Sei sulla pagina 1di 4

Daniel Zanin

Nato il 26 Aprile del 1995, vive coi suoi genitori su una piccola collina ai
piedi di un bosco a Sarcedo, un paesetto di campagna dell'alto vicentino.
Primo di tre fratelli e una sorella, deve farsi un po’ strada tra le
raccomandazioni dei genitori e per aver un po’ di libertà e autonomia, che
riuscirà ad ottenere dopo qualche anno adolescenziale e continui litigi,
urli e lotte.
Gioca per sei anni a pallacanestro, inizia nel frattempo a cercarsi una
passione, a 9 anni riceve il suo primo mp3 e si butta sul rap italiano, lascia
lo sport per ritrovarsi nella musica.
All’età di undici anni si sfonda le orecchie di Nirvana, ascoltando mille
volte al giono un loro CD live (From the Muddy Banks of the Wishkah) che
si è fatto passar da Vezz, un amico dell'infanzia che diventerà tra qualche
anno il bassista di un gruppo Hardcore Punk di cui entrambi ne faranno
parte.
A tredici anni si iscrive ad un corso di chitarra, inizia a suonare ore su ore,
a quindici anni lascia i corsi per riprenderli poi all’età di vent'anni, e
diventa chitarrista in una cover band dei Nirvana. Dopo poco tempo
preparano i primi live e il gruppo inizia a suonare nei locali della zona e a
qualche assemblea d'istituto, entra in studio per la prima volta all’età di
16 anni per incidere il loro primo pezzo autentico.
Dopo qualche mese dalla registrazione la band si scioglie perché lui e il
suo migliore amico (batterista della band) vogliono abbandonare le cover
e iniziare a comporre, idea non condivisa da tutti i membri.
Iniziano a trovarsi pomeriggi su pomeriggi per insonorizzare una stanza
sotto al centro giovanile di Sarcedo, la utilizzeranno per poco più di un
anno, poi si allagherà e diventerà inacessibile. Migliaia di ore buttate nel
cesso? No. Lì dentro compongono una manciata di tracce, e preparano i
primi live.
Il duetto Daniel alla chitarra/voce e Fra alla batteria intanto prende una
piega Punk, nel frattempo si iscrivono entrambi al comitato No Golf di
Sarcedo (comitato spinto dal bassista dei CSCH e da qualche assessore
comunale, in difesa degli spazi verdi e contro un progetto che mirava alla
cementificazione e alla espropriazione di terreni coltivati dai piccoli
contadini) a cui sarà poi dedicata una canzone Hardcore Punk in italiano.
Inizio dell’avvicinamento alla politica.
Nel frattempo il gruppo cresce, si ritrovano poi in quattro amici d’infanzia
a tirarne le redini.
Dopo qualche anno, nel 2014 incidono il primo EP di 5 tracce.
Il ragazzo si innamora e si mette insieme ad una ragazza che sarà l’artista
della copertina dell’EP. Questo EP rinchiudeva molti temi come libertà,
vivisezione animale, società e repressione.
Il comitato No Golf ha la meglio, il progetto è stato abolito alla fine,
vittoria.
Da li a poco inizia a partecipare a “La Deriva”, dei ritrovi anarchici
settimanali a Bassano del Grappa. Accumula buoni contatti, buoni spunti
di vita e amici.
Vede gli Attrito HC in live a casa di un amico. Brividi. Paura.
Nel frattempo viene bocciato dopo gli esami di maturità, deve ripetere
l’anno.
In inverno si trasferisce con la ragazza a Londra per un mese, regala copie
dell’EP a tutti e si beve una buona spremuta di concerti.
Diventa un pizzaiolo e sogna di girare il mondo lavorando in cucina di
tanto in tanto.
Finisce la maturità come geometra, lo buttan fuori con un calcio in culo.
Dopo un anno parte per la Nuova Zelanda perché vuole imparare l'inglese
e scrivere canzoni con più contenuti e vuole farlo il più lontano possibile
da casa: lascia tutto, gruppo e ragazza ma promette di ritornare. Era
Settembre del 2016.
Il ventenne soffre per la prima volta della lontananza, lì si risveglieranno
emozioni che non sapeva d’avere. Inizia a leggere Orwell, poi Ray
Bradbury e Aldous Huxley.
Si stupisce di sé stesso quando riesce per la prima volta a piangere
leggendo un libro.
Continua nel frattempo a scrivere pensieri in italiano e inizia pure a
scrivere qualche primo verso.
Ritorna dopo sette mesi avendo campeggiato dappertutto attorno la
Nuova Zelanda, e la ragazza e il gruppo eran là che l’aspettavano.
Organizza il DenDen Party a casa sua e ospita 12 band Hardcore Punk in
giardino dei suoi e 200 persone, che poi riproporrà pure i prossimi 2 anni.
Dopo due mesi parte per il cammino di Santiago, cammina per 1000
chilometri e attraversa tutta la Spagna fino all'oceano.
Nel 2018 i WildSheep registrano Paint Your Life, un album che li
rappresenterà appieno. Hardcore Punk sperimentale che li spinge subito
in un tour, fino a condividere il palco coi CGB ad Imperia per poi suonare
allo Stgrte ad Amburgo, uno squat anarchico coi controcazzi.
Perché sto parlando solo di musica? Perché è da qui che lui ha preso a
pugni un “lo” che non gli piaceva affatto, è da lì che ha iniziato a viaggiare
con la mente e ad aspirare ad una vita intensa.
Legge, legge e legge molto nel frattempo: Packard, Terzani, Bukowski,
Adler, Malatesta, Cormac e ancora Bradbury e Huxley, M.P. Smith, e inizia
qualche primo approccio volto alla Beat Generation con Jack Keruac.
Poi dopo cinque anni e mezzo, mentre stava facendo turni notturni in un
piccolo panificio di paese da non si sa quanti mesi, la relazione con la sua
amata termina bruscamente.
Perde ogni ragione, perde tutto, perde suicida pure qualche amico nel
frattempo.
Lì muore per poi rinascere nella scrittura, inizia a scoprire il flusso di
coscienza, prende il volo per l'Australia, ma prima di andarsene nel 2019
saluta tutti con un'ultima incisione di un singolo col gruppo, aggressivo a
dir poco e veloce, ed in Italiano: “Come Vortici”, in cui lui canterà e basta,
no chitarra stavolta. Questo pezzo lo libera di una buona parte della
rabbia repressa che lo stava portando alla pazzia, e segna l’inizio di
un’altra vita.
Quando tutto crolla e il caos prende il sopravvento, lì si inizia a domare il
vento.
Scrive e continua a comporre ogni tanto pure qualche canzone, studia e
sperimenta i sogni lucidi, legge il libro “Lo Zen dell'Arte di Scrivere” di Ray
Bradbury, e decide di prendersi una macchina da scrivere.
Intanto il tempo passa, dopo un anno vissuto in van e in tenda con un suo
migliore amico e messo le basi ad un progetto per la formazione di una
comunità itinerante che voglion far nascere insieme una volta ritornati in
Europa, decide di selezionare parte degli scritti che più lo rappresentano
e far un libro illustrato. Butta in giro la voce e trova trent'otto persone
interessate alla partecipazione visiva del progetto.
Vorrebbe aggiungere un bel po’ di materiale in più al libro, perché intanto
i martelletti inseminatori sui fogli di carta vergini non si fermano e fanno
nascere bella roba, ma decide di non farlo. Come prima pubblicazione va
bene. Molto bene.
Soddisfatto, pensa di chiedere ad Olmo di scrivergli una prefazione.
E trema..
Trema tanto quando scopre di esser stato preso in considerazione da uno
scrittore che ha sempre ammirato.

Ed eccomi qui che aspetto la pubblicazione, e con sto mondo impazzito


chissà quando deciderò di tornare in Italia per iniziar il tour di
pubblicazione attorno allo stivale!

Grazie Olmo.

Potrebbero piacerti anche