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▪ 1848 Integrazione
▪ 1938 Leggi razziali
▪ 1943 Persecuzione
Presenza ebraica in Italia:
La razza di una persona veniva definita sulla base della «razza» dei suoi
genitori; inoltre, si dava per scontata la coincidenza fra religione cristiana e
«razza ariana» e religione ebraica e «razza ebraica». Questo sistema di
classificazione aveva il suo riferimento principale nel razzismo di tipo
biologico (non spirituale).
Giorgio Bassani
1 Settembre 1939: scoppio della II guerra mondiale con l’invasione della Polonia da
parte della Germania.
10 Giugno 1940: l’Italia entrò in guerra a fianco della Germania. La situazione degli
ebrei in Europa si aggravò ed emigrare diventò impossibile.
25 Luglio 1943: Il Gran Consiglio del Fascismo destituì Mussolini, che venne arrestato.
8 Settembre 1943: il generale Badoglio annunciò l’armistizio, in seguito al quale la
guerra continuava a fianco degli anglo-americani.
23 Settembre 1943: venne costituito il governo filonazista, chiamato Repubblica di
Salò, guidato da Mussolini: il paese era spaccato in due. La soluzione finale venne
applicata anche in Italia.
Settembre-Ottobre 1943: 54 ebrei furono uccisi a Meina, sul Lago Maggiore.
All’alba del 16 Ottobre ‘43 i tedeschi circondarono il perimetro del ghetto di Roma.
14 Novembre 1943: Il Partito fascista Repubblicano presentò a Verona il suo
programma d’azione: l’art. 7 affermava che gli ebrei appartenevano a nazionalità
straniera e considerati nemici durante la guerra. E’ una svolta rispetto alle leggi
razziali del 1938 (che consideravano gli ebrei cittadini di seconda categoria, ma almeno
con la cittadinanza). Il Partito Fascista revocò agli ebrei la cittadinanza, allineandosi
con la Germania nazista.
1943