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N° 339 | MENSILE - APRILE 2020 | PRIMA IMMISSIONE 28/03/2020 | EURO 6,00

ORANSSI PAZUZU JULIA BARDO FRANCESCO BIANCONI JOHN CALE HOMESICK


ALFIO ANTICO ACRIMONY SHABAKA & THE ANCESTORS TODAY IS THE DAY

NON SOLO TRAP RETROPOLIS OLTRE 335 RECENSIONI


CLAVER GOLD, COCTEAU TWINS TRA DISCHI, LIBRI, FILM
MURUBUTU, MODER SERIE E FUMETTI

FUGAZI
LA BAND AL COMPLETO SI RACCONTA

TUTTA LA MUSICA DI CUI HAI BISOGNO

POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMM A 1, NO / TORINO - ISSN 1591-4062 - N.4 ANNO 2020
IL NUOVO ALBUM
D E L L’A R T I S TA ,
PRODUTTRICE E PERFORMER
K AT I E A U S T R A S T E L M A N I S

DAL 1 MAGGIO
DISPONIBILE IN CD,
L P E D I G I TA L E

EVERYTHING IS RECORDED
FRIDAY FOREVER

IL NUOVO ALBUM DEL


PROGETTO COLLABORATIVO DI
RICHARD RUSSELL CON
FLOHIO
JAMES MASSIAH
AITCH
BERWYN
MARIA SOMERVILLE
KEAN KAVANAGH
GHOSTFACE KILLAH
INFINITE COLES
A. K. PAUL
PENNY RIMBAUD
BEN REED
SONNY RUSSELL
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OWEN PALLETT
OLI MALIN
DISPONIBILE DAL 3 APRILE IN LP, CD E DIGITALE
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EDI TOR I ALE

LA RESA DICHIARATA
DI ROSSANO LO MELE

Che fine fanno le anatre di Central Park in inver- fa carico delle copie invendute e le gestisce (mandan-
no? Era quanto si chiedeva in una frase ormai leg- dole al macero, cioè distruggendole) senza coinvol-
gendaria quanto abusata Jerome Dave Salinger ne gere l’editore. Ma quali sono le ulteriori differenze? E
Il Giovane Holden. Parafrasando lo schivo scrittore perché uno dovrebbe optare per una soluzione invece
statunitense potremmo chiederci: che fine fanno i di scegliere l’altra? La resa dichiarata implica un patto
giornali, quando scade il loro periodo in edicola? In di fiducia tra chi produce e vende il giornale e chi lo
una circolare di metà febbraio 2020, il distributore distribuisce. Se chi lo distribuisce, in base ai suoi si-
di questo e tantissimi altri giornali ci scrive: l’asso- stemi di controllo e rendicontazione ti dice che tu hai
ciazione nazionale dei Distributori Locali segnala venduto tot copie mentre tot altre sono avanzate, non
un’impennata al ribasso del valore della carta da hai altro modo di verificare se non quello di fidarti (i
macero. Tanto che le imprese che si occupano del moderni sistemi di controllo, se adoperati corretta-
ritiro e della macerazione della carta chiedono ora mente, sono assai efficaci). Un patto di fiducia. Io ti
un compenso per il ritiro e lo smaltimento. Di più: la affido il giornale e sono così certo della bontà del tuo
Camera di Commercio di Milano, da sempre punto di lavoro che quando mi fornirai i dati sulle copie effet-
riferimento obbligato sul tema, non quota neanche tivamente vendute, io mi fiderò di te. Le altre copie
più il prodotto. Il che significa che gli editori dovran- avanzate saranno di fatto considerate copie “morte”:
no pagare di tasca propria per il ritiro della carta. con conseguente spreco di carta e inquinamento,
Prima volta nella storia dell’editoria. Ma facciamo un certo, ma per essere distribuiti su tutto il territorio
passo indietro. nazionale - che conta poco meno di 20mila punti ven-

ADV
dita a oggi - va messo in preventivo che è difficile elu-
Quando i giornali vengono distribuiti, nelle varie dere questo meccanismo. La resa fisica/accertata po-
edicole vengono lasciate tutte le copie stampate. Ma tremmo invece definirla come l’opzione dei diffidenti:
non tutte le copie stampate vengono certo vendute. ossia di quelli che vogliono controllare di persona
La tiratura distribuita è sempre superiore al ven- (legittimo diritto peraltro, ci mancherebbe). Esempio:
duto. L’indomani (per i quotidiani), la settimana io ti ho affidato 2mila copie del mio giornale da distri-
successiva (per i settimanali) o il mese dopo (per i buire dopo un mese, tu, distributore, mi dici che ne ho
mensili) il vecchio prodotto viene ritirato e sostituto vendute mille. Benissimo, vengo a prendermi le mille
dal numero nuovo. A questo punto scatta la domanda copie in esubero, verificando di persona.
sulle anatre a Central Park: che fine fanno le copie
invendute? Qui si pone una doppia opzione. Questo Proviamo a unire questi elementi per trarne un senso:
è il momento della cosiddetta resa. La restituzione il valore della carta crollato. Le copie invendute che
del prodotto, cioè dell’invenduto. La resa viene chia- viaggiano spedite in migliaia verso l’autodistruzione.
mata in gergo in due modi: dichiarata oppure fisica Metaforicamente il significato pare chiaro: i giornali
(quest’ultima nota anche come accertata). Ecco spie- non ci servono più. Eppure mai come in questo pe-
gate le due modalità: la resa fisica/accertata prevede riodo funesto verrebbe da dire il contrario. Le edicole
che l’editore si faccia appunto fisicamente carico aperte hanno un ruolo simbolico altissimo. Molte
dell’invenduto. Ossia che prenda un mezzo - dal ca- sopravvivono - è la verità, bella o brutta che sia - ven-
rico sufficiente - che gli permetta di andare a recupe- dendo giocattoli che sono allegati di varie testate.
rare presso la sede centrale del distributore tutte le Prodotti che arrivano dalla Cina. La chiusura forzata
copie invendute. Dipende dai giornali, possono esse- delle fabbriche a Wuhan e dintorni ha bloccato la
re anche decine di migliaia (centinaia di migliaia nel produzione, fenomeno che colpirà le forniture alle
caso dei quotidiani) di copie avanzate: immaginate il edicole dalla metà di aprile alla metà di maggio. Fino
peso e il volume. Oltre alla disponibilità di qualcuno ad adesso nessun problema, nonostante il Coronavi-
che si occupi, appunto, di questo recupero materiale. rus, perché si trattava di stock già inviati dalla Cina
Poi, una volta recuperate, sarà cura dell’editore capi- tra fine 2019 e inizio 2020. Proviamo a dare tutti una
re cosa farne: macerarle? Rivenderle? Archiviarle? mano alle edicole e ai giornali indipendenti: entrambi
Chi (come noi, ma siamo la maggior parte) non opta presidio di civiltà, pluralismo e democrazia. Sarebbe
per la resa fisica/accertata, aderisce invece alla resa davvero una ferita culturale irricucibile l’estinzione
dichiarata. Dichiarata significa che il distributore si delle anatre.

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non saranno restituiti
Il loro invio implica il consenso alla pubblicazione da parte dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, documenti e fotografie.
La responsabilità dei testi e delle immagini pubblicate è imputabile ai soli autori.
L’editore dichiara di aver ottenuto l’autorizzazione alla pubblicazione dei dati riportati nella rivista.
339 CO N T E N U T I

26

COV E R S TO R Y

F U G AZI

26 Fugazi DI ANDREA POMINI

34 Claver Gold, Murubutu & Moder D I M AT T I A C A S S A G H I

48 Distorsioni: Oranssi Pazuzu D I A N D R E A VA L E N T I N I

94 Retropolis: Cocteau Twins DI DIEGO BALL ANI


NUMER O 339
ANNO 2 9
APR I LE 2 02 0

DI R ET TOR E R ESPONS ABI LE


Marco De Crescenzo

DI R ET TOR E EDI TOR I ALE


Rossano Lo Mele

COOR DI NAMENTO R EDAZI ONAL E


Alessandro Besselva Averame

R E DA Z I O N E E WE B Nicholas David Altea,


Letizia Bognanni

CL AVE R G OLD & M U R U B U T U CONSULENTI ALL A R EDAZI ONE


Maurizio Blatto, Giona A. Nazzaro,
P. 3 4 Claudio Sorge, Giorgio Valletta

R UBR I CH E Alessandro Baronciani, Carlo


Bordone, Luca Doldi, Francesco Farabegoli,
Luca Frazzi, Sergio Messina, Marco Pecorari,
Andrea Pomini, Barbara Santi

COLL ABOR ATOR I


Davide Agazzi, Diego Ballani, Antonio
Belmonte, Paolo Bogo, Claudia Bonadonna,
Arturo Compagnoni, Matteo Da Fermo,
Stefano D'Elia, Stefano Fanti, Mauro Fenoglio,
Paolo Ferrari, Daniele Ferriero, Manuel
Graziani, Luca Gricinella, Stefano Morelli,
Andrea Prevignano, Fernando Rennis, Mario
Ruggeri, Gianluca Runza, Fabio Striani,
Doriana Tozzi, Andrea Valentini, Simona
Ventrella, Francesco Vignani

DI R ET TOR E AR TI STI CO Stefano Manzi

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COCT EAU T WI N S F OTOG R AF I Stefano “Star Fooker” Brambilla,
P. 9 4 Francesca Sara Cauli, Luigi De Palma

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STAMPA Reggiani Print srl - Brezzo di Bedero (VA)


5 Editoriale 90 Flashback
Pubblicità a carattere musicale
8 News 91 Retropolis direttamente presso l’editore

14 Privé 102 Che fine hai fatto? Autorizzazione del tribunale di Torino n. 21
del 25/07/2013
18 My Tunes
103 Gente Sola ISCRIZIONE AL ROC N° 23733
20 Futura
(Ma Non Troppo) Questo periodico è associato
CONTEN ITOR I 55 Recensioni all’Unione Stampa Periodica Italiana
104 Visioni
56 Disco Del Mese Finito di stampare nel mese di Marzo 2020
108 Letture
80 Treecolore
82 Radici 111 Fumetti

84 In Italia 112 Poster-i


88 Singolare 114 Banda Larga
BL ACK SABBATH CAR SEAT HEADREST KEVIN MORBY NEIL YOUNG

A CU RA DELL A RE DA Z I ONE A PRI LE 2020 @ ru m o re m a ga z i n e

GENESIS BREYER P-ORRIDGE PROTOMARTYR ST. VINCENT

INDICE: NEWS p. 08 — FACCIAMO I CONTI p.09 — SOCIAL p.10 — IN ARRIVO p.10

IL NUOVO ALBUM
DI FIONA APPLE

La lunghissima attesa a cui


Fiona Apple ha costretto i suoi
fan sembra essere terminata: il
nuovo album della cantautrice
statunitense sarebbe pronto,
anche se non sono ancora state
comunicati né data di uscita
né titolo. Il precedente The
Idler Wheel Is Wiser Than
The Driver Of The Screw
And Whipping Cords Will
Serve You More Than Ropes
Will Ever Do risale ormai al
2012, anche se negli ultimi
anni l'attività della musicista
si è intensificata. Tra le altre
cose, lo scorso dicembre la
Apple aveva inciso, con Matt
Berninger dei National e
Phoebe Bridgers, una cover di
7 O'Clock News/Silent Night
di Simon & Garfunkel, allo MICHAEL BOLTON E I BLACK SABBATH
scopo di raccogliere fondi
per l'associazione benefica
Planned Parenthood.
è una leggenda ma costui aveva appena messo in piedi
metropolitana che circola gli Whitesnake e non era disponibile. A
LA SCOMPARSA
DI KEITH OLSEN C' da anni: un non ancora quanto pare Bolton, uno dei vari candidati,
famosissimo Michael all'epoca già attivo da quasi un decennio ma
Bolton avrebbe fatto non ancora idolo conclamato delle massaie
una audizione per i di tutto il mondo, venne pure preso in
I più lo ricordano, e lo hanno
Black Sabbath. Leggenda metropolitana considerazione, ma la band decise infine di
ricordato in queste settimane,
per il ruolo di produttore a sempre smentita da Bolton, ma confermata andare sul sicuro, ingaggiando Ian Gillan. Il
fianco di grandi nomi, dagli da Toni Iommi durante una recente frontman dei Deep Purple registrerà un solo
anni 70 in poi: tra i tanti Fle- intervista rilasciata a GibsonTV. Il tutto album con il gruppo, Born Again, nel 1983,
etwood Mac (per i quali ha sarebbe avvenuto alla fine del 1982, dopo prima di abbandonare a sua volta.
prodotto l'album omonimo l'abbandono del gruppo da parte di Ronnie
del 1975, l'album destinato James Dio. Iommi si era inizialmente
a lanciarli definitivamente rivolto a David Coverdale per sostituirlo,
nell'olimpo mainstream) e

8 | RUMOREMAG.COM
Pat Benatar. Ma Olsen aveva
anche fatto parte, come bassi-
FACCIAMO I CONTI sta, dei Music Machine (la cui
unica hit, Talk Talk, ispirerà
il nome alla band di Mark
Hollis), cult band autrice di
un originalissimo garage rock
CANZONI E PIÙ: LE HA SCRITTE LÅPSLEY

100
dalle tinte dark, militanza che
PER IL SUO ULTIMO ALBUM, THROUGH lo avrebbe messo in contatto
WATER. AMMETTE PERÒ CHE NON TUTTE con il produttore di riferi-
SONO HIT mento del sunshine pop Kurt
Boettcher, introducendolo alla
produzione.

40
LE NOTTI DI FILA TRASCORSE AL
NEIL YOUNG PER
PRESTIGIOSO STANDARD HOTEL DI LOS
BERNIE SANDERS
A N G E L E S A I N I Z I O M I L L E N N I O D A B A D LY
DRAWN BOY, AL PICCO DELL A SUA
POPOL ARITÀ
Neil Young, che da poco è di-
ventato cittadino americano,

6
ha scritto un lungo post sul
DEL MAT TINO: QUANDO È IN HOTEL, proprio sito nel quale spiega
MEG REMY (U.S. GIRLS) NON RIESCE A i motivi del suo supporto a
DORMIRE FINO A QUELL'ORA, E SI PERDE Bernie Sanders: “Suppor-
NEL WEB to Bernie Sanders perché
ascolto quello che dice. Tutti
i punti del suo programma

1
sono cose in cui credo. Tutti.
MILIONE DI BAMBINI DI CUI SI DICHIARA Se nel 2016 il candidato de-
ZIA: NADINE SHAH SVOLGE QUESTO mocratico fosse stato lui an-
RUOLO PER I FIGLI DEI SUOI AMICI. LEI ziché Hillary Clinton, credo
CHE FIGLI NON NE HA che adesso non ci sarebbe
tutto questo casino gestito
da incompetenti”. Young ci
va giù pesante con il partito

6
democratico, accusandolo
O R E A L G I O R N O D I P R O V E P E R L E G I R L R AY di aver fatto di tutto per far
N E I P E R I O D I D I M A G G I O R E I N T E N S I TÀ . P R I M A naufragare la candidatura di
DI UN TOUR. SENZA LITIGARE MAI Sanders, sia nel 2016 che in
occasione della nuova campa-
gna, arrivando a specificare:
“Fuori dal tribunale, non

35
A N N I A L M E N O D I F E D E LTÀ P E R T H E M E R C Y appena sono stato naturaliz-
SEAT (PUBBLICATA A FINE '80). NICK CAVE zato cittadino statunitense,
L A ESEGUE DA SEMPRE, OGNI CONCER- c'era una cabina per la regi-
TO, MA DICE CHE L A SCRISSE SENZA QUEL strazione del Partito Demo-
PROPOSITO cratico, e io l'ho fatto, mi
sono registrato. Il mio primo
errore commesso da cittadino

2
americano, che adesso verrà
ESTATI: LE HA TRASCORSE FINORA A corretto. Mi registrerò da in-
LOS ANGELES KEVIN PARKER DEI TAME dipendente. Non mi fido del
IMPAL A, CHE TORNA A FREEMANTLE, Partito Democratico perché
AUSTRALIA, ORMAI SOLO PER L'INVERNO non credo che il Democratic
National Committee persegua
un programma che coincide
con il bene della nazione”.

18°
SECOLO: A QUELL'EPOCA RISALE IL Young ha anche aggiunto:
MISTERIOSO UNGHERESE LORD SABRE, “Gli USA sono a pezzi, così
NOME PRESO POI IN PRESTITO DAL come la nostra sacra demo-
COMPIANTO ANDREW WEATHERALL PER crazia. Ricerca della verità.
UNO DEI SUOI PROGETTI Abbiamo già il socialismo
negli Stati Uniti, con il sal-
vataggio di Wall Street e dei
super ricchi. Come la mettia-
RUMORE È DISPONIBLE OGNI MESE ANCHE IN VERSIONE DIGITALE
mo con la classe lavoratrice
SCARICA SUBITO LA NOSTRA APP! e gli studenti che vogliono
DISPONIBILE PER SMARTPHONE E TABLET APPLE E ANDROID poter contare su un vero fu-
turo senza debiti?”

RUMOREMAG.COM | 9
N E W S! AP R I L E 202 0

ST. VINCENT IN STUDIO


RUMORE PER IL SOCIAL
Secondo Jack Antonoff, lui e SF O G H I, CO N FE S S IO N I E CA Z Z EGGI CAT TUR ATI IN RE TE
Annie Clark aka St. Vincent
sono di nuovo al lavoro in
studio. Antonoff aveva preso
parte alla produzione di Mas- THE BAD INTENTIONS, THE BAD MANNERS....
seduction, ultimo album della
musicista. La notizia è venuta What's Happening?
fuori per via di una intervista
al “New York Times”, inter-
L I A M (Che succede?)

rotta per l'appunto dall'arrivo GALLAGHER Risposta di Bugo (@BugattiCristian)


della Clark nello studio del @LIAMGALLAGHER

produttore. Nulla di definito Here I am Liam, there we were now here we are
al momento: “Stiamo solo eheheh
cazzeggiando un po', Annie (Eccomi Liam, eravamo lì e adesso siamo qui eheheheh)
è una di quelle persone che,
ogni volta che se ne presenta
la possibilità, ha un po' que-
sta attitudine, 'vediamo se
c'è qualcosa con cui si può
pasticciare un po''”.
ARE YOU READY TO BE HEARTBLOCKED?
RAYNA RUSSOM DEGLI
LCD SOUNDSYSTEM L L O Y D I'm a 59 year old man. Address me as bro & you're
APRE UN'ETICHETTA C O L E automatically blocked
@ L L O Y D _ C O L E
(Sono un uomo di 59 anni. Rivolgetevi a me chiamandomi
“bro” e siete bloccati in automatico)
Il secondo album solista dell/
la componente della band
newyorchese, Secret Passa-
ge, è uscito per la sua nuova
etichetta, Voluminous Arts.
Il disco è un omaggio all'East
Side Rail Tunnel di Providen-
ce, Rhode Island, città in cui IN ARRIVO
l'artista ha conosciuto molti
amici e collaboratori, e ognuna
delle cinque tracce è dedicata,
per l'appunto, a uno di questi
amici, ma è il tunnel il vero
fulcro del disco. “Scorrendo
per quasi un miglio al di sotto
delle strade cittadine, il tun- CAR SEAT HEADREST
nel e l'adiacente Crook Point
Bridge erano zone autonome
non sorvegliate, dove ho MAKING A DOOR LESS OPEN
hassaggiato le possibilità che MATADOR
poteva offrire un mondo privo
di sorveglianza”, dice Russom,
aggiungendo: “Il tunnel è stato
particolarmente importante Quarto album targato Matador (su 13 in totale, in appena un decennio di attività!) per
per il mio sviluppo creativo il progetto di Will Toledo e Andrew Katz, il secondo di materiale inedito pubblicato
perché non solo si trattava di dall'etichetta, a due anni dalla versione reincisa di Twin Fantasy del 2016: l'inarrestabile
una zona marginale, lontana prolificità di Car Seat Headrest sembrerebbe aver prodotto un disco sempre più lontano
dagli spazi monetizzati del dall'estetica lo-fi che ne ha caratterizzato la produzione finora. Stando alle parole di Toledo,
consumo creativo, ma aveva le canzoni del nuovo album “contengono elementi di EDM, hip hop, futurismo, doo-wop,
anche specifiche proprietà
soul e ovviamente rock and roll. Ma sotto tutte queste cose credo che possano essere
esperienziali. Quando eri in
considerate delle canzoni folk, perché si possono suonare e cantare in molti modi diversi, e
mezzo al tunnel ti trovavi in
uno stato di completa oscurità, parlano di cose che sono importanti per molte persone: rabbia nei confronti della società,
e ho imparato molto in fretta malessere, solitudine, amore”.
che quando trascorri un tempo
sufficiente in una situazione CA R SEATH EAD R EST.C O M M ATA D O RRE C O RD S .C O M
di totale oscurità incominci ad
avere delle allucinazioni, cosa
che apprezzavo molto. E pure FUORI L'1 MAGGIO 2020
l'acustica era notevole”.

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DONALD GLOVER FA
CAPOLINO E SCOMPARE

K E V I N
M O R B Y FILL IN THE BLINKS Il nuovo album di Donald
Glover, che tre anni fa aveva
@ K E V I N M O R B Y
Letter I wrote to @blink182 in 7th grade and annunciato la “morte” del
apparently never sent. Please read this hole proprio alter ego Childish
letter. Thanks mom for unearthing! Gambino, è stato reso
disponibile lo scorso 15
(Lettera che ho scritto ai @blink182 in seconda media marzo in streaming per
e che a quanto pare non ho mai spedito. Vi prego poche ore, attraverso un
leggete questa sacra lettera. Grazie mamma per averla profilo ritwittato dallo stesso
disseppellita!) management dell'artista
statunitense che linkava il
sito donaldgloverpresents.
com, successivamente
chiuso. Nella breve finestra
temporale si è potuto
ascoltare in anteprima il
r u mo remag r u mo re m a ga z i n e nuovo lavoro di Glover,
intitolato presumibilmente
Donald Glover Presents,
un album di 12 tracce con

ASCOLTA
QUESTO
NUMERO SU
SPOTIFY

L'ESPERIENZA
NUOVO PROTOMARTYR DI RUMORE
SI AMPLIFICA
Protomartyr hanno pronto “C'è oscurità nella poetica di Ultimate OGNI MESE UNA NUOVA
un nuovo album, Ultimate Success Today [...] Il tema delle cose che PLAYLIST DEDICATA
I Success Today, la cui finiscono, sopra ogni altra cosa l'esistenza AL NUMERO IN USCITA
pubblicazione è prevista dell'uomo, è molto presente e fa venire in
il prossimo 29 maggio mente La Strada di Cormac McCarthy. Il PER VIVERE IL MAGAZINE
su Domino. Il gruppo nostro mondo ha raggiundo un punto che IN MANIERA TUTTA NUOVA
ha pubblicato al momento un singolo, ci fa molta paura: incendi, inondazioni,
Processed By The Boys, e l'annuncio terremoti, fame, guerre, intolleranza...Ci
dell'uscita, a tre anni di distanza dal lavoro sono delle grida disperate. C'è speranza?
precedente, Relatives In Descent, e a due L'avidità è il male che mette la vita in
dall'EP Consolation, è accompagnato da pericolo”.
una biografia della band opera della fan Ana
Da Silva (Raincoats), che descrive il nuovo
materiale della band in questi termini: ru m o re m a ga z ine

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N E W S! AP R I L E 202 0

vari ospiti tra cui Ariana


Grande e 21 Savage, con
una scaletta che include un GENESIS BREYER
paio di brani già circolati
precedentemente: il singolo
Feels Like Summer, già
P-ORRIDGE
Genesis P-Orridge si identificava come third gender
diffuso a suo tempo come (utilizzando alternativamente i pronomi “h/er” o “s/
Childish Gambino, e he” per indicare sé stesso/stessa), esito di un percorso
Algorhythm dello scorso
individuale inaugurato nel 1993 dopo il matrimonio con
anno. Ma c'è anche quella
la seconda moglie Lady Jaye, scomparsa nel 2007, con
Warlords che l'artista di
Atlanta aveva eseguito
la quale aveva voluto mettere in pratica la pandrogenia:
di fronte al pubblico del entrambi i componenti della coppia avevano effettuato
Coachella lo scorso anno. Ad operazioni chirurgiche e modificazioni corporee per
accompagnare lo streaming, diventare le due parti identiche di un unico “essere”, di
un artwork comprendente nome Breyer P-Orridge. Al di fuori delle regole di genere
una illustrazione in quattro e non solo, abbattendo steccati e confini, come del resto
parti del mondo in fiamme. il/la Nostro/a aveva sempre fatto. Musicista, poeta, per-
Nessuna dichiarazione formance artist, P-Orridge è stato/a un/a dei personag-
successiva al “ritiro” del gi più importanti dell'arte estrema novecentesca: prima
link ha fatto chiarezza con il gruppo chiave della prima ondata industrial, i
sull'episodio, quantomeno
Throbbing Gristle, nato tra le fila del collettivo multime-
al momento di andare in
stampa.
diale d'avanguardia COUM Transmissions, e poi, chiu-
sa quella capitale esperienza, con la fondazione degli
ERRATA CORRIGE N. 338 Psychic TV e del Temple Ov Psychick Youth, due realtà
che elaboravano a differenti livelli – più strettamente
(19 5 0-2020) musicali i primi - un originalissimo percorso tra occulti-
Nella recensione dell'album di smo, pensiero antagonista e cultura underground.
Stephen Malkmus, il titolo è
sbagliato: Traditional Techni-
ques, non Tecniques.

Nel box dei Primitives, manca DAVID


il voto degli “extra”: 90/100.

IN USCITA
ROBACK
David Roback ha avuto tre vite musicali, tutte fonda-
mentali, tutte caratterizzate dalla sua inconfondibile
Built To Spill Built To Spill chitarra: la prima con i Rain Parade, tra i gruppi del
Plays The Songs Of Daniel Paisley Underground quello probabilmente più stret-
Johnston (1 maggio) Damien tamente psichedelico; la seconda, dopo aver transitato
Jurado What's New, Tom- nei Rainy Day, “supergruppo” Paisley, con gli Opal,
boy? (1 maggio) JARV IS uno dei segreti meglio custoditi dell'underground ei-
Beyond The Pale (1 maggio) ghties, complice Kendra Smith; infine con quei Mazzy
The Lemon Twigs Songs For Star che, grazie anche alla presenza vocale di Hope
The General Public (1 maggio)
The Psychedelic Furs Made
(19 5 8-2020) Sandoval, negli anni 90 hanno creato una inconfondi-
bile via americana al dream pop.
Of Rain (1 maggio) The Soft
Pink Truth Shall We Go On
Sinning So That Grace May
Increase? (1 maggio) Jehn-
ny Beth To Love Is To Live MCCOY
(8 maggio) Mark Lanegan
Straight Songs Of Sorrow (8
maggio) King Buzzo Gift
TYNER
Of Sacrifice (15 maggio) Ma- Basterebbe la partecipazione a uno dei pilastri della
gnetic Fields Quickies (15 musica novecentesca, A Love Supreme di John Coltra-
maggio) Moses Sumney Græ ne, il suo pianoforte elemento chiave del leggendario e
(15 maggio) Perfume Genius storico quartetto che accompagnava il sassofonista, a
Set My Heart (15 maggio) eleggere McCoy Tyner tra i grandi del jazz e non solo.
Sparks A Steady Drip, Drip, Dopo aver abbandonato per divergenze artistiche
Drip (15 maggio) Weezer Van Coltrane nel 1965, poco sintonizzato sulle vertiginose
Weezer (15 maggio) Steve sperimentazioni dell'ultimo periodo del sassofonista,
Earle & The Dukes Ghosts Tyner aveva proseguito il proprio percorso pubblican-
Of West Virginia (22 maggio)
Throwing Muses Sun Racket (19 3 8-2020) do una serie di album post bop sempre in dialogo con
il mondo musicale circostante.
(22 maggio) Woods Strange
To Explain (22 maggio)

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TESTO DI
PRIVÈ / PANZANE NON TUT TA L A PUBBLICITÀ È BUONA PUBBLICITÀ F RANCES CO FARAB EG O LI

Non tutta la pubblicità


è buona pubblicità
PANZANE

di una cosa ne aiuta la diffusione, talent a trimestre, un caso umano-


a prescindere che se ne parli youtuber a trimestre. Il numero di
bene o male. Ha un suo senso, persone che spendono tempo ed
naturalmente. La veridicità di energia per rider dietro a questa
questo assunto è certificata da gente è talmente impressionante
numerose analisi di settore, dalla da convincere diversi produttori/
posizione in classifica del singolo executive di livello a farsi
e dal numero di hit su YouTube coinvolgere nei progetti, dar
della performance. I più cinici loro una patina di rispettabilità
magari si siedono col sacchetto e contribuire a normalizzarli.
di popcorn e mollano qualche La domanda ovvia: fino a che
estemporanea lezione di vita, ma il punto ci crediamo davvero? C’è
meccanismo generale è così oliato davvero in giro qualche musicista
e funzionante da dover impiegare squattrinato che scambierebbe la
Ai vecchi tempi era un’eccezione qualche hater e garantire un sua vita grama con la possibilità di
che poteva darsi, ma i tempi di corretto funzionamento degli diventare un meme, o un rapper
reazione di internet l'hanno resa scarichi sfottuto da chiunque o (peggio
una consuetudine piuttosto trita: ancora) Morgan? Voglio dire,
sbrocco in pubblico, polemica, La pubblicità, nel senso lato di orsù, la vita fa già abbastanza
debunking, memificazione, essere pubblici, è certamente cacare così com'è. Proponiamo
rebranding, ripartire daccapo. considerata un valore in se un'alternativa solidale a costo
Uno dei più chiassosi esempi stesso, e certamente non da zero: non tutta la pubblicità è
del passato prossimo è quello oggi. Quel che fa la differenza buona pubblicità. Una polemica
che ha trasformato la modesta oggigiorno è l'adolescenza dei del cazzo è una polemica del
passerella sanremese di Bugo canali di informazione da cui cazzo. L'energia e il tempo che
e Morgan in un pamphlet ci abbeveriamo: non abbiamo dedichiamo dietro a questa roba
interattivo su cui ognuno ha ancora capito bene come sono buttati.
sentito il dovere di schierarsi e/o muoverci online, forse, e tutte
aggiungere il proprio contributo queste puttanate sono parte di
semantico, dipingendo addosso un acritico patrimonio culturale
ai due protagonisti una faccia condiviso che ciucciamo senza
nuova di zecca e spendibile nei farci troppe domande – e, già che
più agghiaccianti salotti buoni ci siamo, ognuno butta dentro un
della TV generalista italiana. generoso contributo alla causa.
Sono caroselli della cui capacità La devozione religiosa verso i
elastica siamo ben coscienti: all grandi numeri fa sì che il mercato
publicity is good publicity, per del patetico e della sfiga non sia
dirla come gli yuppie. Tutto si mai andato così a gonfie vele. Un
regge sull'accettazione acritica caso umano del rap a trimestre,
del principio secondo cui parlare un caso umano fuoriuscito dai

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TESTO DI
PRIVÈ / BLOG'N'ROLL FUTURE NOW CARLO B O RD ON E

Future Now
BLOG'N'ROLL

ma per la prima volta totalmente al 90% viene dimenticato una


in mano agli artisti. Everybody's settimana dopo essere pubblicato)
in showbiz, everybody's a star. 2) passeranno sempre più a una
Gi smart-speaker cambieranno produzione continuativa di
il modo in cui scegliamo e contenuti multimedia, nei quali
consumiamo musica. Be', magari tra l'altro si riprende il centro
non esattamente il nostro, della scena il “video”, format che
essendo qui tutti reperti del secolo pensavamo morto più o meno
scorso, ma pensate a un dodicenne dal 2002. 5) La musica diventa
che quando vuole sentirsi una parte di un circuito più vasto in
canzone non solo non legge prima cui si sviluppa una nuova forma di
recensioni o articoli (e vabbe', entertainment globale. E quindi:
fin qua...), ma neanche spulcia crossover con i videogiochi e
playlist sui servizi di streaming. la fusione dei generi grazie a
Su Soundcharts.com è stato Quello che fa è chiedere ad pratiche collettive come i meme
recentemente pubblicato un Alexa. Come si arriverà a questi musicali (qualcuno lancia un
report che prova ad azzardare, consumatori, come li si tagga, abbozzo di canzone e chiunque
tramite interviste a vari operatori come li si coinvolge? In ogni caso, nella community di riferimento
ed esperti del settore, alcune il prossimo Lester Bangs sarà può editarla o ricrearla a suo
delle evoluzioni che definiranno il un cono con la voce della tipa di piacere). Ci sarebbe molto altro,
panorama dell'industria musicale Google Maps. 3) La diffusione ma mi fermo qua. Che intrighino
nel 2020. Ve ne sintetizzo qui capillare e universale dello o spaventino, questi trend
alcune. 1) L'Intelligenza Artificiale streaming nel mondo sposterà indicano comunque il futuro
cambierà radicalmente i modi gli equilibri: dalla musica prossimo. E dal bunker in cui sto
di produzione e distribuzione maintream, urbana, occidentale scrivendo ora, non c'è idea più
della musica, portando a una alla produzione decentrata, locale, confortante di quella di “futuro”.
maggiore democratizzazione. in gran parte rurale di continenti Persino se sarà un best dei Queen
Grazie a software e strumenti come Africa, Asia e America remixato in video autogenerati
AI-assisted sarà sempre più Latina. 4) L'era dell'album è da un'intelligenza artificiale su
facile per chiunque creare finita, mettiamoci il cuore in TikTok.
musica in modo professionale pace. La canzone diventa LA cosa,
dal proprio smartphone, che si matrice per infinite variazioni sul
viva a New York o in un villaggio tema (remix, versioni acustiche,
in Tanzania. In un contesto dance, new age, in lingue diverse
sempre più affollato permetterà ecc.). Ciò ovviamente non solo
anche, d'altro canto, una migliore nelle abitudini dell'ascoltatore
profilazione del proprio pubblico, ma soprattutto in quelle dei
con auspicabili maggiori ricavi musicisti, che dal ciclo produttivo
per chi crea musica. Il marketing tarato sugli album (due-tre anni
diventerà sempre più essenziale di lavoro su un prodotto che

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TESTO DI
PRIVÈ / ZIGZAG SCRIVERE (ANCORA) DI MUSICA LU CA F RAZ Z I

Scrivere (ancora)
di musica
ZIGZAG

quindicenne e il veterano delle e registratore, il giornalistino


guerre puniche, sono solo cambiati impaurito che attende speranzoso
i mezzi ed è maturata la capacità di raccogliere una dichiarazione
di soprassedere a polemiche, che sia qualcosa di più di un
contrasti e barricate varie: si vive grugnito dalla star underground
una volta sola, le risse tra quattro di turno. Ho descritto un cliché
gatti (perché questo siamo) le forse anche superato, ma il
lascio ad altri. Ma se vedo dal vivo ruolo di chi “documenta” resta
una band di ventenni che suona comunque quello del nerd sfigato,
Blitzkrieg Bop come se non ci fosse il “meno punk” in assoluto.
un domani, sento ancora il bisogno Quello ricopro, da molti anni. Con
di scriverlo. immutato entusiasmo, peraltro.
Perché scrivere di musica è
Poi ognuno ha le sue stronzissime oggettivamente bello.
Di recente il nostro direttore manie di protagonismo, certo.
ha pubblicato un bel libro Io per esempio pretendo che Appartengo a una generazione
intitolato Scrivere Di Musica. ogni cosa che scrivo non circoli per la quale il critico musicale era
L'ho comprato, l'ho letto, ho in Rete, se prima non è uscita su un solido punto di riferimento.
pensato a quello che faccio da carta. Ridicolo e antiecologico, Oggi non è più così, tutti possono
40 anni a questa parte. Come lo so. È qualcosa che ha a che scrivere di tutto. Il filtro delle
riporta Rossano, per qualcuno fare con concetti come peso, riviste, come spiega Rossano,
“scrivere di musica è come ballare volume, conservazione, memoria, è garanzia di autorevolezza o
di architettura”. Il luogo comune eccetera. Voglio toccare quello quantomeno di competenza, sono
del critico rock musicista mancato che scrivo, fine. Scrivo cose a sostanzialmente d'accordo, ma
però non sempre corrisponde al volte interessanti, altre banali, il problema per me non si pone.
vero. Io suonavo la batteria con tre e provo un entusiasmo infantile Scrivo di musica perché mi piace,
miei amici, facevamo pezzi nostri quando qualcuno mi dice di avere a prescindere, conscio del fatto che
e cover dei Clash ma non so se fa scoperto una band leggendo una di Lester Bangs ne nasce uno ogni
curriculum, parliamo di ere fa. E mia recensione. Faccio il classico Champions della Juve. Scrivo per
ho smesso presto: tecnicamente “lavoro sporco”, quello che molti descrivere quello che mi emoziona.
scarso, senza talento. Questo tra per pudore non fanno, e sono un Di conseguenza, non ballo di
i 14 e i 16 anni. Ma c'è un “però”: cronista, non un critico. Racconto architettura ma (purtroppo? Per
contemporaneamente, scrivevo il rock, la più “antiestetica” delle fortuna?) racconto me stesso, e
già di musica (biro, Olivetti scelte. Nell'iconografia classica il a farne le spese siete voi. Portate
Lettera 25, bianchetto, fax) e lo backstage di un concerto è fatto di pazienza.
facevo dignitosamente. Tradotto: bottiglie di superalcolici, musicisti
per me non si è mai trattato sfatti e drogatissimi gettati sui
di un ripiego. Oggi continuo a divanetti, pacchetti di sigarette
farlo. Stessi presupposti “etici”, e panini rancidi lasciati a metà.
approccio a metà tra il fan E in un angolo, con taccuino

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TESTO DI
PRIVÈ / GLOBO I AM A PATIENT BOY AN D REA PO M I N I

I am a patient boy
GLOBO

che include anche rispetto, anche molti chilometri, per


solidarietà, condivisione, amicizia, scendere le scale del Teranga in
altruismo. È il modo in cui Vicoletto Costantinopoli, e in quel
trattiamo l'ospite, in poche parole. club scordare per una notte le loro
Poi c'è il Teranga Worldwide storie passate e presenti, il loro
Pub, locale di Napoli gestito da trauma personale e collettivo. Il
immigrati africani. Un ristorante deserto, la Libia, la schiavitù, la
e caffè letterario, ma soprattutto morte degli amici in mare, quella
un club che funziona come un di altri amici qui nella civile Italia,
approdo sicuro per numerosi altri per una semplice appendicite non
migranti, che lì possono ritrovarsi, curata. La devastante altalena di
ballare e fare la musica che si emozioni, dubbi e gioie che è la
ascolta nei loro paesi, provando ad loro vita ora. Il livellarsi verso il
avvicinare ad essa gli italiani più basso delle priorità: "Quando sono
Ce lo stiamo augurando tutti: curiosi. arrivato qui", dice Yankuba a un
che l'emergenza, quando andrete certo punto, "la mia priorità era
in edicola a comprare questo Infine, c'è Teranga - Life In The andare all'università, laurearmi,
numero di “Rumore” nei primi Waiting Room, documentario trovare un lavoro. Ora, in
giorni di aprile, sia passata, e che prodotto dal “Guardian” e diretto sostanza, è sopravvivere". Per una
possiate sedervi a sfogliarlo nel da un trio di registe, la francese notte, sentirsi vivi e degni come i
vostro bar preferito, in mezzo a Lou Marillier e le britanniche loro coetanei italiani.
un sacco di gente. Nella migliore Sophia Rose Seymour e Daisy
delle ipotesi, tutti quegli articoli e Squires. In 34 minuti semplici ed E allora si balla e si rappa, si
quei post con i film da tre ore e le efficaci, i tre Teranga si ritrovano ride e si twerka, fra dancehall e
serie TV in otto stagioni da vedere nel raccontare le vicende di due afrobeats. Ma i documenti non
assolutamente, approfittando giovani gambiani in attesa eterna ci sono, e allora si torna ogni
della quarantena, saranno un di documenti, Fata e Yankuba. notte a firmare alla struttura
ricordo, e le nostre vite saranno Il primo studiava biochimica in della quale si è ospiti, pena la
tornate all'asfissiante tran tran di patria, e vorrebbe continuare perdita del posto, con tutte le
sempre. Anche allora, in ogni caso, a farlo qui, dove è fuggito dalla conseguenze immaginabili. Come
mezz'oretta di tempo per Teranga repressione che attende gli attivisti capita a Yankuba, che per fortuna,
dovrebbe comunque saltare fuori. d'opposizione come lui; il secondo intelligenza e testardaggine riesce
si arrangiava in Gambia come a farsi dare una borsa di studio
Cos'è Teranga? È innanzitutto una qui, oggi vende ombrelli e altro da un'università in Galles, e ci
parola in wolof, lingua principale per la strada, e vuole a tutti i costi lascia qui. A lavorare sulla nostra
del Senegal parlata anche in diventare un DJ ben oltre i confini Teranga.
parti di Gambia e Mauritania. partenopei.
Letteralmente significa ospitalità,
ma nella pratica il termine Entrambi convergono su Napoli
sintetizza un concetto più ampio da centri di accoglienza distanti

RUMOREMAG.COM | 17
MY TUNES
SHIP OF FOOLS
JOHN CALE

APRILE 2020 DI MAURIZIO BL AT TO

ATTENZIONE, QUESTO ARTICOLO che ognuno crede in ciò che preferi- un’allegoria mutuata da Sesto libro
È PIENO DI CITAZIONI, ESPLICITE sce, è bene che si sappia che io credo della Repubblica di Platone. L’equi-
O NASCOSTE, DI KURT VONNE- in Kurt Vonnegut. E Kurt Vonnegut paggio è, ovviamente, meno che di-
GUT. PERDONATEMI, PER ME È in che cosa crede? Nell’umanità, sfunzionale, ed evidenzia le difficoltà
COME UN VIRUS sostanzialmente. Nel comportarsi di un governo non democratico, privo
in maniera dignitosa e onesta senza di qualsiasi conoscenza specialistica.
lzate le mani, per aspettarci nessuna ricompensa o John Cale ci mette pianoforte, delle
favore: quanti di punizione in una vita dopo la morte. specie di campanelli e una di quelle
voi hanno avuto Nel fare del proprio meglio a servire batterie con un minimo di eco tipiche
una canzone, in la più grande astrazione che si possa degli anni 70. Ma La Nave Dei Folli
qualunque fase arrivare a comprendere: la nostra è anche un’opera del 1494 di Seba-
della propria vita, comunità. Scriverlo e rileggerlo, in stian Brant, giurista e poeta satirico
da quando vostra questi giorni, appare folle. Ma sem- alsaziano. Una nave parte da Basilea
nonna vi cantava Gianni Morandi a pre Vonnegut diceva, “una persona diretta verso il Paradiso dei Folli,
quando eravate già stufi dell’esordio sana di mente in una società folle con Saint Grobian, il “santo patrono
degli Unseen Corners, che vi ha resi deve per forza apparire folle”. Quin- dei volgari e degli screanzati”. È una
più felici di essere al mondo, più fieri di? Fate partire la canzone di John parodia dell’Arca della Salvezza con-
di essere al mondo, di quanto crede- Cale, e pensateci sopra. È un eserci- cepita dalla Chiesa Cattolica, risente
vate possibile fino a quel momento? zio semplice, perché Ship Of Fools è dell’opera di Erasmo da Rotterdam e
Bene! Adesso dite il titolo di quella una ballata distesa, quasi un’elegia ispira il dipinto di Hieronymus Bosch
canzone a chi sta seduto o in piedi all’andare avanti, ma tutti insieme, e dello stesso anno e con lo stesso
vicino a voi, Ci siamo? Grazie. Fatto? richiede una serena consapevolezza titolo. Sono andato a guardarmelo,
Bene. La mia, per chi mi ha sentito, del disastro, e del solcarlo abbrac- ingrandendo la parte bassa si vede
è Ship Of Fools di John Cale. E visto ciati, soprattutto con chi in genere un musicista (o è una suora?) con
che è il momento delle rivelazioni e rimarrebbe fuori. La Nave dei Folli è un simil banjo. Di fronte a lui, di

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TESTO DI
MY TUNES SHIP OF FOOLS JOHN CALE MAU RIZIO B L AT TO

“S E M A I D OV ES S I MORIRE – DIO NON VOG L IA – VORRE I CH E SUL L A M IA L A P IDE CI F OSSE SCRI T TO:
L’ UNI C A PR OVA CH E G LI S E RV IVA DE LL’E S I STE NZ A DI DIO E RA L A M USICA” .
(QU AN DO SIETE FEL I C I, FAT E C I C ASO , KURT VONN EG U T )

profilo, un monaco. Be', assomiglia dolcissimo coro di chiamata, dice, ossessionata. Alla fine Cale trovò
a John Cale. Che non ha mai avuto “quindi resisti, non ci vorrà molto”. l’antidoto perfetto al South Seaport
la chierica, però ha sempre sfoggiato Nella sua Storia Della Follia, Michel di Manhattan. Vendevano delle ma-
pettinature di gran classe. Me ne Focault parla della Stultifera Navis e gliette con scritto sopra, “è affondato,
accorsi l’ultima volta che lo vidi a di come fosse una pratica piuttosto non pensarci più”. Il pubblico ride e
Torino, sotto un improbabile tendone comune affidare i “matti” a un battel- l’immagine si apre sul palco: di fian-
da circo piazzato dietro il più grande liere, in modo che li allontanasse dai co a John Cale, acustica in braccio e
mercato aperto d’Europa. Ero piutto- “normali”. A Francoforte, nel 1939, pronta al controcanto, c’è Chrissie
sto ubriaco di birra cinese (l’azzardo dei marinai imbarcarono un folle che Hynde. Al pianoforte c’è Nick Cave.
dei tempi passati…), in compagnia di amava girare nudo in città. Successe Gradirei ripeterlo: John Cale, Chris-
una firma storica di questa rivista, anche a Magonza, evidentemente era sie Hynde e Nick Cave. “Cosa c’è più
e continuavo a ridere e a far notare una passione del momento, la gente bello di questo?” Quindi preparatevi
a tutti che John Cale e io avevamo si sfilava le mutande e, alè, faceva a salpare e ricordate che Kurt Von-
la stessa pettinatura, una specie di un giretto in centro. Li caricavano negut diceva che “la disperazione è la
doppio taglio anni 90. Amavo lui e le sulle barche e li portavano altrove. madre dell’originalità”, quindi ci sarà
sue canzoni e, come sempre quando E chi abitava in questi altrove, ogni da divertirsi. Dove andiamo? E chi lo
sei piuttosto ubriaco, molestavo i tanto avvistava le navi dei folli che sa. Ma “siamo animali fatti per dan-
molti che conoscevo e glielo facevo tentavano di approdare e pensava, zare” (sempre Kurt) e quindi speria-
notare. Kurt Vonnegut dice, “quando “oh cazzo…”. Quindi è arrivato il mo- mo ci sia spazio per farlo mentre Ship
siete felici, fateci caso”. Glielo inse- mento di dircelo, le similitudini con Of Fools echeggia di sottofondo. La
gnò suo zio Alex, che interrompeva le i tempi che stiamo vivendo sono dav- mia sensazione è che, a questo giro,
conversazioni e diceva, “cosa c’è più vero troppe anche per un analfabeta tocchi a noi sperare che qualcuno ci
bello di questo?” Io gli fui fedele per- critico certificato. E mentre pochi faccia approdare in qualche altrove.
sino un po’ troppo e, come sempre, giorni fa, con quasi 28 gradi a febbra- Che guardandoci barcollare sul ritmo
mi sopportarono tutti con gentilezza, io in una città del Nord, entravo in un dei tasti di John Cale, con le lattine
ma davvero, inquadrate la situazione vagone della metropolitana deserta di birra cinese dappertutto, dica sol-
e pensateci, non andava fatto? Sulla nell’ora di punta e guardavo un ra- tanto “oh cazzo”, ma che poi non ci
Nave dei Folli, nonostante soffra di gazzo con la mascherina protettiva spari, non ci meni, ci tratti bene. Kurt
mal di mare anche sul pedalò, mi che scrutava il nulla, mi sono detto: Vonnegut diceva, “di regola ne cono-
pare di esserci saltato sopra fin da La Nave dei Folli è partita, e tutto sco una sola: bisogna essere buoni,
subito. C’mon John, canta per noi. quello che dobbiamo fare è resistere, cazzo”. Loro lo sapranno, saranno
Cosa possiamo chiederti ancora dopo non ci vorrà molto. Fate un salto d’accordo? Chissà. Ma se c’è una
tutto quello che hai già fatto per noi? sopra anche voi? John Cale a prua, lezione da imparare, è che la Nave
Dopo i Velvet, Nick Drake, gli Sto- noi ubriachi di birra cinese. Tutte dei Folli prima o poi salpa per tutti
oges, Patti Smith, i Modern Lovers, quelle canzoni meravigliose, ma una e quindi tanto varrebbe starci sopra
che altro possiamo desiderare da te? volta Cale sorrise a un giornalista con dolcezza e una buona canzone
Di darci la rotta, di essere il nostro e gli disse, “ok, grazie, comunque di sottofondo. E se le cose andranno
Saint Grobian in questa scialuppa Walk On The Wild Side avrei voluto male? Pazienza. It sank, fuggheda-
disgraziata che veleggia incurante. scriverla io”. Cito a memoria e potrei boutit.
Qual è la Nuova Società? Quale la sbagliarmi, ma qui è tutto un rollio e
sua Musica? Ship Of Fools dai no- la birra cinese inizia a darci alla testa.
stri altoparlanti, a volume medio South to give the sign, così si chiude
e senza sosta. Le note scivolano, il la canzone. Che è una frase che dà un
testo parla di speranze irrequiete di segno, anch’essa. Una volta John Cale
un pilota cristiano, di quando rac- ha cantato Ship Of Fools per la BBC, e
colsero Dracula a Memphis, di fame per introdurla ha raccontato di come
spietata e di quando raggiunsero sua figlia, all’epoca teenager, si fosse
Swansea mentre faceva buio. Tutti perdutamente innamorata di Leonar-
erano abbastanza contenti di vederli do Di Caprio in Titanic. Di come non
arrivare. Abbastanza. Il coro, un vero parlasse d’altro e di quanto ne fosse

John Cale, come dire, uno che ha fatto tutte le cose migliori del Rock. Tra cui Ship Of Fools, che chiude il primo
lato di Fear (Island, 1974). Nel disco suonano anche Brian Eno, Phil Manzanera e Richard Thompson. La prima
canzone dell’album è Fear Is A Man’s Best Friend. Suona vagamente attuale?

RUMOREMAG.COM | 19
RUMOREMAGAZINE A P RI LE 2 02 0

20 | RUMOREMAG.COM
DOVE: QUANDO:

Brescia,
Italia /
Manchester,
JULIA BARDO dal 2014

UK

COSA:

Canzoni d'amore per se stessi

IL DISCO: ONLINE:

PHASES facebook.com/juliabardomusic
WICHITA, 2020

i sono via. Non mi sono mai sentita 'a quando ho scelto di diventare
persone che, casa', sono sempre andata alla solista. Gli ho fatto sentire le mie
C semplicemente,
nascono nel
ricerca di questo sentimento
di appartenenza a qualcosa, a
canzoni e se ne è appassionato,
così mi ha chiesto di poterle
posto sbagliato. qualcuno, senza mai trovarlo in produrre. È stato un processo
Ma per fortuna Italia. Manchester è capitata. molto intimo e personale, che
siamo esseri dotati della facoltà Tre anni fa scelsi tre posti dove riflette l'influenzarci nella musica
di muoverci, e di decidere potermi trasferire, dove la scena come nella vita. Please Don’t Tell
dove (e se) piantarle, le nostre musicale secondo me era ampia Me è stata la prima canzone che
fantomatiche radici. Julia Bardo e varia: Londra, Manchester e abbiamo prodotto insieme. È nato
sentiva di non appartenere Bristol. Passai una settimana a tutto in un pomeriggio. Eravamo
all'Italia, cosa che non suona Manchester e una a Londra, il a casa sua e mi chiese se potevo
strana a chi ha ascoltato gli Own treno per Bristol non partì e lo fargli sentire delle mie canzoni,
Boo, la band indie shoegazer colsi come un segno. Londra era io tirai fuori questa. Decidemmo
bresciana con cui ha iniziato troppo grande per me quindi di registrare un demo il giorno
il suo percorso, così è partita scelsi Manchester”. stesso perché per la prima volta
verso un posto da chiamare casa, qualcuno mi stava capendo
dove iniziare una nuova fase Qui si unisce ai Working Men’s musicalmente ed eravamo sulla
esistenziale e artistica. Phase è il Club, ma l'esigenza di esprimere stessa onda. Un mese dopo
titolo dell'EP con cui inaugura la se stessa al 100% è più forte della eravamo in studio a registrarla”.
carriera solista: “Direi che la fase sicurezza data dall'appartenenza
attuale è quella della scoperta a un gruppo: “Essere in una Certo, non tutti hanno la
di me stessa, la scoperta del band che sta avendo successo stessa lungimiranza del suo
mio suono. La prossima sarà di è una bella sensazione, ma allo coproduttore, e la difficoltà
accettazione e affermazione di me stesso tempo avevo e ho bisogno dell'essere donna in un mondo
stessa, di chi sono”. La ricerca è di esprimere me stessa al 100%. che, sulle questioni di genere,
in corso a Manchester, un po' per Volevo mettermi alla prova, usare sembra sempre fare un passo
scelta un po' per caso: “Ho deciso la mia voce, vedere dove potevo avanti e due indietro, non le
di andare via molto tempo prima arrivare. Per me è importante è estranea: “Mi fa piuttosto
di andarmene davvero. La prima essere sincera con me stessa, non ridere il fatto che alcuni festival
volta che sono stata a Londra c’è successo senza autenticità”. directors dicano che non ci sono
avevo 13 anni e me ne innamorai, Oltre alla consapevolezza, però, abbastanza donne nell’industria
mi sembrava di far parte del l'esperienza con la band porta a musicale. È così facile trovare
mondo per la prima volta e un incontro importante, quello artiste donne, basta togliersi il
quindi ricordo di essermi detta con Henry Carlyle Wade degli paraocchi”. E togliamocelo.
'quando hai 18 anni vai!' Ma poi a Orielles: “C’è sempre stata intesa
18 anni incontrai le persone con tra noi due. Un anno dopo esserci
cui formai gli Own Boo, quindi incontrati ci siamo innamorati
decisi di rimanere, ma avevo e siamo andati a vivere insieme.
sempre quel sentimento che Mi ha sempre supportata, sia
mi portava a pensare di andare quando ero nella band, sia

TESTO DI Letizia Bognanni

RUMOREMAG.COM | 21
THE BACKDOOR
DOVE: QUANDO:

Piacenza, dal 2017

SOCIETY
Italia

COSA:

R&B caustico, biciclette e mulini a vento

IL DISCO: ONLINE:

THE BACKDOOR SOCIETY facebook.com/backdoorsociety


AREA PIRATA, 2019

Totale astrazione: è quella del giovane Ron Wood). Beat Chi erano questi due personaggi
che occorre per suonare incendiario alternato a ballate capaci di scrivere capolavori
nederbeat negli anni 20 del con echi Stones e arabeschi folk come That’s Your Problem o
2000. E i Backdoor Society, rock, un singolo per l'americana Touch? Il mistero si è svelato
piacentini per l'anagrafe ma Hidden Volume (fortemente quando un amico mi registrò
col cuore nell'Olanda dei mid sponsorizzato dal guru Lenny una cassetta degli Outsiders:
Sixties, in questo senso non Helsing), un album per la da lì si è aperto un mondo
temono confronti: il classico nostra Area Pirata e la ferma nuovo”. Il suono dei loro dischi?
gruppo cristallizzato in convinzione che per andare Rigorosamente mono perché,
una bolla spazio-temporale avanti sia necessario guardarsi dice ancora Giovanni “...dopo
che nulla ha da spartire col indietro. un po' mi stufano tutti quegli
post postmodernismo che ci strumenti che rimbalzano da
circonda. Nati dalle ceneri dei Perché il beat olandese? Lo una cassa all’altra!” Come a
Rookies, i Backdoor Society spiega Giovanni, il cantante: dire: “Tenetevelo pure, il suono
fanno piazza pulita di ogni “...negli anni 80 ho scoperto del 2020”. Per i Backdoor
ingiustificato pudore: nessuna gruppi come Lyres e Tell Tale Society, passatisti senza
concessione al presente, spazio Hearts. Tra le loro canzoni rimorsi, si prospetta un radioso
solo al R&B targato Outsiders/ c'erano cover di due autori a futuro: perdonate l'ossimoro e
Q65/Birds (quelli con la “i” me sconosciuti: Splinter e Tax. appuntatevi il nome.

TESTO DI Luca Frazzi

22 | RUMOREMAG.COM
DOVE: QUANDO:

Woodstock,
USA THE BOBBY LEES dal 2018

COSA:

Rock'n'roll

IL DISCO: ONLINE:

SKIN SUIT facebook.com/TheBobbyLees


ALIVE NATURAL SOUND, 2020

Fuori dal tempo e fuori dalle tra i 17 e i 25 anni. La chimica fortunati a incontrarlo”, mi dice
mode, capita che il rock'n'roll funziona. Il gruppo comincia Sam. “In questo secondo disco
assuma forme classicamente a girare portandosi appresso il abbiamo scritto i brani tutti
indistruttibili. Come i Bobby proprio anarchico show r’n’r. insieme, ci rappresenta appieno
Lees. Una tizia di Brooklyn, Sam Suonano con Black Lips, Boss e di fatto è il nostro primo
Quartin, la quale dichiara che la Hog, Shannon And The Cams. vero album”. Particolare non
voglia di fare musica le è venuta Sono un nome che comincia a secondario: Skin Suit esce per la
guardando un concerto di Little farsi notare, i Bobby Lees. Alive Natural Sound, etichetta
Richard. Dopodiché comincia a storica del rock americano, blues
scrivere canzoni e si trasferisce Scritte da Sam, le canzoni del e rock'n'roll più o meno punk,
poco lontano, in provincia, loro primo album autoprodotto, fondata da Greg Shaw, da sempre
a Woodstock. Dove trova dei Beauty Pageant, rivelano a un garanzia di pura autenticità (tra
ragazzini che si aggregano al suo pubblico sempre crescente il loro le scoperte, basterebbe fare solo
progetto rock'n'roll senza tempo. selvaggio talento. Anche uno due nomi: Black Keys e Black
Sam vuole incidere un album ma come Jon Spencer se ne accorge, Lips).
ha bisogno di una band. Eccola: e, dopo aver loro chiesto di
Kendall Wind, basso, Nick aprire un suo concerto, si offre
Casa, chitarra, Macky Bowman, di produrre il loro nuovo album,
batteria. Compresi tutti in un’età Skin Suit. “Siamo stati veramente

TESTO DI Claudio Sorge

RUMOREMAG.COM | 23
HONEY HARPER OCTOBER DRIFT
DOVE: QUANDO: DOVE: QUANDO:
Atlanta, USA dal 2013 Taunton, UK dal 2015
ONLINE: honeyharpermusic.com ONLINE: octoberdrift.com

COSA: COSA:
Country interstellare Muro di chitarre indie rock come
per le nuove generazioni non se ne sentivano da un po’

IL DISCO: IL DISCO:

STARMAKER FOREVER WHATEVER


ATO, 2020 PHYSICAL EDUCATION RECORDINGS, 2020

Dopo Kacey Musgraves, arriva il biondissimo William Se c’è una cosa che ho imparato negli ultimi anni è che
Fussell ad addolcire le radici del country con una se gli Editors si portano in tour una band non bisogna
sensibilità pop contemporanea. Nato in una riserva perdersela, perché non è mai per caso. Non lo è stato
indiana in Georgia e cresciuto ad Atlanta, educato alla infatti per Maccabees e Balthazar. Nel 2018 questo
musica da una bizzarra coppia di genitori: “Ascoltavo onere e onore è capitato agli October Drift: band di
il country, in macchina con i miei. Con mia madre Taunton, umido capoluogo del Somerset (dove si trova
guardavo Grease e mio padre era un sosia di Elvis, nelle Glastonbury), nel Sud dell’Inghilterra.
sue differenti versioni”. Imparata la chitarra sulle note
di Sweet Child O' Mine, il giovane William muove i primi Il loro disco d’esordio, Forever Whatever, uscito a
passi con i locali Mood Rings (esordio nel 2013), per gennaio per l’etichetta di Justin Lockey (chitarrista
poi trasferirsi a Londra e scoprire il dream pop come degli Editors), è il frutto di un lungo percorso. La band
Promise Keeper, con una cassetta autoprodotta nel 2017. è in giro dal 2015 e in questi cinque anni ha macinato
moltissimi chilometri e calcato numerosi palchi,
Da qui, il ritorno in patria, canzoni strimpellate oltre ad aver pubblicato diversi singoli ed EP. Questo
nell’intimità alla compagna Alana, e la creazione di avvicinamento lento all’appuntamento con il primo
Honey Harper. Cowboy efebico, che sveste il country album ci ha regalato una band già matura e con le idee
di qualsiasi legnosità maschile, proiettando le melodie chiare. Un indie rock molto diverso da quello a cui
a sei corde su un’astronave a propulsione d’archi e siamo abituati negli ultimi anni: chitarre, molte chitarre
sintetizzatori. Starmaker è l’album che segue il primo e molta distorsione: basta sentire il muro di suono del
EP Universal Country, del 2017. Il verbo cosmico di pezzo di apertura (Loosing My Touch) per capire. Gli
Gram Parsons ricontestualizzato per la generazione Z. October Drift ripescano le sonorità anni 90 rendendole
Come dichiarato a “Fader”: “Country per chi non ama attuali e fresche. In più possono contare sulla voce
il country. Per svelare la bellezza al di là della tipica intensa di Kiran Roy, che nei prossimi anni diventerà
connotazione geografica”. certamente un punto di riferimento.

TESTO DI Mauro Fenoglio TESTO DI Luca Doldi

24 | RUMOREMAG.COM
RAREŞ RICARDO RICHAID
DOVE: QUANDO: DOVE: QUANDO:

Birlad, Romania / Marghera e Bologna, Italia dal 2018 Rio De Janeiro, Brasile dal 2018

ONLINE: facebook.com/raresraresk ONLINE: faroutrecordings.com

COSA: COSA:
“Soul lagunare. Con i Carpazi in lon- Post tropicalismo
tananza a guardare il delta del Po”

IL DISCO: IL DISCO:

CURRICULUM VITAE TRAVESSEIRO FELIZ


NEEDN’T, 2020 FAROUT RECORDINGS, 2020

Nato in Romania, cresciuto a Marghera e trapiantato a Lui ci provoca, noi ci caschiamo. Gioca sul filo di un
Bologna. “Sono arrivato in Italia coi miei nel 2005”, dice. tropicalismo assorbito ben bene, certo. Anche perché ha
“Ricordo la casa di campagna, nonno, i giochi, la messa avuto tempo, con i suoi 30 anni ai tempi della Rete è un
a digiuno per ricevere la comunione, il cane che dormiva debuttante senior. Però dal tropicalismo, di cui sostiene
sul tetto e i quaderni che papà mi mandava dall'Italia. di fornire una lettura industriale, schizza sempre un
La Romania geografica ha poco a che vedere con la po’ più in là, e poi torna indietro e non sai dove vuole
mia, fatta di casa e famiglia: non ho perso né lingua, né portarti. Semplice: da nessuna parte che non siano le sue
cucina, né tradizioni. L'Italia è bella, ma non mi sentirò storte latitudini, la vita promiscua tra elettrico e asettico,
mai totalmente italiano, forse mio figlio...” l’esistenza in bilico di canzoni o brevissime o lunghe, ma
soltanto perché divise in due atti.
Studia elettronica al Conservatorio, a dispetto di
un esordio suonato, analogico. “Quest’album è la Ti arrivano addosso cose fuori luogo, come i passaggi
coronazione di un sogno: fare un disco come i primi all’apparenza melensi e easy listening della traccia finale,
Beatles. Le basi c'erano: niente click, né griglia, presa ma dimentichi la sana vendetta punk e li accetti perché
diretta e poche takes. Vivo un periodo d’indecisione, hanno davvero un senso messi così. La personalità
volevo un disco concreto, piantato in un momento più straripa, per un disco di debutto. Fin troppo, e infatti se
stabile del presente, il passato”. L’album, prodotto da la tira alla grande, ne ha ben donde, però una pettinata
Marco Giudici, suonato con Giuseppe Vio, Marcello elargita con fare paterno da uno come David Byrne non
Della Puppa e Novecento, è una raccolta di canzoni. gli farebbe male. Noi lo tifiamo per il talento disinibito
“Curriculum Vitae mi è venuto mentre stavo smettendo e onnivoro che si percepisce fin dal primo ascolto e,
di fare il cameriere. È una sorta di compilation delle cose soprattutto, si apprezza ancor più con i successivi. A Rio
migliori scritte nell'ultimo anno e mezzo. Racchiude una De Janeiro, oltretutto, lo circonda una bella squadra di
parte di percorso. Si sente che ci sono diversi pezzi di musicisti e produttori.
vita dentro”.

TESTO DI Barbara Santi TESTO DI Paolo Ferrari

RUMOREMAG.COM | 25
FUGAZI
1, 2, 30...
REPEATER
CANTY, LALLY, MACKAYE E PICCIOTTO
RACCONTANO I TRE DECENNI DEL LORO
(PRIMO) CAPOLAVORO
TESTO DI ANDRE A POMINI
F O T O D I J O H N FA L L S

N
di Washington, D.C. dalle cui ceneri nascevano), ma
che probabilmente non era preparato a una new thing
di tale potenza, così diversa musicalmente eppure così
del tutto plausibile. Suona come l'avvio definitivo della
loro avventura, con Guy Picciotto finalmente anche
chitarrista dopo qualche anno a mezzo servizio come
cantante di supporto e improvvisato ballerino, e tutte le
conseguenze musicali che questo comporta.
Sulla musica a volte ci si è soffermati troppo poco,
parlando dei Fugazi. La portata delle loro scelte etiche
- il rifiuto del music business e delle sue convenzioni, il
do it yourself reso pratica fattibile anche per un gruppo
grosso, i concerti a prezzo imposto e basso - talvolta
finiva per oscurare il resto, facendo un torto a una
band composta innanzitutto da ascoltatori voraci e
onostante fossero in quattro, il gruppo pareva formare musicisti di rara creatività. Che hanno scritto e suonato
un insieme composito: un organismo più grande. Le due alcune delle migliori cose sentite dalla fine degli anni
chitarre erano le braccia di questa creatura, mentre i 80 in qua, definendo uno stile unico e spigoloso che
tamburi erano le gambe e il basso era la spinta pelvica": combinava post punk, noise, hard, avanguardia e
difficile trovare parole più immaginifiche e al contempo cori punk rock, insieme a dosi massicce - più o meno
precise di quelle di Ian Svenonius, per sintetizzare i intelligibili - di cose black: reggae, funk, hip hop, go-go
Fugazi. Ma i Fugazi non nascono già così. In questa autoctono. Un ciclone di energia e coraggio. "Mentre
creatura spaventosa e magnifica si trasformano i Fugazi suonavano", continua Svenonius, "questo
lentamente, passo dopo passo, come piace a loro. Un golem correva per la sala e mangiava tutti. Ma invece di
passo più lungo degli altri però lo fanno, nell'aprile del gridare terrorizzato il pubblico era complice, come una
1990, con l'album in cui per la prima volta offrono al pianta che si fa masticare volentieri da un coniglio".
mondo la loro versione finale. Repeater è in molti sensi I quattro non amano troppo anniversari e festeggia-
il primo, vero album dei Fugazi. menti, sono abituati a guardare al presente – ad esem-
pio il debutto dei Coriky, mezza formazione coinvolta,
Dura, come tale, 35 minuti e 11 canzoni. Arriva dopo recensito in queste pagine - e al futuro, ma i 30 anni di
i due EP che li presentarono a chi aveva amato Minor Repeater - che continua ad aggiungere copie al mezzo
Threat, Embrace e Rites Of Spring (i colossi del punk milione abbondante già venduto - meritavano un ap-

TAG: #marginwalker #flavorflav #enterguy #tedniceley #queen ONLINE: fugazi.bandcamp.com


FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI

And The Same, Lockdown, The Word, Furniture,


Merchandise, Song#1… le abbiamo quasi tutte riprese
« L A C O S A C H E A P P R E Z Z A I F I N D A L L’ I - in seguito. Non ha funzionato, semplicemente, ma
N I Z I O F U L’ I N C L I N A Z I O N E A L L AV O R O siamo riusciti a mettere insieme sei pezzi. Quando
siamo tornati a casa stavamo cambiando, Guy voleva
C H E J O E , I A N E B R E N D A N AV E VA N O.
suonare la chitarra, era chiaro. Era ora di procedere".
F U S O P R AT T U T T O Q U E L L A A D AT T R A R-
MI: ERANO TUT TI E TRE SERI E CON- Era l'ultimo arrivato, e il suo ingresso nel
gruppo era stato graduale...
C E N T R AT I . D O P O AV E R S U O N AT O I N
I.M.: "Nel settembre del 1986 Joe e io abbiamo
UN SACCO DI BAND CHE NON ERANO cominciato a suonare con Colin Sears, già batterista dei
S TAT E A L L'A LT E Z Z A D E L L O R O P O T E N - Dag Nasty. Né Joe né Colin scrivevano musica, me ne
occupavo io. Merchandise, Furniture, Waiting Room e
Z I A L E , E R A I M P O R TA N T E P E R M E S TA R E
un po’ di altre canzoni dei primi tempi sono state scritte
CON GENTE CHE SI IMPEGNASSE, CHE da me e provate con Colin. Nel gennaio 1987 Colin
L O T TA S S E P E R D A R E F O R M A A U N tornò con i Dag Nasty, e a noi serviva un batterista.
Brendan provava alla Dischord House con gli Happy
SUONO E A UN’ETICA» G U Y P I C C I OT TO
Go Licky, aveva una batteria ed eravamo ottimi amici.
Gli chiesi se gli andasse di suonare con me e Joe, non
per formare una band, solo per suonare, e accettò. Ci
mettemmo al lavoro sullo stesso gruppo di canzoni,
profondimento. Per questo abbiamo deciso di farci rac- che non avevamo suonato troppe volte nemmeno
contare il disco da tutti e quattro: Brendan Canty, Joe noi. Colin non aveva molte idee di arrangiamento o
Lally, Ian MacKaye e Guy Picciotto (più Ted Niceley, scrittura, mentre Brendan era un musicista brillante,
che dell'album fu il produttore). Dal 2003, anno in cui che cominciò immediatamente a contribuire. Guy era lì
la band è entrata in una pausa che non ha l'aria di voler in giro, provavamo a fargli fare qualcosa con noi ma era
cessare, potrebbe non essere mai successo. reticente, per lui eravamo già un pacchetto completo.
Alla fine lo prendemmo per le seconde voci, poi per
Cominciamo un po' più indietro nel tempo. Il cantare un po’ di più, poi la cosa si sviluppò".
vostro vero primo album avrebbe dovuto essere G.P.: "Ero disperato, senza sapere che fare della mia
Margin Walker, circa un anno prima. Ma non vita. Suonavo con Brendan da più di sei anni, da quando
venne come volevate e diventò un EP con sole ne avevo 16: quando lui entrò nei Fugazi, mentre
sei canzoni: cosa successe? il nostro gruppo dell’epoca, gli Happy Go Licky, si
Joe Lally: "Volevamo registrare per documentare sfaldava, mi sentii perso. Vendetti l'amplificatore e me
quel periodo. Con Guy a cantare solo le seconde voci, ne andai, pensando che fosse tutto finito. Presi un bus
probabilmente sentivamo tutti che un cambiamento per il Texas, incontrai degli amici e ce ne andammo in
stava arrivando, e le canzoni scritte durante quella fase giro in macchina per il Sud per un po’, ma alla fine mi
avrebbero dovuto essere registrate. Ci fu la possibilità ritrovai di nuovo a D.C, prima del previsto. Di lì a poco
di farlo alla fine di un tour europeo, con il nostro amico i Fugazi fecero il loro primo concerto, l’unico come
John Loder ai Southern Studios di Londra". trio senza di me, e subito dopo mi offrirono un ruolo
Guy Picciotto: "Il problema principale fu che fummo secondario. Sarei stato la voce solista in Break-In, e la
costretti a registrare le parti di batteria separatamente seconda voce nel resto delle canzoni. Includermi era
dal resto, per questioni di spazio. Brendan registrò, e a figo da parte loro, e mi divertivo, ma non mi sentivo
seguire Joe e Ian sovraincisero basso e chitarra. Parte esattamente parte del gruppo. Non andavo a tutte le
del materiale risultava quindi slegato e poco organico, prove, e non è che la cosa avesse molto senso, ma i
suonava male, e non ci sbattemmo a completarlo. Fugazi dei primissimi tempi funzionavano con una
Per un gruppo come il nostro, basato soprattutto sul certa rilassatezza, avevano un’organizzazione molto
suonare dal vivo e sulla comunicazione spontanea, non particolare: c’era sempre gente che saliva a suonare le
era un buon modo di lavorare, e non lo usammo mai percussioni, la tromba o l’organo, e avevano anche un
più". ballerino di nome Charley, che ballava su un lato del
J.L.: "Non eravamo abituati a lavorare così, di solito palco, cose così. Vedevo la mia partecipazione come una
registravamo live tutti insieme direttamente su nastro, estensione di questa politica.
per poi aggiungere eventuali sovraincisioni e infine le Un giorno però - suonavamo a Richmond, Virginia - il
voci. Ma a John piaceva così". nostro fonico Joey Picuri mi prese da parte e mi disse
Ian MacKaye: "Registrammo una dozzina di canzoni, che dovevo decidere se ero dentro o fuori, e se ero
ma ne scartammo più o meno la metà. Ho qua il nastro: dentro dovevo prendere la cosa sul serio ed esserci al
Provisional, Promises, Burning Too, Margin Walker, 100%. La cosa mi colpì, e da quel momento in poi ci

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fui dentro definitivamente anche con la testa. La cosa G.P.: "Ascoltavamo molto hip hop della prima ora:
che apprezzai fin dall’inizio fu l’inclinazione al lavoro Run DMC, Boogie Down Productions, Schoolly D.
che Joe, Ian e Brendan avevano. Fu soprattutto quella Lo sentivamo molto vicino al punk, per il suo potere
ad attrarmi: erano tutti e tre seri e concentrati. Dopo destabilizzante e per le sue radici al di fuori del music
aver suonato in un sacco di band che non erano state business convenzionale. Amavamo i Public Enemy, i
all'altezza del loro potenziale, era importante per me loro primi due album ci hanno influenzato moltissimo,
stare con gente che si impegnasse, che lottasse per suonavano radicali e stimolanti da ogni punto di vista:
dare forma a un suono e a un’etica. Eppure, nonostante musicale, sonoro, politico. Quello che mi piaceva di
fossimo amici, non mi sono mai sentito del tutto a mio Flavor Flav in particolare era il modo in cui forniva un
agio fino a che non è passato qualche anno di lavoro complemento a Chuck D, un’energia e un suono diversi.
insieme, e non si è plasmata un’intesa reciproca più Creava una dialettica interna alla band che era davvero
profonda. Sono stati quei primi anni di prove e tour unica. Dava humour e sollievo, e una complessità che
senza sosta a unirci con una mentalità profondamente spingeva il tutto su un altro livello".
collaborativa, lì finalmente sentii che eravamo tutti
allo stesso livello. È stata un’evoluzione insolita, me ne Tornate a Washington dunque, e succede
rendo conto, e anche se in qualche modo pare inevitabile qualcosa che cambierà la musica dei Fugazi per
così, di certo sarebbe potuta andare diversamente. Ci sempre: Guy comincia a suonare la chitarra, e a
deve essere una Terra parallela, da qualche parte, dove partecipare attivamente alla scrittura dei pezzi.
i Fugazi sono rimasti un trio. Sarebbe stata una storia J.L.: "Doveva succedere. Guy aveva sempre suonato
parecchio diversa, ma a suo modo altrettanto fantastica". la chitarra e cantato in vari gruppi con Brendan. Era
fantastico nel suo ruolo di backing vocalist e ballerino,
Hai citato spesso il ruolo da hype man di Flavor ma non c’era motivo perché le cose restassero così".
Flav nei Public Enemy come ispirazione per G.P.: "In ogni mia band precedente sono stato un
ciò che facevi inizialmente nei Fugazi. Cosa ti chitarrista. Ma i Fugazi mi parevano già completi,
piaceva di lui? per come Ian e Joe si incastravano, e non riuscivo

RUMOREMAG.COM | 29
a immaginare come avrei potuto inserirmi non potè suonare".
musicalmente. Gli altri però volevano che trovassi un G.P.: "Il primo pezzo che suonammo dal vivo con due
posto nel gruppo, e così inizialmente fui solo cantante chitarre fu Reprovisional, ma la mia parte non è che
e performer. Non ci volle molto, però, perché quel fosse granché, solo un rumore improvvisato a volume
ruolo cominciasse a starmi stretto; volevo essere più altissimo verso la fine".
coinvolto nel dare forma alle canzoni. Durante il tour
europeo prima di Margin Walker arrivai al limite, Come cambiò il gruppo? Repeater suona come
sentivo che le cose dovevano cambiare. Gli altri lo se voi quattro stiate cominciando a suonare
capirono". insieme sul serio, ascoltandovi l'un l'altro...
G.P.: "Penso sia vero. Avevamo tutti numerose idee
Brendan Canty: "Non lasciare che Guy suonasse musicali da condividere, e portavamo alle prove vari
la chitarra e contribuisse alla scrittura al 100% elementi sui quali il gruppo si metteva al lavoro,
sarebbe stato un disastro per il gruppo, e in quel ristrutturando e cazzeggiando, fino a quando non
caso probabilmente saremmo rimasti insieme ancora diventavano canzoni. Facevamo anche delle jam, ma
per poco. O piuttosto, Ian e Joe avrebbero potuto il meglio veniva fuori quando qualcuno portava una
continuare senza Guy e me. Avevo deciso che avrei sezione di base, tipo una linea di basso o una frase
suonato con Guy a qualsiasi costo, e lui era sempre di chitarra, e questa funzionava come una calamita
più frustrato dal non poter contribuire musicalmente che tirava fuori ulteriori idee. A volte qualcuno ha
alla band. La band, allo stesso modo, aveva bisogno portato canzoni già complete, ma era raro. La maggior
del suo input per raggiungere la stabilità. Due chitarre parte dei nostri brani dopo Margin Walker è nata dal
sono meglio di una, dal punto di vista della scrittura e gruppo al completo, che ne veniva a capo con il lavoro
della performance". di squadra".
I.M.: "Il primo concerto con Guy alla chitarra fu il J.L.: "Diventammo una band diversa, con due
29 dicembre 1988, appena tornati dal primo tour chitarristi che contribuiscono. A quel punto tutti
europeo. Ironia della sorte, l'amplificatore si fuse e scrivevano parti, per basso o chitarra. Prima di quel

30 | RUMOREMAG.COM
FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI

momento eravamo Ian ed io ad aver speso più tempo


nella scrittura delle canzoni".
I.M.: "Cominciammo a svilupparci in modo diverso. «IL PROCESSO DI REGISTRAZIONE
Ma era anche vero che io e Joe ormai suonavamo CAMBIA PER SEMPRE IL MODO IN CUI
insieme dal 1986, e Brendan da poco dopo. Stavamo
SUONI DEI BRANI. ANCHE SE NON
crescendo come band. Quindi sì, il fatto che Guy
abbia cominciato a suonare la chitarra ha avuto PENSO CHE IL NOSTRO OBBIETTIVO
un grande effetto, ma anche il fatto che stessimo F O S S E I L R E P L I C A R L I P E R F E T TA M E N-
suonando insieme ormai da anni. È vero però che
T E I N CO N C E R TO, Q UA N TO P I U T TO-
Guy è un musicista brillante, con un sacco di idee
eccezionali, ed è fuori questione che da quando S T O L' U S A R L I C O M E T R A M P O L I N O P E R
abbiamo cominciato a evolverci in quattro le cose U N ' E S I B I Z I O N E P I Ù C R E A T I VA . È I M -
siano cambiate".
P O R TA N T E S C R I V E R E C A N ZO N I C H E T I
B.C.: "Non ricordo quale fu il primo pezzo che venne
fuori per il disco, ma ricordo che la maggior parte di C O N S E N TA N O D I R A G G I U N G E R E U N
Turnover fu scritta da Guy e me prima di entrare nel C L I M A X O G N I V O LT A C H E L E S U O N I »
gruppo. Quindi forse quella fu la prima che provammo
BRENDAN CANT Y
con due chitarre".
G.P.: "La prima vera canzone con due chitarre fu
Sieve-Fisted Find: fu lei a farmi capire come due
chitarre potessero lavorare insieme, trovare tonalità
e accordi diversi con cui muoversi nella scienza dura Che effetto fa fotografare le canzoni una volta
del suono predominante". per tutte registrandole, mentre ogni notte sul
Ted Niceley: "L'aggiunta di Guy come ulteriore palco continuano a essere diverse e a evolversi?
chitarrista rese il loro suono più angolare. Guy I.M.: "Tutti i nostri dischi sono belli da sentire,
suonava una Rickenbacker a doppio pickup con un interessanti, ma quando metti su le canzoni… prendi
amplificatore testata e cassa Hi-Watt, ottenendo un Shut The Door, ad esempio: abbiamo suonato oltre
suono acuto e ispido che aggiungeva qualcosa di molto 1000 concerti e così tante versioni diverse di quel pezzo,
diverso al gruppo, rendendolo unico. Come songwriter nella mia mente ce ne sono moltissime di più epiche, è
aggiungeva altri toni, altre atmosfere. Canzoni come come se fossero maturate. Quando registri una canzone,
Blueprint e Reprovisional, o quel riff tipo artiglio magari un po’ è già cresciuta ma è ancora giovane, e se
gigante in Repeater? Sono totalmente Guy". devi suonarla per altri 10 o 12 anni crescerà ancora".
B.C.: "Il processo di registrazione cambia per sempre
La nuova formazione si adattava perfettamente il modo in cui suoni dei brani. Anche se non penso che
al vostro modo di suonare dal vivo: niente il nostro obbiettivo fosse il replicarli perfettamente in
scalette e molto spazio per l'improvvisazione. concerto, quanto piuttosto l'usarli come trampolino
Come faceva a funzionare tutto così bene? per un'esibizione più creativa. È importante scrivere
I.M.: "Guy e io eravamo i cantanti principali, e ci canzoni che ti consentano di raggiungere un climax ogni
alternavamo. Se io cantavo una canzone, lui cantava la volta che le suoni".
seguente, e questa era la griglia di base". G.P.: "Per quanto riguarda il lavoro di studio, ogni
B.C.: "Decidevamo soltanto quali sarebbero state le gruppo ha la sua curva di apprendimento. All’inizio
prime due canzoni. Da lì in avanti, all'inizio di ogni non capisci quasi nulla dei suoi meccanismi, e il tuo
altra, chi fra Ian e Guy non cantava mi gridava che istinto quindi è quello di non fidarti di nulla. Sei così
cosa avrebbe voluto suonare dopo. Così avremmo affezionato al suono che produci in una stanza o su
potuto arrivarci senza interruzione, in modo agevole e un palco che ti sembra strano provare a ricrearlo in
creativo". condizioni più asettiche. Sentire il suono nella sua
I.M.: "C'erano anche segnali che col tempo imparavi, lavorazione può essere straniante, perché non hai idea
potevano essere di chitarra, o urli in certi punti. di come il tutto funzioni, ma abbiamo avuto la fortuna
Niente mani. Quando provi in quel modo lo impari, e di lavorare con gente come Don Zientara (fonico e
noi provavamo così, senza parlare molto". proprietario degli Inner Ear Studios, dove Repeater è
J.L.: "L’improvvisazione viene naturale quando suoni stato registrato, nda) e Ted Niceley, che ci hanno aiutato
insieme sera dopo sera, se sei aperto all’idea. Non è a demistificare l’esperienza e ci hanno offerto una
qualcosa di cui hai bisogno di parlare, ed è questo il guida".
bello. Non usare una scaletta mantiene le cose vive e J.L.: "Essere in studio è un altro paio di maniche
spontanee. Devi mettere la massima attenzione nella rispetto ai concerti. Eravamo prima di tutto una live
musica, che peraltro è dove dovrebbe stare in ogni band, e andare in studio è sempre stata una cosa
caso se suoni". travagliata. C’è voluto un certo numero di album perché

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FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI

imparassimo qualcosa sulle tecniche di registrazione". piena di giocattoli dei suoi bimbi, mentre Don e Ted
Niceley stavano in regia nella stanza della caldaia,
Come siete arrivati alle registrazioni di minuscola, piena di tubi. Lavoravamo principalmente di
Repeater? mattina, perché Ted faceva la scuola di pasticceria nel
G.P.: "La maggior parte delle canzoni di Repeater le pomeriggio. Arrivavamo verso le 10 e registravamo fino
scrivemmo nei mesi appena precedenti le registrazioni, all’una o le due. Era frustrante, perché eravamo abituati
tranne Merchandise che era in ballo dai primissimi ad arrivare a mezzogiorno e andare avanti fino all’una di
tempi, già registrata anche per il nostro demo e nelle notte. Stavolta invece erano finestre piccole, veloci. Ci
sessioni di Margin Walker. La aggiornammo con avremo messo 15 o 20 ore in tutto, non di più. Qualcosa
una seconda chitarra, ed era pronta. La modalità fu sovrainciso, delle chitarre e un pezzo di basso che Joe
era quella standard, qualcuno portava un riff e il tornò ad aggiustare, ma le basi sono tutte live".
resto del gruppo aggiungeva idee. Quando avevamo G.P.: "Fu molto semplice e diretto: noi quattro stipati
qualcosa grossomodo in forma di canzone, io o Ian lo nella sala di ripresa degli Inner Ear, piena di animali
prendevamo e cominciavamo a scrivere linea vocale di pezza. Avere Ted e Don con noi rese tutto molto
e testo. Di solito andava bene al primo colpo, ma non divertente, sono entrambi spassosi e fu un bel periodo.
sempre. Ad esempio, Turnover avrebbe dovuto cantarla Dopo la depressione del fare Margin Walker lontani
Ian, e la suonammo anche dal vivo così una volta, ma da casa sembrò tutto più facile, e i risultati furono più
non funzionava. La presi io e la finii". fedeli a quello che pensavamo fosse il nostro suono".
B.C.: "Ci trovavamo tre volte alla settimana, per B.C.: "Le canzoni erano abbastanza formate al momento
quattro o cinque ore alla volta, e ognuno di noi di entrare in studio, non ricordo molta scrittura una
portava qualunque cosa su cui stesse lavorando a casa. volta dentro. Ci impegnammo molto nel suonarle, e
Registravamo su un boombox e provavamo a tenere facemmo un bel po' di sovraincisioni. Molte parti vocali
traccia di tutto quello che veniva fuori. In seguito portai vennero finalizzate lì, quasi sempre come ultima cosa".
il mio quattro piste, e alla fine comprammo un otto T.N.: "Ogni volta che ho lavorato con i Fugazi, le
piste con nastro da 1" per registrarci". canzoni sono sempre state pronte. Per quanto riguarda
J.L.: "Abbiamo sempre suonato le varie parti a oltranza, la musica, il loro istinto ha sempre avuto ragione. Per
fino a che non diventavano qualcosa che piacesse a tutti le voci anche, ma Ian e Guy saranno d'accordo se dico
e quattro. Abbiamo sempre lavorato prima sulla musica, che cantare in studio non li ha mai messi a loro agio. Il
le voci venivano in un secondo momento. Le canzoni mio ruolo è stato quello di spiegare che potevano urlare
non sono state scritte pacatamente". senza urlare, ad esempio: non è obbligatorio gridare
T.N.: "Erano determinati. Venivano da Margin ogni cosa per risultare emotivi ed efficaci. Il confine è
Walker, un disco fantastico ma un'esperienza che per labile, ma penso abbia funzionato. Adoro il modo in cui
loro non era stata ideale. Erano risoluti a registrare entrambi hanno cantato".
nel modo che preferivano, seppure la registrazione J.L.: "Le canzoni erano praticamente finite prima che
in sé fosse comunque un mezzo di comunicazione entrassimo in studio, e mi pare sia sempre stato così per
che, quantomeno all'epoca, trovavano ancora un po' tutta la nostra discografia. A volte poteva capitare che
esasperante". per caso uscisse qualcosa di interessante in studio, e lo
tenessimo se suonava bene. Mi pare ad esempio che The
Come avete registrato? Kill, su The Argument, sia nata abbastanza velocemente
I.M.: "All'Inner Ear, nel seminterrato della casa di in studio. Ma non mi fiderei troppo della mia memoria".
Don Zientara, su un 16 piste. Suonavamo dal vivo I.M.: "Le cose andarono abbastanza lisce. Ted è molto
tutti e quattro insieme, in una stanza molto piccola scrupoloso, molto pignolo e meticoloso. Quando

GAL ASSIA FUGA ZI IN 10 TAPPE - NON SOLO MINOR THREAT, RITES OF SPRING , EMBRACE ,

HAPPY GO LICKY PAILHEAD BRIEF WEEDS ALL SCARS ONE LAST WISH
HAPPY GO LICKY TRAIT A VERY GENEROUS EARLY AMBIENT 1986
(LP PETERBILT, 1988) (CD WAX TRAX!, 1988) (7" K, 1991) (LP/CD SLOWDIME/ (CD DISCHORD/
DISCHORD, 1997) PETERBILT, 1999)

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FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI

produco non sono così, per me è difficile… ricordo che


lavoravamo cercando di fare tutto giusto".
T.N.: "Ogni volta che ho lavorato con loro, sono sempre « B R E N D A N E I O S T A VA M O C A Z Z E G -
stati molto ben preparati. Non abbiamo mai rifatto e GIANDO CON CAMPIONI DEI PUBLIC
sostituito delle singole parti. Magari un punch in con il
E N E M Y E A LT R A R O B A S P A R S A . V I D I
basso, o cose del genere. Una o due volte al massimo,
piccolezze. Dopo aver registrato la base facevamo le C H E I A N C O M I N C I A VA A S C O R A G G I A R-
sovrincisioni, molto minimali, e poi cominciavamo con S I, E C H I E S I S E Q U A LC U N O AV E S S E
le voci appena possibile, principalmente perché non
DELLE IDEE. 'SÌ', DISSE. TIRÒ FUORI
mi piace lavorare tipo catena di montaggio, arrivare al
punto in cui è tutto fatto tranne le voci. Se il cantante U N A S C ATO L A D I L AT TA P E R B I S C OT T I,
prende il raffreddore o perde la voce non hai altro da E C I M I S E D E N T R O U N P I C C O L O A L-
fare e sei bloccato. Se invece le registra una dopo l'altra
TOPARL ANTE DA RADIOLINA E UN MI-
si annoia, e andare avanti diventa una faticaccia. In più,
cantarla subito dà un bel feeling alla canzone, e di cosa C R O F O N O . P O M P A M M O C A S S A E R U L-
hai bisogno alla fine se non di quello?". L A N T E A T U T T O V O L U M E D A L L'A LT O -
PARL ANTE, E MANDAMMO IL SEGNALE
Aneddoti particolari?
T.N.: "Uno. La chitarra di Guy in Repeater, la parte DEL MICROFONO A UN PROCESSORE
stridente che chiamammo l'artiglio gigante, perché ci P E R C H I TA R R A R O C K M A N, AT T I VA N-
ricordava il suono che faceva il mostro nel film horror/
DONE L A DISTORSIONE... E VOIL A, IL
sci-fi di fine anni 50 The Giant Claw (in italiano Il
Mostro Dei Cieli, di Fred F. Sears, 1957, nda). Guy S U O N O D I B AT T E R I A !» TED NICELEY
era così deciso a ottenere quel suono terrificante che
a un certo punto stava per spaccare a metà la sua
Rickenbacker! Due. I Fugazi non rifanno - ripeto: non
rifanno - singole tracce già registrate! Un giorno, io
e Joe lo scoprimmo grazie a Shut The Door, il pezzo cazzeggiando con campioni dei Public Enemy e altra
magistrale che chiude Repeater, con un drop di basso roba sparsa. Vidi che Ian cominciava a scoraggiarsi,
cazzutissimo a cura dello stesso signor Lally. Ian era e chiesi se qualcuno avesse delle idee. 'Sì', disse.
a fare una commissione, gli altri non so dove fossero; Tirò fuori una scatola di latta per biscotti, e ci mise
io e Joe stavamo controllando il pezzo, e Joe sentiva dentro un piccolo altoparlante da radiolina e un
di non averlo suonato bene come avrebbe potuto. Non microfono. Pompammo cassa e rullante a tutto volume
riuscivo ad afferrare cosa secondo lui non andasse, dall'altoparlante, e mandammo il segnale del microfono
ma non me la sentivo di dirgli che si sbagliava o che a un processore per chitarra Rockman, attivandone la
non poteva farlo. Avevamo una traccia ancora aperta, distorsione... e voila, il suono di batteria! Silenziai tutti
e cominciò a rifare la sua parte. A un certo punto però gli altri microfoni di Brendan, lasciando forse solo un
tornò Ian, e fu lì che capii che non era stata una grande po' di cassa e rullante puliti, fino allo stacco quando si
idea. Ian fu molto, ehm... espressivo sull'argomento. Fu riapre tutto".
un bel momento, divertente ma serio. Tre. Sapevamo
di aver bisogno di qualcosa di originale per il suono di L'album venne come volevate?
batteria di Repeater, la canzone. Brendan e io stavamo T.N.: "Il lato A è un capolavoro. Il lato B ha

EVENS... E CORIK Y

LOIS MAFFEO THE BLACK SEA JOE LALLY DEATHFIX THE


& BRENDAN THE BLACK SEA WHY SHOULD I GET USED TO IT DEATHFIX MESSTHETICS
CANTY (10"/CD LOVITT, 2002) (LP/CD TOLOTTA/DISCHORD,
2011)
(LP/CD DISCHORD, 2013) ANTHROPOCOSMIC NEST
THE UNION THEMES (LP/CD DISCHORD, 2019)
(CD KILL ROCK STARS,
2000)

RUMOREMAG.COM | 33
FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI

la prima volta che, finalmente, la band aveva raggiunto


il suo obbiettivo. È partendo da lì che ci siamo evoluti.
«ARBITRO? FORSE, MA NON HANNO Nella mia mente è il suono Fugazi definitivo".
M A I B I S T I C C I ATO I N M I A P R E S E N Z A . J.L.: "Fui molto felice di come suonava. Pensai che
avessimo scritto delle buone canzoni e che le avessimo
PROBABILMENTE LA RAGIONE PER
ben presentate sull’album, e resto della stessa opinione.
C U I M I È S T A T O C H I E S T O D I P R O D U R- È questa la forza di Repeater: il songwriting e il fatto
RE ALCUNI DISCHI DEI FUGAZI È CHE che suoni come suonavamo noi".
I.M.: "Non paragono i nostri album fra loro, ma si tratta
IL GRUPPO È/ERA UNA DEMOCRAZIA,
sicuramente di un buon gruppo di canzoni. Lo sono
MA L A DEMOCRAZIA, SE PARLIAMO DI tutti però. Prendi Steady Diet Of Nothing, che è un po'
MUSICA, NON È SEMPRE UNA BUONA il nostro disco sleeper: molti dicono 'Ok, non è male',
ma se guardi le scalette dei concerti siamo tornati a
I D E A . È P I Ù FA C I L E AV E R E Q U A LC U-
quelle canzoni quasi piu che a quelle di ogni altro disco.
N O C H E FACC I A DA S C H E R M O, CO N Guy ha avuto un impatto enorme su Repeater, non si
C U I E S P R I M E R E P E N S I E R I E P R E O C- discute. Fu davvero centrale, scrisse un sacco di roba.
Ma era un disco di transizione. Sotto diversi aspetti,
CUPAZIONI INVECE DI ANNACQUARE
Steady Diet Of Nothing è il primo vero album che
T U T T O P E R ' N O N F E R I R E N E S S U N O '. O , abbiamo interamente scritto in quattro, tutti insieme".
P E G G I O , D I R I T R O VA R S I I N U N A S I T U A -
Come vi trovaste con Ted?
ZIONE IN CUI NESSUNO È A PROPRIO
B.C.: "Amavo lavorare con lui. È sempre meglio avere
A G I O N E L L' E S P R I M E R E U N P A R E R E » un paio di orecchie extra, e le sue sono preziose. Ha
TED NICELEY un grande senso della storia della musica, sentivo che
avrei potuto parlare di produzione con lui, ricavandone
buone informazioni e suggerimenti utili. Sapeva come
fare dischi che suonassero benissimo. Dopo Repeater
non lavorammo quasi più con lui, soprattutto per
un'atmosfera diversa, ma a suo modo è altrettanto questioni di calendario. Era molto occupato, e noi
importante. Suona come se stessero forzando i stavamo imparando sempre meglio a fare da soli. Ma
loro limiti, sperimentando. Two Beats Off e Sieve- penso che i dischi a cui ha lavorato siano fra i migliori
Fisted Find, ad esempio. Reprovisional è fantastica, della nostra discografia".
l'esplosione di chitarre a metà pezzo è di un altro livello, I.M.: "Ted era un amico, ed era molto abile in studio.
e ho potuto vederla in diretta. E poi c'è Shut The Door, In molti sensi è stato come un arbitro. Ha un’ottima
una delle migliori canzoni dei Fugazi in assoluto. Il comprensione della musica, e per fortuna c’era lui che
cantato di Ian è sublime, il break di basso perfetto, il riusciva a dire se una certa cosa era buona o no. Don è
pezzo tutto è bello da far paura". eccezionale, ma un po’ meno deciso".
I.M.: "Solo su Shut The Door avevo dei dubbi: era T.N.: "Arbitro? Forse, ma non hanno mai bisticciato
troppo veloce, ma capita, è normale quando in studio in mia presenza. Probabilmente la ragione per cui mi
suoni un pezzo tante volte, finisci per accelerarlo. In è stato chiesto di produrre alcuni dischi dei Fugazi è
linea di massima però eravamo contenti di avercela che il gruppo è/era una democrazia, ma la democrazia,
fatta, e pensavamo di aver fatto un buon disco. se parliamo di musica, non è sempre una buona idea.
Repeater, la canzone, è venuta benissimo, Blueprint È più facile avere qualcuno che faccia da schermo,
anche. Ma di nuovo, eravamo concentrati sui concerti". con cui esprimere pensieri e preoccupazioni invece di
T.N.: "Ho ascoltato il disco pochi giorni fa, e mi è annacquare tutto per 'non ferire nessuno'. O, peggio, di
piaciuta anche l'unica cosa che mi lasciava leggermente ritrovarsi in una situazione in cui nessuno è a proprio
perplesso: la batteria di Sieve-Fisted Find, che mi è agio nell'esprimere un parere. Inoltre, sono abbastanza
sempre sembrata un po' in anticipo. È l'unica canzone noto per non essere un contaballe. Faccio del mio
dei Fugazi in cui abbia provato a mettere un metronomo meglio per non offendere nessuno, ma se sento che
al batterista, ma alla fine veniva a mancare tutto ciò qualcosa non è al livello degli standard di un artista,
che rende Brendan Brendan. Ho sempre pensato che sono il primo a dire che non va bene e che va rifatto".
fosse il Tony Williams dei batteristi rock, e continuo a G.P.: "Fummo contentissimi del lavoro di Ted, era un
pensarlo". maestro del controllo qualità e riuscì a farci suonare
B.C.: "Sono molto orgoglioso di quel disco. È uno dei ottime versioni dei pezzi. Volevamo che lavorasse
migliori dei Fugazi, se non il migliore. La maggior parte anche a Steady Diet Of Nothing, ma ci fu un problema
delle sue canzoni si è fatta strada nelle nostre scalette di pianificazione, e quindi provammo a farcela da
sera dopo sera, per tutta la nostra carriera. Penso fosse soli. Nessuno di noi fu particolarmente felice di come

34 | RUMOREMAG.COM
venne, lo trovammo piuttosto piatto, e quando toccò a che ci aveva dato tanto. Una grande e stramba famiglia
In On The Kill Taker richiamammo Ted ad aiutarci. Fu dove ci si supportava enormemente a vicenda. Ma in
l’ultimo album a non essere prodotto esclusivamente fondo eravamo pronti a metterci in strada, scappare da
da noi: da lì cominciammo finalmente a sentirci più D.C. e suonare per il mondo. E più cose vedevamo del
a nostro agio in studio, e da Red Medicine in poi ci mondo, più la disuguaglianza quando tornavamo a D.C.
producemmo da soli, con i risultati che volevamo". ci sembrava folle".
I.M.: "All’inizio siamo stati una band che provava, poi I.M.: "La canzone Repeater parla proprio di quello.
una band che suonava dal vivo, e abbiamo imparato a Ho 57 anni e ho vissuto a D.C. tutta la vita, l’ho vista
fare entrambe le cose molto bene. Ma andare in studio cambiare immensamente negli anni, ho visto alti e bassi,
è sempre stato strano. Non riuscivamo a capire come e i tardi '80 erano anni molto violenti, cupi. La canzone
approcciare lo stesso modo creativo di lavorare che parla di come i media trattavano questa cosa, come se
usavamo in prova o in concerto. Penso però che arrivati avessero a che fare con dei numeri, mentre io pensavo
a Red Medicine avessimo capito come fare un disco che ognuno di questi numeri avesse una persona e una
nello stesso spirito". storia dietro. Quando mi chiedono di quanto la città
fosse tetra e violenta, è come se questo disumanizzasse
Allarghiamo l'inquadratura. Washington a le persone. Certo, è una delle cose che ha influenzato il
quei tempi non era certo una città facile, fra disco, ma non c’era solo quello. In tutte le mie canzoni
guerre di gang, violenza, droga. Quanto ne fu si riflette il mondo che vedo, in cui esisto, sono cronaca
influenzato l'album? di quello che succede, e quello era un modo per provare
B.C.: "Repeater è un disco sulla città in cui vivevamo. a sviluppare una prospettiva su una situazione che
Una risposta all'impotenza che può provare chi si trova pensavo fosse più sana di come veniva rappresentata.
a vivere sulla propria pelle un'ondata di criminalità. I media amano queste cose, e lo stesso succede adesso
Eravamo noi, che ci concedevamo la possibilità di con gli instant media: per quanto la gente possa odiare
parlare di ingiustizia economica e violenza. Era un i propri leader, loro li adorano perché portano piu
modo per contribuire a una scena musicale già vivace, attenzione. Prendi Berlusconi, o chi avete adesso: la

RUMOREMAG.COM | 35
FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI

Con i Fugazi ascoltavamo musica continuamente, di


tutti i tipi. Ci sono citazioni musicali e testuali sparse
«WA S H I N G TO N È S E M P R E S TATA U N A letteralmente dappertutto nei nostri dischi".
C I T TÀ A M A G G I O R A N Z A N E R A : È I M- J.L.: "Sono cresciuto a Rockville, Maryland, un
sobborgo di Washington. Anche se non c’erano molti
P O S S I B I L E C H E Q U E S T A R E A LT À N O N
afroamericani intorno a me, da quando avevo più o
A B B I A AV U TO U N P E S O. I N C O R P O R I A- meno nove anni mi sono appassionato a rhythm’n’blues,
M O I N F L U E N Z E D A C I Ò C H E C I C I R- funk, soul. Ascoltavo solo le stazioni radio nere. Il mio
migliore amico aveva dei fratelli maggiori che non
CONDA, COME TUT TI. I BAD BRAINS
solo compravano tutti i dischi che mi piacevano, ma ci
S O N O S T A T I L’ I N F L U E N Z A P I Ù G R A N D E portavano ai concerti pomeridiani di gente come Isley
S U L L A S C E N A D I C U I E R A VA M O P A R T E , Brothers, Spinners, O’Jays, Jackson 5. Ho avuto la
grande fortuna di vederli tutti da giovanissimo. Per me
MA DI CERTO LO FU PURE IL GO-GO.
James Brown, Ohio Players e Parliament/Funkadelic
T U T T I A S C O LT A VA M O R A R E E S S E N C E , sono tutti venuti prima del rock classico, e solo più
J U N K YA R D , E X P E R I E N C E U N L I M I T E D tardi, alle superiori, mi sono fatto prendere dal punk".

E T R O U B L E F U N K , E A P P R E Z Z A VA M O
I Bad Brains sono stati da esempio per questa
I L FAT TO C H E S I T R AT TA S S E D I U N A fusione di generi?
SCENA INCONFONDIBILMENTE LOCA- J.L.: "Vedere i Bad Brains mi ha soltanto chiarito il fatto
che gli afroamericani potessero creare non solo tutto
LE COME LA NOSTRA» G U Y P I C C I OT TO
quello, ma anche musica punk fra la migliore del genere”.

E il go-go, suono funk indigeno di Washington?


La sindaca Muriel Bowser lo ha appena
gente dice 'chissà quello stronzo cosa sta facendo ora?', dichiarato musica ufficiale di D.C. Molti di noi
e click click click. Per questo ho cercato di resistere connettono automaticamente la città con la
all’idea che la D.C. dei tempi fosse una sorta di sfondo scena punk, ma il go-go è qualcosa di ancora
per me o il mio lavoro. È dove vivo, punto". più intrecciato con il suo tessuto sociale.
G.P.: "Washington è sempre stata una città a
In modo radicalmente diverso dai gruppi allora maggioranza nera: è impossibile che questa realtà
definiti crossover, anche i Fugazi hanno unito non abbia avuto un peso. Incorporiamo influenze da
suoni convenzionalmente considerati bianchi ciò che ci circonda, come tutti. I Bad Brains sono stati
con altri invece neri. Quanto ha contato sotto l’influenza più grande sulla scena di cui eravamo parte,
questo aspetto crescere a Washington? ma di certo lo fu pure il go-go. Tutti ascoltavamo Rare
I.M.: "Tutti e quattro veniamo decisamente da basi Essence, Junkyard, Experience Unlimited e Trouble
piu soul, funk, reggae e go-go rispetto ad altri. Ci sono Funk, e apprezzavamo il fatto che si trattasse di una
città dove i gruppi hanno radici più rock'n'roll o metal, scena inconfondibilmente locale come la nostra. Ma
ma se ascolti gruppi come Rites Of Spring, Embrace o oltre a quello ascoltavamo anche un sacco di soul e
anche Minor Threat, hanno una componente soul. Se dub. Joe è cresciuto ascoltando gruppi come i Graham
guardi alla storia delle band in cui abbiamo suonato, Central Station, e questo probabilmente ha avuto
c’è decisamente poco metal. I Public Enemy piuttosto, qualche influenza sul suo modo di suonare. Per quanto
la produzione della Bomb Squad su quei primi dischi riguarda le canzoni dell'album, penso ci sia dentro un
era sconvolgente, non credevamo alle nostre orecchie, bel po’ di James Brown, ma non solo: Brendan #1 ha
avevano idee geniali, visionarie. Siamo entrati in una breve introduzione di batteria presa di peso da
studio per giocare col suono, specialmente in una Life Could Be So Nice di Prince, e Repeater ricorda il
canzone come Repeater, che abbiamo provato ad caos delle produzioni della Bomb Squad".
approcciare quasi come un pezzo rap. Ma era quello che I.M.: "Ascolto go-go dalla fine degli anni 70, è la
ascoltavamo: a casa ho un’intera parete di cassette go- vera linfa vitale della città. Internazionalmente, è la
go, rap e simili. Le studiavamo continuamente. Quando scena punk ad essere più associata con D.C., è lei ad
io e Joe abbiamo iniziato a suonare i riferimenti erano aver portato attenzione verso la città, ma per chi vive
James Brown, Funkadelic, MC5 e Obsessed, e un sacco qui il go-go ha avuto un impatto assai maggiore. Ti
di reggae. Gli Obsessed sono di Rockville come Joe, faccio un esempio: c’era questo tipo, Little Benny,
che ha anche abitato con il loro cantante e chitarrista trombettista e cantante di Rare Essence, Little Benny
Wino, ed era fra coloro che li seguivano in giro. Mi & The Masters e altri. Una decina di anni fa è morto,
piacevano molto, e la prima volta che io e Joe abbiamo ed è stata organizzata una veglia al Convention Center,
parlato di musica fu una delle band su cui ci trovammo. che è lungo tre isolati, enorme. Vado in bici fino a là,

36 | RUMOREMAG.COM
entro in questo atrio gigantesco e mi metto in coda
per entrare nella sala e vedere la sua bara. Mi ritrovo
a circa 400 metri dall’entrata della sala, in una fila
larga cinque persone. C'è di tutto: avvocati, poliziotti,
netturbini, autisti, musicisti, tutti lì in coda che
chiacchierano. Nessuno mi conosce, sono solo un tizio
in coda. Sto lì un’ora e mezza, e la coda non si muove.
Decido di andarmene, ho un figlio e ho da fare a casa, e
mentre mi avvio vedo un’altra coda dalla parte opposta
dell'edificio, lunga come la mia, per entrare da un altro
ingresso. Per Little Benny, uno che la maggior parte
della gente al mondo non ha letteralmente idea di chi
sia! Quando è morto Chuck Brown… uff! Sono arrivato
in ritardo, la gente se ne stava già andando, ed era
come guardare uno stadio alla fine della partita".

In mezzo a così tanti ascolti diversi, chi vi


metteva d'accordo? Chi ascoltavate nello stereo
del furgone per fare tutti contenti?
I.M.: "In uno dei nostri primi tour, era il gennaio del
1988, stavamo guidando verso il Michigan. Faceva
freddo e nevicava, un tempo avvilente, e non eravamo
CORIKY
dell’umore migliore. A un certo punto Guy tira fuori
una cassetta intitolata Queen Bee, era una compilation
dei Queen e ci ha immediatamente sollevato.
Adoravamo i Queen, sono stati parecchio importanti CORIKY
DISCHORD
per noi! Sono anche la prima band in assoluto che ho
visto dal vivo! Nel gennaio del 1977, con i Thin Lizzy.
Avevo 14 anni, mi ci portò mia sorella". Otto anni fa, parlando del
terzo album degli Evens,
chiudevamo con una specie
Ecco una cosa che uno non si aspetta dai di augurio a margine, senza
Fugazi! molte speranze. Disco bello
I.M.: "Ascoltavamo di tutto, anche Fela Kuti, Black e gruppo forte abbastanza
per camminare sulle proprie
Flag, Ruts. Ascoltavamo, ascoltavamo, ascoltavamo. gambe, ma la voce di Ian
Studiavamo, studiavamo, studiavamo. Eravamo una MacKaye su quel genere
band che predatava i device di ascolto personale, di progressioni e melodie,
inevitabile, fa desiderare
in giro c’era solo il walkman a cassette, ma non che a un certo punto entri
ascoltavamo musica in quel modo. Avevamo solo Joe Lally. Ecco, è successo:
lo stereo del furgone o dell’auto, e ci mettevamo le Lally è entrato. Non per
un improbabile ritorno
cassette, che tenevamo in quei classici portacassette dei Fugazi, ma unendosi proprio a Ian e Amy Farina in una
da auto pieni di roba che ascoltavamo in tour. nuova band. Nata nel 2015, in giro dal 2018, ora al debutto
Solitamente, compilation fatte da noi o da nostri discografico. MacKaye e Farina portano in dote la formula
collaudata in duo, le loro canzoni tanto scarne quanto calde e
amici, a tema. Ne avevamo milioni". comunicative. Lally la pasta solenne del suo basso, linee che
sanno di reggae, funk e rock duro, e una scrittura maturata in
C'è stato un momento in cui, individualmente tre begli album solisti. Ma non è solo una somma: Ian posa la
chitarra baritono e torna alla diavoletto Gibson di una volta,
o in gruppo, vi siete detti 'Ok, è cominciata alzando talvolta il volume come non faceva da tempo; Amy
semplicemente come una band, ma è trova con Joe incastri ritmici inediti, pure lei picchiando più
diventata una cosa più grande di quanto del solito quando serve. L'effetto è quanto di più fugaziano
si sia sentito dalla pausa dei quattro in qua. L'ultimo periodo
immaginassimo'? soprattutto, i momenti meno urlanti e sperimentali di End Hits
(JL) "Siamo andati in posti più lontani da casa di e The Argument, le loro ipotesi pop oblique, rivisti appunto alla
quanto avrei mai immaginato, ma siamo sempre stati luce degli Evens e del Lally solista. Strofe ombrose e ritornelli
melodici, esplosioni controllate e trame sincopate, rimandi
una band che suonava per la gente. E ci siamo sempre a varie forme psichedeliche (il pop di Inauguration Day, i
sentiti in controllo della situazione in cui stavamo '60 californiani di Last Thing, il proto heavy brit di Hard To
suonando". Explain, il dub Have A Cup Of Tea, BQM, Jack Says e della
splendida Shedileebop). Le tre voci si intrecciano su testi mai
espliciti (Inauguration Day a parte) ma del tutto consci del
L'autore ringrazia Paul Beauchamp presente, e in linea con la tradizione. Apre la sintesi perfetta
per l'aiuto prezioso nella traduzione. di Clean Kill, chiude il gospel dilatato di Woulda Coulda.
Bentornati.
82/100

RUMOREMAG.COM | 37
CLAVER GOLD
MURUBUTU T E S T O D I M AT T I A C A S S A G H I

NON È UN RAP
PER SIGNORINI
MODER
T R E R A P P E R C H E I N C I D O N O P E R L A S T E S S A E T I C H E T TA , G L O R Y H O L E , E C O N D I V I D O N O L A PA S S I O N E P E R

L A L E T T E R AT U R A , H A N N O P U B B L I C AT O D U E D I S C H I A D I S TA N Z A R AV V I C I N ATA : P O C H E S E T T I M A N E D O P O

L’ U S C I TA D I C I S E N T I A M O P O I D I M O D E R , I N FAT T I , È A R R I VAT O I N F E R N U M D I C L AV E R E M U R U B U T U . I L O R O

A L B U M T E N D O N O U N A M A N O A C H I , A R C H I V I ATA L’A D O L E S C E N Z A , FAT I C A - O P R O P R I O R I F I U TA D I -

I D E N T I F I C A R S I C O N L’ I M M A G I N A R I O D E L L A T R A P.

Vivono tutti e tre in provincia, il loro rap per lo più essere finiti su un pianeta diverso se si ripercorre la
è narrativo, non fanno parte né della vecchia né della discografia urban italiana degli ultimi cinque anni.
nuova scuola, non seguono le dinamiche e le tendenze Chuck D ad agosto compirà 60 anni e Jay Z ha da
odierne del mercato discografico e, quel che più conta, poco superato i 50: il primo, coi suoi Public Enemy,
rappresentano, con tutte le sfumature dei singoli casi, coinvolge un pubblico per lo più adulto, il secondo
un profilo di rapper indipendente che oggi riesce ad un mix di ventenni e quarantenni. Il rap, insomma,
avere un pubblico anche al di fuori degli under 25 e nel paese in cui è nato, è entrato stabilmente nell’età
dei fan indiscriminati del genere. Alessio Mariani aka adulta e ha dimostrato di non essere più solo musica
Murubutu (1975) viene da Reggio Emilia, Lanfranco per teenager. In Italia, a parte un caso sui generis come
Vicari aka Moder (1983) da Ravenna e Daycol Orsini quello degli Assalti Frontali – che hanno creato un
aka Claver Gold (1986) da Ascoli Piceno. Il primo e “mercato” tutto loro – o l’underground che si rivolge
l’ultimo hanno appena pubblicato un album insieme, quasi esclusivamente ai puristi dell’hip hop – compresi
Infernum, ed entrambi figurano come ospiti in Ci i pilastri Gruff, Kaos e Colle Der Fomento -, si punta
Sentiamo Poi di Moder, che ha preceduto la loro uscita con decisione sui minorenni. La generazione di Ghali,
di qualche settimana. Tutti e tre fanno parte di una Tedua e Sfera Ebbasta ha dimostrato di essere viva,
piccola etichetta indipendente marchigiana, Glory unita, determinata e, complici una provenienza dal
Hole Records, che nonostante non abbia un roster basso e la crisi economica che li ha cresciuti, tanto
particolarmente nutrito ha concentrato queste due affamata da aver metabolizzato un codice molto
uscite nello stesso mese; tanto per oltrepassare una pragmatico e, in alcuni casi (quelli più chiacchierati
volta di più le logiche imperanti del mercato e magari dai mass media) sfrontato e avventato. Il pubblico più
proporre un’alternativa. Alla domanda se questa scelta adulto, come vuole la naturale evoluzione, non si può
sia stata fatta in previsione di un tour in trio, per ora identificare nel loro linguaggio, spesso proprio non
non hanno dato risposta. Quello che è certo è che se lo decodifica o lo rifiuta senza volerne neanche capire
Claver e Murubutu hanno prodotto un concept album la genesi, quindi in molti casi ha un giudizio negativo
sulla Divina Commedia, Moder da tempo dichiara in toto del loro messaggio e, di conseguenza, di tutto
che John Fante è una delle sue principali fonti di il rap. Qualcuno però, ora, gli sta tendendo una mano
ispirazione e, nel nuovo disco, omaggia Melville e il e il successo di un album assennato che ha aggiunto
suo Bartleby in Preferirei Di No e cita La Ballata Delle complessità alla narrazione del rap mainstream e ha
Madri di Pasolini in Assassini. convinto e coinvolto più generazioni come Persona
di Marracash sembra significativo in questo senso.
In questi anni si è parlato molto del lavoro di Anche perché, se esiste un rap per i più giovani, non
Murubutu, insegnante liceale di storia e filosofia, esiste un rap solo per quarantenni: il fatto di essere
e della sua conseguente attenzione alle parole e al riflessivi e non spocchiosi, di ponderare il messaggio e
messaggio, ci si è confrontati a più riprese con la di trattare questioni più a(du)lte non esclude nessuno
sensibilità unica di Claver Gold e, in parallelo, è emerso a priori. Gli artisti citati hanno continui contatti con
il lato autoriale di Moder che, per fare un esempio le nuove generazioni, a partire dai tre intervistati
significativo, nel 2017 ha dato anche voce alle musiche (Moder fa laboratori con i ragazzi, Murubutu, appunto,
composte da Francesco Giampaoli per uno spettacolo insegna in un liceo e Claver fa tantissimi live), e c’è
teatrale - Il Volo - La Ballata Dei Picchettini di Luigi la consapevolezza che questo dialogo e confronto sia
Dadina, Laura Gambi e Tahar Lamri - che parla di vitale. La questione si complica quando tutto si limita
morti sul lavoro basandosi su fatti realmente accaduti. a un giudizio negativo e ad accuse reciproche. Senza
Sì, stiamo sempre parlando di rap, ma sembra di riflessioni, appunto…
CLAVER GOLD
MURUBUTU
L'INFERNO IN RIME
A TEMPO
Vorrei partire chiedendovi cosa significa Per esempio, che impressione vi ha fatto vedere
per voi essere indipendenti nel mercato un rapper con un percorso che si può definire
discografico di oggi? vicino al vostro, come Rancore, sul palco di
Claver: “Essere indipendente per me è la normalità, Sanremo?
oggi come ieri. Con Andrea Gazzoli abbiamo cominciato M.: “Io sono contentissimo di quello che è riuscito
insieme il percorso di Glory Hole Records e, anche a fare Tarek perché ha dimostrato sia grandissima
se abbiamo avuto approcci con etichette più grandi, coerenza sia che il rap di qualità può arrivare
ho sempre vissuto con piacere il fatto di sentirmi in anche al grande pubblico e stare sotto i riflettori di
una famiglia, come è la nostra realtà. Sono libero di una manifestazione così tradizionale. Il fatto che
fare la musica che voglio senza cambiamenti imposti, abbia vinto il premio per il miglior testo è molto
ascoltando i consigli ma mantenendo la parola finale, e significativo e, come ha detto anche lui, è una forma di
per me questo è molto importante”. emancipazione per il rap: non solo i numeri, non solo i
Murubutu: “L’esperienza da indipendente ha grandi riflettori ma anche la qualità”.
caratterizzato anche la mia carriera, ho sempre vissuto C.: “Finalmente un rapper con un percorso su cui
la musica così e non ho un termine di paragone per nessuno nell’underground può permettersi di dire
sapere cosa voglia dire lavorare con una major”. nulla e che ha portato il rap come dio comanda anche
su quel palco senza snaturarsi. Questo per il rap
Ma, rispetto ai vostri esordi, oggi il rap domina italiano è solo un grande pregio”.
le classifiche e, anche se voi lo fate diversamente
da chi si piazza al primo posto, qualcosa è
cambiato. La comparsa anche in Italia del
rap mainstream, per esempio, di riflesso,
pensate che porti giovamento anche a quello «I L M A I N S T R E A M S I N U T R E D E L L’U N-
indipendente? D E R G R O U N D, A N C H E S E , N E L T R A G I T-
C.: “Si tratta di due mondi diversi: è difficile che un
TO V E R S O L A V I S I B I L I TÀ, C H I A R A M E N-
ragazzo che ascolta la roba trap di adesso arrivi a noi.
Magari facendo un percorso selettivo può arrivarci ma, TE, LO MODIFICA, MA ALLO STESSO
di certo, a noi non fa gioco, non rende più grande il T E M P O L’U N D E R G R O U N D V I V E A N C H E
nostro riflettore”.
GRAZIE AL MAINSTREAM. L A TRAP FA
M.: “La penso diversamente: secondo me c’è un
rapporto dialettico tra underground e mainstream S Ì C H E M O LT I S I AV V I C I N I N O A L G E-
che porta ossigeno a tutti. Il mainstream si nutre NERE E ALCUNI SI INCURIOSISCANO
dell’underground, anche se, nel tragitto verso la
E VA D A N O A R I C E R C A R E L E R A D I C I,
visibilità, chiaramente, lo modifica, ma allo stesso
tempo l’underground vive anche grazie al mainstream. QUINDI ALL A FINE C’È PIÙ PUBBLICO
La trap fa sì che molti si avvicinino al genere e alcuni si ANCHE PER NOI» MURUBUTU
incuriosiscano e vadano a ricercare le radici, quindi alla
fine c’è più pubblico anche per noi”.

TAG: #indipendenti #gloryholerecords #dante ONLINE: facebook.com/clavergoldofficial - facebook.com/MURUBUTU

RUMOREMAG.COM | 41
M.: “Ecco, questo dipende anche dalla diffusione rapper come modelli, anche perché ora li usano per
che il rap sta avendo in questi anni, dal fatto che è brandizzare tutto, quindi se un trapper indossa quella
stato sdoganato una volta per tutte presso il grande felpa il fan la compra perché vuole vestirsi e atteggiarsi
pubblico. Già Rocco Hunt con Nu Juorno Buono ha come lui. Il messaggio dei testi, quindi, è importante,
rappresentato un passaggio cruciale verso quello che non puoi darlo sbagliato sapendo che c’è un pubblico
è successo in questi ultimi anni. Il rap, d’altronde, a che ti ascolta e prova in qualche modo a emularti.
differenza di altri generi, ha nel suo DNA il fatto di Veicolare un messaggio giusto è importante nei
colloquiare con il mainstream”. confronti dei ragazzini e, più in generale, di tutti. Non
dico che debba essere un messaggio per forza positivo
L’approdo nel mainstream ha creato anche ma credo si debba dare almeno qualcosa in più a livello
l’infinito dibattito sull’influenza del rap sui emotivo”.
più giovani con la mozione che bolla certi testi M.: “Anche secondo me c’è una responsabilità etica
come diseducativi sostenuta dalla maggioranza. nel fatto di essere artista e, dunque, un modello
Voi pensate che gli artisti che fanno musica identificativo. Si tratta di una questione che, in qualche
debbano essere dei modelli dal punto di vista modo, ha a che fare con la libertà artistica, ma non
etico? svincola completamente l’artista dal fatto di avere delle
C.: “Sì, credo che molti ragazzi vedano cantanti e responsabilità sull’ascoltatore. Più un artista è esposto,

IL RAP "ADULTO" AI TEMPI DELL A TRAP IN 10 TITOLI

WILLIE PEYOTE HYST MODER KENTO AND MURUBUTU


NON È IL MIO GENERE, MANTRA 8 DICEMBRE THE VOODOO L'UOMO CHE VIAGGIAVA
IL GENERE UMANO
(CRAMPS, 2014)
(MACRO BEATS, 2014) (GLORY HOLE, 2016)
BROTHERS NEL VENTO E ALTRI
RACCONTI DI BREZZE E
DA SUD
CORRENTI
(GOODFELLAS, 2016)
(IRMA, 2016)

42 | RUMOREMAG.COM
più ha responsabilità sui messaggi, sui testi e sugli
atteggiamenti”.
«C R E D O C H E M O LT I R A G A Z Z I V E D A-
Per esempio, a te, Claver, è capitato spesso di N O C A N TA N T I E R A P P E R C O M E M O-
parlare di tossicodipendenza. Come tratti il
DELLI, ANCHE PERCHÉ ORA LI USANO
tema?
C.: “In maniera molto accurata da diversi punti di PER BRANDIZZARE TUT TO, QUINDI SE
vista, e soprattutto senza mai dare un giudizio positivo UN TRAPPER INDOSSA QUELL A FELPA
sulla droga: non me ne vanto mai, anzi, la maggior
IL FAN L A COMPRA PERCHÉ VUOLE
parte delle volte ne parlo come un male che ho vissuto
io e che hanno vissuto i miei amici del quartiere, V E S T I R S I E AT T E G G I A R S I C O M E LU I.
che ti cambia la vita in negativo. Mi sembra assurdo IL MESSAGGIO DEI TESTI, QUINDI, È
inneggiare alle droghe più diffuse oggi, e mi riferisco
I M P O R TA N T E, N O N P U O I D A R LO S B A-
a quelle tipo codeina, non a quelle leggere come i
cannabinoidi. Da un punto di vista soggettivo bisogna G L I ATO S A P E N D O C H E C’È U N P U B-
comunicare ai ragazzi la realtà dei fatti e non vantarsi B L I C O C H E T I A S C O LTA E P R O VA I N
di cose simili”.
QUALCHE MODO A EMULARTI» MURUBUTU

Invece, a te, Murubutu, pesa nella carriera


musicale l’etichetta di professore che ti porti
dietro dal tuo lavoro? Non ti viene mai voglia di
scrivere testi senza senso o sboccati?
M.: “Mi è capitato di scrivere testi leggeri e ironici scriviamo in maniera 'raffinata' però in modi
ma sempre con un carattere narrativo, dunque, in completamente diversi, quindi per noi è stato anche
linea di massima, direi di no, perché ce ne sono già un esercizio di stile unire le due forme per tirare fuori
tanti in giro che fanno così e quel tipo di scrittura non qualcosa di magico insieme”.
mi rappresenta. Poi ho fatto dei freestyle in cui ho M.: “Confermo tutto, a partire dall’amicizia, visto che
detto cose molto superficiali ma finché si resta in un Daycol è una persona con cui è bello stare insieme
recinto simile – che in fin dei conti è un allenamento e dunque anche lavorare. Oltre all’attenzione al
più leggero dal punto di vista dei contenuti – può linguaggio e una certa tensione letteraria c’è anche
starci. Quando, invece, vado a scrivere, mi sento la cifra della sensibilità che ci accomuna: siamo due
responsabile prima di tutto nei confronti di me stesso rapper che hanno una sensibilità accentuata nei
e, quindi, riesco ad affrontare degli argomenti che mi confronti dei vissuti umani e ci piace raccontarlo e
rispecchiano”. commuoverci”.

Restando sulla la scrittura: mi pare che In ogni caso i vostri rispettivi pubblici sono
vi accomuni la predilezione di una forma un po’ diversi, mi pare. Quello di Claver è più
narrativa di rap. È anche per questo che avete strettamente hip hop e quello di Murubutu mi
deciso di lavorare a un disco di questo tipo sembra sia più misto. Che reazioni vi aspettate
insieme? dall’una e dall’altra parte dopo l’ascolto del
C.: “Oltre all’amicizia che ci lega, ho una stima nei disco?
confronti di Alessio a livello personale e professionale. C.: “Probabilmente io sono più hip hop anche per come
Siamo molto simili ma le differenze ci sono perché mi presento esteticamente e perché parlo più di rap,

CLAVER GOLD DARGEN RANCORE JOHNNY MARRACASH


REQUIEM D’AMICO MUSICA PER BAMBINI MARSIGLIA PERSONA
(GLORY HOLE, 2017) VARIAZIONI (HERMETIC, 2018) MEMORY (ISLAND, 2019)
(GIADA MESI, 2017) (STO, 2018)

RUMOREMAG.COM | 43
«C I P I A C E VA R I P E R C O R R E R E A LC U-
N I PA S S A G G I M O LT O S U G G E S T I V I
D E L L’O P E R A E C I S E M B R AVA C H E C A-
LARE DANTE IN CERTE SITUAZIONI
CONTEMPORANEE FOSSE PARTICO-
L A R M E N T E E V O C AT I V O. R I P R E N D E N-
D O U N’O P E R A C O S Ì I M P O R TA N T E I N
C H I AV E R A P P U O I S T I M O L A R E I P I Ù
G I O VA N I» MURUBUTU

CLAVER GOLD
però anche Alessio viene dalle Posse e si è fatto tutto il
tragitto del rap. Anche se adesso ha un pubblico diverso
non ha cambiato pagina per allargarlo, è rimasto rap. Il
MURUBUTU disco potrebbe piacere sia ai puristi del rap che a quelli
più 'indie'”.
M.: “Abbiamo un’ampia fetta di pubblico in comune e
chi si chiederà come mai abbiamo scelto questo tipo
di concept penserà che ho tirato io per la giacchetta
INFERNUM Daycol, invece il bello è che è stata una sua proposta.
GLORY HOLE/WOODWORM
Abbiamo trovato un punto di incontro su un interesse
comune mantenendo sonorità hip hop su un tema
Considerando i pregiudizi 'alto'”.
di cui è vittima il rap,
alla notizia che la Divina
Commedia è stata Ecco, appunto, da dove nasce un concept
trasposta in un disco ambizioso come Infernum?
di “rime a tempo”, i C.: “Siamo partiti dal viaggio all’Inferno di Dante e
detrattori rabbrividiranno.
Aggiungere che, per Virgilio e, nel nostro piccolo, ci siamo immedesimati in
penetrare sempre più in quel racconto per trattare degli argomenti della Divina
profondità nell’immaginario Commedia, alcuni in chiave più moderna, trasponendo
di Infernum, non sarebbe
male riprendere in mano la dei personaggi ai giorni nostri, e altri invece sotto
prima cantica dell’opera e forma di storytelling più aderenti all’opera”.
fare molta attenzione ai testi M.: “Ci piaceva ripercorrere alcuni passaggi molto
dei due autori, Claver Gold
e Murubutu, magari per scovare gli incroci meno evidenti, suggestivi dell’opera e ci sembrava che calare Dante in
potrebbe far ravvedere qualcuno… forse. Il disco si evolve tra certe situazioni contemporanee fosse particolarmente
citazioni originali, temi o personaggi ispirati al testo e calati evocativo. Riprendendo un’opera così importante in
nell’attualità (in questo ambito spicca il ritratto di Taide), beat
sia classici sia contemporanei, spunti melodici e filotti di rime: chiave rap puoi stimolare i più giovani, tanti studenti
un’alternanza naturale tra passato, presente e vari umori, non a caso mi hanno già contattato diversi insegnanti
non solo quelli più oscuri, come si potrebbe immaginare. che vogliono venire ai concerti e sono molto curiosi di
L’esperimento è ambizioso e, senza dubbio, a rischio di aspre
critiche, ma va inteso prima di tutto come un atto d’amore: vedere quello che combineremo perché sanno che può
verso la scrittura, la poesia (presente in più passaggi) e la essere speso anche in classe”.
narrativa, verso il rap e, in particolare, il pubblico. Sia quello C.: “Tutto con sonorità molto rap, sia classiche sia
più giovane, composto magari da studenti che possono avere
pregiudizi sull’opera di Dante per trascorsi scolastici negativi, moderne (non trap, ma neanche anni 90). Scegliere i
sia quello più adulto che fatica a trovare un senso al linguaggio beat è stata la parte più difficile…”
urban predominante. Ben vengano due rapper, capaci anche a M.: “Sì, Claver mi ha portato a scrivere su batterie
livello tecnico, che si mettono in gioco con intenti nobili, senza
spinte egocentriche o fame di riflettori, che si dividono le con cui non avrei mai avuto a che fare e questo mi ha
strofe in completa armonia, al netto dei timbri vocali (originali stimolato molto. All’inizio ho fatto un po’ di resistenza
e quindi) differenti, e riescono a condividere con l’ascoltatore ma poi è stata l’occasione per confrontarmi su cose
le loro emozioni. Questo album arriva come un totale outsider
nella scena odierna e crea un precedente per il rap italiano un po’ diverse dal mio suono prediletto. Lui è più
che rimarrà nel tempo. Si dice che il rap rappresenti meglio di proiettato verso il futuro mentre io tendo a essere più
altre espressioni artistiche la società in cui nasce: magari… conservatore in questo senso”.
82/100

44 | RUMOREMAG.COM
MODER F O T O D I M A R C O PA R O L LO

UNA PIADA
AL CRUDO NELLA
POSIZIONE ESATTA

Sei musicista e gestore di un centro culturale, tutto e portando a svilire ogni altro tema. Ormai
il CISIM, che ha un occhio di riguardo per questo tipo di dinamiche ha infettato ogni settore,
la musica. Partendo dalla tua esperienza pensa al caso Bugo/Morgan: si è parlato per giorni di
personale, quali possibilità pensi che ci siano, sfruttamento dell’immagine e di denaro… ormai non
oggi, di vivere di solo rap da indipendenti se ne esce. Per fortuna esistono eccezioni, in una certa
senza fare trap e avere meno di 20 anni? maniera io lo sono, ma è durissima”.
“Credo che vivere di sola musica, di per sé, sia
difficile. A volte mi sento un miracolato perché, pur Proseguendo questo confronto tra stili e
non prendendo stipendi milionari, riesco a campare generazioni: la cartella stampa definisce il tuo
delle mie passioni. Vivere di musica o di arte in disco "una raccolta di frammenti". Pensi che la
generale in Italia è un salto nel vuoto, occorre avere tua scrittura sia in qualche modo influenzata
forti motivazioni ed essere pronti a tutto. Dispiace dal linguaggio contemporaneo, quello che,
vedere che spesso, in quest’ambiente, sopravvive chi per intendersi, mette in fila immagini slegate
ha risorse economiche proprie o chi trova l’investitore tra loro, senza rime e con molta meno fluidità
giusto. Insomma, senza girarci intorno, sono anni rispetto alla vecchia scuola?
in cui si parla più di soldi che di musica. Questa “Io sono a metà tra due scuole, la mia scrittura ha
ossessione per i numeri e il denaro sta permeando sempre seguito il concatenarsi di immagini spesso

TAG: #cisim #frammenti #duna #scenaindipendente #illatooscurodellacosta ONLINE: facebook.com/MODER.LODC

RUMOREMAG.COM | 45
anche slegate tra loro, ma la mia formazione si Come sono andate le collaborazioni con i tuoi
rifà al rap tecnico, ho studiato molte varietà di compagni di etichetta Claver e Murubutu?
flow e delivery per essere il più possibile 'armato'. “Loro due sono tra i miei migliori amici in questa scena
Approfondire continuamente è una cosa che ho e tra i miei rapper preferiti, quindi è stato naturale
imparato da chi mi ha preceduto, lo studio predicato chiamarli per questo album, che considero il più
nei dischi che mi hanno cresciuto. Della nuova scuola importante della mia vita. Lavorare con talenti come
apprezzo l’abbattimento dei tabù e la ricerca della loro ti costringe a migliorare. Con Claver ho passato
musicalità: provo a imparare da ogni approccio momenti incredibili all’inizio della mia avventura
mantenendo il mio stile. Credo che una scrittura più solista: ricordo il periodo dei live collettivi, le nottate
visionaria e veloce sia figlia della realtà in cui viviamo alcoliche… in quei momenti stavamo costruendo
ma dal punto di vista della tecnica del rap non mi ciò che sarebbe venuto dopo. Ci ha sempre legati la
sento appartenente a nessuna scuola, lo sviluppo provincia e, forse, i nostri caratteri agli opposti: io
di un modo che sia solo mio è al centro del mio fare casinaro e caciarone, lui più riflessivo e silenzioso.
musica”. Alessio è stato uno dei primi rapper più grandi di
me a farmi i complimenti, ha aperto una strada
Nel disco si sente la tua propensione a voler importantissima al rap di “scrittura” e pezzi come
fondere ritmo e melodia senza allontanarti dal Quando Venne Lei hanno segnato profondamente la
tuo background. Come sei arrivato a questo mia crescita. Misurarsi con lui su uno storytelling è
risultato? Quanto ha influito il modo in cui hai stato un percorso lungo, volevo sentirmi pronto, sono
curato la produzione artistica insieme a Duna felicissimo del pezzo che abbiamo fatto insieme”.
e quella musicale con i vari produttori?
“Questo disco è frutto del percorso di una vita: A parte loro due, quali altri rapper italiani
da sempre collaboro con musicisti, attori e artisti senti vicino alla tua sensibilità artistica? Te lo
lontani dal rap, adoro deviare in territori sconosciuti. chiedo anche perché la generazione dei trapper
In questo disco ho frullato tutte le mie influenze esplosa nel 2016 è piuttosto unita, quindi vorrei
cercando di scrivere 'canzoni', non strofe. E senza anche capire com’è la situazione nella scena
Duna questo disco non esisterebbe: è suo al 50%. Il indipendente.
lavoro di arrangiamento e postproduzione è stato “In Glory Hole ho trovato una famiglia ma ho rapporti
fondamentale per concretizzare questo mio intento. stretti con molti artisti della scena, con alcuni
Poi ogni collaboratore, che fosse musicista, rapper o ho proprio sviluppato rapporti umani e artistici
produttore, ha aggiunto una sfaccettatura al lavoro importanti, penso a Kenzie, Max Penombra, Zampa.
che, in qualche caso, ci ha fatto ricostruire da capo i Tra gli artisti che sento più vicini artisticamente
brani. Sono felice che questa ricerca si senta”. metterei sicuramente Johnny Marsiglia, Hyst,

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«CREDO CHE UNA SCRIT TURA PIÙ VI-
SIONARIA E VELOCE SIA FIGLIA DELLA
R E A LTÀ I N C U I V I V I A M O M A D A L
P U N TO D I V I S TA D E L L A T E C N I C A D E L
RAP NON MI SENTO APPARTENENTE
A NESSUNA SCUOL A, LO SVILUPPO
DI UN MODO CHE SIA SOLO MIO È AL
CENTRO DEL MIO FARE MUSICA»

MadBuddy, Dutch Nazari, Willie Peyote, Marracash,


Shorty, Frank Siciliano, ma apprezzo anche approcci
distanti dal mio come Guè (King), Ernia e mille altri.
Mi piacerebbe che Glory Hole diventasse una sorta di
Dreamville (la crew di J Cole) con mixtape collettivi che
mescolino innovazione e tradizione: spero di aiutare a
far sì che accada questo sogno. Aggiungo, però, che non

MODER
sempre è tutto rose e fiori, e nella scena indipendente
c’è molta ipocrisia: spesso ho visto gente stare insieme
più per calcolo personale che per stima reciproca, ma
tanto i fake prima o poi li sgami”.

E quali altre realtà italiane senti vicine a Glory


Hole? Non necessariamente etichette intendo, CI SENTIAMO POI
GLORY HOLE
anche crew o scene locali specifiche…
“Vado in ordine sparso: Unlimited Struggle, Do Your
Tang, Strongvilla, Kaliblack, Make Rap Great Again Una cabina del telefono
pittata in mezzo a una laguna
(la crew di Gionni Gioielli), Street Art Academy ecc. con il profilo delle fabbriche
Ma devo dire che 'Gaz', il presidente di Glory Hole, che compare in mezzo alle
ha messo insieme artisti distanti fisicamente tra di nebbie - se qualcuno ha mai
disegnato un paesaggio più
loro, favorendo però un’unità di fondo a mio parere ravennate, io non me ne
unica in Italia: non gli viene sempre riconosciuto ma, sono accorto. Ma il sangue
conoscendolo, non gli importa molto”. romagnolo del rap di Moder
non va cercato tanto tanto
nel fatto che nelle sue rime
Tra l’altro tu sei cresciuto in un gruppo nutrito, ci possa finire una piada
Il Lato Oscuro Della Costa, definito collettivo al crudo, quanto nel suo
essere in grado di collocare
anche grazie a qualche side project, mentre da
una piada al crudo nella
qualche anno stai seguendo il percorso solista. posizione esatta di un immaginario che ai non romagnoli è
Come hai vissuto questo passaggio? Pensi sia precluso - stando a Birre In Lattina, poco prima della chiusura,
con una fame boia, probabilmente alla fine della notte. Di tutto
una conseguenza naturale dell’età, nel tuo caso
quel che c’è stato prima il pezzo non accenna, ma la testa di chi
anche del diventare padre (come racconti nei ascolta si sente obbligata a riempire i buchi. In questo aspetto
testi) o c’è dell’altro? Anche perché i gruppi rap Ci Sentiamo Poi non è poi troppo diverso da 8 Dicembre, il
suo predecessore. La principale differenza è probabilmente
sono sempre meno…
l’ampiezza di sguardo: dove 8 Dicembre seguiva un devastante
“Il rap ha un lato autoriale individuale imprescindibile. percorso autobiografico, Ci Sentiamo Poi sembra inseguire
Detto questo, se fosse durata, al progetto Lato Oscuro l’ambizione di raccontare un microcosmo di esseri umani. I
dettagli danno una localizzazione geografica casuale ma molto
avrei dedicato la vita, e quando si è concluso ho
specifica: spiagge semideserte, città spettrali, bar e baretti;
vissuto momenti molto complessi. Avevo investito l’impressione di un disco pochissima fiction e tanti ricordi.
molte energie umane e artistiche in quel progetto, A volte non è molto diverso dal ciondolare sconclusionato
di certi personaggi raccontati da Bukowski, a volte i ritratti
e non avevo un piano B. Purtroppo non siamo stati
sono talmente intensi da associarsi quasi automaticamente a
abbastanza forti per salvarci da noi stessi, l’ego ci persone in carne e ossa che affiorano in maniera imprevista
ha un po’ schiacciati, insieme a incontri infelici, ad dal nostro passato - l’indice di quanto Moder sia ormai in
grado di entrare nella testa di chi lo ascolta. Un disco composto
aspettative assurde e a dei non detti che ci siamo
quasi solo d’immagini, spesso acustico, verrebbe da dire quasi
trascinati per troppo tempo. Vado ancora molto fiero cantautorale - a dispetto dell’atteggiamento ostinatamente old
di quei cinque ragazzini di provincia. Per fortuna ho skool di Lanfi, un rapper per cui spingere tutto fino al limite è
condizione necessaria. Meraviglioso.
ancora ottimi rapporti con tutti, ma non tornerei mai a
FRANCESCO FARABEGOLI
una dimensione di gruppo, mi ha fatto troppo male”. 90/100

RUMOREMAG.COM | 47
DISTORSIONI

ORANSSI
PAZUZU
T E S T O D I A N D R E A VA L E N T I N I
F O T O D I T E K L A VÀ LY

TUTTI I COLORI
DI PAZUZU
CANZONI PENSATE COME SORTILEGI, PSICHEDELIA, BLACK METAL, PROG ED
ELECTRO: QUESTI SONO GLI INGREDIENTI DEL NUOVO PAESAGGIO SONORO CREA-
TO DAGLI ORANSSI PAZUZU. LA RICETTA CE L’HA SPIEGATA JUN-HIS, IL CANTANTE E

H
CHITARRISTA DELLA BAND

anche se non è necessariamente un concept album


con una storia che si dipana dal primo all’ultimo
brano. Però c’è appunto un tema comune. È questo
personaggio oscuro, che prende il potere e inizia a
controllare l’intera società servendosi di incantesimi
e strumenti legati alla magia nera, arrivando a
manipolare le menti delle persone con strumenti quasi
religiosi. Diffonde anche la paranoia e il terrore fra le
persone, e usa il timore per controllarle e comandare.
Diciamo che è una visione da incubo, una storia
distopica, anche se nelle tematiche trattate è possibile
trovare elementi che ricordano la situazione mondiale
reale e attuale. Però non si parla di nessun attore
politico esistente: abbiamo creato una costruzione
più di stampo lovecraftiano. Il personaggio negativo è
a un viso simpatico e un’aria arguta, Jun-His. molto più potente, spaventoso e cattivo di qualunque
Sorseggia acqua da una bottiglietta e noto subito entità reale… ma in tutto questo si può anche trovare
– chissà perché – che alla sua sobrissima felpa un livello di narrazione che riflette i tempi in cui
porpora si è staccato il cordino per stringere il viviamo. Ad esempio il terzo brano è decisamente
cappuccio (come accade anche a tutti noi, persone paranoico e parla dell’intelligenza artificiale, di come i
comuni, quando non facciamo i nodini alle due computer ti ascoltino e possano arrivare a controllare
estremità). Insomma, temevo di trovarmi di fronte ogni aspetto della tua vita, spiandoti. Ma, nonostante
alla progenie del demone assiro-babilonese Pazuzu, questi riferimenti, l’album più che altro racconta una
invece ho trovato un musicista affabile, preparato, storia di fantasia”.
gentile e soprattutto davvero interessato a spiegare
profusamente il suo punto di vista. Ma come è andata quindi: avevate un tema in
mente, a priori, oppure avete scritto i pezzi e
Partiamo dal significato del titolo di questo poi avete trovato un elemento che li potesse
nuovo album, Mestarin Kynsi… collegare?
“Vuol dire ‘l’artiglio del padrone’ e il disco è, in un “Di solito creiamo prima la musica e poi, dopo,
certo senso, tenuto insieme da un tema di fondo, cerchiamo di scrivere i testi, discutendo dei temi e

TAG: #pazuzu #psychedelicblackmetal #lfinlandia #lovecraft #chemicalbrothers ONLINE: oranssipazuzu.site

RUMOREMAG.COM | 49
DISTORSIONI ORANSSI PAZUZU T E S T O D I A N D R E A VA L E N T I N I

“A livello di ispirazione, per farti un esempio, per noi


sono fondamentali i Chemical Brothers degli anni
«A LIVELLO DI ISPIRAZIONE, PER FARTI 90. Ci piace da sempre la musica elettronica, perché
UN ESEMPIO, PER NOI SONO FONDA- anche noi utilizziamo ritmi ipnotici e parti ripetitive,
due elementi molto presenti nell’elettronica. Questa
MENTALI I CHEMICAL BROTHERS DEGLI
volta, però, abbiamo deciso di spingerci un po’
ANNI 90. CI PIACE DA SEMPRE L A MUSI- più in là e ci siamo messi in testa di non fare solo
CA ELET TRONICA, PERCHÉ ANCHE NOI un altro album incentrato sulle chitarre. Certo, le
chitarre sono ben presenti, ma spesso hanno ruoli
UTILIZZIAMO RITMI IPNOTICI E PARTI RI-
diversi nell’economia dei pezzi. L’idea di base era di
PETITIVE, DUE ELEMENTI MOLTO PRESEN- adottare un sound più elettronico e, di conseguenza,
TI NELL’ELET TRONICA. QUESTA VOLTA, utilizzare più tecnologia e campionamenti in studio
rispetto al passato, ma allo stesso tempo volevamo
PERÒ, ABBIAMO DECISO DI SPINGERCI
che tutto fosse suonabile dal vivo. Abbiamo quindi
UN PO’ PIÙ IN L À E CI SIAMO MESSI IN cercato di fare in modo che non fossero i samplers
TESTA DI NON FARE SOLO UN ALTRO a ‘comandare’: in un certo senso noi reagiamo ai
campionamenti e Ikon, l’altro chitarrista, agisce in
ALBUM INCENTRATO SULLE CHITARRE»
tempo reale sui samplers adattandoli a ciò che stiamo
suonando live. È come se le parti elettroniche fossero
un componente del gruppo e non solo suoni digitali
creati da una macchina”.
degli argomenti. Diciamo che in pratica ogni album
ha un tema di massima a sé, distinto. Questa volta Come scrivete i pezzi? Lavorate insieme o
abbiamo iniziato partendo dalla suggestione che ogni qualcuno porta i brani già finiti, da imparare?
canzone dovesse essere quasi come un incantesimo, “È sempre, in qualche modo, un lavoro collettivo. Ad
un sortilegio di qualche tipo oppure – se vogliamo esempio nell’album precedente, Värähtelijä, c’erano
– una maledizione. Poi, dopo, abbiamo iniziato a parti volutamente nate in studio, da jam improvvisate:
interrogarci su quali avrebbero potuto essere gli avevamo questo desiderio di spontaneità. Per il
argomenti possibili per legare l’atmosfera dei brani e nuovo disco, invece, abbiamo lavorato in modo
ci è venuta l’idea di quel personaggio che ho descritto più tradizionale, incidendo dei demo e degli spunti
prima, che manipola e controlla le persone. Un altro preliminari. Poi il materiale veniva portato in sala
elemento è che per questo disco ci siamo prefissi prove da chi l’aveva ideato e ci si lavorava tutti
l’obiettivo di trattare delle tematiche che avessero insieme. Facendo così abbiamo accumulato molte
una connessione con l’universo religioso o magico: tracce e abbozzi, prima di cominciare a lavorare sul
è qualcosa che abbiamo evitato per molto tempo. serio al disco. Comunque in questa band ci piace fare
Abbiamo pensato che fosse giunto il momento di le cose collettivamente… e poi di solito, quando porti
farlo, ma a modo nostro, secondo il nostro punto di una parte o una canzone in sala prove, sai già che alla
vista. Noi abbiamo una prospettiva piuttosto atea, ma fine non suonerà esattamente come l’avevi pensata
proprio per questo ci interessava l’idea di confrontarci nella tua testa, perché ognuno dà il proprio contributo
con elementi legati a una dimensione, diciamo così, e la musica cambia, si evolve. Quando suoniamo
mistica. Da qui il desiderio di creare canzoni che insieme cerchiamo sempre di arrivare al momento in
sembrassero appunto sortilegi. Speriamo tutto ciò cui sentiamo scattare qualcosa, una specie di magia,
traspaia dall’ascolto…” qualcosa che evochi mistero e sia interessante… e se
quel qualcosa non scatta, semplicemente evitiamo di
La copertina è molto inquietante: è il dettaglio continuare a lavorare su un pezzo e passiamo oltre.
di un’opera più grande? Di cosa si tratta Per comporre così, però, è importantissimo che
esattamente? ognuno di noi abbia un’immagine mentale definita
“Sì: è molto cool. È un collage tipo scrapbook, a cui aggrapparsi per creare il feeling giusto nella
realizzato usando parti di fotografie differenti. musica, in modo da visualizzare un’emozione, un
L’artista che l’ha creato è partito dall’ascolto dei concetto, e poi poter tradurre tutto ciò in suono. E per
nuovi pezzi e ha cercato di interpretarne le atmosfere farlo è fondamentale uno scambio di idee continuo fra
e l’umore, traducendo visivamente il tutto. Ci piace tutti noi, una grandissima interazione”.
moltissimo il risultato”.
Ma lavorare così prende molto tempo? Quanto
Ascoltando i nuovi brani si resta colpiti dalla avete impiegato, per esempio, a scrivere i pezzi
presenza di elementi legati all’elettronica: del nuovo disco?
come nasce questa nuova direzione? “Sì, ci vuole abbastanza, ma suoniamo insieme da

50 | RUMOREMAG.COM
diversi anni per cui abbiamo un buon affiatamento. potremmo arrivare a entrare in sintonia con i
Di solito le cose iniziano a girare rapidamente una concetti e le immagini che esprimono. Cosa che
volta che ci mettiamo a suonare e a fare jam insieme. invece possiamo fare cantando nella nostra lingua. Il
Ci conosciamo bene. Diciamo che è un procedimento finlandese ci consente di plasmare un’atmosfera più
che richiede poco tempo a livello di arrangiamenti e forte e intensa, perché riusciamo a penetrare i testi
maquillage, ma necessita di molte ore passate tutti a più livelli, possiamo percepirli anche fisicamente
insieme in sala prove. Penso che, nel caso del nuovo e come immagini mentali, quindi il panorama
album, abbiamo impiegato un po’ meno di un anno sonoro che tratteggiamo diventa più vivido, preciso.
per completare la scrittura di tutti i pezzi”. L’inglese va bene, lo parlo piuttosto bene, ma non
ho lo stesso livello di profondità di pensiero con
La scelta di cantare in finlandese è molto l’inglese, quindi il finlandese è la soluzione migliore
particolare. Perché questa decisione? Non per l’atmosfera. A pensarci bene, credo che nessuno
credi che l’inglese vi aiuterebbe ad arrivare a ci abbia mai nemmeno chiesto di fare una canzone
un pubblico più ampio? o un disco in inglese, quindi non c’è domanda per
“Vedi, per noi, qualunque cosa facciamo – singoli una cosa del genere, nel nostro caso. Aggiungo anche
pezzi, album interi, concerti – la cosa più importante che non avrei nulla in contrario a fare qualcosa in
è l’atmosfera che riusciamo a creare. E io credo inglese, ma davvero non ne vedo il motivo, almeno
fermamente che se facessimo qualcosa in inglese in questo momento: raggiungere un pubblico vasto
andrebbe bene come suono, ma noi non riusciremmo non è mai stato un nostro obiettivo. Tanto per darti
a ‘sentire’ profondamente le parole, quindi non un’idea, quando abbiamo inciso il nostro primo

RUMOREMAG.COM | 51
DISTORSIONI ORANSSI PAZUZU T E S T O D I A N D R E A VA L E N T I N I

album pensavamo che nessuna etichetta l’avrebbe anche l’aspetto psicotropo di alcune droghe nel
mai pubblicato, ma l’abbiamo fatto ugualmente: ci panorama sonoro degli Oranssi Pazuzu?
piace fare le cose spontaneamente, senza porci troppi “Sì… e no. La psichedelia, secondo me, è molto legata
problemi”. a certi aspetti ‘psicologici’ della musica. Penso anche
che, a volte, la sola musica possa trasportarci in quella
Gli Oranssi Pazuzu sono solitamente accostati al dimensione superiore, di espansione della coscienza
black metal, a livello generale. Tu cosa pensi di e della percezione, che è strettamente connessa al
questa associazione? mondo della psichedelia. L’idea per me è di riuscire a
“In realtà non siamo mai stati un gruppo black metal e vedere con distacco, come dall’esterno, i percorsi di
non abbiamo mai voluto esserlo. Il black metal è solo pensiero che utilizzo normalmente… ed è un risultato
una delle influenze presenti nella nostra musica. Sai, che si può facilmente raggiungere con la musica, con
a ogni modo sono davvero poco capace di giudicare e la meditazione ma anche ovviamente con le droghe. Ci
categorizzare la mia musica, mi imbarazza, preferisco sono molte vie per arrivarci. L’importante è riuscire a
lasciarlo fare ad altri se proprio è necessario. Quello identificare quei processi mentali in cui normalmente
che posso dire è che, alla fine della fiera, quando metti ci troviamo intrappolati, rinchiusi come in una cella.
un disco sul piatto, tutte queste cose – le etichette, Delle droghe penso che per certo non siano in grado di
i generi – si dissolvono di fronte alla musica e alla risolvere i problemi delle persone a livello psicologico,
percezione che ognuno ha, mentalmente, dei suoni che ma possono aiutarti – almeno per un po’ di tempo –
sta sentendo. A pensarci bene direi che il black metal ha a uscire dal loop del meccanismo di pensiero che ti
avuto una grande parte nella nostra musica a livello di attanaglia, così da farti identificare dove si trovano
strutture armoniche, soprattutto nei primi dischi, ma i tuoi snodi interiori, l’origine dei tuoi problemi. Le
d’altro canto un’importanza ancora maggiore l’hanno droghe, come la musica, certe forme d’arte (la pittura,
avuta i King Crimson, per noi. Noi scriviamo senza porci per esempio) e la meditazione possono essere la chiave
limiti, usiamo le sonorità e le soluzioni che ci vengono mancante per aprire una porta interiore che altrimenti
spontanee, senza necessariamente pensarci troppo”. terresti chiusa. Ma una volta spalancata, non ti servono
più: devi entrare nella tua mente ed esplorarla tu, con
Il concetto di psichedelia è ovviamente uno le tue facoltà. Quelle cose sono soltanto un aiuto per
dei cardini della musica della band. Ma c’entra compiere il primo passo”.

MESTARIN KYNSI
NUCLEAR BLAST
ORANSSI PAZUZU
Si può dire che le black arts of psychedelia nacquero in un circolo, astrali kosmische. È vero quello che dice Jun-His dei Pazuzu sul
quasi simile a una setta, in Finlandia, circa una quindicina di loro nuovo album: “Volevamo definitivamente guardare a nuovi
anni fa. Questa setta praticamente erano i Dark Buddha Rising. orizzonti, ma dall’altro lato continuare ciò che avevamo iniziato
Da lì inizia a propagarsi un’esoterica proliferazione di gruppi e con Värähtelijä. Una grande influenza sono stati gli album electro,
collaborazioni, la cui ultima manifestazione sono stati i Waste ci hanno ispirato l’idea di avere canzoni che viaggiassero attraverso
Of Space Orchestra, comprendente musicisti di vari gruppi una vasta serie di portali e che venissero modificate e mutilate dal
black psichedelici. Tra questi gli Oranssi Pazuzu. Semplificando: nuovo ambiente”. Dietro tutto questo, l’idea di diffondere la paura
per black arts of psychedelia – ma per i Pazuzu si parla di in una società permeata da un controllo di massa delle opinioni,
kosmische metal – si intende un approccio black metal temperato nella quale le voci eretiche vengono silenziate. Da questo punto
da un’influenza psichedelica e kraut/cosmica. Ma dove nei di vista, ma anche per via della sua morbosa duttilità post prog, il
Dark Buddha Rising questa potente commistione si basa tutta brano chiave dell’album è Uusi Teknokratia, fluttuante e barocco,
su un impatto feroce, negli Oranssi Pazuzu, l’altro polo black impenetrabilmente scuro, certamente uno dei pezzi più heavy che i
psychedelico finnico, è il frutto di una visione più larga, dilatata, Pazuzu abbiano mai scritto.
che declina la pura esecrazione black metal con supporti che CLAUDIO SORGE
oscillano tra ritmi electro, forme prog occulte ed esplorazioni 78/100 DISCO

52 | RUMOREMAG.COM
A B B O N A T I
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ALFIO ANTICO PORRIDGE RADIO THE NECKS MOVIE STAR JUNKIES

S HA B A KA & THE ANCESTORS


56

HENRIK LINDSTRAND HOMESICK DREAM SYNDICATE STEVE PICCOLO

R E C E N S I O N I
26 8 DIS CH I TRAT TATI APRILE 2020 ru m o re m a ga z i n e

DANIEL AV ER Y TODAY I S THE DAY


& A L E SS A ND R O CO R TINI

61 60

ACR I M O N Y F R A NCE S CO BI A NCONI CHRI STINE AND THE QUEENS LUC A T. MAI
DISCO DEL MESE APRILE 2020

SHABAKA & THE


ANCESTORS

L’UOMO CHE BRUCIA

35enne sassofonista londinese - ormai Ariel Zamonsky, oltre ai testi cantati e


meritatamente considerato figura declamati da Siyabonga Mthembu nel
leader della vivacissima scena jazz ruolo di vero e proprio griot moderno,
d’Oltremanica - ha anche collezionato sono fra gli elementi che sottolineano
esperienze con artisti diversissimi adeguatamente la disperata urgenza di
come Mulatu Astatke, Polar Bear, episodi come Run, The Darkness Will
Heliocentrics, Jonny Greenwood e Pass e la strumentale The Coming Of The
Floating Points. Ma stavolta lo ritroviamo Strange Ones. “Indoda ayikhali, Indoda
a capo del progetto fondato nel 2016, ayizile”, cioè “un uomo non piange,
quando vide la luce Wisdom Of Elders, un uomo non si affligge”, ripetono
primo album che ne documentava le ossessivamente i versi introduttivi,
sessions con musicisti jazz sudafricani fra implicitamente sarcastici, di We Will
i quali Mandla Mlangeni degli Amandla Work (On Redefining Manhood): è un
Freedom Ensemble. Annunciato come mondo finito e da ricostruire anche per
frutto della “meditazione sulla nostra quanto riguarda la mascolinità tossica,
prossima estinzione come specie. Una incapace di permettere fragilità e
riflessione dalle rovine, dall’incendio”, sensibilità. Non a caso, dopo l’omaggio
SHABAKA We Are Sent Here By History è anche all’essenza del rastafarianesimo della
& THE ANCESTORS una forte dichiarazione politica, nella torrida ‘Til The Freedom Comes Home,
WE ARE SENT HERE BY HISTORY desolata constatazione del veleno sparso con Finally, The Man Cried si compie
IMPULSE! allo stesso tempo sul continente africano un passaggio che sembra alludere a
e sul pianeta intero dal capitalismo e molto di più che al pericoloso rito di
Più o meno un anno fa, Claudio dall’espansionismo occidentale. iniziazione degli Xhosa a cui si riferisce
Sorge scriveva su queste pagine della Registrato a Johannesburg e Cape Town il testo, come a riferirsi all’imminente,
“meravigliosa, commovente potenza” con gli stessi musicisti della precedente inevitabile morte dell’uomo come
di Trust In The Lifeforce Of The Deep esperienza, il nuovo disco vira la l’abbiamo conosciuto. “Vuleka umhlaba
Mystery, lo straordinario, brutale, collaudata impronta afrofuturista e free bo, Vulekizulu bo, Kwasha iboma bo”:
travolgente secondo album firmato jazz della band su tinte decisamente più “La terra si è aperta, Il cielo si è aperto,
dal trio The Comet Is Coming, di cui fosche, come è evidente già dall’inquieta La sua capanna bruciata”.
Shabaka Hutchings è figura centrale. They Who Must Die oppure nella 92/100
profonda spiritualità di Go My Heart,
Oltre a essere coinvolto da tempo nei
Go To Heaven. Il sax alto di Mthunzi
Sons Of Kemet, nella sua fitta carriera il
Mvubu e il pulsante contrabbasso di

DI GIORGIO VALLETTA - FOTO DI TJASA GNEZDA E MZWANDILE BUTHELEZI

56 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

AA.VV. ANGEL-HO AVEC COURTNEY BARNETT


VELVET DESERT MUSIC VOL. 2 WOMAN CALL HOMESICK MTV UNPLUGGED
KOMPAKT AUTOPRODUZIONE EARCANDY RECORDINGS MOM + POP

Bella serie Kompakt, curata Dei fondatori del collettivo Terzo lavoro sulla lunga distanza Se l’idea di un unplugged di
da un produttore d’esperienza NON, l’artista sudafricana è per la 25enne austriaca, che con MTV nel 2020 non è proprio
come Jörg Burger e caratteriz- sempre stata quella più interes- questo disco stringe un patto uno schiaffo di attualità, almeno
zata da un tema non comune per sata ad armeggiare col giocatto- con l’elettronica concedendole di azzeccata è quella di provare a
la musica elettronica: il western. lo pop. Pur da una prospettiva abbigliare di tutto punto le sue mettere il formato a confronto
Del quale si recuperano soprat- ancora sperimentale, il suo composizioni indie folk con stra- con un’autrice del peso e dell’età
tutto le derive acide e visionarie esordio di un anno fa (Death ti di tessuto sintetico che si infila dell’australiana. Che lo gira in
degli anni 60 e 70, l’ampiezza Becomes Her) era più che un fino alle trame vocali per otte- salsa local, fin dalla scelta di Mel-
maestosa degli scenari, le po- indizio. Il seguito autopro- nere brani più patinati ma mai bourne come teatro del concerto
tenzialità psichedeliche. Lì si dotto spinge ancora di più sul troppo plastici, pulsanti nei ritmi e dalla (molto nirvaniana) volon-
muovono le 14 tracce di questo quel tasto. Suoni e intenzioni ma sempre ammalianti nelle loro tà di fare da vetrina a talenti loca-
secondo volume, composte si fanno più diretti. Muscoli melodie malinconiche. Una doz- li, magari qua sconosciuti come
per l’occasione da un cast va- electro pop gonfiano tracce zina di pezzi (dieci inediti e due Paul Kelly (lineare ma toccante
riegato in cui coesistono nomi come Fame o il singolo Kisses bonus track) per dimostrare che la loro cover di Charcoal Lane di
forti della casa (Sascha Funke, Taste Like Honey, aria di festa Miriam Hufnagl è cresciuta e che Archie Roach) o poco più, come
Michael Mayer, Rebolledo, Su- R&B anima l’effimera Golden, la sua sperimentazione è alimen- Evelyn Eva Morris. Ritoccando
perpitcher), ripescati di rango robotiche accelerazioni dettano tata da una fervente curiosità che negli spazi liberi un pugno di suoi
(Novotones, Pluramon) e novità marzialità a Woman Call. Il le permette di sfornare dischi brani, con Avant Gardener a ba-
(Mount Obsidian, Fantastic messaggio di autocertificazione sempre diversi nelle sonorità, gnarsi nei violini e il piano a fare
Twins, Gen Pop, Paulor). Me- femminile da una prospettiva sebbene riconoscibili per l’ele- lo stesso per Nameless, Faceless,
scolando in modo più o meno umana in transizione arriva ganza della scrittura, per la voce prima di finire in gloria con una
aderente al tema pezzi di down- forte e chiaro. Il problema è sussurrata e leggera dell’artista corale So Long, Marianne di
tempo e pop sognante, krau- che, questa volta, l’ansia di co- e per le liriche intime e intro- Cohen. Scaletta da EP allungato,
trock e techno, rock lisergico e, municazione non è supportata spettive quasi fossero prese dalle con scelte ed esecuzione a essere
naturalmente, ricordi di colonne da una produzione che metta a pagine di un diario. tutto meno che ovvie.
sonore western. fuoco toni e vocalità. DORIANA TOZZI FRANCESCO VIGNANI
ANDREA POMINI MAURO FENOGLIO 73/100 70/100
79/100 55/100

BAUWAVES BRANT BJORK BODY COUNT BASIA BULAT


U R EVERYTHING BRANT BJORK CARNIVORE ARE YOU IN LOVE?
SALINAS HEAVY PSYCH SOUNDS CENTURY MEDIA SECRET CITY

C’è una foto del cantante e chi- Instancabile, sempre ispirato e Tutto si può dire, tranne che Ice Domanda importante quella in
tarrista Lew Houston: occhiali carico, ritorna il freak di Palm T non ci abbia sempre creduto. copertina del quinto album della
alla Milo Aukerman dei Descen- Springs, Brant Bjork. Definito Sempre. E che sia stato in grado canadese, e argomenti
dents, pallone da basket stretto anche “l’ambasciatore del desert di portare se stesso nella musica. altrettanto solidi nei primi
al petto con la mano destra, rock”. A 20 anni dal suo esordio A ogni costo. E come ogni uomo minuti del disco, con il brano
microfono impugnato con la solista, Jalamanta, Bjork lavora che crede in ciò che fa, la verità omonimo a indovinare contrap-
sinistra e una posa alla Jarvis ancora a Joshua Tree. L’hanno nei suoi gesti si sente. Proprio per pesi morbidissimi fra i dubbi del
Cocker, con tanto di polso in- aiutato in questo suo 13esimo questo i Body Count sono ancora caso, archi e brillamenti soul.
clinato. “Austin, gennaio 2020. album Yosef Sanborn e John Mc maledettamente credibili. Perché Un po’ come entrare in una casa
Coach della squadra di palla- Bain (ex Monster Magnet). Le sono veri. Grezzi, slabbrati, ma passando dalla sauna, volendo.
canestro della Westlake High nuove canzoni non hanno perso duri come la strada. Proprio per Con quel che ne consegue sulla
School minaccia di bucare il pal- quell’aspro fascino desert punk questo Carnivore è un ottimo tenuta delle altre stanze: gustoso
lone se non spunta fuori chi ha delle sue prime cose. Temperate disco. Perché assorbe dalla strada il disimpegno tutto vintage pop
dato fuoco alla sua collezione di da un approccio mai violento, e dai musicisti che l’hanno vissu- di Your Girl, e la conferma al
vinili della SST”, sarebbe la di- semmai ipnotico, caratterizza- ta (in questo disco, ad esempio, mixer per Jim James paga per-
dascalia di “Fotografie Segnan- to da un appeal da storyteller Riley Gale dei Power Trip e Dave sino negli angoli più folk come
ti”. E in fondo questa è anche la quasi confidenziale. Mai rinun- Lombardo) quella rabbia che in Homesick. Solo che non tutti gli
mia recensione. Indolenza carica ciando a un blues ossificato e Ice T non si è mai sopita nemme- argomenti reggono, se il disco ha
di tensione, (mal)umori elettrici, spruzzato di funk, vivificante no un giorno. Ottimo il remake di l’ambizione di raccontare tanto
il casino di fondo su cui s’inne- come un’oasi in un deserto Colors (usata da Ice T per la co- l’inizio di una storia quanto un
sta una voce tendenzialmente californiano. Dall’iniziale Jungle lonna sonora dell’omonimo film, grave lutto in famiglia: quando
lagnosa, il profluvio di “I don’t In The Sound al rock blues alla tra i primi a raccontare le gang di la mano non trema nel mirino
mind” e “I don’t care”: tutto Cream di Jack Bruce, Shitkickin strada) e bello il tributo a Lemmy c’è Weyes Blood, certe nuvole in
porta da quelle parti lì. Molto Now. Avventurandosi talvolta in in Ace Of Spades. Ma è proprio coda al disco minacciano più che
bella la ballata acustica in fili- autojam, come in Cleaning Out il disco che funziona. Crossover altro grandinate alla Florence
grana Early Morning Summer. The Ashtray. ante litteram. E così sia. And The Machine.
MANUEL GRAZIANI CLAUDIO SORGE MARIO RUGGERI FRANCESCO VIGNANI
70/100 79/100 50/100 70/100
RUMOREMAG.COM | 57
ANNA BURCH BURZUM
IF YOU’RE DREAMING THULÊAN MYSTERIES
HEAVENLY RECORDINGS BYELOBOG PRODUCTIONS

Secondo disco per la cantautri- Vikernes, con il suo survivali-


ce americana, giunto a distanza smo, un passato da omicida e
di un paio d’anni dal debutto idee da processo di Norimber-
Quit The Curse ma da cui già ga, lo ami o lo odi. A dire il vero
prende le distanze evidenziando ormai è una macchietta. E non
il lato più intimo e malinconico spreca l’occasione di dimostrar-
dell’artista di Detroit, che nel lo, dicendo che di fare un disco
primo LP era stato nascosto non gli fregava nulla (aveva di-
sotto strati di chitarre elettriche chiarato di essersi ritirato dalla
e batterie energiche. L’anima musica), perché la sua passione
cantautorale assume così nuova è il gioco di ruolo che ha inven-
forma: la scrittura semplice e tato, MYFAROG. Così questa

HENRIK
diretta si ravviva con arrangia- raccolta di pezzi, nati spora-
menti più avvolgenti, si resta dicamente nell’arco di cinque
nel territorio di confine tra soft anni, per lui è idealmente una

LINDSTRAND
rock e pop rock, con ispirazioni colonna sonora per le session di
ereditate soprattutto dagli anni gaming. Morale: un’accozzaglia
90 (e con le trame vocali che di 23 brani di ambient/elettro-
in più occasioni riportano alla nica minimalista con accenni
mente l’indimenticabile Dolo- folk, ma molto ripetitivi e – mi
res O’Riordan), ma le chitarre si perdoni – sostanzialmente
depongono le armi lasciando banali. Il classico caso in cui il
BUILDER’S JOURNEY spazio ad ambientazioni sonore nome è l’unico selling point di
ORIGINAL SOUNDTRACK più delicate e introspettive.
DORIANA TOZZI
un disco altrimenti evitabile.
Varg, riprovaci: sarai più fortu-
ONE LITTLE INDIAN nato. O anche no.
73/100
ANDREA VALENTINI
48/100
Interessante pensare a come
il mondo dei videogames
abbia stabilito un rapporto
artistico e affettivo nei
confronti di artisti nati sotto
l’egida del rock. Artisti che,
a loro volta, hanno avuto
un passato d’amore nei
confronti sia della musica
classica che della musica CITIZEN BOY COLLOCUTOR
progressive e del krautrock. & MAFIA BOYZ CONTINUATION
Dimostrazione empirica FROM AVOCA HILLS ON THE CORNER
di quanto queste musiche TO THE WORLD
fossero cinematiche e capaci GQOM OH! Dopo un 7” breve e impetuoso
di produrre immagini come The Angry One, i Collo-
attraverso il processo neurobiologico dell’uomo. Musiche Esce per l’etichetta fondata cutor che ritroviamo nel 2020
narrative e poetiche. Esattamente come il game design dal romano Nan Kolé con Le- sono qualcosa di più calmo e ri-
indipendente di stirpe giapponese. Così è stato per Steven rato Phiri – capaci di puntare flessivo, almeno apparentemen-
Wilson e la colonna sonora del videogame Last Days Of June. sul suono Gqom in tempi non te. Guidato dal sax baritono (più
Così per Henrik Lindstrand, la cui storia merita di essere sospetti – una raccolta che ne flauto e clarinetto basso) della
raccontata. Sconosciuto ai più, ma tra i più famosi e celebrati descrive l’evoluzione fin da un leader Tamar Osborn, e comple-
musicisti del Nord Europa, Lindstrand ha vissuto gli studi di acerbo esperimento datato 2013: tato da batteria, basso, chitarra
pianoforte (classico e jazz) al conservatorio di Copenhagen Uhuru contiene le intuizioni e sax tenore, il collettivo jazz
e per 15 anni ha militato nei Kashmir, autentica leggenda sonore di un adolescente che londinese la prende in modo
danese, band nata sulla scia del prog rock ed evolutasi in una sembra sperimentare con i beat meditabondo e introspettivo,
forma elegantissima di pop moderno; bravi al punto da aver sotto il suono di un güiro e di un soprattutto nella prima metà; la
fatto innamorare David Bowie che ha voluto partecipare alle minaccioso drone. Oggi 21enne, rarefatta Deep Peace, l’intricata
registrazioni di No Balance Palace, insieme a Lou Reed e a Citizen Boy (fondatore della crew Continuation, la pacifica Pause
Tony Visconti. Poi la sua storia solista come compositore di Mafia Boyz) è fra gli esponenti e il suo basso solenne. Il singolo
colonne sonore, e raffinatissimo autore di due album solisti principali del suono nato nelle citato apre il lato B e lascia tese
tra cui il suo piccolo capolavoro Nattlestran. Un disco che ha township di Durban e che ha scorie free anche nel passo lento
convinto la Lego a volerlo come autore della colonna sonora rivoluzionato la scena elettronica ma ossessivo della seguente
del videogame Builder’s Journey. Che riprende le tematiche africana, fino a provocarne un Lost And Found, prima che una
trasparenti, cristalline, liquide di Nattlestran, le fonde con notevole impatto globale. Suono ripresa più cupa di Pause chiu-
minimalismi jazz, le avvolge nella musica contemporanea e le che combatte contro la sua ine- da le danze. A conti fatti, più
trasforma in un film senza immagini. Delicato, sognante, lieve, vitabile monotonia attraverso dosata e ragionata, la potenza
a volte quasi immateriale. Profondamente spirituale e toccante la varietà percussiva di episodi è intatta e forse maggiore. E i
e straordinariamente leggero in ogni sua rappresentazione. come Ndanda (2014) o la nuova Collocutor una certezza nell’o-
MARIO RUGGERI Mzansi, in cui le voci di ANT The dierna sbornia jazz.
80/100 Artist e Simore contribuiscono ANDREA POMINI
alla sua drammatica tensione. 80/100
58 | RUMOREMAG.COM GIORGIO VALLETTA
78/100
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

PSYCH
PSYCH

CORNERSHOP DATURA4
ENGLAND IS A GARDEN WEST COAST HIGHWAY COSMIC
AMPLE PLAY ALIVE NATURAL SOUND
MAYA MOUNTAINS
Sì, Everywhere That Wog Army Bello e prevedibile il nuovo ERA
Road suona proprio come Gim- album dei Datura4 di Dom GO DOWN
mie Hope Jo’Anna, il pezzo che Mariani e dell’ex Drones War- I Maya Mountains bordeggiano l’abisso con le
negli anni è diventato il bench- ren Hall. Bello perché i ragazzi loro cupe danze stoner. Obnubilati da visioni dark
mark della cantilena esotica. hanno una tale classe e cono- allucinogene, spingono con una potenza bombastica
Nel bene e nel male è questo il scono così bene tutti i segreti inaudita, sorvolando paesaggi preistorici irreali
tono del nono album targato del blues e del rock boogie, e persi in galassie lontane. Una folle corsa in cui i
Cornershop: un ottimistico per di più in questo nuovo lavo- motori heavy psichedelici si bruciano e vaporizzano
quadretto in cui i ‘60 britannici ro c’è molto organo Hammond in un’atmosfera plumbea quasi irrespirabile. Erano 12 anni che
sfumano nelle sgargianti colo- a creare potenti groove e alcune li aspettavamo con un nuovo disco. Musicalmente più compatto
razioni delle commedie di Bol- incredibili performance all’har- e travolgente di quanto non sia stato il loro esordio Hash And
lywood. Almeno, Tijnder Singh monica di Howie Smallman, che Pornography. Le chitarre di Emanuele Poletto esplodono come
sembra crederci. Nel corso degli l’album si ascolta con assoluto serbatoi incendiati; la sezione ritmica tambureggiante canta
anni le sue canzoni hanno perso piacere. Prevedibile perché mi una canzone scura e ossessiva, supportando con ipnotico furore
ogni aggancio con l’attualità sembra che rispetto ai prece- l’incessante frastuono stoner, mentre qualche eco di Kyuss, Sleep e
ed è rimasto solo un rock’n’roll denti LP la band si sia un po’ Stooges si riverbera su questo fuoco divampante.
dal tiro stonesiano alternato a seduta, intendo dire composi- 81/100
simpatici motivetti bhangra tivamente parlando. I riff sono
soul arrangiati con un florilegio un tantino logori, non ci sono A CURA DI CLAUDIO SORGE
di sitar, tablas e flauti. Si inizia alzate di ingegno, la scintilla
l’ascolto deliziati, ma si finisce sembra non scattare mai. E se
presto col detestare quei brani in apertura la title track è uno PSYCHONAUT GREAT ELECTRIC QUEST
che sembrano srotolarsi sempre hard R&B spaccatutto, il resto a UNFOLD THE GOD MAN LIVE AT FREAK VALLEY
uguali a se stessi, fino a che il seguire si affloscia un po’, asse- PELAGIC RIPPLE MUSIC
minutaggio (o il buon senso) standosi su un 70s boogie rock Non immedia- Psych nella
non ne impone la chiusura. ben fatto ma di maniera. tamente acco- dilatazione
DIEGO BALLANI CLAUDIO SORGE stabili al termi- protospace di
56/100 69/100 ne “psichede- certi assoli.
lia”, gli Psycho- Heavy nella
naut sono un potente
trio che pur nella propria struttura innervata da high
ricerca post metallica possiede octane rock blues americano
sotto traccia effettivamente e con un pizzico di J.Priest.
qualcosa di psichedelico: nella Immaginateli come una
dilatazione introspettiva di fusione tutta americana tra
certe atmosfere, ad esempio. Duel e Mos Generator. Dal vivo
Che vivono costantemente di i GEQ sono nel loro elemento
THE DISTRICTS EERIE FAMILY una tensione spasmodica alla naturale. Coinvolgenti al
YOU KNOW I’M NOT EERIE FAMILY Tool; mentre un’ispirazione massimo. Of Earth è il loro
GOING ANYWHERE ALIEN SNATCH!
prog liturgica avvolge molti picco heavy metal prog.
FAT POSSUM
tratti dei loro intricati brani. Batterista monstre.
Nonostante il suo nome dica
Ermetici e sofferti. 78/100
Sono passati cinque anni poco a molti, e molto a pochi,
dall’album A Flourish And A Alex Cuervo è una figura cen- 76/100
Spoil e da quel singolo (Pea- trale nel garage punk sblusato
ches) che a dispetto del debito degli ultimi 25 anni. Negli Hex
HAYVANLAR ALEMI
nei confronti dei Kings Of Leon,
PSYCHEDELIA IN TIMES EARTH DRIVE
Dispensers era già evidente la OF TURBULENCE HELIX NEBULA
mostrava l’alta qualità del son- vena scura, quasi gotica, ma SUBSOUND RAGING PLANET
gwriting di Rob Grote e compa- sempre di r’n’r chitarristico si
Da 20 anni Cherchez la
gni. Nel frattempo, il tentativo trattava. Qui Alex (voce e ta-
gli Hayvanlar femme. In
di portare la band verso terri- stiere), assieme alla batterista e
Alemi di Ankara questo caso si
tori più personali ha condotto cantante Alyse Mervosh, gioca a
sperimentano chiama Sara
i Districts dalle parti del sound carte scoperte e sforna un vinile questa strana Antunes e
indie di metà anni Zero. Tanto di gloom pop che si fatica a tirar miscela canta meravi-
che oggi il loro è un synth rock via dal piatto. Everybody Disap- etnopsichedelica, che gliosamente in questa band
che si fregia della drammaticità pear e la più eterea A Ghost Who ha cadenze da fanfara portoghese, per molti versi
di Killers e Arcade Fire, ma sa Lives Inside Your Hearth, piaz- greco/turca, un’enfasi simile agli heavy psych Black
imbastire groove dance punk zate in apertura, portano Joy surf, un approccio a tratti Wizards. Forse con in più un
come quelli degli LCD Sound- Division e Cu re nel deserto di heavy stoner, un afflato liquido tocco post punk che
system. Il meglio arriva quando Chihuahua. La ritmica calibrata dub. Sono affascinanti e caratterizza i loro excursus tra
Grote applica un trattamento e potente con i synth che satura- imprevedibili, e liberi nelle lo psichedelico e lo shoegaze.
lo-fi a ballate intense come Hey no l’aria rendendola minacciosa, loro improvvisazioni. Swans Ancora acerbi, ma hanno mo-
Joe o in quei brani dove synth creano una rete protettiva at- Of St Haartus ad esempio menti meditativo/ritualistici
e bassi gommosi convivono con torno a due voci perfettamente è un liturgico viaggio prog interessanti.
i residui dell’epica Americana. coese che si aprono la strada tra psichedelico dai tratti occulti 71/100
Tutto materiale che Grote tratta la nebbia con un machete (I Am mediorientali, con un tocco
con grande sapienza. Per l’ori- Tarantula, Bloodless). remoto di Toni Iommi.
ginalità c’è ancora tempo. MANUEL GRAZIANI 80/100
DIEGO BALLANI 78/100
71/100 RUMOREMAG.COM | 59
ELDER MATT ELLIOTT
OMENS FAREWELL TO ALL WE KNOW
STICKMAN ICI D’AILLEURS

Band come gli Elder bisognereb- Anche e soprattutto noto per es-
be tenerle in un posto speciale o sere il titolare unico del progetto
un taschino a portata di mano, elettronico Third Eye Founda-
perché quando c’è bisogno di cer- tion, collaboratore dei Flying
tezze nella vita, loro ci sono sem- Saucer Attack e animatore della
pre. Questo Omens è un trattato scena avant rock bristoliana,
di eleganza e di consapevolezza, Matt Elliot ha un cuore dark
applicato a quel suono che li con- folk che da sempre batte nel
traddistingue da sempre e che petto. Negli ultimi 17 anni, ac-
utilizza parti uguali di doom, psi- colto dall’etichetta francese Ici
chedelia e progressive. Qui però D’Ailleurs, Elliott ha elaborato
lasciano nelle retrovie le loro una canzone d’autore delicata,
radici stoner per raggiungere un dolorosa, esistenziale, che ri-
nuovo equilibrio (di cui ci hanno manda al primissimo e solitario
dato un assaggio nell’EP del Leonard Cohen o a certe prove

TODAY IS THE DAY


2019), grazie anche all’uso paca- intime dei Tindersticks più
to e ben amalgamato dei synth. romantici e desolati, dove la tra-
Nessun bisogno di strafare, anzi dizione mitteleuropea si salda a
una “semplicità” quasi floydiana quella sassone. Un pianoforte,
nel mettere insieme i cinque un violoncello e un contrab-
lunghi pezzi che lo compongono. basso intersecano la direzione
Unico neo, la voce sembra non di queste canzoni sussurrate,
NO GOOD TO ANYONE trovare una sua chiave all’interno senza gualcirne la magia. Can’t
BMG di questa nuova veste: funziona Find Undo scivola in un luogo
tutto meravigliosamente senza. onirico dal quale è difficile non
LUCA DOLDI farsi attrarre.
Il dolore. Quello fisico. 80/100 ANDREA PREVIGNANO
Quello mentale. La 70/100
sofferenza. La paura di
morire, quella di vivere
morendo. La luce in fondo al
tunnel che spesso si spegne.
Le speranze infrante. Gli
ultimi sei anni dell’esistenza
di Steve Austin. Un grave
incidente di ritorno da un
suo concerto, alcune ossa
rotte, poi l’inizio della EMILE EVERYTHING
discesa all’inferno. Processi THE BLACK SPIDER/ IS RECORDED
infiammatori incontrollati, DET COLLECTIVE SELVMORD FRIDAY FOREVER
HEAVY PSYCH SOUNDS XL
sfociati in una fibromialgia, mesi d’isolamento, un figlio che si
ammala, più volte ai confini della morte. Guardare le sue foto Onestamente non mi pare un Dunque non un progetto estem-
prima e dopo l’incidente è un’esperienza dolorosa. Sei anni in
genio, Emile, il frontman degli poraneo quello di Richard Rus-
cui Steve Austin ha sofferto incredibilmente. Sei anni in cui
psiche kraut Sonic Dawn. Ma, sell, boss di casa XL, nella veste
Steve ha riscoperto l’amore. Sei anni in cui Steve ha deciso di
primo, trovatemi un genio che di artista protagonista. Anche
liberarsi di questo indicibile dolore, trasformandolo in musica.
scriva canzoni geniali oggi e, qui, come nell’ottimo precedente
Not Good To Anyone è esattamente questo. Ed è il simbolo di
secondo, il suo album solista è album, a coordinare un’assortita
una grandezza artistica e umana che trascende i generi: quella
di avere la forza e il coraggio di raccontare anche i lati più comunque molto semplicemen- squadra di collaboratori, fra i
intimi della propria esperienza. Bastano i primi 40 secondi te un buon album. Armato di quali il trinidadiano Berwyn - in
di Not Good To Anyone per capire che Steve vuole e riuscirà a chitarra acustica e di una voce vista nella tesa 10:51pm/The
portarci con lui. Laggiù, in fondo. Un lento riff slayeriano che morbida e rilassata, Emile si Night, che campiona addirittura
diventa una sforbiciata post core scarnificante. La violenza del ritaglia ricami e arpeggiati, cul- gli Smog di Hollow Out Cakes –
dolore. In musica. Ma Steve Austin va ben oltre. Perché No lato da una accattivante pigrizia e la promettente rapper anglo/
Good To Anyone attraversa ogni stadio del sentimento umano: tra lo psichedelico californiano nigeriana Flohio, a cimentarsi
non solo il dolore fisico, ma la malinconia, la tristezza, anche e il blandamente visionario. sul loop dancehall di 02:56am/I
qualche timida luce all’orizzonte. E riesce a trasformarlo in Che lo porta a rivisitare puri Dont Want This Feeling To
ballate acustico/psichedeliche (Callie) che stanno tra i Pink country blues come The Black Stop. Oltre al prestigioso cameo
Floyd, Mark Lanegan e Scott Walker. Perché la sofferenza Spider, che sembra un offshoot di Ghostface Killah, colpisce la
può avere molte facce. E Steve Austin le racconta tutte. Un dei Canned Heat di Bob Wilson presenza in due brani dell’altri-
disco che non è solo un grande affresco umano, ma anche un a, per lo più, acoustic folk un menti inafferrabile A. K. Paul,
album artisticamente eccezionale: eclettico, imprevedibile ed po’ diluiti e qualche spunto di che veste di mistero 05:10am/
esplosivo. pura sensibilità latin rock. Con Dream I Never Had. E nell’ulti-
MARIO RUGGERI un tentativo finale di imitazio- ma delle 12 concise vignette che
80/100 ne di Blackbird dei Beatles, in contribuiscono al racconto di un
Krystalkuglens Skaer. Inevi- lungo venerdì notte, un poema
tabilmente restando anni luce recitato dal leggendario Penny
lontano dall’originale. Rimbaud dei Crass.
CLAUDIO SORGE GIORGIO VALLETTA
60 | RUMOREMAG.COM 71/100 75/100
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

BRIAN FALLON SIMON FISHER TURNER FLORE EZRA FURMAN


LOCAL HONEY & EDMUND DE WAAL RITUALS SEX EDUCATION OST
LESSER KNOWN A QUIET CORNER IN TIME POLAAR BELLA UNION
MUTE
Nella seconda parte degli anni Forse non è proprio il momento Talmente sensata l’accoppiata
Zero i Gaslight Anthem hanno In un angolo l’inglese Fisher per il “ritratto di un universo fra Furman e la pluripremiata
rappresentato un’interessante Turner, per un periodo membro minacciato che guarisce attra- serie di Netflix da far pensare che
variazione sul tema per la musica dei primi The The e soprattutto verso sarabande collettive”, ma il gigante dello streaming non
indipendente americana: un autore delle musiche di alcuni che musica. Dieci anni dopo il pensasse ad altri, avendogli dato
gruppo, quello del New Jersey, dei più celebrati film di Jarman. suo primo album, con singoli carta bianca fin dalla prima delle
in grado di tirar fuori un sound E nell’altro De Waal, ceramista e attività live in mezzo, Flore due stagioni. Il problema è come
energico e fortemente passiona- (oltre che collaboratore di Ai Morfin firma un bis di potenza e collocare quanto qua offerto dal
le, che centrifuga al suo interno WeiWei), scrittore e nome di fascino superiori. Le solide basi talento di Chicago, dato come
tanto Replacements, Clash, quelli non proprio soliti su que- dancehall della produttrice e DJ molto di già edito passi per i
Ramones, quanto autori come ste pagine, e AQCIT a riassume- di Lione diventano ricerca senza 19 episodi in scaletta. Più della
Tom Petty e Bruce Springsteen; re due giorni insieme trascorsi scordare la pista, incorporando metà, in pratica, anche se pochi
proprio il Boss elesse i GA tra le a cercare materiale con cui breaks, techno, ambient e tetri conosceranno la sempre strepito-
sue band preferite, data la stessa sonorizzare la Schindler House beat sudafricani, e sintetizzando sa versione folk di I Can Change
predilezione per quell’epica blue di Los Angeles. Con il primo ad un suono cupo e industriale come degli LCD Soundsystem. Così che
collar fatta di disperate corse in applicare strategie da guerriglia la colonna sonora di un rave dei a portare a casa questo greatest
auto e sfrenata vitalità. Alla terza ai field recordings, stando a note sogni. Un sabba selvatico e inar- hits sui generis pensano ballate
prova solista, Fallon pubblica un di cui tocca fidarsi: una partenza restabile - il titolo è decisamente glam per cuori adolescenti come
album di accorate ballate folk fra droni al vento e scalpiccii rit- appropriato - diretto a cervello e Every Feeling, una Amateur
rock cariche di sentimento, che mici, una parte centrale costru- corpo in parti uguali, sintetizzato dylaniana d’adozione e il passo
grazie alla produzione di Peter ita su sfasature di synth alla Ba- in dieci tracce una più bella e sor- lento di Care più che una stirac-
Katis (vedi la sezione ritmica sinski e un finale che si sviluppa prendente dell’altra. Piene tanto chiata If Only The Wind. Tutta
in controtempo stile National fra ansie scomposte, dissonanze di rivelazioni minuscole quanto farina del Furman più intimo, e
di Horses) riescono a risultare e una coda persino solenne, con- di momenti da pugni in aria. Vedi materiale che forse sarebbe stato
attuali ed emotivamente intense. siderando il materiale (e relativo alla voce: stato di grazia. il caso di valorizzare meglio.
STEFANO D’ELIA scopo) a disposizione. ANDREA POMINI FRANCESCO VIGNANI
72/100 FRANCESCO VIGNANI 88/100 71/100
72/100

DANIEL AVERY
& ALESSANDRO CORTINI ILLUSION OF TIME
PHANTASY/PIAS

Cioè l’album che è frutto della sorprendente collaborazione e drammatica. Uno spiraglio luminoso sembra farsi largo fra le
nata a distanza e poi consolidatasi durante il tour condiviso nubi digitali di At First Sight, come a voler ristabilire un equilibrio
con i Nine Inch Nails (di cui Alessandro Cortini è tastierista) sul quale si inserisce Enter Exit, che vede la sua dolce melodia
un paio d’anni fa. Se Avery è fra i produttori elettronici più metallica evolversi caoticamente tra feedback e ulteriori impurità
lucidi dell’ultima generazione britannica, come testimoniato dal sonore. A riprova di come sia posta proprio sulla consistenza del
più recente Song For Alpha, Cortini – globetrotter di origine suono l’enfasi del meticoloso lavoro svolto dai due musicisti. Come
italiana oggi di casa a Berlino - si è imposto con sempre maggior racconta lo stesso Avery, alcuni di questi brani sono nati da spunti
autorevolezza quale artista traversale quanto personale nella sua o frammenti microscopici, poi elaborati senza eccessive rifiniture,
estetica emotiva, in un percorso che l’ha portato al magistrale in modo da non perdere la loro spontaneità. Sicuramente degni
Volume Massimo, pubblicato nella parte finale dello scorso anno. di nota anche gli oltre otto minuti di Water (fra i primi brani
D’altra parte, non può che esser definita emotiva la fragile e realizzati dal duo), dove piccoli impulsi elettrici si aggiungono
poetica natura della traccia che intitola questo disco, che arriva ai suoi ipnotici droni, e l’epica chiusura di Stills con quelli che
subito dopo l’abbagliante irradiazione introduttiva di Sun e sembrerebbero essere fuochi d’artificio.
poco prima dell’incedere lugubre di Inside The Ruins, sulla cui GIORGIO VALLETTA
consistenza granulosa si sviluppa una sottile progressione intensa 85/100
RUMOREMAG.COM | 61
HIP HOP

HIP HOP

GERMAN ARMY GIRLATONES


ANIMALS REMEMBER HUMAN HORN IF YOU’RE HONKY
ARTETETRA/CRASH SYMBOLS MERITORIO/LOST AND LONESOME
MINK (MUSAB & INK WELL)
DECONSTRUCTION Prima uscita del 2020 (in casset- Soffice garage rock mescolato
RHYMESAYERS ENTERTAINMENT ta e digitale) per l’iperprolifico col pop stravagante e instabile,
Le parole ben scandite da Musab (cofondatore di duo californiano, e prima per il wonky pop: roba leggera,
Rhymesayers) insieme al composito paesaggio il marchio Artetetra, collettivo accattivante e credibile. Questo
sonoro creato da Ink Well dimostrano come sia nostrano fra i più originali e fa il gruppo di Melbourne gui-
ancora possibile fare rap impegnato e consapevole visionari in circolazione, qui dato dalla coppia di cantanti e
e, al netto dei riferimenti classici (soul e blues), affiancato alla produzione dai chitarristi Jesse Williams e Leah
suonare moderni. Musab definisce il disco “un colleghi statunitensi della Crash Senior. Aggiungiamoci della
seminario audio” per mettere in luce i lati oscuri della società Symbols. Si parte da un archivio tenera malinconia e il quadro è
contemporanea che stanno spianando la strada alle “ideologie di field recordings e vinili e cas- completo. In 2 Young 2 Forget
della menzogna”, così analizza alcuni conflitti emblematici in sette dimenticati, preferibilmen- sono i Felt il termine di parago-
atto, per esempio quello tra l’industria farmaceutica e quella della te oscuri e provenienti da ogni ne; in To Sing i Go-Beetwens,
cannabis. Il duo statunitense sembra assolvere al meglio una parte del mondo. Da lì i German anche per via del violino in
delle missioni del rap underground: quella di proporre pensieri Army scelgono una serie di primo piano. Ma i paragoni, si
e considerazioni almeno in apparenza non immediati senza spunti, che passano attraverso sa, lasciano il tempo che tro-
rinunciare a tecnica e stile. il filtro della casa - cold wave e vano. Piuttosto pensate a una
76/100 industriale della primissima ora, villetta in collina che si affaccia
ambient ed elettronica, collage sull’Oceano, a dei puntini in lon-
A CURA DI LUCA GRICINELLA sonori e manipolazione in bassa tananza che planano sulle onde,
fedeltà - e diventano le 18 tracce a un bel bagno caldo in una
ELAQUENT di Animals Remember Human. vasca idromassaggio e alla radio
YUZMV FOREVER IS A PRETTY Mai troppo lunghe, piene di voci che trasmette jangle pop chitar-
YUZMV LONG TIME misteriose e frammenti alieni, ristico (Pop Stars) alternandolo
PLAY TWO MELLO MUSIC GROUP ritmi scoppiettanti e cantilene a rivisitazioni beatlesiane piene
Il rap nuova Il producer melodiche, più gradevoli del di grazia e armonizzazioni vocali
scuola (o urban dell’Ontario previsto. (If Only We Could See).
pop) dell’autore chiama a rac- ANDREA POMINI MANUEL GRAZIANI
di Perpignan colta una serie 78/100 75/100
classe ’97 suona di MC under-
sentimentale ground affer-
e autentico, arriva diretto mati come Oddisee, Blu e Guil-
all’ascoltatore. Con uno stile ty Simpson, altri più in ascesa,
già definito sad rap, il rapper, come Chester Watson e Cava-
compositore e danzatore (ha lier, e cantanti di formazione
anche questo background) soul. Intervallate da qualche
sfrutta molto il tpianoforte interludio (tra cui emerge Jol-
(suonato da lui) e ama le me- lof per il sapore afro), tutte le
lodie malinconiche. Il fatto voci brillano per lo stile origi- GUIDED BY VOICES THE GURU GURU
che non si conosca la sua fac- nale e vanno a impreziosire un SURRENDER YOUR POPPY FIELD POINT FINGERS
cia, che appare bendata, non disco di rap morbido intriso di GBV INC. LUIK/GRABuGE
toglie e aggiunge nulla. atmosfere jazz.
70/100 74/100 La sola cosa che preme sapere Tirano in ballo Pere Ubu, Sonic
ai fan dei Guided By Voices che Youth, Deerhoof, Jesus Lizard,
due o tre volte all’anno si ap- Mars Volta ma come parte il
prestano a ricevere la loro dose primo pezzo, Mache, viene da
SHAFIQ HUSAYN TENGO JOHN di “lo-fi power pop” dal profes- pensare a dei Kolors bullizzati
THE LOOP (INSTRUMENTALS) TEMPORADA sor Pollard, è se la raccolta sia dagli Amici di Maria. Citando
NATURE SOUNDS TURQUOISE PRODUCTIONS una di quelle buone o meno. il sommo maestro Renè Ferret-
La risposta in questo caso è sì. ti: “La modernità c’ha rotto il
Dopo i buoni Nella trap fran-
Decisamente. Una delle migliori cazzo”: è solo questo il (mio e
riscontri otte- cese l’influenza
nuti, un anno di un colosso imbastite nel nuovo millennio. nostro) problema con il grup-
fa, da un disco come Booba Anche perché il buon Robert po belga che arriva dalla zona
pieno di ospiti pare inevita- sembra averci messo una cura orientale delle Fiandre, in bilico
da urlo come bile. È il caso del dettaglio che non si sentiva tra l’essere orgogliosamente
The Loop, Husayn (membro di questo 23enne neolaureato dai tempi dei dischi su major. alternativo e timidamente
dei Sa-Ra Creative Partners) con un nome ispirato a un per- In più è stata smussata quella mainstream. Indicativi i quat-
ne pubblica anche la versione sonaggio di Murakami e una tendenza a complicare la strut- tro minuti di giostra dal titolo
strumentale. Il mix di hip hop, buona personalità. Il suo mix- tura dei brani, che aveva fatto Ex-Alexander, la miglior grazia
jazz, soul e funk con inserti tape va anche oltre l’influenza impropriamente parlare di prog pop rock coldplayiana esibita in
elettronici funziona anche citata ma spesso, complice rock. Al contrario, melodie come Know Do seguita a ruota dall’at-
senza voci, assumendo, a trat- l’accento della banlieue parigi- quelle di Cul De Sac Kids vanno tacco electro noise di Skidoo, la
ti, le sembianze di una colonna na, l’impronta è quella. Tengo dritte nel repertorio maggiore, nuda e fugace delicatezza acusti-
sonora che esalta gli umori John, in ogni caso, dimostra così come i riff whoiani di Physi- ca di And I’m Singing Aren’t I,
di un film blaxploitation am- di saper cambiare toni e ha cian, e il tutto viene coronato da l’indiata sfuggita di mano di This
bientato ai giorni nostri. buone potenzialità. un Pollard che con la voce riesce Knee On Ice e il groove col botto,
73/100 65/100 persino ad azzeccare qualche vagamente alla Minutemen,
nota. Bene così! della conclusiva Poverbrigade.
DIEGO BALLANI MANUEL GRAZIANI
74/100 67/100
62 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

HALF WAIF REN HARVIEU HEAVY EYES HEXVESSEL


THE CARETAKER REVEL IN THE DRAMA LOVE LIKE MACHINES KINDRED
ANTI- BELLA UNION KOZMIC ARTIFACTZ SVART

Nandi Rose Plunkett è cittadina Una seconda chance per la can- La notizia è che gli Heavy Eyes Dopo gli album con Century
di un mondo che si ostina a dirsi tautrice inglese, dopo il grave sono tornati ma soprattutto che Media, gli Hexvessel ritornano
globale, anche quando tutti i incidente che la bloccò per mesi al loro tripudio fuzz hanno in- alla finlandese Svart, da dove
muri si alzano. Di Brooklyn, ma poco dopo l’uscita di Through telligentemente aggiunto piccoli tutto è partito. E rinascono a
con cromosomi indiani, svizzeri The Night, il suo debut album, nuovi elementi. Love Like Ma- nuova vita. Mat McNerney recita
e irlandesi, con il suo celebrato impedendole di promuoverlo chines a cinque anni di distan- le sue nuove canzoni con un’am-
Lavender (2018) ha raccontato adeguatamente. Nonostante ciò, za da He Dreams Of Lions rac- bigua eleganza da cabaret mitte-
la natura felicemente ibrida il primo LP non passò inosser- conta di una band che ha saputo leuropeo; ma le sue canzoni non
delle sue origini. Qui crea un vato e questa nuova prova sulla fermarsi, riflettere sul proprio sono da cabaret mitteleuropeo;
personaggio che deve prendersi lunga distanza, giunta a circa percorso e dare più profondità sono invocazioni folk dal più
cura della sua ordinaria umanità, sette anni di distanza, conferma alle canzoni. Come se qualcosa profondo spirito delle foreste
in equilibrio fra isolamento e finalmente le sue preziose doti. dei tardi ‘60, anziché alleggerir- nordiche. Che la band abbellisce
condivisione. Insieme al suo par- Con maggior sicurezza, l’ele- ne la struttura, ne avesse dato e impreziosisce con pennellate
tner, il batterista dei Pinegrove gante penna dell’artista disegna ancor di più il senso di guttura- di rock’n’roll, come si diceva una
Zack Levine, riapre il suo diario 12 nuovi pezzi dai lineamenti lità. Prendete due canzoni come volta, decadente (Demian). Più
di confessioni synth pop a cuore morbidi, con melodie vocali raf- Anabasis e Late Night, in cui precisamente, in questa ricerca
aperto. Un romanticismo che a finate impreziosite da arrangia- la materia durissima dei riff in di una pace folk piena di misteri,
volte s’incaponisce con il barocco menti che guardano al passato realtà nasconde andamenti che paiono influenzati da certi oscuri
(la Tori Amos di Brace o Blinking rendendo i suoi brani dei veri e sembrano arrivare dai lati più King Crimson (Billion Year Old
Light), ma funziona quando sce- propri diamanti pop dalle orche- scuri di Nuggets. Non avevano Being; Bog Bodies), con ombre
glie gli abiti più contemporanei (e strazioni vintage, tra le cui mille bisogno di dimostrare nulla, espressioniste che danzano tra i
vicini alla prima Bat For Lashes) facce si riesce a scorgere i diversi eppure gli Heavy Eyes sono suoni (Sic Luceat), a rimarcare
di Siren o My Best Self, o si profili della Harvieu che in que- tornati con una prova di grande che non è fuori luogo dopotutto
rifugia nell’essenza indietronica sto disco si libera del dolore del maturità artistica. Una gran parlare di prog rock. Preziosa
di Lapsing o In August. passato e decide di ripartire da bella notizia. la cover di Fire Of The Mind dei
MAURO FENOGLIO se stessa con coraggio. MARIO RUGGERI Coil.
68/100 DORIANA TOZZI 81/100 CLAUDIO SORGE
77/100 80/100

PORRIDGE RADIO EVERY BAD


SECRETLY CANADIAN

Le città di mare sono da sempre i posti che meglio interpretano a Lilac è già consegnata alla memoria collettiva dei singalong
la dicotomia emotiva tra esaltazione e tristezza. Nessun altro di fine concerto. La musica arriva di conseguenza, mettendo in
luogo è in grado di figurare al tempo stesso l’opulenta euforia scala i medesimi saliscendi emotivi con l’innesco di continui corto
in progressiva crescita tra primavera ed estate e il successivo circuiti tra raffinate strutture melodiche, a tratti vicine al dream
scivolamento verso la malinconia autunnale e la mesta pop, ed esplosioni corali chitarra/basso/batteria che capovolgono
introspezione invernale. I Porridge Radio arrivano proprio da lì la prospettiva conferendole un taglio ai confini del punk. Ottimo
(Brighton) e sono capaci di mettere in musica esattamente quella disco dotato di almeno un poker di canzoni da circoletto rosso
graduale scala di stati d’animo. Un approccio emo regolato sulla (Born Confused, Sweet, Give/Take e Lilac) che immaginiamo
voce di Dana Margolin, appassionata e vulnerabile, in questo siano terremoto nelle versioni da palco.
e per questo ideologicamente accostabile a quella di Adrianne ARTURO COMPAGNONI
Lenker dei Big Thief, che snocciola parole e frasi spedite in circoli 83/100
concentrici. Versi destinati a scolpirsi presto nella memoria: la
“I don’t want to get bitter / I want us to get better / I want us to
be kinder to ourselves and to each other” che esplode in fondo

RUMOREMAG.COM | 63
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

HIGH PRIESTESS HINDS JACKIE LYNN JAGA JAZZIST


CASTING THE CIRCLE THE PRETTIEST CURSE JACQUELINE PYRAMID
RIPPLE MUSIC LUCKY NUMBER DRAG CITY BRAINFEEDER

Dalla città della perdizione Nelle premesse delle Hinds Secondo album per Jackie Lynn, In quella marca di confine dove
rock, L.A., un tuffo in un passa- qualche promessa l’avevamo in- ovvero l’alter ego “estroverso” si muovono i migliori gruppi
to anni 70 fatto di produzioni B travista, tra echi di zompettante di Haley Fohr aka Circuit Des della fusione tra jazz e post rock
di telefilm sull’occulto, sette ur- garage pop e rimembranze di Yeux. Dopo un album d’esor- (tra le regioni del Nord Europa
bane e hard rock di importazio- vecchi singoli Elefant Records. dio autarchico, a questo giro il e le aree del Mid East america-
ne alla Black Sabbath. Le High Scegliere ora di suonare pop progetto si trasforma in vero no solo per citarne alcuni: Ele-
Priestess sono queste sciccose nella maniera più semplice e e proprio quartetto, compren- phant9, Exploding Star Orche-
ragazze tappezzate di scialli neri orecchiabile possibile non è di dente gli amici Bitchin’ Bajas. stra, Fire! Orchestra), da ormai
psych e borchie che suonano per sé un male, è solo che deci- La tavolozza approntata è varia 25 anni abitano, vivono e si
heavy occult con un’influenza dendo di percorrere quella stra- ma ruota sempre intorno alla muovono i norvegesi Jaga Jaz-
sabbathiana e un appeal califor- da, tanto vale provare a farlo voce profonda, un po’ Nico un zist del sassofonista e clarinetti-
niano psichedelico da San Fran- alla grande scegliendo punti di po’ Alison Moyet, della Fohr, sta Lars Horntveth. Cinque anni
cisco che ha ormai superato e riferimento facilmente ricono- nucleo magnetico di canzoni che dopo Starfire l’ottetto torna con
inghiottito il flower power. In scibili, un’estetica obbligato- seguono in maniera piuttosto un nuovo album di ardito cros-
questo secondo album sfoggia- riamente ruffiana e soprattutto libera un canovaccio synth pop sover tra avant jazz, post rock e
no abilità e precisione nel mo- canzoni che funzionino: presa immerso in un bagno di psiche- suggestioni synthetiche (prezio-
dulare cori satanico/chiesastici rapida e zero intoppi. Insomma delia in grado di inglobare molto sissimi gli interventi di Øystein
e armonie californiane e riff di tutto deve essere funzionale al altro: Casino Queen, anthem Moen all’elettronica, synth e
grave lentezza. Come nella ma- raggiungimento della fascia di scuoticulo in apertura, una clavinet), compresse in quattro
gnifica Erebus. Per non parlare pubblico più ampia possibile. E Odessa che si tinge di krautrock lunghi brani. Non mancano
della prog occulta Invocation, qui gli ingredienti di cui sopra viaggiando implacabile e infinita gli omaggi ai numi Isao Tomi-
soundtrack per party anni 70 e paiono un poco latitare. Loro su autobahn al neon, ma anche ta (Tomita) e Fela Kuti (The
messe nere, con tanto di organo sono simpatiche, ma per l’enne- la rituale ed esoterica Traveler’s Shrine, il quartier generale del
Hammond. Vengono alla mente sima band inutilmente graziosa Code Of Conduct o il funk glacia- musicista a Lagos). Si apprezza
i Coven, in una versione molto poco tempo e zero voglia. le/appiccicoso di Diamond Glue. la volontà di uscire dagli schemi
più heavy, a dire il vero. ARTURO COMPAGNONI Be’ ci si diverte parecchio. post fusion del passato.
CLAUDIO SORGE 51/100 ALESSANDRO BESSELVA AVERAME ANDREA PREVIGNANO
82/100 75/100 65/100

THREE
NORTHERN SPY
THE NECKS
I Necks sono riusciti nella non facile impresa di declinare jazz ambiti inusuali, facendo emergere un lato dark sconosciuto, con
e avanguardia, passando per kraut e progressive, e risultando inserti di cupa e colta elettronica unita a processioni minimaliste.
sempre di difficile catalogazione. Three è la 21esima tappa del Qui, tensione e angoscia si mischiano magistralmente, non
viaggio musicale in cui Tony Buck (batteria e percussioni), Chris lasciando mai respiro all’ascolto e dando l’impressione di esplodere
Abrahams (pianoforte e tastiere) e Lloyd Swanton (basso elettrico in qualsiasi momento, pur rimanendo sempre misurate al limite
e contrabbasso) abbandonano la consueta improvvisazione e dell’implosione. Further, che chiude il disco, nasce in territori
si esibiscono in tre pezzi strutturati, paragonabili a movimenti modern jazz più consueti, grazie a un groove di fondo incalzante, in
distinti di 22 minuti circa ciascuno. Bloom apre l’album e parte cui le note di pianoforte diventano quelle dell’Hammond, donando
subito dritta, nervosa, incendiaria e prepotente. La sua struttura al brano sfumature luminose. Un grande lavoro, con i limiti di un
ricorda addirittura i vecchi Bad Seeds di Nick Cave. Il cuore del packaging troppo minimale, seppur conforme allo stile della band,
brano è costituito dal rincorrersi e sovrapporsi di percussioni e attenta da sempre più alla sostanza che alla forma e del supporto
contrabbasso il cui ritmo, ossessivo e frenetico, è impreziosito dalle (CD), che mai come in questo caso avrebbe meritato il vinile, data la
note del pianoforte di Abrahams. Segue la scura Lovelock, dedicato presenza di tre tracce distinte.
alla memoria di Damien Lovelock (fondatore dei Celibate Rifles) ANTONIO BRIOZZO
e probabilmente il pezzo migliore dell’album. Il trio si spinge in 85/100

64 | RUMOREMAG.COM
AVA N T
AVA N T

MATT KARMIL LA PRIEST


STS371 GENE
SMALLTOWN SUPERSOUND DOMINO
LUCA T. MAI
Capita anche nelle migliori fa- Sam Dust è uno che da HEAVENLY GUIDE
miglie. In questo caso, quella di anni scappa da tutto e tutti. TROST
un’etichetta che è quasi sempre Dall’anagrafe, se fino a poco A memoria d’uomo solo Hamlet Bluiett (World
stata garanzia di musica almeno fa rispondeva al nome Samuel Saxophone Quartet) e più recentemente Mats Gu-
interessante, se non eccellente. Eastgate. Dai più che ottimi stafsson hanno tentato la via non agevole dell’al-
Invece, il quinto album del pro- Late Of The Pier, abbandonati bum per sax baritono solo. Ripercorre quella strada
duttore britannico (secondo per dopo un solo album buono per Luca T. Mai, “bari” sax extraordinaire degli Zu. La
il marchio norvegese, dopo Will spiegare come il nu rave potesse sua voce potentissima non rimane certamente pe-
del 2018) pare trascinarsi per essere molto di più di una nalizzata dal vuoto intorno a lui. Ci sono i riverberi mistici di Bahr
50 minuti appoggiato alle stesse bolla. E, molto più terra terra, Atla, il fraseggio mercuriale e spavaldo di Gazzelloni, e Manum
due o tre idee: loop piatti fra dalla logica. Uno che molto Ad Ferrum, il cui riff in staccato, quasi chitarristico, e i cui stridori
deep house e risacca minimale, probabilmente si sente l’Ariel sembrano usciti da Carboniferous degli Zu; e Celestial Nile, di
beat dritti mai troppo in primo Pink inglese e che per il suo sapore ambientale, il sax rallentato e infine trattato con un synth
piano, sfondi melodici un po’ secondo disco in proprio non granulator. Un sax, una selezione stretta di effetti, l’ambiente. Non
balearici, qualche fraseggio sem- perde le vecchie inclinazioni: ha bisogno di altro Mai per compiere il miracolo.
plice di sintetizzatore. Roba da un attimo pensare di averlo 85/100
non meglio identificata etichetta inscatolato con pezzi da
techno tedesca di retrovia, demo perduto di Prince come
appunto, più che da Smalltown Beginning o quel paio di ballate A CURA DI ANDREA PREVIGNANO
Supersound. Un paio di puntate sabbiose e suggestivamente sci-
più decise verso un suono da fi come Open My Eyes o Sudden
pista (l’acido di SR/WB e PB, le Thing. Salvo passare al lato B ALTIERI | FAVARON MATHIANS
arie Kompakt della conclusiva e finire in un altro disco, per TO FOUND MATHIANS, VOL. 1
210) movimentano la situazione, lo più strumentale: la vecchia ST.AN.DA. IMPROSHIT
ma non bastano a scrollarsi di storia di chi nasce e muore St.An.Da., Il mondo psych
dosso la stanchezza. tondo, in pratica. sussidiaria doom del
ANDREA POMINI FRANCESCO VIGNANI dell’avant label supergruppo
58/100 75/100 italiana Silen- Mathians viene
tes, pubblica alla luce dieci
la terza colla- anni dopo le
borazione di Corrado Altieri sessioni di registrazione nella
e Gianluca Favaron dal 2013 tiratura limitata offerta dalla
a oggi. Il lavoro è costruito mail art label Improshit di
con field recordings e mate- Daniele Veronese. Ne hanno
riali elaborati in precedenza e preso parte componenti di Lu-
ricontestualizzati. Si va dalle minance Ratio, Airchamber,
micropulsazioni ai glitch One Fine Day e Anatrofobia,
LAS KELLIES LINKWOOD & FOAT di Replica Di Una Notte ai tra gli altri. Tre lunghi mo-
SUCK THIS TANGERINE LINKWOOD & FOAT
clangori industriali di Rappre- menti febbricitanti tra chitarre
FIRE ATHENS OF THE NORTH
sentazione Errata, a un uso droniche, Om e SubArachnoid
C’è sempre un enorme elefante Archiviato un 2019 fertilissi- vainiano del beat elettronico. Space. A tratti davvero feroce.
nella stanza che il duo argentino mo - due album da solo, uno 80/100 75/100
(Cecilia Kelly, voce, chitarra, con Warren Hampshire e uno
basso; Silvina Costa, voce, bat- con James Thorpe - il pianista/
teria) si porta dietro: le ESG. La tastierista jazz britannico non
FABIO ORSI
TRE NOTTI E UN MATTINO LF58
loro vicinanza al sound escogi- perde il ritmo, e inaugura l’anno D’ESTATE ALTERAZIONE
tato 40 anni fa dalla band del nuovo insieme al produttore ST.AN.DA. ASTRAL INDUSTRIES
Bronx è un omaggio che sfiora il house e techno Linkwood. La-
L’elettronica Giuseppe Tillie-
calco. Stessa matrice punk funk, sciati liberi di creare nei nuovi
psichedelica ci (anche noto
stessi riverberi, stesso approccio studi dell’etichetta, i due ne come Neel) e Fi-
e kosmische
al canto. Per cui la domanda di- escono con tre quarti d’ora di lippo Scorcuc-
di Fabio Orsi,
venta: si può fare un buon disco gran classe, eleganti il giusto compositore chi tornano con
anche se è in tutto e per tutto senza perdere in calore e sponta- valentissimo la sigla LF58
derivativo, molto derivativo? La neità, molto pacifici e notturni. delle avanguardie italiane (dopo Late Night Innominate,
risposta è: tutto sommato sì. Per- Più che le battute house abba- degli ultimi 15 anni, ha parten- Volume Two, due anni fa su
chè nella scrittura ridotta all’os- stanza canoniche di Pressure e ze languide e cresce maestosa, Auxiliary) con il debutto sulla
so e nei giri di basso elementari soprattutto Push It, a convincere occupando tutti gli spazi dello londinese Astral Industries.
di queste canzoni c’è anche sono i momenti in cui le cose si spettro sonoro. Un’estetica La loro musica aeriforme,
moltissima ispirazione. In parti- complicano, e i confini fra club massimalista, schulzeiana, nella quale le molecole dell’e-
colare in una Matrixland a rotta e brezza estiva sfumano: la friz- tentacolare, imbrigliata a forza lettronica modulare possono
di collo, con chitarre che paiono zante Es Vedra in apertura, la nelle griglie inesorabili del muoversi liberamente come
graffi sui muri e una perfetta ge- maestosità balearica di Sa Tala- sequencing, apprezzabile in microsinusoidi sonore che si
stione di tensione e suspense, o ia (che infatti è la montagna più particolare nella terza traccia, dipanano nell’ambiente, richie-
una White Paradise che swinga e alta di Ibiza...), gli andamenti Restiamo Ancora. de un ascolto meditativo.
culla con dolcezza. più nervosi di Neutrino, Bentley 70/100 65/100
ALESSANDRO BESSELVA AVERAME 101 e Mysterious Richie.
72/100 ANDREA POMINI
74/100
RUMOREMAG.COM | 65
GOTICA

GOTICA

LITTLE DRAGON LUCIFER STAR


NEW ME, SAME US MACHINE
NINJA TUNE THE DEVIL’S BREATH
RASKOLNIKOV THE SIGN
LAZY PEOPLE WILL DESTROY YOU Occorrerebbe un po’ più di atten-
MANIC DEPRESSION zione prima di buttarsi su titoli C’è un ricordo nostalgico nel
Uno dei grandi padri della letteratura e della “socio- del genere, probabilmente. Nes- quarto album dei Lucifer Star
logia” europea, Fedor Dostoevskij, diviene motore sun motivo per contraddire la Machine: quello di un’epoca che
ispirativo e concettuale dell’act svizzero (Rodion sempre ottima Yukimi Nagano, oggi non esiste più. Quello della
Raskolnikov è infatti il protagonista principale del cantante la cui voce più o meno stagione del rock’n’roll iperso-
romanzo Delitto E Castigo), già balzato alle cronache tutti ricordano nei dischi dei nico, rilanciata dallo strapotere
nel 2017 con l’esordio Hochmut Kommt Vor Dem Gorillaz come dei BADBADNOT- degli Hellacopters ma sostenuta
Fall. Pur non rinunciando al profilo espressionistico e lirico/teatra- GOOD, visto come il rotondo da band micidiali come i Mobile
le, l’affresco in causa ospita un approccio formale più drastico e post groove di pura scuola Ninja Tune Mob Freakshow e i Peter Pan
punk, dove convergono sia le plumbee visioni dello shoegaze e della di Hold On sottolinea il rimet- Speedrock, ad esempio. Quella
neo psichedelia sia l’elettronica algida dell’originario calco 4AD. tersi in gioco dopo la fine di una dell’incrocio tra Motörhead,
Intreccio carismatico, sintomo di romantiche sospensioni emotive e storia. É più quell’accenno all’es- Social Distortion e punk rock.
di virulenti esplosioni poetiche (tra cui Montauk Point Lighthouse sere rimasti sempre loro a lascia- Ecco, Devil’s Breath è esatta-
e Sysyphos), nell’ideale abbraccio tra primi Clan Of Xymox, Danse re perplessi, nel caso. Perché gli mente il punto d’incontro tra
Society, Joy Division, Alien Sex Fiend e Sisters Of Mercy. svedesi dopo l’exploit e il Gram- queste coordinate. Oggi che
80/100 my per Nabuma Rubberband dall’Inghilterra si sono trasfe-
del 2014 paiono essersi smarriti, riti in Germania, ricordano per
A CURA DI STEFANO MORELLI specialmente nel vedere discorsi suono e attitudine le migliori
downtempo ripetersi lungo tutto band della People Like You. Un
il disco senza la sensualità dei ottimo disco di punk rock’n’roll
DOOL KATATONIA bei tempi o un finale di trip hop in un mondo che, di questo ge-
SUMMERLAND CITY BURIALS pastorale non proprio coraggio- nere, non sa più cosa farsene.
PROPHECY PEACEVILLE sissimo. Un po’ come un lavoro Purtroppo.
La grandez- Pur nella coe- insolitamente incorporeo, quasi MARIO RUGGERI
za dei Dool renza stilistica, sovrappensiero. 70/100
è deducibile ogni capitolo FRANCESCO VIGNANI
soprattutto degli svedesi è 63/100
nella capacità un enigma ca-
di rinverdi- rico di simboli
re, con ferma personalità, il e codici sonori
luogo estetico dell’hard rock e quantomai ispirati. La linea
dell’heavy doom anni Settanta progressiva si affina, diviene
(leggi Sabbath/Osbourne) a oltremodo cinematica in un
ridosso delle coloriture dark colore gotico a dir poco nobile
wave. Summerland, in tal (le visioni eccelse di Rein o
senso, si presenta al contempo Behind The Blood, estensioni
più lucido e classico mirando del dark metal originario). MALIA TOM MISCH
con garbo alle visioni folk. Sul piano electro melodico THE GARDEN OF EVE & YUSSEF DAYES
Nelle intuizioni più alte sono permangono le attinenze post MPS/EARMUSIC WHAT KINDA MUSIC
Cult Of Youth (God Particle), rock e DModiane ma occhio a BLUE NOTE
Patti Smith e R.E.M., a essere Lacquer, gesto dove le conver- La voce calda e ammaliante
evocati. genze portano a Peter Gabriel. dell’artista malawiana scorre Oltre ad approdare su un mar-
80/100 80/100 densa e sinuosa come il miele chio discografico prestigioso, la
lungo le 12 tracce del suo nuovo collaborazione fra due artisti dif-
lavoro, in cui vengono costruite ferenti come Tom Misch e Yussef
LÛV RITUAL DICTATES
I GIORNI DELLA BALENA GIVEN IN TO DESPAIR
palpitanti storie blues dalle at- Dayes - al di là dell’amicizia che
LÛV ARTOFFACT mosfere notturne e fuligginose. li unisce da tempo - è simbolica
Le trame strumentali attingono del sempre più intenso intreccio
Il senso È una credibile
principalmente dai classici e fra i due ambiti musicali che rap-
principale di istantanea
intorno a loro vaga libera l’ugo- presentano rispettivamente. Se il
questo viaggio sull’odierno
la intensa di Malia, mai prima primo si è fatto conoscere per un
in musica è sociale,
l’altrove; un sull’aspetto d’ora così ardente e selvaggia. linguaggio che porta elettronica
invito non tragico e folle Le linee vocali diventano prota- e hip hop su un piano pop, l’ex
solo spirituale, ma anche dell’umano contemporaneo. goniste indiscusse dei brani go- batterista dei Yussef Kamaal è
fisico, a solcare l’orizzonte Nel tratteggiare tale abisso vernando maliziose i ritmi tre- da alcuni anni fra le forze pro-
inesplorato. Slancio folk verso i Ritual Dictates adoperano pidanti, i groove scuri e magne- pulsive del panorama jazz con-
la Terra Incognita con i codici due codici radicali. Da un tici e gli scambi di battute con temporaneo d’Oltremanica. Una
di Omero, Melville, Conrad, lato la matrice metal estrema, gli altri strumenti, alternando combinazione che risulta virtuo-
Stevenson e Bernardo di quella death/black e thrash voluttà e frivolezza, sospiri e sa quando rende relativamente
Clairvaux, nel cuore. Artefice noir, che rintraccia nel solco introspezioni, graffi e carezze, più accessibili le intuizioni spe-
ne è Carlo Baja Guarienti, dei Behemoth il riferimento e colorando le vibrazioni di rimentali del Dayes produttore,
noto per la sua militanza primigenio, dall’altro il matrice blues con l’eleganza del come nella jam di Lift Off o nel
negli Albireon e custode della post punk viscerale e gotico soul e l’imprevedibilità del jazz. groove libero di I Did It For You,
medesima sensibilità poetica dei Killing Joke, specie Un disco viscerale che riporta un po’ meno nei passaggi più
e fiabesca, sebbene virata e nelle rifiniture armoniche. in vita sonorità del passato in prevedibilmente soul pop quali
centrata nel cuore di De André. Suggestivi. chiave moderna. le blande The Real e Last 100.
78/100 83/100 DORIANA TOZZI GIORGIO VALLETTA
80/100 62/100
66 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

MOANING MOBY MORRISSEY MYRKUR


UNEASY LAUGHTER ALL VISIBLE OBJECTS I AM NOT A DOG ON A CHAIN FOLKESANGE
SUB POP LITTLE IDIOT/MUTE BMG RELAPSE

Sean Solomon, voce e chitarra Se tratteggiassimo con una linea L’apertura electro funk di Jim Sin dallo splendido canto alla
della band di Los Angeles, il percorso artistico di Moby Jim Falls sarà il boccone più dif- Madre Natura di Ella, che ne
ha ammesso che durante le realizzeremmo una parabola più ficile da digerire per i fan della è naturale e necessario pro-
registrazioni di questo secondo oscillante delle increspature so- prima ora, che se rinunciassero logo attitudinale, Folkesange
disco ha festeggiato un anno nore disegnate dai suoi beat. Più a godersi il nuovo Morrissey sancisce il naturale e vigoroso
di sobrietà. L’allontanamento bassi che alti prima dell’exploit farebbero peccato. A dispetto passo oltre il “metal” e presso
dall’alcol e alcune letture di di Play, poi di nuovo scivoloni di tutto, infatti, l’album funzio- i confini gaelico sinfonici del
Mark Fisher e Alain De Botton (Destroyed) e risalite (Innocents) na. Lo so, è brutto a dirsi. Ma volto tradizionale. Persiste una
hanno indirizzato Uneasy Lau- che caratterizzano l’andamento fidatevi, è così! Funzionano le raffinata ricerca del sacro nei
ghter. Ha messo in gioco vul- di chi, come il nostro, non ama melodie, funziona la struttura solchi di Folkesange, rintraccia-
nerabilità e parlato degli errori ripetersi e preferisce sperimen- dei pezzi, che (escludendo gli bile sia nell’impostazione vocale
commessi, come in Ego, dove tare, recuperare materiali sonori otto, inesplicabili minuti di The di Amalie Bruun sia nella sua
canta “I wanna be anybody but inconsueti, giocare con generi, Secret Of Music) procedono mirata ricerca dello strumento
myself / I wanna love anybody samples e loop, correndo tutti senza tentennamenti. Funzio- acustico e dell’anima del suo
but myself”. La brillantezza di i rischi che ciò comporta. Con nano le escursioni nel soul, suono. La Edda di Snorri ispira
un disco che di post punk ha sì questo LP Richard Melville Hall già sperimentate con successo la carezza maestosa di Leaves
alcune ritmiche asciutte (Stran- concepisce 11 pezzi che si alter- nel disco di cover. Funzionano Of Yggdrasil, ma non si tratta
ger), ma con l’innesto di synth nano tra techno glaciale, ambient meno certe scelte di produzione, dell’unico gioiello armonico:
viaggia in modo più ampio evasiva e parentesi jazz e modern che nell’amalgama di archi, fiati Svea, Tor I Helheim, Guder-
senza lesinarli, abbandonan- classic di cui alla fine rimane ben e elementi sintetici finisce per nes Vilje, hanno dalla loro la
do i vecchi riverberi. Si pensa poco. Più del singolo Power Is suonare datata. In compenso si capacità di integrare e rimo-
ovviamente a New York, primi Taken è Rise Up In Love a regge- rivedono tracce di sagace ironia, dellare l’arcaico trasmesso da
anni Zero e tutte quelle band re l’intero lavoro che comunque proprio quando sembrava che Nebelhexe, Lisa Gerrard, Enya,
tipo Interpol, Stellastarr. è ben lontano dai picchi più alti l’età avesse trasformato il famo- Tori Amos e Freya Aswynn. La
NICHOLAS DAVID ALTEA raggiunti dall’artista. so miserabilismo di Morrissey Algiz di Myrkur è più che mai
82/100 DORIANA TOZZI in un vittimismo old style. sigla di cinematica spiritualità.
60/100 DIEGO BALLANI STEFANO MORELLI
72/100 80/100

HOMESICK THE BIG EXERCISE


SUB POP

Ho scoperto questo disco per caso. Non conoscevo la band, non ho già deciso. Lo compro, me lo riascolto a casa e capisco che non
l’avevo mai nemmeno sentita nominare. Ero in un negozio, si tratta solo di un “buon disco”: c’è qualità, talento, un approccio
stavo impolverandomi le dita facendo passare gli usati quando acerbo che in questi casi è un valore aggiunto. Scopro che sono un
il commesso l’ha piazzato nel lettore e ha fatto partire la terza trio e vengono dall’Olanda. Non l’avrei detto, pensavo più a una
traccia, I Celebrate My Fantasy. Il classico colpo di fulmine: cosa tipo Providence, Columbus, al limite Portland. Intanto gli
un brano lo-fi ma, come dire, “barocco”, tra il freakbeat pop dei ascolti si sommano e ogni volta è una conferma. The Big Exercise
Move e i Pavement di Crooked Rain, Crooked Rain. Chiedo lumi potrebbe non piacere perché disomogeneo e non allineato, ma sono
al commesso, mi dice che si tratta degli Homesick, che il disco si gli stessi motivi per cui potrebbe piacere molto. Con me è andata
intitola The Big Exercise ed è il loro secondo album. Intanto in così. Forse perché certe chitarre di 30 anni fa mi mancano, specie
sottofondo scorrono altri brani (e che brani: Leap Year, la title se innestate su trame così pop e discordanti in un esercizio che non
track e Focus On The Beach tolgono il fiato) e la mia curiosità è mai ricerca affannosa dell’effetto vintage. A distanza di un mese
iniziale diventa stupore. Incroci vocali complessi, un suono asciutto (e di ripetuti, ossessivi ascolti) il mio giudizio non cambia: gran bel
e profondo, quasi solenne: fatico a inquadrarlo, mi ricorda certe disco. E grazie al commesso.
uscite marginali SST o (non a caso) Sub Pop, e i pezzi hanno LUCA FRAZZI
qualcosa di contagioso. La copertina è brutta e impersonale ma 85/100
RUMOREMAG.COM | 67
DECIMA
EDIZIONE

WORKSHOP

SCRIVERE
DI MUSICA
A CURA DI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
CAPOREDATTORE DEL MENSILE

13-14 GIUGNO 2020


STUDIO SPAZIALE
BOLOGNA

IN COLLABORAZIONE CON
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

INDIE

INDIE
BILL NACE NIIA
BOTH II: LA BELLA VITA
DRAG CITY NIIAROCCO LLC
CABLE TIES
Noto al pubblico dell’indie Cantautrice americana di origini FAR ENOUGH
rock americano come il partner italiane classe 1988, Niia in MERGE
musicale di Kim Gordon nel questo secondo album canta Band di quelle che spuntano fuori dal nulla, ma se
duo d’improvvisazione Body/ le emozioni legate alla fine quel nulla è il territorio senza confini della magni-
Head, ai conoscitori dell’area di una relazione e al periodo fica Australia punk rock ecco che il nulla diventa
avantgarde dell’East Coast come d’assestamento successivo. La un gigantesco tutto. Il trio di Melbourne per il se-
collaboratore di Chris Corsano ballata d’apertura è jazz con condo disco trova sponda ideale nella Merge di Su-
e Paul Flaherty, e agli utenti più un’atmosfera da club notturno, la perchunk e Bob Mould, nomi selezionati per nulla
smaliziati di Instagram come seconda - primo singolo del disco, casualmente nel vasto e ottimo catalogo della label di Chapel Hill,
uno dei bersagli favoriti del pro- Whatever You Got, con video per sparare una manciata di canzoni che arrivano dritte in mezzo
filo Inzane Johnny (John Olson girato nella periferia romana - si ai denti. La formazione a triangolo amplifica l’immediatezza e la
dei Wolf Eyes), Bill Nace è figlio sposta in territori più R&B/pop voce femminile rinvia in automatico il pensiero a Bikini Kill e alle
della tradizione guitar noise d’autore: due anime del disco che Sleater-Kinney più agitate e spigolose, mentre quando si cala la
newyorkese di Lee Ranaldo, si ritrovano, anche in forme più carta del ritmo (il basso tondo e grasso di Lani) scatta l’automati-
Rudolph Grey, Alan Licht, e sicu- stemperate, nelle altre canzoni. smo Gossip.
ramente dell’estetica dissonante Niia ha prodotto l’album insieme 79/100
dei Sonic Youth più incompro- a Robin Hannibal, in passato
messi. Both, debutto per sola membro dei Rhye, gruppo già
chitarra elettrica, si compone di accostato al suono di Sade, A CURA DI ARTURO COMPAGNONI
otto brani strumentali, ciascuno artista che può venire in mente
chiuso perfettamente in un’idea ascoltando questi 13 brani.
semplice: un feedback, un L’album esce da indipendente COLD MEAT THE GREAT DIVIDES
sustain, un grappolo di note, pic- anche perché Niia vuole curare HOT AND FLUSTERED FACE THE WORLD, AGAIN
cole allucinazioni sonore in bassa in prima persona la definizione STATIC SHOCK SPOILSPORT
fedeltà immerse in riverberi e estetica dei vari aspetti legati alla Ancora Austra- A completare il
vibrati. Semplice, efficace. sua musica. lia (Perth in tris di assi au-
ANDREA PREVIGNANO LUCA GRICINELLA questo caso), straliani arriva
75/100 70/100 ancora punk, la cassetta dei
ma con le lan- Great Divides,
cette spostate che se solo
più indietro rispetto a quelle fosse capitata sulla mia scri-
dei Cable Ties di cui sopra. vania in un momento meno
I Cold Meat esordiscono su negativo e pessimista di que-
album con dieci canzoni stiva- sto avrebbe di certo scippato
te in 23 minuti e spedite nelle la scelta del mese ai compa-
casse alla velocità di 45 giri trioti Cable Ties col suo jangle
al minuto per amplificarne se pop minimale e sotto traccia
ROGER O’DONNELL ORKESTA MENDOZA possibile potenza e volume spartito tra Beat Happening
2 RAVENS CURANDERO
di fuoco. Punk del ‘77 a tratti e gli interi cataloghi di Sarah
CAROLINE GLITTERBEAT
declinato in chiave hardcore, Records e Flying Nun. A fine
Lo ricordiamo anzitutto per il Indie mambo da Tucson, Arizo- roba che non stancherà mai. maggio arriva l’album.
laccio con Thompson Twins e na: questa la definizione ipersin- 67/100 75/100
The Cure, meglio ancora per tentica che si è data la formazio-
la stagione d’oro (in termini ne guidata da Sergio Mendoza
di risonanza e riconoscimento (già nella line-up dei Calexico, e
THE LOVELY EGGS MASERATI
internazionale) dei Cure; quella pure nei Mexrissey), nata inizial- I AM MORON ENTER THE MIRROR
post Kiss Me Kiss Me Kiss Me e mente per omaggiare la leggenda EGG TEMPORARY RESIDENCE LTD.
concomitante con la monumen- del mambo cubano Pérez Prado,
Sono solo in Giusto a fe-
tale costruzione romantica di progetto rivelatosi “troppo di-
due ma riesco- steggiare i due
Disintegration (dove le tastiere vertente per fermarsi lì”. E il decenni di
no comunque a
permangono centrali). Qui però senso del divertimento pervade attività arriva
organizzare una
O’Donnell afferma, con estro ogni istante del quinto album del festa di quelle il nuovo album
e sensibilità, l’amore per le gruppo, ricco di ospiti (tra i tanti che il giorno dei Maserati
rifiniture classico cameristiche Joey Burns dei Calexico, Nick dopo lasciano cerchi alla testa con la produzione di John
e la poesia cinematica condotta Urata dei Devotchka, la spagnola e vuoti di memoria. Lui dietro Congleton, vecchio pirata del
dagli intimi ricami/rintocchi di Amparo Sanchez, impegnata ai tamburi, lei ci mette voce post rock. Partendo dalle coor-
pianoforte, archi e voci (per la in una efficacissima Boogaloo e chitarra, arrivano da Lan- dinate del genere i Maserati ne
precisione, quella di Jennifer Arizona), inglobando ranchera caster e già sono transitati da mettono in piedi una interpre-
Pague). La propensione, meglio e cumbia e mitigando l’effetto queste parti con l’album dello tazione riveduta e corretta che
la spinta, verso la costruzione “assembramento di ospiti” con scorso anno, This Is Eggland. per certi versi rimanda a una
“imagica” del suono, delle sue un fronte sonoro coesivo e com- Velocità di crociera costante- versione punk delle evoluzioni
armonie sentimentali (On The patto, al tempo stesso sfaccettato mente sopra la media, incrocio electro moroderiane o a una
Wing, The Hears Fall o The nei suoi accenti, con momenti di impossibile tra Yeah Yeah rivisitazione attuale di una
Haunt), lo conducono soprat- pura gioia orchestrale screziati Yeahs e Carter The Unstop- soundtrack di Carpenter.
tutto lungo le rive nobili del di exotica e chitarre twanging pable Sex Machine. 67/100
minimalismo d’avanguardia. come Me Dejo Llevar. 66/100
STEFANO MORELLI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
83/100 70/100
RUMOREMAG.COM | 69
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

PANTHA DU PRINCE PASTOR PEEL DREAM MAGAZINE PHANTOGRAM


CONFERENCE OF TREES UNVEIL AGITPROP ALTERNA CEREMONY
MODERN RECORDINGS AUTOPRODUZIONE TOUGH LOVE CAROLINE

L’approccio “umano” ed emozio- L’omonimo debut album uscito Il disco più stereolabico degli Seguendo una traiettoria tutta
nante all’elettronica compiuto per la WCYT era un piccolo gio- ultimi tempi (se non di tutti i loro, piano piano i Phantogram
dal musicista tedesco non viene iello di reviviscenza Pentagram tempi) lo pubblica Joe Stevens, sono riusciti a mettere nella
meno neanche in questo sesto occult doom. Poi Arik e Shardik che alla seconda uscita in lungo stessa scatola l’impegnativissi-
lavoro, che coglie lo spunto della avevano scelto di tentare un’e- raccoglie per la prima volta una ma etichetta di band sperimen-
capacità di comunicazione fra splorazione nuova (tra Magma vera e propria band sotto l’om- tale newyorchese e il pop elet-
alberi per sperimentare con suoni e Earthless, semplifico brutal- brello Peel Dream Magazine, tronico più classico. Perdendo
percussivi di strumenti in legno mente) con i Ryte. E ne è uscito conferendo respiro più ampio via via le sovrastrutture trip hop
(vedi Transparent Tickle Shining uno splendido disco per HPS. e completo alle escursioni da e andando ad abitare un mondo
Glace) o soluzioni ambient parti- Ma dopo questo, i Pastor non si tinello del suo primo lavoro. dove i Chvrches imparano a
colarmente rarefatte. Quasi come sono sciolti. Rieccoli infatti con Gli Stereolab citati in forma e ballare come i Knife: un oscuro
se il progressivo allontanarsi dal il nuovo album, che mostra una spirito sono quelli di Peng! e campione sixties rimasticato alla
computer per esplorare invece consapevolezza molto più heavy Switched On, quando ancora la J Dilla apre Dear God, ad esem-
le possibilità degli strumenti rispetto al precedente. E la co- struttura lasciava trasparire in pio, come ricca di dinamicissime
acustici - qui anche xilofono e vio- niuga con il meglio del rock blues controluce gli effetti indie pop storture è la base che Pedestal
loncello - rappresentasse inoltre hard ’70, diciamo anche pre targati McCarthy, tra luccichii lascia alla voce di Sarah Bartel.
per Hendrik Weber un’implicita heavy metal. Brani che ti inchio- di chitarre e voci diluite a volu- Voce mai tanto malinconica
affermazione di attenzione per dano con il martellante riffera- me shoegaze, pressoché pari a come qua, e d’altronde il richia-
l’ecosistema. Il beat si fa più insi- ma dei Judas Priest (Bone Dag- quello degli strumenti. In questo mo del titolo dell’album al primo
stente solo in una Roots Making ger, Obey) e i lancinanti heavy contesto non paiono distanti singolo dei New Order fa il paio
Family che gioca con elementi blues dei Leaf Hound (Chaos Of nemmeno certe cose dei Pale con versi come “renderesti
dub, prima di giungere alla strut- Age Rises). Ma il meglio non è Saints o le reiterazioni kraut pop amabile un ospedale”. Eppure,
tura complessa di The Crown un loro brano originale, bensì la degli ultimi Spacemen 3: per e al netto di qualche passaggio
Territory e all’avvolgente melo- cover dei texani ex Josefus Stone amanti del genere, genere che a vuoto, la drammatizzazione
dia minimalista di Pius In Tacet. Axe, Slave Of Fear (1971): puro del resto conta sempre estimato- del suono dei due è di quelle in
GIORGIO VALLETTA acid nightmare! ri numerosi e fedeli. grado di garantire longevità.
78/100 CLAUDIO SORGE ARTURO COMPAGNONI FRANCESCO VIGNANI
80/100 72/100 69/100

THE UNIVERSE
INSIDE
ANTI- DREAM SYNDICATE
Il primo nome che viene in mente, all’ascolto di questo terzo campo e si capisce che titoli come Put Some Miles On (Miles con
disco dei Dream Syndicate reloaded, è quello degli Wire. Non la maiuscola) non erano casuali. Un’ora di musica estratta da
per affinità sonore, anche se la band di Colin Newman è tra i una lunga jam in studio, quasi nessuna postproduzione e viaggi
grandi amori di Steve Wynn. No, banalmente è che la reunion del assicurati. Chi avrebbe mai pensato di usare per i Syndicate
Sindacato ormai se la gioca con quella degli inglesi per il titolo riferimenti come Sun Ra, Can, Fela Kuti, Heliocentrics, jazz
di miglior comeback di sempre. Perché tornare dovrebbe dire elettrico, afrobeat, avantgarde? Volendo citare un nome più in
soprattutto reinventarsi, scommettere su se stessi, dare un senso zona Wynn si potrebbe dire Dirtmusic, ma qui si va pure oltre. Il
positivo alla parola “invecchiare” (che implica varie cose tremende fatto è che questo non è un disco di “pezzi di Steve Wynn + band”
ma anche il fatto di essere diventati musicisti migliori e dagli ma un vero lavoro di gruppo, con le tastiere di Chris Cacavas e i
orizzonti più ampi). Le carezze ai boomer con la lacrima pronta fiati di Marcus Tenney decisivi tanto quanto le chitarre di Wynn e
appena parte Merritville le si tiene da parte per i concerti, che di Jason Victor o la ritmica mai così compatta e motorik di Dennis
alla luce di questo nuovo episodio immaginiamo saranno sempre Duck e Mark Walton. Qui si va in orbita davvero, e il Paisley è solo
più free e dilatati. Ma se nuova musica deve essere, che lo sia sul un puntino colorato laggiù sulla Terra. O nel passato.
serio. Alcuni segnali erano rintracciabili sui due album precedenti, CARLO BORDONE
ma qui si apre del tutto l’obbiettivo, si aumenta la profondità di 90/100

70 | RUMOREMAG.COM
BRAZIL
BRAZIL

WAYNE PHOENIX PIGS PIGS PIGS PIGS


SOARING WAYNE PHOENIX PIGS PIGS PIGS
STORY THE EARTH VISCERALS
HALCYON VEIL ROCKET RECORDINGS ELZA SOARES
PLANETA FOME
La trasfigurazione elettronica All’intersezione del trivio tra DECK
di Mood introduce una voce Black Sabbath, Melvins e Cows Quando oltre 60 anni fa, vedova, povera e mal
profonda e riflessiva. “Stanotte stanni i PigsX7 di Newcastle, vestita, partecipò a un concorso radiofonico e il
canto la storia della mia vita quintetto noise rock giunto al perplesso presentatore (il leggendario Ary Barroso)
fino a qui”. Una delle uscite più suo terzo album con formula le chiese da dove arrivava, rispose: “Dal pianeta
stranianti per l’etichetta di Rabit. pressoché invariata: un heavy Fame”. Pochi minuti dopo era nata una stella. Ora,
Brevi schegge di manipolazioni rock urlato e suonato con giunta al 34esimo album, Elza ha ancora fame ma
ambientali, intrusioni di rumore estrema violenza e ottima di giustizia, rispetto, libertà e democrazia. Parole che non suonano
bianco, vocalismi processati padronanza. Il prodotto è retoriche nel Brasile di oggi. L’album, prodotto da Rafael Ramos,
o brevi brandelli di racconto. ben confezionato e piacerà è musicalmente meno abrasivo del capolavoro del 2015 (A Mulher
Come un diario di foto ingiallite tanto ai fan dei suoni AmRep, Do Fim Do Mundo) e lascia più spazio a samba, soul, rap e rock. Un
guardate attraverso l’occhio quanto ai seguaci di certo manifesto politico rabbioso (i testi sono fondamentali) che la con-
incerto della memoria. D’altra stoner rumoroso o ai cultori ferma, in età da pensione, come il numero uno della musica brasi-
parte, dietro all’autore si cela un di certi suoni britannici off di liana di oggi. Ospiti: BaianaSystem, BNegão e Virginia Rodriguez.
misterioso pianista di formazio- molti anni fa (Milk, Terminal 90/100
ne classica e produttore, che pare Cheesecake). Ma questa sintesi
abbia tenuto queste tracce nasco- tra pigfuck e hard rock è
ste in un cassetto per una decina diventata nel corso degli ultimi A CURA DI PAOLO BOGO
d’anni. Come se l’abbandono dieci anni troppo ricorrente.
malinconico di Leyland Kirby Particolare curioso: il cantante
fosse calato fra gli abissi trip hop Matt Baty e il bassista John- KIKO DINUCCI JALOO
del simulacro diafano di Tricky. Michael Hedley suonano nella RASTILHO FT (PT.1)
Fra i ritmi asincroni di Burn band del genio avant folk TRATORE ELEMESS
False Messages e il commiato su Richard Dawson. Con una chitar- Il cantautore/
pianoforte terminale di Reserve. ANDREA PREVIGNANO ra acustica sfer- produttore
MAURO FENOGLIO 60/100 zante, il musici- paraense torna
73/100 sta (Metá Metá, con un album
Passo Torto) che, come sug-
omaggia Baden gerisce il titolo,
Powell, candomblé (Olodé in nasce del dialogo (anche sti-
lingua iorubá), samba e per- listico) con altri artisti. Ecco,
sonaggi scomodi del passato quindi, tra i tanti, la star del
(la cangaceira Dadá, il guerri- tecnobrega Gaby Amarantos,
gliero Marquito). Soprattutto, Céu e Diogo Strausz, Lucas
però, con ospiti come Ava Santtana (una cover stupenda
Rocha e Juçara Marçal, si di Cira, Regina e Nana), la
LIDO PIMIENTA PLONE confronta col Brasile di Bol- drag queen Lia Clark e la dj
MISS COLOMBIA PUZZLEWOOD
sonaro, in putrefazione come Badsista. Molte facce del pop
ANTI- GHOST BOX
la frutta della copertina. Un accomunate da una profonda
Lido Maria Pimienta Paz è nata Della scena retrofuturista fio- album (“Miccia”) esplosivo. malinconia. Da applauso.
a Barraquilla, Colombia, quarta rita a Birmingham negli anni 90/100 85/100
città del paese e affaccio sul Mar 90 facevano parte nomi come
dei Caraibi, ma Toronto è la sua Broadcast e Pram ma anche i
attuale dimora. Il titolo è ispira- Plone, autori di un album su
PÉLICO LIA DE ITAMACARÁ
to dalla gaffe di Steve Harley a Warp nel 1999 e di un secondo QUEM ME VIU, QUEM ME VÊ CIRANDA SEM FIM
Miss Universo che premiò erro- disco mai pubblicato. Il ritorno TRATORE SOMAX
neamente invece di Miss Filip- del duo, Billy Bainbridge e Mike
Frutto di un Abbiamo ini-
pine. La musicista e cantautrice Johnson, viene celebrato in
crowdfunding ziato con una
ha già da parte un Polaris Music seno a quella Ghost Box che nel
che prometteva 89enne, finia-
Prize (gli awards canadesi) come suo DNA racchiude, spesso ben
anche camicie e mo con una
miglior disco nel 2017 per La visibile in catalogo, molto del calze colorate, 76enne. Lia è la
Papessa. Questo terzo album loro approccio strumentale gio- serate in birre- “Regina della
è un ibrido di storia, radici e cosamente pop, qualcosa a metà ria e serenate, ecco il quinto ciranda”, la musica e la danza
contaminazioni, dove la musica strada tra i Cluster caramellati album del cantautore di São del Pernambuco che avrebbe-
della diaspora africana (Nigeria di Zuckerzeit e Pop Corn di Paulo. Prodotti da Dudinha ro creato le donne in attesa del
e Congo) si insedia nelle zone Gershon Kinsley nella versione e Régis Damasceno (Cidadão ritorno dei mariti pescatori.
caraibiche della Colombia. L’a- degli Hot Butter. I nuovi brani, Instigado), i dieci brani hanno Qua, prodotta da DJ Dolores
pertura a cappella cresce coi fiati registrati in momenti diversi toni agrodolci e testi decisa- (tra i protagonisti del movi-
(Para Transcribir) e poi entrano della lunga assenza, posseggono mente autobiografici, intrec- mento Manguebeat negli anni
ritmiche sincopate insieme a tutti quanti un identico, infal- ciati ad un pop romantico (e a 90), mescola tradizione e pre-
Li Saumet dei Bomba Estereo libile istinto melodico, capace tratti psichedelico) e/o a mo- sente con freschezza, energia e
(Nada). Un viaggio afrolatino di sagomare con miniaturistica menti rock anni 70 che ricor- senza forzature. Come in Lua
tra cumbia e champeta della precisione, ricorrendo ad antichi dano Raul Seixas e Belchior. Ciranda o Desde Menina.
Colombia nera che guarda alla synth e gommosi groove, formi- 80 /100 80/100
contemporaneità sintetica. dabili gelatine di frutta musicali.
NICHOLAS DAVID ALTEA ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
77/100 80/100
RUMOREMAG.COM | 71
METAL

METAL

PORCHES POTTERY
RICKY MUSIC WELCOME TO BOBBY’S MOTEL
DOMINO PARTISAN
OZZY OSBOURNE
ORDINARY MAN È incidentalmente intonato I Pottery vengono da Montreal,
SONY all’assurda situazione che vivia- ma sono cresciuti con il mito
A suo modo, Ozzy si è inventato qualcosa di nuovo. mo da queste parti nei giorni in della New York di Television e
Come aver scelto sorprendentemente Post Malone cui viene pubblicato, il nuovo Talking Heads. Lo si intuì da
come produttore. Come aver chiesto a Elton John album di Porches: un lavoro tutto quando, lo scorso anno, lo stri-
di partecipare al disco. Come essersi portato Chad costruito – non incidentalmente dulo riff di Lady Solinas imitava
Smith nella sezione ritmica (che, per inciso, dà alla – su sentimenti contraddittori. la chitarra stralunata di Tom
musica di Ozzy una prospettiva più aperta). Per il È strano e appropriato ascoltarlo Verlaine. Lo si intuisce anche
resto ha scritto un ottimo disco di Heavy Metal ma su questo non mentre, dopo una vita passata oggi, con buona parte dei brani
avevamo dubbi. Un disco sincero, una lunga confessione ai fans, a decantare le meraviglie dell’a- che sembrano scossi dallo stesso
che sembra quasi un addio (ci auguriamo di no) ma che rimane socialità e dello “stare in casa is furore che faceva vibrare i pezzi
un ritorno molto lucido, che francamente non ci aspettavamo. the new uscire”, ci ritroviamo di Fear Of Music. Nel frattempo
78/100 costretti, e passiamo il tempo c’è stato il tour con i Parquet
tra euforia e protodepressione: Courts, dai quali hanno appreso
Ricky Music oscilla scientemen- la lezione di un art rock frenetico
te fra melodie malinconiche e attillato, su cui innestare la
appoggiate su ritmi ballabili e propria formula. Il risultato è un
viceversa, fra estasi e sonnolenza, album centrato sul ritmo. Un ge-
A CURA DI MARIO RUGGERI fra la sensazione di quando fai neratore di groove inarrestabili,
tappezzeria a una festa che aspet- micidiali percussioni esotiche e
tavi da mesi e quella di quando ti funky funambolici. Il tutto a ser-
CLOVEN HOOF H.E.A.T diverti da pazzi a una serata a cui vizio di anthems eleganti e sexy
AGE OF STEEL II non volevi proprio andare. Detto escursioni nella disco music più
PURE STEEL EAR MUSIC
con un verso (da Do U Wanna): psichedelica. Un lavoro che lascia
Classe di ferro. Appartengono “I’m so happy I could cry”. senza fiato, ma con grande stile.
È il caso di dirlo, di diritto a quel LETIZIA BOGNANNI DIEGO BALLANI
se pensiamo suono melo- 75/100 80/100
che i Cloven dic hard rock
Hoof sono in che, non mi
circolazione dal stancherò mai
1979 e che il loro The Opening di dirlo, è uno dei patrimoni
Ritual appartiene alla storia più importanti della storia
della NWOBHM. E dobbiamo hard rock degli ultimi 40
ammettere che, nonostante il anni. Nonostante i detrattori.
genere ormai calligrafico, la Gli H.E.A.T da sempre, ma
classe si sente ed emerge per soprattutto oggi, sono formi-
tutta la durata del disco. Puro dabili. Canzoni perfette e con
heavy metal antologico. un retaggio che va dai White- THE PROPER PURITY RING
70/100 snake ai Journey. ORNAMENTS WOMB
4AD
88/100 MISSION BELLS
TAPETE
C’era attesa per il ritorno del
Qualcosa si è insinuato nel duo electro pop canadese, come
progetto di James Hoare e Max in fondo è lecito che sia se trat-
Claps, una nube che aggiunge tiamo di gente il cui debutto
THE WILD! (Shrines, 2012) non è mai trop-
ECLIPSE STILL BELIEVE IN ROCK nuance oscure al loro songwri-
PARADIGM AND ROLL ting. Qualcosa che fa sfumare po citato quanto a evoluzione
FRONTIERS EONE le solari melodie di Waiting del genere nello scorso decen-
For The Summer e lo squillante nio. E Womb, arrivato a cinque
Se gli H.E.A.T Sanno come
jangle pop del classico Wooden anni dall’ultimo lavoro e dopo
rappresentano suonare e
Head in una caliginosa amal- una lunga collaborazione con
un vertice sanno come
gama di armonie West Coast in Katy Perry, è un po’ quello che
dell’hard rendere al
melodico, gli meglio il salsa wave. Mission Bells arriva capita quando i Chvrches ti han
Eclipse vanno rock’n’roll nove mesi dopo l’interlocuto- rubato il posto in fila alla cassa.
ben oltre. Perché all’hard di strada. Non sarebbero rio Six Lenins; nel frattempo Un lavoro complesso da digerire
melodico aggiungono stralci di diventati idoli incontrastati al gruppo si è unita Nathalie in un paio di ascolti: c’è l’ansia
heavy metal, a volte scorie di degli amanti del Classic Rock, Bruno, il cui profondo suono di del non riuscire a comunicare
sleaze d’autore e una capacità altrimenti. Tra AC/DC, Guns basso trasforma Downtown e (Rubyinsides), il volersi fare av-
autoriale meravigliosa. Viva N’ Roses, Nashville Pussy (a Broken Insect in plumbee rifles- volgere dalla luce in una cristal-
La Victoria è un brano epic/ tratti), Airbourne, ma con sioni metropolitane. Per il resto lina e soave Peacefall e momenti
hard melodico straordinario. una libertà nel suonare tre il nuovo lavoro riesce laddove il in cui i mattoncini cascano alla
Senza preconcetti: Paradigm accordi, che fa la differenza. precedente falliva, nel tentativo perfezione, come nella lucida
è un disco bellissimo. Suonano e graffiano. Tutto ciò di costruire un immaginario melodia vocale di Megan James
80/100 che il rock’n’roll chiede ai suoi sixties globale, in cui Barrett va per Vehemence. Pagando sem-
devoti. a braccetto con il folk di Crosby mai altrove la voglia di sovrac-
80/100 Stills & Nash e le ballate dei Vel- caricare, in inciampi di puro
vet Undergound si ammantano eccesso di ambizione.
di rarefatti tocchi cameristici. FRANCESCO VIGNANI
DIEGO BALLANI 74/100
72 | RUMOREMAG.COM 76/100
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

EXTREMA
EXTREMA

NADIA REID RUMER


OUT OF MY PROVINCE NASHVILLE TEARS
CAROLINE COOKING VINYL
TETEMA
C’è sempre bisogno di dischi A 40 anni, la carriera di Rumer NECROSCAPE
da viaggio come questo nuovo non ha preso una piega ben IPECAC
lavoro della cantautrice ne- definita. Dotata di una delle Compositore minimalista, ricercatore del suono,
ozelandese. Che abbiamo in voci più belle in assoluto del visionario dei campionamenti: Anthony Pateras.
programma un coast to coast pop contemporaneo, ha avuto Folle indagatore della musica, trasversale sino
capelli al vento in decappottabi- successo ma non tanto quanto all’isteria, tra i pochi veri promotori di un’evolu-
le, o un giro del mondo virtuale meriterebbe, continuando zione concreta del metal moderno: Mike Patton.
dal divano di casa, il morbido a rimanere a mezza via tra Insieme, portano il progetto dei Tetema alla sua
e ricco folk della Reid saprà l’ipotesi di diventare una Adele seconda fase. Necroscape è tanto interessante quanto difficile,
accompagnarci come il migliore alternativa e lo stereotipo della pericoloso, a volte forse confusionario. Ma è un lavoro pieno di
dei compagni d’avventura: ami- Karen Carpenter 2.0. Il nuovo idee e di spunti. Il tema di fondo è la visione, l’applicazione è un
chevoli ma non invadenti, que- album conferma le qualità collage di canzoni che passano dalla deflagrazione di Paganini
sti dieci brani hanno il respiro della cantante inglese offrendo alla frammentazione di Madlib, dalla musica etno in sala horror
profondo e lo sguardo aperto implicitamente anche una al country western schiacciato da tonnellate di Mr. Bungle. Affa-
di chi ha il coraggio di lasciarsi possibile spiegazione di questa scinante e decisamente non per tutti.
alle spalle le strade già battute incapacità di spiccare il volo. 74/100
e le comfort zones per esplorare Nel senso che le interpretazioni
nuovi – anche quando sono vocali sono di altissima classe,
ammantati di una piacevole ma appunto quelle sono: A CURA DI MARIO RUGGERI
patina di antico – paesaggi mu- interpretazioni. In questo caso
sicali. Fuori dalla provincia c’è di brani estratti dal repertorio di
tutto un mondo che vuol essere Hugh Prestwood, autore di culto NAPALM DEATH WARBRINGER
esplorato. E certe volte non a Nashville. Tre dischi di cover LOGIC RAVAGED BY FULL FORCE WEAPONS OF TOMORROW
è importante tanto il mezzo, su cinque in discografia non CENTURY MEDIA NAPALM
quanto la colonna sonora. sono un po’ troppi, per quanto Annunciano Continuo a
LETIZIA BOGNANNI piacevolissimi? il loro nuovo pensare che
70/100 CARLO BORDONE disco con un EP i Warbringer
68/100 che lascia intra- siano tra le mi-
vedere meravi- gliori espressio-
glie. Sì, perché ni della scena
i Napalm Death con Logic Ra- neo thrash che negli ultimi
vaged dimostrano di aprirsi anni non si sta risparmiando
ulteriormente, incanalando un colpo. Californiani (e si
anche strutture vicine ai Sonic sente) hanno una lucidità
Youth (seppur tradotte nel nel raccogliere l’eredità del
consueto diluvio sonoro). Dei primo thrash metal, che lascia
quali, non a caso, interpretano stupiti. Ancora una volta, bra-
RON SEXSMITH SHABAZZ PALACES White Kross. Aspettiamoci un vissimi.
HERMITAGE THE DON OF DIAMOND DREAMS
grande album. 83/100
COOKING VINYL SUB POP
79/100
Nuovo giro – siamo al 14esimo Due anni dopo il colossal in
in 25 anni – e stesso ritornello: due volumi Quazarz, il duo di
se in copertina di Hermitage ci Seattle torna nello spazio con
fosse un ragazzetto ben vestito la sua astronave afro futurista.
e non la zazzera spettinata del La potenza del motore sca-
EGESTAS TESTAMENT
canadese la corsa a gridare al turisce da una combinazione OLTRE LE ROVINE TITANS OF CREATION
miracolo sarebbe da morti e killer, il perfetto equilibrio tra TERAPIA INTENSIVA NUCLEAR BLAST
feriti. Lo sa anche lui, se pochi la tendenza a volare nel cosmo
Da Bologna, la Dovendo spie-
anni fa si diceva stufo delle di- con sintetizzatori, voce, testi e
prova evidente gare parte del
namiche del settore. Ma almeno portamento à la Sun Ra e la mi- thrash america-
che in ambito
qualcosa è rimasto, come la villa cidiale aderenza al suolo garan- no, dovremmo
hardcore (ed
alla Downton Abbey nell’Onta- tita da bassi, groove, funk, trip evoluzioni har- necessariamen-
rio comprata coi risparmi di una hop, batteria di impatto fisico dcore) l’Italia te partire dal
vita. E altro migliora ancora, e diretto. Immaginate il fisico è da 40 anni uno dei paesi di suono e dalla struttura musi-
come l’abilità di scrivere quei di Kobe Bryant governato dalla riferimento. Un incrocio di cale dei Testament che anche
dischi in grado di chiuder fuori mente di Jean-Michel Basquiat, hardcore, crust, punk, spesso in Titans Of Creation dimo-
i guai del mondo, solo adesso con la differenza che il genio ai confini con il grind, asso- strano non solo di aver contri-
con un po’ di grandeur in più e trasversale di Ishmael Butler lutamente entusiasmante. buito a inventare un genere,
qualche vena di malinconia in e la versatilità strumentale e Quadratissimi ma soprattutto ma anche di saperlo tenere in
meno. Con il Costello più ba- digitale di Tendai Maraire sono, implacabili e feroci. vita splendidamente.
charachiano e adulto a spingere almeno loro, vivi e vegeti. Le 80/100 82/100
le consuete ballate per piano e dieci tracce meritano di essere
voce: il primo che dice che il pop ascoltate tutte in fila, a com-
non è faccenda di artigianato gli porre un itinerario che sfocia
citofoni, una stanza ci dovrebbe nella lunga Reg Walks By The
essere. Looking Glass, quasi soul.
FRANCESCO VIGNANI PAOLO FERRARI
76/100 83/100
RUMOREMAG.COM | 73
BEATS

BEATS

SHOPPING SKY VALLEY MISTRESS


ALL OR NOTHING FAITHLESS RITUALS
FAT CAT NEW HEAVY SOUNDS
JAMIE 3:26
A TASTE OF CHICAGO Gli Shopping non hanno perso I quattro teppisti punk di
BBE la loro affilata lama post punk. Blackburn guidati dalla instabile
Con sette edit da lui firmati, Jamie Watson realizza Sono sempre ligi al loro dovere Kailey “Hell Kitten” Davies sono
un preziosissimo tributo alla nativa Chicago e alla sua ma, a differenza del loro passa- andati ad incidere fino ai Rancho
scena dance, attraversando ben cinque decenni di to, c’è un’intenzione diversa. Lo De La luna, dove Dave Catching
produzioni underground. La scaletta di questa raccol- dice perfino il titolo: “Tutto o ha disposto per loro le cose. E
ta di rielaborazioni infatti abbraccia un arco tempo- niente”. Era arrivato il momento infatti tutti a parlare di stoner e
rale che parte dal funk anni 70 dei Calendar, oscura di rischiare maggiormente, di desert rock. In realtà non è pro-
band del New Jersey la cui Comin’ On Strong qui inclusa divenne un aprire i suoni per cercare di fare prio così. Per attitudine glam,
classico di culto nei club di Chi-Town. Per attraversare l’electro metà un passo avanti col rischio di es- e per una certa provocazione
anni 80 di Quest, la protohouse minimale di Chip E e del duo Jungle sere la brutta copia di loro stessi. punk, direi che quest’album può
Wonz, di cui faceva parte il pioniere Marshall Jefferson. Fino a giun- L’asciutto post punk minimale essere paragonato a una ver-
gere al recente e spettacolare groove jazzy del collettivo BSTC – non sfuma mantenendo una sua sione un filo più selvaggia degli
sorpende che la travolgente quanto raffinata Venus & Mars sia posta marzialità tipica, tanto che torna Starcrawler dell’efebica Arrow
in apertura - e al curioso ibrido afro/tech house di Mighty Science, a in mente una misconosciuta De Wilde. Senza troppi giri di
provare come il circuito dei club della città sia ancora vitale. band neozelandese del periodo parole: rock’n’roll pesantemente
84/100 NME anni Zero: gli Operator influenzato dagli Stooges (You
Please. Il trio angloscozzese, Got Nothin’ è una semi TV Eye
A CURA DI GIORGIO VALLETTA sempre fedele a B-52s e figli mi- svillaneggiata). Lost In Shock
nori, incorpora la componente e Punk Song sono altri titoli si-
THE EMPEROR disco punk che aiuta a rifiatare gnificativi. Ma c’è anche onesta-
EARTH TRAX MACHINE dai ritmi iper serrati (Follow mente l’impronta desert. Meglio,
LP1 MUSIC NOT SAFARI Me). Riff appuntiti scandiscono blues: ad esempio in un brano
SHALL NOT FADE SKINT le direzioni per spingere verso il come Blue Desert. E questa cosa
Il polacco Bar- I detrattori synth post punk (For Your Plea- andrà approfondita in futuro.
tosz Kruczyński potrebbero sure). Operazione riuscita. CLAUDIO SORGE
si distingue per sostenere che NICHOLAS DAVID ALTEA 77/100
la malinconica fa sempre la 74/100
eleganza che stessa cosa, ma
applica ai suoi Andy Meecham
groove, che si tratti di break- la fa sempre
beat, acid, ambient, techno o bene e con personalità, sin
deep house. Esemplare l’eu- dai tempi dei Chicken Lips.
foria trance virata in spleen Nel quinto album sotto questo
in Adhocracy, e se a fare da alias, è incontestabile la sua
estemporaneo contrappeso c’è competenza nel confezionare
l’energico incedere da rave di groove fra electro e disco,
Full Throttle, la robotica Co- con un utilizzo creativo SMOKE MOUNTAIN SONIKKU
pies Of Copies arriva a riferirsi dei synth nel disegnarne le QUEEN OF SIN JOYFUL DEATH
esplicitamente a certa cold melodie, talvolta “cosmiche” ARGONAUTA BELLA UNION
wave d’epoca. e psichedeliche, come qui
80/100 accade in House Des Lowe. Da un umido garage della Gli intrecci elettronici da dan-
70/100 Florida arriva questa band cefloor fortemente impregnati
al suo debutto discografico. di pop che allestiscono le trame
Capitanata dalla “regina del di questo nuovo lavoro su lunga
peccato” Sarah Pitt, che mugola distanza del DJ e produttore
OMAR-S YUKSEK
YOU WANT NOSSO RITMO
frustando l’ascoltatore tra noia inglese mostrano le intenzioni
FXHE PARTYFINE e disgusto, gli Smoke Mountain dell’artista di distaccarsi in
hanno un tiro grossolanamente parte da quanto fatto fino a
Ormai da un I toni spensie-
fuzz, dall’andamento ipnotico. questo momento, cercando con-
paio di decenni rati del quarto
Stoner doom fuzz allo stato forto in una dimensione quasi
solida e affida- album di Pier-
brado. Alla fine: rovinoso cantautorale, come dimostra il
bile realtà della re-Alexandre
house music Busson appaio- rock’n’roll vintage. Tipo che singolo Remember To Forget
detroitiana, no nettamente brani come Touch Of The Sun Me, interpretato dal cantante e
Alex “Omar” Smith firma in contrasto con il clima e Devil Woman sembrano ten- attore Chester Lockhart e scritto
un sesto album senza picchi generale, ma ciò non vuol dire tativi di adolescenti alle prime con Douglas Dare, che lo rein-
particolari ma che conferma che al produttore francese non armi di imitare i Black Sabbath terpreta in chiusura del disco in
l’ottimo livello medio della sua vada riconosciuta la capacità in un garage. Roba a prima versione piano e voce, metten-
produzione, fra le escursioni di realizzare tracce funzionali vista dilettantesca, ma i riff e do così a nudo la scrittura più
soul di brani come Second al dancefloor e di discreta la voce sono molto particolari introspettiva tentata da Tony
Life, il gustoso pianoforte fantasia. Con un’attenzione e invasivi, compenetrandosi Donson tra queste tracce. Se lo
di Ian Finkelstein in That’s speciale ai colori del Brasile: magnificamente in un’atmosfe- scheletro dei pezzi nasce quindi
Lil’ Boy e l’omaggio a French vedi l’inaugurale e morbida ra rock’n’roll/blues decadente. da più morbide idee pop e i testi
Kiss – classico di Lil’ Louis - in Do Bejio o il divertente svolgi- Midnight Woman sembra esse- da riflessioni più personali, le
This Love Is 4 Real. mento acid di Mais Kriola. re stata scritta nel 1971; I Walk musiche restano fortemente
82/100 72/100 Alone dai primi Stooges in ver- ballabili e ispirate soprattutto
sione... liturgica. E Deathproof, all’estetica disco degli anni 80.
pensate, ha l’handclapping! DORIANA TOZZI
CLAUDIO SORGE 70/100
74 | RUMOREMAG.COM 80/100
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

SOPOR AETERNUS SORRY STEVE SPACEK THE STROKES


& THE ENSEMBLE 925 HOUSES THE NEW ABNORMAL
OF SHADOWS DOMINO BLACK FOCUS SONY

ISLAND OF THE DEAD


TRISOL Olismo: “Teoria biologica gene- Come già accaduto in occasione Che questo fosse un buon anno
rale secondo la quale le manife- di alcuni suoi recenti capitoli per gli Strokes lo si poteva in-
È indubbio che la parentesi, o stazioni vitali degli organismi discografici, anche il nuovo tuire da tanti fattori, alcuni dei
meglio la rilettura, in chiave post devono essere interpretate sulla album del veterano della scena quali non dipendono neppure
punk e deathrock del precedente base delle interrelazioni e delle underground britannica è stato dallo stato di salute dei newyor-
Death & Flamingos, permette interdipendenze funzionali tra composto esclusivamente per kesi. I (quasi) 20 anni dall’e-
oggi alla cara Anna-Varney Can- le parti che compongono l’indi- mezzo di app sull’iPhone e iPad. sordio e la prolungata assenza
todea di riadattare e aggiornare, viduo, il quale nel suo complesso La resa sonora non ne risente dalle scene hanno fatto in modo
con più ampia e libera ispirazio- presenta caratteristiche proprie, affatto, come del resto la sua che per loro ci fosse un pubbli-
ne, il tema gotico neoclassico del non riconducibili alla somma vena creativa, sempre eccentrica co in attesa. Per capitalizzare
suo originario incedere romanti- delle sue parti”. Il “pop olistico”, rispetto ai sentieri più battuti questa attenzione non hanno
co e cinematico. In quest’ultimo così amano definire la loro musi- dall’elettronica da ballo odier- dovuto fare molto. È bastato
aspetto infatti, Island Of The ca Asha Lorenz e Louis O’Bryen, na. Già, perché sono i ritmi da riagguantare qualche riff dei
Dead accede nuovamente alla cuore e cervello dei Sorry, do- ballare a essere il fulcro dell’at- tempi di Room On Fire e met-
coloritura tragica che tanto fece vrebbe essere dunque un’entità tenzione di Houses, a partire tere in bella calligrafia la solita
grande l’epopea poeiana di Dead non riducibile alla mera somma dal future soul proposto nella passione di Casablancas per il
Lovers’ Sarabande (lo s’intenda dei suoi elementi. Ed è proprio sincopata Rawl Aredo. Per pro- synth pop degli ‘80. Tutto que-
anche rispetto alla rifinitura così: si può provare a smontare seguire con la più classica deep sto, insieme a melodie vincenti
armonica degli archi). Brani questo debutto per isolarne le house di scuola Larry Heard, come quella di Brooklyn Bridge
come DeathHouse, Nightbreed componenti indie, lo-fi, brit, ga- evocata sulla pulsante linea di To Chorus e al romanticismo
o Poison, poi, proseguono con rage, neo grunge, electro, dream basso di Waiting 4 You, mentre maturo di Selfless, garantiscono
estro e ispirazione nel solco pop, shoegaze, urban, nu soul, Where We Go allude al suono alla band l’album più solido da
electro dark wave ricavato dalle punk, ma a che pro? È nel suo broken beat di inizio millennio. almeno tre lustri. Peccato solo
sinergie produttive con John A. complesso che 925 diventa un Forse manca la vera sorpresa, che la rivoluzione retrofuturista
Rivers. organismo vivo e vitale. ma anche qui la sua bravura non prefigurata dal singolo To The
STEFANO MORELLI LETIZIA BOGNANNI è mai in discussione. Door resti in larga parte tradita.
78/100 80/100 GIORGIO VALLETTA DIEGO BALLANI
74/100 75/100

THE BOBBY LEES SKIN SUIT


ALIVE NATURALSOUND

Non c’è da stupirsi che uno come Jon Spencer sia andato fuori Baby, Riddle Daddy, Russell: davvero un’infame galleria di
di testa per i Bobby Lees. Gli hanno ricordato probabilmente depressi natural born killers. La musica è roba da due riff. Accordi
l’anarchia selvaggia dei Pussy Galore. È successo infatti che i Lees punk rock stremati e blues primitivo. Rispetto al precedente
suonassero una sera prima di lui per convincerlo subito a produrre album, grazie anche a Jon Spencer, i Bobby Lees danno una spinta
il loro secondo album. E così è stato. Il primo, Beauty Pageant, ulteriore alla loro folle energia. Tipo che Move e Redroom sono
uscito autoprodotto l’anno scorso, non se l’era filato nessuno. Una le più ispide e taglienti, le più vicine ai Pussy Galore. E me ne
perfetta fusione di roots/r’n’r e punk rock. Tipo che ci sono almeno accorgo ora: hanno anche un batterista, Macky Bowman, che è
due brani dove si può immaginare una Janis Joplin di 17 anni che un vero fenomeno. Skin Suit si chiude con uno straziante R&B da
canta negli Avengers al posto di Penelope Houston. Ora siamo al border, The Last Song. Ma c’è una doppia chiusura, in realtà, che
secondo capitolo con Jon Spencer dietro le quinte. E non abbiamo riassume tutto quello che sono i Bobby Lees: due cover, Blank
ancora parlato di Sam Quartin, la snodata, selvaggia vocalist che Generation di Richard Hell e I’m A Man di Muddy Waters.
scrive i brani dei Bobby Lees e si agita e strepita come un’invasata. E con questo è detto tutto.
I personaggi delle loro canzoni sono tipi psichicamente instabili, CLAUDIO SORGE
che si spostano di qui e di là per un’America rurale, e attraverso il 81/100
deserto, e fanno cose che è un eufemismo definire strane. Ranch

RUMOREMAG.COM | 75
WEIRD RNR

WEIRD RNR

TAMIKREST MARIA TERIAEVA


TAMOTAÏT CONSERVATORY OF FLOWERS
GLITTERBEAT HIDDEN HARMONY
FLAT WORMS
ANTARCTICA In lingua Tamasheq Tamotaït Sembra davvero di sentire i fiori
GOD?/DRAG CITY significa all’incirca “speranza che sbocciano, ancor prima di
Tim Hellman viene dal giro giusto di Sic Alps e di un cambiamento positivo” sapere che Conservatory Of
Oh Sees. Non per niente il primo album dei suoi e quello è esattamente ciò che Flowers è stato composto d’e-
Flat Worms è stato pubblicato dalla Castle Face esprime la musica contenuta state in una dacia fuori Mosca,
di John Dwyer. Per il bis entra in un altro giro all’interno di questo disco, nel evidentemente influenzato
giust(issim)o, quello di Ty Segall che assieme quale la radicata e persistente dall’ambiente circostante. Un po’
Steve Albini ha registrato e missato Antarcti- malinconia dell’esilio si apre al colonna sonora di un documen-
ca. Con Tim ci sono il nervoso batterista Justin Sullivan e il mondo, ariosa e corale, come tario sulla natura e un po’ diver-
chitarrista (nonché cantante in capo) Will Ivy, titolare di un mai in precedenza. In termini tissement pop minimalista, il
delizioso album solista indie rock. Il post punk e la psichedelia strettamente musicali Tamotaït secondo album della produttrice
disfunzionale del trio di Los Angeles rispecchiano l’alienazione è probabilmente l’album più siberiana è una gioia per le orec-
dei nostri tempi, tipo quella da social media sfiorata nei testi. maturo e completo della band chie. Fondato sull’uso percussivo
Musicalmente vanno come una slitta trainata sulla neve da tuareg, perfetta sintesi di intimi- di microsuoni da sintetizzatore
husky siberiani. Dritti e sicuri, anche quando rallentano nella smo e desert rock sahariano, con modulare, con interventi di
title track. Da vedere live. apici di suggestione in Timtarin, tromba, sax, violoncello, flauto e
75/100 i cui circolari disegni di chitarra voci, ha la forma di otto (quasi)
levitano alimentati dal pathos canzoni dolci e giocose, tanto
A CURA DI MANUEL GRAZIANI vocale dell’ospite Hindi Zahra, spontanee quanto curate nella
e nel finale della droneggiante scrittura: il cantato straniante di
Tabsit, registrata con musicisti Spritz, la melodia struggente di
FOSTER CARE GINO AND THE GOONS – e strumenti tradizionali – giap- How Are You Feeling, le palpi-
EL ABUSO OFF THE RAILS ponesi. Un’ascensione che passa tazioni di Paris Texas e A Sunlit
TOTAL PUNK PBIG NECK però anche dai terrigni riff dell’i- Room. La nona è un bel remix
Dell’hardcore Il quinto album naugurale Awnafin e di Ahna house obliquo di Spritz, a cura
si parla, e si del gruppo di Achal Wad Nambda. della giapponese Sapphire Slows.
scrive, sempre Gino Bambino ALESSANDRO BESSELVA AVERAME ANDREA POMINI
meno eppure è il solito 80/100 81/100
sono interes- polpettone di
santi le derive primitive r’n’r
r’n’r lo-fi machismo free che rosolato nella bassa fedeltà.
arrivano dagli States. Pren- Il pallido Chuck Berry di
diamo questi newyorkesi, Tampa gode, e ci fa godere,
non così distanti dai vecchi e sputacchiando punk sul
dimenticati concittadini Sur- rolling blues degli anni 50
gery, che corrono a perdifiato e 60. I Goons non sono solo
nel grigiore buio della Subway una party band (Ratrod) ma
della Grande Mela. Nei pezzi anche l’anello di congiunzione THUNDERCAT TIME IS FIRE
più lenti e noise come Staring tra la cazzonaggine dei IT IS WHAT IT IS IN PIECES
BRAINFEEDER ELECTRIC COWBELL
At The Bag sono in tutto e per Supercharger e la ferocia dei
tutto Amphetamine Reptile. primi Mudhoney (On My Way,
Quarta tappa di Thundercat Un tuffo nel funk punk di inizio
71/100 Walk The Hog).
nel suo viaggio partito dalla millennio, versione Washin-
73/100 galassia jazz/soul/funk per ap- gton, DC. Senza parentele con
prodare a un mix assolutamente il giro Dischord (il batterista
originale e contemporaneo già Jim Thomson negli anni 80 ha
OUTTACONTROLLER WHITE PAGODA
SURE THING DOOM SAFARI
diventato un marchio. Dal fal- suonato con Gwar e Alter Nati-
ALIEN SNATCH! SCATTI VORTICOSI setto etereo all’approccio afro- ves, oscura band SST, mentre il
futurista passando per alcuni chitarrista Jeff Barsky è attivo
Bastano i Non conosco
assoli esaltanti, It Is What It Is anche come Insect Factory) ma
tre minuti di altri gruppi che
conferma che il losangelino è un prodotto da Brendan Canty, il
Operator per citano i Mar-
talento unico che sta segnando quintetto della capitale impres-
capire che oltre ked Men tra le
le gambe e i loro influenze. un’epoca. Al suo fianco c’è sem- siona per energia, coesione e
Ramones c’è Solo per questo pre Flying Lotus e non mancano chiarezza di intenti. Sa andare
di più. Hüsker Dü e Cloud ai WP va stretta la mano. Le ospiti di assoluto rilievo, su spedito fra chitarre affilate
Nothings, tipo. Il nuovo album armonizzazioni vocali e la ri- tutti Louis Cole e la sua batteria e casse dritte, ma sa anche
dei canadesi è il foulard che cerca del ritornello killer sono irrequieta nel “chiaroscuro” accartocciarsi su ritmi stortis-
stringi al collo per la cervicale. apprezzabili tanto quanto frenetico di I Love Louis Cole e simi (Didn’t See It Coming),
Il power pop autunnale, e per pericolosi per chi suona power Ty Dolla $ign che alza il livello combinare tempi medi e dub
certi versi emo (Hurry Up pop punk. Gli aretini si spin- di eleganza in Fair Chance. implacabile (l’ottima Rivers),
And Wait), nuota agile nella gono fino al limite, ma sanno Ma stiamo sorvolando su Steve sudare nervoso art rock e anche
placenta della media fedeltà. fermarsi sempre prima che Arrington e Childish Gambino, rilassarsi, ma mai del tutto.
Forse non ce n’era ‘sto gran sia troppo tardi. Ariosi e orec- per dire... Più che un “semplice” L’approccio un po’ teatrale e
bisogno (Don’t Need It) ma è chiabili. Fossimo nel 1980 Girl virtuoso del basso, Thundercat istrionico del cantante irania-
un piacere, come metter su un You Want sarebbe una hit. è un artista che sta innovando no Kamyar Arsani alla lunga
foulard. 72/100 l’universo sonoro black in ma- appesantisce, ma i suoi testi di
74/100 niera elettrizzante. protesta e antiautoritarismo
LUCA GRICINELLA compensano.
89/100 ANDREA POMINI
76 | RUMOREMAG.COM 78/100
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020

TOKIMONSTA TRICOT VIVIANKRIST M. WARD


OASIS NOCTURNO MAKKURO (真っ黒, BLACK) CROSS MODULATION MIGRATION STORIES
YOUNG ART CUTTING EDGE BOOTLEG REMIXES ANTI-
RITUAL PRODUCTIONS
Dopo il recupero dalla rara ma- Partiamo dalla cover: non ci Dice Ward di essersi trovato
lattia che le ha fatto rischiare la siamo sbagliati, è proprio un Ho sempre pensato che il fascino in tour fra USA ed Europa a
vita, torna Jennifer Lee. Prima quadrato nero, tanto che il titolo claustrofobico delle Galhammer fine 2018 e aver passato ore a
produttrice donna del vivaio di del disco, Makkuro, significa fosse racchiuso nel sintetico, interessarsi e leggere articoli
Flying Lotus e collaboratrice di esattamente “buio pesto” o bombastico, minimale suono del sui racconti dei migranti fino a
tanti, da Anderson Paak a Jessie “completamente buio”. Le Tri- basso. Come se dentro quello trovarvi delle linee comuni. “Le
Ware. Il suo quarto album (se- cot sono una band math rock si riassumesse il tutto del trio uniche cose che cambiano sono
condo autoprodotto) è un inno giapponese di Kyoto formata da giapponese. E il basso lo suona- i nomi dei potenti e di quelli
alla notte, come rifugio dalle quattro ragazze con all’attivo va Vivian Slaughter. Dopo un senza potere”, tanto per usare
ansie del giorno. Una vetrina di tre album e un’etichetta fondata lungo periodo di silenzio seguito la sua sintesi. La stessa di un
confidente e patinata eleganza, da loro, la Bakuretsu. Non sono allo scioglimento delle Galham- disco dove tutto pare muoversi
che viaggia di crociera con con- nuove in Europa, già nel 2017 il mer, Vivian si è trasmutata in al rallentatore, all’ombra di lune
tributi vocali vari. Dal pop di loro album 3 uscì per Big Scary Viviankrist esordendo con un tutto meno che benedicenti, per
One Day, insieme alle compagne Monster nel nostro continente e proprio album per RP, Cross quanto brani come Heaven’s
di giochi, Bibi Bourelly e Jean Topshelf oltreoceano. Alternati- Modulation. Di cui questo nuovo Nail And Hammer richiamino
Deaux, ai velluti house spruzzati ve post hc nell’attacco dell’aper- rimixaggio, Bootleg Remixes, ne il Neil Young di Harvest Moon.
acid di Get Me Some, con Drew tura del disco, fino a un math pop ritrasforma totalmente i suoni Con la solitudine da Roy Orbi-
Love e Dumfoundead. L’incur- che gioca sulla voce pulitissima e i connotati. Composizioni su son di Indipendent Man a far da
sione urban di Fried For The di Ikumi “Ikkyu” Nakajima, per impro electro analogiche. Di- contraltare all’attimo di pace di
Night, con gli Earthgang e quel- esplodere in ritmiche isteriche. stese di ghiaccio. Illuminazioni Unreal City, perso fra ricordi di
la latina di Phases con Sunni Un’idea di rock millimetrico, accecanti. E un invisibile manto famiglia, camminate all’ombra
Colón. La didascalia downtempo sincopato che guarda all’indie abstract doom a calare su tutto. di muri insuperabili e tanto, tan-
di Come And Go e la riuscita ca- pop rock totalmente non lineare, Ai remix ci ha lavorato gente tissimo Real Silence: disco tutto
rezza neo soul di Higher Hopes frammentato e incontenibile. Un come Justin Broadrick, Adam di lima, tanto dal punto di vista
(con la voce di Rosehardt) ren- poco straniante, ma col calma si Richardson, Andrew Liles, Ri- sonoro quanto di quello della
dono tenera la notte. entra nel loro mondo. chard Russell, Robert Hampson. costruzione retorica.
MAURO FENOGLIO NICHOLAS DAVID ALTEA CLAUDIO SORGE FRANCESCO VIGNANI
64/100 71/100 81/100 80/100

WAX MACHINE WILSEN WINDY & CARL WUW


EARTHSONG OF SILENCE RUINER ALLEGIANCE AND CONVICTION RÉTABLIR L’ETERNITÉ
BEYOND BEYOND IS BEYOND SECRETLY CANADIAN/DALLIANCE KRANKY PROSTHETIC

Un nuovo tassello nell’impecca- Dopo la calma controllata di I Raggiunti i massimi livelli È stato l’incontro tra i fratelli
bile percorso psichedelico della Go Missing In My Sleep (2017) evanescenza del loro post rock parigini Benjamin e Guillame
newyorkese Beyond Beyond Is qualcuno si sarebbe aspettato rarefatto con l’album We Will Colin e Bruce Lamont degli
Beyond (nome programmatico un grande salto. Vedremo. Always Be (2012), ultimo lavoro Yakuza a dare vita ad uno dei
se mai ce n’è stato uno), a cura Intanto Ruiner mette in gioco su Kranky prima di un periodo più importanti episodi di spe-
stavolta di una tipica combric- anche i muscoli affusolati della di riflessione e sporadiche uscite rimentazione drone partoriti
cola freak britannica, che pare band di Brooklyn. La natura- indipendenti su Blue Flea, Carl in Francia. Parigi che brucia.
uscita dalla macchina del tempo. lezza sprigionata è miele per Hultgren e Windy Weber, espo- Parigi che s’immerge nella notte
Due uomini e due donne, fondati i golosi di belle sensazioni di nenti autorevolissimi dell’am- e immagina l’abisso. Parigi che
e guidati dal chitarrista e can- folk sognante. Feeling Fancy bient estremo, tornano con un guarda in alto e cerca l’eternità.
tante di origini brasiliano/ita- scivola verso il dream pop lavoro che segna vette altissime La sperimentazione dei WuW è
liane Lau Ro, i Wax Machine ar- etereo, solido e ammaliante di estasi rumorosa. Ben più as- tutta rivolta alla ricostruzione
rivano da una lunga serie di file come la voce di Tamsin Wilson. sertiva - fin dal titolo: Allegiance di suoni eterni, con strumenti
e CD autoprodotti, dove hanno Atmosfere perfettamente equi- And Conviction (fedeltà e con- “rubati” alle tradizioni sacre
perfezionato la loro pozione a librate (Align), senza strappi vinzione) - rispetto a ogni altra antiche. Tutto ovviamente
base di folk stralunato, jazz/funk ma con esperti giochi di suoni loro prova, questa raccolta di tradotto con un linguaggio che
spirituale, spensieratezza tropi- pieni e vuoti come in Fuse. È canzoni aggredisce fin da subito. oggi potremmo chiamare post
calista e solido rock psichedelico un peccato che dalla scia della I ben dosati interventi vocali di drone. Anche se i WuW dimo-
con piedi da entrambe le parti popolarità dei Daughter non Weber hanno dignità narrativa strano a tratti una sensibilità
dell’Atlantico. Nei 40 minuti di siano stati travolti anche i e fanno da credibile contraltare cosmic psycho. Vaga. Leggera.
Earthsong Of Silence quella po- Wilsen. Ci sono vincitori e non all’oceano di distorsione, crack- Rarefatta. Ma c’è. Un disco de-
zione sale, lenta e senza scampo, vincitori, ma nessun perden- le, riverberi, e arpeggi affioranti cisamente interessante il loro.
fra melodie di flauto e groove te. Un disco così dovrebbero di Hultgren, in un ideale incon- MARIO RUGGERI
da capelli al vento, stordente: prescriverlo i dottori: due volte tro tra la musica evocativa di 78/100
sentire roba come Sun Dance e al giorno, appena svegli e prima Caretaker e la vibrante poesia
Turiya per credere. di andare a dormire. Staremmo dei Low.
ANDREA POMINI tutti meglio. ANDREA PREVIGNANO

84/100 NICHOLAS DAVID ALTEA 80/100


83/100 RUMOREMAG.COM | 77
RECENSIONI IN BREVE APRILE 2020

AA.VV. AD INFINITUM BRASS OWL CROWD COMPANY


ATHENS UHD CHAPTER 1 STATE OF MIND LOWDOWN
TRIAL & ERROR NAPALM BRASS OWL MUSIC VINTAGE LEAGUE MUSIC

In 15 brani, Ci sarebbe Da Cincin- La band


un’interes- da porre un nati, rock britannica,
sante rico- freno (o un blues ame- ora al terzo
gnizione sui definitivo ricano doc. album, ha
sotterranei taglio) all’e- Brass Owl è un approc-
techno ate- sondazione un trio che cio tradi-
niesi. Scena di gruppi suona in zionalista al
vivissima, a gotico me- modo suda- suono soul/
giudicare dai 70 minuti in que- lodici che prima ancora degli to e pesante, attingendo a varie funk, rielaborandone anche
stione; animata da personalità Evanescence, ma soprattutto fonti, meglio, assomigliando, qui le forme più prevedibili del
distinte, ma unita da affinità dopo, hanno fatto parecchi non attingendo - che si chiama- periodo fra i tardi anni 60 e i
sonore evidenti. Una pulsazione danni. Gli Ad Infinitum non no di volta in volta Gov’t Mule, ‘70. Fiati, chitarre scattanti e
molto scura e contemporanea hanno veramente ragione di esi- per un certo accento southern avvolgenti Hammond orche-
che traffica con ritmi spezza- stere. Sembrano la brutta copia e, sempre per un certo southern strati in maniera senza dubbio
ti, attitudine dub, influenze di un gothic metal venuto male. flavor, ma da un’angolazione ineccepibile da questo punto
orientali e trame ambient spe- MARIO RUGGERI più hardcore, Corrosion Of di vista, ma con tutto quel che
rimentali. Bonebrokk, Dervisis, 40/100 Conformity. Talvolta si ingarbu- sta uscendo dischi come questo
NatCase e MarcelDune alcuni gliano un po’, ma il feeling deep corrono il rischio di risultare
dei nomi da segnare. south è autentico. superflui.
ANDREA POMINI CLAUDIO SORGE GIORGIO VALLETTA
79/100 71/100 60/100

DÄTCHA MANDALA MANU DELAGO VLADISLAV DELAY THE DEVONNS


HARA NIGHTLINER RAKKA THE DEVONNS
MRS RED SOUND (DELTA SLEEP REWORKS) COSMO RHYTHMATIC RECORD KICKS
ONE LITTLE INDIAN
Qualche bel Anche Sasu Un tocco
riff nervoso Il pioniere Ripatti - moderno
alla Jimmy dell’hang musicista c’è, ma è
Page di non riesce a elettronico soprattutto
Physical stare fermo finlandese all’epoca
Graffiti a lungo. noto anche d’oro del
(Mother A quat- per le pro- soul degli
God; Who tro mesi duzioni con anni 70 che
You Are); o in stile Immigrant dall’uscita l’alias Luomo - dedica un album rimanda il debutto dei giovani
Song virata glam (Sick Ma- di Circadian l’artista austriaco al disastro ambientale in corso. Devonns. Quello tutto archi e
chine); un’armonica rurale e i ne riprende il brano più lungo, Reduce dal rinnovamento della melodie di seta, groove rilassati
piedi che battono, con un po’ di Delta Sleep, nei cui circa 20 sua strumentazione e ispira- e romanticismo a pacchi da 12,
Muddy Waters (Missing Blues); minuti vengono riassunte le to dal tempo recentemente con spazio sia per l’occasionale
dolci canti psichedelici tribali diverse fasi del sonno, ripro- trascorso nell’area del circolo accelerata, sia per la ballata col
che scivolano su tablas india- ponendolo in ben 23 versioni polare artico, Rakka traduce cuore in mano che sa più di ‘60.
neggianti (Moha). Un disco di diverse, quasi tutte arricchite in cacofonie, distorsioni e mi- Tutto scritto, prodotto e arran-
glam/blues un po’ pomposetto, da featuring (tra cui quelli con nacciose strutture industrial giato benissimo. Crescere in un
ma comunque crudo nei suoni. Kelly Moran, Hidden Orchestra l’osservazione di un paesaggio epicentro soul come Chicago
Non è una contraddizione. e Daniel Thorne), per circa sette divenuto inospitale. evidentemente conta.
Bravi. ore e mezza di ipnosi. GIORGIO VALLETTA ANDREA POMINI
CLAUDIO SORGE DORIANA TOZZI 75/100 77/100
78/100 75/100

DIRT WOMAN IZO FITZROY FREEWAYS J.ROCC


THE GLASS RIFF HOW THE MIGHTY FALL TRUE BEARINGS TRIBUTE TO SUN RA(S) G
GRIMOIRE JALAPENO TEMPLE OF MYSTERY HIT+RUN

Una decla- Fra tante Arrivano Cinque


mazione uscite neo dall’Onta- mesi dopo
sludge soul molto rio, Canada. la prematu-
blues dai simili, oc- Come molte ra scompar-
riverberi chio a non band metal sa del DJ e
cimiteriali farsi sfug- canadesi producer
southern - gire chi ha soffrono di losangelino
un po’ come le carte in nostalgia Ras G, un
i Windhand, e vengono in mente regola per elevarsi. Tipo questa per la NWOBHM. Nostalgia che virtuoso del giradischi come
anche i Cough - perpetrata con londinese, formazione gospel possiamo anche retrodatare il suo concittadino J.Rocc lo
la ieraticità degli Sleep. Ma che e lavoro da vocal coach nei all’hard rock anni 70. Da questo celebra facendolo convivere con
rimane terrena e impastata di musical del West End. Potente duplice punto di partenza l’al- il riferimento artistico più alto
fuzz carnale e decadente violen- e versatile nella voce, non solo bum dei canadesi è molto ben che aveva, Sun Ra. Un omaggio
za sudista. A orchestrare questi autobiografica nei testi, forte fatto. Le parti vocali non eccedo- di cuore che si evolve tra brea-
demolitori spirituali, la gelida di un suono molto disco/funk no mai in virtuosismi esagerati, kbeat e campionamenti (molti
cantante/bassista Zoe Coch (per forgiato da produttori di rango il sound è un mix di UFO, Thin anche vocali) per 27 suggestivi
la cronaca: Dirt Woman è una come Colin Elliott, Shawn Lee Lizzy, Status Quo con qualcosa minuti divisi in due parti. Un
figura della scena alternativa di e - nel giubilante singolo I Want dei Wishbone Ash, corroborato intenso colloquio familiare tra
Richmond). Magic - Dimitri From Paris. da un’energia motörheadiana. hip hop e jazz.
CLAUDIO SORGE ANDREA POMINI CLAUDIO SORGE LUCA GRICINELLA
78/100 79/100 75/100 77/100
78 | RUMOREMAG.COM
SUONA ANCORA
IL MEGLIO
DEI MESI PASSATI

KARMASOUND SAMUEL ROHRER STARMEN


LA BUSQUEDA CONTINUAL DECENTERING WELCOME TO MY WORLD
PHUTURE SHOCK MUSIK ARJUNAMUSIC BLACK LODGE

La piccola Batterista C’è modo e


etichetta di jazz che modo di pa-
Bristol dà da tempo gare il pro-
alle stampe flirta con prio tributo
il primo l’elettroni- al rock. Gli
album di ca, Rohrer Svedesi
Damián pare aver Starmen
Botigué, aggiustato il lo fanno
produttore e musicista di Bar- tiro. Laddove infatti il preceden- arrivando al calligrafismo senza
cellona dallo spiccato gusto te Range Of Regularity suonava senso. Amano i Kiss, Malmste- KING KRULE
jazzy nel vestire le sue piace- soprattutto noioso, Continual een, i Deep Purple, i Def Lep- MAN ALIVE!
volissime composizioni. Che Decentering declina le mede- pard, insomma tutto. E cercano XL
spaziano fra broken beat, ritmi sime atmosfere meditabonde di copiare. Con risultati abba-
afrolatini, hip hop, soul, house - ambient, improvvisazione e stanza inutili. Insomma, senza Riferimenti ricercati, e un
e morbida elettronica con un un po’ di dub, synth e rumorini, alcun senso. intimismo capace talvolta di
risultato complessivo di asso- sfondi spaziosi e batteria fusa al MARIO RUGGERI
riferirsi anche all’immenso
luta armonia e coerenza, oltre a resto, mai solista - in maniera Robert Wyatt, soprattutto
50/100 nella seconda metà del
metterne in luce la non indiffe- più convincente, leggera, ispira-
rente bravura. ta. E concisa, che non guasta. disco.
GIORGIO VALLETTA ANDREA POMINI
80/100 70/100

DAVID WALTERS THE WHITE BUFFALO KIRK WINDSTEIN


SOLEIL KREYOL ON THE WIDOW’S WALK DREAM IN MOTION
HEAVENLY SWEETNESS SNAKEFARM ENTERTAINEMENT ONE

Polistru- Dura pen- L’uomo


mentista, sare un simbolo del
composi- compendio Southern
tore e DJ, migliore dei Discomfort,
Walters peggiori tic incredi-
mette in del country bilmente
risalto le del nuovo rinasce
sue radici LP di Jake nuovamen-
creole in un disco dalla visione Smith. Una copertina da ritratto te sotto spoglie leggermente
globale, in grado di passare di Willie Nelson fatto da un ma- diverse, scrivendo un disco di IRREVERSIBLE
dal sofisticato boogie di Kryé donnaro, magari. Una scrittura sogni sludge. Dove il metal è ENTANGLEMENTS
Mwen alle suggestive collabo- tanto sciatta da essere irritante una struttura ma non un suono WHO SENT YOU?
razioni con Seun Kuti e il musi- poi, con qualche punta di di- determinante. Dove l’incedere INTERNATIONAL ANTHEM
cista libanese Ibrahim Maalouf. storsione perché, ehi!, l’animo doom diventa a volte impal-
E se il pop di Muzik è un mezzo è punk. Oltre a immagini da pabile, pur conservando tutta Free jazz stradaiolo, liriche
passo falso, nell’ibrido fra afro- bigiotteria del genere: meglio la sua durezza. E ottima la sua militanti, sax alto e tromba,
beat, jazz e deep house di Mési non provocare, ma manca solo personale versione di Aqualung tutti alle percussioni, i testi
Bondyé il francese va decisa- la foto al tramonto con falò e dei Jethro Tull. Un disco forse della poetessa/MC Moor
mente a segno. cavallo. troppo lineare, ma sicuramente Mother, il tutto sempre più
GIORGIO VALLETTA FRANCESCO VIGNANI interessante. a fuoco.
78/100 45/100 MARIO RUGGERI
70/100

WOLF MAIKE ZAZIE ZOPELAR


FEEDING THE MACHINE SEISMOPSYCHOLLAGE JOY OF MISSING OUT
CENTURY MEDIA 7K! APRON

Al culmine Nel suo Esce esclu-


dell’epopea secondo sivamente
prog metal, album, la in cassetta e
furono i pianista e digitale, per
Wolf a rein- compositri- la sempre
trodurre il ce berlinese interessante
concetto aggiunge le etichetta
di heavy sue poesie di Steven
metal, sottratto all’ipertecnici- e altre letture (da Michael Ende Julien, il terzo album del pro-
smo e riportato alla sua essenza. a Paolo Cognetti) al canto e allo duttore, musicista e DJ di San PIERRE
Era il 1995. Gli svedesi oggi stile neoclassico già in evidenza Paolo del Brasile. Attraverso 15 DAVEN-KELLER
sono ancora l’esempio di come in Fragmente, il suo debutto tracce, Joy Of Missing Out trac- KINO MUSIC
possa coesistere un rapporto di due anni fa. Se il recitato il cia un percorso che aggiorna il KWAIDAN
credibile (e incredibile) tra lingua madre ne limita inevita- linguaggio elettronico compreso
Iron Maiden e Judas Priest. Il bilmente l’accessibilità, prati- fra downtempo, funk digitale, Bacharach, Air, Morricone
risultato è un grandissimo disco camente sono solo gli accenni chillwave e beat astratti e futu- e Gainsbourg. Ancora?
heavy metal come Feeding The rumoristici di Erdbeben a spez- ristici, dalle asperità di Phobia Perché, qualcuno vorrebbe
Machine. zarne la prevalente monotonia. alla godibile Brasilidade. sinceramente smettere?
MARIO RUGGERI GIORGIO VALLETTA GIORGIO VALLETTA
86/100 55/100 78/100

RUMOREMAG.COM | 79
TREECOLORE DISCO DEL MESE

ALFIO ANTICO

ALFIOFUTURISMO

Alfio come il patrono della sua Lentini, La doppietta iniziale, ad esempio, sa di


nome dal sapore siciliano millenario. E Bad Seeds e di quell’approccio elegante
Antico, come decisamente antiche sono e viscerale insieme: lento e delicato in
le sensazioni che evoca la sua musica. Il Trema La Terra, sostenuta da organo
63enne maestro del tamburo a cornice, elettrico e corde pizzicate; malefico e
però, non sembra tipo da nomi d’arte. sferragliante in Pancali Cucina, con
Lui che fino ai 18 anni ha vissuto e lavo- botta e risposta vocali su un groove so-
rato in campagna, con la nonna che gli lenne di scacciapensieri (o così pare),
insegnava l’arte del tamburo e dei canti chitarre e tamburi. Idem le cadenzate
per la benedizione del frumento. Lui che Menza Sira e Lettu Letu. Convincente
nell’ultimo lustro si è dimostrato ben più è anche la scelta di puntare non solo
moderno, perdonate il gioco di parole, di sulle mani di Antico, ma anche sulla sua
tanti giovani colleghi. voce unica, sui suoi testi in dialetto, sul
suo modo di interpretarli che unisce il
È nel 2016, infatti, che inizia la fase più cantastorie e il contadino, l’attore e il
recente della sua carriera, quella che rapper. In Pani E Cipudda ad esempio,
lo ha avvicinato a musicisti e sonorità l’episodio più pop del disco, dove la per-
familiari a chi legge questa rivista, per cussione fa un passo indietro al cospetto
ALFIO ANTICO semplificare. In quell’anno esce Antico, di una prestazione vocale straordinaria.
TREMA LA TERRA
prodotto artisticamente e materialmente O nelle dolci trame acustiche di Rija-
AL-KEMI/ALA BIANCA
da Colapesce, album che proietta Antico nedda. Gli impulsi più avventurosi sono
Ci deve essere un ufficio, da qualche in uno scenario ancestrale e futurista messi via per Me Figghiu, su sfondo di
insieme, di tradizione non oleografica ri- soli drones, fruscii e rumori. E poi c’è
parte, che delibera su questo genere
vista con l’ausilio di elettronica, rumori, Nun N’Aju Sonnu, un mantra che comin-
di cose. Un dipartimento dell’anagra-
strutture sperimentali. Trema La Terra, cia con voce e suoni lontani, si ingrossa
fe che, in certi casi, ritiene sussistano fra ululati e rintocchi d’orologio, narra
prodotto da un altro conterraneo illustre
motivazioni sufficienti per assegnare come Cesare Basile, continua su quel di “gran signori sfruttatori di carne
a una persona un nome e un cognome solco e rilancia. Il suono è meno cupo umana” e sfocia in una intensa coda co-
fatti apposta, che lo vestono meglio di e la sperimentazione meno ardita, ma rale. Cinque minuti tondi di perfezione.
un nome d’arte. Un ufficio che decide, la scrittura compie un passo in avanti, 85/100
ad esempio, che Alfio Antico debba più legata com’è alla forma canzone e a
chiamarsi proprio così: Alfio Antico. un’attitudine quasi rock.

DI ANDREA POMINI - FOTO DI GIACOMO BRINI

80 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM APRILE 2020

A LEMON ANDREA APOCALYPSE LOUNGE ASTRAL TRAVEL


GREEN RITORNO APOCALYPSE LOUNGE IF YOU SAY YOU ARE FROM THIS
URTOVOX ILIAN TAPE TANNEN PLANET, WHY DO YOU TREAT IT LIKE
YOU DO?
Non siamo di fronte a una band Produttore e DJ torinese, da Un “taglia e cuci” di pregevole HYPERJAZZ
vera e propria, come la ragione tempo uno dei nomi di punta sartoria musicale (e concettuale)
sociale potrebbe far pensare, della tedesca Ilian Tape, Andrea quello confezionato da Riccardo Dopo il bel Butterflying, Cap-
ma a un progetto solista: Green arriva finalmente all’album di Orlandi della Tannen Records pellato rinnova la vecchia sigla
è infatti il disco d’esordio del debutto con le 12 tracce di Ritor- col fattivo contributo di alcuni Astral Travel e firma un album
polistrumentista catanese no. Quasi un’ora di musica, che artisti affezionati alla sua label che deve genesi e temi a Sun Ra.
Alessandro Moncada. Per l’a- si inserisce a meraviglia nel di- (Giovanni Succi, Massimo Mar- Allo scrittore, più che al musi-
scoltatore sarà facile associare scorso sonoro dell’etichetta dei tellotta, Nicola Manzan, Fran- cista: tutto nasce dalla lettura
i nove brani di questo lavoro fratelli Zenker: techno cosmica, cesca Amati, tra gli altri). Tutti di This Planet Is Doomed, libro
agli ultimi dei Tame Impala, sia breakbeat di nuova generazione, insieme per concertare una sof- di poesie che ispira riflessioni
per quanto riguarda le sonorità, IDM sostenibile di taglio roman- fusa apocalisse dei nostri tempi, quantomai attuali su Terra,
sia – soprattutto - per quello tico, intenzione dub evidente nei assemblata con frattaglie di co- uomo e società. A interpretare
che concerne la voce del nostro: ritmi e negli effetti. Tutto fatto lonne sonore italiane ‘60/’70 mi- i testi sono Dwight Trible e
quello che però va sottolineato bene, con personalità e gran nuziosamente campionate e poi Camilla Battaglia, mentre Cap-
è che in alcuni episodi (A Little cura dei dettagli, costruendo corredate da un ironico spoken pellato improvvisa alla batteria
Longer, The Way Things Are) è un’atmosfera densa, vibrante, word hip hop oriented (su tutte con piano, contrabbasso, ance
possibile trovare quel gusto per emotivamente intensa e fonda- Happy 1942, che snocciola in ed elettronica. Le quattro ore
una melodia di marca squisita- mentalmente positiva. Ascoltato salsa pop lounge le birbonate registrate sono quindi affidate
mente pop che pare essersi in in un colpo solo può risultare di quell’“istrionico bonaccione” a Rabih Beaini, che smonta,
qualche modo persa nell’ultimo lungo, ma le armi a disposi- del Duce). A suo modo il più rimonta e compatta fino alle sei
disco firmato da Kevin Parker. zione sono tante: i poliritmi su naturale epilogo del decennale tracce finali. Ne esce un’ipotesi
Green è un lavoro dagli accesi andamento dubstep di Reinf, la dell’etichetta veronese, non a moderna di free jazz spirituale,
toni fluorescenti, in cui la psi- tensione sintetica di Drumzzy, i caso nobilitato per l’occasione ora teso e quasi groovy (You Are
chedelia si colora di morbidi colori quasi trip hop di Twin Fo- dall’impagabile cameo dei Kill From This Planet, Time), ora
languori soul (I Don’t Wanna) e rests e le onde melodiche della The Vultures in chiusura disco invece rarefatto e visionario (In-
funky (High). conclusiva Lana su tutte. (I’m Going Under). finity, gli 11’51” di The End), ora
STEFANO D’ELIA ANDREA POMINI ANTONIO BELMONTE più tradizionale.
75/100 79/100 73/100 ANDREA POMINI
79/100

PAOLO BENVEGNÙ FRANCESCO BIANCONI CAMARADES BRETON CHOW


DELL’ODIO DELL’INNOCENZA FOREVER CAMARADES BRETON ANCIENT GENTLE TOWER
LAPIDARIE INCISIONI BMG GANG OF DUCKS SLACK

Riecco quel suono “Volevo un disco ‘ultraitaliano’, Non c’è spiegazione migliore I Chow, da Bologna, sono la clas-
metropolitano, eppure così in cui tutto fosse così sospeso, della frase di Jean-Luc Godard, sica band destinata a culto futu-
legato alla terra. Elettrico minimale, lontano dalle mode evocata dall’artista stesso, per ro ma oggi cagata da tre persone.
ma intimo. Odora di smog e da essere compreso anche delineare il modus operandi: In cinque anni hanno messo in
di fiori, di nebbia e rugiada. all’estero. E in cui contassero “Devi mettere insieme due circolo solo una cassetta, un sin-
Riverberi psichedelici, wave, le canzoni più che la lingua”, ci immagini per far succedere le golo e questo album di debutto,
chitarre acide o arpeggiate, diceva. Tant’è che ospiti sono cose”. Loop, frammenti sonori, ma è valsa la pena attendere.
synth, vibrafoni, bassi, le voci di Rufus Wainwright, suggestioni ritmiche accorpate Riccardo, il cantante/chitarrista,
tromboni e tutta la bellezza Eleanor Friedberger, Kazu Ma- talvolta in apparente contrasto, ha un gran talento e sa di averlo.
cui ci ha abituati. Tuttavia kino, Hindi Zahra, quest’ultime asperità post punk, echi del Se la scena va in una direzione,
questa volta è più essenziale, autrici di due brani in inglese primo James Ferraro, Inghilter- lui va in quella opposta: cosa
svuotata, musicalmente meno e arabo. Prodotto da Amedeo ra dopo Burial, digital reggae c’è di più fuori moda, nel 2020,
macchinosa. Un disco intriso Pace, è un lavoro eterogeneo, virato Rema Rema, briciole te- di una produzione che si ispira
d’amore e di denuncia. Amore nonostante la ritmica sia affi- chno, tribalismo, manipolazioni alla Seattle del 1990? Ecco allora
per la sua compagna e per la data solo al canto, adagiato sui Old English Spelling Bee/Tri servito Ancient Gentle Tower,
loro piccola Anna: “A noi tre” si pianoforti di Thomas Bartlett e Angle e ambient che si tinge di 15 tracce più o meno grunge
legge. Non Torniamo Più parla Michele Fedrigotti e gli archi del perimetri politici (il ‘68 france- idealmente rubate alle session
magnificamente di quell’amore. Quartetto Balanescu. Si va dalla se, la resistenza No Tav). Il fa- di Buzz Factory degli Screaming
Un album permeato anche dal scino, cospicuo, risiede proprio Trees: ruvide cavalcate psiche-
deandreiana L’Abisso, al piglio
suo consueto senso critico e nel mistero dell’accostamento deliche, chitarra 100% north
lirico di Andante, alla rarefa-
profondità. Canzoni di denuncia, e del fluido unico. Glorioso ap- west e una voce evocativa che fa
zione acida di Go!, alla romanza
ambientalista, politica, sociale: proccio DIY, nella pratica tec- pensare a folte chiome contro-
Fàika Llìl Wnhàr, sospesi tra
per esempio Pietre o Infinito
classica, folk, ricerca e tradi- nica, estetica e nella scelta delle vento. Un disco che è di per sé
1 o Animali Di Superficie. Del
zione, in dieci canzoni in cui il fonti (dischi dimenticati dal dio un’anomalia, tanto suona antico
legame dell’uomo con la natura,
nostro si è messo a nudo, in una del consumo e dagli uomini): e “fuori sincrono”.
le altre specie, l’universo. Dei
sorta di “seduta psicoanalitica”. cassetta e digitale. LUCA FRAZZI
limiti e della miopia ingorda del
genere umano. BARBARA SANTI MAURIZIO BLATTO 80/100
BARBARA SANTI 80/100 80/100 RUMOREMAG.COM | 81
84/100
RADICI APRILE 2020 / FRANCESCO BIANCONI

10 CANZONI PER
FRANCESCO BIANCONI
“Forever vuol dire tutto e niente, per questo mi convince”, dice del suo esordio
individuale. “Suona bene, è positivo. È una sorta di augurio che queste canzoni durino
nel tempo. Parla di me in modo diretto. È una seduta psicanalitica. Uso pochi artifici
retorici, poca ironia e meno distacco. Esco pure dalla metrica, vomito parole”. Nel disco,
prodotto da Amedeo Pace dei Blonde Redhead, è bandita la ritmica, le fondamenta sono
piuttosto i pianoforti di Bartlett e Fedrigotti e gli archi del Balanescu Quartet. “Volevo un
disco slegato dal tempo in genere, sia storico sia musicale. Arrangiamenti scarni e niente
ritmica basso-chitarra-batteria. Una forma indefinita di lied moderno, immaginarie folk
songs per piano, harmonium e voce. Ho ascoltato tanto Desertshore di Nico: pezzi sospesi,
fluttuanti, la voce come solo elemento percussivo. Poi ci voleva una persona che mi curasse
in questo percorso bizzarro; ho conosciuto Amedeo in Italia, ha ascoltato e accettato.
È stato più di incontrare un ottimo produttore, è stato trovare un fratello grande”.

TAG S: #BAUSTELLE, #FOREVER ONLINE: facebook.com/francescobianconiofficial

LAURIE BATTIATO THE VELVET SMOG JOHN LENNON


ANDERSON L’OCEANO DI SILENZIO UNDERGROUND FEATHER BY FEATHER MOTHER
O SUPERMAN & NICO
ALL TOMORROW’S PARTIES

“Da Fisiognomica, disco “Adoro Callahan, mi “Qui si capisce come


“Pop sperimentale di in cui tolse le maschere fa stare bene. Questa, Lennon sia il più gran-
quelli che non si riesce e i trucchi postmoderni “Questo pezzo del in particolare, è una de cantante rock mai
a capire quanti codici e ritornò a parlare di capolavoro velvetiano è perfetta canzone ‘pacca esistito. Per come met-
mandi in frantumi in sé e della sua ricerca il mio favorito, una folk sulla spalla’. È in quella te in scena la propria
un colpo solo. Senza interiore. Melodia song drogata. È passata categoria di canzoni nudità, e perché mostra
rendermene conto, è mahleriana e arrangia- in radio come un’illu- che hanno il potere di la lacerazione (dell’ani-
forse uno dei pezzi che mento magistrali, ma minazione mentre gui- tirarti su il morale. E ma, delle corde vocali)
ho ascoltato di più nella anche il testo - elogio davo un mattino a L.A. funziona. Quando dice senza nessun tipo di
PLAYLIST

vita. Disturba e rassi- mistico della fuga dal con la mia compagna”. ‘It’s Ali versus Clay’ filtro, di compromesso,
cura insieme, e resiste reale – non è da meno e capisci che ce la puoi di abbellimento”.
benissimo al tempo”. commuove”. DA DA THE VELVET UN- fare anche tu”. DA JOHN LENNON /
SINGOLO DA FISIOGNOMICA DERGROUND & NICO DA SUPPER PLASTIC ONO BAND

ROY ORBISON SCOTT WALKER ROBERTO ROXY MUSIC KATE TEMPEST


RUNNING SCARED FARMER IN THE CITY MUROLO IN EVERY DREAM HOME PEOPLE’S FACES
CATARÌ A HEARTACHE

“Mi piace la voce di “Un altro esempio di “Un vero talento, è una
Roy Orbison: il timbro, forzatura dei codi- “Anche la versione dal “Inarrivabile vetta di delle più belle scoperte
l’estensione. E il suo ci della cosiddetta vivo di Fausto Cigliano avanguardia per le di quest’anno. Le sue
senso del dramma. È in- forma canzone, e una nel film Passione di masse. Il testo è geniale, parole hanno senso
credibile come riesca a sua deviazione verso Turturro è meravigliosa così come geniale è e suono, anche senza
trasformare due minuti territori inesplorati. e fortemente consiglia- l’enunciazione, con Brian bisogno di ricorrere
e mezzo di semplice Molto cinematografica e ta. Un classico, parti- Ferry che canta con la alle rime e agli stilemi
teen rock and roll song orchestrale, è tratta da colarmente moderno freddezza affascinante del rap. È una poetessa
in piccola sceneggia- Tilt, per il sottoscritto dal punto di vista della di un immaginario Elvis giovane e sincera,
tura, in operetta, e uno dei dischi più belli e scrittura musicale, con morto, sepolto e rianima- questo mi arriva dagli
spezzarti il cuore”. sperimentali del leggen- struttura ciclica e armo- to con la scossa elettrica. altoparlanti”.
dario Scott”. nie spagnoleggianti”. Super sexy”. DA THE BOOK OF TRAPS
SINGOLO DA TILT DA NAPOLETANA – DA FOR YOUR PLEASURE AND LESSONSH
QUARTO VOLUME

A CURA DI BARBARA SANTI - FOTO DI LAURA VILLA BARONCELLI

82 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM APRILE 2020

COLOMBRE CORDE OBLIQUE DADAR FREEZ


CORALLO THE MOON IS A DRY BONE TO TAKE OUT OR EAT IN ALWAYS FRIENDS
BOMBA DISCHI DARK VINYL LO-FI LO-LIFE/BUDGET LIVING WILD HONEY

Colombre, alias Giovanni Im- Una title track dall’aura I parmigiano/trentini Dadar In Italia o stai da una parte o
parato, si è preso del tempo, luciferina e un’immaginifica suonano un punk demente con dall’altra. Non fa eccezione la
lavorando come chitarrista cover dark/neoclassica di discreti picchi di caos controlla- nostra musica. Per la giovane
per Calcutta e produttore per Temporary Peace degli to. È gente che suona bene ma fa età, che quantomeno non dà
Maria Antonietta, per raffinare Anathema certificano la di tutto per mascherarlo, che non tempo di edificare sovrastruttu-
la propria penna e lasciarsi alle sterzata delle Corde Oblique del piace né ai punk col chiodo né re, i vicentini guidati da Michele
spalle un po’ di quella ingenua compositore Riccardo Prencipe ai talebani dell’hardcore. Sono Bellinaso surfano senza farsi
spensieratezza e minimalismo verso ben più elettrici e umorali senza divisa, apparentemente troppi problemi tra le onde del
compositivo, che percorreva il registri, rispetto all’etereo disinteressati alla “forma”, garage in media fedeltà, con
precedente Pulviscolo. Tra le neofolk mediterraneo dei lavori alla classificazione in generi, la schiettezza delle band indie
ramificazioni che definiscono precedenti, qui comunque all’immagine. E randellano. To pop di nuova generazione. Alla
l’esoscheletro di questa nuova preservato nei chiaroscuri di Take Out Or Eat In, il loro LP mente vengono subito i Wavves
creatura e del cantautorato di alcuni episodi (Le Grandi Anime, in formato cassetta, è un blister di King Of The Beach e i Cloud
Giovanni ritroviamo lo stile di Il Figlio Dei Vergini). L’andatura di dieci supposte infilate senza Nothings. Dai primi hanno pre-
Giorgio Tuma e il piglio per le faberiana de La Strada, rievocata lubrificante, il tutto all’insegna so la freschezza contagiosa, dai
melodie figlie degli anni 70 e di da Andrea Chimenti, l’avant folk di velocità medio/alte e di un secondi il contegno nel tenere
Battisti, uniti in una scrittura cangiante de Il Terzo Suono, certo sfascio. Più Circle Jerks che le chitarre in linea, giusto con
elegante e composta. Piccole assecondato mirabilmente da Fugazi, con richiami alle produ- minimi spostamenti, spalman-
canzoni in cui predomina il Miro Sassolini, e la viscerale zioni Rip Off fine ‘90 e almeno doci sopra melodie struggenti
gusto per la misura tra spunti teatralità di Maddalena Crippa un paio di pezzi che ti mettono dalla presa malinconica. I cori
soul e fragili equilibri, nel sottile ne La Casa Del Ponte nobilitano in ginocchio. Geniale la grafica più che cantati sono ululati,
racconto, personale e intimo, dei un disco che pur nella sua di copertina, né più né meno che vedi Uuh Uuh, Probblems e
rapporti umani. Un disco pen- ambivalenza stilistica ammalia il menù bisunto di un cinese da Basement. Questa è la loro cifra
sato e curato, che si muove tra le per riferimenti artistici e asporto. Musica di strada a tutti più evidente: croce e delizia di
pieghe dell’esistenza leggero e al letterari, nonché per la coesione gli effetti: il punk oggi è anche e una California interiore portata
tempo stesso con passo deciso. musiva di chitarre, piano, soprattutto questo. a spasso nell’operoso Nordest.
SIMONA VENTRELLA violino, fisarmonica e voci. LUCA FRAZZI MANUEL GRAZIANI
72/100 ANTONIO BELMONTE 75/100 73/100
76/100

GRAVE T JACARÀNDA PICCOLA MOVIE STAR JUNKIES ORANGE COMBUTTA


SILENT WATER ORCHESTRA GIOVANILE SHADOW OF A ROSE VOL.PE I
SEAHORSE RECORDINGS JACARÀNDA PICCOLA TEENAGE MENOPAUSE IRMA
ORCHESTRA GIOVANILE (UNO)
Sorprendente è ciò che spiazza, VICEVERSA Dopo quasi 15 anni passati in Partiamo dall’orizzonte musi-
ciò che non ti aspetti. E non studio e sui palchi di mezza cale vastissimo che l’ambizioso
ci si aspettava da una band La musica come mezzo di ri- Europa, i Movie Star Jun- progetto contempla, buttando
italiana una visione così aperta, scatto e come esperienza collet- kies ripassano dal via con un giù qualche linea guida: David
trasversale e moderna di una tiva da cui possa sbocciare una album che suona un pò come Axelrod, psichedelie hip hop,
musica che non si può definire nuova speranza: così nasce il una ripartenza. La proposta è la nostra celebrata tradizione
neppure metal. I Grave T da disco d’esordio dei Jacarànda, quella che conosciamo: garage soundtrack, varie ed eventuali
Torino è come se avessero un progetto sviluppatosi blues viscerale. Ogni pezzo una incursioni nella modernità. Un
scritto Silent Water (che ha all’interno dell’istituto Penale confessione, musica che viene plauso a Giovanni Minguzzi,
avuto una gestazione di quattro per i Minorenni di Acireale, dalla pancia e dal cuore con batterista ravennate di prove-
anni) partendo dai Mastodon operazione che ha portato annessi e connessi, e che evoca nienza jazz da cui è partito il
ma sviluppando tutto secondo alla composizione di questi 12 immagini forti. Ma in Shadow tutto, a Davide Tardozzi (chitar-
traiettorie multiformi: Faith No sorprendenti brani. La band Of A Rose è palese la volontà ra) e Lorenzo Serasini (basso),
More, NWOBHM, Neurosis, di riportare in luce lo scheletro trio alla base di un edificio
siciliana ha raccolto pensieri e
Hard Rock, tracce di blues, di un suono. Alleggerito dei complesso, per avere creato
parole dei giovani ospiti della
addirittura decadenza pura chiaroscuri goth che avevano fondamenta solide, al produtto-
struttura, dando musica e co-
alla Alice In Chains. Ma ciò caratterizzato le ultime produ- re Mattia Dallara per aver for-
lori alle paure e alle aspettative
che li rende terribilmente zioni, questo nuovo album dei nito il collante, e ai vari ospiti,
di chi vive chiuso tra le mura
affascinanti è l’aver trovato un Movie Star Junkies è un’onesta tra cui l’ex M+A Michele Ducci
linguaggio comune a generi
del carcere, e i risultati in molti
casi sono davvero notevoli. Il dichiarazione di intenti: questo voce ricorrente e Vincenzo Vasi
apparentemente distanti fra eravamo, questo siamo. Una (theremin, in modalità mor-
loro. Segno di grande maturità punto di partenza è la world
music, ma nell’accezione che band che suona blues passando riconiana su Into The Woods)
artistica, questo. Silent Water
gli Ardecore e Cesare Basile per i Birthday Party, con un per essere stati all’altezza della
è un disco prezioso, che a ogni
hanno saputo conferire a que- sarcasmo e una competenza che sfida: senza strabordare, in una
riascolto svela piccoli particolari
sta etichetta. hanno pochi eguali. densa mezz’ora.
di grande valore.
STEFANO D’ELIA LUCA FRAZZI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
MARIO RUGGERI
88/100 72/100 80/100 80/100
RUMOREMAG.COM | 83
IN ITALIA

ARIA DI DEVOLUZIONE

er scrivere questa pagina cantautorato con sonorità mediterranee,


per me è sempre stato tropicali e psichedeliche, risultato di un
P fondamentale dover
essere prima di tutto
viaggio di un mese in un baglio siciliano in
provincia di Agrigento. Brighèla, livornese
lettore del magazine di nascita e spezzino d’adozione, suona la
che state leggendo. chitarra e il cavaquinho, alle percussioni
Nel caso dei massimalisti della musica lo accompagna Marselo. Dovendo tener
come il sottoscritto poi, oltre che per fede alla fama di rubrica ostica e agnostica
vedere se Andrea Pomini ti ha “fregato” terzo verrà il noise dello split tape diviso
la recensione di Stupidamutaforma di tra Leather Parisi (leatherparisi.
Fera, si devono sempre cercare degli bandcamp.com) e La Furnasetta
spunti e delle motivazioni. Questi spunti, (lafurnasetta.bandcamp.com),
nonostante ci sia ancora qualcuno che descritto dalla inglese Industrial Coast che
ti regala un boxset deluxe di 4 vinili che produce come blackened disco, termine
su Amazon® sta a 85,64 € è da un po’ di che rende assolutamente. Orientandosi
verso il ritiro in amena località comincio
ad ascoltare No Hablo Ladino, primo
tempo che mancano, e non capire il perché disco di Felix Lalù (felixlalu.
mi consuma. Poi sul numero scorso leggo bandcamp.com) cantato in nones,
il toccante ricordo di Andrea Guagneli ossia la lingua parlata in Val Di Non: dieci
fatto dall’amico Arturo Compagnoni e canzoni pop declinate in generi diversi.
verso la fine leggo: tra noi parlavamo dal punk al folk, dalla ballad al tango
spesso di come la musica avesse in d’amore col piano al pezzo psichedelico.
qualche modo salvato le nostre vite. Ma Per accompagnare il cd e i testi delle
ultimamente ci capitava di prendere in canzoni il buon Felix ha curato un libro
considerazione anche l’ipotesi opposta. di racconti, fotografie e illustrazioni
Si rifletteva di quanto la musica, come creati da 40 artisti locali. Chiudiamo con
RAINBOW ISLAND in una sorta di patto mefistofelico, ci il piano di Giovanni Di Domenico
ILLMATRIX
ARTETETRA avesse chiesto in cambio. Non ho letto (cantimagnetici.bandcamp.com) e il
altro e sono andato al parco con mio figlio. suo Isasolo!, registrato con Jim O’Rourke
Cozzi stellari e cattivi viaggi oltre la 5° Di solito scrivo di 4 progetti al mese: e capace di confondere l’eredità del
dimensione: il disco uscito il 02022020 prendo anche come un segnale karmico il minimalismo italiano di Battiato e Cilio
anche solo per il geniale titolo crossover fatto che In Italia del numero scorso sia con l’avanguardia contemporanea di Otte
che fonde Nas e le sorelle Wachowski e Charlemagne Palestine e il jazz.
stato scritto a inizio gennaio e mi ritrovo
meriterebbe di essere già fra i meglio
del 2020. Il concept della formazione davanti allo schermo una cartella di file
con base nella Capitale, a Taiwan e nel IN ITALIA APRILE 2020, con 9 dischi che
Regno Unito è ispirato ad un viaggio sto per ascoltare senza riuscirci, da due
in una dimensione mentale post mesi. Ci provo: il primo è The Greatest
contemporanea in cui le informazioni Nots di Stefano Di Trapani e il diamante
sonore si accumulano non linearmente, pazzo della new wave italiana Maurizio
sovrapponendosi e sovrapponendosi Marsico, già disco del mese di “Bxxw
e sovrapponendosi: Artetetra che ha
Ux” (cit. Post Punk). Esce per Plastica
pubblicato l’album la descrive come
un’odissea tropical-futurista di dub Marella (plasticamarella.bandcamp.
gorgogliante e riddim aleatori. com), una etichetta che ha pubblicato
Questa volta però la vocazione esotico- un disco di Stefano Tamburini, dovrebbe
visionaria dei romani va in para dura, bastare: se non bastasse vi basti sapere che
delineando un futuro che appare molto è un disco gattopardescamente nutopico
più scuro e meno confortevole. che quindi coglie assolutamente lo spirito
81/100 di questi tempi. Il secondo disco che
ascolterò è quello di Brighèla (brighela.
bandcamp.com), che miscela

A CURA DI MARCO PECORARI

84 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM APRILE 2020

SMALLTOWN TIGERS TENUE VOID OF SLEEP ZOLLE


FIVE THINGS FILTRO METAPHORA MACELLO
AREA PIRATA V4V AURAL MUSIC SUBSOUND

A dischi così ci arrivi preparato, L’italiano è una lingua ostica C’è un sorso di classico in più Perfetto per la situazione di caos
rodato da 40 anni di ascolti più o da utilizzare in alcuni generi rispetto alle cavalcate superhe- che stiamo vivendo, il quarto
meno “in linea” e quasi assuefat- musicali. Cosmetic e Stella avy alla Baroness di New World parto discografico degli Zolle.
to, però succede che certe band Diana, giusto per citare i primi Order, ma niente di troppo Macello. Un grottesco ritratto
talvolta risveglino sopiti ardori. due che vengono in mente, sconvolgente. È più una sensa- in filigrana della nostra società
È il caso delle Smalltown Tigers, sono le band che meglio hanno zione di sobrietà diffusa, proba- impazzita e contraddittoria.
tre ragazze romagnole che, saputo cucire il nostro idioma bilmente dovuta alla ricerca di Non è uno spettacolo gradevole.
molto semplicemente, suonano sullo shoegaze. I Tenue tentano una nuova identità, di un nuovo Sebbene intrigante. Loro musi-
rock’n’roll alla velocità dei Ra- pure loro la via riverberata equilibrio basico dopo i recenti calmente hanno uno stile molto
mones col piglio delle Runaways. italiana per nulla facile; intensi cambi di formazione del gruppo. originale. Anche la titolazione
L’anacronismo di un disco come e a tratti urgenti nei loro risvolti Ne viene fuori un disco meno dell’album è particolare con
Five Things (otto pezzi che sono fortemente emotivi. L’apertura è calligrafico rispetto al passato quei loro calembour. S’Offre
l’ABC del power pop tendente un flusso onirico contemporaneo del gruppo, più cristallino, è un titolo geniale. E anche
al punk) è anche la sua forza. con voce fortemente effettata verrebbe quasi da dire più con- il brano a seguire D’Io. In un
Se le Smalltown Tigers non (Tenue). Le distorsioni si aprono trollato e pacificato - poi, ecco, certo senso vengono in mente
pretenderanno di essere quello e si fanno ampie in direzione nu in realtà no, è un disco molto i Melvins e certe loro bizzarrie.
che non sono e si limiteranno a gaze (Annegare), con riferimenti heavy, non necessariamente Ma il sound sembra più sludge.
fare quello che già fanno (bene), ai ‘90 (Terza persona). Ci sono i scannato nelle voci, una cosa si- Mentre in M’Io i riff sono maturi
sarà un piacere ascoltarle anche My Vitriol e i Silversun Pickups mile ai Cave In di White Silence, riff zeppeliniani. E M’Accetta ha
in futuro (in auto a volume alto dei tempi migliori bilanciati col qualcosa che permetta alle fughe una specie di vocoder! Hanno
o dal vivo in set mordi e fuggi), concetto di emo etereo o emo strumentali di respirare. Un una carica corrosiva gli Zolle -
scomodando di nuovo i fantasmi gaze (ricordate i Pity Sex?). Una disco che sembra molto entusia- sono solo in due - che ti trita.
di un genere che, dicono, non consapevolezza compositiva sta, molto contento di esistere, e Soprattutto vanno ascoltati
esiste più. Nel frattempo, senza solida che crea una forma la felicità è una cosa molto con- e riascoltati, per capire certe
porci troppi problemi, godiamoci ben definita e (quasi) sempre tagiosa - anche nel post metal sfumature che al primo ascolto
questo Five Things. equilibrata. Vorticosi. apocalittico, insomma. possono sfuggire.
LUCA FRAZZI NICHOLAS DAVID ALTEA FRANCESCO FARABEGOLI CLAUDIO SORGE
70/100 78/100 69/100 78/100

ROCK THESE
AA.VV. ANCIENT RUINS
AREA PIRATA/SURFIN’ KI

Le due edizioni del Raw Rock’n’Roll Festival del 2017 e 2018 affidate a due tra i migliori gruppi di punk cantato in italiano (cosa
hanno fatto coagulare di nuovo la scena romana. I promotori complicata, peraltro) come Alieni e Ferox. Molti gli inediti tra i
Lorenzo Canevacci (ex Bloody Riot ora nei Wendy?!) e Simone 14 pezzi, dall’ottimo power pop punk di Alex Dissuader che ci fa
Lucciola dei Blood ’77 si sono dannati l’anima per realizzare un scendere una lacrimuccia al ricordo di Pete Shelley, al r’n’r senza
bel vestitino vinilico affinché non rimanesse solo un ricordo tempo dei Wendy?!, dal post garage devoluto dei Plutonium Baby,
annebbiato dai fumi dell’alcol. Alla stampa hanno pensato due al punk rock muscolare dei Blood ’77 e alla melodia arrembante dei
belle etichette toscane, confezionando quello che può essere Queen Kong. Di fianco ai vecchi e gloriosi Taxi (pre Giuda) e allo
considerato il seguito della seminale (non l’avrei mai detto ma ho psychobilly dei Cyclone, sgomitano le nuove leve col testosterone a
scritto proprio seminale) compilation First Italian Punk Contest, mille tipo Tigers In Furs e Mad Rollers col loro pub rock in denim;
pubblicata dalla Hate nel 1998. L’unica differenza è che in questi senza dimenticare il punk granitico degli Human Race e lo street
solchi ci sono solo vecchi e giovani pischelli di Mamma Roma. r’n’r dal respiro internazionale degli Idol Lips. L’ultima lacrima
L’iconica copertina dada pop di Paulette Du dei Plutonium Baby ce la fa scendere Third Age Lobotomy dei Beats Me cantata da
e Alex Vargiu (Bloody Riot, Bingo, Dissuaders), con una stentorea Umberto “Il Guru” D’Agostino, che ci ha lasciato troppo presto.
Anna Magnani che porta al guinzaglio un porco tra la monnezza MANUEL GRAZIANI
della città eterna, è fin troppo chiara. Apertura e chiusura sono 82/100
RUMOREMAG.COM | 85
TREECOLORE IN BREVE APRILE 2020

BEESUS BISCA BJM MARIO BAJARDI BUSHI


3EESUS STATO DI GRAZIA IN SILENCE THE FLAWLESS AVENGER
GO DOWN SOUNDFLY ONDE/ITER RESEARCH INFINITY ENTERTEINMENT

In un pa- Lo stato Violinista Il pregevole


norama di grazia è e abile ma- artwork di
italiano let- quello dei nipolatore Francesco
teralmente Bisca, che elettronico, Farneselli
invaso di pur con Mario Baja- spoilera l’e-
band fuzz 40 anni di rdi passa levata cara-
stoner, i Be- carriera con estrema tura tecnica
esus sono non hanno sicurezza del ritorno
riusciti sin dall’esordio a dotarsi perso la cazzimma, e tornano dalla realizzazione di musiche del combo capitanato dal bat-
di una cifra personale basata su con un disco di materiale nuovo per film e documentari alla re- terista Alessandro Vagnoni, in
un sottile gioco di equilibri, di e qualche recupero (Cildren Ov alizzazione di dischi in proprio. veste di chitarrista e autore. Lo
momenti che si sovrappongono, Babilon, inserito nel film L’Im- IDM conscia delle lezioni di stesso impianto concettuale del
si scindono e ritornano, e su più mortale). Se ne L’Ultimo Volo e Clark, Jon Hopkins e Four Tet: debutto del 2017 (liricamente
dialoghi: quello dei Mudhoney Che Senso Ha viene riproposta In Silence è un lavoro sugge- ispirato all’epopea dei samu-
che si fonde con i Sabbath, che la militanza senza compromessi stivo, fatto di episodi di ampio rai – i testi sono haiku ispirati
flirta con la psichedelia, che si che ne ha fatto le fortune, è respiro; tracce che procedono al libro Hagakure) fortificato
immerge in un diluvio di Fuzz e ne Il Piano Di Monk e Il Black per accumulo (God Is Burning), nella sua carica straniante dal
che torna alla Seattle più acida. Sciamano che il sound si arric- culminando in un climax sax di Sergio Pomante e dal
MARIO RUGGERI chisce, e il funk trasfigura in un catartico. violino di Nicola Manzan.
84/100 trascinante nonsense free jazz. STEFANO D’ELIA ANTONIO BELMONTE
STEFANO D’ELIA 70/100 74/100
75/100

FABIO CINTI EGREEN ROSALBA GUASTELLA LUCIO LEONI


AL BLU MI MUOVO FINE PRIMO TEMPO MY LITTLE SONGS DOVE SEI PT. 1
PRIVATE STANZE SONY RUBBER SOUL LAPIDARIE INCISIONI/BLACK CANDY

Una spi- Ritorno Saranno Leoni con


ritualità in grande “piccole la voce
che lo ha stile con canzoni”, canta,
sempre un album quelle di parla, recita
contraddi- solido, che Rosalba ed è sempre
stinto e che ha il sapore Guastella, autentico,
mai come delle rime ma l’umiltà riconoscibi-
oggi è pale- alle quali dell’approc- le, eloquen-
se, unita a un tratto visionario ci ha abituato, ma in una vena cio non ridimensiona la qualità te, efficace. In questo terzo la-
e poetico. Un disco scritto, in- diversa: Egreen si è scrollato di questo esordio. L’autrice, ex voro è sicuro, versatile. Padrone
terpretato, arrangiato, prodotto di dosso tante convinzioni, No Strange, presenta la sua ne- della tecnica e del pathos. Delle
e inciso in solitudine: uniche rappando in alcuni casi su verland fatta di panorami folk parole e della musica. Scuote
eccezioni, i consigli dell’amico strumentali che in pochi blues (a dare un mano in studio con immagini forti e racconti
Lele Battista e il missaggio e avrebbero pronosticato. Sembra l’esperienza di Thomas Guiduc- fitti, serrati, pescando nell’inti-
la postproduzione di Raffaele l’album che voleva fare da ci) e oasi psichedeliche, con un mo per declinare l’attualità, l’u-
Stefani. Otto canti d’amore sempre, dove nulla è lasciato al cantato in inglese credibilissimo niversale, per indagare l’animo
dolente, ma vivo e innamorato caso, nemmeno le collaborazioni i cui riverberi fanno venire in umano. Storie, visioni, rifles-
della bellezza, di “ogni cosa che apparentemente azzardate come mente Paula Frazier dei Tarna- sioni, tra ispirazioni musicali e
fiorisce”. quella con Highsnob. tion. Eccellente. letterarie, tra teatro e pop.
BARBARA SANTI MATTEO DA FERMO CARLO BORDONE BARBARA SANTI
74/100 75/100 75/100 84/100
SUONA ANCORA
IL MEGLIO
DEI MESI PASSATI

MEGANOIDI ALBERTO NEMO OUR PLACE IN SPACE


MESCLA IO DIO NO OUR PLACE IN SPACE
AUTOPRODUZIONE AUTOPRODUZIONE AUTOPRODUZIONE

A due anni Alberto È all’ine-


di distanza Nemo è sauribile
dalla loro un autore immagina-
ultima coraggioso, rio cosmico
fatica, in grado di che il duo
tornano i battere per- di Reggio
Meganoidi, corsi poco Emilia
nati come canonici, attinge
piccola leggenda dello ska punk la cui musica è attraversata da spudoratamente per distillare
di fine anni 90. Negli anni sono arcaiche venature dark. I suoi la propria trasversalità elettro- TEHO TEARDO
cambiati, sino ad assumere sono brani avvolgenti, percorsi nica ad alta gradazione pop: ELLIPSES DANS L’HARMONIE
una forma di alternative rock da un sottile ma persistente quello di Gary Numan, dei Daft SPECULA
italiano a base funky. Non male afflato religioso, fatti di un mi- Punk, dei NIN più smutandati
Mescla, anche se qualche pic- nimalismo sintetico che diventa e, nell’unico brano in italiano, La migliore espressione
colo calo di tensione non rende il perfetto tappeto sonoro su cui quello dell’asse Bluvertigo/So- della sintassi massimalista
completa giustizia. si adagiano le sue composizioni erba. Talmente pop da risultare di Teardo, compositore eu-
MARIO RUGGERI poetiche. Un disco a tratti pre- oltremodo conciliante persino ropeo, musicista illuminista.
67/100 tenzioso, ma interessante. nei frangenti più spigolosi
STEFANO D’ELIA (Alien, Sad, No More).
65/100 ANTONIO BELMONTE
62/100

PAY ANDREA SENATORE GIANLUCA TESTA


VA PROPRIO TUTTO BENE HÈRITAGE NOMADE DIGITALE
PUNKROCKERS ONDE ELECTRONIC CONTENTS AUTOPRODUZIONE

Appar- New wave Attore di


tengono ed elettro- scialbe
al nostro pop sono fiction e di
patrimo- territori film non
nio punk, largamente proprio
Quello della esplorati, indimen-
fine degli ma se tutto ticabili,
anni 90. Da pare esse- Gianluca
quel fermento i Pay emersero re stato già scritto c’è sempre Testa si cimenta con la musica,
per la loro attitudine scanzo- spazio per chi sa trattare la e non è che qui le cose migliori- AA.VV.
nata. Anche se un po’ usciti dai materia con la dovuta maestria. no più di tanto. Un po’ di frasi FROM TURIN TO AUSTIN. A
radar, non hanno mai smesso Nove episodi che tratteggiano fatte mutuate dal linguaggio TRIBUTE TO THE LATE GREAT
di lavorare e Va Proprio Tutto abilmente sconfinati orizzonti dei social (Zu), alcune sonorità DANIEL JOHNSTON
Bene è l’ennesima dimostrazio- sintetici, composizioni calde a presa rapida presa in presti- DOTTO
ne del loro talento di genere. e avvolgenti in cui i Japan to da Rino Gaetano (Licenza
Convincenti e lucidi, belli roc- (Deep Blue) incontrano gli M83 Bambino), un po’ di rock in Un tributo a Daniel John-
ciosi, taglienti nei testi e mu- (Dusty Tapes). File under: OST stile Comunione e Liberazione ston ispirato, equilibrato tra
scolari nei suoni. per romantici viandanti dimen- (Mondo Buffo) e pochissimo devozione e divertimento,
MARIO RUGGERI sionali. altro ancora. e frutto di una scena forte-
mente figlia dell’indie rock
84/100 STEFANO D’ELIA STEFANO D’ELIA
72/100 50/100 americano.

UNFAITHFULL UTVEGGI  YOSONU


AEON CANZONI D’UMORE NAMASTEREO
AUTOPRODOTTO ALMENDRA LA LUMACA DISCHI

Nulla da I paler- Giuseppe


dire: il terzo mitani Costa è
disco degl mescolano un ottimo
Unfaithfull alternative polistru-
è perfetto. rock chi- mentista,
Fosse uscito tarristico, in possesso
dieci anni folk e prog, un’idea
fa oggi guidati di musica
ne parleremmo in un contesto dall’istrionismo sopra le righe totale, che coinvolge anima e
internazionale. A volte sembra dei testi (Confessioni Di Settem- corpo, l’impressione però è che GIGI MASIN
di sentire i Dream Theater cata- bre è un divertente gioco degli non sia riuscito a comunicare in CALYPSO
APOLLO
pultati nel mondo del post metal equivoci sui nomi della scena toto questa sua idea. Tra fremiti
industriale. Puliti, precisi, pieni indie italiana). Le idee non man- industrial e tribalismi robotici,
Il maestro veneziano
di fantasia, distopici, evocativi, cano, l’energia neppure, tuttavia alla fine a spiccare sono i Japan
dell’ambient approda (è il
tecnicamente ineccepibili: ma l’impianto ironico/sarcastico su sospesi in un suggestivo vuoto
caso di dirlo) al vero seguito
la differenza la fa il cuore che cui si basa il tutto è paradossal- sintetico di This Journey e la
del leggendario Wind.
rende le canzoni piene e non mente sia il punto di forza che il trasposizione di Briganti Se
asettiche. Una band della quale punto debole del progetto, e alla More di See More.
dovremmo andare molto fieri. lunga mostra un poco la corda. STEFANO D’ELIA
MARIO RUGGERI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME 67/100
86/100 60/100
RUMOREMAG.COM | 87
JULIA BARDO BUCKFAST
PHASE BUCKFAST
WICHITA KAFADAN KONTAK

Da Brescia “Abbiamo
a Manche- provato a
ster, per suonare
avvicinarsi r’n’r a velo-
anche fisi- cità punk”,
camente a così m’ha
quel sound detto il can-
tutto bri- tante del
tannico – ma anche con un oc- gruppo di Seremban, costa occi-
chio alla provincia indie ameri- dentale della Malesia. Be’, non
cana – che è il linguaggio usato c’è ombra di parodia o scim-
da Julia Bardo per raccontare miottamento in questi quattro
le emozioni contrastanti di una pezzi che ci riportano al blues

CHRISTINE
giovane donna, di una giovane noise punk dei ’90 di scuola
artista sensibile e talentuosa di Crypt e In The Red, con Witches
cui se continua così potremo si- Gaze e Miracle Plan a foderare

AND THE QUEENS


stemare i dischi nella stessa se- il cuore con una pesante guaina
zione delle Angel Olsen, Weyes lo-fi. Ha fatto proprio bene l’eti-
Blood, Sharon Van Etten. chetta turca a tirarli a bordo.
LETIZIA BOGNANNI MANUEL GRAZIANI
78/100 76/100

LA VITA NUOVA CHEVEL FEVER DOG


BECAUSE MUSIC
ELVINE UNLOCKED SOLID GROUND
ENKLAV INTERSTELLAR OVERLORD

Già Gone con Charli XCX l’anno scorso, Nei sei Dalla rivi-
aveva detto di un talento pop potenzial- brani del sitazione di
mente debordante. Oggi Héloïse Letis- suo nuovo uno space/
sier si prende tutto con un’opera in sei EP, il trevi- prog hard
atti, in cui la musica (scintillante di vita) giano Dario rock i ca-
è solo uno dei motori. Colonna sonora Tronchin - liforniani
di un mini film girato da Colin Solal già all’opera Fever sono
Cardo al Palais Garnier, in cui la nostra per etichet- ora passati
eroina danza con un fauno fra i tetti di te come la britannica Different a un glam rock tra vintage e
Parigi, tuffandosi poi in un’epifania vampiresca. Il fantasma Circles – affina l’arte del chiaro- novità che fa largo uso di synth,
dell’Opera, i coriandoli di Baz Luhrmann, la coralità anni 70 di scuro e di uno stile che attinge ritmi r’n’r alla Marc Bolan,
Bob Fosse, ma anche Leos Carax e Abel Ferrara, in una giostra da bass e techno diventando effetti space analogici e di un
travolgente. Lo struggimento di Dante che idealizza la figura di sempre più personale. Dal beat organo Hammond grooving.
Beatrice esplode nel meraviglioso abbraccio fetish di Caroline obliquo della title track, con le La loro angolazione non è alla
Polachek, amazzone e Virgilio nell’incanto perverso della title sue voci aliene, ai suoni abra- Lemon Twigs, cioè pop, ma
track. L’amore ai tempi della peste. Oltre, solo l’Olimpo. sivi di Cut, mentre Swamped più zeppeliniana. Il risultato?
MAURO FENOGLIO trasforma mirabilmente la sua Brillante, per non dire quasi…
85/100 tensione in un crescendo trance. stupefacente.
GIORGIO VALLETTA CLAUDIO SORGE
83/100 80/100

FONTANABLU IL CLORO JANAKI’S PALACE LATENTE


FONTANABLU SPONGA EVERYTHING IS TEMPORARY LE COSE IMPORTANTI
MARJUCHA SOUND UR SUONI COSTELLO’S YOU CAN’T RECORDS YCR

Tre ragazze Sei tracce Essere così Se ricordate


e un ragaz- impazzi- risoluti e di- i suoni po-
zo, musici- te in cui retti in so- tenti, i ritmi
sti giovani succede di lamente tre scatenati e
ma con tutto: strut- brani soul, le urla la-
alle spalle ture aper- psych e pop ceranti dei
diverse te, ritmi è possibile. precedenti
esperienze elettronici Gli Janaki’s dischi della
in campo musicale, le quali con- quasi regolari, voci e percussio- Palace maneggiano materiale band lombarda, questo nuovo
fluiscono in questo piacevole ni di vario genere e provenien- umano caldo, saggiamente do- EP vi sorprenderà. Le chitarre
progetto che sa di falò in spiag- za, campionatori, qualche stru- sato, infilandosi sotto la pelle si sono ammorbidite, le melo-
gia accompagnati da canzoni mento. Una sorta di orchestra senza forzare la mano. CPH Ø1 die emo sono state travolte da
ironiche e surreali. Amanti del gamelan filtrata attraverso un esalta la voce e le strutture non un’appassionata liaison con il
cantautorato classico italiano, videogioco, 20 minuti di musica semplificate. August rifiata un pop e le interpretazioni vocali
i Fontanablu sono capaci di che il duo ravennate dichiara po’ per ricadere su Reflections sono più corpose e meno ado-
evocare la giocosità di Conte e pensata addirittura come una dove ogni strumento è educata- lescenziali così come i temi af-
Gaber (Ansia Da Lavoro, Co- sonorizzazione di Twin Peaks. mente funzionale alla canzone. frontati, più maturi e introspet-
perta Rossa), aggiungendo un E chi siamo noi per non fidarci? Idee chiare e compattezza da tivi. Insomma meno energia ma
tocco lo-fi. ANDREA POMINI veterani. più sostanza.
STEFANO D’ELIA 72/100 NICHOLAS DAVID ALTEA DORIANA TOZZI
70/100 74/100 68/100
88 | RUMOREMAG.COM
SINGOLARE LA LUNGHEZZA NON È TUTTO APRILE 2020

LORENZO BITW LOW DÉRIVE LUCY AND THE RATS MAREE


SALTO DON’T BELONG DARK CLOUDS VERSILIA
SECRET SONGS/LA TEMPESTA NO REASON/FLAMINGO DIRTY WATER SUPERNOVA DISCHI

Sulla scia Breakup Nuovissimo È un rock


dell’al- (2017) singolo genuino e
bum Love era stato per gli au- pieno d’e-
Junction, il primo straliani, nergia quel-
nell’ultimo album della che danno lo proposto
paio d’anni band mi- un’altra di- da questi
la reputa- lanese, ma mostrazio- ragazzi to-
zione del ascoltando ne del loro scani, brani
produttore romano è cresciuta ora l’EP Don’t Belong sembra talento 70’s punk (con tutto con una forte carica emozionale
esponenzialmente grazie anche passato tantissimo tempo. L’a- quello che si porta dietro). che si muovono attraverso
alla capacità di forgiare tracce pertura con Problems è l’apice. Dark Clouds ha un certo sapore una convincente alternanza di
da club di peculiarità non co- È proprio il modo di concepire jangle pop da colonna sonora rabbia e melodia (Versilia, In-
muni. Così anche per il primo i nuovi pezzi, la scrittura, il di Friends (la serie TV). Mentre frangersi). Canzoni che anche
singolo che sembra annunciare suono meno standardizzato Get Down rievoca qualcosa di quando i volumi vengono ab-
un progetto corposo: fra electro verso la California pop punk che Leader Of The Pack del 1965. bassati, sanno coinvolgere ed
e afrobeat, dove il contributo gli fa fare il cambio di passo. Un Carinissimo 60’s power pop, se emozionare (Apnea): un EP che
di Drumcello alle percussioni, ingombro sonoro pieno e idea così possiamo definirlo. rappresenta un buon biglietto
basso e balafon aggiunge ulte- di punk rock più contempora- CLAUDIO SORGE da visita e che fa ben sperare
riore freschezza. neo ma sempre vero. 78/100 per il futuro.
GIORGIO VALLETTA NICHOLAS DAVID ALTEA STEFANO D’ELIA
81/100 72/100 68/100

MEMES THE MYSTERY OF THE NAN KOLÉ X DJ TESS THE SCANERS


BLAH BLAH BLAH BULGARIAN VOICES HOMEMADE ALIEN BOY
SIX TONNES DE CHAIR FEAT. LISA GERRARD IDENTITIES ADRENALIN FIX MUSIC/GHOST
SHANDAI YA/STANKA HIGHWAY/DANGERHOUSE SKYLAB
John e Paul PROPHECY Roma e
McLinden Pescara si Nell’imma-
sono due EP che a uniscono ginario sci-
cugini di tutti gli a Lon- fi questa è
Glasgow effetti è dra: Nan musica che
che hanno valevole e Kolè (DJ t’immagini
deciso di avvincente romano, provenga
formare un compendio fondatore dalla cabina
duo armati solo di un laptop. dell’album dell’etichetta Gqom Oh!) e DJ di una na-
Qualcuno ha detto Sleaford BooCheeMi- TESS (produttrice/dj abruzze- vicella spaziale. Con quei synth
Mods? Ok, ma questi scozzesi sh, centrale nella sua veste col- se). A Londra sono anche sotto così ‘80, le chitarre singhioz-
con in braccio basso e chitarra laborativa con Lisa Gerrard e di lo stesso tetto e Homemade zanti e le linee melodiche robo-
hanno trovato in cantina uno cui rielabora alcune tracce signi- EP ne è il naturale risultato. tiche puoi pensare che X-Ray
scatolone di vecchi album dei ficative, tra cui Mome Malenko Quattro tracce fatte di rivisitate Glasses: On l’hai ascoltata da
Carter The Unstoppable Sex e Rano Ranila. Due i momenti pulsazioni primordiali, UK funk ragazzo su Deejay Television:
Machine. Tanto valeva fare del prettamente inediti, Zaida Slun- e grime rieditato con qualche tanto gradevole quanto preve-
rock, no? Blah Blah Blah è una tse (che vede la cooperazione special guest come MC Jakhal dibile. Per fortuna il gruppo di
fottuta hit martellante, Happy vocale di SkilleR) e la versione Beeley, produttore Agostino e Lione perde il controllo e spara
Shopper e Funny Man seguono dal vivo di Rite Of Passage. MC NyNy. Delizie di tamburi i due razzi synth punk Alien Boy
a ruota. Grande singolo. STEFANO MORELLI sordi e colate di groove. e I Really Wanna Know.
MANUEL GRAZIANI 75/100 NICHOLAS DAVID ALTEA MANUEL GRAZIANI
80/100 77/100 72/100

SQUAREPUSHER TROPEA VALENTE WICKED LADY


LAMENTAL YOUR WONDERFUL LIFE CONTROLLO RUN THE NIGHT
WARP AUTOPRODUZIONE DISCHI SOVIET STUDIO GUERSSEN

Lamental L’immagine A un anno Singolo po-


è la prima che si crea circa dal stumo per
uscita di nella mente precedente una band
Tom Jen- è quella di lavoro, Va- hard under-
kinson/ un qualcosa lente pre- ground dei
Squarepu- di estivo e senta questi più oscuri
sher dopo disincanta- cinque ’70. Modello
l’album to. Collapse nuovi brani per futuri
pubblicato in gennaio, Be Up A è esattamente così e si infrange che ne rappresentano una sorta freak neo hard come i Dzjen-
Hello. Robinson sta sviluppando col pop acustico di My Girl. Con di completamento. Un EP con ghis Khan, i Wicked Lady di
una propensione melodica che Who May si ritrovano le pola- al centro il tema del controllo L.A. erano questa band sleazy
ormai sposa con disinvoltura e roid scolorite dell’hypnagogic a fare da trait d’union tra pezzi rock’n’roll ante litteram. Run
con saggezza sui suoi leggendari pop 2009/2010. La forza evoca- che si muovono tra una new The Night è del 1969, puro acid
breakbeat, come dimostrano tiva dei milanesi Tropea esonda wave dotata di sferzante elettri- nightmare, diciamo un po’
Midi Sans Frontieres (traccia à gogo e si forma sull’ultimo cità (la title track) e atmosfere più dolce. Mentre I’m A Freak
per remixatori volenterosi), i War On Drugs nella traccia July notturne e avvolgenti (Ultima (1972) è proto Motörhead, rock
synth malinconici di Detroit o allo slacker pop sussurrato Cena,Tokyo Night), attualiz- pre punk sciatto ed eccitante.
People Mover e la sua versione e magnetico di Erotic Movie zando così la lezione di Fiumani CLAUDIO SORGE
iperattiva The Paris Track. Soundtrack. (Oggi). 78/100
ANDREA PREVIGNANO NICHOLAS DAVID ALTEA STEFANO D’ELIA
70/100 74/100 68/100
RUMOREMAG.COM | 89
FLASHBACK ACRIMONY

ACRIMONY

STONER HYMNS

sono una poderosa macchina da guerra licenza dell’album verrà poi rilevata nel
che combina il classico rifferama doom 1997 dalla Peaceville. Qualche paragone
anni 70 dei Black Sabbath con la visione viene fatto (ancora) in favore dei Kyuss
metal astrale degli Hawkwind e un – dei british Kyuss, si dice – ma Mead,
pachidermico tocco acid fuzz rock alla sebbene si dica onorato, puntualizza
Blue Cheer, con un’evidente ipnotica che i Kyuss sono più classic rock USA
angolazione stoner, alimentata da un rispetto a loro. ”Noi siamo una sorta
uso massiccio di cannabis ad allargarne/ di shamanic mushroom metal band.
deformarne la già potente visione, Cerchiamo di portare una vibrazione
maturata anche ai primi rave, ai quali Hawkwind/Motörhead più “sporca”. Nel
gli Acrimony partecipano tra il ‘91 e il 2001 la band si scioglie e ciascuno dei
‘92. La band si forma a Swansea, Galles, componenti prenderà strade differenti.
nel 1990, con Dorrian Walters (voce), Nel 2008 Darren, Dorrian, Stu e Mead
Stu O’Hara (chitarra), Matthew Davis rispolverano le loro armi acid stoner
(chitarra), Paul Bidmead (basso) e per formare a Swansea i Sigiriya, che
Darren Ikey (batteria). Quando suonano è riprendono vecchie tematiche esoteriche
impossibile arrestare la loro incontenibile celtiche in un nuovo progetto che, a
ACRIMONY energia espansiva. Paul Bidmead questo punto, suona come una evoluzione
CHRONICLES OF WODE - BOX spiegherà che è la cannabis il motore degli Acrimony. Dei quali sul finire del
BURNING WORLD
di tutto. “Come un altro strumento, dà 2019 viene infine pubblicato un box con i
un feeling extra alla nostra vibrazione”. due dischi incisi in carriera, più un terzo,
Per l’intero decennio dei 90 gli Acrimony
Per una serie di motivi anche casuali, il Bong On Live On! con inediti, demo e
hanno rappresentato un baluardo dello loro primo album Hymns To The Stone live. Il box si chiama The Chronicles of
stoner inglese. L’alter ego dei Kyuss. (1994) esce per l’etichetta Godhead, Wode, dove Wode è un pianeta parallelo
Anche se questa non è una definizione emanazione dell’italiana Flying. Mentre alla Terra attraverso il quale i Celti hanno
completamente corretta. La band può il secondo Tumuli Shomaroom non portato la Pietra e il Riff. Parallelamente,
essere considerata l’erede di antiche riuscirà a vedere la luce per via della crisi gli antichi spiriti “lisergici” dei celti
tradizioni celtiche, i cui riti sciamanici che travolgerà l’etichetta napoletana. continuano a vivere oggi nei Sigiriya.
hanno più di una connessione con l’uso Con un brano come Motherlug, una vera 83/100 DISCO
di funghi allucinogeni. Da un punto di tempesta rituale cosmic stoner, Tumuli 81/100 EXTRA
vista puramente musicale, gli Acrimony è l’apice creativo degli Acrimony. La

DI CLAUDIO SORGE

90 | RUMOREMAG.COM
RETROPOLIS APRILE 2020

24 GRANA AA.VV. AA.VV. AA.VV.


A RACCOLTA TERROR FROM THE UNIVERSE BLACK RIOT - EARLY JUNGLE RAVE BROWN ACID THE 10TH TRIP
LA CANZONETTA RIGHTEOUS & HARDCORE RIDING EASY
SOUL JAZZ
Dopo una pausa rigeneratrice Benvenuti nel mondo della sci-fi Che anno il 1969 americano!
durata sette anni, torna la band cinematografica supervintage, Un’altra preziosa raccolta Hendrix rivoluziona il rock e il
napoletana con un compendio quella che evoca immagini da tematica a cura della sempre blues, Altamont è dietro l’angolo,
della carriera discografica, in- drive in affollati, adolescenti che affidabile etichetta di Stuart Woodstock è già dietro le spal-
trodotto dall’omonimo inedito limonano avvinghiati sui sedili, Baker. Il soggetto è quella le, i Blue Cheer esplodono. Dal
inciso negli Abbey Road Studios vassoi di fast food agganciati ai scena britannica, e soprattutto garage beat e dalla psichedelia
di Londra, in cui Di Bella dia- finestrini e pellicole in bianco e londinese, che nei primi anni più o meno pop si esce con un’ag-
loga con il flow di Clementino. nero ingenue. Questi 26 brani di 90 realizzava la transizione dal gressività e allo stesso tempo una
Partendo da ‘O Cardillo e Intro- rock’n’roll, pop bizzarro, there- suono hardcore techno da rave voglia di rompere le barriere, in
dub, dal disco di esordio Loop, min sound e space surf (con nomi alle prime forme jungle. Dalla rotta di collisione verso un hard
per chiudere con Accireme e del calibro di Sun Ra Arkestra, travolgente Durban Poison rock fuzz tanto ingenuo quanto
Luntano, tratti dal penultimo Les Paul, Skeeter Davis e Moon- dei Babylon Timewarp ai ritmi fibrillante di novità e follia. Sono
Ghostwriters, in un’antologia dog) sono tratti da colonne sonore frenetici accompagnati da bleep molte le band nel decimo Brown
che condensa la loro storia in presenti nell’archivio di Poison e frequenze infrasoniche di DJ Acid Trip che arrivano dal 1969
11 tracce. Un bagaglio raccolto Ivy e Lux Interior dei Cramps, in- Dubplate. In scaletta ci sono con brani tra i più acidi, abrasivi
in quasi 20 anni di vita e una framezzati da schegge di dialoghi anche alcuni dei protagonisti e superfuzz. Garage hard rock
nuova canzone, la scintilla che di film oscuri. L’effetto è un mix del suono drum’n’bass degli come quello di Frozen Sun, Bitter
li ha portati a riunirsi. L’intento di divertimento, nostalgia alla anni successivi, come Ray Keith Creek (sorta di Yardbirds cresciu-
è calcare presto il palco, in for- Happy Days e un tocco di Joe – qui sotto l’alias The Terrorist ti a fuzz estrogenato), Brood, e i
mazione originale, in tournée: Lansdale a condire il tutto con – oppure Jumping Jack Frost, Conception che fanno una cover
del resto tutto è ricominciato un filo di sano brivido: l’accom- che nel ‘94 con lo pseudonimo di Babylon dei Blue Cheer. Puro
nel 2019 dalla necessità di ri- pagnamento perfetto per feste a Leviticus realizzava il classico american hard Nuggets from the
trovarsi a suonare in sala prove, tema – da Halloween agli anni 50. di culto Burial. vaults. E non finisce qui.
chiamati giusto a raccolta. ANDREA VALENTINI GIORGIO VALLETTA CLAUDIO SORGE
BARBARA SANTI 77/100 DISCO 85/100 DISCO 79/100 DISCO
70/100 DISCO ZERO EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA
ZERO EXTRA

AA.VV. DAVID BOWIE FAN MODINE THE FRANTICS


INTENTA IS IT ANY WONDER? SLOW ROAD TO TINY EMPIRE BIRTH
DÉCALÉ/BONGO JOE PARLOPHONE RHINO LOST SOUNDS MONTANA

Non solo Yello, ma una scena Come ideale antipasto all’immi- Uscito autoprodotto in vinile Formatisi a Billings, nel Mon-
vivissima di alieni fra new wave, nente uscita di ChangesNow- nel 1997, e ristampato in CD tana, nel 1964, i Frantics sono
pop sintetico, primi segnali tech- Bowie (album che documenta da Rykodisc l’anno seguente, il stati per anni il segreto meglio
no/house, esotismi e avanguar- una session acustica realizzata primo album di Gordon Zacha- nascosto della psichedelia
dia. L’effetto, ascoltando queste nel 1996 per la BBC), è uscito da rias è uno di quei dischi usciti americana. Fino a che nel 2018,
17 tracce di Experimental & poco questo EP di rarità e ine- forse al momento sbagliato, e esattamente 50 anni dopo, è
Electronic Music From Switzer- diti. Ad aprirlo nella versione diventati nel tempo dei mini stato pubblicato il loro primo
land datate 1981/1993, è simile a digitale è proprio la versione di classici per pochi devoti. Suo- album, inciso nel 1968 e mai
quello che deve aver provato uno The Man Who Sold The World nato, cantato e registrato in uscito. I Frantics erano una
straniero ascoltando Mutazione, registrata in quell’occasione, proprio e in vari modi, dal via originale e misterica alla
dedicata all’Italia dalla Strut sostituita invece nel formato quattro tracce a cassette fino garage/psichedelia USA. Le
nel 2013: quello di affacciarsi fisico da Fun (Clownboy Mix), al computer, segue una via loro canzoni, inni di protesta e
su un mondo segreto, creativo, brano curiosamente nato come personale rispetto al suono e ricordi di vecchie leggende folk
autosufficiente, sviluppatosi versione di Fame per il tour di all’estetica indie dominanti, americane, potevano riferirsi
fuori dalle mappe musicali Earthling prima di divenire preferendo le imperfezioni e i a band come Amboy Dukes, o
note, quando i primi strumenti qualcosa di ancor più scuro. salti stilistici, unendo distor- Litter quando si esaltavano in
elettronici entrano in gioco sul Sempre da quel periodo arriva- sione e sintetizzatori, suoni certe ballate acide e visionarie.
serio. Cose mai sentite dunque, no le rivisitazioni del periodo d’ambiente e beta casalinghi, Kim Sherman e Dennis Devlin
da gente che per la maggior Tin Machine (ad esempio la cantautorato lo-fi e strania- erano i due principali compo-
parte ha all’attivo qualche singo- rarefatta versione di I Can’t mento psichedelico, gentilezza sitori, influenzati dalla british
lo e un album, o giù di lì. Si entra Read), del magistrale Station e desolazione di fondo. Come invasion (Yardbirds) ma con un
con una Untitled di Andreas To Station – l’aggiornamento in un tassello mancante del cata- vasto repertorio folk rock alle
Hofer da trasformare immedia- modalità jam di Stay – e l’inedi- logo Elephant Six, introspet- spalle; e, in brani come Relax
tamente nel miglior beat hip hop ta Nuts, “scarto” drum’n’bass a tivo e poco interessato a cosa Your Mind, da un uso naïf di
dell’anno, il resto sorpresa. dire il vero non irresistibile. succede fuori dalla finestra. droghe artificiali.
ANDREA POMINI GIORGIO VALLETTA ANDREA POMINI CLAUDIO SORGE
82/100 DISCO 71/100 DISCO 69/100 DISCO 83/100 DISCHI
ZERO EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA
RUMOREMAG.COM | 91
RETROPOLIS APRILE 2020

GORILLA HAWKWIND LEVEE CAMP MOAN LYCANTROPI


ROCK OUR SOULS ROADHAWKS LEVEE CAMP MOAN LYCANTROPI / SPIRITUOSA
GO DOWN ESOTERIC/ATOMHENGE SOMMOR DESPOTZ

C’è chi considera il terzo disco Da tempo fuori catalogo, questa A metà degli anni 60 in Inghilter- Le vastità musicali rock anni 70
dei Gorilla come il loro punto compilation del 1976 raggrup- ra, tra i giovani bianchi cresciuti sono a tutt’oggi territori di caccia
di perfezione. Forse non è così. pa il meglio della produzione con il r’n’r, scoppia una sorta per giovani formazioni che, come
Il loro esordio, seppur ancora della band risalente al periodo di febbre per il blues originale nel caso dei Lycantropi, traggono
grezzo e non perfettamente 1970/75. Otto brani in ordine americano. John Mayall e Alexis linfa vitale per ricreare qualcosa
definito, fu la vera esplosione. cronologico, di cui uno (You Korner sono i diffusori di questo di inedito e di fresco. Parliamo
Eppure Rock Our Souls, uscito Shouldn’t Do That) dal vivo, per nuovo purismo, trasmettendo di una band dal tocco dolce,
originariamente nel 2007, è mostrare i gioielli più scintil- questa passione a una nuova armonico, che pur ispirandosi a
una gemma di genere. Una lanti dello space rock di Dave generazione di musicisti. Una fonti diverse, dalla vocalità per-
sintesi perfetta tra il rock di Brock e soci: e la selezione delle miriade di band esaltano il fetta folk rock dei Mamas And
Detroit (su tutti gli Up!) e l’a- tracce è vincente, come l’apprez- blues come la loro stella polare: The Papas al rock’n’roll occulto
cid blues ipersonico dei Blue zamento del pubblico mostrò Fleetwood Mac, Savoy Brown, dei Blue Öyster Cult, con sfu-
Cheer e il ground hard rock dei già all’epoca (era uno degli LP Chicken Shack, Ten Years After. mature noir che fanno pensare
Grand Funk Railroad. Un disco da avere in casa). In alcune Come questi, i Levee Camp ai Coven, riesce a creare nuove
insieme viscerale, magmatico e canzoni sentiamo anche il basso Moan di Brackell sono giovani canzoni che hanno questa sottile
nevrastenico, calmato solo da di Lemmy nella sua vita pre ed entusiasti. Il loro blues è un vena malinconica scandinava
alcuni passaggi di doom Sabba- Motörhead – per buona pesa. po’ scolastico, ma animato da che le rende uniche. Rispetto al
thiano. Un gruppo che dall’In- Tutto è stato, come da manuale, una passione ingenua e feroce. primo omonimo album (2017),
ghilterra riuscì ad imporsi nel rimasterizzato presso gli studi di Questo è un album che editarono Spirituosa (2019) sembra più a
periodo post stoner, quello che Abbey Road dai nastri originali privatamente nel 1969: da Skip fuoco e dark: ci sono brani come
stava meravigliosamente sfo- appartenuti alla United Artists. James e Muddy Waters a forme Wild Flower che sintetizzano al
ciando nel ritorno dell’Heavy Bello il lavoro dell’etichetta, che più rurali di country blues, è un meglio questa armonia folk nor-
Psych. Da riscoprire assoluta- correda il disco del poster origi- gioiello di purezza british blues dica con rock di San Francisco e
mente. nale allegato alla prima stampa. che merita di ritornare alla luce. gentili riff heavy.
MARIO RUGGERI ANDREA VALENTINI CLAUDIO SORGE CLAUDIO SORGE
88/100 DISCO 75/100 DISCO 80/100 DISCO 79-80/100 DISCO
ZERO EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA 79-80/100 EXTRA

DOMESTIC
EXILE
MENTAL EXPERIENCE/GUERNSSEN STEVE PICCOLO
Domestic Exile, a voler ben vedere, qualche parentela coeva ce l’ha, di rumore e dissonanze. Che racconta paradossi e alienazioni
soprattutto dall’altro lato dell’Atlantico: la rilettura art brut del trasfigurando la contraddittoria quotidianità dell’autore (analista
classico Motown Money, opera dei Flying Lizards, certo stortissimo informatico a Wall Street di giorno, frequentatore di spazi d’arte e
art punk autoprodotto su cassetta, o ancora gli Young Marble Giants circuiti avant – nonché bassista dei Lizards - la notte) in quella che
e il loro spinoff The Gist. Eppure l’esordio solista di Steve Piccolo, qualcuno ha definito la versione lo-fi di Music For A New Society
in libera uscita dai Lounge Lizards un anno dopo l’esordio su disco di John Cale. Una definizione troppo bella per non farla nostra,
del loro fake jazz d’avanguardia, è senza dubbio un pezzo unico, un ma l’esilio domestico di Steve Piccolo è molto di più: una lezione di
oggetto non identificato che fa storia a sé. Ristampata per la prima minimalismo applicata a varie ipotesi alternative di pop obliquo, che
volta – e per la prima volta anche in CD – dai tempi dell’uscita genera formidabili canzoni tascabili come quella I Don’t Want To
sulla nostrana Materiali Sonori (era il 1982, le vicissitudini che Join A Cult che per poco non inciderà Debbie Harry, o una Young
portarono il disco nel nostro paese le racconta l’autore nel ricco And Ambitious tutta nervosismi punk e sardonici flussi di coscienza
booklet), questa collezione di polaroid urbane, approntata dal che raccontano lo yuppismo con il distacco di un entomologo.
musicista newyorchese – voce, basso e chitarre sbilenche – con ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
l’aiuto del bandmate Evan Lurie (tastiere cheap) e di G. Lindahl 85/100 DISCO
(synth autocostruito), è un prontuario di miniature pop screziate ZERO EXTRA

92 | RUMOREMAG.COM
SUONA ANCORA
IL MEGLIO
DEI MESI PASSATI

METAL CHURCH REVILLOS SEPULTURA


FROM THE VAULT STRATOPLAY BENEATH THE REMAINS
REAPER ENTERTAINMENT CHERRY RED DELUXE EDITION
RHINO
L’ondata di thrash metal made I Rezillos si sciolgono a dicem-
in the USA di Metallica, Exo- bre del 1978 e, pochi mesi dopo, Anno Domini 1989: esce il POLVO
dus, Slayer e Anthrax cagionò nascono i Revillos: il cambio di primo album dei Sepultura con TODAY’S ACTIVE LIFESTYLE
l’emersione di una miriade di consonante è per evitare grane distribuzione internazionale (i MERGE
formazioni: andarono a creare con l’etichetta (Sire), ma la so- primi due erano su Cogumelo) e
un sottobosco fitto, che fece stanza è la stessa. Un punk molto per la band dei Cavalera si spa- Pop? Forse, ma di un nuovo
da incubatrice per molte band pop e commerciale, che mescola lancano i cancelli del successo tipo, con melodie e canzoni
passate alla storia come “mino- melodie Sixties a suggestioni mondiale. La ristampa ora sul nate dallo scontro delle
ri”, magari anche a torto. Una più glam, rock’n’roll e beat. In- mercato celebra i 30 anni (31 a distorsioni e dal caos.
di queste sono i Metal Church somma, una sorta di distillato di onor del vero) di questa pietra
(nati a San Francisco, ma poi Ramones e Blondie con melodie miliare del thrash virato death
trasferitisi ad Aberdeen – la città che si arpionano al cervello e un di stampo slayeriano, ma ricco
di Kurt Cobain), che addirittura uno-due pugilistico offerto dalle di personalità, tanto da schiac-
sono considerati fra i padri del voci di Fay Fife ed Eugene Rey- ciare con disinvoltura le accuse
thrash avendo iniziato nel 1980, nolds. Questo bel box da sei CD di essere dei cloni di Tom Araya
ma non hanno mai conquistato comprende i due album in stu- e soci. Il risultato è semplice: il
uno status elevatissimo. Questa dio, il remix del secondo targato disco, con audio rimasterizzato,
raccolta si focalizza su incisioni 2002 e una caterva di materiale spacca ora come allora. Gli extra
con il secondo – e attuale – can- extra fra registrazioni live, BBC – outtakes, versioni “mixdown”
tante Mike Howe, fra materiale sessions e pezzi da singoli – (mah…) e una decina di pezzi
d’archivio, inediti, cover e qual- B Sides comprese. Una bella live del settembre 1989 registrati
che primizia fresca d’incisione. chicca per chi ama il punk più alla Zeppelinhalle di Kaufbeuren
Nulla per cui urlare al miracolo, leggero e scanzonato, senza cat- (Germania Ovest di allora).
ma i fan true apprezzeranno. tiveria e pose da duri. ANDREA VALENTINI
ANDREA VALENTINI ANDREA VALENTINI 90/100 DISCO
70/100 DISCO 82/100 DISCO 70/100 EXTRA
ZERO EXTRA 75/100 EXTRA
AA.VV.
ROCK & METROPOLI
FRA.GILE

Venerdì 23 novembre 1979.


A Milano va in scena il fe-
stival “Rock & Metropoli”
in un Palalido strapieno,
CAT STEVENS THERAPY? SONNY VINCENT carico di tensione e voglia
BACK TO EARTH (SUPER DELUXE) GREATEST HITS DIAMOND DISTANCE & LIQUID di watt.
CAT-O-LOG/BMG (THE ABBEY ROAD SESSION) FURY – SONNY VINCENT: PRIMITI-
PARLOPHONE VE 1969-1976
Nel 1978, dopo aver rischiato HOZAC
di morire affogato a Malibù Un’operazione del genere, sulla
ed essersi convertito all’Islam, carta, non è molto allettante: All’outsider newyorkese classe
Cat Stevens pubblica questo tutti i 12 singoloni da classifica ‘52 Robert Ventura, alias Sonny
disco (la Natura al centro, Wild UK dei Therapy? riregistrati Vincent, abbiamo dedicato
World), adotta il nome di Yusuf agli Abbey Road Studios, con un vecchio “Flashback” dove
Islam e si ritira per quasi 30 l’aggiunta di un disco di mate- ricordavamo che era attivo ben
anni. Contiene Just Another riale bonus dal vivo (un pezzo prima dei Testors. Dal 1969
Night, molto pop ‘70, qualche per ogni album della band). Alla al 1971 coi Distance, nel 1972
ballata mielosa, sottili tentazioni fine però i singoli si riascolta- con i Fury e dal 1973 al 1975
prog, funk/fusion, aggiorna- no volentieri, suonano freschi alla testa dei Liquid Diamonds.
mento generazionale (Father, e piacevoli, anche un filo più Ecco spiegato perché Joey Ra-
senza Son) e preoccupanti ruvidi rispetto alle versioni mone era un suo grande fan. La
accenni da Broadway (New York originali... e a Screameager è HoZac mette insieme un vinile
Times). Dispensabile? In parte sempre difficile resistere. Si con il meglio delle prime tre
sì, ma va segnalato un arricchi- segnala, peraltro, una versio- band di Sonny e subito salta
mento enorme nella versione ne rimaneggiata della famosa all’orecchio la buona qualità JON HASSELL/
deluxe: nuove masterizzazioni Diane (la cover degli Hüsker Dü sonora degli 11 pezzi. Nei Di- FARAFINA
stereo, live, demo, inediti, il pubblicata nel 1995) e un cameo stance c’è il grunge prima del FLASH OF THE SPIRIT
musical Alpha Omega (con la di James Dean Bradfield (Manic grunge. Gli assoli si fanno più TAK:TIL/GLITTERBEAT
sua Child For A Day) e il live, Street Preachers) in Die Lau- secchi e rarefatti nei Fury che
concepito all’epoca come addio ghing. Insomma, se il pretesto in 100% Proof mitragliano Il compositore statunitense
alle scene, di beneficenza per era un tour per il trentennale grande proto punk. incontra la formazione di
l’UNICEF tenutosi alla Wembley della band, la mossa è riuscita e MANUEL GRAZIANI
percussionisti del Burkina
Arena di Londra nel 1979. facilmente ci vedremo dal vivo. Faso, complici due mostri
75/100 DISCO sacri della produzione come
MAURIZIO BLATTO ANDREA VALENTINI ZERO EXTRA Brian Eno e Daniel Lanois.
64/100 DISCO 75/100 DISCO
72/100 EXTRA 70/100 EXTRA
RUMOREMAG.COM | 93
COCTEAU
TWINS
LA MATERIA
DEI SOGNI

TESTO DI DIEGO BALL ANI - FOTO DI CHRIS G ARNHA M


A
RETROPOLIS COCTEAU TWINS TESTO DI DIEGO BALL ANI

Dunque non l'hai ancora sentito.


“No, ma sono molto curioso. Penso soprattutto a
Victorialand. È stato un album molto difficile da
realizzare in vinile. È un disco molto delicato. All’epoca
eravamo solo agli inizi delle registrazioni digitali.
Ricordo che portai in studio il mio lettore CD, ma ci
accorgemmo che non suonava allo stesso modo del
vinile. L'unica soluzione fu di pubblicare il disco a 45
giri. Per cui non so che tecnica abbiano utilizzato per
fare il vinile a 33 giri”.

Mi parli degli inizi? So che a spingerti a


imbracciare la chitarra, come molti della tua
generazione, fu il punk.
“Sì c'erano band fantastiche in Scozia che ebbero una
parte Smiths e New Order, è probabile che non grande influenza su di me, come gli Scars. Ma quando
esista gruppo britannico degli anni 80 più seminale sei un teenager entusiasta assorbi tutto quello che
dei Cocteau Twins. E sia chiaro che per una volta il ascolti. Noi venivamo da un piccola città, non eravamo
brutto termine “seminale” può essere pronunciato di Glasgow o Edimburgo. In più non eravamo molto
senza timore o ironia. Un termine che salta fuori cool, non venivamo dalle scuole d'arte. Il nostro
quando, per necessità o per virtù, si inventa qualcosa successo in Scozia arrivò quando ci trasferimmo a
che prima non c’era. Quel qualcosa, nel caso del Londra, iniziammo a incidere per un'etichetta inglese.
gruppo scozzese, è un sound pittorico e impalpabile, A quel punto gli Scozzesi iniziarono a conoscerci”.
artificioso e naturalista, frutto dell'immaginazione
di Robin Guthrie. La sua relazione artistica e Tu e Will Heggie eravate già una band quando
sentimentale con Elizabeth Fraser è stata il motore conoscesti Elizabeth?
di una delle storie più belle della discografia “No, non ho mai suonato in una band prima di
indipendente degli ultimi 40 anni. Nove album, conoscere Liz. Avevo solo provato in un garage o
un numero infinito di EP e un lascito artistico che suonavamo di fronte ai vicini, ma nulla che potesse
negli ultimi anni (ovvero da quando i tratti estetici definirsi un vero concerto. Io e Liz ci conoscemmo a
del dream pop sono stati inglobati nella discografia scuola, quando avevo 15 anni, e lei è sempre stata con
“maggiore”) si è dimostrato quanto mai pervasivo ed me sin da quando abbiamo iniziato”.
ecumenico. Più che un chitarrista, Robin Guthrie è
un collettore di suggestioni che ha saputo applicare So che ci fu una specie di falsa partenza...
con coerenza la propria visione ai numerosi progetti “Se si può chiamare così. Suonammo insieme per
imbastiti dalla fine dei Twins, nei tardi 90. Oggi vive alcune settimane poi decidemmo di lasciar perdere.
in Francia con la famiglia, si dedica alla fotografia e Fu un nostro amico a insistere affinché ci esibissimo,
a sporadiche collaborazioni in qualità di musicista ma noi decidemmo di comporre prima nuove canzoni.
o produttore. Raramente (molto raramente) si fa Eravamo molto giovani. Io e Liz stavamo insieme,
convincere a parlare di quello che è successo in quegli eravamo molto innamorati e tutto ci sembrava
anni e di quella pesante eredità. Per noi l’occasione eccitante. Non volevamo un lavoro, non avevamo
si è presentata grazie alla ristampa 4AD in vinile di piani. Volevamo solo fare musica. Volevamo fare tutte
Garlands e Victorialand. quelle cose che direi ai miei figli di non fare. Il nostro
è stato un viaggio stupendo che ha prodotto cose
Tanto per cominciare, mi piacerebbe sapere se fantastiche. Ovviamente il nostro rapporto è stato la
hai avuto un ruolo in queste reissues. forza trainante, nulla ha influenzato le nostre canzoni
“A dire il vero no, anche se mi sarebbe piaciuto. In più di questo”.
realtà ho scoperto che avrebbero ristampato questi due
album solo ieri quando mi hanno scritto dalla 4AD per Come siete entrati in contatti con Ivo Watts-
dirmi che avresti chiamato. È un peccato, sarei stato Russell della 4AD?
la persona più adatta a occuparsene. Ma non c'è più “Un giorno, io, Liz e Will abbiamo preso il bus (perché
nessuno alla 4AD delle persone che conoscevo e quelle era l'unico mezzo che potevamo permetterci) e siamo
che la gestiscono ora le cose sono tutti giovani ed andati a Londra con due cassette in mano. Una
entusiasti. Questo è l'importante”. era per John Peel e l'altra per la 4AD. Il bello che è

TAG: #ivowatts-russell #dreampop #philspector #inventare #noreunion ONLINE: cocteautwins.com

RUMOREMAG.COM | 95
che per ognuna delle due cassette abbiamo dovuto influenzare la mia estetica. I Dead Can Dance arrivarono
risuonare i brani, avevamo solo un registratore e non leggermente dopo, nel 1984, e avevano un’immagine un
c'era modo di copiare la stessa cassetta. Dopodiché po' diversa dalla nostra. Ma capisco quello che intendi.
siamo tornati a casa e abbiamo aspettato le risposte. Penso che a plasmare l'immaginario dell'etichetta siano
Entrambe furono positive. Non ci rendemmo neanche state soprattutto le copertine di Vaughan Oliver e Nigel
conto di quanto fossimo fortunati, perché eravamo Grierson. La nostra caratteristica principale era quella
totalmente incoscienti. Non avevamo idea di quanto di fare una musica introspettiva, in un periodo in cui
fosse difficile far parte di un’etichetta. All’epoca 4AD la musica consisteva nell'urlare: 'me me me'. Eravamo
era famosa per i Bauhaus e i Birthday Party. Ma poi veramente molto timidi, insicuri e disinteressati al
c'erano cose interessantissime come i Dif Juz e Matt successo. Non volevamo apparire sulle copertine, ma a
Johnson, il futuro The The. In quel periodo pubblicò parte questo l'artwork e l'idea di come la band avrebbe
il bellissimo Burning Blue Soul, ma faceva già parte dovuto presentarsi non fu nostra. Noi fornimmo solo
dell'etichetta dal ’79. Fu proprio ascoltando le sue cose qualche input, sulla base di quello che ci mostravano. Il
che pensammo a quanto ci sarebbe piaciuto avere un motivo per cui ad un certo punto, ai tempi di Heaven Or
contratto con 4AD”. Las Vegas, decidemmo di non affidarci più a Vaughan,
era che l'etichetta stava diventando più importante
Peraltro voi siete stati una delle band che ha delle band. La sua identità ormai era troppo definita.
plasmato l’estetica 4AD per tutti gli anni 80. Se noi avessimo rifiutato un artwork che ci veniva
Forse insieme ai Dead Can Dance ne siete stati la proposto, sarebbe finito sulla copertina di un disco dei
band simbolo. Lush o dei Modern English (come in effetti accadde).
“In realtà penso che sia stata l'industria musicale a Questo succedeva a ogni band e a me non piaceva, avrei

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RETROPOLIS COCTEAU TWINS TESTO DI DIEGO BALL ANI

voluto essere considerato individualmente. Ma Ivo ha


sempre voluto che l'etichetta fosse più importante delle
singole band, me lo disse sin dalla prima volta che ci « C E R T E V O LT E S E N T O U N A M U S I C A
incontrammo. Era la sua ambizione. Dal mio punto di A L L A T V O A L L A R A D I O, A L ZO I L VO LU-
vista era come se qualcuno ti stesse dicendo che non
M E P E R C H É P E N S O C H E S I T R AT T I D I
esisti. Era frustrante. Vedi, quando si ripensa a quel
periodo, la gente tende a credere che fosse una scena M E E I N V E C E È Q U A L C U N A LT R O . O G G I
compatta, con band che andavano d'accordo. È M O LT O S E M P L I C E A C Q U I S T A R E U N
Ma non era così”.
PEDALE DA 30 EURO E SUONARE COME
Dopo pochi giorni dalla firma con 4AD vi S U O N AV O I O. M A S T I A M O PA R L A N D O
ritrovaste in studio a registrare il primo album, D I Q U A S I 4 0 A N N I F A . M O LT E C O S E
Garlands. Cosa imparasti da quelle prime
N O N E S I S T E VA N O, I N S T U D I O N O N
session?
“Imparai che non volevo più fare un disco in quel C'ERANO COMPUTER. IO HO DOVUTO
modo. Capii anche che mi sarebbe piaciuto diventare C R E A R M I U N'I D E N T I TÀ C O N Q U E L LO
ingegnere del suono e produttore, perché mi
C H E AV E V O, T E N E N D O A N C H E C O N TO
interessava molto tutta quell'elettronica, quei pedali
e quelle apparecchiature. A parte suonare, non fui D E L FAT TO C H E N O N S O N O U N G R A N-
molto coinvolto nella realizzazione del disco. Avevo D E C H I TA R R I S TA »
17 anni e per me tutti quelli nella stanza a parte noi
erano adulti. Io ero entusiasta, avrei voluto toccare il
banco del mixer, ma mi dissero che non potevo farlo.
Mi trattavano come un bambino, dicendo che non
potevo fare questo o quello. Ma io mi diedi da fare per
imparare molto velocemente e prima di Head Over sbagliata. Io avrei voluto far passare la drum machine
Heels avevo già il mio studio. C'è sempre un problema attraverso i pedali della distorsione, come facevamo dal
di comunicazione quando lavori con altri. È sempre vivo, ma non me lo permisero”.
difficile spiegare agli altri il suono che hai in testa ed
è per questo che preferisco fare le cose per conto mio. Quel sound che creasti al tempo di Head Over
Non appena ci sono riuscito ho iniziato a essere più Heels divenne poi il punto di partenza per il
felice e a suonare cose più avventurose”. dream pop. Da una decina d’anni quel suono
è stato riscoperto e ora lo sentiamo un po’
Dunque fu con Head Over Heels che arrivaste al ovunque, anche nelle grandi produzioni.
tipico sound dei Cocteau Twins? “Vedi, il mio sound dell'epoca forse non era
“Non proprio. Quello fu più che altro il mio primo necessariamente unico, ma era il mio sound.
tentativo come ingegnere del suono. Sono stato molto Oggi questo suono è diventato in tutto e per tutto
fortunato perché avevo un amico che possedeva uno mainstream. Fa parte della nostra cultura. Certe volte
studio. Era un tizio un po' più grande di me e in un sento una musica alla TV o alla radio, alzo il volume
certo senso fu il mio mentore. È stata la prima persona perché penso che si tratti di me e invece è qualcun
che mi ha fatto sedere dietro a un mixer e premere altro. Oggi è molto semplice acquistare un pedale da 30
i bottoni. Tutti gli altri mi dicevano di non farlo. euro e suonare come suonavo io. Ma stiamo parlando
Ripensandoci, mi sentii subito a mio agio. Penso che di quasi 40 anni fa. Molte cose non esistevano, in
Head Over Heels sia stato il primo disco realizzato studio non c'erano computer. Io ho dovuto crearmi
esattamente come lo avevo in testa. Prima di allora era un'identità con quello che avevo, tenendo anche conto
musica che suonavamo dal vivo e che poi registravamo. del fatto che non sono un grande chitarrista. Non lo
Facevamo Peel Sessions, concerti e poi registravamo le sono mai stato. Non ho mai fatto assoli o suonato in
canzoni. Head Over Heels è stato il primo disco fatto di maniera strettamente rock. Però ho imparato a suonare
canzoni che prima di entrare in studio non esistevano. in modo molto personale. Il punto è che chiunque
Ivo venne da me e mi disse: ‘Abbiamo bisogno di pezzi sappia suonare la chitarra può riprodurre quel sound
per un nuovo album’. Non avevamo nulla di pronto. istantaneamente. Per Elizabeth è diverso, il suo stile
Io e Liz andammo in studio, preparammo i brani e io era unico 40 anni fa e lo è ancora oggi. Nessuno riesce
li registrai. Fu un grande momento per me. Quello fu a copiarla. Ma chiunque con una chitarra può copiare
il primo disco 'puro' dei Cocteau Twins, nel senso che il mio stile. Tornando alla tua domanda, penso che i
nessuno sarebbe stato responsabile della sua riuscita musicisti di gruppi come Lush e My Bloody Valentine
o del suo fallimento tranne Liz e me. Al contrario, fossero venuti ai nostri concerti, si fossero messi nelle
mi sento frustrato da Garlands perché non suona prime file e avessero visto i miei pedali. Ci conosciamo,
come avremmo voluto. La batteria è completamente sono un po’ più giovani di me e so di averli influenzati,

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RETROPOLIS COCTEAU TWINS TESTO DI DIEGO BALL ANI

Solo chitarra e voce. Entrai in studio con una chitarra


acustica. L'elettrica venne usata solo in un paio di
« U N G I O R N O, I O, L I Z E W I L L A B B I A M O pezzi, il 90% dell'album è fatto con la chitarra acustica,
la voce di Elizabeth e tanti tanti tanti effetti”.
P R E S O I L B U S ( P E R C H É E R A L' U N I C O
M E Z Z O C H E P O T E VA M O P E R M E T T E R- Credo che Victorialand abbia un suono
C I ) E S I A M O A N D AT I A L O N D R A C O N fantastico. Quali furono i produttori a cui ti
D U E C A S S E T T E I N M A N O. U N A E R A P E R ispirasti? Te lo chiedo perché certe sonorità mi
ricordano quelle che Martin Hannett utilizzò
J O H N P E E L E L'A LT R A P E R L A 4 A D. I L per i Durutti Column.
BELLO CHE È CHE PER OGNUNA DELLE “La cosa interessante è che non conoscevo i Durutti
D U E C A S S E T T E A B B I A M O D O V U T O R I- Column. È stata mia moglie a farmeli conoscere alcuni
anni fa. Sono una delle band del periodo che mi sono
S U O N A R E I B R A N I , AV E VA M O S O L O U N perso. Ma penso che come produttore il mio modello
R E G I S T R AT O R E E N O N C 'E R A M O D O D I fosse soprattutto Phil Spector, o George Shadow
C O P I A R E L A S T E S S A C A S S E T TA . D O P O - Morton. Adoravo tutte quelle produzioni anni 50 e
60. Mi piaceva l'idea di avere qualcosa di rumoroso,
D I C H É S I A M O T O R N AT I A C A S A E A B B I A- calmo e bellissimo. Qualcosa con un sound che fosse
M O A S P E T TAT O L E R I S P O S T E . E N T R A M B E più interessante del contenuto. Non era un concetto
FURONO POSITIVE. NON CI RENDEMMO musicalmente nuovo, ma lo era in quel periodo.
All'epoca i musicisti venivano giudicati dall'abilità
NEANCHE CONTO DI QUANTO FOSSIMO di suonare il loro strumento. C'erano troppi accordi,
F O R T U N AT I , P E R C H É E R AVA M O T O TA L- troppe note. La mia idea di musica era qualcosa di più
MENTE INCOSCIENTI» essenziale e rilassato”.

Secondo te quale album dei Cocteau Twins è


invecchiato meglio?
“È difficile da dire. Mi sento personalmente legato
ad ognuno di essi, perché ognuno rappresenta una
ma anche loro hanno saputo fare cose altrettanto parte della mia vita. Quando ero nei Cocteau Twins
influenti. È la naturale evoluzione delle cose”. ero completamente preso dalla cosa, non avrei fatto
nient’altro, tanto meno un disco solista. Gli album mi
Nel 1986 è arrivato Victorialand. All'epoca piacciono tutti, a parte un paio. Sono molto felice di
della band faceva parte anche Simon Head Over Heels, perché mi rappresentava mentre
Raymonde, ma quel disco lo registraste solo tu cercavo di camminare sulle mie gambe. Sono molto
e Liz. contento anche di Heaven Or Las Vegas e Blue Bell
“Prima di quel disco ci fu Treasure: un disco difficile Knoll. Anche Victorialand sta là in cima, fra i migliori.
che non mi soddisfece molto. Probabilmente se Solo verso la fine ci furono alcuni EP che penso non
avessimo avuto più tempo sarebbe venuto meglio. Ma avessero una vera e propria direzione. In quel momento
era anche la prima volta che lavoravamo con Simon. la mia depressione era davvero grande. Inoltre tutti
Come persona era fantastica, ma c'era qualcosa, intorno a me (l’etichetta, il management, perfino
musicalmente, che ancora non ci convinceva. Il disco Liz e Simon) spingevano perché facessimo qualcosa
successivo avrebbe dovuto essere un EP, avrebbe di diverso, di più pop. Avrebbero voluto un disco
dovuto essere acustico e avremmo dovuto inciderlo orchestrale, ma io no. A parte questo, persino l'ultimo
solo Liz e io. Le prime canzoni che creammo ci Milk & Kisses credo che sia un buon album”.
piacquero così tanto che ne facemmo altre e l'EP
divenne un album. L'idea dietro a tutto era di fare un Mi piace il fatto che ogni fan abbia un’opinione
passo indietro. A quel punto parecchie persone erano diversa su quale sia il vostro album migliore.
state coinvolte nel progetto. Stavamo iniziando ad “Perché è soggettivo. Se mi chiedi qual è quello di cui
avere un certo successo. All'inizio, con la 4AD, eravamo sono più fiero, oggi tendo a dire tutti. Un tempo ero
solo noi e Ivo. Nel caso di Treasure c'erano sei o sette solito preferirne uno anziché un altro. Credo che fosse
persone a lavorare con noi, ognuno diceva la sua e dava difficile essere critici verso noi stessi quando la stampa
degli input. Era tutto un ‘dovresti cambiare questo, si accorse di noi, nei tardi anni 80. Ogni volta che ci
dovresti cambiare quello’, c'era davvero troppa gente. recensivano erano sempre cinque stelle, nessuno diceva
Inoltre volevamo recuperare il grande sound di Head
mai nulla di negativo. Era come se ci avessero messo su
Over Heels. Alcune cose di Treasure erano fantastiche,
un piedistallo. Prova a chiedere a Kevin dei My Bloody
ma altre non ci sembravano complete. Volevamo
Valentine come ci si sente quando qualcuno ti incensa
tornare a essere solo noi due, senza batteria e basso.
mentre tu pensi che potresti fare di meglio. È quello

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che succede quando ascolti le altre persone. In quanto in tour era veramente una sfida. Se le persone intorno a
giovani artisti avevamo l'ambizione di piacere agli altri noi ci avessero dato la possibilità di prenderci sei mesi di
ma volevamo anche crescere, altrimenti non ci saremmo pausa forse la storia sarebbe andata diversamente, ma
sentiti una vera band. Da parte della 4AD c'era invece ci sentivamo schiacciati. A quel punto non riuscivo più
una grande pressione per avere una hit. Volevano
arrivare alle charts, a Top Of The Pops. Ma io non mi
sentivo capace di dare loro una cosa del genere”.

Di fatto, però, voi il vostro hit album lo aveste « C I H A N N O FAT T O U N P O ’ D I P R O P O S T E ,


con Heaven Or Las Vegas. Fu anche il vostro M A AV R E B B E AV U T O S E N S O S E T U T T I
ultimo lavoro con 4AD. Può essere considerato Q U A N T I F O S S I M O S TAT I D 'A C C O R D O.
l’inizio della fine per i Cocteau Twins?
“Non esattamente. Heaven Or Las Vegas fu un album Q U A L C H E A N N O FA M I S A R E B B E P I A-
semplice da realizzare perché a quel punto io e Simon C I U T O, M A L I Z N O N P O T E VA . V E D I , A
lavoravamo bene assieme. Liz era incinta, per cui era 19 A N N I FA C E V O M U S I C A , L A P R O D U-
totalmente lucida. Questo per lei fu molto duro, perché
tutti noi facevamo uso di droghe. La faccenda delle C E V O E M I S E N T I V O C O M P L E TA M E N T E
droghe divenne di dominio pubblico quando andai in I N C O N T R O L L O D E L P R O G E T T O. U N
riabilitazione, dopo la pubblicazione del disco, e mi P R O G E T T O C H E H A AV U T O U N B U O N
ripulii. Sono sempre stato pulito da quel momento
in poi. Il problema era che nei successivi cinque anni S U C C E S S O M A L A C U I F I N E È S TATA U N
passati con la band sarei stato l'unico, e questo per me fu D I S A S T R O, C A U S A N D O M O LTA A N G O -
davvero difficile. L'inizio della fine per i Cocteau Twins S C I A A M E E A G L I A LT R I . C R E D O D I N O N
arrivò con Milk & Kisses. Sentivamo che era arrivato
il momento di prenderci una vacanza di un anno per AV E R L A M A I S U P E R ATA Q U E L L'A N G O -
fare altre cose, ma c'era troppa pressione da parte della S C I A , E N O N H O M O LTA V O G L I A D I R I-
casa discografica. Volevano che facessimo nuovi dischi METTERMI IN QUELL A POSIZIONE»
e nuovi tour. A quel punto erano quasi 20 anni che
suonavamo come gruppo, e per me essere l'unico sobrio

RUMOREMAG.COM | 99
RETROPOLIS COCTEAU TWINS TESTO DI DIEGO BALL ANI

a fare musica che mi ispirasse, che fosse e utile per me. “Sì, ci hanno fatto un po’ di proposte, ma avrebbe avuto
Come dicevo prima, c'erano troppe persone coinvolte senso se tutti quanti fossimo stati d'accordo. Qualche
e la musica dei Cocteau Twins iniziava ad allontanarsi anno fa mi sarebbe piaciuto, ma Liz non poteva. Vedi,
troppo dalla mia visione”. a 19 anni facevo musica, la producevo e mi sentivo
completamente in controllo del progetto. Un progetto
Inoltre il mondo della musica stava cambiando... che ha avuto un buon successo ma la cui fine è stata
“Certo, la gente stava iniziando a fare musica con i un disastro, causando molta angoscia a me e agli altri.
computer. Tutti i dischi dei Cocteau Twins sono stati Credo di non averla mai superata quell'angoscia, e non
fatti senza utilizzarli. Questa è una cosa che ci tengo ho molta voglia di rimettermi in quella posizione”.
a dire ai giovani. Registravamo tutto su nastro e
non c'era alcun cut’n’paste o roba del genere. Oggi il Da quando i Cocteau Twins si sono sciolti hai
tutto è diventato più democratico, perché è più facile fondato Bella Union, pubblicato degli album
fare musica e registrarla, ma la sfida tecnologica di solisti e a nome Violet Indiana, realizzato
realizzare dischi come Garlands o Victorialand era colonne sonore, partecipato a vari progetti in
immensa. Quello che utilizzavo per produrre quei qualità di musicista e produttore. Adesso hai
suoni non era mai esistito prima. Ora puoi scaricartele qualcosa in programma?
tranquillamente sullo smartphone. C'è qualcosa di “Sono circa tre anni che non pubblico nulla. Ho diverse
arcano in quella antica sapienza tecnologica che ancora cose pronte ma non ho tutta questa urgenza. Negli
adesso mi capita di applicare. Era come aver appreso ultimi anni ho dedicato meno tempo alla musica.
le regole di un mondo che a un certo punto smise di Preferisco passare il tempo con i miei figli o fare altre
esistere. Nel passaggio qualcosa si è perso e ora la gente cose creative, tipo fotografare. Abito in campagna e
ricomincia ad apprezzare i vinili. Non necessariamente non vedo molto spesso persone dell'industria musicale.
perché suonino meglio, ma perché offrono un'esperienza Sì, ogni tanto faccio dei remix o suono la chitarre
differente”. in questo o quel disco. Ma non ho più l'esigenza di
vendermi come facevo un tempo. Ero felice di farlo a
So che nel 2012 arrivaste quasi alla reunion, 19 anni perché ero un giovane artista che cercava di
sul palco del Coachella. Vi è stato chiesto altre piacere alla gente. Ma a questo punto non ne sento più
volte di rimettere insieme i Cocteu Twins? la necessità”.

GARLANDS
VICTORIALAND
4AD COCTEAU TWINS
In termini di consistenza e grana sonora, Garlands e Victorialand Over Heels e Treasure il gruppo codificò i tratti estetici del dream
rappresentano i due estremi della produzione del gruppo. All’alba pop. Un caos calmo e impalpabile, che unito a un canto appena
degli anni 80, i Cocteau Twins emergevano dalle nebbie del post intellegibile dai tratti sovrumani abbatteva il confine fra sogno e
punk con una personalità già ben definita, ma ancora con i piedi realtà. È il sound che arriverà pieno compimento con Victorialand,
ben piantati nel goth rock. A pochi giorni dalla firma del contratto, l’album che Guthrie e la Fraser incisero nel 1985. Approfittando
Ivo Watts-Russell li portava in studio per catturare l’urgenza di dell’assenza di Raymonde (impegnato con This Mortal Coil) i due
un sound diviso fra oscura abrasività ed eleganza vittoriana. Il si ritirarono in studio, con una chitarra acustica, una montagna di
timbro mesmerico di Liz Fraser (già straordinario ma ancora effetti e gli sporadici interventi di Richard Thomas dei Dif Juz. Era a
legato agli stilemi dark punk fissati da Siouxsie Sioux), i flussi questo punto che i Cocteau Twins abbandonavano definitivamente
chitarristici di Robin Guthrie e il basso profondo di Will Heggie l’universo rock per abbracciare un afflato ambientale e naturalista
erano sufficienti a catturare l’attenzione di John Peel e a procurare in cui folate acustiche e voci celesti si impastavano con tocchi jazzy
al gruppo classici come Wax And Wane. A tratti si intravedevano di sax e tablas, raggiungendo luoghi inesplorati e aggiungendo alla
scampoli di un’alchimia che di lì a breve avrebbe portato a risultati tavolozza del pop sfumature sconosciute.
di straordinaria intensità. Passarono tre anni, Will Heggie venne 78-88/100 DISCO
rimpiazzato da Simon Raymonde e con due album come Head ZERO EXTRA

100 | RUMOREMAG.COM
FONDATION BEYELER
26. 1. – 17. 5. 2020
RIEHEN / BASILEA
CHE FINE HAI FATTO? PAOLO “GEP” CUCCO

PAOLO “GEP” CUCCO


IERI (1989 AL 2005) OGGI (DAL 2007)

“Mi trasferii da Biella a Torino a 19 anni “Ma già coi Mau Mau quello che preferivo
per studiare cinema all’università e perché erano i progetti speciali. La preparazione dello
avevo conosciuto Marco Baccino, con cui show mi è sempre piaciuta, mentre i tour alla
fondai i Jeremy’s Joke; era un momento di lunga li pativo, erano ripetitivi, stimolavano
gran fermento musicale in città, tutto ruotava poco la mia creatività. Tant’è che già durante
intorno alla scena indipendente. Firmammo l’ultimo periodo con Meg ho aperto una
con un’etichetta, ci fecero incidere il disco NASCE COME BAT- piccola realtà che si occupava di video, e poi
con Pippo Monaro, che entrò nel gruppo, ma TERISTA A TORINO, nel 2008 una società che si chiama D-Wok e
dopo l’album e poche date ci sciogliemmo. La DOVE CON MARCO fa entertainment design. Così ho cominciato
fucina musicale del periodo era Giancarlo, BACCINO E PIPPO a dedicarmi solo a questo, anche perché sono
ai Murazzi. Il punto di svolta è stato fare MONARO FONDA pure diventato direttore creativo di Prodea
amicizia con Max Casacci, che conobbi I JEREMY’S JOKE, Group, che si occupa di eventi e ha sedi, oltre
nell’ambiente e che mi propose di sostituire E POI, INSIEME A che a Torino, a Dubai, Mosca, ecc. Dunque da
per alcune date all’estero il batterista degli MAURO GURLINO, una parte seguivo le regie e la creatività dei
Africa Unite. Da lì poi sono arrivati i Mau MAO E LA RIVO- grandi eventi, tipo l’opening del Dubai Water
LUZIONE. NEGLI
Mau. In seguito è nata l’amicizia con Mao e Canal, o l’inaugurazione della metro, ed eventi
ANNI FA PARTE DEI
l’idea di fondare una band di pop elettronico. in giro per il mondo, e intanto mi occupavo
MAU MAU E SUONA
Max ci produsse l’esordio, Sale, che uscì nel di entertainment design per gli spettacoli.
CON MANU CHAO,
’96 per Mescal/Virgin. Andai a vivere nella Tra cui l’opera lirica, che si è rivelata
MEG, MADASKI.
casa di piazza Vittorio di Josh Sanfelici, un particolarmente stimolante. Ho curato la
INTANTO SVILUPPA
covo di musicisti. Insieme abbiamo lavorato parte dei video design per i più grandi teatri al
LA PASSIONE PER I
ad alcune produzioni, e son tornato coi VIDEO, CHE LO HA
mondo, perché ho cominciato a lavorare con
suoi Mau Mau. Poi è venuto il periodo della PORTATO A DIVEN-
Davide Livermore, un altro torinese, uno dei
maturità, ho fatto un percorso di musica TARE DIRETTORE registi di lirica più noti del pianeta: Sidney,
elettronica e video (T:own) e ho lavorato CREATIVO DELLA due prime della Scala, Bol'šoj. Sono molto
con Meg: i tour del suo primo album hanno PRODEA. più creativo ora di quando facevo il musicista
impegnato il mio ultimo periodo da musicista, e ho lavorato anche per altri: ho curato la
fu Carlo Rossi a coinvolgermi. Nel ’95 ho regia e i contenuti del tour negli stadi di
conosciuto Irene e nel 2000 abbiamo avuto Tiziano Ferro, di Mengoni, di Cremonini, per
il nostro primo figlio Francesco: è stata la cui seguirò anche il nuovo tour. In quanto
svolta, ho incominciato a pensare a ‘cosa fare a sperimentazione abbiamo fatto di tutto.
da grandi’. Ho capito che o facevo il salto Intanto Ines, la nostra secondogenita, oggi
uscendo a mio nome, oppure fare il batterista ha 9 anni, Francesco 20 e io e Irene siamo
e lavorare sulle produzioni altrui diventava sempre insieme ”.
complicato”.
DI BARBARA SANTI

102 | RUMOREMAG.COM
GENTE SOL A (MA NON TROPPO) STORIA MINIMA DEI DISCHI DEFIL ATI

PATTY WATERS-You Thrill Me


(A Musical Odyssey 1960-1979)
(Waters, 2004)

Piccolo esercizio di visualizzazione, non soltanto d’amore che contiene, come Please Make Love To Me,
sonora. Immaginate il buio più totale, nero. neanche due minuti di preghiera sensuale, doppiata
Sovrapponete il silenzio, nessun fruscio, nulla. dal minuto di At Last I Know (I Belong To You), il
Poi tracciate una piccola linea: quella è la voce significato di una vita che scivola nella confessione
di Patty Waters. Nata nel 1946 nell’Iowa rurale e parlata. Patty Waters che una sera torna a casa con
cresciuta ascoltando Billie Holiday, Patty Waters Miles Davis e lui, per una volta, parla e si comporta
si trasferisce a New York nei primi anni 60. Il suo con gentilezza. Patty Waters che va a vedere i film di
è un approccio semi professionale, ma si esibisce Antonioni, incrocia Lenny Bruce allo Swiss American
con frequenza nei jazz club. Una sera Albert Ayler Hotel e poi accetta un invito di Keith Jarrett. Patty
la sente e decide di segnalarla a Bernard Stollman, Waters che vede l’eroina spazzare via i migliori nomi
il proprietario della ESP-Disk, etichetta che abbina del jazz e che saprà subito del cadavere di Albert Ayler
free jazz a Fugs e Pearl Before Swine e che, nel 1965, ritrovato fra le acque dell’East River. Patty Waters
pubblicherà il suo esordio: Sings. Proprio lì c’è una che si ricorda di tutto questo e un giorno del 1970,
versione di 14 minuti di Black Is The Colour Of My a San Francisco, si mette al pianoforte e suona (di
True Love’s Hair. Il classico non è stravolto, ma nuovo) per 14 inarrivabili minuti. Touched By Rodin
“vissuto diversamente”, pulsa di un’interpretazione In A Paris Museum è uno dei momenti più alti che la
talmente aliena da diventare la pietra miliare del Musica abbia mai saputo regalarci. Un flusso di note
vocalismo femminile a venire. Non è Patty ma la tra il Bill Evans più Satie e l’ambient che saprà lenire
canzone a sembrare posseduta. Un anno dopo il nostro oggi. Ascoltatela e poi abbinatele Scene
pubblica College Tour, e lo stacco estetico dei suoi From A French Zoo di Tim Hecker e Daniel Lopatin,
primi piani in copertina viene descritto pressappoco da Instrumental Tourist, il nesso d’intensità vi
come “la ragazza della porta accanto che si tramuta apparirà lampante. Libretto con note di Byron Coley,
in una della famiglia Manson”. Nel 1969 si ritira Masaki Batoh dei Ghost e di Patty Waters stessa,
per crescere suo figlio e poi, a sorpresa, ricompare arricchito da alcune bellissime foto tra cui una in cui
discograficamente e dal vivo, nel 1996. You Thrill Patty è completamente nuda di fianco al suo stereo,
Me è una raccolta di inediti ed è, meravigliosamente, manifesto estetico perfetto (se è concesso che possa
Patty Waters al suo meglio. Non c’è la folgorante oggi stabilirlo un maschio) di dolce liberazione e
asperità di Sings e nemmeno la semplice classe conquista artistica femminile dell’epoca. La maggior
cristallina degli standard, ma una inarrivabile parte delle canzoni miracolosamente raccolte qui è
capacità di controllare, anzi quasi di sedare, tutta la stata scritta e provata all’Hollywood Studio Club di
dolcezza, ma anche il dolore, delle jazz ballads. Patty Los Angeles, dove per un po’ visse anche Marylin
Waters le rende ambient, eco di se stesse. For All You Monroe. In copertina Patti Waters chiude gli occhi
Know, Georgia e Lover Man: fuori le foglie autunnali e lascia che il vento le spettini i capelli. Raccoglie
di New York, Woody Allen e Diane Keaton in silenzio. il mondo e pensa che possa avere un sospiro jazz
Ogni canzone ha la trasparenza pura delle richieste differente. E quindi lo canta.

DI MAURIZIO BLATTO

RUMOREMAG.COM | 103
VISIONI SPECIALE BERLINALE 70

“Una nuova Berlinale”


SHEYTAN VOJUD NADARAD – THERE IS NO EVIL Rasoulof si è rivelato essere uno dei titoli più forti di tutta la
REGIA DI MOHAMMAD RASOULOF competizione, nonostante la sospetta aura “festivaliera” che
GERMANIA, IRAN, REPUBBLICA CECA, 2020 lo circondava alla vigilia. Il regista iraniano, uno di quelli che
tenta consapevolmente di agire al di fuori del perimetro estetico
e formale delineato da maestri come Kiarostami o Panahi, ha
Per il primo anno della direzione artistica di Carlo Chatrian – presentato un film diviso in quattro episodi, tutti centrati sulla
Mariette Rissenbeek si occupa della direzione commerciale e pena di morte e le sue nefaste conseguenze. Opera complessa e
finanziaria – l’esordio non poteva essere dei migliori, e questo mai banalmente predicatoria, un ventaglio di aporie etiche che
ovviamente al netto delle divergenze d’opinione sui singoli film il regista affronta dialetticamente attingendo alla sua esperienza
delle varie sezioni. Per la prima volta, da molti anni a questa personale. Ovviamente, come purtroppo è triste consuetudine
parte, si aveva finalmente la consapevolezza di un programma per i registi iraniani, Rasoulof non ha potuto raggiungere
del festival rispondente a un criterio curatoriale forte e non Berlino e – nel momento in cui leggerete – probabilmente starà
improvvisato, occasionale o meramente rispondente alle logiche scontando una pena carceraria (ma ci auguriamo vivamente di
ambientali (venditori, distributori o film esclusi altrove che no). Tuttavia la premiazione che lo ha visto assente dal podio ha
a Berlino trovavano il loro ultimo rifugio). Senza contare una confermato ancora una volta la tradizione della Berlinale come
sezione nuova come “Encounters” e la ricchissima diversità di festival schierato.
titoli disseminati lungo il palinsesto festivaliero. In un concorso GIONA A. NAZZARO
globalmente audace e pieno di sorprese, il film di Mohammad 96/100

A CURA DI GIONA A. NAZZARO @GIONANAZZARO

FAVOLACCE DOMANGCHIN YEOJA


REGIA DI FABIO E DAMIANO THE WOMAN WHO RAN
D’INNOCENZO REGIA DI HONG SANGSOO
ITALIA, SVIZZERA, 2020 COREA DEL SUD, 2020

Rispetto al pur ottimo La Terra Si pronuncia il nome di Hong


Dell’Abbondanza, sempre presentato Sangsoo e gli occhi si alzano al cielo
a Berlino, il nuovo Favolacce come per dire “Ancora!?!” Proprio
rappresenta un autentico salto come accadeva con i film di Eric
quantico per i fratelli D’Innocenzo. Rohmer, per dire, quando ancora
Sembra che siano trascorsi decenni in venivano distribuiti in Italia. E
termini di maturità e consapevolezza invece il regista sudcoreano continua
filmica ma siamo solo al secondo non solo a non essere prevedibile,
film. Se poniamo in prospettiva una ma quasi impercettibilmente a
tale esponenziale maturazione, non spostare i tasselli del suo universo
ci sono limiti al livello qualitativo con la grazia e la precisione di un amanuense, seguitando
che potranno raggiungere i due fratelli. Con uno sguardo a spogliare un cinema che muove verso una totale e
attentissimo alle mille crudeltà quotidiane che costellano leggiadra impalpabilità. The Woman Who Ran in maniera
le nostre relazioni sociali, il film è una nerissima addirittura misteriosa, verrebbe da dire, non solo
immersione nel cuore di un’umanità raramente portata conferma l’eccellente livello qualitativo del regista, ma lo
al cinema con tanta amorevole ferocia. L’attenzione ai sposta ulteriormente in avanti. Hong Sangsoo ha elevato il
corpi e ai dettagli ambientali contribuisce a creare, nel suo cinema a una specie immaterialità eterea paradossalmente
allucinato realismo, un mondo che sembra sfuggito a uno del tutto ancorata alle cose del mondo, e filma con
Swift sottoproletario. L’attenzione con cui i due registi una schiettezza che si può solo definire rosselliniana,
articolano fantastico e realismo non può non evocare il o al limite rohmeriana. La sua ironia, il suo umorismo
cinema di Sergio Citti, regista purtroppo dimenticato. rendono le tribolazioni sentimentali delle protagoniste
E poi c’è una qualità morale nella violenza di Favolacce delle miniature esistenzialiste. Ci si commuove e si ride
che è segno di uno sguardo non conciliato, forte, una insieme a loro di questo magnifico film che a stento
discontinuità valoriale di grande importanza rispetto alle raggiunge gli 80 minuti ma ci fa conoscere il gatto più
cose del cinema italiano. Favolacce è un film importante e simpatico mai apparso sul grande schermo.
lascerà un segno decisivo. GIONA A. NAZZARO
GIONA A. NAZZARO 95/100
98/100
104 | RUMOREMAG.COM
SIBERIA LE SEL DES LARMES
REGIA DI ABEL FERRARA THE SALT OF TEARS
ITALIA, GERMANIA, MESSICO, 2020 REGIA DI PHILIPPE GARREL
FRANCIA, 2020
Abel Ferrara potrebbe girare un film
ormai solo utilizzando una lampadina Incompreso a Berlino, Garrel
e un cellulare. Affidandosi ancora raccoglie in sé la tradizione
una volta al sodale Willem Dafoe, il di Renoir, Godard, Straub,
regista americano autoesiliatosi in Truffaut, Rozier, Rivette,
Italia torna a collaborare in fase di Akerman. Un cinema fatto
scrittura con Christ Zois (Welcome con una sapienza antica e che
To New York, New Rose Hotel) e risulta straordinariamente
tesse una complessa tela autoanalitica contemporaneo. Un film
caratterizzata da una straordinaria realizzato con sapienza artigianale
libertà e fluidità. Clint, recluso nella e lucidità politica. Affidandosi
sua baita in Siberia (come ci è arrivato?), intraprende ancora una volta al bianco e nero
un viaggio che lo conduce nel cuore della sua vita e dei dell’eccellente Renato Berta, il regista tesse nella filigrana
suoi incubi. Ferrara trascolora da una situazione all’altra delle avventure sentimentali del protagonista il racconto
con fluidità impressionante e inciampa solo sui dialoghi della stagione del suo cinema, incarnato da altrettante
altisonanti, da bignami della psicanalisi, di Zois. Siberia è donne. Il rapporto con il padre Maurice riverbera nella
il film di un cineasta che ha conquistato a durissimo prezzo magnifica prova di Andrè Wilms. Garrel gira come il cinema
la sua libertà e che solo immergendosi continuamente fosse stato inventato appena l’altro ieri dai fratelli Lumière.
nel lavoro trova la dimensione più autentica. Non teme E un momento come la sequenza del ballo sulle note di
il ridicolo, potrà non piacere a quanti cercano un lavoro Fleur De Ma Ville dei Téléphone è da antologia. Adriano
controllato e “ben scritto”, eppure non ce ne sono poi tanti Aprà, nell’ultima conversazione con Daney prima della
di film liberi e spericolati come questo magnifico Siberia. In sua morte, ragionava del magistero dell’arte e tentava di
poco più di 90 minuti ci sono più idee che nelle filmografie tracciare le linee di un cinema genuinamente modernista.
di cineasti ben più blasonati. E se il prezzo di questa libertà Le Sel Des Larmes è l’esemplificazione perfetta di un
è qualche imperfezione, che sia. cinema che ormai non si fa più, da difendere a ogni costo.
GIONA A. NAZZARO GIONA A. NAZZARO
78/100 94/100

Extravisioni GLI ALTRI FILM DA NON PERDERE

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FIRST COW RIZI – DAYS
REGIA DI KELLY
NASCONDERMI REGIA DI TSAI MING-
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ITALIA, 2020

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JEKATERINA QERTEL REGIA DI ELIZA HITMAN
GERMANIA, UCRAINA, REGNO UNITO, USA, 2020
RUSSIA, 2020
Dopo avere esordito al
Più che un film, un’esperienza limite Sundance, il nuovo film
che si abbattuta sul pubblico della di Eliza Hitman, il cui
Berlinale con la potenza di un maglio. precedente Beach Rats si
Emanazione ed estensione del può considerare uno dei film
progetto Dau, una sorta di Truman statunitensi indipendenti
Show dell’arte contemporanea più interessanti degli ultimi
nel quale si tenta di ricreare le tempi, viene presentato in
condizioni di un lontano esperimento prima internazionale in
tentato in una base sovietica e che concorso a Berlino, dove si
ha visto interpreti e autori vivere segnala come una delle opere
in condizioni “totalitarie”, il film è più convincenti della selezione ufficiale e finisce anche nel
probabilmente un’esperienza sensoriale limite, andata Palmares. Storia di due ragazze della Pennsylvania che si
incontro a un’accoglienza a dir poco controversa. recano a New York in seguito a una gravidanza inattesa, il
Il film, lungo più di due ore, è incentrato sulle due film è caratterizzato dalle luci della straordinaria direttrice
cameriere della cantina sociale dove giorno dopo giorno della fotografia Hélène Louvart, che in Italia ha lavorato
si riuniscono gli scienziati e gli ufficiali del governo che con Alice Rohrwacher e Leonardo Di Costanzo. L’assenza
gestiscono il progetto. Dotato di uno stile che si richiama di qualsiasi tesi precostituita e lo sguardo della regista che
a un certo classicismo del cinema russo senza disdegnare sembra come sospeso fra la tenerezza di Agnès Varda e
di guardare al Von Trier più crudele, il film è una riuscita la tensione di Chantal Akerman fanno del film un’opera
assoluta, caratterizzato da momenti di puro disagio assolutamente imperdibile, in grado di riallacciarsi alla
(l’interrogatorio infinito) e persino una lunghissima scena grande stagione del nuovo cinema hollywoodiano degli anni
di sesso esplicito. Un lavoro come Dau. Natasha rilancia 70. Fra gli altri elementi da sottolineare, l’efficace e preciso
l’idea che il cinema possa essere anche una faccenda montaggio di Scott Cummings, già autore del controverso
pericolosa, che mette in gioco i corpi e lo sguardo di chi lo mediometraggio documentario Buffalo Juggalos. Speriamo
fa. E dopo niente sarà più come prima. solo che qualche distributore compri questo magnifico film
GIONA A. NAZZARO anche per l’Italia.
92/100 GIONA A. NAZZARO
85/100 RUMOREMAG.COM | 105
VISIONI SERIE TV

La vera storia di Hillary


Rodham Clinton
HILLARY Clinton sia stato forse il primo presidente “nero” è oltraggioso),
PRODUZIONE: ISABEL SAN VARGAS, TAL BEN-DAVID, ma mette in luce il temperamento e le passioni della protagonista
TIMOTHY MORAN con una precisione ammirevole. Hillary si concede generosamente
PIATTAFORMA: HULU alla Burstein cogliendo, con l’acume politico di sempre,
l’opportunità di raccontare la sua versione delle cose. Animale
Presentato prima al Sundance e poi come evento speciale alla politico purosangue, è incapace di rispondere al grido sandersiano
70esima edizione della Berlinale, il documentario, strutturato “College gratuito per tutti!” con uno slogan altrettanto attraente,
come una miniserie e diretto da Nanette Burstein, appartiene alla ma tenta di spiegare, e perde. Gli avversari l’accusano di
categoria di film che sorprendono, non permettono distrazioni e centrismo. Lei ribatte che il sistema è complesso. Lo scandalo
– soprattutto – si presentano come oggetti sanamente revisionisti Lewinsky è affrontato in ogni dettaglio. Le 11 ore di interrogatorio
(nel senso etimologico, puro, di “rivedere”, e non banalmente sul caso Bengasi inchiodano i Repubblicani, che non trovano capi
reazionario, nostalgico). Chi è in realtà Hillary Rodham Clinton? I d’accusa per incriminarla. E poi Trump. Ecco: piace immaginare
quattro episodi del documentario, di poco più di un’ora ciascuno, che in fondo il film sia dedicato – indirettamente – a quanti prima
rievocano l’ascesa pubblica di una donna che da ragazza è stata delle elezioni ma anche subito dopo sostenevano che fra Trump e
addirittura sostenitrice di Barry Goldwater prima di passare Hillary non ci fosse differenza. Le differenze ci sono, eccome.
al campo dei Democrat con grande orrore della sua famiglia GIONA A. NAZZARO
conservatrice. Il film della Burstein è dichiaratamente parziale, 95/100
ci mancherebbe (e sostenere – come fa una collaboratrice – che

THE LOUDEST VOICE THE OUTSIDER


SESSO E POTERE PRODUZIONE: HBO, AGGREGATE
PRODUZIONE: 3DOT PRODUCTIONS, FILMS, TEMPLE HILLE ENTERTAIN-
SLOW PONY, BLUMHOUSE TELEVISION MENT, MRC
PIATTAFORMA: SKY ATLANTIC PIATTAFORMA: SKY ATLANTIC

New York, 1995. Sono le 4 del mattino Adattamento per il piccolo schermo
nella redazione in allestimento di dell’omonimo romanzo di Stephen
quella che il mondo conoscerà di King, un autentico pageturner come
lì a poco come Fox News. Il feroce si dice in gergo, definita dallo stesso re
neopresidente Roger Ailes (già emi- del brivido al momento del lancio pro-
nenza grigia di certa destra del partito mozionale “una delle migliori trasposi-
repubblicano) urla le sue direttive zioni filmiche di un suo libro”, la serie
agli assonnati collaboratori: i media è scritta dal solidissimo Richard Price,
americani sono troppo equilibrati e già autore della celebrata The Night Of
liberal, bisogna parlare ai conservatori che non si sentono (e Clockers di Spike Lee fra gli altri).
rappresentati e rassicurarli con un flusso costante di paura La vicenda, incentrata – apparente-
e disgusto: “La gente non vuole essere informata, vuole mente – su un paradosso legale (come
sentirsi informata”. Fox dev'essere come lui in quel mo- può una persona trovarsi in due posti
mento: "the loudest voice in the room", la voce più gridata diversi e commettere un crimine orrendo) è anche una let-
della stanza. Sotto chili di trucco prostetico, Russell Crowe tura polemica nei confronti di un uso giustizialista e perse-
(Golden Globe come miglior attore in una miniserie) riesce cutorio dei media. Con un occhio rivolto al lato emozionale
a dare vivacità, possanza e il giusto grado di viscidume al dei vari protagonisti della vicenda, i cui trascorsi personali
suo personaggio debordante e definitivo. Un mix perfetto - soprattutto quelli più dolorosi - sono profondamente
di megalomania, paranoia e patetismo nella parabola iper- scandagliati, The Outsider, coerente con l’opera kinghiana,
bolica e molto americana di un potente cinico e ingordo che rispetta la caratterizzazione dei personaggi e maneggia con
infine muore in disgrazia, travolto da molteplici accuse di grande cura e intelligenza la materia stratificata originale, le
molestie sessuali e corruzione. Con lui Naomi Watts, Seth cui molteplici sfaccettature vanno dal crime, al legal-thriller
MacFarlane, Sienna Miller e, fra i registi dei sette episodi, e all’horror, in maniera equilibrata e accattivante, con altis-
Stephen Frears. simi livelli di suspense. E nel buio si nasconde l’indefinibile,
CLAUDIA BONADONNA tanto caro a King, sempre in agguato.
77/100 MARIANGELA SANSONE
84/100
106 | RUMOREMAG.COM
Musica
VISIONI ESPANSE

per gli occhi

Cineobituary
PEREZ

MAX VON SYDOW EL SUEÑO


REGIA: ALEXIS LANGLOIS
LABEL: ETOILE DISTANTE
19 29 – 2020
Nulla di meglio eccitare la curiosità
Max von Sydow sembrava occupare quella bolla di atemporalità nella quale solo per il nuovo album di Perez, quel
pochissimi attori riescono a vivere. Lui e il cinema sembravano avere la stessa età. Si Surex apparso il 14 febbraio scorso,
pensa a Ingmar Bergman, ovviamente, insieme al quale ha scritto pagine fondamentali del video El Sueño commissionato ad
della storia del cinema. Il Settimo Sigillo, per citare solo il titolo più noto (ma che dire Alexis Langlois. Nuovissimo enfant
di capolavori assoluti come L’Ora Del Lupo e La Vergogna?). Poi si va con la mente al sauvage del cinema francese che si era
cinema americano degli anni 70 e Von Sydow appare in produzioni come L’Esorcista e fatto notare con De La Terreur Mes
I Tre Giorni Del Condor. Limitandosi solo ai titoli più celebri. Inarrestabile, con oltre Sœurs e già da tempo sui radar degli
163 film e episodi TV a suo nome, ha partecipato in Italia a film come Gran Bollito di esperti di clip e di cinema francese che
Bolognini, Il Deserto Dei Tartari di Valerio Zurlini e Cadaveri Eccellenti di Rosi. In anni si muove ai margini, Langlois, che si
più recenti lo abbiamo visto al fianco di Tom Cruise in Minority Report di Spielberg, in presenta con un cognome che evoca e
Guerre Stellari, ne Il Trono Di Spade e perfino nei Simpson. Perversamente, però, non omaggia Henri, il patron della cineteca
si può non citare una delle sue interpretazioni più memorabili: quella del cattivissimo francese nonché angelo custode e
imperatore Ming in Flash Gordon di Mike Hodges, un magnifico disastro kitsch targato padre spirituale della Nouvelle Vague,
De Laurentiis. Max Von Sydow era tutto il cinema possibile. firma un clip che, pur inchinandosi a
GIONA A. NAZZARO numerosi mentori si, presenta come
altamente personale. Il piccolo film in
questione che accompagna il brano (un
groove sincopato, oscuro e minimale)
vede il nostro che si fa sedurre in
discoteca da un quartetto di bellissime
donne. Il malcapitato scopre presto
e a sue spese che le donne non sono
esattamente quel che sembrano. In linea
D E L ME S E con la sua poetica militante transgender,
Langlois crea un vertiginoso labirinto
ZU WARRIORS FROM di immagini psichedeliche che giocano
THE MAGIC MOUNTAIN consapevolmente con il kitsch. I
EUREKA! riferimenti filmici di Langlois sono
esibiti senza pudore. Dal Dracula di
La britannica Eureka! si sta distinguendo Francis Ford Coppola passando per
per l’impegno profuso nel portare a nuova il cinema di Jean Rollin, il regista
luce il patrimonio del cinema di Hong Kong saccheggia senza ritegno alcuno
degli anni 70 e 80. Zu Warriors From The l’immaginario horror degli ultimi
Magic Mountain, diretto dall’inesauribile e 30 anni e oltre creando un film
instancabile Tsui Hark, è il capostipite del spudorato, aggressivo, volutamente
fantasy made in Hong Kong. Il film che sta trash e disperatamente sensuale che
all’origine di quella stagione entusiasmante gioca a rimpattino con le citazioni
del rinnovo del cinema dell’ex colonia colte della clip (“El sueño de un sueño.
britannica, conclusasi nel 1997 con l’Handover Estoy soñando en un tunnel pero no
e il ritorno alla Cina. Restaurato per encuentro la salida”). Il gore abbonda,
l’occasione in uno splendido 2K (più di tanto per essere un clip, e il sangue scorre
dato lo stato di conservazione dei materiali copioso. Gli effetti stroboscopici
non era possibile) il film risorge a nuova vita funzionano come messaggi d’amore
in blu-ray, permettendo così di mandare in per Gaspar Noè e Langlois non esita
pensione il DVD hongkonghese della Universe nemmeno a gettare nella mischia un
Laser & Video. Chi non ha mai visto il film riferimento preciso ad Eyes Wide Shut.
in questione non può assolutamente perdere Interpretato dalle attrici preferite
l’occasione. Gli adepti al culto di Tsui Hark, del regista, Dustin Muchuvitz, Raya
invece, non aspettavano altro. Un capolavoro Martigny, Justine Langlois (alle quali si
è di nuovo fra di noi, in un’edizione all’altezza aggiunge Héléna de Laurens). El Sueño
della sua gloria. è la celebrazione del sesso senza paura e
GIONA A. NAZZARO della maschera.
GIONA A. NAZZARO

RUMOREMAG.COM | 107
LETTURE APRILE 2020

MICHAEL ERIC DYSON


JAY-Z. LA VITA, LE CANZONI, GLI AMORI
SPERLING & KUPFER

Nel vivo di questo saggio si parla del conflitto Tupac/


Biggie anche per gioire del lieto fine di quello tra Jay-Z e
Nas, che ci ha permesso di assistere a una crescita umana
e artistica notevole. Jay-Z si è ingegnato per sopravvivere
e ha vissuto la strada senza mai perdere ambizioni.
Rielaborando con acume questi trascorsi, è arrivato in
alto e non ha dimenticato le sue origini. Una storia che
il sociologo Dyson ripercorre analizzando il contesto
sociale in cui si è sviluppata e i testi dei brani di questa
incarnazione del sogno e mito (afro)americano. Se spacci
crack e pensi alle rime, magari perché sei un lettore appassionato, se dopo
dieci anni diventi milionario con il rap ed entri con onore alla Casa Bianca, se
nel primo periodo scrivi un pezzo da duro pappone e nel secondo uno in cui ti
scusi con la tua compagna, sei una persona che si mette in discussione. Anche
se in alcuni passaggi è agiografico, Dyson dimostra davvero come Jay-Z, oltre
a essere rapper, talent scout, autodidatta, self made man, imprenditore e
attivista, abbia “trasformato la cultura bassa in arte elevata”.
LUCA GRICINELLA
68/100

FEDERICO FIUMANI
ROSSANO LO MELE NEOGRIGIO
SCRIVERE DI MUSICA LACERBA
UNA GUIDA PRATICA E INTIMA
MINIMUM FAX C'è tutto un mondo fra il nero e il bianco, fra il buio e
la luce: un mondo di sfumature di grigio, quello che il
Scrivere di musica? Per me è questo: giovane Federico Fiumani scandagliava nel 1983 con
domenica sera, il resto della famiglia decide Neogrigio, che oggi Lacerba ripropone in una bella
di andare a mangiare una pizza con degli edizione limitata, arricchita da un'interessante intervista
amici, ma tu non puoi perché devi ancora di Paolo Cesaretti e dal 7'' contenente una nuova versione
ascoltare il progetto solista del bassista degli dell'omonimo brano oltre che D’Improvviso e Dai Vetri,
Absolute Incompetent. Non sembra male, due delle 30 poesie presenti nel libro sonorizzate e
e domani si consegna, purtroppo rimani recitate. Poesie in cui le sfumature prendono corpo come
in casa. Un mestiere (?) che è un misto di foto in bianco e nero di una realtà osservata sempre attraverso un filtro:
piacere e sottile fatica, e che va quasi sempre vetri, distanze – fisiche, emotive, temporali -, schermi, si frappongono fra
in contrasto con il “mondo normale”. A il narratore e la scena, ma c'è un elemento che più di tutto crea l'effetto di
spiegarlo, molto meglio, è il Nostro Direttore. estraneità, ed è la giovinezza. L'età in cui si è ancora tanto concentrati su se
E lo fa con precisione, ma soprattutto con stessi, sulla propria crescita, sulle proprie emozioni, sul proprio rapporto
una dolcezza che traspare limpida e ricorda con il mondo piuttosto che sul mondo stesso, è il filtro che fa somigliare
bene (a tutti, soprattutto a noi) perché ci queste istantanee, come nota Cesaretti, a quadri di Hopper, “figure distanti,
siamo impegolati anni fa in questa “cosa”. anonime, in un'assenza di dimensione temporale”. In un profondo neogrigio.
Una Guida Pratica E Intima, verissimo. LETIZIA BOGNANNI
Intima perché la prima parte, più narrativa e 77/100
autobiografica, ha alcuni passaggi memorabili
(il mio preferito: il coinvolgimento del padre
nel meccanismo di consegna e “pesatura”
delle copie di "Rumore") e traccia con passo
da romanzo di formazione le linee del proprio
percorso formativo. Pratica perché davvero DEBBIE HARRY
non è possibile immaginare nulla di più FACE IT
efficace di “vuoi sul serio farlo? Allora devi HARPER COLLINS
assolutamente leggere questo libro”. Ogni
sezione è sottoscrivibile e illuminante: come E la piccola Angela Trimble, dopo qualche settimana,
scrivere una recensione, l’analisi dei live, diventa una love child, con il nome di Debbie. Da lei
il fatidico “sbobinamento” di un’intervista erompono caleidoscopici desideri e una sfrenata voglia
ben preparata, come proporsi a una testata di visitare e abitare il mondo intorno e fuori. Che vuol
giornalistica (carta e online). Accurate le dire, per una ragazza americana di talento, abbracciare
differenze tra vecchio mestiere e attualità New York come fosse respiro vitale. L’autobiografia di
mutata dal web, tra pezzo d’opinione e Debbie Harry viaggia come testimonianza viva di un
longform, su come gestire le news (anche intero microcosmo, nel quale fare infiniti incontri e
quelle fake) e come dosare le stroncature. Il costantemente cambiarsi, offrire e ricevere, distruggere e
tutto corredato da esempi di firme illustri, (ri)costruire. Incontreremo Debbie nelle sue peripezie di
straniere e nostrane, e da un’analisi storica giovane donna che s’imbatte in gente come Muhammad Alì o Timothy Leary e
del giornalismo musicale dalle origini all’oggi, via via evolvendosi come corista di un gruppo prog, cameriera per Miles Davis,
con bella inquadratura italiana. autista per i NewYork Dolls, coniglietta e protocantante punk fino all’incontro
A memoria un libro simile non c’era. E serviva. con Chris Stein e l’ascesa al successo dei Blondie. Il racconto, è fatale, perde
Anche perché, alla fine, il progetto solista intensità negli ultimi capitoli, ma è un atto di devozione per l’arte in ogni sua
del bassista degli Absolute Incompetent si è espressione: ne sono traccia i pregevoli inserti fotografici che inframezzano i
rivelato al di sopra delle aspettative. vari passaggi di vita, in particolare i ritratti realizzati dai fan di ogni epoca. A
Chi lo vuole recensire? celebrare un’icona vera.
MAURIZIO BLATTO FABIO STRIANI

80/100 77/100

108 | RUMOREMAG.COM
LETTURE APRILE 2020

GABRIELE MERLINI
NO MUSIC ON WEEKENDS
EFFEQU

Di libri dedicati agli anni 80 e alla New Wave siamo


così pieni da farci mancare il fiato. Viene la vertigine e
l’abisso retromaniaco rischia di farci perdere conoscenza.
Eppure, Merlini, se anche in teoria si dedica al medesimo
tema, lo scartavetra per benino con la forza della sua
penna. Motivo per il quale la coscienza resta attiva e
arzilla e la lettura prosegue. A far la differenza: la prosa.
Una lingua ricca, complessa, stratificata, che s’appiglia
all’esperienza personale per disegnare un quadro che
non ha nessuna pretesa d’essere omnicomprensivo, storico o storiografico,
precisino e musicologico. Anzi, ha l’intelligenza pratica di farsi letteratura
fatta e finita, cronaca di un’esperienza rivista con la lente della scrittura.
Non che manchino fatti, dati, riferimenti, analisi o critiche culturali.
Semplicemente, mancano la spocchia e la didascalica propensione all’editto
pedagogico. Si legge, si portano impresse nelle sinapsi la vita dell’autore e
dei suoi “personaggi”, le sue storie e informazioni. Ci si ritrova ben felici
della lettura. E sì, ritiro tutto: più edotti. Vivissimi complimenti all’autore.
DANIELE FERRIERO
71/100

HOLLY GEORGE-WARREN DOMENICO MUNGO


ALEX CHILTON. UN UOMO CHIAMATO DISTRUZIONE WITH LOVE
JIMENEZ MIRAGGI

Quando incontrò la prima volta Alex Chilton, Sono più di 8000 i chilometri che dividono Seattle
la 25enne Holly George-Warren gli vomitò da Torino, eppure in queste pagine Domenico Mungo
nel lavandino della sua casa di New Orleans. riesce nell'immane impresa di annullare questa enorme
“Essendo in confidenza con Lux Interior, distanza fisica, unendo idealmente la capitale del grunge
penso che Alex non se la prese”. Tra la fanatica e il capoluogo piemontese sotto le insegne sanguinanti
dei Big Star, allora giovane promessa del del punk e della lotta al sistema. La storia, si sa, la
giornalismo musicale americano (di cui è scrivono i vincitori, e allora l'autore di Il Suono Di Torino
diventata negli ultimi 30 anni una colonna) decide di dare voce ai Beautiful Losers che negli anni
e quel gentiluomo del sud “elegantemente della lotta operaia riempiono di furore anarcoide le grigie
devastato” nacque una sincera amicizia, che vie dalla città della Fiat, sinistro Moloch che si staglia con
avrebbe dovuto concretizzarsi in un libro a la sua ombra su tutto il racconto. Anni di occupazioni e concerti clandestini,
quattro mani sulle avventure on the road di radio libere e band seminali (Franti, Fluxus, Negazione), ma soprattutto
Chilton. Il protagonista aveva già pronto il di epifanie improvvise capaci di cambiare intere esistenze; come l'incontro
titolo: “Ho Dormito Con Charles Manson”. con la musica di un angelo tossico martoriato dalla fama, ansioso di trovare
Fantastico. Purtroppo il progetto non andò una via di fuga dal proprio violento male di vivere. Mungo in queste pagine
mai in porto per gli impegni e le lune storte cuce nella carne viva della storia italiana un patchwork pulsante di dolore e
dell'erratico Alex, fino a quando l'infarto nostalgia, fatto di passioni irrefrenabili, rock'n'roll e militanza estrema.
del 17 marzo 2010 chiuse definitivamente la STEFANO D'ELIA
questione. È quindi toccato a Holly raccontare 75/100
la storia di uno dei più grandi perdenti del
rock'n'roll, e che lavoro meraviglioso ha
fatto. Un Uomo Chiamato Distruzione,
uscito nel 2014 e ora finalmente pubblicato
in Italia nel prezioso catalogo Jimenez, è SAMUEL
tante cose insieme. Una biografia scritta COME RESPIRARE. DISCORSO SULLA MUSICA E LA SUA ANIMA
secondo i canoni del miglior giornalismo MONDADORI
anglosassone (precisione filologica, ricerca sul
campo, testimonianze di prima mano tratte Scritto insieme a Mauro Garofalo, è una lunga riflessione
da un centinaio di interviste con chiunque del nostro sulla musica, in bilico tra l’esperienza diretta
abbia avuto a che fare con Chilton oltre che, - prima, durante e senza Subsonica – e una sorta di
l'abbiamo già detto, la conoscenza diretta del saggio su di essa in base a questa. Pagine cui affida
soggetto), ma pure uno spaccato dell'industria considerazioni e memorie. Si passa dal racconto dei
musicale americana tra anni 60 e 80, una primi approcci al microfono, a un discorso sull’armonia
polaroid ingiallita eppure ancora vivida di e la melodia, alla prospettiva di un “orecchio armonico/
Memphis e di quella famiglia disfunzionale melodico”. Un viaggio all’interno di sé stesso e della
che era la Ardent, un lungo viaggio al termine musica, chiacchierando anche d’ambiente, di vita.
della notte (il racconto delle session del Comunque alla ricerca della sincerità. “Fare musica
terzo dei Big Star è un vortice di squallore e è un processo legato al concetto assoluto dell’essere.
romanticismo assoluti), e infine una lettera Il tentativo di essere veri”, dice. Con onestà, ripercorre le difficoltà che
d'amore di 400 pagine che tanti di noi si affrontano facendo il suo mestiere, e relative fasi, lui che è in quella di
avrebbero sognato scrivere. Se avete mai detto chi resiste, quando le nuove leve entrano in scena e fanno proseliti. In un
a vostro padre cosa pensate di Paint It Black, lavoro in cui bisogna sempre conservare il candore, l’istinto ha un ruolo
“come inside where it's ok”. Libro stupendo. importante. Ponendo l’accento sulle emozioni che la musica evoca, sul
CARLO BORDONE suo potere salvifico, nella consapevolezza che debba innanzitutto essere
95/100 indispensabile per chi la fa, che sia Come Respirare.
BARBARA SANTI
70/100

RUMOREMAG.COM | 109
LETTURE EXTRA APRILE 2020

ALICE DIACONO
IL NOSTRO DESIDERIO È SENZA NOME
BATTAGLIA

Pare brutto descriverla a partire da un paragone, ma si


vuole tributarle un onore: Diacono potrebbe suonare
come una Kate Tempest nostrana. Ovviamente, non
è una questione di genere. Né di vicinanza stilistica.
Ma la testimonianza di una continuità d'intenti, una
simmetria fiammeggiante della forza vitale e dell'impeto
dei suoi scritti. Ne Il Nostro Desiderio È Senza Nome,
si susseguono parole che sono la sostanza di una
prosa eretica. Una prassi linguistica che nasce per
essere ritmata dal vivo, probabilmente. Che si nutre e
cannibalizza l’oralità quotidiana, tra microracconti e sensazioni della strada.
E come una performance dovrebbe essere letta e/o vissuta. Possibilmente,
anche esperita dal vivo. Non a caso parte di questi materiali sono stati
portati in luoghi o eventi quali Zuma, il compianto XM24 o Macao. Non è
un libro perfetto, questo no, ma è vivo, vitale, divertito, divertente e sincero
come pochi. Vale la pena di appoggiare l’opera poetica e l’autrice con tutto
il cuore. Il tomo è comprensivo delle illustrazioni di Agnese Ugolini, d’un
primitivismo minimale che s’adatta a perfezione.
DANIELE FERRIERO
66/100

ESPÉRANCE HAKUZWIMANA RIPANTI


E POI BASTA
PEOPLE

TIBOR FISCHER Giovane donna nera, colta e parlante: se giocassimo a


LA GANG DEL PENSIERO ordinare in una classifica questi elementi biografici,
MARCOS Y MARCOS quale sarebbe la sequenza più “fastidiosa” nel contesto
italiano odierno? Espérance Ripanti, che piaccia o no,
A 50 anni suonati, dopo aver sperperato borse è tutto questo: e lo racconta nel suo manifesto, con la
di studio e fondi di ricerca, il professore di rara urgenza che proviene dal vissuto diretto e non dalla
filosofia Eddie Coffin - un amore smodato fiction. Un’adozione nata da un genocidio evitato per
per sesso, alcol e lusso non supportato da miracolo (quello del Ruanda), un’adolescenza tra libri e
reddito e fisico adeguati - fugge da Cambridge amici nel Bresciano, una progressiva presa di coscienza
alla volta della Francia, perché "tutto è più di sé e del mondo intorno nell’approdo torinese. Il filo
interessante all’estero, perfino la morte". conduttore, è pur vero, è quello razziale, e non si contano gli episodi di aperta
In un albergo scalcinato di Montpellier ("la intolleranza vissuti dalla scrittrice in prima persona. È però indubitabile
Francia ha alcuni tra i migliori alberghi riconoscere nelle pagine della Ripanti l’evolversi di uno stile, che non è scevro
scalcinati del mondo") subisce un tentativo di da ostacoli dei quali, al contrario, si nutre per essere un po’ meglio se stesso.
rapina da parte del ex galeotto Hubert, "forte Restare in piedi a caro prezzo, non per distinguersi ma per dispiegarsi, e
in scalogna, debole in anatomia funzionante", magari anche muovere verso altrove, quando raccontare il livore non ci serve
con la sua gamba e la sua mano artificiali, più. Con Coates, Schmitt, Rankine, Thuram, Leogrande, Benini, Barontini e
l'occhio di vetro, l'apparecchio acustico e la tanti altri amici nello zaino.
pistola a credito. I soldi scarseggiano: ne nasce FABIO STRIANI
un'amicizia e la volontà di svaligiare banche. Il 75/100
primo improbabile tentativo scivola via facile
ed elegante. Incolto, violento e profondamente
romantico, Hube si appassiona al sapere
filosofico di Eddie e all'ironia blasé con
cui affronta il mondo. Telefona ai giornali MATTEO TREVISANI
annunciando la nascita della Gang del LIBRO DEL SOLE
ATLANTIDE
Pensiero: "facciamo rapine filosofiche". Il duo
attira le attenzioni un po' sconclusionate del
Libro profondamente suggestivo, quello di Trevisani
commissario Versini; per chiudere in bellezza,
s’inserisce in un’opera più ampia e un percorso ben più
progetta la rapina del secolo a Marsiglia:
profondo di quanto non appaia dalla semplice sinossi o dal
in gioco c’è la morte o l’immortalità. Può la
riassunto. Il suo lavoro, difatti, è pienamente colmo di un
filosofia presocratica governare l'entropia
significato denso e antico. Perché strutturato intorno agli
dell'esistenza? O, più semplicemente, esiste
snodi fondamentali della teoretica e della pratica occulta.
un qualsiasi principio in grado di ordinare
In particolare, del cosmo esoterico Trevisani rilancia
la vita? La risposta di Tibor Fischer è
in questo suo Libro Del Sole i concetti, le impressioni e
straordinariamente simile a quelle già messe
la fascinazione per l’alchimia e l’astronomia. Vi riesce
in scena in altri tempi e in altre latitudini da
immergendosi del tutto in un romanzo intimo e sentimentale, una storia
John Kennedy Toole e dai Cosmic Bandidos
d’amore anomala e materica. Dove la sostanza principale è quella, semplice
di Allan Weisbecker, che commettevano
eppur complessa, della vita qualunque. Nonché dell’amore fondo per la Città
efferatezze secondo le leggi della meccanica
Eterna, quella Roma la cui decadenza è adeguatamente specchiata dalla
quantistica. Stessa dinamica ambiziosa e
voragine di storia e storie che la costituiscono e consumano. Nel libro si
scombiccherata, stesso stralunato, disastroso
nasconde una narrazione densa di simboli, significati, riferimenti magici e
ma irresistibile candore nei confronti del
sguardo nella psiche, nonché una scrittura ricca d’immagini e ambizione, ma
mondo. Si ride moltissimo anche in Tibor
scorrevole e leggera. Da seguire.
Fischer, si apprezza l'arguzia sottile di certe
DANIELE FERRIERO
costruzioni, l'understatement tutto britannico
del suo umorismo… 73/100
CLAUDIA BONADONNA
78/100
110 | RUMOREMAG.COM
FUMETTI APRILE 2020

IL FUTURO NEI DENTI


GIANGOFF
CANE

Un libro diretto e fuori dal coro, sin dall’esergo


coattissimo ma implacabilmente vero: “Dedicato a
me stesso, senza il quale la realizzazione di questo
libro sarebbe stata impossibile”. Come intro, davvero
niente male. E quel segue è anche meglio. Il Futuro Nei
Denti non è solo un fumetto, o forse non lo è affatto.
È un romanzo, di quelli che idealmente si potrebbero
collocare fra Andrea Pazienza e Tondelli. Giangoff
coglie un senso di smarrimento che il suo tratto, attento
e preciso nella sua leggerezza lo-fi, riesce a tratti a trasformare in un
sussurro confessionale minimale. Anche attraverso il formato del libro, più
simile ad un albetto di Alan Ford e Diabolik che al “classico” volume da
libreria, Il Futuro Nei Denti sembra voler sfuggire alla categoria autoriale,
riportando la lettura nella zona di un incontro quasi fisico, corpo a corpo,
con il potenziale interlocutore. Davvero una sorpresa, che permette di
scommettere sul futuro artistico di Giangoff, ossia Gianluca Giovannini,
classe 1996.
GIONA A. NAZZARO
84/100

CROCE SUL CUORE


DI WALLIE
THE WALKING DEAD VOL. 32 FELTRINELLI COMICS
RIPOSA IN PACE
DI R. KIRKMAN, C. ADLARD, S. GAUDIANO, Wallie, ossia Walter Petrone, si è fatto notare su
C. RATHBURN Instagram. Autore di Solo Un Altro Giorno, si presenta
SALDAPRESS
con un tratto chiaro e rotondo, fumettoso verrebbe
voglia di dire. Croce Sul Cuore si legge come un romanzo
This is the end, per dirla con Jim Morrison.
sentimentale un po’ ambient e un po’ metafisico,
Piuttosto che tirare avanti sino all’infinito e
grazie alla leggerezza con cui l’autore tratta questioni
oltre, Kirkman stacca la spina alla sua creatura
drammatiche come l’anomia delle fasce giovanili
più famosa, famigerata e apprezzata assieme
metropolitane, proiettandole su uno sfondo metafisico
a Invincible. Tempo fa, in un’intervista,
che – a ben vedere – è una rielaborazione di Il Paradiso
Kirkman si chiedeva: se in futuro The Walking
Può Attendere. Una storia d’amore, quindi, di quelle
Dead fosse passato ad altri sceneggiatori, che
che intrecciano personale e cosmico con la malinconia scintillante di
cosa avrebbe fatto al posto loro? La risposta
una canzone degli Üstmamò dei bei tempi. Una riflessione sull’annoso
è evidente. In tempi in cui tutto muore e
problema dell’anima gemella che, nonostante gli evidenti rimandi all’opera
rinasce all’infinito (il ciclo della produzione
di Zerocalcare (peraltro omaggiato insieme a Spiegelman), conserva una
e del consumo è intoccabile), a Kirkman
sua autonomia espressiva che permette di ipotizzare che in futuro Wallie/
va riconosciuta una grande coerenza e un
Petrone possa esplorare con maggiore libertà i margini del suo talento e
rispetto del lettore/consumatore davvero
poetica e della sua poetica.
unico. The Walking Dead ha rappresentato
GIONA A. NAZZAROI
una scommessa editoriale da parte della
Saldapress che è riuscita, grazie al fumetto 73/100
di Kirkman, a farsi apprezzare anche da un
pubblico più ampio, esposto a un’offerta
qualitativa davvero inconsueta. Come dire:
c’è (ancora) vita al di là dei supereroi e
degli albi da edicola. Chi ha seguito sino LA SOCIETÀ DEI DRAGHI E DEL TÈ
a ora le vicende dei sopravvissuti alla più DI KATIE O’NEILL
grande pandemia zombi della cultura pop, SALDAPRESS
non potrà non commuoversi di fronte alla
conclusione della saga. Kirkman, consapevole Cosa significa, esattamente, un libro per bambini o
della portata epocale della sua impresa, un per tutte le età? Per farsi un’idea più precisa, niente
finale di stagione, riserva ai lettori una serie di meglio che il capolavoro (di questo si tratta) di
di sorprese clamorose. L’aspetto emotivo e Katie O’Neill, La Società Dei Draghi Del Tè. La storia
politico della vicenda è messo in scena con è semplice quanto basta per permettere all’autrice
una lucidità assoluta. Attraverso più di 200 di creare un romanzo di formazione ricchissimo di
pagine, Kirkman riflette a voce alta sul futuro implicazioni e notazioni agrodolci. Con un tratto che
degli Stati Uniti e purtroppo, nel frattempo, si potrebbe descrivere – forzando un po’ – come un
le sue preoccupazioni ci riguardano molto incontro fra Aubrey Beardsley e Miyazaki Hayao,
più di quanto avremmo mai immaginato. l’autrice riesce a dare forma a un universo incantato
Sono trascorsi quasi tre lustri da quando che vive sulla pagina grazie a colori morbidissimi e a una linea sinuosa
The Walking Dead è apparso in Italia grazie e sensuale. Un libro che si ammira per la compiutezza grafica prima
all’acume di Andrea G. Ciccarelli e soci: una ancora di immergersi nei meandri di una narrazione libera e sognante.
scommessa editoriale che ha cambiato il Un volume prezioso e intimo, dunque, come il rito del tè e gli scones in un
panorama del fumetto italiano. Dove altri si pomeriggio britannico uggioso, mentre in sottofondo suona qualche classico
sarebbero seduti sugli allori, la Saldapress ha di Canterbury. Un libro da gustare e centellinare, per assaporarne tutti i
sempre tenuto alta la barra della qualità. dettagli e le piccole bellezze nascoste.
GIONA A. NAZZARO
Ad maiora!
GIONA A. NAZZARO 92/100
100/100

RUMOREMAG.COM | 111
P O S T E R- I D I A L E S S A N D R O B A R O N C I A N I E A L E S S A N D R O B E S S E LVA AV E R A M E

112 | RUMOREMAG.COM
RUMOREMAG.COM | 113
A CURA DI
BANDALARGA ABITARE L A MUSICA S ERG IO MES S IN A
letto ri@sergio m essina . c om

ABITARE
LA MUSICA
“Scrivere di musica è come ballare musica è tutta una questione di africana, che è uno dei mondi da cui
di architettura”. Una frase spesso architettura. Inoltre molti brani ci viene questa mentalità musicale.
ripetuta ai giornalisti musicali musicali hanno la capacità di Se guardate la facciata di un palazzo
perfino da personaggi famosissimi trasportarci altrove, e in diversi (costruito diciamo prima del 1950),
come Zappa, anche se Internet dice casi delle esperienze musicali sono è composta esattamente allo stesso
che per primo l'ha inventata l'attore state descritte come viaggi mentali modo: le finestre tutte uguali così
e musicista Martin Mull. Di solito architettonici. I fan di Bach, la cui come i piani, magari alternati, il
viene utilizzata per sottolineare musica è spesso stata messa in portone nello stesso stile, con le
l'assurdità, l'impossibilità dello relazione con l'architettura del suo stesse proporzioni che si ripetono
scrivere di musica, che viene tempo, sanno di cosa parlo. Ma più o meno armoniosamente in tutta
messo in relazione con un'altra anche quelli di Brian Eno. la costruzione. La progettazione di
attività evidentemente delirante e una facciata, o di un pezzo house,
insensata: ballare di architettura. C'è un altra analogia piuttosto parte da un nucleo che si ripete per
Ho sempre trovato questa parte eclatante: ormai da oltre 30 anni tutto lo spazio/il tempo, con delle
meravigliosamente profonda, e esistono generi diversi di musica variazioni, dei vuoti simmetrici,
talmente ricca di spunti che non so fatta col computer da una o due delle parti ornamentali, funzionali
da dove iniziare. persone. Tanti generi diversi, che all'armonia - altro termine chiave di
a volte si detestano a vicenda, ambedue le discipline.
Cominciamo dal ballare, che come tutti basati sull'uso del PC per la
l'architettura ha a che fare con composizione, l'esecuzione e spesso Ma l'aspetto più simile delle
lo spazio, abitarlo e utilizzarlo anche il missaggio. Gran parte attività di musicista e architetto
come oggetto di espressione a delle applicazioni che si usano è che ambedue lavorano sullo
volte creativa. Spesso lo spazio per produrre musica si basano sul spazio in relazione al nostro corpo.
architettonico nel quale si balla principio della ripetizione: si crea un Uno spazio che le persone poi
caratterizza il tipo di ballo, a tal nucleo ritmico e armonico, talvolta abiteranno, trascorrendoci dentro
punto che alcuni generi hanno detto groove, che si ripete per del tempo. La musica ha l'abilità di
l'architettura adatta nel nome: tutto il pezzo con delle alterazioni, caratterizzare un luogo, e comporre
street (o urban) dance, ma anche l'arrangiamento appunto. Quindi musica (dalla dance alle sinfonie)
disco(teque) dance. Ogni luogo ha la spesso si parte da un giro, un nucleo, vuol dire rivestire lo spazio di chi
musica che si merita, e ascoltare la un loop con delle proporzioni ascolta per un determinato tempo.
canzone giusta nel posto sbagliato gradevoli, che si ripetono e sul quale E se l'ascoltatore si trova a proprio
o viceversa può essere straniante, si tesse la trama del brano, decorata agio in quello spazio per quel tempo
a volte anche troppo. È quello che di variazioni musicali, momenti di vorrà ripetere l'esperienza (da cui la
dico a chi obietta che la techno è pieno e vuoto, passaggi più subdoli magica funzione "repeat", che rende
sempre uguale: se stai seduto a o sospensioni della tensione ritmica, interattiva la ripetizione). Perché,
casa è vero. Vai a ballare, e prova che comunque rimane uguale per come sa benissimo chiunque la ami,
a sentire il luogo e la musica col tutta la traccia. Succede nella dance la musica si abita. Esattamente
corpo. Anche ascoltare la Pastorale (è uno dei modi di fare musica come l'architettura.
di Beethoven al Berghain o al emersi con l'adozione dei PC, negli
CBGBs sarebbe insensato: nella anni '80) ma anche nella musica

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