Ringraziamenti
Desidero ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine durante questo lavoro di
tesi. In particolar modo desidero ringraziare i miei genitori Maria e Domenico,i miei
fratelli Nicola e Carmine per avermi dato la possibilità di intraprendere la carriera
universitaria. Un grandissimo ringraziamento va a Simone Tiberti, per essermi stato
sempre vicino in questo periodo per avermi sopportato anche nei momenti di gran
difficoltà e per avermi sempre dato una parola d'incoraggiamento. Desidero ringraziare
Rosangela mia sorella per avermi dato tutto ciò di cui ho avuto bisogno in questi anni
senza mai tirarsi indietro. Desidero ringraziare anche il professor Rolando Marini per
avermi accolto come tesista.
Grazie di tutto
Sommario
Ringraziamenti .................................................................................................................. II
1.1. La Fiction: La Parola e la Storia del genere nei mass media ................................1
1.1.1. Il Feuilleton....................................................................................................2
3.2. La Trama.............................................................................................................55
3.4.1. Due serie a confronto: “Ho sposato uno sbirro 2” e “I Cesaroni” ...............65
3.6.
“Il modello della famiglia de I Cesaroni” specchio della realtà delle famiglie
italiane di oggi ..............................................................................................................68
Bibliografia ......................................................................................................................72
Sitografia ..........................................................................................................................75
Introduzione
Nella nostra società i mass-media occupano un posto fondamentale: sono alla base di
molti rapporti sociali.
La televisione è uno dei mezzi di comunicazione di massa tra i più diffusi, apprezzata
dal pubblico per la semplicità d'uso; si è affiancata sempre più efficacemente alla stampa
e alla radio come fonte d’informazione e soprattutto di svago.
Questa tesi nasce con l’obiettivo primario di analizzare la fiction italiana, in particolar
modo “la fiction dei giorni nostri1:sempre meno finzione e sempre più realtà”.
Si vuole osservare nello specifico il cambiamento nel tempo dei format televisivi eredi
dei vecchi sceneggiati e dimostrare inoltre che esiste un’identità nazionale anche nella
fiction televisiva.
Il primo capitolo si pone come obiettivo principale quello di analizzare la fiction italiana
nel passaggio da passato a presente. In questo capitolo saranno date informazioni
essenziali su questo genere.
1
Art 6153 www.step1.it
2
Giorgia Iovane, La Fiction Televisiva,Carocci, Roma,2009
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction VIII
Tesi di Laurea
La prima parte si dedicherà al concetto e alla storia del genere fiction nei media quindi
saranno analizzate le fasi di questo percorso storico che vede nella prima fase il
feuilleton: un fenomeno “giornalistico” non propriamente letterario, una sorta di
romanzo popolare a puntate che costituisce il progenitore del serial televisivo; segue la
seconda fase con il Radiodramma: è la radio che racconta al suo pubblico le opere
drammatiche. La terza fase è quella dello sceneggiato televisivo considerato come
principe del palinsesto televisivo.
La televisione si trasforma con il passaggio dal monopolio RAI degli anni ’50 (Paleo
televisione), all’avvento della televisione commerciale nella seconda metà degli anni
‘70(Neotelevisione), con la nascita del duopolio Rai-Mediaset.
Negli anni ’50, definiti età dell’oro, lo “sceneggiato” aveva una funzione eminentemente
didattica. La televisione italiana aveva tra le sue fonti soprattutto la letteratura straniera.
I prodotti autoctoni erano pochi ma di buona qualità, e permettevano a chiunque di
creare una piccola “biblioteca personale”.
L’obiettivo di questo capitolo proseguirà nel tracciare nella seconda parte un excursus
dei principali format televisivi, dagli esordi come sceneggiati alle grandi produzioni
industriali odierne; quindi la suddivisione dei format secondo la serialità, i luoghi della
serialità televisiva e le finalità della fiction dal lato di chi la produce. Ultimo punto
trattato sarà il successo della fiction.
Nel secondo capitolo,la fiction verrà inquadrata più nel dettaglio. Nella prima parte si
esaminerà la presenza di un equilibrio tra realtà e finzione, in seguito richiamando
l’osservazione diretta sui dati quantitativi dell’OFI, l’Osservatorio sulla Fiction Italiana,
sarà tracciato il percorso delle linee evolutive riguardante la produzione di fiction dagli
anni 90 ad oggi.
Nella seconda parte del capitolo sarà esaminata nello specifico l’offerta di fiction Made
in Italy e Made in Usa, proseguendo poi nell’osservazione dell’offerta straniera, si
cercherà di capire se questa possa dimostrarsi come minaccia o risorsa per la televisione
italiana. Infine si metteranno a confronto i due modelli: Italiano e Straniero.
Ritornando alla seconda metà degli anni ‘70, con il raddoppiare dei canali televisivi a
disposizione, si è verificata una vera e propria emergenza di contenuti, per il quale si è
cercato nella vita quotidiana una soluzione.
Da qui il moltiplicarsi di reality e serie tv con famiglie allargate esempio “Un medico in
famiglia” e “I Cesaroni” che rappresentano una versione attuale e standardizzata del
modello familiare italiano.
Un’altra tematica interessante riguarda il ruolo sempre più preponderante dei fattori
sentimentali e corporei nella trama.
Molte fiction, le più importanti hanno i propri siti internet attraverso cui mantengono un
filo diretto con i propri fan e anche la circolazione in DVD è molto diffusa, permettendo
cosi una fruizione distanziata negli anni e corredata da contenuti speciali.
Consideriamo per esempio che alcuni particolari delle trame sono svelati solo nei siti
web della fiction, come anche le anteprime.
Il feedback fra spettatore e produzione è da tempo così importante che le opinioni del
pubblico condizionano le trame delle fiction, per esempio si tiene conto del volere del
pubblico nel costruire un finale o ,nel proseguire o meno una serie.
Un altro problema attuale è quello della conciliazione, o non conciliazione, fra gli
universi narrativi delle fiction e la tendenza della televisione contemporanea a metter in
scena la quotidianità, la “realtà”, anche nei suoi aspetti più individuali e concreti.
3
La fiction televisiva (o fiction TV, o anche semplicemente fiction) è un macrogenere del programma televisivo
contraddistinto da opere di narrazione e finzione scenica con finalità prevalente l'intrattenimento ma anche, in caso di
fiction televisiva biografica e storica di divulgazione culturale.
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 1
La Fiction italiana da passato a presente
1.1.1. Il
Feuilleton
Il Feuilleton (romanzo d’appendice) è un fenomeno “giornalistico” non
propriamente letterario, una sorta di romanzo popolare a puntate. Costituisce il
progenitore del serial televisivo; nasce in Francia a metà ottocento e si diffuse
subito in tutt’Europa e nel continente Americano.
La denominazione come detto è giornalistica infatti si definiva così il taglio basso
della prima pagina del giornale destinato di norma ad ospitare articoli di critica
teatrale o letteraria. All’interno di questa posizione furono pubblicati dai quotidiani
francesi dell’epoca numerosi romanzi a puntate detti appunto Feuilleton.
Numerose sono le caratteristiche che accomunano il Feuilleton al serial televisivo:
una tra tante è la segmentazione narrativa, articolata in puntate con la promessa di
una prosecuzione imminente (il giorno dopo) tesa a fidelizzare il lettore.
1.1.2. Il
Radiodramma
La seconda fase è caratterizzata dal Radiodramma, così erano denominate le opere
drammatiche scritte per la radio.
L’avvento della radio, primo mezzo di comunicazione comunitario e domestico - a
questo seguirà la televisione - facilitava il rapporto con il pubblico, in buona parte
analfabeta, una sorta di narrativa popolare.
L’ascolto di novelle era reso ancor più coinvolgente dall’interpretazione degli
attori, che davano finalmente corpo ai personaggi della carta stampata colorandoli
di sfumature emotive attraverso la propria voce. In Italia arriva relativamente in
ritardo rispetto all’America ma comunque nei primi trent’anni del 1900.
I primi modelli di riferimento per la produzione tv non potevano che essere quelle
teatrali. Come sempre furono gli Stati Uniti a fare da apripista adattando presto le
formule dell’intrattenimento teatrale e radiofonico al piccolo schermo: nasce il
Teledramma.
1.1.3.1. La
Paleotelevisione
Lo sceneggiato nasce con la Paleotelevisione4.
Era molto sentito che quello svolto dalla Rai (allora Rai Radiotelevisione italiana)
fosse un servizio pubblico che si sosteneva essenzialmente per mezzo del canone di
abbonamento e solo in via sussidiaria sugli introiti pubblicitari.
4
Indica la televisione italiana irradiata dalla Rai nel periodo dall’inizio delle trasmissioni (1954) alla fine del
monopolio televisivo (metà degli settanta) .
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 3
La Fiction italiana da passato a presente
In particolare è la RAI che senza concorrenza ha sempre attuato, e attua tutt'ora, sia
pur con accenti sicuramente meno marcati, una politica di programmazione
rigorosamente fondata su intenti pedagogici.
Spesso nei titoli di testa degli sceneggiati compaiono le copertine dei volumi da cui
sono tratte, dando cosi l’idea allo spettatore di assistere alla semplice e neutra
rappresentazione del testo: nasce il romanzo sceneggiato, la fase del teatro
riprodotto. In Italia seguirà due vie, da una parte con il teleromanzo classico da
studio, ispirato ad atmosfere dell’Ottocento e dall’altra con il teleromanzo filmato,
orientato sempre più al modello cinematografico.
5
Tra la fine degli anni cinquanta e la fine degli anni sessanta
6
La televisione digitale satellitare è stata la prima televisione digitale a diffondersi in Italia anche grazie all'avvento
di grandi fornitori di televisione a pagamento come Tele+ , e dal 2003 la sola Sky Italia. Oltre alle tv a pagamento
(Paytv) si sono diffuse rapidamente un gran numero di emittenti gratuite, soprattutto tv locali e di televendita, ma
anche tutte le principali emittenti nazionali e internazionali.
Gli anni settanta sono quelli della rottura del monopolio Rai. Il monopolio pubblico
finì di fatto quando apparve sulla scena, nel 1984, la "Fininvest" (poi "Mediaset"),
che raggiunse lo stesso numero di reti nazionali della RAI.
1.1.3.3. La
Neotelevisione
Con il passaggio alla Neotelevisione7, il regime di concorrenza Rai-Fininvest diede
il via ad una serie di cambiamenti che modificarono, fino quasi a stravolgere, i
canoni della televisione.
7
termine usato per indicare i programmi della TV di stato degli anni ottanta
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 5
La Fiction italiana da passato a presente
Il formato dello sceneggiato divenne sempre più particolare, come il suo nome, che
fu sostituito dall'anglofona fiction. Quest'ultimo termine è in grado oggi di
racchiudere in sé tutti i formati delle opere di narrazione televisiva. In Italia è anche
spesso usato per indicare la sola serie televisiva all'italiana.
La fiction è una risorsa8 molto importante della Neotelevisione per la sua forza
narrativa e per la possibilità di fidelizzare gli spettatori.
Adesso ogni puntata deve avere un senso compiuto con andamento narrativo ciclico
in modo da mantenere attivo il ricordo nel tempo con temi che riflettano sia i valori
della coscienza civile che quelli della sfera privata (amore, amicizia, famiglia)9.
8
Enrico Menduni, Televisioni, Il Mulino,2009
9
Enrico Menduni, Televisioni, Il Mulino,2009,pag.98
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 6
La Fiction italiana da passato a presente
Il successo della fiction11 è spesso legato alla capacità del testo di incontrare le
attese del pubblico, nella capacità di proporre storie di facile immedesimazione o
riconoscimento.
Un fattore di aderenza con il pubblico sta nella riconoscibilità non tanto nelle storie
quanto nei valori, nei sentimenti condivisi, nella rappresentazione di un
immaginario comune, nell’evocazione di un mondo ideale che coinvolga la nostra
cultura( Iovane). La fiction, e con essa la Tv, non può, né deve essere considerata
uno specchio della realtà, ma può essere vista come espressione dei significati
condivisi. Alcuni studiosi la definiscono ”narrativa del consenso”, in quanto il
ruolo ad essa affidato è quello di esprimere il punto di vista della comunità. La
conseguenza di tale ruolo è un certo conservatorismo da attribuire, alla necessità e
al bisogno di mantenere unita la cultura di riferimento. Da qui l’introduzione di
aspetti sì presenti nella vita quotidiana ma non pienamente assimilati dal sentire
collettivo, come le famiglie allargate come ad esempio Un medico in famiglia
oppure l’omosessualità della prima serie di Distretto di polizia.
10
cit. Milly Buonanno,,Narrami o Diva studi sull’immaginario televisivo,1994 pag. 18
11
Milly Buonanno, leggere la fiction Narrami o Diva rivisitata,Liguori, 1996
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 8
La Fiction italiana da passato a presente
Notte
Daytime
Mediaset
Rai
Primetime
12
Dati rilevati dall’OFI stagione 2008-2009
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 10
La Fiction italiana da passato a presente
In Italia è un formato poco usato, film dello stesso genere sono spesso proposti
all'interno di cicli tematici (ad esempio “Nel segno del giallo” e “Donne al bivio”).
Può essere considerata il formato fiction più longevo nella storia della TV italiana,
piace ai giovani come anche agli anziani e alle famiglie.
A seconda che si abbia o no una chiusura narrativa, i serial si distinguono in: Soap
opera e Telenovela.
• Soap opera (serial aperti): ogni puntata dura circa 25 minuti e il loro numero
è indefinito.
E’ un prodotto di lunghissima serialità, destinato solitamente a un pubblico
femminile principalmente casalinghe poiché è programmato essenzialmente
nel daytime. Manca volutamente una chiusura narrativa ed è esattamente
questa la caratteristica dei serial aperti: la storia non giunge mai a delle
conclusioni, se non momentaneamente e revocabili (persino la morte
accertata dei protagonisti) e non sono posti limiti all’evoluzione delle
vicende.
13
nel caso si superi la soglia di sei puntate, si parla di miniserial
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 12
La Fiction italiana da passato a presente
Ancora di più recente creazione sono le serie serializzate che vedono l'assenza
totale della trama verticale. Sebbene condividano la sequenza temporale
serializzata del serial televisivo, ne sono distinte per la durata del racconto, che è
medio e non lunghissimo come quello di una soap opera o una telenovela.
▪ Altro tipo di serie televisive sono le sit-com (situation comedies). Esse sono
costituite da episodi di 20-22 minuti e sono caratterizzate da
un'ambientazione ristretta e al chiuso (nel caso estremo della camera fissa,
questa inquadra un unico ambiente) e dalla comicità e velocità dei dialoghi.
In alcuni casi gli episodi sono registrati dal vivo (“Friends”), in altre le risate
sono registrate successivamente e in altre ancora assenti (“Malcolm”,
“Scrubs”). Questo è un formato che attrae molto “i trentenni” perché sono
proposte storie con problemi più profondi.
La più fortunata tra questi nuovi modelli di sitcom è sicuramente “Camera Cafè”
arrivata nel 2003 su Italia1 in miniepisodi da 4 minuti. Si tratta comunque di
produzioni dirette a un pubblico giovane.
La tendenza degli ultimi anni ha visto l’apertura a nuovi scenari delle storie che
prendono corpo sul piccolo schermo, la volontà delle emittenti televisive di
investire risorse in alcune aree o centri specifici che vanno dalle grandi città ai
piccoli centri di provincia.
Torino e la Regione Piemonte, sono le location più recenti della serialità televisiva
nazionale, dove sono stati impiantati stabilmente i set delle soap Mediaset
“Centovetrine” e “Vivere” o la fortunatissima serie in costume “Elisa di
Rivombrosa”.
Location più “tradizionali” sono quelle di Milano legata in larga misura a prodotti
girati in interni, come la sit-com Mediaset “Camera Café” , e di Napoli, sede del
centro di produzione Rai che ospita ormai da diversi anni il set della soap “Un
posto al sole” e, più di recente, quello della serie “La squadra”.
L’elevata quantità di prodotto girato nel Nord della penisola è imputabile quasi
esclusivamente a Mediaset, mentre la Rai tende a investire in maggior misura nel
Centro-Sud.
Chi si occupa di scrivere storie, siano esse per il cinema o per la televisione, è lo
sceneggiatore.
L’industria televisiva italiana è andata alla ricerca del prodotto più commerciabile:
la fiction che con precisi obiettivi sforna prototipi per un pubblico definito dalle
fasce orarie e dalla rete che la manda in onda all’interno del palinsesto televisivo.
Il mercato italiano degli ultimi anni ha seguito una linea d’azione che, privilegiando
l’acquisto di prodotti esteri, ha diminuito le sperimentazioni ed il rischio
economico.
14
Da: La fiction televisiva di Giorgia Iovane
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 18
La Fiction italiana da passato a presente
quotidiano.
Il pubblico ama riconoscersi negli stereotipi, per questo i personaggi delle fiction
hanno caratteri fortemente connotati e rientrano spesso nei cliché.
La fiction televisiva rispetto al film cinematografico non può godere di una visione
costante e attenta a causa di alcuni fattori di disturbo che possono interrompere la
concentrazione: interruzioni pubblicitarie con relativo spostamento di canale
(zapping) o interruzioni esterne (telefono, lavori domestici,ecc). La struttura
15
Sergio Brancato, Senza fine immaginario e scrittura della fiction serialein Italia,Liguori,2007
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 20
La Fiction italiana da passato a presente
narrativa segue uno schema elastico, composto di piccole unità frammentate che
compensano la continuità discontinua.
Il ruolo sociale ricoperto dalla fiction è molto importante: offre uno strumento di
comparazione delle proprie vicende con la finzione, la via per esorcizzare le grandi
paure sociali.
Analizzando gli studi svolti dall’Osservatorio sulla Fiction Italiana, la fiction può
essere considerata come l’erede diretta del“cantastorie”, poiché racconta al suo
pubblico le storie dell’era moderna.
Una caratteristica che rafforza questa funzione “bardica16” è il finale aperto che ha
una duplice funzione: agevola lo sviluppo della serialità e permette l’inserimento di
nuovi personaggi, nuovi intrecci narrativi, altri segmenti di storia.
16
Giorgia Iovane, La fiction televisiva, Carocci,Roma,2009
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 21
La Fiction italiana da passato a presente
Tra le strategie di attrattiva oltre alla ricerca di fidelizzazione del pubblico ed alla
pianificazione del palinsesto, sono subentrate negli anni ‘90 diverse forme di
promozione. Il richiamo deve crescere ancor prima della messa in onda grazie a
promo18 , anteprime, special.
17
è la griglia produttiva di una rete televisiva, che si orienta sulle strategie di programmazione e di cattura dello
spettatore
18
Il promo, di durata massima di 60 secondi, viene usato per ricordare titolo e messa in onda.
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 22
La fiction nel dettaglio
Philip Roth
«Sono il creatore di uno show televisivo che dà speranza, gioia ed esalta milioni di
persone. Ascoltami, là fuori non troverai più verità di quanta non ne esista nel
mondo che ho creato per te: le stesse ipocrisie, gli stessi inganni, ma nel mio
mondo non hai nulla da temere». Sapremo sfondare il muro d’immagini che ci
separa dalla realtà e ritrovarla, una buona volta19?
Per questo, chi dirige Rai Fiction o l’analoga struttura Sky o Mediaset non è uno
qualunque ma il padrone dell’immaginario degli italiani. Un fatto culturale diventa
quindi ora anche politico.
19
Da http://www.lastampa.it
20
ad esempio: la salute vista attraverso Terapie d’urgenza, i sentimenti e la famiglia con lo sguardo di Un medico in
famiglia e de I Cesaroni, la storia via Barbarossa, l’educazione attraverso Maria Montessori, la mafia spiegata da
L’ultimo dei Corleonesi; e così via
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 23
La fiction nel dettaglio
Più di vent’anni fa'
i serial televisivi sono entrati nell’orizzonte dello spettatore
medio e ne costituiscono, nel bene e nel male, l’immaginario più pervicace.
Le fiction hanno preso il posto dei romanzi d’appendice, della letteratura seriale,
dei fotoromanzi e delle storie che si raccontavano la sera nelle case21.
L’immagine sta avendo il sopravvento sulla parola scritta. Il punto è che la fiction
costituisce sempre più la fonte attiva dei ricordi delle persone, sostituendosi alle
esperienze stesse, con uno scambio continuo tra «realtà» e «finzione», così che la
finzione è più potente della realtà stessa e la modella.
Oltre alle opere di narrazione o di finzione scenica quali sit-com, serial, telenovela,
soap opera sono nati i talk show e i cosiddetti docudrama (dove si drammatizzano
temi controversi della vita reale) e docufiction (documentari su temi storici con
21
In effetti fiction significa racconto, prosa narrativa basata su avvenimenti immaginari con personaggi immaginari.
Un aspetto creativo, inventivo, e un aspetto di simulazione
22
esempio Barbarossa che porta sul grande schermo, con accenti alla Braveheart la battaglia di Legnano, combattuta
il 29 maggio del 1176)
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 24
La fiction nel dettaglio
attori) che appartengono al genere fiction, per la loro realtà. Sono materiale grezzo
su cui operare; il conduttore costituisce l’indispensabile tramite tra realtà e
finzione.
Il ricorso a temi ed eventi d’attualità costituisce per la fiction italiana una sorta di
must, un valore aggiunto che seleziona e anticipa i significati delle diverse storie.
Mafia, alcolismo, immigrazione, terrorismo come anche l’identità nazionale, la
memoria collettiva, la cronaca, il quotidiano; temi o problemi sociali che oltre ad
essere presenti nelle cronache dei giornali e nei notiziari televisivi siano affrontati
dalla fiction.
Il sapere che, comunque si tratta di storie di finzione, non impedisce e non esclude
che esse alimentino rappresentazioni e attese di realtà, a loro volta quanto meno
intervenienti se non influenti sulla stessa ricezione delle notizie nonché sulla
23
L’occhio insonne che segue la vita di una piccola comunità in un contesto delimitato e dunque, almeno in
apparenza, compiutamente osservabile
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 25
La fiction nel dettaglio
La finzione è tanto più attraente e gratificante quanto più riesce a mettere in scena
conflitti in chiave di speranze e /o di paure ben radicati in una determinata realtà
sociale capace di dar risposta a precise categorie di conflitti psicologici.
24
Il tema sociale di cui tratta oggi un periodico di attualità lo ritroviamo la settimana successiva nel “plot” di una
soap opera
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 26
La fiction nel dettaglio
50%
40%
31%
30%
28%
Rai
Mediaset
20%
15%
10% 6% 7%
0%
0%
Film
Tv
Miniserie
Serie
Serial
25
Dati rilevati dall’ OFI nella stagione 1991-92
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 28
La fiction nel dettaglio
50% 47%
45%
35%
31%
31%
30%
25%
Rai
Mediaset
20%
16%
15%
10%
5%
0%
0%
0%
Film
Tv
Miniserie
Serie
Serial
26
Dati rilevati dall’ OFI nella stagione 1992-93
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 29
La fiction nel dettaglio
Negli anni ottantotto e ottantanove le due emittenti principali erano Rai e Fininvest.
La parola “broadcaster” è sostanzialmente un sinonimo di emittente. In senso più
generale indica chi presiede e più genericamente chi fa televisione.
90%
78%
80%
70%
60%
50%
46%
Rai
40%
36%
Mediaset
30%
18%
20%
10%
8%
10%
4%
0%
0%
Film
Tv
Miniserie
Serie
Serial
27
Dati rilevati dall’ OFI nella stagione 1993-94
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 30
La fiction nel dettaglio
2.2.2.4. La
stagione'94-‐'95
Questa stagione vede diminuire l’offerta di fiction ma anche la presenza di
programmi di notevole qualità e ottimi risultati di ascolto. Si evidenzia l’assenza di
protagonisti forti e la sfera privata diventa il tema centrale di entrambe le emittenti,
Mediaset(Fininvest) predilige la serialità e la sitcom.
60% 56%
50%
40%
34%
30%
Rai
24%
20%
Mediaset
18%
20%
14%
12%
11%
10%
10%
0%
0%
0%
0%
Film
Tv
Miniserie
Serie
Serie
per
Sit-‐com
Serial
ragazzi
28
Dati rilevati dall’ OFI nella stagione 1994-95
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 31
La fiction nel dettaglio
Da segnalare la riscoperta della provincia italiana, e delle comunità che vivono nei
piccoli centri urbani.
50%
45%
45%
43%
41%
40%
35%
30% 27%
25%
Rai
21%
Mediaset
20%
14%
15%
9%
10%
5%
0%
0%
Film
Tv
Miniserie
Serie
Sit-‐com
29
Dati rilevati dall’ OFI nella stagione 1995-96
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 32
La fiction nel dettaglio
45%
42%
41%
40%
40%
34%
35%
30%
25%
Rai
20%
Mediaset
14%
14%
15%
10%
7%
5%
5%
3%
0%
0%
Film
Tv
Miniserie
Serie
Serial
Collection
30
Rai tenta una produzione industriale con la prima daily-soap "Un posto al sole"
31
Dati rilevati dall’ OFI nella stagione 1996-97
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 33
La fiction nel dettaglio
opportune formule seriali, che costituiscono finora solo tentativi generalisti non
ancora dimensionati alle esigenze delle reti.
occupano i primi posti nella classifica dei programmi più visti. Si tratta in
particolare di produzioni a sfondo storico e memorialistico.
La miniserie Papa Giovanni, di Raiuno, è il programma che ha registrato gli ascolti
più alti della stagione.
La novità più significativa è rappresentata dal calo delle miniserie che, pur restando
numerose non sono più il formato maggioritario della fiction italiana. Ma a crescere
non è stata la lunga serialità, ma le serie all’italiana (4-8 episodi).
Come nella stagione precedente, la fiction più vista del 2005-2006 è stata una
miniserie dedicata alla vita di Papa Wojtyla: Giovanni Paolo II.
500
400
300
200
128
100
0
95/96
00/01
01/02
02/03
03/04
04/05
05/06
06/07
07/08
08/09
09/10
32
Dati rilevati dall’ OFI dal 2000 a oggi
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 41
La fiction nel dettaglio
In Italia, imitare i modelli d’oltreoceano è diventata una delle strade attraverso cui
la fiction domestica sta cercando di rinnovare la sua produzione ma che, salvo
pochissime eccezioni, si sta rilevando un vicolo cieco. Così parallelamente alla
voglia di “americanizzare” la produzione italiana, sta nascendo un sentimento
opposto, di sfiducia nei confronti dell’idea che le serie americane siano un modello
cui la fiction italiana possa o debba tendere.
Nel corso della stagione televisiva appena conclusa (da settembre 2009 a maggio
2010 compresi) Rai e Mediaset hanno trasmesso complessivamente 545 ore di
fiction italiana in prima visione, purtroppo sotto la soglia critica delle 1000 ore di
produzione annua.
Le fragili basi dell’industria televisiva nazionale: ricostruita quasi dal nulla a partire
dalla seconda metà degli anni Novanta, per circa dodici anni, ha conosciuto uno
sviluppo straordinario che era quasi riuscito a colmare il dislivello originario.
33
da ricondurre a diversi fattori tra i quali le minori disponibilità economiche delle reti e la capacità di alcuni titoli
stranieri di attrarre un ampio bacino di spettatori, con un conseguente contenimento della produzione nazionale
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 44
La fiction nel dettaglio
150
100
72
50
0
95/96
00/01
01/02
02/03
03/04
04/05
05/06
06/07
07/08
08/09
09/10
34
Dati rilevati dall’ OFI dal 2000 a oggi
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 45
La fiction nel dettaglio
Questo perché il telefilm, declinato nelle sue due accezioni di serie TV e serial TV,
è il prodotto che in maggiore misura è in grado di rappresentare il mondo, la società
in cui viviamo, e lo fa attraverso l’ideazione di storie appartenenti alla vita
ordinaria di ognuno di noi, certo con alcune sostanziali differenze dal punto di vista
narrativo e delle scelte di ambientazione.
Sono molti i personaggi esempio di questo: la sit-com come Friends e Dream On,
che hanno il merito storico di introdurre il personaggio negativo, difettoso, non
perfetto corrotto.
Una serie molto famosa e apprezzata in Italia è Sex and the City, che rappresenta le
donne liberal-democratiche di una grande città come New York. Un’altra è
Desperate-Housewives, che invece rappresenta le donne conservatrici e
repubblicane della provincia americana.
Per essere competitivi non c’è che una strada36, la produzione locale, e questo vale
sia per le reti generaliste, per le quali la fiction di produzione è considerata fra tutti
i macrogeneri quella più strategica per la competizione sugli ascolti; sia per i canali
di nicchia che non rinunceranno alla fiction di produzione per fare “brand”.
D’altro canto la migliore serialità straniera porta sul mercato italiano un prodotto di
qualità; linguisticamente evoluto e capace di diventare immaginario globale, che
non ha eguali nell’offerta italiana, e che quindi è in grado di conquistare
stabilmente una quota di mercato non irrilevante ma anche di influenzare gusti e
stili di consumo del pubblico più mobile e giovanile.
35
in particolare la competizione sul prodotto straniero allora il cinema oggi la serialità televisiva
36
Se vent’anni sembran pochi, Frabrizio Lucherini, pag.10
37
Milly Buonanno, Se vent’anni sembran pochi, La fiction italiana, L’italia nella fiction.,Roma,2010
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 49
La fiction nel dettaglio
38
Se vent’anni sembran pochi, Frabrizio Lucherini
L’esperienza maturata dall’industria televisiva italiana degli ultimi dodici anni nell’
adattamento di fiction straniere dimostra che raramente i format hanno offerto idee
vincenti; nel migliore dei casi, hanno fornito l’occasione per apprendere prassi
professionali.
39
Dati rilevati dall’OFI
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 52
La fiction nel dettaglio
Emerge pertanto che la fiction seriale americana può essere un buon modello per
quella italiana, purchè si eviti di seguire la strada di copiare il prodotto, ma si
comprenda il metodo con cui è concepita e realizzata sul piano narrativo.
La fruizione del mezzo televisivo costituisce uno dei momenti centrali della vita di
una famiglia, coincidendo con le rare occasioni di riunione del nucleo.
Alcune fiction hanno costruito il loro successo proprio attorno a questo oggetto
sociale
40
cit.Roberto Guglielmi, La filosofia dei Cesaroni,, Zelig, Milano,2009
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 54
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
.
“La gente si è stufata di rappresentazioni di cose che non rappresentano la realtà.
Ha bisogno di capire, di vedere che quello che vede in televisione può essere il suo
amico di scuola, la sua vicina di casa…, c’è bisogno di mettersi davanti al
televisore convinti di non vedere niente di eccezionale, ma una rappresentazione
della vita nel quale uno si identifica41”
3.2. La
Trama
Iniziato nel 2006, sul format spagnolo “Los Serrano”, esportato anche in America
Latina, Francia, Grecia, Russia e Finlandia, la serie tv è prodotta dalla Publispei di
Carlo Bixio.42
Giulio Cesaroni gestisce assieme al fratello Cesare una bottiglieria nel quartiere
popolare della Garbatella di Roma dove è nato. Vedovo con tre figli (Marco, Rudi,
Mimmo) Giulio ritrova per caso Lucia, sua antica fiamma, madre di due figlie (Eva
e Alice), tornata da Milano dopo la separazione con il marito. È un colpo di fulmine
e presto i due si sposano. La convivenza sotto lo stesso tetto di questa “famiglia
41
Giorgia Iovane, La fiction televisiva,Carocci, Roma, aprile, 2009, pag.19
42
la massima società di produzione televisiva italiana che vanta la realizzazione di fiction come “Un medico in
famiglia” e “Tutti pazzi per amore”, che rispecchiano molto le dinamiche de I Cesaroni
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 55
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
allargata” è piena di ostacoli e malintesi dovuti alla diversità dei due nuclei
originari. La situazione si complica quando Marco s’innamora della sorellastra Eva.
Alle vicende di questa famiglia s’intrecciano quelle dei Masetti: il padre Ezio è uno
scansafatiche che passa le sue giornate in bottiglieria da Giulio e la madre Stefania
prima insegnante poi preside in una scuola media. Il loro unico figlio Walter è
molto amico di Marco e Eva.
Casa Cesaroni, la bottiglieria e la scuola sono i tre ambienti principali, teatro di una
quotidianità fatta di equivoci e piccoli drammi immancabilmente a lieto fine.
Le dinamiche, i legami, i litigi, gli amori, gli addii tra questi personaggi diventano
per lo spettatore il meglio che si possa vedere in tv43.
E’ questo “l’effetto Cesaroni”: saper tenere unita, sul divano, o durante la cena,
tutta la famiglia, che si diletta a scoprire l’ avvenire immaginario delle vicende.
43
Fabrizio Lucherini, Se vent’anno sembran pochi, Roma,2010
44
Roberto Gugliemi,La filosofia dei Cesaroni,Zelig,Milano,2009
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 56
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
storia d’amore tra i fratellastri Eva e Marco; per non parlare poi di internet45: il
ritrovo dei fans.
Inoltre un altro elemento importante per la serie è rappresentato da tutti gli altri
personaggi: Max Tortora che ha portato tutta la sua comicità nei panni del
meccanico scansafatiche Ezio, Antonello Fassari è Cesare Cesaroni (quale miglior
nome!) uomo scontroso, che gestisce la vineria di famiglia alla Garbatella insieme
al fratello Giulio.
45
su internet è possibile accedere sul sito de i Cesaroni (www.icesaroni.it) dove nella homepage si trovano i filmati,
anticipazioni, foto e dove tutti i telespettatori lasciano i loro commenti nel forum. Addirittura scrivono la loro
opinione sulla puntata mentre la stanno guardando in tv
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 57
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
I Cesaroni hanno avuto buona accoglienza sui media grazie ad una presunta
modernità di contenuto: la rappresentazione di una famiglia ricostruita, moderna e
non stereotipata, che riassume il fenomeno socialmente rilevante delle famiglie
allargate46.
La fiction sembrerebbe fin qui avere come pregio il fatto di essere nuova e attuale,
ma la verità è davvero l’opposto.
I Cesaroni presentano una struttura familiare pre-moderna, sia per il numero dei
figli sia per la figura paterna in chiave comica.
E’ modellata sul puro stereotipo del padre all’antica che aggressivo e autoritario,
basa il suo rapporto con i figli sulla proibizione e sulla punizione.
46
anche rivista Panorama seguendo le logiche giornalistiche nel n°34, agosto 2008 ha dedicato il servizio di
copertina a una inchiesta sulle famiglie allargate intitolandolo “Cesaroni d’Italia. Le vacanze difficili delle famiglie
allargate”.
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 58
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
La figura paterna è centrale, è il cardine del nucleo familiare che attribuisce il nome
alla fiction e che si identifica come il capo di tutti gli ambienti fissi della serie,
esempio la bottiglieria di famiglia, cui viene dedicata gran parte della narrazione
episodica.
Il padre all’antica, modello ben radicato nel nostro immaginario, è senz’altro una
scelta vincente, possiede una funzione del principio d’ordine, figura rassicurante in
un contesto che sembrerebbe dominato dal caos; ma nello stesso tempo il
meccanismo della convivenza degli opposti nello stesso ambiente (padre vecchia
maniera vs famiglia “moderna”) risponde alle più pure logiche della comicità. Va
però detto che il tema della famiglia allargata e quindi ricostruita non sempre vede
la figura del ruolo paterno cosi incisiva anzi in alcune situazione si presenta meno
sostanziale di quello che ci si sarebbe potuti aspettare.
Ciò che la serie mette in scena, non è tanto un padre all’antica alle prese con un
assetto familiare nuovo e difficile da gestire, ma è la più generica maschera comica
del maschio italiano, tanto virile e autoritario quanto inadeguato nelle relazioni e
perennemente in ritardo sui tempi del mutamento sociale.
47
Sono personaggi maschili tutti i più memorabili protagonisti del poliziesco italiano, da Il maresciallo Rocca, al
Commissario Montalbano, cosi come i protagonisti del fortunato filone biografico che ha caratterizzato la produzione
di fiction dalla fine degli anni ‘90
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 59
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
La differenza vede da una parte la figura autorevole del nonno ma non aggressivo e
un padre “allevante” e dialogante, figure che sono all’insegna di una stereotipata
modernità, tutto l’opposto di Giulio Cesaroni. Quindi è l’elemento maschile che si
annovera fra i fattori alla base della popolarità della fiction.
I Cesaroni s’iscrive, infatti, pienamente al’interno dei codici espressivi del comico,
uno dei generi che si caratterizza per una funzione perlocutoria, destinata cioè a
provocare una tipica reazione emozionale nel pubblico, nel caso in questione la
risata.
Da un lato la fiction attinge al repertorio dei tipi e delle gag, fisiche e soprattutto
verbali, della comicità romanesca tradizionale48 ; dall’altro proprio la
riproposizione “integrale” di questo stile di comicità, compresi i suoni tratti di
verace e popolaresca volgarità, rappresentano un fatto parzialmente nuovo per la
serialità televisiva. Con “I Cesaroni” siamo di fronte a un recupero pieno del filone
principale della comicità cinematografica all’italiana, quella che va da Alberto
sordi agli odierni cinepanettoni, una continuità che può essere colta innanzitutto
sotto il profilo semantico. La commedia all’italiana è per tradizione una commedia
di costume ancorata alla realtà sociale o almeno lo è stata nel suo periodo d’oro,
dagli anni cinquanta ai primi anni settanta. In questo ventennio questo genere ha
raccontato meglio di ogni altro gli italiani alle prese con profondi cambiamenti
sociali, sia mostrando l’ingenua vitalità e l’ arte di arrangiarsi delle classi
popolari(Poveri ma belli,I soliti ignoti), sia il carattere italico della borghesia
arricchitasi negli anni del boom economico. Il baricentro immutabile della comicità
dialettale e la rappresentazione di un maschio italico ingenuo e provinciale,
perennemente inconsapevole della sua immaturità e inadeguatezza che esibisce
senza pudore, seduttore frustrato, eterno pesce fuori d’acqua di fronte al nuovo che
avanza, vittima predestinata delle sue furberie. Un condensato di difetti messo in
scena però secondo un punto di vista comico, non più morale e moralista, come
nella originaria commedia all’italiana, bensì “condiscendente”. Un contenuto
semantico che privilegia la rappresentazione ironica che non dimentica i difetti di
un’Italia che non cambia e che proprio grazie a questi, veicola elementi identitari
nostalgicamente idealizzati e quindi gratificanti(spontaneità,vitalità,semplicità,arte
di arrangiarsi).
48
come già accaduto per altri successi della recente fiction italiana, anche in questo caso si può intravedere l’eco di
un modello “classico” della tradizione italiana dagli anni ‘50 ai primi ‘70
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 61
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
Notiamo che uno dei punti di forza della serie è senz’altro una trasversalità di
genere e di generazione che da livello semantico si traduce con straordinaria
efficacia, a quello della destinazione.
L’ampiezza del successo non si spiega se non tenendo conto anche del contesto
della ricezione. Il Family è uno dei generi per eccellenza della fiction televisiva, per
ragioni del tutto evidenti; la tv generalista è innanzitutto un medium familiare.
Come un “Medico in famiglia”, anche “I Cesaroni” provengono dall’adattamento di
un format di provenienza straniera in questo caso spagnolo. Riesce a mettere in
campo una struttura vincente che propone, seppur in forma elementare le
opposizioni base del family: un forte legame/conflitto fra fratelli, contrasti fra padre
e figli all’interno di una famiglia ricostruita, rappresentati nella forma radicale della
proibizione dell’incesto e, in misura più blanda, il confronto fra uomini e donne.
nella sua estrema semplificazione, fa breccia nel pubblico dei bambini e degli
adolescenti che poi presumibilmente trascina con sé la visione allargata e familiare.
Evidentemente proprio le fasce del pubblico più giovani, apprezzano anche il modo
semplice e a tratti puerile con cui Marco ed Eva gestiscono la loro storia d’amore e
si identificano nella soggezione infantile che mostrano nei confronti della figura
paterna.
Serie come queste rappresentano la via maestra per lo sviluppo parallelo della tv
generalista e dell’industria televisiva italiana.
Le ragioni tutt’altro che banali della sua popolarità ci aiutano a prendere atto della
realtà e invitano a seguire le orme di produttori e autori spagnoli i quali, una
ventina di anni fa, crearono quasi dal nulla una fiorente industria nazionale della
fiction seriale, esaminando i modelli vincenti che girano il mondo e che, mai come
adesso, sono massicciamente presenti sui canali italiani.
Gli sceneggiatori sono riusciti a mettere in fila e ad affrontare tutti i grandi temi
della contemporaneità. La vittoria è quella del linguaggio quotidiano e della
verosimiglianza contrapposti alla goffaggine delle fiction che inseguono i ritmi
serrati delle produzioni americane, denunciando la propria inadeguatezza,tecnica e
stilistica.
Lo spettatore può scegliere se identificarsi nei due diversi generi di famiglia: nella
famiglia “romanesca” de “I Cesaroni”, con i loro complicati equilibri familiari, o
nel menage familiare della serie “Ho sposato uno sbirro 2” alle prese con due
gemelle e indagini poliziesche.
49
I risultati sul pubblico italiano di Beautiful, dimostrano che nonostante manchi quella verosimiglianza con la vita
comune richiesta alle storie e ai personaggi nazionali, si attiva un’identificazione che passa per il riconoscimento dei
sentimenti rappresentati dai personaggi. Sebbene le storie siano giudicate irreali in rapporto alla realtà domestica e ai
tempi della vita comune, il pubblico continua a fare paragoni con la propria vita quotidiana, dimenticando quasi il
principio dell’ incredulità.
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 65
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
È chiaro che ne “I Cesaroni” c’è una certa furbizia nel far innamorare i vari
personaggi, ma in queste storie i ragazzini ci si ritrovano, si descrivono bravi
ragazzi, che non fanno cose estreme.
Sul fronte opposto, “Ho sposato uno sbirro 2” si celebra l’amore di mamma-papà-
figlie gemelle, una vita complicata dal tran-tran quotidiano, dall’interferenza delle
suocere alle difficoltà del lavoro, in cui però la tradizione resta l’unico modello da
seguire52.
50
Ciò che è avvenuto nelle prime due puntate de I Cesaroni quarta stagione
51
Parole dell’ autore Carlo Bixio in risposta al fenomeno I Cesaroni
52
La fiction porta il marchio di fabbrica dei Bernabei, famiglia che in tv ha sempre esaltato i valori cristiani e raccontato la vita di
santi e papi, oltre a quella dei buoni sentimenti alla Don Matteo.
E la realtà raccontata da “Ho sposato uno sbirro 2”? È una fiction con valori più
tradizionali, arricchita anche con i giusti elementi del buon poliziotto. Ma a livello
d’impatto mediatico incidono molto di più “I Cesaroni” ,perché tramite questa
fiction esce un messaggio di famiglia comunque vincente. E questo nonostante i
due protagonisti Giulio e Lucia, scelgano poi di separarsi.
53
Cit.Se vent’anni sembran pochi,Milly Buonanno(a cura di),La fiction italiana,l’Italia nella fiction,2010
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 67
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
È pur vero che le serie tv non sono mai una fedele riproduzione della realtà, però
quella de “I Cesaroni” è una fiction troppo alla “buona”, nel senso che non
approfondisce le vicende che si vanno a creare all’interno della storia, anzi molto
spesso risolvono tutto con un finale buttato sul ridere o sul falso dramma, che
sempre di più sta diventando la peculiarità della serie tv a commedia italiana.
Per ora, però, questa caratteristica, per alcuni negativa, è alla base del successo
della fiction in Italia e vi resterà per molto tempo, per lo meno finché non riuscirà
ad uscire dalla rincorsa dell’archetipo della “commediola all’italiana” fatta di
amore, semplicità e comicità figlia del successo negli anni ‘50.
“Non so se c’è una filosofia, ma se c’è, ruota intorno alla convinzione che gli
stratagemmi facciano la vita più malleabile, come le dita il pongo, e che l’azione
non ponderata sia sempre meglio dell’inazione ponderata54”
Tra gli elementi inverosimili ci sono: lo spogliarello di Giulio, Cesare e Ezio per
racimolare i soldi necessari ad impedire la costruzione di un centro commerciale
alla Garbatella; Stefania che preferisce rimanere preside a scuola, piuttosto che
fare la scrittrice; Pamela che torna nella vita di Cesare durante una finta seduta
spiritica; Lucia e Giulio dall’agente immobiliare due ore prima del matrimonio di
Eva; Rudi e Alici all’ospedale perché lui non riesce a sfilarsi le fedi; Eva che
scopre che Marco è il padre perché il figlio non è prematuro, ma concepito prima
del previsto (possibile che le analisi non avessero dato questo esito?).
Rimane vero che la famiglia Cesaroni è altamente morale, se non altro per tutto
l’amore che diffonde tra i suoi componenti.
54
Intervista ai due autori della fiction Giulio Calvani e Federico Favot ripresa dal testo La filosofia dei Cesaroni
Meno Finzione più Realtà: la Recente Evoluzione della Fiction 69
Una versione attuale e standardizzata del modello familiare Italiano
Ci sono poi tutti quegli eventi che servono unicamente a rivelare i sentimenti dei
protagonisti, e sono tutti quelli legati ai rapporti interpersonali, piuttosto fitti e
complessi, in un intreccio tipico della soap opera.
In un certo senso, possiamo stabilire che lo spettatore intuirà a priori la scelta, la
frase, l’espressione che adotterà il personaggio proprio perché la struttura seriale
impone la ripetizione degli eventi e la forte connotazione dei suoi interpreti,
favorendo il legame affettivo con il suo pubblico.
La novità è dettata dal colpo di scena che viene largamente annunciato da sottili
allusioni e che permette allo spettatore di diventare un “finto soggetto attivo” in
quanto ha la convinzione di aver già capito tutto.
La struttura narrativa non ha nessun riferimento temporale preciso. Lo svolgimento
della storia è garantito dall’evoluzione del sistema di relazioni dei protagonisti che
risentono dell’evoluzione del tempo. A ricordarcelo sono proprio i fattori che
modificano inevitabilmente lo stato sociale: la gravidanza di Eva, Alice e Rudy
fratellastri che un tempo litigano e ora che sono cresciuti sono anche complici.
Questo ci ricorda che anche per loro la vita va avanti, ma non cambiano le stagioni.
Questa atemporalità, oltre ad essere un elemento tipico della fiction televisiva,
costituisce una precisa esigenza produttiva.
La Fiction ha saputo catturare e coinvolgere il suo pubblico per la contrapposizione
degli ambienti proposti. E’ il contrasto di certi fattori con altri più vicini al nostro
quotidiano che genera la giusta proporzione di desiderio di condividere quella vita,
Durante la visione si entra quindi a far parte della sua realtà, i personaggi
prendono vita anche al di fuori della fiction, diventano una sorta di “compagni di
viaggio” e si attua il meccanismo della memoria breve che permette di ricordare
gli avvenimenti più importanti e lo svolgimento dell’intreccio narrativo anche a
distanza di mesi, stagione dopo stagione.
C’è da dire però che, si è importante far vedere che esiste un unione familiare
quindi la famiglia ricomposta ma fino a che punto vengono proposti i problemi?
E’ una strategia far ridere ma nello stesso tempo non si possono neutralizzare i
problemi sociali con lo scherzo, la risata, costituendo per lo spettatore il solo
intrattenimento serale. In effetti,questa fiction come discorso sociale non genera
nulla, si mantiene al limite della banalità di eventi che possono accadere nella
vita reale ma che nello stesso tempo non risolvono temi e problematiche più
profonde. Inoltre, si è perso quell’intento pedagogico del feuilleton, tutto ridotto
alla risata, risultando solo un seguace banale rispetto a questo discendente.
Si è dimostrato nello specifico il cambiamento nel tempo dei format televisivi eredi
dei vecchi sceneggiati e dimostrato inoltre che esiste un’identità nazionale anche
nella fiction televisiva.
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