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E l ultimo giorno di Maggio, mese mariano, il giorno prima noi di Militia Christi abbiamo
profeticamente partecipato ad una processione che ha forzato il portico d Ottavia,
facendo risuonare il ghetto dei pi bei can ti mariani; il giorno dopo truppe d elte dell
esercito israeliano attaccano in acque internazionali le navi di Freedom Flottilla che
stavano trasportando aiuti umanitari da far arrivare alla martoriata Striscia di Gaza. Ecco
che in un momento il mondo si sveglia; il conflitto in Terra Santa non pi cosa che
coinvolge solo palestinesi pezzenti e lavamposto della democrazia in Medioriente.
Sulle navi sono presenti pacifisti di circa 40 nazionalit , portavoci di diverse Ong, deputati
tedeschi, arabo-israeliani, egiziani.
10 gli attivisti che pagano con la vita l eco del grido di un dolore troppo spesso ignorato .
Le reazioni internazionali non si fanno attendere; la Turchia (unico alleato nella regione)
sta lentamente rompendo ogni relazione con lo Stato ebraico; molti paesi richiamano i
propri ambasciatori da Israele.
Potrebbe sembrare il solito copione ed in effetti come al solito l impunit sionista ne esce
vincitrice, per la differe nze che non riguarda pi quegli uomini -talpa della Striscia, tutti
notori terroristi, ci sono italiani tra gli arrestati e anche un prelato.
E Mons. Capucci che ha scontato gi quattro anni di carcere duro per essere stato
accusato di traffico d armi d all autorit sionista. Un intervento di Paolo VI ne permise l
estradizione.
La verit rimane che, attivisti internazionali, hanno voluto rompere il blocco che Israele
impone alla popolazione di Gaza impedendole di ricostruirsi un futuro e insieme anche il
muro di omert che circonda la politica israeliana. Forse il secondo obiettivo per qualche
giorno (ma le lobby gi sono al lavoro) stato raggiunto, ma il primo no, nessuna nave
arriver al porto di Gaza city, neanche quella salpata in ritardo (per problemi tecnici)
dallIrlanda con equipaggio misto irlandese -maltese tra cui si distinguono un ex vice -
segretario dell Onu e un premio Nobel per la pace. La differenza non di poco co nto ogni
aiuto che passa per il tramite israeliano non fa che apparire una concessione dei propri
carnefici al popolo palestinese.
Chiaro che in questo clima abbiano facile gioco gli estremismi religiosi e non un caso
che la vittoria politica di Hamas co incida con la politica israelian a; tutto ci va a detrimento
della popolazione cristiana nella regione che viene schiacciata tra i due vasi di ferro
(arrivando al 2 percento) dei fondamentalismi (il sionista e l islamico) e rischia di
scomparire (come in tutto il medio oriente dopo l interv ento della democrazia) e lasc iare
solo il ricordo della sua presenza (la pi lunga e ininterrotta nella regione) millenaria .
Come cristiani abbiamo il dovere di non lascar cadere nel vuoto questo estremo atto di
prepotenza internazionale, non ci sono le Nazioni Unite a tutelare i popoli oppressi, troppo
pavide e svuotate da interessi particolari per fungere da qualche deterrente.