7atson, a Neisser: ciascuno di questi gnità di conoscenze scientifiche, le conoscenze psicologi-
grandi pensatori vedeva e descriveva gli essere umani di- che devono essere impersonali. Sono conoscenzè psicolo-
giche, e quindi nascono necessariamente dall'osservazione
versamente e in prospettive incommensurabili. Il punto a
e dallo studio di persone in carne e ossa; ma nella costru-
un tempo sorprendente e affascinante, per il filosofo della
zione della teoria l'elemenro personale deve dileguarsi. Per
scienza, è che sotto molti aspetti le loro opere non sono so-
esempio, una teoria psicologica reiativa al funzionamenro
lo straordinariamente ricche, ma anche ancora vive, attua-
delia memoria a breve termine deve essere virtualmente ap-
li. Che il pluralismo in psicologia sia una condizione fisio- plicabile all'intera ciasse degli esseri umani dotati di una
logica e vitale, lo dimostra anche il fatto che esso può es-
memoria non compromessa da deficit neurologici o psico-
sere neutralizzato solo attraverso la coercizione di un'au- logici. In breve, ciò che si richiede in quesro -od.ilo a.h.
torità estern a alla scienza. Nei regimi dittatoriaii - la Ger- ]e teorie psicologiche siano di îaù$a universale.
mania nazista,l'Italia fascista, l'Unione sovietica - il plu- Consideriamo il secondo modello che chiameremo sog-
ralismo psicologico veniva represso a vantaggio della dot- gettiua. La tesi di base è che la conoscenza psicologica è at-
trina psicologica piú consona alf ideologia del regime. tendibile solo se i fatti psichici sono osservàti e indagati nel
loro iuogo naturale, ossia nel flusso dell'esistenzalndivi-
3].La natuî^ della conoscenza psicologica. duale- Questo atteggiamento solleva subito un probiema:
se la fonte primaria della conoscenza psicologica è l'osser-
Il titolo del presente parcgra{o non denota un unico e vazione del singolo individuo, e se è vero, come è vero, che
specifico problema epistemologico ma un'ampia gamma di ciascun individuo è diverso da ogni ahro e ha un'irripeti-
problemi. Si può anzi sostenere che la questione della na- bile storia di vita, allora il passaggio dalla conoscenza in-
tura della conoscenza psicologica include la maggior parte dividuale a quella universale risulta quanto mai problema-
dei principali problemi epistemologici della psicologia. Na- rico. Il processo della generalizzazione e della conseguente
turalmente non potremo trattarli tutti in modo analitico. costruzione di una teoria universaie sembra precluso in par-
Cercheremo sempiicemente di descrivere il nodo episte- tenza. I1 problema del rapporto tra osservazione e teòria
mologico da cui scaturiscono. rappresenta effettivamente un grave cruccio per gli orien-
344 ALFREDO CIVI'I'A FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 305

tamenti che condividono questo modello, tra i quali anno- gica del delirio. Oltrepassare lo strato fenomenico signi{ica ve-
veriamo a zitutto la psicoanalisi e la psicologia e psichia- dere il delirio come un tassello nella trama dell'esistenza. 11

tria fenomenologica. Ci occuperemo piú avanti di questo compito conoscitivo che si prospetla diventa allora quello di
punto, per ora è utile presentare ull esempio per dare mag- comprendere il suo senso: perché gli eventi della vita hanno
giore concretezza alfa distinzione che stiarno delineando. condotto una persona a delirare, e a che cosa serve il suo deli-
Che cosa significa conoscere uno stato mentale ? Secon- rio ? In questa prospettiva il delirio appare come un evento del-
do il modello oggettivo significa individuare e descrivere la vita deila persona, un evento carico di soggettività.
le proprietà oggettive o oggettivabili dello stato mentale E indubbio che il modello soggettivo produce cono-
stesso. Secondo il modelio soggettivo, significa descrivere scenze psicologiche molto ricche, ma queste risultano li-
il modo in cui lo stato mentale s'inserisce nella vita del- mitate al singolo caso, al singolo individuo. Si pone per-
f individuo. tanto il problema del passaggio dalla conoscenza individuale
L'esempio che proporremo è tratto, per ragioni di chia- alla costruzione di teorie, le quali aspfuano per definizione
rezza espositiva', dalla psicopatologia. Che cosa significa all'universalità. Si tratta naturalmente di un problema di
conoscere un delirio ? Per il modello oggettivo, significa de- grande portata al quale potremo dedicare solo un piccolo
scriverne le proprietà oggettive o suscettibili di essere og- cenno. Come termine di riferimento assumeremo la psi-
gettivate. Proprietà di questo tipo sono: se il delirio è acu- coanalisi ciassicau che costituisce sicuramente l'espressione
to o cronico; se è lucido o confuso; se è organizzato o di- piú pura di un orientamento psicologico che abbraccia il
sorgantzzaLo; se è di natura persecutoria o onnipotente; modello soggettivo. Come nascono le teorie psicoanaliti-
l'età e il sesso del paziente; 1'esordio del deliro; I'anamne- che? Il terreno di partenza è I'esperienza e la conoscenza
si psichiatrica del paziente e della sua famiglia, e cosí via. ciinica, le quali hanno però il carattere individuale che ab-
A tali proprietà corrispondono informaziotti sul delirio che biamo descritto. Il salto dall'individuale all'universale av-
hanno valore conoscitivo indipendentemente sia dal con- viene - nei grandi pensatori psicoanalitici - in un unico mo-
tenuto qualitativo del delirio, sia dalia sua reiazione con la do: la riflessione sui casi individuali conduce, non senza
storia di vita del paziente. Descritto con questi parametri, i'intervento della speculazione, a congetturare ipotesi teo-
il delirio si configura come un'entità oggettiva - analoga a riche di ordine generale. Le teorie psicoanalitiche proven-
una febbre o a un disturbo gastrico * che consente per gono dalla pratica clinica e alla pratica clinica sono desti-
esempio di dire che Tizio e Caio hanno 1o sfesso delirio. nate a ritornare. Non sono teorie nel senso proprio del ter-
Questa modellizzazione apre la strada alla costruzione, fon- mine; non descrivono stati di cose verificabili o falsificabili,
data anche statisticamente, di una teoria generale del deli- non includono conoscenze oggettive. Da un lato fungono
rio, una teoria che può legittimamente disinteressarsi del- da bussola per orientarsi nell'attività clinica, da un altro
la soggettività deila persona delirante. funzionano come dispositivi per rcalízzare conoscenze at-
Per il modello soggettivo conoscere il delirio signi{ica tutt'al- tendibili sulla psicologia del paziente. Solo al vaglio della
tro. I caratteri oggettivi del deiirio hanno certo la loro utilità, ptatic^ clinica, dove ci si sforza di conoscere il proprio pa-
ad esempio per formulare la diagnosi, ma essi formano sem- ziente, le teorie si dimostrano valide oppure superflue.
plicemente una superficie fenomenica che occorre oitrepassa- In ordine al problema della natura della conoscenza psi-
re per conseguire un'effettiva e profonda conoscenza psicolo- cologica, abbiamo distinto un modelio oggettivo e uno sog-
gettivo. Quale dei due è il piú affidabile, e per quale moti-
t In molti contesti, la patologia psichica costituisce una prcziosa cartina u
Parliamo di psicoanalisi classica, perché nel quadro attuale della ricerca
di tornasole per {ar emergere delle caratteristiche dell'indagine psicologica psicoanalitica i metodi oggettivi e la ricetca empirica stanno assumendo
che nello studio deila normaiità restano spesso nell'ombra. un'importanza sempre maggiore.
ALFREDO CIVITA FILOSOFIA DELLA I'SICOLOGIA )o7
)o6
Per la filosofia della mente il problema ha un significa-
vo gli psicologi prediligono I'uno o I'a1tro ? Accenneremo a
questi quesiti nei prossimi parugrafi. Adesso vogliamo az' to di ordine generale, che concerne la natura del rapporto
zardarci a fornire, sulla base delie riflessioni fin qui svolte, sussistente tia i processi materiali che si svolgono nel si-
stema nervoso e i'attività mentaie. Nel dibattito attuale si
una definizione del concetto di Iilosofia della psicologia.
possono distinguere tre principali posizioni che illustrere-
La filosofia delia psicologia è un'indagine filosofica sui pro-
mo nei loro caratteri essenziali; occorre tuttavia tener pre-
blemi epistemologici delia psicoiogia; I'indagine deve sod-
disfare i requisiti dell.a neutralità e della condiuisione. sente che all'interno di ogni posizione esistono differenze
non solo di sfumatura ma anche di sostanza.
Alla prima posizione daremo il nome di nonisrno radica'
3.4. 11 problema mente/cervello. le. Trai procesti cerebrali e glì stati mentali corrisponden-
ti non esiste una differenza ontologica o di natura. Se ie due
L'esame di questo problema ci permeiterà di precisare
cose ci appaiono cosí diverse, ciò dipende dalla psicologia
ed esemplificare la distinzione, introdotta in precedenza,
ingenua (olk psychotoy3) che è dentro ognuno di noi e dal-
tra filosofia della mente e filosofia della psicologia. Trat-
la"quaie è diffiìile liberarsi, oppure dai diversi linglaggi con
tandolo, avremo anche modo di entrare nel merito di un
problema epistemologico cruciale per le discipline psicolo-
i qu^ti siamo abituati a desciivere le operazioni del cervei-
1o e quelle della mente. Un'importante e ardita implicazio-
giche. La letteratura sul problema mente/cervello è davve-
ne tràtta da molti autori che abbracciano il monismo radi-
ro sconfinata (Gava zooo). Ridurremo pertanto al minimo
cale è il riduzionismo: la psicologia diverrà una scienza au-
i riferimenti agli autori ed esporremo con paroie nostre le
tentica solo quando sarà pòssibile descrivere gli stati rnentali
diverse posizioni in campo.
nei termini dele entità é d.i pto."tti fisico-chimici che av-
Il problema mente/cervello può essere interpretato in due
vengono nel sistema nervoso. Ne1l'attesa, la convinzione
modi: come un probiema di filosofia della mente oppure co-
cheieue guidare 1a ricerca è che I'attività mentale è un pro-
me un problema di filosofia della psicologia. L'elemento dif-
dotto del*cervello e non presenta in se stessa aspeffi che ri-
ferenziante è la risposta alla seguente domanda: per af-
chiedano forme di conosc.nza diverse dalla neurobiologia'
frontare il problema in maniera adeguata, è necessario pos-
La seconda posizione, la cui origine risale quanto meno
sedere una conoscenza approfondita dell'anatomia, della
alla filosofia gieca, prenderà il nome di dualisrno radicale'
fisiologia e della patologia del cervello e del sistema nervo-
Mente . ..ruéilo sono entità ontologicamente distinte che
so nel suo complesso ? Molti filosofi della mente ritengono
hanno proprietà peculiari e funzionano in modo diverso'
che il possesso di queste conoscenze non sia una condizio-
La *".ti. Éa il po?ere di agire sul cervello, e quindi sul cor-
ne sine qua non per ragionare proficuamente sul problema.
po, pianificando i1 comportamento volontario. I1 corpo è
La filosofia deila psicologia ritiene al contrario che il pro-
blema non possa essere indagato con sufficiente rigore, se
*or^t"I., la mente non lo è. Sarebbe ingenuo considerare
arcaicaquesta posizione, oppure attribuirla all' ambito del-
viene estrapolato dal quadro delle conoscenze neurobiolo-
la teologia. .,o.t u quelio dèlla filosofia o delia scienza. Al-
giche. Questa divergenza, che attraversa peraltro tutta la
cuni tral piú grandineuroscienziati del secolo scorso i'han-
storia deila scienza e della filosofia', ha come effetto che il
no difesa con"passion., cercando anche di giustificarla sul
problema in questione assuma un significato del tutto di-
piano scientifico. Mi limiterò a fare due nomi celeberrimi:
verso a seconda del punto di vista che si adotta. lX/ilder Penfield eJohn Eccles. I1 secondo ha formulato una
' Si consideri, per {are un unico, autorevoie, esernpio, il diverso modo in versione neocarteiian a, intetazionista, del dualismo onro-
cui Cartesio e Leibniz affrontano i1 problema. Ambedue elaborano una teo- logico; il primo sembra essere stato ispirato soprattutto da
ria metafisica, ma a dilferenzr di l,eibniz, Cartesio cerca di giustificalla su]-
la base delle conoscenze neurobiologiche del tempo.
Aristoteie.
l08 ALFREDO CIVITA
FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 309
Battezzeremo Ia terz,àposizione con il nome di dualisruo fanno presa - se non attraverso un volo dell'immaginazio-
pragmatico. E oggi in assoluto la posizione piú diffusa e si
ne - sui concetti della neurobiologia (neurone, sinapsi, po-
presenta in moiteplici vaúanti teoria deif identità delle oc-
tenziale d'azione e cosí via). Uguaimente, solo nelle favole
couenze, dualismo delle proprietà, teoria della sopravve- si può attribuire coscienza e intenzionalità a un martello o
rienza e altre ancora (Di Francesco r99ó). I1 dualismo prag- a un orologio. Se fosse possibile affermare sensatamente che
matico è la posizione che condivido (Civita 1993, zooo), I'amigdala ha paura o che il cervello prefrontale pensa e de-
pertanto anche in questo caso mi prenderò la libertà di pre- cide, alJ.ora i concetti psicologici non avrebbero ragione di
sentarla nei termini delle mie convinzioni, ie quali del re- esistere, ii potremmo eliminare. Ma per motivi che ineri-
sto concordano in molti aspetti con quelle di altri autori. scono all'organízzazione del nostro linguaggio e alle nostre
La tesi da cui partire è il monismo ontologico: è impensa- attrezzat:uîe conoscitive, questo non è possibile, sebbene sia
bile un'attività mentale in assenza di un'attività cerebrale che empiricamenre accertato che la paura dipende da1l'amigda-
la pone in essete. L'esistenza di un pensiero in assenza di un la, e il pensiero e la decisione dipendono dal cervello pre-
cervello che 1o produca è, per dirla con Husserl (r 9oo- r , trad. frontale. La conclusione a cui perveniamo è che, dal punto
it. II, pp. 44 sgg.), un controsenso materiale. di vista della conoscenza, I'universo psichico costituisce un
La seconda tesi è il dualismo epistemologico. Se dal pun- campo d'indagine a se stante che può essere adeguatamen-
to di vista ontologico I'attività mentale è una produzione te esplorato soio per mezzo dei dispositivi concettuali e lin-
del cervello, da quello della conoscenza, i1 cerveilo e ia men- guistici di cui si serve la psicologia.
te si profilano come oggetti d'indagine irrimediabilmente Esaminiamo ora come si prospetta il problema mente/cer-
separati. Il sistema di concetti e conoscenze che impie- vello dal punto di vista della filosofia della psicologia. Co-
ghiamo per descrivere le strutture e i processi cerebrali non me si è prima osservato, ciò che contraddistingue questo
è applicabiie - gira a vuoto, direbbe \X/ittgenstein (r9r1) punto di vista è la convinzione che il problema debba esse-
- all'universo dell'attività mentale e della condotta. Par- re affrontato sulia base delle conoscenze neuroscientifiche
liamo dunque di un dualismo epistemologico in quanto il disponibili'. Non è sufficiente sapere vagamente com'è fat-
gap dipende dai nostri dispositivi per conoscere, ma non ha
to e come funziona il cervello, è necessaria una conoscenza
alcun fondamento o pretesa ontologica. approfondita.
Per illustrare la tesi faremo un breve esempio. E noto or- Per farsi un'idea del significato che ha oggi il problema
mai da molti anni che la sede cerebrale della vita emotiva è mente/cervello possiamo partire da una schematica infor-
costituita da un insieme di strutture sottocortica.li collega- mazione sullo stato attuale delle conoscenze. Le neuro-
te tra loro e con la corteccia. Tra queste strutture una del- scienze hanno raggiunto una conoscenza alÍamente pro-
le piú importanti è l'amigdala, la quale, se viene gredita dell'anatomia, della fisiologia e della patologia del-
produce 1o stato mentale della paura. Non può esservi ^ttivata,
pau- le diverse regioni che formano il nostro sistema nervoso.
ra, se i neuroni che formano l'amigdala non sono stati ecci- Resta però ancora oscuro il modo in cui le diverse regioni
tati. Pertanto tra lo stato di attivazione dell'amigdala e la cooperano cosí da produrre la nostra unitaria esperienza di
paura sussiste una relazione causale indiscutibile. Questa noi stessi e del mondo. Consideriamo per esempio il siste-
relazione rappresenta una conoscenza neurobioiogica sicu- ma visivo, che tra i sistemi cerebralí preposti a funzioní
ra e importante. Ma chiediamoci: avrebbe senso affermare mentali complesse è certamente ii piú conosciuto. Limi-
che <l'amigdalaha paura>>? Ovviamente no, e la ragione tandoci alla corteccia cerebrale, si conoscono oggi piú di
non è di natura empirica ma concettuale. Il concetto di pau-
ra - alpari di ogni altro concetto psicologico - non è appli- :

cabiie al termine amiglala. Le parole della psicologia non : " Questa convinzione soddisfa L criterio del/,a
precedenza.
contJiuisione introdotto in
ro ALFIIEDO CIVITA
FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 3fr
_l

È la teoria deJ)a segtalazione rientranlte, formulata da Ge-


venti aree * diverse per morfologia e funzione - che par-
rald Edelman (r989). S'inquadra in una concezione com-
tecipano alla funzione visiva. Ma come nasce la nost.ra espe-
plessa e assai originale della formazione (morfogenesi) e del
rienza visiva da1 lavoro di queste aree ?
iunzionamento del cervello (Civita 1996). La segnalazione
David Hubel, che insieme a Torsten \X/iesel (tgll) ha
rientrante può essere schematicamente illustrata come se-
conffibuto in maniera sostanziale alla comprensione della
gue: due (opiú) strutture cerebrali sono collegate in.un si-
funzione visiva, scrive:
itema di segnalazione rientrante quando ciascuna di esse
Questa straordinaria tendenza da parte del cervello a ffattaÍe riceve in tempo reale informazioni (segnali di rientro) re-
separatamente attributi come la forma, il colore e.i-1 movirnento sol-
lative alle opèrazioni che stanno eseguendo le altre sffut-
leva immediatamente il problema di come tutta f informazione sia
alla fine unificata, per consentirci di. avere ia percezione, per esem- ture. 11 risulìato è che le strutture connesse dai segnali di
pio, di una palla rossa che rimbaJza. E owio che l'assemblaggio deb- rientro, sebbene siano anatomicamente e funzionalmente
ba awenire da qualche parte ... Dove tuttavia awenga l'assem- distinte, cominciano a operare come una sovrastruttu-ra uni-
blaggio e conle, ancora non sappiamo (Ilubel r988, p. 2lo). taria che esegue una funzione di ordine superiore rispetto
alle {unzioniespietate dalle strutture di base. Tramite il
Il problema deTl'assernblaggio, che Hubel solleva in rap-
concetto di segnalazione rientrante, Edelman ha cercato di
porto alla funzione visiva, attraversa i'intero campo della ri-
spiegare sia illorgere della coscienza da71'attività cerebra-
cerca neuroscientifica. Si conoscono le funzioni delle singo-
lè, sia 1o sviluppo delle funzioni psichiche superiori. Si trat-
le aree, s'ignorarono i processi tramite i quali le diverse fun-
ta, ripeto, di ipotesi ancora ampiamente speculative; sono
zioni interagiscono, generando la nostra esperienza psichica.
però molto promettenti, perché è indubbio che qualcosa
Le Colonne d'Ercole delle neuroscienze sono oggi da situa-
àel genere deue veriÍicarsi nel cervello affinché la nostra
re proprio in questa domanda: come cooperano, come dia-
del mondo e di noi stessi sia quella che tutti noi
logano le diverse regioni del cervello ? Occorre sottolinea-re "rp.ti.trru
sperimentiamo.
che ci troviamo qui di fronte a un quesito che ha una straor-
dinaria rilevanzateoîica, ma che ha in pari tempo importanti
e complesse implicazioni cliniche. Per farsene rapidamente
4. Lo statuto episternologico delk psicologia.
un'idea, è sufficiente pensare al problema della riabilitazio-
ne di pazienti con lesioni cerebrali locakzzate in singole aree.
Chiarificare 10 statuto epistemologico della psicologia è
Se la neuropsicologia conoscesse il modo in cui l'area dan-
un compito particolarmente difficile. La ragione principale
neggiata coliabora con le aitre aree, la terapia riabilitativa
della diÎficoltà è la natura pluraiistica della ricerca psicolo- :
poggerebbe su solide basi scientifiche; oggi invece essa si ba-
gica. Una caÍattefizzazione univoca è impossibile, perché i :l
sa, oltre che sull'intuizione e la buona volontà, su una co-
modi di fare ricerca e ptaticapsicologica sono molteplici.
noscenza non integrata del funzionamento cerebrale.
Molte aree dell'attuale ricerca psicologica riescono bril-
Il problema dell'integrazione deile funzioni cerebrali ha
lantemente a conformarsi agli standard metodologici della
impegnato in questi ultimi anni alcuni tra i piú geniaii stu-
ricerca scientifica. A titolo esempiificativo accenneremo a
diosi del cervello e della mente. Le ipotesi finora formula-
due sole aree, nelle quali i risultati sono stati particolar-
te sono però ancora di natura speculativa; e non potrebbe
mente importanti; ma 1o stesso discorso potrebbe essere
essere altrimenti giacché mancano le conoscenze che con-
fatto per numerosi altri campí di ricerca, per esempio in
sentano di formulare ipotesi suscettibili di essere confer-
psicologia
- sociale.
mate empiricamente. Chiuderemo il paragrafo illustrando
La piima area concerne la psicologia dell'età evolutiva.
brevemente la teoria che ha suscitato di recente il maggio-
re interesse.
Gli studi sull'attaccamento (Holmes r993,) e quelli sulla
312 ALFREDO CIVITA FILOSOFIA DEI,LA PSICOLOGIA 313

teoria della mente (Camaioni r995) hanno prodotto un cor- sponderebbe alla nostra domanda fondamentale in modo
po di conoscenze psicologiche che è oggi ampiamente con- diu.rro. Per esempio, per l'indirizzo sistemico la mente del
diviso daila comunità scientífica. singolo individuoè il iisultato delle regole che governano
La seconda area comprende le ricerche di indirizzo co- Ie iansazioni all'interno del gruppo familiare a cui il sin-
gnitivo condotte con metodi logici e/o sperimentali sulle golo appartiene. Per il cognitivismoè un- sistema preposto,
funzioni psichiche complesse. Le principali e piú solide ac- íu bur.'g.tt.tica, a elaborare in modo adattivo le informa-
quisizioni a cui si è qui pervenuti riguardano la memoria, zioni ché giungono dall'esterno o dall'interno dell'organi-
le cui molteplici componenti sono state magistralmente smo. Per la psicoanalisi classica la mente è un apparato com-
esplorate sia dal punto di vista psicologico sia da quelio neu- posto da coilponenti diverse che interagiscono in modo ar-
rologico (Baddeley r 99o). monioso oDDure conflittuale.
Se si considerano i risultati di queste ricerche, si può E importante rendersi conto che qui non ci troviamo sem-
tranquillamente affermare che la psicologia ha acquisito in olicemente di fronte a differenze di sfumatura; tanto meno
queste aree una consistenza epistemologica che non ha nul- iiamo di fronte a linguaggi.diversi che descrivono in ultima
la da invidiare a quella di scienze naturali come la biologia analisi la medesima óot^. n la cosa stessa a essere differen-
evoluzionista e I'etologia. te, ossia a essere percepita e pensata in-modi diversi e in-
La situazione muta profondamente se ci rivolgiamo ad compatibili. Ricorriamò a una simiiitudine: ia mente, og-
altri settori e ad altri livelli della ricerca psicologica. Per ar- settà d'indagine della psicologia, è come il blocco di mar-
rivare subito al cuore del problerna, prendiamo in esame la íro .he 1o scúltore scolpisce seguendo il proprio estro'
domanda che si trova all'origine di ogni indagine psjcolo- La domanda intornà aila situazione epistemologica del-
gica: com'è {attae come funziona la mente umana? E raro la psicologia richiede necessariamente una risposta artico-
i.ììt:
l
.i,. trovare nei libri della psicologia contemporanea una rispo- laà. Com-. s'è detto, esistono molte aree della ricerca psi-
sta a questa domanda. Essa viene probabilmente giudicata cologica in rapporto alle quali la psicologia è riuscita o riu-
troppo filosofica, e quindi troppo sfuggente, per essere pre- sciríprima o^p"l u conseguire loitatuto epistemologico di
sa in considerazione nell'ambito di ricerche orientate in r'rrrn ,ii.nr^ empirica, .uf".. di fondare la teoria su solide
senso scientifico. Riteniamo tuttavia che una risposta a ricerche sperimentali.
quella domanda sia necessariamente incorporata, per 1o piú Altrovè le cose stanno in modo diverso. La diversità si
in modo inespresso, in ogni indagine psicologica. La ragio- rende particoiarmente visibile nell'ambito della-pratica psi-
ne è evidente: com'è possibile investigare le funzioni men- cologiia; non solo nella pratica clinica, a cui abbiamo-piú
tali nella ioro genesi, nel loro espletarsi, nel loro danneg- uolt! fuito riferimento, ma in tutte ie numerose applica-
giarsi, senza possedere una teoria relativa alla struttura e zioni della psicoiogia: azienda, marketing, scuola, forma-
al modo di funzionare della mente? Sarebbe come fare il zione, sport, dirittò, corpi militari, polizia, carcere' Gli p-si-
medico senza conoscere l'anatomia, la fisiologia e la pato- .ologi op.tutto in questi iettori dopo un lungo training' Ciò
logia. Una teoria generale della mente è sempre presente, signlfica che lo psicologo che lavora in un'azienda, in una
e orienta in maniera sostanziale l'indagine e la pratica psi- ,.l,lolu o in una sq,-,adrà sportiva applica' nello svolgimen-
cologica. to della sua attiviià, un complesso di tecniche che scaturi-
Per spiegare questo punto conviene fare di nuovo un bre- scono da una teoria. A fronte di questo vasto e sempre cre-
ve riferimento alia psicologia clinica. Abbiamo in prece- scente brulicare di attività psicologiche, il fenomeno del
denza elencato i principali orientamenri psicopatologici e pluralismo appare macroscopico, anche per un'altra ragio-
'n. .h. finoà'non abbiamo considerato e che riguarda il
psicoferapeutici oggi presenti: cognitivo, sistemico, psi-
coanalitico e cosí via. Ciascuno di questi orientamenti ri- passaggio dalla teoria alla ptatica. Ci riferiamo all'eiemen-

lÌ.ù:,:;*,ìjiÉrii!;:*Éi&-6i.i;,iiÌr;:i;l;,,.:..'...,,,, .., .,,


314 ALI.'REDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOI,OGIA 3r5
$

to personale. L'equazione personale è essenzialmente irri- trodurre ordine e regole in questa complessità apparente-
levante, sotto il profilo epistemologico, nelle artività pra- r
mente indomabile ? E come può essere caratterizzato il ta-
tiche fondate su discipline come la matematica, la fisicà, h lento degli psicologi creativi se non nei termini di una spe-
chimica, la biologia molecolare, la medicina fisica. Nella ciale abilità a vedere I'uorno e le sue relazioni in un'ottica
pratica chirurgica, per esempio, ia soggettività del chirur- nuova, affascinante ed efficace sul piano pratico ?
go non svolge di regola alcun ruolo. Il chirurgo non fa che r La psicoiogia non è una scienza forte - o dura, che dir si
applicare con perizia ciò che ha imparato nella sua forma- F voglia - perché il suo oggetto di studio è polivalente, plasti-
I
zjone. Certo, esistono chirurghi valenti e chirurghi piú mo- I co. Ogni grande psicologo 1o cesella a modo suo, obbeden-
t:
desti, può anche accadere che il chirurgo commetta un er- do da un lato aila propria peculiare sensibilità e intelligenza,
rore per distrazione o altro. Ma tutto ciò non intacca la li- I
i, dall'altro alle sollecitazioni che provengono dal mondo ester-
nearità dei passaggio dalla teoria alla prarica. r no: cultuta, scienza, costume, orgatizzazione sociale.
Nella pratica psicologica, al contrario, i'elemento per- t
Queste considerazioni e i tanti esempi che abbiamo pre-
sonale en-tra in gioco in maniera del tutto diversa. I1 pas- sentato ci conducono alla seguente conclusione; all'origine
saggio dalla teoria ,alJ.a pratica non è lineare, ma è modula- di ogni importante sistema psicologico vi sono delle origi-
to dalla personalità dello psicologo, il quale non si limiterà nali operazioni fondazionali che, oggettivamente, hanno il
mai ad applicare meccanicamente le teorie e le tecniche ap- carattere di d.ecisioni epistemologiche e metodologiche. So-
prese, ma, per cosí dire, ci metterà sempre qualcosa di suò,
no decisioni prescientifiche, ma la loro azione è fonda-
qualcosa che appartiene a lui soitanto.
mentale, decisiva per l'appunto: in primo luogo esse deli-
- L'applicazione delle teorie psicologiche è dunque me-
diata 4a11a personalità dello psièologo. E non pott.bb. .r-
neano una specifica rappresentazione dell'uomo, in secon-
do luogo, e di conseguenza, organizzano ú" campo d'inda-
sere altrimenti,. giacché le pratiche psicologiche impiicano
gine delia psicologia stabilendo quali sono i problemi im-
sempre delle relazioni interpersonali che sono espoìte im-
portanti e con quali metodi devono essere affrontati.
mancabilmente all'influenza di variabili individùali. Se a
questa considerazione sulla pr atica affianchiamo quelle re-
lative al pluralismo delle teorie, la domanda sdló staruto
U lteriori letture.
epistemologico della psicologia sembra fatalmente andare
incontro a una risposta di tenore scettico. Con le eccezio- Bechtel, \X/
ni che abbiamo indicato, lo statuto episremologico della i 988 Philosophy oi Science; An Oueruieu for Cognitiue Scieuces. Law-
psicologia è ben lontano dal possedere là sofidità dé[e scien- rence Erlbaun Associates, London [rad. it. Filosofia d.ella scien-
ze natutali, per non parlare delle scienze astratte. Questa za e scienzacognitiua,Laterza, Bari r995].
non-è però una conclusione sconsolante, a mio parere. La È tra i pochi studi che temarlzzano i rapporti tra filosofia della
scienza e scienza cognitiva-
confus? situazione epistemologica della psicologia non fa
IlotterilÌ, G e Carruthers, P.
che riflettere la suaordinaria complessità àeila natura uma-
r{)99 7'he Philosophy of Psycholosr^, Cambridge University Press, Cam-
na e delle relazioni tra gli uomini. bridge [trad. it. Filosofia della psìcologia, Ll Saggiatore, Milano
zoor].
È l'esempio di un'ìndagine epistemoiogica rigorosa ma funzio-
naÌe all'orientamento psicologico - il cognitivismo - di cui si
5. Conclusioni.
condividono le credenze.
Bloclc, N
Abbiamo oî ora accennato alla complessità della natura
r 98o (a cura di), Readtngs in the Pbilosophy of Psychology, z voil., FIar-
umana. A cosa serve, in fondo, la psicologia, se non a in- vard Unìversitl' Press, Cambridge (Mass.).
3r6 ALFREDO CIVITA FILOSOFIA DELLA PSICOLOGIA 317
Si ratta di una r.icca raccolta di saggi che s'inquadrano in pre, Moravia, S.
valenza nell'ambiro della iilosofia della mente. r988 L'enigma del/a rnente,Laterza,Roma-Bari
Bucci, W. Insieme al volume di Di Francesco, citato in bibliografia, ò uno
r9g7 Psychoanalysis and Cognitíue Sciezce, Guilford, New York [trad. strumento prezioso per orientatsi nell'universo quatrto ma.i in-
'tt
. Psicoanalisi e scienza cognitiua, Fioriti, Roma r 999]. tricato degli studi sulla fiÌosofia della mente e della psicologia.
È un'opera assai impegnativa che tenta di incorporare le teorie O'Donohue, W. e Kirchener. R.
psicoanalitiche nel quadro della scienza cognitiva. S'inserisce in r985 (a cura di), Philosophy ofPsychology, Sage, London.
una recente corrente di pensiero in crescente espansionc. E una raccolta di riflessioni epistemologiche sulla psicologia che
Civita, A. s'inquadrano prevalentemente nell'ambito delìa scienza cogni-
1996 Introduzione alla storia e all'epistemologia delk psichiatna, Grc- tiva.
rini, Milano. Parisi, D
I1 tema delledecisioni epistemologiche, trartaro brevemente al r999 Mente .I nuooi nodelli d.elk Viu Artificiale, il Mulino, Bologna.
termine del capitolo, viene qui ampiamente discusso con riferi- L'autore è in Italia l'esponente piú autorevole del connessioni-
mento alle teorie psichiatriche. smo. In questo libro introduce il lettore aile complesse proble-
Costa. A. matiche epistemologiche e scientiliche di questo recente orien-
1987 Binswanger;il norulo come prcgetto, Edizioni Studium, Roma. tamento.
E un'utile introduzione al pensiero di Ludwig Binswanger, il Putnam, H
principale esponente della psicologia e psichiatria fenomenolo- r96o in S. Hook (a cura di), D ime nsi ons of Mittd',
Mind.s and. Mdc hines,
gica alle quali abbiamo piú vohe fatto riferimento. New York Universit;' Press, New York [rad. it. Menti e mac-
chine, in H. Putnam, Mente,linguaggio e reabà, Adelphi rgSu l.
Giorello, G. e Strata, P.
r99r In questo scritto Putnam tratteggia la prospettiva funzionalista
(a cura di), L'automa spiituale. Menti, cene/li e conputel, La
che svolgerà un ruolo decisivo nell'ambito del cognitivismo clas-
terza, Roma-Bari.
s1co.
Pregevole raccolta dei principaii contríbuti intorno alle proble.
e^^-t- T
matiche delf intelligenza artificiale.
r 983 lntentionality, Cambridge Universiry Press, Cambridge [trad. it.
Horgan, J.
D e /l' intenziona lid, Bompiani, Milano, r 985 J.
1999 The Undiscouered Mind, The Free Press, New York [trad. it. fu
Un saggio di teoria della mente che ha esercitato una proionda
mente uiolata: una sfida per Ia psico/ogia e le neuroscienTe, Corti-
influenza sulla psicologia.
na, Milano zoor].
È un [bro brillante na al tempo stesso approfondito dove i.l te, Stern, D.
ma del pluralismo in psicologia e nelle neuroscienze è ben pre- r98j The Interpersonal World of the Infant, Chtd Basic Books, New
sente. York [trad. it. II mondo interpersonal.e del bambino, Bollati Bo-
rínghieri, Torino, r987ì.
I{organ, T. e Tienson, J.
Questo voìume, che è ormai classico, ha rivoluzionato sia I'epi-
1996 Connectionisn and Philosophy of Psycholog, The Mit Press, stemologia sia la metodologia dello studio del bambino e del suo
Cambridge (Mass.). sviluppo.
È un'approfondita indagine epistemologica inrorno al connes-
sronlsmo e ar suoi rapporti con i1 cognitivismo classico.
Lycan, W. G.
r99o (a cura di), Mind and Cognition, Basil Blackwell, Oxford.
Importante raccolta di saggi intorno al tema de1le iunzionì co-
gnitive. Nel volunre sono rappresentare posizioni diverse e ciò
lo rende particolarmente inreressanre.
Mecacci, L.
r992 S.toria delk psicologìa, Larerza, Roma-Bari.
E in lingua ltalianala piú completa e approiondira sroria della
psicologia.

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