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P. I. Spedizione in A. P. -45% - art. 2 comma 20/b L. 662/96 D.C.I. Sicilia prov. Pa “Per Salvare Palermo” ISSN 1970-5646
per
Paolo Mattina
Ingegnere Il palazzo Santa Croce e Ferdinando Fuga:
una prova d’autore?
Il cantiere di restauro condotto dallo stesso Autore ha consentito di comprendere meglio i
dati emersi dalla ricerca archivistica e quindi di ipotizzare una possibile nuova attribuzione
che proponiamo al dibattito
28 RICERCHE
Tale ipotesi diviene inoppugnabile per il
ritrovamento del documento del 21 aprile
1757, secondo il quale Padre Ferdinando
Lombardo (†1764) «Crocifero Architetto
Ingegnero» viene chiamato a dirigere il
mastro Di Pasquale nella costruzione, anzi
nell’ultimazione, della seconda porta, tant’è
che nelle sue prescrizioni egli afferma
esplicitamente, oltre la preesistenza del
primo portale nella sua forma definitiva,
addirittura anche quella di un secondo
portale “antico”, sebbene al grezzo, da
rifinire come il primo9. Risulta pertanto
dimostrata definitivamente l’esistenza di un
cantiere anteriore al 1756, che si sarebbe
poi proseguito secondo le successioni
cronologiche desunte dai documenti
disponibili.
Inoltre, consultando l’opera di Pietro
Tavola di rilievo dei
La Placa10, che descrive le dimore gentilizie impegno, più o meno diretto, in opere al materiali superficiali
poste sulle strade principali nel 1735, servizio delle dimore di alcune delle grandi della facciata.
scopriamo che l’allora Marchese di Santa famiglie12. Egli lascerà Palermo appena nel (P. Mattina, M. Rotolo,
L. Guzzo. Lavori di
Croce, Giuseppe Celestri, sulla Strada 1730, ma il legame non si reciderà tanto da restauro dei prospetti
Nuova «avea pria rabbellita la facciata della essere richiamato nel 1767 per il “restauro” di Palazzo Santa
Croce, Palermo, 2000)
sua gran casa, rifacendola al nuovo stile». della Cattedrale.
Si deve dunque prendere atto intanto Un confronto con le opere civili del Fuga 7 - ASPa Fondo
della testimonianza diretta dell’esistenza di quegli anni, indirizza pure su Palazzo Notai Defunti, Notaio
effettiva di un primo cantiere settecentesco, Petroni del 1730, a Roma; oltre che per la Andrea Lo Cicero, vol.
almeno sulla facciata, dagli esiti già molto stessa sintassi, il palazzo di Piazza del Gesù 10970, cc. 235-238
chiari ai cronisti dell’epoca che, a questo colpisce anche per la corrispondenza di 8 - ASPa vol. 10973,
punto, non può che essere quello che alcuni particolari decorativi con quelli di doc. 30 ottobre 1758 c.
abbiamo già dimostrato prima. Palazzo Santa Croce. 228 e doc. 19 dicembre
1758 c. 310
La scoperta è di per se eccezionale e Tuttavia più stringente è l’analogia
permette di formulare ulteriori ipotesi con il Palazzo della Consulta che il 9 - ASPa vol. 10973 c.
216 e segg.
fondate almeno sulla comprensione Fuga inizia a costruire ex novo nel 1732,
dell’ambiente culturale all’interno del quale adottando stessa gerarchia tra i piani e temi 10 - P. La Placa, La
Reggia in Trionfo
si svilupparono le idee progettuali, che già decorativi comuni, ma anche medesimi per l’acclamazione, e
negli anni ‘60 del secolo scorso studiosi criteri compositivi “razionali”. La figura coronazione della Sacra
come Bellafiore e Blunt convergevano nel del Fuga “architetto di naturalezza Real Maestà di Carlo
valutare il palazzo frutto di un disegno di un e ragione” sarà ricordata nella storia Infante di Spagna, Re
architetto della prima metà del XVIII secolo. dell’architettura proprio per l’originale di Sicilia…, Palermo
1736, voluto dal
D’altra parte anche Filangeri aveva intento di razionalizzazione delle forme Pretore di Palermo
notato, già all’epoca del suo studio, la stretta tardo barocche che, pur nel lasciarne avulse per commemorare
somiglianza del “nostro” palazzo, con quello le fisionomie plastiche settecentesche, l’eccezionale evento
della Consulta, costruito tra il 1732 e il 1737 preconizzerebbe l’innovazione neoclassica. del 3 luglio 1735
dall’architetto Ferdinando Fuga11. Nel riferirsi all’uso di “modelli” secondo 11 - C. Filangeri,
Ricordiamo che il Fuga (1699 – 1782), l’insegnamento dell’Accademia di S. Luca, Vicende costruttive…
architetto fiorentino molto noto a Roma fin il Fuga ammetteva che «si perfezziona poi op. cit. pag. 84
dagli anni 20 del settecento, fu chiamato con li buoni studj, che dalli Professori sopra 12 - V. Capitano,
a Palermo nel 1728 quale ingegnere della tali materie si fanno; che però in questa Giuseppe Venanzio
Marvuglia architetto
Deputazione degli Stati per costruire il parte è necessario, che l’Architetto si regoli ingegnere docente, vol.
ponte sul fiume Milicia, ma è documentato in miglior forma dell’altre Fabriche gia I, Palermo, 1984, pp.
che durante il suo soggiorno manifestò un stabilite»13. 91-110
30 RICERCHE
Il Palazzo della
dall’ “incantonatura” dorata ad imitazione A nostro parere pertanto l’architettura del Consulta oggi
della calcarenite nostrana che fu scelto di palazzo Santa Croce non potrà oggi non essere Particolari decorativi di
dare definitivamente su tutti gli elementi ritenuta meritevole di un’altra modalità di Palazzo Santa Croce
all’intaglio. A questo punto ci sembra lettura rispetto alle stesse multiformi vicende
ancor più chiara l’influenza romana ed in architettoniche ed urbanistiche dell’epoca, per
particolare ancora più evidente quella del fortuna non più del tutto ignote. [• ]
Fuga, che si spingerebbe addirittura al
dettaglio cromatico. In ogni caso, valutato
l’odierno accertamento di un significativo
cantiere primo settecentesco, inconciliabile
soprattutto con i dati anagrafici dell’Anito,
date la contemporaneità della presenza
del Fuga a Palermo e la consuetudine
professionale con gli ambienti aristocratici
locali, ipotizziamo che a Ferdinando Fuga
possa essere attribuito almeno il disegno
originario della facciata del Palazzo
Santa Croce. La tempestività rispetto ai
suoi lavori romani tra i più significativi e
specifici del periodo, la raffinata razionalità 16 - Sulla policromia
e il rigore proporzionale adottati, la originaria:
particolarità delle soluzioni figurative O. Sangiovanni,
e cromatiche lo introducono in questo L’opera di Ferdinando
Fuga al Quirinale per
dibattito da protagonista. Non ci sembra Clemente XII Corsini:
infatti del tutto plausibile che gli accenti Un contributo sul
fughiani notati possano essere interpretati “colore di Roma” nel
come una modalità solo riflessa di settecento, Bollettino
diffusione delle sue idee, o quale esito di dell’Arte del Ministero
per i Beni e le
un effettivo radicamento della sua arte più Attività Culturali,
personale presso la cultura locale, o di una supplemento ai nn. 35
sorta di emulazione. e 36, Roma 1986
4 9 14
politiche L’Unesco e le città storiche Palermo arabo-normanna Ritorno a Maredolce
culturali intervista a Presente, passato e Giuseppe Barbera
Francesco Bandarin di futuro di un patrimonio
Maria Lucia Ferruzza universale
Ruggero Longo
16 19
patrimonio Villa Zito di ieri e di oggi Una mostra lunga tre
ritrovato Salvatore Butera secoli
Valeria Rizzo
24 28 32
ricerche Archeologia urbana Il palazzo Santa Croce e Salvatore Prescia, un
a Palermo Ferdinando Fuga: insegnamento di vita
Un immondezzaio una prova d’autore? Silvana Lo Giudice
i signori della di età islamica
cultura Paolo Mattina
Franco D’Angelo
36 39 40 41
contemporanea Denuncia e ritualità Il bassorilievo Una scultura gotica L’intervento conservativo
Due percorsi dell’Annunciazione al tra Toscana e area Giuseppe Milazzo e
dell’avanguardia Conservatorio di Palermo partenopea Rossella Licciardi
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