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Supplemento di Attività ―1― Italiano a portata di mano 2

Unità 1 – Bentornati in Italia!


Attività 1.1. La famiglia
Nell’unità 2 della Grammatica Italiana a portata di mano si studiano i possessivi e perciò si
lavora sul vocabolario riguardante la famiglia. Per fare un ripasso sia dei nomi di parentela che
dei possessivi, ti proponiamo la prossima attività: leggi la descrizione di una famiglia fatta da una
bambina di 11 anni e completala con i possessivi. Segui l’esempio:

STUDENTE REPORTER - LA MIA FAMIGLIA


di alequarata (Medie Inferiori) scritto il 23.02.17

La …mia… famiglia è composta da quattro persone: mamma, papà, ……………. fratello ed io. ……………. madre si
chiama Giusy, ha 40 anni ed è casalinga. È una donna di altezza media; i …………. occhi e i …………… capelli sono
castani chiari. Per me e ……….. fratello, …………….. madre è molto brava anzi fin troppo, quando può, ci permette
tutto. È molto esigente con lo studio ma, ciò nonostante, non posso dire che sia molto severa. Con lei ho un
buon rapporto e ci piace molto uscire da sole a fare shopping. ……………… padre si chiama Gianni, ha 43 anni e
lavora presso l’azienda di suo zio, dove fabbricano nastri trasportatori che vendono anche alla FIAT. …………….
padre non è molto alto ma in compenso è molto simpatico. Infatti, quando non è stanco per lavoro, gioca con
noi e ci fa ridere con le ……………. battute. Io e lui abbiamo una passione in comune, il calcio, e la ………………….
squadra è il Napoli. …………. fratello si chiama Francesco e ha quasi 13 anni. Avendo poca differenza di età siamo
cresciuti come due gemelli. Abbiamo sempre fatto tutto insieme, però negli ultimi due anni lui ha cominciato
ad uscire con i ……………… amici. Inizialmente ci rimanevo male, poi ora mi sono abituata e ormai ho capito che
i ………………. interessi sono diversi dai …………….. . Francesco, quando è a casa, mi cerca per giocare e facciamo
le ………………. belle chiacchierate. A differenza di me, il ………… è un carattere molto espansivo, estroverso,
esuberante per non dire sfacciato. In casa però è quello che dà più problemi ai …………… genitori sia per lo
studio sia per il resto. Io gli voglio molto bene anche se è rompiscatole, e quando non è a casa, sentiamo tutti
la ……………. mancanza. Infine, per quanto riguarda me, mi chiamo Alessia e ho 11 anni. Sono una bambina
molto semplice, nel senso che non sono vanitosa. A differenza di ……………. fratello, vado volentieri a scuola e
mi piace studiare. In questo periodo che non sto andando in palestra quando ho tempo libero, mi piace creare
dei braccialetti con le perline. Nonostante la …………….. età ho già le idee chiare per il ………….. futuro, infatti da
grande vorrei fare o la pediatra o la segretaria in un ufficio.

(Adattato da: https://scuola.repubblica.it/campania-napoli-ssdigpirandellosvevo/tema/la-mia-famiglia/)


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Attività 1.2. Albero genealogico
Nella Grammatica Italiana a portata di mano, 2a unità, Esercizio 6 (p. 39), c’è un albero genealogico
per fissare le parole relative alla parentela. Ora ti chiediamo di fare l’albero genealogico della tua
famiglia. Scoprire le origini della propria famiglia è un viaggio affascinante e imprevedibile che
incuriosisce chiunque e crediamo importante farlo sia per ricordare gli antenati sia per ricostruire
la propria identità. Lo strumento migliore per intraprendere questo viaggio è l’albero genealogico.
Come farlo? Di solito si realizza un grafico che ha proprio la forma di un albero, con in basso il
tronco (l’inizio dell’albero, ovvero gli ultimi discendenti della famiglia) e in alto i rami (ovvero gli
antenati). Per facilitare il tuo compito ti indichiamo alcuni passi da seguire:

pch.vecor | Freepik
1. Scrivi il tuo nome, quello dei tuoi fratelli, delle tue sorelle e dei tuoi genitori.
2. Scrivi i nomi dei tuoi nonni, zii e zie, e dei tuoi cugini.
3. Scrivi i nomi dei tuoi bisnonni e dei tuoi prozii e prozie.
Ci si può fermare qui, ma se vuoi puoi aggiungere altre generazioni.

Ora scegli uno o più parenti da presentare alla tua classe d’italiano:

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...............................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................
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............................................................................................................................................................................................. .

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Attività 1.3. La trama de Il Fu Mattia Pascal
Nella 2a unità della Grammatica Italiana a portata di mano – Vol. 2 hai svolto alcuni esercizi in
cui veniva descritto il protagonista del romanzo Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, e a pagina 48
trovi alcune informazioni importanti. Nel caso in cui tu non conosca bene la trama di questo classico
della letteratura italiana ti suggeriamo la lettura del brano sotto. Dopodiché potrai verificare la tua
padronanza dei tempi passati coniugando le frasi che riassumeranno il testo.

Divulgação
Dopo la morte del padre, che aveva fatto fortuna al gioco, la
madre di Mattia sceglie di dare in gestione l’eredità del marito
a Batta Malagna, amministratore poco onesto che deruba
ininterrottamente la famiglia Pascal. Il giovane Mattia e suo fratello
Roberto, però, sono troppo impegnati a divertirsi per occuparsi
della gestione del patrimonio familiare. Il protagonista, inoltre,
mette incinta la nipote del Malagna, e viene obbligato dall’uomo
a sposarla per rimediare all’offesa provocata. Impoverito dalla
cattiva gestione dell’eredità paterna, il protagonista deve iniziare
a lavorare come bibliotecario e vivere con la moglie a casa della suocera, donna arcigna e che lo disprezza
profondamente. Passato un breve periodo, la vita matrimoniale diventa complicata e, dopo la perdita delle
loro due figlie, diventa insopportabile. Mattia decide dunque di partire e recarsi a Montecarlo, per tentare
di arricchirsi al gioco. Le sue speranze si avverano: il protagonista vince una somma considerevole alla
roulette. Si rimette così in viaggio verso il paese natio, altezzoso per la vittoria e deciso a riscattarsi. Durante
il viaggio in treno, però, accade l’imprevedibile: Mattia legge sul giornale la cronaca di un suicidio avvenuto
a Miragno, e scopre con enorme stupore di essere stato identificato nel cadavere dello sventurato, già in
stato di putrefazione e quindi praticamente irriconoscibile. Dopo un primo momento di totale smarrimento,
decide di cogliere l’occasione per fuggire da quella vita poco entusiasmante che lo attende a casa.
Abbandonata l’identità di Mattia Pascal, il protagonista decide di chiamarsi Adriano Meis, convincendosi
che liberarsi dalla figura sociale di Mattia (il nome, la famiglia, la vita quotidiana) sia il primo passo di
una nuova vita. Dopo un periodo trascorso a vagare tra Italia e Germania, Adriano si stabilizza a Roma,
dove prende in affitto una stanza dal signor Paleari. Qui, però, il protagonista si scontra con i limiti di
un’esistenza al di fuori delle convenzioni sociali: non possedendo documenti né un’identità riconosciuta,
non può denunciare un furto che ha subito e, cosa ben più grave, non può sposare la figlia del padrone
di casa, Adriana, di cui nel frattempo si era innamorato. Frustrato da tutto ciò, decide di rinunciare anche
all’identità di Adriano Meis, di cui inscena il suicidio, e di riprendere la vecchia identità, facendo “risorgere”
Mattia Pascal.
Tornato a Miragno, Mattia trova però una situazione ben diversa da quella che aveva lasciato: sua
moglie aveva sposato un amico di vecchia data e aveva avuto con lui una figlia. Mattia è dunque escluso
anche da ciò che inizialmente, con l’episodio fortunato della roulette, aveva provato a fuggire e che ora
vorrebbe recuperare. L’ordine sociale (rappresentato dalla famiglia e dal matrimonio, oltre che dal nome
e dal cognome che ci identifica di fronte agli altri) lo isola definitivamente. Gli resta solo riprendere il suo
precedente impiego di bibliotecario, ritirandosi in una vita condannata al senso di estraneità dal mondo, la
cui unica distrazione è la visita saltuaria alla propria tomba.

Liberamente adattato da: https://library.weschool.com/lezione/pirandello-fu-mattia-pascal-trama-romanzo-6165.html

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Ora che conosci meglio la trama de Il fu Mattia Pascal, puoi completare le frasi coniugando i verbi fra parentesi
ai tempi appropriati (Passato Prossimo, Imperfetto e Trapassato Prossimo). Segui l’esempio:

a) La madre di Mattia …ha scelto… (scegliere) di dare in gestione a Batta Malagna la fortuna che suo marito
……………………… (fare) al gioco.

b) Mattia ………………… (sposarsi) con la nipote del Malagna perché l’…………………….. (mettere) incinta.

c) Siccome …………………………… (impoverirsi) dalla mala gestione dell’eredità paterna, Mattia …………………………
(doversi) impiegare come bibliotecario.

d) Dopo che le sue due figlie …………………………… (morire), Mattia …………………….. (decidere) di partire per
Montecarlo.

e) Mentre Mattia …………………… (essere) sul treno di ritorno a casa, ………………………. (leggere) la notizia di un
suicidio e …………………………. (scoprire) che il morto ……………………… (essere) identificato come lui stesso.

f) Dopo un certo periodo in cui Adriano ……………………………… (vagare) tra Italia e Germania, …………… finalmente
………………… (decidersi) a stabilirsi a Roma.

g) Dato che lui non ………………………. (possedere) documenti, non ………………………….. (potere) denunciare un
furto che …………………………… (subire).

h) Adriano non …………………………. (potere) neanche sposare Adriana, la figlia del padrone di casa, di cui nel
frattempo …………………………………….. (innamorarsi).

i) Siccome ………………… (essere) frustrato dalla sua condizione, Mattia ………………………… (decidere) di rinunciare
all’identità di Adriano Meis.

l) Dopo aver inscenato il suicidio di Adriano Meis, Mattia …………………………….. (tornare) a Miragno, però
………………………… (trovare) una situazione ben diversa da quella che …………………….. (lasciare): sua moglie
………………………….. (sposare) un amico di vecchia data con cui ………………………… (avere) una figlia.

m) Mattia ………………… (essere) dunque escluso anche da ciò che inizialmente, con l’episodio fortunato della
roulette, ……………………….. (provare) a fuggire e che in quel momento avrebbe voluto recuperare. Isolato
socialmente gli …………………………. (restare) solo visitare saltuariamente la sua tomba.

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Attività 1.4. Quiz Culturale
In questa unità, l’elemento culturale su cui ci vogliamo concentrare è la geografia. Ti forniamo allora
una serie di spunti per indovinare di cosa stiamo parlando, quasi tutte le soluzioni le potrai trovare
su una cartina d’Italia. Leggi i testi completandoli con i dimostrativi e i possessivi seguendo gli
esempi. Scoprirai altre particolarità del Bel Paese. Buon lavoro e buona ricerca!

melhoresdestinos.com.br
a) ………………………………..: …Questo…... è uno fra i laghi
italiani più visitati dai turisti. Le ….sue…. rive si trovano
parte in Italia (Piemonte e Lombardia) e parte in Svizzera
(Canton Ticino). Nonostante il ………….. nome, non è il lago
più grande in Italia e neanche il più profondo.

b) ………………………………..: ………………… è una regione italiana che ha una particolarità riguardante il …………..
nome: è l’unica che ha un nome al plurale, la cui origine è germanica e significa “segno di confine” per indicare
la zona limite dell’influenza del Sacro Romano Impero. I ………….. confini sono: ad ovest gli Appennini, a est il
mar Adriatico, a nord l’Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino e a sud l’Abruzzo e il Lazio.
ensina.rtp.pt

c) ………………………………….: ………………. è il vulcano attivo più


alto in Europa, il cuore e il centro della Sicilia. La …………..
altezza, circa 3.300 metri, cambia costantemente per via
delle frequenti eruzioni. Alcuni dei ………….. crateri arrivano
anche a 200 metri di diametro. La neve copre la ………… cima
per quasi tutto l’anno, eccetto in estate.

d) ………………………………..: …………………… è una zona pianeggiante del Lazio ottenuta mediante la bonifica delle
………….. paludi negli anni trenta. Grazie alla ………….. bonifica, questa zona prima paludosa e malarica è
diventata una zona molto produttiva con allevamenti, piantagioni e industrie. Sul …………. territorio si svolge
la trama del romanzo Canale Mussolini di Antonio Pennacchi. Le ……….. città più importanti sono Latina e
Sabaudia, entrambe di origine fascista e dunque sono tra le città italiane più giovani.
post-italy.com

e) ………………………………..: …………………. è una città in


Friuli-Venezia Giulia. È una città fortezza pianificata
dai veneziani nel 1593. I ……………. abitanti sono circa 5
mila e il …………. appellativo è “città stellata” dovuto alla
…………. pianta poligonale a stella con 9 punte.

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f) ………………………………..: ………………… sono un insieme di gruppi
montuosi delle Alpi Orientali italiane compresi tra le regioni italiane
italiaviagem.com

del Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli, oltre a una piccola parte


presente in Austria. Il ………….. nome deriva dal tipo di roccia che,
data la ………….. composizione chimica, dà origine al fenomeno
dell’enrosadira, riferendosi cioè alla colorazione rosa che le
montagne assumono al tramonto e che passa gradatamente al
viola. A ………….. volta, il nome della roccia prende il nome dal
naturalista francese che l’ha studiata per primo.

visitmarostica.eu
g) ……………………………….: ……………….. è una ricorrenza che si
festeggia il secondo fine settimana di settembre degli anni pari a
Marostica, più precisamente sulla grande scacchiera marmorea
di Piazza Castello. La …………. origine è molto antica e si rifà alla
vicenda della figlia del Castellano di Marostica e dei due giovani
che si contendono la mano della ……….. bella figlia Lionora.
wikipedia.org

h) ………………………………..: ……………….. sono le isole che formano un


arcipelago di origine vulcanica. Si trovano nel mar Tirreno al nord
della costa siciliana. In totale sono 7 e la …………….. disposizione
assomiglia a una Y orizzontale. Tra queste, due isole sono vulcani,
entrambi attivi.

post-italy.com
i) ………………………………..: ………………….. è un promontorio
montuoso in cui è compreso un parco naturale che
porta il ……………. stesso nome. Si trova in provincia
di Foggia e si estende nella parte settentrionale della
Puglia. È circondato in parte dal mare Adriatico e
limitato a ovest dal Tavoliere delle Puglie. Il …………
soprannome è “sperone d’Italia”.

l) …………………………….: …………………. sono le grotte più conosciute e


visitate fra le grotte turistiche italiane. Si trovano nel Comune di Genga,
Wikimedia Commons

in provincia di Ancona. Con più di 13 km di gallerie e sentieri, offrono


uno dei percorsi più grandiosi e affascinanti del mondo. I ………….
laghetti sotterranei e le …………… stalattiti calcaree candide come la neve
sono alcune dei ……….. attrattivi più belli. L’Abisso Ancona è la prima
parte della grotta apparsa ai ………… scopritori. È un’enorme cavità che
permetterebbe di contenere il Duomo di Milano! Le ………… dimensioni?
180 metri di lunghezza, 120 metri di larghezza e 200 metri di altezza.

Supplemento di Attività ―7― Italiano a portata di mano 2


Attività 1.5. Il clima nella penisola
Sotto trovi la previsione del tempo con le temperature massime e minime per tutti i 20 capoluoghi
italiani. Scegline 5 e descrivi il clima lì. Segui l’esempio:

Es.: A Bari il cielo è sereno con poche nubi e la temperatura è tra i 10 e i 15 gradi centigradi.
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………...………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………….........…………………………………………………………………………

Accedendo al sito https://www.3bmeteo.com/meteo/italia/temperature trovi le previsioni aggiornate per


ogni capoluogo. Se invece vuoi sapere la previsione per una città qualsiasi, e ti piacciono le previsioni fatte
per ogni ora del giorno, vai al sito https://www.ilmeteo.it/ e inserisci il nome della località che ti interessa.
Qui potrai addirittura ottenere informazioni sull’umidità dell’aria, la velocità e la direzione del vento, la
qualità dell’aria, ecc.

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Attività 1.6. Proverbi meteo
In ogni lingua ci sono proverbi sul tempo meteorologico. Sotto trovi alcuni tra i più usati in lingua italiana:

tellescopio.com.br
ratoday.it
Roberto Pizzighello | nova

“Rosso di sera, bel tempo si


“Cielo a pecorelle, spera. Rosso di mattina, la
acqua a catinelle”. pioggia si avvicina”.

“Luna cerchiata,
“Se gennaio riempie i
campagna bagnata”
fossi, settembre colma
oppure “Luna con l’anello
le botti”.
non porta tempo bello”.

“Quando nevica sulla “Febbraio


foglia, il freddo dà nevoso, estate
poca noia”. gioioso”.

In piccoli gruppi cercate di capire cosa voglia dire ognuno di loro e poi discutete se siete d’accordo o meno.

Sul sito di Focus (https://www.focus.it/scienza/scienze/detti-scientificamente-fondati-sul-


meteo?gimg=57563#img57563) ne vengono spiegati alcuni, oltre ad essere citate altre credenze popolari
riguardo al clima, come ad esempio sentire nelle ossa quando sta per piovere.

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Attività 1.7. I capricci del tempo
Osserva le immagini che descrivono il meteo in Italia dal 10 al 16 agosto, leggi le descrizioni sotto
(fuori ordine!) e scopri a quale giorno della settimana si riferiscono. Segui l’esempio:

a) …….Sabato……: Temporali al nord, nubi al Centro, sole al Sud. Temperature: in diminuzione. Venti:
settentrionali. Mari: poco mossi o mossi.
b) …………………….: Temporali pomeridiani sugli Appennini, un po’ di nubi sulle Alpi, bello altrove. Temperature:
nella media. Venti: deboli. Mari: poco mossi.
c) ……………………: Nubi e qualche temporale al Centrosud. Bello al Nord. Temperature: nella media. Venti:
settentrionali. Mari: poco mossi o mossi.
d) ……………………: Temporali al Nord, bello altrove. Temperature: un po’ di caldo al Sud. Venti: generalmente
deboli. Mari: poco mossi.
e) ……………….……: Nubi al Nord con temporali sulle Alpi, bello altrove. Temperature: in calo al Nord. Venti: per
lo più deboli. Mari: poco mossi.
f) .........................: Un po’ di nubi al Sud, bel tempo sul resto d’Italia. Temperature: caldo al sud. Venti: deboli.
Mari: calmi o poco mossi.
g) .........................: Qualche temporale pomeridiano al Sud e sulle Alpi, bello altrove. Temperature: stabili. Venti:
Tramontana. Mari: poco mossi o mossi.

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Attività 1.8. Cos’è lo smog?

tusaude.com
Conosci la parola “smog”? Vai sul sito https://www.
informazioneambiente.it/smog/ e lo scoprirai. Leggi il testo
autentico intitolato “Smog: cos’è, come si forma e quali
conseguenze ha” e poi scrive a riguardo: se nella tua città
c’è, quali sarebbero i provvedimenti che le persone oppure
i governi dovrebbero prendere per farlo diminuire, ecc.

Attività 1.9. Cruciverba


Verticali Orizzontali
1. In geografia, termine con cui si indicano le sporgenze di maggiori 1. Estensione di terreno più o meno vasta, caratterizzata da una
dimensioni che articolano il contorno dei continenti: la p. italica, superficie uniformemente orizzontale o con differenze di livello
iberica, scandinava, balcanica, indiana. molto lievi.
2. Senza nuvole; limpido, terso, riferito propriamente al cielo e, per 2. Lo stesso che nord, ma meno comune, come direzione o punto
estensione, al tempo atmosferico. cardinale; il territorio situato a nord relativamente a una data
3. Il nome del mare che bagna la costa ovest italiana. regione geografica.

4. Corso d’acqua continuo, con portate più o meno costanti: il f. Po, 3. Catena montuosa che, riallacciandosi alle Alpi a nord del Golfo
il f. Arno, il f. Tamigi. di Genova, forma, per 1350 km, la spina dorsale della penisola
italiana fino allo Stretto di Messina.
5. Precipitazione atmosferica di acqua congelata.
4. Nome attribuito per antonomasia all’Italia, in ricordo dei noti
6. La principale città di una regione italiana.
versi di Dante e del Petrarca.
7. Condensazione di vapor d’acqua, diminuendo in misura più o
meno sensibile la visibilità: n. fitta, folta, densa, rada, grigia, ecc.
8. Aggruppamento di isole sparse nel mare ma abbastanza vicine
tra loro e a volte con caratteristiche morfologiche analoghe.
9. Incrocio di smoke “fumo” e fog “nebbia”, usato in italiano per
indicare una nebbia scura e pesante.

Definizioni tratte da: http://www.treccani.it/

4.

6.

2. 5. 7.

2. 3.

1.

8.

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4. 9.
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Supplemento di Attività ― 11 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 1.10. Canzone
Siccome l’argomento culturale di questa unità è la geografia, ti proponiamo due video tratti dal
canale YouTube MelaMusicTV che trovi ai link sotto:

Italia le 20 regioni: https://www.youtube.com/watch?v=m2UX7OFiQgs


Viva l’Italia - Scopri e canta la bella Italia: https://www.youtube.com/watch?v=evPsLGq9Kes

Nonostante siano canzoni educative per bambini, crediamo che ti possano piacere. Dopo la visione di ogni
video realizza quello che ti indichiamo:
1. Dopo la visione del primo video, puoi elencare le immagini che vengono associate ad ogni regione italiana.

2. Dopo la visione del secondo video, elenca i nomi geografici che vengono citati.

Attività 1.11. Componimento


Presenta un monumento, una città o un luogo del tuo Paese. Puoi prendere spunto dall’esercizio
6 del libro di classe (Italiano a portata di mano 2) in cui viene presentata la statua del Ratto di
Polissena della Loggia dei Lanzi a Firenze, oppure dall’attività 1.4. di questo supplemento in cui
vengono presentate vari parti d’Italia (lago, vulcano, promontorio, arcipelago, ecc.).

ons
Fabio Motta | AFP

Ricardo Liberato | Wikimedia Comm


lovingnewyork.com.br

Attività 1.12. Role-play


Lavorate a coppie: uno di voi è un/a amico/a straniero/a che ti sta visitando nel tuo Paese e tu gli/
le fai da guida. Scegliete il posto e il monumento da far vedere all’amico/a turista e immaginate
la situazione in cui tu glielo fai vedere e lui/lei ti fa delle domande sul posto oppure su altri posti
ancora da visitare.

Supplemento di Attività ― 12 ― Italiano a portata di mano 2


Unità 2 – La donna è mobile
Attività 2.1. Canzone “Le donne” di Fabri Fibra
Al link www.youtube.com/watch?v=Qi8c7gQUiyA troverai il video ufficiale della canzone. Fabri
Fibra descrive vari tipi di donna nella sua canzone. Guarda il video e prendi nota di:

Aggettivi attinenti a una descrizione caratteriale: …incazzata…….…………………………………..................……………………


…………………………………………………………………………………………………………………………………...................……………………… .
Aggettivi attinenti a una descrizione fisica: ……………………………………………………………...................…………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………………………..................………………. .
Aggettivi di nazionalità: …francese.……………………………………….…………………………………………..................…………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………...................………………… .
Professioni: …………………………………………………………………………………………………………………….................……………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………..................…………………. .

Che tipo di donna sei? O che tipo di donna ti piace? Fai una tua/sua
breve descrizione.
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Freepik
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Attività 2.2. Gli stereotipi (veri?) sugli italiani


Leggi l’opinione di un’italiana riguardante 5 stereotipi italiani sul sito: https://it.babbel.com/it/
magazine/5-stereotipi-italiani/.

Quali sono secondo te gli stereotipi veri sul popolo del tuo Paese? Parlane con alcuni compagni.
umbriaecultura.it

Cosmopolitan | Getty Images

Supplemento di Attività ― 13 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 2.3. Arie famose
In quest’attività ci sono dieci arie fra le più famose dell’opera italiana. Associa a ognuna la sua
breve spiegazione. In seguito, ti suggeriremmo di ascoltarle perché sono bellissime e hanno
aiutato a scrivere le più belle pagine della storia del melodramma italiano. Segui l’esempio:
r
trilhas.diogenesjunior.com.b

Sara Krulwich | The New York Times


daytonperformingarts.org

viator.com
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
c)

1. Largo al factotum – Il Barbiere di Siviglia, Gioacchino Rossini 6. Libiamo ne’ lieti calici – La Traviata, Giuseppe Verdi
2. Una furtiva lagrima – L’elisir d’Amore, Gaetano Donizetti 7. Un bel dì vedremo – Madama Butterfly, Giacomo Puccini
3. Nessun dorma – Turandot, Giacomo Puccini 8. Che gelida manina – La Bohème, Giacomo Puccini
4. E lucean le stelle – Tosca, Giacomo Puccini 9. La donna è mobile – Rigoletto, Giuseppe Verdi
5. Va’ pensiero – Nabucco, Giuseppe Verdi 10. Miserere – Il Trovatore, Giuseppe Verdi

a) Quest’aria commovente viene cantata dal pittore Cavaradossi (Tenore) mentre aspetta la sua esecuzione
sulla terrazza di Castel Sant’Angelo. Nell’aria, il condannato ripercorre i momenti felici passati con Tosca, la
sua amata, ripensa al tempo passato insieme nella sua villa di campagna alle porte di Roma e si dispera per
l’imminente fine del suo sogno d’amore. In quel momento, aspettando la morte, afferma di non aver mai amato
così tanto la vita.
b) È cantata da Nemorino quando vede una lacrima agli occhi di Adina, e si accorge che il suo amore per lei è
ricambiato: la donna si mostra gelosa che il giovane attragga le ragazze del paese, che in realtà lo corteggiano
solo per l’eredità appena ricevuta, mentre Nemorino è convinto sia merito dell’elisir d’amore vendutogli da
Dulcamara (in realtà soltanto una bottiglia di Bordeaux). La registrazione dell’aria cantata da Enrico Caruso è
stata introdotta come leitmotiv nel film Match Point del 2005 diretto da Woody Allen.
c) A Siviglia, Figaro non è solo un barbiere ma, come si definisce lui stesso, un “factotum”, una persona tuttofare
a cui la gente si rivolge per risolvere un problema. E proprio da lui andrà il Conte di Almaviva per riuscire a
sposare Rosina, sottraendola alle sgradite attenzioni del suo tutore. In quest’aria brillante (tecnicamente una
“cavatina”, cioè un’aria di ingresso del personaggio), Figaro si presenta allegramente al pubblico elencando le
proprie qualità.

Supplemento di Attività ― 14 ― Italiano a portata di mano 2


d) Pinkerton, ufficiale della marina degli Stati Uniti, arriva in Giappone, conosce la giovane geisha Cio-cio-san
(che in giapponese significa Madama Farfalla), la seduce e la sposa. Dopo un mese, però, ritorna in America
con la sua nave, lasciando sola la povera ragazza, la quale, ciononostante, continua a credere che un giorno il
suo amato ritornerà per vivere insieme a lei felici e contenti. L’aria rappresenta proprio l’immagine che si fa la
donna dell’arrivo del suo uomo.
e) Manrico è stato catturato, incarcerato nella torre del palazzo dell’Aljaferia e condannato a morte. Si ode la
campana a morto ed il canto del “Miserere” per i condannati. Leonora, ai piedi della torre, ascolta l’ultimo addio
dell’amato, poi, decisa a salvarlo a prezzo della propria vita, si offre al Conte di Luna in cambio della libertà
del Trovatore. Il nobile Conte, da sempre innamorato di Leonora, accetta e le concede di portare, lei stessa, la
notizia della grazia al prigioniero. Di nascosto, la coraggiosa ragazza ingoia furtivamente del veleno che teneva
racchiuso in una gemma.
f) È cantata da Rodolfo (Tenore) nel primo atto quando incontra per la prima volta Mimì. La ragazza, vicina di
casa, bussa alla sua porta per chiedere di poter accendere il lume che le si è spento. Intanto, però, anche il
lume di Rodolfo si spegne e la ragazza perde la chiave del proprio appartamento. I due iniziano a cercare la
chiave a tastoni sul pavimento e Rodolfo, al buio, tocca per sbaglio la mano di Mimì. Inizia così l’aria, durante
la quale Rodolfo si presenta alla ragazza e le racconta la sua vita umile, ma piena di sogni e di poesia (“In
povertà mia lieta, scialo da gran signore… rime ed inni d’amore. Per sogni e per chimere… e per castelli in
aria! L’anima ho milionaria”).
g) Il Duca di Mantova (Tenore) canta questa melodia mentre si trova nella locanda di Sparafucile a bere,
intrattenuto da Maddalena, la sorella dell’oste. Nel brano, il Duca parla delle donne descrivendole come
creature volubili e menzognere, e deride gli uomini che si innamorano di loro. La musica è allegra e orecchiabile
e per questo è diventata una delle arie più popolari.
h) Quest’aria famosissima viene cantata dal Principe Calaf (Tenore) che, innamoratissimo della bella principessa
Turandot, accetta di partecipare alla sfida per ottenere la sua mano: se risponderà correttamente a tre
indovinelli potrà sposarla, ma se fallirà la pena sarà la morte. Dopo aver superato le tre prove, Calaf, deciso
a conquistare il cuore della principessa, prima di sposarla, propone lui stesso un indovinello a Turandot: se
lei riuscirà a scoprire il nome del principe prima dell’alba potrà farlo giustiziare, altrimenti dovrà sposarlo. La
principessa, allora, ordina a tutti gli abitanti di Pechino di rimanere svegli tutta la notte e di mobilitarsi per
cercare di scoprire il nome del principe misterioso. Calaf è però certo della vittoria e canta così la famosissima
aria che si conclude con le parole “tramontate stelle, all’alba vincerò”.
i) Siamo a Parigi a un ricevimento mondano, nella grande casa di Violetta Valery, mantenuta del Barone
Douphol. Gli invitati appartengono tutti all’aristocrazia e all’alta società della città; fra di loro c’è Alfredo
Germont, segretamente innamorato della bella padrona di casa. Durante la festa, Alfredo, seguito subito dopo
da Violetta, propone un brindisi alle gioie del vino e dell’amore. L’aria è anche conosciuta come “Brindisi”.
l) È uno dei cori più noti della storia dell’opera. È il canto degli Ebrei prigionieri in Babilonia che sognano il
ritorno alla loro Patria: “Oh mia patria sì bella e perduta!”. Il coro è stato interpretato come una metafora della
condizione dell’Italia, assoggettata all’epoca al dominio austriaco. È stato proposto anche come inno nazionale
italiano, con alcune modifiche testuali, o col testo originale, ritenuto però poco adatto perché è il canto di un
popolo che non è quello italiano (gli antichi ebrei), e che per di più viene sconfitto.
Fonti:
https://operaliricaitalia.com/musica-lirica-le-arie-famose/
www.adgblog.it/2010/02/12/10-arie-famose-di-opere-liriche-per-studenti-stranieri/
www.settemuse.it/musica/opera_il_trovatore.htm
Wikipedia

Curiosità: Per un gioco del destino le lettere del cognome del grande genio musicale Verdi formano
le iniziali del re d’Italia: Vittorio Emanuele Re D’Italia! I patrioti italiani favorevoli al Regno d’Italia e contrari
all’occupazione straniera scrivevano sui muri “Viva Verdi”, che non era un’esaltazione del cognome del
Maestro, bensì un acronimo, un messaggio in codice.

Supplemento di Attività ― 15 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 2.4. Teatri lirici in Italia
Sul sito https://www.travel365.it/classifica-teatri-piu-belli-importanti-italia.htm trovi la classifica
dei 15 teatri lirici italiani più importanti. Sotto, troverai una breve descrizione di cinque di essi,
sempre tratta dallo stesso sito. Ne conosci qualcuno? Guardando le loro foto, secondo te, qual è
il più bello? E se potessi visitarne solo uno, quale sceglieresti e perché?

1. Teatro alla Scala – Milano


Capienza: 2.030 posti
comunitaitaliana.com

Periodo di costruzione: dal 1776 al 1778


Ed eccoci al vertice della nostra classifica dei teatri più
belli e importanti d’Italia: il primo posto non poteva non
essere dato al Teatro alla Scala di Milano, sede delle più
prestigiose opere nazionali e internazionali e al centro
dei riflettori. Costruito sul progetto del Piermarini, gli
ambienti come il foyer sono estremamente eleganti,
mentre la sala rappresentò la svolta dalla sala teatrale
barocca a quella di stampo neoclassico. Vi sono 6 livelli di
palchi e gallerie.
archeome.it

2. Teatro Massimo Vittorio Emanuele – Palermo


Capienza: 1.358 posti
Periodo di costruzione: dal 1875 al 1891
Il Teatro Massimo di Palermo era il più grande teatro
lirico d’Italia e uno dei più importanti d’Europa. La
capienza originale era di 3.200 posti, e fu sede di alcune
importanti prime assolute, tra cui “Barbarina” di Gino
Marinuzzi e “Mimì Pinson” di Ruggero Leoncavallo.
dicasdaitalia.com.br

3. Gran teatro La Fenice – Venezia


Capienza: 1.000 posti
Periodo di costruzione: dal 1790 al 1792
Teatro dalla storia lunga e complessa: vittima di ben due
incendi, ha subito una doppia ricostruzione. La sostanza
però non cambia: la Fenice è uno dei più importanti teatri
italiani e del mondo, sede di numerose prime assolute di
opere di Verdi, Rossini, Bellini, Donizetti e di importanti
stagioni operistiche e sinfoniche. La Fenice è stata anche
sede del Festival Internazionale di Musica Contemporanea.

Supplemento di Attività ― 16 ― Italiano a portata di mano 2


peppe carincol
4. Teatro San Carlo – Napoli
Capienza: 1.386 posti
Periodo di costruzione: 1737
Il teatro San Carlo di Napoli è uno dei più prestigiosi in Italia
e nel mondo, inizialmente vi veniva rappresentata solo
l’opera seria. Nel corso dei secoli furono ospiti alcune delle
più importanti personalità in campo operistico / musicale,
come Händel, Hyden, Mozart prima e Rossini, Donizetti e
Verdi poi. Le due guerre mondiali hanno causato notevoli
danni alla struttura, e in ultimo è stato restaurato nel 2008.

5. Teatro della Pergola – Firenze


Filippo Manzini

Capienza: 1.200 posti


Periodo di costruzione: 1656
Considerato il “primo grande esempio di teatro all’italiana”,
La Pergola di Firenze fu costruito con struttura lignea nel
XVII secolo con la novità dei palchetti. Nel corso dei secoli
ha subito numerose trasformazioni: ad esempio nel 1912
sono stati demoliti il IV e V ordine di palchetti per fare
posto al Loggione. Si ritiene che in questo teatro sia nato il
genere del melodramma.
Macrovector | Freepik

Supplemento di Attività ― 17 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 2.5. Glossario del teatro
Abbina i nomi alle loro definizioni. Segui l’esempio:

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.


e)

Nome Definizione
1. Anteprima a) Gruppo di professionisti che si unisce per dar vita ad uno o più spettacoli.
2. Camerino b) Cartello pubblicitario di piccolo formato contenente l’annuncio, il programma
3. Compagnia teatrale e l’elenco degli interpreti di uno spettacolo.
4. Comparsa c) Ciascuno dei compartimenti in cui sono divise le balconate sovrapposte nella
5. Costumista parete perimetrale che fronteggia il palcoscenico e dai quali gli spettatori possono
6. Locandina assistere alla rappresentazione.
7. Loggione o balconata d) Parte in cui è diviso lo spettacolo, caratterizzata dall’entrata o uscita di alcuni
8. Platea personaggi o dal cambiamento di luogo o di tempo scenico.
9. Palco (o palchetto) e) Prova generale effettuata alla presenza di un pubblico di invitati.
10. Palcoscenico f) Posti nella parte più alta del teatro, la più sacrificata dal punto di vista visivo.
11. Prima g) È la prima volta in cui uno spettacolo viene presentato ufficialmente al pubblico.
12. Prova h) L’ideatore e disegnatore dei costumi di scena che cura anche la loro realizzazione.
13. Quinta i) Stanzino riservato agli attori per truccarsi e cambiarsi. Di solito non è lontano
14. Regista dalle quinte.
15. Scena l) Simulazione dello spettacolo fatta senza pubblico.
16. Scenario m) Parte del teatro dove si trova il pubblico.
17. Scenografo n) Tenda pesante che divide la sala dal palcoscenico.
18. Sipario o) Ideatore e disegnatore dello scenario.
p) Chi partecipa a uno spettacolo senza pronunciare una battuta, pur essendo
vestito e truccato.
q) Insieme delle strutture sceniche dove si svolge lo spettacolo.
r) Parte del teatro su cui si svolge lo spettacolo. Solo attori e macchinisti possono salirci.
s) Persona che cura la messa in scena dello spettacolo dal punto di vista estetico
e tecnico.
t) Striscia di stoffa che scende dall’alto fino al piano del palcoscenico chiudendolo
ai lati.

Definizioni tratte da:


http://parliamoitaliano.altervista.org/glossario-il-teatro/
http://www.percorsiteatrali.org/Glosstea.htm

Curiosità: dalla parola “quinte” si ricava l’espressione “dietro le quinte”. In modo metaforico
stare, restare, agire dietro le quinte vuol dire agire nascostamente, in genere per interesse personale,
lasciando credere che quanto avviene sia opera d’altri. Può anche significare indurre altri a comportarsi
in un certo modo per ricavarne vantaggi. In ambito cinematografico indica il cosiddetto making of, cioè
un filmato che documenta il retroscena di un film o video.
Es. Mario gestisce i suoi affari da dietro le quinte.
Ecco 18 epiche foto dei dietro le quinte di alcuni film leggendari.

Supplemento di Attività ― 18 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 2.6. Andiamo all’opera?

Divulgação | arena.it
Nell’Attività 2.4. abbiamo visto alcuni tra i teatri lirici italiani più importanti. Ora, invece, vediamo il teatro lirico all’aperto più
grande al mondo: l’Arena di Verona. È un anfiteatro romano del I secolo d.C. che originariamente aveva una capienza di 30.000
spettatori. Adesso il palcoscenico occupa un terzo dei posti e dunque la capienza è di approssimativamente 13.000 persone.
Da circa un secolo, l’Arena ospita il Festival Lirico Areniano, conosciuto anche come “Arena di Verona Opera Festival”,
il quale si svolge durante i mesi estivi. È una delle stagioni di lirica più prestigiose al mondo ospitando più di 500.000
spettatori a stagione.
Tutto comincia precisamente il 10 agosto 1913 quando viene inaugurato il Festival Lirico dell’Arena per celebrare il
centenario della nascita di Giuseppe Verdi. Per l’occasione viene scelta Aida, divenuta l’opera simbolo e il titolo più
rappresentato della storia del Festival. Infatti, nel 2013, per celebrare il centenario del festival e il bicentenario di Verdi, è
l’Aida che viene nuovamente messa in scena nella sua apertura.
Dal 1913 in poi, il festival avviene ogni anno praticamente in modo ininterrotto, ad eccezione durante le due guerre
mondiali. In correlazione con il festival del giugno 2012 è stato fondato il museo dell’opera AMO, che presenta la storia della
lirica e la struttura di un’opera.
Vedere un’opera all’Arena è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita perché l’acustica perfetta esalta le voci
e le musiche, creando un’atmosfera magica. Perché si possa avere un’idea della grandiosità e magnificenza sia dell’Arena
che di uno spettacolo ambientato lì, ti diamo alcuni numeri incredibili: costruito quasi 2000 anni fa, si tratta del più grande
anfiteatro romano ancora in uso con 31 metri di altezza, ovale di 140x100 metri; in media, a stagione, vi lavorano circa 1263
persone, tra cui 80 cantanti, 160 professori d’orchestra, 158 artisti del coro, 54 ballerini, 30 mimi e acrobati, 200 comparse,
70 tecnici di palcoscenico, 22 elettricisti, 60 sarte, 23 truccatori e parrucchieri, 48 addetti alla costruzione delle scenografie,
10 tecnici di manutenzione, 12 portastrumenti, 143 maschere di sala, 60 persone in amministrazione. A stagione 4500
costumi, 325 ore di trucco.
Sicuramente ti è venuta voglia di vivere l’esperienza di un’opera all’Arena, vero? In coppia consultate il programma
del Festival Lirico dell’Arena (https://www.arena.it/arena/it) e mettetevi d’accordo su quale spettacolo andare a vedere.
Poi, riferite al gruppo classe tutte le informazioni come la data e l’ora d’inizio dello spettacolo, la durata, la scheda tecnica
(autore, librettista, regista, attori principali, scenografo, costumista), il prezzo del biglietto, ecc.

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
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………………………………………………………………………………………….........…………………………………………………………………………

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Arena_Opera_Festival
https://www.expedia.it/explore/arena-di-verona-storia-visita-capienza-spettacoli
http://www.museonicolis.com/cultura-arena-di-verona/
https://www.italiameineliebe.com/5-cose-da-sapere-sul-festival-dellopera-allarena-di-verona-2019/

Supplemento di Attività ― 19 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 2.7. Gita a Verona
Facciamo finta di andare al Festival Lirico dell’Arena di Verona e, siccome facciamo parte del
gruppo di Roberto, partiamo da Firenze. In piccoli gruppi, organizzate una gita di due giorni (una
notte) a Verona. A tal fine, dovrete cercare l’orario dei treni di andata e ritorno sul sito Trenitalia
(https://www.trenitalia.com/), un albergo o appartamento sul sito che siete più abituati a utilizzare
per prenotarli e mettervi d’accordo su tutti gli altri dettagli del viaggio.

Attività 2.8. Toscanini


Hai già sentito parlare del grande Maestro Arturo Toscanini? Ci auguriamo di sì, perché è stato
uno tra i più famosi direttori d’orchestra italiani. Leggi il testo adattato dal sito della Fondazione
Arturo Toscanini (www.fondazionetoscanini.it/it/arturo-toscanini-biografia/#biografia) e saprai
un po’ di più sulla sua vita. Abbina i titoli ai paragrafi seguendo l’esempio:

Wikimedia Commons
La regia è nella musica – Lo schiaffo – La nascita di un mito
L’ultimo concerto – Il successo mondiale – Direttore quasi per caso
L’ultimo viaggio di Toscanini – Toscanini on air – Il ritorno del Maestro
Tra il Nuovo Mondo, l’Italia e l’Europa

1867 - ……………………………………………..…...:
Il 25 marzo 1867 Arturo Toscanini nasce a Parma nella casa di borgo San Giacomo, ora borgo Tanzi. I suoi
genitori Claudio Toscanini e Paolina Montani sono sarti, hanno spirito garibaldino e risorgimentale, cantano
e amano la musica. Arturo studia violoncello, pianoforte e composizione alla regia Scuola di Musica, l’attuale
Conservatorio di Parma. E già da semplice allievo emerge sugli altri.

1886 - ……………..……………………………………..:
Nel 1886 viene scritturato dall’impresario Claudio Rossi per entrare a far parte come violoncellista e secondo
maestro di coro in una compagnia operistica. E via!, in giro a far musica. Durante la tournée in Sudamerica a
Rio, nell’Aida di Verdi, Toscanini, incitato da alcuni colleghi strumentisti, prende la bacchetta (il direttore aveva
abbandonato l’orchestra!), chiude lo spartito e incomincia a dirigere l’opera a memoria: un trionfo! Ed inizia
così la carriera di direttore a soli 19 anni. Al suo rientro in Italia è chiamato al Teatro Regio di Torino ed anche al
Teatro La Scala di Milano e comincia a dirigere nei maggiori teatri italiani le opere del grande repertorio.

1901 - ……La regia è nella musica……….:


Era tipico del suo carattere voler fare una cosa sola nella vita e volerla fare perfettamente. Nel periodo di
lavoro alla Scala (il ‘suo’ Teatro) riforma il modo di rappresentare e di assistere dell’opera: chiede illuminazione
e posizionamento in buca per orchestra, luci basse in sala, elimina i bis, vieta l’ingresso in sala per i ritardatari,
cerca unità d’intenti tra cantanti, orchestra, coro, messa in scena, ambientazione e costumi. Il pubblico viene
educato a considerare il teatro non come una fonte di svago, ma come un ente dotato di una funzione morale
ed estetica che penetra nella vita della società e nella vita di una cultura.

1908 - ………………………..……………………………:
Nel 1908 diventa direttore del Metropolitan di New York (dopo tanti successi alla Scala): dirige 7 stagioni
newyorkesi e 446 rappresentazioni di 31 opere. Gli Stati Uniti diventano la sua seconda Patria. Ma non scorda
il proprio Paese: durante la prima guerra mondiale rientra in Italia e dirige soprattutto concerti di beneficenza
presenziando musicalmente anche al fronte.

Supplemento di Attività ― 20 ― Italiano a portata di mano 2


1920 - …………………….……………………………..:
Il primo amore non si scorda mai: nel 1920 diventa direttore plenipotenziario della Scala. Crea una nuova
orchestra con la quale effettua tournée in Italia e negli Stati Uniti: 68 applauditissimi concerti e l’incisione dei
primi dischi. Inizia il periodo d’oro scaligero*: esecuzioni smaglianti, ampliamento del repertorio, cura di tutti
(ma proprio tutti!) i particolari dell’esecuzione. Ormai la sua fama è da autentica star: dirige nei più importanti
teatri d’Europa tra i quali Bayreuth, Vienna, Salisburgo…

1931 - ………………………….…………………………:
Amore per la sua Patria, senza ‘se’ e senza ‘ma’: nel 1931 Toscanini è a Bologna per un omaggio al compositore
Giuseppe Martucci, ma si rifiuta di dirigere prima del concerto la Marcia reale e Giovinezza** ed è aggredito e
schiaffeggiato da un gruppo di fascisti. È una Italia che ormai non gli appartiene e decide di non dirigere più
fino a quando rimarrà al potere il regime fascista. A seguito di questo suo impegno civile è chiamato a dirigere
la neonata orchestra di Palestina formata da ebrei fuggiti dall’Europa per salvarsi alle persecuzioni naziste.

1937 - ……………………..………………………………..:
Nel 1937 ancora Stati Uniti: debutta sul podio della NBC Symphony Orchestra formata appositamente per
lui con i migliori musicisti americani; i suoi concerti vengono radiotrasmessi dalla Radio Corporation of
America in tutto il Paese con successi da pop star. Anche la televisione inizia a trasmettere i grandi concerti del
Maestro. Un nuovo numerosissimo pubblico ascolta la sua musica. Toscanini diventa un vero e proprio idolo,
una macchina mediatica di rara efficacia così che il suo arrivo dall’Europa è orchestrato secondo i più efficaci
dettami pubblicitari: i fotografi non aspettano neppure che la nave attracchi per salirvi a bordo, accecando il
maestro con i suoi flash e provocando, come di consueto, uno dei suoi tremendi scatti d’ira.

1946 - …………………….………………………………..:
Con la fine della guerra è auspicato il suo rientro in Italia. Nel 1946
blog.urbanfile.org

torna alla Scala. “Dopo qualche sorriso perentorio fu l’invito a faticare,


l’incitamento a sudare accompagnato dal conosciuto gesto dell’indice
accusatore e dalle sue occhiate. Più di un fazzoletto fu lacerato senza
pietà, e molte bacchette spezzate e gettate al vento. Il nostro Maestro
era tornato.” Questo è ciò che scrive Enrico Minetti, spalla dell’orchestra.
Per i suoi 80 anni Toscanini regala 2 milioni di lire alla Casa di Riposo per
musicisti di Milano***.

1950 - ………………………………………………………:
Nel 1950 torna oltreoceano con una trionfale tournée statunitense di nuovo alla guida della NBC Symphony
Orchestra. Il 4 aprile 1954 dirige il suo ultimo concerto interamente dedicato a Wagner alla Carnagie Hall di
New York con la NBC Symphony Orchestra.

1957 - ………………….……………………………………:
Il 16 gennaio 1957 muore nella villa di Riverdale, un sobborgo di New York. Qualche giorno dopo, a Milano una
folla immensa gli dà l’ultimo saluto prima della sepoltura al cimitero monumentale.

* Scaligero: riferente al Teatro La Scala.

**La Marcia Reale fu l’inno nazionale del Regno d’Italia dall’unificazione del Paese, avvenuta nel 1861, fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, e nuovamente dalla liberazione di
Roma nel 1944 alla caduta della monarchia nel 1946. A partire dal 1925 e fino alla caduta del regime mussoliniano, la Marcia Reale veniva immediatamente seguita, in ogni occasione
pubblica, da Giovinezza, l’inno ufficiale del Partito Nazionale Fascista.

***La casa di riposo per i musicisti di Milano era stata creata da Giuseppe Verdi, fondata nel 1899 e inaugurata nel 1902.

Supplemento di Attività ― 21 ― Italiano a portata di mano 2


Nel 1982, in occasione delle manifestazioni per i venticinque anni dalla scomparsa di Toscanini, l’Orchestra
Stabile dell’Emilia-Romagna prende il nome di Orchestra Sinfonica dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini.
Nel 1994 nasce la Fondazione Arturo Toscanini. Le attività della fondazione si moltiplicano e nel 2002 nasce
l’esigenza di distinguere le attività in regione da quelle in giro per il mondo nascendo così la Filarmonica
Arturo Toscanini che debutta al Festival di Strasburgo sotto la guida di Lorin Maazel. In occasione del 150°
anniversario della nascita di Arturo Toscanini, il 25 marzo 2017 la Fondazione Arturo Toscanini inaugura la sua
nuova sede: il Centro di Produzione Musicale “Arturo Toscanini”.

A Parma, oltre alla Fondazione Arturo Toscanini, si può visitare la


casa in cui è nato il Maestro:
museotoscanini.it

Museo Casa Natale Arturo Toscanini:


Borgo Rodolfo Tanzi n. 13
www.museotoscanini.it
info.toscanini@lacasadellamusica.it

Ti è piaciuto saperne di più sulla vita di Arturo Toscanini? Ora


scegli 2 paragrafi e volgi i verbi dal presente storico al passato,
come nell’esempio:

Il 25 marzo 1867 Arturo Toscanini è nato a Parma nella casa di


borgo San Giacomo, ora borgo Tanzi. I suoi genitori Claudio Toscanini
e Paolina Montani erano sarti, avevano spirito garibaldino e
risorgimentale, cantavano e amavano la musica. Arturo ha studiato
violoncello, pianoforte e composizione alla regia Scuola di Musica,
l’attuale Conservatorio di Parma. E già da semplice allievo è emerso
sugli altri.
Bettmann | Getty Images
museotoscanini.it

Supplemento di Attività ― 22 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 2.9. Lessico degli strumenti

Nel libro di classe, all’esercizio 16, il maestro Muti ha citato vari strumenti che compongono
un’orchestra. Quali sono? ………………………………………………………………………………………………………… .
Vuoi ampliare il tuo vocabolario relativo agli strumenti? Guarda le immagini e davanti al nome di ogni
strumento scrivi l’articolo giusto.

............ pianoforte ............ oboe ............ batteria ............ violoncello ............ organo ............ armonica ............ sassofono

............ flauto ............ chitarra classica ............ piatti ............ xilofono ............ tastiera ............ violino ............ chitarra elettrica

............ timpani ............ basso ............ tamburelli ............ fisarmonica ............ contrabasso ............ clarinetto ............ tuba

............ tamburi ............ mandolino

Classifica gli strumenti a seconda del tipo. Segui l’esempio:

Gli strumenti a corde sono: …la chitarra classica,…………………………………………………………………………….. .


Gli strumenti a fiato sono: ………………………………………………………………………………………………………………. .
Gli strumenti a tastiera sono: ………………………………………………………………………………………………………….. .
Gli strumenti a percussione sono: …………………………………………………………………………………………………… .
Suoni uno strumento? Quale/i? Hai studiato per suonarlo? Per quanto tempo? Oppure quale ti piacerebbe
imparare a suonare? Secondo te, quale emette il suono più bello? Scrivi a riguardo e poi confrontati con un tuo
compagno di classe.
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………….......................................................................................................…………………. .

Supplemento di Attività ― 23 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 2.10. Cruciverba
Verticali Orizzontali
1. Voce maschile intermedia tra quella del tenore e quella del 1. Momento dell’opera lirica teatrale in cui i personaggi parlano tra
basso. loro dando più importanza ai dialoghi che alle conformazioni musicali;
2. Strumento formato dall’insieme dei tasti; la parte del pianoforte, parte dell’opera in cui si svolge la trama.
dell’organo ma anche del computer che ha i tasti. 2. Particella pronominale equivalente a “di ciò” (“di questa cosa”) o “di
3. Chi dirige un complesso orchestrale: …d’orchestra. questa persona”.

4. Prima volta in cui uno spettacolo viene presentato ufficialmente 3. Sinonimo di opera lirica.
al pubblico. 4. I compartimenti in cui sono divise le balconate sovrapposte nella
5. Autore di un libretto. parete perimetrale del teatro e che fronteggia il palcoscenico e dai
quali gli spettatori possono assistere alla rappresentazione.
6. Possibilità, capacità di contenere, e misura di tale capacità: la …
di un teatro, di uno stadio, ecc. 5. Opinione precostituita, generalizzata e semplicistica, che non si
fonda sulla valutazione dei singoli casi ma si ripete meccanicamente
7. Persone che appaiono sulla scena, senza prendere la parola,
(corrisponde al francese cliché).
attore al quale è affidata una parte di minima importanza.
6. Particella pronominale equivalente a “a ciò” (“a questa cosa”) o “a
questa persona”.
7. Nel linguaggio di teatro, testo di un lavoro drammatico affidato alla
compagnia e che viene distribuito per l’apprendimento e le prove
agli attori. Per estensione, la sceneggiatura di un film, il testo di una
trasmissione radiofonica o televisiva.
8. “Dietro le ….” indica agire di nascosto per interesse personale; in
ambito cinematografico equivale al “making of”.

Definizioni tratte dal vocabolario on line Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/

1.

1. 2.

5.

4.

3. 6.

2.

3.

7.

5.

8.

Supplemento di Attività ― 24 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 2.11. Canzone

ridens.it
Ti proponiamo l’ascolto della canzone “La genetica di
Mendel” di Lorenzo Baglioni perché è un’operetta e dunque
si rifà al tema culturale dell’unità. Inoltre, crediamo che sia
interessante presentarti questo cantante che ha creato
molte canzoni didattiche in cui spiega diversi temi scolastici
(fisica, chimica, matematica, biologia e lingua italiana).
Vediamo cosa dice il cantautore Lorenzo Baglioni a
riguardo:

“Nel capitolo del format delle canzoni didattiche, – spiega Lorenzo


– dopo il grande successo della boy band, che comunque tornerà,
volevamo sorprendere le aspettative del pubblico e fare qualcosa di
totalmente nuovo. Siccome sia io che mio fratello Michele abbiamo
una grande passione per la musica classica, abbiamo voluto
avventurarci in questo genere musicale così nobile. La scelta è
caduta sull’operetta, che peraltro in Italia ha una grande tradizione”.
“È bello vedere come sul web, – afferma orgogliosamente Lorenzo
– che propone per sua natura cose più frivole, le persone abbiano
subito apprezzato il video, nonostante si parli delle leggi di Mendel sull’aria di un’opera lirica. Un’ennesima
soddisfazione per noi che, per primi, ci divertiamo tantissimo a realizzare i nostri lavori. Il riscontro positivo del
pubblico riesce a sorprenderci e a gratificarci ogni volta”.
Il testo, totalmente frutto delle menti creative di Lorenzo e Michele Baglioni, ha lo scopo appunto di spiegare
i caratteri ereditari, secondo le leggi di Mendel. “Abbiamo scritto questa piccola storia – dice ancora Lorenzo
- che gioca sui tradimenti e le giustificazioni scientifiche, tra alleli recessivi e dominanti”. Una trama molto
divertente e ben sintetizzata nel breve tempo del video.

Testo adattato da: https://www.lanazione.it/firenze/spettacoli/lorenzo-baglioni-canzoni-1.2633263

Ora guarda il video della canzone “La genetica di Mendel” di Lorenzo Baglioni accedendo al link https://
www.youtube.com/watch?v=VvNBH9c4YmA e riassumine la trama:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………….........…………………………………………………………………………. .

Attività 2.12. Componimento


Quale genere di musica, quale canzone, cantante o band credi possa rappresentare la cultura del
tuo Paese e perché? Scrivi un piccolo testo a riguardo.

Attività 2.13. Role-play


Nel libro di classe avete provato a immaginare come Roberto e Francesca si sono conosciuti,
vero? Ora tocca a voi mettere in scena quello che avete immaginato! Lo studente A avrà il ruolo
di Roberto mentre lo studente B farà la parte di Francesca.

Supplemento di Attività ― 25 ― Italiano a portata di mano 2


Unità 3 – L’abito non fa il monaco
Attività 3.1. Competenza culturale
Ciò che permette a un parlante di costruire avanti una buona azione comunicativa dipende da
una serie di competenze: la competenza linguistica, la competenza pragmatica, la competenza
sociolinguistica, la competenza relazionale e la competenza culturale.

Leggi il testo sotto (adattato da: https://www.itals.it/alias/il-fattore-culturale-nellinsegnamento-della-lingua)


e discuti con i tuoi compagni di classe sugli aspetti che secondo voi sono più problematici.

1. Il tono della voce: Normalmente gli Italiani adottano un tono della voce notevolmente superiore a quello
degli altri popoli; per questo, due Italiani che stanno semplicemente conversando del più o del meno vengono
spesso scambiati per due litiganti. Nei rapporti internazionali, questo fattore, legato al gesticolare vivace e
alla presunta aggressività, porta a pensare che si stia litigando con l’interlocutore, mentre in realtà si sta solo
esponendo il proprio punto di vista.

2. La vicinanza: Gli Italiani, come in genere i popoli latini, sono abituati a tollerare una distanza minima fra
i corpi, e anche il contatto fisico (p.e. mano sulla spalla) è abbastanza frequente. Questo crea problemi agli
stranieri abituati invece ad un maggior spazio vitale, come ad esempio i popoli nordici. Quindi, quello che per
un Italiano può essere un invito a stringere dei legami più intimi o comunque più amichevoli può essere letto
da uno straniero come un’inutile invadenza.

3. La gestualità: Caratteristica prettamente “latina” è la forte gestualità, che accompagna, sottolinea, mima
gran parte del discorso italiano. Questi gesti, del tutto spontanei, sono spesso incomprensibili per gli stranieri,
o possono dar luogo a fraintendimenti con gesti simili delle altre culture. Purtroppo questa gestualità è anche
difficile da esplicitare a parole e solo frequenti contatti possono portare ad una comprensione non ambigua.

4. La puntualità: In ambito internazionale l’Italiano gode fama di persona poco puntuale o che comunque
non è molto affidabile da questo punto di vista. In realtà, gli Italiani tollerano un ritardo che rimane nell’arco
del quarto d’ora; anzi, in questo spazio di tempo non è nemmeno considerato ritardo. Altri popoli valutano
invece la puntualità in modo completamente diverso. I popoli nordici sono molto più ligi nel rispettare gli
appuntamenti dati, e considerano prova di scarsa serietà anche qualche minuto di ritardo.

5. La flessibilità: Ad esempio, nonostante in una riunione ci sia l’ordine del giorno e si passi la maggior parte del
tempo a discutere di tutt’altro, ugualmente si lascerà la seduta convinti di aver impegnato utilmente la propria
giornata, risolvendo problemi che comunque andavano affrontati. Invece, persone provenienti da tutt’altro
retroterra culturale possono ritenere un procedimento del genere enormemente irritante e provocatorio, in
quanto comporta una perdita di tempo e una mancanza di rispetto verso le persone che hanno stilato l’elenco
degli argomenti da trattare. Questa flessibilità viene capita dagli stranieri come l’ennesima riprova della mancanza
di serietà degli italiani nell’affrontare problemi e trattative, lasciando ampio spazio all’improvvisazione.

6. I dialetti e le flessioni dialettali: Gli Italiani, anche se raramente se ne accorgono, danno alla loro parlata
coloriture e accenti locali che rendono molte volte difficile la comprensione da parte degli stranieri. Questo
problema, ovviamente, si presenta un po’ per tutte le lingue, ma in Italia può provocare una vera e propria
incomprensione, specialmente quando si raggiungono alti livelli di elocuzione.

7. Argomenti taboo: Ci sono degli argomenti che sono taboo quasi in tutte le culture (sesso, morte, funzioni
corporali…), quello che differisce è il loro livello di “impraticabilità”. In Italia ad esempio non sono minimamente
tollerati, in ambiente formale, i discorsi che riguardano il denaro, lo stipendio, le entrate di vario tipo e men
che meno quelli che toccano l’argomento “tasse”. Altri Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, considerano
del tutto normale parlare a tavola del proprio reddito, facendone anzi elemento di vanto. In Italia, invece,

Supplemento di Attività ― 26 ― Italiano a portata di mano 2


l’argomento sesso è affrontato quasi subito (specialmente negli ambienti a netta prevalenza maschile) in
maniera abbastanza esplicita e diretta, soprattutto da un punto di vista scherzoso.

8. Lo status: Gli elementi che individuano lo status di una persona cambiano da Paese a Paese e sono uno dei
segnali più difficili da interpretare per chi proviene dall’estero. Oltretutto la loro evoluzione, specialmente negli
ultimi tempi, è talmente rapida da mettere spesso in crisi anche gli stessi indigeni.

9. Il tempo: Un Italiano “in gamba” è quello che riesce ad occupare il suo tempo con le più diverse attività, sia
nell’ambito lavorativo che in quello sociale-ricreativo. Il fatto di non riuscire ad occuparsi di più di una cosa
alla volta è indicativo di scarsa elasticità mentale e flessibilità, doti fondamentali per un Italiano, che si trova
spesso a doversi confrontare con repentini cambiamenti politici, economici e anche climatici. Questa gestione
del tempo non sempre è compresa ed apprezzata da uno straniero. Ad esempio, i popoli germanici vedono in
questa nostra organizzazione un caos totale, che non può portare a niente di buono.

10. Lo spazio (gestione degli spazi): L’Italiano (in maniera contraria a quanto fatto con il tempo) è portato a
suddividere gli spazi in maniera molto rigorosa. La relativamente recente “inurbazione” e quindi la necessità di
vivere molto più a stretto contatto con il prossimo ha portato a una chiusura personale e a una netta divisione
delle zone di competenza. Questo fenomeno ha conseguenze però anche negative, perché lo spazio pubblico
viene considerato spazio di nessuno, e quindi un terreno in cui tutto è lecito. Questo non è minimamente
compreso da Svizzeri, Austriaci o Tedeschi, che considerano invece lo spazio pubblico come qualcosa “di tutti”,
da rispettare quindi ancor di più dello spazio proprio.

11. Espressività del volto: L’Italiano spesso esprime le proprie impressioni e sensazioni più con il viso che
con le parole, attraverso una mimica facciale molto articolata. Frequentemente, infatti, facendo il resoconto
del dialogo avuto con una persona ci troviamo a dire: “E poi ha fatto una faccia, come a dire…”. Quindi è del
tutto usuale lasciar trasparire in questo modo il pensiero, convinti che ciò sia indice di sincerità. Non funziona
sempre così presso gli altri popoli, come ad esempio i Giapponesi, la cui rigida maschera facciale è una vera e
propria necessità sociale.

12. Interrompere: Per un Italiano è normale, durante una conversazione, un dibattito, una tavola rotonda,
interrompere la persona che sta parlando, magari anche solo per confermare il proprio accordo con quanto
va affermando. Anzi, spesso chi parla cerca approvazione nell’interlocutore per continuare il proprio discorso,
magari anche con un semplice “mhmh” oppure “è vero”, “certo”. Per molti altri popoli invece si tratta di una
mancanza di rispetto e di un’invasione dello spazio altrui, quindi si bloccano e continuano con difficoltà il
loro discorso.

13. Il silenzio (gli Italiani non lo tollerano): L’Italiano deve sempre parlare, magari anche solo del più e del
meno, ma deve sempre riempire il silenzio, difficilmente lo tollera al di fuori dei casi in cui è strettamente
necessario (lavoro, studio, cinema, …). Ad esempio, durante un pasto in compagnia, è obbligatorio intavolare
una conversazione più o meno allegra con i propri commensali, evitando di parlare di lavoro e cercando così
di stringere dei rapporti più intimi. Al contrario, altri popoli reputano che la condizione di “anormalità” sia il
parlare, e che quindi una volta cessata la causa per la quale si era resa obbligatoria la conversazione, ci si
dedica ad altro, o semplicemente si continua a fare in silenzio ciò che si era iniziato.

14. Il cibo e l’alcol: Per un Italiano il momento conviviale di maggior prestigio è il pasto, in quanto il cibo è fonte
di piacere. La tradizionale buona cucina italiana, apprezzata in tutto il mondo, è qualcosa di cui un Italiano va
fiero, specialmente perché si accompagna ad un’atmosfera festosa e amichevole. A differenza di altre culture,
in cui il piacere maggiore è dato dal consumo di alcol che accompagna il pasto conviviale (vedi i popoli Nordici
o Statunitensi, ad esempio), l’Italiano ritiene che il cibo sia l’elemento prioritario, e quando ha ospiti stranieri, ci
tiene a far loro apprezzare le specialità del luogo.
Il forte significato attribuito al cibo e di conseguenza al pasto porta l’Italiano a scandire la sua giornata in base
ai pasti da consumare e ai relativi “tempi” considerati ottimali per il loro consumo. Questa organizzazione della

Supplemento di Attività ― 27 ― Italiano a portata di mano 2


giornata può creare conflitto con altri popoli, abituati magari a consumare un’abbondante colazione, ma a
saltare o quasi il pranzo, oppure che non dedicano sufficiente attenzione alla qualità del cibo che consumano
(come ad esempio i Giapponesi).

15. La famiglia: L’Italiano viene spesso considerato dagli altri popoli un “mammone” perché rimane legato alla
sua famiglia d’origine per tutta la vita in maniera anche abbastanza consistente. L’età media dell’abbandono
del nido da parte dei giovani corrisponde grossomodo con quella del matrimonio; solo per motivi di lavoro,
di studio o per conflitti interni, un ragazzo sceglie di andare a vivere per conto proprio prima. Questa realtà
non è invece condivisa da altre culture, come ad esempio quella tedesca, dove l’indipendenza e l’autonomia
della prole sono stimolate dai genitori stessi. L’Italiano viene visto come una persona poco sicura, che matura
lentamente e che ha sempre bisogno della convalida di almeno altre due persone per decidere cosa fare.

Attività 3.2. Canzone “Le ragazze”

Ascolta la canzone “Le ragazze” dei Neri per


Wikimedia Commonss

Caso, probabilmente la prima canzone presentata


a cappella al Festival di Sanremo. È stata proposta
nel 1995 e ha vinto il primo posto nella categoria
Nuove Proposte. In questa canzone, i ragazzi del
gruppo Neri per Caso fanno capire le difficoltà che
molte volte si devono affrontare quando si vuole
conquistare una ragazza (“Le ragazze decidono il
destino dei loro amori. I ragazzi s’illudono ma non
contano un gran che”). Crediamo che sia divertente
ascoltarla perché è molto simpatica e ha a che fare
con la situazione di Roberto.
Nel ritornello c’è una frase molto bella: “Si può amare da morire ma morire d’amore no”. Sei d’accordo?
Il video della presentazione di questa canzone a Sanremo lo trovate al link:
https://www.youtube.com/watch?v=GxIMZXCbuxQ

I Neri per Caso sono un gruppo che nasce nel 1994 ed è formato da sei ragazzi salernitani: Ciro Caravano,
Gonzalo Caravano, Domenico Pablo “Mimì” Caravano, Mario Crescenzo, Massimo de Divitiis e Daniele Caravano
(che ha lasciato il gruppo nel 2015 ed è stato sostituito da Daniele Blaquier). Mimì e Gonzalo sono fratelli, a loro
volta cugini di un’altra coppia di fratelli composta da Diego e Ciro.
La storia del nome del gruppo è alquanto particolare: i ragazzi avevano scelto il nome CRECASON, però il
paroliere Claudio Mattone, vedendoli esibirsi tutti vestiti di nero, chiede loro se si tratta di un’uniforme. Loro
rispondono che “si tratta di un caso” e da lì vengono chiamati “Neri per caso”. Benché la loro attività si sia
diradata nel corso degli anni, i Neri per Caso hanno collaborato con il cinema, interpretando dei brani per le
colonne sonore dei film Disney “Il Gobbo di Notre Dame” e la riedizione de “Il libro della giungla”. Grazie a Elio e
le Storie Tese, i Neri per Caso sono tornati sul palco di Sanremo nel 2018. Un altro loro grande successo è “Mai
più sola”, presentata anch’essa a Sanremo nel 1996. Il gruppo ha avuto il merito di aver portato in auge il canto
a cappella negli anni ’90.
(Fonte: https://dilei.it/vip/neri-per-caso/529549/).

Supplemento di Attività ― 28 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.3. Ancora gesti
In piccoli gruppi cercate su internet altri gesti italiani e poi mettetevi d’accordo su una scenetta
da fare e presentare agli altri compagni di classe. Su internet troverete molti video su questo
argomento, come ad esempio sui seguenti siti:

https://learnamo.com/significato-gesti-italiani/
https://it.babbel.com/it/magazine/gesti-italiani
napolifans.it

ultimouomo.imgix.net
www.calciotoday.it/

Supplemento di Attività ― 29 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.4. L’imperativo nelle canzoni
Una canzone molto famosa degli anni ’60 del repertorio italiano e che porta nel titolo un imperativo
è “Datemi un martello” (1964) di Rita Pavone. Vuoi conoscere altre canzoni e fissare bene
l’imperativo? Le canzoni che ti proponiamo in questo esercizio sono tutte di un altro cantante
italiano molto famoso: Eros Ramazzotti. Completa le frasi con i verbi presenti nel riquadro
coniugati all’imperativo. Attenzione! Il numero fra parentesi indica il numero di volte che il verbo
viene usato. Segui l’esempio:

fammi (5) – cerca (1) – guarda (2) – va’ (2) – parla (3) – dimmi (2) – non negarti (1)
fai (3) – dammi (4) – non ti spostare (1) – fermati (1) – parlami (1) – prova (1) – metti (1)

Senza perderci di vista: ……Fai……. la tua strada, …………..… / ……..……… esperienza, ti servirà / (…) ……………… la
tua strada, ………………. / ………………….. la tua fortuna.

Dammi la luna: …………………. la luna, so che ce l’hai / (…) …………………. l’estate più breve che c’è / (…) ……………………..
la luna ma prima che l’alba / butti le stelle in fondo al cestino / (…) ……………………… da qui / devi restare così / (…)
…………………….. che il sole se ne va / (…) ………………………. che cosa mi viene in mente / (…) ……………………. giocare,
……………………. dormire / ma per svegliarmi presto / …………………….. cadere in un sonno leggero / ti chiedo solo
questo / ……………………. la luna più matta che c’è.

Una storia importante: ………………………. un istante / ……………………. chiaro / Come non hai fatto mai /
………………………. un po’ chi sei / (…) ……………………. gli occhi dentro i miei.

Parla con me: …………………….. con me / ……………………… di te / Io ti ascolterò / Vorrei capire di più / Quel
malessere dentro che hai tu / ……………………… con me / Tu …………………… che cosa c’è / Io ti risponderò / Se
vuoi guarire però / ……………………… un po’ a innamorarti di te / …………………………. la bellezza di scoprire / Quanti
amori coltivati puoi far fiorire / Sempre se tu vuoi.

Un attimo di pace: …………………….. respirare / (…) …………………… assaporare solo un attimo di pace.
Reprodução

Divulgação

Supplemento di Attività ― 30 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.5. La moda è ovunque
Leggi quello che il personaggio Miranda Priestly, interpretato da Meryl Streep, dice nel film “Il
diavolo veste Prada”:

“Tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te, tu apri il

Reprodução
tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito,
per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul
serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è
che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese,
non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente
inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato
una collezione di gonne cerulee, e poi è stato Yves Saint Laurent, se
non sbaglio, a proporre delle giacche militari color ceruleo. (…) E poi il
ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti.
Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine
si è infiltrato in qualche tragico angolo casual dove tu evidentemente l’hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia
quell’azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso
che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda: quindi, in effetti, indossi un golfino che è
stato selezionato per te dalle persone qui presenti… in mezzo a una pila di roba!”

Tratto da: https://www.youtube.com/watch?v=b1L8JCbV-to (a partire dal minuto 1’23’’)

Che ne dici? Sei d’accordo?

Attività 3.6. Luisa Spagnoli: una vita da imprenditrice


Leggi i paragrafi che raccontano la vita dell’imprenditrice Luisa Spagnoli e riordinali. Segui
l’esempio:

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.


i)

a) Nel 1923 Annibale lasciò la Perugina, però la moglie restò nel


baciperugina.com

consiglio di amministrazione e diede inizio all’ideazione e alla


realizzazione di strutture e di azioni sociali con il fine di migliorare
la qualità di vita dei suoi dipendenti, come l’asilo nido nello
stabilimento di Fontivegge (stabilimento allora ritenuto, nel settore
dolciario, il più avanzato nell’intero continente europeo). In quella
stessa epoca, Luisa iniziò una storia d’amore con Giovanni, figlio del
socio Francesco Buitoni, più giovane di lei di quattordici anni.
b) Poi, nel 1907, gli Spagnoli aprirono,
insieme ad altri soci tra cui Francesco
Buitoni (figlio di Giovanni Battista
Buitoni già conosciuto per la
produzione di pasta), un’azienda di piccole
dimensioni, con una quindicina di dipendenti, nel centro storico della città
umbra: si tratta della Perugina.
c) Dopo tanti tentativi, trovò una tecnica per la tessitura che rendeva il filato molto pregiato e con cui confezionava
scialli e capi in maglieria, fondando così nel 1928 l’azienda Angora Spagnoli.
d) Si sposò, poco più che ventunenne, con Annibale Spagnoli.

Supplemento di Attività ― 31 ― Italiano a portata di mano 2


e) Luisa Sargentini nacque il 30 ottobre 1877 a Perugia, figlia di
Pasquale, pescivendolo, e di Maria Conti, casalinga.
f) Dopo l’esperienza con l’industria dolciaria si dedicò anche
all’allevamento del pollame e dei conigli d’angora, che hanno un pelo
particolarmente lungo e morbido con cui si possono produrre filati.
g) Creativa, intraprendente e con un notevole senso per gli affari,
convinse il marito ad acquistare con lei una drogheria nel centro
della città, dove, senza saper nulla di dolci, cominciò a produrre e a
vendere confetti.
h) Luisa morì il 21 settembre
1935 a Parigi dove si era recata assieme a Giovanni Buitoni in cerca
delle migliori cure per un tumore alla gola. Per via della sua morte
prematura a soli 58 anni, Luisa non riuscirà a vedere il vero decollo
dell’azienda che inizierà circa quattro anni dopo sotto la guida del figlio
Mario, il quale in breve tempo riuscì a far conoscere il marchio e a
trasformarlo in una rete di negozi. Da questo momento in poi l’azienda
crescerà soltanto e sarà tramandata di generazione in generazione.
i) Luisa cominciò a inventare una miriade di cioccolatini con nomi

baciperugina.com
accattivanti che hanno fatto venire l’acquolina a intere generazioni.
Il genio creativo arrivò al suo culmine nel 1922, quando diede vita
al “Bacio Perugina”, il cioccolatino destinato a entrare nella storia.
Fu una trovata straordinaria non solo per via del sapore gustoso,
ma soprattutto per l’abbattimento dei costi perché per preparare
quella pasta di cioccolato mescolata a nocciole usava gli scarti delle
altre lavorazioni. Fu un successo senza precedenti.
l) Il successo non tardò ad arrivare (complice una segnalazione anche
alla Fiera di Milano), e così gli sforzi si intensificarono: ben ottomila
allevatori spedivano il pelo ottenuto da circa 250 mila conigli a Perugia
via posta, in modo che potesse essere trattato e utilizzato.
m) Durante la Prima Guerra Mondiale, la fabbrica venne gestita
unicamente da Luisa e dai suoi figli Mario e Aldo. La Perugina si
espanse fino ad avere un centinaio di dipendenti, tra cui molte donne, e a produrre molto cioccolato. Il primo
prodotto di cioccolateria fu la tavoletta “Luisa” che tuttora resta uno dei prodotti di punta.
n) Ancora una volta fu innovativa e creativa perché inventò una tecnica particolare per cui non era
necessario uccidere né tosare i conigli, ma tramite cui si poteva ottenere il pelo semplicemente
pettinandoli. In Italia, a quel tempo, non esisteva molto interesse per la lana d’Angora e i conigli venivano
allevati soprattutto all’estero.

Fonti consultate:
www.ilpost.it/2016/02/01/luis
a-spagnoli-fiction/
https://biografieonline.it/biografia-luisa-spagnoli
www.150anni.it/webi/stampa.php?wid=2088&stampa=1
www.vanityfair.it/show/tv/16/02/01/luisa-spagnoli-miniserie-raiuno-luisa-ranieri-storia

Supplemento di Attività ― 32 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.7. Baci Perugina: le più belle frasi d’amore
Vuoi conoscere la storia dei celebri cioccolatini che da quasi un secolo ci deliziano con citazioni
famose?

La storia dei Baci Perugina®


I Baci Perugina® sono diventati, negli anni, i messaggi d’amore per eccellenza. Fin
dal 1922 infatti, ogni cioccolatino è avvolto in un cartiglio che riporta una delle
frasi d’amore di un autore famoso; bigliettini dalla grafica inconfondibile,
oggetti di culto e collezione, da condividere con le persone che amiamo.
Nei primi anni ‘20 Luisa Spagnoli, Francesco Seneca e Giovani Buitoni
inventano gli “stornelli”: i primi bigliettini nascosti all’interno dei cioccolatini.
La leggenda racconta che quest’idea sia nata come stratagemma della
Spagnoli e di Buitoni, amanti clandestini, per inviarsi messaggi d’amore.

Le prime frasi dei Baci®


Le prime frasi inserite erano piuttosto ironiche e provocatorie (“Meglio un bacio oggi che una gallina domani”;
“ Se puoi baciar la padrona, non baciar la serva” oppure: “Un bacio senza barba è una zuppa senza sale”) e
accompagnavano gli antenati dei Baci® di oggi: un impasto di granella di nocciola, cioccolato e una nocciola
intera, il cui aspetto ricordava quello di una nocca di una mano, perciò chiamati “Cazzotti”.
Il nome, però, non convince Giovanni Buitoni, come racconta lui stesso: “Come avrebbe potuto un cliente
entrare in un negozio e chiedere, magari ad una graziosa venditrice, “Per favore, un cazzotto?”. Fu così che nel
1924 li ribattezzò Baci Perugina®, facendo così entrare i suoi cioccolatini prima nella Storia e poi nella Leggenda.
A conferire un’immagine unica e riconoscibile ai Baci® ci pensò Federico Seneca, l’Art Director della Perugina:
grazie a lui nacquero l’incarto color argento e le scritte blu, il bigliettino con la frase d’amore e la confezione con
i due amanti che si baciano ispirati al dipinto di Hayez “Il Bacio”. Nel 1940 vengono aggiunte le piccole stelle,
simbolo di sogni, speranze e fantasia e che diventeranno un elemento
iconografico del cioccolatino. Il successo è immediato e in pochi anni
furono venduti milioni di Baci®. […]
Da allora, gli iconici cioccolatini con i loro mitici bigliettini hanno
fatto appassionare milioni di persone in tutto il mondo; la delizia di
un sapore unico ed inconfondibile unita alla sorpresa di un messaggio
sempre diverso, che parla d’amore, di amicizia e sentimento. Non
potremmo più farne a meno!

Testo tratto da: www.donnamoderna.com/salute/eros-psiche/baci-perugina-frasi

Supplemento di Attività ― 33 ― Italiano a portata di mano 2


Ora che conosci la storia del cioccolatino perché non conoscere alcune delle sue frasi? Certe sono
estremamente romantiche, altre un po’ meno e altre ancora sono fortemente ironiche. Quale/i scriveresti al
tuo amore?

In amore rompere gli schemi


ndo è importante quanto non
Non importa se per il mo
ord a ch e per rompere le scatole.
non sei nessuno, ric
qualcuno sei il mo nd o! Mara Maionchi
Jim Morrison

Farò della mia anima uno


scr igno per
Dall’amicizia all’amore c’è la la tua anima, del mio cuo
re una dimora
distanza di un bacio. per la tua bellezza, del
mio pet to un
Anonimo sepolcro per le tue pene.
Kahlil Gibran

gia cui non


La gelosia è una bu
devi credere.
Mara Maionchi
Enrico Nigiotti &
Il colpo di fulmine è la cosa che
fa guadag nare più tempo.
F. Arnoul Lascia che ti ami a modo mio, secondo
il mio essere, coi segni originali che
conosci. Non forzarmi mai, farò tutto.
Gustave Flaubert
Dubita che le stelle sian fuoco, dubita
che il sole si muova, dubita che la
verità sia mentitrice, ma non dubitar
mai del mio amore.
Il suono del bacio non è forte come
William Shakespeare
quello di una cannonata, ma la sua
eco dura molto più a lungo.
O. W. Holmes

In principio l’amore
fa girare la testa, poi
ta.
cominciano i mal di tes
È più facile dare un bacio Mara Maionchi
che dimenticarlo.
Anonimo

isti, se non
Se tardi a trovarmi, ins
to, cer ca in un
ci sono in un pos
io son o fer mo da
alt ro, perché
e pa rte ad asp ett are te.
qualch Il cuore è una ricchezza
Walt Whitman che non si vende e non si
compra, ma si regala.
Non chiedere alla Gustave Flaubert
foglia di non muove
può, c’è il vento! No rsi. Non
n chiedere al sole
immobile. Non pu di rimanere
ò, c’è la not te! Non
all’uomo di vivere chi edere
in eterno. Non pu
Non chiedermi di ò, c’è la morte!
non amart i. Non
posso, ti ho visto!
Jacques Prévert

Frasi tratte da:


donna.nanopress.it/amore/frasi-dei-baci-perugina-aforismi-sullamore-e-sullamicizia/P190029/
https://www.donnamoderna.com/salute/eros-psiche/baci-perugina-frasi
https://www.cartoline.it/frasi/amore_e_romantiche/frasi+baci+perugina+aforismi+romantici.htm

Supplemento di Attività ― 34 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.8. Gli stilisti italiani famosi
Il testo a cui Melanie faceva riferimento durante la chiacchierata con Francesca è questo. Conosci
tutti gli stilisti citati? Quale ti piace di più?

Quali sono gli stilisti italiani più famosi di sempre?


Quando si parla di Made in Italy e di internazionalizzazione di brand, stilisti e designers non lo si fa certamente
a caso: l’Italia è una delle regine nell’ambito della moda, del lusso e dell’abbigliamento, e può vantare nomi
di incredibile livello che fanno grande il nome della penisola in ambito internazionale, almeno per ciò che
riguarda la cultura dell’abbigliamento.
Di stilisti italiani celebri ce ne sono tantissimi e non basterebbe un solo articolo per citarli tutti: al di là di quei
nomi che hanno fatto la storia, ovviamente, ce ne sono di numerosissimi che hanno contribuito alla creazione
di un vero e proprio stile, di un marchio internazionalizzato e, soprattutto, di una grande qualità confluita
nell’ambito del Made in Italy. Di sicuro, dal punto di vista della moda e dell’abbigliamento, l’Italia ha ben poco
da invidiare alle altre realtà mondiali. Ecco quali sono gli stilisti italiani più famosi:

Valentino: non è soltanto uno degli stilisti più importanti di


Getty Images

sempre, ma anche uno dei più grandi innovatori della storia,


nell’ambito della moda e dell’abbigliamento. Quando si parla di
Valentino viene subito in mente una figura innovativa, originale
e spiccata per il suo stile e la sua eleganza: in effetti, ciò che
Valentino ha riflettuto nella sua arte rispetta perfettamente il
suo modo di essere. La vera svolta arriva quando alla fine degli
anni sessanta disegna l’abito di nozze per Jacqueline Kennedy.
Celebre per il famoso “rosso Valentino”, dopo una lunghissima
carriera che lo ha consacrato come il decano della moda, nel
2007 abbandona l’attività creativa.

Giorgio Armani: se Valentino ha iniziato a farsi conoscere nel


mondo già negli anni ’60, Armani ha avuto questo privilegio una
ventina d’anni più tardi, negli ’80. Anzi, quel decennio può essere
Stefano Guindani

considerato come l’epoca d’oro di Armani. Da quel momento


Giorgio Armani si afferma come uno degli stilisti più famosi
del mondo, tanto che Forbes l’ha definito lo stilista italiano di
maggior successo. Il suo stile è rappresentato soprattutto dalle
originali e innovative giacche, notevoli per le loro dimensioni e
per l’assenza di bottoni, che le rendono capi di abbigliamento di
incredibile eleganza e non sono funzionali in quanto giacche, ma
anche come veri e propri tailleur. Inoltre, è stato il primo stilista
a non utilizzare le modelle super magre, il primo a rendere l’alta
moda accessibile a tutti aprendo la catena Emporio Armani ed
il primo ad occuparsi anche di abbigliamento sportivo. Il suo
patrimonio oggi lo ha inserito al quinto posto nell’elenco degli
uomini più ricchi d’Italia.

Supplemento di Attività ― 35 ― Italiano a portata di mano 2


Gianni Versace: lo stilista, che ha dato vita alla Gianni Versace
S.p.a. – ancora oggi gestita dalla famiglia dello stilista –, è stato

Divulgação
uno dei più grandi nomi nell’ambito della moda di tutto il mondo.
Il designer è passato alla storia grazie ad un nuovo modo di
concepire l’arte del vestiario, attraverso una commistione di
grande livello tra eleganza e abbigliamento sportivo, che ha
fatto sì che nascesse un qualcosa di totalmente unico nel suo
genere. Sempre assecondato dalla sorella Donatella e grazie a
questa, la casa Versace a partire dagli anni ’80 comincia a far
sfilare le nuove collezioni da personaggi famosi, legati al mondo
della musica e del cinema, anziché semplici modelle. Star come
Madonna e altre celebrità hanno così reso il nome Versace il
marchio italiano più famoso al mondo.

Miuccia Prada: donna di mercato e non soltanto di abbigliamento,


Brigitte Lacombe

Miuccia Prada ha avuto il merito non solo di essere uno dei nomi
più importanti di sempre nell’ambito della moda, ma anche tra
i più celebri in materia prettamente imprenditoriale. L’impero
Prada si è consolidato soprattutto negli anni ’90, quando dalle
borse si è passati al prêt-à-porter, anche con l’aggiunta di alcune
linee giovanili. La nipote di Mario Prada è passata alla storia per
aver portato la casa di moda ad essere una delle più rinomate
del mondo e, secondo Forbes, è la seconda donna più potente di
sempre in ambito economico.
Wkimedia Commons

Guccio Gucci: dopo aver aperto una bottega di valigeria, è


riuscito ad affermarsi subito come stilista di successo, prima di
ottenere un successo mondiale che ancora oggi gli è riconosciuto.
La borsa con il manico a bambù, ideata nel 1947, è la sua più
grande creazione.
Divuulgação

Dolce & Gabbana: i più giovani stilisti italiani di questa breve


lista sono Domenico Dolce e Stefano Gabbana. La D&G si trova
fra i brand più quotati a livello economico nel mondo della moda
italiana. Il marchio è apprezzato per la sua eleganza, sensualità e
versatilità, ma soprattutto per l’impronta mediterranea che il loro
stile mantiene. Il New Yorker scriverà su di loro “Dolce e Gabbana
sono quello che era Prada negli anni ’90 e Armani negli anni ’80”.

Tratto da:
www.sabatoseraonline.it/quali-sono-gli-stilisti-italiani-piu-famosi-di-sempre/
www.areadomani.it/2019/10/17/stilisti-italiani-e-le-loro-storie-di-successp/
www.cinquecosebelle.it/cinque-stilisti-italiani-famosi-nel-mondo/

Supplemento di Attività ― 36 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.9. La moda sui giornali
Leggi i titoli delle notizie che ti riportiamo sotto, scegline una e accedi al link per leggerla. Poi devi
riferire quanto hai letto ai tuoi compagni.

DOLCE & GABBANA ALTA MODA:


L’OPERA LIRICA DEL BELLO
L’alta moda è una palestra di libertà e per questo Domenico Dolce e Stefano
Gabbana riescono a raccontare una storia italiana legata alle più famose opere
del nostro Melodramma. E il Teatro alla Scala assiste a un trionfo di moda e
di artigianalità che racconta la cultura della bellezza

DI MICHELE CIAVARELLA
6 DICEMBRE 2019

https://style.corriere.it/moda/sfilate/dolce-e-gabbana- 26 MARZO 2018 • RAFFAELLA CELENTANO


alta-moda-sfilata-milano/?refresh_ce-cp

Abiti famosi, le creazioni che hanno


fatto la storia del Made in Italy
«Oggi parliamo di abiti famosi, e in particolare delle
creazioni iconiche che hanno fatto la storia della moda
italiana. Scopriamoli insieme…»

https://www.snapitaly.it/abiti-famosi-made-in-italy/

le sfi la te p iù sp e tt acolari della


E’ tra : F e n d i sfila “nella”
storia d e ll a m o d a
o n ta n a d i T re v i. G uarda le foto e con
F io, Fendi rafforz
a il suo legam
90 ° anniversar
Per celebrare il mosa del mondo
o su ll’a cq ua de lla fontana più fa
Roma sfiland

DI LUCA LANZONI -notizie/


om/it/moda/ultime
https://www.elle.c ndi-fontana-di-tre
vi/
08/07/2016 news/g1366111/fe

FASHION RESEARCH ITALY

DALLA MODA NEL CINEMA


AL CINEMA NELLA MODA:
STORIA DI UN AMORE
18 gennaio 2019

https://www.fashionresearchitaly.org/fashion-journal/fashion-film/dalla-moda-nel-cinema-al-
cinema-nella-moda-storia-un-amore/

Supplemento di Attività ― 37 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.10. Fare richieste
Saper coniugare i verbi all’imperativo (diretto o indiretto) è molto utile in varie situazioni. Getta il
dado e a seconda del numero avrai i vari contesti:

1. In un negozio 4. Per strada


2. In un ristorante 5. Tra amici
3. In un albergo 6. In un punto di informazioni turistiche

Per ogni contesto ti suggeriamo le seguenti situazioni comunicative:

1. Sei in un negozio. Al/la commesso/a chiedi di: 4. Sei per strada. Ad un/a passante chiedi:
a) Farti vedere un vestito. Descrivilo. a) Di indicarti la strada più corta per il tuo hotel.
b) Indicare il camerino. b) Di suggerirti un ristorante economico.
c) Dirti il prezzo. c) Scusa prima di chiedergli un’informazione.

2. Sei in un ristorante. Al/la cameriere/a chiedi di: 5. Sei tra amici. Chiedi a uno o più amici di:
a) Portarti il menù o la carta dei vini. a) Venire alla tua festa di compleanno.
b) Raccomandare un piatto/un vino. b) Darti il numero di telefono di Gianmaria.
c) Chiamare il responsabile. c) Presentarti un/a suo/a amico/a.

3. Sei in un albergo. Al/la receptionist chiedi di: 6. Sei in un punto d’informazioni turistiche.
a) Aiutarti a prenotare una visita guidata. Chiedi all’impiegato di:
b) Svegliarti alle otto. a) Darti una cartina della città.
c) Provvedere un cuscino/asciugamani in più. b) Raccomandare un museo da visitare.
c) Prenotarti un posto per la prossima visita
guidata in città.

Fai finta di trovarti in una delle situazioni elencate sopra e realizza il compito comunicativo. L’insegnante ti
assegnerà un/a compagno/a con cui interagire come se fosse una situazione reale.

Supplemento di Attività ― 38 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.11. Cruciverba
Verticali Orizzontali
1. Capo d’abbigliamento di maglia in trama, morbido e internamente 1. Un grande magazzino italiano.
vellutato. 2. Giaccone, o giubbotto, generalmente realizzato in tessuto
2. Scuola di moda italiana che ha sede in varie città nel mondo tra impermeabile, imbottito di piume d’oca.
cui Parigi, Shangai e Miami. 3. La maison italiana che ha sede nel “Colosseo quadrato”.
3. Verbo pronominale che indica essere indifferenti, non curarsene 4. Cognome dello stilista italiano che insieme a Domenico Dolce ha
affatto. fondato nel 1985 la loro casa di alta moda italiana.
4. “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia 5. Calzatura estiva e informale che ha una striscia di cuoio, plastica o
ma non quel che…”. gomma che passa tra l’alluce e il secondo dito per fermare la suola
5. Sinonimo di griffato: un abito f., un gioiello f., ecc. al piede.
6. Verbo pronominale sinonimo di riuscire: Mi dispiace non f., è 6. Gonna la cui lunghezza giunge fino alla caviglia.
troppo difficile. 7. Gesto che si fa per scaramanzia: le *. Può anche essere rivolto a
7. Preposizione che sta a indicare la finalità di un oggetto: scarpe * una persona in segno di malaugurio e infine significare l’infedeltà del
ginnastica, abito * sera, occhiali * sole, ecc. coniuge.
8. Soprabito invernale pesante da uomo o da donna. 8. Versione femminile della camicia che è un indumento invece
maschile.
9. Modella che indossa gli abiti firmati nelle sfilate di moda.

Definizioni proprie ed altre tratte dal vocabolario online Treccani: www.treccani.it

1 2 3

1
*
4

2 6 7

Supplemento di Attività ― 39 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 3.12. Canzone
Ascolta la canzone “Teorema” (1981) di Marco Ferradini. Il brano descrive l’esperienza di un uomo, vittima
di una forte delusione sentimentale, che “da uomo ferito” riflette su come bisognerebbe in realtà comportarsi,
con la propria donna o con la donna che si desidera, per ottenere il suo amore. Il testo si conclude con
l’intervento di una seconda “voce narrante” che contraddice quanto detto prima.
Sei d’accordo con il primo o il secondo uomo? Perché?
Trovi il video originale al link https://www.youtube.com/watch?v=pEGsWB34L2E, mentre accedendo su
https://www.youtube.com/watch?v=m5jwboUpY3w vedrai un Marco Ferradini maturo che nel 2017 canta in
TV questo suo grande successo.

Attività 3.13. Componimento


All’inizio di quest’unità abbiamo visto come le differenze culturali possano creare ostacoli alla comunicazione.
Nell’attività 3.1. di questo supplemento hai letto a proposito di alcuni aspetti culturali degli italiani che possono
differire dalla tua cultura.
Se hai vissuto un’esperienza simile a quello di Roberto, cioè un malinteso di ordine culturale, raccontalo
descrivendolo sul tuo quaderno.

Attività 3.14. Role-play


La classe deve essere divisa in due gruppi. Ogni gruppo organizzerà una sfilata in cui ognuno sfilerà
nella lezione successiva. I partecipanti devono quindi mettersi d’accordo su quale abito indossare. Devono
pensare agli abiti che hanno nel proprio guardaroba. Il gruppo può scegliere di fare una sfilata più eclettica
oppure mettersi d’accordo su uno stile più omogeneo. Possono definire se sarà una sfilata autunno-inverno
o primavera-estate. La lezione seguente, mentre una persona sfila, l’altro descrive quello che sta vestendo
l’indossatore/trice. Si procede così finché tutti abbiano sfilato e descritto l’abbigliamento di un loro compagno
di squadra. La sfilata può essere fatta in chiave più seria o in modo scherzoso. A seconda dell’impostazione
dell’attività si possono assegnare dei premi: il più elegante, il più bizzarro, il più creativo, ecc.

Supplemento di Attività ― 40 ― Italiano a portata di mano 2


Unità 4 – Il buon figlio a casa torna?
Attività 4.1. Il Made in Italy
Sul sito “cognomix” (https://www.cognomix.it/) c’è una sezione in cui vengono presentati alcuni
esempi di cognomi italiani che diedero origine a marchi famosi di prodotti italiani proiettando
l’Italia nel mondo. Alcuni esempi del Made in Italy sono quelli dei logo presentati sotto. Abbinali
alle descrizioni che seguono, come nell’esempio:

Attenzione! Nei testi troverai un asterisco al posto del nome dell’azienda (o di parte di esso) affinché l’attività
non diventi troppo ovvia e costituisca una sfida.

1. 2. 3. 4. 5. 6.

7. 8. 9. 10. 11. 12.

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.


f)

a) La * fu fondata da Pietro * nel 1946 ad Alba e nacque come un piccolo laboratorio per i dolci. L’idea di *
era quella di sfruttare per i suoi dolci le nocciole prodotte nel territorio limitrofo. Fu poi il figlio Michele * ad
inventare nel 1964 la Nutella ed espandere la società anche all’estero. La * ha infatti stabilimenti sparsi in
tutto il mondo e occupa quasi 22.000 dipendenti. Il cognome * è tipico del Piemonte, del cuneese e torinese
in particolare.
b) * S.p.A. è una casa di moda fondata nel 1927 dallo stilista calzaturiere * che dalla Campania emigrò negli Stati
Uniti per poi rientrare in Italia, a Firenze, dove aprì il suo primo laboratorio. Il cognome * ha origini campane e
potrebbe significare “colui che ferra i cavalli, maniscalco di cavalli”.
c) Il Gruppo *, dal 2011 terzo produttore di pasta al mondo, fu fondato nel 1886 a Fara San Martino (CH) da
Filippo Giovanni *, figlio di Nicola, proprietario di un mulino. * è un cognome patronimico originato dalla forma
aferetica del nome Franciscus, dopo italianizzata.
d) * è un’azienda produttrice d’automobili sportive fondata il 1° dicembre 1914 a Bologna da Alfieri *. Alfieri
iniziò all’età di 12 anni a lavorare in una fabbrica di biciclette per poi lasciarsi travolgere dalla passione per la
meccanica seguendo le orme del fratello maggiore Carlo. Così come Enzo Ferrari, divenne corridore di auto
sportive per poi dedicarsi alla sua industria. La prima automobile * fu fabbricata nel 1926 con il nome “Tipo 26”.
Questo cognome è specifico della provincia di Piacenza, del pavese e del milanese.
e) La * S.p.A., società italiana specializzata nel settore dei salumi, fu fondata a Cremona il 1° settembre 1907
da Pietro *. L’azienda deve la sua fama anche allo slogan “le stelle sono tante, milioni di milioni, la stella di *
vuol dire qualità”. Il cognome * può derivare da un aggettivo latino indicante “di colore scuro”, dalle aferesi di
Guarniero, Guarino e Ranieri, oppure da soprannomi legati al colore dei capelli o alla carnagione scura.
f) * è una società italiana fondata nel 1884 dall’armeno Sotirios Voulgaris ed è specializzata nel settore della
gioielleria, orologeria, profumeria e pelletteria. Il nome del marchio si scrive generalmente * e proviene dal
nome del fondatore italianizzato in Sotirio *.

Supplemento di Attività ― 41 ― Italiano a portata di mano 2


g) L’azienda italiana di prodotti dolciari e gelati * nacque a Milano nel 1919. Il suo fondatore, Angelo *, iniziò con
un piccolo laboratorio artigianale (“Angelo * pasticciere”) il cui prodotto più famoso era il panettone. Il cognome
* deriva da vari toponimi sparsi in tutta la penisola e legati al vocabolo latino che significa “terrapieno” o “zolla”.
h) * è una società italiana che si occupa della produzione e distribuzione di occhiali e lenti a contatto. Nacque
nel 1974 dalla fusione delle aziende * (fondata da Angelo * nel 1865) e * (fondata da Angelo * nel 1880).
Entrambi i cognomi derivano da toponimi lombardi.
i) * è un’azienda specializzata nel settore avicolo fondata nel 1969 da Francesco e Arnaldo * a San Vittore di
Cesena. I due fratelli ampliarono l’attività di famiglia di commercianti di animali da cortile con l’allevamento
in proprio fino a creare un’intera filiera dedita alla produzione e alla commercializzazione di carni avicole. Il
cognome * significa “colui che ama”, ed è presente soprattutto tra bolognese, Romagna e pesarese.
l) L’azienda * produce e commercializza mobili da cucina da oltre 50 anni. Nacque nel 1961 a Pesaro come un
laboratorio artigianale con i fratelli Valter ed Elvino *. Questo cognome potrebbe derivare dal termine dialettale
scavo, dal latino sclavus, “schiavo”.
m) La casa automobilistica * (ora marchio del gruppo Volkswagen) fu fondata nel 1909 da Ettore *, figlio di
Carlo *, importante designer di mobili e gioielli, nonché inventore della bici da corsa. Il cognome * presenta un
nucleo importante nel bresciano, uno nel milanese ed uno nella provincia di Ancona.
n) La * fu fondata a Torino il 22 maggio 1930 come “Società anonima Carrozzeria *” da Battista *, figlio di
Giuseppe *, e soprannominato * (diminutivo di Giuseppe in piemontese). Il cognome * nacque nel 1961
quando Battista * ottenne la modifica del nome di famiglia con decreto del Presidente della Repubblica.

Adattato da: https://www.cognomix.it/quando-il-cognome-diventa-un-marchio.php

Attività 4.2. Ancora Made in Italy

Altre aziende che si possono definire “colonne portanti” del Made in Italy sono: Safilo, Natuzzi, Marazzi,
Lavazza, Granarolo e Campari. Scegline una e fai una ricerca a riguardo. Scrivi un testo simile a quelli
dell’attività precedente.

Supplemento di Attività ― 42 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 4.3. Bel Paese, brutta gente
Leggi l’incipit del libro L’orda – quando gli albanesi eravamo noi del giornalista Gian Antonio Stella:

INTRODUZIONE
BEL PAESE, BRUTTA GENTE
La rimozione di una storia di luci, ombre, vergogne

La feccia del pianeta, questo eravamo. Meglio: così eravamo

Reprodução
visti. Non eravamo considerati di razza bianca nei tribunali
dell’Alabama. Ci era vietato l’accesso alle sale d’aspetto di
terza classe alla stazione di Basilea. Venivamo martellati da
campagne di stampa indecenti che ci dipingevano come “una
maledetta razza di assassini”. Cercavamo casa schiacciati
dalla fama d’essere “sporchi come maiali”. Dovevamo tenere
nascosti i bambini come Anna Frank in una Svizzera dove ci
era proibito portarceli dietro. Eravamo emarginati dai preti
dei paesi d’adozione come cattolici primitivi e un po’ pagani.
Finivamo appesi nei pubblici linciaggi con l’accusa di fare i
crumiri o semplicemente di essere “tutti siciliani”.
“Bel Paese, brutta gente”. Ce lo siamo tirati dietro per un pezzo, questo modo di dire
diffuso in tutta l’Europa e scelto dallo scrittore Claus Gatterer come titolo di un romanzo in
cui racconta la diffidenza e l’ostilità dei sudtirolesi verso gli italiani. Oggi raccontiamo a noi
stessi, con patriottica ipocrisia, che eravamo “poveri ma belli”, che i nostri nonni erano molto
diversi dai curdi o dai cingalesi che sbarcano sulle nostre coste, che ci insediavamo senza
creare problemi, che nei paesi di immigrazione eravamo ben accolti o ci guadagnavamo
comunque subito la stima, il rispetto, l’affetto delle popolazioni locali. Ma non è così.
(…)
Non è così. Non c’è stereotipo rinfacciato agli immigrati di oggi che non sia già stato
rinfacciato, un secolo o solo pochi anni fa, a noi. “Loro” sono clandestini? Lo siamo stati
anche noi: a milioni, tanto che i consolati ci raccomandavano di pattugliare meglio i
valichi alpini e le coste non per gli arrivi ma per le partenze. “Loro” si accalcano in osceni
tuguri in condizioni igieniche rivoltanti? L’abbiamo fatto anche noi, al punto che a New
York il prete irlandese Bernard Lynch teorizzava che “gli italiani riescono a stare in uno
spazio minore di qualsiasi altro popolo, se si eccettuano, forse, i cinesi.” (…) Rubano il
lavoro ai nostri disoccupati? Noi siamo stati massacrati, con l’accusa di rubare il lavoro
agli altri. Importano criminalità? Noi ne abbiamo esportata dappertutto. Fanno troppi

Supplemento di Attività ― 43 ― Italiano a portata di mano 2


figli rispetto alla media italiana mettendo a rischio i nostri
equilibri demografici? Noi spaventavamo allo stesso modo
Reprodução

gli altri. (…).


Perfino l’accusa più nuova dopo l’11 settembre, cioè che
tra gli immigrati ci sono “un sacco di terroristi”, è per noi
vecchissima: a seminare il terrore nel mondo, per un paio
di decenni, furono i nostri anarchici. Come Mario Buda,
un fanatico romagnolo che si faceva chiamare Mike Boda
e che il 16 settembre 1920 fece saltare per aria Wall Street
fermando il respiro di New York ottant’anni prima di Osama
Bin Laden.
(…)
E in questa doppia versione dei fatti può essere riassunta tutta la storia dell’emigrazione
italiana. Una storia carica di verità e di bugie. In cui non sempre puoi dire chi avesse
ragione e chi torto. Eravamo sporchi? Certo, ma furono infami molti ritratti dipinti su
di noi. Era vergognoso accusarci di essere tutti mafiosi? Certo, ma non possiamo negare
d’avere importato noi negli States la mafia e la camorra. La verità è fatta di più facce.
Sfumature. Ambiguità. E se andiamo a ricostruire l’altra metà della nostra storia, si vedrà
che l’unica vera e sostanziale differenza tra “noi” allora e gli immigrati in Europa oggi,
fatta eccezione per l’esportazione della violenza religiosa, un fenomeno che riguarda una
minoranza del mondo islamico ma non ha mai toccato gli italiani (a parte il contributo al
terrorismo irlandese e cattolico dell’Ira da parte di Angelo Fusco e altri figli di emigrati a
Belfast e dintorni), è quasi sempre lo stacco temporale. Noi abbiamo vissuto l’esperienza
prima, loro dopo. Punto.
(…)
Vale per tutti, dall’Australia alla Patagonia. Ma più ancora, dopo decenni di violenze e
stereotipi visti dall’altra parte, dovrebbe valere per noi. Che dovremmo ricordare sempre
come l’arrivo dei nostri emigrati coi loro fagotti e le donne e i bambini venisse accolto dai
razzisti locali: con lo stesso urlo che oggi viene cavalcato dagli xenofobi italiani, per motivi
elettorali, contro gli immigrati. Lo stesso urlo, le stesse parole. Quelle che prendono alla
pancia rievocando i secoli bui, la grande paura, i barbari, Attila, gli unni con la carne
macerata sotto la sella: arriva l’orda!”
Tratto da: Stella G.A., L’Orda – quando gli albanesi eravamo noi, BUR Rizzoli, Milano, 12a edizione (2010), pp. 7 – 16.

Supplemento di Attività ― 44 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 4.4. La partenza della nave
Sotto troverai un altro breve brano del libro Sull’oceano di Edmondo De Amicis che racconta il momento
della partenza della nave dal porto di Genova. Edmondo De Amicis, essendo un giornalista, aveva uno sguardo
attento ai fatti, però quello che veramente colpisce nell’intero testo di questo libro non sono solo i dettagli della
narrativa del viaggio, ma lo sguardo umano e critico su questa epopea del popolo italiano. Nel brano sotto
abbiamo evidenziato in grassetto alcune frasi che lo dimostrano.

“A un tratto s’udiron delle grida furiose dall’ufficio dei


dia.org

passaporti e si vide accorrer gente. Si seppe poi che era un


commons.wikime

contadino, con la moglie e quattro figliuoli, che il medico aveva


riconosciuti affetti di pellagra. Alle prime interrogazioni, il padre
s’era rivelato matto, ed essendogli stato negato l’imbarco, aveva
dato in ismanie.
Sulla calata v’era un centinaio di persone: parenti degli
emigranti, pochissimi; i più, curiosi, e molti amici e parenti della
gente d’equipaggio, assuefatti a quelle separazioni.
Installati tutti i passeggieri, seguì sopra il piroscafo una certa
quiete, che lasciava sentire il brontolio sordo della macchina a
vapore. Quasi tutti erano in coperta, affollati e silenziosi. Quegli
ultimi momenti d’aspettazione parevano eterni.
Finalmente s’udiron gridare i marinai a poppa e a prua ad un
tempo: – Chi non è passeggiere, a terra!
Queste parole fecero correre un fremito da un capo all’altro
del Galileo. In pochi minuti tutti gli estranei discesero, il ponte
fu levato, le gomene tolte, la scala alzata: s’udì un fischio,
e il piroscafo si cominciò a muovere. Allora delle donne scoppiarono in pianto, dei giovani che
ridevano si fecero seri, e si vide qualche uomo barbuto, fino allora impassibile, passarsi una mano
sugli occhi. A questa commozione contrastava stranamente la pacatezza dei saluti che scambiavano
i marinai e gli ufficiali con gli amici e i parenti raccolti sulla calata, come se si partisse per la Spezia.
– Tante cose. – Mi raccomando per quel pacco. – Dirai a Gigia che farò la commissione. – Impostala a
Montevideo. – Siamo intesi per il vino. – Buona passeggiata. – Sta bene. Alcuni, arrivati allora allora,
fecero ancora in tempo a gettare dei mazzi di sigari e delle arance, che furon colte per aria a bordo;
ma le ultime caddero in mare. Nella città brillavano già dei lumi. Il piroscafo scivolava pian piano
nella mezza oscurità del porto, quasi furtivamente, come se portasse via un carico di carne umana
rubata. Io mi spinsi fino a prua, nel più fitto della gente, ch’era tutta rivolta verso terra, a guardar
l’anfiteatro di Genova, che s’andava rapidamente illuminando. Pochi parlavano, a bassa voce. Vedevo
qua e là, tra il buio, delle donne sedute, coi bambini stretti al petto, con la testa abbandonata fra
le mani. Vicino al castello di prua una voce rauca e solitaria gridò in tuono di sarcasmo: – Viva
l’Italia! – e alzando gli occhi, vidi un vecchio lungo che mostrava il pugno alla patria. Quando
fummo fuori del porto, era notte.”

Supplemento di Attività ― 45 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 4.5. Lavoriamo con la poesia!
Giochiamo con la poesia! A coppie riordinate i versi di una poesia di Gianni Rodari e immaginate
un titolo:

Un vestito, un pane, un frutto


e questo è tutto.
mio villaggio,

vita.it
C’è un po’ di terra del in viaggio…
per non restar solo
un piccolo campo, proprio lassù…
Ma il treno corre: non si vede più.
Ma il cuore no, non l ’ho porta
to:
nella valigia non c’è entrato.

Non è grossa, non è pesante


la valigia dell ’emigrante…
un cane,
Lui resta, fedele come dà pane:
nella terra che non mi
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuole venire.

Titolo:
………………………………………………………
di Gianni Rodari

…………………………………………………………. ………………………………………………………….
…………………………………………………………. ………………………………………………………….

………………………………………………………… …………………………………………………………
………………………………………………………… …………………………………………………………

………………………………………………………… …………………………………………………………
………………………………………………………… …………………………………………………………

…………………………………………………………
…………………………………………………………

Supplemento di Attività ― 46 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 4.6. Lo sbarco negli Stati Uniti

Reprodução
Guarda la scena tratta dal film “Nuovomondo” (2006) al link https://www.
youtube.com/watch?v=K5O8IXDaxgQ. Questo film è stato scritto e diretto da
Emanuele Crialese e ha ottenuto vari premi oltre a tante altre nomination
(Festival di Venezia, David di Donatello, Nastro d’argento, Globo d’oro, Ciak
d’Oro e European Film Awards).

Il primo minuto dello spezzone fa vedere la partenza della nave ed è molto


simile al racconto narrato da Edmondo De Amicis nel brano dell’Attività 4.4.
A partire dal minuto 1’12” si può capire come fosse lo sbarco degli immigranti
negli Stati Uniti. È una scena che parla da sé e vogliamo sapere quali emozioni
vi ha suscitato.

Attività 4.7. Nostalgia di casa


Nel film “Made in Italy”, che è stato scritto e diretto dal cantante Luciano
Ligabue, c’è un monologo molto bello che parla della nostalgia dell’emigrato.
Reprodução

In realtà è una lettera che il protagonista scrive a un suo amico il cui nomignolo
è Carnevale. Accedi al link https://www.youtube.com/watch?v=TrLJjEDT3Tw
per guardare la scena e rispondi alle domande:

a) Dove vive?
b) Dove lavora?
c) Cosa succederà tra un mese?
d) Cosa gli dice la moglie ogni santo giorno?
e) Secondo l’autore della lettera siamo fatti di tante cose, citane alcune.
f) Secondo te perché lui non torna a casa?

Il brano finisce proprio con una citazione di Cesare Pavese:

“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese
vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è
qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.”

Questo è uno dei passaggi più belli del suo libro La luna e i falò, romanzo intenso e bucolico pubblicato
nell’aprile del 1950, a soli pochi mesi dal suo suicidio. Il libro è il racconto di un ritorno in cui è predominante il
tema delle radici e della memoria.

E tu cosa ne pensi? Cos’è un Paese per te? Cosa rappresenta?


…………………………………………………………………….……………………………………………………………………………………………………..
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Supplemento di Attività ― 47 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 4.8. Ricerca storica
Nel dialogo dell’esercizio 17 l’insegnante Nunzia ha citato le 5 giornate di Milano e la Spedizione
dei Mille come eventi che fanno parte del lungo processo di unificazione italiana. Ora tocca a te
fare una ricerca per saperne di più.

historypage.it
Le cinque giornate di Milano…………………………………………………………………………………………………….………..................…
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
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Wkipedia Commons
La spedizione dei Mille ………………………………………………………………………………………….........………….………..................…
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……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
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Supplemento di Attività ― 48 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 4.9. L’Italia senza immigrati secondo Massimo Ghirelli
Come sarebbe l’Italia senza gli immigrati? Il giornalista Massimo Ghirelli ha giocato a immaginare
cosa sarebbe successo. È un articolo divertente, intelligente e anche un po’ profetico. Siccome è
un po’ lungo riportiamo sotto solo le prime due pagine e mezzo. Se vuoi leggerlo tutto vai sul sito
da cui è tratto: http://www.scudit.net/mdimmistraniero.htm

“Gregorio S., svegliandosi una mattina da sogni Ci voleva meno di un quarto d’ora fino alla scuola
agitati, si domandò la causa dello strano silenzio e quella mattina il traffico era stranamente ridotto.
che regnava in casa. Non però davanti all’istituto, dove le automobili
Di solito, lo stridulo chiacchiericcio tra la figlia sostavano a decine, in seconda e addirittura in
Deborah e Bogena, la domestica polacca che le terza fila: i bambini tutti fuori, i genitori raccolti
preparava la colazione, e soprattutto i lamenti del in capannelli a discutere, le insegnanti piazzate
piccolo Alberto, che non voleva assolutamente davanti ai cancelli a sbarrare l’entrata.
alzarsi dal letto e andare all’asilo, gli rendevano «Ma cosa succede?»
difficile assaporare i pochi, piacevolissimi minuti «La scuola è chiusa. Pare che il Provveditorato abbia
che precedevano la faticosa decisione di sollevarsi, soppresso alcune sezioni per mancanza di bambini»
guardare l’orologio e cominciare finalmente la «Come, a metà anno?».
giornata. Allungò la mano verso il cuscino della Sembrava che tutti gli alunni di provenienza
moglie, ma finì per ficcarle un dito nell’orecchio, straniera, che nelle elementari erano quasi il 40%
facendola sobbalzare: anche lei dormiva ancora. dei bambini dell’istituto, fossero spariti, e con
Eppure l’orologio parlava chiaro: erano quasi le loro le loro famiglie. Senza studenti, metà delle
otto! «Cosa è successo? Non ho sentito i bambini». classi rimanevano sotto il numero minimo: e gli
La moglie era già in piedi, aveva spalancato la insegnanti rischiavano di perdere il posto, e di
finestra, ed era corsa a vedere nella stanza dei andare a spasso. Affidati i bambini alla mamma di
ragazzi. «Bambini, è tardissimo, cosa fate ancora un compagno di scuola, che si era offerta di tenerli
a letto? Dov’è finita Bogena?». «Non ne ho idea, a casa per la mattinata, la signora Franca telefonò
mamma, si sarà rotta la sveglia! E io devo fare pure a casa, per accertarsi che Felipe, il filippino che
il compito in classe!». Debora era già volata nel accudiva il nonno, fosse arrivato. Il nonno – che
bagno, anticipando il padre. era un po’ svanito ma al mattino di solito sembrava
Scosso il piccolo Alberto, che s’era voltato quasi normale – era agitatissimo:
dall’altra parte e aveva nascosto la testa sotto il «No che non è arrivato! E adesso chi mi
cuscino, la signora Franca corse alla camera della accompagna a prendere la pensione? Oggi è
polacca: vuota, il letto intatto; in cucina, tutto l’ultimo giorno!»
spento, le tapparelle abbassate, il caffè ancora «Non ti preoccupare papà, ci penso io; avverto
da accendere. La ragazza si era volatilizzata, l’ufficio e vengo a prenderti a casa».
sembrava non avesse nemmeno dormito a casa. Al telefono rispose direttamente il capoufficio,
«Dove diavolo è finita? E adesso chi li accompagna che era già furioso perché mancavano la metà
i ragazzi? Gregorio!!». Il marito era finalmente delle segretarie («Con la scusa dei bambini,
riuscito a guadagnare il bagno. «Non ce la faccio non si trovano più le baby sitter»). Insomma, la
proprio, cara, ho un appuntamento al cantiere...» polacca, il filippino, i ragazzini della scuola, gli
«Ho capito, ho capito, vado io...» «E il nonno?» extracomunitari erano spariti dappertutto. La
«Tanto Felipe ha le chiavi...». Dieci minuti dopo la signora Franca era sbalordita, e cominciava a
signora Franca era già in macchina con i bambini. innervosirsi. Forse dopo la posta, pensò bene, era

Supplemento di Attività ― 49 ― Italiano a portata di mano 2


il caso di fare un po’ di spesa: se Bogena non fosse e più tardi bisognava anche recuperare i bambini
tornata prima di pranzo. parcheggiati dai loro amichetti. E l’ufficio della
signora Franca? Di fronte al portone, più che
Il nonno sembrava aver già perso la lucidità seduto, accasciato sul gradino del marciapiede, in
del mattino: lo trovò seduto in ingresso, senza il un bagno di sudore, il signor Gregorio li accolse
calzino sinistro, la camicia abbottonata tutta storta, con una smorfia che voleva imitare un malinconico
la barba non fatta. sorriso: «Bella giornata, eh?».
«Come faccio senza Felipe? Ma tu sai dove è Era tornato prima dal lavoro, perché al cantiere,
andato?» dov’era arrivato tardi per l’appuntamento, non
«È sparito, sono spariti tutti!». c’erano più gli operai: tutti gli edili marocchini,
Un’ora dopo erano alla posta, ma anche là li le maestranze jugoslave e anche due contabili
aspettava una brutta sorpresa: un gruppo di anziani pakistani, erano assenti ingiustificati. Perfino
aveva improvvisato una specie di sit-in davanti il vigilante, un ragazzone rumeno che entrava a
agli sportelli, e qualcuno più arzillo saltellava malapena nella divisa, si era involato. Il cantiere
ansimando: era fermo, e i costruttori, i fratelli Caltabidone,
«Chi non salta pensionato è, è!». stavano perdendo un milione per ogni ora di
Era successo che l’I.N.P.S. aveva trattenuto lavoro mancato...
cautelativamente tutte le pensioni del mese, E non era bastato: sulla via del ritorno, il
avevano calcolato le mancate contribuzioni dei signor Gregorio aveva cercato inutilmente una
lavoratori immigrati scomparsi nel nulla e avevano stazione di servizio aperta, perché i benzinai
deciso di sospendere i versamenti fino a data da della zona, quasi tutti extracomunitari, erano
destinarsi. Non c’era niente da fare, ogni protesta svaniti come tutti gli altri; quindi la macchina
fu inutile. Il nonno aveva perso completamente era rimasta senza benzina, e il nostro amico si
la bussola: la signora Franca lo mise in macchina era dovuto fare qualcosa come dieci chilometri
quasi di peso, mentre invocava flebilmente il suo a piedi, con la borsa sotto il braccio, arrivando
fedele filippino: «Felipe...». a casa praticamente distrutto. Dalla guardiola,
Attraversarono rapidamente il centro, e intanto, era uscita in lacrime la moglie del
parcheggiarono l’auto a pochi metri dal mercatino portiere: il marito, un diligentissimo signore
di quartiere. peruviano, con cui era sposata da oltre 12 anni,
«Resta qui, papà, faccio in un attimo». Ma anche s’era dissolto nel nulla, dalla sera alla mattina.
il mercato era chiuso. Spariti gli stagionali africani «Non sarà scappato con la vostra polacca, quella
e albanesi, dalle bancarelle erano scomparsi anche madonnina infilzata?»
i pomodori, le carote, i piselli, le barbabietole. «Non toccatemi la mia Bogena, che è un tesoro,
Dileguatisi i raccoglitori latinoamericani e una ragazza preziosa...!».
maghrebini, erano rimaste sugli alberi tutte le Il marito bloccò la signora Franca prima che
mele del Trentino e le annurche napoletane; e investisse la povera portiera come un tir impazzito:
nessuno aveva tagliato e raccolto l’insalatina della «Ma che scappato, si sono eclissati tutti, tutti gli
Val Trebbia, quella che piaceva tanto al piccolo immigrati, è come un’epidemia».
Alberto. E anche il supermercato, su in piazza, era Lasciato il nonno dalla portiera piangente,
sbarrato, per l’improvvisa mancanza dei commessi Gregorio S. cercò di consolare la moglie,
senegalesi, delle donne delle pulizie capoverdiane, stringendola a sé:
dei facchini macedoni. Non restava che tornare a «Sai che facciamo? Andiamo a mangiare un
casa; anche perché il nonno dava ormai i numeri, boccone qui vicino, da Righetto, alla pizzeria...».

Supplemento di Attività ― 50 ― Italiano a portata di mano 2


La signora Franca non aveva affatto voglia di soffocati dall’odore aspro del cuoio, le macchine da
coccole: cucire, le vecchie singer cromate o i nuovi modelli,
«Non mi porti mai fuori a cena, e proprio oggi, luccicavano sinistramente. Anche lì le scuole si
che sono ridotta come una zingara...». erano svuotate, gli alimentari avevano buttato
Però la fame cominciava a farsi sentire anche quintali di riso, i bar avevano perso i loro clienti,
per lei: così andarono alla pizzeria. Ma da Righetto e avevano chiuso tutti i locali del karaoke, dove i
era rimasto solo Enrico, il proprietario: pizzettaro e pronipoti di Mao, con “elle” moscia e uno spiccato
aiutante, entrambi egiziani, non si erano presentati accento pratese, imitavano Al Bano e Orietta Berti:
al lavoro, e il forno era rimasto spento. Provarono «Finché la balca va, lasciala andale...».
alla trattoria all’angolo: ma aveva chiuso per (…)
mancanza di camerieri ai tavoli. E naturalmente, Il signor S. quella notte fu spedito a dormire sul
manco a dirlo, il ristorante cinese, due isolati più divano, mentre la signora Franca, ormai in preda
avanti, quello famoso per la zuppa di pinne di a una crisi isterica, raddrizzava ululando tutte le
pescecane, non aveva nemmeno aperto. stampelle di ferro della tintoria per farne spilloni
I cinesi, quella mattina, erano evaporati, proprio da infilzare nel cuscino del marito; e il nonno si
come ravioli al vapore, anche dal circondario di rigirava nel letto, invocando sommessamente il
Prato. All’alba, tutta la provincia, e in particolare suo filippino. All’una e mezza Gregorio S. si infilò
San Donnino, un sobborgo di Campi Bisenzio, il cappotto e prese le chiavi della macchina della
si era svegliata in un insolito silenzio: oltre moglie, deciso ad affogare la frustrazione in un
duemila telai avevano inopinatamente smesso di bottiglia di whisky e qualche ora di trasgressione.
sferragliare – come facevano, giorno e notte, 24 ore Tornò a casa all’alba, con gli occhiali rotti e un
su 24, 365 giorni all’anno – in altrettante piccole occhio nero. Aveva scambiato una farmacista, la
aziende gestite dagli oltre 15 mila immigrati cinesi dottoressa Fabretti, una vistosa mora di origini
della zona; infaticabili produttori di maglie, borse, romagnole, per un viado brasiliano (…).”
cinture e pellami di tutti i generi, e fornitori di
migliaia di grossisti e negozi in tutta la regione.
Nei capannoni, insieme officine e abitazioni, *Luoghi, cifre e circostanze non sono di fantasia. I dati sono stati raccolti dall’Archivio
dell’Immigrazione di Roma e dal dossier statistico della Caritas 1999

Attività 4.10. Lorenzo Quinn


Osserva la foto di un’altra scultura di Lorenzo Quinn chiamata “Support”, la quale faceva parte
della Biennale di Venezia nel 2017. Secondo te a cosa si riferisce?
corrieredelveneto.corriere.it

Ti piace? Giustifica la tua risposta e poi confrontati con i tuoi compagni di classe.

Supplemento di Attività ― 51 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 4.11. Cruciverba
Verticali Orizzontali
1. Idea, opinione concepita sulla base di convinzioni personali, senza 1. Movimento di unificazione italiana.
una conoscenza diretta, che condiziona fortemente la valutazione. 2. Particella pronominale che ha funzione partitiva.
SIN. Preconcetto
3. Il numero di persone o di cose che si prende in considerazione su
2. Tributi di vario tipo. SIN. Imposte, imposizioni fiscali. ogni cento di esse.
3. Gruppo di nomadi la cui struttura è caratterizzata dall’eguaglianza 4. Completa la frase: “Volevamo braccia sono venuti…”.
dei membri. SIN. massa, accozzaglia di gente in movimento disordinato
5. Tratto stilistico dell’opera di Lorenzo Quinn, rappresentate in
e scomposto.
sculture gigantesche.
4. L’ufficio e il luogo preposti al controllo delle merci che attraversano
6. In usi figurativi indica la descrizione breve e sintetica dei caratteri
il confine di uno stato e alla riscossione dei dazi doganali per
essenziali di una persona.
l’esportazione e l’importazione.
7. L’imbarcare o l’imbarcarsi di persone che salgono a bordo di una
5. Registro della popolazione e ufficio destinato a documentare lo
nave o di un aereo.
stato numerico della popolazione e i mutamenti verificati per cause
naturali e civili.
6. Uno degli intellettuali che con la sua abilità diplomatica riuscì ad
avere l’appoggio delle potenze straniere nelle varie lotte durante il
Risorgimento.
7. L’azione di rimpatriare, il fatto di venire rimpatriato.

Alcune definizioni sono state adattate dal dizionario online Treccani: http://www.treccani.it/

2 5

1 3 4

3 7

Supplemento di Attività ― 52 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 4.12. Canzone
Ascolta la canzone “Gocce di memoria” di Giorgia. È una canzone molto bella che tratta
dell’importanza dei ricordi, gli unici in grado di farci ricongiungere con le persone che sono entrate
nella nostra vita e hanno lasciato un segno. Crediamo sia adatta al tema di cui ci siamo occupati
in questa unità perché comincia così:
Divulação

“Sono gocce di memoria, queste lacrime nuove / Siamo anime in una


storia incancellabile…”

Puoi guardare il video accedendo al link: https://www.youtube.com/


watch?v=Gft81t8xqQc. La canzone fa parte della colonna sonora del
film “La finestra di fronte” (2003) di Ferzan Ozpetek e perciò nel video
appare sia la cantante Giorgia che i personaggi del film. Però attenzione!
Il film non c’entra con l’emigrazione. La separazione dalle persone care
si deve a un altro tragico fatto storico, l’olocausto.

Attività 4.13. Componimento


Ti suggeriamo due opzioni:

Opzione 1: Se dovessi trasferirti in un altro Paese, quale sarebbe? Lo faresti da solo/a? Quali sarebbero le
tue motivazioni? Credi che ti abitueresti facilmente alla nuova cultura? Cosa ti mancherebbe maggiormente del
tuo Paese?

Opzione 2: Commenta il brano tratto dal rapporto Istat che trovi al link https://www.istat.it/it/files/2019/12/
REPORT_migrazioni_2018.pdf :
“La ripresa delle emigrazioni di cittadini italiani è da attribuire in parte alle difficoltà del nostro mercato del lavoro,
soprattutto per i giovani e le donne e, presumibilmente, anche al mutato atteggiamento nei confronti del vivere in un
altro Paese – proprio delle generazioni nate e cresciute in epoca di globalizzazione - che induce i giovani più qualificati
a investire con maggior facilità il proprio talento nei paesi esteri in cui sono maggiori le opportunità di carriera e
di retribuzione. I programmi specifici di defiscalizzazione, messi in atto dai governi per favorire il rientro in patria
delle figure professionali più qualificate, non si rivelano quindi del tutto sufficienti a trattenere le giovani risorse che
costituiscono parte del capitale umano indispensabile alla crescita del Paese.”

Attività 4.14. Role-play


Lavorate in gruppi di due o tre persone. A è un giornalista e sta preparando un servizio sull’immigrazione nel
suo Paese. B è un immigrante appena arrivato. A farà le domande che crederà pertinenti mentre B risponderà. Nel
caso in cui lavoriate in tre, C sarà un parente (figlio/a, marito/moglie, ecc.) di B.

Supplemento di Attività ― 53 ― Italiano a portata di mano 2


Unità 5 – Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. E Ferragosto?
Attività 5.1. Spiagge italiane
Questa è un’attività su cui lavorare utilizzando la cartina dell’Italia. Guardandola potrai osservare che l’Italia
è una penisola divisa in 20 regioni, dunque ti chiediamo: quante non hanno sbocco sul mare? Quali sono?
Tutte le altre regioni hanno un pezzo più o meno grande di costa. Nella lista sotto troverai, per ognuna di
queste regioni, una spiaggia che ti consigliamo di conoscere. Il tuo compito è scoprire in quale regione si trova.
Ti indichiamo solo la provincia, dunque cercandola sulla cartina potrai scoprirlo.

1. San Vito Chietino – Chieti (CH) abruzzoturismo.it 2. Fiordo di Furore – Salerno (SA) 3. Spiaggia di Grado – Gorizia (GO)

yashima | Wikimedia Commons

Gianluca Baronchelli
…………………………………………………. …………………………………………………. ………………………………………………….

4. Calla Rossa (Isola di Favignana) – 5. Chiaia di Luna (Isola di Ponza) 6. San Fruttuoso – Genova (GE)
Trapani (TP) – Latina (LA)
Flavio Vallenari | iStock

yashima | Wikimedia Commons

LucaLorenzelli | iStock
…………………………………………………. …………………………………………………. ………………………………………………….

7. Spiaggia di Maratea – 8. Bibione – Venezia (VE) 9. Tropea – Vibo Valentia (VV)


Potenza (PZ)
bdsklo | iStock

diegograndi | iStock
StockImages_AT | iStock

…………………………………………………. …………………………………………………. ………………………………………………….

Supplemento di Attività ― 54 ― Italiano a portata di mano 2


10. Spiaggia Marina Romea – 11. Spiaggia di Santo Antonio – 12. Spiaggia dei Frati – Ancona (AN)
Ravenna (RA) Campobasso (CB)

iStock

ValerioMei | iStock

RugliG | iStock
…………………………………………………. …………………………………………………. ………………………………………………….

13. Vignanotica – Foggia (FG) 14. Capo Bianco (Isola d’Elba) – 15. Cala Brandinchi, Capo Coda
Livorno (LI) Cavallo – Sassari (SS)
eli77 | iStock

Roberto Ridi

Gianluca Figliola Fantini


…………………………………………………. …………………………………………………. ………………………………………………….

Per raccomandare la maggior parte di queste spiagge ci siamo ispirati a un servizio intitolato “Spiagge
italiane: le 50 più belle”. Se questo argomento ti interessa particolarmente puoi accedere alla versione completa
dell’articolo sul sito: https://viaggi.corriere.it/itinerari-e-luoghi/cards/spiagge-italiane-le-50-piu-belle/?img=50

Gabriele Maltinti | iStock

Supplemento di Attività ― 55 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 5.2. Al lido
Siamo in un lido, cioè uno stabilimento balneare. Dove si trovano le cose elencate sotto? Inserisci il numero
di ogni cosa nella figura. Segui l’esempio.

1. Mare 6. Ombrellone 11. Tavola da surf 16. Bagnante


2. Sole 7. Sedia a sdraio 12. Pedalò 17. Costume da bagno
3. Sabbia (o ghiaia) 8. Lettino 13. Gommone 18. Crema abbronzante
4. Duna 9. Chiosco 14. Bagnino 19. Faro
5. Pineta 10. Servizi sanitari 15. Salvagente 20. Faraglione

Ora che hai trovato tutte le cose riferite sopra nell’immagine lavora con un/a compagno/a di classe: a
turno, sceglierete una parola e gliela dovrete spiegare senza nominarla. Dovrete fare un giro di parole in
modo che il/la vostro/a compagno/a di classe capisca cos’è. Questa abilità si chiama “perifrasare” ed è molto
importante nella comunicazione perché aiuta a farci capire anche se non conosciamo o non ricordiamo una
parola. Ad esempio, come potrei far capire la parola “sole” a qualcuno senza nominarla? Potrei dire “è un astro
rotondo di colore giallo che ci dà luce e calore. Sorge all’alba e sparisce al tramonto”.

Supplemento di Attività ― 56 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 5.3. Le vacanze estive

1°) Ascolta la canzone “Tra le granite e le granate” di Francesco Gabbani che mostra la sua visione critica
delle vacanze estive e poi rispondi alle domande:

J-L Dubois | Wikimedia Commons


davidezambelli.com
a) Questo verso “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate” fa riferimento a quale libro?

b) Da quali parole del testo si può dedurre che l’immagine delle vacanze è negativa? Citane alcune.

c) Leggi i versi: “Eppure non partiamo mai / Ci allontaniamo solo un po’ / Diamo alla vita un’ora / Perché al ritorno
sembri nuova / Davvero non andiamo mai / Oltre le nostre suole / (…) Dietro le spalle / Un morso di felicità / Davanti
il tuo ritorno alla normalità / Lavoro e feste comandate / Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”. Secondo la canzone
come sono le vacanze estive? Sei d’accordo?

2°) Ora sei pronto/a a vedere il video che è molto bello e divertente: è una
scena in cui le persone si trovano in spiaggia. Cosa fanno? Cerca di descriverla
Gerundio: DO,
N
– GiocA usando il presente progressivo (verbo STARE + gerundio), come nell’esempio:
GiocARE L e g g E N D O ,

LeggERE D o r m E N D O Es.: Il ragazzo sta vendendo granite.

D o r m IR E

Supplemento di Attività ― 57 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 5.4. L’inno d’Italia

Wikimedia Commons
Nella scorsa unità abbiamo parlato dell’unificazione d’Italia mentre in questa ci
siamo occupati delle feste civili italiane. Abbiamo trattato brevemente della festa
che celebra l’Unità d’Italia e il Tricolore. Assieme al tricolore italiano abbiamo,
come simbolo della Repubblica Italiana, l’inno: il Canto degli Italiani o Fratelli
d’Italia. Lo conosci? Conosci la sua storia? Così come l’unificazione italiana, anche
l’inno ha una storia molto travagliata. Per farti un’idea di quanto sia stata tribolata,
basta pensare che fu composto nell’800, durante il periodo risorgimentale, ma è
diventato ufficialmente l’Inno della Repubblica italiana solo il 15 novembre 2017,
dopo 71 anni di provvisorietà! Ecco la sua storia:

L’Inno di Mameli, scritto nel 1847 dal poeta e patriota Goffredo Mameli (Genova 1827-
Roma 1849) e messo in musica 2 mesi dopo da Michele Novaro (Genova 1822-ivi 1885),
accompagnò le iniziative unitarie italiane a partire dai moti del 1848, ai quali partecipò lo
stesso Mameli. A causa del fervore patriottico fu il canto più amato nel Risorgimento fino
a diventare in pratica l’inno dei rivoluzionari. Fu infatti cantato in occasione delle Cinque
giornate di Milano, per la promulgazione dello Statuto Albertino e per celebrare la nascita
della Repubblica Romana di Giuseppe Mazzini. Purtroppo, il destino volle che l’autore del
testo dell’inno della neonata repubblica, il giovane patriottico Mameli, morisse a soli 21
anni proprio per difenderla!
L’inno di Mameli era molto popolare all’epoca in cui Giuseppe Massari, il primo biografo
di Cavour e Vittorio Emanuele II, lo definì il vero e proprio Inno Nazionale. Probabilmente,
Giuseppe Verdi era d’accordo con Massari perché in occasione dell’Esposizione Universale
di Londra del 1864 lo inserì, a rappresentanza dell’Italia, accanto a God Save the Queen e
alla Marsigliese e a discapito della Marcia Reale, per comporre l’Inno delle Nazioni. Inoltre,
fu all’Inno di Mameli che il grande maestro si ispirò per comporre i suoi melodrammi
“La battaglia di Legnano” e “I Vespri Siciliani”, episodi
rivoluzionari citati nel testo dell’inno.
abebooks.com

Con l’Unità d’Italia la Marcia Reale divenne l’inno del


Regno d’Italia perché era il brano ufficiale di Casa Savoia.
Tra l’altro, il Canto degli Italiani era ritenuto troppo poco
conservatore rispetto alla situazione politica dell’epoca
dovuto alla sua chiara connotazione repubblicana e
giacobina che dunque non si conciliava con l’esito del
Risorgimento, che fu di stampo monarchico.
Durante il periodo fascista non ci fu un vero inno
nazionale, però durante le cerimonie veniva eseguito il
Canto degli Italiani oppure, molto più spesso, Giovinezza,
l’inno fascista per eccellenza. Dopo l’armistizio dell’8
settembre 1943, fu adottata provvisoriamente come inno

Supplemento di Attività ― 58 ― Italiano a portata di mano 2


nazionale La leggenda del Piave poiché si pensò fosse giusto

Divulgação
sostituire la Marcia Reale con un canto che ricordasse la
vittoria dell’Italia nel primo conflitto mondiale.
Con la nascita della Repubblica italiana il 2 giugno 1946,
fu proposto all’assemblea costituente di dedicare anche
all’inno nazionale un articolo della Costituzione, come
si era fatto per la bandiera. Ma non fu fatto. Si ipotizzò
di scegliere come inno il Va’ Pensiero di Verdi oppure
di confermare La canzone del Piave. Qualcuno propose
addirittura di indire un pubblico concorso per creare un
inno nuovo e sottolineare così maggiormente il passaggio
dalla Monarchia alla Repubblica. Infine, il 12 ottobre di
quell’anno, il Consiglio dei Ministri emanò un decreto
in cui si stabiliva che l’Inno nazionale, in via provvisoria, sarebbe stato il Canto
degli Italiani (ora più conosciuto come Fratelli d’Italia). L’iniziativa partì dal Ministro
della Guerra Cipriano Facchinetti, che propose anche di inserirlo nella Costituzione.
Purtroppo i diversi partiti non arrivarono mai a un accordo, nonostante l’approvazione
stessa della Costituzione (22 dicembre 1947) venne onorata dal pubblico delle tribune
dell’Aula con una spontanea esecuzione del brano.
Nei decenni si susseguirono varie iniziative parlamentari per renderlo l’inno
nazionale ufficiale (legislature 2001-2005, 2006-2008 e 2008-2013), però non vennero
approvate. Nonostante tutti questi tentativi falliti, nel 2012 fu promulgata una legge che
prevedeva che l’Inno di Mameli fosse insegnato nelle scuole, al fine di promuovere il
senso di cittadinanza tra gli studenti. Finalmente il 4 dicembre 2017 venne approvata
la legge numero 181 che diede al Canto degli Italiani lo status di Inno Nazionale della
Repubblica Italiana.
Testo adattato da:
http://www.bandieraitaliana.com/inno.html
http://www.ilviaggiodellacostituzione.it/blog/la-storia-dellinno-di-mameli
http://www.treccani.it/magazine/strumenti/una_poesia_al_giorno/07_10_Mameli_Goffredo.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Canto_degli_Italiani#Durante_il_fascismo
https://www.consulpress.eu/l-inno-dei-fratelli-ditalia/

Vediamo adesso il testo del Canto degli Italiani?

Molti hanno provato a cambiare le sue parole, tacciato di maschilismo (sono citate solo le gesta di uomini), di
presentare concetti imperialisti (l’elmo di Scipio, la vittoria “schiava di Roma”), di essere retorico e di servirsi di
un linguaggio arcaico. Dovuto ai suoi arcaismi e ai molti riferimenti storici è stato ripetutamente considerato per
lo più incomprensibile agli italiani stessi, figuriamoci agli stranieri! Per aiutarti a capirne il testo ti proponiamo
la prossima attività.

Supplemento di Attività ― 59 ― Italiano a portata di mano 2


Abbina alle varie parti del testo contrassegnate da un numero la spiegazione di cosa significa o a cosa fa
riferimento. Segui l’esempio:

Fratelli d’Italia, ( 6 ) In età romana era la suddivisione della legione


l’Italia s’è desta1; dell’esercito romano.
dell’elmo di Scipio2 ( ) Battaglia in cui nel 1176 i comuni lombardi
s’è cinta la testa3. sconfissero Federico Barbarossa. La battaglia pose fine
Dov’è la Vittoria4? alla quinta e ultima discesa in Italia dell’imperatore
Le porga la chioma5; tedesco che dopo la sconfitta cercò di risolvere la
ché schiava di Roma questione italiana con un approccio diplomatico.
Iddio la creò. ( ) “Si è svegliata”.
Rit.: Stringiamci a coorte6! ( ) Simbolo araldico dell’Austria imperiale.
Siam pronti alla morte; ( ) Soprannome di Giovan Battista Perasso, il giovanetto
L’Italia chiamò. che a Genova diede l’inizio alla sollevazione contro gli
Noi siamo da secoli
Austriaci.
calpesti, derisi,
( ) Nella mitologia romana è la dea personificante la
perché non siam popolo,
vittoria.
perché siam divisi.
( ) Politico e militare romano che nella vittoriosa
Raccolgaci un’unica
campagna in Africa sconfisse il generale Annibale dei
bandiera, una speme7:
Cartaginesi, i maggiori nemici di Roma.
di fonderci insieme
( ) “Speranza”.
già l’ora suonò.
( ) Sangue versato nello smembramento della Polonia
Ritornello
tra il 1772 e il 1795.
Uniamoci, amiamoci;
l’unione e l’amore ( ) Abbandoni all’Italia la sua chioma (l’insieme dei
rivelano ai popoli capelli che i Romani usavano tagliare agli schiavi)
le vie del Signore. ( ) Eroico difensore della Repubblica di Firenze, ucciso
Giuriamo far libero nel 1530, dopo la battaglia di Gavinana dal mercenario
il suolo natio: Fabrizio Maramaldo.
uniti, per Dio, ( ) Movimento popolare che nel 1282 scoppiò a
chi vincer ci può? Palermo contro il dominio francese.
Ritornello ( ) Alleati dell’Austria nelle guerre di successione tra il
Dall’Alpe a Sicilia, 1700 e il 1748.
ovunque è Legnano8; ( ) “Si è posta sul capo l’elmo di Scipione”.
ogn’uom di Ferruccio9
ha il core e la mano;
i bimbi d’Italia
si chiaman Balilla10;
il suon d’ogni squilla
i Vespri11 suonò.
Ritornello
Son giunchi che piegano
le spade vendute;
già l’Aquila12 d’Austria
le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia Ci auguriamo che grazie a quest’attività il significato del
e il sangue Polacco13 testo sia diventato più chiaro, però comunque ti forniamo
bevé col Cosacco14, la parafrasi del testo tratta da: http://www.treccani.
ma il cor le bruciò. it/magazine/strumenti/una_poesia_al_giorno/07_10_
Ritornello Mameli_Goffredo.html

Supplemento di Attività ― 60 ― Italiano a portata di mano 2


PARAFRASI

Fratelli italiani, l’Italia si è svegliata; si è posta sul capo l’elmo di Scipione (Africano, vincitore dei
Cartaginesi, i maggiori nemici di Roma). Dov’è la Vittoria? Abbandoni all’Italia la sua chioma (che i
Romani usavano tagliare agli schiavi), giacché Iddio l’ha fatta schiava di Roma. Stringiamoci in una
stretta compagine (la coorte era la decima parte della legione romana), siamo pronti a morire, l’Italia ci
ha chiamati. Da secoli noi veniamo calpestati e derisi, perché non siamo un solo popolo, perché siamo
divisi. Ci raccolga un’unica bandiera, una sola speranza: è già suonata l’ora che ci fondiamo in un’unità.
Uniamoci, amiamoci; l’unità e l’amore rivelano ai popoli le strade del Signore. Giuriamo di rendere libera la
terra in cui siamo nati: uniti, grazie a Dio, chi ci potrà vincere? Dalle Alpi alla Sicilia, ogni luogo è Legnano
(dove nel 1176 i comuni lombardi sconfissero Federico Barbarossa); ognuno di noi ha il coraggio e il valore
di Francesco Ferrucci (eroico difensore della Repubblica di Firenze, ucciso nel 1530, dopo la battaglia di
Gavinana, ferito e disarmato, dal mercenario Fabrizio Maramaldo); i bambini italiani si chiamano Balilla
(soprannome di Giovan Battista Perasso, il giovanetto che a Genova diede l’inizio alla sollevazione contro
gli Austriaci); il suono di tutte le campane suonò i Vespri (i Vespri Siciliani, il movimento popolare che nel
1282 scoppiò a Palermo contro il dominio francese). Le spade dei mercenari diventano fragili come giunchi
che si piegano; già l’Aquila (simbolo araldico dell’Austria imperiale) ha perso le sue penne. Ha bevuto, con
i suoi alleati cosacchi, il sangue italiano (nelle guerre di successione tra il 1700 e il 1748) e quello polacco
(nello smembramento della Polonia tra il 1772 e il 1795), ma questi le hanno bruciato il cuore.

Un’ultima informazione ma non meno importante: vi abbiamo presentato la versione integrale dell’inno,
però è importante sottolineare che normalmente si eseguono solo i primi otto versi e il ritornello.
caffebook.it

gelestatic.it

Supplemento di Attività ― 61 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 5.5. Le feste italiane
Leggi il testo sotto e fai le attività che seguono:

ALCUNE FESTE E TRADIZIONI ITALIANE

In Italia, sono quattro le feste principali che scandiscono il calendario annuale:


Carnevale, Pasqua, Ferragosto e Natale. Ovviamente, di regione in regione, e di famiglia
in famiglia, cambiano i modi per festeggiare queste ricorrenze, anche a seconda del fatto
che si sia o no cattolici. Le prime due feste, Carnevale e Pasqua, sono strettamente legate
tra loro: la parola “Carnevale” deriverebbe dal latino carnem levare (privarsi della carne),
indicando il banchetto che precedeva il periodo della Quaresima. Infatti, al Martedì Grasso
segue immediatamente il Mercoledì delle Ceneri, con i quaranta giorni tradizionali di
digiuno della Quaresima contrapposti a quelli “grassi” della settimana di Carnevale. In
Italia, questa festa è caratterizzata da sfilate di maschere e carri tradizionali (famosi sono
i Carnevali di Venezia, Viareggio, Putignano, solo
blog.giallozafferano.it

per citarne alcuni) e da ricette regionali, perlopiù


dolci. Famosissime sono le strisce di pasta fritta
ricoperte di zucchero conosciute con nomi diversi
a seconda delle regioni italiane: chiacchiere, bugie,
frappe, cenci, etc.
Il Giovedì Santo segna la fine della Quaresima
ma, per i credenti, il digiuno, il silenzio e l’astinenza
continuano giacché il Venerdì Santo si ricorda la
morte in croce di Cristo. Dal lutto si passa alla gioia della Resurrezione con la veglia (o vigilia
notturna) del Sabato Santo e i riti solenni della Domenica di Pasqua. Indipendentemente
dalle proprie credenze, in Italia la Pasqua è sinonimo di uova di cioccolato e colombe
dolci, nonché di abbuffate in famiglia, grigliate e gite fuori porta. Queste ultime avvengono
soprattutto il Lunedì dell’Angelo, denominato più comunemente Pasquetta, giorno
festivo che segue la Domenica di Pasqua, la
greenme.it

quale celebra la risurrezione di Gesù Cristo. Tra i


cibi tradizionali che arricchiscono la tavola degli
italiani in questi giorni è opportuno ricordare
l’agnello, la pasta fatta in casa, oltre a torte salate
e dolci, il tutto con un ampio uso delle uova,
simbolo del periodo pasquale.
Dopo qualche mese ecco che ci ritroviamo a
metà anno, per la precisione al 15 agosto, giorno in cui si festeggia Ferragosto, una ricorrenza
antichissima il cui nome deriva dal latino feriae Augusti, in onore dell’imperatore romano
Ottaviano Augusto. Questo periodo era caratterizzato da feste e da giorni di riposo in seguito
alla fine dei lavori agricoli, trattandosi di una festività poi assimilata anche dalla Chiesa

Supplemento di Attività ― 62 ― Italiano a portata di mano 2


Cattolica, verso il VII secolo, con la celebrazione

amiacittanews.it
dell’Assunzione di Maria Vergine al Cielo.
Numerosi cortei, tornei sportivi e processioni hanno
luogo in svariate città italiane, e chi può si reca al
mare o realizza picnic e gite fuori porta (queste
ultime istituite da Mussolini nel periodo fascista).
È estate e generalmente tutto chiude la settimana
di Ferragosto, con il conseguente svuotamento
delle città. Da nord a sud, i piatti tipici includono

a.com
paste al forno, gnocchi, pollo, piccione e galletto.

vitadacasaling
Continuando in ordine cronologico,
giungiamo poi al periodo invernale ed entriamo
nel clima natalizio. Agli inizi di dicembre, al Sud
Italia generalmente l’8 (il giorno dell’Immacolata
Concezione), le persone addobbano le proprie
case con il presepe e/o l’albero di Natale, luminarie
dalle finestre e decorazioni di ogni tipo. Anche in questo caso le tradizioni religiose dettano il
ritmo degli eventi: ad esempio, per coloro che professano la fede cristiana cattolica il periodo
natalizio si apre con l’Avvento, il quale è caratterizzato da numerose funzioni religiose, tra
cui la novena (nove incontri di preghiera in attesa del Natale), la veglia (messa notturna) del
24 dicembre e la Santa Messa del 25. Altri, invece,
medicalfacts.it

preferiscono soltanto riunirsi con parenti ed amici


per il tradizionale Cenone della Vigilia e giocare a
carte o a giochi da tavola fino a notte fonda. I regali
si scambiano generalmente il 24 a mezzanotte o il
25 mattina, momenti in cui i bambini attendono
con ansia l’arrivo di Babbo Natale. I piatti tipici di
questo periodo sono numerosissimi, e vanno dagli
agnolotti torinesi al cappone ligure, dall’anguilla
colazionesprint.it

lombarda alla polenta veneta, dalla pasta in brodo


e dai tortellini dell’Emilia Romagna al capitone e
all’abbacchio laziale. Scendendo verso il centro e il
sud, passiamo poi dai cappelletti umbri all’agnello
che regna sulle tavole abruzzesi, per non parlare
dei tantissimi piatti a base di carne e di pesce diffusi
in regioni come Campania, Puglia, Basilicata e
Calabria, oltre ai ravioli e agli gnocchetti sardi e alla gallina in brodo o alla pasta con le sarde
in Sicilia. Elencare i piatti dolci tipici di questo periodo sarebbe un’impresa troppo ardua,
pertanto ci limitiamo a citare il panettone, internazionalmente famoso, il pandoro, i torroni e i
tanti dolci a base di frutta secca, frutta candita, cioccolato e miele.

Supplemento di Attività ― 63 ― Italiano a portata di mano 2


Le festività natalizie si estendono in realtà fino al 6
vdgmagazine.it

gennaio, solennità dell’Epifania che secondo la tradizione


cristiana ricorda la prima manifestazione di Gesù davanti ai
Re Magi. Questo giorno è popolarmente conosciuto anche
come Festa della Befana, una vecchietta che vola su una
scopa per consegnare i suoi doni ai bambini, soprattutto
calze di dolci a quelli bravi e carbone ai cattivi. Un antico
detto popolare afferma che l’Epifania “tutte le feste si porta
via”.
Testo scritto e ceduto da Patrizia Cavallo

Fonti consultate:
https://www.corriere.it/tecnologia/domande-google/notizie/perche-si-festeggia-carnevale-significato-origini-festa-f556ddf8-5938-11ea-af71-899699a3d6d8.shtml?refresh_ce-cp
http://mangiarebuono.it/pasqua-i-10-piatti-della-tradizione-italiana/
https://www.agrodolce.it/2014/08/14/piatti-tipici-di-ferragosto/
https://www.lacucinaitaliana.it/news/trend/piatti-di-natale-italiani/

1) Rispondi alle domande:


a) Perché il martedì di Carnevale si chiama “martedì grasso”?
b) Quali sono alcune delle città che promuovono le sfilate di Carnevale più famose?
c) Cos’è la Pasquetta?
d) Quali sono le feste in cui solitamente gli italiani fanno gite fuori porta?
e) Quali sono i dolci tipici del periodo natalizio in Italia? Ne conosci alcuni?

f) Cosa si fa in occasione del Cenone della Vigilia?

2) Abbina alcuni dei piatti menzionati nel testo alla loro descrizione:
primochef.it

ricette.giallozafferano.it
cucinaligure.info

2.
1. 3.
blog.giallozafferano.it

blog.giallozafferano.it

buonissimo.it

6.
4. 5.

1. Cappone ligure a) Agnello giovane cotto a pezzi in padella o in forno condito con erbe aromatiche.
2. Anguilla lombarda b) Pasta a forma di conchiglie rigate, chiamata regionalmente malloreddus
e mangiata con diversi tipi di salse.
3. Abbacchio laziale
c) Pollo maschio dalla carne più tenera consumato lesso, farcito o arrosto.
4. Tortellini dell’Emilia Romagna
d) Primo piatto composto principalmente da pasta, finocchietto selvatico e
5. Gnocchetti sardi
un tipo specifico di pesce azzurro.
6. Pasta con le sarde
e) Pesce d’acqua dolce servito generalmente in umido o ai ferri.
f) Pasta all’uovo ripiena di carne e servita perlopiù in brodo o in crosta.

Supplemento di Attività ― 64 ― Italiano a portata di mano 2


3) Il testo contiene molte parole specifiche che riguardano le feste. Prova a spiegarle a parole tue:

a) Mercoledì delle Ceneri………………………………………………………………………………………………………………………………… .

b) Quaresima………………………………..………………………………………………………………………………………………………………… .

c) Lunedì dell’Angelo o Pasquetta……………………………………………………………………………………………………………………. .

d) L’8 dicembre………………………………………………………………………………………………………………………………………………... .

e) Il Cenone della Vigilia…………………………………………………………………………………………………………………………………… .

f) Babbo Natale………………………………………………………………………………………………………………………………..……………… .

g) L’Epifania………………………………………………………………………………………………………………………………………….……….…. .

h) La Befana…………………………………………………………………………………………………………………………………………..………… .

4) In piccoli gruppi discutete se, in linea di massima, quello che si fa in Italia è simile alle abitudini del
vostro Paese o di casa vostra in occasione delle feste citate nel testo.

Attività 5.6. Onomastico


Vai sul sito https://www.nomix.it/santo-del-giorno.php. Lì scoprirai il giorno del tuo onomastico e
quello dei tuoi parenti e amici.
dayapps.com

dayapps.com

Supplemento di Attività ― 65 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 5.7. Filastrocche di Gianni Rodari
Leggi le filastrocche di Gianni Rodari (1920 – 1980) e realizza le attività indicate per ciascuna.
Rodari ha scritto tante filastrocche sulle feste e sono tutte belle. Quelle che trovi qui di seguito
sono solo alcune che abbiamo selezionato tra le tante che potrai trovare sul sito: https://www.
filastrocche.it/feste/filastrocche-di-gianni-rodari/

1) Completa la filastrocca con le seguenti parole:


Anno nuovo
nuovo – metà – Ferragosto – anno “Indovinami, Indovino,
destino – martedì – stagioni tu che leggi nel ………………….:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e …………………?”.
Qual è secondo te il messaggio che questa “Trovo stampato nei miei libroni
filastrocca vuole trasmettere? Sei d’accordo? che avrà di certo quattro …………………..,
………………………………………………………………………….. dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un Carnevale e un ………………………..
…………………………………………………………………………..
e il giorno dopo del lunedì
………………………………………………………………………….. sarà sempre un ……………………. .
………………………………………………………………………….. Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno ……………………:
…………………………………………………………………………..
per il resto anche quest’…………………
………………………………………………………………………….. sarà come gli uomini lo faranno!”.

2) Inserisci nella prossima filastrocca le varie maschere della Commedia dell’Arte*. Per aiutarti nel compito ti
forniamo di seguito una brevissima descrizione di ogni personaggio:

Carnevale in filastrocca

Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
Pulcinella Pantalone sono le toppe d’………………….., Balanzone Gianduja

vestito di carta, poverino.


……………………. è grosso e bianco,
e …………………… fa il saltimbanco.
…………………….. dei Bisognosi
“……………………….,” dice, “mi sposi?”
…………………. lecca un cioccolatino
e non ne dà niente a ………………………,
Colombina Arlecchino
mentre Gioppino col suo randello Stenterello
Pierrot
mena botte a …………………….. .
Per fortuna il dottor ……………………..
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “È Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”
Meneghino

Supplemento di Attività ― 66 ― Italiano a portata di mano 2


*Commedia dell’Arte è un genere teatrale nato in Italia alla metà del Cinquecento, e vivo fino alla fine del
Settecento. Le sue caratteristiche, molto particolari, entusiasmarono il pubblico fin dalle origini: gli attori non
recitavano testi, ma improvvisavano i dialoghi in scena; vi erano ‘tipi fissi’, cioè personaggi sempre presenti
in ogni spettacolo (come Arlecchino, il Capitano, Brighella ecc.); alcuni dei personaggi portavano sul volto
maschere di cuoio e sulla scena si intrecciavano dialetti e lingue differenti. (http://www.treccani.it/enciclopedia/
commedia-dell-arte/)
Pulcinella: maschera napoletana dal costume bianco e il naso adunco, servo pigro e opportunista. Il nome
potrebbe derivare dalla voce chioccia o dal naso a becco (piccolo pulcino).
Pantalone: maschera veneziana, Pantalón è nel Cinquecento un anziano mercante avaro e lussurioso, ma nel
tempo si evolve nella figura di un buon uomo, un vecchio brontolone, sebbene saggio e generoso.
Colombina: vivace e maliziosa servetta di Pantalone, a differenza degli altri non indossa una maschera.
Arlecchino: famosissimo servo imbroglione e sempre affamato, di origine bergamasca, dal costume fatto di
toppe di tutti i colori. È figura di grande successo e rilevanza nella Commedia dell’Arte, grazie alla sua personalità
rude ed espressiva: è ignorante ma astuto, ha sempre fame, usa un linguaggio licenzioso e scurrile.
Meneghino: è la maschera simbolo della città di Milano. In origine il personaggio fu quello del servo spiritoso ma
caratterizzato soprattutto da onestà, sincerità (simboleggiata anche dal fatto che, a differenza di molti personaggi
della commedia dell’arte, lui non indossa una maschera) e un forte senso di giustizia. Nel corso dei secoli,
Meneghino ha assunto diversi ruoli sul palcoscenico, tra cui quello del padrone, del contadino e del mercante.
Balanzone: dottore anziano, saccente e pedante, di origine bolognese, che indossa una toga nera. Pedante,
cavilloso, prodigo di inutili insegnamenti e di indesiderati consigli, trova sempre la scusa buona per rifilare a
qualcuno uno dei suoi sproloqui, che han pretesa d’esser dotti ma sono invece un insieme di parole storpiate
e frasi ampollose ma insensate.
Gianduja: personaggio torinese, nasce come personificazione del carattere del popolo piemontese:
conservatore, fermo sulle sue posizioni ma fedele alla parola data e sempre di ottimo umore. Il nome nasce
dalla contrazione di “Gian dla doja”, ovvero “Giovanni del boccale”.
Stenterello: personaggio fiorentino chiacchierone, simboleggia il popolano pauroso e un po’ sfortunato, ma
in fin dei conti buono. Stenterello è costantemente perseguitato dalle ingiustizie, che riesce a superare solo
facendo affidamento alla sua arguzia.
Pierrot: sebbene debba il suo nome e il suo successo alla Francia, Pierrot è una maschera italiana. Il suo nome
originario è Pedrolino. Portato nei teatri d’Oltralpe nella seconda metà del Seicento, Pierrot perde progressivamente
le caratteristiche del servo astuto e diventa invece un mimo malinconico e innamorato della luna.

Testi adattati da: https://www.carnevale.venezia.it/blog/le-10-maschere-piu-famose-della-commedia-dellarte/


https://it.wikipedia.org/wiki/Meneghino

Supplemento di Attività ― 67 ― Italiano a portata di mano 2


3) Completa la filastrocca con le seguenti parole:

cuore – vecchina – fretta – doni


felicità – aeroplano – brutto – vede

Voglio fare un regalo alla Befana

La Befana, cara vecchietta, Ha fatto tardi fra i nuvoloni,


va all’antica, senza ……………. . e molti restano senza …………………!

Non prende mica l’………………….. Io quasi, nel mio buon ………………..,


per volare dal monte al piano, vorrei regalarle un micromotore,

si fida soltanto, la cara ………………., perché arrivi dappertutto


della sua scopa di saggina: col tempo bello o col tempo ………………. …

è così che poi succede Un po’ di progresso e di velocità


che la Befana… non si ………………..! per dare a tutti la ……………………..!

Invece di “un po’ di progresso e di velocità” cosa


chiederesti alla Befana di portare il 6 gennaio per
dare a tutti la felicità?
…………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………..

Supplemento di Attività ― 68 ― Italiano a portata di mano 2


4) Completa la filastrocca con gli aggettivi all’interno del riquadro:

L’albero dei poveri


alto – mia – fredda – strani – bianca
nera – mio – fiorito – buoni
Filastrocca di Natale,
la neve è …………….. come il sale,
Rispondi alle domande:
la neve è …………….., la notte è …………….
a) Perché per i bambini a Natale è primavera?
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
b) Quali sono i frutti e i fiori dei bambini ricchi?
Che …………….. fiori, che frutti ……………..,
oggi sull’albero dei doni:

c) Il bambino della filastrocca è ricco o povero? bambole d’oro, treni di latta,


orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più …………….,
d) Secondo il testo, come sono gli alberi dei poveri? un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella …………. casa, accanto al ……….. letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è …………….:
io lo cancello con un dito.

5) Disegna la scena che ti è venuta in mente mentre leggevi questa bellissima filastrocca:

Il pulcino marziano

Ho visto, a Pasqua, sbarcare


dall’uovo di cioccolato
un pulcino marziano.
Di certo il comandante
di quell’uovo volante
di zucchero e cacao
con la zampa ha fatto ciao.
E il gatto, per la sorpresa,
non ha detto neanche: “Miao”.

Supplemento di Attività ― 69 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 5.8. Cruciverba
Verticali Orizzontali
1. L’anniversario della … è la festa celebrata il 25 aprile. 1. “A Carnevale ogni …vale”.
2. Il Tricolore è sinonimo di “… italiana”. 2. Ricorrenza annuale di un determinato giorno, dedicato a
3. Il giorno in cui la Chiesa celebra il santo di un determinato nome e, commemorare la nascita o la morte di qualche personaggio, o altro
per tradizione, la festa di chi porta quel nome. importante avvenimento, nonché la celebrazione stessa.

4. Lunedì dell’Angelo o … 3. Spiaggia sul mare Adriatico famosa per le discoteche e i locali che
offrono un’intensa movida.
4. Il Futuro composto si usa per esprimere una supposizione al… .
5. Vecchietta che porta i regali ai bambini il 6 gennaio.
6. Elemento morfologico posposto a una parola esistente per ricavarne
derivati (p.es. -ità in felicità) o alterati (p.es. -ino in pensierino).
7. Denominazione per lo più scherzosa della vita serale e notturna di
una città.
8. Il mese in cui si celebra Ognissanti e la festa dei morti.
9. Che ha grande successo, detto di persone o cose molto ricercate
e apprezzate.

Definizioni tratte da: https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/


http://www.treccani.it/vocabolario/

2 1 3

5 6

Supplemento di Attività ― 70 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 5.9. Canzone
Accedendo al link https://www.youtube.com/watch?v=0aWEPURw9Gc troverai il video della canzone “Al
condizionale” (2019) di Postino, la quale usa molti verbi al condizionale composto. Guardando il video capirai
perché viene usato il condizionale composto invece di quello semplice. Ascolta più volte la canzone e prendi
appunto di tutti i verbi coniugati così. Ad esempio, la canzone comincia con i versi sotto e il primo verbo al
condizionale composto è “regalare” (“avrei regalato”). Quali sono gli altri e perché viene adoperato questo
tempo verbale?

Dicono che farsi filmini mentali sia dissociante


Dalla realtà che è intorno
È perciò da evitare come atto fuorviante
Ma ci son quelli che vivono nelle illusioni da sempre
In ogni frase c’è un “Se avessi fatto”,
“Se fossi stato presente”
A volte la vita è prigioniera della grammatica verbale
Perché si può vivere un intero amore al condizionale
E ti avrei regalato due tartarughe (…)

Attività 5.10. Componimento


Ci sono due opzioni:
a) Il modo di trascorrere ogni festività è particolare e dipende dal Paese in cui si vive e anche dalla propria
famiglia. Scegli una delle feste celebrate dalla tua famiglia e scrivi cosa fate, cosa mangiate e bevete, dove la
trascorrete, se ti piace o meno, ecc.
b) Scegli una spiaggia che conosci bene e descrivila. Dove si trova, com’è, cosa c’è da fare, che persone ci
vanno, le cose o i posti che suggeriresti di vedere lì, ecc.

Attività 5.11. Role-play


Lo studente A è Roberto e lo studente B è Francesca. Avete litigato a Ferragosto e ora volete far pace.

Supplemento di Attività ― 71 ― Italiano a portata di mano 2


Unità 6 – Il cinema è l’arma più forte
Attività 6.1. C’era una volta un cinema…
Leggi il testo di Italo Calvino tratto dal libro La strada di San Giovanni e rispondi alle domande sotto:

Autobiografia di uno spettatore


Ci sono stati anni in cui andavo al cinema quasi
ottoetrenta.it

tutti i giorni e magari due volte al giorno, ed erano


gli anni tra, diciamo, il Trentasei e la guerra, l’epoca
insomma della mia adolescenza. Anni in cui il
cinema è stato per me il mondo. Un altro mondo
da quello che mi circondava, ma per me solo ciò
che vedevo sullo schermo possedeva le proprietà
di un mondo, la pienezza, la coerenza, mentre
fuori dello schermo s’ammucchiavano elementi
eterogenei che sembravano messi insieme per
caso, i materiali della mia vita che mi parevano
privi di qualsiasi forma.
Il cinema come evasione, si è detto tante volte, con una formula che vuol essere di condanna, e
certo a me allora il cinema serviva a quello, a soddisfare un bisogno di spaesamento, di proiezione
della mia attenzione in uno spazio diverso, un bisogno che credo corrisponda a una funzione
primaria dell’inserimento nel mondo, una tappa indispensabile d’ogni formazione. Certo per
crearsi uno spazio diverso ci sono anche altri modi, più sostanziosi e personali: il cinema era
il modo più facile e a portata di mano, ma anche quello che istantaneamente mi portava più
lontano. Ogni giorno, facendo il giro della via principale della mia piccola città, non avevo occhi
che per i cinema, tre di prima visione che cambiavano programma ogni lunedì e ogni giovedì, e
un paio di stambugi che davano film più vecchi o scadenti, con rotazione di tre alla settimana. Già
sapevo in precedenza quale film davano in ogni sala, ma il mio occhio cercava i cartelloni piazzati
da una parte, dove s’annunciava i film del prossimo programma, perché là era la sorpresa, la
promessa, l’aspettativa che m’avrebbe accompagnato nei giorni seguenti.
Andavo al cinema al pomeriggio, scappando di casa di nascosto, o con la scusa d’andare a
studiare da qualche compagno, perché nei mesi di scuola i miei genitori mi lasciavano poca
libertà. La prova della vera passione era la spinta a ficcarmi dentro un cinema appena apriva,
alle due. Assistere alla prima proiezione aveva vari vantaggi: la sala semivuota, come fosse tutta
per me, che mi permetteva di sdraiarmi al centro dei «terzi posti» colle gambe allungate sulla
spalliera davanti; la speranza di rincasare senza che si fossero accorti della mia fuga, per poi
avere il permesso di uscire di nuovo (e magari vedere un altro film); un leggero stordimento
per il resto del pomeriggio, dannoso per lo studio, ma favorevole alle fantasticherie. E oltre
a queste ragioni tutte a vario titolo inconfessabili, una ce n’era di più seria: entrare all’ora

Supplemento di Attività ― 72 ― Italiano a portata di mano 2


dell’apertura mi garantiva la rara fortuna di vedere il film dal

Reprodução
principio, e non da un momento qualsiasi verso la metà o la
fine come mi capitava di solito quando raggiungevo il cinema a
metà pomeriggio o verso sera.
L’entrare a film cominciato corrispondeva del resto all’uso
barbaramente generalizzato degli spettatori italiani, e che
tuttora vige. Possiamo dire che già a quei tempi precorrevamo le
tecniche narrative più sofisticate del cinema d’oggi, spezzando
il filo temporale della storia e trasformandola in un puzzle da
ricomporre pezzo a pezzo o da accettare nella forma di corpo
frammentario. Per continuare a consolarci, dirò che assistere
all’inizio del film dopo che se ne conosceva la fine dava
soddisfazioni supplementari: scoprire non lo scioglimento dei
misteri e dei drammi ma la loro genesi; e un confuso senso di
preveggenza di fronte ai personaggi. Confuso: come appunto dev’essere quello dei divinatori,
perché la ricostruzione della trama smozzicata non era sempre agevole, e meno che mai se si
trattava d’un film poliziesco, dove l’identificazione dell’assassino prima e del delitto poi lasciava
in mezzo una zona di mistero ancor più tenebrosa. Per di più alle volte tra il principio e la fine
restava un pezzo perduto, perché improvvisamente guardando l’orologio m’accorgevo d’aver fatto
tardi e se non volevo incorrere nelle ire familiari dovevo scappar via prima che sullo schermo
fosse riapparsa la sequenza durante la quale ero entrato. Così molti film mi sono rimasti con un
buco nel mezzo, e ancor oggi, dopo più di trent’anni, – che dico? – quasi quaranta, quando mi
capita di rivedere uno di quei film d’allora – alla televisione, per esempio -, riconosco il momento
in cui ero entrato nel cinema, le scene che avevo visto senza capirle, recupero gli spezzoni perduti,
rimetto insieme il puzzle come l’avessi lasciato incompiuto il giorno prima.

Calvino I., La strada di San Giovanni, Oscar Mondadori, Verona, 2007, pp. 31-33

Andare al cinema all’epoca raccontata da Calvino (tra il 1936 e la guerra) è simile ad oggi? Quali sono le
somiglianze e le differenze che trovi?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………..........................................................................................................................................……………………………. .

Supplemento di Attività ― 73 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.2. Generi cinematografici
Riunitevi in piccoli gruppi e citate 2 esempi di film per ogni genere. Farete una gara e il gruppo
vincitore sarà quello che accumulerà più punti. Il punteggio è stabilito così: 2 punti per film italiani,
1 punto per film di altre nazionalità. Attenzione! Avete solo 15 minuti di tempo.

Freepik
Avventura Commedia

………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………

………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………

Dramma Fantascienza

………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………

………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………

Thriller Horror

………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………

………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………

Supplemento di Attività ― 74 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.3. Totò, un uomo eccezionale

“La vita, [per Totò], fu puro teatro, come lo è per tanti di noi. I suoi compagni di lavoro, sul set cinematografico,
dovevano compiere sforzi crudeli per non ridere di fronte alla sua favolosa, inverosimile capacità di
improvvisazione, in un’arte che atomizza e falsifica perfino una scena d’amore. (…). La sua recitazione si
adattava a qualunque scenario: dal San Carlino al Madison Square Garden (…). Totò non è ‘solo’ un attore
immenso ma è anche la figura forse più conosciuta e, per certi versi, insostituibile dell’Italia contemporanea
e, con ogni probabilità, vivrà finché sarà viva la tradizione culturale e sociale che l’ha generata. Totò è stato
attore e personaggio, maschera e uomo comune, principe (nella vita e nella scena) e miserabile (nella vita e
nella scena). Totò ha accompagnato l’Italia provinciale e contadina sulla strada di una difficile e accidentata
modernizzazione. Totò è il personaggio che tutti conoscono ma, allo stesso tempo, qualcosa di misterioso e
indefinibile, una categoria dello spirito.”

Tratto da: http://drammaturgia.fupress.net/saggi/saggio.php?id=5606

Il testo sopra serve a farti capire la grandezza di Totò. Volendo rendere un omaggio a quest’uomo talmente
straordinario, abbiamo preparato per te un breve riassunto della sua vita, anch’essa eccezionale e vissuta
intensamente sia nel campo personale che professionale.

Totò e i numeri

napolifans.it
Antonio De Curtis, decisamente più conosciuto come Totò e
soprannominato “il principe della risata” è nato a Napoli il 15 febbraio
1898. La madre, Anna Clemente, lo ha registrato all’anagrafe come
Antonio Clemente e solo quando Totò aveva una ventina d’anni il
marchese Giuseppe De Curtis l’ha sposata e ha riconosciuto Totò
come suo figlio. Nel 1933 il marchese Francesco Maria Gagliardi ha
adottato Antonio trasmettendogli i suoi titoli nobiliari. Solo a partire
dal 1946 il tribunale di Napoli gli ha riconosciuto il diritto a fregiarsi
dei nomi e dei titoli di: Antonio Griffo Focas Flavio Dicas Commeno
Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, altezza imperiale, conte
palatino, cavaliere del sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca
di Macedonia e di Illiria, principe di Costantinopoli, di Cicilia, di
Tessaglia, di Ponte di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte
di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e Durazzo.
Essendo napoletano conosceva bene la Tombola della smorfia, era superstizioso e dunque i numeri
nella sua vita erano importanti. Un suo film si chiama “47 il morto che parla” mentre in un altro ha
coniato la frase emblematica “Che bel 16!” al vedere una donna con un bel sedere. C’è chi dica che lui non
girava mai i giorni 13 e 17 del mese e né i martedì e i venerdì.
La sua carriera ha dei numeri incredibili: è cominciata a teatro in cui ha portato in scena, dal 1928
al 1957, circa 40 spettacoli tra commedie e rappresentazioni di avanspettacolo (fino al 1939), oltre a 12

Supplemento di Attività ― 75 ― Italiano a portata di mano 2


“grandi riviste” negli anni Quaranta e Cinquanta. Negli anni Trenta, con
imdb.com

l’avvento del sonoro, ha cominciato pian piano a lavorare al cinema avendo


realizzato più di 100 film. Nel 1957 ha dovuto abbandonare la sua grande
passione, il teatro, a causa di una seria malattia agli occhi – la corioretinite
emorragica – che lo ha reso praticamente cieco negli ultimi dieci anni di
vita. Nonostante ciò, ha lavorato a una cinquantina di film: era talmente
bravo nel recitare e aveva una tale padronanza del suo mestiere e del set
che ci si muoveva con assoluta disinvoltura, infatti una volta lui stesso ha
detto: “Appena sento il ciak, vedo tutto. È un effetto nervoso”.
I suoi ritmi di lavoro erano incalzanti, spesso girava più di un film in
contemporanea e in tempi ristrettissimi: 2 o 3 settimane. Ad esempio,
solo tra il 1953 e il 1955 ha interpretato 17 film.
Ha avuto molte avventure amorose ma solo una moglie e 2 figli, la

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figlia Liliana, nome scelto in omaggio ad una sua amante che si era
suicidata, e un figlio morto subito dopo la nascita.
Ha composto delle canzoni: nel 1951 ha scritto una delle canzoni
d’amore più belle di tutti i tempi, “Malafemmena” e nel 1954, un suo
brano musicale, “Con te”, dedicato a Franca Faldini (la sua compagna
negli ultimi 15 anni di vita) è stato presentato al Festival di Sanremo,
classificandosi al 9º posto nella graduatoria finale.
Ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo ’A livella che l’ha
consacrato in tutto il mondo in questo ambito.
Totò, per tutta la sua vita, ha compiuto molteplici gesti d’altruismo,
che includevano sostegno e offerte di viveri ai più bisognosi. Con
l’avanzare dell’età si è dedicato sempre più spesso a numerose opere di beneficenza: aiutando ospizi
e brefotrofi*, donando grandi somme alle associazioni che si occupavano degli ex carcerati e delle
famiglie degli stessi. Oltre a ciò, in merito al suo amore
forumcani.com

per gli animali (in casa aveva dei cani e un pappagallo),


ha acquistato e modernizzato un vecchio canile, “L’ospizio
dei trovatelli”, per accogliere cani randagi. Totò lo visitava
regolarmente per accertarsi che i numerosi ospiti a quattro
zampe (più di 200 cani) avessero le cure necessarie. Le
spese totali per l’assistenza e il mantenimento del canile
sono arrivate a costargli circa 50 milioni.
Il 15 aprile 1967, intorno alle tre e mezzo del mattino (l’ora in cui abitualmente si ritirava per dormire),
dopo un susseguirsi di vari attacchi cardiaci, Totò si è spento all’età di 69 anni.

* Brefotrofio: istituto che accoglie, alleva e assiste i bambini abbandonati o in pericolo di abbandono (Treccani)
Testo liberamento adattato da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tot%C3%B2
https://www.informagiovani-italia.com/toto.htm
https://biografieonline.it/biografia-toto

Supplemento di Attività ― 76 ― Italiano a portata di mano 2


Se la storia di Totò ti ha incuriosito/a e vuoi vedere alcune scene dei suoi film, puoi andare sul sito https://
movieplayer.it/articoli/toto-le-10-scene-piu-divertenti-dei-suoi-film-tra-risate-e-curiosita_17332/ in cui vengono
suggerite dieci tra le sue scene più divertenti.

Il testo sopra lo puoi sfruttare in due modi. Se lo leggi autonomamente, basta rispondere alle domande. Se
appartieni a un gruppo classe l’insegnante vi dividerà in squadre e sfiderà la vostra memoria. Vincerà chi avrà
la miglior memoria e… la miglior padronanza del “ne partitivo”!

Modalità individuale: Dopo aver letto il testo rispondi alle domande. Attenzione! Usa il “ne partitivo” nelle
risposte. Segui l’esempio:
a) Quante mogli ha avuto Totò? Ne ha avuta una.
b) Quanti cani c’erano al canile mantenuto da Totò?
c) Quanti film ha girato in totale?
d) Quante settimane ci volevano a Totò per girare un film?
e) Quanti pappagalli aveva?
f) Quante canzoni ha composto?
g) Quanti spettacoli ha portato in scena?
h) Quanti nomi aveva (tra prenomi e cognomi)?
i) Quanti figli ha avuto?
l) Quante lire ha speso in totale per la manutenzione del canile?
m) Quanti film ha fatto tra il 1953 e il 1955?
n) Quante raccolte di poesie ha pubblicato?
o) Quante avventure amorose ha avuto?
p) Quanti anni aveva quando è morto?
q) Quanti spettacoli di teatro di “grande rivista” ha realizzato?
r) Quanti soldi ha donato agli ospizi, brefotrofi, associazioni di ex-carcerati, ecc?
s) Quanti titoli nobiliari aveva?
t) Quanti film ha fatto negli ultimi dieci anni di vita dopo essere diventato praticamente cieco?

Modalità “gara tra squadre”: l’insegnante vi darà tutte le indicazioni per svolgere la gara, per calcolare il
punteggio e tutto l’occorrente per giocare.

Supplemento di Attività ― 77 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.4. Visita a Cinecittà

roma.com
Nel corso dei suoi 80 anni di storia,
oltre 3.000 film hanno preso vita a
Cinecittà e ben 51 pellicole hanno vinto
l’Oscar. Quando gli chiesero quale fosse la
città in cui avrebbe preferito vivere, Fellini
rispose: “Cinecittà”. La città dei sogni di
Fellini è composta da 19 teatri di posa, 400
fra camerini, uffici, sale trucco e magazzini
e un ampio backlot* di oltre 100.000 m2,
essendo parzialmente visitabile dal
2011. Il progetto “Cinecittà si Mostra” è
un’iniziativa culturale che valorizza il patrimonio storico e architettonico degli Studi di Cinecittà, consentendo al
pubblico di visitare i set e i percorsi espositivi (testo liberamente adattato da: https://cinecittastudios.it/)

*Backlot è un’area adiacente a uno studio cinematografico in cui vengono costruiti edifici permanenti o temporanei per creare i set per le
scene all’aperto.

Accedendo al link https://cinecittasimostra.it/ vedrai che Cinecittà ci offre varie cose da scoprire. Esplora il
sito e rispondi alle domande:
a) In quanti percorsi si divide la mostra?
b) Quali sono i set permanenti che si possono visitare?
c) La visita è suddivisa in quante parti?
d) Quanto tempo ci vuole per visitare tutto?
e) La visita si può fare autonomamente?
f) Quando si può visitare Cinecittà?
g) A che ora chiude la biglietteria?
h) Bisogna prenotare la visita?
i) Quanto costa il biglietto intero?
l) Chi paga il biglietto ridotto e quanto costa?
m) Per chi invece la visita è gratuita?
n) Cosa include il “biglietto congiunto” che costa 20 euro?

Supplemento di Attività ― 78 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.5. Ennio Morricone
Ennio Morricone è tra i nomi leggendari della musica da film internazionale: ha scritto oltre 400 colonne
sonore, ottenendo i più prestigiosi riconoscimenti internazionali. Una sua celebre frase è: “La musica e il cinema
sono uno sposalizio, un matrimonio”.
Ora ti presentiamo un breve testo in cui potrai imparare di più sulla vita di questo grande musicista.
Completalo coniugando i verbi al passato remoto e otterrai un riassunto della biografia di Ennio Morricone.
Segui l’esempio:

…Nacque… (Nascere) a Roma nel 1928. .………………... (Cominciare) gli studi di musica a 10 anni imparando a
suonare lo strumento suonato dal padre, la tromba. Subito dopo …………………. (dedicarsi) allo studio di armonia
complementare passando subito all’armonia principale compiendo un percorso di 4 anni in 6 mesi di studio. Nel
1956 …………………. (sposare) Maria Travia ed …………………. (avere) 4 figli: Marco, Alessandra, Andrea (musicista) e
Giovanni (regista e sceneggiatore). Nel 1958 …………………… (venire) assunto dalla Rai come assistente musicale
ma …………………… (licenziarsi) il giorno stesso. Nel 1961 ………………………
tvnumeriuno.it

(esordire) la sua prima colonna sonora fatta per il film “Il federale” di Luciano
Salce. Il suo primo lavoro sicuro ……………………. (essere) nel 1964 per la RCA
che all’epoca stava per fallire. Poi, nello stesso anno, …………………. (dare) inizio
a una lunga e proficua collaborazione con Sergio Leone, un suo ex compagno
alle elementari, da cui ……………………… (nascere) le colonne sonore per i film
western “Per un pugno di dollari” (1964), “Per qualche dollaro in più” (1965),
“Il buono, il brutto, il cattivo” (1966), “C’era una volta il West” (1968) e “Giù la
testa” (1971).
In tutta la sua carriera ………………….. (musicare) oltre 400 film lavorando
con molti registi italiani (Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Giuseppe
Tornatore) ed internazionali (Brian De Palma, Roman Polansky, Warren Beatty,
Oliver Stone, Pedro Almodovar, ecc). Fra i suoi film più noti ricordiamo “Sacco & Vanzetti”, “Cinema Paradiso”,
“La leggenda del Pianista sull’Oceano”, “Malena”, “The untouchables”, “C’era

Olivier Strecker | Wikimedia Commons


una volta in America” e “Mission”, oltre a tanti altri.
…………………… (Elaborare) più di cinquecento partiture per arrangiamenti,
colonne sonore, serie TV e opere di musica contemporanea. …………………….
(Vincere) moltissimi premi: dieci nastri d’argento, dieci David di Donatello, sei
Premi Bafta (British Academy of Film and Television Arts), tre Golden Globe,
tre Grammy Awards, un Leone d’oro alla carriera (1995) e un Polar Music
Prize (è stato il primo italiano, nel 2010, a riceverlo). Dopo 5 candidature e
un premio Oscar alla carriera (2007), ……………. (essere) insignito nel 2016
dell’Oscar alla migliore colonna sonora per “The Hateful Eight”. …………………
(Vendere) inoltre più di 70 milioni di dischi.

Supplemento di Attività ― 79 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.6. Film di Mario Monicelli
Mario Monicelli (1915 – 2010) è stato un regista, sceneggiatore e scrittore italiano. È diventato uno dei più
celebri registi italiani della sua epoca e uno dei massimi esponenti della commedia all’italiana, rendendola
famosa all’estero con film come “I soliti ignoti”, “L’armata Brancaleone” e “Amici miei”. È stato per due volte
candidato al Premio Oscar, ha vinto numerosi premi cinematografici e nel 1991 ha ricevuto il Leone d’oro alla
carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.
Sotto troverete dieci titoli dell’estesa lista di film diretti da Monicelli. In piccoli gruppi sceglietene uno e
immaginate una breve trama:

imdb.com

imdb.com
imdb.com

imdb.com
“Il medico e lo stregone” (1957) “Un borghese piccolo piccolo” (1977)
“I soliti ignoti” (1958) “Il male oscuro” (1990)
“La ragazza con la pistola” (1968) “Parenti Serpenti” (1992)
“Toh, è morta la nonna” (1969) “Cari fottutissimi amici” (1994)
“La mortadella” (1971) “Panni sporchi” (1999)

Attenzione! Ricordatevi che Monicelli è un regista noto per le commedie: pensate dunque a una storia
divertente, che faccia ridere, e così potrete vincere la gara che si svolgerà tra i gruppi. I vincitori saranno quelli
che avranno creato la storia più comica!

Attività 6.7. Indovina il film


In piccoli gruppi (o a coppie) dovrete cercare di far indovinare il film che avete in mente ai vostri compagni.
Lo potete fare con le seguenti frasi:

Si svolge… (dove? / quando?)


Appartiene al genere…
La trama è…
I personaggi sono…
Una scena emblematica è…
Il film è… (recente/antico, a colori/in bianco e nero, ha / non ha vinto l’Oscar, ecc.)
Il regista è…
Gli attori sono…

Attenzione! È importante che scegliate dei film più noti per essere praticamente sicuri che i vostri compagni li
abbiano visti o ne abbiano almeno sentito parlare perché altrimenti sarà molto difficile che indovinino e il gioco non
funzionerà. Non necessariamente i film dovranno essere italiani. Ciò che conta qui è la comunicazione e il gioco!

Se la sfida di indovinare i film ti è piaciuta, ti raccomandiamo il sito https://www.mymovies.it/


cinemanews/2015/124373/ su cui potrai cercare di indovinare 50 film italiani a partire da una loro scena famosa.

Supplemento di Attività ― 80 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.8. Scheda tecnica

Reprodução
Fai una ricerca su un film italiano che ti piace e completane la scheda:

Titolo:
Anno di produzione:
Genere:
Durata:
Regista:
Cast principale:
Sceneggiatura:

Attività 6.9. Andiamo al cinema?

In piccoli gruppi (o a coppie) mettetevi d’accordo su quale film andare a vedere. Siete a Firenze e dunque
dovete consultare la programmazione dei cinema di lì. Vi consigliamo di andare su uno di questi due siti: http://
www.odeonfirenze.com/programma/calendario/ e https://www.comingsoon.it/cinema/firenze/uci-cinemas-
firenze/4241/. Il primo è del cinema Odeon, uno dei più antichi a Firenze, il quale è ubicato nel centro storico
e ha solo una sala. Invece, il secondo è il sito del Cinema UCI Firenze che dispone di 11 sale in cui in media vi
sono 252 posti a sedere.
Innanzitutto, valutate quali sarebbero i vantaggi e gli svantaggi di andare in un cinema più piccolo e
tradizionale e quali sono invece quelli di andare in un multisala. La prima cosa che dovete definire è questa:
dove andare. Una volta deciso ciò, consultate il sito, guardate i film che danno, gli orari, i giorni e decidete come
organizzarvi (se vi troverete direttamente lì, se ci andrete a piedi o in macchina, se prenderete un caffè prima
o dopo, ecc.).
sailko| Wikimedia Commons

universalmovies.it

Supplemento di Attività ― 81 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.10. Lessico cinematografico
Completa le frasi con le parole del riquadro. Attenzione! Fai l’accordo di numero se necessario.
Segui l’esempio:

set – trama – comparsa – incasso – cast – copione – colonna sonora – titolo di coda
doppiaggio – cameo – botteghino – recensione – sottotitolo – locandina – trailer – ruolo

a) Il ……cast……. del film “Matrimonio all’italiana” è fantastico: Sophia Loren, Marcello Mastroianni e Aldo Puglisi.
b) L’attore ha fatto di testa sua e non ha seguito il ……………………… del film.
c) Ci piace leggere le ………………………. cinematografiche per scegliere quali film andare a vedere.
d) Preferisci comprare i biglietti su internet o fare la fila al ……………………………?
e) Era stato così bravo che da semplice ……………………… è passato già nel suo film successivo a un ……………………….
da protagonista.
f) La ………………………………… di questo film è meravigliosa, tutte le canzoni sono bellissime.
g) Preferisco vedere i film nella loro versione originale con i ………………………………. .
h) La ……………………… di questo giallo è talmente intricata che sarà impossibile scoprire l’assassino.
i) Mio marito è davvero un cinefilo, quando il film finisce resta seduto a vedere i ……………………………. .
l) Vedere un film al cinema mi risulta spesso fastidioso perché prima di ogni film danno troppi ……………………… .
m) Giuseppe Tornatore si ritaglia un ………………… nel finale di Nuovo Cinema Paradiso perché è lui il proiezionista
a cui Totò affida la bobina con i baci “censurati” lasciatagli da Alfredo. Per quel ruolo, Tornatore voleva in realtà
il grande Federico Fellini, ma il regista rifiutò.
m) Le prossime riprese per il film saranno alle Maldive, che ………………… paradisiaco!
n) Le …………………………. dei film antichi mi piacciono molto perché erano vere opere d’arte!
o) “Titanic” è stato uno dei film con maggiore ………………………….. nella storia del cinema.
p) Mi fa un certo effetto sentire il ………………………….. dei nostri attori all’estero.

Lo sapevi?
I film in Italia sono in genere doppiati e i doppiatori italiani sono tra i più bravi al mondo.

Supplemento di Attività ― 82 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.11. Paragoni cinematografici
Questa attività sarà svolta a coppie o in piccoli gruppi. Può essere sfruttata in due modi: come
una semplice discussione su cosa vi piace di più (o di meno) o come un gioco di squadra.

Modalità 1 – Discussione in piccoli gruppi: con l’aiuto di un dado e una pedina confrontate gli argomenti
delle caselle sulla scacchiera (pagina seguente). Lanciate il dado per indicare la casella su cui va la pedina e
discutete a riguardo mettendo a confronto le due possibilità. Oltre a fare dei paragoni direte anche cosa ne
pensate, quale vi piace di più e perché, ecc.

Modalità 2 – Gioco di squadra: l’insegnante divide la classe in piccoli gruppi di 2 o 3 studenti al massimo.
A turno, le squadre lanciano il dado e muovendo sempre la stessa pedina sulla “scacchiera” (pagina seguente)
arrivano su una casella che mette a confronto due persone o cose. Le squadre lavoreranno in contemporanea
e avranno 2 minuti per scrivere il maggior numero possibile di frasi che confrontino i due item. Dopo i 2 minuti,
ogni squadra legge le frasi che ha fatto, se necessario il gruppo classe le corregge e poi si decide insieme quali
paragoni contano (per evitare che si facciano paragoni assurdi solo per rivendicare un maggior numero di frasi
composte). In quel turno vince un punto il gruppo che avrà fatto più paragoni considerati validi. Si gioca finché
si vuole oppure si stabilisce un criterio per finire il gioco, come ad esempio aver diritto a 2, 3 o 4 turni per ogni
squadra, ma ovviamente dipenderà dal numero di squadre in classe. Vince chi avrà accumulato più punti.

Attenzione! Ricordiamo che confrontare vuol dire analizzare due cose sia dal punto di vista di ciò che
le differenzia che da quello che le accomuna. Per aver chiaro in mente quello che dovete fare ti daremo un
esempio: se la pedina giunge sulla casella “Doppiaggio/ Sottotitolaggio” alcune delle frasi che potrebbero
essere create sono: “I film doppiati in Italia sono comunissimi”; “In TV la maggior parte dei film sono doppiati”; “Ci
piacciono di più i film sottotitolati”; “I film per i bambini devono essere doppiati”; “Il doppiaggio italiano è ritenuto uno
dei migliori al mondo”; “Nel nostro Paese la maggior parte dei film per adulti hanno i sottotitoli”; “Ci piacciono sia i
film doppiati che quelli sottotitolati”; “Doppiare è più complesso che sottotitolare”; ecc.

Nel caso dell’esempio appena dato è difficile trovare cose in comune, ma questo è solo un modo per spiegare
come confrontare tante altre cose, ad esempio Monica Bellucci e Giovanna Mezzogiorno, due attrici a proposito
delle quali si può dire: “Entrambe sono belle”, “Monica Bellucci è bella tanto quanto Giovanna Mezzogiorno”,
“Tutte e due sono bravissime”, “Giovanna Mezzogiorno è più giovane di Monica Bellucci”, ecc.

Attenzione! Sottolineiamo che il paragone non riguarda le parole in sé ma le idee che contengono, quindi
con “doppiaggio” ci si riferisce anche ai film doppiati, ad esempio. Quando si confronta Fellini e Vittorio De
Sica, oltre alle persone si può far riferimento anche ai loro film, ecc. Se secondo voi il confronto è soggettivo,
potete esprimerlo attraverso delle frasi al congiuntivo: “Crediamo che Fellini abbia vinto lo stesso numero di
Oscar di De Sica”.

Supplemento di Attività ― 83 ― Italiano a portata di mano 2


Monica Bellucci
Commedia Corto Film doppiato Vedere film a casa Roberto Benigni
o
o o o o o
Giovanna
Dramma lungometraggio sottotitolato al cinema Totò
Mezzogiorno

Supplemento di Attività
comprare il
Film
biglietto online
o
o
sceneggiati
al botteghino

Fiction Film a colori


o o
documentario in bianco e nero

Paragoni cinematografici

― 84 ―
Cinema
tradizionale fare l’attore
o o
multisala fare il regista

Marcello
Western
Mastroianni
o
o
Giallo
Riccardo Scamarcio

Fellini cinema Leone d’Oro libro Sophia Loren Cinema europeo


o o o o o o
De Sica teatro David di Donatello film Claudia Cardinale cinema americano

Italiano a portata di mano 2


Attività 6.12. Cruciverba
Verticali Orizzontali
1. Articolo di giornale o rivista che illustra o giudica criticamente uno 1. È l’insieme dei suoni che fanno parte di un film ed è di solito divisa
scritto o uno spettacolo (mostra, concerto, ecc.) recente e di attualità. nelle tre categorie di voce, musica e rumori o effetti.
2. Corrente, tendenza, spec. artistica o spirituale. Nell’ambito 2. Movimento letterario, artistico e cinematografico affermatosi in
cinematografico può essere inteso come un sottogenere di film. Italia nel secondo dopoguerra che rappresenta fatti e aspetti sociali
3. Genere di film o di libri polizieschi, che tratta di delitti, assassini e della vita con forte impronta realistica.
simili. 3. Commissione di persone nominata per giudicare e assegnare
4. Chi dirige l’allestimento di uno spettacolo teatrale, cinematografico, premi in gare sportive, concorsi letterari e artistici, mostre e simili.
radiofonico o televisivo. 4. È la caratteristica delle azioni espresse con il modo congiuntivo.
5. Biglietteria di teatro o di cinema. CONTR. Oggettività.

6. In cinematografia o nella tecnica televisiva, titoli sovrimpressi sul 5. Colui che assiste a uno spettacolo.
margine inferiore dello schermo. 6. Sinonimo di riassunto, sommario.
7. Riscossione, il totale del denaro incassato da un film. 7. Testo definitivo di un film o di un programma televisivo, corredato
8. Ruolo secondario affidato a un attore di grande prestigio che, con la delle note necessarie alla sua realizzazione.
sua bravura, gli conferisce un particolare pregio artistico.

Le definizioni sono tratte da https://dizionari.repubblica.it/Italiano/

1 2 3

1 4
*

5 6

2 7

Supplemento di Attività ― 85 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.13. Canzone
Ti proponiamo ora la canzone “Il congiuntivo” del cantante Lorenzo Baglioni, lo stesso dell’Attività 2.11.
che cantava un’operetta. Ma prima ti forniamo alcune curiosità su di lui: prima di diventare un cantante famoso
(il suo account ufficiale su Instagram ha più di 40 mila follower) ha insegnato matematica per un paio di anni.
Nel 2018 ha partecipato al Festival di Sanremo nella categoria “Nuove proposte” presentando questa canzone.
Non l’ha vinto, ma sicuramente sul palco dell’Ariston ha conquistato tutti con la sua simpatica canzone, una tra
le sue tante “canzoni didattiche”.
Le attività da svolgere con la canzone sopracitata sono:

1°) Nel video della canzone “Il congiuntivo” (https://www.youtube.com/watch?v=8bfYQZPLCEA) Lorenzo ci


racconta una storia, guardalo e riassumila qui di seguito:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………...…………………………………………………………………………………………. .

2°) Dopo aver studiato la grammatica il ragazzo va dalla ragazza e le fa vedere dei cartelloni in cui c’è scritto:

……………………………….. che io sia stato che io abbia ………………………………..


che io fossi ……………………………….. …………………………………. che io avessi avuto

3°) Ascolta la canzone e completa il ritornello:


Il congiuntivo ha un ruolo ………………………
E si usa per eventi che non sono ……………………..
È relativo a ciò che è …………………………
A differenza di altri …………………………………..
E adesso che lo sai anche tu
Non lo sbagli più

4°) Mentre lui mostra i cartelloni il coro elenca i nomi dei 4 tempi del Congiuntivo che sono:
1. …..………………………………. (che io sia / abbia)
2. …………………………………… (che io fossi / avessi)
3. …………………………………… (che io sia stato / abbia avuto)
4. …………………………………… (che io fossi stato / avessi avuto)

5°) Sei pronto/a a correggere il biglietto d’amore che ha causato la rottura tra i due innamorati? Provaci: “Se io
starei con te sarei felice”.

Ti è piaciuta la canzone? Attenzione! Siccome i gusti personali sono molto soggettivi, esprimi il tuo parere
usando un congiuntivo:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………...…………………………………………………………………………………………. .

Supplemento di Attività ― 86 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 6.14. Componimento
Fai parte della giuria della Mostra del Cinema di Venezia / Accademia del Cinema Italiano. Devi scegliere a
quale film assegnare il Leone d’Oro / David di Donatello. Scrivi una recensione sul film giustificando la tua scelta.

.it
uotidiano
st.ilfattoq

foto.cambiaste.com
Attività 6.15. Role-play
A e B sono clienti nel ristorante in cui lavora C che è il
cameriere. A e B arrivano al ristorante, chiedono al cameriere
ME
RISTORANTE
ANTIPASTI
IL CARCI OFISS IMO (4 COTTU
TAGLI ERE DI SALUM I E
RE DEL CARCI OFO)

NU
FORM AGGI
TRIS DI BRUSC HETTE

un suggerimento su cosa scegliere dal menù e poi discutono su CARPA CCIO DI MANZ O
BRESA OLA CON RUGH ETTA
E PARM IGIAN O

cosa ordinare (antipasto, primo e/o secondo piatto). Uno dei PROSC IUTTO CRUD O DI
PARM A E MELO NE

piatti non va bene. A e B chiamano C, gli spiegano il problema e PRIMI PIATTI


LE VERE MAEST OSISS IME

C proverà a risolverlo.
FETTU CCINE ALL'AL FREDO
SPAGH ETTI ALLE VONG
OLE
LASAG NE CON CARCI OFI
O VERDU RE DI STAGI ONE
BUCAT INI ALL'AM ATRIC
IANA
SPAGH ETTI ALLA CARBO
NARA
VERM ICELL I CACIO E PEPE

SECONDI PIATTI
FILET TO DI MANZ O ALLA
GRIGL IA
SALTI MBOC CA ALLA ROMA
NA CON PATAT E
COTO LETTA PANAT A CON
POMO DORI FRESC HI
MELAN ZANE ALLA PARM
IGIAN A
BACCA LÀ ALLA GRIGL IA
ORATA AL FORNO CON
PATAT E

CONTORNI
ZUCC HINE FRITT E
FIORI DI ZUCC A
PATA TE AL FORN O

INSALATE
RUST ICA (FAGI OLI, TONN
O, CIPOL LA E POMO DORO
INSAL ATA MISTA (CARO )
TE, POMO DORI , LATTU GA)
RUGH ETTA , PARM IGIAN
O E POMO DORI PACH INO

Supplemento di Attività ― 87 ― Italiano a portata di mano 2


Unità 7 – Così è (se vi appare) in tv

Reprodução
Attività 7.1. Lessico dei giornali
Le parole che si riferiscono all’ambito della stampa sono molto specifiche, però siccome fanno parte
della nostra vita quotidiana crediamo che sia importante fartele conoscere. In questo esercizio
vedremo com’è organizzato in genere un giornale e la nomenclatura utilizzata in questo ambito.
Completa il testo con le parole del riquadro seguendo il modello:

testata – pezzi – vignette – intervista – reportage – rubriche – nera


tabloid – terza pagina – quotidiani – rosa – didascalie
inchiesta – servizio – bianca – rotocalchi – trafiletto – tiratura

I giornali sono anche detti ……………………… per indicare che la loro …..tiratura….è giornaliera e non settimanale
o mensile come alcune pubblicazioni in passato chiamate anche “giornali”. Attualmente la maggior parte dei
quotidiani ha il formato …………….…… a sette colonne o berlinese a sei colonne, e dunque più piccoli di quelli
tradizionali che ne avevano nove.
Ogni …………………….. riporta i più svariati fatti di cronaca però alcuni sono curiosamente contraddistinti da
colori: la cronaca ……………..…. riguarda gli avvenimenti politici e amministrativi cittadini, la cronaca ………….……
si occupa dei fatti di sangue, disgrazie e delitti mentre la cronaca ……………….. racconta gli scandali e le abitudini
mondane dei personaggi famosi riportate sulle apposite riviste, chiamate genericamente anche …………….….. .
Gli articoli, anche detti ……………..…., possono essere di vari tipi: 1. il ………………… è una notizia corredata di
approfondimenti e analisi intorno all’informazione centrale; 2. il …………………. consiste invece in un articolo lungo
che analizza un fatto o una situazione senza la pretesa di riportare un’informazione nuova, quanto piuttosto di
raccogliere dati per raccontare in modo ampio e dettagliato un contesto generale; 3. l’…………….…….. è una vera
e propria indagine; 4. l’…………….…… è l’articolo in cui il giornalista fa domande a un interlocutore. Se una notizia
viene data in modo brevissimo viene detta “……………………”.
La pagina culturale che oggigiorno si trova generalmente sulla pagina centrale era originariamente collocata
sulla ………………………….…. e per questo motivo tale locuzione sta ancora a indicare la sezione culturale del
quotidiano. E poi all’interno di un giornale troviamo svariate foto accompagnate da …………………….., …………………..
(disegni, integrati per lo più da un breve testo, che esprimono una battuta di spirito, ironica, sarcastica o satirica)
e varie ……………….…. che hanno un titolo che le caratterizza, vengono pubblicate a intervalli regolari e sono
affidate a giornalisti o personalità di spicco.

Fonti consultate:
http://www.scudit.net/mdstampastruttura.htm
http://www.savignanoscuole.it/attachments/article/682/La.struttura.di.un.quotidiano.pdf
http://alunni.iclercarafriddi.it/jml/attachments/article/424/Il%20lessico%20del%20Giornalista.pdf

Supplemento di Attività ― 88 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 7.2. Notizie positive
Crediamo che ti piacerà conoscere Positizie (https://www.positizie.it/), il portale delle buone notizie.
Qui troverai solo notizie belle che raccontano di un mondo reale in cui, nonostante succedano cose
brutte, avvengono anche delle cose positive che meritano di essere divulgate. Su questo portale
troverai le notizie divise in varie categorie. Sotto ti forniamo il titolo di una notizia per ogni categoria:

1. Ambiente & Animali: 2. Arte & Cultura:


“Da randagio ad ‘avvogatto’: la “A 23 anni crea un murale
storia di Leon, il gatto attivista ispirato a Van Gogh con 200mila
per i diritti animali” tappi di bottiglia riciclati”
(12 giugno 2020) (29 giugno 2020)

3. Benessere & Salute: 4. Diritti & Uguaglianza:


“Le magliette dei calciatori “Svizzera: sì alla legge contro
preferiti diventano camici per i l’omofobia. Verrà punita come
bambini della pediatria” il razzismo”
(10 febbraio 2020) (11 febbraio 2020)

Reprodução | Positzie.it

5. Scienza & Tecnologia: 6. Società:


“Il mitico van firmato Volkswagen “Movimento Body-positivity: la
torna in versione ‘green’” riscoperta della bellezza curvy”
(11 giugno 2020) (25 giugno 2020)

Non dovrai leggerle tutte, ne sceglierai soltanto una visto che quest’attività propone un lavoro collaborativo
in classe. Per evitare che tutti leggano la stessa notizia, ogni studente ne selezionerà una e comunicherà la
scelta all’insegnante. Nella fase successiva, ciascuno studente accederà col suo telefonino al portale (https://
www.positizie.it/), leggerà da solo/a la notizia previamente scelta e poi, nel caso in cui più di uno studente
avesse letto la stessa notizia, i pari si riuniranno per scambiare idee su quello che hanno capito e la loro
opinione a riguardo. Successivamente, in una terza fase si riuniranno nei gruppi misti in cui ognuno avrà letto
una notizia diversa e si racconteranno a vicenda i fatti.
Attenzione! Su questo portale c’è anche un podcast con delle tracce di cinque minuti contenenti la lettura
delle notizie. Un modo perfetto per praticare la comprensione scritta e aggiornarsi sulla cronaca bella!

Supplemento di Attività ― 89 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 7.3. Testo letterario

Reprodução
Il testo sotto, come già riferito nel libro di classe, è un testo dello scrittore per ragazzi
Gianni Rodari in cui si lavora sui falsi alterati. Leggilo ed evidenziali.

Il matto
Marco e Mirko, i gemelli terribili, non hanno il minimo rispetto per i nomi alterati.
Ieri, per compito, essi dovevano trovare per l’appunto certi accrescitivi,
diminutivi, vezzeggiativi eccetera.
– Come chiamereste con una parola sola un cane molto grosso? – domandava
gentilmente la grammatica.
– Un cannone! – ha risposto Marco.
E Mirko ha fatto eco: – Bum!
– Un monte assai alto?
– Un montone.
– Un tacco piccolo e sottile?
– Un tacchino. Glú, glú, glú!
– Una torre robusta e imponente?
– Un torrone.
Così sono andati avanti per un pezzo, facendo scempio dei poveri nomi. Una brutta foca, per colpa
loro, è diventata una focaccia pronta per essere mangiata. Un baro è stato nominato barone.
– Un tipo matto e grande, grosso e sempre allegro? – domandava con pazienza la grammatica.
– Un mattone! – hanno risposto a una voce i due gemelli.
Ma scherzare con i matti è pericoloso. A questo punto, infatti, si è affacciato nella stanza, dalla finestra
aperta, un matto armato da un mattone, e senza dire né uno né due lo ha tirato in testa a Marco. Poi ha
scavalcato la finestra, è entrato, ha raccolto il mattone, è uscito, si è affacciato di nuovo e ha tirato il mattone
in testa a Mirko. Poi è entrato di nuovo ha raccolto il mattone, lo ha fatto a pezzettini e lo ha mangiato.
Si domanda: quanto ha speso in cerotti la mamma per medicare Marco e Mirko?
Tratto da:
Gianni Rodari, Storie di Marco e Mirko, “Il matto” (pp. 86-88), 2012, Einaudi Ragazzi, Trieste.
BlindGoofy | Wikimedia Commons

Parkerman & Christie |


Wikimedia Commons

MR926 | Wikimedia Commons

italians.com

1. 2. 3. 4.
Kurt Kaiser | Wikimedia Commons

Joannes Paulus |
Wikimedia Commons

Rodrigo Padula |
Wikimedia Commons

Frank Schulenburg |
Wikimedia Commons

1. 2. 3. 4.

Supplemento di Attività ― 90 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 7.4. Ho conosciuto un tale….
Giochiamo con i falsi alterati e con la geografia?! Questo gioco è stato inventato da Gianni Rodari per
creare filastrocche. L’inizio è sempre uguale (“Ho conosciuto un tale”), nel secondo verso c’è sempre lo stesso
schema (“un tale di…”) e il quarto verso deve far rima con il secondo. Ti facciamo vedere alcuni esempi tratti dal
libro I Draghi Locopei di Ersilia Zamponi (p. 52, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2007).

Ho conosciuto un tale Ho conosciuto un tale


un tale di Pavia un tale di Forlì
che era astemio che andò all’ospedale
ma andava all’osteria e partorì.

Ho conosciuto un tale
un tale di Ragusa
che ad ogni errore
trovava una scusa

Siete pronti? Il gruppo classe è diviso in tre gruppi (A, B e C). Ogni gruppo riceverà quattro parole (tabella
sotto) che sembrano nomi alterati ma non lo sono, sono invece tutti nomi di città o regioni italiane. Ciascun
gruppo dovrà creare tre filastrocche e dunque potrà eliminare una parola.

Gruppo A Gruppo B Gruppo C


Verona Trentino Rimini
Urbino Barletta Torino
Grosseto Cremona Cortona
Abruzzo Crotone Messina

Ho conosciuto un tale Ho conosciuto un tale Ho conosciuto un tale


un tale di ……………….. un tale di ……………….. un tale di ………………..
………………………………. ………………………………. ……………………………….
………………………………. ………………………………. ……………………………….

Supplemento di Attività ― 91 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 7.5. Pasolini e la TV
Il testo che segue è stato scritto da Pierpaolo Pasolini e pubblicato sul Corriere della Sera il 9 dicembre 1973.
È stato successivamente pubblicato sul libro Scritti corsari. È un testo molto famoso e facilmente reperibile su
Internet. Pasolini era rinomato per le sue prese di posizione e per le opinioni molto polemiche e spesso non
facilmente comprensibili dalla maggior parte della popolazione. Era un intellettuale dotato di un’intelligenza
acuta e una capacità ineguagliabile di interpretare il proprio tempo. Il testo che ti proponiamo è una versione
ridotta. Leggilo e rispondi alle domande che lo seguono:

Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò


che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi.

bottegadinazareth.com
Il fascismo proponeva un modello, reazionario e
monumentale, che però restava lettera morta. Le
varie culture particolari (contadine, sottoproletarie,
operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi
ai loro antichi modelli: la repressione si limitava
ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al
contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro,
è tale e incondizionata. I modelli culturali reali sono
rinnegati. L’abiura1 è compiuta. (…) Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due
rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione
del sistema d’informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno oramai strettamente unito la
periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni
è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero
Paese che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di
omologazione2 distruttrice di ogni autenticità e concretezza. (…)
Non c’è infatti niente di religioso nel modello del Giovane Uomo e della Giovane Donna proposti
e imposti dalla televisione. Essi sono due persone che avvalorano la vita solo attraverso i suoi Beni di
consumo (e, s’intende, vanno ancora a messa la domenica: in macchina). Gli italiani hanno accettato con
entusiasmo questo nuovo modello che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione
creatrice di benessere (o, meglio, di salvezza dalla miseria). Lo hanno accettato: ma sono davvero in grado
di realizzarlo?
No. O lo realizzano materialmente solo in parte, diventandone la caricatura, o non riescono a
realizzarlo che in misura così minima da diventarne vittime. Frustrazione o addirittura ansia nevrotica
sono ormai stati d’animo collettivi. (…) I ragazzi sottoproletari3 – umiliati – cancellano nella loro carta
d’identità il termine del loro mestiere, per sostituirlo con la qualifica di “studente”. Naturalmente, da
quando hanno cominciato a vergognarsi della loro ignoranza, hanno cominciato anche a disprezzare la
cultura (caratteristica piccolo borghese, che essi hanno subito acquisito per mimesi4). Nel tempo stesso,
il ragazzo piccolo borghese, nell’adeguarsi al modello “televisivo” – che, essendo la sua stessa classe a
creare e a volere, gli è sostanzialmente naturale – diviene stranamente rozzo e infelice. Se i sottoproletari
si sono imborghesiti, i borghesi si sono sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di

Supplemento di Attività ― 92 ― Italiano a portata di mano 2


carattere tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio “uomo” che è ancora in loro di
svilupparsi. Da ciò deriva in essi una specie di rattrappimento5 delle facoltà intellettuali e morali.
La responsabilità della televisione, in tutto questo, è enorme. (…) Essa non è soltanto un luogo
attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. (…) È attraverso lo spirito della
televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere.
Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun
mezzo di informazione al mondo. (…) Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in
grado nemmeno di scalfire6 l’anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di
comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata,
violata, bruttata per sempre.

1 Rinunciare alla propria fede o a una dottrina.


2 Uniformazione, adeguamento a un modello prevalente.
3 Termine usato nella tradizione teorica marxistica e socialista per indicare la parte del proletariato che, vivendo in condizioni di illegalità
o di vagabondaggio, è priva di ogni coscienza di classe.
4 Imitazione.
5 Irrigidimento, contrazione.
6 In usi fig., sfiorare, intaccare, danneggiare solo superficialmente.

a) La critica di Pasolini è specificamente contro la TV?


b) L’omologazione descritta da Pasolini viene paragonata a quale altra?
c) Come la rivoluzione delle infrastrutture ha contribuito alla repressione?
d) Perché secondo Pasolini sono così comuni frustrazione e ansia nevrotica?
e) Per Mussolini l’arma più forte del fascismo era il cinema, mentre secondo Pasolini per la “dittatura del
consumo” è la TV. Perché?
f) Secondo te Pasolini esagera?
g) Ritieni che le sue parole siano ancora attuali? Esiste ancora oggi questa dittatura? Se sì, di quale arma fa uso?

Ora, in piccoli gruppi, discutete sulle due ultime domande e poi scrivete un breve testo riportando la vostra
opinione a riguardo.
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……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
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.....…………………………………………………………………………..................…………………………………………………………………………. .

Supplemento di Attività ― 93 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 7.6. Lessico delle reti sociali

Ormai non possiamo fare a meno dei social, vero? Alcuni li usano di più, altri di meno, ciascuno a modo suo
però tutti li adoperano per stare in contatto con la gente, informarsi sui fatti, fare acquisti, ecc. E tu, come li usi?
A cosa servono le reti sociali secondo te?

Ormai tutti sanno che i social sono uno strumento di comunicazione molto potente: Facebook, Twitter,
Instagram, WhatsApp, chi più ne ha più ne metta! I social media sono considerati dei veri e propri organismi
vivi. Miliardi sono le persone che trascorrono all’incirca un’ora e mezza della loro giornata sulle reti (https://
www.speakinitaly.com/teens/blog/come-i-social-media-cambiano-il-linguaggio). A questo punto il mutamento
linguistico è inevitabile e un esempio è l’uso dilagante dei neologismi. Osserva la frase:

“Mi whatsappi la foto che hai instagrammato così la posto su Facebook?”

Oggi la terminologia dei social media è entrata a far parte del nostro modo di comunicare tanto da creare
un vero e proprio linguaggio a parte e dunque bisogna lavorare su questo vocabolario per tenersi al passo coi
tempi. Per farlo in modo divertente ti proponiamo un caccia alla parola. Trova le seguenti parole nella griglia:

account hashtag meme selfie


commento influencer notifiche sponsorizzazione
condividere inserzione pagina taggare
feed like post timeline
follower live profilo virale

C R U Z I H F A B P O S T W L S E B L O
D A C C O U N T E I R D T I M E L I N E
W E S G T T A H X U I R R N V L A O K S
E C G A V N D V M L P A T S I G Q Z U R
E I G M S E H I L C O M M E N T O I T E
N T N V E P A R P O C Z Z R L O S G A W
O K I F V B X A I N T T O Z I M P S V O
I E G N L I F L H D N A B I N F O M N L
Z S S D A U M E P I W C H O T A E K I L
A R B M E M E L A V C F Z N U X L A N O
Z F G H K V L N Z I W E S E L F I E R F
Z T Y U I O P D C D S A P F G C V B E S
I G E L A L L Z E E H P C R B A X I D O
R S R B N P A B L R R Q L K O F M A C I
O D A R Z A N B S E A M E K S F H U O P
S C G P D G V S A V N E L O Z L I X L G
N I G C P I D H A S H T A G C M G L A V
O B A F N N V E L W Z A D U G P B W O M
P T T E V A X I S S O Q U C V F A K L I
S A H Z Z U T N O T I F I C H E B C D E

Supplemento di Attività ― 94 ― Italiano a portata di mano 2


Attenzione! Sul sito https://www.speakinitaly.com/teens/blog/come-i-social-media-cambiano-il-linguaggio
c’è un testo interessante a proposito dei cambiamenti nella lingua italiana provocati dai social.

Ora in piccoli gruppi fate delle frasi riguardanti i social utilizzando gli INDEFINITI: ogni, qualche, qualunque,
qualsiasi, niente o nulla, chiunque, qualcuno(a), ognuno(a), uno(a), qualcosa, alcuni(e), tale(i), ciascuno (e le sue
varianti) e nessuno (e le sue varianti).

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Attività 7.7. Programmi TV che hanno fatto la storia


Chi ha insegnato l’italiano agli italiani? La televisione. La scatola rettangolare dai mille contenuti ha
saputo fare da collante alla società italiana nascente, posizionando i primi mattoncini di quella che sarà
chiamata cultura popolare. Gli show televisivi italiani hanno accompagnato la crescita di intere generazioni,
testimoniando lo sviluppo di gusti e tendenze. Con l’avvento dei reality show italiani, si è perso quello smalto di
varietà e spettacolo che ha da sempre caratterizzato l’offerta televisiva della Penisola perché, a ben guardare, i
programmi televisivi in prima serata preferiti dagli italiani sono sempre stati quelli pensati per tutta la famiglia,
appuntamento imperdibile per grandi e piccini.
Tratto da: https://www.italiansexcellence.it/programmi-televisivi-italiani/

Eccoti dieci fra i più amati programmi televisivi in Italia. Leggi i testi completandoli con le parole presenti nei
riquadri. Attenzione a fare l’accordo di numero qualora fosse necessario!

Reprodução
Lascia o raddoppia?

quiz – onda – sabato sera – game show – gestore

Probabilmente il programma televisivo più famoso di sempre è la


versione italiana del format francese “Quitte ou double?”, che a sua volta
derivava dal ………………………. americano “The $64,000 Question”. Andò in
…………………… dal 1955 al 1959 e chi lo conduceva era un volto storico della
TV, Mike Bongiorno, il quale teneva compagnia alle famiglie mentre insegnava all’Italia dialettofona l’italiano di
massa. Inizialmente la trasmissione era il ………………………., ma dopo passò al giovedì sera dovuto a una protesta
dei ……………………..dei locali pubblici che videro assottigliarsi gli incassi nella serata più remunerativa della
settimana. È il più celebre ……………………… della storia della televisione italiana, capostipite di tutti i successivi
giochi a quiz a venire (ancora oggi).

Supplemento di Attività ― 95 ― Italiano a portata di mano 2


Blob

Reprodução
film – televisione – video – satira – linguaggio

Blob è un programma di …………………….. che va in onda dal 1989, ed è


quindi uno dei programmi più longevi della Rai. Ha elaborato nel corso
del tempo un ……………………… originale e innovativo basato sul mero
utilizzo creativo di …………………… registrati da altre trasmissioni TV. Il suo
nome è una metafora derivata dal ……………………… horror fantascientifico
intitolato Fluido mortale del 1958 in cui una sorta di creatura informe e gelatinosa (“The Blob”)
proveniente dagli spazi siderali arriva sulla Terra soffocando gli spazi vitali in un processo analogo a quello in
corso per la ……………………….. e la cultura italiana.

Carràmba! Che sorpresa


Reprodução

varietà – fama – conduttrice – sketch – pubblico

Il programma deriva dal format inglese “Surprise Surprise”. Il titolo italiano


della trasmissione è l’unione del cognome della ……………………., Raffella
Carrà, all’esclamazione spagnola Ay, caramba, utilizzata in situazioni di
stupore. È andato in onda su Rai 1 a fasi alterne dal 1995 al 2009. Il fulcro del
……………………. era proprio lo stupore perché la conduttrice coinvolgeva in
diretta gli ospiti e il ………………………… in sala in sorprese e incontri inaspettati,
alternandoli con la presenza di ospiti famosi, …………………….. comici ed
esibizioni di cantanti di ……………………….. nazionale e internazionale.

Reprodução

Maurizio Costanzo Show

volto – talk show – personaggio – ospite – intervista

Detto comunemente “Costanzo Show”, è il ……………………… televisivo


più longevo della televisione italiana, in onda ancora oggi. A idearlo e
a condurlo è il giornalista Maurizio Costanzo che ha cambiato, per certi versi, il modo di fare TV perché riunisce
in un unico salotto …………………… famosi e altri meno. Guidati dal conduttore gli …………………….. si raccontano
e commentano l’evoluzione della società italiana. Polemiche, episodi eclatanti, ……………………… che hanno fatto
la storia della televisione italiana, come quella a Giovanni Falcone. In quel salotto sono stati “lanciati” anche
numerosi ………………………. tra cui Enrico Brignano, Enzo Iacchetti, Claudio Bisio, Daniele Luttazzi ecc...

Supplemento di Attività ― 96 ― Italiano a portata di mano 2


Reprodução
Studio 1

trampolino – duetto – audience – cantante – successo

Il varietà ebbe enorme successo in termini di ……………………., soprattutto


in virtù dello stile innovativo che lo contraddistinse. Trasmesso dal 21
ottobre 1961 al 1966, fu un ………………………. di lancio per numerosi
attori e cantanti mentre per quelli già noti fu invece l’occasione per consolidare il proprio ………………………… . A
cominciare dalla ……………………. Mina che, chiamata a condurlo per alcuni anni, si rivelò una perfetta padrona
di casa e i suoi celebri balletti e …………………….. con Totò, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Alberto Sordi,
ecc. hanno segnato un’epoca.

Amici
Reprodução

talento – opinione – problema – edizione

Prima di diventare uno show per nuovi …………………………. (consacrando


nel corso degli anni Alessandra Amoroso, Annalisa ecc.), “Amici” era un
talk pomeridiano dove ragazzi comuni andavano a raccontare di tutto,
dai propri ……………………. quotidiani ai drammi esistenziali e a cui dei coetanei davano le loro ………………………….
e consigli. Poi diventato “Amici di Maria de Filippi” nonostante sia noto semplicemente come “Amici”, è in onda
dal 22 settembre 2001, ideato e condotto da Maria De Filippi. Con venti …………………….. all’attivo è il talent show
più longevo della televisione italiana.

Reprodução
Portobello

format – trasmissione – conduttore – programma – concorrente

Uno dei ………………………. televisivi più popolari di sempre deve il suo


nome alla strada di Londra, Portobello Road, famosa per la presenza
di un mercatino dell’antiquariato. Portobello era il «mercato pazzerello» più amato dagli Italiani, che anticipò
molte delle ……………………… a venire, da “Carràmba! Che Sorpresa” a “C’è Posta per te”. Il …………………………
fu inventato da Enzo Tortora per la gente comune. Lì si compravano cose vecchie, ci si scambiavano idee, si
ritrovavano amici, parenti, vecchi compagni dei quali si erano perse le tracce, si cercavano finanziatori per
soluzioni alternative, ecc. Oltre a tutto questo c’era anche la sfida tra ……………………………. per far pronunciare
il nome “Portobello” ad un pappagallo in studio, chiamato anch’esso Portobello. Andò in onda su Rai 2 dal
1977 fino al 1983 quando il conduttore fu arrestato perché imputato di aver rapporti mafiosi e con il traffico
di cocaina. Dopo questo errore giudiziario che travolse il …………………………., la trasmissione tornò in onda nel
1987, ma solo per poco tempo perché Tortora morì l’anno dopo, nel 1988.

Supplemento di Attività ― 97 ― Italiano a portata di mano 2


Chi l’ha visto?
Reprodução

giornalista – prima serata – ricerca


opinione pubblica – inchiesta – conduzione

È dedicato alla …………………… di persone scomparse e a misteri


insoluti, trasmesso il mercoledì in …………………………… e condotto
da Federica Sciarelli. In onda dal 30 aprile 1989, risulta essere,
dopo “Un giorno in pretura” e “Blob”, il programma più longevo trasmesso su Rai 3. Molti sono i conduttori
che si sono susseguiti alla sua …………………………. . Nel 2004 tocca alla ……………………. Federica Sciarelli che dal
2009 è anche autrice della trasmissione. Da allora il programma riscuote un maggiore successo probabilmente
grazie al cambiamento dei temi trattati: oltre alle storie di scomparsa si dà nuovamente un considerevole
spazio alle …………………….. su famosi fatti irrisolti di cronaca italiana, come il massacro del Circeo, che tanto
hanno appassionato l’ ………………………………… .

Testi liberamente adattato da:


https://www.wired.it/play/televisione/2019/01/03/rai-programmi-storia/
https://www.vanityfair.it/show/tv/2018/11/21/programmi-tv-italiani-che-hanno-fatto-la-storia-della-televisione-rai-mediaset
https://www.italiansexcellence.it/programmi-televisivi-italiani/

Attività 7.8. L’Eredità


“L’Eredità” è un gioco televisivo italiano, in onda

Reprodução
dal 29 luglio 2002 su Rai 1 in fascia preserale. Ideato
da Amadeus e Stefano Santucci partendo dal format
argentino “El legado” ha sempre riscosso un grande
successo e, con oltre 4300 puntate, è il quiz più longevo
della televisione italiana. Durante ogni appuntamento,
si sfidano sette concorrenti in alcune prove di cultura
generale. Il quiz è composto da vari tipi di domande a
seconda della fase della gara. Sotto te ne diamo alcuni
esempi, vuoi metterti alla prova?

ESEMPIO 1:
Le QUATTRO opzioni a disposizione in questo caso indicano quattro date, il concorrente deve riconoscere in
quale anno è avvenuto un certo evento:
1945 – 1964 – 1980 – 1995
Le domande per i concorrenti:
1° concorrente: esce al cinema Mary Poppins
2° concorrente: gli alleati restituiscono 23 tonnellate d’oro rubate dai nazisti
3° concorrente: si costituisce la coalizione politica dell’Ulivo
4° concorrente: Umberto Eco pubblica Il nome della rosa
5° concorrente: si aprono i Giochi della XXII Olimpiade

Supplemento di Attività ― 98 ― Italiano a portata di mano 2


ESEMPIO 2:
Le QUATTRO opzioni a disposizione in questo caso indicano quattro personaggi, il concorrente deve riconoscere
quale personaggio ha fatto cosa:
TOTO’ – ALBERTO SORDI – ROBERTO BENIGNI – ADRIANO CELENTANO
Le domande per i concorrenti:
1° concorrente: ha recitato in 97 film, ma non ne ha mai diretto uno
2° concorrente: non è cavaliere
3° concorrente: è il figlio di Isolina Papini
4° concorrente: si iscrisse alla SIAE come suonatore di mandolino
5° concorrente: è nel cast de La Dolce Vita di Fellini

ESEMPIO 3:
DI COSA SI PARLA? (“CHI, COSA O DOVE”)
Domande per completare la griglia di “parole-indizio”:
In marina, come si chiama chi è addetto ai lavori più umili?
Come si chiama il copricapo attaccato alla felpa?
Nel calcio, dove si mette la fascia da capitano?
Nelle e-mail, cosa si può trovare “di Sant’Antonio”?
Quando si passa dal clima freddo al caldo, nell’armadio cosa si fa “di stagione”?
Cosa sono le stanghette che i bambini disegnano intorno al sole?
Cosa fa il pavone quando apre la coda a semicerchio?

ESEMPIO 4: IL BIVIO
Si deve trovare un legame tra due parole. Il collegamento può essere indicativo di un titolo o testo di canzone,
di film, di romanzo o di qualsiasi altra opera artistica, incluso il suo autore; o ancora, riferirsi a una locuzione,
un proverbio, un modo di dire, un personaggio, a connotazioni geografiche, opposti, ecc.
a) Sapore  Mare
b) David  Michelangelo
c) Promessi  Sposi
d) Bocca  Lupo
e) Renato  Zero
f) Isola  Vulcano
g) Acqua  Vino

ESEMPIO 5:
Per ciascuna definizione viene fornita la lettera iniziale e il numero di lettere che compongono la risposta corretta.
a) Insieme a qualcuno: parola di tre lettere che inizia per C
b) Il migliore amico dell’uomo: parola di 4 lettere che inizia per C
c) Sparge zizzania: parola di 10 lettere che inizia per M
d) La voce del gatto: parola di 8 lettere che inizia per M
e) C’è nella prigione: parola di 5 lettere che inizia per C

Gli esempi sopra sono stati tratti da: https://www.magnoliatv.it/regolamento-del-gioco-leredita

Attenzione! Non preoccuparti se alcune domande sono state molto difficili per te. È normale perché il quiz è
pensato per un pubblico di madrelingua italiana inserito nel contesto italiano.
Ora tocca a voi! Vi sfidiamo a continuare la gara preparando le domande a cui rispondere. L’insegnante vi
dividerà in gruppi e ogni gruppo dovrà prima elaborare le domande per sfidare l’altro gruppo. A voi decidere: 1.
La tipologia delle domande; 2. Se saranno di un solo tipo o di vari (date, personaggio, bivio, ecc.) e 3. La quantità
di domande che comporranno il quiz.

Supplemento di Attività ― 99 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 7.9. Cruciverba
Verticali Orizzontali
1. Esposizione dei fatti più notevoli del giorno a opera di giornali o 1. Aggettivo indefinito sinonimo di “alcuni”, “alcune”.
di altri mezzi d’informazione. 2. Presentatore di programmi televisivi e radiofonici.
2. Rivista, periodico, spec. settimanale, in genere stampato in 3. Sinonimo di “aumentativo”.
rotocalco.
4. Stazione che trasmette programmi radiofonici o televisivi.
3. Pagamento anticipato di una somma di denaro per utilizzare un
5. Versamento periodico di una somma di denaro per l’utilizzo di
servizio o per ricevere pubblicazioni.
un bene o di un servizio: c. d’affitto; il c. della televisione.
4. In un giornale, parte superiore della prima pagina, con il titolo, la
6. Aggettivo o pronome indefinito sinonimo di “ogni” e “ognuno”,
data, il prezzo e altre indicazioni; il solo titolo.
rispettivamente.
5. Numero di copie di giornali o riviste che formano una singola
7. Abbreviazione di telegiornale.
edizione.
8. Spettacolo teatrale o programma televisivo che presenta un
6. Programmazione delle trasmissioni radiofoniche o televisive in
repertorio misto di canzoni, musiche, balli, scenette comiche e
un certo periodo.
attrazioni simili.

Le definizioni sono tratte da https://dizionari.repubblica.it/Italiano/

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Supplemento di Attività ― 100 ― Italiano a portata di mano 2


7.10. Canzone
La canzone che proponiamo è “Nuntereggae più” di Rino Gaetano. È la canzone che dà il titolo al suo
quarto album, pubblicato nel 1978. Il titolo è molto particolare e potrebbe sembrare un riferimento al reggae,
genere che peraltro piaceva molto a Rino Gaetano, ma non è così. Si tratta di un’espressione dialettale, per
essere precisi romanesca, che un suo amico gli diceva scherzosamente. “Non ti reggo più!” significa quindi,
chiaramente, una forma di intolleranza verso qualcosa e qualcuno. Nel caso del brano, il cantautore usa questa
espressione ironica per riferirsi ad azioni, ideali o sensazioni (castità, cieli blu, super pensioni ecc.), oppure
anche a vari personaggi famosi, citando nomi e cognomi. Nel testo c’è un’evidente denuncia/grido di allarme
alla coscienza individuale e collettiva del paese. Alcune strofe della canzone si presentano come vere e proprie
liste di nomi dei personaggi che a quel tempo “invadevano” le radio, le televisioni e i giornali e per questo
motivo fece molto discutere. Alcuni dei nomi inseriti nella prima versione vennero eliminati o sostituiti, come
ad esempio il nome di Aldo Moro che appariva nella versione iniziale, scritta prima del suo rapimento. Dal testo
vennero cancellati anche i nomi di Montanelli, Banfi, Sinatra, Sindona (crac del Banco Ambrosiano) e Crociani
(scandalo Lockheed e loggia P2).
Qualcuno l’ha definita così: “la canzone più liberatoria di tutta la musica italiana: è ironica, irriverente e
celebra quel residuo di libertà che esiste in ognuno di noi e che ci fa decidere di spegnere l’interruttore, quando ci
hanno stancato (talk show con i soliti noti compresi)!” (http://ilmusicofilo.over-blog.com/2014/06/rino-gaetano-
nuntereggae-piu-con-l-ironia-li-mando-a-quel-paese.html)
Fonti consultate:
https://www.r3m.it/nuntereggae-piu-di-rino-gaetano/
https://it.wikipedia.org/wiki/Rino_Gaetano#Nuntereggae_pi%C3%B9_e_le_polemiche
https://www.mbmusic.it/2013/11/rino-gaetano-ascolta-nuntereggae-piu-significato-del-testo/#:~:text=Nuntereggae%20pi%C3%B9%20%C3%A8%20la%20canzone,individuale%20e%20
collettiva%20del%20paese.

Ascolta la canzone e rispondi alle domande:

a) Quali sono le persone menzionate che conosci?


b) Credi che la canzone sia ancora attuale? Perché?

Puoi vedere il video accedendo al link https://www.youtube.com/watch?v=ne6m18RZEso in cui Rino Gaetano


canta questa canzone all’Arena di Verona presentandosi in accappatoio e con un giornale in mano. Siccome
la canzone era stata oggetto di censure l’artista ha deciso di presentarsi in modo trasgressivo e provocatorio.

Attività 7.11. Componimento


Fai una breve ricerca su Internet a proposito di un giornale, un canale TV oppure un programma televisivo
del tuo Paese e scrivi a riguardo. In quest’unità ci sono vari brani su cui potrai basarti: l’esercizio 7 (giornali
italiani), l’esercizio 20 e anche il testo specifico su Carosello nel manuale e l’Attività 7.6. (programmi televisivi).

Attività 7.12. Role-play


In piccoli gruppi mettete in scena una pubblicità tipo carosello. Pensate a una scenetta che duri circa due
minuti e che introduca lo slogan finale. Può essere la stessa dello slogan (esercizio 21 del libro di classe)
oppure un’altra.

Supplemento di Attività ― 101 ― Italiano a portata di mano 2


Unità 8 – Firenze, l’ombelico del mondo

Attività 8.1. Lessico della pittura


Associa il sostantivo alla sua definizione:

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

a) Tipo di quadro che rappresenta un ambiente naturale o abitato.


1. Tela
b) Tipo di quadro che rappresenta oggetti, frutta, verdura.
2. Cornice
c) Strumento sul quale i pittori dispongono i colori mentre dipingono.
3. Affresco
d) Tecnica che permette di dare risalto a una figura e suggerire la terza dimensione
4. Natura morta
tramite l’uso del bianco, del nero e delle gradazioni intermedie.
5. Pennello
e) Tecnica molto antica che consiste nel dipingere sull’intonaco del muro ancora fresco
6. Acquerello con colori diluiti in acqua.
7. Ritratto f) Tecnica che utilizza colori preparati con olio di lino, densi e brillanti.
8. Tavolozza g) Superficie su cui si dipingono i quadri, il termine si usa anche per riferirsi a un quadro.
9. Paesaggio h) Tecnica pittorica eseguita su carta con colori sotto forma di polveri solide sui quali si passa
10. Prospettiva un pennello bagnato; è adatta per dipingere in viaggio o all’aria aperta per la sua rapidità e
trasportabilità dei materiali; si dice anche di un dipinto eseguito con questa tecnica.
11. Olio
i) Tipo di quadro che raffigura il pittore stesso.
12. Chiaroscuro
l) Telaio di legno o altro materiale in cui si incastrano i quadri, serve a proteggerli ma
13. Autoritratto
anche a valorizzarli.
14. Tempera
m) Tecnica pittorica che impiega colori a colla diluiti in acqua; indica anche un quadro
15. Cavalletto dipinto con questa tecnica.

16. Pastello n) Tipo di quadro che si concentra sulla rappresentazione del volto di una persona.
o) Supporto di solito a tre piedi che serve a sostenere la tela.
p) Strumento usato per dipingere; una volta era solitamente formato da peli di origine
animale.
q) Cilindretto formato da un impasto di pigmenti colorati, usato per disegnare e
dipingere; si dice anche del dipinto eseguito con questa tecnica; le tonalità di colore
chiare e tenui.
r) Tecnica di disegno per rappresentare in piano le tre dimensioni dello spazio.

Adattato da: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/11/12/il-lessico-dellarte-la-pittura/

Le parole sopra si potrebbero dividere in tre gruppi:


1. Tipologia di dipinti: ……………………………………………………………………………………………………………………..................……
2. Strumenti e supporti che servono per dipingere: ………………………………………………………………….................…………
3. Tecniche di pittura e materiali per dipingere: …………………………………………………………………..................………………

Supplemento di Attività ― 102 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.2. Arte & pubblicità
È possibile unire l’arte alla pubblicità? Osserva le immagini e leggi il testo che segue tratto da: http://
www.italipes.com/artepopolo.htm.

italipes.com
Nel 2000, sulla stampa periodica e quotidiana, appare la pubblicità di una macchina per il caffè del
marchio Lavazza, curata da Armando Testa. Si tratta di un vero e proprio calco figurativo del quadro più
famoso di Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato (olio su tela, 1898-1901), solo che i protagonisti – braccianti
e operai – sono sostituiti da una schiera di ‘colletti bianchi’ in giacca e cravatta o tailleur, e la donna
in primo piano non tiene tra le braccia un bambino ma l’apparecchio per il caffè reclamizzato. Anche
la gamma cromatica è simile, giocata sul predominio di tonalità ocra, brune e rosate che, nella foto
pubblicitaria, sono ravvivate da una più incisiva presenza di bianchi e rossi.
Il quadro è considerato “il monumento più alto che il movimento operaio abbia mai potuto vantare in
Italia [...] Non più forze belluine ritratte nel loro scatenarsi ma un sereno avanzare di uomini, di operai,
con le loro donne e i loro figli, veridicamente studiati e ritratti nella loro reale natura, forti di un’idea e
della fraternità che li lega” (Corrado Maltese, Storia dell’arte italiana 1785-1943, Torino 1960, pp. 268-269).
Armando Testa gioca ironicamente con tutto questo. L’headline recita “Tutti hanno diritto a una
buona pausa caffè”, nel payoff si ribadisce che il prodotto reclamizzato è “il tuo ideale compagno di
lavoro” e la lunga body-copy si apre così: “Per avere in ogni ufficio un grande espresso firmato Lavazza
non è necessario fare una rivoluzione”.
Wikimedia Commons

Supplemento di Attività ― 103 ― Italiano a portata di mano 2


Pubblicizzare un prodotto è innanzitutto vendere un’idea, cioè conferirgli un’immagine concreta
o astratta. Ora vi diamo altri due begli esempi. In piccoli gruppi discutete della relazione che il prodotto o
servizio reclamizzato ha con l’opera d’arte. Prendete appunti sulle idee che secondo voi vengono in mente al
consumatore e/o utente.
Reprodução

a) Secondo voi, quali idee verranno in mente


a un utente della Fondazione ANT guardando
l’immagine accanto?

b) Quali potrebbero essere gli aspetti in comune


tra la Gioconda e le utenti del servizio?

c) Lo slogan “Un tumore cambia la vita. Non il suo


valore” funziona molto bene, vero? Perché?

*Fondazione ANT Italia ONLUS: fornisce assistenza medico


specialistica gratuita a casa dei malati di tumore senza alcun costo
per le famiglie. In base alle risorse reperite sul territorio, ANT offre
inoltre progetti di prevenzione oncologica gratuiti e altri servizi.

Reprodução
a) Secondo voi, quali idee verranno in mente a un
consumatore della Levi’s guardando l’immagine
accanto?

b) Quali potrebbero essere gli aspetti in comune


tra il David di Michelangelo e i consumatori dei
prodotti Levi’s?

c) Basandovi sulle risposte precedenti pensate a


uno slogan per questa campagna pubblicitaria.

Supplemento di Attività ― 104 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.3. Le Muse
Abbiamo visto che la parola “museo” deriva dal greco e significa “luogo sacro alle Muse”, le
protettrici delle arti secondo la mitologia greca. Sotto ti riportiamo l’immagine di un affresco
molto importante di Raffaello in cui le muse vengono rappresentate. Osserva l’immagine e leggi
il breve testo che lo descrive:

Wikimedia Commons
L’opera si chiama “Il Parnaso” perché raffigura appunto il monte Parnaso che nella mitologia greca
era la sede delle Muse e del dio Apollo, la loro guida. La figura centrale è dunque Apollo, seduto su
un masso roccioso intento a suonare la lira da braccio e circondato dalle nove Muse. Ai lati accanto al
dio Apollo si trovano Calliope (musa della poesia epica) ed Erato (musa del canto corale e della poesia
amorosa). Sul lato sinistro dell’opera troviamo Talia (musa della commedia), Clio (musa della storia) e
Euterpe (musa della musica), mentre sul lato destro sono raffigurate Polimnia (musa della danza e del
canto sacro), Melpomene (musa della tragedia), Tersicore (musa del canto e della danza) e Urania (musa
dell’astronomia e della geometria). Oltre ad Apollo e le nove muse Raffaello rappresenta nove poeti
antichi e nove moderni, tra i quali è facile individuare Omero (cieco), Virgilio e Dante, Francesco Petrarca,
Boccaccio, Tibullo, l’Ariosto, Orazio, Ovidio e Jacopo Sannazaro, oltre alla poetessa Saffo che tiene in mano un
foglio con sopra scritto il suo nome.
Tratto da: http://www.aletes.it/parnaso-affresco-di-raffaello-sanzio/

Molto bello, vero? Ci auguriamo che l’opera ti abbia incuriosito/a e che dunque sarai felice di approfondire
le tue conoscenze a riguardo. Fai una breve ricerca per rispondere alle seguenti domande:

a) Dove si trova? Quali sono le sue dimensioni?


b) Chi l’ha commissionato a Raffaello e quando è stato dipinto?
c) Quali sono gli altri tre affreschi che si trovano nella stessa stanza?
d) Cosa rappresenta ognuno di loro?
e) Oltre a Il Parnaso, in quale altro dei tre affreschi Dante viene raffigurato?

Ora che hai scoperto tante meraviglie in una sola stanza puoi discutere con i tuoi compagni su quale affresco
sia il più bello.

Supplemento di Attività ― 105 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.4. Con la cultura si mangia?
Sotto trovi un bel testo dello scrittore Andrea Camilleri. Prima di leggerlo, se vuoi, lo puoi ascoltare
accedendo al link https://www.youtube.com/watch?v=NIhHMvbbVO8 per poi discutere sulle
domande proposte.

Elenco del perché con la cultura si mangia

Marco Tambara | Wikimedia Commons


1. Eva quando prese la mela dall’albero e la offrì ad Adamo, fece cultura.
2. La prima madre che svezzò il suo bambino con delle bacche che aveva scoperto
commestibili, fece cultura.
3. Il primo uomo che appuntì un sasso per cacciare e quindi mangiare, fece cultura.
4. Il primo uomo che incise sulla roccia un bufalo per comunicare che lì c’era da
cacciare e quindi da mangiare, fece cultura.
5. Il primo uomo che si rese conto che la carne di animale era gustosa, fece cultura.
6. Il primo uomo che fece 2 buchi su un uovo di dinosauro, lo bevve e consigliò al suo clan di fare lo
stesso, fece cultura.
7. Il primo uomo che sfregando due legnetti provocò una scintilla con la quale accese un fuoco su cui
cucinò la carne dei bufali, fece cultura.
8. Il primo uomo che, arrabbiato per il bufalo che gli era appena scappato, maciullò con le mani alcune
olive e si accorse che potevano essere un buon condimento per la carne di bufalo, fece cultura.
9. Il primo uomo che dopo un’indigestione di carne di bufalo, provvide ad avvertire gli altri che non
bisognava mangiarne troppa, fece cultura.
10. Il primo africano e il primo indoeuropeo, che si scambiarono i loro diversi cibi, fecero cultura.
11. Dal che si deduce, contrariamente a chi afferma l’opposto, che con la cultura si mangia eccome, talvolta
meglio talvolta peggio ma si mangia.

Andrea Camilleri

Elenco letto da Luca Zingaretti nel corso della puntata del 22 novembre 2010 del programma “Vieni via con me”.
Tratto da: http://www.vigata.org/bibliografia/conculturasimangia.shtml

Questo testo sembra essere molto semplice e di facile interpretazione, però attenzione: è un testo che non
può essere compreso “alla lettera” altrimenti si perde molto del suo senso. Secondo te, qual era l’obiettivo
dell’autore nello scrivere questo testo che tra l’altro si intitola “Con la cultura si mangia”? Le domande sotto
servono a guidare la tua riflessione.
Segnala le frasi che riguardano il messaggio principale del testo e dopo parlane con il gruppo classe:

a) La cultura non è necessariamente elitista. ( )


b) La gastronomia si associa all’antropologia. ( )
c) Ogni atto umano è cultura. ( )
d) La gastronomia è l’aspetto più importante della cultura degli esseri umani. ( )
e) La cultura non è superflua. ( )
f) “L’uomo è ciò che mangia”, motto di Feuerbach, padre del materialismo tedesco. ( )
g) La conoscenza acquisita e tramandata nei suoi elementi più banali è fondamentale per la sopravvivenza
degli esseri umani e anch’essa è cultura. ( )
h) La cultura nutre l’anima. ( )
i) La cultura fa muovere l’economia. ( )

Supplemento di Attività ― 106 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.5. Il Tondo Doni sui social
Leggi la notizia riportata sul sito Finestre sull’arte al link https://www.finestresullarte.info/musei/
uffizi-nuovo-allestimento-ironia-web e vedrai che tante volte una polemica può scatenare molta
creatività! Quale immagine ti piace di più e perché?

Il nuovo allestimento del Tondo Doni sembra una lavatrice:


e gli Uffizi rispondono al web con ironia!
di Redazione, scritto il 08/06/2018

Al web non è piaciuto il nuovo allestimento della sala 41 degli Uffizi, il tondo Doni sembra una
lavatrice: e gli Uffizi rispondono al web con grande ironia!
Nelle ore successive alla presentazione del nuovo allestimento della Sala 41 della Galleria degli Uffizi
di Firenze, il web si è scatenato proponendo i più svariati fotomontaggi: molti non hanno infatti gradito la
sistemazione del Tondo Doni, capolavoro di Michelangelo, che nel nuovo allestimento è stato inserito in
una struttura aggettante che ne riprende la forma circolare. La nuova “sede” del Tondo Doni è stata quindi
paragonata a una lavatrice, a un oblò, a un bersaglio da tiro con l’arco, al woofer di una cassa e molto altro.
La Galleria e il suo direttore Eike D. Schmidt, tuttavia, hanno preso molto bene la creatività ironica degli
utenti dei social, e con un tweet sull’account ufficiale del museo, il direttore in persona ha aperto una sorta
di “gara” a creare la rivisitazione più fantasiosa della Sala 41: “Considerato il grande successo riscosso dal
nuovo allestimento, il Direttore invita i nostri follower a proporre creative rivisitazioni”.

Ecco di seguito alcuni dei fotomontaggi più assurdi che abbiamo trovato in rete:

Lavatrice Lavatrice e... Venere degli stracci Sotto cassa tutto passa (di Mo(n)stre)

Star Trek Grande Fratello (di Alberto Pirro)

Odissea nello spazio Looney Tones (di Nicola Verlato)

Supplemento di Attività ― 107 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.6. L’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci

“L’Uomo Vitruviano di Leonardo è la materializzazione di un momento in cui l’arte e la scienza si sono unite
per fare in modo che la mente di un mortale potesse occuparsi di questioni atemporali come chi siamo e in che
modo ci inseriamo nel grande ordine dell’universo. Simboleggia anche un ideale dell’Umanesimo che celebra
la dignità, il valore e l’agente razionale degli esseri umani come individui. All’interno del quadrato e del cerchio
possiamo vedere l’essenza di Leonardo da Vinci e anche la nostra, spoglia e in piedi sull’intersezione tra il
mondano e il cosmico.”
Walter Isaacson in Leonardo da Vinci (Traduzione libera)

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Qual è la storia dietro l’Uomo Vitruviano, uno dei disegni

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Wikimedia Co
più famosi e enigmatici al mondo? È molto antica, comincia
nel I secolo d.C. quando Marco Vitruvio Pollione scrisse un
importantissimo trattato intitolato De architectura. Tra tante
altre cose Vitruvio diceva che un tempio non può essere definito
tale se non ha le tre seguenti caratteristiche: armonia, ordine
e proporzione tra le varie sezioni della struttura. Ma cosa
c’entra questa teoria con l’immagine del corpo umano? Secondo
lo studioso, questi tre elementi devono essere anche presenti
nel corpo umano, cioè l’uomo è “regolato” alla perfezione nelle
sue dimensioni. Leonardo non fu l’unico a provare a dare forma
agli studi di Vitruvio, molti altri lo fecero come ad esempio
Mariano di Jacopo, Francesco di Giorgio, Cesare Cesariano,
Giacomo Andrea da Ferrara. Magari ti starai domandando il
perché di tanto interesse su questo tema. Fin dall’antichità c’è
una teoria che considera l’uomo una sorta di “microcosmo”, cioè
il riflesso di un ordine superiore, un’entità composta da tutto ciò
che lo circonda. Questa interpretazione (che ha alcuni elementi
in comune con la concezione cristiana dell’uomo) dà un nuovo
“volto” alle figure geometriche che si trovano attorno all’uomo
disegnato da Leonardo: il cerchio (simbolo di perfezione) rappresenta il mondo divino mentre il quadrato
rappresenta il mondo degli uomini. E l’uomo dove si inserisce in tutto ciò? Esattamente al centro perché
eravamo nel Rinascimento. L’uomo è il punto di incontro tra le due realtà. Dato il suo ruolo fondamentale, e
per far corrispondere questa definizione ai loro disegni, gli artisti (e gli studiosi) hanno sempre cercato di far
sovrapporre le due figure geometriche.

Ma ora concentriamoci specificamente sul capolavoro di Leonardo: è stato realizzato nel 1490, misura
34 x 24cm e attualmente viene custodito nella Galleria dell’Accademia a Venezia. Nell’Uomo Vitruviano di
Leonardo il cerchio ed il quadrato non sono allineati e ciò sta probabilmente a indicare che il simbolismo in sé
non era così importante per l’artista.

Supplemento di Attività ― 108 ― Italiano a portata di mano 2


Wikimedia Commons Osserva il disegno di Leonardo e completa il testo (tratto dalla
teoria di Vitruvio su cui si è basato) con le parti del corpo all’interno
del riquadro. Segui l’esempio:

gambe – dita – braccia (2x) – mani – ombelico – capo – piedi (2x)

“Se un uomo fosse messo supino, con …braccia……. e ………………..


divaricate, e gli venisse messo un compasso nell’……………………….,
il cerchio tracciato toccherebbe le ……………….. delle ……………. e dei
………………….. . E così come è possibile inscrivere un corpo in un cerchio,
allo stesso modo è possibile inscriverlo in un quadrato: se si prenderà
la misura dai ……………….. fino alla sommità del ………………. e la stessa
misura verrà rapportata a quella delle …………………….. distese, l’altezza
sarà uguale alla larghezza, così come avviene nel quadrato.”

E ora completa le annotazioni trovate nei quaderni di Leonardo


con le parole del riquadro e potrai vedere quanto fossero
dettagliate le sue osservazioni in base al lavoro di dissezione dei corpi che faceva. Segui gli esempi:

capelli – braccia – dita – petto – piede (2x) – ginocchio


fronte – spalle – mento – capo – gomito – mano

“Tanto apre l’uomo le ……………………. quanto sarà la sua altezza.


Il volto, cioè, la distanza tra la sommità della …fronte…. alla radice dei …………………. e la punta del ……………………. è
equivalente alla decima parte dell’altezza dell’uomo.
La distanza tra la parte superiore del ……petto…. e la sommità del ……………….. equivale a un sesto dell’uomo.
La larghezza massima delle ………………….. equivale a una quarta parte dell’uomo.
La distanza tra il …gomito…….. e la punta delle ………………… è equivalente a un quarto dell’uomo.
La distanza dal ………………….. al …………………….. equivale ad un quarto dell’altezza del corpo.
Tutta la …………………. è la decima parte dell’uomo.
Il …………………….. possiede un settimo dell’altezza dell’uomo.”

È importante mettere in risalto che Leonardo prende Vitruvio solo come punto di partenza per le sue
riflessioni. Grazie ai suoi studi effettuati direttamente sui cadaveri è in grado di proporre uno schema
proporzionale alternativo a quello classico, dunque l’artista vuole andare oltre e fornire una sua versione, più
“moderna”, di quanto descritto dall’autore latino. Si crede che, con questo disegno, Leonardo abbia voluto solo
fornire una prova per la misura delle proporzioni oppure abbia voluto dire che quest’uomo è il simbolo dell’età
moderna, è il “metro” di misura con cui osservare la realtà e i fenomeni della natura.

Inoltre, secondo alcuni si tratterebbe di un autoritratto idealizzato di Leonardo, all’epoca trentottenne,


realizzato mentre si guarda nudo allo specchio con l’obiettivo di capire come l’uomo rientrasse nel disegno
universale, ovvero come potesse essere il punto d’intersezione tra lo spazio terreno e lo spazio cosmico.

Liberamente adattato da:


https://www.arteworld.it/uomo-vitruviano-leonardo-da-vinci-analisi/?unapproved=75398&moderation-hash=c8a26eb9b8ab5dfe7d6f1321200caef6#comment-75398

Supplemento di Attività ― 109 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.7. Mens sana in corpore sano

Questa è una locuzione latina che modernamente viene interpretata così: per avere sane le facoltà dell’anima,
bisogna aver sane anche quelle del corpo in virtù dell’unità psicofisica.
Nonostante a nessuno piaccia star male o ammalarsi, a volte succede e allora bisogna sapersi comunicare
in tali sgradevoli situazioni. Ti ricordi che Roberto in quest’unità aveva la febbre, diarrea e mal di pancia?
Sicuramente è andato dal medico di famiglia* e ha dovuto spiegare questi sintomi. Ma per comunicare (capire
e farsi capire) in queste situazioni è importante conoscere un vocabolario di base e dunque in questa attività
te lo presentiamo. Le parole in quest’ambito sono davvero tante e quindi abbiamo stabilito un criterio: sotto
troverai i sintomi più comuni e le malattie croniche che uno può avere – o anche quelle pregresse – perché
sono proprio queste le parole che dobbiamo conoscere per farci capire da un medico.

* Medico di famiglia (o medico di base): libero professionista convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (ogni residente in Italia ne ha
diritto ad uno) che fornisce assistenza di primo livello nel proprio studio medico o al domicilio dell’assistito. Cura gli individui conoscendo
il contesto della loro famiglia e comunità. Può prescrivere farmaci, esami o consigliare visite specialistiche.

affanno esaurimento nervoso morbillo


allergia febbre nausea
brividi gastrite prurito
celiachia gonfiore raffreddore
congestione nasale influenza sinusite
crampo intolleranza al lattosio starnuto
debolezza ipertensione stitichezza
diabete mal di denti svenimento
diarrea mal di gola tosse
dolore (male) mal di pancia varicella
emicrania mal di testa (cefalea) vertigine (capogiro)
epatite malessere vomito

Lavoreremo con queste parole in un modo divertente e dinamico facendo un gioco a squadre. Il gruppo
classe viene diviso, a seconda del numero di studenti, in due o tre squadre. L’insegnante dividerà le parole in
due o tre mazzi (a seconda del numero di squadre) e assegnerà ad ogni squadra il suo mazzo. Gli studenti di
ogni squadra si siedono in cerchio perché tutti si vedano bene. Uno alla volta si alzerà e prenderà dal mazzo
una parola e, senza pronunciarla, la dovrà mimare o spiegare perché il gruppo la indovini. Vincerà il gruppo che
indovinerà per primo tutte le parole.

Attenzione! Quando cadiamo o ci scontriamo con qualcuno o qualcosa Farsi male



possiamo farci del male e dunque in seguito anche una parte del nostro corpo fare male
potrebbe farci male. Osserva gli esempi:
Es.: Sono caduta in bicicletta e mi sono fatta male. Ora mi fa male il ginocchio sinistro.
Mal di tes
ta ≠
Mi fa male
Ho fatto un incidente in macchina. Ho sbattuto la testa e ora mi fa male. la testa

Supplemento di Attività ― 110 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.8. Avere…

Le parti del corpo o gli organi vengono spesso associati a delle abilità, doti o caratteristiche, come ad esempio
il modo di dire “avere fegato” che abbiamo visto nel libro di classe.

1. avere polso a) intelligenza


2. avere mano b) capacità di sopportare cose sgradevoli
3. avere stomaco c) fortuna
4. avere orecchio d) autorità e capacità di gestione
5. avere occhio e) abilità nel disegno
6. avere cuore f) intuito
7. avere cervello g) essere portati al giardinaggio
8. avere naso h) sensibilità per la musica
9. avere culo i) bontà
10. avere il pollice verde l) capacità di osservare e misurare

Adattato dal libro “Cose d’Italia tra lingua e cultura” di Giovanna Stefancich, Bonacci editore, Roma, 1998.

I modi di dire elencati sopra potranno sembrarti strani, come quando diciamo “avere fegato” per indicare
una persona coraggiosa, vero? L’origine di questa espressione è molto antica: un antico mito greco racconta che
Prometeo decise di rubare il fuoco agli Dei e per questo reato venne legato ad una roccia. Ogni giorno arrivava
un avvoltoio e gli divorava il fegato che a sua volta ricresceva durante la notte. Probabilmente gli antichi greci
già sapevano che il fegato è l’unico organo umano in grado di rigenerarsi e perciò lo hanno associato alle
caratteristiche di caparbietà e forza fisica.

Attività 8.9. Frasi spezzate

Unisci le parti di frasi in modo che ci sia la giusta concordanza dei tempi e dei modi:

1. La storia dell’arte racconta che… a) … Sant’Anna e la Vergine fossero la rappresentazione delle due madri
2. Sappiamo che… di Leonardo, quella biologica e quella adottiva.
3. Freud credeva che… b) … Raffaello non abbia mai incontrato Leonardo di persona.
4. Si pensa che… c) … solo Leonardo avesse disegnato l’Uomo Vitruviano.
5. Tutti sanno che… d) … la Madonna del Cardellino sia la più famosa Madonna di Raffaello.
6. Avevamo l’impressione che… e) … Leonardo, Botticelli e Perugino furono contemporanei alla bottega
del Verrocchio.
7. Vasari scrisse che…
f) … Michelangelo era una luce accesa sul futuro delle arti.
8. Non si è sicuri…
g) … La Scuola di Atene si trova nelle Stanze di Raffaello nei Musei Vaticani.
9. Si crede che…
h) … su quale artista abbia avuto una maggiore influenza su Raffaello, se
10. Era possibile che…
Michelangelo o Leonardo.
11. I critici d’arte ritengono che…
i) … il Manierismo si originò dal Rinascimento.
12. Siamo sicuri che…
l) … la Gioconda appartiene alla collezione del Louvre.
m) … Raffaello e Michelangelo si odiassero per la rivalità a Roma.
n) … nel Tondo Doni Michelangelo abbia voluto rappresentare la
dicotomia tra il mondo sacro e quello profano.

Supplemento di Attività ― 111 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.10. Giochiamo con le opere rinascimentali?

Il gioco che vi proponiamo ora si basa su alcune delle principali opere rinascimentali e quindi non può
che essere bellissimo! È molto semplice e ci si può giocare a coppie (studenti A e B) oppure in piccoli gruppi.
Lo studente A sceglie una fra le 24 opere sotto senza però dire allo studente B o ai compagni (se giocato in
piccoli gruppi) quale sia. Lo studente B o gli altri studenti a turno fanno una domanda ad A che deve essere
risposta con un SÌ o un NO. Si procede così fino a scoprire l’opera previamente scelta. Le possibilità di domanda
sono tante, come ad esempio: “È un’opera di Raffaello?”; “È una scultura?”; “Si trova a Firenze?”; “C’è
la Madonna?”; “È un ritratto?”; “Ci sono molte persone?”, ecc. Attenzione! Le domande devono sempre
suggerire una sola informazione perché la risposta possa essere affermativa o negativa. Ad esempio, non si
può domandare: “Il dipinto si trova in Italia o all’estero?”.
Invece di giocare in piccoli gruppi la gara può svolgersi tra due squadre in cui vince quella che indovina
l’opera con un numero minore di domande.

Attenzione! Sotto troverai le informazioni basilari su ogni opera: tipologia, dimensioni, artista, data e luogo di
conservazione.

1. La Gioconda è un dipinto a olio su tavola di legno (77×53 cm) (82x67 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1514-1515 e conservato
realizzato da Leonardo da Vinci, databile al 1503-1504 circa e nel Museo del Louvre a Parigi.
conservato nel Museo del Louvre di Parigi.
14. Il David è una scultura realizzata in marmo (altezza di 520 cm
2. Il David è una scultura in bronzo (158 cm) di Donatello, databile al incluso il basamento di 108 cm) di Michelangelo Buonarroti,
1440 circa e conservata nel Museo Nazionale del Bargello a Firenze. databile tra il 1501 e l’inizio del 1504 e conservata nella Galleria
dell’Accademia a Firenze.
3. La Primavera è un dipinto a tempera su tavola (207 x 319 cm) di
Sandro Botticelli, databile tra il 1478 e il 1482 circa e conservata 15. La Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino (185
nella Galleria degli Uffizi a Firenze. cm × 286 cm) di Sandro Botticelli realizzata tra il 1483 e il 1485 e
conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
4. La Madonna della Seggiola è un dipinto a olio su tavola (diametro
di 71 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1513-1514 circa e 16. Sant’Anna con la Vergine e il Bambino è un dipinto a olio su
conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze. tavola (168x130 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1510-1513
circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi.
5. Il Giudizio universale è un affresco di Michelangelo Buonarroti,
realizzato tra il 1535 e il 1541 per decorare la parete dietro l’altare 17. La Madonna Sistina è un dipinto a olio su tela (265x196 cm)
della Cappella Sistina, nei Musei Vaticani a Roma. di Raffaello Sanzio, databile al 1513-1514 circa e conservato nella
Gemäldegalerie di Dresda.
6. Il Ritratto di Giulio II è un dipinto a olio su tavola (108,7x80 cm) di
Raffaello Sanzio, databile al 1511 e conservato nella National Gallery di 18. Il Doppio ritratto dei duchi di Urbino è un dittico, olio su tavola
Londra. Ne esiste un’altra versione su tela custodita negli Uffizi di Firenze. (47×33 cm ciascun pannello), di Piero della Francesca databile al
1465-1472 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
7. Maddalena penitente è una scultura in legno parzialmente
dorato (altezza di 188 cm), realizzata da Donatello tra il 1453 e il 19. La Dama col mazzolino, talvolta indicata come la Gentildonna
1455 e custodita al Museo dell’Opera del Duomo a Firenze. dalle belle mani, è una scultura in marmo di 60 cm di altezza,
realizzata verso il 1475 da Andrea del Verrocchio e conservata nel
8. La Velata è un dipinto a olio su tela (82x60,5 cm) di Raffaello
museo del Bargello a Firenze.
Sanzio, databile al 1516 circa e conservato nella Galleria Palatina di
Palazzo Pitti a Firenze. 20. Il Battesimo di Cristo è un dipinto a olio e tempera su tavola
(177×151 cm) di Andrea del Verrocchio, Leonardo da Vinci e altri
9. Il Cenacolo è un affresco (460×880 cm) di Leonardo da Vinci,
pittori di bottega, databile tra il 1475 ed il 1478 e conservato nella
databile al 1494-1498 e realizzato nel refettorio del convento
Galleria degli Uffizi a Firenze.
adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano.
21. La Dama col liocorno è un dipinto a olio su tavola (65x51 cm)
10. Il Parnaso è un affresco (670 cm alla base) di Raffaello Sanzio,
di Raffaello Sanzio, databile al 1505-1506 circa e conservato nella
databile al 1510-1511 e situato nella Stanza della Segnatura nei
Galleria Borghese a Roma.
Musei Vaticani a Roma.
22. La Dama con l’ermellino è un dipinto a olio su tavola (54 ×40 cm)
11. Lo Sposalizio della Vergine è un dipinto a olio su tavola (234x186
di Leonardo da Vinci, databile al 1488-1490 e custodito nel Museo
cm) del Perugino, databile al 1501-1504 e conservato nel Musée
nazionale di Cracovia a Cracovia.
des Beaux-Arts di Caen, in Francia.
23. La Madonna del Cardellino è un dipinto a olio su tavola (107x77
12. La Creazione di Adamo è un affresco (280x570 cm) di
cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1506 circa e conservato nella
Michelangelo Buonarroti, databile al 1511 circa e facente parte
Galleria degli Uffizi a Firenze.
della decorazione della volta della Cappella Sistina, nei Musei
Vaticani a Roma. 24. La Scuola di Atene è un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello
Sanzio, databile al 1509-1511 e situato nella Stanza della Segnatura
13. Il Ritratto di Baldassarre Castiglione è un dipinto a olio su tela
nei Musei Vaticani a Roma.

Supplemento di Attività ― 112 ― Italiano a portata di mano 2


Wikimedia Commons
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Supplemento di Attività ― 113 ― Italiano a portata di mano 2


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Supplemento di Attività ― 114 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.11. Cruciverba
Verticali Orizzontali
1. Le due membra superiori del corpo umano. 1. Si tratta di una serie di raffigurazioni di uno stesso soggetto
2. Figura mitologica che dà origine alla parola “museo”. (personaggio o argomento).

3. Tecnica figurativa che consente di rappresentare corpi 2. Ricco e generoso protettore di artisti e arti; chi finanzia lo
tridimensionali su un piano. sviluppo delle arti.

4. Tecnica pittorica che consiste nell’impiegare colori diluiti in 3. Ciascuna delle due parti del corpo umano situate nella parte alta
acqua su una superficie muraria coperta con tre strati di intonaco del tronco, fra l’attaccatura del braccio e il collo.
e mantenuta umida. 4. Ce ne sono cinque sia nelle mani che nei piedi.
5. Massima espressione artistica di un autore, di una corrente o di 5. Intolleranza patologica di un organismo verso particolari
un periodo della cultura. sostanze o situazioni.
6. Malattia intestinale dovuta a intolleranza verso il glutine 6. Organo in numero di due che ha il compito di depurare il sangue
contenuto nel grano. e di produrre l’urina.
7. Tecnica pittorica nella quale si fa uso di colori preparati con la 7. Organo in numero di due nel corpo umano situato nel torace,
gomma arabica e diluiti con acqua; il dipinto eseguito con tale per mezzo del quale avviene la respirazione.
tecnica. 8. Artista che ha proposto innovazioni nella scultura e perciò
considerato uno dei padri del Rinascimento.
9. Racchiude quadri, specchi o foto.

La maggior parte delle definizioni sono state tratte dal dizionario online del Corriere della Sera:
https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/

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Supplemento di Attività ― 115 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 8.12. Canzone

Ascolta la canzone “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti. Questo brano, nonostante sia del 1984,
continua ad accompagnare generazioni di studenti alla vigilia dell’esame di maturità* come un vero e proprio
inno di speranza e coraggio per tutti coloro che si ritrovano alle prese con le ultime ripetizioni e l’inevitabile
ansia da prestazione. La canzone ha ispirato anche il titolo del film Notte prima degli esami di Fausto Brizzi
(2006) con Nicolas Vaporidis e Giorgio Faletti.

* Esame di Maturità: esame di Stato da prestare al termine del secondo ciclo di istruzione indispensabile per accedere
all’università o ad altri gradi di istruzione superiore. Il test è diviso in una parte scritta (di due o tre prove) e una orale. La
prima prova è identica per tutte le scuole d’Italia.

Sul sito https://music.fanpage.it/il-significato-di-notte-prima-degli-esami-di-antonello-venditti/ troverai una


bella spiegazione di questo brano davvero ricco di riferimenti (Dante, Ariosto, la guerra fredda, “le bombe delle
6” – quelle che i ragazzi mangiano prima di tornare a casa alle prime luci dell’alba o gli scoppi di esplosivo del
‘69 all’Altare della Patria, ecc.).
Ci sono due video molto belli per godersi al meglio questa canzone: 1. Accedendo al link http://www.
mtv.it/musica/video/wigp0o/Notte-prima-degli-esami vedrai il videoclip della canzone girato nel comune di
Comacchio, un paesino in provincia di Ferrara con molti canali e perciò conosciuto da molti come la “piccola
Venezia” e 2. Sul sito https://style.corriere.it/spettacoli/tv/notte-prima-degli-esami-anni-80-revival-maturita/
vedrai il video in cui la canzone è interpretata da Venditti insieme a Claudio Baglioni, due grandi icone della
canzone italiana, durante la 69a edizione (2019) del Festival di Sanremo.

Attività 8.13. Componimento

Scrivi su un’importante opera d’arte che si trova nel tuo Paese (oppure all’estero). Fornisci le informazioni
basilari (artista, tipologia, data e luogo di conservazione), una descrizione e anche un’analisi che spieghi la sua
rilevanza. Poi, esprimi un tuo giudizio critico dicendo se ti piace o meno e perché.

Attività 8.14. Role-play


As
ta: proces
In questo role-play verrà coinvolta tutta la classe. La lezione diverrà un’asta di opere
vendita ne so di
d’arte! L’insegnante dividerà la classe in gruppi di tre o quattro studenti. Ogni gruppo lla quale
la merce
v
dovrà scegliere una delle opere d’arte presenti nell’Attività 8.10. da vendere all’asta. aggiudicat iene
a al miglio
Una volta fatto ciò dovranno prepararsi per presentare l’opera ai possibili compratori offerente. r
(gli altri studenti) che interessandosi faranno le offerte. Dovranno stabilire un prezzo
minimo e decidere chi sarà il banditore (quello che coordinerà i lavori in sala) e quelli
che gestiranno le offerte al telefono e online. Gli altri studenti saranno i collezionisti
d’arte e possibili acquirenti. Il numero di opere d’arte vendute dipenderà dal numero di gruppi formati. Prima di
iniziare l’asta ci sarà una breve presentazione delle opere in vendita.
Alcune regole: 1) L’opera viene messa all’asta ad un prezzo minimo fissato, al di sotto del quale non vi
saranno assegnazioni; 2) I rilanci avvengono in base ad una cifra fissa che va ad accumularsi alla “base d’asta”,
il prezzo d’inizio delle contrattazioni; 3) Nel caso in cui il valore minimo venga superato, chi ha fatto l’offerta più
elevata risulta vincitore e si vede assegnato il bene; 4) Viene stabilito un tempo massimo di durata dell’asta,
superato il quale le contrattazioni si fermano e vengono valutate le condizioni d’assegnazione.
Eccovi un esempio:
“Per quest’opera partiamo da 2.000 €. Online propongono 2.100 €, chi offre 2.300 €? … 2.300 € in sala, 2.500 € al
telefono, siamo a 2.600 € in sala! Prossima offerta: 2.800 €, chi offre 2.800 €? Confermati in sala 2.800 €… Se non ci
sono altre offerte aggiudico l’opera a 2.800 €. Aggiudicata a 2.800 € al signore con la cravatta gialla!”

Supplemento di Attività ― 116 ― Italiano a portata di mano 2


Unità 9 – Italiani, brava gente

Fulgur Photo-Press | Wikimedia Commons


Attività 9.1. Eroi italiani

Gino Bartali e Giorgio Perlasca sono due italiani che nel loro
piccolo hanno fatto un grande bene e sono stati insigniti del titolo
“Giusto tra le nazioni”. Gino Bartali (1914 – 2000) è stato un ciclista su
strada e dirigente sportivo italiano. Giorgio Perlasca (1910 – 1992) è

Reprodução
stato un commerciante italiano che nell’inverno del 1944 ha lavorato
all’Ambasciata spagnola in Ungheria. Sotto trovi alcune informazioni
su questi due eroi italiani. Leggile e identifica quali riguardano Bartali
(A) e quali Perlasca (B). Attenzione! Una volta individuati i brani per ciascuno, scegli
uno dei personaggi e metti i vari paragrafi in ordine cronologico in modo da avere
una mini biografia.

a) ( ) Quando l’Armata Rossa ha liberato Budapest, l’”ambasciatore spagnolo”, dopo un viaggio avventuroso
per i Balcani e la Turchia, è tornato in Italia e ha condotto una vita normalissima, senza nulla raccontare della
sua storia nonostante si calcoli che sia riuscito a salvare 5.218 ebrei ungheresi.
b) ( ) Il suo trionfo nel 1948 al Tour de France è stato importantissimo per rasserenare l’Italia che, dopo
l’attentato a Palmiro Togliatti, era sull’orlo di una guerra civile.
c) ( ) Rifugiandosi nell’Ambasciata Spagnola è diventato subito Jorge Perlasca e si è messo al servizio
dell’ambasciatore Sanz Briz per salvare dalla deportazione quanti più ebrei possibile. Quando Sanz
Briz, per questioni politiche, è stato costretto a lasciare Budapest, ha assunto indebitamente il ruolo di
ambasciatore di Spagna.
d) ( ) Nel 1953, dopo aver vinto a trentanove anni il Giro della Toscana, ebbe un incidente stradale che rischiò
di fargli perdere la gamba destra per gangrena. Dopo pochi mesi, però, rientrò in scena alla Milano-Sanremo.
Anche se non ottenne un grande risultato la folla fu tutta per lui.
e) ( ) L’armistizio l’ha colto a Budapest e ha cominciato ad essere ricercato dalle SS perché non aveva
aderito alla Repubblica di Salò di Mussolini, però in una tasca della sua giacca c’era una lettera firmata dal
generale spagnolo Francisco Franco che lo invitava, in caso di bisogno, a presentarsi presso una qualunque
ambasciata spagnola.
f) ( ) Durante la Seconda Guerra Mondiale e l’occupazione nazista ha rischiato la vita portando durante gli
allenamenti, sotto il sellino della sua bici, documenti falsi che sono serviti a salvare la vita di circa 800 ebrei.
g) ( ) Fascista convinto, è partito per l’Africa orientale come volontario. Durante la guerra civile spagnola
ha combattuto dalla parte dei franchisti. Quando è ritornato in Italia la sua adesione al fascismo è venuta
meno perché non lo convinceva l’alleanza di Mussolini con Hitler e, soprattutto, lo disgustavano le leggi
razziali del 1938.
h) ( ) Solo nell’ottobre 1991 fu insignito dal governo italiano dell’onorificenza di Grande Ufficiale, mentre
nel dicembre 1991 il Senato approvò un vitalizio annuo, che ha rifiutato. È morto nove mesi dopo a Padova,
nell’agosto 1992, all’età di 82 anni, per un attacco di cuore.
i) ( ) Professionista dal 1934 al 1954, ha vinto tre Giri d’Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938,
1948), oltre a numerose altre corse tra gli anni trenta e cinquanta, tra le quali spiccano quattro Milano-Sanremo
e tre Giri di Lombardia.
l) ( ) Non era ancora diventato un vero e proprio antifascista, tant’è vero che, allo scoppio della Seconda
Guerra Mondiale, è stato mandato, con lo status di diplomatico, come incaricato d’affari nei paesi dell’Est.

Supplemento di Attività ― 117 ― Italiano a portata di mano 2


m) ( ) Grazie al libro “Gino Bartali, mio papà” in cui il figlio rivela l’eroismo del padre, gli sono conferiti
riconoscimenti postumi: nel 2013 la nomina come “Giusto tra le nazioni” e nel 2018, in occasione della partenza
del Giro d’Italia, la cittadinanza onoraria di Israele. A Firenze esiste una piazza in suo onore.
n) ( ) In questa veste è riuscito a sfamare, prima, e a salvare, poi, migliaia di ungheresi di religione ebraica
ammassati in “case protette” e destinati ai campi di sterminio nazisti, rispolverando allo scopo una legge
spagnola del 1924.
o) ( ) È stato uno dei più grandi ciclisti italiani, soprannominato il “Ginettaccio”, e leggendaria è stata la sua
rivalità sportiva con Fausto Coppi.
p) ( ) Nel 2006 la RAI ha prodotto una mini-serie in due puntate sulla sua vita intitolata “Gino Bartali -
L’intramontabile”, nella quale il campione è stato interpretato da Pierfrancesco Favino. Poi, nel 2016, sempre la
RAI ha prodotto il documentario intitolato “Gino Bartali: il campione e l’eroe”, e ancora nel 2018, a settant’anni
dalla sua storica vittoria su Rai 2 è andato in onda il documentario “Il Vecchio e il Tour”.
q) ( ) Negli anni Ottanta, grazie alle ricerche di alcune donne ungheresi a cui aveva salvato la vita quando erano
ragazzine, sono venuti fuori i suoi atti di eroismo e viene riconosciuto da Israele ancora in vita un “Giusto tra le
Nazioni”. In patria la sua vicenda è stata raccontata nel libro La banalità del bene del giornalista Enrico Deaglio,
nella trasmissione televisiva “Mixer” di Giovanni Minoli, in una serie televisiva con Luca Zingaretti e anche in un
monologo intenso intitolato “Perlasca, il coraggio di dire no”, di e con Alessandro Albertin.
r) ( ) Non ha mai voluto rendere pubblico il suo atto di grande coraggio e solidarietà perché diceva: “Il bene si
fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca.”

Adattato da:
https://www.ilmessaggero.it/video/sport/5_maggio_2020_20_anni_fa_la_scomparsa_di_gino_bartali-5207835.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Bartali
https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1263/giorgio-perlasca
https://m.famigliacristiana.it/articolo/la-storia-di-perlasca-lo-shindler-italiano-arriva-a-teatro.htm

Attività 9.2. Chi è?


Sotto trovi una lista di italiani famosi che abbiamo già citato. A ognuno di loro è stato associato un nomignolo
che poi è diventato talmente popolare che molte volte era utilizzato al posto del nome. Prendiamo come esempio
Toto Cutugno: ha partecipato quindici volte al Festival di Sanremo, avendo vinto il primo posto una volta nel 1980
ma si è piazzato al secondo posto altre sei volte (1984, ‘87, ‘88, ‘89, ‘90 e 2005), di cui cinque quasi consecutivamente.
Per questa ragione, nonostante il suo successo, è rimasto conosciuto come “l’eterno secondo” e dunque molte
volte invece di scrivere o pronunciare il suo nome si adopera l’epiteto “L’eterno secondo”.

Associa il nome al soprannome:

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
b)

1. Toto Cutugno a) L’eroe dei due mondi


2. Gianni Agnelli b) L’eterno secondo
3. Domenico Modugno c) Mister Volare
4. Gabriele D’Annunzio d) Il Re di maggio
5. Silvio Berlusconi e) Il poeta-soldato
6. Lorenzo de’ Medici f) Il principe della risata
7. Mike Bongiorno g) Il Cavaliere
8. Umberto II di Savoia h) Il re dei quiz
9. Totò i) L’Avvocato
10. Giuseppe Garibaldi l) L’ago della bilancia

Ora scegli una di queste personalità per poi svolgere una breve ricerca. Ad esempio: perché Lorenzo de’
Medici fu soprannominato “l’ago della bilancia”?

Supplemento di Attività ― 118 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 9.3. L’Italia è trendy
L’influenza dell’Italia nel mondo è innegabile, vero? Leggi la notizia sotto per poi discuterne in
piccoli gruppi:

CULTURA

Culturalmente parlando l’Italia è il


Paese più influente del mondo
20 marzo 2019
di Marco Gritti

Pubblicato l’index 2019 di Us News & World Report: Francia e Spagna inseguono.
Sette i parametri presi in considerazione.

Quando si parla di cultura l’Italia rimane imbattibile. Almeno secondo il Cultural Influence Ranking
2019 stilato da US News & World Report, in collaborazione con la società di consulenza Bav Group e
la Wharton business school dell’università della Pennsylvania, che ci mette in cima alla graduatoria dei
Paesi che esercitano la maggior influenza in termini di cultura. Francia e Spagna, i cugini mediterranei,
inseguono e completano il podio.

Arte, intrattenimento e moda: così l’Italia fa ancora tendenza

L’Italia è ancora di tendenza, questo il messaggio che arriva dalla classifica appena pubblicata. I sette
parametri presi in considerazione – intrattenimento, moda, stile di vita spensierato, una cultura artistica
capace di influenzare gli altri, di essere moderna, prestigiosa e trendy, e quindi di attrarre – certificano che
l’Italia non patisce la concorrenza altrui. Già lo scorso anno, infatti, eravamo in cima alla lista.
Ma in che cosa si traduce una cultura influente? Secondo US News significa essere “sinonimo di
buon cibo, moda e vita semplice”, dettare legge sul mercato grazie a “prodotti che hanno quel ‘non so
cosa’ che li fa vendere un po’ più facilmente”, produrre “musica, televisione e film che vengono assorbiti
da altre culture diventando parte di una più ampia conversazione globale”. Nel caso italiano, però, a
pesare è soprattutto la tradizione artistica: un’eredità millenaria che si traduce in un po’ le caratteristiche
sopra elencate.

Supplemento di Attività ― 119 ― Italiano a portata di mano 2


Le (solite) dolenti note

Prendete una delle infinite bellezze storiche sparse sui nostri 300 mila chilometri quadrati di superficie,
metteteci una coppia di innamorati a bordo di una moto che scorrazza spensierata, o immaginateli seduti
a tavola, intenti a godersi il panorama: il cliché della “bella vita” all’italiana, un’immagine da cartolina
che fa ancora breccia nei cuori di molti. Di tendenza, cioè, fuori dai confini nazionali, anche se forse non
rispecchia la vita di molti connazionali: le classifiche che guardano agli affari interni, pubblicate dagli
stessi autori, raccontano infatti una storia un po’ diversa.
In quella complessiva dei migliori Paesi del mondo l’Italia scivola al 18esimo posto, che diventa
19esimo se si guarda a “diritti umani, ambiente, distribuzione del potere politico, uguaglianza di
genere e libertà religiosa”. In quella della qualità della vita siamo 22esimi, dietro la Cina e appena
sopra la Corea del Sud; in quella che prende in considerazione aspetti economici – “burocrazia, costo
della produzione, sistema fiscale, corruzione, trasparenza nelle pratiche governative – precipitiamo
addirittura in 46esima posizione.

Tratto da: https://www.agi.it/cultura/italia_paese_piu_influente-5171929/news/2019-03-20/

In piccoli gruppi discutete su questi punti:

a) Siete d’accordo sul fatto che l’Italia sia davvero il paese più influente al mondo in termini culturali?

b) L’influenza culturale dei Paesi nella suddetta indagine è stata classificata in termini di: 1. Intrattenimento;
2. Essere “alla moda”; 3. Essere felici; 4. Avere una cultura influente; 5. Essere moderni; 6. Essere prestigiosi;
7. Essere trendy. Secondo voi quali di queste categorie sono i punti di forza dell’Italia? Giustificate la risposta.

c) Volete conoscere gli altri sette Paesi che dal punto di vista culturale sono i più influenti al mondo dopo l’Italia,
la Francia e la Spagna? Associate a ogni Paese il numero (da 4 a 10) che credete occupi nella classifica:
……… Regno Unito ………. Stati Uniti ………. Australia

……… Brasile ………. Singapore

……… Svizzera ………. Giappone

Supplemento di Attività ― 120 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 9.4. “Refresha la poesia”
Leggete insieme la parodia del sonetto S’i’ fosse foco fatta da una studentessa delle Scuole Medie Superiori
in Italia tratta da: https://scuola.repubblica.it/campania-napoli-iafrancescodegennaro/tema/si-fossi-foco/.

S’i’ fossi foco


di martinamonti (Medie Superiori) scritto il 17.03.20

Se io fossi il vento, volerei via da tutti per essere libera, non pensare più ed essere semplicemente me stessa;
se io fossi la neve, mi poserei su tutti i momenti belli della mia vita;
se io fossi il fuoco, brucerei tutte le cose brutte che succedono nel mondo;
se io fossi Dio, andrei dai miei nonni che non ci sono più, per passare molto più tempo con loro e conoscerli meglio;
se io fossi il Presidente Mattarella, aiuterei tutti, non farei mancare niente a nessuno e farei brillare il nostro paese;
se fossi Trump, sai cosa farei? Smetterei di mettere tutti contro tutti: non vorrei altre guerre ma la pace;
se io fossi il sole, porterei felicità a tutti per scacciare la tristezza;
se io fossi la luna, porterei durante la notte tanti ricordi felici: le serate passate con gli amici, con i fidanzati, con la famiglia;
se io fossi Martina, come fui e come sono sempre stata, mi farei
valere di più per vivere con maggiore sicurezza la mia gioventù.

Vi è piaciuta la parodia? Questo componimento è stato scritto sul tema: “Refresha la poesia, parole
nuove per grandi versi”, iniziativa organizzata da Rep@Scuola, Comix e Salone Internazionale del Libro
di Torino e che aveva come obiettivo far riscrivere ai ragazzi una poesia famosa con le parole dei nostri
tempi e… con un pizzico di ironia! Volete provarci anche voi? Lavorate a coppie o in piccoli gruppi. Siete
liberi/e di cambiare alcuni elementi come ha fatto la studentessa Martina che ha immaginato di essere il
presidente del suo Paese e Trump al posto de “il Papa” e “l’Imperatore” e invece di pensare alla morte
e alla vita ha pensato al sole e alla luna. La poesia è vostra, potete fare ulteriori cambiamenti, tocca a voi
essere creativi/e ed inventare belle metafore!

Se non sapete proprio da dove cominciare vi suggeriamo un argomento: invece di pensare all’ambiente
naturale (vento, neve, sole, ecc.) pensate all’ambiente scolastico evocando lo studio della lingua italiana. Gli
elementi da svolgere potrebbero essere: soggetto, verbo, avverbio, preposizione, nome, aggettivo, insegnante,
studente nonché i propri nomi. Ti diamo un esempio: “Se fossi il soggetto della frase sceglierei di essere “noi” / e
non mi allontanerei dai miei compagni di classe alla fine del corso / Se fossi…”.

Supplemento di Attività ― 121 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 9.5. Se fossi mago o scienziato
Leggi il componimento scritto da un bambino della Scuola Primaria e completalo coniugando i verbi al
Condizionale Semplice.
pch.vector | Freepik

Se fossi mago o scienziato

Che bello …………………… (essere) essere un mago o

Freepik
uno scienziato! Se io fossi uno di questi due personaggi
……………………….. (inventare) tanti attrezzi utili a tutti e tante
macchine di vario tipo. Secondo me gli scienziati sono simili
ai maghi perché il loro compito è scoprire la funzione delle
cose: studiano la materia e la conoscono, perciò riescono a
risolvere alcuni problemi trovando soluzioni geniali o, almeno, ci provano! Se io fossi uno di loro ………………………
(provare) a brevettare un’enorme macchina per aumentare la disponibilità dell’acqua sulla Terra. Come? Be’,
oggi mi sembra semplice: ………………………… (progettare) grandi cisterne dove raccogliere l’acqua del mare,
enormi depuratori di sale dai quali l’acqua ……………………… (uscire) dolce, attraverso canali per irrigare le terre
aride del nostro pianeta e attraverso tubature sotterranee che la ………………………….. (portare) nei paesi dove ce
n’è meno. Sulla Terra c’è tanta acqua, infatti, che non possiamo bere e nemmeno utilizzare per la vegetazione:
è quella del mare e degli oceani. Basta pensare che il nostro pianeta è anche chiamato “Pianeta Azzurro” perché
le foto satellitari ce lo mostrano di questo colore, proprio per l’abbondante presenza d’acqua. Allora perché
non rendere l’acqua salata ancor più preziosa di quanto già sia? In molti paesi essa manca del tutto e qui si
combattono vere e proprie “guerre per l’acqua”; in altri luoghi, inoltre, i pozzi sono inquinati, sporchi e malsani,
perciò le persone che bevono da qui si ammalano. Se fossi uno scienziato …………………… (provare) anche ad
inventare grossi depuratori con filtri naturali che trattengano ed eliminino i batteri direttamente dalle falde così
che l’acqua possa salire in superficie pura. Forse, però, non è necessario essere maghi o scienziati per capire
che l’acqua è un bene prezioso: basta immaginare che non ce ne sia più per nessuno! Allora è importante che
tutti diventiamo subito un po’ “magici” usando l’acqua senza sprecarla perché è preziosa ed è per tutti.

Tratto da:
https://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2010/03/30/PN_14_ELE5.html

E tu? Cosa inventeresti per aiutare la tua città, il tuo Paese oppure il nostro pianeta?

Supplemento di Attività ― 122 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 9.6. Mercato delle parole
Il mondo delle parole è tanto vasto e ampio come il mercato di libri, vestiti, elettrodomestici, case, ecc. Tutte
queste cose si vendono e si comprano e allora perché non vendere e comprare delle parole? Come farlo? Segui
attentamente questi passi:

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1. Pensa a una parola da vendere, può essere concreta o astratta. Potrai vendere il Colosseo, la matematica, la
cucina italiana oppure l’empatia o la felicità;
2. Una volta stabilito il tuo prodotto bisognerà stabilire il suo prezzo. Non ci sono limiti massimi né minimi, sarai
tu, in base a quanto lo giudichi prezioso, ad assegnargli il giusto valore monetario;
3. Perché qualcuno lo voglia comprare ci sono due possibilità: la prima è che abbia già un forte appello e che
quindi la gente ne senta il bisogno; la seconda possibilità è invece far credere alle persone di aver bisogno di
ciò che vendi come ha fatto benissimo Steve Jobs;
4. Il passo 3 ti servirà per scoprire come venderlo, come esporre le qualità e i vantaggi del tuo prodotto in
confronto agli altri prodotti in vendita al mercato;
5. L’insegnante darà a tutti un bonus per cominciare le trattative e… via al gioco! Ogni “venditore” avrà due
minuti circa per esporre la sua “mercanzia” ai “clienti”.

Attenzione! Hai presente i mercati orientali? Dove non trattare il prezzo è un’offesa? Oppure dove lo
scambio di mercanzia è una possibilità concreta di fare affari? Tutto ciò è possibile purché si lavori con la lingua
italiana, le sue parole e ci si diverta!

Supplemento di Attività ― 123 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 9.7. Un mondo di parole composte
Questo è un gioco a carte in cui si lavorerà sulle parole composte. Tutti questi nomi sono formati da un
verbo + sostantivo, come ad esempio: “contachilometri”, “calzascarpe”, “portariviste” e “tergicristallo”.
Il gioco si svolgerà così: l’insegnante dividerà la classe in gruppi di tre o quattro persone. Ogni gruppo
riceverà due set di carte: uno con i 32 sostantivi e l’altro con i 32 verbi. Il set di carte con i sostantivi (e il relativo
disegno) verrà distribuito tra i giocatori che le manterranno scoperte davanti a sé perché tutti le possano
vedere. Invece il set dei verbi verrà messo coperto al centro del gruppo. A turni, procedendo in senso orario,
gli studenti prendono una carta e cercano di abbinarla a uno dei sostantivi che hanno, in modo da formare la
parola relativa al disegno rappresentato sulla carta. Per esempio, se uno studente prende la carta “stuzzica”
e ha la carta “denti” potrà formare la parola “stuzzicadenti”. Ogni volta che si fa un abbinamento, si mette da
parte la nuova parola formata e si continua a giocare. Se invece non si può fare nessun abbinamento, si lascia
la carta scoperta sul tavolo e si passa il turno al compagno successivo. Quest’ultimo potrà formare una o più
parole sia girando un’altra carta sia utilizzando le carte già scoperte in precedenza e non ancora utilizzate. Vince
chi finisce le carte prima. Le parole sono:

apribottiglie copriletto portafogli scolapasta


apriscatole corrimano portamine scolapiatti
asciugacapelli giradischi portaombrelli segnalibro
asciugamani grattacielo reggiseno spremiagrumi
aspirapolvere lavastoviglie rompicapo stendibiancheria
attaccapanni lucidalabbra salvagente stuzzicadenti
cacciavite paraurti scendiletto temperamatite
cavalcavia passaporto schiaccianoci tostapane

Supplemento di Attività ― 124 ― Italiano a portata di mano 2


apri aspira copri lava

apri attacca corri lucida

asciuga caccia gira para

asciuga cavalca gratta passa

bottiglie polvere letto stoviglie

scatole panni mano labbra

capelli vite dischi urti

mani via cielo porto

Supplemento di Attività ― 125 ― Italiano a portata di mano 2


porta rompi scola stendi

porta salva scola stuzzica

porta scendi segna tempera

reggi schiaccia spremi tosta

fogli capo pasta biancheria

mine gente piatti denti

ombrelli letto libro matite

seno noci agrumi pane

Supplemento di Attività ― 126 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 9.8. Nomi, cose e città
Chi non ha mai giocato a “Nomi, Cose e Città”? È il gioco in cui una volta estratta una lettera dell’alfabeto
a caso si deve cercare di scrivere tutte le parole che iniziano con quella lettera appartenenti a determinate
categorie. Le categorie più frequentemente utilizzate sono: Nomi / Cose / Città / Animali / Colori / Fiori / Piante
/ Frutti / Mestieri / Calciatori. Attenzione! Per una classe di studenti stranieri crediamo che le categorie più
adeguate siano: Nomi propri / Città, regioni e nazioni / Cose / Verbi / Aggettivi / Cibi e bevande. Il gruppo
classe è libero di eliminare alcune di queste categorie o di aggiungerne altre.

Ti spieghiamo come funziona nel caso qualcuno non conoscesse il gioco:


1. La preparazione del gioco è davvero veloce e semplice. È sufficiente avere un numero di matite o penne e
fogli pari al numero dei giocatori più un foglio su cui scrivere in posizioni random tutte le lettere dell’alfabeto:
A, B, C, D, E, F…
2. Ogni giocatore poi dovrà disegnare sul proprio foglio la griglia iniziale del gioco con le categorie prescelte.
L’ultima colonna è dedicata al punteggio.
3. Si sceglie un giocatore che senza vedere dovrà bucare con la penna il foglio su cui sono state scritte tutte le
lettere dell’alfabeto. Una volta fatto ciò, si andrà a verificare la lettera più vicina al buco.
4. A questo punto inizia il gioco vero e proprio e tutti i concorrenti dovranno riempire le caselle vuote della
prima riga scrivendo una parola per ogni categoria che inizia proprio con quella lettera.
5. Il primo giocatore che dichiara di aver completato la riga comincia a contare tot secondi (possono essere 20,
30 o di più). Una volta terminata la conta tutti i concorrenti devono posare la matita sul tavolo.
6. Vince chi avrà accumulato più punti alla fine del gioco.

Adattato da: https://codicicolori.com/nomi-cose-citta-gioco-online-regole-suggerimenti

Supplemento di Attività ― 127 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 9.9. Cruciverba
Verticali Orizzontali
1. Aggettivo e sostantivo derivato dal nome “furbizia”, entrambe le 1. Chi professa o dimostra indifferenza o disprezzo nei confronti
parole con un connotato negativo. degli impegni e dei problemi del momento, spec. politici e sociali.
2. Parola polisemica che può indicare: a) il sinonimo di “goal”; b) 2. Dal latino, vuol dire “così, esattamente in questo modo”; posto
Qualsiasi manufatto costituito da un intreccio, a maglie più o meno fitte; tra parentesi in un testo per indicare che la parola o la frase
c) Fig. Tranello, inganno; d) Fig. Insieme di persone o cose collegate; ecc. appena riportata è citata testualmente, anche se risulta errata o
3. Nome derivato dal verbo “dividere” e associato all’aggettivo “diviso”. sorprendente.
4. “Terrone” è l’appellativo con cui gli italiani del Nord chiamano spesso 3. Dal latino, indica “senza alcuna spesa, senza pagare o senza
quelli del Sud e, in risposta, essi si riferiscono ai settentrionali come “…” compenso”.
5. Nome associato al verbo “cuocere” e all’aggettivo “cotto”. 4. Aggettivo riferente al verbo “piovere” e al nome “pioggia”.

6. Parola composta che significa il primo giorno dell’anno. 5. Nome costruito da “tangente” e dal suffisso -poli, ossia “città
delle tangenti”.
7. Parola polisemica che può indicare “zona rurale” e in senso
figurato può indicare il periodo precedente le elezioni in cui i 6. Sostantivo associato al verbo “arredare” e all’aggettivo “arredato”.
partiti e i candidati svolgono attività di propaganda: c. elettorale, 7. Aggettivo derivato dal nome “conclusione” e dal verbo
c. pubblicitaria. “concludere”.
8. Voce latina che significa “farmaco terapeuticamente inattivo, il 8. Aggettivo che indica qualcosa che “si può riciclare”.
cui effetto è basato sulla sola suggestione psicologica”.
9. Parola polisemica che può indicare il contrario di “inizio” (sostantivo
femminile) oppure il sinonimo di “obiettivo” (sostantivo maschile).

1 3

1 2

5 3

6 7

8 9

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Attività 9.10. Canzone
Ti suggeriamo l’ascolto della canzone “Viceversa” di Francesco Gabbani, piazzatasi al 2° posto al Festival di
Sanremo nel 2020.
La canzone ci racconta di una relazione d’amore piena di contraddizioni… ma quale storia d’amore non è
così? Fatta di contrasti tra l’amore e la ragione, tra litigare e fare pace, tra la solitudine e i bei momenti condivisi
ecc. Nonostante tutto la coppia si completa: “Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa”.
Il testo della canzone è molto interessante dal punto di vista lessicale e dunque crediamo che sia la canzone
giusta per concludere un’unità in cui abbiamo lavorato molto sulle particolarità del vocabolario. Si comincia dal
titolo che è un esempio di una parola latina di uso comune nella lingua italiana; inoltre, si può notare l’uso di
parole straniere, di antonimi, di parole non proprio contrarie ma che comunicano un connotato di opposizione,
metafore, ecc. Un bel verso della canzone dice così: “Ma l’amore di normale non ha neanche le parole”. Vediamo
quali sono queste parole “anormali”? Ascolta due o tre volte la canzone e scrivi a cosa vengono messe in
opposizione le parole e/o metafore nella canzone:

a) Up: i) Bene:

b) Silenzio: l) Tutti:

c) Semplici: m) Madre:

d) Libri aperti: n) Pace:

e) Facili: o) Dittatori in testa:

f) Anime purissime: p) Abbondanza:

g) Emozioni: q) Abitudine:

h) Solitudini: r) Vittoria:
Reprodução

Supplemento di Attività ― 129 ― Italiano a portata di mano 2


Attività 9.11. Componimento
Conosci la canzone “L’Italia per me” di J Ax e Fedez feat. Sergio Sylvestre? In essa vengono nominati
italiani, tratti culturali e immagini che per loro rappresentano l’Italia e altri invece che non la rappresentano.
Alcuni esempi? L’Italia è: la polenta, gli scioperi, il tricolore impolverato, Samantha Cristoforetti, una canzone
di Fabrizio De André, “il caffè più buono anche nei peggiori bar”, “da ladri di biciclette (film) a ladri di mazzette
(tangentopoli)”, “le tipe truccate come commesse di Moschino”, i giudici Falcone e Borsellino, la furbizia, il centro
sociale, ecc. L’Italia invece NON è: “farsi i selfie con la Ferrari”, “l’abito firmato d’alta moda”, “il clientelismo di
chi salta le file”, Gianluca Vacchi, “il politico che dice prima agli italiani (Matteo Salvini)”, ecc. È una visione
critica dell’Italia ma che regala molti bei parallelismi (“Da ladri di bicicletta a ladri di mazzette. E forse più che
un antifurto servirebbe un anti furbo”), giochi di parole (“la penisola che non c’è”) ed espressioni (“Non conta
se ci nasci conta se la ami”, “E quando vado via so che lei rimane dentro me”) che fanno pensare a cosa sia
veramente l’Italia nel bene e nel male.
Guarda il video della canzone accedendo al link https://www.youtube.com/watch?v=pXooiBi4V8s. Pensiamo
che l’ascolto ti possa servire come ispirazione per riflettere su cosa rappresenti o meno l’Italia per te in modo
critico ma non meno bello.

Ora tocca a te: quali sono gli italiani, gli elementi culturali e le immagini che associ all’Italia che ti porti dentro?

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Attività 9.12. Role-play


Siccome questa è l’ultima attività del corso non sarà un vero e proprio role-play: proponiamo all’intero
gruppo classe di fare una piccola presentazione di ciò che ognuno ha scritto nell’attività precedente: “L’Italia
per me è…”. Sarà un bel modo di scambiarvi idee e visioni sul Paese in cui avete compiuto un intenso viaggio
assieme negli ultimi anni.

Supplemento di Attività ― 130 ― Italiano a portata di mano 2

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