Sei sulla pagina 1di 2

Scienziati Razziali

Nell’agosto del 1938 viene pubblicato Il Manifesto della Razza, firmato da dieci scienziati, col
quale l’Italia fascista si adegua alla politica razzista dell’alleato germanico.

Primo dei firmatari il professor Lino Businco (1908 – 1997) assistente alla cattedra di patologia
generale all’Università di Roma.

Dal 1938 fu vice direttore dell’Ufficio studi sulla razza del Ministero della Cultura popolare… nel
dicembre dello stesso anno divenne membro del Comitato segreto italo-germanico per le
questioni razziali

Ebbe modo di apprezzare l’insegnamento impartito nella scuola delle politiche razziali di
Babelsberg e nel incontrò anche Hitler  fino al 1942 scrisse su La difesa della Razza.

A guerra finita, le sue azione non gli crearorno alcun problema, anzi, egli continuò
tranquillamente ad esercitare la sua professione, senza essere epurato o subire condanne a
causa dei suoi trascorsi , nel 1962 gli fu addirittura conferita la Commenda dell’ordine al merito
della Repubblica.

Lidio Cipriani (1892 – 1962) è stato un antropologo, etnografo ed esploratore italianoHa compiuto


numerosi viaggi in Africa e in Asia u uno dei firmatari del Manifesto della Razza e uno dei più convinti
sostenitori dell'inferiorità dei popoli africani e della legittimità della conquista coloniale.

Le posizioni del razzismo biologico di Cipriani furono di fatto una delle basi ideologiche della
dichiarazione Il Fascismo e i problemi della razza Dopo la pubblicazione del manifesto, Cipriani divenne
membro del comitato di redazione della rivista La difesa della razza e del Comitato consultivo della
Biblioteca razziale Italia. Giunto ai vertici del razzismo del regime fascista fu rimosso da tutti i suoi
incarichi accusato di avere venduto oggetti raccolte nelle sue missioni per scopo personale però si deci
che la vera causa della sua rimozione, come degli altri primi ispiratori del Manifesto della razza, fu la
Scienziati Razziali

Sabato Visco (1888 – 1971)

Fu stato un fisiologo, accademico e politico italiano; illustre nutrizionista, fu acceso sostenitore della


politica razzista in Italia durante il regime fascista alla cui caduta riuscì, tuttavia, a mantenere la propria
posizione i suoi studi riguardarono soprattutto i problemi dell'alimentazione umana Nel 1931 fu
nominato professore ordinario di fisiologia generale nell'Università di Roma fu preside della Facoltà di
Scienze dell'Università di Roma, segretario del Comitato Biologico del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, fondatore e direttore dell'Istituto Nazionale di Biologia e socio dell'Accademia Nazionale dei
Lincei/Accademia d'Italia.

Visco svolse un ruolo di primaria importanza nella politica razziali fascista fu uno dei firmatari del
Manifesto degli Scienziati razzisti Capo dell'Ufficio per gli Studi e la Propaganda sulla
Razza del Minculpo dal febbraio 1939 al maggio 1941 vicepresidente della Commissione ordinatrice e
del Museo della Razza  e fu anche candidato alla direzione della rivista La difesa della razza.

Alla fine della Guerra anche lui riottenne tuttavia senza difficoltà la cattedra di fisiologia grazie all'abilità
nel trovare appoggi all'interno dei maggiori partiti politici italiani riciclandosi come antifascista.

Potrebbero piacerti anche