IL
GUSTO PERFETTO
DELL’
ITALIANO
Viaggio nella lingua e nella cultura italiana
Cari amici,
il nostro allegro viaggio nella lingua e nella cultura italiana continua grazie a
“IL GUSTO PERFETTO DELL’ITALIANO 5” (C2 Avanzato – secondo livello).
Questa volta l’obiettivo principale che ci prefiggiamo di raggiungere è mol-
to “ambizioso”: si tratta del conseguimento di una Certificazione, che attesti
la conoscenza della lingua italiana ad un ottimo livello (C2), cioè ad un livello
di “padronanza” linguistica, secondo il quadro di riferimento dei livelli previsto
dall’ALTE (Association of Language Testers in Europe) e rapportabile a quello del
Consiglio Europeo. Per il conseguimento di una tale Certificazione, oltre al
completamento della parte grammaticale - sintattica, si prevede lo sviluppo
delle note quattro abilità: leggere e capire, parlare e scrivere.
La mia esperienza come esaminatrice, oltre che come docente, mi ha inse-
gnato che gli studenti spesso presentano carenze forse dovute al fatto che
hanno dato eccessiva enfasi alla grammatica, trascurando le altre attività ugual-
mente importanti, quali il parlare e lo scrivere correttamente una composizione.
L’intenzione, dunque, che mi ha spinto a questa pubblicazione è proprio
quella di aiutare praticamente i discenti ad ottenere “la medaglia” tanto
agognata.
Parafrasando ciò che affermavano i latini “rem tene, verba sequentur”, che
si potrebbe tradurre “possiedi l’argomento, le parole verranno”, pertanto,
ho ritenuto particolarmente importante mettere le conoscenze acquisite al
servizio di quegli allievi che, con simpatia e stima, mi hanno seguito fin qui.
L’autrice
Vacanza sì, ma “mordi e fuggi”: la durata tipo ormai si aggira sui 5 giorni,
quasi un weekend molto allungato, periodi di riposo a singhiozzo che ben
rispecchiano gli stili di vita indotti dalla crisi più lunga della nostra storia re-
cente. E se rinunciamo alle vacanze di una volta, non è solo per motivi eco-
nomici ma soprattutto per l’incertezza che sottilmente divora, e non permet-
te di allontanarsi dal posto di lavoro (finché c’è) se non per brevi periodi. E
difatti, secondo un’indagine di Confesercenti-Swg, coloro che dichiarano di non
potersi permettere una settimana di ferie in un anno rappresentano ormai la
metà del totale: 50,4 per cento rispetto al 46,7 per cento dell’anno scorso. E
illanguidiscono le immagini degli esodi epocali degli anni Sessanta e Settanta,
tutti in coda contemporaneamente il fatidico primo agosto, ammassati nella
classica Seicento con ombrelloni sul tetto. Già l’anno scorso il bollino nero
che annunciava ingorghi sulle strade d’Italia era quasi scomparso dei nostri
radar, e quest’anno è già defunto. E finalmente saranno partenze intelligenti
dopo che per anni se ne è invocato l’avvento. La crisi dunque scompiglia i
riti degli italiani e in qualche modo, per quanto forzatamente, li avvicina a
standard europei. Ma quanti di noi, potendo scegliere, non preferirebbero al
“mordi e fuggi” dei 5 giorni la vecchia vacanza secondo i canoni, quella che
permetteva di staccare davvero, di coltivare quell’ozio rigenerante e produt-
tivo di idee che prepara a nuove sfide? Perché dietro le smanie per la villeg-
giatura della borghesia nascente non c’erano solo ambizioni sociali e ansie di
omologazione («Tutti voglion fare quello che fan gli altri» scriveva già Carlo
Goldoni), ma una ricerca reale, almeno d’estate, di una vita più armoniosa.
Da coltivare in quella villeggiatura che iniziava a giugno e talvolta si prolunga-
va mollemente fino a ottobre verso località come Forte dei Marmi, il Lido di
Venezia, Capri, Cortina, che diventavano subito punti di riferimento per le
nuove generazioni. Di più, luoghi dell’anima e del ricordo: «Quando la vita mi
feriva, c’era sempre la stessa spiaggia a raccogliermi», ha scritto Susanna
Agnelli ricordando in Vestivamo alla marinara l’infanzia severa vissuta da lei e
i suoi fratelli, dove uno dei pochi momenti di divertimento erano le vacanze
in Versilia negli anni Trenta. Già allora il locale La Capannina era luogo re-
sponsabile di uno stile, come ha raccontato Camilla Cederna (nel libro Il Mio
Novecento). «Per le donne qualsiasi cosa è Strepitosa, Fantastica, Formidabile.
Fuori è già difficile trovar da parcheggiare le macchine, tante sono le Asture,
le Fiat 1500, le Topolino affiancate»: correva l’anno 1939. Poi, dopo la guerra,
m . a . cernigliaro tsouroula 9
m . a . cernigliaro tsouroula 11
m . a . cernigliaro tsouroula 13
ESERCIZIO D’ABBINAMENTO-LEGENDA
Con l’aiuto del dizionario, se necessario, abbina le parole
relative tra loro
A
1. fase a. aereo
2. volo b. cancellare
3. dirottamento c. decollo
4. perdere la coincidenza d. disastro
5. assistente di volo e. equipaggio
6. scatola f. lista d’attesa
7. sciagura g. nera
B
1. cabina di pilotaggio a. radar
2. dogana b. atterraggio
3. pista c. pilota
4. torre di controllo d. passaporto
5. allacciare e. a bordo
6. carta f. cintura
7. salire g. d’imbarco
Il volo è una delle più antiche, delle più appassionate, delle più patetiche
aspirazioni dell’umanità. Guardando il cielo, il sole e la luna che lo illumina-
no di giorno e di notte, le stelle che lo punteggiano, era naturale pensare
che quegli astri fossero delle forze superiori, divinità da cui il mondo e la
vita erano condizionati; ed era naturale immaginare di potersi avvicinare a
quel mondo, diventare in qualche modo partecipi della sua vita straordina-
ria. Non v’è dunque da sorprendersi che la mitologia, cioè il modo di evo-
care e narrare le vicende del mondo superiore, s’impadronisse dell’aspira-
zione umana a raggiungere il cielo e la tramutasse in leggende, spesso di
grande fascino. La più celebre dell’età antica è quella di Dedalo e Icaro, che
m . a . cernigliaro tsouroula 15
Per la compRensione
Scegli l’affermazione giusta tra le quattro proposte
1. La mitologia
a. è nata con Ovidio
b. è costituita di leggende
c. si occupa delle più grandi aspirazioni dell’umanità
d. narra vicende puramente umane
2. Dedalo affronta la grande impresa per
a. provare il suo ingegno multiforme
b. obbedire agli amici di Minosse
c. uscire dal labirinto
d. provare il brivido del volo
3. Icaro, figlio di Dedalo,
a. maledice l’arte paterna
b. vola rasente alle acque per rinfrescarsi con gli spruzzi delle onde
c. scioglie la cera per saldare le ali
d. annega
Sintesi e commento
m . a . cernigliaro tsouroula 17
Proverbi ed altro
Che significa l’espressione: “Lontano dagli occhi lontano dal cuore”?