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PENNY WIRTON
ITALIANI
ANCHE NOI
Il libro degli esercizi
NUOVA EDIZIONE
ISBN: 978-88-590-2409-5
Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo effettuata, se non previa autorizzazione dell’Editore.
È consentita la fotocopiatura delle schede operative contrassegnate dal simbolo del © copyright, a esclusivo uso didattico interno.
ITALIANI
ANCHE NOI
Il libro degli esercizi
NUOVA EDIZIONE
ERALDO AFFINATI
Nato a Roma nel 1956, scrittore e insegnante. Ha pubblicato, fra gli altri libri,
Campo del sangue (1997), La Città dei Ragazzi (2008), Elogio del ripetente (2013),
L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (2016), Il sogno di un’altra scuola.
Don Lorenzo Milani raccontato ai ragazzi (2018), Tutti i nomi del mondo (2018).
L’ultimo suo libro è Via dalla pazza classe. Educare per vivere (Mondadori, 2019).
Insieme alla moglie Anna Luce Lenzi, nel 2008 ha fondato la scuola Penny Wirton
a Roma per l’insegnamento della lingua italiana agli immigrati.
EMMA LENZI
(Granaglione 1944 – Bologna 2018)
Ha insegnato Discipline Pittoriche presso il Liceo artistico bolognese «F. Arcangeli».
Artista di raffinate qualità tecniche e suggestive atmosfere, ha esposto in Italia, in
Francia, in Belgio e Spagna. Le sue illustrazioni accompagnano i due volumi con
una particolare vivacità, insieme ironica e affettuosa.
11 PARTE 1
12 Prove di lettura e scrittura
33 Lessico figurato
39 PARTE 2
40 Singolare e plurale, maschile e femminile
43 L’articolo
47 Pronomi personali e verbo
49 Lessico – essere – c’è
59 Aggettivo possessivo
61 Verbi: presente indicativo
66 Lessico e fraseologia
85 Verbi: passato prossimo
92 Verbi: passato, presente e futuro
96 Preposizioni semplici e articolate
103 Pronomi e particelle pronominali
105 Verbi: imperfetto indicativo
106 Verbi: imperativo
107 Verbi: congiuntivo
110 Verbi riflessivi
111 Verbi: volere, dovere, potere
115 Verbi: condizionale e periodo ipotetico
118 Verbi: passato remoto
122 Frasi relative e interrogative
125 Gli indefiniti
127 Verbi: forme implicite
130 Il discorso indiretto
131 La frase passiva
R SE
RISO
INE
ONL I materiali online sono accessibili su http://risorseonline.erickson.it/
Per visualizzarli e scaricarli basta registrarsi e inserire il codice di attivazione 0590-1469-GFRM-2375
133 PARTE 3
134 Ortografia
136 Struttura della frase
140 Lessico e fraseologia
144 Descrivere, raccontare, conversare, discutere
159 Feste e usanze
162 Giocosa.mente: giochi di lessico e fraseologia
183 PARTE 4
184 I 25 racconti
259 Ranocchi, anatre, pappagallini
Il libro blu, che affianca e completa il libro rosso, è uno strumento indispen-
sabile per l’apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati. Le scuole
Penny Wirton lo usano da tempo come rinforzo delle nozioni, a partire da quelle
iniziali contenute nell’Anticamera del libro rosso, da imparare subito per costruire
la consapevolezza verbale necessaria a comunicare.
Lo ripresentiamo ora nei tipi editoriali della Erickson in una veste grafica
nuova, con aggiunte e integrazioni che ci sono state suggerite dall’attività quoti-
diana di insegnamento a ragazzi e adulti, scolarizzati e analfabeti. Le provenienze,
geografiche e culturali, possono essere molto diverse, ma le attese sono le stesse:
prima riesci a scrivere e parlare, prima t’inserisci nel mondo sociale e lavorativo.
Soprattutto chi sta imparando una lingua non sua trova giovamento dall’applicazione
operativa dei concetti linguistici. Questo particolare approccio allo studio, di cui il
libro blu è espressione, va guidato e sostenuto da parte del docente con pazienza
e lungimiranza, evitando di essere schiavi di una pianificazione troppo stretta ma
non rinunciando al rigore didattico che lo stesso allievo ci chiede. In questa chiave
potrebbe essere interessante riflettere sul senso del lavoro che qui proponiamo.
In una classe tradizionale, «fare gli esercizi» significa verificare la lezione
del professore: al termine di tale meccanismo scatta il giudizio. Nel rapporto
uno-a-uno (che non va concepito in modo precettistico, bensì quale attenzione al
singolo scolaro) la spiegazione non può essere scorporata dall’esempio pratico ma
deve procedere di pari passo con la prova concreta e immediata. La valutazione
andrà quindi fatta in itinere, a carte scoperte, coinvolgendo in primo luogo l’inse-
gnante. Il libro blu rappresenta dunque il cuore stesso delle scuole Penny Wirton:
centinaia di frasi, espressioni, dialoghi, modi verbali, spunti e giochi fatti apposta
per facilitare l’uso spontaneo della lingua e la sua acquisizione naturale e il più
possibile automatica, in un dialogo costante e collaborativo fra docente e scolaro.
Chiunque abbia esperienza di insegnamento ai non italofoni sa quanto sia
importante la ripetizione delle formule: i materiali non sono mai abbastanza. Ecco
perché ne abbiamo predisposti un bel numero, divisi per sezioni, facendo ricorso
ad anni di esperienza e alle stesse indicazioni di molti volontari. Particolare rilievo
assumono i disegni di Emma Lenzi, tesi ad agevolare la comprensione del lessico,
favorire le descrizioni, avviare le conversazioni, puntellare i concetti chiave.
Ma la lingua non è soltanto quella d’uso. Il sistema verbale, man mano che
lo assumiamo, diventa la casa del nostro pensiero, struttura le emozioni, guida i
racconti, detta le forme attraverso cui ci esprimiamo, arrivando persino a modellare
la percezione estetica. Insegnare l’italiano significa anche condividere un senti-
mento della realtà. È la ragione per cui abbiamo pensato di inserire nella quarta
parte del libro blu, oltre al racconto già presente, Ranocchi, anatre, pappagallini,
altri venticinque ritratti di personaggi che prima comparivano nel libro rosso.
Questi testi narrativi costituiscono il traguardo finale per chi, dopo avere imparato
i fondamentali, voglia cimentarsi nella libera lettura, personale e creativa, il che
non esclude la possibilità di utilizzarli quali ulteriori campi di analisi e approfon-
dimenti. Inoltre, per chi lo desideri, potrebbe essere utile ascoltare, nelle Risorse
online, la registrazione della lettura originale da parte dell’autore.
Spesso ci chiedono quale sia il rapporto fra il libro rosso e il libro blu. Noi
rispondiamo dicendo che il primo è il manuale, il secondo l’eserciziario. Ma da
quanto abbiamo appena detto, si evince una connessione ancora più forte dal
momento che la sfida delle scuole Penny Wirton è quella di riuscire a insegnare
senza spiegare.
Col passare degli anni l’insegnamento dell’italiano nella scuola Penny Wirton
ha continuato a sollecitare la nostra attenzione proponendoci casi sempre nuovi, in
un arco ampio che vede ai suoi estremi gli analfabeti totali da una parte e i laureati
dall’altra, con tutte le variabili intermedie, corrispondenti spesso a situazioni esi-
stenziali che producono esigenze linguistiche diverse, cui cerchiamo di rispondere
con l’insegnamento «ravvicinato» e con l’immediatezza che ci è possibile.
Avere a disposizione materiali vari e molteplici diventa una necessità. Per
questo, accanto al manuale Italiani anche noi – Corso di italiano per stranieri,
che continua a costituire la nostra risorsa centrale, abbiamo ideato dei «rinforzi»,
ovvero pagine utili a confermare e a rendere più familiari le acquisizioni lingui-
stiche raggiunte.
Capire, come sappiamo, non basta: bisogna ricordare e soprattutto applicare
quello che si è imparato fino a conquistarne l’uso spontaneo e, vorremmo dire,
automatico. Ecco l’obiettivo che ci proponiamo di raggiungere con questa pub-
blicazione.
Il libro blu è suddiviso in più parti.
La Parte 1, assimilabile all’Anticamera del libro rosso, è dedicata a chi non
ha mai imparato a leggere e a scrivere e a chi non conosce l’alfabeto latino e la
scrittura da sinistra a destra.
La Parte 2 contiene molti esercizi sulle forme e sull’uso delle funzioni
linguistico-grammaticali, dalle più semplici come l’articolo (che poi così semplice
non è…) fino alle costruzioni più complesse, come il passivo, le frasi implicite e il
discorso indiretto. È la parte più corposa, che fiancheggia le 25 lezioni del manuale
insistendo specialmente sulle difficoltà e gli errori più ricorrenti, come l’uso delle
preposizioni, cui si dedicano sette pagine di esercizi.
La Parte 3 presenta una serie di esercizi liberi e spunti adatti a sviluppare
l’oralità nella narrazione, nella descrizione, nella discussione e nella conversa-
zione, spesso grazie allo stimolo di figure narrative; abbiamo anche proposto
alcuni giochi rilassanti e replicabili in molte forme e applicabili a livelli diversi,
a seconda dei partecipanti.
Vera novità di questa edizione, però, rimane la Parte 4 con le sue letture. Qui
si trovano i 25 racconti originali in cui Eraldo Affinati, nello spazio di una pagina,
ha ritratto, con tutte le loro qualità ed emozioni, le storie di giovani, e meno giovani,
studenti della scuola Penny Wirton. Per ognuna di queste 25 letture è disponibile
la registrazione audio dell’autore nelle Risorse online. Conclude questa sezione il
racconto Ranocchi, anatre, pappagallini. Tutti i brani sono illustrati da un acquerello
di Emma Lenzi e sono accompagnati da attività che possono agevolarne la com-
prensione e l’interpretazione. Le letture infatti non sono semplificate, ma si offrono
nell’interezza poetica della nostra lingua, confidando che attraverso la letteratura e
l’arte «passi» anche qualcosa di più, come le briciole di umanità presenti nel testo:
affetti, rimpianti, avventure, amicizie e speranze che tutti siamo pronti a riconoscere.
Chiude il volume l’Appendice con prove utili alla preparazione del test di
italiano per il permesso di soggiorno CE, integrate da registrazioni audio e soluzioni
disponibili nelle Risorse online. Sempre dalle Risorse online gli studenti potranno
scaricare le soluzioni di tutti gli esercizi contenuti nelle prime tre parti del libro
blu, passo obbligato per chi cerca un riscontro effettivo sul lavoro svolto.
Sezioni
Contenuti (grammatica e lessico)
del libro
Parte 4 Letture
Lessico delle letture
Comprensione e interpretazione dei testi
PARTE 1
Questa prima sezione di esercizi si rivolge a chi ha più bisogno di incoraggiamento, cioè gli analfabeti
totali, i principianti assoluti e i loro insegnanti, perché insegnare a un analfabeta adulto è la cosa più
delicata che ci sia; non sempre valgono i pregevoli e simpatici strumenti dedicati ai bambini italiani in
età prescolare, che, a differenza dei nostri studenti, sono già padroni di un repertorio linguistico cui
fare riferimento. Perciò abbiamo cercato di fare tesoro dei materiali correnti adattandoli però ai nostri
adolescenti e adulti, con i quali dobbiamo usare semplificazioni assolute, sì, ma evitando il sottofondo
infantile di orsetti, pappe e vasini.
La pagina Sai leggere le parole nel tuo alfabeto? aiuta a capire la situazione di partenza dello studente
e a scegliere di conseguenza le attività che si giudicano gradualmente accessibili: come l’Anticamera
del libro rosso, tutta questa Parte 1 può essere percorsa in fretta (studenti scolarizzati) o molto lenta-
mente (analfabeti nella propria lingua).
In simultanea con il riconoscimento visivo delle lettere e con la loro pronuncia, nell’abbinamento di
vocali e consonanti si facilita una prima conoscenza del lessico; le pagine contenenti parole illustrate
da immagini avviano a familiarizzare con aspetti specifici della fonetica e della morfologia italiana, of-
frendo esempi raggruppati per singolare e plurale, poi per suoni difficili da riprodurre, come la P e la B
per chi è di lingua araba, le consonanti doppie per chi proviene dall’Est Europa, le liquide R e L per chi
proviene dall’Estremo Oriente, i gruppi CI – CHI, GI – GHI, GL – GN, SC – SCH – SCI: può diventare un
gioco, se si copre con un dito o un righello la scritta o la figura per verificare, a vicenda, se si riconosco-
no i caratteri alfabetici o se si ricorda il nome dell’oggetto rappresentato.
Seguono esercizi per il riconoscimento dei caratteri maiuscolo, minuscolo e corsivo.
Apparentemente facilissimi, gli esercizi di completamento di singole parole illustrate si sono rivelati
in realtà molto utili e graditi.
Ogni esercizio può produrre altri esercizi: chi li utilizza saprà cogliere lo spunto e proseguire di sua
iniziativa.
Parte
Sai leggere le parole nel tuo alfabeto?
1
AFGHANO-
PROVE DI LETTURA E SCRITTURA
cotto
crudo
caldo
freddo
pieno
vuoto
A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z
a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z
a dddaoo
mamma mia
Ascolta il suono delle parole, guarda come sono scritte e prova a ricalcarle, a riscriverle e a
ricordarle:
CIAO ____________________________________________________________________________________________________
IO MI CHIAMO ______________________________________________________________________________________
____________________________________________________________
14 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Margherita e margherite, ragazzo e ragazzi
Par te
1
Impara i nomi con il loro articolo e con il plurale, pronunciali ad alta voce:
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 15
Parte
Cammello e ciabatta, pulcino e bambino
1
Impara i nomi e pronuncia con attenzione i suoni iniziali (vocali e consonanti):
PROVE DI LETTURA E SCRITTURA
16 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
L’aglio e l’agnello, il fiasco e la scimmia
Par te
1
Pronuncia con attenzione gli – gn – sc – sci – sch, le doppie e i gruppi con r:
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 17
Parte
Roma R * m *, Italia It * li *!
1
Inserisci la vocale che manca dove c’è l’asterisco * :
PROVE DI LETTURA E SCRITTURA
A E I O U
a e i o u
ROM * EUR * PA
ITALI * D * NNA
QU * DERNO U * MO
PORT * quadern *
SEDI * tren *
ENTR * RE aut * bus
L * VORARE bigliett *
SEM *FORO d * cumenti
C *NE SEMAF * RO
BIR *
USCIR * P * RTA
entrar * T * RTA
dir * TREN *
portar *
P * NSARE doc * menti
CONTAR * quest * ra
V * NTI * fficio
MILL * * scire
TR * NO TRAD * RRE
* OMO
usc * re B * ONO
cap * re * LTIMO
M * LLE * NDICI
VENT * m * sica
p * ccolo m * sicista
* mparare * SCIRE
* nsegnare AD * LTO
PORT * AUTOB * S
INGR * SSO MARCI * PIEDE
ATT * CC * PANNI S * MAFOR *
C * CINA VERD *
S * DIE R * SSO
C * MER* M * CCH * NE
L * TTO METR * POLIT * NA
* RMAD * O ALB * RI
SOGGI * RN * PERS * NE
S * LA N * GOZI
P * LTRONA AUTO * MB * LANZ *
D * VANO SIR * NA
T * L * VIS * ONE P * LIZI *
FR * G * R * F * RO TRAFF * CO
B * GNO CART * LLI
D * CCIA STRISC * PEDON * LI
SEDI * SEDI *
P * ATTO B * NCO
C * CCHIAIO L * VAGNA
C * LTELL * PR*FESSORE
FORCHETT * REG * STRO
P * NE CATT * DRA
P * STA Z * INO
P * LLO P * NNA
R * SO MAT * TA
INS * L * TA P * NNAR * LLO
T * VAGLIA FIN * STRA
TOV * GLIOL * CL * SSE
B * CCHIER * L * BRI
B * TT * GLI * COMP * TI
CAR * FF * INTERR * GAZI * NE
* CQUA CAMP * NELLA
ORIZZONTALI
BUS
C H I U D E R E CHIUDERE
ELENA
A N O V E G FORD
IO
LUI
P O I P A T U MIA
NOI
I O O N O I NOVE
POI
ROMA
R O M A F O R D
VERTICALI
E L E N A M I A CAPIRE
DOPO
EVA
L U I E N R GUIDARE
NOME
B U S O E RE
TORINO
UN
Cerca nello schema le parole orizzontali e verticali che trovi nel riquadro:
ORIZZONTALI
S I ALLENARE
ANSIA
C O N O CONO
LA
U O LIA
MANO
O M A N O ORA
POSTO
A L L E N A R E SI
STORIA
L A A N S I A
VERTICALI
T N L I A O ALTO
O R A I S ANALISI
AOSTA
P O S T O T IO
NANI
S T O R I A A NAPOLI
NOME
L T X ORSA
ORTO
I O I SCUOLA
TAXI
basta
bravo
buoni
cattivi cvbuonirfscattivingvrpiccoliujygrandizwowlkjnvbvcielo
cielo
finito bvymrfnsòyyterraxzwbgzzngbtseraxgbcvbnwòpbc
giorno m a t t i n a x w u l k m s z x h a y p l y u h i k m n o t t e n g j h rd q w p l k j c l a c l a t
grandi
mattina
sagiornoxbnvrgfnvuklhzsgnzdfinitoknbxcvzsemloxcvbn
notte mlokinmcvbastaxsxcvbrydrndndspczxbravowlwlxtnh.
piccoli
sera
terra
CA PE CAFFÈ
SO STA CASA
STRA FÈ LATTE
SCAR DA MAGLIA
MA GLIA PASTA
PA LE SCARPE
CAF TE SOLE
LAT SA CASA STRADA
Leggi le parole dentro il riquadro e poi cercale nelle tre colonne: sono spezzate. Ricomponi le
parole spezzate e riscrivile, come nell’esempio:
Leggi le parole dentro il riquadro e poi cercale nelle quattro colonne: sono spezzate. Ricomponi
le parole spezzate e riscrivile, come nell’esempio:
te mel la re camminare
cioc mi la no cioccolata
cam sa la ta marmellata insalata
pro fes na re marmellata
mar co fo ta professore
in le so ta telefono
C C O T A C C A –
P A N N I
P O L L A D E L L A
C C I A L L A
M M E L L O R R E
P A Z Z O T A S S A
B B I A U T T A
F F I E P P O
N N A I M M I A
Completa le parole con le vocali mancanti; tutte le parole sono contenute nei due riquadri:
P C C T T A C C A –
P N N
C P O L L M N G L
T R N O P D L L
L B R P L L
P P Z Z S C R P
F N G S C R P
G B B F C
F U C T R P N
P A O A A A –
P A I
C I P O A P A D E A
C U I A P A A
C A E O T O E
P U P A O M A T A A
G A I A F R U A
C U I E T A O
P E A S C I I A
Completa le parole con sc – sci – sch; tutte le parole sono contenute nei due riquadri:
G U O P E E
D I I F I A I
C A O A U G A –
M A N O
C U I N O C A I
U D O A R P A
L I A A L A
F I I E T T O A R P A
I M M I A L I E
V E N T A O P I A
B I E T T O F O A
C A S T A A F O E
L A V A A P A S S A M O N –
T A A
A E L L O T R I F O O
C O N I O M A N I A
C O N C H I A P R U A
S P U A M O N T A A
riquadro grande:
A R P A
FIORE B R O
LIBRO
OROLOGIO
R C H E T T A
SCARPA
L E F O N O
TELEFONO
FORCHETTA
O L O G I O
O R E
Leggi le parole nel riquadro piccolo, poi aggiungi le lettere che mancano all’interno delle parole
nel riquadro grande:
P A
AGNELLO C I P A
ANELLO
CAPPELLO
A N O
CARAMELLA
A G N O
CIPOLLA
PALLA
C P L L O
C A R M E
Leggi le parole nel riquadro piccolo, poi aggiungi le lettere che mancano all’interno delle parole
nel riquadro grande:
F G O
CARAMELLA F O I A
FOGLIA
FRAGOLA
O C I O
FUNGO
S P Z Z A
OCCHIO
SPAZZOLA
F G L A
C A A E A
Completa le stesse parole dell’esercizio precedente cercando la sillaba giusta a sinistra, poi
scrivile nelle righe a destra:
GA __ __ NO ___________________________
GA __ __ SO ___________________________
MA __ __ RAFFA ___________________________
GI __ __ LLINA ___________________________
CA __ __ TTO ___________________________
NA __ __ NE ___________________________
1. BAMBINA
2. BOTTIGLIA
3. CELLULARE
4. MAGLIONE
5. NAVE
6. PIZZA
Completa le stesse parole dell’esercizio precedente cercando la sillaba giusta a sinistra, poi
scrivile nelle righe a destra:
CE __ __ MBINA ___________________________
PI __ __ GLIONE ___________________________
BO __ __ LLULARE ___________________________
BA __ __ VE ___________________________
NA __ __ TTIGLIA ___________________________
MA __ __ ZZA ___________________________
la parola intera:
1. PANINO
2. PAROLE
______________________ ______________________
3. PATATA ______________________
4. PEPERONE
5. POLLICE
______________________
6. PULCINO ______________________
______________________
Collega le parole alla figura corrispondente, pronuncia con chiarezza la lettera iniziale b e riscrivi
la parola intera:
1. BORSA ______________________
______________________
2. BICCHIERE
3. BARCA ______________________
4. BOTTIGLIA
5. BOCCA
______________________ ______________________
Collega le parole alla figura corrispondente, pronuncia con chiarezza le sillabe ci – chi – gli,
osserva la m in mp e mb, riscrivi le parole intere:
1. AMICI ______________________
2. CIPOLLA
______________________
3. CONCHIGLIA
4. ORECCHIO
5. CAMPANA ______________________
______________________
6. LAMPIONE
7. BAMBINO ______________________
8. IMBUTO ______________________
______________________ ______________________
LESSICO FIGURATO
LACCI
GAMBA
ZAINO
SCARPA
MAGLIETTA
TASCA
FRANGE
ORECCHIO
GOMITO
MANO
POLLICE
BOCCA
OCCHI
SPALLA
SCIARPA
CAPPELLINO
ROSSO
VERDE
ARANCIONE
BLU
SCARPA SLACCIATA
CALZINI CORTI
CAPELLI LISCI
BOCCA CHIUSA
FACCIA SORRIDENTE
SCARPA ALLACCIATA
MANO IN TASCA
LACCI
GAMBA
ZAINO
SCARPA
MAGLIETTA
TASCA
FRANGE
ORECCHIO
GOMITO
MANO
POLLICE
BOCCA
OCCHI
SPALLA
SCIARPA
CAPPELLINO
Leggi ad alta voce, poi collega le parole alle parti corrispondenti nella figura:
ROSSO
VERDE
ARANCIONE
BLU
SCARPA SLACCIATA
CALZINI CORTI
CAPELLI LISCI
BOCCA CHIUSA
FACCIA SORRIDENTE
SCARPA ALLACCIATA
MANO IN TASCA
LESSICO FIGURATO
IL VENDITORE
IL COMPRATORE
UN UOMO
GLI UOMINI
UN OMBRELLO
GLI OMBRELLI
LA GIACCA
I PANTALONI
LA SCARPA
IL CAPPELLO
LA PIOGGIA
LA MAGLIA
ARANCIONE
AZZURRO
GIALLO
MARRONE
ROSSO
VERDE
VARIOPINTO
GRANDE
PICCOLO
APERTO
CHIUSO
IL VENDITORE
IL COMPRATORE
UN UOMO
GLI UOMINI
UN OMBRELLO
GLI OMBRELLI
LA GIACCA
I PANTALONI
LA SCARPA
IL CAPPELLO
LA PIOGGIA
LA MAGLIA
Hai imparato gli aggettivi? Collega le parole alle parti corrispondenti della figura:
ARANCIONE
AZZURRO
GIALLO
MARRONE
ROSSO
VERDE
VARIOPINTO
GRANDE
PICCOLO
APERTO
CHIUSO
LESSICO FIGURATO
1. comodino
2. coperta
3. cuscino
4. lampada
5. lenzuolo
6. materasso
7. parete
8. spalliera
9. tappeto
Che cosa deve stare in bagno? Che cosa in cucina? Scrivi i nomi dei singoli oggetti all’interno dei
due diversi riquadri:
BAGNO CUCINA
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
Esempio: «piatto» puoi associarlo a «pasta» o a «cucchiaio». Devi riuscire a dire perché consideri
associabili le parole.
BICCHIERE ACQUA
BOCCA TAPPO
BOTTIGLIA FORCHETTA
PIATTO BAMBINA
CAPELLI RUOTE
BICICLETTA GALLINA
CANE PAPÀ
CUCCHIAIO PASTA
FIGLIO SCARPA
UOVO LENZUOLO
LETTO ANELLO
MAMMA QUADERNO
MANO CAPPELLO
MATITA ORECCHIO
OCCHIO OCCHIALI
PIEDE TESTA
PARTE 2
Una volta assicurata la comprensione dei caratteri in stampatello minuscolo e il dominio della lettura
e scrittura e un repertorio lessicale di base, ci si può addentrare nei meccanismi grammaticali neces-
sari a una comunicazione sempre più sicura. Grande spazio si dà prima all’impiego dei verbi essere e
avere, agli articoli, agli aggettivi e alle concordanze; poi ai tempi verbali principali, alle preposizioni
semplici e articolate, ai pronomi in composizione tra loro e in combinazione con infinito e imperativo,
al passato prossimo in alternanza con l’imperfetto; seguono il congiuntivo e il condizionale in tutti i
tempi e combinazioni (periodo ipotetico), le frasi relative, quelle implicite, gli indefiniti, il discorso
indiretto e la frase passiva.
Il supporto dell’immagine continua anche in questa fase a rendere più facile e più piacevole l’impegno,
suggerendo ogni volta possibili, ulteriori sviluppi.
Si insiste in particolare sulle parti che sono risultate più decisive o più ostiche, nella pratica della nostra
scuola e anche di chi a noi si rivolge per confronti e scambi di esperienze: la tappa fondamentale del
passato prossimo; l’interminabile varietà d’uso delle preposizioni semplici e articolate; la sottile insidia
delle particelle pronominali e dei pronomi composti; l’imprevedibile difficoltà nell’uso molteplice del
condizionale composto, soprattutto quando esprime un futuro previsto nel passato. A volte sono sco-
gli anche per noi italiani il congiuntivo e il pronome relativo: a maggior ragione è bene cercare di essere
chiari e semplici, come solo con esercizi facili si può fare.
Un esempio dei dubbi che possono coglierci: il passato remoto lo devo insegnare o no? Non lo usiamo
MAI! Noi rispondiamo che è vero, oralmente gli italiani lo usano pochissimo; ma provate a leggere un
qualsiasi raccontino per bambini, di quelli che cominciano con «C’era una volta»: ne trovate uno che
non abbia «disse», «andò», «vide»? E se apriamo qualsiasi libro di cultura, non solo di storia, o anche
articoli di cronaca, il passato remoto lo troviamo eccome. Perciò rispondiamo proponendo un esem-
pio di passato remoto di tipo narrativo e uno di tipo storico. Del resto, la divaricazione tra lingua scritta
e lingua parlata è tipica della nostra tradizione: ne prenderemo atto e ne faremo l’uso che il buon senso
suggerisce.
Parte
L’età – singolare
2
MASCHILE FEMMINILE
SINGOLARE E PLURALE, MASCHILE E FEMMINILE
RAGAZZO RAGAZZA
giovane 13 – 18 ANNI giovane
RAGAZZI RAGAZZE
giovani 13 – 18 ANNI giovani
1. Nomi in –o
campo _________________ calcio _________________
figlio _________________ fratello _________________
anno _________________ giorno _________________
2. Nomi in –a
sorella _________________ scuola _________________
ciabatta _________________ lingua _________________
giacca _________________ scarpa _________________
3. Nomi in –e
pallone _________________ padre _________________
mese _________________ bicchiere _________________
cellulare _________________ canzone _________________
4. Nomi in –o, –a, –e
cappotto _________________ professore _________________ marito _________________
educatore _________________ bambina _________________ bambola _________________
telefono _________________ biglietto _________________ bicchiere _________________
forchetta _________________ tovaglia _________________ cane _________________
gatto _________________ scala _________________ dente _________________
Forma il singolare:
1. Nomi in –o
ragazzi _________________ vestiti _________________ zaini _________________
sorrisi _________________ orecchi _________________ occhi _________________
quaderni _________________ fogli _________________ numeri _________________
2. Nomi in –a
amiche _________________ donne _________________ finestre _________________
camicie _________________ bambine _________________ case _________________
porte _________________ torte _________________ sedie _________________
3. Nomi in –e
studenti _________________ giornali _________________ canzoni _________________
dottori _________________ motori _________________ direttori _________________
grembiuli _________________ trasmissioni _________________ animali _________________
4. Nomi in –o, –a, –e
amici _________________ amiche _________________ piazze _________________
telefoni _________________ scuole _________________ mesi _________________
ore _________________ giorni _________________ cani _________________
L’ARTICOLO
Forma il plurale e metti l’articolo determinativo femminile:
1. la bambina le bambine
2. ______ casa ______________________
3. ______ finestra ______________________
4. ______ caramella ______________________
5. la madre le madri
6. ______ chiave ______________________
7. ______ torre ______________________
8. ______ lavatrice ______________________
9. l’amica le amiche
10. ______ ape ______________________
11. ______ unghia ______________________
12. ______ isola ______________________
L’ARTICOLO
Aggiungi gli articoli femminili indeterminativi una – un’ – delle.
Completa le frasi con la forma giusta del verbo indicato fra parentesi:
1. Io e Izaq non ___________________ (mangiare) mai la carne.
2. Izaq e Babul ___________________ (essere) vegetariani.
3. Io e mia sorella ___________________ (leggere) molti libri.
4. Tu e Alì non ___________________ (bere) mai il vino.
5. Io e i miei compagni ___________________ (fare) sempre tutti i compiti.
Sì No Sì No
1. Il quaderno è chiuso. 8. Il tubetto di dentifricio è aperto.
2. Il vasetto è aperto. 9. Il libro è aperto.
3. L’astuccio è chiuso. 10. L’ombrello è chiuso.
4. La scatola è chiusa. 11. Il tubetto di dentifricio è chiuso.
5. Il frigorifero è aperto. 12. La scatola e l’ombrello sono aperti.
6. La valigia è chiusa. 13. Il vasetto e il quaderno sono chiusi.
7. L’astuccio è aperto. 14. Il libro e la valigia sono aperti.
astuccio
borsa della spesa
9. _____________________ 10. ____________________ cucchiaino
cucchiaio
frigorifero
gabbia
lavatrice
passeggino
piatto
poltrona
tubetto di dentifricio
11. ____________________ 12. ____________________ vasetto
Sì No Forse Sì No Forse
1. La poltrona è vuota. 10. Il tubetto è pieno di dentifricio.
2. Il frigorifero è pieno. 11. La borsa della spesa è piena.
3. L’astuccio è vuoto. 12. Il vasetto non è vuoto.
4. La lavatrice è piena. 13. La gabbia e il cucchiaino sono vuoti.
5. Il vasetto è vuoto. 14. Dentro il frigo non c’è niente.
6. Il piatto non è vuoto. 15. In poltrona c’è mia nonna.
7. Il cucchiaio è vuoto. 16. Nel passeggino c’è un bimbo.
8. Il cucchiaino è pieno. 17. Nel vasetto c’è il miele.
9. La gabbia è vuota. 18. Nella gabbia c’è un canarino.
Fig. 2 Fig. 3
Fig. 6
1. ATTACCAPANNI
ATTACCARE
2. SCIARPA
APPENDERE
3. CAPPOTTO
METTERE
4. CAPPELLO
METTERE ADDOSSO
5. PORTAOMBRELLI
INDOSSARE
6. OMBRELLO
Osserva la figura e impara i vocaboli contenuti nei riquadri, poi congiungi ogni parola all’oggetto
corrispondente:
Andrea
1. CAPPELLINO
2. CARRELLO
GIOCARE 3. MAGLIETTA
LAVORARE 4. MANICO
SPINGERE 5. PACCO
SPOSTARE 6. PANTALONI
CAMMINARE 7. RAGAZZO
8. RUOTE
9. SCARPE
Unisci ogni parola contenuta nei due riquadri alla parte corrispondente nella figura:
1. asciugamano
2. calzini PERCHÉ?
3. cappellino COSA C’È?
COS’HO FATTO?
4. cartaccia
5. cestino
6. foglio
7. gatto 26. a righe
8. giacca 27. arancione
9. lampada
10. libri 28. bianco
11. libro 29. blu
12. mamma 30. giallo
13. matita
14. ombrello 31. marrone
15. pavimento 32. rosso
16. penna 33. verde chiaro
17. quaderno
18. riga 34. verde scuro
19. scarpa 35. viola
20. sciarpa
21. sedia
22. squadra
23. tavolino
24. zaino
25. Simone
Aggiungi l’articolo determinativo a ogni parola contenuta nel riquadro dei nomi dell’esercizio
precedente:
___ asciugamano, ___ calzini, ___ cappellino, ___ cartaccia, ___ cestino, ___ foglio, ___ gatto, ___ giacca,
___ lampada, ___ libri, ___ libro, ___ mamma, ___ matita, ___ ombrello, ___ pavimento, ___ penna,
___ quaderno, ___ riga, ___ scarpa, ___ sciarpa, ___ sedia, ___ squadra, ___ tavolino, ___ zaino.
Completa le frasi con il verbo essere, anche nella forma c’è – ci sono:
1. I libri e i fogli _________ sparsi dappertutto.
2. La giacca _________ buttata per terra insieme a scarpe, calzini e zaino.
3. Sul pavimento _________ anche la penna, la matita e i quaderni.
4. La stanza di Simone _________ davvero in disordine!
5. Il cestino delle cartacce _________ rovesciato e le cartacce escono fuori.
6. L’ombrello _________ appeso al tavolino e la sciarpa sta per cadere.
7. Sopra l’asciugamano _________ il gatto che ascolta, pronto a scappare.
8. La sedia _________ ribaltata.
9. Sul tavolino _________ anche una scarpa!
10. La mamma sgrida Simone: Simone _________ proprio un ragazzo pigro e disordinato.
scarpa,
__________________________________________
libro,
__________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
__________________________________________ __________________________________________
Osserva la figura e rispondi alle domande con una frase intera, completa di verbo:
1. Dove sono frutta e verdura? ____________________________________________________________________
2. Dov’è appeso il lampadario? ____________________________________________________________________
3. Dov’è appeso l’asciugamano? ____________________________________________________________________
4. Dove sono appoggiate le pentole? ____________________________________________________________________
5. Dov’è Patrizia? ____________________________________________________________________
Scrivi il nome di alcuni oggetti che mancano, con l’articolo e un aggettivo a scelta tra quelli
elencati; poi forma il plurale:
il _________
___ libro marrone
__________ ___ _________ __________ ___ _________ __________ ___ _________ __________
i _________
___ libri marroni
__________ ___ _________ __________ ___ _________ __________ ___ _________ __________
___ _________ __________ ___ _________ __________ ___ _________ __________ ___ _________ __________
___ _________ __________ ___ _________ __________ ___ _________ __________ ___ _________ __________
Componi delle frasi usando il verbo essere e gli aggettivi che hai imparato:
Il quaderno ________________________________________ Il cubo ________________________________________
La ruota ________________________________________ I libri ________________________________________
Il cuscino ________________________________________ La tenda ________________________________________
Il tavolino ________________________________________ La palla ________________________________________
AGGETTIVO POSSESSIVO
Esempio: (io) I _________ capelli sono lunghi = I miei capelli sono lunghi. tuo tuoi
suo suoi
1. (io) Il _________ quaderno è nuovo.
2. (io) I _________ quaderni sono nuovi. MASCHILE FEMMINILE
3. (io) La _________ amica è nata in Brasile. Singolare Plurale Singolare Plurale
io mio miei mia mie
4. (io) Le _________ amiche sono nate in tu tuo tuoi tua tue
Marocco. lui, lei suo suoi sua sue
5. (tu) È bello il _________ vestito! noi nostro nostri nostra nostre
voi vostro vostri vostra vostre
6. (tu) Sono belli i _________ vestiti! loro loro loro loro loro
7. (tu) La _________ amica è molto brava.
8. (tu) Le __________ amiche sono molto brave.
9. (lei) Anna mi dà il _________ libro.
10. (lui) Mario mi dà i _________ libri.
11. (lui) Mario prende la _________ fotografia.
12. (lei) Anna prende le _________ fotografie.
1 3. (noi) Questo è il _________ cane.
14. (noi) Questi sono i _________ cani.
15. (noi) Questa è la _________ casa.
1 6. (noi) Queste sono le _________ case.
17. (voi) Per piacere, mi date il _________ indirizzo?
18. (voi) Per piacere, mi date i _________ indirizzi?
19. (voi) Il cameriere porta la _________ pizza.
20. (voi) Il cameriere porta le _________ pizze.
21. (loro) Anna e Mario leggono il _________ libro.
22. (loro) Anna e Mario leggono i _________ libri.
23. (loro) Anna e Mario vendono la _________ automobile.
24. (loro) Anna e Mario vendono le _________ automobili.
Metti al plurale.
Esempio: Il mio gatto = I miei gatti.
1. Il mio biglietto ______________________________
2. Il tuo biglietto ______________________________ 6. Il suo cellulare ______________________________
3. Il suo biglietto ______________________________ 7. Il mio esercizio ______________________________
4. La mia matita ______________________________ 8. Il tuo vestito ______________________________
5. La sua matita ______________________________ 9. La tua maglietta ______________________________
Michele
BOCCA ARANCIONE
CALZINI BLU
CAPPELLINO ROSSO
FRANGE VERDE
GAMBA BIANCO
GOMITO BOCCA
MAGLIETTA CHIUSA
MANO CALZINI CORTI, VERDI
OCCHI CAPELLI LISCI
ORECCHIO FACCIA SORRIDENTE
POLLICE MAGLIETTA A MANICHE CORTE
SCARPA MANO IN TASCA
SCIARPA PANTALONI A GAMBA CORTA
SPALLA SCARPA ALLACCIATA
TASCA SCARPA SLACCIATA
ZAINO SCIARPA A RIGHE
verbo avere:
NOMI AGGETTIVI
1. un uomo 11. arancione
2. un ombrello 12. azzurro
3. un colore 13. giallo
4. una maglietta 14. nocciola
5. la giacca 15. rosso
6. i pantaloni 16. verde
7. le scarpe 17. variopinto
8. il cappello
9. il venditore
10. il compratore
ESSERE AVERE
io sono ho
tu sei hai
lui, lei è ha
noi siamo abbiamo
voi siete avete
loro sono hanno Minul Ivan
Osserva la figura, poi rispondi alle domande usando i nomi, gli aggettivi e i verbi dei riquadri:
1. Ci sono delle persone nel disegno? ____________________________________________________________________
2. Ci sono delle cose nel disegno? ________________________________________________________________________
3. Che cosa c’è vicino a Minul? ____________________________________________________________________________
4. C’è anche un ombrello aperto? Di che colore è? _______________________________________________________
5. Dove sono gli ombrelli variopinti? _____________________________________________________________________
6. Dove sono Ivan e Minul, sono dentro un negozio? _____________________________________________________
Che cosa vedi nella figura? Rispondi con tutte le parole che hai imparato:
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
Osserva la figura, poi rispondi alle domande formando delle frasi intere con i verbi contenuti nel
riquadro in alto:
1. Che cosa fa Minul? _____________________________________________________________________________________
2. Che cosa vuole Ivan? ___________________________________________________________________________________
3. Perché Ivan guarda gli ombrelli? _______________________________________________________________________
4. Anche tu vorresti un ombrello? ________________________________________________________________________
5. Quanto costa un ombrello piccolo? ___________________________________________________________________
ANDARE VENIRE
io vado io vengo
tu vai tu vieni
lui, lei va lui, lei viene
noi andiamo noi veniamo
voi andate voi venite
loro vanno loro vengono
Completa le frasi:
1. Oggi ho molto lavoro, non _______________ (venire) al cinema con voi.
2. Noi _______________ (andare) a lavorare solo due volte alla settimana.
3. Se _______________ (andare, tu) da Mario, portagli i miei saluti.
4. Luigi _______________ (andare) tutti i giorni in palestra.
5. Aggiungi un posto a tavola, perché _______________ (venire) anche Said.
6. Dove _______________ (andare, voi)? Non _______________ (venire, voi) con noi?
Pronuncia ad alta voce tutto il presente indicativo dei verbi andare, dare, fare, tenere, bere,
dire, venire.
ANDARE DARE FARE TENERE BERE DIRE VENIRE
io vado do faccio tengo bevo dico vengo
tu vai dai fai tieni bevi dici vieni
lui, lei va dà fa tiene beve dice viene
noi andiamo diamo facciamo teniamo beviamo diciamo veniamo
voi andate date fate tenete bevete dite venite
loro vanno danno fanno tengono bevono dicono vengono
Sì No
1. I due ragazzi si chiamano Marco e Michele.
2. Hanno 16 anni.
3. Lavorano tutti e due.
4. Gianni lavora tutti i pomeriggi.
5. Gianni fa più fatica a studiare.
6. È vero che Daniele aiuta Gianni?
7. Gianni ha più tempo per studiare.
8. È vero che devono fare un esercizio di matematica?
9. Gianni e Daniele vanno in centro con l’autobus.
10. Gianni ha i soldi perché lavora di pomeriggio.
11. Daniele è più bravo a scuola.
12. Gianni e Daniele vogliono diventare ragionieri.
Io so cucinare.
Tu sai stirare.
Lui sa fare la spesa.
Noi sappiamo leggere il giornale.
Voi sapete pulire la casa.
Loro sanno giocare a calcio.
Matiur
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
Matiur
LESSICO E FRASEOLOGIA
1. Maria _______________ mettere i panni in lavatrice.
2. Anch’io _______________ mettere i panni in lavatrice.
3. Tu, Maria, _______________ stendere il bucato?
4. La signora vuole sapere se Maria _______________ stirare.
5. Anche Mahmoud ha imparato: adesso _______________ stirare anche lui.
6. Maria certamente _______________ lavare i piatti.
7. È molto importante _______________ accudire le persone anziane e i bambini.
8. Mia nonna non _______________ più camminare da sola.
9. Mio fratellino ha solo dieci mesi e non _______________ camminare.
2. ______________________________________________________________
______________________________________________________________
3. ______________________________________________________________
______________________________________________________________
Mario
Usa il verbo sapere + infinito e scrivi una frase per ogni
figura; puoi eseguire l’esercizio anche oralmente:
Luigino
1. ______________________________________________________________
______________________________________________________________
______________________________________________________________ Luigino
Mario
2. ______________________________________________________________
______________________________________________________________
______________________________________________________________
LESSICO E FRASEOLOGIA
alla preposizione a; la seconda senza; la terza con la negazione non.
Fig. 1
La piccola Luisa ha una bella bambola.
Fig. 2
Arif legge il giornale.
1. _________________________________________________________________________
2. _________________________________________________________________________
3. _________________________________________________________________________
Fig. 3
Kevin ha una grande pizza.
1. _________________________________________________________________________
2. _________________________________________________________________________
3. _________________________________________________________________________
Fig. 4
Akim ascolta Kadigia.
1. _________________________________________________________________________
2. _________________________________________________________________________
3. _________________________________________________________________________
Fig. 5
Andrea ha una macchinina nuova.
1. _________________________________________________________________________
2. _________________________________________________________________________
3. _________________________________________________________________________
Calcola:
1. Un litro di latte costa 1 euro e 70; devo comprare due litri.
Quanto spendo? Se pago con 5 euro, quanto mi danno di resto? Risultato: ____________
2. Oggi è il 3 gennaio; mia sorella compie gli anni il giorno 11 gennaio.
Fra quanti giorni è il compleanno di mia sorella? Risultato: ____________
Scegli nella colonna a destra l’espressione giusta per completare le frasi corrispondenti della
colonna a sinistra:
LESSICO E FRASEOLOGIA
Sì No Forse
1. Il gatto è sopra la tavola e mangia.
2. La bottiglia è sopra la tavola.
3. La tavola è in un grande ristorante.
4. C’è anche un bambino.
5. C’è anche il nonno.
6. Hanno già mangiato e sono andati via.
7. A tavola andranno quattro persone.
8. Sotto la tavola c’è un giocattolo.
9. La bottiglia è di plastica.
10. Le sedie non ci sono.
MISURE
2
UN ETTO DI BURRO 1
3
UN CHILO DI PASTA
UN GRAMMO DI PEPE
UN LITRO DI LATTE
UN METRO DI STOFFA
4
UN CHILOMETRO DI STRADA
5 6
CONTENITORI 7 9
QUANTITÀ 16 18
LESSICO E FRASEOLOGIA
1. Andrea ha appetito e spera di poter mangiare un bel ________________ di maccheroni.
2. L’acqua è bollente, adesso ci metto una ________________ di tè.
3. Tutte le mattine i miei figli prendono una ________________ di caffellatte.
4. Quando esci, porta via il ________________ della spazzatura.
5. Volevo bere un ________________ d’acqua, ma la ________________ è vuota.
6. In una ________________ di caffè io metto sempre due ________________ di zucchero.
7. Per fare la torta ci vuole un intero ________________ di burro.
8. Da casa al lavoro ci sono almeno tre ________________ di strada.
9. Un ________________ di pasta può bastare per sei persone.
10. Questo ________________ di dentifricio è quasi finito.
11. Matiur ci ha portato dal negozio una ________________ di mele.
12. Zachar ci ha regalato una bellissima ________________ di cioccolatini.
13. Non riesco ad aprire il ________________ della marmellata.
14. Mangia almeno una ________________ di spaghetti!
15. Ne vuoi ancora? Prendi un’altra ________________ di riso!
16. La torta è così buona che ne prendo un’altra ________________!
un sacco di acqua
minerale
a. Cerca un quadrato.
b. Cerca un rettangolo. 1 4
2
c. Cerca un cerchio.
d. Cerca un triangolo.
e. Cerca una striscia. 3
LESSICO E FRASEOLOGIA
Fig. 1
NOMI AGGETTIVI AZIONI ALTRO
1. DONNA CORTE RICEVERE MITTENTE
(MARISA) VERDE CHINARSI DESTINATARIO
2. PACCO
Marisa ROBUSTA GUARDARE LOCALITÀ
3. VESTITO
4. MANICHE MARRONE LEGGERE TIMBRO
5. INDIRIZZO LEGATO PRENDERE
6. ETICHETTA GRANDE
7. SPAGO
8. BRACCIA
Fig. 4
LESSICO E FRASEOLOGIA
figura:
IN PIEDI 1. AZZURRO
IN ALTO 2. ARANCIONE
IN BASSO 3. ROSSO
IN MANO 4. LA PARETE
PER TERRA 5. IL PAVIMENTO
IN TESTA 6. LA TINTA
7. IL PENNELLO,
LA PENNELLESSA
8. IL SECCHIO
9. LA TUTA DA LAVORO
DIPINGERE 10. IL BERRETTO, IL CAPPELLO
GUARDARE 11. LE SCARPE
SPORCARE 12. LE MANICHE
Fig. 1
L’imbianchino
Impara le parole contenute nei riquadri e collega quelle numerate alle parti corrispondenti nella
figura:
IN GINOCCHIO 1. ROSSO
IN ALTO 2. GRIGIO
IN BASSO 3. MARRONE
IN MANO 4. BIANCO
PER TERRA 5. IL PAVIMENTO
IN TESTA 6. LA PIASTRELLA,
LA MATTONELLA
7. IL SECCHIO
8. IL CEMENTO
9. LA CAZZOLA
IMPASTARE 10. LA MAGLIETTA
POSARE 11. I CALZONI DA LAVORO
METTERE 12. LE SCARPE
13. LE MANICHE CORTE
Fig. 2
Il piastrellista
Fig. 2
Il piastrellista
LESSICO E FRASEOLOGIA
Fig. 1
1. ACQUA
2. CAPPELLINO
3. CAPPELLO
4. CAPPOTTO
5. COSTUME DA BAGNO
6. NEVE
7. OCCHIALI DA SOLE
8. PETTO NUDO
9. PIEDI SCALZI
10. SALVAGENTE
11. SCIARPA
12. SPIAGGIA
13. STIVALI
14. TASCHE
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
LESSICO E FRASEOLOGIA
1. giallo
2. marrone
3. blu
4. rosso
5. verde
6. occhiali
7. boccaglio
8. pinne
9. salvagente
10. zoccolo
11. pantaloncini
Stasera Nikolin vuole andare al ristorante: come si veste, che cosa si mette? Che cosa porta con
sé? Metti una crocetta sotto il Sì o il No che ritieni giusti.
LESSICO E FRASEOLOGIA
SOPRA LA TAVOLA:
1. LA TOVAGLIA
2. I PIATTI
3. LA BOTTIGLIA
4. I BICCHIERI
5. I TOVAGLIOLI
6. LE POSATE
SOTTO LA TAVOLA:
7. IL TAPPETO
8. IL GIOCATTOLO
9. IL GATTO
ATTENZIONE!
In italiano esiste la tavola oppure il tavolo oppure il tavolino.
Si usa il femminile, la tavola, per indicare il mobile su cui si mangia; il tavolo è il mobile su cui si
lavora; il tavolino è un tavolo piccolo.
A tavola o in tavola?
A tavola vanno le persone che devono mangiare: «Venite a tavola, è pronto!» (tutta la famiglia si
siede a tavola).
In tavola ci sono i cibi, le posate e tutto quello che serve per mangiare: «I piatti sono già in tavola!».
DENTRO LA VALIGIA:
7. UNA MAGLIETTA
Fare la valigia: riempire la valigia con tutte le cose che possono servire per il viaggio.
Nadia fa la valigia perché domani parte; dentro la valigia mette i suoi vestiti e anche i suoi libri.
Disfare la valigia: vuotare la valigia quando si arriva da un viaggio.
Nadia è tornata a casa e adesso disfa la valigia: tira fuori i vestiti e li mette nell’armadio.
Verbi irregolari
NOTA BENE 1. I verbi simili hanno il participio passato simile:
accendere – acceso, spendere – speso
2. I verbi composti hanno il participio passato analogo al verbo da cui hanno origine:
prendere – preso, comprendere – compreso
PARTICIPIO
INFINITO VERBI COMPOSTI
PASSATO
nascere nato
vivere vissuto convivere, sopravvivere (convissuto, sopravvissuto)
morire morto
dire detto ridire, predire, disdire (ridetto, predetto, disdetto)
fare fatto disfare, rifare (disfatto, rifatto)
leggere letto eleggere (eletto)
vedere visto (veduto) prevedere (previsto)
vincere vinto convincere, avvincere (convinto, avvinto)
accendere acceso
prendere preso apprendere, comprendere, sorprendere, intraprendere (appreso…)
spendere speso
tendere teso attendere, intendere, contendere, sottintendere, pretendere (atteso…)
appendere appeso
rendere reso arrendere (arreso)
scendere sceso discendere (disceso)
offrire offerto
aprire aperto
coprire coperto scoprire (scoperto)
giungere giunto congiungere, disgiungere, aggiungere (congiunto, disgiunto, aggiunto)
pungere punto
spingere spinto respingere (respinto)
attingere attinto
dipingere dipinto
spegnere spento
rompere rotto corrompere (corrotto)
cuocere cotto
tradurre tradotto
condurre condotto
produrre prodotto
mettere messo ammettere, commettere, permettere, trasmettere, smettere (ammesso…)
connettere connesso disconnettere (disconnesso)
muovere mosso commuovere, promuovere, smuovere (commosso, promosso, smosso)
I verbi che indicano un movimento (andare, venire, partire, arrivare…) hanno l’ausiliare essere,
quasi tutti; però camminare e viaggiare hanno l’ausiliare avere:
Aman è partito due mesi fa: ha camminato molto, poi è arrivato sulla costa e ha viaggiato per
mare su una grossa nave.
Tutti i verbi riflessivi hanno sempre l’ausiliare essere: Ti sei ricordato l’indirizzo di Maria?
Tutti i verbi che prendono con sé le particelle pronominali mi, ti, ci, si, vi si comportano come i
riflessivi e hanno l’ausiliare essere:
Quando vi siete parlati tu e Gianni al telefono? (parlarsi)
Mi sono messo la camicia nuova per essere più bello. (mettersi)
Daniel
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
Osserva la figura e confrontala con quella di p. 56, poi completa le frasi con c’era – c’erano e i
verbi suggeriti all’imperfetto o al passato prossimo:
1. Prima Patrizia ______________ (avere) il grembiule, adesso non ce l’ha.
2. Prima sul tavolo ______________ (essere) anche un sedano e un carciofo.
3. Prima ______________ (essere) anche un orologio e un asciugamano attaccati alla parete.
4. La porta finestra ______________ (avere) le tende gialle e ci sono ancora.
5. ______________ (sparire) la lampadina dal lampadario.
6. Sul lavandino, adesso ______________ (sparire) la pentola bassa con due manici.
al, al, alla, con, con, con, con, con, di, nell’, per, Sul, Sul, sul , sul
Questa è la cucina _________ Patrizia. Patrizia è davanti _________ lavandino e ha le mani _________ acqua.
_________ tavolino ci sono frutta e verdura. _________ fornello c’è una pentola _________ il coperchio e
_________ due manici. Anche _________ lavandino ci sono due tegami, uno _________ due manici, uno
_________ il manico lungo. Appesi _________ parete ci sono un orologio e un asciugamano. In alto, appeso
_________ soffitto, c’è un lampadario rosso _________ una grossa lampadina. Patrizia porta un grembiule
bianco _________ vestito, _________ non bagnarsi.
Leggi bene la storia, poi leggi le frasi della tabella e scegli fra Sì, No, Forse:
Oggi Dario va a scuola in bicicletta. La bicicletta non è sua; è di suo fratello. Dario
pedala forte, gli piace correre in bicicletta. Ma Dario si muove troppo e lo zaino scivola
giù da una spalla. Dario cerca di rimettere a posto lo zaino, invece perde l’equilibrio e
cade per terra. Ahi, che botta! Gli fa male il sedere e una spalla; la bici è tutta storta:
il manubrio è storto, un pedale è rotto, la catena è saltata. E adesso? Cosa dirà a suo
fratello? E poi così deve andare a piedi fino a scuola e farà tardi.
Tranquillo, Dario: domani andrà tutto meglio… Meglio di oggi!
Sì No Forse
1. Oggi è una giornata fortunata per Dario.
2. Va a scuola in macchina.
3. Va a scuola in bicicletta.
4. La bicicletta è sua.
5. Spinge forte sui pedali.
6. Lo zaino è legato stretto e non cade.
7. Lo zaino scivola giù da una spalla.
8. Però Dario lo rimette a posto.
9. Dario perde l’equilibrio.
10. Cade a terra e batte il sedere.
11. Dario fa finta di niente, si rialza e sorride.
12. Suo fratello non gli darà più la bicicletta.
13. Suo fratello dirà: «Sei uno sciocco. Guarda cos’hai combinato!».
14. Suo fratello dirà: «Non è niente, adesso la rimetto a posto io».
15. Dario si sente un campione.
16. Dario dimentica lo zaino per terra in mezzo alla strada.
Osserva la figura, poi leggi le frasi della tabella e scegli fra Sì e No:
Fig. 1 Ninetta
1. ARANCI – ARANCE
2. BILANCIA
3. BORSA PER LA SPESA
4. BORSETTA
5. BOTTIGLIE
6. CARRELLO
7. CONFEZIONI
8. LATTE
9. SACCHETTO TRASPARENTE
10. SCAFFALE
11. SCATOLA DI CARTONE
12. SIGNORA
Raissa
13. SIGNORINA
14. VERDURA
Osserva le tre figure e descrivi attraverso semplici frasi al tempo futuro quello che faranno Raissa
e Ninetta. Puoi usare i verbi del riquadro in basso:
1. ______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
2. ______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
3. ______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4. ______________________________________________________________________
______________________________________________________________________ Fig. 2
5. ______________________________________________
Fig. 3
______________________________________________ CERCARE
6. ______________________________________________ GUARDARE
INDICARE
______________________________________________ METTERE
PESARE
7. ______________________________________________ PRENDERE
______________________________________________ SCEGLIERE
ANDARE VIA
TORNARE A CASA
MASCHILE
Singolare Plurale
IL LO L’ I GLI
DI del dello dell’ dei degli
A al allo all’ ai agli
DA dal dallo dall’ dai dagli
IN nel nello nell’ nei negli
CON con il – col con lo – collo con l’ con i – coi con gli – cogli
SU sul sullo sull’ sui sugli
PER per il per lo per l’ per i per gli
TRA tra il tra lo tra l’ tra i tra gli
FRA fra il fra lo fra l’ fra i fra gli
FEMMINILE
Singolare Plurale
LA L’ LE
DI della dell’ delle
A alla all’ alle
DA dalla dall’ dalle
IN nella nell’ nelle
CON con la – colla con l’ con le – colle
SU sulla sull’ sulle
PER per la per l’ per le
TRA tra la tra l’ tra le
FRA fra la fra l’ fra le
Rozie è abituata ad andare a letto presto. Stasera ha deciso di fare un’eccezione, perché
aspetta di vedere i suoi tre cugini che arrivano da lontano con l’ultimo treno per Roma.
Saranno stanchi del viaggio e avranno tante cose da raccontare prima di mettersi a dormire.
Forse avranno bisogno di mangiare o di bere qualcosa. Ci sarà anche Amna con loro. Amna
è una carissima amica d’infanzia di Rozie; negli ultimi anni hanno parlato fra loro solo al
telefono e non di persona. Rozie è pronta a fare di tutto per i suoi cugini. Ha già messo sul
tavolo piatti, bicchieri, bottiglie e diverse cose da mangiare e da bere. Ha anche preparato le
coperte e i cuscini per la notte.
1. Piano, piano! Che fretta c’è? Perché vai sempre ______ corsa?
2. Scusa, non posso fermarmi a parlare, oggi vado proprio ______ fretta.
3. È passato Mario, ma non si è fermato perché andava ______ ____________.
4. Svelti, dobbiamo andare ______ ____________ perché siamo già in
ritardo!
Dove? Da chi?
1. Oggi mangio da mia mamma, poi vado a studiare da Gianni e torno a dormire da mia mamma.
2. Gigi è rimasto dai suoi amici in Inghilterra un anno intero.
3. Oggi sono arrivati da noi tre nuovi studenti.
4. Sono finito per terra, mentre camminavo per strada.
1. Da piccolo, da grande.
2. Di notte, di giorno, di mattina, di pomeriggio, d’estate, d’inverno.
3. A venti anni sei giovane, ma sei già adulto.
4. A ottant’anni sei vecchio, ma sei ancora in gamba.
5. Alle otto, tra due ore diventa buio.
Perché?
Saltare di gioia, tremare dal freddo, morire di paura, arrossire di vergogna, piangere dal male…
1. Gianni ha deciso di non vestirsi più __________ (alla – per la) carlona e perciò oggi si
è comprato dei pantaloni __________ (nella – alla) moda.
2. Ti piacciono i carciofi __________ (con la – alla) romana?
3. Quando gioco __________ (per – a) carte con mio fratello, lui mi imbroglia sempre.
4. Dario e Lia suonano il pianoforte __________ (a – con)
quattro mani.
5. Alì ha una bella raccolta di foto __________ (di – a) colori.
6. Ho visto delle bellissime foto __________ (a – in) bianco e nero di mio
padre da giovane.
7. Vorrei stirare questo abito __________ (di – in) seta, ma non posso
perché il ferro __________ (per – da) stiro non funziona.
8. Shahadat è un ragazzo __________ (di – dai) bellissimi occhi scuri e
__________ (di – dai) capelli lisci e nerissimi.
Sostituisci il pronome.
Esempio: Tu aspetti me = Tu mi aspetti.
1. Io aspetterò te fino a domani. ____________________________________________
2. Andiamo subito, perché aspettano noi. __________________________________
3. A voi piace ascoltare la musica. __________________________________________
4. A lei hanno dato un permesso. ___________________________________________
5. A lui hanno chiesto i documenti. _________________________________________
6. Domani chiamerò loro al telefono. _______________________________________
Cerca nella colonna a destra la forma di infinito + pronome equivalente a ogni frase della colonna
a sinistra:
1. Mi serve il libro che ti ho prestato: me lo puoi ridare? volete impararla?
2. Questa è mia sorella: te la volevo presentare. Potete prenderla!
3. Io imparo una canzone: la volete imparare anche voi? volevo presentartela.
4. Vi serve una gomma? La potete prendere! devi dirmelo!
5. Se vuoi qualcosa da me, me lo devi dire. puoi ridarmelo?
Completa le frasi:
1. Che bel costume di carnevale! Chi ______________ ha dato?
2. Babucar ha una buona pronuncia italiana: ______________ ha insegnata Antonio.
3. Vado a trovare Ahmed, ______________ ho promesso!
4. Mi serve una penna, ______________ puoi prestare un momento?
5. Mi servono una matita e una gomma, ______________ puoi prestare tu?
6. Donata ha un figlio grande: ______________ (a noi) ha presentato ieri.
Trasforma le frasi.
Bello! Esempio: Volevo dirti che mi piaci vestito così, papà! = Ti volevo dire che mi piaci
vestito così, papà!
1. No, Shaher, non posso accompagnarti. ____________________________________________
2. Oggi non possiamo allontanarci da casa. ___________________________________________
3. Chi vuole ancora acqua, può prenderne. ___________________________________________
Trasforma le frasi.
Esempio: Oggi Filippo ci viene a trovare = Oggi Filippo viene a trovarci.
1. Appena posso, ti voglio chiamare a casa mia. ______________________________________
2. Renzo ti voleva fare felice! __________________________________________________________
3. Dov’è Antonio? Lo dobbiamo aspettare. ___________________________________________
Ieri sono andata da sola, a piedi, in giro per le strade del centro. Avevo voglia
di fare due passi, perciò non ho preso l’autobus. A dire la verità, volevo anche
vedere un po’ di vetrine, perché speravo di trovare qualcosa da regalare a mio
figlio. Non è facile fare regali a un ragazzo di diciotto anni. Quando era piccolo,
sapevo sempre che cosa desiderava: bastava un giocattolo nuovo; adesso no.
O meglio: desidera cose troppo costose! La settimana scorsa ho sentito che
diceva a un suo amico: «Appena potrò, mi comprerò uno scooter». Io invece
pensavo a un regalo più semplice: un bel maglione, ad esempio. Però gliel’ho
già regalato l’anno scorso e, fra l’altro, non gli stava neanche bene. Sarò io
che non ho più fantasia? Insomma, io camminavo e pensavo a tutte queste
cose quando ho visto la locandina di un concerto di una band che a lui piace
molto, infatti tiene un poster in camera sua; che cosa faccio? Gli compro il biglietto? E se
vuole andare al concerto con i suoi amici? Ieri non gliene ho parlato, perché non ero ancora
abbastanza sicura; ma oggi ho deciso: appena torna da scuola gli chiederò se gli interessa il
biglietto per il concerto.
Rispondi alle domande con una frase intera e il verbo al passato (imperfetto e passato prossimo):
1. Perché questa mamma voleva fare un regalo a suo figlio? _____________________________________________
2. Perché non ha preso l’autobus? ________________________________________________________________________
3. Che cosa regalava a suo figlio quando era ancora piccolo? ____________________________________________
4. Che cosa gli ha regalato l’anno prima? _________________________________________________________________
1. Ecco, Teresa, _______________ (prendere) questo bicchiere e _______________ (bere) un po’ d’acqua.
2. Il bar è là: _______________ (girare, voi) a destra e ci arrivate subito.
3. _______________ (mettersi, tu) il cappotto e _______________ (prendere)
l’ombrello!
Riscrivi le tre frasi precedenti, con la negazione e con la forma di cortesia, il lei.
Esempio: Venga = Non venga.
1. __________________________________________________________________________
2. __________________________________________________________________________
3. __________________________________________________________________________
Completa la frase con l’imperativo del verbo e con il pronome indicato fra parentesi.
Esempio: ______ (dare, a noi) un po’ di attenzione! = Dacci un po’ di attenzione.
1. ___________________ (dire, a me) che cosa c’è nel pacchetto!
2. ___________________ (aspettare, me) un momento, per piacere!
3. Stasera ___________________ (portare, a noi) qualche amico!
VERBI: CONGIUNTIVO
Quando Jimi arriva in classe, ha l’impressione che ci sia qualcosa di
nuovo: sì, c’è un ragazzo nuovo e lui spera che diventi presto suo amico.
Anche l’altro ragazzo desidera che tutti diventino suoi amici: gli sembra
che Jimi sia il più allegro e allora gli chiede: «Posso stare in banco con
te?». «Certo», risponde Jimi. «Io mi chiamo Abib, sono del Senegal». Entra
la professoressa e dice a Abib: «Credo che tu sia Abib, è vero?». «Sì»,
risponde lui e gli sembra che tutti lo guardino. Per un momento ha l’impressione che siano tutti
maledettamente curiosi e vorrebbe nascondersi, ma poi guarda Jimi e Jimi gli sorride.
Abib si mette tranquillo e ricomincia a chiacchierare con Jimi. Jimi gli ha chiesto: «Tu ce l’hai il
telefonino? Io no…».
A questo punto la professoressa dice ai due amici: «Abib, mi auguro che tu ti trovi bene con noi,
ma spero che tu non sia un chiacchierone come Jimi: vero, Jimi?».
Jimi fa un largo sorriso e dice tranquillo: «Ma io conosco poche parole di italiano, come faccio
a essere chiacchierone?». Abib non ha capito bene, ma pensa che Jimi sia davvero simpatico,
perché anche la professoressa si mette a ridere.
Completa le frasi con la forma giusta del verbo indicato fra parentesi:
1. Tatiana spera che noi la _______________ (aiutare).
2. Mi sembrava che oggi _______________ (essere) il tuo compleanno.
3. Sei stata proprio brava a scuola: era giusto che tu _______________
(avere) un bel voto.
4. Non ti sembra che la mamma _______________ (avere) ragione a
sgridare i suoi bambini? Hanno rotto il vaso!
VERBI: CONGIUNTIVO
Esempio: Torni fra un’ora = Torna fra un’ora.
1. Scusi, scende alla prossima fermata?
_________________________________________________________
2. Scusi, se non scende mi fa passare?
_________________________________________________________
3. Aspetti, l’aiuto a portare la valigia.
_________________________________________________________
4. No, grazie, non si disturbi: è vuota!
Scusa
_________________________________________________________
5. Professoressa, può dirmi che voto mi ha dato?
_________________________________________________________
6. Scusi, è sua quella borsa?
_________________________________________________________
7. È suo questo cucciolo? Com’è carino!
_________________________________________________________
8. Buongiorno! Sono proprio contenta di vederla! Che
carino!
_________________________________________________________
9. Posso chiederle una cosa? Però non vorrei disturbarla.
_________________________________________________________
10. No, non mi disturba; dica pure!
_________________________________________________________
Completa le frasi con la forma del verbo adatta per dare del lei:
1. Signora, _______________ (potere) cambiarmi 10€?
2. Sì, _______________ (guardare), c’è posto, _______________ (sedersi) vicino a me.
3. Per il certificato di residenza _______________ (andare) allo sportello n. 4.
4. Ecco il caffè: _______________ (volere) anche un cornetto?
5. No, mio padre non è in casa: _______________ (provare) a chiamarlo stasera.
6. Le _______________ (piacere) questo vestito? _______________ (volere) provarlo?
annoiarsi
1. Nabil si diverte a chiamare gli amici ad alta voce.
divertirsi 2. Quell’uomo si vanta di non pagare mai il biglietto:
vantarsi deve vergognarsi, invece!
vergognarsi 3. Quei tre ragazzi si annoiano, mi pare.
1. __________________________________________________
2. __________________________________________________
3. __________________________________________________
Completa le frasi con il presente indicativo dei verbi indicati fra parentesi:
1. Io _______________ (potere) frequentare la vostra scuola?
2. Sì, però se _______________ (volere, tu) iscriverti _______________ (dovere, tu) venire domani: oggi
l’ufficio è chiuso.
3. _______________ (dovere, io) portare un documento?
Ecco
4. Sì, se _______________ (potere, tu) portare un documento è meglio. il modulo per
l’iscrizione.
Completa le frasi con il presente indicativo dei verbi indicati fra
parentesi, ma questa volta al plurale:
1. Buongiorno. _______________ (potere, noi) iscriverci alla vostra scuola?
2. Sì: _______________ (volere, voi) frequentare il corso di italiano?
3. Sì: come _______________ (dovere, noi) fare?
4. ______________ (dovere, voi) compilare questo modulo. Se ______________
(volere, voi), _______________ (potere, voi) farlo subito.
Completa la tabella:
Passato prossimo
io ho voluto io ho potuto io ho dovuto
tu tu tu
lui, lei lui, lei lui, lei
noi abbiamo noi abbiamo noi abbiamo
voi voi avete voi
loro hanno loro loro
Completa le frasi con il passato prossimo indicativo o l’imperfetto dei verbi indicati fra parentesi:
1. Stamattina _______________________ (andare, io) a iscrivermi a scuola.
2. Davvero? E come _______________________ (fare, tu)?
3. ______________________ (chiedere) all’impiegata come ______________________
(potere) fare; lei mi ________________________ (dare) un modulo e
_______________________ (dire) che lo _______________________ (dovere)
compilare e firmare.
4. E tu ci _______________________ (riuscire)?
5. Certo! Non è difficile: _______________________ (dovere, io) scrivere il mio
nome, la mia data di nascita, il mio indirizzo. Poi _______________________
(volere, io) vedere la scuola; però non _______________________ (potere, io)
andare a lezione, perché era già tardi.
Riscrivi le frasi dell’esercizio precedente, però usando la terza persona plurale loro:
1. Stamattina Amna e Rozie sono andate a iscriversi a scuola.
2. Davvero? Come ________________________ ?
3. ________________________ all’impiegata come ________________________ fare; lei ________________________
a loro un modulo e ________________________ che lo ________________________ compilare e firmare.
4. E loro ci ________________________?
5. Certo! Non è difficile: ________________________ scrivere il loro nome, la loro
data di nascita, il loro indirizzo. Poi ________________________ vedere la scuola
però non ________________________ andare a lezione, perché era tardi.
si può
1. Andare a spasso con il cane: _________________
Si può: è giusto, è
2. Portare il cane in classe: _________________ permesso, è possibile.
3. Andare a casa in autobus: _________________ Non si può: non è
giusto, non va bene,
4. Andare a casa a piedi: _________________ non è possibile.
5. Guardare le vetrine dei negozi: _________________
6. Rompere le vetrine dei negozi: _________________ Si deve: è obbligatorio.
Non si deve: è proibito,
7. Pulire il tavolino sporco: _________________ non è permesso.
8. Sporcare il tavolino pulito: _________________
9. Lavare il pavimento sporco: _________________ Bisogna: è necessario,
si deve, è buona cosa.
10. Accendere la luce quando fa buio: _________________ Non bisogna: non è
11. Spegnere la luce quando si va via: _________________ necessario, non va
bene.
12. Salire in autobus con il biglietto valido: _________________
13. Salire in autobus senza il biglietto: _________________
14. Andare a fare la spesa, perché in casa non c’è niente: _________________
15. Scrivere sul quaderno: _________________
16. Parlare al telefono in classe: _________________
17. Tenere spento il telefono in classe: _________________
18. Gridare a squarciagola in classe: _________________
19. Parlare sottovoce in classe: _________________
20. Dare un morso a un panino: _________________
21. Dare un morso a un compagno: _________________
22. Coprirsi bene perché fa freddo: _________________
23. Vestirsi leggeri perché fa caldo: _________________
24. Buttare nella spazzatura i bicchieri usati di vetro: _________________
25. Buttare nella spazzatura i bicchieri usati di carta: _________________
26. Fare presto, perché siamo in ritardo: _________________
27. Fare presto perché l’esercizio è facile: _________________
28. Rompere i piatti sporchi: _________________
29. Lavare i piatti sporchi: _________________
30. Mettere lo zaino in frigorifero: _________________
31. Mettere il latte in frigorifero: _________________
32. Tagliare il pane con il coltello: _________________
33. Tagliare la tovaglia con il coltello: _________________
Pronuncia ad alta voce i nomi di tutto quello che vedi nella figura.
Ivan è caduto da un’impalcatura mentre lavorava. Per fortuna si è rotto solo un braccio.
Poteva morire. Gli amici lo accompagnano al Pronto Soccorso, anche se lui non vuole.
Ivan sperava di non andare all’ospedale: il lavoro che fa adesso è registrato
regolarmente, ma lui teme sempre che nascano delle complicazioni con i documenti.
Gli amici lo incoraggiano: «Di che cosa hai paura? Avresti ragione di temere se il tuo
permesso di soggiorno fosse scaduto, ma non è scaduto, quindi stai tranquillo!».
Al Pronto Soccorso dell’ospedale Ivan e i due amici aspettano il turno per la visita;
hanno il numero 57: se chiamano questo numero, Ivan deve entrare nella porta su cui
c’è scritto «Radiografia». Ormai hanno capito cosa succede: prima si fa la radiografia,
poi si aspetta ancora e si va in un ambulatorio dove ti possono fasciare, mettere il
gesso, oppure sistemare il braccio al collo con il tutore, che è una specie di manica larga
sostenuta da una cinghia regolabile.
Mentre Ivan è dentro per la radiografia, gli amici lo aspettano fuori e pensano: se fosse
danneggiato anche il polso, potrebbe diventare una cosa lunga!
Finalmente esce Ivan, con il braccio avvolto nel tutore e un bel sorriso: se sorride,
allora le notizie sono buone! Infatti Ivan è contento, perché gli hanno detto che la sua
è una frattura semplice, che non ha bisogno di intervento chirurgico. I tre amici si
incamminano per tornare a casa e Ivan esclama: «Se mi fossi rotto una gamba, non
potrei camminare!».
Sei mai entrato in un Pronto Soccorso o in qualche ospedale? Conosci qualcuno che ci è andato?
Racconta quello che hai visto o quello che hai sentito dire.
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
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____________________________________________________________________________________________________________
Descrivi il ragazzo della figura e prova a raccontare che cosa gli è successo.
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____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
Fig. 3 Fig. 4
Prova a descrivere una per una le quattro figure, poi leggi la storia:
1. _________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
2. _________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
3. _________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
4. _________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
Nacque ad Assisi nel 1181; suo padre era un ricco mercante di stoffe e
sua madre una donna francese: per questo fu chiamato «Francesco»,
che voleva dire allora «francese». Fu un giovane istruito e abituato a
vivere fra amici, feste e ricchezze.
Desiderava impegnare la sua vita in qualche impresa importante:
volle fare il soldato in una guerra tra Assisi e Perugia, ma lo fecero
prigioniero; poi volle fare il cavaliere, pronto ad andare in Oriente, ma si
ammalò subito dopo la partenza, a Spoleto.
Allora cambiò vita: lasciò perdere gli amici e le feste, le armi; si ritirò a
vivere in solitudine, a leggere il Vangelo per imitare la vita di Gesù Cristo.
Trovò grande gioia nell’aiutare i più poveri e si prese cura dei lebbrosi,
che vivevano fuori dalla città, allontanati da tutti.
Suo padre non era per niente contento di come suo figlio spendeva i
soldi, perciò chiese al Vescovo di convincere Francesco a tornare a casa
per diventare mercante anche lui. Ma Francesco, proprio di fronte al
vescovo e nella piazza piena di gente, si tolse tutti i vestiti e li restituì al
padre e disse che suo padre da lì in poi era solo «Colui che è nei cieli».
Da allora visse sempre in assoluta povertà, mangiando quello che la gente gli dava per amore
di Dio. Molti lo ritenevano pazzo, invece era così felice che tanti suoi amici gli chiesero di
andare a vivere con lui. Dopo anni, quando aveva tanti «frati» (fratelli) che vivevano di carità
e di preghiera come lui, ottenne dal papa Onorio III (1223) l’autorizzazione a organizzare i
suoi compagni secondo la sua regola, che fu detta francescana.
Francesco andava nelle piazze di tutta Italia e pregava in pubblico invitando tutti gli uomini a
lodare Dio. Nel 1219 andò anche in Egitto e fu ricevuto dal Sultano, che lo trattò con rispetto
e amicizia e lo lasciò partire per la Terra Santa: lì c’era una guerra tra cristiani e musulmani e
Francesco sperava di convincere tutti a fare la pace. Ma fu inutile.
Tornò in Italia e visse un po’ in solitudine e un po’ nei conventi con i suoi «frati». Soffrì di dolori
fisici e di una malattia agli occhi. Si dice che negli ultimi anni, mentre pregava intensamente
l’immagine di Gesù crocifisso, nelle sue mani e nei suoi piedi si siano formate le piaghe simili a
quelle di Gesù crocifisso, lasciate dai chiodi («stimmate»): forse in questa occasione scrisse,
pieno di gioia, il Cantico di frate sole o Cantico delle creature. La notte in cui morì, i compagni
gli cantarono il cantico: era il 3 ottobre del 1226. Due anni dopo la sua morte fu dichiarato
Santo.
San Francesco è il patrono d’Italia e per questo il 4 ottobre di ogni anno in Italia è festa
nazionale. Molti pittori, come Giotto, hanno dipinto la sua vita. Dante Alighieri gli dedicò un
intero canto nel suo poema, la Divina commedia.
Sottolinea nel testo che hai letto tutti i verbi al passato remoto e scrivi qui sotto l’infinito:
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
Perché l’ombrello?
GLI INDEFINITI
capisce
1. Qualcuno mi può aiutare a fare il compito? Io non ci capisco niente. niente!
2. Abbiamo telefonato a casa di Mohamed, ma non ha risposto
nessuno.
3. Uomo o donna, non importa: chiunque voglia chiedere assistenza,
può farlo.
4. Hanno dato a ciascuno un impegno, così ognuno si rende utile.
5. Qualcuno mi ha detto che partirai domani: è vero?
6. No, guarda: chiunque te l’abbia detto, si sbaglia. Io non parto.
7. Ti ho detto tutto, ma tu non dire niente a nessuno, per favore.
COSE
1. Ehi, Gigi, non hai ancora scritto _______________! ?
qualcosa 2. Anche oggi a scuola ho imparato
nulla _______________.
tutto
tutto 3. Bravo Michelino: hai vuotato il piatto, hai
proprio mangiato _______________!
4. Aspetta, ti spiego _______________ io!
PERSONE 1. Avete visto dove è andato Stefano? No? Non lo ha visto _______________?
Chiunque 2. Hai detto a _______________ che sei arrivata?
Ciascuno
3. No, non l’ho ancora detto a _______________.
nessuno
nessuno 4. Abbiamo dato a _______________ un compito diverso.
ognuno 5. _______________ deve fare la sua parte.
qualcuno
6. _______________ voglia entrare al teatro deve avere il biglietto.
Esempi: Ogni parco ha delle panchine = Tutti i parchi OGNI PARCO = TUTTI I PARCHI
hanno delle panchine / Tutti i giorni vado al parco = OGNI PANCHINA = TUTTE LE PANCHINE
Ogni giorno vado al parco.
Completa le frasi:
1. ___________________ i soldi, la smetterai di comprare sciocchezze! Arrivata
2. ___________________ queste cose, possiamo andarcene. Dette
3. ___________________ al portone, Lucia si accorse che pioveva. Finiti
Completa le frasi:
1. ___________________ di scatto, Paolo fece cadere due bottiglie e tre bicchieri.
Dopo averli
2. ___________________ niente, Marco e Luca si misero a raccogliere i vetri. Girandosi
3. ___________________ raccolti, asciugarono il pavimento. Senza dire
Trasforma tutte le forme implicite (gerundio e participio passato) dell’esercizio precedente nel
tempo passato o composto.
Esempio: Muovendosi di scatto = Essendosi mosso di scatto.
1. Cadendo a terra _____________________________________
2. Rompendosi la bottiglia _____________________________________
3. Spargendosi sul pavimento _____________________________________
4. Fatto il danno _____________________________________
5. Preso uno straccio _____________________________________
6. Facendo bene attenzione _____________________________________
7. Entrando e facendo due passi _____________________________________
8. Dovendo rispondere _____________________________________
Scrivi accanto ogni figura sottostante il numero della frase che la descrive:
1. Teresina sta andando a una festa mascherata.
2. Alì e Gino stanno giocando a pallone.
3. Paolino sta giocando con un pallone giallo.
4. Le galline stanno beccando.
5. Ahmed sta sbagliando: non si buttano gli
spaghetti nell’acqua fredda!
Cara Franceschina, mi ha detto tua mamma che ti sposi fra un mese. Non
mi sembra vero! Per me sei sempre la nipotina che mi correva incontro,
batteva le manine e diceva: «Zia Ata, Ata!» perché non sapeva dire il
mio nome intero; però un po’ me lo aspettavo, sai? Ormai hai l’età e
soprattutto hai il fidanzato giusto per te! Scommetto che andrai all’altare
con un bellissimo vestito bianco e lungo: ti sono sempre piaciuti tanto i
vestiti così! Fammi sapere altre cose del tuo matrimonio, perché ti voglio
fare un bel regalo per la casa. Anzi, telefonami presto, perché ho voglia
di parlare con te. Puoi chiamarmi tutte le sere, lo sai. Anche zio sarà
molto contento di sentirti. Ti abbraccio forte,
zia Renata, «Ata»
P.S. Spero che questa lettera ti arrivi, perché non sono sicura di avere
scritto bene il tuo indirizzo. Fammi sapere se la ricevi.
Licia ha detto al suo piccolo fratello goloso: «Perché hai preso tutto il vasetto del-
la cioccolata? Lo sai che ti fa male mangiare tanta cioccolata così! Perché non hai
detto niente a mamma? Non si fanno le cose di nascosto! Vedrai che adesso ti viene
mal di pancia».
LA FRASE PASSIVA
Roberto ha visto che Massimo ha un bellissimo paio di occhiali nuovi: sicuramente sono
stati pagati un occhio della testa! Ma sono proprio belli: vorrebbe comprarli anche lui; però
vorrebbe sapere quanto sono costati. Per questo, appena lo incontra gli chiede: «Massimo,
dove hai comprato questi begli occhiali? Costano molto?». Massimo gli risponde: «Non so
niente, Roberto: questi occhiali mi sono stati regalati». «Ah sì? Un regalo? E da chi ti è stato
fatto il regalo? Da tua moglie?». Roberto conosce Silvia, la moglie di Massimo; decide di
chiederlo a lei. Silvia gli fa sapere tutto: dove sono stati comprati, dove sono stati prodotti,
da chi sono stati importati, da chi sono stati firmati… Ma
il prezzo no, questo proprio non se lo ricorda: quando un
regalo è fatto, anche la spesa deve essere dimenticata.
Scrivi qui sotto tutti gli infiniti dei verbi del brano precedente:
Vedere, avere,
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
PARTE 3
Ci sono anche esercizi più liberi e rilassanti. Copiare frasi e poi controllare l’esattezza della nostra tra-
scrizione non sarà faticoso, ma sarà utile per rafforzare l’ortografia; così anche staccare l’una dall’altra
parole scritte di seguito senza spaziatura; oppure riconoscere gli errori di posizione all’interno della
frase, i più ricorrenti, quelli che fanno da «spia» della diversa appartenenza linguistica, e imparare a
evitarli; o semplicemente divertirsi a correggere affermazioni assurde o prendere atto di espressioni
d’uso non facili da capire, come i 100 modi di dire appositamente raccolti.
Seguono pagine pensate per aiutare ad avviare la composizione e la conversazione.
Infatti abbiamo spesso notato quanto riesca difficile, a persone che ci conoscono poco e si sentono
per di più in soggezione linguistica, azzardare discorsi per esercitare l’oralità della lingua che stanno
apprendendo; per questo abbiamo raccolto spunti e suggerimenti ricorrendo qui più che mai alle im-
magini di supporto: figure mute ma eloquenti ci inducono a descrivere e a narrare o semplici azioni o
semplici racconti, a discutere su quello che si vede, a esprimere assenso, dissenso, sorriso, a intrapren-
dere per analogia discorsi propri.
Infine, pagine di giochi veri e propri, come Il serpentone a punti o le tre serie di combinazioni tra «car-
tine» figurate e frasi corrispondenti, o le frasi trimembri da riconoscere o da formare; potremo farci
qualche simpatica partita o gara di velocità, come con le classiche Domande a catena che chiudono la
serie.
Anche in questo caso, gli esercizi intendono suggerire l’imitazione, la replica, la trasformazione, la
produzione: tradurre in funzione del gioco attraverso biglietti o cartine i vari accostamenti tra parola e
immagine corrispondente, tra articolo e nome, tra sillabe e parola produce animazione, incentiva l’at-
tenzione e il buonumore. Chi è più bravo si gusta il gioco di insieme, chi è più lento ce la mette tutta per
divertirsi con gli altri. Qualsiasi gioco, se svolto con i termini propri delle regole e delle azioni, diventa
ottima lezione di lingua.
Parte
Quanti errori faccio quando copio?
3
Leggi attentamente le frasi e copiale nelle righe sottostanti. Puoi scrivere in maiuscolo stampatello
ORTOGRAFIA
2. Il mio telefono cellulare è costato così tanto che ho paura di rovinarlo. Anche tu hai un telefono
cellulare così costoso?
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N. errori __________
3. Un anno fa non sapevo scrivere in italiano, invece adesso me la cavo bene. A parlare me la cavo
ancora meglio, però mi dicono che sbaglio le doppie.
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N. errori __________
4. Ieri, durante l’ora di italiano, ha squillato il telefono di Marco e la professoressa ha perso la pazienza.
Lui è diventato rosso e ha chiesto scusa. La sua compagna di banco, Adele, per consolarlo gli ha
detto: «Una volta è successo anche a me!».
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N. errori __________
5. La famiglia che abita vicino a noi è composta da sei persone: il papà, la mamma e quattro figli. I figli
sono due femmine e due maschi e si chiamano Elisabetta, Emma, Eraldo ed Enrico: tutti nomi che
cominciano con la e! Io invece ho un nome che comincia con la z, perché mi chiamo Zaccaria.
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N. errori __________
ORTOGRAFIA
le parole delle frasi maiuscole e minuscole e riscrivile nelle righe sottostanti:
1. IMIEICUGINISONOPARTITISTAMATTINADAMILANOEFRAUN’ORAARRIVANOAROMA.
_________________________________________________________________________________________________________
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2. C’ÈANCHEUNOZIO.IOSONOMOLTOAMICODEIMIEICUGINI.MIPIACESTARECONLORO.
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3. Amiocuginopiaceascoltarelestorie.Iogliraccontotantestorie.
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4. Miasorellavuolevedereanchenostracugina,maquestavolta
leinonpuòvenire.
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5. MiasorellavuoleandareaMilanopervederenostracuginaelazia.
_________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
6. Iocapiscotanteparole.Iosonocontentoelescrivoquietuttilepossonoleggere.
_________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
5. Visto hai Hakim come contento ascolta? A lui piace Kadigia molto.
__________________________________________________________________________
Correggi le frasi:
1. Io devo imparare la italiana lingua. ____________________________________________
2. Mio telefono poca ha ricarica. ________________________________________________
3. Tutte persone sono gentili con me. ___________________________________________
4. Gianni mangia tutta pizza. ____________________________________________________
5. Mio piccolo si chiama Ivan. ___________________________________________________
3. Io non poi lavori, ogi, tanto male pancio: è steso si viene domani?
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
Ehi, ma
6. Mia mama preocupa tropo di me. allora ci sei!
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
quelle giuste:
1. Cecco ha mal di denti, allora va dall’oculista. _________________________________
2. Cecco ha male agli occhi, allora va dal dentista. ______________________________
3. Cecco ha caldo, allora si mette il maglione di lana. ___________________________
4. Cecco ha freddo, allora si mette la maglietta di cotone. __________________________________
Ciao, io sono
Cecco!
Le parole sono mischiate tra le frasi; cancella le parole sbagliate e scrivi al loro posto
quelle giuste:
1. Cecco si mette in bocca una sciarpa. __________________________________
2. Cecco si mette al collo gli occhiali. _____________________________________
3. Cecco si mette nelle mani i calzini. _____________________________________
4. Cecco si mette nei piedi i guanti. _______________________________________
5. Cecco si mette davanti agli occhi una caramella. ______________________
Le parole sono mischiate tra le frasi; cancella le parole sbagliate e scrivi al loro posto quelle giuste:
1. Cecco vuole pettinarsi, allora cerca il bicchiere. ________________________________________
2. Cecco vuole mangiare gli spaghetti, allora cerca il telefono. ___________________________
3. Cecco vuole bere, allora cerca la forchetta. __________________________________________
4. Cecco vuole telefonare, allora cerca il pettine. ________________________________________
5. Cecco vuole sedersi, allora cerca i soldi. _______________________________________________
6. Cecco vuole pagare, allora cerca la sedia. ________________________________________________
LESSICO E FRASEOLOGIA
Fig. 1
Fig. 2
La gallina
1. Questa è una gallina normale. Sì No Forse
Fig. 4
Il signor Carlo
1. Ha la maglietta a righe.
2. Ha il vestito senza maniche.
3. Ha la maglietta con le maniche corte.
4. Ha i pantaloni corti.
5. Ha i pantaloni lunghi.
6. Ha le mani sui fianchi.
7. Ha le mani in tasca.
8. Ha le mani dietro la schiena.
9. Ha le trecce.
10. Ha la bocca sporca.
Fig. 1 11. Ha la bocca coperta. Fig. 2
Fig. 5 Fig. 6
LESSICO E FRASEOLOGIA
1. In bagno, a casa di Marcello, c’è la vasca da bagno, non
Fig. 1
c’è la doccia. ___________
Fig. 1 Fig. 4
maglietta
pantaloni corti
pantaloni lunghi
ciabatte mutande
libro tasche esterne
poltrona guardare
telefono cercare
sentire scegliere
leggere vestirsi bene
Fig. 2 Fig. 5
disegno
maglietta
mani in tasca
maniche corte
mostro
amica occhiali
amico treccine
in piedi rasta
parlare guardarsi bene
ridere sorridere
rispondere specchiarsi
Fig. 3 Fig. 6
colorata
colori
gel fuori
pettine maglietta
specchio occhiali da sole
pettinarsi porta
specchiarsi uscire
Sì sì.
Basta
un etto.
Fig. 2
Graziella
Fig. 1
Caterina
Osserva le figure con Caterina e Graziella, poi rispondi alle domande con una frase intera usando
il verbo sottolineato:
1. Chi delle due sta molto attenta a spendere poco?
_________________________________________________________________________________________________________
2. Chi spende i soldi della mamma?
_________________________________________________________________________________________________________
3. Chi paga con i soldi suoi?
_________________________________________________________________________________________________________
4. Caterina è spendacciona?
_________________________________________________________________________________________________________
5. Secondo te, chi ha speso di più: Graziella o Caterina?
_________________________________________________________________________________________________________
6. Secondo te, cosa dirà la mamma di Graziella?
_________________________________________________________________________________________________________
Scrivi sotto ogni figura l’infinito del verbo corrispondente. Stimola la formazione di semplici frasi
con domande del tipo: «Cosa fa? Quanti anni ha? Che cosa ha in mano? Chi ha le scarpe rosse?». Può
essere svolto oralmente.
1. ________________________________________ 2. ________________________________________
3. ________________________________________ 4. ________________________________________
5. ________________________________________ 6. ________________________________________
7. ________________________________________ 8. ________________________________________
Fig. 1 Fig. 2
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
Fig. 3 Fig. 4
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
Fig. 5 Fig. 6
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
Fig. 2
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
Fig. 3
Fig. 4
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__________________________________________________ __________________________________________________
Fig. 5
Fig. 6
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
Fig. 7
Fig. 8
__________________________________________________ __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
Fig. 1
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____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
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Fig. 2
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____________________________________________________________________________________________________________
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Fig. 3
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Fig. 4
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Fig. 5
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Fig. 6
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Fig. 7
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Fig. 9
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Fig. 8
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____________________________________________________________________________________________________________
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???
Fig. 1 Fig. 2
Componi tutte le frasi che puoi utilizzando le parole proposte e aggiungendo tutto quello che sai:
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GRUPPO A
Fig. 2
Fig. 1 Fig. 3
GRUPPO B
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 1
1. Che cosa vedi? (Fig. 1, 2, 3) segnale di divieto di accesso per i cani, tre cani,
2. Che cosa fa? (Fig. 1, 2) un cane bassotto, muso, orecchie, coda, zampe
3. Che cosa pensano? guardare, fermarsi, andare via, capire, pensare,
4. Che cosa stanno pensando? frenare, abbaiare, non abbaiare, ringhiare
Che cosa farà Jonela? Le andrà tutto bene? Avrà dei problemi? Immagina tu e scrivi, oppure
racconta a voce, che cosa succede a Jonela un mese dopo la partenza di Antoneta.
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Scrivi le parole di saluto che useresti nelle diverse situazioni indicate qui sotto:
1. Sono per strada e devo chiedere dov’è la fermata dell’autobus più vicina.
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2. Saluto mia mamma, perché parto e starò via molto tempo.
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3. Incontro alla stazione Donata, mia sorella, con suo figlio Simone.
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4. Rivedo dopo due anni Sultana e Rasel, che si sono sposati in Bangladesh e ora tornano in Italia.
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5. Incontro Silvia, la mia collega, davanti all’ingresso.
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6. Entro in un negozio per comprare degli alimentari.
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1. a occhio 36. frittata (fare una f.) 68. piove sul bagnato
2. a naso 37. gamba (prendere sotto g.) 69. pulce nell’orecchio
3. a orecchio 38. gambe levate (a) 70. punto in bianco (di p. in b.)
4. arie (darsi delle a.) 39. gangheri (uscire dai g.) 71. rotella (r. fuori posto)
5. armi e bagagli 40. gatta da pelare 72. rotta di collo (a)
6. ballo (essere in b.) 41. giro (prendere in g.) 73. scarpe (fare le s.)
7. baracca e burattini 42. grilli (avere g. per la testa) 74. scatole (avere piene le s.)
8. bastone tra le ruote 43. latte alle ginocchia (far venire 75. secco (restarci s.; fare s.)
9. bestia (andare in, mandare in il) 76. sesto (rimettere in s.)
b.) 44. lingua che taglia e cuce 77. soffio (per un s.)
10. bidone (tirare un b.) 45. lucciole per lanterne 78. soldoni (in)
11. bottone (attaccare un b.) (prendere) 79. spicciolata (alla)
12. buca (dare b.) 46. mani nei capelli (mettersi le) 80. spola (fare la s.)
13. camicia (nascere con la c.) 47. manica larga, stretta (essere 81. spugna (bere come una;
14. camicie (sudare sette c.) di) gettare la s.)
15. capra e cavoli (salvare c. e c.) 48. monte (andare a m.) 82. stato interessante
16. cassa (batter c.) 49. muso (fare, tenere il m.) 83. stelle (vedere le s.)
17. castagne (cavare le c. dal 50. naso (prendere per il n.) 84. strada (farsi s.)
fuoco) 51. numeri (dare i n.) 85. stucco (restarci di s.)
18. catinelle (piovere a c.) 52. occhio della testa (costare un) 86. tanto al chilo (un)
19. cavallo (essere a c.) 53. olio di gomito 87. testa (andare giù di t.)
20. cavoli a merenda 54. ora (non vedere l’o.) 88. testa (montarsi la t.)
21. chiodo fisso (avere un) 55. palmo di naso (restare con, 89. topo d’… (auto; di biblioteca;
22. chiodo scaccia chiodo lasciare con un) d’appartamento)
23. coda di paglia (avere la) 56. pane al pane e vino al vino 90. toro (tagliare la testa al t.;
24. colpo di testa 57. paniere (rompere le uova prendere il t. per le corna)
25. colpo d’occhio nel p.) 91. tutta birra (a)
26. corda (tagliare la c.) 58. parole in croce (due) 92. ufo (a)
27. corpo (andare di c.) 59. patata bollente 93. vena (essere in v.)
28. cotto (essere c.) 60. peli sulla lingua 94. verde (essere al v.)
29. farina del (tuo) sacco 61. pelle (non stare nella p.) 95. zampe di gallina
30. ferro (toccare f.) 62. pelo nell’uovo (cercare il) 96. zappa (darsi la z. sui piedi)
31. festa (fare la f. a qualcuno) 63. pennello (a) 97. zero (radere; sparare a z.)
32. fiasco (fare f.) 64. pentola (cosa bolle in p.) 98. zizzania (seminare z.)
33. fila indiana 65. pesci in faccia 99. zoccolo duro
34. filo (fare il f.; perdere il f.) 66. peste e corna (dire p. e c.) 100. zuppa (se non è z. è pan
35. fondo perduto (a) 67. piove (non ci p.) bagnato)
FESTE E USANZE
«Natale» vuol dire nascita.
Per i cristiani è la nascita di Gesù.
La stella cometa indica il luogo dove è nato Gesù: Betlemme.
Per i cristiani Gesù è figlio di Dio.
Sua mamma si chiama Maria.
I cristiani ortodossi celebrano il Natale il giorno 7 gennaio.
Per i musulmani Gesù è Jissah, un grande profeta. Sua mamma si chiama Maryam.
Anche per loro il Natale corrisponde alla nascita di Gesù.
Anche chi non è religioso fa festa per Natale. Tutti fanno e si scambiano regali.
Le città, le strade, le case e i negozi mettono fuori luci e colori.
In molte case c’è l’albero di Natale, con le
palline colorate e la stella sulla punta.
C’è anche il presepio con la capanna, la stella e le statuine.
A Natale tutti mangiano il panettone.
Le persone si fanno gli auguri e dicono:
«Buon Natale!».
albero di Natale
stella cometa
Maria e Gesù
panettone
presepio
4. _______________________________ 5. _______________________________
è sempre di domenica, o a marzo o ad aprile. Per Pasqua ci sono delle usanze speciali. Parliamo ora
delle usanze più diffuse, che riguardano il mangiare.
UOVO DI PASQUA
1. Dentro l’uovo di Pasqua c’è la sorpresa.
2. La sorpresa può essere un piccolo giocattolo.
3. L’uovo di Pasqua è avvolto in carta molto colorata
e brillante.
4. L’uovo è simbolo di vita e di abbondanza.
le uova
OVETTI DI CIOCCOLATA
1. Gli ovetti sono piccoli cioccolatini a forma di uovo.
2. Gli ovetti non hanno la sorpresa.
COS’È UN SIMBOLO?
3. Gli ovetti sono avvolti in carta stagnola colorata.
COLOMBA
1. La colomba è un dolce cotto in forno.
= PACE
2. La colomba ha una crosta di zucchero e mandorle.
3. Si chiama così perché ha la forma della colomba,
simbolo di pace.
= ITALIA
AGNELLO
1. A Pasqua molti italiani mangiano l’agnello arrosto.
2. L’agnello è simbolo di mitezza e di innocenza.
3. L’agnello è anche un simbolo religioso.
= OLIMPIADI
RAMETTO D’ULIVO
1. Il rametto di ulivo è simbolo di pace.
2. La domenica prima della Pasqua si distribuisce il
rametto di ulivo in tutte le chiese.
FESTE E USANZE
Sì No
1. L’uovo sodo è fatto di cioccolata.
2. Nell’uovo di gallina c’è la sorpresa.
3. La colomba è un dolce cotto in forno.
4. La Pasqua cade sempre di lunedì.
5. La Pasqua cade sempre di domenica.
6. Quest’anno la Pasqua viene nel mese di marzo.
7. Il rametto di ulivo serve per cucinare.
8. A Pasqua molti italiani mangiano la colomba.
9. A Pasqua molti italiani mangiano l’agnello arrosto.
10. Le uova di gallina ci sono solo per Pasqua.
11. La colomba è avvolta in carta stagnola colorata.
Completa le frasi con il verbo fra parentesi e aggiungi le parole che mancano:
1. Domenica prossima è Pasqua e noi _______________________ (mangiare) un dolce che si chiama
_______________________.
Parte
A TURNO, GUARDA
TE
162
UNA CASELLA E DI
TE
TUTTE LE PAROLE
CHE
HANNO RELAZION
E
CON L’IMMAGINE.
1 PUNTO PER
OGNI PAROLA
APPROPRIATA.
2 PUNTI
A CHI LA
SCRIVE.
3 PUNTI
A CHI SCRIVE
UNA FRASE.
VINCE CHI
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Il serpentone: una parola, un punto
TOTALIZZA
PIÙ PUNTI!
Nome/casella PUNTI
1. Susanna 7
2.
3.
4.
NOMI
(singolare)
5.
tazzina
piattino
6. cucchiaino DOVE
caffè
7. fuoco accanto
legna davanti
fiamma dentro
8.
barca dietro
remo in alto
AGGETTIVI
9. in basso
mare (sing. masch.)
bandiera in mare
10. giallo sopra
albero
rosso vicino
bosco
acceso
11. quaderno
vuoto
squadra
italiano
12. bottiglia
verde
bicchiere VERBI
bianco
gelato (infinito)
13. rosso
testa bere
aperto
giaccone bruciare
chiuso
14. lampadario galleggiare
pelato
frutta sventolare
blu
15. pentola studiare
slacciato
mestolo sorridere
alto
sciarpa illuminare
16.
scarpa mangiare
ombrello cucinare
17. orecchio indossare
torre piovere
18. quadrato ascoltare
triangolo
rettangolo
19.
cerchio
faccia
20. occhiali
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 163
Parte
Raddrizza e ricopia!
3
Il gioco, che consiste semplicemente nell’ordinare, riscrivere e rileggere la frase, può essere re-
GIOCOSA.MENTE: GIOCHI DI LESSICO E FRASEOLOGIA
plicato con cento altre frasi: basta qualche strisciolina di carta e qualche pennarello colorato. Vince
sempre chi è più rapido. Le regole vanno concordate; ad esempio: ogni concorrente riceve materiale
per due frasi.
ITALIA NA A
NA BIL ROM
MI
LINGUA
SO
TE
CH
IO
NO
VO
RA
IA
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LA
PA
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TO
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M SON
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S O I
CHI
LA AMA VE RDE
PROFESSOR
I
HA
MIA
SI TU
SI LEI
RIA
CHIA MA LA
VITT O
MA
I GIA GLI
ESSA
D ETT
KA A
Frasi da riordinare:
1. Voi imparate la lingua italiana.
2. Io mi chiamo Nabil.
3. Io sono nato a Roma.
4. Io sono nato in Egitto.
5. Il mio amico è italiano.
6. Ahmed e Mohammed sono miei amici.
7. La mia professoressa si chiama Vittoria.
8. Lei si chiama Kadigia.
9. Tu hai la maglietta verde.
164 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Ragazzi, ragazze, cuoche distratte
Par te
3
9 FIGURE E 9 FRASI CORRISPONDENTI
1 2 3
4 5 6
7 8 9
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 165
Parte
Queste sono le frasi da riferire alle figure della pagina precedente. Attenzione a c’è – ci sono!
3 Il gioco può continuare premiando chi compone nuove frasi riferibili alle stesse figure.
GIOCOSA.MENTE: GIOCHI DI LESSICO E FRASEOLOGIA
A B C
D E F
G H I
166 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Vecchi e giovani, bimbi e cani
Par te
3
9 FIGURE E 9 COPPIE DI FRASI CORRISPONDENTI
1 2 3
4 5 6
7 8 9
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 167
Parte
Queste sono le frasi da riferire alle figure della pagina precedente: sono due per ogni figura. Il
3 gioco può continuare premiando chi compone nuove frasi riferibili alle stesse figure.
GIOCOSA.MENTE: GIOCHI DI LESSICO E FRASEOLOGIA
A B C
D E F
G H I
168 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Chi va e chi viene, chi lavora e chi studia
Par te
3
9 FIGURE E 9 COPPIE DI FRASI CORRISPONDENTI
1 2 3
4 5 6
7 8 9
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 169
Parte
Queste sono le frasi da riferire alle figure della pagina precedente: sono due per ogni figura. Il
3 gioco può continuare premiando chi compone nuove frasi riferibili alle stesse figure.
GIOCOSA.MENTE: GIOCHI DI LESSICO E FRASEOLOGIA
A B C
D E F
G H I
170 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Chi trova la frase di partenza? Chi trova frasi nuove? (1)
Par te
3
Il gioco consiste nel ricomporre le frasi di partenza, poi comporne altre possibili con le stesse
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 171
Parte
Chi trova la frase di partenza? Chi trova frasi nuove? (2)
3
Il gioco consiste nel ricomporre le frasi di partenza, poi comporne altre possibili con le stesse
GIOCOSA.MENTE: GIOCHI DI LESSICO E FRASEOLOGIA
schede. Si impara la struttura della frase e si scherza e si vince, a seconda della regola che si stabilisce.
Lo zaino ha la chitarra
delle torte
Tu e Marco suonate
buonissime
172 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Si gioca, si cuoce, si giocano, si cuociono
Par te
3
Il gioco serve a sveltire l’uso di singolare e plurale nelle forme verbali con il si e consiste nel
si appendono si appendono
si cuoce in forno
alla parete all’attaccapanni
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 173
Parte
Domande a catena: chi ha la risposta?
3
Questo è un gioco per stimolare la lettura e la scrittura. Si distribuiscono i foglietti con domande
GIOCOSA.MENTE: GIOCHI DI LESSICO E FRASEOLOGIA
e risposte. Chi inizia mostra la figura e legge la domanda. Si assegna un punto a chi si accorge di avere
la risposta; questi, a sua volta, leggerà la sua domanda e così via… Per i più avanzati: è un esercizio su
pronomi semplici, pronomi composti e particelle pronominali.
TU SAI FARE LA PIZZA? CONOSCETE TUTTI SABRINA? DOVE PORTI QUELLA CAMICIA
SPORCA?
174 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Par te
AVETE MANGIATO VOI
LE MIE CARAMELLE?
DOVE HAI COMPRATO QUESTE
BELLE CIABATTE DA MARE?
HAI FATTO TU QUESTE
FOTOGRAFIE?
3
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Parte
CD inventa-storie
3
Per stimolare l’espressione orale, la conversazione, l’ascolto e l’inserimento in un discorso a più
GIOCOSA.MENTE: GIOCHI DI LESSICO E FRASEOLOGIA
voci, possiamo divertirci con le illustrazioni che seguono, immaginate come una serie di CD. Scegline
uno e racconta la storia illustrata.
Il gioco è sia per singoli sia per gruppi; può essere adattato a ogni livello, da quello base a quello più
avanzato; le regole e i premi si decideranno a seconda della situazione. Il gioco può concentrarsi su:
1. lessico (i giocatori memorizzano le parole: vince chi ne impara di più o le scrive);
2. frasi semplici (i giocatori descrivono le scene usando essere, avere e altri verbi);
3. discorso complesso (i giocatori descrivono le scene con frasi che includono più tempi verbali e
congiunzioni come «mentre», «perché», «se», ecc.).
Si può iniziare con domande come «Chi è? Chi sono?», «Dove sono?», «Cosa fanno?», «Perché?»,
«Cosa è successo?», «E dopo?», ecc.
CD 1 CD 2
CD 3 CD 4
176 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
Par te
3
CD 7 CD 8
CD 9 CD 10
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Parte
Zia Nadia, Silvia e vagoni di storie
3
Leggi le quattro frasi rosse e sistemale nel giusto ordine logico, ricopiando le prime parole sulla
GIOCOSA.MENTE: GIOCHI DI LESSICO E FRASEOLOGIA
carrozza corrispondente:
1 2
3 4
Leggi le quattro frasi rosse e sistemale nel giusto ordine logico, ricopiando le prime parole sulla
carrozza corrispondente:
PERCIÒ OGGI CUCINERÀ TELEFONA ALLA SUA MA SUO MARITO SILVIA È ESPERTA
UN RISO PROFUMATO. AMICA E LA INVITA. OGGI NON C’È: DI CUCINA.
MANGERÀ DA SOLA?
1 2 3 4
Adesso componi tu quattro frasi adatte a continuare il gioco dei quattro vagoni:
1. ______________________________________________________________________________________________________
2. ______________________________________________________________________________________________________
3. ______________________________________________________________________________________________________
4. ______________________________________________________________________________________________________
HABIBI HA
6 ANNI.
È UN BEL SI NASCONDE
BAMBINO. 3 4 DIETRO UNA
TENDA E STA
ZITTO ZITTO.
HABIBI LE
VUOLE BENE E
GIOCA SEMPRE ALLORA SAMIA
CON LEI. 5 6 SCOPPIA A
PIANGERE
DISPERATA.
«HABIBI NON
C’È. L’HO
UN GIORNO
MANGIATO IO!».
HABIBI FA UNO
7 8 SCHERZO
A SAMIA.
SUBITO HABIBI
CORRE FUORI
DALLA TENDA. LUI FA LA VOCE
9 10 GROSSA E DICE:
SUA SORELLA
SAMIA NE HA ABBRACCIA
SOLO DUE. SAMIA E LA FA
È BELLISSIMA. RIDERE E SALTARE!
11 12
_________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________________
Questa volta si prova a passare dalla semplice nomenclatura all’espressione di sentimenti, pareri,
sensibilità e fantasie. Si può procedere per gioco di gruppo o come esercizio individuale. Nel gioco
vince chi si esprime con più parole in meno tempo.
c1 c2 c3
c4 c5 c6
c7 c8 c9
Cerca, fra tutte le case disegnate, gli elementi elencati nel riquadro:
Considera tutte le case, da 1 a 15. Scegli alcune tra queste ed esprimi il sentimento che provi
guardandole (noia, allegria, tristezza, meraviglia, voglia di lavorare, voglia di distrarsi, di riposare, di
passeggiare, di guardare il panorama…).
Considera tutte le case, da 1 a 15. Immagina di averle a tua disposizione per sempre. Quale
sceglieresti? Perché?
Considera tutte le case, da 1 a 15. Immagina di averle a tua disposizione per una vacanza di 5
giorni. Quale sceglieresti? Perché?
PARTE 4
I 25 racconti di Eraldo Affinati, che traccia in una pagina singoli ritratti di migranti di varie parti del mon-
do, si offrono a chi voglia sondare il suo livello di comprensione dell’italiano scritto non semplicemente
funzionale, bensì letterario, cioè libero, non vincolato alle tappe di apprendimento. Ma anche chi co-
mincia a padroneggiare le prime strutture linguistiche può trarre giovamento da un impegno non solo
grammaticale, ma emotivo: per questo, per agevolare il lettore non italofono i testi sono corredati di
Aiuti, esercizi, domande che ne facilitano la parafrasi e ne provano la comprensione, inclusa quella de-
gli acquerelli che Emma Lenzi ha dedicato ad ogni narrazione. Lo stesso vale per il racconto maggiore
che si aggiunge alla serie, Ranocchi, anatre, pappagallini. Anche il suo giovane protagonista Silvester ci
invita a raccogliere le briciole di umanità che affiorano ogni volta: affetti, rimpianti, avventure, amicizie
e speranze che tutti siamo pronti a riconoscere.
Nelle Risorse online è disponibile l’audio con la lettura di tutti i testi da parte dell’Autore.
Parte BABUL, IL RAGAZZO DEL FLAUTO
4
Babul ha il sorriso più bello del mondo,
I 25 RACCONTI
I 25 RACCONTI
flauto = strumento musicale a fiato (vedi impiego = posto di lavoro, occupazione
immagine) è stato identificato (essere identificato =
branda = letto piccolo e povero ricevere un documento di identità)
risparmi = i soldi messi da parte commise (commettere = fare)
irrisoria = così piccola che fa ridere ammettere = dire che è vero così
rendita = forte guadagno paio = due
motorisciò = mezzo di trasporto a motore bruciare i tempi (della preparazione) =
(vedi immagine) accelerare, fare in fretta
palafitta = casa sull’acqua sorretta da pali di finanziare = pagare
legno triplo = tre volte
svagarsi = mandare via le preoccupazioni, liquidarlo (liquidare = finire di pagare)
rilassarsi tentativo = prova
sobborghi = abitazioni subito fuori città consolarsi = mandare via i pensieri tristi
obbligherà (obbligare = costringere)
Osserva l’immagine in alto: che cosa fa Babul? Chi c’è dietro di lui? In che Paese siamo?
Quanti anni ha qui Babul? Osserva l’immagine in basso: che cosa fa Babul? Come è vestito? In che
Paese siamo? Quanti anni ha adesso Babul?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Babul:
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Stasera incontrerai Babul e parlerai con lui: che cosa gli dirai?
I 25 RACCONTI
uccelli, adesso vende bibite e panini allo stadio
di calcio. A sei anni percorreva chilometri e
chilometri per andare e tornare da scuola, ora
attraversa la città da una parte all’altra in
metropolitana. Un tempo saliva in groppa agli
asini, oggi guida il motorino. A otto anni praticava
già tre lingue, il parsi, l’arabo e un dialetto turco;
a venti ne studia altre tre: inglese, francese e
italiano. Ha fatto un bel po’ di mestieri: contadino
nelle campagne intorno a Kabul, manovale nella
periferia di Teheran, operaio a Istanbul, cameriere in
Abruzzo, fornaio a Roma… In questi giorni dorme in
un centro per adulti rannicchiato nella posizione di
mezzo di un letto a castello: sotto di lui sonnecchia
Jamal, minuscolo cingalese coi baffi di un soldatino
britannico, sopra riposa Babul che suona per tutti
e tre la ninna nanna. Domani chissà dove sarà.
A chi gli chiede di raccontare la sua vita, Javid,
che ha attitudine lirica, risponde con un
paragone: «Io sono come il fiume che scende
dalle montagne, all’inizio s’intrufola tra i sassi e,
quando trova un ostacolo, piomba nel vuoto facendo le cascate; nel momento in
cui arriva in pianura, scorre placido e tranquillo fino al mare».
Così come l’acqua battendo contro le rocce non si fa male, anche Javid, dopo
essere caduto a terra, si rialza sempre e riparte ancora più convinto. Una volta,
sapendo che non ha più nessuno al mondo, gli abbiamo chiesto chi fossero stati
i suoi genitori e lui, per risponderci, ha descritto
se stesso: «Guardatemi la bocca aperta coi denti
radi e le gengive scoperte quando rido: questa è
mia madre. Osservate gli occhi che mi ritrovo,
neri come le tre di notte: questo è mio padre.
Vedete? Sono basso perché lo era mio fratello,
anche lui assomigliava a uno scoiattolo: sapeva
arrampicarsi perfino sugli alberi. Mia sorella
grande invece la conservo nei capelli lisci
lisci. Quella piccola — ha concluso Javid
battendosi il pugno sul petto — è nascosta
qui dentro».
L’immagine in alto mostra un ragazzo. Come è vestito? Che cosa ha in mano? Che cosa c’è dentro
la cassetta? L’immagine in basso mostra un giovane vestito di bianco, anche sul capo. Perché? Che
cosa fa?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Javid:
I 25 RACCONTI
1. Javid ha vissuto in Paesi diversi: prima a Kabul, in Afghanistan, poi ______________________.
2. Adesso vive a Roma e non va sull’asino, ma guida ______________________.
3. Javid ha ______________________ anni.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi
tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
È venuto a trovarci Javid e ci ha raccontato del suo lavoro allo stadio. Ecco cosa ci ha detto.
I 25 RACCONTI
di mezza età = né giovane né vecchia consigliarle (consigliare = dire a qualcuno
proveniente = che viene da cosa fare)
campagne = luoghi lontani dalle città s’intesero (intendersi = capirsi)
emigrò (emigrare = andare via dal proprio poterono (potere)
Paese) chiunque = tutti quelli che
specializzato = sa fare lavori particolari, specifici avesse viste (vedere)
manifatturiera = che produce oggetti gesti = movimenti delle mani, delle braccia
talmente pratica = così abituata discreto = abbastanza buono
misterioso = sconosciuto composta = che si muove poco
entroterra laziale = parte interna del Lazio mezzi pubblici = autobus, treni, ecc.
impiego = lavoro nonostante ciò = però, ugualmente
rapiva (rapire = portare via) sede = posto
gigantesco = molto grande ha eseguito (eseguire = fare, svolgere)
decise (decidere = scegliere, volere una cosa) istruzioni = spiegazioni
nigeriana = della Nigeria ortografici = di scrittura
proprietario = padrone abbandona (abbandonare = lasciare)
LETTURA DELL’IMMAGINE
Chi sono le due figure? Come sono vestite? Che cosa fanno? Chi ha un pacco sotto il braccio? Chi
ha gli occhiali da vista?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Sek:
2. Jamilah ha detto a Sek come fare per andare ______________________ (a scuola – a lavorare).
3. Sek a scuola è molto ______________________ (silenziosa – allegra).
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
divenne russo sovietico, oggi appartiene all’Ucraina. Sin da piccola ha dovuto
badare a qualcuno o qualcosa: galline, campi, piatti e bambini.
Un giorno le dissero che sarebbe dovuta partire per Leopoli dove un autobus
l’avrebbe condotta in Italia da sua sorella Marina la quale, dopo il matrimonio,
ha avuto un figlio, Gigik, che non può stare a casa da solo mentre la mamma
lavora. Nina ha fatto i bagagli e si è messa in viaggio. All’arrivo tutti l’hanno
festeggiata offrendole dolciumi: sanno che a lei piacciono molto, per questo
ispira simpatia.
La casa in cui abita non è tanto grande: due stanze più servizi e ci devono
star dentro lei, Gigik, Marina e suo marito Eduard, che fa il muratore; però
durante il giorno l’appartamento si svuota e restano soltanto Nina col nipotino,
ancora troppo piccolo per andare a scuola. Dalla finestra si vede soltanto
un cortile dove i piccioni sporcano i davanzali, le donne stendono i panni e i
vecchi fumano. Chissà, forse Nina avrà pensato: «Era meglio restare in Ucraina
a curare l’orto»; così si è confidata con Marina che le vuole bene e, non
sopportando la sua tristezza, ha deciso di farla venire da noi, almeno un giorno
alla settimana, a imparare l’italiano.
Se uno, dopo aver letto queste righe, la vedesse ora,
seduta al banco, coi suoi occhialini appesi sulla faccia
larga, la riconoscerebbe subito, non soltanto per le
forme belle piene, ma anche per la compostezza con
cui esegue gli esercizi: è pronta a capire, rapida
nella stesura, efficace nelle scelte. Usa la matita,
quindi, se sbaglia, cancella e riscrive. Ride poco
e, quando lo fa, sembra nasconderlo, quasi
si vergognasse; ultimamente le è capitato
vedendo i jeans di Yassine, molto bassi
sui fianchi. Quando lui si è alzato di
scatto, ha rischiato di perderli
e mostrare il sedere scoperto.
Nina, che stava dietro, ha
stretto gli occhi come un
orsacchiotto sobbalzando un
poco per trattenersi.
LETTURA DELL’IMMAGINE
Quali persone vediamo nell’immagine? Che cosa c’è per terra? Che cosa fa Nina? Com’è l’espres-
sione del suo volto?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Nina:
I 25 RACCONTI
1. Nina è nata in un villaggio dell’______________________.
2. Adesso Nina è in Italia e abita con sua ______________________.
3. A scuola Nina usa la matita, così può ______________________ e riscrivere.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
tracagnotto = robusto e basso di statura baldoria = festa rumorosa
assaltatore = chi va all’assalto e combatte orde = gruppi di persone violente
cantieri edili = dove si costruiscono edifici mongole = della Mongolia
periferia = zona della città lontana dal centro vennero assoggettate (assoggettare =
metropoli = grande città sottomettere)
si sgrana (sgranarsi = distribuirsi) slavi = dell’Europa dell’Est
costa dirupata = parete scoscesa rigore = serietà
concetti = idee, pensieri dominare = comandare
muratore = operaio che lavora nelle istinto = carattere naturale
costruzioni di muri, case, ecc. a stento = a fatica
grinta = carattere forte farebbero (fare)
primeggiare = essere il primo scarta (scartare) di lato = spostarsi in fretta
capomastro = chi sorveglia e guida gli altri da una parte
muratori evitarli = non incontrarli
piglio severo = sguardo serio ti limiti (limitarsi) a giudicarla = giudicare
squadra = gruppo soltanto
farsi rispettare = farsi ubbidire fidandoti (fidarsi = avere fiducia)
LETTURA DELL’IMMAGINE
Quante persone si vedono? Si vede la faccia di tutte? Che cosa c’è per terra? Che cosa fa l’uomo
con il braccio alzato? Cosa fanno gli altri?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Slobodan:
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Stasera incontrerai un operaio che lavora con Slobodan e parlerai con lui: che cosa gli chiederai?
I 25 RACCONTI
bambina è stato quello degli strofinacci appesi ad asciugare in terrazza, delle
pentole accatastate in cucina, dei fratelli che giocavano a pallone nel cortile e,
quando rientravano in stanza, lasciavano il fango sul pavimento appena lavato.
Eppure dagli occhi azzurri di Marie sprigionava una luce speciale che la rendeva
inconfondibile. Magrissima, allampanata, portava i capelli corti: ogni tanto veniva
presa per un ragazzo. A scuola non andava bene, di amiche ne aveva poche, non
frequentava corsi, sembrava destinata a una vita grigia, anonima e solitaria. Poi
si è fatta suora entrando nell’ordine delle Piccole Sorelle di Charles de Foucauld,
il monaco del deserto. Ha girato mezzo mondo prima di arrivare a Roma. Anche
lei deve imparare l’italiano perché il suo compito sarà quello di trovare un
lavoro e condurre l’esistenza di tutti, senza esibire il suo stato religioso. Seduta
in mezzo agli altri a fare gli esercizi, non veste abiti particolari, ha solo una
croce sul petto. Marie è molto timida, quasi non parla, si limita a bisbigliare i
saluti quando arriva e quando riparte, ma appena sorride il suo volto risplende
e contagia chi le sta intorno. Dal punto di vista linguistico i suoi progressi non
sono rapidi, come se non riuscisse ad assimilare la grammatica e ogni volta
dovesse ricominciare da capo.
Eppure continua a frequentare, è
fra le più costanti del corso.
Abbiamo l’impressione che
la sua presenza silenziosa e
discreta, all’angolo vicino alla
finestra, sia positiva per tutto il
gruppo, come potrebbe essere
quella di un angelo.
Fra qualche settimana i suoi
fratelli verranno a trovarla nel
monastero dove attualmente
vive. Sono camionisti. Viaggiano
in tutta Europa. Usciranno
dal casello autostradale,
parcheggeranno il tir e
busseranno alla porta di questa
loro sorella.
Marie è molto contenta di poterli
abbracciare, anche se già sa che sarà un
incontro breve e fuggevole.
LETTURA DELL’IMMAGINE
Chi è al centro dell’immagine? Che cosa c’è intorno alla ragazza? Che cosa si vede di lei?
Quali oggetti si vedono? A quale momento della storia si riferisce l’immagine?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Marie:
I 25 RACCONTI
1. Marie è cresciuta nella periferia di ______________________.
2. I fratelli di Marie giocavano in ______________________.
3. Marie è diventata ______________________ dell’ordine di Charles De Foucauld.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi
tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
sprofondata = immersa infuocate = rosse come il fuoco
sbilenchi = storti e irregolari Cisco = nome di una squadra di calcio
sparpagliate = sparse in disordine si contendono (contendersi = fare a gara per
fracasso = rumore forte ottenere qualcosa)
quotidiano = di tutti i giorni demorde (demordere = rinunciare, smettere)
di fortuna = improvvisate mister = allenatore
lamiera = parete leggera di metallo piazzamento = posizione di gioco
noterai (notare = vedere, accorgersi) continuativo = continuo, costante
casupole = case piccole e povere compone (comporre = formare)
piazzole = piccole piazze barriera = i giocatori disposti in fila come un
copertoni = la parte esterna delle gomme delle muro davanti alla porta
auto (vedi immagine) esordire = giocare per la prima volta
parava (parare = fermare) riuscisse (riuscire = essere in grado, essere
centravanti = ruolo del calciatore che va in capace)
attacco deviare = spostare
prese aeree = quando il portiere prende il
pallone lanciandosi in alto
LETTURA DELL’IMMAGINE
Nell’immagine si vedono dei bambini: cosa fanno? Che cosa sono quelle tende ammucchiate che
si vedono sullo sfondo? A che cosa servono i vecchi pneumatici uno sopra l’altro? Chi è il ragazzo lì
vicino? Che cosa guarda?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Patrick:
RACCONTA TU
DOMANDE
Abbiamo cercato Bamako nell’atlante per vedere qual è stato il viaggio di Patrick...
I 25 RACCONTI
assomiglia a Kim, il ragazzo protagonista del grande
romanzo di Rudyard Kipling. Lui non lo aveva letto
ma ha mostrato il suo interesse. Appena potrà,
affronterà il libro. Ci siamo conosciuti
in quattro e quattr’otto, come si fa alla
sua età, sedici anni, mostrando cicatrici
e segni indelebili: io un solco biancastro
sul dito indice destro, che da bambino mi
restò impigliato nel cancelletto; lui la pelle
raggrinzita di una ferita malricomposta
nel polpaccio sinistro, conseguenza di
una caduta dagli alberi intorno a Lahore;
io il taglio verticale fra i capelli, frutto
di un incidente d’auto; lui l’ustione
sull’avambraccio, col nome semicancellato
della ragazza che ha lasciato prima di partire
per l’Italia. È una storia d’amore bella ma
triste.
Lei si chiamava Marikha e abitava dall’altra
parte del fiume, dove i bambini giocano
con gli elefanti che escono dal bosco. Sofi la incontrò un paio di volte, quando
le donne andavano a prendere l’acqua con le brocche. I due adolescenti, di
nascosto in mezzo al fogliame, si promisero eterna fedeltà bruciandosi i polsi
col fuoco. Poi non si videro più perché Sofi s’incamminò verso Occidente. È
passato circa un anno da quando si separarono. Marikha, rimasta sola, si è
sposata con un uomo del suo villaggio. Sofi l’ha saputo dallo zio al phone center
di piazza Vittorio, a Roma. Subito ha cercato di cancellare il nome della ragazza
dal braccio. La pelle si è infiammata. L’hanno dovuto portare in ospedale per
curarlo.
Sofi deve diventare il giudice di una lotta interna fra la sua testa, che vorrebbe
dimenticare Marikha, e il suo cuore, incapace di farlo: il combattimento è
violento, senza esclusione di colpi. Ora vince l’una, ora l’altro. Le conseguenze si
vedono negli occhi del ragazzo che sembrano pesti, come se qualcuno lo avesse
preso a bastonate. Arriverà il tempo in cui il giudice saprà salire sullo scranno
più alto per dirimere lo scontro: in quel momento Sofi sarà adulto.
assomiglia (assomigliare = essere simile, quasi eterna fedeltà = amore per sempre
uguale) bruciandosi (bruciarsi)
ha mostrato (mostrare = fare vedere) s’incamminò (incamminarsi = iniziare a
affronterà (affrontare = iniziare a leggere) camminare, avviarsi)
cicatrici = segni di ferite sulla pelle si è infiammata (infiammarsi = diventare
indelebili = che non si cancellano rossa, irritata)
biancastro = bianco sporco interna = dentro il cuore, dentro la testa
impigliato = bloccato, incastrato incapace = che non riesce
raggrinzita = piena di pieghe senza esclusione di colpi = tutti i colpi sono
malricomposta = che si è richiusa male permessi
ustione = bruciatura conseguenze = l’effetto, i risultati
semicancellato = cancellato a metà pesti = spenti, scuri
paio = due avesse preso (prendere = ricevere)
brocche = recipienti per l’acqua a bastonate = a colpi di bastone
adolescenti = ragazzi giovani scranno = dove siede un giudice importante
di nascosto = senza farsi vedere dirimere = regolare, giudicare
fogliame = dove ci sono tante foglie scontro = la lotta, il combattimento
si promisero (promettersi = giurarsi)
LETTURA DELL’IMMAGINE
Chi è il ragazzo che si vede nell’immagine? Come sono i suoi capelli? Come è vestito? Dove appog-
gia la gamba? A quale parte del racconto si riferisce l’immagine?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Sofi:
I 25 RACCONTI
1. Kim è il giovane protagonista di un grande ______________________.
2. Sofi viene dal ______________________.
3. Sofi e un amico guardano uno le ______________________ dell’altro.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
scantinato = piano sotterraneo, sotto terra, di fosse scritto (scrivere)
un edificio ospite inatteso = persona non aspettata
si presentò (presentarsi = farsi vedere) chiesero (chiedere = domandare)
staccammo (staccare = togliere) rianimarsi = riprendere vita
aveva (avere) l’aria = sembrare brillarono (brillare = luccicare)
biancastri = colore bianco sporco avrà creduto (credere)
accetta = scure, strumento con la lama d’acciaio avrebbero protetto (proteggere = aiutare)
assomigliava (assomigliare = essere simile, quasi connazionale = della stessa nazione
come) indicando (indicare = segnare con il dito)
cartoccio = foglio di carta pieno di pieghe amarico = lingua parlata in Etiopia (Africa)
avanzò (avanzare = venire avanti) riprese (riprendere) vigore = riprendere forza
sdrucito = consumato, rovinato venimmo (venire) a sapere = essere informati
stese (stendere = mettere) avevano abbandonato (abbandonare =
aiutassimo (aiutare) lasciare solo)
dissi (dire) di entrambi = di tutti e due
vidi (vedere) si erano perse (perdere = non trovare più
una serie di note = una fila di segni qualcosa)
incomprensibili = che non si capiscono tracce = segni, notizie
feci (fare) girare = dare in giro, passare da uno appena = solo
all’altro conducemmo (condurre = accompagnare)
testo = le parole scritte nella lettera ambasciata = ufficio dell’ambasciatore di un
potesse (potere) Paese straniero
LETTURA DELL’IMMAGINE
Dov’è ambientata la scena? Chi sono le tre persone che si vedono? Sono in piedi o sono sedute?
Che cos’ha nella mano sinistra Abebe? E nella mano destra? Che cosa stanno facendo i ragazzi?
A quale momento del racconto si riferisce l’immagine?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Abebe:
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
verdi, lavora al circo Mendrisio. Indossa pantaloni dai colori
sgargianti e spesso sfoggia collane e orecchini. Quando viene
a scuola, tutti le chiedono notizie: ogni sua giornata sembra
un sogno. Lei, nell’italiano ancora impacciato di cui
dispone, racconta divertita quali sono le attività che
è in grado di svolgere.
Gioca con gli anelli. Guida la carrozza dei cavalli.
Resta appesa alle orecchie degli elefanti. Fa la
spaccata. Danza sul rullo. Mette la testa nella
gabbia dei leoni. Salta in mezzo al cerchio di fuoco.
Si rannicchia dentro la scatola del prestigiatore.
Ruota la schiena come se fosse un compasso. Sale in
groppa al dromedario.
Lelia è nata in Spagna, quasi per caso. Suo padre,
Gabòr, era un clown. Sua madre, Edit, faceva
l’acrobata: venivano entrambi da Budapest. Sin da
piccola è stata in giro per l’Europa. Ha studiato nella
roulotte sostenendo gli esami presso le scuole ungheresi. Il
maestro che la preparava come privatista era il presentatore del circo. È stato lui
a spiegarle i programmi indossando il frac coi brillantini sui risvolti della giacca,
mentre il coniglio avrebbe voluto uscire dal cilindro in
cui era imprigionato.
La bambina, essendo molto curiosa, imparava in fretta,
soprattutto le lingue. Oltre a quella materna, conosce
inglese, francese, spagnolo e un po’ di tedesco.
Frequenta la Penny Wirton per impratichirsi anche
con l’italiano: ma ha poco tempo. In questo momento
il suo circo è accampato al Casilino, nella periferia di
Roma, oltre le pozzanghere secche di una vecchia
giostra in disuso, dove dovrebbe restare almeno
fino alla prossima estate. Dopodiché la nostra
amica ripartirà, salvo imprevisti, verso le nuove
Repubbliche Baltiche. Nelle ultime settimane
sta imparando a fare il salto mortale sulle
spalle di Mohamed, un ragazzo bosniaco di cui
è innamorata. Se tutto andrà bene, dovrebbero
sposarsi a Vilnius, in Lituania. Lelia ha promesso
che ci spedirà una cartolina.
Che cosa fa la donna nell’immagine in alto? Come sono i suoi capelli? Che cos’ha sotto i piedi?
Che cosa fa nell’immagine in basso? Che cos’ha in mano? Che cos’ha di particolare al collo e nelle
gambe?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Lelia:
I 25 RACCONTI
1. Lelia ha i capelli rossi e gli occhi ______________________.
2. Lavora in un ______________________.
3. La madre di Lelia in Spagna faceva ______________________.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
posti in mezzo alle frasi, ripenso a una fotografia che mi ha mostrato qualche
settimana fa, nella quale si vedeva lui, vicino a una specie di lavagna, davanti
a quaranta bambini che lo fissavano incantati. La copertura dell’aula veniva
assicurata da un telone stazzonato. La luce penetrava nelle feritoie della stoffa
squarciando le ombre in cui si rannicchiavano gli studenti. Le nuche dei piccoli
alunni assomigliavano a ingranaggi elettrici, pronti a muoversi a comando, da
una parte all’altra. I banchi erano appoggiati sulla sabbia: sarebbero potuti
volare via per un colpo di vento.
Questa era la scuola dove Louis ha insegnato per diversi anni, in Togo, fra
Lomé e Aného, poco distante dal litorale atlantico. Faceva il maestro ai bambini
provenienti dalla boscaglia: spuntavano come animaletti in cerca di cibo, già
dalla mattina presto. Dopo la lezione tornavano indietro. Scomparivano nel
fogliame portandosi dietro i quaderni degli esercizi come reperti preziosi di
un altro mondo. Il giorno dopo si ripresentavano di nuovo a mani nude, nella
speranza di poter ricevere un altro quaderno e poterlo andare a nascondere
nei loro rifugi. Credevano che il sapere si potesse accumulare così, come una
refurtiva.
Louis è venuto in Europa per diventare dottore. Vuole studiare medicina
all’università. Conosce bene il francese, ma gli hanno detto che i test di
ammissione in Italia sono più facili di quelli transalpini e quindi ha deciso di
imparare la nostra lingua e sostenerli qui. Il suo proposito è quello di tornare in
Africa, dopo la laurea, per fondare
un ospedale alle pendici del
Monte Agou, dove la mortalità
infantile è molto alta
e le giovani mamme
sono quasi tutte
sieropositive. In
poche settimane
Louis ha imparato a
parlare e scrivere
in italiano. Legge gli
articoli sul giornale.
Ride con gli occhi.
È tifoso dell’Inter.
Si sta lasciando
crescere i baffi. Ha
poco più di vent’anni.
I 25 RACCONTI
chino = piegato scomparivano (scomparire = sparire)
impegnato = occupato, attento fogliame = le foglie di tante piante insieme
fissavano (fissare) incantati = guardare reperti = oggetti antichi ritrovati
affascinati a mani nude = senza portare niente
telone stazzonato = grande tela spiegazzata refurtiva = quello che un ladro ruba
feritoie = piccole aperture test di ammissione = esame per entrare
squarciando (squarciare = strappare) all’Università
si rannicchiavano (rannicchiarsi = piegarsi) transalpini = di là dalle Alpi (qui: francesi)
nuche (nuca) = parte posteriore del collo proposito = scopo, quello che si vuole fare
litorale atlantico = costa dell’Oceano Atlantico laurea = diploma che si ottiene all’Università
boscaglia = bosco fitto alle pendici = ai piedi
spuntavano (spuntare = comparire, infantile = dei bambini
mostrarsi) sieropositive = malate di AIDS o HIV
LETTURA DELL’IMMAGINE
Siamo all’interno o all’esterno? Chi è in piedi? Chi è seduto? Quante persone ci sono, poche o tan-
te? Sono persone adulte o sono bambini? Che cosa c’è nella parete di fondo? C’è una porta? Perché
non si vedono le facce dei bambini?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Louis:
2. Il tetto della ______________________ (scuola – casa – università) di Louis era un telone verde.
3. All’università Louis vuole studiare ______________________ (medicina – scienze – matematica).
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
sempre insieme, attaccati
gli uni agli altri: Ibrahim,
Alì, Yassine, Mohamed e
Faruk. Sono adolescenti
frenetici cresciuti nelle
piazzole impolverate dei
villaggi lungo il Nilo, sulle
cui rive si appostavano per
veder passare, in mezzo
alle barche di fortuna dei
loro connazionali, le navi
da crociera più lussuose
del pianeta, dove uomini
e donne prendevano il
sole a debita distanza dal
marasma paludoso che li
circondava.
Ibrahim ha la scorza dura del lottatore incallito, cosparso di cicatrici sottopelle,
frutto di scontri all’arma bianca nei cortili del suo paese, dove ha imparato
a giocarsi il tutto per tutto contando solo su se stesso. Alì assomiglia a un
microscopico pascià, paffutello quel tanto che basta per sottolineare la sua
inadeguatezza a qualsiasi avventura. Yassine ha l’aspetto di un cucciolo con i
capelli ricci e gli occhi curiosi, mai fermi. Mohammed è il più alto del gruppo
e avanza sicuro trascinandosi dietro tutti gli altri. Faruk, prima di entrare in
aula, fa il saluto militare e, alla fine della lezione, ringrazia con educazione le
insegnanti, a nome del gruppo.
Questi ragazzi hanno una formazione diversa l’uno dall’altro: c’è chi risponde
meglio e chi invece impiega più tempo per assimilare le nozioni. Chi è bravo e
chi no. Tutti fanno fatica a memorizzare l’alfabeto, non riconoscono le vocali,
scrivono senza rispettare il segno della riga; eppure Alì sarebbe più avanti di
Mohammed; Yassine sa già i tempi dei verbi, mentre Faruk riconosce a malapena
certi vocaboli osservando i disegni che li illustrano.
Insomma questi egiziani scalpitanti, che da piccoli giocavano all’ombra delle
Piramidi e oggi girano col naso in su sotto al Colosseo, avrebbero bisogno di
essere divisi, secondo il livello linguistico. Ma guai a farlo!
Subito si ricompongono. E così procedono, alla maniera di un elastico umano,
distribuiti sul banco come galeotti alla catena.
LETTURA DELL’IMMAGINE
Quante persone si vedono? Come sono disposti tra loro, lontani o vicini? Quanti anni hanno, se-
condo te? Sono grandi uguali? Guarda come sono vestiti e indica il colore dei loro abiti. Come hanno
i capelli: lunghi, corti, lisci, ricci? Sono tristi o sono sorridenti? Si capisce se sono amici?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche del gruppo di ragazzi:
sono amici; sono vivaci; non vogliono mai dividersi; Ibrahim è capace
di lottare; Alì è robusto e tranquillo; Yassine è piccolo e curioso;
Mohammed è il più alto; Faruk non sa leggere ancora bene; hanno
bisogno di lezioni diverse uno dall’altro
I 25 RACCONTI
1. Gli egiziani ______________________ sempre insieme.
2. Questi ragazzi sono cresciuti nei villaggi lungo il ______________________.
3. Oggi girano col naso in su sotto il ______________________.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Abbiamo incontrato i cinque ragazzi egiziani e con noi c’era Miriam, che parla bene l’arabo: abbia-
mo fatto un mucchio di domande e loro si divertivano a risponderci!
a sistemare sul grande tavolo di legno gli oggetti di cui disponeva, limitandosi a
dire una o due parole, in modo da lasciare libero corso alla mia immaginazione.
La casa era un quaderno piegato a tenaglia; il padre una matita smangiucchiata;
la madre una gomma. Come sorelle scelse i pastelli colorati; per indicare i
fratelli usò gli adesivi di Save the Children.
«E tu, dove stavi?».
Reza estrasse dalla tasca una monetina da cinque
centesimi e la gettò in mezzo ai lapis. Solo in un
secondo tempo si pose il problema del
paesaggio. Il dizionario rappresentò la
montagna, sulla quale
fece penzolare un
deodorante di plastica
a forma di margherita,
che sarebbe stato
il sole, nelle ore
in cui dominava
incontrastato. La forbice
accanto al quaderno avrebbe dovuto
essere il fiume: chiusa, quando era in secca, aperta
nei momenti di piena. Gli evidenziatori, sparsi qua e là,
erano i campi da coltivare.
Guardammo soddisfatti quella scenografia. Sembrava
proprio un bel posto.
Eppure mancava qualcosa. Lo intuivo dagli occhi di Reza che si spostavano
inquieti nelle fessure impercettibili sugli zigomi alti, protetti come nidi d’aquila
dentro la parete di roccia. Il ragazzo stava tornando con la memoria a un
accadimento importante che doveva ricostruire per farmi capire meglio la
scena. Scrutò rapido gli scaffali alla ricerca di un utensile che potesse sopperire
al vuoto linguistico.
Pochi secondi dopo afferrò un paio di spillatrici e le pose di fianco alla
composizione. Prese la lampada da tavolo e ne avvicinò il braccio dall’alto fin sul
quaderno.
Accadde tutto all’improvviso. Il ragazzo avanzò con le spillatrici e accese la
lampada. Il quaderno si sfasciò, le matite caddero a terra insieme alla gomma, gli
evidenziatori si sparpagliarono fra gli adesivi. Andò tutto a rotoli.
Eravamo un po’ tristi nel rimettere a posto le cose, ma fu lo stesso Reza a farci
sorridere quando, con gesto furtivo, si rimise in tasca la monetina.
I 25 RACCONTI
chiesi (chiedere) avrebbe dovuto (dovere = avere l’obbligo)
nacque (nascere = venire alla luce) mancava (mancare = non esserci)
gli oggetti di cui disponeva (disporre) = le intuivo (intuire = rendersi conto)
cose che aveva lì impercettibili = che quasi non si vedono
limitandosi (limitarsi) a dire = dire poche memoria = ricordo, pensiero
parole accadimento = una cosa successa
immaginazione = fantasia scrutò (scrutare = guardare)
a tenaglia = a forma di tenaglia (strumento di sopperire = rimediare
metallo) afferrò (afferrare = prendere in fretta)
smangiucchiata = consumata a morsi avvicinò (avvicinare = accostare, mettere
scelse (scegliere = prendere) vicino)
adesivi = foglietti che si attaccano accadde (accadere = succedere)
Save the Children = organizzazione mondiale accese (accendere)
in difesa dei bambini si sfasciò (sfasciarsi = andare in pezzi)
estrasse (estrarre = tirare fuori) caddero (cadere = cascare, andare a terra)
lapis = matite si sparpagliarono (sparpagliarsi =
pose (porre) il problema = affrontare il disperdersi)
problema andò (andare) tutto a rotoli = andare in
fece (fare) penzolare = fare pendere rovina
sarebbe stato (essere) furtivo = fatto di nascosto, come fanno i ladri
incontrastato = nessuno e niente lo contrasta rimise (rimettere = mettere di nuovo)
LETTURA DELL’IMMAGINE
Com’è la persona che si vede in primo piano? Quali sono gli oggetti davanti a lui sul tavolo? Sono
in ordine? Com’è il viso del ragazzo? Secondo te, cosa sta facendo?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Reza:
1. Reza parla del suo villaggio, ma non usa le ______________________, usa gli oggetti.
2. La monetina da cinque ______________________ indica proprio Reza.
3. Tutte le cose a un certo punto ______________________ a rotoli.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Due anni dopo l’episodio raccontato, Reza è… Immagina cosa ha fatto, cosa ha imparato, cosa
vuole fare.
I 25 RACCONTI
visto.
Vive a Casal Bruciato: questo toponimo talvolta suscita
battute al punto che lei deve precisare di essere al
riparo dalle fiamme. Non è molto alta, Francisca,
anzi tutt’altro: raggiunge a malapena la maniglia
del finestrone. Ha il viso leggermente schiacciato
delle sue parenti andine che peraltro non
conosce, essendo nata a Roma; eppure è come
se loro, fantasmi del sangue, dialogassero ogni
mattina con lei, allo specchio del bagno, e le
sussurrassero piano: «Tu sei come noi, non
dimenticarlo».
Una volta qualcuno le parlò di quei cani di
razza pregiata, destinati alla caccia, dal fiuto
infallibile e dalla corsa perfetta, cresciuti negli
appartamenti cittadini e quindi costretti a non poter mettere a frutto le loro
doti. Francisca dev’essersi riconosciuta in quella storia, infatti la ripete sempre
scherzandoci sopra.
«Dovrei salire sul Machu Picchu per essere me stessa!».
E chissà che prima o poi non lo possa fare davvero.
Non è mai stata in Perù: se ci andasse, sarebbe
come un setter nel bosco. Ce la immaginiamo con
la coperta sulle spalle, il cappello in testa, il busto
chinato per sorreggere i pesi: dopo un primo
momento di felicità, o confusione, dovrebbe
riconquistare le competenze dei suoi avi.
A Francisca piace recitare. In questi giorni è
impegnata in uno spettacolo teatrale. Compare
nell’epilogo: deve fare la parte della fidanzata del
protagonista, il quale, dopo tanti anni, rivede la
fanciulla di cui era stato innamorato, ma ormai è
troppo tardi per rimettersi insieme, i due antichi
spasimanti trovano soltanto il tempo di salutarsi,
come treni che s’incrociano veloci andando verso
opposte direzioni. Sono bellissimi: fanno pensare al
principe e alla fatina. Una nube li avvolge.
Com’è vestita la ragazza nella figura in alto? E in quella in basso? Sono due persone diverse? Può
essere la stessa persona? Quanti anni ha la prima, secondo te? E quanti anni ha la seconda?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Francisca:
I 25 RACCONTI
1. Francisca è nata ______________________.
2. Francisca non ha mai visto sua ______________________.
3. A Francisca piace ______________________.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
lingua, inutile negarlo, ce l’ha anche lui: romano del Casilino, sbaglia le doppie,
confonde la «s» con la «z», si mangia le parole prima che finiscano. Ma non sono
le abitudini dialettali che ne contraddistinguono la pronuncia fino a renderla
inconfondibile, a rendere inquieto il suo orizzonte, denso di oscuri presagi. Lui,
brevilineo, tarchiato e massiccio, viene da noi perché ha bisogno di affetto. Ci
sarebbe da chiedersi cosa farà da grande, ma sarebbe una domanda azzardata
che per ora è meglio tenere sospesa.
Cresciuto all’ombra dei casermoni davanti al vecchio aeroporto di Centocelle,
dove il tranvetto carico di extracomunitari che vanno al lavoro sembra uscito
dalla periferia di Nairobi, questo adolescente col volto devastato dall’acne, la
pancia che straborda, il cranio rasato a zero col ciuffetto sulla cresta, cerca sui
banchi della scuola per stranieri quello che un tempo avrebbe trovato ai tavolini
del bar sotto casa: amici, svaghi, battute e passatempi.
Gli piace avvicinarsi agli scolari per gettare non più di un rapido sguardo sugli
esercizi che essi svolgono riempiendo a penna gli spazi bianchi posti in mezzo
al foglio. Probabilmente l’alacrità attivistica di questi gesti, compiuti dai suoi
compagni venuti da ogni parte della Terra, lo rassicura, come se una vocina
misteriosa gli sussurrasse dentro l’orecchio: stai tranquillo, anche se non
collabori, ci sarà sempre qualcuno che lo farà per te, il mondo andrà avanti lo
stesso, non si fermerà a causa tua.
Umbertino è diventato una specie di guardiano nullafacente, il quale si aggira
ridacchiando tra le file degli studenti limitandosi a offrire, per quello che può,
qualche consiglio a chi, fiducioso, glielo
chiede: un accento mancante, un
verbo sbagliato. Alla fine delle
lezioni ringrazia le insegnanti
con due bacetti sulle
guance: uno di qua, l’altro
di là e scompare nel
bosco urbano da dove è
sbucato.
I 25 RACCONTI
negarlo (negare = dire che non è vero) straborda (strabordare = uscire fuori dai
Casilino = quartiere alla periferia di Roma bordi)
abitudini dialettali = abitudine di parlare in svaghi = divertimenti, passatempi
dialetto battute = parole dette per scherzare
contraddistinguono (contraddistinguere = non più di = solo, solamente
rendere speciale) rapido = veloce, svelto
inconfondibile = che si riconosce sempre svolgono (svolgere = fare, eseguire)
inquieto = agitato, preoccupato riempiendo (riempire = occupare)
orizzonte = quello che si vede intorno o posti = inseriti, messi
davanti a sé alacrità attivistica = voglia di fare
presagi = previsioni di ciò che deve avvenire rassicura (rassicurare = dare sicurezza)
brevilineo = basso e robusto misteriosa = sconosciuta
tarchiato = piuttosto basso e grosso collabori (collaborare = lavorare insieme)
massiccio = robusto, pesante nullafacente = che non fa nulla
sarebbe (essere) si aggira (aggirarsi = camminare in mezzo)
azzardata = rischiosa perché non sicura ridacchiando (ridacchiare = ridere a tratti, in
tranvetto = treno che collega piccole località modo ironico)
tra loro e con la città vicina bosco urbano = la città è come un bosco
uscito = arrivato è sbucato (sbucare = venire fuori
Nairobi = città capitale del Kenya (Africa) all’improvviso)
devastato dall’acne = con tante cicatrici per
una malattia della pelle
LETTURA DELL’IMMAGINE
Quante persone si vedono nell’immagine? Chi è più importante? Che cosa sta facendo? Chi sono
gli altri? Dove siamo, secondo te? Sono tutti italiani? Perché?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Umbertino:
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Oggi Umbertino si è seduto vicino a Claudia, una insegnante di italiano, e ha parlato a lungo con lei…
I 25 RACCONTI
possiedono già una buona conoscenza della lingua
italiana, al punto da essere iscritti a un istituto
superiore: ad esempio Hafiz, che la mattina lavora
presso un idraulico e la sera frequenta i corsi della
quarta ragioneria. Il professore di lettere
svolge l’intero programma e assegna
ai suoi allievi la Divina Commedia,
l’Orlando Furioso, La Gerusalemme
Liberata…
Per chi conosce le avventure che Hafiz
ha dovuto attraversare nei deserti
asiatici e nelle metropoli islamiche, passando
indenne attraverso fame, sete, guerre, povertà,
lutti e miserie, è sorprendente vederlo affrontare,
con pazienza e buona volontà, i testi letterari più
importanti, molti dei quali sono difficili anche per noi.
Eppure lui, quando estrae il quaderno degli appunti
con l’immagine della moto da cross lanciata a tutta
forza oltre l’ostacolo e lo stende davanti a me alla
maniera di una vecchia pergamena, chiedendomi di
spiegargli, in poche righe essenziali, il viaggio di Dante e la pazzia di Orlando, la
morte di Clorinda e la vittoria dei paladini cristiani contro i cosiddetti infedeli,
appare talmente fiducioso nelle mie capacità da costringermi a trovare una
qualche comprensibile sintesi di quei capolavori.
Ieri è toccato a Francesco Petrarca e alla sua Laura tante volte rievocata come
un sogno in presenza della ragione. Pareva davvero impossibile riuscire a
trasmettere allo straordinario interlocutore che mi ascoltava desideroso di
apprendere almeno un’idea di cosa fosse il Canzoniere;
ma quando insieme abbiamo letto gli indimenticabili
versi coi quali il poeta paragonò la sua piccola stanza
al porto dove la nave trova rifugio dopo le tempeste
della vita, ho visto gli occhi di Hafiz, neri come tizzoni,
accendersi di una luce nuova che gli incendiava il
volto con un sorriso impetuoso. Evidentemente
lui capiva più di quanto avessi potuto
presumere e riusciva a superare le
asprezze della lingua grazie alla potenza
della sua esperienza.
Vediamo due volte la stessa persona. Che cosa fa nell’immagine in alto? Che cosa fa nell’imma-
gine in basso? Come è vestito prima e dopo? Che cosa ha in mano? Che cosa esprime la sua faccia?
Quanti anni ha, secondo te?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Hafiz:
I 25 RACCONTI
1. Hafiz lavora presso un ______________________.
2. Hafiz ha pazienza e buona ______________________.
3. Hafiz chiede al ______________________ delle spiegazioni rapide della letteratura.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi
tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
tentativo = prova hanno derubato (derubare = rubare a
partì (partire = allontanarsi, andare via) qualcuno)
raggiunse (raggiungere = arrivare) venendo (venire) a sapere = scoprire
profughi = chi fugge dal proprio Paese è riuscito (riuscire)
s’imbarcò (imbarcarsi = salire su una barca) evadere = uscire, scappare dalla prigione
aveva affidato (affidare = dare con fiducia) non l’ha riconosciuta (non riconoscerla =
sapeva (sapere = essere a conoscenza) non identificarla)
fosse accaduto (accadere = capitare, miseria = povertà
succedere) insopportabile = che non si può sopportare
sentiva (sentire = percepire) molto scarso = poco, pochissimo
l’ha rivista (rivedere = vederla di nuovo) assente = che non c’è, manca
si era diretto (dirigersi = andare verso) cercherà (cercare = tentare, provare)
avevano arrestato (arrestare = mettere in attingere = prendere
prigione) trespolo = panchetto a tre gambe
reclusi = prigionieri, detenuti prenderti (prendere) in carico = mantenere,
soffocante = impediva di respirare aiutare
non si è mai perso (perdere) d’animo = non andrò (andare) a cento all’ora = muoversi
perdere mai il coraggio sicuro, spedito
LETTURA DELL’IMMAGINE
Quante persone si vedono? Chi è al centro della scena? Descrivi brevemente tutte le figure da
sinistra a destra. I bambini sono fermi; come sono le due donne? Perché? Che cosa fanno, secondo
te? Che cosa dicono?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Khaliq:
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
che quando entra in aula gli altri scolari la
guardano intimoriti e non le rivolgono la
parola, così quello che per lei dovrebbe essere
un vantaggio diventa un peso. Soltanto nel
momento in cui comunica, Pilar si rivela per
ciò che è: semplice, schietta, senza fronzoli,
priva di orpelli e anche molto pratica, poco
sognatrice. Infatti dimostra di avere le idee
chiare sul suo futuro. Alterna due attività,
assai lontane fra loro: pantalonaia e danzatrice
di salsa cubana.
Fa gli orli in laboratorio e prova le figure in palcoscenico. Cuce a
macchina e salta in braccio al ballerino. Consegna i vestiti ai clienti e riceve gli
applausi. È colombiana, ha la musica nel sangue, però deve anche lavorare per
mantenersi. Ci ha detto che abita in un appartamento con altre ragazze che
stanno tutto il giorno fuori: Irina fa la badante, Petronilla l’infermiera, Teresa
la spazzina. Essendo i turni sfalsati, hanno poco tempo per vedersi. Sono molto
legate. Ogni domenica pranzano insieme raccontandosi i fatti della settimana.
Pilar vuole imparare a scrivere bene in italiano perché
desidera trovare un’occupazione migliore rispetto a quella
che svolge, magari in qualche agenzia turistica, dove
potrebbe far valere la sua conoscenza della lingua
spagnola. Ha già ricevuto offerte di lavoro come
fotomodella, ma i personaggi che si proponevano
in qualità di agenti erano inaffidabili, quindi lei ha
preferito declinare gli inviti. In Colombia, oltre alla
madre e alle sorelle (il padre non si è mai visto),
Pilar ha ancora il fidanzato, Felipe, che non
ne vuole sapere di raggiungerla: pare che
stia bene dov’è; soltanto l’idea di mettersi
in viaggio lo rende inquieto. Lui fa l’agente
di commercio, si sposta tutto il giorno e
quando torna a casa si rilassa guardando
le partite di calcio alla televisione.
Pilar è innamorata di lui e non vuole
abbandonarlo. Intanto spende un mucchio
di soldi in telefonate a Medellín dal phone
center gestito dai filippini sotto casa.
Com’è la ragazza dell’immagine in alto? Come ha i capelli? Come è vestita? Che cosa c’è davanti
a lei? Come è la sua faccia? Che cosa fa? Com’è la ragazza dell’immagine in basso? Come ha i capelli?
Come è vestita? Che cosa fa?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Pilar:
I 25 RACCONTI
1. Pilar è così bella che i suoi compagni di scuola la guardano ______________________.
2. Pilar abita in un appartamento con altre ______________________.
3. In Colombia Pilar ha un ______________________.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
si sono presentati (presentarsi = farsi vedere, depositare = mettere, posare
arrivare) conversione = cambiamento di vita (qui: da
reduci = sopravvissuti, ex combattenti criminale diventa benefattore)
sbrindellato = strappato, sciupato insonne = senza dormire
si reggeva (reggersi = appoggiarsi) cingendo (cingere = legare, circondare)
dell’indomani = del giorno dopo radunati = chiamati tutti insieme
si porta … dietro (portarsi dietro = portare sopraffatto = vinto, colpito
con sé) concentrazione = attenzione intensa
lasciò (lasciare = abbandonare) impiega (impiegare = usare, utilizzare)
storta = distorsione improvvisa schiaccia (schiacciare = colpire forte dall’alto
schiacciata = colpo violento alla palla dall’alto in basso)
in basso manuale = libro che contiene le nozioni
serali = che si fanno di sera fondamentali di una materia
ingenuità = semplicità quasi da bambino guerre sociali = guerre interne a una società
potessi (potere) ho sintetizzato (sintetizzare = fare un
un paio = due riassunto)
trafiggevano (trafiggere = infilzare, passare da
parte a parte)
LETTURA DELL’IMMAGINE
Osserva la figura a sinistra: che cos’ha di particolare? Anche la figura a destra ha qualcosa di par-
ticolare? Chi sono, secondo te, quanti anni possono avere e cosa stanno facendo? Guardano qualcu-
no? Com’è la loro espressione?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Nasir e Alina:
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Alina parla con una sua compagna e racconta che ieri è stata dal professore di Nasir…
I 25 RACCONTI
in mezzo al pubblico perché indossava una tunica tradizionale. Più o meno dalla
caviglia in giù, si vedevano i jeans; inoltre calzava scarpe da ginnastica di una
nota marca. Credo fosse anche leggermente truccata. Tutto questo la rendeva
speciale. Lei frequenta l’università, facoltà di medicina. Essendo marocchina,
si tratta di una scelta ambiziosa, innanzitutto dal punto di vista linguistico. A
suo vantaggio, Aminah ha la presenza dei genitori in Italia, non è sola come
molti ragazzi che vivono in comunità, il che da una parte la rende più sicura,
dall’altra la costringe a tenere i piedi ben saldi in due staffe: nel mondo arabo
e nel nostro.
Abbiamo parlato di questo nel foyer del teatro in cui ci siamo incontrati.
Per me è stato molto curioso sentire il suo accento veneto, perché lei vive a
Treviso. Mi ha spiegato in quale modo si raffigura, dentro di sé, la lingua araba
e quella italiana. «Immagina due grandi navi nemiche» ha detto «una, colpita
e sconfitta, è attraccata in porto, ferma da tempo per
lavori di manutenzione, con gli operai che salgono
e scendono, impegnati nel rinnovo dei locali, nelle
opere di pulitura degli ambienti e di ripristino
dei macchinari. L’altra veleggia potente in mare
aperto superando indenne tempeste e bufere».
«Prima o poi queste navi dovranno
incontrarsi» ha continuato Aminah «perché
nessuna delle due può viaggiare senza l’altra.
Quella ferma nella rada, a leccarsi le ferite,
si lascerà dietro il faro prendendo il largo;
l’altra, che ora trionfa dopo la battaglia,
sarà presto richiamata verso la costa. Nel
momento in cui le navi si incroceranno,
dovranno per forza stabilire un’intesa,
altrimenti non potranno attraversare
insieme gli oceani».
«A quel punto», ha concluso Aminah «io
non so se diventerò araba o italiana: di
sicuro sarò me stessa».
LETTURA DELL’IMMAGINE
Che cosa colpisce della figura femminile ritratta? Si può capire l’età? Si capisce che cosa esprime
il suo volto? Descrivi come è vestita partendo dalla testa e arrivando fino ai piedi: che cosa c’è di sin-
golare? Che cosa tiene nella mano destra?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Aminah:
I 25 RACCONTI
1. Aminah indossava una ______________________ tradizionale.
2. Aminah parla italiano con ______________________ veneto.
3. In Italia Aminah non è sola, ma vive con i ______________________.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
protagonista = personaggio principale di una avesse (avere) in mente = pensare
storia aveva smesso (smettere = finire)
veniva considerata (considerare = giudicare) funzionarono (funzionare = andare bene,
cambiò (cambiare = mutare) procedere)
locali = locali pubblici (bar, ristoranti, ecc.) si rallegrò (rallegrarsi = sentirsi contento)
mandare avanti la baracca = mantenere, incontrò (incontrare = trovare, imbattersi)
sostenere tutta la famiglia offrì (offrire)
presentò (presentare = fare conoscere) si ubriacò (ubriacarsi = perdere il controllo a
si stupì (stupirsi = provare meraviglia) causa dell’alcol)
stesse (stare) ruppe (rompere = mandare in frantumi)
aveva perso (perdere) i genitori = diventare picchiò (picchiare = colpire con violenza)
orfano paralizzato = incapace di muoversi
sopportava (sopportare = accettare) seppe (sapere)
decisero (decidere = scegliere, volere) reagire = fare qualcosa per rimediare
chiese (chiedere) morì (morire)
Che cosa rappresenta l’immagine in alto? Descrivi gli abiti del personaggio e di’ che cosa sta fa-
cendo. Quante persone ci sono nell’immagine in basso? Chi c’è a sinistra, chi c’è a destra? In che am-
biente siamo? Da che cosa si capisce il tipo di ambiente? A quali momenti del racconto si riferiscono
le due immagini?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Eduart/Renato:
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
ragazzi che restano con
noi soltanto una volta
perché hanno poco
tempo: lo inseguono,
ma restano indietro.
Uno fra questi si chiamava Baman,
veniva dalle acque alluvionali
di qualche terra asiatica, in
quel frantume di catapecchie
lungo fiumi gonfi di erbacce
e sterpaglia, dove vanno alla
deriva le carcasse degli animali
morti nelle battaglie dei
predatori. Era alto, smunto,
con la faccia segnata da
croste e cicatrici, insomma pareva un vecchio pugile alla fine della carriera,
invece avrà avuto al massimo diciassette anni: avrebbe voluto imparare
passato, presente e futuro dei verbi essere e avere in sole due ore.
Nel corso della lezione estrasse dalla tasca un coltellino che si portava
dietro alla maniera di un talismano. «Con lui io fatto tutto!». Il sorriso di
accompagnamento a questa battuta è stato spettacolare: i denti sembravano
piantati con l’accetta, distanti uno dall’altro, come segni che delimitavano
la proprietà di un campo. «Avevo persi durante lotta. Curati hospital». Volli
saperne di più.
La sua infanzia era trascorsa nei combattimenti corpo a corpo a cui lo
costrinsero i suoi stessi genitori nel momento in cui si resero conto che aveva
la forza, il coraggio e la predisposizione per farli. Gli adulti scommettevano sui
piccoli avversari che si affrontavano all’interno dei recinti per polli. Alla fine
degli incontri, le galline venivano rimesse al loro posto.
Baman scappò insieme a un paio di rivali trasformati in amici.
La vita italiana per lui era un sogno: pasti caldi, musica negli auricolari,
attese in questura e pronomi personali. Quanto al futuro, si trattava di un
pensiero troppo elevato, una cima sfuggente confusa tra le nuvole. Baman,
per spiegarmi i vecchi colpi di difesa e attacco, li mimava. Ma a un certo punto
decise di smettere perché era diventato troppo triste. La settimana dopo venni
a sapere che era stato trasferito in una casa famiglia lontano da noi.
LETTURA DELL’IMMAGINE
Chi c’è in primo piano? Chi c’è sullo sfondo? Ci sono degli animali? Che cosa fanno i due ragazzi in
primo piano? Come sono vestiti? Cosa fanno tutti gli altri?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Baman:
I 25 RACCONTI
1. Baman è stato a scuola con noi poco ______________________.
2. Da bambino Baman era costretto a fare ______________________ corpo a corpo.
3. Baman è scappato dal suo Paese per non fare più i ______________________.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Abbiamo saputo dov’è la casa famiglia che ospita Baman e vogliamo andarlo a trovare…
della Penny Wirton. Gli studenti mi avevano chiesto: «Perché la vostra scuola si
chiama così?».
Ho spiegato che Penny Wirton e sua madre è il titolo di un famoso racconto
di Silvio D’Arzo, grande scrittore italiano scomparso a soli trentadue anni di
età a causa di una malattia che oggi la scienza medica sarebbe in grado di
curare. In quell’opera, scritta dopo la seconda guerra mondiale ma ambientata
nell’immaginaria Contea di Pictown, Penny è un simpatico ragazzo dal vestito
giallo, che vive solo con la madre, Anna Wirton, il cui mestiere è quello di far
nascere i bambini. Penny ha sempre creduto che suo padre, Ted, fosse un
grand’uomo, eccezionale combattente. Una sera, arrivato per caso sul cimitero
del Colle, dove i morti parlano coi vivi che li ricordano, ascolta un colloquio fra i
suoi genitori e scopre che Ted era soltanto un misero sellaio e non l’eroe di cui
lui si vantava. Mortificato, il ragazzo scappa dal villaggio.
Anna Wirton, disperata, bussa a tutte le porte, cercando aiuto negli uffici
pubblici, ma nessuno l’ascolta. Lei si ribella e decide di sospendere le sue
prestazioni sociali d’ostetrica col risultato che a Pictown non nascono più
bambini. Per punirla, la spediscono in prigione intenzionati a condannarla a
morte. Frattanto il piccolo fuggiasco, nella locanda dove è stato assunto come
sguattero, viene a conoscenza della sorte toccata a sua madre e torna in
paese. Durante il processo contro Anna, si serve
di un mendicante che finge di essere cieco per
ricattare le autorità politiche minacciando di
svelarne i raggiri e gli imbrogli elettorali. Le
accuse vengono ritirate.
Anna è salva. Penny sente di
essere cresciuto: d’ora in poi si
vergognerà solo di se stesso.
«È una storia bellissima!» esclamò
Luisella che, il giorno dopo,
insieme a due sue amiche del
liceo, Sara e Ilenia, è venuta a
trovarci alla Penny Wirton.
Vedere queste tre sedicenni
italiane insegnare il congiuntivo ai
Penny di oggi, Alì, Radouane, Ivan,
Rashedur, è stato uno spettacolo
magnifico.
I 25 RACCONTI
ero andato (andare = visitare – qui parla il intenzionati = con lo scopo di
professore della scuola Penny Wirton) locanda = trattoria, ristorante popolare
prestigioso = importante, stimato sguattero = chi in cucina fa i lavori più umili
capitale = città principale di uno Stato (qui: viene (venire) a conoscenza = essere
Roma) informati
scomparso = morto mendicante = chi chiede l’elemosina
immaginaria = di fantasia, inventata finge (fingere = fare finta)
Penny = parola inglese per indicare il ricattare = costringere minacciando danni
«centesimo», moneta di poco valore minacciando (minacciare = intimidire,
cimitero = luogo dove sono sepolti i morti spaventare)
colloquio = i discorsi, le parole svelarne (svelare = fare conoscere a tutti)
sellaio = chi lavora il cuoio e produce selle elettorali = relativi alle elezioni
si vantava (vantarsi = darsi importanza) accuse = quando si dà la colpa a qualcuno
mortificato = umiliato, vergognoso essere cresciuto (crescere = diventare
si ribella (ribellarsi = rivoltarsi contro) grande)
sospendere = interrompere, smettere di fare si vergognerà (vergognarsi = provare
prestazioni sociali = lavoro utile per la società vergogna)
ostetrica = donna che assiste il parto esclamò (esclamare = dire ad alta voce)
LETTURA DELL’IMMAGINE
Chi sono le due persone raffigurate? Vivono nel presente o nel passato? Da che cosa lo si capisce?
Quanti anni ha il bambino, secondo te? Quale figura ti sembra più importante, quella di sinistra o
quella di destra? Perché?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Luisella:
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Luisella e le sue amiche chiedono se possono tornare alla scuola Penny Wirton perché…
I 25 RACCONTI
come si immagina fra dieci anni. Lui ne ha sedici, è nato in
Italia da madre boliviana, Anita, la quale, dopo essere rimasta
incinta, ha preferito emigrare. E dove sarebbe potuta andare,
se non nel paese di Giuseppe Garibaldi, di cui sin da bambina
aveva sentito parlare, visto che il suo nome era lo stesso
della donna più amata dal grande condottiero? Oggi è
sposata con un italiano e lavora in un albergo del centro.
Anita, quando si accinse a spiegare al figlio tutta la
storia, non commise l’errore di Anna, protagonista della
favola di Silvio D’Arzo, pronta a falsificare l’immagine
del padre per lusingare Penny. Usando la premura e il
tatto necessari, consegnò a Pedro la triste verità: suo
padre era un uomo nullafacente e scansafatiche di
nome Juanito; cresciuto nelle discariche alla periferia
di La Paz, senza arte né parte, aveva però due begli
occhi e un altrettanto indubbio portamento, doti che
gli bastarono per conquistare la fiducia della giovane donna giunta nella capitale
boliviana per farsi una posizione.
Eppure, nonostante le accortezze di Anita, Pedro, agile, svelto e carico di futuro,
nel momento in cui deve raccontare qualcosa di se stesso, non riesce a trattenere
la nostalgia per il genitore mai conosciuto. Pur essendo affezionato al padre
italiano, vive nel sogno di quello vero: sarà inaffidabile, violento, dedito all’alcol e
al vagabondaggio, ma resta sempre nei
pensieri del figlio, giorno e notte.
«Fra dieci anni lo andrò a cercare».
«Come lo pensi?».
«Non mi faccio illusioni. Lo
troverò nell’androne di una
chiesa, all’ombra, oppure sotto un
portico, a fumare».
«Fosse così, cosa gli diresti?».
«Dopo essermi presentato, lo
convincerei a venire insieme a me
in Italia. Potrei mantenerlo io!».
Per sottolineare la bontà
delle sue intenzioni, Pedro,
dai lineamenti indios ma con
l’accento romanesco, ha sfoggiato
un sorriso nel quale è parso
riaffiorare quello di Juanito.
Nell’immagine in alto si vede un ragazzo: come è vestito? Che cosa esprime la sua faccia? come
sono i suoi capelli? Nell’immagine in basso ci sono due figure, una più vicina e una più lontana: descri-
vile una alla volta. A quale parte del racconto si riferisce questa seconda immagine?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche di Pedro:
I 25 RACCONTI
1. Pedro immagina come sarà fra dieci ______________________.
2. Il vero ______________________ di Pedro è in Bolivia e non ha mai voluto lavorare.
3. Pedro immagina di andare a ______________________ suo padre in Bolivia.
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
I 25 RACCONTI
infilato = messo dentro amaretti = un tipo particolare di biscotti
ucraini = dell’Ucraina diapositiva = immagine visibile con un
indossava (indossare = vestire) proiettore
tuta = abito da lavoro Illuminismo = corrente filosofica del
pesca = gioco con sorteggio dei premi Settecento
sistemando (sistemare = mettere per bene) Manzoni = Alessandro Manzoni, scrittore e
infiocchettati = legati con dei fiocchetti autore dei Promessi sposi
proverbio = modo di dire popolare una copia di Kim = il libro Kim di Kipling
hanno fatto (fare) il diavolo a quattro = credito scolastico = un punteggio di merito
scatenarsi, fare confusione
LETTURA DELL’IMMAGINE
Quante persone si vedono? Dove sono? Prova a descriverle una alla volta, da sinistra a destra, e
di ognuno prova a dire l’età e tutto quello che puoi immaginare. L’insieme raffigura una scena mo-
vimentata: da quali particolari si vede il movimento? Che cosa hanno in mano quasi tutti? Che cosa
esprimono le loro facce, preoccupazione o spensieratezza?
Indica le parole che, nel racconto, fanno capire le seguenti caratteristiche della festa:
arrivano tutti gli studenti di cui si è parlato nei racconti; c’è una
«pesca»; ci sono regali per tutti; arriva anche qualcuno che
non è studente della Penny Wirton
2. A suor Marie è capitato ______________________ (una borsetta – uno specchietto – una matita).
3. Alla festa è arrivato anche Abebe con i due figli ______________________ (perduti – ritrovati – presentati).
RACCONTA TU
Racconta a voce quello che hai capito e quello che ricordi. Poi scrivi tutto sul tuo quaderno.
DOMANDE
Tre studentesse della Penny Wirton hanno deciso di continuare a vedersi: sono…
della pietra, in mezzo agli scorpioni, ai topi, alle volpi e agli uomini feroci col fazzoletto
legato intorno alla
testa che gridavano
sempre:
«Go out, go out!».
Capitava che
tornasse a tarda
sera: nessuno
lo rimproverava
perché nel posto
dove stava tutti
gli volevano
bene e sapevano
che aveva bisogno
di muoversi. Per
lui stare fermo
era un castigo. Da
mangiare glielo
lasciavano sempre
dentro la gavetta
di ferro.
Quando l’apriva si
sarebbe leccato i
baffi, se li avesse
avuti.
Quello che trovava
là dentro era
stupefacente.
Spaghettini
lunghissimi
arrotolati su se
stessi.
Polpette giganti.
Patatine fritte.
Biscotti immersi nel
miele.
Ketchup in bustina, che
gli piaceva tanto.
Il pappagallino li seguì sulla riva perché si era messo in testa di beccare proprio sulla coda
dell’anatra.
Arrivarono in tanti. Nel parapiglia il ranocchio ebbe la peggio. Il pappagallino si rifugiò sugli
scudi del coccodrillo dove nessuno osava toccarlo. L’anatra era rimasta da sola.
Silvester, mentre parlava, da nero diventava rosso. Le gengive s’infuocavano. I capelli
parevano elettrici. Le braccia si moltiplicavano. Caricava le molle, guidava i percorsi,
rimetteva in piedi chi traballava.
In certi racconti il ranocchio si trasformava
in un capo feroce con barba come fil di
ferro. L’anatra era una donna rubata
e ben spesa. Quando il coccodrillo
s’inabissava il pappagallino
scappava nella foresta.
Raggiungeva spianate brulle,
sempre più aride, finché
il sole non cadeva a terra.
La fortuna era dalla sua parte.
Prendeva decisioni efficaci.
Aveva amici giusti e nemici
imperfetti. Si scrollava
di dosso la polvere
intercontinentale. Saliva sui
camion da ricovero urbano.
«Scusa, ma di chi stai
parlando?».
«Del pappagallino».
Ripeteva il verso dei
dottori. Si nascondeva in
ambulanze non frettolose.
E l’anatra, che fine aveva
fatto? Scomparsa.
E il ranocchio?
Gli avevano tagliato
la testa. È stato così.
Fratelli perduti. Sorelle
lasciate marcire sotto la
roccia. Dollari nascosti
dentro la scarpa. Un
ponte sull’autostrada.
Pane e zucchero. Anatre,
ranocchi e pappagallini.
ottenuto l’asilo politico: all’inizio lui credeva fosse un posto dove vanno i ministri quando
4
Silvester mi ha detto di essersi innamorato di una bella ragazza bionda di nome Sofia. Prima
lei stava anche con un rumeno, poi i due pretendenti si sono incontrati e, senza litigare, hanno
deciso di mettersi d’accordo.
«Che lavoro svolge?».
«È una ginnasta
acrobatica. Sa fare anche
la spaccata».
«Da dove viene?».
«Dalla Polonia».
«A chi assomiglia?».
«A chi so io».
Forse un giorno Silvester
e Sofia si sposeranno.
Andranno a vivere
insieme al Tiburtino in
una casa di una sola
stanza dove però c’è
tutto, compreso bagno e
cucina.
Quante novità! Non è
finita.
L’acqua del fiume sembra
sempre la stessa, ma non
è vero. «Comprerò una
macchina usata a mille
euro».
«Posso sentire dentro
l’iPod i canti di Notsé e
Sokodé».
«Tifo la grande Roma di
Francesco Totti».
«Ieri sono stato
all’Acqualand».
«E il coltellino ce l’hai
ancora?».
«No, quello l’ho buttato
via. In compenso ho conservato questi».
Dal tascone estrae gli animaletti di un tempo: l’anatra non ha più ali, il becco del pappagallino è
scheggiato, al ranocchio manca una zampa, ma tutti e tre, incredibilmente, funzionano ancora!
LESSICO
p. 259
argine = parete che serve a limitare i fiumi
in piena
anticipava (anticipare = muoversi prima)
intasati = pieni, tanto che non si riesce a passare;
ostruiti
p. 260
sfruttare = mettere a frutto, usare bene
vermetti = piccoli vermi
se ne accorgessero (accorgersi = rendersi conto di qualcosa)
netti = precisi
centrare = colpire in pieno
p. 261
schema = un disegno, un modello
rasente = vicino, quasi a toccare
sarebbe tornato (tornare = andare di nuovo)
falliva (fallire = sbagliare)
costretto = obbligato
tragitto = percorso
p. 262
l’aveva esercitata (esercitare = allenare, rinforzare)
feroci = cattivi, aggressivi
gavetta = recipiente di metallo
stupefacente = straordinario, sorprendente
p. 263
veniva cullato (cullare = dondolare piano per
addormentare)
stregato (stregare = affascinare con una magia)
incubi = sogni spaventosi
saputello = ragazzo che si vanta di sapere tante cose
p. 265
balbuzienti = che parlano a fatica, spezzando le parole e
ripetendo certi suoni
impiegarono (impiegare = usare)
avrei avuto (avere) qualche difficoltà = incontrare degli
ostacoli
avevo escogitato (escogitare = pensare, inventare)
s’appassionò (appassionarsi = provare passione per qualcosa)
digrignò (digrignare = mostrare i denti e muovere la bocca in
una smorfia cattiva)
p. 266
scudi = armi di difesa (qui: le squame del coccodrillo)
s’infuocavano (infuocarsi = diventare rosso come il fuoco)
donna rubata e ben spesa = allusione alla tratta (messa in
schiavitù) delle donne
s’inabissava (inabissarsi = andare giù, in fondo, nell’abisso)
brulle = prive di vegetazione, senza alberi, senza erba
aride = secche
p. 267
asilo politico = accoglienza e rifugio per motivi di persecuzione
politica
marine = militare degli Stati Uniti specializzato nell’assalto
incassa (incassare = prendere e mettere via)
mance = soldi regalati
omaggio = regalo di cortesia
ha confezionato (confezionare = comporre, mettere insieme)
cambusa = deposito dei viveri nelle navi, dispensa degli alimenti
per la cucina
Monteverde = un quartiere di Roma
p. 268
pretendenti = i due che la desideravano per sé
spaccata = posizione delle gambe divaricate
al massimo
Tiburtino = un quartiere di Roma
p. 260
Che cosa c’è in primo piano, davanti a tutto? Che
cosa c’è dietro, sullo sfondo? Siamo in Italia o da
qualche altra parte? Da che cosa si capisce?
p. 261
Quante volte compare il ragazzino? Come è
vestito? Dove tiene le mani? Che cosa sta facendo?
Che cosa c’è sullo sfondo? Siamo in Italia o da
qualche altra parte? Da che cosa si capisce?
p. 262
Che cosa c’è in primo piano? Ci sono persone?
Di’ il nome delle figure che riconosci. Dove siamo,
secondo te?
p. 263
Il disegno raffigura un paesaggio reale o
fantastico? Sopra e sotto ci sono grosse nubi, ma
in mezzo cosa c’è? Secondo te, queste immagini
trasmettono gioia o paura?
p. 264
Come sono le due persone in primo piano?
Descrivi prima l’adulto, poi il bambino. Siamo
in Italia o da qualche altra parte? Da che cosa si
capisce? Le farfalle sono reali o sono fantastiche?
Perché?
p. 265
Chi c’è al centro dell’immagine? Che cosa
guarda? Che cosa ha in mano? Che cosa ha davanti?
Che cosa hanno di particolare questi piccoli animali?
Anche sullo sfondo ci sono gli stessi animali:
secondo te, sono veri o sono giocattoli? Da che cosa
si può capire?
p. 267
Anche qui non ci sono persone: che cosa si
riconosce in primo piano? Guarda di nuovo le figure
che hai riconosciuto: le assoceresti di più a un luogo
familiare come la tua casa o a un luogo pubblico?
Nel secondo caso, specifica che tipo di luogo
pubblico. Cosa si vede sullo sfondo? Dove siamo?
p. 268
Quali persone compaiono in questa immagine?
Che cosa guarda il ragazzo in primo piano? Chi c’è
dietro di lui? Che cosa fa la ragazza sullo sfondo?
Siamo in una casa, in strada o in un circo? Che cosa
hanno di particolare i tre animali davanti al ragazzo?
DOMANDE
RACCONTA TU
SCEGLI
Scegli una tra le dieci immagini che illustrano il racconto, spiega come è fatta e perché la preferisci.
APPENDICE
Preparazione al test di italiano A2 per il permesso di soggiorno CE
Proponiamo due esempi di test in preparazione dell’esame di italiano A2, il livello necessario al permes-
so di soggiorno europeo di lunga durata (CE): devono affrontarlo coloro che sono residenti in Italia da
cinque anni e non hanno frequentato scuole italiane di secondo grado o appositi corsi che forniscono
la certificazione richiesta.
Entrambi i test sono costruiti secondo la scansione prevista dalla prova: comprensione nell’ascolto e
nella lettura, produzione di brevi scritti d’uso quotidiano.
Primo test: ascolto di un dialogo al bar e di un avviso telefonico (l’audio è disponibile nelle Risorse
online); lettura di un testo informativo-pubblicitario su una caldaia e di un testo su lavoro e viaggi;
composizione scritta di una richiesta di informazioni in Prefettura e di un invito a una festa.
Secondo test: ascolto di due brevi dialoghi, tra amici e per strada, e di un annuncio (l’audio è dispo-
nibile nelle Risorse online); lettura di un testo relativo ai corsi professionali e di un altro di carattere
turistico; composizione scritta di una richiesta di lavoro e di un appuntamento con un conoscente.
Le soluzioni degli esercizi sono disponibili nelle Risorse online.
Appendic
TEST 1: Un cappuccino e una caldaia
e
Ascolta un dialogo fra due persone e un avviso telefonico; poi svolgi l’esercizio successivo:
1. (Dialogo)
– Buongiorno. Mi fa un cappuccino, per favore?
– Certo, arrivo subito. Vuole anche un cornetto?
– Sì, grazie.
– Con la crema o con la marmellata?
– Con la crema, grazie.
– Ecco qua: visto come abbiamo fatto in fretta?
– Sì sì: la ringrazio. Deve scusarmi, ma oggi vado proprio di corsa.
Buongiorno, grazie di avere chiamato l’Agenzia Gas e Acqua Rubini. Il nostro servizio è
attivo dalle 9 alle 21, dal lunedì al sabato. Se desidera informazioni sulla bolletta prema
il tasto 1; se ha problemi tecnici prema il tasto 2; se desidera parlare con un operatore
prema il tasto 3. Se desidera riascoltare il messaggio prema cancelletto.
Indica le affermazioni che ritieni giuste rispetto a quello che hai ascoltato:
1. (Dialogo)
A. Il cliente ha chiesto un caffè macchiato.
B. Il barista gli chiede se vuole anche un cornetto.
C. Il cliente si mette a sedere.
A. Il barista non può servire subito il cliente.
B. Il cliente si scusa per la fretta.
C. Il barista si lamenta con un collega.
2. (Avviso telefonico)
A. L’Agenzia Gas e acqua Rubini è temporaneamente chiusa.
B. I clienti possono chiamare tutti i giorni, anche la domenica.
C. Se sei rimasto senza acqua devi premere il tasto 2.
D. Se vuoi avere informazioni sulla bolletta devi recarti personalmente allo sportello.
A. Se vuoi parlare con un impiegato dell’Agenzia devi premere il tasto 3.
B. Non è possibile riascoltare il messaggio.
C. Se hai problemi tecnici puoi lasciare il tuo indirizzo.
D. Puoi lasciare un messaggio dopo il segnale acustico.
274 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
endice
App
PROVA DI COMPRENSIONE DELLE LETTURE (circa 25 MINUTI, due letture)
Prima lettura
La caldaia a gas Scaldabene è insuperabile sia per il prezzo sia per le alte prestazioni:
avrai rapidamente acqua calda in tutta la casa senza affrontare costi eccessivi; in inverno
potrai riscaldare tutti gli ambienti scegliendo la temperatura e gli orari preferiti.
Avevi lo scaldabagno elettrico?
Vedrai come diminuisce la bolletta dell’energia elettrica!
Chiama un tecnico della ditta Scaldabene e fatti fare un preventivo gratuito.
I lavori di impianto saranno effettuati nel minor tempo possibile e con smaltimento di tutti i
materiali di scarto a carico della ditta.
La garanzia della caldaia Scaldabene si estende a tutto l’impianto e vale 3 anni.
La garanzia è valida a condizione che l’impianto sia fatto secondo le norme di legge.
Per ogni ulteriore informazione puoi rivolgerti al Servizio Clienti al numero 01010 999 1212.
Per chi effettua l’acquisto entro il mese di marzo di quest’anno è previsto uno sconto del 10%.
Affrettati!
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2. Quanto consuma:
A. 30 euro al mese.
B. 3 euro al giorno.
C. meno di uno scaldabagno elettrico.
3. La ditta offre:
A. un pagamento anticipato.
B. un preventivo gratuito.
C. un preventivo a pagamento.
5. La garanzia:
A. la caldaia è in garanzia, le tubature no.
B. tutto il lavoro è garantito per tre anni.
C. la garanzia è valida per tre mesi.
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 275
Appendic
e
Seconda lettura
Il marito della signora Irene (1) ______________ Mario e lavora per conto di una Società
internazionale, perciò (2) ______________ molto. Anche adesso è all’estero. Due mesi fa era
in Africa, precisamente in Mali; ora è in Lituania. Forse presto lo (3) ______________ anche
in Cina: in questo caso, Irene lo accompagnerà molto volentieri. A Irene infatti piacerebbe
molto (4) ______________ i luoghi più famosi della Cina, almeno la capitale Pechino con la sua
famosa Piazza Tienanmen e la Città Proibita. A Pechino c’è anche una chiesa che ricorda un
missionario cristiano del passato, Padre Matteo Ricci, che (5) ______________ tra il 1552 e il
1610; il religioso italiano fu il primo sinologo, cioè esperto di lingua e di cultura cinese. Un altro
(6) ______________ importante che Irene vorrebbe vedere è la Grande Muraglia, non tutta,
certo, perché è lunga più di 6.000 chilometri, sei (7) ______________ l’Italia! Però tutti i turisti
(8) ______________ almeno il pezzo di Grande Muraglia che arriva alla periferia di Pechino.
Primo scritto
Scrivi una richiesta di informazioni alla Prefettura perché tua figlia possa ottenere la cittadinanza
italiana. Indicherai il tuo nome, la tua data di nascita, la tua nazionalità e il tuo indirizzo; indicherai
anche il nome e tutti i dati di tua figlia.
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
Secondo scritto
Scrivi al padre dell’amica di tua figlia: vuoi invitare la ragazza a casa vostra per una festa. Indicherai il
tuo indirizzo, il nome di tua figlia, il giorno della festa. Finisci con i saluti.
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
276 © 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson
TEST 2: Lavoro in Italia, turisti a Oslo…
endice
App
Ascolta due dialoghi fra due persone e un annuncio; poi svolgi l’esercizio successivo:
© 2019, E. Affinati e A.L. Lenzi, Italiani anche noi – Il libro degli esercizi, Trento, Erickson 277
Appendic
e
PROVA DI COMPRENSIONE DELLE LETTURE (circa 25 MINUTI, due letture)
Prima lettura
Cancella le affermazioni che risultano sbagliate rispetto a quello che hai letto:
1. Azif ha fatto un corso di panetteria.
2. Il corso è durato due anni.
3. Azif adesso conosce solo pochi tipi di farina e di lieviti.
4. Il corso era teorico, senza prove in laboratorio.
5. Per lavorare come panettiere bisogna avere un tesserino sanitario.
6. Un imprenditore ha osservato Azif lavorare.
7. Azif spera di trovare lavoro.
Seconda lettura
Oslo non ha un vero e proprio centro storico: infatti, anche se è una città che esiste da mille
(1) ______________, il suo centro è stato distrutto e (2) ______________ molte volte a causa
di incendi, poiché le case erano tutte costruite in legno. Attualmente il cuore della città
consiste nel grande e sfarzoso (3) ______________ Karl Johans gate, costruito proprio come
luogo del passeggio e del lusso; questo viale segna un percorso di circa 2 chilometri
e (4) ______________ la stazione centrale con il Palazzo Reale; è gremito di negozi eleganti,
di ristoranti di (5) ______________ qualità, di hotel di lusso; qui si trovano anche il duomo
di Oslo e il palazzo del Parlamento. Lungo il viale si svolge la passeggiata preferita dai
cittadini e dai (6) ______________, che, dopo i negozi, si trovano a camminare davanti a vasti
e verdissimi (7) ______________, prima di raggiungere il Palazzo Reale. Dal Karl Johans gate
si può imboccare la Universitatsgate e (8) ______________ alla Galleria Nazionale e al Museo
di Storia.
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endice
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Primo scritto
Scrivi una breve richiesta di lavoro, indicando la tua età, la tua esperienza e il tuo recapito.
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Secondo scritto
Scrivi a un tuo conoscente per dargli un appuntamento preciso in un luogo molto affollato (una piazza,
una stazione o simili).
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