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CONDIZIONI DRENATE

E NON DRENATE
(Riepilogo)
UN MODELLO ANALOGICO PER LA
CONSOLIDAZIONE DEI TERRENI
F F’/A, uw
Condizioni non
drenate
manometro F’/A

F’
acqua
uw

A Condizioni drenate t
δ
In condizioni non drenate, lo scheletro solido
non può ‘caricarsi’, e l’acqua ‘aggiusta’ la sua
pressione per sostenere lo sforzo totale

In condizioni drenate, lo scheletro solido si


‘carica’ in modo da sostenere lo sforzo totale e la
pressione dell’acqua ripristina il valore iniziale

t
AZIONI TANGENZIALI
MOBILITATE NEL TERRENO

banda di taglio

τ σ

Problema: determinare la resistenza a taglio mobilitata τ lungo la superficie di


scorrimento, in funzione dello sforzo normale σ
CONDIZIONI DRENATE
Condizioni drenate: la variazione di stato tensionale avviene molto lentamente
rispetto al tempo necessario per la dissipazione delle sovrappressioni interstiziali

Le pressioni interstiziali assumono il valore imposto dalle condizioni al contorno e


possono essere determinate studianto il processo di filtrazione. Note le pressioni
interstiziali, è possibile calcolare le pressioni efficaci σ’ e correlarle alle azioni
tangenziali τ

Banda di taglio
Resistenza a taglio in
termini di pressioni efficaci

σ’
τ
τ = τ(σ’)
CONDIZIONI NON DRENATE
Condizioni non drenate: la variazione di stato tensionale avviene molto rapidamente
rispetto al tempo necessario affinché l’acqua possa uscire dal terreno e dissipare
le sovrappressioni interstiziali

Il volume si mantiene costante (poiché l’acqua non puàò uscire) e le pressioni


interstiziali aumentano o diminuiscono di un valore che non può essere noto a priori.
Non conoscendo le pressioni interstiziali, non è possibile calcolare le pressioni
efficaci σ’ e non è possibile utilizzare la funzione τ=τ(σ’)

Si preferisce correlare la resistenza a taglio τ direttamente alla tensione totale σ


a condizione di eseguire prove in condizioni non drenate

Banda di taglio Resistenza a taglio in


termini di pressioni totali
σ
τ
τ = τ(σ)
RESISTENZA A TAGLIO
(Riepilogo)
COMPORTAMENTO CONTRAENTE E
DILATANTE

Comportamento contraente Comportamento dilatante

In condizioni non drenate la pressione In condizioni non drenate la pressione


dell’acqua aumenta (poiché il provino dell’acqua diminuisce (poiché il provino
vorrebbe diminuire il suo volume se vorrebbe aumentare il suo volume se
potesse) potesse)

In condizioni drenate l’acqua fuoriesce In condizioni drenate l’acqua entra nel


dal provino ripristinando la pressione provino ripristinando la pressione
origniaria ed il provino diminuisce il suo origniaria ed il provino aumenta il suo
volume volume
RISPOSTA DEI TERRENI AD ELEVATA
POROSITÀ IN CONDIZIONI DRENATE
Argille normalmente consolidate o sabbie sciolte
τ

δh

δh
δv

La resistenza si incrementa monotonicamente fino al raggiungimento di


un valore ultimo

Il volume diminuisce fino a raggiungere un valore costante


RISPOSTA DEI TERRENI A BASSA
POROSITÀ IN CONDIZIONI DRENATE
Argille sovra-consolidate o sabbie dense
τ

δh

δh

δv

La resistenza si incrementa fino a raggiungere un valore di picco per


poi decresecere raggiungere un valore ultimo

Il volume inizialmente diminuisce per poi aumentare fino a raggiungere


un valore costante
INVILUPPI DI ROTTURA

resistenza di picco

resistenza ultima

σ’v

La scelta la resistenza di picco in fase di progetto è un problema delicato.

Frequentemente si utilizza la resistenza ultima e quindi si assume c’=0.


RISPOSTA DEI TERRENI AD ELEVATA
POROSITÀ IN C. NON DRENATE

εa

uw

εa

Durante la fase di taglio, il volume tenderebbe a diminuire. Poiché il volume è forzato a


mantenersi costante, l’acqua reagisce quindi incrementando la sua pressione. La
pressione efficace e, quindi la resistenza, diminuisce.
RISPOSTA DEI TERRENI A BASSA
POROSITÀ IN C. NON DRENATE

εa

uw

εa

Durante la fase di taglio, il volume tenderebbe ad aumentare. Poiché il volume è forzato


a mantenersi costante, l’acqua reagisce diminuendo la sua pressione. La pressione
efficace e, quindi la resistenza, aumenta.
INVILUPPI DI ROTTURA IN C. N. D.

cu

σ’r σ’a σr σa σ

Dopo l’aplicazione della pressione di cella, lo stato tensionale efficace non è cambiato.
Ne consegue che qualunque sia la pressione di cella σr=σc, il provino si trova sempre
nelle stesse condizioni. Lo sforzo deviatorico che determina la rottura è quindi lo
stesso qualunque sia la pressione di cella. Questo dà luogo ad un inviluppo costante in
termini di pressioni totali
CRITERIO DI RESISTENZA DI MOHR-
COULOMB

cu

τ = cu

In condizioni non drenate, si assume che la resistenza sia indipendente dalla


pressione totale σ.
MURI DI SOSTEGNO
VERIFICHE PER I MURI DI SOSTEGNO

Traslazione Ribaltamento

Carico limite fondazione Stabilità globale


COEFFICIENTE DI SPINTA

σ’v

σ’h

Coefficiente di spinta

k =σ’h /σ’v
STATO DI EQUILIBRIO LIMITE ATTIVO

k
σ’v

σ’h

ka
δ

La tensione orizzontale e, quindi, il coefficiente di spinta diminuiscono fino a


raggiungere uno stao di equiibrio limite definito ‘attivo’.

Il coefficiente di spinta si definisce coefficiente di spinta attiva ka.


STATO DI EQUILIBRIO LIMITE PASSIVO

−δ
k
σ’v kp

σ’h

La tensione orizzontale e, quindi, il coefficiente di spinta diminuiscono fino a


raggiungere uno stato di equilibrio limite definito ‘passivo’.

Il coefficiente di spinta si definisce coefficiente di spinta passiva kp.


INTERVALLO DI VARIAZIONE DEL
COEFFICIENTE DI SPINTA

k
σ’v kp

σ’h

ka
δ

Il coefficiente di spinta, e quindi la tensione orizzontale efficace, possono


variare al’interno di un valore minimo (stato attivo) e massimo (stato passivo).

Il valore attuale dipende dal segno e dall’entità dello spostamento.


STATI DI EQUILIBRIO ATTIVO E PASSIVO
IN CONDIZIONI DRENATE
τ

φ’

σ’a σ’v σ’p σ’

I valori limite della pressione orizzontale efficace sono individuati dal criterio
di rottura

La tensione orizzontale efficace non può assumere valori nulli o negativi


COEFFICIENTI DI SPINTA ATTIVA E
PASSIVA IN CONDIZIONI DRENATE
σ 'v −σ 'a σ 'v +σ 'a
τ AB = OA sin φ ' ⇒ = sin φ '
2 2
φ’
 1 − cos(90° − φ ') 
2

 
 
B σ 'a 1 − sin φ ' 
= =
2  = tan 2  45 − φ ' 
 
σ 'v 1 + sin φ '  1 + cos(90° − φ ')  2  2
O 



σ’a A σ’v σ’p σ’  2 

Coefficiente di spinta attiva Coefficiente di spinta passiva

 φ'  1 + sin φ '  φ' 


k a = tan2  45 −  kp = = tan2  45 + 
 2 1 − sin φ '  2

Per φ’=30°, risulta ka=0.33 e kp=3, ovvero il coefficiente di spinta passiva è


9 volte maggiore del coefficiente di spinta passiva
STATI DI EQUILIBRIO ATTIVO E PASSIVO
IN CONDIZIONI NON DRENATE
τ

cu

σa σv σp σ

I valori limite della pressione orizzontale totale sono individuati dal criterio di
rottura

La minima tensione orizzontale totale σa può essere anche nulla (o negativa)


SPINTA ATTIVA E PASSIVA IN
CONDIZIONI NON DRENATE
τ

cu

σa σv σp σ

Spinta attiva Spinta passiva

σ a = σ v − 2cu σ p = σ v + 2cu

Le tensioni orizzontali totali in condizioni di spinta attiva e


passiva differiscono di 4 cu
ALTEZZA DI
AUTOSOSTENTAMENTO
TERRENO SECCO PRIVO DI COESIONE
(c’=0)

τ
z1
φ’
z2
u=0
(σ=σ’)

O
σ’h σ’v=γ z1 σ’v=γ z2 σ’

Qualunque elementino di terreno sul fronte di scavo è soggetto ad uno


stato tensionale incompatibile con la condizione di rottura

Una parete verticale in un terreno secco non può autosostenersi


TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(1)
τ

z1

cu≠0
z2
cu

σh σv=γ z1 σv=γ z2 σ

γ z2 = 2 cu

L’altezza di autosostentamento è pari a z2 = 2 cu/ γ ed è diversa da zero

Una coesione non drenata di 40 kPa dà luogo ad un alteza di


autosostentamento di 4 m.
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(2)
acqua τ

z1

cu≠0
z2
cu

σh=γw z2 σv=γ z2 σ

(γ –γw)z2 = 2 cu

L’altezza di autosostentamento è pari a z2 = 2 cu/ (γ−γw) ed è


doppia di quella osservata in assenza di acqua

Una coesione non drenata di 40 kPa dà luogo ad un altezza di


autosostentamento di 8 m.
INTERPRETAZIONE DELL’ALTEZZA DI
AUTOSOSTENTAMENTO IN C. N. D.
τ

cu≠0 φ’
z2
cu

σh σ’h σv σ’v σ, σ’

Lo scavo in condizioni non drenate induce l’insorgere di pressioni


negative che traslano verso destra il cerchio di Mohr relativo alla
pressioni efficaci rendendo possibili altezze di autosostentamento
diverse da zero
TERRENO IN C. DRENATE IN
PRESENZA DI RISALITA CAPILLARE
uw
τ
φ’
z2
- u< 0
Hw
O
σ’h=-γw(z2-Hw) σ’v=γz2-γw(z2-Hw) σ’

z σ’h=ka σ’v
Hw
z2 =
γ ka
−1
γ w (1 − k a )

Una parete verticale in un terreno con risalita capillare può autosostenersi


Ad esempio,per ka=0.33 e hw=10 m risulta z2=2.5 m
SPINTA SUI MURI DI SOSTEGNO:
METODO RI RANKINE
TERRENO SECCO PRIVO DI COESIONE
(c’=0, no attrito muro-terreno)

σ’v σ’h

H
S

γH ka(γH)

1
Sa ≡ S 'a = k aγ H 2
2
TERRENO SATURO PRIVO DI COESIONE
(c’=0, no attrito muro-terreno)

σ’v σ’h uw

H
S’a Sw

(γ−γw)H ka(γ−γw)H γwH

1 1 1 1
Sa = S 'a +Sw = k a (γ − γ w ) H 2 + γ w H 2 = k aγ H 2 + γ w H 2 (1 − k a )
2 2 2 2

In presenza di acqua, la spinta aumenta considerevolmente


(praticamente si raddoppia)
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(1)

fessura -2cu

2cu/γ

H
S

γH-2cu

1  2cu 
Sa = (γH − 2cu )  H − 
2  γ 

Il terreno non può esercitare uno sforzo di trazione sulla parete


del muro e la spinta indicata in rosso non deve essere considerata
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(2)

fessura piena d’acqua

Sw 2cu/(γ−γw)
H
γw[2cu/(γ−γw)] S

γH-2cu

2
  1  2cu 
Sa =
1
(γH − 2cu )  H − 2cu  + γ w  
2  γ − γw  2  γ − γw 

La fessura si approfondisce e occorre tenere conto anche della


spinta dell’acqua
SPINTA PASSIVA A TERGO DI MURI DI
SOSTEGNO

pendio in frana

Il muro non si allontana ma si avvicina al terreno e la spinta agente è quella passiva

Notare che per φ’=30°, σp=9 σa


SPINTA PASSIVA A VALLE UN MURO DI
SOSTEGNO

fessura

Hv

kp γ Hv

La spinta passiva si mobilita per spostamento alla sommità del muro pari
al 5-20% dell’altezza del muro stesso, valore che generalmente
compromette la funzionalità dell’opera

Per tale ragione si adotta 1 < k < kp/2


SPINTA SULLE PARETI DI UN
SOTTOPASSO

1) Scavo
2) Realizzazione dell’opera
3) Messa in opera del reinterro
4) Costipamento del terreno di riempimento

Poiché non c’è spostamento relativo, la spinta sarà ben maggiore


della spinta attiva
UN CASO ISTRUTTIVO

Il reinterro aveva determinato un


cedimento a tergo del muro, la
conseguente rotazione verso monte
equindi l’instaurarsi di una spinta
passiva moltpo maggiore di quella
attiva di progetto

Il problema si risolve realizzando il


riempimento come indicato in
figuraper far scontare i cedimenti e
quindi completando il riempimento a
tego del muro
DA RICORDARE

Il coefficiente di spinta può assumere un intervallo di valore compresi


tra il coefficiente di spinta attiva e quello di spinta passiva

Il calcolo del muro utilizzando la spinta attiva è corretto solo se i


movimenti del muso sono tali da detrminari l’instaurarsi di condoizioni
di equilibrio limite attivo
SPINTA IN PRESENZA DI SOVRACCARICHI

H
S

ka(γH) ka q

1
Sa = k aγ H + k a qH
2

2
LIMITAZIONI DEL METODO DI RANKINE

Il metodo è applicabile quando lo stato tensionale (efficace


o totale) a tergo del muro è uniforme

Non può essere utilizzato in presenza di carichi concentrati


od un moto di filtrazione bidimensionale
SPINTA SUI MURI DI SOSTEGNO:
METODO DI COLUOMB
(EQUILIBRIO GLOBALE)
TERRENO SECCO PRIVO DI COESIONE
(c’=0, no attrito muro-terreno)
N
α N senα 1
W N cosα W W = γ H (H tan α )
T 2
H
T senα
Sa
α
N α T cosα
T

Traslazione verticale ⇒ W = Nsenα + T cos α


Traslazione orizzontale ⇒ Sa = N cos α − Tsenα
Criterio di rottura ⇒ T = N tan φ '
TERRENO SECCO PRIVO DI COESIONE
(2)
T = N tan φ ' cos α sin α
− tan φ '
cos α − tan φ ' sin α
W = N sin α + T cos α Sa = W = W cos α cos α =
sin α + tan φ ' cos α sin α cos α
Sa = N cos α − T sin α + tan φ '
cos α cos α
T = N tan φ '
1 − tan φ ' tan α
W = N sin α + N tan φ ' cos α =W = W cot(α + φ ' )
tan α + tan φ '
Sa = N cos α − N tan φ ' sin α

T = N tan φ '
W = N (sinα + tan φ ' cos α )
Sa = N (cos α − tan φ ' sin α )
1
T = N tan φ ' Sa = γ H 2 tan α cot(α + φ ' )
W
2
N=
sin α + tan φ ' cos α
cos α − tan φ ' sin α
Sa = W
sin α + tan φ ' cos α
TERRENO SECCO PRIVO DI COESIONE
(3)
dSa 1 d
= γ H2 [tan α cot(α + φ ' )] = 0 ;
dα 2 dα
1  1 
cot(α + φ ' ) + tan α 
 −  = 0 ;
cos α
2
 sin (α + φ ' ) 
2

1 cos(α + φ ' ) sin α 1


− = 0;
cos 2 α sin(α + φ ' ) cos α sin2 (α + φ ' )

sin(α + φ ' ) cos(α + φ ' ) − cos α sin α


= 0;
cos 2 α sin2 (α + φ ' )

sin[2(α + φ ' )] − sin 2α = 0 ;


π φ'
2(α + φ ' ) + 2α = π ; α= -
2 2
TERRENO SECCO PRIVO DI COESIONE
(4)
0.5

0.4 φ' = 20°


1
Sa = γ H 2 tan α cot(α + φ ' )
2

Sa / (0.5 γ H 2)
0.3
φ' = 30°
Sa
= tan α cot(α + φ ' ) 0.2
1
γ H2
2
0.1 φ' = 40°

0
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
α (°)
TERRENO SECCO PRIVO DI COESIONE
(5)

W
T
H

Sa
α
N

La spinta assume valore massimo per α = 45°-φ’/2 vale:

1  φ'   φ'  1  φ'    φ ' 


Sa = γ H 2 tan 45° −  cot 45° − + φ '  = γ H 2 tan 45° −  cot 90° −  45 − 
2  2  2  2  2   2 

1  φ'  1
Sa = γ H 2 tan2  45° −  = k aγ H 2
2  2 2
esattamente il valore ottenuto con il metodo di Rankine
TERRENO SATURO PRIVO DI COESIONE
(c’=0)

N = W cos α + Sa sin α
W
T T = W sin α − Sa cos α
H
T = (N − U ) tan φ '
U S
1
N α Sa = γ H 2 cot(α ) tan(α − φ ' )
2
TERRENO SATURO PRIVO DI COESIONE
(c’=0, no attrito muro-terreno)
N
α N senα 1
W N cosα W W = γ H (H tan α )
T 2
H
T senα
Sa
α U
N α T cosα
T

γ wH U = 1 γ W H  H 
2  cos α 

Traslazione verticale ⇒ W = N sin α + T cos α


Traslazione orizzontale ⇒ Sa = N cos α − T sin α
Criterio di rottura ⇒ T = (N − U ) tan φ '
TERRENO SATURO PRIVO DI COESIONE
(2)
T = (N − U ) tan φ ' cos α − tan φ ' senα  cos α − tan φ ' sin α 
Sa = W + U tan φ '  cos α + sin α 
W = N sin α + T cos α sin α + tan φ ' cos α  sin α + tan φ ' cos α 
Sa = N cos α − T sin α
= W cot (α + φ ') +
 cos 2 α − tan φ ' sin α cos α + sin2 α + tan φ ' sin α cos α 
T = (N − U ) tan φ ' + U tan φ '  
 sin α + tan φ ' cos α 
W = N sin α + (N − U ) tan φ ' cos α  
 
Sa = N cos α − (N − U ) tan φ ' sin α 1
= W cot (α + φ ') + U tan φ '  
 sin φ ' 
 sin α + cos φ ' cos α 
T = (N − U ) tan φ '  
W = N (sin α + tan φ ' cos α ) − U tan φ ' cos α  cos φ ' 
= W cot (α + φ ') + U tan φ '  
Sa = N (cos α − tan φ ' sin α ) + U tan φ ' sin α  sin α cos φ '+ sin φ ' cos α 

 sin φ ' 
= W cot (α + φ ') + U  
 sin (α + φ ') 
T = N tan φ '
W + U tan φ ' cos α
N=
sin α + tan φ ' cos α
cos α − tan φ ' sin α
Sa = (W + U tan φ ' cos α ) + U tan φ ' sin α
sin α + tan φ ' cos α
1 1 H2 sin φ '
Sa = γ H tan α cot(α + φ ' ) + γ w
2

2 2 cos α sin(α + φ ')


TERRENO SATURO PRIVO DI COESIONE
(3)
dSa 1  1  1  1  − sin α sin(α + φ ') + cos α cos(α + φ ' ) 
= γ H2 cot(α + φ ' ) + tan α 
 −  + γ w H 2 sin φ '  −  = 0 ;
dα 2  cos α
2
 sin (α + φ ' )  2
2
 cos 2 α sin2 (α + φ ' ) 

1  1 cos(α + φ ' ) sin α  1  sin α sin(α + φ ' ) − cos α cos(α + φ ' ) 


γ H2 −  + γ w H 2 sin φ '   = 0 ;
2  cos α sin(α + φ ' ) cos α sin (α + φ ' )  2
2 2
 cos 2 α sin2 (α + φ ' ) 

γ [sin(α + φ ' ) cos(α + φ ' ) − sin α cos α ] − γ w sin φ ' [cos α cos(α + φ ') − sin α sin(α + φ ')] = 0 ;

γ [(sin α cos φ '+ cos α sinφ ')(cos α cos φ '− sinα sinφ ') − sinα cos α ] +
− γ w sinφ ' [cos α (cos α cos φ '− sinα sinφ ') − sinα (sin α cos φ '+ cos α sinφ ')] = 0 ;

γ [sin α cos α cos2 φ '+ cos2 α sinφ ' cos φ '− sin2 α sin φ ' cos φ '− sinα cos α sin2 φ '− sinα cos α ] +
[ ]
− γ w cos 2 α sinφ ' cos φ '− sinα cos α sin2 φ '− sin2 α sin φ ' cos φ '− sinα cos α sin2 φ ' = 0 ;

γ [− 2 sinα cos α sin2 φ '+ cos2 α sinφ ' cos φ '− sin2 α sinφ ' cos φ '] +
[ ]
− γ w − 2 sinα cos α sin2 φ '+ cos 2 α sinφ ' cos φ '− sin2 α sin φ ' cos φ ' = 0 ;

− 2 sin α cos α sin2 φ '+ cos 2 α sin φ ' cos φ '− sin2 α sin φ ' cos φ ' = 0;

( )
− 2 sin α cos α sin2 φ '+ cos 2 α − sin2 α sin φ ' cos φ ' = 0;

− sin 2α sin φ '+ cos 2α cos φ ' = 0;

tan 2α = cot φ ' ;


π π φ'
2α − φ ' =
2
; α= -
2 2
TERRENO SATURO PRIVO DI COESIONE
(4)
Sa γw sin φ '
= tan α cot(α + φ ' ) +
1
γ H2 γ cos α sin(α + φ ')
2

0.8 1
γw/γ = 0.5 Secco
φ' = 20° Saturo
0.8
0.6
Sa / (0.5 γ H 2)

Sa / (0.5 γ H 2)
φ' = 30° 0.6 φ' = 20°

0.4

φ' = 40° 0.4

0.2
0.2
γw/γ = 0.5

0 0
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
α (°) α (°)
TERRENO SATURO PRIVO DI COESIONE
(5)

W
T
H

Sa
α
N

La spinta assume valore massimo per α = 45°-φ’/2 vale:

1  φ'  1 sin φ ' 1 1 sin φ '


Sa = γ H 2 tan2  45 −  + γ w H 2 = γ H 2ka + γ w H 2
2  2 2  φ'   φ'  2 2  φ' 
cos 45 −  sin 45 +  sin2  45 + 
 2  2  2

1 1
Sa = γ H k a + γ w H 2 (1 − k a )
2

2 2
esattamente il valore ottenuto con il metodo di Rankine
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(1)

N = W cos α
W
T T = W sin α
H
T = cu L

N α
L

L’altezza di autosostentamento H assume valore massimo per α = 45°:

4cu
H=
γ
il doppio del valore ottenuto con il metodo di Rankine
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(2)
rottura per trazione
N = W cos α
W z0 T = W sin α
H T = cu L1
T
L’altezza di autosostentamento
N α H assume valore massimo pari a:
L1 4cu 4cu
H= − z0 = − z0
γ γ
Assumendo da dati sperimentali che z0=H/2, si ottiene:

2.67cu
H=
γ
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(3)

N
W α N senα 1
z0=H/2 W W =γ (H + z0 )(H − z0 ) tan α
N cosα 2
H
T T senα L1 =
H − z0
S cos α
N α
α T cosα L1
T
L1

Traslazione verticale ⇒ W = Nsenα + T cos α


Traslazione orizzontale ⇒ Sa = N cos α − Tsenα
Criterio di rottura ⇒ T = cu L1
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(4)
T = cu L1  cos 2 α + sin2 α 
W = Nsenα + T cos α Sa = W cot α − cu L1 
 sen α 
Sa = N cos α − Tsenα
1 H − z0 1
T = cu L1 Sa = γ (H + z0 )(H − z0 ) tan α cot α − cu
2 cos α sinα
W = Nsenα + cu L1 cos α
1 H − z0 1
Sa = N cos α − cu L1senα Sa = γ (z0 + H )(H − z0 ) tan α cot α − cu
2 cos α sinα
T = cu L1
W − cu L1 cos α
N=
senα
W − cu L1 cos α
Sa = cos α − cu L1senα
senα
2c (H − z0 )
T = cu L1 Sa =
1
2
( )
γ H 2 − z02 − u
sin(2α )
W − cu L1 cos α
N=
senα
cos α cu L1 cos 2 α
Sa = W − − cu L1senα
senα senα
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(5)
d 1 2cu (H − z0 )
dSa
=
dα dα  2
γ H 2
(− z0
2
− )sin(2α ) 
=0 ;

1 π
sin2 (2α )
cos(2α ) 2 = 0 ; α=
4
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(6)
Sa =
1
2
( )
γ H 2 − z02 − 2cu (H − z0 )
1
sin(2α )
-0.8

-1.2

-1.6
-1 / sin(2 α )

-2

-2.4

-2.8

-3.2
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
α (°)
TERRENO SATURO IN C. NON DRENATE
(7)

z0=H/2 W
H
T
S
N α
L1

La spinta assume valore massimo per α = 45° E vale:

Sa =
1
2
( )
γ H 2 − z02 − 2cu (H − z0 )

Per z0=H/2:

Sa =
1
2
( )
γ H 2 − z02 − 2cu (H − z0 )
VERIFICA IN PRESENZA DI CARICHI
CONCENTRATI
F F

W
T
H

S
N α

L’equazione di equilibrio del concio deve includere anche le forze


concentrate F
DA RICORDARE

Trascurare l’attrito tra terreno e muro è generalmente a vantaggio


di sicurezza (la spinta attiva è sovrastimata)

Il metodo dell’equilibrio globale, per quanto non fornisca sempre


soluzioni a vantaggio di sicurezza, risulta accettabile nei problemi
applicativi correnti.
VERIFICHE PER I MURI DI
SOSTEGNO
VERIFICA ALLA TRASLAZIONE

H T
≥ 1 .3
S S

T
VERIFICA ALLA TRASLAZIONE IN
TERMINI DI PRESSIONI EFFICACI

W H T=(W-U)tan δ
S’+Sw

U=γwHB
COEFFICIENTE DI ATTRITO TRA LA
BASE DEL MURO ED IL TERRENO

tan δ ≤ tan (φ’)

Materiale tan δ
Sabbie e ghiaie pulite 0.55
Sabbie e ghiaie limose 0.45
Limi 0.35
VERIFICA ALLA TRASLAZIONE IN
TERMINI DI PRESSIONI TOTALI

T = ca B
W H
S ca ≤ cu

T
VERIFICA AL RIBALTAMENTO

Wb
S W ≥ 1 .5
Sh
h

b
VERIFICA AL RIBALTAMENTO IN
TERMINI DI PRESSIONI EFFICACI

B
Wb − U
2 ≥ 1 .5
S’+Sw Sh
b
h

U=γwHB
VERIFICA AL RIBALTAMENTO IN TERMINI
DI PRESSIONI TOTALI

Wb
S W ≥ 1 .5
Sh
h

b
VERIFICA AL CARICO LIMITE

S
Q
W

Il problema si riconduce a quello del carico limite di una


fondazione in presenza di carici inclinati ed eccentrici
VERIFICA DI STABILITÀ GLOBALE
SOLUZIONI COSTRUTTIVE
INCLINAZIONE DEL PARAMENTO
A TERGO DEL MURO

Si riduce la componente orizzontale della spinta


Migliora la stabilità al ribaltamento
Diminuisce l’eccentricità e l’inclinazione del carico sul piano di posa
Diminuisce l’ecentricità rispetto al nocciolo d’inerzia
MURI ARMATI

E’ possibile realizzare unmuro più snello lasciando all’armatura il


compito di assorbire gli sofrzi di trazione
MURI A MENSOLA

Si aumenta l’azione normale e quindi l’azione tangenziale alla base del muro
Migliora la stabilità al ribaltamento
Diminuisce l’eccentricità e l’inclinazione del carico sul piano di posa
MURI A CONTRAFFORTI

Rispetto al muro a mensola, si migliora la resistenza a flessione complessiva


DRENAGGI

I drenaggi riducono le pressioni interstiziali e quindi le spinte

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