Sei sulla pagina 1di 17

Oltre lastronomia, la vita:

Giulio Bemporad e lassistenza ai profughi ebrei


Luisa Schiavone
inaf Osservatorio astrofisico di Torino

utte le informazioni sulla vita e lattivit scientifica che sono state finora pubblicate su Giulio
Bemporad hanno riproposto di fatto quello che Luigi Volta1 scrisse nel necrologio apparso nel volume
del 1948 delle Memorie della Societ astronomica
italiana dove, a tre anni dalla morte degli astronomi Giulio e Azeglio Bemporad,2 la Societ Astronomica Italiana decise finalmente di ricordarli in modo
ufficiale. Volta, dopo aver ripercorso la carriera di
Giulio Bemporad, chiudeva il suo necrologio3 cos:
Nellottobre 1938 Giulio Bemporad lasciava lOsservatorio di Torino e la carriera astronomica, allontanatone
dalle deplorate disposizioni razziali, e, riammessovi dalle
leggi riparatrici, sul punto di riprenderla, stremato dagli
stenti e dalle traversie seguitine, lasciava prematuramente la vita in Roma il 10 luglio 1945,4 mentre i nostri studi
molto ancora si attendevano da Lui.
Perdita crudele per la sorella gentile, dopo la lunga
consuetudine di vita comune e di unesemplare, fraterna
tenerezza.

Poich nessuno aveva mai approfondito la figura di


Giulio Bemporad, ho iniziato la mia indagine controllando su fonti originali darchivio tutte le informazioni relative alla vita e la carriera riportate nel
necrologio di Volta. Inoltre, dato che nessuno aveva
mai pubblicato nulla sulla vita di Giulio Bemporad
dopo lallontanamento dallOsservatorio di Pino
Torinese a causa delle leggi razziali, lobiettivo principale della mia ricerca stato capire come e dove
avesse vissuto dalla fine del 1938 al luglio 1945 e che
tipo di stenti e traversie avesse patito.
Essendo morto a Roma, mi sono chiesta quando
e perch si era spostato da Torino nella capitale,
qual era stata la causa della sua morte, se effettivamente fosse morto il 10 luglio come scritto da Volta
e come riportato ovunque e infine se effettivamente fosse stato reintegrato.
Per ultimo, mi sembrava opportuno chiarire
quale fosse lesatto legame di parentela con il
1 Luigi Volta nel dicembre 1938, quando Giulio Bemporad fu
espulso in applicazione delle leggi razziali, era il Direttore dellOsservatorio astronomico di Torino.
2 Azeglio Bemporad, nato a Siena il 19 marzo 1875 e morto a
Catania l11 febbraio 1945, nel 1938 era il direttore dellOsservatorio
astronomico di Catania. Sulla sua vicenda si veda il contributo di
Angela Mangano in questo fascicolo.
3 L. Volta, Giulio Bemporad, Memorie della Societ astronomica italiana, 1948, 19, pp. 227-228.
4 Sulla data esatta di morte si veda lultima parte di questo articolo.

Giornale di Astronomia 2015, 2

Fig. 1. Foto ritratto di Giulio Bemporad (inaf - Osservatorio astronomico di Cagliari)

cugino Azeglio Bemporad, che spesso viene citato e a volte confuso con lui, e quali fossero i loro
rapporti personali.

Notizie biografiche: la famiglia,


le radici pitiglianesi e la ricerca genealogica
Giulio Bemporad nasce a Firenze il 3 gennaio 1888,
da Socrate Bemporad5 e da Annetta Sadun.6 En5 Socrate Bemporad nasce a Pitigliano il 7 maggio 1846 da Isacco e da Affortunata Capua. Muore a Ravenna il 4 dicembre 1904.
Le annotazioni riguardanti la sua professione presenti sulla scheda anagrafica conservata presso il Comune di Ravenna riportano
prima magazziniere, quindi Sali e tabacchi ed infine pensionato. Non noto dove fosse magazziniere, ma considerando che
a Cervia, presso Ravenna, cerano e ci sono ancora le famose saline, possibile che, se lultima annotazione riporta pensionato,
Socrate avesse lavorato come magazziniere presso le saline o presso qualche impresa ravennate legata alla produzione del sale.
6 Annetta Sadun nasce a Pitigliano il 20 dicembre 1850; non
stato finora possibile verificare il luogo e la data di morte.

25

trambi i genitori provenivano da Pitigliano, borgo


medievale in provincia di Grosseto, che gi a met
del 500 divenne rifugio sicuro per gli ebrei tanto da
essere noto come la piccola Gerusalemme.7 Subito dopo la nascita di Giulio, la famiglia si sposta a
Ravenna,8 dove nel 1890 nasce Giselda;9 entrambi i
fratelli non si sposarono n ebbero figli, ma vissero
sempre insieme fino alla morte di Giulio.
Alla ricerca di notizie sulla possibile data di trasferimento di Giulio da Torino a Roma, ho consultato lArchivio storico della Citt di Torino. Sapevo infatti che, dopo aver lasciato lappartamento
di servizio presso lOsservatorio a Pino Torinese, si
era stabilito a Torino in Via Massena 94 con la
sorella Giselda. Tra i microfilm delle schede anagrafiche delle persone cancellate non cera nulla
che riguardasse Giulio o Giselda, ma ho trovato le
schede della famiglia di Carlo Massimo Bemporad,
figlio di Azeglio, nato a Berlino nel 1901, sposato
con Nedda Sadun, con una figlia di nome Miriam,
nata a Napoli nel 1928 e residente per un certo
periodo in via Massena 94. Lo stesso indirizzo di
Giulio. Era evidente che non poteva trattarsi di
una coincidenza: Carlo Massimo era infatti il
primogenito di Azeglio. Ho pensato che sua figlia
Miriam, essendo nata nel 1928, avrebbe potuto essere ancora viva e avrebbe potuto sapere qualcosa
di Giulio. In Internet ho trovato molte informazioni sulla sua vita avventurosa10 e alcune registrazioni pubblicate su YouTube dai suoi figli Uri e
Avishay.11 I colloqui con Uri, la consultazione dei
due volumi di Lionella Viterbo sul censimento del
1841 a Firenze12 e a Siena e Pitigliano13 e i riferimenti contenuti nel volume di Liliana Picciotto e
nel database I nomi della Shoah italiana14 hanno
permesso di ricostruire lalbero genealogico completo della famiglia Bemporad dalla fine del secolo
xviii ad oggi.
quindi confermato che Giulio e Azeglio Bemporad erano cugini primi, figli di due fratelli, rispettivamente di Socrate e di Policarpo, figli di Isacco, figlio di Angelo. Il capostipite dei Bemporad, Angelo,
7 Quando la contea di Pitigliano pass dagli Orsini ai Granduchi di Toscana, il borgo attir moltissimi ebrei, al punto che, nel
corso dellOttocento, gli ebrei arrivarono ad essere ben il 12 per
cento della popolazione pitiglianese. Dopo lUnit dItalia, in
particolare dopo lo spostamento della capitale a Firenze, ci fu un
lento abbandono in particolare verso Siena e Firenze.
8 Secondo quanto registrato presso il Comune di Ravenna, la
famiglia risulta provenire da Siena. Pertanto la nascita di Giulio a
Firenze pu essere considerata casuale. Infatti, presso il Comune
di Firenze risulta solo la sua nascita ma non la residenza familiare.
9 Giselda Bemporad nasce a Ravenna il 17 agosto 1890 e muore a Firenze, presso lOspizio Israelita, il 1 aprile 1978.
10 Miriam in Israele si sposa con Kurt Asher Blumenfeld, nato
a Vienna nel 1925, che cambier poi il suo cognome nellebraico
Bar-El. Hanno tre figli: Eliezer (1948), Uri (1952) e Avishay (1962).
11 Miriam ancora viva, ma con let ha perso un po di memoria. Per questo motivo i figli, qualche anno fa, hanno cominciato a fissare i suoi ricordi in queste interviste che hanno pubblicato su YouTube.
12 L. Viterbo (2004).
13 L. Viterbo (2012).
14 L. Picciotto; Il libro della memoria; vedi anche www.
nomidella shoah.it/.

26

oltre ad Isacco aveva un altro figlio, Giuseppe,15 che


si spos due volte ed ebbe ben dieci figli. La gran parte dei Bemporad discende pertanto da lui, in quanto
laltro ramo ha come unica discendente Miriam.

Gli studi
Alla fine del 1904, dopo la morte del padre, Giulio
rientra con la madre e la sorella a Siena, dove si diploma al Regio Liceo il 4 settembre 1905. Il 30 novembre dello stesso anno immatricolato allUniversit di Pisa al corso di Matematica Pura, dove
sostiene i primi esami nel 1906. Nei documenti
ritrovati16 non c invece alcuna traccia di una sua
frequenza della Scuola Normale di Pisa, come Volta riportava nel necrologio: probabile che le informazioni sulla carriera scolastica siano state riportate senza verificare le fonti e che anche in questo caso
si sia confuso Giulio con il cugino Azeglio, che invece studi alla Normale di Pisa.17
Nellultimo anno di universit Giulio comincia a
collaborare con lOsservatorio di Catania al Catalogo astrofotografico e per questo il 18 dicembre
1909 si congeda dal quarto anno della facolt di
Scienze (Matematica) di Pisa18 per trasferirsi a Catania, dove il 1 marzo 1910 viene inserito al 4 anno
di Matematiche Pure per sostenere lesame di laurea.19 Si laurea quindi in Matematica il 28 aprile 1910
con 106 su 110, presentando una tesi dal titolo Sulle
congruenze normali di curve piane.20 Tra le firme dei
componenti la Commissione di laurea si nota quella di Annibale Ricc, allora direttore dellOsservatorio di Catania.21

La carriera
Catania (1909-1911)
Nel breve periodo di permanenza a Catania collabora con lOsservatorio in qualit di personale
straordinario per la fotografia celeste.22 Vive inizialmente in Osservatorio e poi a Casa Grasso in Via S.
15 Giuseppe Bemporad, nato a Pitigliano nel 1816, soprannominato Settecervelli per le sue doti e per la sua intelligenza, divent
piuttosto famoso per aver diretto il Monte dei Paschi di Siena. Vedi
G. Catoni; Il Monte dei Paschi di Siena nei due secoli della deputazione
amministratrice (1786-1986), Siena, Monte dei Paschi, 1986.
Dal ramo di Settecervelli discende anche Alessandro Bemporad (1976), astronomo presso lOsservatorio astrofisico di
Torino: suo padre Paolo (1931) infatti figlio di Vittorio (1888) e
nipote di Michelangelo (ca. 1854), uno dei dieci figli di Giuseppe
Bemporad.
16 asuct, Fascicolo studenti n. 681 Giulio Bemporad, Foglio
matricola e carriera.
17 I due cugini vengono spessi confusi luno con laltro.
18 asuct, ibidem, Foglio di congedo dellUniversit di Pisa.
19 asuct, ibidem, Richiesta di iscrizione allesame di laurea.
20 asuct, ibidem, Carriera scolastica.
21 asuct, ibidem, Tesi di laurea.
22 Annuario Universit Catania a.a. 1909-910, p. 69 e Annuario Universit Catania a.a. 1910-911, p. 80. Catania era uno degli osservatori che collaborava al grande progetto della Carte du ciel o Catalogo
astrofotografico.

Giornale di Astronomia 2015, 2

Maria della Catena,23 dove abitava anche Azeglio.


Dopo la laurea ottiene la nomina ad assistente onorario di Geometria analitica per lanno accademico
1910-1911, su proposta del Direttore della cattedra
Carlo Severini.24
Al periodo catanese sono legati uno studio per il
calcolo delle costanti per 23 lastre delle zone +51 e
+52 gradi del Catalogo astrofotografico di Catania e
alcune pubblicazioni con i risultati di osservazioni
pireliometriche sullEtna e di osservazioni fotometriche sulla variabile W Virginis.
Carloforte (1911-1925)
L8 giugno 1911 viene ufficialmente istituita la
Stazione astronomica di Carloforte, sotto le dipendenze della Commissione geodetica italiana presieduta da Giovanni Celoria.25 Giulio Bemporad
chiamato a ricoprire il ruolo di assistente, mentre il
ruolo di direttore reggente viene assegnato a Vittorio Fontana.26
SullIsola di San Pietro, di fronte alla costa sud-occidentale della Sardegna, gi dal 1899 si trovava una
delle stazioni che lAssociazione Geodetica Internazionale aveva istituito per portare avanti un programma di osservazioni sistematiche che misurasse
lo spostamento dei poli per mezzo di osservazioni
di latitudine eseguite da osservator posti sullo stesso parallelo, 3908 N. I dati confluivano a Potsdam,
nella sede centrale del Servizio Internazionale delle
Latitudini.
Carloforte era unisola nellisola e sicuramente in
quei primi decenni del secolo scorso la vita non
doveva essere facile per un giovane. Giulio per si
dedic subito con grande passione al suo nuovo lavoro che rimaneva, insieme al Catalogo astrofotografico, il progetto scientifico di maggior respiro internazionale dellepoca. Purtroppo, dopo qualche
anno di permanenza sullisola, ai problemi legati allisolamento fisico si aggiunsero quelli dovuti alla
convivenza forzata con il direttore Vittorio Fontana,
come emerge dalla fitta corrispondenza con il cugino Azeglio27 conservata a Capodimonte.
Fontana si studia di ripetere nel suo piccolo la condotta
che si dice di Boccardi verso i dipendenti [] In generale sa, con una finezza gesuitica, spingermi allesasperazione senza che io possa citare un fatto grave commesso
23 Annuario Universit Catania a.a. 1909-910, p. 369 e Annuario
Universit Catania a.a. 1910-911, p. 261.
24 asuct, Fascicolo docenti B51 Giulio Bemporad, lettera 3 febbraio 1911.
25 Giovanni Celoria, nato a Casale Monferrato nel 1842 e morto a Milano il 17 agosto 1920, membro della Commissione geodetica dal 1882, che presiede dal 1902. Dal 1909 alla morte ricopre
la carica di Senatore del Regno26 Vittorio Fontana, nato a Castino (cn) nel 1880, si era laureato in Matematica a Torino nel 1904, dove fu prima assistente presso lOsservatorio astronomico. Trasferito a Catania nel 1911, nel
1912 passa a dirigere la stazione astronomica di Carloforte, dove
muore il 10 marzo 1920.
27 Azeglio Bemporad divent Direttore dellOsservatorio
astronomico di Capodimonte nel 1911 e vi rimase fino al 1933. Presso lArchivio storico di Capodimonte conservato il suo carteggio
privato, che contiene moltissime lettere di Giulio al cugino.

Giornale di Astronomia 2015, 2

da lui. il continuo punzecchiare, il sistema che segue


che, nel complesso, mi rende insopportabile la convivenza con lui.28

In una lettera del giugno 1918 risulta evidente come


il rapporto con Fontana fosse ormai del tutto compromesso; si sfoga con il cugino dicendogli che non
riesce neppure a consultare le riviste scientifiche e
che Carloforte per lui diventata una vera e propria
galera.
[] non sta a me evitare che lunico periodico astronomico che arrivi a Carloforte sia le A.N.! [NdR: Astronomische Nachrichten] Credo bens che arrivino anche le
Memorie degli Spettroscopisti ma fanno parte (insieme
coi quaderni vecchi dosservazione, con la provvistina di
carta da scrivere e di penne e di inchiostro ecc. ecc.) di
quei segreti dufficio che sono gelosamente chiusi sotto
duplice chiave da quel sacco di vino cui affidata la direzione del nostro piccolo osservatorio.29

Giulio vuole trovare un maestro che lo faccia crescere a livello scientifico. Per motivi di opportunit
esclude Napoli e per motivi diversi Torino, Palermo, Padova e Roma. Ma alla fine, non avendo alternative, dice al cugino che la cosa migliore per lui
sarebbe proprio andare a Capodimonte, senza dar
peso alle malelingue.30
Nel 1919, dopo la Guerra e dopo otto anni di Carloforte, Giulio ritiene di avere diritto di essere tolto
da questo inferno e chiede di andare allOsservatorio del Collegio Romano diretto da Ellia Millosevich, ma viene a sapere da suo genero Giovanni
Zappa che Millosevich si rifiutato di accoglierlo
perch convinto, sulla base di quanto riferito da
Fontana, che sia un assistente ribelle.
Se aspetto un altro po sar per me irremissibilmente
troppo tardi e il mio avvenire sar assistente o tuttal
pi astronomo aggiunto a vita, oppure professore di
Scuola Tecnica; perch non certo per me si mover la
camorra napoletana a crearmi professore di meccanica
razionale!31

Azeglio cerca di ottenere il suo trasferimento a Capodimonte, ma il Ministero dellIstruzione gli risponde che Giulio non pu essere trasferito in nessun osservatorio perch non fa parte del ruolo
generale del personale scientifico dei R. Osservatori, ma del ruolo speciale della Stazione di Carloforte. Ci sarebbe la possibilit di nominarlo supplente
provvisorio in sostituzione del dott. Lazzarino che
comandato a Messina,32 ma questo comporterebbe uno stipendio ridotto e non valido ai fini dei contributi pensionistici.33 chiaro che per Giulio queste sono condizioni inaccettabili, e resta perci
bloccato a Carloforte senza alcuna via duscita. Al28 asoacn, Corr. Priv. Azeglio Bemporad, b. 1, f. 1, Lettera 11
gennaio 1917.
29 asoacn, ibidem, b. 1, f. 1, Lettera 20 giugno 1918.
30 asoacn, ibidem, b. 1, f. 1, Lettera 16 gennaio 1919.
31 asoacn, ibidem, b. 1, f. 1, Lettera 20 gennaio 1919.
32 asoacn, Amministrazione, Personale, Fasc. Pers. G. Bemporad, lettera 6 maggio 1919.
33 asoacn, ibidem, lettera 15 giugno 1919.

27

linizio di gennaio del 1920 scrive al cugino una lettera da cui emerge tutta la sua disperazione perch
vede sistemarsi altri astronomi mentre per lui non
si intravvede alcuna soluzione.34 A quel punto non
gli resta che cercare qualche giovane neolaureato
che possa sostituirlo, ma quando pensa di aver trovato qualcuno, ecco che di nuovo sfuma la soluzione. Daltra parte,
Celoria, dici tu, non poteva consentire al mio trasferimento perch privava di un posto la stazione. E allora,
se, come probabile, nessuno vorr pi venire in galera,
devo starci sempre io?35

Poi accade limprevedibile. Il 10 marzo 1920, dopo


appena sette giorni di malattia, a soli 40 anni Vittorio Fontana muore improvvisamente a causa di una
broncopolmonite influenzale. Giulio ne d subito la
notizia al cugino Azeglio e, nonostante tutti i problemi personali che aveva avuto con Fontana, si dice molto impressionato e scosso per questa morte improvvisa. Nella stessa lettera36 scrive:
Questa disgrazia porta cos necessariamente un cambiamento nei miei piani. Anche per un dovere morale verso
lOsservatorio non posso per ora pensar pi al trasferimento. Attender qui i concorsi quando ci saranno e vedremo, anche insieme con te, che cosa sar conveniente
ed opportuno di fare.

Ottenuta da Celoria la nomina a reggente, si mette


subito alla ricerca di un aiuto perch a quel punto
non solo costretto a rimanere sullisola, ma anche rimasto solo a presidiare la Stazione! Intanto, la
ricerca dellassistente continua, ma riceve un rifiuto
dietro laltro:
Postinger, Aurino, Arcidiacono, Palagi [] E penso che ne
verranno ancora. La cosa molto spiacevole per me,
perch non solo mi porta un sovraccarico di lavoro che,
prolungato per molto tempo, diverr intollerabile, ma
inoltre mi impedisce di poter fruire a suo tempo della licenza annua, proprio adesso che avrei potuto sperare di
goderla come tutti gli altri mortali, e cio in continente.37

Finalmente trova una persona adatta a ricoprire il


posto di assistente.
Ho gi fatto la mia scelta: Gino Cecchini, laureato con
110 e lode, carriera scolastica tutta di 30 e 30 e lode, primo graduato nel concorso per la Normale di Pisa.38

Con larrivo del Gen. Vacchelli39 alla guida della


Commissione geodetica al posto di Celoria, morto
il 17 agosto 1920, la Stazione di Carloforte acquisisce
unimportanza notevole:
oltre a quella di Cecchini si presenta anche la candidatura di Franciosi. Ad entrambi si far la proposta di andare
34 asoacn, Corr. Priv. Azeglio Bemporad, b. 1, f. 2, Lettera 4
gennaio 1920.
35 asoacn, ibdem, b. 1, f. 2, Lettera 11 febbraio 1920.
36 asoacn, ibidem, b. 1, f. 2, Lettera 11 marzo 1920.
37 asoacn, ibidem, b. 1, f. 2, Lettera 13 luglio 1920.
38 asoacn, ibidem, b. 1, f. 2, Lettera 10 agosto 1920.
39 Il Gen. Nicola Vacchelli (1870-1932) diresse la Commissione
geodetica dal 1920 alla sua morte.

28

a Brera; [] quello che far la migliore riuscita verr a


Carloforte.[] Cos resta stabilito che il posto di Carloforte il pi importante, e che deve quindi essere riguardato come premio e non come pena. Ma per arrivare a questo ci voleva un generale?40

Nellautunno del 1920 Gino Cecchini viene nominato assistente alla Stazione di Carloforte41 e finalmente Giulio Bemporad ha un aiuto su cui contare.
L11 febbraio 1924 entra in vigore il nuovo Regolamento degli Osservatori astronomici che, oltre ad
includere in un unico ruolo il personale degli Osservatori e quello della Stazione astronomica di Carloforte, stabiliva che di regola la permanenza di tale
personale nellisola non superer la durata di 4 anni.42 A quel punto, eliminati tutti gli impedimenti
tipo giuridico, Azeglio chiede al Ministero di trasferire Giulio a Capodimonte;43 dopo un altro anno di
attesa, finalmente, dal 1 maggio 1925 Giulio ottiene
lagognato trasferimento,44 mentre Gino Cecchini
assume la reggenza della Stazione di Carloforte.
Quattordici anni: nella storia della Stazione nessun
astronomo mai rimasto sullisoletta tanto a lungo.
Tra il 1911 e il 1925, oltre ai lavori sulla determinazione di latitudini, Giulio pubblica diversi articoli su
osservazioni di variabili e uno studio sul clima di
Carloforte. Prima di arrivare a Napoli, sostiene anche lesame per la libera docenza in astronomia davanti ad una commissione composta da Vincenzo
Cerulli ed Emilio Bianchi,45 ottenendo cos labilitazione allinsegnamento,46 che perder poi nel 193947
per effetto delle leggi razziali.
Capodimonte (1925-1933)
Giunto a Napoli torna ad occuparsi di misure e
calcoli per la Carte du Ciel, di radiazione solare e
variabili, e tiene anche il corso di astronomia in
Universit.
Purtroppo i rapporti con Azeglio erano destinati
a deteriorarsi presto. I due cugini avevano infatti caratteri molto diversi e non potevano lavorare insieme. Azeglio era una persona molto autoritaria,
mentre Giulio era uno spirito libero che mal sopportava imposizioni e gerarchie e diceva sempre
molto chiaramente ci che pensava. Chi li ha cono40 asoacn, ibidem, b. 1, f. 2, Lettera 24 agosto 1920.
41 Gino Cecchini (Viareggio 1896 Pisa 1978) assumer la
reggenza della Stazione nel 1925, quando Giulio sar trasferito a
Capodimonte, e la terr per 2 anni. Nel 1927 viene trasferito a
Merate e poi nel 1942 diventa direttore dellOsservatorio di Torino,
dove rimane fino al pensionamento, avvenuto nel 1966. Dal 1949 al
1961 fu direttore dellufficio centrale del Servizio internazionale
delle latitudini.
42 R.D. 3160 del 31 dicembre 1923, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale del Regno n. 35 dell11 febbraio 1924.
43 asoacn, Amministrazione, Personale, Fasc. Pers. G. Bemporad, lettera 24 maggio 1924.
44 asoacn, Amministrazione, Personale, Fasc. Pers. G. Bemporad, lettera 13 aprile 1925.
45 acs, mpi, dgis, div. 1, Liberi docenti, b. 32, Relazione della
Commissione desame 11 novembre 1924.
46 acs, ibidem, b. 32, Decreto 25 gennaio 1925.
47 acs, ibidem, b. 32, Decreto 18 marzo 1939, lettera prot. 2190
del 2 giugno 1939.

Giornale di Astronomia 2015, 2

sciuti in quegli anni riferisce che non si potevano


vedere.48 Miriam Bemporad racconta che erano
come cane e gatto e che il nonno era soprannominato il gerarca, sia per il suo modo di fare, sia perch si vantava di essere pi fascista di Mussolini.
I racconti e i documenti ritrovati su Giulio e Azeglio Bemporad contrastano decisamente con alcune dichiarazioni presenti in un documento incluso
nel fascicolo del Casellario Politico Centrale intestato ad Azeglio,49 tanto da far sorgere il fondato
dubbio che perfino la polizia avesse confuso i due
cugini! Nella nota del 14 febbraio 1929 inviata dallAlto Commissariato per la provincia di Napoli al
Ministero dellInterno, con oggetto Federazione
sionistica italiana si legge infatti:
stato accertato che di tale movimento, diretto al
risveglio della coscienza ebraica fra gli ebrei, si sono fin
qui occupati due giovani: Fo Bruno [] nato a Napoli
l8.12.1905 e Tagliacozzo Vincenzo [] di anni 20. []
Lattivit dei predetti in favore del movimento sionistico
si finora limitata a mantenere i contatti con la Federazione delle Comunit e a raccogliere, tra gli ebrei, oblazioni volontarie. Il gettito di tali oblazioni, che vengono
raccolte a mezzo di apposite cassettine, che pare siano tenute in custodia dal Prof. Bemporad direttore dellOsservatorio di Capodimonte, si aggirato finora intorno
alle mille lire annue: somma che viene inviata alla Presidenza della Comunit in Firenze per lacquisto dei terreni in Palestina [].50

Sulla base di quanto successivamente ritrovato, ritengo di poter affermare con assoluta certezza che
quel Prof. Bemporad che teneva in custodia questi fondi non fosse affatto Azeglio, bens Giulio. Non
infatti mai risultato alcun contatto di Azeglio con
i movimenti sionistici n con gli ambienti ebraici in
generale, mentre Giulio fu una figura preminente
del movimento sionistico italiano, come si dir pi
avanti.
Ma, oltre alle diverse convinzioni politiche, una
delle cause della rottura definitiva fra i due cugini
stata la vicenda della nota di qualifica mediocre.51
Per lanno 1931, Azeglio Bemporad, direttore dellOsservatorio di Capodimonte, manda al Ministero la seguente nota:
Con mio rincrescimento ho dovuto applicare la qualifica
di mediocre allastronomo di 1 classe Prof. G. Bemporad
e allastronomo aggiunto Dr. S. Aurino; anzitutto per
latteggiamento di resistenza passiva assunto nel giugno
scorso contro le disposizioni date dal sottoscritto al fine
di assicurare il servizio del telegramma meteorico quotidiano, in secondo luogo per inosservanza sistematica
dorario (G. Bemporad) e per negligenza sistematica nei
calcoli astronomici (S. Aurino).
48 Questo quanto raccontava il prof. Fracastoro ai colleghi
dellOsservatorio di Torino.
49 acs, cpc, b. 479, fascicolo Azeglio Bemporad.
50 acs, cpc, b. 479, Lettera 14 febbraio 1929 al Ministero Interno, d.g. p.s.
51 I funzionari dello Stato avevano diritto ad aumenti periodici di stipendio in base alle note di qualifica annuali che i Direttori
inviavano al Ministero.

Giornale di Astronomia 2015, 2

I suddetti hanno firmato il modulo soltanto in riserva


di ricorrere alla E.V.
Per lesperienza dei sette mesi scorsi mi permetto di
tornare a raccomandare vivamente allE.V. di voler trasferire i detti astronomi in altri Osservatori nella speranza che il provvedimento giovi a richiamarli allordine.52

La vicenda si conclude con il trasferimento di Giulio


allOsservatorio di Torino a Pino Torinese e con lo
spostamento di Azeglio alla direzione dellOsservatorio di Catania. Invece, Salvatore Aurino, forte della sua carica di vice-segretario del Fascio di Napoli,
riesce a rimanere a Capodimonte. Da questo momento in poi in nessun documento si trovato alcun
cenno ad Azeglio n alcun contatto epistolare fra i
due cugini. Giulio rester invece molto unito al figlio
di Azeglio, lingegner Carlo Massimo,53 che successivamente lo raggiunger a Torino con la famiglia.
Pino Torinese (1933-1938)
Il trasferimento a Pino Torinese decorre dal 16
marzo 1933 e il 22 marzo avviene la presa di servizio.54 Il ricorso presentato contro la nota di qualifica mediocre viene accolto dal Ministero, che modifica la nota in buono,55 sbloccando cos gli
aumenti periodici dello stipendio.
Arrivato a Torino, fa domanda per esercitare la
libera docenza in Universit, dove tiene il corso di
Astronomia dallanno accademico 1933-34 fino al
1937-38.56 Dai documenti presenti nel suo fascicolo
di libero docente si ricava che si iscrisse al pnf il 29
ottobre 1932 e che prest giuramento di fedelt al
fascismo il 3 febbraio 1934.57 Gli unici documenti
riguardanti Giulio Bemporad conservati presso
lArchivio storico dellOsservatorio di Torino sono
il suo fascicolo personale composto da 13 carte legate alla nomina e alla sua espulsione58 e un fondo
costituito dagli appunti che lasci a Pino nel dicembre 1938.59
Le pubblicazioni del periodo torinese riguardano
ambiti diversi: declinazioni di stelle quasi zenitali in
52 acs, mpi, dgis, div. 4, b. 34, Lettera 25.1.1932 di A. Bemporad al Ministro dellEducazione Nazionale.
53 Carlo Massimo Bemporad, citato spesso come Max, lavorava al silurificio di Pozzuoli. A causa delle leggi razziali costretto
a lasciare limpiego perch gli ebrei non potevano lavorare in
industrie belliche. Si sposta quindi a Milano dove lavora per la
Magneti Marelli e, quando perde di nuovo il lavoro, nellautunno
1942 arriva a Torino dove trova impiego a Settimo Torinese presso
la fabbrica di penne Aurora, di propriet di Isaia Levi. Levi, che
ottenne prima la discriminazione e poi larianizzazione, riusc a
mantenere il controllo dei propri beni fino allautunno 1943 quando, dopo essersi convertito, si rifugia in Vaticano fino alla liberazione di Roma.
54 asoato, lotto 2, fald. 1, fasc. 3, Lettera men 6 marzo 1933
Prot. 1919.
55 asoato, lotto 2, fald. 1, fasc. 3, Nota men 28 agosto 1933 N.
14532.
56 asut, Annuari per gli anni accademici dal 1933-34 al 1937-38.
57 asut, Fasc. pers. Giulio Bemporad.
58 asoato, lotto 2, fald. 1, fasc. 3.
59 asoato, lotto 1, fald. 67, fasc. 3-5. Si tratta di fascicoli contenenti i calcoli preparatori alla pubblicazione del saggio sulla deduzione fotografica dei moti propri e del Calendario astronomico
e alcuni appunti non identificati.

29

primo verticale, errori degli strumenti, deduzione


fotografica dei moti propri, astronomia sferica, Calendario astronomico di Torino, calendario ebraico
e un metodo pratico per determinare il giorno di
Pasqua.

Verso le leggi razziali


Nellestate del 1938, dopo la pubblicazione del Manifesto degli scienziati razzisti, il fascismo diede avvio
ad una serie di operazioni di censimento degli ebrei,
necessari quanto infausti prologhi allintroduzione
delle leggi razziali.60 Il Ministero delleducazione
nazionale invi a tutte le scuole di ogni ordine e
grado la circolare 9 agosto 1938 n. 12336 in base alla
quale tutti i dipendenti dovevano dichiarare se appartenevano alla razza ebraica. In Archivio Centrale dello Stato sono conservate le liste e le schede di
tutti i professori, assistenti e astronomi che dichiararono di essere ebrei, fra cui c naturalmente anche quella di Giulio Bemporad.61 LUfficio centrale
demografico62 dispose poi, per il 22 agosto 1938, il
censimento di tutti coloro che, indipendentemente
dalle proprie convinzioni personali o dalla fede
professata, avevano almeno un genitore ebreo. La
rilevazione venne affidata ai Comuni, sotto il coordinamento delle Prefetture mentre la raccolta e la
rielaborazione dei dati fu competenza dellIstituto
centrale di statistica. Presso lArchivio Storico della
Citt di Torino conservato il fondo del Censimento, in cui i nomi di Giulio e Giselda Bemporad sono
registrati al n. 1024 e 1025 in una lista63 e nella rubrica alfabetica.64

Le leggi razziali e lallontanamento


Una volta censiti tutti gli ebrei italiani, nel settembre 1938 vengono approvati i primi provvedimenti
antiebraici che riguardano la scuola e gli ebrei stranieri, mentre tra novembre e dicembre viene approvato un secondo e pi organico gruppo di provvedimenti.
Due furono in particolare le norme che riguardarono il lavoro che Giulio Bemporad far dopo la sua
espulsione, e cio:
il D.L. 7 settembre 1938, n. 1381 che disponeva che gli
ebrei che erano residenti in Italia dopo il 1 gennaio
1919 dovevano lasciare il territorio nazionale entro 6
mesi, cio entro il 12 marzo 1939;
il D.L. 15 novembre 1938, n. 1779 che disponeva che tutti gli ebrei fossero espulsi dalle scuole il 14 dicembre.

60 Sulle leggi razziali si veda in questo fascicolo il contributo di


Micaela Procaccia.
61 acs, mpi, dgis, Misc. Div., b. 109.
62 Il 5 settembre 1938 verr trasformato in Direzione generale
per la Demografia e la razza, meglio nota come Demorazza.
63 asct, Affari Divisione xiv, Censimento ebraico 1938, Cart 3.
64 asct, ibidem, Rubrica denunce.

30

In base a quanto emerso dal censimento del personale di razza ebraica, il 4 dicembre 1938 il Ministro
dellEducazione Nazionale Bottai comunica a tutti
gli Istituti che, ai sensi del R. Decreto Legge 1779
contenente i provvedimenti per la difesa della razza nella scuola italiana
questo Ministero ha dato corso necessari provvedimenti
per la dispensa con decorrenza 14 dicembre 1938 xvii del
personale statale di qualsiasi categoria [].65

Due giorni dopo, il direttore dellOsservatorio di


Torino, Luigi Volta, comunica allIntendenza di Finanza, Sez. Tesoro di Torino, che Giulio Bemporad
di razza ebraica e chiede che cosa deve fare per il
calcolo dello stipendio di dicembre, dal momento
che la legge stabiliva che dovesse essere dispensato
dal servizio dal giorno 14 dicembre.66 Il 14 dicembre
Giulio lascia il lavoro e lalloggio di servizio a Pino
Torinese per trasferirsi nellappartamento di Via
Massena a Torino, a cui si gi accennato.
Sicuramente la sua reazione a questa suprema
forma di ingiustizia e discriminazione deve essere
stata piuttosto decisa, come si ricava da alcune veline conservate nel suo fascicolo personale. In occasione della comunicazione della liquidazione definitiva di pensione, Volta risponde alla Divisione
Pensioni del Ministero con queste parole:
Ho comunicato immediatamente allinteressato la lettera a fianco citata. Vorrei per ora pregare codesto On.
Ministero a volere dora innanzi, per le successive comunicazioni in argomento, compiacersi di rivolgersi direttamente allinteressato stesso (dott. Giulio Bemporad:
Torino, Via Massena 94), col quale, in seguito al suo contegno nei miei riguardi, desidero non aver pi rapporti,
nemmeno dufficio, se possibile; del resto, infatti, il Bemporad non appartiene pi a questo Istituto.67

Poi, in risposta ad una lettera con cui la Cassa depositi e prestiti gli chiede lindirizzo del Prof. Bemporad per la liquidazione della buonuscita, precisa
che non gli spetta il titolo di Professore essendogli
stata tolta la libera docenza.68
Infine, risponde ad una lettera con cui il Ministero richiede la restituzione dei libretti ferroviari, con
queste parole:
Non ricordo che il Dott. G. Bemporad mi abbia restituiti i libretti citati. Vi prego dal dispensarmi di farne ricerca, avendo rotto ogni relazione con lui per il suo contegno in conseguenza del suo allontanamento perch di
razza giudaica.69
65 asoato, lotto 2, fald.1, fasc. 3, Telegramma Bottai 4 dicembre 1938.
66 asoato, ibidem, Lettera Volta 6 dicembre 1938.
67 asoato, ibidem, Lettera Volta 31 maggio 1939.
68 asoato, ibidem, Lettera 3 settembre 1939 con risposta minuta manoscritta da Volta.
69 asoato, ibidem, Lettera 12 ottobre 1939 con risposta minuta manoscritta da Volta. Il tono di queste lettere di Volta in deciso contrasto con quello che, qualche anno dopo, us per scrivere
il necrologio di Giulio Bemporad.

Giornale di Astronomia 2015, 2

Limpegno nelle organizzazioni di soccorso


ebraiche

pe Artom nella testimonianza pubblicata nel libro di


Angelo Pezzana Questanno a Gerusalemme.

Un breve cenno alla nascita delle organizzazioni di


soccorso ebraiche. Tra la fine dellOttocento e la
Prima guerra mondiale, a causa dei pogrom, ci fu un
grande esodo di ebrei dallest Europa verso lAmerica del Nord: si calcola che furono circa 3 milioni
coloro che raggiunsero lAmerica. Con la grande
guerra lesodo si ferma, ma ci sono almeno un milione di ebrei che attendono di poter emigrare.
A livello internazionale, le pi importanti organizzazioni di soccorso ebraiche furono:

La prima volta che ho frequentato, diciamo cos, degli


ebrei veri fu nel 38, quando a Torino pass un gruppo di
profughi polacchi. Mi ricordo che allora con il prof. Giulio Bemporad, astronomo a Pino Torinese, che era sionista, e con Giorgio Segre, professore di farmacologia a
Siena, cercammo di raccogliere fondi per quella povera
gente assolutamente priva di mezzi. Non avevano di che
mangiare, ma quello che riuscivamo a trovare doveva essere assolutamente kasher. Mi accorsi della differenza fra
ebrei sionisti e non sionisti: fra questi ultimi, non furono
molti quelli che ci aiutarono.72

il joint (American Jewish Joint Distribution Committee), che finanziava tutte le organizzazioni nei vari paesi e che era un fondamentale organismo di raccordo;
lhias (Hebrew Immigrant Aid Society), con sede a
New York, che si occupava della ricerca dei parenti
profughi nei paesi doltremare e forniva supporto per
le pratiche di immigrazione e per il rilascio dei visti
consolari;
lhicem (Hias Colonisation Emigrant Association),
nata nel 1927 a Lisbona come derivazione dellhias,
che si occupava di fornire i fondi per lacquisto dei biglietti marittimi e ferroviari necessari allemigrazione.

Gli anni Venti vedono uno spostamento del flusso


migratorio verso lAmerica del Sud e la Palestina,
come conseguenza delle politiche restrittive introdotte dagli Stati Uniti. In questo periodo i porti mediterranei diventano il punto di partenza privilegiato dei profughi ebrei dalla Russia e dallest Europa.
Per aiutare le migliaia di profughi che si riversavano
verso la citt giuliana, nel 1921 viene fondato a Trieste il Comitato Italiano di Assistenza agli emigranti
ebrei. Quando, nel 1933, la Germania introduce le
leggi razziali, nasce a Milano il Comitato di assistenza per gli ebrei profughi dalla Germania. Poi,
quando le leggi razziali vengono introdotte anche
in Italia, questo Comitato si trasforma in Comitato
di Assistenza per gli Ebrei in Italia (Comasebit), che
avr solo pochi mesi di vita. Dopo la sua chiusura,
le sue funzioni vengono assunte dalla Delasem.
Ho scoperto il ruolo cruciale che Giulio Bemporad aveva rivestito a Torino prima nel Comasebit e
poi nella Delasem cercando il suo nome in Internet.
Tra le varie occorrenze, il nome di Giulio Bemporad
veniva citato come rappresentante della Delasem in
un opuscolo pubblicato dallIstituto piemontese per
la storia della resistenza,70 ma non ero ancora certa
che si trattasse proprio di lui. Ho poi trovato linventario dellArchivio Terracini della Comunit
ebraica di Torino e, solo quando ho letto il suo nome citato come Bemporad Giulio, delegato del
com.as.eb.it. di Torino, astronomo e matematico,
non ho pi avuto dubbi.71 Ecco come lo ricorda Bep70 Torino 1938-45: una guida per la memoria, p. 20.
71 I documenti dellattivit torinese del Comasebit e della Delasem sono conservati presso lArchivio Terracini della Comunit
ebraica di Torino. Larchivio del Comasebit (novembre 1938-agosto

Giornale di Astronomia 2015, 2

Il Comasebit
Nello Statuto del Comasebit, approvato il 15 novembre 1938, sono specificati gli scopi che il Comitato si proponeva di raggiungere:73
1. raccogliere dati statistici sulla condizione degli israeliti rimasti privi dimpiego e di lavoro e sulle possibilit di nuove occupazioni;
3. diffondere le notizie che possano interessare gli israeliti disoccupati;
3. riadattare professionalmente gli israeliti disoccupati,
che non hanno pi la possibilit di svolgere la loro abituale attivit, specialmente con listituzione di scuole
di arti e mestieri e di scuole pratiche di agraria;
4. provvedere al collocamento degli israeliti rimasti privi di lavoro;
5. aiutare gli israeliti che, per mancanza di occupazione,
siano costretti a lasciare lItalia, svolgendo per essi le
pratiche per lemigrazione e interessandosi della loro
sistemazione nei paesi di destinazione;
6. concludere accordi per la realizzazione e leventuale
trasferimento, in conformit delle disposizioni legislative in materia di scambi e di valute, dei beni dei
correligionari costretti ad emigrare;
7. concludere accordi con istituzioni estere ebraiche per
lassistenza agli italiani ebrei emigrati.

Per raggiungere i suoi scopi il Comitato poteva contare sulle sovvenzioni degli oblatori, dellucii, delle
Comunit ebraiche e di enti ebraici stranieri di assistenza. Il Comitato era composto da cinque membri elettivi tra i quali viene eletto un presidente, un
1939) costituito dalla sola busta 223 (unit archivistiche 749-754) inserita nel fondo dellArchivio storico della Comunit ebraica di Torino, con documentazione suddivisa per iniziale del cognome del
corrispondente. Si tratta principalmente di lettere indirizzate a
Giulio Bemporad o di copie spedite da lui. Larchivio della Delasem
(dicembre 1939-1956) costituisce invece un fondo a parte suddiviso
in due sezioni temporali, ed notevolmente pi corposo. La
prima, dal 1938 al 1943, contiene essenzialmente la corrispondenza
ricevuta da Giulio Bemporad, segretario della rappresentanza Delasem di Torino: lettere di rappresentanti della Delasem, di corrispondenti in campi e localit dinternamento oppure di assistiti che
domandano aiuti o che ringraziano per aiuti ricevuti. La seconda
sezione contiene i documenti successivi alla Liberazione, in gran
parte relativi a ricerche di ebrei dispersi, assistenza a profughi o
sfollati, carte relative allemigrazione in Palestina.
72 A. Pezzana (2008).
73 at, b. 223, u.a. 749, Statuto del Comasebit, art. 2.

31

Fig. 2. Nomina di Giulio Bemporad a delegato del Comasebit,


Lettera 25 gennaio 1939 di Renzo Luisada (at, b. 223, u.a. 753/2,
lettera M)

vice-presidente e un direttore.74 Per svolgere la propria attivit il Comitato elegge un delegato presso
ciascuna Comunit ebraica.75
La seconda iniziativa fu quella di nominare nelle comunit pi importanti per il lavoro assistenziale un delegato fiduciario che si tenesse in stretto contatto con il
Comasebit.
Tali delegati sarebbero stati scelti, nelle citt prive di
un organismo assistenziale efficiente, tra quegli ebrei che
in base alle disposizioni razziali avessero perso il posto di
lavoro e che per capacit e meriti fossero i pi adatti.76

La scelta per Torino cade su Giulio Bemporad. Il


Direttore Renzo Luisada provvede anche ad avvisare la Questura di Torino e ne d subito notizia a
Bemporad (Fig. 2):
Le comunico che oggi stesso ho dato notizia alla R. Questura di Torino della Sua nomina a delegato del nostro
Comitato per la Sua citt. Ella farebbe bene quindi a
recarsi alla R. Questura per annunziare il Suo inizio di lavoro come pure se la sede sar ancora temporaneamente presso la Comunit, in via S. Anselmo, o se sar possibile e quando che abbia una sua propria sede.77

Finora, contrariamente a quanto avevo inizialmente immaginato, non ho trovato alcun fascicolo
aperto a suo nome negli archivi della Questura di
Torino n nel Casellario Politico.78
I compiti del delegato consistevano essenzialmente nellassistenza agli ebrei stranieri, che aveva74 at, b. 223, u.a. 749, Statuto del Comasebit, art. 5. Al fondo
dello stesso verbale riportato che il Comitato elegge Presidente
il Com.te Federico Jarach, Vice-presidente il Prof. Mario Falco e
Direttore il Prof. Renzo Luisada.
75 at, b. 223, u.a. 749, Statuto del Comasebit, art. 9.
76 M. Leone (1983), p. 153.
77 at, b. 223, u.a. 753/2, lettera M. Lettera 25 gennaio 1939 di
Luisada a Bemporad.
78 Si precisa, peraltro, che gli archivi della Questura di Torino
non sono arrivati integri fino a noi, ma sono in parte andati
dispersi subito dopo la Liberazione.

32

no lobbligo di lasciare lItalia entro il 12 marzo 1939


in base al D.L. 7 settembre 1938 n. 1381, e sono ben
dettagliati in una circolare del 27 dicembre 1938:79 ricerca di informazioni, ricerca di parenti allestero,
domanda alla hicem, spese per lemigrazione, assistenza in luogo ai profughi, facilitazioni per i passaporti. In Italia e nei possedimenti allestero i comitati avevano sede a Firenze, Fiume, Genova,
Merano, Napoli, Padova, Rodi, Roma, Torino, Trieste, Tripoli e Venezia.80
Nel 1939 la situazione nel Ponente ligure era diventata particolarmente problematica perch vi si
stavano raccogliendo moltissimi ebrei che, nel tentativo di emigrare verso la Francia costretti dal D.L.
1381, non erano ancora riusciti a lasciare il Paese. Per
aiutare queste persone Ettore Bassi, proprietario di
un avviato negozio di stoffe a Ventimiglia, stava organizzando e finanziando molti trasporti clandestini verso la Francia con denaro proprio.81 Giulio, su
segnalazione dello stesso Bassi, informa la direzione milanese del Comasebit di questa situazione:
Mi viene segnalato da persona ben conosciuta da me che
a Ventimiglia si trova ancora circa un centinaio di Ebrei
in condizioni di grande difficolt. Suppongo che Voi sarete gi informati con maggiore precisione di me. Comunque credo di dover riferire questa notizia, data anche
la persona che me lha data.82

Bassi viene nominato fiduciario del Comasebit a


Ventimiglia, che viene posta alle dipendenze della
delegazione di Genova. Luisada ne d notizia a
Bemporad in una lettera del 12 giugno 1939 in cui
precisa
Abbiamo notato con viva gratitudine linteressamento
caritatevole di molti ebrei torinesi per i disgraziati profughi di Ventimiglia e Le saremo veramente grati se vorr [] accordarsi con il Cavaliere Leoni al riguardo di
somme da mettere a disposizione del signor Bassi.83

Uno dei compiti del Comasebit, come si gi detto,


era quello di trovare una ricollocazione professionale agli israeliti disoccupati e a quelli che, a causa delle
leggi razziali, non potevano pi trovare lavoro. Per
questo si cominciarono ad organizzare anche dei
corsi di rieducazione professionale agricola destinati a giovani dai 17 ai 32 anni, di ottima costituzione
fisica. Dopo un periodo di 18/24 mesi, veniva rilasciata una dichiarazione ritenuta valida dai consolati di Canada, Australia e Argentina per lottenimento del visto di ingresso come agricoltore-contadino.
Questi corsi erano a pagamento e, per chi non aveva
mezzi, il Comitato sarebbe intervenuto con finanziamenti propri. Il compito dei delegati era quello di
79 at, b. 223, u.a. 753/3, lettera T. Circolare 27 dicembre 1938.
80 at, b. 223, u.a. 753/3, senza mittente. Lista dei Comitati italiani.
81 Sulla situazione del Ponente ligure e sulla figura di Ettore
Bassi si vedano i due volumi di Paolo Veziano.
82 at, b. 223, u.a. 753/2, lettera M, Velina lettera GB 25 aprile
1939.
83 at, ibidem, lettera M, lettera Comasebit 12 giugno 1939.

Giornale di Astronomia 2015, 2

segnalare i nominativi dei candidati alla Sede centrale.84 Lespatrio, quando possibile, avveniva preferibilmente verso la Palestina che facilitava limmigrazione di persone destinate a lavorare in agricoltura.
Queste facilitazioni, inizialmente riservate ai profughi, vengono poi estese anche ai ragazzi ebrei italiani: doveva trattarsi di ragazzi tra i 15 e i 17 anni non
compiuti, di sana costituzione fisica e attitudine ai
lavori manuali. Avrebbero preso parte ad un campeggio preparatorio che avrebbe dato modo di
scegliere i pi adatti spiritualmente alla nuova vita.
Divisi in gruppi di 20 o 30, sarebbero poi partiti verso
la Palestina dove sarebbero stati sistemati in una colonia agricola in cui per due anni avrebbero dedicato
mezza giornata al lavoro e mezza allo studio. Dopo
due anni sarebbero stati liberi di scegliere se rimanere nella colonia agricola o cercarsi unaltra sistemazione. Il costo di tutto questo non era ancora stato
precisato, ma in casi eccezionali alcuni avrebbero
potuto essere accolti gratuitamente.85 Larchivio
Terracini pieno di documenti che si riferiscono alla
aliah86 dei giovani e agli hachscharoth.87
Le donne potevano a volte essere ricollocate in
Inghilterra, come infermiere o come domestiche.88
La Sede del Comasebit comunica con una circolare
indirizzata a tutti i Comitati89 quali sono le condizioni di immigrazione transitoria per lInghilterra.
Erano ammessi ad ottenere il permit:
1. i capitalisti che fossero in grado di provare il possesso
di somme variabili tra le 12 e le 30 sterline mensili a s;
2. studenti iscritti ad una scuola inglese, con garanzia
bancaria;
3. domestiche di et inferiore ai 45 anni, con conoscenza dellinglese;
4. apprendisti tra i 16 e i 35 anni con contratto di lavoro
e retribuzione di almeno 30 scellini settimanali;
5. infermiere tra i 18 e i 25 anni.

Anche Giulio ad un certo punto cerca di capire se


possibile per lui emigrare in Inghilterra, come si deduce da una lettera con la quale Luisada gli comunica che il Consolato Inglese di Roma ha specificato che
per accogliere la domanda di certificato in qualit di pensionato, necessario che Ella possa documentare la possibilit del trasferimento della pensione stessa.90

Unaltra destinazione molto ambita erano gli Stati


Uniti dAmerica. In una lettera del 2 gennaio 1939
Wilhelm Brecher chiede a Bemporad un contributo
84 at, ibidem, circolare Comasebit 31 maggio 1939. In Archivio
Terracini infatti conservata una fitta corrispondenza fra G. Bemporad ed E. Bassi (at, u.a. 753/1, Lettera B)
85 at, ibidem, lettera M, circolare Comasebit giugno 1939.
86 Parola ebraica che significa emigrazione.
87 Parola ebraica che significa campi di preparazione, in particolare preparazione agricola.
88 at, b. 223, u.a. 753/1, lettera C, Lettere Coordinating Committee Domestic Bureau, del 28 febbraio e 7 marzo 1939.
89 at, b. 223, u.a. 753/2, lettera M,. circolare Comasebit 21 febbraio 1939.
90 at, ibidem, lettera M, lettera 8 maggio 1939.

Giornale di Astronomia 2015, 2

Fig. 3. Lettera 20 febbraio 1939 di Guido Horn dArturo (at, b. 223,


u.a. 753/1, lettera H)

per lacquisto dei biglietti di viaggio e di visto per


lAmerica91 e successivamente, una volta ottenuti i
fondi, scrive a Bemporad una lettera di ringraziamenti prima di imbarcarsi sul piroscafo.92
Tra la corrispondenza di Bemporad ho sorprendentemente trovato anche una richiesta di Guido
Horn dArturo,93 che lo prega di aiutare una persona (Fig. 3):
Carissimo prof. Bemporad,
La dott. Ita JACKIR rumena di nascita e laureata in
medicina a Bologna mi prega di raccomandarla che il Comitato di assistenza tenga presente il suo caso tuttaltro
che invidiabile. La signorina si trova in questo momento
a Torino per dare gli esami di Stato; io per parte mia posso dirLe che mai beneficenza sar meglio esercitata che
favorendo il soggetto di cui Le sto scrivendo.
Augurando a Lei ed a me giorni pi lieti sono intanto
il Suo affmo G. Horn dArturo.94

Bemporad gli risponde che ha molto piacere di ricevere sue notizie ma che certamente la signorina
Jackir dimostrava poca comprensione.
Il Comitato infatti ha lo scopo di alleviare le sofferenze
di coloro che sono stati danneggiati o rovinati dalle leggi razziali, e questo non certo il caso della signorina
Jackir. []
Questa signorina avrebbe dovuto vedere quanta miseria c, pensare alle donne di cultura non inferiore alla
sua e che oggi considerano come il massimo delle proprie aspirazioni andare a lavar piatti in Inghilterra. Lei
riuscir ora a fare il suo esame di Stato assorbendo per
questo scopo una sommetta che magari domani potrebbe esser proprio quella che mi mancher per mandare
quando la cosa sar ridiventata possibile un giovane o
una ragazza in Palestina, mentre nessuno sente oggi il
bisogno di una medichessa ebrea in pi! []
91 at, b. 223, u.a. 753/1, lettera B, Lettera Brecher 2 gennaio 1939.
92 at, ibidem, lettera B, Lettera Brecher 3 agosto 1939.
93 Sulla figura di Guido Horn dArturo si veda il contributo di
Marina Zuccoli in questo fascicolo.
94 at, b. 223, u.a. 753/1, lettera H, Lettera 20 febbraio 1939 di
Guido Horn.

33

Il Comasebit ebbe solo 10 mesi di vita: fu sciolto


infatti il 16 agosto 1939.

Fig. 4. Cartolina postale 11 maggio 1939 di Umberto Coen (at, b.


223, u.a. 753/1, lettera C)

E Lei come sta? Sento che si trova ancora al suo


Osservatorio.
Io ho puntualmente lasciato Pino il 14 dicembre, e mi
sono stabilito per ora a Torino salvo a prendere poi una
decisione definitiva sul modo migliore di utilizzare il
tempo che ho ancora davanti e che spero lungo e fattivo
alla faccia degli antisemiti di ogni razza.
Il Comitato infatti ha lo scopo di alleviare le sofferenze di coloro che sono stati danneggiati o rovinati dalle
leggi razziali, e questo non certo il caso della signorina
Jackir.95

Sciolto dal governo fascista nellagosto 1939 ufficialmente per mancanza di autorizzazione governativa ma in
realt perch su di esso avevano cominciato a cadere dei
sospetti per attivit antifascista, al culmine della gravissima crisi che, con lemanazione dei provvedimenti razziali, travagliava le Comunit ed ancor pi lUnione delle comunit, il Comasebit trov un valido sostituto nella
Delasem, che fu anche lunica organizzazione di assistenza ebraica italiana a rivestire carattere nazionale.101
La decisione di sopprimere il Comasebit era prima di tutto politica, e rientrava nel quadro dellinasprimento delle misure antiebraiche cui il fascismo mise mano verso la
met del 39 rendendosi conto che la massa degli italiani
non seguiva pi il regime ed anzi, sulla questione della
legislazione antisemita, aveva assunto un chiaro atteggiamento di resistenza passiva e disobbedienza civile.102

La Delasem

Lho servita, anzi per essere pi esatto lho fatta servire


affidando a Max,97 che ancora qui con la signora, la
missiva per il recapito. La Signora Nedda,98 che sta ottimamente e che ha gi mandato presso i suoi a Siena la
sua bambina,99 la raggiunger fra qualche giorno e Vi
scriver prima di partire. La mia signora a Roma per
trascorrervi qualche giorno presso il nostro Fausto. Mayer e Danilo non sono pi in Italia. La spero ottimamente con la gentile sorella alla quale vorr ricordarci affettuosamente e ad entrambi il mio cordiale Scialom.100

Il 9 ottobre 1939 lavvocato genovese Lelio Valobra


viene nominato coordinatore dellattivit assistenziale in Italia e il 1 dicembre dello stesso anno nasce ufficialmente la Delasem, Delegazione per lAssistenza agli Emigranti. Come sede viene scelta
Genova, sia perch vi era il porto pi importante
dItalia da cui partivano quotidianamente navi per
ogni parte del mondo sia per la vicinanza con la
Francia, che sembrava ai profughi di ogni nazione
il luogo pi sicuro di asilo.103 Vengono istituite rappresentanze in tutte le citt, generalmente presso le
Comunit ebraiche, e naturalmente Giulio Bemporad viene confermato alla delegazione di Torino.
I compiti fondamentali della Delasem erano favorire lemigrazione degli ebrei stranieri e assisterli
durante la loro permanenza in Italia, come sintetizzato sulla copertina dellopuscolo Due anni di Delasem, pubblicato nel 1942:

Questa cartolina prova che Giulio aveva mantenuto


i contatti con la comunit ebraica napoletana, in
particolare con il rabbino Umberto Coen, e che attraverso di lui riceveva notizie di Max e della sua famiglia. Viceversa non si ritrovata alcuna traccia di
contatti diretti o indiretti con Azeglio, a dimostrazione del fatto che, come gi detto, la rottura fra i
due cugini era definitiva.

emigrazione
informazioni
distribuzione sussidi
distribuzione alimenti
distribuzione indumenti
assistenza medica
assistenza infanzia
assistenza religiosa
assistenza culturale

L11 maggio 1939 Umberto Coen,96 che nella comunit ebraica di Napoli svolgeva le funzioni di rabbino, invia a Giulio una cartolina postale (Fig. 4):

95 at, ibidem, Risposta di GB del 23 febbraio 1939.


96 Umberto Coen, nato ad Ancona, era sposato con Margherita Di Gioacchino e aveva tre figli: Mayer, Fausto e Danilo. Negli
anni Venti si trasferisce a Napoli dove apre un laboratorio di camiceria. Le notizie su di lui sono tratte da www.geni.com/people/
Umberto-Coen-Senior/3228740.
97 Max il diminutivo con cui veniva chiamato il primogenito
di Azeglio Bemporad, Carlo Massimo.
98 Nedda Sadun, la moglie di Max Bemporad. La sua famiglia
viveva a Siena.
99 La bambina Miriam, la figlia di Max e Nedda.
100 at, b. 223, u.a. 753/1, lettera C, Cartolina postale 11 maggio
1939 di Umberto Coen.

34

La Delasem poteva godere di un rapporto per cos


dire privilegiato con il fascismo. Il suo presidente
era infatti Dante Almansi, un ex prefetto che fu vicecapo della polizia durante il primo governo Mussolini. Alla direzione viene messo Lelio Vittorio Valobra, che aveva ottenuto la discriminazione e poteva
101 S. Antonini (2000), p. 148.
102 M. Leone (1983), p. 163.
103 A. Cavaglion, Prefazione a R. Paini, I sentieri della speranza. Profughi ebrei, Italia fascista e la Delasem, p. 11.

Giornale di Astronomia 2015, 2

pertanto continuare ad esercitare la sua professione


di avvocato.104

ed i bambini e bambine fino ai 20 anni di et ricevono


solamente L. 0,55 al giorno.108

Ricostituita ex novo la dirigenza, nominato il presidente


della Delasem, occorreva che questultima operasse alla
luce del sole, con lautorizzazione e lappoggio del
governo, indispensabili per muoversi con qualche possibilit di successo sopra un terreno dove ogni giorno aumentavano le insidie. Lappoggio fu trovato e lautorizzazione concessa per lopera di Dante Almansi da una
parte, con le sue conoscenze al Ministero degli Interni,
dallaltra a seguito di argomentazioni che non mancarono di convincere i funzionali fascisti pi riluttanti. In altri termini, non si deve credere che gli indubbi vantaggi
ottenuti fossero arrivati senza adeguata contropartita;
soprattutto due le voci allattivo nei confronti del governo. La prima era [] che occupandosi la Delasem dei
profughi avrebbe sgravato il fascismo da notevoli oneri,
dispendiosi dal punto di vista burocratico, organizzativo
ed economico; la seconda, determinante, fu che la Delasem avrebbe beneficiato dellaiuto di enti internazionali,
attivi da molti anni, come lHebrew Immigrant Aid Society, [] la Hicem, [], la Jewish Agency e in particolare lAmerican Joint Distribution Committee.105

A proposito del lavoro delle donne nella Delasem,


vorrei aprire un breve inciso per ricordare la figura
di Nella Errera, che collabor con Giulio Bemporad
dal gennaio 1941. Era nata nel 1921 da una famiglia
colta e antifascista: il padre era un dirigente dazienda che non si iscrisse mai al Partito, la madre era una
violinista e la sorella Lia, pi giovane di un anno,
divent poi partigiana. Lo zio Giorgio, docente di
chimica a Pavia, era uno dei 13 professori universitari che non giurarono fedelt al fascismo.109 Quando entrarono in vigore le leggi razziali, Nella frequentava la prima liceo classico al Liceo Alfieri di
Torino. Collabora con Bemporad fino ai bombardamenti dellautunno 1942, dopo sfolla a Caselette e
vi rimane fino all8 settembre quando si sposta ad
Usseglio. Da l, allinizio del 1945, dopo aver sposato
il medico ebreo polacco Salek Brawer, riesce a fuggire in Svizzera mentre era incinta del primo figlio,
Leo. Nel 1948 nasce Anna e nel 1949 la famiglia emigra in Israele dove nel 1959 nasce il terzo figlio, Daniel. Dopo pochi mesi Salek muore e Nella rientra
in Italia con i tre figli.
Nella era una persona molto conosciuta apprezzata nella Comunit torinese, molto amica di Miriam Bemporad e della sua famiglia e sarebbe stata
sicuramente in grado di fornirmi preziose informazioni su Giulio perch conserv memoria e lucidit
fino allultimo. Disgraziatamente non sono riuscita
a conoscerla perch morta a 93 anni il 26 agosto
2014, solo qualche settimana prima che io iniziassi
questa ricerca.
Con lentrata il guerra degli Stati Uniti, si blocca
unaltra possibilit di emigrazione. Dal 30 giugno il
Consolato americano non avrebbe pi concesso visti dimmigrazione e dal 15 luglio tutti i consolati
americani vengono chiusi. quindi meglio non farsi illusioni e convincere gli assistiti dellinutilit di
inviare richieste di assistenza in tal senso perch le
delegazioni non sarebbero in grado di rispondere.
Inoltre, con il blocco dellemigrazione, da un lato
vengono a mancare le rimesse importanti degli ebrei
che emigravano definitivamente e dallaltro il carico
di assistiti aumenta.110 Per far fronte a questo problema era necessario da un lato aumentare il contributo degli oblatori italiani e dallaltro diminuire le
uscite, incluse le assegnazioni alle rappresentanze.

Dopo lentrata in guerra il 10 giugno 1940, molti ebrei


in attesa di espatrio vengono arrestati e c la prima
grande operazione di internamento degli ebrei
stranieri nei campi di concentramento e nelle localit di internamento sparsi su tutto il territorio nazionale. In ogni campo di concentramento o localit di
internamento cera un corrispondente Delasem che
aveva il compito di far da tramite tra gli internati e il
Delegato. Allinizio del 1942 i rappresentanti erano
ben 170, come risulta da una circolare Delasem
inviata a tutte le rappresentanze.106 Ad ogni rappresentanza era inoltre assegnato un gruppo di rifugiati, che il Delegato periodicamente visitava. Le localit di competenza di Giulio Bemporad erano quelle
situate in Piemonte: Agliano, Antignano, Caluso,
Canelli, Castellamonte, Cuorgn, Mombercelli,
Nizza Monferrato e S. Vincenzo della Fonte.107
Per il mantenimento dei rifugiati lo Stato dava un
sussidio minimo, mentre la Delasem si occupava di
fissare aiuti di vario genere (abiti, medicinali, cibi)
che in genere venivano distribuiti dalle sezioni femminili.
I maschi sani tra i 18 e i 60 anni di et concentrati nei campi hanno naturalmente laffitto gratuito e un sussidio vitto giornaliero di L. 6,50. In diversi campi si sono formate delle cucine autonome che fanno gli acquisti in massa
e distribuiscono il vitto a prezzi eccezionalmente convenienti []. Le donne ed i bambini come pure i vecchi ed
i malati che sono internati ricevono un sussidio affitto di
L. 50 al mese per famiglia e soltanto il capo famiglia
riceve un sussidio vitto di L. 6.50 al giorno, mentre le
mogli unite ai mariti ricevono soltanto L. 1,10 al giorno
104 S. Antonini (2000), pp. 151-152.
105 S. Antonini (2000), p. 156.
106 at, Fondo Delasem, Circolari e contabilit, b. 1, u.a. 2, d. 1,
Circolare 24 gennaio 1942.
107 Dal 1927 la Val dAosta era una provincia che comprendeva
anche il Canavese (ex circondario di Ivrea).

Giornale di Astronomia 2015, 2

Noi sappiamo che nei momenti difficili abbiamo sempre


potuto contare su Torino come uno dei puntelli della nostra attivit ed ora il momento per gli ebrei torinesi di
farsi avanti in questopera di solidariet umana.111
108 at, Fondo Delasem, b. 1, u.a. 11, d. 5, Lettera 11 ottobre 1940
di Enrico Luzzatto, segretario della Delasem.
109 Si veda lintervista a Nella e Lia pubblicata nella tesi di
Barbara Costamagna.
110 at, Fondo Delasem, b. 1, u.a. 19, d. 50, Lettera di Luisada 24
giugno 1941.
111 at, Fondo Delasem, b. 1, u.a. 25, d. 77, Lettera 26 dicembre
1941 di Luisada a Bemporad.

35

lastronomia. Sono state ritrovate solo due lettere di


Luigi Taffara,114 direttore dellOsservatorio di Catania subentrato ad Azeglio, e una cartolina postale
di Guido Horn dArturo.115 Taffara gli spedisce le
copie dei volumi del Catalogo astrofotografico che
Giulio gli aveva chiesto, mentre Horn gli comunica
di aver inviato al suo raccomandato (che non sappiamo chi sia) la sua memoria sulla sincronizzazione di pendoli oscillanti secondo tempi diversi.
La quantit di corrispondenza tra gli internati e
Bemporad invece cospicua e meriterebbe di essere adeguatamente valorizzata, attraverso una schedatura e unindicizzazione sistematica. Ci sono centinaia di richieste aventi per oggetto le materie pi
varie (assistenza materiale, medica, invio di coperte, vestiti, libri, scarpe, giochi ecc.), cui seguiva sempre una risposta di Bemporad. Spesso gli assistiti si
rivolgevano a Giulio con parole molto dolci e non
mancavano affettuosit anche nei confronti di sua
sorella Giselda.

Il bombardamento di Torino
(20-21 novembre 1942)
Fig. 5. Danni prodotti dallincursione aerea del 20-21 novembre
1942 sulla Sinagoga di Torino (asct, upa 1891_9B03-07)

Tra i vari benefattori spicca il nome di Adriano Olivetti, che contribu in modo decisamente sostanzioso e continuativo allassistenza ai profughi, cercando per in tutti i modi di restare anonimo. In una
lettera del febbraio 1942 Olivetti comunica a Bemporad che nei giorni successivi lingegnere Luria sarebbe andato da lui perch voleva occuparsi della situazione dei profughi croati nel circondario di Ivrea
e gli invia un primo versamento di 5.000 lire che lo
prega di destinare ai profughi di Aosta a nome di Luria, perch preferiva che il suo nome non comparisse. Lo assicura inoltre che in qualsiasi momento
avrebbe potuto contare su una medesima cifra.112
Qualche mese dopo gli scrive nuovamente dicendo
Le mando un po anticipata la somma che le destinavo in
questi ultimi tempi, perch non sto bene e temo non
potrei fargliela avere pi tardi. Devo dirle per la verit che
di tutti i contributi che Lei ha ricevuto 125 mila lire erano
mie personali e le altre della Societ da me presieduta. Sono a pregarla di tenere queste cose riservate e cio anche
dopo quando non sar pi pericoloso che si sappia e questo perch scritto nel Vangelo che la mano destra non
sappia quello che fa la sinistra. Mi raccomando per questo
mio desiderio la comune nostra fede nel Dio dIsraele.113

Le carte Delasem documentano anche i rarissimi


contatti che Giulio mantenne con il mondo del112 at, ibidem, b. 2, u.a. 28, d. 72, Lettera 27 febbraio 1942 di A.
Olivetti a Bemporad.
113 at, ibidem, b. 3, u.a. 39, d. 2, Lettera 30 gennaio 1943 di A.
Olivetti a Bemporad.

36

Nella notte tra il 20 e il 21 novembre 1942 Torino


viene bombardata e la Sinagoga viene distrutta. La
Comunit ebraica costretta ad abbandonare gli
uffici,116 da cui vengono salvate le carte darchivio
che sono arrivate fino a noi (Fig. 5).
I bombardamenti colpiscono pesantemente tutta
la citt e i torinesi cominciano a sfollare verso le
campagne.

La riorganizzazione della Delasem


Dopo Torino vengono colpite anche Genova e
Milano. In una relazione del 13 dicembre 1942
Luzzatto sottolinea come lo sfollamento totale di
Genova e Torino e parziale di Milano abbiano scardinato lorganizzazione degli uffici della Delasem.
Per questo si rendeva necessaria una riorganizzazione: si decide di trasferire a Roma le pratiche di emigrazione e di far confluire lattivit di assistenza agli
internati (oltre 3000 famiglie) in un unico ufficio.117
Anche Giulio e Giselda Bemporad lasciano Torino. Con il nipote Max, sua moglie Nedda e la giovane Miriam sfollano in localit Borgo Talutto di Busca
(nei pressi di Saluzzo, in provincia di Cuneo). Il
primo documento da cui risulta il nuovo domicilio
una cartolina postale inviata il 4 febbraio 1943 da
Elvira Singer in Davidovic, internata a Dronero.118
114 at, ibidem, b. 2, u.a. 33, d. 90, lettera 23 luglio 1942 e u. 34,
d. 94, lettera 21 agosto 1942 di L. Taffara.
115 at, ibidem, b. 2, u.a. 33, d. 40, cartolina postale 13 settembre
1942 di Guido Horn dArturo.
116 Gli uffici della Comunit si spostano in Via Orto Botanico
13, lattuale via Lombroso.
117 at, Fondo Delasem, b. 1, u.a. 1, d. 2, relazione Luzzatto 13
dicembre 1942.
118 at, ibidem, b. 3, u.a. 40, d. 11, cartolina 4 febbraio 1943.

Giornale di Astronomia 2015, 2

Dopo l8 settembre 1943


La notizia dellarmistizio di Cassibile, la nascita della rsi e la conseguente occupazione tedesca cambia
completamente il quadro politico. Valobra subito
convocato in Questura a Genova e riceve lordine di
chiudere la Delasem. Riesce a salvare larchivio con
i nomi dei delegati e degli assistiti consegnandolo allArcivescovo di Genova Pietro Boetto che lo nasconde nelle canne dellorgano di San Lorenzo. Il
denaro viene spostato su un conto intestato alla San
Vincenzo, in modo che si potesse operare senza
problemi. Valobra si nasconde prima nellentroterra di Chiavari e poi il 26 novembre entra in Svizzera. Giulio Bemporad resta inizialmente a Busca.
Con lentrata della Delasem in clandestinit, alcuni
esponenti del clero ebbero un ruolo fondamentale
per laiuto agli ebrei. A Torino, ad esempio:
DallArcivescovado partirono, tramite monsignor Vincenzo Barale, segretario dellarcivescovo cardinale Maurilio Fossati, diversi aiuti morali ed economici a favore di
ebrei. Gli aiuti si inserivano nel pi generale programma
di intervento organizzato dallarcivescovo di Genova, cardinale Pietro Boetto, e del suo segretario don Francesco
Repetto, per conto della delasem nella figura del suo
rappresentante per il Piemonte, Giulio Bemporad. Dalla
centrale via Arcivescovado venivano smistati i sussidi economici, si rintracciavano sicuri rifugi, si ritrovavano persone che avevano perso i contatti con le loro famiglie.119

Tutto era coordinato dai due prelati che si succedettero in quegli anni alla carica di Arcivescovo di
Genova: il cardinal Pietro Boetto e don Francesco
Repetto.
Entrambi diramarono le necessarie informazioni agli altri vescovati in modo tale che ebrei e cattolici, lavorando
insieme e servendosi dei mezzi che il Joint, a contatto
con lavv. Valobra, faceva pervenire in Svizzera, trovarono asilo a centinaia di perseguitati in case amiche, in conventi, in parrocchie, e resero possibile la fuga in Svizzera a molti profughi. Provvidero inoltre a documenti
didentit falsi, a carte annonarie, a permessi di viaggio,
a viveri, indumenti e medicinali. Riuscirono insomma a
tenere in piedi per 18 lunghi mesi lorganizzazione di soccorso ebraica a dispetto delle molte minacce dei tedeschi
che erano venuti a conoscenza delle loro attivit e che arrivarono addirittura a spiccare contro il cardinale Repetto un mandato di cattura.

Il 30 novembre 1943 il Ministro dellInterno Buffarini invia a tutti i Capi delle Provincie Libere la tristemente famosa ordinanza di polizia n. 5:
Comunicasi, per la immediata esecuzione, la seguente
ordinanza di Polizia che dovr essere applicata in tutto il
territorio di codesta Provincia:
1. Tutti gli ebrei, anche se discriminati, a qualunque nazionalit appartengano, e comunque residenti nel territorio nazionale debbono essere inviati in appositi
campi di concentramento. Tutti i loro beni, mobili ed
immobili, debbono essere sottoposti ad immediato
119 Torino 1938-45: una guida per la memoria, p. 20-21.

Giornale di Astronomia 2015, 2

sequestro, in attesa di essere confiscati nellinteresse


della Repubblica Sociale Italiana, la quale li destiner
a beneficio degli indigenti sinistrati dalle incursioni
aeree nemiche.
2. Tutti coloro che, nati da matrimonio misto, ebbero,
in applicazione delle leggi razziali italiane vigenti, il
riconoscimento di appartenenza alla razza ariana,
debbono essere sottoposti a speciale vigilanza dagli
organi di polizia. Siano per intanto concentrati gli
ebrei in campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali appositamente attrezzati.

Da quel momento e fino a dopo la Liberazione non


ho pi trovato alcuna traccia scritta che documentasse lattivit di Giulio. La documentazione Delasem conservata in Archivio Terracini si ferma infatti ai primi di settembre 1943, per poi ricominciare
dopo la Liberazione. certo che n lui n la sorella
furono deportati, mentre tra i familiari di Azeglio
morirono ad Auschwitz tutti i parenti di Nedda
Sadun, la moglie di Max: il padre Gino e la madre
Adele, il fratello Vittorio Emanuele con la moglie
Matilde Cal e i figli Amiel e Lia. Ad Auschwitz
persero la vita anche Adele Camerino, la vedova di
Duilio Bemporad (il fratello di Azeglio caduto durante la prima guerra mondiale), e sua figlia Liliana
con il marito Emilio Corinaldi.120
Nel fondo Comasebit121 ho trovato una velina
molto rovinata che contiene uno scritto anonimo di
cui riporto alcuni stralci.122
Da oltre un anno gli ebrei sono scomparsi dalla circolazione. Non ne debbono esistere pi nella Repubblica
Sociale Italiana. Eppure di tanto in tanto per la strada accade dincontrare qualche parente, qualche amico. I volti si animano, la gioia di ritrovarsi brilla negli occhi. Istintivo e reciproco il pensiero: sei ancora vivo! Si narrano
in breve a vicenda le peripezie subite. Sono per lo pi le
medesime: gravi pericoli corsi, vagabondaggi di paese in
paese sempre col timore di essere scoperti, separazioni
improvvise di famiglie, sofferenze morali e disagi fisici
sopportati []
Il pensiero va agli amici cari [] che non rivedremo
pi. Uccisi o deportati in Germania lo stesso. Se deportato in Germania, non se ne sa pi nulla; muore in
qualche oscuro campo di concentramento dopo atroci
sofferenze fisiche e morali. I due si lasciano. Naturalmente uno tace allaltro il proprio indirizzo, le proprie
nuove generalit. E chiss quando si incontreranno se
pure si incontreranno ancora.
Il timore che la cattura di uno possa significare la cattura dellaltro fa s che ogni ebreo viva isolato privo di
contatti con ebrei o persone di conoscenza che potrebbero anche involontariamente causare la sua rovina.
Estremamente difficile dunque apparsa in un primo
tempo lopera di assistenza: gli ebrei anche i pi bisognosi rifiutano ostinatamente di dare un indirizzo o recapito, sempre temendo tranelli e provocazioni.
120 L. Picciotto e www.nomidellashoah.it.
121 at, b. 223, u.a. 753/3, senza mittente, relazione allegato n. 3.
122 La relazione, secondo quanto riportato in un saggio di Michele Sarfatti, fu in realt redatta da Giorgina Segre nel febbraio
194; M. Sarfatti (2000), pp. 271-283, nota 145.

37

tenne ai primi di settembre del 44 una numerosa riunione a riguardo, presenti il Prof. Bemporad, il Rabbino Capo di Roma e il Presidente dellUnione.124

NellArchivio storico dellucei si trova unulteriore


e importante conferma della sua presenza nella Capitale. L8 novembre 1944 il Presidente dellOrganizzazione Sionistica Italiana Carlo Alberto Viterbo
scrive al Presidente dellUnione delle Comunit
Israelitiche Italiane, Dante Almansi, per comunicare la nomina di Giulio Bemporad alla direzione
lUfficio Palestinese Centrale125 (Fig. 6):
Abbiamo il piacere di parteciparvi che la nostra Organizzazione ha dato al suo Ufficio Palestinese un aspetto
pi completo e rispondente alle necessit del momento.
A presiedere questufficio stato chiamato il Prof. Giulio Bemporad.
Il presidente avv. C. A. Viterbo.

NellItalia liberata la decisione della costituzione della


Brigata fu accolta con grande entusiasmo, tanto che si

LUfficio Palestinese Centrale aveva il compito, per


conto dellAgenzia Ebraica, di organizzare lemigrazione degli ebrei italiani verso la Palestina. Bemporad doveva raccogliere ed esaminare i documenti e i dati necessari a scegliere i candidati allAlij,
coloro che partivano alla costruzione del futuro stato di Israele. Il suo impegno e la sua dedizione alla
causa sionista fu totale: cominci infatti subito ad
organizzare lUfficio in modo da metterlo in grado
di diventare un efficace strumento dei rapporti con
Erez Israel, quando lItalia fosse stata completamente liberata.126
Giunto il momento di far rinascere il movimento
sionista italiano, dal 12 al 15 gennaio si tiene a Roma
il primo convegno dei rappresentanti dei Gruppi
Sionistici dellItalia liberata con lo scopo di coordinare il loro lavoro e di ricostituire, almeno provvisoriamente, e in attesa della completa liberazione,
la Federazione Sionistica Italiana.127 Giulio Bemporad vi partecipa come delegato eletto dallOrganizzazione sionistica di Roma e presiede la Commissione per lUfficio Palestinese e lAlij. I lavori
del convegno terminano con la ricostituzione della
Federazione Sionistica Italiana e con lelezione di un
Comitato Esecutivo, sotto la presidenza di Carlo Alberto Viterbo, di cui Giulio Bemporad uno degli
11 membri.128
Durante gli ultimi mesi a Roma, d vita allAssociazione per la lingua e la cultura ebraica (Agudath
ha-lascin), con lo scopo di diffonderne la conoscenza, specie fra gli ebrei, e di istituire una biblioteca

123 Questo quanto risulta allUfficio certificazioni storiche


del Comune di Roma: nella scheda anagrafica di Giulio Bemporad
riportato temporaneamente residente a casa della sorella Giselda la quale a sua volta risulta ospite presso la famiglia di Fernando Pergola, coniugato con Vanda Funaro e con una figlia di nome
Lia, nata nel 1946 ed emigrata a Venezia nel 2003 a seguito di matrimonio con Roberto Bassi. Sono riuscita a mettermi in contatto
con la signora Lia Bassi Pergola che mi ha detto che Giselda ha
continuato a vivere con loro fino al 1976, quando andata a Firenze dove morta due anni dopo nella casa di riposo israelita. Purtroppo per non aveva alcuna notizia n su Giulio n sulle modalit del loro arrivo a Roma.

124 Ci si riferisce alla costituzione della Brigata Ebraica. F. Del


Canuto, La ripresa delle attivit sionistiche e delle organizzazioni
ebraiche alla Liberazione (1944-1945), La Rassegna mensile di Israel,
vol. xlvii, n. 1/6 (gennaio-giugno 1981), p. 212.
125 Aucei, Serie enti mondiali, 93B-4 Federazione sionistica;
Ufficio Palestinese.
126 Il ruolo di Giulio Bemporad per il sionismo italiano ben
sottolineato nel necrologio pubblicato sulla prima pagina del n. 3132 di Israel del 12 luglio 1945.
127 Israel, anno 30, n. 6, 11 gennaio 1945.
128 Ibidem, n. 7, 18 gennaio 1945 e F. Del Canuto, ibidem, p.
218, nota 63.

Fig. 6. Nomina di Giulio Bemporad alla presidenza dellUfficio Palestinese Centrale, Lettera 8 novembre 1944 di C. A. Viterbo al Presidente dellucii Dante Almansi (aucei, Serie enti mondiali, 93B-4
Federazione sionistica; Ufficio Palestinese)

Il trasferimento a Roma e la Presidenza


dellUfficio Palestinese Centrale
probabile che Giulio e Giselda, come tutti gli ebrei
che non furono deportati, riuscissero a salvarsi nascondendosi nelle campagne finch non trovarono
un rifugio pi sicuro. I documenti ci dicono che in
un momento non precisato, probabilmente dopo la
liberazione di Roma, giunsero a Roma ospiti della
famiglia di Fernando Pergola, un loro lontano
parente.123 Le recenti ricerche svolte allarchivio
dellUnione delle Comunit Ebraiche mi consentono di affermare con certezza che Giulio Bemporad
si trovava a Roma gi ai primi di settembre 1944.

38

Giornale di Astronomia 2015, 2

Fig. 8. Telegramma 9 luglio 1945 di Giselda Bemporad alla Comunit ebraica di Torino (at, Fondo Delasem, b. 10, u.a. 144)

Fig. 7. Lettera 1 giugno 1945 di Giulio Bemporad a Davide Momigliano (at, Fondo Delasem, b. 39, u.a. 116, d. 1)

che desse a tutti la possibilit di disporre di libri in


ebraico.129

Fu reintegrato? Torn a Torino?


Nonostante quanto viene spesso riportato, non c
alcun documento che possa comprovare la sua
reintegrazione. Certamente le norme gli avrebbero
dato il diritto ad essere reintegrato, ma in nessun
archivio stata ritrovata una traccia che ci consenta
di affermare che questo reintegro fosse stato disposto. A partire dal gennaio 1944 venne infatti emanata una serie di decreti che disponevano la reintegrazione nei diritti civili e politici degli ebrei italiani e
la riammissione in servizio di chi aveva perso limpiego. Lapplicazione di queste norme doveva per
essere valutata caso per caso e non poteva essere attuata nelle zone ancora sotto il dominio nazifascista. inoltre certo che non torn pi a Torino
dopo la Liberazione. In una lettera a Davide Momigliano,130 che al momento mi risulta essere il suo
ultimo scritto, Giulio comunica la sua speranza di
essere a Torino tra la fine di giugno e i primi di luglio (Fig. 7).

129 F. Del Canuto, ibidem, p. 192.


130 Segretario della Comunit ebraica di Torino allepoca.

Giornale di Astronomia 2015, 2

Roma, 1 giugno 1945


20 Sivan 5705
Caro Momigliano,
Lei uno di quelli dei quali ho saputo solo negli ultimi giorni che era vivo e sano, e ne sono stato tanto lieto.
Ho visto che anche il suo babbo sta bene. Senza ripetere
a Lei quel che dico allavvocato, Le confermo la mia speranza di essere a Torino fra gli ultimi di Giugno e i primi
di Luglio. Naturalmente sar a Pino Torinese, ma un po
di tempo per occuparmi anche delle cose nostre lo trovo.
Pi difficile sar trovare ancora energia, perch la malattia subita qui a Roma mi ha fatto invecchiare di dieci anni in poche settimane. Arrivederci, e tante affettuosit a
Lei e Suoi anche da parte di mia sorella.131

Purtroppo la malattia non gli permise di tornare


pi. Giulio Bemporad mor il 9 luglio 1945 allOspedale Fatebenefratelli di Roma a causa di un tumore
al polmone.132 Giselda ne d notizia alla Comunit
ebraica di Torino con un telegramma inviato alle
19:10 del 9 luglio133 (Fig. 8). Il giorno successivo la
Comunit ebraica di Torino invia due telegrammi
di cordoglio allUfficio palestinese centrale e alla
Delasem di Roma (Fig. 9).
Perdita improvvisa immatura Professore Bemporad priva Italia ebraica indefesso assertore idealit palestinesi.
Porgiamo condoglianze sorella amici tutti.
Costernati ferale annuncio gravissima perdita benemerito professore Bemporad porgiamo sentite profonde
condoglianze.

La notizia della sua morte sorprende i suoi collaboratori pi stretti, che lo avevano visto assiduo e presente al lavoro fino a pochi giorni prima. Il 12 luglio
131 at, Fondo Delasem, b. 39, u.a. 116, d. 1.
132 Si noti che in tutte le pubblicazioni su Giulio Bemporad,
compreso il necrologio di Volta, riportata una data di morte sbagliata. Lerrore nasce dallannuncio pubblicato nel volume del 1945
delle Memorie della Societ astronomica italiana, su cui scritto che morto il 10 luglio anzich il 9.
133 at, Fondo Delasem, b. 10, u.a. 144, fasc. Giselda Bemporad.

39

Fig. 10. Tomba di Giulio Bemporad al Cimitero Verano di Roma


reparto Israelitici, riquadro 34, fila 14, fossa 3 (foto di Luisa Schiavone)

rettive, pi decisi a combattere strenuamente quando occorresse. A Torino ove risiedeva, a Roma ove lo avevano
condotto temporaneamente le vicende della guerra, la
sua attivit in campo ebraico stata continua, instancabile. []
In tutte queste molteplici attivit Giulio Bemporad
non portava soltanto lassennato consiglio di un uomo
esperto e sagace, ma il sacro fuoco di una passione fervente, lo spirito di sacrificio che antepone sempre il bene
generale al proprio, il coraggio di condurre le premesse
alle loro estreme conseguenze, la prontezza ad assumere tutte le responsabilit.[]
Ciascuno di noi, ricordandolo, pu assumerlo ad
esempio; ciascuno di noi, ricordandolo, trover sprone e
incitamento nel lavoro che, con la Sua scomparsa, si aggravato sulle nostre spalle.

Fig. 9. In alto: velina telegramma condoglianze 10 luglio 1945 dalla


Comunit ebraica di Torino allUfficio Palestinese Centrale (at,
Fondo Delasem, b. 10, u.a. 144); in basso, velina telegramma
condoglianze 10 luglio 1945 dalla Comunit ebraica di Torino alla
Delasem di Roma (at, Fondo Delasem, b. 10, u.a. 144)

il settimanale Israel gli dedica un necrologio in prima pagina,134 in cui si legge:


LEbraismo italiano perde uno dei suoi uomini migliori,
pi colti, pi attivi, pi preparati a svolgere funzioni di134 Israel, a. 30, n. 31-32, 12 luglio 1945, p. 1.

40

Nel numero successivo di Israel sono pubblicati un


breve articolo in sua memoria135 e un ringraziamento della sorella Giselda alla Delasem e a Settimio Sorani, al Dr. Spring e a Fernando e Vanda Pergola, per aver assistito con affetto suo fratello fino
allultimo istante.136
Giulio Bemporad sepolto a Roma, nel reparto
israelitico del cimitero del Verano, al riquadro 34
(Fig. 10). Le lettere poste sulla lapide (T-N-Tz-B-H,
cio Tav Nun Tzadi Bet Hey) sono le iniziali di una frase spesso presente nelle sepolture ebraiche, Thay

135 Israel, a. 30, n. 33, 26 luglio 1945, p. 2.


136 Ibidem, p. 4.

Giornale di Astronomia 2015, 2

nafsho tzrurah btzror hachairn, che significa Possa la


sua anima essere legata al legame della vita.137
Nella tradizione ebraica per cui vita e morte sono legate in modo indissolubile e chi muore continuer a vivere finch il suo nome verr nominato e
finch qualcuno lo ricorder, con questo lavoro mi
auguro di aver contribuito alla conoscenza della
storia di un uomo ingiustamente dimenticato.138

Archivi consultati
acs = Archivio Centrale dello Stato
apg = Associazione La Piccola Gerusalemme Pitigliano
apit = Ufficio anagrafe Comune di Pitigliano (gr)
ascfi = Archivio Storico Comune di Firenze
ascra = Archivio Storico Comune di Ravenna
ascsi = Archivio Storico Comune di Siena
asct = Archivio Storico Citt di Torino
asoacn = Archivio Storico Osservatorio astronomico di
Capodimonte, Napoli
asoato = Archivio Storico Osservatorio astrofisico di
Torino, Pino Torinese
asf = Archivio di Stato di Firenze
ast = Archivio di Stato di Torino
asuct = Archivio Storico dellUniversit di Catania
asut = Archivio Storico dellUniversit di Torino
at = Archivio Ebraico B. & A. Terracini, Torino
aucei = Archivio storico dellUnione delle Comunit
Ebraiche Italiane, Roma
cefi = Comunit Ebraica di Firenze
csto = Ufficio certificazioni storiche anagrafe di Torino
csra = Ufficio certificazioni storiche anagrafe di Ravenna
csrm = Ufficio certificazioni storiche anagrafe di Roma
fe = Fondazione Einaudi
Istoreto = Istituto Storico per la Resistenza in Piemonte

Referenze bibliografiche
S. Antonini; delasem : storia della pi grande organizzazione ebraica italiana di soccorso durante la seconda guerra mondiale, Genova, De Ferrari, 2000.
137 Come si vede dalla fotografia della tomba, due delle lettere sono cadute.
138 mia intenzione continuare lo studio su Giulio Bemporad
con la pubblicazione della corrispondenza con Azeglio e con un
approfondimento del suo ruolo nel movimento sionistico.

E. Artom; Diario di un partigiano ebreo: gennaio 1940febbraio 1944, Torino, Bollati Boringhieri, 2008.
B. Costamagna; Le radici sociali del destino: anatomia
dellebraismo torinese durante gli anni della persecuzione,
Tesi di laurea (rel. Prof. Luciano Allegra) Universit
degli studi di Torino, Facolt di Lettere e filosofia,
Corso di Laurea in Storia, A.A. 2000-2001.
R. De Felice; Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo,
Torino, Einaudi, 1961.
Due anni di delasem , Genova, Tip. Capurro, 1942.
F. Del Canuto; La ripresa delle attivit sionistiche e delle
organizzazioni ebraiche alla Liberazione (1944-1945), La
Rassegna mensile di Israel, vol. xlvii, n. 1/6 (gennaio-giugno 1981), pp. 174-220.
M. Leone; Le organizzazioni di soccorso ebraiche in et
fascista (1918-1945), Roma, Carucci, 1983.
R. Paini; I sentieri della speranza: profughi ebrei, Italia
fascista e la Delasem, Milano, Xenia, 1988.
A. Pezzana; Beppe Artom: diverso dallessere italiano, in
Questanno a Gerusalemme: gli ebrei italiani in Israele,
Firenze, Giuntina, 2008.
L. Picciotto; Il Libro della Memoria. Gli ebrei deportati
dallItalia (1943-1945), Milano, Mursia, 2002.
M. Sarfatti; Contro i libri e i documenti delle Comunit
israelitiche italiane, 1938-1945, La Rassegna mensile di
Israel, vol. lxix, n. 2, (maggio-agosto) 2003, pp. 369385.
M. Sarfatti; Gli ebrei nellItalia fascista: vicende, identit,
persecuzione, Torino, Einaudi, 2000.
M. Sarfatti; La persecuzione degli ebrei in Italia dalle leggi
razziali alla deportazione, in La persecuzione degli ebrei
durante il fascismo: le leggi del 1938, Roma, Camera dei
Deputati, 1988, pp. 81-107.
S. Sorani; Lassistenza ai profughi ebrei in Italia (19331941): contributo alla storia della Delasem, Roma. Carucci, 1983.
Torino 1938-45: una guida per la memoria, a cura dellIstituto Storico per la Resistenza, Peveragno, Blu edizioni,
2003.
P. Veziano; Sanremo: una nuova comunit ebraica nellItalia fascista, Reggio Emilia, Diabasis, 2007.
P. Veziano; Ombre al confine: lespatrio clandestino degli
ebrei stranieri dalla Riviera dei Fiori alla Costa Azzurra,
1938-1940, Saluzzo, Fusta, 2014.
L. Viterbo; La comunit ebraica di Firenze nel censimento del 1841, Roma, Edizioni di storia e letteratura,
2004.
L. Viterbo; Le comunit ebraiche di Siena e Pitigliano nel
censimento del 1841 ed il loro rapporto con quella fiorentina,
Livorno, Salomone Belforte, 2012.
L. Volta; Giulio Bemporad, Memorie della Societ astronomica italiana, vol. 19, 1948, pp. 227-228.

Luisa Schiavone, laureata in Lettere moderne con una tesi in biblioteconomia sulla storia dellOsservatorio astronomico di Torino, un tecnologo dellOsservatorio astrofisico di Torino dove ricopre la carica di responsabile della Biblioteca e dellArchivio storico.
Giornale di Astronomia 2015, 2

41

Potrebbero piacerti anche