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La storia potrebbe sembrare una come tante, un padre amorevole, un fratello rompiscatole e una
casa accogliente; se non fosse che, non sono uscito dalla figa di mia madre (che poi, sempre da un
buco sono uscito, ma non è questo il punto). Mio padre era uno dei migliori insegnanti della
Pentagon, il migliore insegnante di arti bardiche mai vissuto, o almeno questo è quello che dice lui.
Dopo tanti anni passati a forgiare (hahahaha, capita? FORGIARE) nuovi artisti, iniziò a sentirsi solo,
voleva creare qualcosa di solo suo; mio padre voleva un figlio. Ora, una persona normale avrebbe
preso la prima creatura di sesso femminile, e l’avrebbe ingravidata, ma no, non è quello che fece
mio padre. Grazie alle conoscenze del preside Alatar, recuperò due modelli di costrutto (il dove e il
come non me lo chiedere) e, dopo anni di lavori e modifiche, creò me e mio fratello. Mio padre ci
crebbe come figli suoi, insegnandoci tutto quello che sapeva, spiegandoci che la musica è tutta
intorno a noi, ogni cosa, ogni creatura, oggetto inanimato, tutto ha una sua “nota”. Grazie agli
insegnamenti di mio padre imparammo a sentire la Canzone della Creazione (o così la chiama mio
padre), e iniziammo a creare musica, la nostra musica. Dopo anni passati a divertirci e
sperimentare quello che avevamo imparato, nostro padre ci avvertì che qualcosa era cambiato,
sentiva che qualcosa disturbava la Canzone e che era suo compito scoprire cos’era. Dopo averci
lasciato i suoi strumenti, partì (SIG ☹) dicendoci che anche noi avremmo dovuto esplorare il
mondo alla ricerca della nostra canzone e del problema che stava affliggendo il mondo. Per più di
un anno lo aspettammo, mentre continuavamo i nostri studi all’Accademia, ma niente, nessuna
notizia ne nulla che ci facesse sapere se stava bene o no.
Non riuscivo ad aspettare oltre e, anche se mio fratello era contrario, sono partito sperando di
ritrovare nostro padre. Vagabondai per la regione per più di un mese, passando da una taverna
all’altra, e in una di queste che incontrai Pellegrino, un monaco che gira per locande cercando
incontri illegali per sopravvivere. Dopo aver fatto amicizia, girammo un paio di taverne, cercando
informazioni e soldi. Ora, siamo arrivati a Sigilstar e, salutando Pellegrino, mi sono avviato per il
porto, percependo una vibrazione negativa, forse il primo indizio su dove sia mia padre da tempo.
- Segreto 1°: anche se non lo ammetterò mai so che mio fratello è più bravo di me a suonare
- Segreto2°: ho una marea di debiti in giro per le locande della regione perché scappavo
sempre prima che arrivasse il conto
- Segreto 3°: a discrezione del master