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Teologia quotidiana, questo il tema di cui vi parler in questo spazio. Ovvero come la teologia, se vista da
un punto di vista aperto, possa diventare una forma di psicologia, di aiuto Chi ha mai detto, infatti, che
loggetto della psicologia, cio il tuo cosiddetto io, non sia anche lanima?
Igor Sibaldi
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SOMMARIO
1.
INTRODUZIONE ....................................................................................................................................................... 3
2.
ADESSO ................................................................................................................................................................... 3
3.
4.
5.
CHANEL .................................................................................................................................................................... 6
6.
7.
8.
9.
STRATEGIA .............................................................................................................................................................. 9
10.
11.
12.
LA PAROLA IO ....................................................................................................................................................... 12
13.
14.
15.
DO IT YOURSELF................................................................................................................................................... 14
16.
RESPONSABILITA ................................................................................................................................................ 15
17.
18.
19.
METANOIN ........................................................................................................................................................... 17
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
IL PADRE NOSTRO................................................................................................................................................ 28
32.
ALLEANZE ............................................................................................................................................................. 28
33.
34.
35.
36.
37.
38.
ARRIVEDERCI... ..................................................................................................................................................... 32
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1.
INTRODUZIONE
12/02/08
Postata da Igor Sibaldi
2.
ADESSO
13/02/08
Postata da Igor Sibaldi
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3.
TU E GLI ALTRI
27/02/08
Postata da Igor Sibaldi
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questo un modo di vedere del tutto oggettivo. Indubbiamente la storia ebraica del Diluvio risale ad
almeno tremila anni fa. A questo punto di vista ne contrapponevo un altro, secondo il qualequella storia
parla invece a te, adesso . Questaltro un punto di vista assolutamente soggettivo, ma spiegavo
lunico che serva veramente a qualcosa, in ci che riguarda il sacro.
E non solo. Sul contrasto tra questi due punti
di vista si giocano tutte le questioni essenziali
della tua vita. Sul punto di vista oggettivo si
fonda tutto un sistema di conoscenza, di
pensiero, di giudizio che le persone
conformiste ritengono fondamentale. Di ed
entro questo sistema parlano sempre gli
studiosi, gli intellettuali, i politici, i funzionari,
e i commercianti nellesercizio delle loro
funzioni.
Il suo comandamento : conta soltanto ci
che conta per molti. Una coincidenza, per
esempio, in questo sistema un fatto privo di
interesse, appunto perch una coincidenza
qualcosa che pu risultare importante ed
emozionante soltanto per te. Anche il fatto
che tu sia nato, che tu sia innamorato, che tu
sia felice o infelice, non riveste alcun
interesse, per la conoscenza oggettiva.
Sul punto di vista soggettivo si fonda
invece un sistema di conoscenza e di pensiero
completamente opposto, in cui tu sei il
principale testimone e la misura di tutto. E in
base a questaltro sistema, si va nella giusta
direzione solo quando si guarda ai bisogni del singolo individuo senza voler dare ragione ai molti.
I due sistemi non sono compatibili. In ogni circostanza della tua vita e in ogni tuo ragionamento devi
cio scegliere se adottare il primo o il secondo. No naturalmente scelse il secondo, o pi
precisamente: No rappresenta chi, a un certo punto della propria vita, decide di preferire il secondo
sistema al primo, e la conseguenza di questa scelta fu appunto lArca che lui solo riusc a costruirsi per
tempo.
continua...
4.
28/02/08
Postata da Igor Sibaldi
Ma passiamo allaspetto pi
pratico della costruzione.
Quanto a questo, occorre
sapere
innanzitutto
che
lArca non una barca.
Arca un termine latino che
non ha mai riguardato la
nautica,
e
significa
scrigno. Per di pi, nella
Bibbia ebraica il termine
adoperato
per
arca
tuttaltro:
ci
che
Dio
consigliava
a
No
di
costruire era, in ebraico
antico, una tebah, che voleva dire parola. Il lettore non se ne meravigli: certi passi delle Scritture
Igor Sibaldi - Istruzioni per lArca
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hanno avuto traduzioni ben pi strambe; e daltra parte, nel discorso di Dio a No, la distanza tra
scrigno e parola meno ampia di quel che sembra.
Se infatti un Dio ti consigliasse di costruirti una tua parola, un tuo
linguaggio, per sottrarti al Diluvio, tu capiresti benissimo qual il
punto. Un linguaggio un sistema di significati, un modo di
interpretare la realt:costruiscitene uno tuo viene dunque a
significare: non limitarti al linguaggio dei molti! Comincia a
domandarti qual il senso che tu, solo tu dai alle cose. Molti, per
esempio, dicono di desiderare soprattutto i soldi, e molti altri
ritengono quasi obbligatorio dire lo stesso, per non apparire strani. Ma
tu li desideri davvero? Scopri che valore ha la parola SOLDI solamente
per te.
Oppure parole come LAVORO , PROFESSIONE Per molti il LAVORO una specie di Dio esigente e
spietato: gli sacrificano anche otto ore al giorno, quasi ogni giorno della settimana, e gran parte dei loro
pensieri, e le loro migliori energie, ponendolo pi in alto di tutti i loro bisogni fisici e spirituali, e
precipiterebbero nel panico se non lo facessero. Anche per te cos? Sei sicuro che sia bene? E cos via
per tante altre parole importanti per molti: IL POTERE, LO STATO, IL SESSO, LETA... La costruzione
della tua Arca-linguaggio comincia proprio cos. Ne parleremo pi in dettaglio, tra qualche puntata, ma
fin dora suggerirei ai lettori che volessero gi cominciare a costruire la loro tebah di non
spaventarsi della diversit che in tal modo si creer tra loro e i molti, tra la loro oggettivit e la tua
conoscenza soggettiva. LArca pu essere solo la tua arca. Lo scrigno dei tuoi valori. Solo con quello
puoi salvarti, anche perch solo in quello trovi ci che vale veramente la pena di salvare.
continua...
5.
CHANEL
04/03/08
Postata da Igor Sibaldi
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6.
07/03/08
Postata da Igor Sibaldi
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7.
11/03/08
Postata da Igor Sibaldi
8.
13/03/08
Postata da Igor Sibaldi
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9.
STRATEGIA
17/03/08
Postata da Igor Sibaldi
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s: sei tu che decidi di attribuirne a ciascuna di esse in maggiore o minor misura. Quel potere tuo. Puoi
toglierlo alle parole che non accetti pi, che hanno cessato di essere veramente fertili per te. Puoi
destituire quelle parole-cause come si destituisce un funzionario da una carica; e il loro potere torner a
te. Meglio ancora: puoi staccare da te quelle parole, come staccheresti dei ganci che ti tengono attaccato
a ci che sta per essere sommerso.
un compito emozionante, che d i suoi frutti da subito.
Abbiamo gi accennato ad alcune parole-cause che
possono determinare la tua vita. Vediamone altre, usate
spesso daimolti e va da s che, se i molti le usano
volentieri, difficilmente quelle parole significheranno
qualcosa che ti riguardi personalmente. Per esempio, la
parola POLITICA. I molti ne parlano in continuazione.
Ma cosha propriamente a che fare questa parola con te?
Indica le azioni che altri e non tu devono compiere per
esercitare un dominio sulla gente.POLITICA solo un
termine di origine greca, ormai antiquato, con il quale si
camuffa e si indora un DOMINIO che alcuni esercitano, e
che vogliono vedere riconosciuto dai dominati. Allora tu
parla chiaro. Chiamalo semplicemente DOMINIO, e una
gran quantit di chiacchiere che oggi ti inquinano la mente e la vita perderanno immediatamente
significato per te, mentre tu acquisterai, altrettanto immediatamente, un significato diverso e maggiore di
prima di quando ti consideravi soltanto un individuo escluso dalla sfera dei POLITICI. Ne sei veramente
escluso, o la tua autenticit ad escluderla dalla tua Arca? Ha senso, per te, la prospettiva di aiutare
persone che non conosci a dominare altri? Io penso sinceramente di no: qualunque cosa ne dicano i
molti, mi pare che le parole POLITICA, POLITICI, DOMINIO intralcino la costruzione della mia Arca
non mi occorrano, cio, a descrivere ci che conta veramente per me. E credo che anche se fossi un
politico di professione, in realt, per me, per la mia vita, per la mia libert, non mi servirebbero affatto.
continua
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liti, dell illibert opprime o ha oppresso la stragrande maggioranza degli individui che vedi intorno a te. E
per MATRIMONIO intendo, naturalmente, non lunione di due persone (che quando funziona si chiama
AMORE o AFFETTO, e quando non funziona pi si chiama ERRORE) ma il vincolo matrimoniale
ufficialmente sancito da unautorit civile e religiosa, con tutto quel che ne consegue. Qui si vede bene
quanto una parola possa influenzare la vita, e quanto ci sia ingiusto.
ATRIMONIO, infatti, soltanto una parola. Non una cosa.
Non un essere vivente. Tu sei un essere vivente, e la tua
vita fatta di cose reali. Ma, per non apparire diverso dai
molti, tu permetti che quella parola determini la tua vita
reale, le cose che fai e puoi fare, attribuendo ad essa un
gigantesco potere su di te. Perch? Togliglielo. Quel potere
tuo. Quella parola di altri, pensata ed elaborata prima che tu
nascessi; non centra con te. Guardala dora in avanti come
una parola altrui, e dun tratto ti si chiariranno soluzioni
costruttive della tua Arca, delle quali non ti eri mai accorto
prima.
continua
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ci che spiegava Ges in quei passi poco citati dei Vangeli, come i nemici delluomo saranno i suoi
famigliari o chi ama il padre e la madre pi di me, non degno di me(Matteo 10,36-37) l
dove menon significava Ges stesso, che non aveva certo fama di distruttore di famiglie, ma soltanto
quellimmensit che ognuno di noi chiama ioe che in chiunque. Chi ama le parole madre e padre
pi della scoperta di quell immensit in s stesso e negli altri, non degno del proprio io. Questo era
il senso della frase. Vale anche per lArca, dato che lArca altro non che la tua scoperta di te.
continua
12. LA PAROLA IO
28/03/08
Postata da Igor Sibaldi
Penso che cos vada intesa la parola io nei discorsi di Ges e anche in quelli del Dio biblico: LIO, con
larticolo, come se indicasse non una persona ma una dimensione accessibile sia a chi parla, sia a
Igor Sibaldi - Istruzioni per lArca
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chi ascolta. Per esempio, l dove nelle versioni consuete dei Vangeli si legge: Nessuno giunge al Padre
se non per mezzo di me (Giovanni 14,6), bene tradurre:
Nessuno giunge al Padre se non attraverso lio.
Nessuno, cio, pu conoscere nulla di Dio se prima non scopre che cosa indichi la parola io. Oppure, l
dove Ges dice: Voi mi cercherete e non mi troverete (Giovanni 7,34) bene tradurre:
Voi cercherete questio, e non lo troverete.
Appunto perch fino a che siete voi, fino a che vi adeguate ai
molti, non saprete che cosa c nella parola io. E cos
anche nella Genesi, dove nelle versioni consuete Dio direbbe ad
Abramo: Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di
tuo padre, verso il paese che io ti indicher (Genesi 12,1) io
leggo:
Vai verso il paese che l'io ti indicher
Cio entra nella tua vita obbedendo al tuo io superiore,
invece che a quel che dicono gli altri. Io penso che cos abbia un
significato preciso, bello e utile a tutti, oggi come tremila o duemila
anni fa. Certo, in tal modo limmagine che di solito si ha di Ges
cambia molto: non pi il FIGLIO UNICO di Dio, che viene a
parlare a unumanit incommensurabilmente inferiore a lui e poi se
ne torna in cielo. invece un uomo che spiega ai suoi simili un
nuovo livello evolutivo, imperniato su una diversa, meravigliosa
coscienza di se stessi. Nel Vangelo si legge infatti:
A chi lha ascoltato, ha dato il potere di diventare figli di Dio
Giovanni 1,12
E io prendo questo passo molto alla lettera, bench suoni come
uneresia. Anche limmagine che di solito si ha di Dio subisce in tal
modo qualche modifica: non pi unincommensurabile Potenza
che d ordini, ma la voce delluniverso intero del senso
delluniverso intero che indica agli uomini quel nuovo stadio
evolutivo. I tradizionalisti storcono sempre il naso quando difendo
questidea nelle mie conferenze e nei miei libri, ma da quanto mi
sono accorto della possibilit di questa diversa traduzione la mia
vita profondamente cambiata, e ne provo gioia.
continua
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dappertutto: in terra, in cielo, in ogni luogo. nel tuo modo di vedere la terra, il cielo e ogni
luogo, e soprattutto nel perenne superamento di questo tuo modo di vedere: quellio superiore ti si
rivela infatti in ogni tuo nuovo orizzonte, in ogni tua nuova scoperta e i tuoi orizzonti e le tue scoperte
potrebbero ampliarsi allinfinito, se solo tu non le fermassi a un certo punto, perch ti portano troppo
lontano da ci che sapevi di te.
Quellio superiore , necessariamente, anche negli altri: se
tanto grande, infatti, non pu essere contenuto in quel
pochissimo che sai di te stesso e che credi di essere. Credo sia
questo il senso della frase: Ama il prossimo tuo come te
stesso. Significa: tu ami e odi gli altri proprio cos come ami e
odi te stesso. Tu vedi negli altri difetti e poteri tuoi, proietti
negli altri ci che non osi ancora sapere di quel tuo io
pi grande e di ci che lo intralcia in te. E appunto perci, quanto pi ti riappropri di quei poteri e
difetti (quanto pi ritiri le tue proiezioni, direbbe uno junghiano), tanto pi scompare nel Diluvio tutto
ci che sembrava limitarti dallesterno, e ti accorgi che erano soltanto tuoi limiti interiori, pretesti per non
crescere e per non conoscerti.
In breve, quellio superiore nel RAPPORTO tra te e tutto il resto. Per sapere chi sei, guardati
intorno. tutto tuo, sei tutto tu. Derivano da ci varie conseguenze pratiche: i cardini del tuo io
appaiono infatti completamente diversi, in questa nuova immagine di te. La memoria, per esempio: la tua
vera memoria, la memoria di quellio superiore, non in qualche angoletto del tuo cervello, ma in tutto
ci che fai, ed vasta come luniverso intero. I tuoi ricordi sono tutto ci che vedi, e non soltanto ci che
ti sembra di ricordare. Cos anche i tuoi sentimenti, i tuoi pensieri, le tue intuizioni, la tua volont e tante
altre splendide cose che cerchi dentro di te, e sono invece ovunque, tuttintorno, ovunque arrivi
lorizzonte della tua vita. Puoi averne unidea se guardando una qualsiasi cosa un quadro, un volto, il
cielo immagini che non siano soltanto i tuoi occhi a guardare, ma il tuo io superiore che guarda te da
quel quadro, dal volto, dal cielo, e ti pone la stessa domanda che Dio pose al profeta Elia:
Ed ecco, sent la voce che gli diceva: Che fai qui, Elia?
Primo libro dei Re 19,13
Appunto. Che fai? E chi credi di essere? Fate caso al sorriso che vi appare sulle labbra, mentre
immaginate lespressione di Elia o la vostra davanti a quella domanda. Quel sorriso gi un attimo
della storia del Diluvio.
continua
15. DO IT YOURSELF
10/04/08
Postata da Igor Sibaldi
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ecc.) e lenergia di essa. Dimodoch il passo viene a significare, in sostanza: chi vuol salvare quel che
conosce gi, perder la facolt di conoscere, ma chi perde quel che conosce gi, ritrova e salva questa
facolt preziosa. Solo che perdere i contenuti della tua vita psichica equivale a perdere tutto quanto il
mondo che tu conosci: dunque un vero e proprio Diluvio personale.
16. RESPONSABILITA
14/04/08
Postata da Igor Sibaldi
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che, privi di arca, sono rimasti in basso, legati al loro vecchio, piccolo io gi noto: ma attraverso lacqua
non si sente pi niente. Per i No, si apre allora un periodo avventuroso di esplorazioni e scoperte. Per gli
altri, vale quel che una volta notava Rudolf Steiner , in una delle sue mirabolanti conferenze
sullevoluzione: quando diceva Steiner di due gruppi di individui, uno si evolve pi rapidamente e
laltro rimane indietro, questultimo non continua a progredire pi lentamente dei primi, e nemmeno si
ferma al livello a cui , ma comincia irresistibilmente ad arretrare. Ne parlano anche i Vangeli, in un
passo inquietante: un grande abisso stato posto tra noi e voi, in modo che chi di noi volesse passare
da qua a voi non lo potrebbe, e neppure da l a qui si pu passare (Luca 16,26). Sta soltanto a te
scegliere, da che parte vuoi stare?
continua
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Unaltra notevole differenza quotidiana tra i No e i nonNo che ai primi piace aver torto, mentre ai secondi no.
Ai molti piace aver ragione, come dimostrano
chiaramente le loro religioni e i loro partiti: va da s,
infatti, che se uno cattolico, cattolico perch crede che i
cattolici abbiano ragione e gli altri no; altrimenti sarebbe
protestante, ebreo o musulmano. E cos pure in politica: sei
di sinistra poniamo perch pensi che sia giusto cos, e
che dunque essere di destra sia sbagliato; o viceversa...
Ma le divisioni, i conflitti che da sempre hanno fatto la storia e rovinato le vite degli uomini non
derivano proprio da questa voglia di stare con chi ha ragione e di dar torto agli altri? Quindi qua c
qualcosa che non va, se ne venuto tanto male.
Invece, che male c ad accorgersi di aver torto? Personalmente,
credo sia la forma pi semplice di libert, e anche la pi promettente.
il diritto di non limitarti a ci che gi sai, o a ci che gi sanno altri;
la voglia di superarti sempre, di aprirti sempre alla realt, di dare
sempre una nuova chance alla verit, e con essa, naturalmente, anche a
quell io superiore che in tal modo tu puoi far esistere sempre di pi
nel tuo mondo. Non ricordo chi sia quel saggio che disse: Nella vita, o
hai ragione o sei felice ma tutte le volte che ho applicato questa
massima mi sono trovato bene. Ricordo bene, invece, quel passo dei
Vangeli: Avete udito che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma
adempi ai tuoi giuramenti. Ma io vi dico: non giurate mai!.. Sia invece il
vostro parlare: s, quando s; e no, quando no (Matteo 5,33.37). Ed
inteso che ci che oggi s, domani potr apparirti tutta un tratto un
no, e viceversa: tu stai pronto ad accorgerti. Chi cresce cambia idea
di continuo. Non lasciare, neanche qui, che il passato (tuo o altrui) ti
determini. Ascolta il tuo presente, sempre. chiaro, daltra parte, che
a dar retta a quel passo dei Vangeli molte professioni indispensabili
allordine costituito perdono immediatamente di valore: mi riferiscono
alle professioni che implicano, appunto, un giuramento di fedelt,
ovverosia la decisione che in un determinato punto della tua vita tu
abbia saputo per certo cosa giusto fare e cosa no, a chi obbedire e a chi no, e che da quel momento in
avanti tu non possa pi cambiare idea. Cos per i militari, i giudici, i politici, i sacerdoti... Il non giurare
mai! li esorta a dubitare. Si sa che non ascoltano, non ci fanno caso. Ma tu non sei loro. Tu sei tu. E
sei, puoi essere, sarai quellio superiore che ancora non conosci e che puoi scoprire soltanto di giorno
in giorno, cambiando inevitabilmente giorno dopo giorno idea.
continua
19. METANOIN
24/04/08
Postata da Igor Sibaldi
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convertirsi, il che significa tutt altra cosa. Convertirsi , infatti, aderire a una nuova religione o
ideologia, cio dar ragione ad alcuni molti, invece dei molti di cui ti fidavi prima. Metanoein lascia
invece aperta la via anche a unautonoma scoperta della verit proprio come il verbo tardo-latino da cui
deriv il nostro accorgersi, accorrigere, cio rendersi conto di aver sbagliato. Lidea che questi
verbi antichi racchiudono davvero splendida. la pi utile per qualsiasi filosofo o cercatore di verit.
Basti pensare al fatto che tu solo puoi accorgerti di qualcosa, nessun altro pu farlo per te; e che
puoi accorgerti soltanto di ci che vero: di qualcosa di falso puoi semmai convincerti, o farti convincere,
puoi crederci, incaponirtici, ma per chi si sforza in questi modi di ritenere vero il falso, il verbo accorgersi
rimane assolutamente impraticabile almeno finch quegli sforzi proseguono.
Inoltre, laccorgersi semplice: non richiede n
sforzo n particolare preparazione culturale (a
differenza del credere) ma soltanto di aprir bene gli
occhi e la mente; ci possono riuscire anche i bambini...
anzi, i bambini vi riescono, regolarmente, molto meglio
di un adulto, e proprio perch la loro mente non
ancora stata riempita a forza di cose in cui dover
credere come dimostra la famosa favola del Re nudo
(la ricordate?). E ora che sapete cosa vuol dire quella
parola tanto importante, provate a rileggere questo
brano, tenendo conto della giusta traduzione di
metanoein:
Si potrebbe dire la stessa cosa delle vittime delle Torri
Gemelle o di qualsiasi altra disgrazia collettiva. La loro
morte spiega qui Ges vi parla di voi. Per
chiunque non abbia cominciato ad accorgersi di se
stesso, della sua vita, di ci che il mondo per lui, la
morte sar comunque la conclusione insensata di una
vita senza senso, anche se dovesse avvenirgli di
spegnersi a centanni, tranquillamente, nel suo letto. Se
invece impari a metanoein, la vita non ti appare pi come una quantit di tempo che giorno dopo giorno
si riduce, ma come un continuo ampliamento delluniverso intero, unininterrotta crescita e scoperta di
verit. Tu quale delle due prospettive preferisci?
continua
prevedibile,
a
questo
punto,
lopinione
di
moltissimi:Accorgersi? Ma per potermi accorgere, dovrei
veramente dare ascolto soltanto a me stesso. E da quando sono
nato tutti, tutti senza eccezione mi hanno spiegato che ci sono e
ci sono stati tanti altri molto pi intelligenti e pi colti di me, e
che dovevo imparare da loro. Mi sono talmente disabituato,
ormai, a far caso a quel che penso io, e non saprei proprio da che
parte ricominciare....
Giustissimo. Appunto perci le Scritture (e non solo i Vangeli)
insistono tanto sulla grande e coraggiosa impresa di
RIDIVENTARE BAMBINI. Di riconquistare, diciamo pure, la
propria ignoranza. Non c altra via.
Per crescere bisogna saper essere piccoli, nuovi, figli
delluomo, dicono i Vangeli, cio figli di quegli uomini adulti che
ora siamo, e successori del periodo evolutivo in cui ora ci troviamo. risaputo (nonostante le opinioni dei
freudiani) che i bambini hanno qualit molto pi numerose e intense di quelle degli adulti. Amano di pi,
compatiscono di pi, inventano, creano, giocano, si divertono di pi. E hanno soprattutto quel SENSO
Igor Sibaldi - Istruzioni per lArca
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DELLA FELICITA che ladulto non ha pi. La felicit, infatti, checch ne dicano gli adulti, appunto un
senso, proprio come lolfatto, il gusto, il tatto, ludito, lodorato. E come i cinque sensi consueti servono
a proteggerci da ci che fetido, o ustiona, o ci minaccia in vario modo, cos anche la felicit
semplicemente quel senso che ci fa sentire bene quando facciamo, pensiamo, diciamo ci che bene per
noi, e ci d sensazioni sgradevoli o deprimenti in caso contrario. Non vi , non vi sarebbe guida migliore
nella vita dogni giorno.
Ma da millenni, generazione dopo generazione gli adulti
addestrano i piccoli a reprimere questo senso della
felicit, e a sostituirlo con il senso del dovere con
lomaggio cio alle convenienze dei molti. Durante
questo addestramento la tua integrit si spezza, il tuo
autentico io comincia a diventarti estraneo, e si insinua in
te il pensiero di essere e valere troppo poco per poter dare
ascolto a te stesso. Ridiventare bambini, come dicono le
Scritture, risalire questa china, ripercorrere questo
deserto, verso una Terra Promessa che rimasta da
qualche parte dentro di te, abbandonata, perch gli adulti non la gradivano, la temevano, e dovevano
soffocarla. In quella tua Terra Promessa si trova anche la fiducia in te stesso, che indispensabile per
metanoein: e si distingue talmente poco dal senso della felicit, da far venire il sospetto che si tratti della
medesima cosa.
continua
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rimangono eletti soltanto i giovani, i bambini che non sanno ancora distinguere il bene dal male e
devono dunque imparare a scoprire il mondo da soli: gi aperta la via alla predicazione di Ges, sui
Bambini che entrano nel Regno dei cieli. Ma attenzione: quel riferimento al non saper distinguere il bene
dal male solleva un nuovo problema, che nella vicenda di No era menzionato, e che ci mostra un
ulteriore aspetto della questione. Bisogna NON CONOSCERE LA COLPA, per entrare nel Regno? Bisogna
ridiventare ignoranti anche in questo? Si direbbe proprio di s. La teologia, come vedremo, riserva anche
qui notevoli sorprese.
continua
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a questa indispensabile palingenesi. E tutti, per di pi, ribadiscono che SEMPLICE, che puoi farlo da te,
semplicemente riscoprendo te stesso, la parte pi intima, autentica, ignorante del tuo essere: l la
verit potentissima, la salvezza, la via e non nelle tante e laboriose pagine che puoi studiare sulle
religioni, la loro storia, i loro pensatori. Ma com possibile? Direbbe a questo punto chiunque. E allora
tutte le biblioteche teologiche, le dottrine raffinatissime sulla salvezza, sulla rinuncia, sulla rassegnazione,
sulla castit, sul matrimonio, sulle tipologie dei peccati, sulla Grazia, sui sacramenti, sulla santit, la
Trinit, la Madre di Dio, la penitenza, il primato di Pietro, linfallibilit e via dicendo, sarebbero tutte
quante chiacchiere a vuoto, il cui unico scopo evitare che la gente si accorga del punto principale?
Certamente no. Dal II sec. d. C. ai nostri giorni (con punte
eccelse alla fine dellImpero romano e nel Medioevo) la
teologia stata unutilissima palestra filosofica. I primi
Concilii, parlando della Trinit e dellumanit o divinit di
Cristo, furono capolavori di psicologia del profondo,
ecc. Ma altrettanto certamente, la sostanza di ci che
dissero al mondo i grandi profeti semplice e
radicale come potrebbero esserlo le domande di un
bambino. E daltra parte, se Dio parlava attraverso di
essi, e un Figlio di Dio decise di scendere sulla Terra per
chiarir bene le cose, perch mai avrebbero dovuto parlare
difficile? Forse, se lavessero intesa in questo senso, molti
cosiddetti atei non avrebbero avuto tanta fretta di
eliminare dal loro pensiero tutto ci che pertiene alla
religione,
ma
avrebbero
distinto
meglio
e
pi
coraggiosamente, in questa materia, lutile dallinutile.
continua
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nel presente un elemento molto problematico, con cui fare i conti. Secondo alcuni, questaltro elemento
un essere dotato di vita propria, ed il
famigeratissimo Diavolo. Secondo me, non un
essere, non vivo, non affatto: bens CIO CHE NON
a differenza del nome ebraico di Dio, YHWH, che
suonava come il participio del verbo essere e significa
anche Io sono. Quellaltro elemento, il principale
nemico, insomma, a mio parere, il Nulla: e va
trattato, con le necessarie cautele, appunto come tale.
continua
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32. ALLEANZE
16/06/08
Postata da Igor Sibaldi
Questa cooperazione, o alleanza tra luomo e Dio era gi stata sperimentata da Mos: il racconto
dellEsodo pu essere letto, infatti, anche come una burrascosa storia damicizia e damore tra il maturo
principe egizio Mses e Yahweh, il Dio abbandonato dal suo popolo, e indebolitosi, regredito quasi al livello
di un dmone del deserto.
Mses-Mos lo trova, lo rieduca, gli rid forza e fiducia in se stesso, e lo guida e ne guidato al tempo
stesso, mentre tra tante difficolt conduce il suo popolo via dallesilio.
Il racconto , naturalmente, simbolico: per te che leggi, quel popolo eletto rappresenta tutto ci che
tuo; Mses-Mos sei tu che ti accorgi di quanto ci che tuo sia pieno di ipoteche e reti e insidie altrui, e
dai inizio al tuo Esodo, o revisione del dizionario, o costruzione dellArca; e Yahweh quel Dio che allora
Igor Sibaldi - Istruzioni per lArca
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ricominci a scoprire, e di cui ricominci a sperimentare la potenza e laiuto, nella stessa misura in cui
chiedi il suo aiuto e lo aiuti a tua volta.
Nella storia di No avveniva la stessa cosa, e cos pure
nelle vicende di tutti i patriarchi, e di tutti i profeti: Dio e
quegli uomini agivano insieme, e non contro altri uomini o
contro altri Dei come in seguito venne interpretata,
strumentalmente, lalleanza con Dio (si pensi al Gott mit
uns di innumerevoli guerre) ma soltanto contro il
Nulla e le forme gigantesche che il Nulla assume. E
ognuna di quelle storie anchessa simbolica: , o meglio
pu diventare la tua storia personale, se tu cominci a
viverla in tal modo e non temi il carattere sacro che,
giorno dopo giorno, verrebbe ad assumere tutta quanta la
tua vita.
Ges, poi, porta questa alleanza allestremo:
Il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato ogni
giudizio al Figlio, perch tutti onorino il Figlio come
onorano il Padre
Giovanni 5,22-23
Il giudizio, la decisione non avviene pi nei cieli, ma in
terra. Dio sta a guardare e senza di te non pu giudicare,
non pu agire: la sua volont non pu compiersi se tu
non lo chiedi e non lo permetti al tempo stesso. il
punto pi basso della storia del Dio occidentale, e il punto
pi alto e di massima responsabilit per luomo.
continua
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su una di queste tre: e si d il caso che in tutte e tre io sia bravissimo. Nelle questioni economiche, nel
prestigio e in tutto ci che alla gente appare straordinario, sono sempre io ad agire: il Nulla. Assciati a
me, e la tua buona novella far strada, te lo garantisco. Ges rispose gentilmente che nessuna di
quelle tre maniere gli interessava. Dal testo risulta che non gli piacque, in particolare, lidea di presentarsi
alla gente come il detentore assoluto di un qualche super-potere: voleva non che i suoi seguaci lo
venerassero, ma che imparassero, si accorgessero, crescessero ciascuno per proprio conto e con Dio. Il
Diavolo-Nulla gli lasci capire che una simile strategia di comunicazione sarebbe stata disastrosa, e se ne
and. Ebbe ragione lui, certamente, nel mondo del Nulla. Ges non ebbe altro che guai; tanto che la
Chiesa, qualche secolo dopo, ritenne pi prudente riesaminare quelle tre proposte e, com noto, le
adott tutte quante, con risultati assai pi incoraggianti. Ma qui ci discostiamo troppo dal nostro
argomento, e dalla teologia propriamente detta sconfiniamo nella storia della religione.
Cari amici, grazie per tutta lattenzione e laffetto: scrivere per voi e sentire il vostro ascolto stato per
me un grande dono. Per ora le puntate di questo Blog di teologia si fermano qui. Durante lestate (che
vi auguro bellissima), lo spazio di ISTRUZIONI PER LARCA sar dedicato soltanto alle risposte ai vostri
commenti. Poi, tra qualche settimana, dovrebbe incominciare unaltra serie di appuntamenti, incentrata
sullAngelologia. Alcuni di voi sanno gi di cosa si tratta, hanno gi letto i libri di Haziel e i miei su
questo antico argomento; per gli altri sar, spero, una speciale sorpresa. Per un anno intero, di cinque
giorni in cinque giorni, presenter i Settantadue cosiddetti Angeli custodi della Kabbalah: le
settantadue fondamentali energie, cio, che secondo una tradizione egizio-ebraica dirigono le correnti
delle possibilit, delle occasioni, delle vocazioni di ciascun individuo. Se ne parla anche nel libro
dellESODO, nel passo in cui si narra del passaggio del Mar Rosso. Vi ricordate? Di solito ci si immagina
quel passaggio come un canyon che dun tratto si apr attraverso il mare: il popolo eletto pass, gli egizi
vennero sommersi. E ci si immagina che quel canyon fu uno solo, e tutti gli ebrei lo percorsero sgomenti,
guidati da Mos Non fu esattamente cos. Anzi: non cos. In quellepisodio memorabile tutto
simbolico: il mare rappresenta la nostra vita quotidiana, piena di vortici, profondit e superfici in cui
tanti egizi(tanta gente che obbedisce a qualche Faraone) si perdono e affogano; il passaggio tra le
acque, voleva invece rappresentare la via che ciascuno ha e trova nella propria esistenza, per essere
veramente se stesso, nel mare e nonostante il mare, invece di lasciarsi trascinare dalle acque dei molti.
Nel testo ebraico di quellepisodio (Esodo 14,19-21) si trovano appunto cifrati, con meravigliosa
precisione, i nomi dei Settantadue Angeli, e ciascuno di quei nomi il geroglifico, la formula, di una
delle Energie che guidano chiunque. Sono nomi-formule elaborate in millenni di studi. Si dice che gli
Angeli siano messaggeri: quelle formule sono il cardine del messaggio. Si dice che ci aiutino: in quelle
formule descritto il modo in cui ci aiutano davvero a individuare il compito per il quale tu sei venuto al
mondo. Ciascuno di quei nomi-formula connesso a certi giorni dellanno: quelli appunto in cui tu HAI
SCELTO di nascere, in base al compito che ti eri proposto in questa tua vita. Giorno per giorno, Angelo
dopo Angelo, esporr dunque sia gli aspetti spirituali sia gli aspetti pi pratici dellAngelologia; qua e l ci
saranno riferimenti alle lettere ebraiche (geroglifiche) che compongono i Nomi, e qui occorrer un
pochino di pazienza. Troverete un breve compendio dei significati delle Ventidue lettere del cosiddetto
Alfabeto sacro, cio delle ventidue lettere dellebraico antico, con le quali, secondo i maestri della
Kabbalah, Elohim cre il mondo. Ci saranno accurate Istruzioni per luso, e sono certo saprete orientarvi
facilmente. In ogni caso, risponder volentieri, anche l, a qualsiasi vostro dubbio o richiesta di
chiarimenti. Ringrazio in anticipo la mia casa editrice, Frassinelli, per aver concesso lutilizzazione di una
buona parte del mio LIBRO DEGLI ANGELI, e la redazione di NONSOLOANIMA per la collaborazione
che ha dato e d a queste strane avventure della conoscenza.
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Certo, se leggiamo il Vangelo come se fosse la storia della vita pubblica di Ges , dobbiamo dedurne che
il mondo sia un posto scomodo per chi non d ascolto a certe tentazioni. Ges non volle fondare il suo
insegnamento su vecchi modi di intendere la ricchezza e il potere e venne imprigionato, deriso e ucciso.
Poi lumanit vide in lui una Persona Divina , ed forte limpressione che in tal modo sia stata divinizzata
(e dunque posta come necessaria) proprio la sconfitta del bene: gi prima di Ges vari profeti se lerano
vista brutta, ma dopo di lui non si contano gli uomini buoni e generosi che, proprio per essersi opposti al
Nulla, ebbero fine tragica... Lo dice anche lui, in un passo dei Vangeli: Se il mondo vi odia, sappiate che
prima di voi ha odiato me... Un servo non pi grande del suo padrone: se hanno perseguitato me,
perseguiteranno anche voi (Giovanni 15,20). Ma davvero non c altra via? A voler intendere la sua
vicenda nel modo tradizionale, no. Ma c anche unaltra lettura possibile, un po pi simbolica. Ges
un Maestro che insegna, e vuole che altri lo seguano e lo approvino. Perci viene distrutto. Attraverso la
distruzione, supera la propria dimensione di Maestro (tale superamento raffigurato nella sua morte e
resurrezione) e da allora in avanti trionfa e non insegna pi. Allora ha immenso seguito e il suo
messaggio giunge ovunque. Lo stesso vale per te. Dapprima, inevitabilmente, la tua personale ricerca
della verit un opporsi al mondo del Nulla, e in questo opporti tu acquisti ai tuoi stessi occhi
unimportanza sempre maggiore. utile. Non c altro modo per rafforzare la tua identit. Ma a un certo
punto ci non ti basta pi. Quella tua importanza ti va stretta, tanto quanto prima ti andava stretto il
mondo in cui stavi crescendo. Allora occorre liberarsene, e cominciare a vivere, a creare. Il Nulla il
Nulla, il non essere. Pu dissolverlo solo lessere. Dunque sii, semplicemente, e fa cose che siano. Crea,
appunto. Siate perfetti come perfetto il Padre vostro celeste diceva Ges (Matteo 5,48). Quel Padre
creatore. E anche tu, semplicemente, crea.
Lavversario, satan il Nulla, come abbiamo provato a chiamarlo noi trova espressione anche in
moltenevrosi. E nel terribile Libro di Giobbe ne descritta una, diffusissima: la paura della felicit.
Provate a leggerlo, questestate. Rabbrividirete e vi porrete una quantit di domande, proprio come
hanno fatto moltissimi da Kierkegaard a Jung. Dio e il satan si accordano, in questa storia, per tentare
un uomo buono e ricco, Giobbe appunto: a satan viene dato il permesso di infliggergli grandi sventure,
per vedere se Giobbe continuer ad amare Dio anche nella miseria. Giobbe supera la prova e alla fine si
ritrova pi ricco e pi felice di prima. Lungi da me lidea di SPIEGARE questa storia; ma vi segnalo
una dinamica psicologica che in essa si delinea, e che forse vi sar daiuto nelle vostre interpretazioni.
Luomo ha spesso una gran paura dellabbondanza. Teme che labbondanza (di beni, di affetti, di talenti)
lo limiti, gli tolga la libert. Teme la NOIA dellabbondanza. Pu cos avvenire che chi sta vivendo un
grande amore fantastichi di perderlo; o che chi ha molte ricchezze immagini una vita da vagabondo.
Quando si accorge di tali sue fantasie, teme anche quelle: Come posso desiderare una cosa del
genere?.. e allora si affretta a negarli, a soffocarli senza averli ben chiariti. Ma i desideri cos negati non
scompaiono; scivolano solo un po pi gi, sotto la soglia dellattenzione, e l spesso continuano a
crescere, e si trasformano in modo strano. Si acuiscono. Il desiderio negato di perdere un grande amore,
per esempio, si trasforma l in cupi sensi dodio, di aggressivit verso la persona amata. Oppure il
desiderio di una vita da vagabondo diventa l sotto la voglia di sperperare tutto, di andare in miseria.
A volte questa distruttivit emerge nellio cosciente, e lo fa sentire molto in colpa. Gli fa sembrare che
non soltanto le sue aspirazioni alla libert, ma QUALSIASI SUA ASPIRAZIONE sia oscuramente collegata
con linfelicit, il dolore della persona amata, o con una tassa da pagare al destino sottoforma di
dispiaceri e sciagure. Allora ha paura di aspirare a qualsiasi cosa. Si frena, perch nulla e nessuno intorno
a lui corra pericolo. E al tempo stesso si sente sempre pi inspiegabilmente oppresso dalle persone che
ama, e dal benessere che ha. Il Libro di Giobbe raffigura ANCHE questo. Provate a leggerlo come se fosse
tutto quanto un ragionamento di Giobbe stesso: E se perdessi ogni cosa?.. Come se il protagonista si
sprofondasse in quel suo incubo-desiderio, e SOLO DOPO AVER VISTO, dopo aver chiarito a se stesso i
Igor Sibaldi - Istruzioni per lArca
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suoi impulsi alla distruzione, riuscisse a riaprire gli occhi sulla realt e ad apprezzarla molto pi di prima.
C un utilissimo principio nella recente psicologia americana, chiamato il CONTAINMENT. la capacit di
vedere, affrontare, confessare a se stessi i propri lati oscuri e cattivi le forme pi brutali del nostro
Nulla senza perci negare i propri lati buoni. Da soli molto difficile. Ci vuole qualcuno che ti aiuti
a contenerequestaltra parte di te. Nel Libro di Giobbe quel qualcuno Dio, Elohim. Luomo e Dio qui
parlano, si confidano lungamente. Uno ha in s la distruttivit, laltro ha accanto s, tra i
suoi consiglieri, il satan. Insieme affrontano le avventurose vastit della loro psiche. E alla fine si
scoprono pi amici, pi vicini, pi simili di prima. Come diceva il proverbio: Tell truth and shame the
devil, di la verit e scorni il diavolo anche quando certe verit della mente fanno tanta paura.
continua
Cari amici, leggervi molto piacevole e perci non intervengo. Tutto ci che so della Stanza Tonda, lho
raccontato nei miei libri. Solo dopo diversi anni che la frequentavo ne ho scoperto lantichit e anche di
questo ho scritto, ne IL MONDO INVISIBILE. Qui posso aggiungere soltanto che lunica ragione per cui ne
scrivo il desiderio di descrivere il pi esattamente possibile il punto a cui sono arrivato io, perch chi
legga vada pi avanti.La via inesauribile: quando, infatti, si comincia a udire la voce del
proprio Io (nella Stanza Tonda o altrove) ci si accorge che quellIo non lo conosciamo affatto, e che
immenso, molteplice, descrivibile solo al plurale (questo ci che chiamo: i MAESTRI) e abitante di molte
epoche e di molti universi. Ci si accorge anche di come quel nostro Io conosca invece benissimo noi, e
faccia il possibile per darci indicazioni molte volte al giorno. La mia impressione che allorigine di tutte le
religioni vi sia la ricerca di un buon modo di ascoltarlo, di conversare con lui. Ma poi, si sa, la gente ne ha
paura e preferisce affidarsi a gerarchie sacerdotali e ad autorit visibili, ricompensandole in vario modo
per la loro funzione di surrogati della voce interiore.
38. ARRIVEDERCI...
04/08/08
Postata da Igor Sibaldi
Cari amici,
grazie per le vostre emozioni e la vostra simpatia, in tutti i sensi del termine. Se vi va, ci rileggiamo ai
primi di autunno. E, se mi permettete, vi suggerisco una cosa, tra le pi utili che io abbia imparato: NON
OCCORRE RIASSUMERE. Non occorre aver fretta. Meglio guardarsi da frasi del tipo in sostanza, ci vuol
dire che..., tutto ci non altro che... e simili. Magari qualcuno dir: Ma se non sintetizzo, non mi
ricorder cos! In tal caso, meglio non ricordarsene. Un ricordo che VALGA LA PENA, di certo molto
ampio e non riassumibile. Voi, di certo, non siete riassumibili in nessun modo. Questestate, a questo
proposito, spero di finire IL TEMPO RITROVATO di Proust. Lavete letto? una meraviglia, ve lo consiglio:
utilissimo per i ricordi! La traduzione di Einaudi splendida, di un saggio poeta, Giorgio Caproni. A presto
in ogni caso.
Igor
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