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FUGAZI
LA BAND AL COMPLETO SI RACCONTA
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMM A 1, NO / TORINO - ISSN 1591-4062 - N.4 ANNO 2020
IL NUOVO ALBUM
D E L L’A R T I S TA ,
PRODUTTRICE E PERFORMER
K AT I E A U S T R A S T E L M A N I S
DAL 1 MAGGIO
DISPONIBILE IN CD,
L P E D I G I TA L E
EVERYTHING IS RECORDED
FRIDAY FOREVER
60,00 €
DISPONIBILE L'ABBONAMENTO CON SPEDIZIONE
IN TUT TA EUROPA (110,00€) E TUT TO IL MONDO (160,00€)
LA RESA DICHIARATA
DI ROSSANO LO MELE
Che fine fanno le anatre di Central Park in inver- fa carico delle copie invendute e le gestisce (mandan-
no? Era quanto si chiedeva in una frase ormai leg- dole al macero, cioè distruggendole) senza coinvol-
gendaria quanto abusata Jerome Dave Salinger ne gere l’editore. Ma quali sono le ulteriori differenze? E
Il Giovane Holden. Parafrasando lo schivo scrittore perché uno dovrebbe optare per una soluzione invece
statunitense potremmo chiederci: che fine fanno i di scegliere l’altra? La resa dichiarata implica un patto
giornali, quando scade il loro periodo in edicola? In di fiducia tra chi produce e vende il giornale e chi lo
una circolare di metà febbraio 2020, il distributore distribuisce. Se chi lo distribuisce, in base ai suoi si-
di questo e tantissimi altri giornali ci scrive: l’asso- stemi di controllo e rendicontazione ti dice che tu hai
ciazione nazionale dei Distributori Locali segnala venduto tot copie mentre tot altre sono avanzate, non
un’impennata al ribasso del valore della carta da hai altro modo di verificare se non quello di fidarti (i
macero. Tanto che le imprese che si occupano del moderni sistemi di controllo, se adoperati corretta-
ritiro e della macerazione della carta chiedono ora mente, sono assai efficaci). Un patto di fiducia. Io ti
un compenso per il ritiro e lo smaltimento. Di più: la affido il giornale e sono così certo della bontà del tuo
Camera di Commercio di Milano, da sempre punto di lavoro che quando mi fornirai i dati sulle copie effet-
riferimento obbligato sul tema, non quota neanche tivamente vendute, io mi fiderò di te. Le altre copie
più il prodotto. Il che significa che gli editori dovran- avanzate saranno di fatto considerate copie “morte”:
no pagare di tasca propria per il ritiro della carta. con conseguente spreco di carta e inquinamento,
Prima volta nella storia dell’editoria. Ma facciamo un certo, ma per essere distribuiti su tutto il territorio
passo indietro. nazionale - che conta poco meno di 20mila punti ven-
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dita a oggi - va messo in preventivo che è difficile elu-
Quando i giornali vengono distribuiti, nelle varie dere questo meccanismo. La resa fisica/accertata po-
edicole vengono lasciate tutte le copie stampate. Ma tremmo invece definirla come l’opzione dei diffidenti:
non tutte le copie stampate vengono certo vendute. ossia di quelli che vogliono controllare di persona
La tiratura distribuita è sempre superiore al ven- (legittimo diritto peraltro, ci mancherebbe). Esempio:
duto. L’indomani (per i quotidiani), la settimana io ti ho affidato 2mila copie del mio giornale da distri-
successiva (per i settimanali) o il mese dopo (per i buire dopo un mese, tu, distributore, mi dici che ne ho
mensili) il vecchio prodotto viene ritirato e sostituto vendute mille. Benissimo, vengo a prendermi le mille
dal numero nuovo. A questo punto scatta la domanda copie in esubero, verificando di persona.
sulle anatre a Central Park: che fine fanno le copie
invendute? Qui si pone una doppia opzione. Questo Proviamo a unire questi elementi per trarne un senso:
è il momento della cosiddetta resa. La restituzione il valore della carta crollato. Le copie invendute che
del prodotto, cioè dell’invenduto. La resa viene chia- viaggiano spedite in migliaia verso l’autodistruzione.
mata in gergo in due modi: dichiarata oppure fisica Metaforicamente il significato pare chiaro: i giornali
(quest’ultima nota anche come accertata). Ecco spie- non ci servono più. Eppure mai come in questo pe-
gate le due modalità: la resa fisica/accertata prevede riodo funesto verrebbe da dire il contrario. Le edicole
che l’editore si faccia appunto fisicamente carico aperte hanno un ruolo simbolico altissimo. Molte
dell’invenduto. Ossia che prenda un mezzo - dal ca- sopravvivono - è la verità, bella o brutta che sia - ven-
rico sufficiente - che gli permetta di andare a recupe- dendo giocattoli che sono allegati di varie testate.
rare presso la sede centrale del distributore tutte le Prodotti che arrivano dalla Cina. La chiusura forzata
copie invendute. Dipende dai giornali, possono esse- delle fabbriche a Wuhan e dintorni ha bloccato la
re anche decine di migliaia (centinaia di migliaia nel produzione, fenomeno che colpirà le forniture alle
caso dei quotidiani) di copie avanzate: immaginate il edicole dalla metà di aprile alla metà di maggio. Fino
peso e il volume. Oltre alla disponibilità di qualcuno ad adesso nessun problema, nonostante il Coronavi-
che si occupi, appunto, di questo recupero materiale. rus, perché si trattava di stock già inviati dalla Cina
Poi, una volta recuperate, sarà cura dell’editore capi- tra fine 2019 e inizio 2020. Proviamo a dare tutti una
re cosa farne: macerarle? Rivenderle? Archiviarle? mano alle edicole e ai giornali indipendenti: entrambi
Chi (come noi, ma siamo la maggior parte) non opta presidio di civiltà, pluralismo e democrazia. Sarebbe
per la resa fisica/accertata, aderisce invece alla resa davvero una ferita culturale irricucibile l’estinzione
dichiarata. Dichiarata significa che il distributore si delle anatre.
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L’editore dichiara di aver ottenuto l’autorizzazione alla pubblicazione dei dati riportati nella rivista.
339 CO N T E N U T I
26
COV E R S TO R Y
F U G AZI
PR OG ET TO G R AF I CO
E I MPAG I NAZI ONE Sericraft Lab snc
COCT EAU T WI N S F OTOG R AF I Stefano “Star Fooker” Brambilla,
P. 9 4 Francesca Sara Cauli, Luigi De Palma
14 Privé 102 Che fine hai fatto? Autorizzazione del tribunale di Torino n. 21
del 25/07/2013
18 My Tunes
103 Gente Sola ISCRIZIONE AL ROC N° 23733
20 Futura
(Ma Non Troppo) Questo periodico è associato
CONTEN ITOR I 55 Recensioni all’Unione Stampa Periodica Italiana
104 Visioni
56 Disco Del Mese Finito di stampare nel mese di Marzo 2020
108 Letture
80 Treecolore
82 Radici 111 Fumetti
IL NUOVO ALBUM
DI FIONA APPLE
8 | RUMOREMAG.COM
Pat Benatar. Ma Olsen aveva
anche fatto parte, come bassi-
FACCIAMO I CONTI sta, dei Music Machine (la cui
unica hit, Talk Talk, ispirerà
il nome alla band di Mark
Hollis), cult band autrice di
un originalissimo garage rock
CANZONI E PIÙ: LE HA SCRITTE LÅPSLEY
100
dalle tinte dark, militanza che
PER IL SUO ULTIMO ALBUM, THROUGH lo avrebbe messo in contatto
WATER. AMMETTE PERÒ CHE NON TUTTE con il produttore di riferi-
SONO HIT mento del sunshine pop Kurt
Boettcher, introducendolo alla
produzione.
40
LE NOTTI DI FILA TRASCORSE AL
NEIL YOUNG PER
PRESTIGIOSO STANDARD HOTEL DI LOS
BERNIE SANDERS
A N G E L E S A I N I Z I O M I L L E N N I O D A B A D LY
DRAWN BOY, AL PICCO DELL A SUA
POPOL ARITÀ
Neil Young, che da poco è di-
ventato cittadino americano,
6
ha scritto un lungo post sul
DEL MAT TINO: QUANDO È IN HOTEL, proprio sito nel quale spiega
MEG REMY (U.S. GIRLS) NON RIESCE A i motivi del suo supporto a
DORMIRE FINO A QUELL'ORA, E SI PERDE Bernie Sanders: “Suppor-
NEL WEB to Bernie Sanders perché
ascolto quello che dice. Tutti
i punti del suo programma
1
sono cose in cui credo. Tutti.
MILIONE DI BAMBINI DI CUI SI DICHIARA Se nel 2016 il candidato de-
ZIA: NADINE SHAH SVOLGE QUESTO mocratico fosse stato lui an-
RUOLO PER I FIGLI DEI SUOI AMICI. LEI ziché Hillary Clinton, credo
CHE FIGLI NON NE HA che adesso non ci sarebbe
tutto questo casino gestito
da incompetenti”. Young ci
va giù pesante con il partito
6
democratico, accusandolo
O R E A L G I O R N O D I P R O V E P E R L E G I R L R AY di aver fatto di tutto per far
N E I P E R I O D I D I M A G G I O R E I N T E N S I TÀ . P R I M A naufragare la candidatura di
DI UN TOUR. SENZA LITIGARE MAI Sanders, sia nel 2016 che in
occasione della nuova campa-
gna, arrivando a specificare:
“Fuori dal tribunale, non
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A N N I A L M E N O D I F E D E LTÀ P E R T H E M E R C Y appena sono stato naturaliz-
SEAT (PUBBLICATA A FINE '80). NICK CAVE zato cittadino statunitense,
L A ESEGUE DA SEMPRE, OGNI CONCER- c'era una cabina per la regi-
TO, MA DICE CHE L A SCRISSE SENZA QUEL strazione del Partito Demo-
PROPOSITO cratico, e io l'ho fatto, mi
sono registrato. Il mio primo
errore commesso da cittadino
2
americano, che adesso verrà
ESTATI: LE HA TRASCORSE FINORA A corretto. Mi registrerò da in-
LOS ANGELES KEVIN PARKER DEI TAME dipendente. Non mi fido del
IMPAL A, CHE TORNA A FREEMANTLE, Partito Democratico perché
AUSTRALIA, ORMAI SOLO PER L'INVERNO non credo che il Democratic
National Committee persegua
un programma che coincide
con il bene della nazione”.
18°
SECOLO: A QUELL'EPOCA RISALE IL Young ha anche aggiunto:
MISTERIOSO UNGHERESE LORD SABRE, “Gli USA sono a pezzi, così
NOME PRESO POI IN PRESTITO DAL come la nostra sacra demo-
COMPIANTO ANDREW WEATHERALL PER crazia. Ricerca della verità.
UNO DEI SUOI PROGETTI Abbiamo già il socialismo
negli Stati Uniti, con il sal-
vataggio di Wall Street e dei
super ricchi. Come la mettia-
RUMORE È DISPONIBLE OGNI MESE ANCHE IN VERSIONE DIGITALE
mo con la classe lavoratrice
SCARICA SUBITO LA NOSTRA APP! e gli studenti che vogliono
DISPONIBILE PER SMARTPHONE E TABLET APPLE E ANDROID poter contare su un vero fu-
turo senza debiti?”
RUMOREMAG.COM | 9
N E W S! AP R I L E 202 0
produttore. Nulla di definito Here I am Liam, there we were now here we are
al momento: “Stiamo solo eheheh
cazzeggiando un po', Annie (Eccomi Liam, eravamo lì e adesso siamo qui eheheheh)
è una di quelle persone che,
ogni volta che se ne presenta
la possibilità, ha un po' que-
sta attitudine, 'vediamo se
c'è qualcosa con cui si può
pasticciare un po''”.
ARE YOU READY TO BE HEARTBLOCKED?
RAYNA RUSSOM DEGLI
LCD SOUNDSYSTEM L L O Y D I'm a 59 year old man. Address me as bro & you're
APRE UN'ETICHETTA C O L E automatically blocked
@ L L O Y D _ C O L E
(Sono un uomo di 59 anni. Rivolgetevi a me chiamandomi
“bro” e siete bloccati in automatico)
Il secondo album solista dell/
la componente della band
newyorchese, Secret Passa-
ge, è uscito per la sua nuova
etichetta, Voluminous Arts.
Il disco è un omaggio all'East
Side Rail Tunnel di Providen-
ce, Rhode Island, città in cui IN ARRIVO
l'artista ha conosciuto molti
amici e collaboratori, e ognuna
delle cinque tracce è dedicata,
per l'appunto, a uno di questi
amici, ma è il tunnel il vero
fulcro del disco. “Scorrendo
per quasi un miglio al di sotto
delle strade cittadine, il tun- CAR SEAT HEADREST
nel e l'adiacente Crook Point
Bridge erano zone autonome
non sorvegliate, dove ho MAKING A DOOR LESS OPEN
hassaggiato le possibilità che MATADOR
poteva offrire un mondo privo
di sorveglianza”, dice Russom,
aggiungendo: “Il tunnel è stato
particolarmente importante Quarto album targato Matador (su 13 in totale, in appena un decennio di attività!) per
per il mio sviluppo creativo il progetto di Will Toledo e Andrew Katz, il secondo di materiale inedito pubblicato
perché non solo si trattava di dall'etichetta, a due anni dalla versione reincisa di Twin Fantasy del 2016: l'inarrestabile
una zona marginale, lontana prolificità di Car Seat Headrest sembrerebbe aver prodotto un disco sempre più lontano
dagli spazi monetizzati del dall'estetica lo-fi che ne ha caratterizzato la produzione finora. Stando alle parole di Toledo,
consumo creativo, ma aveva le canzoni del nuovo album “contengono elementi di EDM, hip hop, futurismo, doo-wop,
anche specifiche proprietà
soul e ovviamente rock and roll. Ma sotto tutte queste cose credo che possano essere
esperienziali. Quando eri in
considerate delle canzoni folk, perché si possono suonare e cantare in molti modi diversi, e
mezzo al tunnel ti trovavi in
uno stato di completa oscurità, parlano di cose che sono importanti per molte persone: rabbia nei confronti della società,
e ho imparato molto in fretta malessere, solitudine, amore”.
che quando trascorri un tempo
sufficiente in una situazione CA R SEATH EAD R EST.C O M M ATA D O RRE C O RD S .C O M
di totale oscurità incominci ad
avere delle allucinazioni, cosa
che apprezzavo molto. E pure FUORI L'1 MAGGIO 2020
l'acustica era notevole”.
10 | RUMOREMAG.COM
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DONALD GLOVER FA
CAPOLINO E SCOMPARE
K E V I N
M O R B Y FILL IN THE BLINKS Il nuovo album di Donald
Glover, che tre anni fa aveva
@ K E V I N M O R B Y
Letter I wrote to @blink182 in 7th grade and annunciato la “morte” del
apparently never sent. Please read this hole proprio alter ego Childish
letter. Thanks mom for unearthing! Gambino, è stato reso
disponibile lo scorso 15
(Lettera che ho scritto ai @blink182 in seconda media marzo in streaming per
e che a quanto pare non ho mai spedito. Vi prego poche ore, attraverso un
leggete questa sacra lettera. Grazie mamma per averla profilo ritwittato dallo stesso
disseppellita!) management dell'artista
statunitense che linkava il
sito donaldgloverpresents.
com, successivamente
chiuso. Nella breve finestra
temporale si è potuto
ascoltare in anteprima il
r u mo remag r u mo re m a ga z i n e nuovo lavoro di Glover,
intitolato presumibilmente
Donald Glover Presents,
un album di 12 tracce con
ASCOLTA
QUESTO
NUMERO SU
SPOTIFY
L'ESPERIENZA
NUOVO PROTOMARTYR DI RUMORE
SI AMPLIFICA
Protomartyr hanno pronto “C'è oscurità nella poetica di Ultimate OGNI MESE UNA NUOVA
un nuovo album, Ultimate Success Today [...] Il tema delle cose che PLAYLIST DEDICATA
I Success Today, la cui finiscono, sopra ogni altra cosa l'esistenza AL NUMERO IN USCITA
pubblicazione è prevista dell'uomo, è molto presente e fa venire in
il prossimo 29 maggio mente La Strada di Cormac McCarthy. Il PER VIVERE IL MAGAZINE
su Domino. Il gruppo nostro mondo ha raggiundo un punto che IN MANIERA TUTTA NUOVA
ha pubblicato al momento un singolo, ci fa molta paura: incendi, inondazioni,
Processed By The Boys, e l'annuncio terremoti, fame, guerre, intolleranza...Ci
dell'uscita, a tre anni di distanza dal lavoro sono delle grida disperate. C'è speranza?
precedente, Relatives In Descent, e a due L'avidità è il male che mette la vita in
dall'EP Consolation, è accompagnato da pericolo”.
una biografia della band opera della fan Ana
Da Silva (Raincoats), che descrive il nuovo
materiale della band in questi termini: ru m o re m a ga z ine
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N E W S! AP R I L E 202 0
IN USCITA
ROBACK
David Roback ha avuto tre vite musicali, tutte fonda-
mentali, tutte caratterizzate dalla sua inconfondibile
Built To Spill Built To Spill chitarra: la prima con i Rain Parade, tra i gruppi del
Plays The Songs Of Daniel Paisley Underground quello probabilmente più stret-
Johnston (1 maggio) Damien tamente psichedelico; la seconda, dopo aver transitato
Jurado What's New, Tom- nei Rainy Day, “supergruppo” Paisley, con gli Opal,
boy? (1 maggio) JARV IS uno dei segreti meglio custoditi dell'underground ei-
Beyond The Pale (1 maggio) ghties, complice Kendra Smith; infine con quei Mazzy
The Lemon Twigs Songs For Star che, grazie anche alla presenza vocale di Hope
The General Public (1 maggio)
The Psychedelic Furs Made
(19 5 8-2020) Sandoval, negli anni 90 hanno creato una inconfondi-
bile via americana al dream pop.
Of Rain (1 maggio) The Soft
Pink Truth Shall We Go On
Sinning So That Grace May
Increase? (1 maggio) Jehn-
ny Beth To Love Is To Live MCCOY
(8 maggio) Mark Lanegan
Straight Songs Of Sorrow (8
maggio) King Buzzo Gift
TYNER
Of Sacrifice (15 maggio) Ma- Basterebbe la partecipazione a uno dei pilastri della
gnetic Fields Quickies (15 musica novecentesca, A Love Supreme di John Coltra-
maggio) Moses Sumney Græ ne, il suo pianoforte elemento chiave del leggendario e
(15 maggio) Perfume Genius storico quartetto che accompagnava il sassofonista, a
Set My Heart (15 maggio) eleggere McCoy Tyner tra i grandi del jazz e non solo.
Sparks A Steady Drip, Drip, Dopo aver abbandonato per divergenze artistiche
Drip (15 maggio) Weezer Van Coltrane nel 1965, poco sintonizzato sulle vertiginose
Weezer (15 maggio) Steve sperimentazioni dell'ultimo periodo del sassofonista,
Earle & The Dukes Ghosts Tyner aveva proseguito il proprio percorso pubblican-
Of West Virginia (22 maggio)
Throwing Muses Sun Racket (19 3 8-2020) do una serie di album post bop sempre in dialogo con
il mondo musicale circostante.
(22 maggio) Woods Strange
To Explain (22 maggio)
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TESTO DI
PRIVÈ / PANZANE NON TUT TA L A PUBBLICITÀ È BUONA PUBBLICITÀ F RANCES CO FARAB EG O LI
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TESTO DI
PRIVÈ / BLOG'N'ROLL FUTURE NOW CARLO B O RD ON E
Future Now
BLOG'N'ROLL
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TESTO DI
PRIVÈ / ZIGZAG SCRIVERE (ANCORA) DI MUSICA LU CA F RAZ Z I
Scrivere (ancora)
di musica
ZIGZAG
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TESTO DI
PRIVÈ / GLOBO I AM A PATIENT BOY AN D REA PO M I N I
I am a patient boy
GLOBO
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MY TUNES
SHIP OF FOOLS
JOHN CALE
ATTENZIONE, QUESTO ARTICOLO che ognuno crede in ciò che preferi- un’allegoria mutuata da Sesto libro
È PIENO DI CITAZIONI, ESPLICITE sce, è bene che si sappia che io credo della Repubblica di Platone. L’equi-
O NASCOSTE, DI KURT VONNE- in Kurt Vonnegut. E Kurt Vonnegut paggio è, ovviamente, meno che di-
GUT. PERDONATEMI, PER ME È in che cosa crede? Nell’umanità, sfunzionale, ed evidenzia le difficoltà
COME UN VIRUS sostanzialmente. Nel comportarsi di un governo non democratico, privo
in maniera dignitosa e onesta senza di qualsiasi conoscenza specialistica.
lzate le mani, per aspettarci nessuna ricompensa o John Cale ci mette pianoforte, delle
favore: quanti di punizione in una vita dopo la morte. specie di campanelli e una di quelle
voi hanno avuto Nel fare del proprio meglio a servire batterie con un minimo di eco tipiche
una canzone, in la più grande astrazione che si possa degli anni 70. Ma La Nave Dei Folli
qualunque fase arrivare a comprendere: la nostra è anche un’opera del 1494 di Seba-
della propria vita, comunità. Scriverlo e rileggerlo, in stian Brant, giurista e poeta satirico
da quando vostra questi giorni, appare folle. Ma sem- alsaziano. Una nave parte da Basilea
nonna vi cantava Gianni Morandi a pre Vonnegut diceva, “una persona diretta verso il Paradiso dei Folli,
quando eravate già stufi dell’esordio sana di mente in una società folle con Saint Grobian, il “santo patrono
degli Unseen Corners, che vi ha resi deve per forza apparire folle”. Quin- dei volgari e degli screanzati”. È una
più felici di essere al mondo, più fieri di? Fate partire la canzone di John parodia dell’Arca della Salvezza con-
di essere al mondo, di quanto crede- Cale, e pensateci sopra. È un eserci- cepita dalla Chiesa Cattolica, risente
vate possibile fino a quel momento? zio semplice, perché Ship Of Fools è dell’opera di Erasmo da Rotterdam e
Bene! Adesso dite il titolo di quella una ballata distesa, quasi un’elegia ispira il dipinto di Hieronymus Bosch
canzone a chi sta seduto o in piedi all’andare avanti, ma tutti insieme, e dello stesso anno e con lo stesso
vicino a voi, Ci siamo? Grazie. Fatto? richiede una serena consapevolezza titolo. Sono andato a guardarmelo,
Bene. La mia, per chi mi ha sentito, del disastro, e del solcarlo abbrac- ingrandendo la parte bassa si vede
è Ship Of Fools di John Cale. E visto ciati, soprattutto con chi in genere un musicista (o è una suora?) con
che è il momento delle rivelazioni e rimarrebbe fuori. La Nave dei Folli è un simil banjo. Di fronte a lui, di
18 | RUMOREMAG.COM
TESTO DI
MY TUNES SHIP OF FOOLS JOHN CALE MAU RIZIO B L AT TO
“S E M A I D OV ES S I MORIRE – DIO NON VOG L IA – VORRE I CH E SUL L A M IA L A P IDE CI F OSSE SCRI T TO:
L’ UNI C A PR OVA CH E G LI S E RV IVA DE LL’E S I STE NZ A DI DIO E RA L A M USICA” .
(QU AN DO SIETE FEL I C I, FAT E C I C ASO , KURT VONN EG U T )
profilo, un monaco. Be', assomiglia dolcissimo coro di chiamata, dice, ossessionata. Alla fine Cale trovò
a John Cale. Che non ha mai avuto “quindi resisti, non ci vorrà molto”. l’antidoto perfetto al South Seaport
la chierica, però ha sempre sfoggiato Nella sua Storia Della Follia, Michel di Manhattan. Vendevano delle ma-
pettinature di gran classe. Me ne Focault parla della Stultifera Navis e gliette con scritto sopra, “è affondato,
accorsi l’ultima volta che lo vidi a di come fosse una pratica piuttosto non pensarci più”. Il pubblico ride e
Torino, sotto un improbabile tendone comune affidare i “matti” a un battel- l’immagine si apre sul palco: di fian-
da circo piazzato dietro il più grande liere, in modo che li allontanasse dai co a John Cale, acustica in braccio e
mercato aperto d’Europa. Ero piutto- “normali”. A Francoforte, nel 1939, pronta al controcanto, c’è Chrissie
sto ubriaco di birra cinese (l’azzardo dei marinai imbarcarono un folle che Hynde. Al pianoforte c’è Nick Cave.
dei tempi passati…), in compagnia di amava girare nudo in città. Successe Gradirei ripeterlo: John Cale, Chris-
una firma storica di questa rivista, anche a Magonza, evidentemente era sie Hynde e Nick Cave. “Cosa c’è più
e continuavo a ridere e a far notare una passione del momento, la gente bello di questo?” Quindi preparatevi
a tutti che John Cale e io avevamo si sfilava le mutande e, alè, faceva a salpare e ricordate che Kurt Von-
la stessa pettinatura, una specie di un giretto in centro. Li caricavano negut diceva che “la disperazione è la
doppio taglio anni 90. Amavo lui e le sulle barche e li portavano altrove. madre dell’originalità”, quindi ci sarà
sue canzoni e, come sempre quando E chi abitava in questi altrove, ogni da divertirsi. Dove andiamo? E chi lo
sei piuttosto ubriaco, molestavo i tanto avvistava le navi dei folli che sa. Ma “siamo animali fatti per dan-
molti che conoscevo e glielo facevo tentavano di approdare e pensava, zare” (sempre Kurt) e quindi speria-
notare. Kurt Vonnegut dice, “quando “oh cazzo…”. Quindi è arrivato il mo- mo ci sia spazio per farlo mentre Ship
siete felici, fateci caso”. Glielo inse- mento di dircelo, le similitudini con Of Fools echeggia di sottofondo. La
gnò suo zio Alex, che interrompeva le i tempi che stiamo vivendo sono dav- mia sensazione è che, a questo giro,
conversazioni e diceva, “cosa c’è più vero troppe anche per un analfabeta tocchi a noi sperare che qualcuno ci
bello di questo?” Io gli fui fedele per- critico certificato. E mentre pochi faccia approdare in qualche altrove.
sino un po’ troppo e, come sempre, giorni fa, con quasi 28 gradi a febbra- Che guardandoci barcollare sul ritmo
mi sopportarono tutti con gentilezza, io in una città del Nord, entravo in un dei tasti di John Cale, con le lattine
ma davvero, inquadrate la situazione vagone della metropolitana deserta di birra cinese dappertutto, dica sol-
e pensateci, non andava fatto? Sulla nell’ora di punta e guardavo un ra- tanto “oh cazzo”, ma che poi non ci
Nave dei Folli, nonostante soffra di gazzo con la mascherina protettiva spari, non ci meni, ci tratti bene. Kurt
mal di mare anche sul pedalò, mi che scrutava il nulla, mi sono detto: Vonnegut diceva, “di regola ne cono-
pare di esserci saltato sopra fin da La Nave dei Folli è partita, e tutto sco una sola: bisogna essere buoni,
subito. C’mon John, canta per noi. quello che dobbiamo fare è resistere, cazzo”. Loro lo sapranno, saranno
Cosa possiamo chiederti ancora dopo non ci vorrà molto. Fate un salto d’accordo? Chissà. Ma se c’è una
tutto quello che hai già fatto per noi? sopra anche voi? John Cale a prua, lezione da imparare, è che la Nave
Dopo i Velvet, Nick Drake, gli Sto- noi ubriachi di birra cinese. Tutte dei Folli prima o poi salpa per tutti
oges, Patti Smith, i Modern Lovers, quelle canzoni meravigliose, ma una e quindi tanto varrebbe starci sopra
che altro possiamo desiderare da te? volta Cale sorrise a un giornalista con dolcezza e una buona canzone
Di darci la rotta, di essere il nostro e gli disse, “ok, grazie, comunque di sottofondo. E se le cose andranno
Saint Grobian in questa scialuppa Walk On The Wild Side avrei voluto male? Pazienza. It sank, fuggheda-
disgraziata che veleggia incurante. scriverla io”. Cito a memoria e potrei boutit.
Qual è la Nuova Società? Quale la sbagliarmi, ma qui è tutto un rollio e
sua Musica? Ship Of Fools dai no- la birra cinese inizia a darci alla testa.
stri altoparlanti, a volume medio South to give the sign, così si chiude
e senza sosta. Le note scivolano, il la canzone. Che è una frase che dà un
testo parla di speranze irrequiete di segno, anch’essa. Una volta John Cale
un pilota cristiano, di quando rac- ha cantato Ship Of Fools per la BBC, e
colsero Dracula a Memphis, di fame per introdurla ha raccontato di come
spietata e di quando raggiunsero sua figlia, all’epoca teenager, si fosse
Swansea mentre faceva buio. Tutti perdutamente innamorata di Leonar-
erano abbastanza contenti di vederli do Di Caprio in Titanic. Di come non
arrivare. Abbastanza. Il coro, un vero parlasse d’altro e di quanto ne fosse
John Cale, come dire, uno che ha fatto tutte le cose migliori del Rock. Tra cui Ship Of Fools, che chiude il primo
lato di Fear (Island, 1974). Nel disco suonano anche Brian Eno, Phil Manzanera e Richard Thompson. La prima
canzone dell’album è Fear Is A Man’s Best Friend. Suona vagamente attuale?
RUMOREMAG.COM | 19
RUMOREMAGAZINE A P RI LE 2 02 0
20 | RUMOREMAG.COM
DOVE: QUANDO:
Brescia,
Italia /
Manchester,
JULIA BARDO dal 2014
UK
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
PHASES facebook.com/juliabardomusic
WICHITA, 2020
i sono via. Non mi sono mai sentita 'a quando ho scelto di diventare
persone che, casa', sono sempre andata alla solista. Gli ho fatto sentire le mie
C semplicemente,
nascono nel
ricerca di questo sentimento
di appartenenza a qualcosa, a
canzoni e se ne è appassionato,
così mi ha chiesto di poterle
posto sbagliato. qualcuno, senza mai trovarlo in produrre. È stato un processo
Ma per fortuna Italia. Manchester è capitata. molto intimo e personale, che
siamo esseri dotati della facoltà Tre anni fa scelsi tre posti dove riflette l'influenzarci nella musica
di muoverci, e di decidere potermi trasferire, dove la scena come nella vita. Please Don’t Tell
dove (e se) piantarle, le nostre musicale secondo me era ampia Me è stata la prima canzone che
fantomatiche radici. Julia Bardo e varia: Londra, Manchester e abbiamo prodotto insieme. È nato
sentiva di non appartenere Bristol. Passai una settimana a tutto in un pomeriggio. Eravamo
all'Italia, cosa che non suona Manchester e una a Londra, il a casa sua e mi chiese se potevo
strana a chi ha ascoltato gli Own treno per Bristol non partì e lo fargli sentire delle mie canzoni,
Boo, la band indie shoegazer colsi come un segno. Londra era io tirai fuori questa. Decidemmo
bresciana con cui ha iniziato troppo grande per me quindi di registrare un demo il giorno
il suo percorso, così è partita scelsi Manchester”. stesso perché per la prima volta
verso un posto da chiamare casa, qualcuno mi stava capendo
dove iniziare una nuova fase Qui si unisce ai Working Men’s musicalmente ed eravamo sulla
esistenziale e artistica. Phase è il Club, ma l'esigenza di esprimere stessa onda. Un mese dopo
titolo dell'EP con cui inaugura la se stessa al 100% è più forte della eravamo in studio a registrarla”.
carriera solista: “Direi che la fase sicurezza data dall'appartenenza
attuale è quella della scoperta a un gruppo: “Essere in una Certo, non tutti hanno la
di me stessa, la scoperta del band che sta avendo successo stessa lungimiranza del suo
mio suono. La prossima sarà di è una bella sensazione, ma allo coproduttore, e la difficoltà
accettazione e affermazione di me stesso tempo avevo e ho bisogno dell'essere donna in un mondo
stessa, di chi sono”. La ricerca è di esprimere me stessa al 100%. che, sulle questioni di genere,
in corso a Manchester, un po' per Volevo mettermi alla prova, usare sembra sempre fare un passo
scelta un po' per caso: “Ho deciso la mia voce, vedere dove potevo avanti e due indietro, non le
di andare via molto tempo prima arrivare. Per me è importante è estranea: “Mi fa piuttosto
di andarmene davvero. La prima essere sincera con me stessa, non ridere il fatto che alcuni festival
volta che sono stata a Londra c’è successo senza autenticità”. directors dicano che non ci sono
avevo 13 anni e me ne innamorai, Oltre alla consapevolezza, però, abbastanza donne nell’industria
mi sembrava di far parte del l'esperienza con la band porta a musicale. È così facile trovare
mondo per la prima volta e un incontro importante, quello artiste donne, basta togliersi il
quindi ricordo di essermi detta con Henry Carlyle Wade degli paraocchi”. E togliamocelo.
'quando hai 18 anni vai!' Ma poi a Orielles: “C’è sempre stata intesa
18 anni incontrai le persone con tra noi due. Un anno dopo esserci
cui formai gli Own Boo, quindi incontrati ci siamo innamorati
decisi di rimanere, ma avevo e siamo andati a vivere insieme.
sempre quel sentimento che Mi ha sempre supportata, sia
mi portava a pensare di andare quando ero nella band, sia
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THE BACKDOOR
DOVE: QUANDO:
SOCIETY
Italia
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
Totale astrazione: è quella del giovane Ron Wood). Beat Chi erano questi due personaggi
che occorre per suonare incendiario alternato a ballate capaci di scrivere capolavori
nederbeat negli anni 20 del con echi Stones e arabeschi folk come That’s Your Problem o
2000. E i Backdoor Society, rock, un singolo per l'americana Touch? Il mistero si è svelato
piacentini per l'anagrafe ma Hidden Volume (fortemente quando un amico mi registrò
col cuore nell'Olanda dei mid sponsorizzato dal guru Lenny una cassetta degli Outsiders:
Sixties, in questo senso non Helsing), un album per la da lì si è aperto un mondo
temono confronti: il classico nostra Area Pirata e la ferma nuovo”. Il suono dei loro dischi?
gruppo cristallizzato in convinzione che per andare Rigorosamente mono perché,
una bolla spazio-temporale avanti sia necessario guardarsi dice ancora Giovanni “...dopo
che nulla ha da spartire col indietro. un po' mi stufano tutti quegli
post postmodernismo che ci strumenti che rimbalzano da
circonda. Nati dalle ceneri dei Perché il beat olandese? Lo una cassa all’altra!” Come a
Rookies, i Backdoor Society spiega Giovanni, il cantante: dire: “Tenetevelo pure, il suono
fanno piazza pulita di ogni “...negli anni 80 ho scoperto del 2020”. Per i Backdoor
ingiustificato pudore: nessuna gruppi come Lyres e Tell Tale Society, passatisti senza
concessione al presente, spazio Hearts. Tra le loro canzoni rimorsi, si prospetta un radioso
solo al R&B targato Outsiders/ c'erano cover di due autori a futuro: perdonate l'ossimoro e
Q65/Birds (quelli con la “i” me sconosciuti: Splinter e Tax. appuntatevi il nome.
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DOVE: QUANDO:
Woodstock,
USA THE BOBBY LEES dal 2018
COSA:
Rock'n'roll
IL DISCO: ONLINE:
Fuori dal tempo e fuori dalle tra i 17 e i 25 anni. La chimica fortunati a incontrarlo”, mi dice
mode, capita che il rock'n'roll funziona. Il gruppo comincia Sam. “In questo secondo disco
assuma forme classicamente a girare portandosi appresso il abbiamo scritto i brani tutti
indistruttibili. Come i Bobby proprio anarchico show r’n’r. insieme, ci rappresenta appieno
Lees. Una tizia di Brooklyn, Sam Suonano con Black Lips, Boss e di fatto è il nostro primo
Quartin, la quale dichiara che la Hog, Shannon And The Cams. vero album”. Particolare non
voglia di fare musica le è venuta Sono un nome che comincia a secondario: Skin Suit esce per la
guardando un concerto di Little farsi notare, i Bobby Lees. Alive Natural Sound, etichetta
Richard. Dopodiché comincia a storica del rock americano, blues
scrivere canzoni e si trasferisce Scritte da Sam, le canzoni del e rock'n'roll più o meno punk,
poco lontano, in provincia, loro primo album autoprodotto, fondata da Greg Shaw, da sempre
a Woodstock. Dove trova dei Beauty Pageant, rivelano a un garanzia di pura autenticità (tra
ragazzini che si aggregano al suo pubblico sempre crescente il loro le scoperte, basterebbe fare solo
progetto rock'n'roll senza tempo. selvaggio talento. Anche uno due nomi: Black Keys e Black
Sam vuole incidere un album ma come Jon Spencer se ne accorge, Lips).
ha bisogno di una band. Eccola: e, dopo aver loro chiesto di
Kendall Wind, basso, Nick aprire un suo concerto, si offre
Casa, chitarra, Macky Bowman, di produrre il loro nuovo album,
batteria. Compresi tutti in un’età Skin Suit. “Siamo stati veramente
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HONEY HARPER OCTOBER DRIFT
DOVE: QUANDO: DOVE: QUANDO:
Atlanta, USA dal 2013 Taunton, UK dal 2015
ONLINE: honeyharpermusic.com ONLINE: octoberdrift.com
COSA: COSA:
Country interstellare Muro di chitarre indie rock come
per le nuove generazioni non se ne sentivano da un po’
IL DISCO: IL DISCO:
Dopo Kacey Musgraves, arriva il biondissimo William Se c’è una cosa che ho imparato negli ultimi anni è che
Fussell ad addolcire le radici del country con una se gli Editors si portano in tour una band non bisogna
sensibilità pop contemporanea. Nato in una riserva perdersela, perché non è mai per caso. Non lo è stato
indiana in Georgia e cresciuto ad Atlanta, educato alla infatti per Maccabees e Balthazar. Nel 2018 questo
musica da una bizzarra coppia di genitori: “Ascoltavo onere e onore è capitato agli October Drift: band di
il country, in macchina con i miei. Con mia madre Taunton, umido capoluogo del Somerset (dove si trova
guardavo Grease e mio padre era un sosia di Elvis, nelle Glastonbury), nel Sud dell’Inghilterra.
sue differenti versioni”. Imparata la chitarra sulle note
di Sweet Child O' Mine, il giovane William muove i primi Il loro disco d’esordio, Forever Whatever, uscito a
passi con i locali Mood Rings (esordio nel 2013), per gennaio per l’etichetta di Justin Lockey (chitarrista
poi trasferirsi a Londra e scoprire il dream pop come degli Editors), è il frutto di un lungo percorso. La band
Promise Keeper, con una cassetta autoprodotta nel 2017. è in giro dal 2015 e in questi cinque anni ha macinato
moltissimi chilometri e calcato numerosi palchi,
Da qui, il ritorno in patria, canzoni strimpellate oltre ad aver pubblicato diversi singoli ed EP. Questo
nell’intimità alla compagna Alana, e la creazione di avvicinamento lento all’appuntamento con il primo
Honey Harper. Cowboy efebico, che sveste il country album ci ha regalato una band già matura e con le idee
di qualsiasi legnosità maschile, proiettando le melodie chiare. Un indie rock molto diverso da quello a cui
a sei corde su un’astronave a propulsione d’archi e siamo abituati negli ultimi anni: chitarre, molte chitarre
sintetizzatori. Starmaker è l’album che segue il primo e molta distorsione: basta sentire il muro di suono del
EP Universal Country, del 2017. Il verbo cosmico di pezzo di apertura (Loosing My Touch) per capire. Gli
Gram Parsons ricontestualizzato per la generazione Z. October Drift ripescano le sonorità anni 90 rendendole
Come dichiarato a “Fader”: “Country per chi non ama attuali e fresche. In più possono contare sulla voce
il country. Per svelare la bellezza al di là della tipica intensa di Kiran Roy, che nei prossimi anni diventerà
connotazione geografica”. certamente un punto di riferimento.
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RAREŞ RICARDO RICHAID
DOVE: QUANDO: DOVE: QUANDO:
Birlad, Romania / Marghera e Bologna, Italia dal 2018 Rio De Janeiro, Brasile dal 2018
COSA: COSA:
“Soul lagunare. Con i Carpazi in lon- Post tropicalismo
tananza a guardare il delta del Po”
IL DISCO: IL DISCO:
Nato in Romania, cresciuto a Marghera e trapiantato a Lui ci provoca, noi ci caschiamo. Gioca sul filo di un
Bologna. “Sono arrivato in Italia coi miei nel 2005”, dice. tropicalismo assorbito ben bene, certo. Anche perché ha
“Ricordo la casa di campagna, nonno, i giochi, la messa avuto tempo, con i suoi 30 anni ai tempi della Rete è un
a digiuno per ricevere la comunione, il cane che dormiva debuttante senior. Però dal tropicalismo, di cui sostiene
sul tetto e i quaderni che papà mi mandava dall'Italia. di fornire una lettura industriale, schizza sempre un
La Romania geografica ha poco a che vedere con la po’ più in là, e poi torna indietro e non sai dove vuole
mia, fatta di casa e famiglia: non ho perso né lingua, né portarti. Semplice: da nessuna parte che non siano le sue
cucina, né tradizioni. L'Italia è bella, ma non mi sentirò storte latitudini, la vita promiscua tra elettrico e asettico,
mai totalmente italiano, forse mio figlio...” l’esistenza in bilico di canzoni o brevissime o lunghe, ma
soltanto perché divise in due atti.
Studia elettronica al Conservatorio, a dispetto di
un esordio suonato, analogico. “Quest’album è la Ti arrivano addosso cose fuori luogo, come i passaggi
coronazione di un sogno: fare un disco come i primi all’apparenza melensi e easy listening della traccia finale,
Beatles. Le basi c'erano: niente click, né griglia, presa ma dimentichi la sana vendetta punk e li accetti perché
diretta e poche takes. Vivo un periodo d’indecisione, hanno davvero un senso messi così. La personalità
volevo un disco concreto, piantato in un momento più straripa, per un disco di debutto. Fin troppo, e infatti se
stabile del presente, il passato”. L’album, prodotto da la tira alla grande, ne ha ben donde, però una pettinata
Marco Giudici, suonato con Giuseppe Vio, Marcello elargita con fare paterno da uno come David Byrne non
Della Puppa e Novecento, è una raccolta di canzoni. gli farebbe male. Noi lo tifiamo per il talento disinibito
“Curriculum Vitae mi è venuto mentre stavo smettendo e onnivoro che si percepisce fin dal primo ascolto e,
di fare il cameriere. È una sorta di compilation delle cose soprattutto, si apprezza ancor più con i successivi. A Rio
migliori scritte nell'ultimo anno e mezzo. Racchiude una De Janeiro, oltretutto, lo circonda una bella squadra di
parte di percorso. Si sente che ci sono diversi pezzi di musicisti e produttori.
vita dentro”.
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FUGAZI
1, 2, 30...
REPEATER
CANTY, LALLY, MACKAYE E PICCIOTTO
RACCONTANO I TRE DECENNI DEL LORO
(PRIMO) CAPOLAVORO
TESTO DI ANDRE A POMINI
F O T O D I J O H N FA L L S
N
di Washington, D.C. dalle cui ceneri nascevano), ma
che probabilmente non era preparato a una new thing
di tale potenza, così diversa musicalmente eppure così
del tutto plausibile. Suona come l'avvio definitivo della
loro avventura, con Guy Picciotto finalmente anche
chitarrista dopo qualche anno a mezzo servizio come
cantante di supporto e improvvisato ballerino, e tutte le
conseguenze musicali che questo comporta.
Sulla musica a volte ci si è soffermati troppo poco,
parlando dei Fugazi. La portata delle loro scelte etiche
- il rifiuto del music business e delle sue convenzioni, il
do it yourself reso pratica fattibile anche per un gruppo
grosso, i concerti a prezzo imposto e basso - talvolta
finiva per oscurare il resto, facendo un torto a una
band composta innanzitutto da ascoltatori voraci e
onostante fossero in quattro, il gruppo pareva formare musicisti di rara creatività. Che hanno scritto e suonato
un insieme composito: un organismo più grande. Le due alcune delle migliori cose sentite dalla fine degli anni
chitarre erano le braccia di questa creatura, mentre i 80 in qua, definendo uno stile unico e spigoloso che
tamburi erano le gambe e il basso era la spinta pelvica": combinava post punk, noise, hard, avanguardia e
difficile trovare parole più immaginifiche e al contempo cori punk rock, insieme a dosi massicce - più o meno
precise di quelle di Ian Svenonius, per sintetizzare i intelligibili - di cose black: reggae, funk, hip hop, go-go
Fugazi. Ma i Fugazi non nascono già così. In questa autoctono. Un ciclone di energia e coraggio. "Mentre
creatura spaventosa e magnifica si trasformano i Fugazi suonavano", continua Svenonius, "questo
lentamente, passo dopo passo, come piace a loro. Un golem correva per la sala e mangiava tutti. Ma invece di
passo più lungo degli altri però lo fanno, nell'aprile del gridare terrorizzato il pubblico era complice, come una
1990, con l'album in cui per la prima volta offrono al pianta che si fa masticare volentieri da un coniglio".
mondo la loro versione finale. Repeater è in molti sensi I quattro non amano troppo anniversari e festeggia-
il primo, vero album dei Fugazi. menti, sono abituati a guardare al presente – ad esem-
pio il debutto dei Coriky, mezza formazione coinvolta,
Dura, come tale, 35 minuti e 11 canzoni. Arriva dopo recensito in queste pagine - e al futuro, ma i 30 anni di
i due EP che li presentarono a chi aveva amato Minor Repeater - che continua ad aggiungere copie al mezzo
Threat, Embrace e Rites Of Spring (i colossi del punk milione abbondante già venduto - meritavano un ap-
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fui dentro definitivamente anche con la testa. La cosa G.P.: "Ascoltavamo molto hip hop della prima ora:
che apprezzai fin dall’inizio fu l’inclinazione al lavoro Run DMC, Boogie Down Productions, Schoolly D.
che Joe, Ian e Brendan avevano. Fu soprattutto quella Lo sentivamo molto vicino al punk, per il suo potere
ad attrarmi: erano tutti e tre seri e concentrati. Dopo destabilizzante e per le sue radici al di fuori del music
aver suonato in un sacco di band che non erano state business convenzionale. Amavamo i Public Enemy, i
all'altezza del loro potenziale, era importante per me loro primi due album ci hanno influenzato moltissimo,
stare con gente che si impegnasse, che lottasse per suonavano radicali e stimolanti da ogni punto di vista:
dare forma a un suono e a un’etica. Eppure, nonostante musicale, sonoro, politico. Quello che mi piaceva di
fossimo amici, non mi sono mai sentito del tutto a mio Flavor Flav in particolare era il modo in cui forniva un
agio fino a che non è passato qualche anno di lavoro complemento a Chuck D, un’energia e un suono diversi.
insieme, e non si è plasmata un’intesa reciproca più Creava una dialettica interna alla band che era davvero
profonda. Sono stati quei primi anni di prove e tour unica. Dava humour e sollievo, e una complessità che
senza sosta a unirci con una mentalità profondamente spingeva il tutto su un altro livello".
collaborativa, lì finalmente sentii che eravamo tutti
allo stesso livello. È stata un’evoluzione insolita, me ne Tornate a Washington dunque, e succede
rendo conto, e anche se in qualche modo pare inevitabile qualcosa che cambierà la musica dei Fugazi per
così, di certo sarebbe potuta andare diversamente. Ci sempre: Guy comincia a suonare la chitarra, e a
deve essere una Terra parallela, da qualche parte, dove partecipare attivamente alla scrittura dei pezzi.
i Fugazi sono rimasti un trio. Sarebbe stata una storia J.L.: "Doveva succedere. Guy aveva sempre suonato
parecchio diversa, ma a suo modo altrettanto fantastica". la chitarra e cantato in vari gruppi con Brendan. Era
fantastico nel suo ruolo di backing vocalist e ballerino,
Hai citato spesso il ruolo da hype man di Flavor ma non c’era motivo perché le cose restassero così".
Flav nei Public Enemy come ispirazione per G.P.: "In ogni mia band precedente sono stato un
ciò che facevi inizialmente nei Fugazi. Cosa ti chitarrista. Ma i Fugazi mi parevano già completi,
piaceva di lui? per come Ian e Joe si incastravano, e non riuscivo
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a immaginare come avrei potuto inserirmi non potè suonare".
musicalmente. Gli altri però volevano che trovassi un G.P.: "Il primo pezzo che suonammo dal vivo con due
posto nel gruppo, e così inizialmente fui solo cantante chitarre fu Reprovisional, ma la mia parte non è che
e performer. Non ci volle molto, però, perché quel fosse granché, solo un rumore improvvisato a volume
ruolo cominciasse a starmi stretto; volevo essere più altissimo verso la fine".
coinvolto nel dare forma alle canzoni. Durante il tour
europeo prima di Margin Walker arrivai al limite, Come cambiò il gruppo? Repeater suona come
sentivo che le cose dovevano cambiare. Gli altri lo se voi quattro stiate cominciando a suonare
capirono". insieme sul serio, ascoltandovi l'un l'altro...
G.P.: "Penso sia vero. Avevamo tutti numerose idee
Brendan Canty: "Non lasciare che Guy suonasse musicali da condividere, e portavamo alle prove vari
la chitarra e contribuisse alla scrittura al 100% elementi sui quali il gruppo si metteva al lavoro,
sarebbe stato un disastro per il gruppo, e in quel ristrutturando e cazzeggiando, fino a quando non
caso probabilmente saremmo rimasti insieme ancora diventavano canzoni. Facevamo anche delle jam, ma
per poco. O piuttosto, Ian e Joe avrebbero potuto il meglio veniva fuori quando qualcuno portava una
continuare senza Guy e me. Avevo deciso che avrei sezione di base, tipo una linea di basso o una frase
suonato con Guy a qualsiasi costo, e lui era sempre di chitarra, e questa funzionava come una calamita
più frustrato dal non poter contribuire musicalmente che tirava fuori ulteriori idee. A volte qualcuno ha
alla band. La band, allo stesso modo, aveva bisogno portato canzoni già complete, ma era raro. La maggior
del suo input per raggiungere la stabilità. Due chitarre parte dei nostri brani dopo Margin Walker è nata dal
sono meglio di una, dal punto di vista della scrittura e gruppo al completo, che ne veniva a capo con il lavoro
della performance". di squadra".
I.M.: "Il primo concerto con Guy alla chitarra fu il J.L.: "Diventammo una band diversa, con due
29 dicembre 1988, appena tornati dal primo tour chitarristi che contribuiscono. A quel punto tutti
europeo. Ironia della sorte, l'amplificatore si fuse e scrivevano parti, per basso o chitarra. Prima di quel
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FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI
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FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI
imparassimo qualcosa sulle tecniche di registrazione". piena di giocattoli dei suoi bimbi, mentre Don e Ted
Niceley stavano in regia nella stanza della caldaia,
Come siete arrivati alle registrazioni di minuscola, piena di tubi. Lavoravamo principalmente di
Repeater? mattina, perché Ted faceva la scuola di pasticceria nel
G.P.: "La maggior parte delle canzoni di Repeater le pomeriggio. Arrivavamo verso le 10 e registravamo fino
scrivemmo nei mesi appena precedenti le registrazioni, all’una o le due. Era frustrante, perché eravamo abituati
tranne Merchandise che era in ballo dai primissimi ad arrivare a mezzogiorno e andare avanti fino all’una di
tempi, già registrata anche per il nostro demo e nelle notte. Stavolta invece erano finestre piccole, veloci. Ci
sessioni di Margin Walker. La aggiornammo con avremo messo 15 o 20 ore in tutto, non di più. Qualcosa
una seconda chitarra, ed era pronta. La modalità fu sovrainciso, delle chitarre e un pezzo di basso che Joe
era quella standard, qualcuno portava un riff e il tornò ad aggiustare, ma le basi sono tutte live".
resto del gruppo aggiungeva idee. Quando avevamo G.P.: "Fu molto semplice e diretto: noi quattro stipati
qualcosa grossomodo in forma di canzone, io o Ian lo nella sala di ripresa degli Inner Ear, piena di animali
prendevamo e cominciavamo a scrivere linea vocale di pezza. Avere Ted e Don con noi rese tutto molto
e testo. Di solito andava bene al primo colpo, ma non divertente, sono entrambi spassosi e fu un bel periodo.
sempre. Ad esempio, Turnover avrebbe dovuto cantarla Dopo la depressione del fare Margin Walker lontani
Ian, e la suonammo anche dal vivo così una volta, ma da casa sembrò tutto più facile, e i risultati furono più
non funzionava. La presi io e la finii". fedeli a quello che pensavamo fosse il nostro suono".
B.C.: "Ci trovavamo tre volte alla settimana, per B.C.: "Le canzoni erano abbastanza formate al momento
quattro o cinque ore alla volta, e ognuno di noi di entrare in studio, non ricordo molta scrittura una
portava qualunque cosa su cui stesse lavorando a casa. volta dentro. Ci impegnammo molto nel suonarle, e
Registravamo su un boombox e provavamo a tenere facemmo un bel po' di sovraincisioni. Molte parti vocali
traccia di tutto quello che veniva fuori. In seguito portai vennero finalizzate lì, quasi sempre come ultima cosa".
il mio quattro piste, e alla fine comprammo un otto T.N.: "Ogni volta che ho lavorato con i Fugazi, le
piste con nastro da 1" per registrarci". canzoni sono sempre state pronte. Per quanto riguarda
J.L.: "Abbiamo sempre suonato le varie parti a oltranza, la musica, il loro istinto ha sempre avuto ragione. Per
fino a che non diventavano qualcosa che piacesse a tutti le voci anche, ma Ian e Guy saranno d'accordo se dico
e quattro. Abbiamo sempre lavorato prima sulla musica, che cantare in studio non li ha mai messi a loro agio. Il
le voci venivano in un secondo momento. Le canzoni mio ruolo è stato quello di spiegare che potevano urlare
non sono state scritte pacatamente". senza urlare, ad esempio: non è obbligatorio gridare
T.N.: "Erano determinati. Venivano da Margin ogni cosa per risultare emotivi ed efficaci. Il confine è
Walker, un disco fantastico ma un'esperienza che per labile, ma penso abbia funzionato. Adoro il modo in cui
loro non era stata ideale. Erano risoluti a registrare entrambi hanno cantato".
nel modo che preferivano, seppure la registrazione J.L.: "Le canzoni erano praticamente finite prima che
in sé fosse comunque un mezzo di comunicazione entrassimo in studio, e mi pare sia sempre stato così per
che, quantomeno all'epoca, trovavano ancora un po' tutta la nostra discografia. A volte poteva capitare che
esasperante". per caso uscisse qualcosa di interessante in studio, e lo
tenessimo se suonava bene. Mi pare ad esempio che The
Come avete registrato? Kill, su The Argument, sia nata abbastanza velocemente
I.M.: "All'Inner Ear, nel seminterrato della casa di in studio. Ma non mi fiderei troppo della mia memoria".
Don Zientara, su un 16 piste. Suonavamo dal vivo I.M.: "Le cose andarono abbastanza lisce. Ted è molto
tutti e quattro insieme, in una stanza molto piccola scrupoloso, molto pignolo e meticoloso. Quando
GAL ASSIA FUGA ZI IN 10 TAPPE - NON SOLO MINOR THREAT, RITES OF SPRING , EMBRACE ,
HAPPY GO LICKY PAILHEAD BRIEF WEEDS ALL SCARS ONE LAST WISH
HAPPY GO LICKY TRAIT A VERY GENEROUS EARLY AMBIENT 1986
(LP PETERBILT, 1988) (CD WAX TRAX!, 1988) (7" K, 1991) (LP/CD SLOWDIME/ (CD DISCHORD/
DISCHORD, 1997) PETERBILT, 1999)
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FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI
EVENS... E CORIK Y
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FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI
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venne, lo trovammo piuttosto piatto, e quando toccò a che ci aveva dato tanto. Una grande e stramba famiglia
In On The Kill Taker richiamammo Ted ad aiutarci. Fu dove ci si supportava enormemente a vicenda. Ma in
l’ultimo album a non essere prodotto esclusivamente fondo eravamo pronti a metterci in strada, scappare da
da noi: da lì cominciammo finalmente a sentirci più D.C. e suonare per il mondo. E più cose vedevamo del
a nostro agio in studio, e da Red Medicine in poi ci mondo, più la disuguaglianza quando tornavamo a D.C.
producemmo da soli, con i risultati che volevamo". ci sembrava folle".
I.M.: "All’inizio siamo stati una band che provava, poi I.M.: "La canzone Repeater parla proprio di quello.
una band che suonava dal vivo, e abbiamo imparato a Ho 57 anni e ho vissuto a D.C. tutta la vita, l’ho vista
fare entrambe le cose molto bene. Ma andare in studio cambiare immensamente negli anni, ho visto alti e bassi,
è sempre stato strano. Non riuscivamo a capire come e i tardi '80 erano anni molto violenti, cupi. La canzone
approcciare lo stesso modo creativo di lavorare che parla di come i media trattavano questa cosa, come se
usavamo in prova o in concerto. Penso però che arrivati avessero a che fare con dei numeri, mentre io pensavo
a Red Medicine avessimo capito come fare un disco che ognuno di questi numeri avesse una persona e una
nello stesso spirito". storia dietro. Quando mi chiedono di quanto la città
fosse tetra e violenta, è come se questo disumanizzasse
Allarghiamo l'inquadratura. Washington a le persone. Certo, è una delle cose che ha influenzato il
quei tempi non era certo una città facile, fra disco, ma non c’era solo quello. In tutte le mie canzoni
guerre di gang, violenza, droga. Quanto ne fu si riflette il mondo che vedo, in cui esisto, sono cronaca
influenzato l'album? di quello che succede, e quello era un modo per provare
B.C.: "Repeater è un disco sulla città in cui vivevamo. a sviluppare una prospettiva su una situazione che
Una risposta all'impotenza che può provare chi si trova pensavo fosse più sana di come veniva rappresentata.
a vivere sulla propria pelle un'ondata di criminalità. I media amano queste cose, e lo stesso succede adesso
Eravamo noi, che ci concedevamo la possibilità di con gli instant media: per quanto la gente possa odiare
parlare di ingiustizia economica e violenza. Era un i propri leader, loro li adorano perché portano piu
modo per contribuire a una scena musicale già vivace, attenzione. Prendi Berlusconi, o chi avete adesso: la
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FUGAZI TESTO DI ANDRE A POMINI
E T R O U B L E F U N K , E A P P R E Z Z A VA M O
I Bad Brains sono stati da esempio per questa
I L FAT TO C H E S I T R AT TA S S E D I U N A fusione di generi?
SCENA INCONFONDIBILMENTE LOCA- J.L.: "Vedere i Bad Brains mi ha soltanto chiarito il fatto
che gli afroamericani potessero creare non solo tutto
LE COME LA NOSTRA» G U Y P I C C I OT TO
quello, ma anche musica punk fra la migliore del genere”.
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entro in questo atrio gigantesco e mi metto in coda
per entrare nella sala e vedere la sua bara. Mi ritrovo
a circa 400 metri dall’entrata della sala, in una fila
larga cinque persone. C'è di tutto: avvocati, poliziotti,
netturbini, autisti, musicisti, tutti lì in coda che
chiacchierano. Nessuno mi conosce, sono solo un tizio
in coda. Sto lì un’ora e mezza, e la coda non si muove.
Decido di andarmene, ho un figlio e ho da fare a casa, e
mentre mi avvio vedo un’altra coda dalla parte opposta
dell'edificio, lunga come la mia, per entrare da un altro
ingresso. Per Little Benny, uno che la maggior parte
della gente al mondo non ha letteralmente idea di chi
sia! Quando è morto Chuck Brown… uff! Sono arrivato
in ritardo, la gente se ne stava già andando, ed era
come guardare uno stadio alla fine della partita".
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CLAVER GOLD
MURUBUTU T E S T O D I M AT T I A C A S S A G H I
NON È UN RAP
PER SIGNORINI
MODER
T R E R A P P E R C H E I N C I D O N O P E R L A S T E S S A E T I C H E T TA , G L O R Y H O L E , E C O N D I V I D O N O L A PA S S I O N E P E R
L A L E T T E R AT U R A , H A N N O P U B B L I C AT O D U E D I S C H I A D I S TA N Z A R AV V I C I N ATA : P O C H E S E T T I M A N E D O P O
L’ U S C I TA D I C I S E N T I A M O P O I D I M O D E R , I N FAT T I , È A R R I VAT O I N F E R N U M D I C L AV E R E M U R U B U T U . I L O R O
I D E N T I F I C A R S I C O N L’ I M M A G I N A R I O D E L L A T R A P.
Vivono tutti e tre in provincia, il loro rap per lo più essere finiti su un pianeta diverso se si ripercorre la
è narrativo, non fanno parte né della vecchia né della discografia urban italiana degli ultimi cinque anni.
nuova scuola, non seguono le dinamiche e le tendenze Chuck D ad agosto compirà 60 anni e Jay Z ha da
odierne del mercato discografico e, quel che più conta, poco superato i 50: il primo, coi suoi Public Enemy,
rappresentano, con tutte le sfumature dei singoli casi, coinvolge un pubblico per lo più adulto, il secondo
un profilo di rapper indipendente che oggi riesce ad un mix di ventenni e quarantenni. Il rap, insomma,
avere un pubblico anche al di fuori degli under 25 e nel paese in cui è nato, è entrato stabilmente nell’età
dei fan indiscriminati del genere. Alessio Mariani aka adulta e ha dimostrato di non essere più solo musica
Murubutu (1975) viene da Reggio Emilia, Lanfranco per teenager. In Italia, a parte un caso sui generis come
Vicari aka Moder (1983) da Ravenna e Daycol Orsini quello degli Assalti Frontali – che hanno creato un
aka Claver Gold (1986) da Ascoli Piceno. Il primo e “mercato” tutto loro – o l’underground che si rivolge
l’ultimo hanno appena pubblicato un album insieme, quasi esclusivamente ai puristi dell’hip hop – compresi
Infernum, ed entrambi figurano come ospiti in Ci i pilastri Gruff, Kaos e Colle Der Fomento -, si punta
Sentiamo Poi di Moder, che ha preceduto la loro uscita con decisione sui minorenni. La generazione di Ghali,
di qualche settimana. Tutti e tre fanno parte di una Tedua e Sfera Ebbasta ha dimostrato di essere viva,
piccola etichetta indipendente marchigiana, Glory unita, determinata e, complici una provenienza dal
Hole Records, che nonostante non abbia un roster basso e la crisi economica che li ha cresciuti, tanto
particolarmente nutrito ha concentrato queste due affamata da aver metabolizzato un codice molto
uscite nello stesso mese; tanto per oltrepassare una pragmatico e, in alcuni casi (quelli più chiacchierati
volta di più le logiche imperanti del mercato e magari dai mass media) sfrontato e avventato. Il pubblico più
proporre un’alternativa. Alla domanda se questa scelta adulto, come vuole la naturale evoluzione, non si può
sia stata fatta in previsione di un tour in trio, per ora identificare nel loro linguaggio, spesso proprio non
non hanno dato risposta. Quello che è certo è che se lo decodifica o lo rifiuta senza volerne neanche capire
Claver e Murubutu hanno prodotto un concept album la genesi, quindi in molti casi ha un giudizio negativo
sulla Divina Commedia, Moder da tempo dichiara in toto del loro messaggio e, di conseguenza, di tutto
che John Fante è una delle sue principali fonti di il rap. Qualcuno però, ora, gli sta tendendo una mano
ispirazione e, nel nuovo disco, omaggia Melville e il e il successo di un album assennato che ha aggiunto
suo Bartleby in Preferirei Di No e cita La Ballata Delle complessità alla narrazione del rap mainstream e ha
Madri di Pasolini in Assassini. convinto e coinvolto più generazioni come Persona
di Marracash sembra significativo in questo senso.
In questi anni si è parlato molto del lavoro di Anche perché, se esiste un rap per i più giovani, non
Murubutu, insegnante liceale di storia e filosofia, esiste un rap solo per quarantenni: il fatto di essere
e della sua conseguente attenzione alle parole e al riflessivi e non spocchiosi, di ponderare il messaggio e
messaggio, ci si è confrontati a più riprese con la di trattare questioni più a(du)lte non esclude nessuno
sensibilità unica di Claver Gold e, in parallelo, è emerso a priori. Gli artisti citati hanno continui contatti con
il lato autoriale di Moder che, per fare un esempio le nuove generazioni, a partire dai tre intervistati
significativo, nel 2017 ha dato anche voce alle musiche (Moder fa laboratori con i ragazzi, Murubutu, appunto,
composte da Francesco Giampaoli per uno spettacolo insegna in un liceo e Claver fa tantissimi live), e c’è
teatrale - Il Volo - La Ballata Dei Picchettini di Luigi la consapevolezza che questo dialogo e confronto sia
Dadina, Laura Gambi e Tahar Lamri - che parla di vitale. La questione si complica quando tutto si limita
morti sul lavoro basandosi su fatti realmente accaduti. a un giudizio negativo e ad accuse reciproche. Senza
Sì, stiamo sempre parlando di rap, ma sembra di riflessioni, appunto…
CLAVER GOLD
MURUBUTU
L'INFERNO IN RIME
A TEMPO
Vorrei partire chiedendovi cosa significa Per esempio, che impressione vi ha fatto vedere
per voi essere indipendenti nel mercato un rapper con un percorso che si può definire
discografico di oggi? vicino al vostro, come Rancore, sul palco di
Claver: “Essere indipendente per me è la normalità, Sanremo?
oggi come ieri. Con Andrea Gazzoli abbiamo cominciato M.: “Io sono contentissimo di quello che è riuscito
insieme il percorso di Glory Hole Records e, anche a fare Tarek perché ha dimostrato sia grandissima
se abbiamo avuto approcci con etichette più grandi, coerenza sia che il rap di qualità può arrivare
ho sempre vissuto con piacere il fatto di sentirmi in anche al grande pubblico e stare sotto i riflettori di
una famiglia, come è la nostra realtà. Sono libero di una manifestazione così tradizionale. Il fatto che
fare la musica che voglio senza cambiamenti imposti, abbia vinto il premio per il miglior testo è molto
ascoltando i consigli ma mantenendo la parola finale, e significativo e, come ha detto anche lui, è una forma di
per me questo è molto importante”. emancipazione per il rap: non solo i numeri, non solo i
Murubutu: “L’esperienza da indipendente ha grandi riflettori ma anche la qualità”.
caratterizzato anche la mia carriera, ho sempre vissuto C.: “Finalmente un rapper con un percorso su cui
la musica così e non ho un termine di paragone per nessuno nell’underground può permettersi di dire
sapere cosa voglia dire lavorare con una major”. nulla e che ha portato il rap come dio comanda anche
su quel palco senza snaturarsi. Questo per il rap
Ma, rispetto ai vostri esordi, oggi il rap domina italiano è solo un grande pregio”.
le classifiche e, anche se voi lo fate diversamente
da chi si piazza al primo posto, qualcosa è
cambiato. La comparsa anche in Italia del
rap mainstream, per esempio, di riflesso,
pensate che porti giovamento anche a quello «I L M A I N S T R E A M S I N U T R E D E L L’U N-
indipendente? D E R G R O U N D, A N C H E S E , N E L T R A G I T-
C.: “Si tratta di due mondi diversi: è difficile che un
TO V E R S O L A V I S I B I L I TÀ, C H I A R A M E N-
ragazzo che ascolta la roba trap di adesso arrivi a noi.
Magari facendo un percorso selettivo può arrivarci ma, TE, LO MODIFICA, MA ALLO STESSO
di certo, a noi non fa gioco, non rende più grande il T E M P O L’U N D E R G R O U N D V I V E A N C H E
nostro riflettore”.
GRAZIE AL MAINSTREAM. L A TRAP FA
M.: “La penso diversamente: secondo me c’è un
rapporto dialettico tra underground e mainstream S Ì C H E M O LT I S I AV V I C I N I N O A L G E-
che porta ossigeno a tutti. Il mainstream si nutre NERE E ALCUNI SI INCURIOSISCANO
dell’underground, anche se, nel tragitto verso la
E VA D A N O A R I C E R C A R E L E R A D I C I,
visibilità, chiaramente, lo modifica, ma allo stesso
tempo l’underground vive anche grazie al mainstream. QUINDI ALL A FINE C’È PIÙ PUBBLICO
La trap fa sì che molti si avvicinino al genere e alcuni si ANCHE PER NOI» MURUBUTU
incuriosiscano e vadano a ricercare le radici, quindi alla
fine c’è più pubblico anche per noi”.
RUMOREMAG.COM | 41
M.: “Ecco, questo dipende anche dalla diffusione rapper come modelli, anche perché ora li usano per
che il rap sta avendo in questi anni, dal fatto che è brandizzare tutto, quindi se un trapper indossa quella
stato sdoganato una volta per tutte presso il grande felpa il fan la compra perché vuole vestirsi e atteggiarsi
pubblico. Già Rocco Hunt con Nu Juorno Buono ha come lui. Il messaggio dei testi, quindi, è importante,
rappresentato un passaggio cruciale verso quello che non puoi darlo sbagliato sapendo che c’è un pubblico
è successo in questi ultimi anni. Il rap, d’altronde, a che ti ascolta e prova in qualche modo a emularti.
differenza di altri generi, ha nel suo DNA il fatto di Veicolare un messaggio giusto è importante nei
colloquiare con il mainstream”. confronti dei ragazzini e, più in generale, di tutti. Non
dico che debba essere un messaggio per forza positivo
L’approdo nel mainstream ha creato anche ma credo si debba dare almeno qualcosa in più a livello
l’infinito dibattito sull’influenza del rap sui emotivo”.
più giovani con la mozione che bolla certi testi M.: “Anche secondo me c’è una responsabilità etica
come diseducativi sostenuta dalla maggioranza. nel fatto di essere artista e, dunque, un modello
Voi pensate che gli artisti che fanno musica identificativo. Si tratta di una questione che, in qualche
debbano essere dei modelli dal punto di vista modo, ha a che fare con la libertà artistica, ma non
etico? svincola completamente l’artista dal fatto di avere delle
C.: “Sì, credo che molti ragazzi vedano cantanti e responsabilità sull’ascoltatore. Più un artista è esposto,
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più ha responsabilità sui messaggi, sui testi e sugli
atteggiamenti”.
«C R E D O C H E M O LT I R A G A Z Z I V E D A-
Per esempio, a te, Claver, è capitato spesso di N O C A N TA N T I E R A P P E R C O M E M O-
parlare di tossicodipendenza. Come tratti il
DELLI, ANCHE PERCHÉ ORA LI USANO
tema?
C.: “In maniera molto accurata da diversi punti di PER BRANDIZZARE TUT TO, QUINDI SE
vista, e soprattutto senza mai dare un giudizio positivo UN TRAPPER INDOSSA QUELL A FELPA
sulla droga: non me ne vanto mai, anzi, la maggior
IL FAN L A COMPRA PERCHÉ VUOLE
parte delle volte ne parlo come un male che ho vissuto
io e che hanno vissuto i miei amici del quartiere, V E S T I R S I E AT T E G G I A R S I C O M E LU I.
che ti cambia la vita in negativo. Mi sembra assurdo IL MESSAGGIO DEI TESTI, QUINDI, È
inneggiare alle droghe più diffuse oggi, e mi riferisco
I M P O R TA N T E, N O N P U O I D A R LO S B A-
a quelle tipo codeina, non a quelle leggere come i
cannabinoidi. Da un punto di vista soggettivo bisogna G L I ATO S A P E N D O C H E C’È U N P U B-
comunicare ai ragazzi la realtà dei fatti e non vantarsi B L I C O C H E T I A S C O LTA E P R O VA I N
di cose simili”.
QUALCHE MODO A EMULARTI» MURUBUTU
Restando sulla la scrittura: mi pare che In ogni caso i vostri rispettivi pubblici sono
vi accomuni la predilezione di una forma un po’ diversi, mi pare. Quello di Claver è più
narrativa di rap. È anche per questo che avete strettamente hip hop e quello di Murubutu mi
deciso di lavorare a un disco di questo tipo sembra sia più misto. Che reazioni vi aspettate
insieme? dall’una e dall’altra parte dopo l’ascolto del
C.: “Oltre all’amicizia che ci lega, ho una stima nei disco?
confronti di Alessio a livello personale e professionale. C.: “Probabilmente io sono più hip hop anche per come
Siamo molto simili ma le differenze ci sono perché mi presento esteticamente e perché parlo più di rap,
RUMOREMAG.COM | 43
«C I P I A C E VA R I P E R C O R R E R E A LC U-
N I PA S S A G G I M O LT O S U G G E S T I V I
D E L L’O P E R A E C I S E M B R AVA C H E C A-
LARE DANTE IN CERTE SITUAZIONI
CONTEMPORANEE FOSSE PARTICO-
L A R M E N T E E V O C AT I V O. R I P R E N D E N-
D O U N’O P E R A C O S Ì I M P O R TA N T E I N
C H I AV E R A P P U O I S T I M O L A R E I P I Ù
G I O VA N I» MURUBUTU
CLAVER GOLD
però anche Alessio viene dalle Posse e si è fatto tutto il
tragitto del rap. Anche se adesso ha un pubblico diverso
non ha cambiato pagina per allargarlo, è rimasto rap. Il
MURUBUTU disco potrebbe piacere sia ai puristi del rap che a quelli
più 'indie'”.
M.: “Abbiamo un’ampia fetta di pubblico in comune e
chi si chiederà come mai abbiamo scelto questo tipo
di concept penserà che ho tirato io per la giacchetta
INFERNUM Daycol, invece il bello è che è stata una sua proposta.
GLORY HOLE/WOODWORM
Abbiamo trovato un punto di incontro su un interesse
comune mantenendo sonorità hip hop su un tema
Considerando i pregiudizi 'alto'”.
di cui è vittima il rap,
alla notizia che la Divina
Commedia è stata Ecco, appunto, da dove nasce un concept
trasposta in un disco ambizioso come Infernum?
di “rime a tempo”, i C.: “Siamo partiti dal viaggio all’Inferno di Dante e
detrattori rabbrividiranno.
Aggiungere che, per Virgilio e, nel nostro piccolo, ci siamo immedesimati in
penetrare sempre più in quel racconto per trattare degli argomenti della Divina
profondità nell’immaginario Commedia, alcuni in chiave più moderna, trasponendo
di Infernum, non sarebbe
male riprendere in mano la dei personaggi ai giorni nostri, e altri invece sotto
prima cantica dell’opera e forma di storytelling più aderenti all’opera”.
fare molta attenzione ai testi M.: “Ci piaceva ripercorrere alcuni passaggi molto
dei due autori, Claver Gold
e Murubutu, magari per scovare gli incroci meno evidenti, suggestivi dell’opera e ci sembrava che calare Dante in
potrebbe far ravvedere qualcuno… forse. Il disco si evolve tra certe situazioni contemporanee fosse particolarmente
citazioni originali, temi o personaggi ispirati al testo e calati evocativo. Riprendendo un’opera così importante in
nell’attualità (in questo ambito spicca il ritratto di Taide), beat
sia classici sia contemporanei, spunti melodici e filotti di rime: chiave rap puoi stimolare i più giovani, tanti studenti
un’alternanza naturale tra passato, presente e vari umori, non a caso mi hanno già contattato diversi insegnanti
non solo quelli più oscuri, come si potrebbe immaginare. che vogliono venire ai concerti e sono molto curiosi di
L’esperimento è ambizioso e, senza dubbio, a rischio di aspre
critiche, ma va inteso prima di tutto come un atto d’amore: vedere quello che combineremo perché sanno che può
verso la scrittura, la poesia (presente in più passaggi) e la essere speso anche in classe”.
narrativa, verso il rap e, in particolare, il pubblico. Sia quello C.: “Tutto con sonorità molto rap, sia classiche sia
più giovane, composto magari da studenti che possono avere
pregiudizi sull’opera di Dante per trascorsi scolastici negativi, moderne (non trap, ma neanche anni 90). Scegliere i
sia quello più adulto che fatica a trovare un senso al linguaggio beat è stata la parte più difficile…”
urban predominante. Ben vengano due rapper, capaci anche a M.: “Sì, Claver mi ha portato a scrivere su batterie
livello tecnico, che si mettono in gioco con intenti nobili, senza
spinte egocentriche o fame di riflettori, che si dividono le con cui non avrei mai avuto a che fare e questo mi ha
strofe in completa armonia, al netto dei timbri vocali (originali stimolato molto. All’inizio ho fatto un po’ di resistenza
e quindi) differenti, e riescono a condividere con l’ascoltatore ma poi è stata l’occasione per confrontarmi su cose
le loro emozioni. Questo album arriva come un totale outsider
nella scena odierna e crea un precedente per il rap italiano un po’ diverse dal mio suono prediletto. Lui è più
che rimarrà nel tempo. Si dice che il rap rappresenti meglio di proiettato verso il futuro mentre io tendo a essere più
altre espressioni artistiche la società in cui nasce: magari… conservatore in questo senso”.
82/100
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MODER F O T O D I M A R C O PA R O L LO
UNA PIADA
AL CRUDO NELLA
POSIZIONE ESATTA
Sei musicista e gestore di un centro culturale, tutto e portando a svilire ogni altro tema. Ormai
il CISIM, che ha un occhio di riguardo per questo tipo di dinamiche ha infettato ogni settore,
la musica. Partendo dalla tua esperienza pensa al caso Bugo/Morgan: si è parlato per giorni di
personale, quali possibilità pensi che ci siano, sfruttamento dell’immagine e di denaro… ormai non
oggi, di vivere di solo rap da indipendenti se ne esce. Per fortuna esistono eccezioni, in una certa
senza fare trap e avere meno di 20 anni? maniera io lo sono, ma è durissima”.
“Credo che vivere di sola musica, di per sé, sia
difficile. A volte mi sento un miracolato perché, pur Proseguendo questo confronto tra stili e
non prendendo stipendi milionari, riesco a campare generazioni: la cartella stampa definisce il tuo
delle mie passioni. Vivere di musica o di arte in disco "una raccolta di frammenti". Pensi che la
generale in Italia è un salto nel vuoto, occorre avere tua scrittura sia in qualche modo influenzata
forti motivazioni ed essere pronti a tutto. Dispiace dal linguaggio contemporaneo, quello che,
vedere che spesso, in quest’ambiente, sopravvive chi per intendersi, mette in fila immagini slegate
ha risorse economiche proprie o chi trova l’investitore tra loro, senza rime e con molta meno fluidità
giusto. Insomma, senza girarci intorno, sono anni rispetto alla vecchia scuola?
in cui si parla più di soldi che di musica. Questa “Io sono a metà tra due scuole, la mia scrittura ha
ossessione per i numeri e il denaro sta permeando sempre seguito il concatenarsi di immagini spesso
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anche slegate tra loro, ma la mia formazione si Come sono andate le collaborazioni con i tuoi
rifà al rap tecnico, ho studiato molte varietà di compagni di etichetta Claver e Murubutu?
flow e delivery per essere il più possibile 'armato'. “Loro due sono tra i miei migliori amici in questa scena
Approfondire continuamente è una cosa che ho e tra i miei rapper preferiti, quindi è stato naturale
imparato da chi mi ha preceduto, lo studio predicato chiamarli per questo album, che considero il più
nei dischi che mi hanno cresciuto. Della nuova scuola importante della mia vita. Lavorare con talenti come
apprezzo l’abbattimento dei tabù e la ricerca della loro ti costringe a migliorare. Con Claver ho passato
musicalità: provo a imparare da ogni approccio momenti incredibili all’inizio della mia avventura
mantenendo il mio stile. Credo che una scrittura più solista: ricordo il periodo dei live collettivi, le nottate
visionaria e veloce sia figlia della realtà in cui viviamo alcoliche… in quei momenti stavamo costruendo
ma dal punto di vista della tecnica del rap non mi ciò che sarebbe venuto dopo. Ci ha sempre legati la
sento appartenente a nessuna scuola, lo sviluppo provincia e, forse, i nostri caratteri agli opposti: io
di un modo che sia solo mio è al centro del mio fare casinaro e caciarone, lui più riflessivo e silenzioso.
musica”. Alessio è stato uno dei primi rapper più grandi di
me a farmi i complimenti, ha aperto una strada
Nel disco si sente la tua propensione a voler importantissima al rap di “scrittura” e pezzi come
fondere ritmo e melodia senza allontanarti dal Quando Venne Lei hanno segnato profondamente la
tuo background. Come sei arrivato a questo mia crescita. Misurarsi con lui su uno storytelling è
risultato? Quanto ha influito il modo in cui hai stato un percorso lungo, volevo sentirmi pronto, sono
curato la produzione artistica insieme a Duna felicissimo del pezzo che abbiamo fatto insieme”.
e quella musicale con i vari produttori?
“Questo disco è frutto del percorso di una vita: A parte loro due, quali altri rapper italiani
da sempre collaboro con musicisti, attori e artisti senti vicino alla tua sensibilità artistica? Te lo
lontani dal rap, adoro deviare in territori sconosciuti. chiedo anche perché la generazione dei trapper
In questo disco ho frullato tutte le mie influenze esplosa nel 2016 è piuttosto unita, quindi vorrei
cercando di scrivere 'canzoni', non strofe. E senza anche capire com’è la situazione nella scena
Duna questo disco non esisterebbe: è suo al 50%. Il indipendente.
lavoro di arrangiamento e postproduzione è stato “In Glory Hole ho trovato una famiglia ma ho rapporti
fondamentale per concretizzare questo mio intento. stretti con molti artisti della scena, con alcuni
Poi ogni collaboratore, che fosse musicista, rapper o ho proprio sviluppato rapporti umani e artistici
produttore, ha aggiunto una sfaccettatura al lavoro importanti, penso a Kenzie, Max Penombra, Zampa.
che, in qualche caso, ci ha fatto ricostruire da capo i Tra gli artisti che sento più vicini artisticamente
brani. Sono felice che questa ricerca si senta”. metterei sicuramente Johnny Marsiglia, Hyst,
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«CREDO CHE UNA SCRIT TURA PIÙ VI-
SIONARIA E VELOCE SIA FIGLIA DELLA
R E A LTÀ I N C U I V I V I A M O M A D A L
P U N TO D I V I S TA D E L L A T E C N I C A D E L
RAP NON MI SENTO APPARTENENTE
A NESSUNA SCUOL A, LO SVILUPPO
DI UN MODO CHE SIA SOLO MIO È AL
CENTRO DEL MIO FARE MUSICA»
MODER
sempre è tutto rose e fiori, e nella scena indipendente
c’è molta ipocrisia: spesso ho visto gente stare insieme
più per calcolo personale che per stima reciproca, ma
tanto i fake prima o poi li sgami”.
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DISTORSIONI
ORANSSI
PAZUZU
T E S T O D I A N D R E A VA L E N T I N I
F O T O D I T E K L A VÀ LY
TUTTI I COLORI
DI PAZUZU
CANZONI PENSATE COME SORTILEGI, PSICHEDELIA, BLACK METAL, PROG ED
ELECTRO: QUESTI SONO GLI INGREDIENTI DEL NUOVO PAESAGGIO SONORO CREA-
TO DAGLI ORANSSI PAZUZU. LA RICETTA CE L’HA SPIEGATA JUN-HIS, IL CANTANTE E
H
CHITARRISTA DELLA BAND
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DISTORSIONI ORANSSI PAZUZU T E S T O D I A N D R E A VA L E N T I N I
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diversi anni per cui abbiamo un buon affiatamento. potremmo arrivare a entrare in sintonia con i
Di solito le cose iniziano a girare rapidamente una concetti e le immagini che esprimono. Cosa che
volta che ci mettiamo a suonare e a fare jam insieme. invece possiamo fare cantando nella nostra lingua. Il
Ci conosciamo bene. Diciamo che è un procedimento finlandese ci consente di plasmare un’atmosfera più
che richiede poco tempo a livello di arrangiamenti e forte e intensa, perché riusciamo a penetrare i testi
maquillage, ma necessita di molte ore passate tutti a più livelli, possiamo percepirli anche fisicamente
insieme in sala prove. Penso che, nel caso del nuovo e come immagini mentali, quindi il panorama
album, abbiamo impiegato un po’ meno di un anno sonoro che tratteggiamo diventa più vivido, preciso.
per completare la scrittura di tutti i pezzi”. L’inglese va bene, lo parlo piuttosto bene, ma non
ho lo stesso livello di profondità di pensiero con
La scelta di cantare in finlandese è molto l’inglese, quindi il finlandese è la soluzione migliore
particolare. Perché questa decisione? Non per l’atmosfera. A pensarci bene, credo che nessuno
credi che l’inglese vi aiuterebbe ad arrivare a ci abbia mai nemmeno chiesto di fare una canzone
un pubblico più ampio? o un disco in inglese, quindi non c’è domanda per
“Vedi, per noi, qualunque cosa facciamo – singoli una cosa del genere, nel nostro caso. Aggiungo anche
pezzi, album interi, concerti – la cosa più importante che non avrei nulla in contrario a fare qualcosa in
è l’atmosfera che riusciamo a creare. E io credo inglese, ma davvero non ne vedo il motivo, almeno
fermamente che se facessimo qualcosa in inglese in questo momento: raggiungere un pubblico vasto
andrebbe bene come suono, ma noi non riusciremmo non è mai stato un nostro obiettivo. Tanto per darti
a ‘sentire’ profondamente le parole, quindi non un’idea, quando abbiamo inciso il nostro primo
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DISTORSIONI ORANSSI PAZUZU T E S T O D I A N D R E A VA L E N T I N I
album pensavamo che nessuna etichetta l’avrebbe anche l’aspetto psicotropo di alcune droghe nel
mai pubblicato, ma l’abbiamo fatto ugualmente: ci panorama sonoro degli Oranssi Pazuzu?
piace fare le cose spontaneamente, senza porci troppi “Sì… e no. La psichedelia, secondo me, è molto legata
problemi”. a certi aspetti ‘psicologici’ della musica. Penso anche
che, a volte, la sola musica possa trasportarci in quella
Gli Oranssi Pazuzu sono solitamente accostati al dimensione superiore, di espansione della coscienza
black metal, a livello generale. Tu cosa pensi di e della percezione, che è strettamente connessa al
questa associazione? mondo della psichedelia. L’idea per me è di riuscire a
“In realtà non siamo mai stati un gruppo black metal e vedere con distacco, come dall’esterno, i percorsi di
non abbiamo mai voluto esserlo. Il black metal è solo pensiero che utilizzo normalmente… ed è un risultato
una delle influenze presenti nella nostra musica. Sai, che si può facilmente raggiungere con la musica, con
a ogni modo sono davvero poco capace di giudicare e la meditazione ma anche ovviamente con le droghe. Ci
categorizzare la mia musica, mi imbarazza, preferisco sono molte vie per arrivarci. L’importante è riuscire a
lasciarlo fare ad altri se proprio è necessario. Quello identificare quei processi mentali in cui normalmente
che posso dire è che, alla fine della fiera, quando metti ci troviamo intrappolati, rinchiusi come in una cella.
un disco sul piatto, tutte queste cose – le etichette, Delle droghe penso che per certo non siano in grado di
i generi – si dissolvono di fronte alla musica e alla risolvere i problemi delle persone a livello psicologico,
percezione che ognuno ha, mentalmente, dei suoni che ma possono aiutarti – almeno per un po’ di tempo –
sta sentendo. A pensarci bene direi che il black metal ha a uscire dal loop del meccanismo di pensiero che ti
avuto una grande parte nella nostra musica a livello di attanaglia, così da farti identificare dove si trovano
strutture armoniche, soprattutto nei primi dischi, ma i tuoi snodi interiori, l’origine dei tuoi problemi. Le
d’altro canto un’importanza ancora maggiore l’hanno droghe, come la musica, certe forme d’arte (la pittura,
avuta i King Crimson, per noi. Noi scriviamo senza porci per esempio) e la meditazione possono essere la chiave
limiti, usiamo le sonorità e le soluzioni che ci vengono mancante per aprire una porta interiore che altrimenti
spontanee, senza necessariamente pensarci troppo”. terresti chiusa. Ma una volta spalancata, non ti servono
più: devi entrare nella tua mente ed esplorarla tu, con
Il concetto di psichedelia è ovviamente uno le tue facoltà. Quelle cose sono soltanto un aiuto per
dei cardini della musica della band. Ma c’entra compiere il primo passo”.
MESTARIN KYNSI
NUCLEAR BLAST
ORANSSI PAZUZU
Si può dire che le black arts of psychedelia nacquero in un circolo, astrali kosmische. È vero quello che dice Jun-His dei Pazuzu sul
quasi simile a una setta, in Finlandia, circa una quindicina di loro nuovo album: “Volevamo definitivamente guardare a nuovi
anni fa. Questa setta praticamente erano i Dark Buddha Rising. orizzonti, ma dall’altro lato continuare ciò che avevamo iniziato
Da lì inizia a propagarsi un’esoterica proliferazione di gruppi e con Värähtelijä. Una grande influenza sono stati gli album electro,
collaborazioni, la cui ultima manifestazione sono stati i Waste ci hanno ispirato l’idea di avere canzoni che viaggiassero attraverso
Of Space Orchestra, comprendente musicisti di vari gruppi una vasta serie di portali e che venissero modificate e mutilate dal
black psichedelici. Tra questi gli Oranssi Pazuzu. Semplificando: nuovo ambiente”. Dietro tutto questo, l’idea di diffondere la paura
per black arts of psychedelia – ma per i Pazuzu si parla di in una società permeata da un controllo di massa delle opinioni,
kosmische metal – si intende un approccio black metal temperato nella quale le voci eretiche vengono silenziate. Da questo punto
da un’influenza psichedelica e kraut/cosmica. Ma dove nei di vista, ma anche per via della sua morbosa duttilità post prog, il
Dark Buddha Rising questa potente commistione si basa tutta brano chiave dell’album è Uusi Teknokratia, fluttuante e barocco,
su un impatto feroce, negli Oranssi Pazuzu, l’altro polo black impenetrabilmente scuro, certamente uno dei pezzi più heavy che i
psychedelico finnico, è il frutto di una visione più larga, dilatata, Pazuzu abbiano mai scritto.
che declina la pura esecrazione black metal con supporti che CLAUDIO SORGE
oscillano tra ritmi electro, forme prog occulte ed esplorazioni 78/100 DISCO
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A B B O N A T I
SPECIALE HESTETIKA 2020: 4 NUMERI 38 EURO
RUMOREMAG.COM
ALFIO ANTICO PORRIDGE RADIO THE NECKS MOVIE STAR JUNKIES
R E C E N S I O N I
26 8 DIS CH I TRAT TATI APRILE 2020 ru m o re m a ga z i n e
61 60
ACR I M O N Y F R A NCE S CO BI A NCONI CHRI STINE AND THE QUEENS LUC A T. MAI
DISCO DEL MESE APRILE 2020
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RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020
Bella serie Kompakt, curata Dei fondatori del collettivo Terzo lavoro sulla lunga distanza Se l’idea di un unplugged di
da un produttore d’esperienza NON, l’artista sudafricana è per la 25enne austriaca, che con MTV nel 2020 non è proprio
come Jörg Burger e caratteriz- sempre stata quella più interes- questo disco stringe un patto uno schiaffo di attualità, almeno
zata da un tema non comune per sata ad armeggiare col giocatto- con l’elettronica concedendole di azzeccata è quella di provare a
la musica elettronica: il western. lo pop. Pur da una prospettiva abbigliare di tutto punto le sue mettere il formato a confronto
Del quale si recuperano soprat- ancora sperimentale, il suo composizioni indie folk con stra- con un’autrice del peso e dell’età
tutto le derive acide e visionarie esordio di un anno fa (Death ti di tessuto sintetico che si infila dell’australiana. Che lo gira in
degli anni 60 e 70, l’ampiezza Becomes Her) era più che un fino alle trame vocali per otte- salsa local, fin dalla scelta di Mel-
maestosa degli scenari, le po- indizio. Il seguito autopro- nere brani più patinati ma mai bourne come teatro del concerto
tenzialità psichedeliche. Lì si dotto spinge ancora di più sul troppo plastici, pulsanti nei ritmi e dalla (molto nirvaniana) volon-
muovono le 14 tracce di questo quel tasto. Suoni e intenzioni ma sempre ammalianti nelle loro tà di fare da vetrina a talenti loca-
secondo volume, composte si fanno più diretti. Muscoli melodie malinconiche. Una doz- li, magari qua sconosciuti come
per l’occasione da un cast va- electro pop gonfiano tracce zina di pezzi (dieci inediti e due Paul Kelly (lineare ma toccante
riegato in cui coesistono nomi come Fame o il singolo Kisses bonus track) per dimostrare che la loro cover di Charcoal Lane di
forti della casa (Sascha Funke, Taste Like Honey, aria di festa Miriam Hufnagl è cresciuta e che Archie Roach) o poco più, come
Michael Mayer, Rebolledo, Su- R&B anima l’effimera Golden, la sua sperimentazione è alimen- Evelyn Eva Morris. Ritoccando
perpitcher), ripescati di rango robotiche accelerazioni dettano tata da una fervente curiosità che negli spazi liberi un pugno di suoi
(Novotones, Pluramon) e novità marzialità a Woman Call. Il le permette di sfornare dischi brani, con Avant Gardener a ba-
(Mount Obsidian, Fantastic messaggio di autocertificazione sempre diversi nelle sonorità, gnarsi nei violini e il piano a fare
Twins, Gen Pop, Paulor). Me- femminile da una prospettiva sebbene riconoscibili per l’ele- lo stesso per Nameless, Faceless,
scolando in modo più o meno umana in transizione arriva ganza della scrittura, per la voce prima di finire in gloria con una
aderente al tema pezzi di down- forte e chiaro. Il problema è sussurrata e leggera dell’artista corale So Long, Marianne di
tempo e pop sognante, krau- che, questa volta, l’ansia di co- e per le liriche intime e intro- Cohen. Scaletta da EP allungato,
trock e techno, rock lisergico e, municazione non è supportata spettive quasi fossero prese dalle con scelte ed esecuzione a essere
naturalmente, ricordi di colonne da una produzione che metta a pagine di un diario. tutto meno che ovvie.
sonore western. fuoco toni e vocalità. DORIANA TOZZI FRANCESCO VIGNANI
ANDREA POMINI MAURO FENOGLIO 73/100 70/100
79/100 55/100
C’è una foto del cantante e chi- Instancabile, sempre ispirato e Tutto si può dire, tranne che Ice Domanda importante quella in
tarrista Lew Houston: occhiali carico, ritorna il freak di Palm T non ci abbia sempre creduto. copertina del quinto album della
alla Milo Aukerman dei Descen- Springs, Brant Bjork. Definito Sempre. E che sia stato in grado canadese, e argomenti
dents, pallone da basket stretto anche “l’ambasciatore del desert di portare se stesso nella musica. altrettanto solidi nei primi
al petto con la mano destra, rock”. A 20 anni dal suo esordio A ogni costo. E come ogni uomo minuti del disco, con il brano
microfono impugnato con la solista, Jalamanta, Bjork lavora che crede in ciò che fa, la verità omonimo a indovinare contrap-
sinistra e una posa alla Jarvis ancora a Joshua Tree. L’hanno nei suoi gesti si sente. Proprio per pesi morbidissimi fra i dubbi del
Cocker, con tanto di polso in- aiutato in questo suo 13esimo questo i Body Count sono ancora caso, archi e brillamenti soul.
clinato. “Austin, gennaio 2020. album Yosef Sanborn e John Mc maledettamente credibili. Perché Un po’ come entrare in una casa
Coach della squadra di palla- Bain (ex Monster Magnet). Le sono veri. Grezzi, slabbrati, ma passando dalla sauna, volendo.
canestro della Westlake High nuove canzoni non hanno perso duri come la strada. Proprio per Con quel che ne consegue sulla
School minaccia di bucare il pal- quell’aspro fascino desert punk questo Carnivore è un ottimo tenuta delle altre stanze: gustoso
lone se non spunta fuori chi ha delle sue prime cose. Temperate disco. Perché assorbe dalla strada il disimpegno tutto vintage pop
dato fuoco alla sua collezione di da un approccio mai violento, e dai musicisti che l’hanno vissu- di Your Girl, e la conferma al
vinili della SST”, sarebbe la di- semmai ipnotico, caratterizza- ta (in questo disco, ad esempio, mixer per Jim James paga per-
dascalia di “Fotografie Segnan- to da un appeal da storyteller Riley Gale dei Power Trip e Dave sino negli angoli più folk come
ti”. E in fondo questa è anche la quasi confidenziale. Mai rinun- Lombardo) quella rabbia che in Homesick. Solo che non tutti gli
mia recensione. Indolenza carica ciando a un blues ossificato e Ice T non si è mai sopita nemme- argomenti reggono, se il disco ha
di tensione, (mal)umori elettrici, spruzzato di funk, vivificante no un giorno. Ottimo il remake di l’ambizione di raccontare tanto
il casino di fondo su cui s’inne- come un’oasi in un deserto Colors (usata da Ice T per la co- l’inizio di una storia quanto un
sta una voce tendenzialmente californiano. Dall’iniziale Jungle lonna sonora dell’omonimo film, grave lutto in famiglia: quando
lagnosa, il profluvio di “I don’t In The Sound al rock blues alla tra i primi a raccontare le gang di la mano non trema nel mirino
mind” e “I don’t care”: tutto Cream di Jack Bruce, Shitkickin strada) e bello il tributo a Lemmy c’è Weyes Blood, certe nuvole in
porta da quelle parti lì. Molto Now. Avventurandosi talvolta in in Ace Of Spades. Ma è proprio coda al disco minacciano più che
bella la ballata acustica in fili- autojam, come in Cleaning Out il disco che funziona. Crossover altro grandinate alla Florence
grana Early Morning Summer. The Ashtray. ante litteram. E così sia. And The Machine.
MANUEL GRAZIANI CLAUDIO SORGE MARIO RUGGERI FRANCESCO VIGNANI
70/100 79/100 50/100 70/100
RUMOREMAG.COM | 57
ANNA BURCH BURZUM
IF YOU’RE DREAMING THULÊAN MYSTERIES
HEAVENLY RECORDINGS BYELOBOG PRODUCTIONS
HENRIK
diretta si ravviva con arrangia- raccolta di pezzi, nati spora-
menti più avvolgenti, si resta dicamente nell’arco di cinque
nel territorio di confine tra soft anni, per lui è idealmente una
LINDSTRAND
rock e pop rock, con ispirazioni colonna sonora per le session di
ereditate soprattutto dagli anni gaming. Morale: un’accozzaglia
90 (e con le trame vocali che di 23 brani di ambient/elettro-
in più occasioni riportano alla nica minimalista con accenni
mente l’indimenticabile Dolo- folk, ma molto ripetitivi e – mi
res O’Riordan), ma le chitarre si perdoni – sostanzialmente
depongono le armi lasciando banali. Il classico caso in cui il
BUILDER’S JOURNEY spazio ad ambientazioni sonore nome è l’unico selling point di
ORIGINAL SOUNDTRACK più delicate e introspettive.
DORIANA TOZZI
un disco altrimenti evitabile.
Varg, riprovaci: sarai più fortu-
ONE LITTLE INDIAN nato. O anche no.
73/100
ANDREA VALENTINI
48/100
Interessante pensare a come
il mondo dei videogames
abbia stabilito un rapporto
artistico e affettivo nei
confronti di artisti nati sotto
l’egida del rock. Artisti che,
a loro volta, hanno avuto
un passato d’amore nei
confronti sia della musica
classica che della musica CITIZEN BOY COLLOCUTOR
progressive e del krautrock. & MAFIA BOYZ CONTINUATION
Dimostrazione empirica FROM AVOCA HILLS ON THE CORNER
di quanto queste musiche TO THE WORLD
fossero cinematiche e capaci GQOM OH! Dopo un 7” breve e impetuoso
di produrre immagini come The Angry One, i Collo-
attraverso il processo neurobiologico dell’uomo. Musiche Esce per l’etichetta fondata cutor che ritroviamo nel 2020
narrative e poetiche. Esattamente come il game design dal romano Nan Kolé con Le- sono qualcosa di più calmo e ri-
indipendente di stirpe giapponese. Così è stato per Steven rato Phiri – capaci di puntare flessivo, almeno apparentemen-
Wilson e la colonna sonora del videogame Last Days Of June. sul suono Gqom in tempi non te. Guidato dal sax baritono (più
Così per Henrik Lindstrand, la cui storia merita di essere sospetti – una raccolta che ne flauto e clarinetto basso) della
raccontata. Sconosciuto ai più, ma tra i più famosi e celebrati descrive l’evoluzione fin da un leader Tamar Osborn, e comple-
musicisti del Nord Europa, Lindstrand ha vissuto gli studi di acerbo esperimento datato 2013: tato da batteria, basso, chitarra
pianoforte (classico e jazz) al conservatorio di Copenhagen Uhuru contiene le intuizioni e sax tenore, il collettivo jazz
e per 15 anni ha militato nei Kashmir, autentica leggenda sonore di un adolescente che londinese la prende in modo
danese, band nata sulla scia del prog rock ed evolutasi in una sembra sperimentare con i beat meditabondo e introspettivo,
forma elegantissima di pop moderno; bravi al punto da aver sotto il suono di un güiro e di un soprattutto nella prima metà; la
fatto innamorare David Bowie che ha voluto partecipare alle minaccioso drone. Oggi 21enne, rarefatta Deep Peace, l’intricata
registrazioni di No Balance Palace, insieme a Lou Reed e a Citizen Boy (fondatore della crew Continuation, la pacifica Pause
Tony Visconti. Poi la sua storia solista come compositore di Mafia Boyz) è fra gli esponenti e il suo basso solenne. Il singolo
colonne sonore, e raffinatissimo autore di due album solisti principali del suono nato nelle citato apre il lato B e lascia tese
tra cui il suo piccolo capolavoro Nattlestran. Un disco che ha township di Durban e che ha scorie free anche nel passo lento
convinto la Lego a volerlo come autore della colonna sonora rivoluzionato la scena elettronica ma ossessivo della seguente
del videogame Builder’s Journey. Che riprende le tematiche africana, fino a provocarne un Lost And Found, prima che una
trasparenti, cristalline, liquide di Nattlestran, le fonde con notevole impatto globale. Suono ripresa più cupa di Pause chiu-
minimalismi jazz, le avvolge nella musica contemporanea e le che combatte contro la sua ine- da le danze. A conti fatti, più
trasforma in un film senza immagini. Delicato, sognante, lieve, vitabile monotonia attraverso dosata e ragionata, la potenza
a volte quasi immateriale. Profondamente spirituale e toccante la varietà percussiva di episodi è intatta e forse maggiore. E i
e straordinariamente leggero in ogni sua rappresentazione. come Ndanda (2014) o la nuova Collocutor una certezza nell’o-
MARIO RUGGERI Mzansi, in cui le voci di ANT The dierna sbornia jazz.
80/100 Artist e Simore contribuiscono ANDREA POMINI
alla sua drammatica tensione. 80/100
58 | RUMOREMAG.COM GIORGIO VALLETTA
78/100
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020
PSYCH
PSYCH
CORNERSHOP DATURA4
ENGLAND IS A GARDEN WEST COAST HIGHWAY COSMIC
AMPLE PLAY ALIVE NATURAL SOUND
MAYA MOUNTAINS
Sì, Everywhere That Wog Army Bello e prevedibile il nuovo ERA
Road suona proprio come Gim- album dei Datura4 di Dom GO DOWN
mie Hope Jo’Anna, il pezzo che Mariani e dell’ex Drones War- I Maya Mountains bordeggiano l’abisso con le
negli anni è diventato il bench- ren Hall. Bello perché i ragazzi loro cupe danze stoner. Obnubilati da visioni dark
mark della cantilena esotica. hanno una tale classe e cono- allucinogene, spingono con una potenza bombastica
Nel bene e nel male è questo il scono così bene tutti i segreti inaudita, sorvolando paesaggi preistorici irreali
tono del nono album targato del blues e del rock boogie, e persi in galassie lontane. Una folle corsa in cui i
Cornershop: un ottimistico per di più in questo nuovo lavo- motori heavy psichedelici si bruciano e vaporizzano
quadretto in cui i ‘60 britannici ro c’è molto organo Hammond in un’atmosfera plumbea quasi irrespirabile. Erano 12 anni che
sfumano nelle sgargianti colo- a creare potenti groove e alcune li aspettavamo con un nuovo disco. Musicalmente più compatto
razioni delle commedie di Bol- incredibili performance all’har- e travolgente di quanto non sia stato il loro esordio Hash And
lywood. Almeno, Tijnder Singh monica di Howie Smallman, che Pornography. Le chitarre di Emanuele Poletto esplodono come
sembra crederci. Nel corso degli l’album si ascolta con assoluto serbatoi incendiati; la sezione ritmica tambureggiante canta
anni le sue canzoni hanno perso piacere. Prevedibile perché mi una canzone scura e ossessiva, supportando con ipnotico furore
ogni aggancio con l’attualità sembra che rispetto ai prece- l’incessante frastuono stoner, mentre qualche eco di Kyuss, Sleep e
ed è rimasto solo un rock’n’roll denti LP la band si sia un po’ Stooges si riverbera su questo fuoco divampante.
dal tiro stonesiano alternato a seduta, intendo dire composi- 81/100
simpatici motivetti bhangra tivamente parlando. I riff sono
soul arrangiati con un florilegio un tantino logori, non ci sono A CURA DI CLAUDIO SORGE
di sitar, tablas e flauti. Si inizia alzate di ingegno, la scintilla
l’ascolto deliziati, ma si finisce sembra non scattare mai. E se
presto col detestare quei brani in apertura la title track è uno PSYCHONAUT GREAT ELECTRIC QUEST
che sembrano srotolarsi sempre hard R&B spaccatutto, il resto a UNFOLD THE GOD MAN LIVE AT FREAK VALLEY
uguali a se stessi, fino a che il seguire si affloscia un po’, asse- PELAGIC RIPPLE MUSIC
minutaggio (o il buon senso) standosi su un 70s boogie rock Non immedia- Psych nella
non ne impone la chiusura. ben fatto ma di maniera. tamente acco- dilatazione
DIEGO BALLANI CLAUDIO SORGE stabili al termi- protospace di
56/100 69/100 ne “psichede- certi assoli.
lia”, gli Psycho- Heavy nella
naut sono un potente
trio che pur nella propria struttura innervata da high
ricerca post metallica possiede octane rock blues americano
sotto traccia effettivamente e con un pizzico di J.Priest.
qualcosa di psichedelico: nella Immaginateli come una
dilatazione introspettiva di fusione tutta americana tra
certe atmosfere, ad esempio. Duel e Mos Generator. Dal vivo
Che vivono costantemente di i GEQ sono nel loro elemento
THE DISTRICTS EERIE FAMILY una tensione spasmodica alla naturale. Coinvolgenti al
YOU KNOW I’M NOT EERIE FAMILY Tool; mentre un’ispirazione massimo. Of Earth è il loro
GOING ANYWHERE ALIEN SNATCH!
prog liturgica avvolge molti picco heavy metal prog.
FAT POSSUM
tratti dei loro intricati brani. Batterista monstre.
Nonostante il suo nome dica
Ermetici e sofferti. 78/100
Sono passati cinque anni poco a molti, e molto a pochi,
dall’album A Flourish And A Alex Cuervo è una figura cen- 76/100
Spoil e da quel singolo (Pea- trale nel garage punk sblusato
ches) che a dispetto del debito degli ultimi 25 anni. Negli Hex
HAYVANLAR ALEMI
nei confronti dei Kings Of Leon,
PSYCHEDELIA IN TIMES EARTH DRIVE
Dispensers era già evidente la OF TURBULENCE HELIX NEBULA
mostrava l’alta qualità del son- vena scura, quasi gotica, ma SUBSOUND RAGING PLANET
gwriting di Rob Grote e compa- sempre di r’n’r chitarristico si
Da 20 anni Cherchez la
gni. Nel frattempo, il tentativo trattava. Qui Alex (voce e ta-
gli Hayvanlar femme. In
di portare la band verso terri- stiere), assieme alla batterista e
Alemi di Ankara questo caso si
tori più personali ha condotto cantante Alyse Mervosh, gioca a
sperimentano chiama Sara
i Districts dalle parti del sound carte scoperte e sforna un vinile questa strana Antunes e
indie di metà anni Zero. Tanto di gloom pop che si fatica a tirar miscela canta meravi-
che oggi il loro è un synth rock via dal piatto. Everybody Disap- etnopsichedelica, che gliosamente in questa band
che si fregia della drammaticità pear e la più eterea A Ghost Who ha cadenze da fanfara portoghese, per molti versi
di Killers e Arcade Fire, ma sa Lives Inside Your Hearth, piaz- greco/turca, un’enfasi simile agli heavy psych Black
imbastire groove dance punk zate in apertura, portano Joy surf, un approccio a tratti Wizards. Forse con in più un
come quelli degli LCD Sound- Division e Cu re nel deserto di heavy stoner, un afflato liquido tocco post punk che
system. Il meglio arriva quando Chihuahua. La ritmica calibrata dub. Sono affascinanti e caratterizza i loro excursus tra
Grote applica un trattamento e potente con i synth che satura- imprevedibili, e liberi nelle lo psichedelico e lo shoegaze.
lo-fi a ballate intense come Hey no l’aria rendendola minacciosa, loro improvvisazioni. Swans Ancora acerbi, ma hanno mo-
Joe o in quei brani dove synth creano una rete protettiva at- Of St Haartus ad esempio menti meditativo/ritualistici
e bassi gommosi convivono con torno a due voci perfettamente è un liturgico viaggio prog interessanti.
i residui dell’epica Americana. coese che si aprono la strada tra psichedelico dai tratti occulti 71/100
Tutto materiale che Grote tratta la nebbia con un machete (I Am mediorientali, con un tocco
con grande sapienza. Per l’ori- Tarantula, Bloodless). remoto di Toni Iommi.
ginalità c’è ancora tempo. MANUEL GRAZIANI 80/100
DIEGO BALLANI 78/100
71/100 RUMOREMAG.COM | 59
ELDER MATT ELLIOTT
OMENS FAREWELL TO ALL WE KNOW
STICKMAN ICI D’AILLEURS
Band come gli Elder bisognereb- Anche e soprattutto noto per es-
be tenerle in un posto speciale o sere il titolare unico del progetto
un taschino a portata di mano, elettronico Third Eye Founda-
perché quando c’è bisogno di cer- tion, collaboratore dei Flying
tezze nella vita, loro ci sono sem- Saucer Attack e animatore della
pre. Questo Omens è un trattato scena avant rock bristoliana,
di eleganza e di consapevolezza, Matt Elliot ha un cuore dark
applicato a quel suono che li con- folk che da sempre batte nel
traddistingue da sempre e che petto. Negli ultimi 17 anni, ac-
utilizza parti uguali di doom, psi- colto dall’etichetta francese Ici
chedelia e progressive. Qui però D’Ailleurs, Elliott ha elaborato
lasciano nelle retrovie le loro una canzone d’autore delicata,
radici stoner per raggiungere un dolorosa, esistenziale, che ri-
nuovo equilibrio (di cui ci hanno manda al primissimo e solitario
dato un assaggio nell’EP del Leonard Cohen o a certe prove
DANIEL AVERY
& ALESSANDRO CORTINI ILLUSION OF TIME
PHANTASY/PIAS
Cioè l’album che è frutto della sorprendente collaborazione e drammatica. Uno spiraglio luminoso sembra farsi largo fra le
nata a distanza e poi consolidatasi durante il tour condiviso nubi digitali di At First Sight, come a voler ristabilire un equilibrio
con i Nine Inch Nails (di cui Alessandro Cortini è tastierista) sul quale si inserisce Enter Exit, che vede la sua dolce melodia
un paio d’anni fa. Se Avery è fra i produttori elettronici più metallica evolversi caoticamente tra feedback e ulteriori impurità
lucidi dell’ultima generazione britannica, come testimoniato dal sonore. A riprova di come sia posta proprio sulla consistenza del
più recente Song For Alpha, Cortini – globetrotter di origine suono l’enfasi del meticoloso lavoro svolto dai due musicisti. Come
italiana oggi di casa a Berlino - si è imposto con sempre maggior racconta lo stesso Avery, alcuni di questi brani sono nati da spunti
autorevolezza quale artista traversale quanto personale nella sua o frammenti microscopici, poi elaborati senza eccessive rifiniture,
estetica emotiva, in un percorso che l’ha portato al magistrale in modo da non perdere la loro spontaneità. Sicuramente degni
Volume Massimo, pubblicato nella parte finale dello scorso anno. di nota anche gli oltre otto minuti di Water (fra i primi brani
D’altra parte, non può che esser definita emotiva la fragile e realizzati dal duo), dove piccoli impulsi elettrici si aggiungono
poetica natura della traccia che intitola questo disco, che arriva ai suoi ipnotici droni, e l’epica chiusura di Stills con quelli che
subito dopo l’abbagliante irradiazione introduttiva di Sun e sembrerebbero essere fuochi d’artificio.
poco prima dell’incedere lugubre di Inside The Ruins, sulla cui GIORGIO VALLETTA
consistenza granulosa si sviluppa una sottile progressione intensa 85/100
RUMOREMAG.COM | 61
HIP HOP
HIP HOP
Nandi Rose Plunkett è cittadina Una seconda chance per la can- La notizia è che gli Heavy Eyes Dopo gli album con Century
di un mondo che si ostina a dirsi tautrice inglese, dopo il grave sono tornati ma soprattutto che Media, gli Hexvessel ritornano
globale, anche quando tutti i incidente che la bloccò per mesi al loro tripudio fuzz hanno in- alla finlandese Svart, da dove
muri si alzano. Di Brooklyn, ma poco dopo l’uscita di Through telligentemente aggiunto piccoli tutto è partito. E rinascono a
con cromosomi indiani, svizzeri The Night, il suo debut album, nuovi elementi. Love Like Ma- nuova vita. Mat McNerney recita
e irlandesi, con il suo celebrato impedendole di promuoverlo chines a cinque anni di distan- le sue nuove canzoni con un’am-
Lavender (2018) ha raccontato adeguatamente. Nonostante ciò, za da He Dreams Of Lions rac- bigua eleganza da cabaret mitte-
la natura felicemente ibrida il primo LP non passò inosser- conta di una band che ha saputo leuropeo; ma le sue canzoni non
delle sue origini. Qui crea un vato e questa nuova prova sulla fermarsi, riflettere sul proprio sono da cabaret mitteleuropeo;
personaggio che deve prendersi lunga distanza, giunta a circa percorso e dare più profondità sono invocazioni folk dal più
cura della sua ordinaria umanità, sette anni di distanza, conferma alle canzoni. Come se qualcosa profondo spirito delle foreste
in equilibrio fra isolamento e finalmente le sue preziose doti. dei tardi ‘60, anziché alleggerir- nordiche. Che la band abbellisce
condivisione. Insieme al suo par- Con maggior sicurezza, l’ele- ne la struttura, ne avesse dato e impreziosisce con pennellate
tner, il batterista dei Pinegrove gante penna dell’artista disegna ancor di più il senso di guttura- di rock’n’roll, come si diceva una
Zack Levine, riapre il suo diario 12 nuovi pezzi dai lineamenti lità. Prendete due canzoni come volta, decadente (Demian). Più
di confessioni synth pop a cuore morbidi, con melodie vocali raf- Anabasis e Late Night, in cui precisamente, in questa ricerca
aperto. Un romanticismo che a finate impreziosite da arrangia- la materia durissima dei riff in di una pace folk piena di misteri,
volte s’incaponisce con il barocco menti che guardano al passato realtà nasconde andamenti che paiono influenzati da certi oscuri
(la Tori Amos di Brace o Blinking rendendo i suoi brani dei veri e sembrano arrivare dai lati più King Crimson (Billion Year Old
Light), ma funziona quando sce- propri diamanti pop dalle orche- scuri di Nuggets. Non avevano Being; Bog Bodies), con ombre
glie gli abiti più contemporanei (e strazioni vintage, tra le cui mille bisogno di dimostrare nulla, espressioniste che danzano tra i
vicini alla prima Bat For Lashes) facce si riesce a scorgere i diversi eppure gli Heavy Eyes sono suoni (Sic Luceat), a rimarcare
di Siren o My Best Self, o si profili della Harvieu che in que- tornati con una prova di grande che non è fuori luogo dopotutto
rifugia nell’essenza indietronica sto disco si libera del dolore del maturità artistica. Una gran parlare di prog rock. Preziosa
di Lapsing o In August. passato e decide di ripartire da bella notizia. la cover di Fire Of The Mind dei
MAURO FENOGLIO se stessa con coraggio. MARIO RUGGERI Coil.
68/100 DORIANA TOZZI 81/100 CLAUDIO SORGE
77/100 80/100
Le città di mare sono da sempre i posti che meglio interpretano a Lilac è già consegnata alla memoria collettiva dei singalong
la dicotomia emotiva tra esaltazione e tristezza. Nessun altro di fine concerto. La musica arriva di conseguenza, mettendo in
luogo è in grado di figurare al tempo stesso l’opulenta euforia scala i medesimi saliscendi emotivi con l’innesco di continui corto
in progressiva crescita tra primavera ed estate e il successivo circuiti tra raffinate strutture melodiche, a tratti vicine al dream
scivolamento verso la malinconia autunnale e la mesta pop, ed esplosioni corali chitarra/basso/batteria che capovolgono
introspezione invernale. I Porridge Radio arrivano proprio da lì la prospettiva conferendole un taglio ai confini del punk. Ottimo
(Brighton) e sono capaci di mettere in musica esattamente quella disco dotato di almeno un poker di canzoni da circoletto rosso
graduale scala di stati d’animo. Un approccio emo regolato sulla (Born Confused, Sweet, Give/Take e Lilac) che immaginiamo
voce di Dana Margolin, appassionata e vulnerabile, in questo siano terremoto nelle versioni da palco.
e per questo ideologicamente accostabile a quella di Adrianne ARTURO COMPAGNONI
Lenker dei Big Thief, che snocciola parole e frasi spedite in circoli 83/100
concentrici. Versi destinati a scolpirsi presto nella memoria: la
“I don’t want to get bitter / I want us to get better / I want us to
be kinder to ourselves and to each other” che esplode in fondo
RUMOREMAG.COM | 63
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020
Dalla città della perdizione Nelle premesse delle Hinds Secondo album per Jackie Lynn, In quella marca di confine dove
rock, L.A., un tuffo in un passa- qualche promessa l’avevamo in- ovvero l’alter ego “estroverso” si muovono i migliori gruppi
to anni 70 fatto di produzioni B travista, tra echi di zompettante di Haley Fohr aka Circuit Des della fusione tra jazz e post rock
di telefilm sull’occulto, sette ur- garage pop e rimembranze di Yeux. Dopo un album d’esor- (tra le regioni del Nord Europa
bane e hard rock di importazio- vecchi singoli Elefant Records. dio autarchico, a questo giro il e le aree del Mid East america-
ne alla Black Sabbath. Le High Scegliere ora di suonare pop progetto si trasforma in vero no solo per citarne alcuni: Ele-
Priestess sono queste sciccose nella maniera più semplice e e proprio quartetto, compren- phant9, Exploding Star Orche-
ragazze tappezzate di scialli neri orecchiabile possibile non è di dente gli amici Bitchin’ Bajas. stra, Fire! Orchestra), da ormai
psych e borchie che suonano per sé un male, è solo che deci- La tavolozza approntata è varia 25 anni abitano, vivono e si
heavy occult con un’influenza dendo di percorrere quella stra- ma ruota sempre intorno alla muovono i norvegesi Jaga Jaz-
sabbathiana e un appeal califor- da, tanto vale provare a farlo voce profonda, un po’ Nico un zist del sassofonista e clarinetti-
niano psichedelico da San Fran- alla grande scegliendo punti di po’ Alison Moyet, della Fohr, sta Lars Horntveth. Cinque anni
cisco che ha ormai superato e riferimento facilmente ricono- nucleo magnetico di canzoni che dopo Starfire l’ottetto torna con
inghiottito il flower power. In scibili, un’estetica obbligato- seguono in maniera piuttosto un nuovo album di ardito cros-
questo secondo album sfoggia- riamente ruffiana e soprattutto libera un canovaccio synth pop sover tra avant jazz, post rock e
no abilità e precisione nel mo- canzoni che funzionino: presa immerso in un bagno di psiche- suggestioni synthetiche (prezio-
dulare cori satanico/chiesastici rapida e zero intoppi. Insomma delia in grado di inglobare molto sissimi gli interventi di Øystein
e armonie californiane e riff di tutto deve essere funzionale al altro: Casino Queen, anthem Moen all’elettronica, synth e
grave lentezza. Come nella ma- raggiungimento della fascia di scuoticulo in apertura, una clavinet), compresse in quattro
gnifica Erebus. Per non parlare pubblico più ampia possibile. E Odessa che si tinge di krautrock lunghi brani. Non mancano
della prog occulta Invocation, qui gli ingredienti di cui sopra viaggiando implacabile e infinita gli omaggi ai numi Isao Tomi-
soundtrack per party anni 70 e paiono un poco latitare. Loro su autobahn al neon, ma anche ta (Tomita) e Fela Kuti (The
messe nere, con tanto di organo sono simpatiche, ma per l’enne- la rituale ed esoterica Traveler’s Shrine, il quartier generale del
Hammond. Vengono alla mente sima band inutilmente graziosa Code Of Conduct o il funk glacia- musicista a Lagos). Si apprezza
i Coven, in una versione molto poco tempo e zero voglia. le/appiccicoso di Diamond Glue. la volontà di uscire dagli schemi
più heavy, a dire il vero. ARTURO COMPAGNONI Be’ ci si diverte parecchio. post fusion del passato.
CLAUDIO SORGE 51/100 ALESSANDRO BESSELVA AVERAME ANDREA PREVIGNANO
82/100 75/100 65/100
THREE
NORTHERN SPY
THE NECKS
I Necks sono riusciti nella non facile impresa di declinare jazz ambiti inusuali, facendo emergere un lato dark sconosciuto, con
e avanguardia, passando per kraut e progressive, e risultando inserti di cupa e colta elettronica unita a processioni minimaliste.
sempre di difficile catalogazione. Three è la 21esima tappa del Qui, tensione e angoscia si mischiano magistralmente, non
viaggio musicale in cui Tony Buck (batteria e percussioni), Chris lasciando mai respiro all’ascolto e dando l’impressione di esplodere
Abrahams (pianoforte e tastiere) e Lloyd Swanton (basso elettrico in qualsiasi momento, pur rimanendo sempre misurate al limite
e contrabbasso) abbandonano la consueta improvvisazione e dell’implosione. Further, che chiude il disco, nasce in territori
si esibiscono in tre pezzi strutturati, paragonabili a movimenti modern jazz più consueti, grazie a un groove di fondo incalzante, in
distinti di 22 minuti circa ciascuno. Bloom apre l’album e parte cui le note di pianoforte diventano quelle dell’Hammond, donando
subito dritta, nervosa, incendiaria e prepotente. La sua struttura al brano sfumature luminose. Un grande lavoro, con i limiti di un
ricorda addirittura i vecchi Bad Seeds di Nick Cave. Il cuore del packaging troppo minimale, seppur conforme allo stile della band,
brano è costituito dal rincorrersi e sovrapporsi di percussioni e attenta da sempre più alla sostanza che alla forma e del supporto
contrabbasso il cui ritmo, ossessivo e frenetico, è impreziosito dalle (CD), che mai come in questo caso avrebbe meritato il vinile, data la
note del pianoforte di Abrahams. Segue la scura Lovelock, dedicato presenza di tre tracce distinte.
alla memoria di Damien Lovelock (fondatore dei Celibate Rifles) ANTONIO BRIOZZO
e probabilmente il pezzo migliore dell’album. Il trio si spinge in 85/100
64 | RUMOREMAG.COM
AVA N T
AVA N T
GOTICA
Sean Solomon, voce e chitarra Se tratteggiassimo con una linea L’apertura electro funk di Jim Sin dallo splendido canto alla
della band di Los Angeles, il percorso artistico di Moby Jim Falls sarà il boccone più dif- Madre Natura di Ella, che ne
ha ammesso che durante le realizzeremmo una parabola più ficile da digerire per i fan della è naturale e necessario pro-
registrazioni di questo secondo oscillante delle increspature so- prima ora, che se rinunciassero logo attitudinale, Folkesange
disco ha festeggiato un anno nore disegnate dai suoi beat. Più a godersi il nuovo Morrissey sancisce il naturale e vigoroso
di sobrietà. L’allontanamento bassi che alti prima dell’exploit farebbero peccato. A dispetto passo oltre il “metal” e presso
dall’alcol e alcune letture di di Play, poi di nuovo scivoloni di tutto, infatti, l’album funzio- i confini gaelico sinfonici del
Mark Fisher e Alain De Botton (Destroyed) e risalite (Innocents) na. Lo so, è brutto a dirsi. Ma volto tradizionale. Persiste una
hanno indirizzato Uneasy Lau- che caratterizzano l’andamento fidatevi, è così! Funzionano le raffinata ricerca del sacro nei
ghter. Ha messo in gioco vul- di chi, come il nostro, non ama melodie, funziona la struttura solchi di Folkesange, rintraccia-
nerabilità e parlato degli errori ripetersi e preferisce sperimen- dei pezzi, che (escludendo gli bile sia nell’impostazione vocale
commessi, come in Ego, dove tare, recuperare materiali sonori otto, inesplicabili minuti di The di Amalie Bruun sia nella sua
canta “I wanna be anybody but inconsueti, giocare con generi, Secret Of Music) procedono mirata ricerca dello strumento
myself / I wanna love anybody samples e loop, correndo tutti senza tentennamenti. Funzio- acustico e dell’anima del suo
but myself”. La brillantezza di i rischi che ciò comporta. Con nano le escursioni nel soul, suono. La Edda di Snorri ispira
un disco che di post punk ha sì questo LP Richard Melville Hall già sperimentate con successo la carezza maestosa di Leaves
alcune ritmiche asciutte (Stran- concepisce 11 pezzi che si alter- nel disco di cover. Funzionano Of Yggdrasil, ma non si tratta
ger), ma con l’innesto di synth nano tra techno glaciale, ambient meno certe scelte di produzione, dell’unico gioiello armonico:
viaggia in modo più ampio evasiva e parentesi jazz e modern che nell’amalgama di archi, fiati Svea, Tor I Helheim, Guder-
senza lesinarli, abbandonan- classic di cui alla fine rimane ben e elementi sintetici finisce per nes Vilje, hanno dalla loro la
do i vecchi riverberi. Si pensa poco. Più del singolo Power Is suonare datata. In compenso si capacità di integrare e rimo-
ovviamente a New York, primi Taken è Rise Up In Love a regge- rivedono tracce di sagace ironia, dellare l’arcaico trasmesso da
anni Zero e tutte quelle band re l’intero lavoro che comunque proprio quando sembrava che Nebelhexe, Lisa Gerrard, Enya,
tipo Interpol, Stellastarr. è ben lontano dai picchi più alti l’età avesse trasformato il famo- Tori Amos e Freya Aswynn. La
NICHOLAS DAVID ALTEA raggiunti dall’artista. so miserabilismo di Morrissey Algiz di Myrkur è più che mai
82/100 DORIANA TOZZI in un vittimismo old style. sigla di cinematica spiritualità.
60/100 DIEGO BALLANI STEFANO MORELLI
72/100 80/100
Ho scoperto questo disco per caso. Non conoscevo la band, non ho già deciso. Lo compro, me lo riascolto a casa e capisco che non
l’avevo mai nemmeno sentita nominare. Ero in un negozio, si tratta solo di un “buon disco”: c’è qualità, talento, un approccio
stavo impolverandomi le dita facendo passare gli usati quando acerbo che in questi casi è un valore aggiunto. Scopro che sono un
il commesso l’ha piazzato nel lettore e ha fatto partire la terza trio e vengono dall’Olanda. Non l’avrei detto, pensavo più a una
traccia, I Celebrate My Fantasy. Il classico colpo di fulmine: cosa tipo Providence, Columbus, al limite Portland. Intanto gli
un brano lo-fi ma, come dire, “barocco”, tra il freakbeat pop dei ascolti si sommano e ogni volta è una conferma. The Big Exercise
Move e i Pavement di Crooked Rain, Crooked Rain. Chiedo lumi potrebbe non piacere perché disomogeneo e non allineato, ma sono
al commesso, mi dice che si tratta degli Homesick, che il disco si gli stessi motivi per cui potrebbe piacere molto. Con me è andata
intitola The Big Exercise ed è il loro secondo album. Intanto in così. Forse perché certe chitarre di 30 anni fa mi mancano, specie
sottofondo scorrono altri brani (e che brani: Leap Year, la title se innestate su trame così pop e discordanti in un esercizio che non
track e Focus On The Beach tolgono il fiato) e la mia curiosità è mai ricerca affannosa dell’effetto vintage. A distanza di un mese
iniziale diventa stupore. Incroci vocali complessi, un suono asciutto (e di ripetuti, ossessivi ascolti) il mio giudizio non cambia: gran bel
e profondo, quasi solenne: fatico a inquadrarlo, mi ricorda certe disco. E grazie al commesso.
uscite marginali SST o (non a caso) Sub Pop, e i pezzi hanno LUCA FRAZZI
qualcosa di contagioso. La copertina è brutta e impersonale ma 85/100
RUMOREMAG.COM | 67
DECIMA
EDIZIONE
WORKSHOP
SCRIVERE
DI MUSICA
A CURA DI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
CAPOREDATTORE DEL MENSILE
IN COLLABORAZIONE CON
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020
INDIE
INDIE
BILL NACE NIIA
BOTH II: LA BELLA VITA
DRAG CITY NIIAROCCO LLC
CABLE TIES
Noto al pubblico dell’indie Cantautrice americana di origini FAR ENOUGH
rock americano come il partner italiane classe 1988, Niia in MERGE
musicale di Kim Gordon nel questo secondo album canta Band di quelle che spuntano fuori dal nulla, ma se
duo d’improvvisazione Body/ le emozioni legate alla fine quel nulla è il territorio senza confini della magni-
Head, ai conoscitori dell’area di una relazione e al periodo fica Australia punk rock ecco che il nulla diventa
avantgarde dell’East Coast come d’assestamento successivo. La un gigantesco tutto. Il trio di Melbourne per il se-
collaboratore di Chris Corsano ballata d’apertura è jazz con condo disco trova sponda ideale nella Merge di Su-
e Paul Flaherty, e agli utenti più un’atmosfera da club notturno, la perchunk e Bob Mould, nomi selezionati per nulla
smaliziati di Instagram come seconda - primo singolo del disco, casualmente nel vasto e ottimo catalogo della label di Chapel Hill,
uno dei bersagli favoriti del pro- Whatever You Got, con video per sparare una manciata di canzoni che arrivano dritte in mezzo
filo Inzane Johnny (John Olson girato nella periferia romana - si ai denti. La formazione a triangolo amplifica l’immediatezza e la
dei Wolf Eyes), Bill Nace è figlio sposta in territori più R&B/pop voce femminile rinvia in automatico il pensiero a Bikini Kill e alle
della tradizione guitar noise d’autore: due anime del disco che Sleater-Kinney più agitate e spigolose, mentre quando si cala la
newyorkese di Lee Ranaldo, si ritrovano, anche in forme più carta del ritmo (il basso tondo e grasso di Lani) scatta l’automati-
Rudolph Grey, Alan Licht, e sicu- stemperate, nelle altre canzoni. smo Gossip.
ramente dell’estetica dissonante Niia ha prodotto l’album insieme 79/100
dei Sonic Youth più incompro- a Robin Hannibal, in passato
messi. Both, debutto per sola membro dei Rhye, gruppo già
chitarra elettrica, si compone di accostato al suono di Sade, A CURA DI ARTURO COMPAGNONI
otto brani strumentali, ciascuno artista che può venire in mente
chiuso perfettamente in un’idea ascoltando questi 13 brani.
semplice: un feedback, un L’album esce da indipendente COLD MEAT THE GREAT DIVIDES
sustain, un grappolo di note, pic- anche perché Niia vuole curare HOT AND FLUSTERED FACE THE WORLD, AGAIN
cole allucinazioni sonore in bassa in prima persona la definizione STATIC SHOCK SPOILSPORT
fedeltà immerse in riverberi e estetica dei vari aspetti legati alla Ancora Austra- A completare il
vibrati. Semplice, efficace. sua musica. lia (Perth in tris di assi au-
ANDREA PREVIGNANO LUCA GRICINELLA questo caso), straliani arriva
75/100 70/100 ancora punk, la cassetta dei
ma con le lan- Great Divides,
cette spostate che se solo
più indietro rispetto a quelle fosse capitata sulla mia scri-
dei Cable Ties di cui sopra. vania in un momento meno
I Cold Meat esordiscono su negativo e pessimista di que-
album con dieci canzoni stiva- sto avrebbe di certo scippato
te in 23 minuti e spedite nelle la scelta del mese ai compa-
casse alla velocità di 45 giri trioti Cable Ties col suo jangle
al minuto per amplificarne se pop minimale e sotto traccia
ROGER O’DONNELL ORKESTA MENDOZA possibile potenza e volume spartito tra Beat Happening
2 RAVENS CURANDERO
di fuoco. Punk del ‘77 a tratti e gli interi cataloghi di Sarah
CAROLINE GLITTERBEAT
declinato in chiave hardcore, Records e Flying Nun. A fine
Lo ricordiamo anzitutto per il Indie mambo da Tucson, Arizo- roba che non stancherà mai. maggio arriva l’album.
laccio con Thompson Twins e na: questa la definizione ipersin- 67/100 75/100
The Cure, meglio ancora per tentica che si è data la formazio-
la stagione d’oro (in termini ne guidata da Sergio Mendoza
di risonanza e riconoscimento (già nella line-up dei Calexico, e
THE LOVELY EGGS MASERATI
internazionale) dei Cure; quella pure nei Mexrissey), nata inizial- I AM MORON ENTER THE MIRROR
post Kiss Me Kiss Me Kiss Me e mente per omaggiare la leggenda EGG TEMPORARY RESIDENCE LTD.
concomitante con la monumen- del mambo cubano Pérez Prado,
Sono solo in Giusto a fe-
tale costruzione romantica di progetto rivelatosi “troppo di-
due ma riesco- steggiare i due
Disintegration (dove le tastiere vertente per fermarsi lì”. E il decenni di
no comunque a
permangono centrali). Qui però senso del divertimento pervade attività arriva
organizzare una
O’Donnell afferma, con estro ogni istante del quinto album del festa di quelle il nuovo album
e sensibilità, l’amore per le gruppo, ricco di ospiti (tra i tanti che il giorno dei Maserati
rifiniture classico cameristiche Joey Burns dei Calexico, Nick dopo lasciano cerchi alla testa con la produzione di John
e la poesia cinematica condotta Urata dei Devotchka, la spagnola e vuoti di memoria. Lui dietro Congleton, vecchio pirata del
dagli intimi ricami/rintocchi di Amparo Sanchez, impegnata ai tamburi, lei ci mette voce post rock. Partendo dalle coor-
pianoforte, archi e voci (per la in una efficacissima Boogaloo e chitarra, arrivano da Lan- dinate del genere i Maserati ne
precisione, quella di Jennifer Arizona), inglobando ranchera caster e già sono transitati da mettono in piedi una interpre-
Pague). La propensione, meglio e cumbia e mitigando l’effetto queste parti con l’album dello tazione riveduta e corretta che
la spinta, verso la costruzione “assembramento di ospiti” con scorso anno, This Is Eggland. per certi versi rimanda a una
“imagica” del suono, delle sue un fronte sonoro coesivo e com- Velocità di crociera costante- versione punk delle evoluzioni
armonie sentimentali (On The patto, al tempo stesso sfaccettato mente sopra la media, incrocio electro moroderiane o a una
Wing, The Hears Fall o The nei suoi accenti, con momenti di impossibile tra Yeah Yeah rivisitazione attuale di una
Haunt), lo conducono soprat- pura gioia orchestrale screziati Yeahs e Carter The Unstop- soundtrack di Carpenter.
tutto lungo le rive nobili del di exotica e chitarre twanging pable Sex Machine. 67/100
minimalismo d’avanguardia. come Me Dejo Llevar. 66/100
STEFANO MORELLI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
83/100 70/100
RUMOREMAG.COM | 69
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020
L’approccio “umano” ed emozio- L’omonimo debut album uscito Il disco più stereolabico degli Seguendo una traiettoria tutta
nante all’elettronica compiuto per la WCYT era un piccolo gio- ultimi tempi (se non di tutti i loro, piano piano i Phantogram
dal musicista tedesco non viene iello di reviviscenza Pentagram tempi) lo pubblica Joe Stevens, sono riusciti a mettere nella
meno neanche in questo sesto occult doom. Poi Arik e Shardik che alla seconda uscita in lungo stessa scatola l’impegnativissi-
lavoro, che coglie lo spunto della avevano scelto di tentare un’e- raccoglie per la prima volta una ma etichetta di band sperimen-
capacità di comunicazione fra splorazione nuova (tra Magma vera e propria band sotto l’om- tale newyorchese e il pop elet-
alberi per sperimentare con suoni e Earthless, semplifico brutal- brello Peel Dream Magazine, tronico più classico. Perdendo
percussivi di strumenti in legno mente) con i Ryte. E ne è uscito conferendo respiro più ampio via via le sovrastrutture trip hop
(vedi Transparent Tickle Shining uno splendido disco per HPS. e completo alle escursioni da e andando ad abitare un mondo
Glace) o soluzioni ambient parti- Ma dopo questo, i Pastor non si tinello del suo primo lavoro. dove i Chvrches imparano a
colarmente rarefatte. Quasi come sono sciolti. Rieccoli infatti con Gli Stereolab citati in forma e ballare come i Knife: un oscuro
se il progressivo allontanarsi dal il nuovo album, che mostra una spirito sono quelli di Peng! e campione sixties rimasticato alla
computer per esplorare invece consapevolezza molto più heavy Switched On, quando ancora la J Dilla apre Dear God, ad esem-
le possibilità degli strumenti rispetto al precedente. E la co- struttura lasciava trasparire in pio, come ricca di dinamicissime
acustici - qui anche xilofono e vio- niuga con il meglio del rock blues controluce gli effetti indie pop storture è la base che Pedestal
loncello - rappresentasse inoltre hard ’70, diciamo anche pre targati McCarthy, tra luccichii lascia alla voce di Sarah Bartel.
per Hendrik Weber un’implicita heavy metal. Brani che ti inchio- di chitarre e voci diluite a volu- Voce mai tanto malinconica
affermazione di attenzione per dano con il martellante riffera- me shoegaze, pressoché pari a come qua, e d’altronde il richia-
l’ecosistema. Il beat si fa più insi- ma dei Judas Priest (Bone Dag- quello degli strumenti. In questo mo del titolo dell’album al primo
stente solo in una Roots Making ger, Obey) e i lancinanti heavy contesto non paiono distanti singolo dei New Order fa il paio
Family che gioca con elementi blues dei Leaf Hound (Chaos Of nemmeno certe cose dei Pale con versi come “renderesti
dub, prima di giungere alla strut- Age Rises). Ma il meglio non è Saints o le reiterazioni kraut pop amabile un ospedale”. Eppure,
tura complessa di The Crown un loro brano originale, bensì la degli ultimi Spacemen 3: per e al netto di qualche passaggio
Territory e all’avvolgente melo- cover dei texani ex Josefus Stone amanti del genere, genere che a vuoto, la drammatizzazione
dia minimalista di Pius In Tacet. Axe, Slave Of Fear (1971): puro del resto conta sempre estimato- del suono dei due è di quelle in
GIORGIO VALLETTA acid nightmare! ri numerosi e fedeli. grado di garantire longevità.
78/100 CLAUDIO SORGE ARTURO COMPAGNONI FRANCESCO VIGNANI
80/100 72/100 69/100
THE UNIVERSE
INSIDE
ANTI- DREAM SYNDICATE
Il primo nome che viene in mente, all’ascolto di questo terzo campo e si capisce che titoli come Put Some Miles On (Miles con
disco dei Dream Syndicate reloaded, è quello degli Wire. Non la maiuscola) non erano casuali. Un’ora di musica estratta da
per affinità sonore, anche se la band di Colin Newman è tra i una lunga jam in studio, quasi nessuna postproduzione e viaggi
grandi amori di Steve Wynn. No, banalmente è che la reunion del assicurati. Chi avrebbe mai pensato di usare per i Syndicate
Sindacato ormai se la gioca con quella degli inglesi per il titolo riferimenti come Sun Ra, Can, Fela Kuti, Heliocentrics, jazz
di miglior comeback di sempre. Perché tornare dovrebbe dire elettrico, afrobeat, avantgarde? Volendo citare un nome più in
soprattutto reinventarsi, scommettere su se stessi, dare un senso zona Wynn si potrebbe dire Dirtmusic, ma qui si va pure oltre. Il
positivo alla parola “invecchiare” (che implica varie cose tremende fatto è che questo non è un disco di “pezzi di Steve Wynn + band”
ma anche il fatto di essere diventati musicisti migliori e dagli ma un vero lavoro di gruppo, con le tastiere di Chris Cacavas e i
orizzonti più ampi). Le carezze ai boomer con la lacrima pronta fiati di Marcus Tenney decisivi tanto quanto le chitarre di Wynn e
appena parte Merritville le si tiene da parte per i concerti, che di Jason Victor o la ritmica mai così compatta e motorik di Dennis
alla luce di questo nuovo episodio immaginiamo saranno sempre Duck e Mark Walton. Qui si va in orbita davvero, e il Paisley è solo
più free e dilatati. Ma se nuova musica deve essere, che lo sia sul un puntino colorato laggiù sulla Terra. O nel passato.
serio. Alcuni segnali erano rintracciabili sui due album precedenti, CARLO BORDONE
ma qui si apre del tutto l’obbiettivo, si aumenta la profondità di 90/100
70 | RUMOREMAG.COM
BRAZIL
BRAZIL
METAL
PORCHES POTTERY
RICKY MUSIC WELCOME TO BOBBY’S MOTEL
DOMINO PARTISAN
OZZY OSBOURNE
ORDINARY MAN È incidentalmente intonato I Pottery vengono da Montreal,
SONY all’assurda situazione che vivia- ma sono cresciuti con il mito
A suo modo, Ozzy si è inventato qualcosa di nuovo. mo da queste parti nei giorni in della New York di Television e
Come aver scelto sorprendentemente Post Malone cui viene pubblicato, il nuovo Talking Heads. Lo si intuì da
come produttore. Come aver chiesto a Elton John album di Porches: un lavoro tutto quando, lo scorso anno, lo stri-
di partecipare al disco. Come essersi portato Chad costruito – non incidentalmente dulo riff di Lady Solinas imitava
Smith nella sezione ritmica (che, per inciso, dà alla – su sentimenti contraddittori. la chitarra stralunata di Tom
musica di Ozzy una prospettiva più aperta). Per il È strano e appropriato ascoltarlo Verlaine. Lo si intuisce anche
resto ha scritto un ottimo disco di Heavy Metal ma su questo non mentre, dopo una vita passata oggi, con buona parte dei brani
avevamo dubbi. Un disco sincero, una lunga confessione ai fans, a decantare le meraviglie dell’a- che sembrano scossi dallo stesso
che sembra quasi un addio (ci auguriamo di no) ma che rimane socialità e dello “stare in casa is furore che faceva vibrare i pezzi
un ritorno molto lucido, che francamente non ci aspettavamo. the new uscire”, ci ritroviamo di Fear Of Music. Nel frattempo
78/100 costretti, e passiamo il tempo c’è stato il tour con i Parquet
tra euforia e protodepressione: Courts, dai quali hanno appreso
Ricky Music oscilla scientemen- la lezione di un art rock frenetico
te fra melodie malinconiche e attillato, su cui innestare la
appoggiate su ritmi ballabili e propria formula. Il risultato è un
viceversa, fra estasi e sonnolenza, album centrato sul ritmo. Un ge-
A CURA DI MARIO RUGGERI fra la sensazione di quando fai neratore di groove inarrestabili,
tappezzeria a una festa che aspet- micidiali percussioni esotiche e
tavi da mesi e quella di quando ti funky funambolici. Il tutto a ser-
CLOVEN HOOF H.E.A.T diverti da pazzi a una serata a cui vizio di anthems eleganti e sexy
AGE OF STEEL II non volevi proprio andare. Detto escursioni nella disco music più
PURE STEEL EAR MUSIC
con un verso (da Do U Wanna): psichedelica. Un lavoro che lascia
Classe di ferro. Appartengono “I’m so happy I could cry”. senza fiato, ma con grande stile.
È il caso di dirlo, di diritto a quel LETIZIA BOGNANNI DIEGO BALLANI
se pensiamo suono melo- 75/100 80/100
che i Cloven dic hard rock
Hoof sono in che, non mi
circolazione dal stancherò mai
1979 e che il loro The Opening di dirlo, è uno dei patrimoni
Ritual appartiene alla storia più importanti della storia
della NWOBHM. E dobbiamo hard rock degli ultimi 40
ammettere che, nonostante il anni. Nonostante i detrattori.
genere ormai calligrafico, la Gli H.E.A.T da sempre, ma
classe si sente ed emerge per soprattutto oggi, sono formi-
tutta la durata del disco. Puro dabili. Canzoni perfette e con
heavy metal antologico. un retaggio che va dai White- THE PROPER PURITY RING
70/100 snake ai Journey. ORNAMENTS WOMB
4AD
88/100 MISSION BELLS
TAPETE
C’era attesa per il ritorno del
Qualcosa si è insinuato nel duo electro pop canadese, come
progetto di James Hoare e Max in fondo è lecito che sia se trat-
Claps, una nube che aggiunge tiamo di gente il cui debutto
THE WILD! (Shrines, 2012) non è mai trop-
ECLIPSE STILL BELIEVE IN ROCK nuance oscure al loro songwri-
PARADIGM AND ROLL ting. Qualcosa che fa sfumare po citato quanto a evoluzione
FRONTIERS EONE le solari melodie di Waiting del genere nello scorso decen-
For The Summer e lo squillante nio. E Womb, arrivato a cinque
Se gli H.E.A.T Sanno come
jangle pop del classico Wooden anni dall’ultimo lavoro e dopo
rappresentano suonare e
Head in una caliginosa amal- una lunga collaborazione con
un vertice sanno come
gama di armonie West Coast in Katy Perry, è un po’ quello che
dell’hard rendere al
melodico, gli meglio il salsa wave. Mission Bells arriva capita quando i Chvrches ti han
Eclipse vanno rock’n’roll nove mesi dopo l’interlocuto- rubato il posto in fila alla cassa.
ben oltre. Perché all’hard di strada. Non sarebbero rio Six Lenins; nel frattempo Un lavoro complesso da digerire
melodico aggiungono stralci di diventati idoli incontrastati al gruppo si è unita Nathalie in un paio di ascolti: c’è l’ansia
heavy metal, a volte scorie di degli amanti del Classic Rock, Bruno, il cui profondo suono di del non riuscire a comunicare
sleaze d’autore e una capacità altrimenti. Tra AC/DC, Guns basso trasforma Downtown e (Rubyinsides), il volersi fare av-
autoriale meravigliosa. Viva N’ Roses, Nashville Pussy (a Broken Insect in plumbee rifles- volgere dalla luce in una cristal-
La Victoria è un brano epic/ tratti), Airbourne, ma con sioni metropolitane. Per il resto lina e soave Peacefall e momenti
hard melodico straordinario. una libertà nel suonare tre il nuovo lavoro riesce laddove il in cui i mattoncini cascano alla
Senza preconcetti: Paradigm accordi, che fa la differenza. precedente falliva, nel tentativo perfezione, come nella lucida
è un disco bellissimo. Suonano e graffiano. Tutto ciò di costruire un immaginario melodia vocale di Megan James
80/100 che il rock’n’roll chiede ai suoi sixties globale, in cui Barrett va per Vehemence. Pagando sem-
devoti. a braccetto con il folk di Crosby mai altrove la voglia di sovrac-
80/100 Stills & Nash e le ballate dei Vel- caricare, in inciampi di puro
vet Undergound si ammantano eccesso di ambizione.
di rarefatti tocchi cameristici. FRANCESCO VIGNANI
DIEGO BALLANI 74/100
72 | RUMOREMAG.COM 76/100
RECENSIONI GLI ALBUM APRILE 2020
EXTREMA
EXTREMA
BEATS
Non c’è da stupirsi che uno come Jon Spencer sia andato fuori Baby, Riddle Daddy, Russell: davvero un’infame galleria di
di testa per i Bobby Lees. Gli hanno ricordato probabilmente depressi natural born killers. La musica è roba da due riff. Accordi
l’anarchia selvaggia dei Pussy Galore. È successo infatti che i Lees punk rock stremati e blues primitivo. Rispetto al precedente
suonassero una sera prima di lui per convincerlo subito a produrre album, grazie anche a Jon Spencer, i Bobby Lees danno una spinta
il loro secondo album. E così è stato. Il primo, Beauty Pageant, ulteriore alla loro folle energia. Tipo che Move e Redroom sono
uscito autoprodotto l’anno scorso, non se l’era filato nessuno. Una le più ispide e taglienti, le più vicine ai Pussy Galore. E me ne
perfetta fusione di roots/r’n’r e punk rock. Tipo che ci sono almeno accorgo ora: hanno anche un batterista, Macky Bowman, che è
due brani dove si può immaginare una Janis Joplin di 17 anni che un vero fenomeno. Skin Suit si chiude con uno straziante R&B da
canta negli Avengers al posto di Penelope Houston. Ora siamo al border, The Last Song. Ma c’è una doppia chiusura, in realtà, che
secondo capitolo con Jon Spencer dietro le quinte. E non abbiamo riassume tutto quello che sono i Bobby Lees: due cover, Blank
ancora parlato di Sam Quartin, la snodata, selvaggia vocalist che Generation di Richard Hell e I’m A Man di Muddy Waters.
scrive i brani dei Bobby Lees e si agita e strepita come un’invasata. E con questo è detto tutto.
I personaggi delle loro canzoni sono tipi psichicamente instabili, CLAUDIO SORGE
che si spostano di qui e di là per un’America rurale, e attraverso il 81/100
deserto, e fanno cose che è un eufemismo definire strane. Ranch
RUMOREMAG.COM | 75
WEIRD RNR
WEIRD RNR
Un nuovo tassello nell’impecca- Dopo la calma controllata di I Raggiunti i massimi livelli È stato l’incontro tra i fratelli
bile percorso psichedelico della Go Missing In My Sleep (2017) evanescenza del loro post rock parigini Benjamin e Guillame
newyorkese Beyond Beyond Is qualcuno si sarebbe aspettato rarefatto con l’album We Will Colin e Bruce Lamont degli
Beyond (nome programmatico un grande salto. Vedremo. Always Be (2012), ultimo lavoro Yakuza a dare vita ad uno dei
se mai ce n’è stato uno), a cura Intanto Ruiner mette in gioco su Kranky prima di un periodo più importanti episodi di spe-
stavolta di una tipica combric- anche i muscoli affusolati della di riflessione e sporadiche uscite rimentazione drone partoriti
cola freak britannica, che pare band di Brooklyn. La natura- indipendenti su Blue Flea, Carl in Francia. Parigi che brucia.
uscita dalla macchina del tempo. lezza sprigionata è miele per Hultgren e Windy Weber, espo- Parigi che s’immerge nella notte
Due uomini e due donne, fondati i golosi di belle sensazioni di nenti autorevolissimi dell’am- e immagina l’abisso. Parigi che
e guidati dal chitarrista e can- folk sognante. Feeling Fancy bient estremo, tornano con un guarda in alto e cerca l’eternità.
tante di origini brasiliano/ita- scivola verso il dream pop lavoro che segna vette altissime La sperimentazione dei WuW è
liane Lau Ro, i Wax Machine ar- etereo, solido e ammaliante di estasi rumorosa. Ben più as- tutta rivolta alla ricostruzione
rivano da una lunga serie di file come la voce di Tamsin Wilson. sertiva - fin dal titolo: Allegiance di suoni eterni, con strumenti
e CD autoprodotti, dove hanno Atmosfere perfettamente equi- And Conviction (fedeltà e con- “rubati” alle tradizioni sacre
perfezionato la loro pozione a librate (Align), senza strappi vinzione) - rispetto a ogni altra antiche. Tutto ovviamente
base di folk stralunato, jazz/funk ma con esperti giochi di suoni loro prova, questa raccolta di tradotto con un linguaggio che
spirituale, spensieratezza tropi- pieni e vuoti come in Fuse. È canzoni aggredisce fin da subito. oggi potremmo chiamare post
calista e solido rock psichedelico un peccato che dalla scia della I ben dosati interventi vocali di drone. Anche se i WuW dimo-
con piedi da entrambe le parti popolarità dei Daughter non Weber hanno dignità narrativa strano a tratti una sensibilità
dell’Atlantico. Nei 40 minuti di siano stati travolti anche i e fanno da credibile contraltare cosmic psycho. Vaga. Leggera.
Earthsong Of Silence quella po- Wilsen. Ci sono vincitori e non all’oceano di distorsione, crack- Rarefatta. Ma c’è. Un disco de-
zione sale, lenta e senza scampo, vincitori, ma nessun perden- le, riverberi, e arpeggi affioranti cisamente interessante il loro.
fra melodie di flauto e groove te. Un disco così dovrebbero di Hultgren, in un ideale incon- MARIO RUGGERI
da capelli al vento, stordente: prescriverlo i dottori: due volte tro tra la musica evocativa di 78/100
sentire roba come Sun Dance e al giorno, appena svegli e prima Caretaker e la vibrante poesia
Turiya per credere. di andare a dormire. Staremmo dei Low.
ANDREA POMINI tutti meglio. ANDREA PREVIGNANO
RUMOREMAG.COM | 79
TREECOLORE DISCO DEL MESE
ALFIO ANTICO
ALFIOFUTURISMO
80 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM APRILE 2020
Riecco quel suono “Volevo un disco ‘ultraitaliano’, Non c’è spiegazione migliore I Chow, da Bologna, sono la clas-
metropolitano, eppure così in cui tutto fosse così sospeso, della frase di Jean-Luc Godard, sica band destinata a culto futu-
legato alla terra. Elettrico minimale, lontano dalle mode evocata dall’artista stesso, per ro ma oggi cagata da tre persone.
ma intimo. Odora di smog e da essere compreso anche delineare il modus operandi: In cinque anni hanno messo in
di fiori, di nebbia e rugiada. all’estero. E in cui contassero “Devi mettere insieme due circolo solo una cassetta, un sin-
Riverberi psichedelici, wave, le canzoni più che la lingua”, ci immagini per far succedere le golo e questo album di debutto,
chitarre acide o arpeggiate, diceva. Tant’è che ospiti sono cose”. Loop, frammenti sonori, ma è valsa la pena attendere.
synth, vibrafoni, bassi, le voci di Rufus Wainwright, suggestioni ritmiche accorpate Riccardo, il cantante/chitarrista,
tromboni e tutta la bellezza Eleanor Friedberger, Kazu Ma- talvolta in apparente contrasto, ha un gran talento e sa di averlo.
cui ci ha abituati. Tuttavia kino, Hindi Zahra, quest’ultime asperità post punk, echi del Se la scena va in una direzione,
questa volta è più essenziale, autrici di due brani in inglese primo James Ferraro, Inghilter- lui va in quella opposta: cosa
svuotata, musicalmente meno e arabo. Prodotto da Amedeo ra dopo Burial, digital reggae c’è di più fuori moda, nel 2020,
macchinosa. Un disco intriso Pace, è un lavoro eterogeneo, virato Rema Rema, briciole te- di una produzione che si ispira
d’amore e di denuncia. Amore nonostante la ritmica sia affi- chno, tribalismo, manipolazioni alla Seattle del 1990? Ecco allora
per la sua compagna e per la data solo al canto, adagiato sui Old English Spelling Bee/Tri servito Ancient Gentle Tower,
loro piccola Anna: “A noi tre” si pianoforti di Thomas Bartlett e Angle e ambient che si tinge di 15 tracce più o meno grunge
legge. Non Torniamo Più parla Michele Fedrigotti e gli archi del perimetri politici (il ‘68 france- idealmente rubate alle session
magnificamente di quell’amore. Quartetto Balanescu. Si va dalla se, la resistenza No Tav). Il fa- di Buzz Factory degli Screaming
Un album permeato anche dal scino, cospicuo, risiede proprio Trees: ruvide cavalcate psiche-
deandreiana L’Abisso, al piglio
suo consueto senso critico e nel mistero dell’accostamento deliche, chitarra 100% north
lirico di Andante, alla rarefa-
profondità. Canzoni di denuncia, e del fluido unico. Glorioso ap- west e una voce evocativa che fa
zione acida di Go!, alla romanza
ambientalista, politica, sociale: proccio DIY, nella pratica tec- pensare a folte chiome contro-
Fàika Llìl Wnhàr, sospesi tra
per esempio Pietre o Infinito
classica, folk, ricerca e tradi- nica, estetica e nella scelta delle vento. Un disco che è di per sé
1 o Animali Di Superficie. Del
zione, in dieci canzoni in cui il fonti (dischi dimenticati dal dio un’anomalia, tanto suona antico
legame dell’uomo con la natura,
nostro si è messo a nudo, in una del consumo e dagli uomini): e “fuori sincrono”.
le altre specie, l’universo. Dei
sorta di “seduta psicoanalitica”. cassetta e digitale. LUCA FRAZZI
limiti e della miopia ingorda del
genere umano. BARBARA SANTI MAURIZIO BLATTO 80/100
BARBARA SANTI 80/100 80/100 RUMOREMAG.COM | 81
84/100
RADICI APRILE 2020 / FRANCESCO BIANCONI
10 CANZONI PER
FRANCESCO BIANCONI
“Forever vuol dire tutto e niente, per questo mi convince”, dice del suo esordio
individuale. “Suona bene, è positivo. È una sorta di augurio che queste canzoni durino
nel tempo. Parla di me in modo diretto. È una seduta psicanalitica. Uso pochi artifici
retorici, poca ironia e meno distacco. Esco pure dalla metrica, vomito parole”. Nel disco,
prodotto da Amedeo Pace dei Blonde Redhead, è bandita la ritmica, le fondamenta sono
piuttosto i pianoforti di Bartlett e Fedrigotti e gli archi del Balanescu Quartet. “Volevo un
disco slegato dal tempo in genere, sia storico sia musicale. Arrangiamenti scarni e niente
ritmica basso-chitarra-batteria. Una forma indefinita di lied moderno, immaginarie folk
songs per piano, harmonium e voce. Ho ascoltato tanto Desertshore di Nico: pezzi sospesi,
fluttuanti, la voce come solo elemento percussivo. Poi ci voleva una persona che mi curasse
in questo percorso bizzarro; ho conosciuto Amedeo in Italia, ha ascoltato e accettato.
È stato più di incontrare un ottimo produttore, è stato trovare un fratello grande”.
vita. Disturba e rassi- mistico della fuga dal con la mia compagna”. ‘It’s Ali versus Clay’ filtro, di compromesso,
cura insieme, e resiste reale – non è da meno e capisci che ce la puoi di abbellimento”.
benissimo al tempo”. commuove”. DA DA THE VELVET UN- fare anche tu”. DA JOHN LENNON /
SINGOLO DA FISIOGNOMICA DERGROUND & NICO DA SUPPER PLASTIC ONO BAND
“Mi piace la voce di “Un altro esempio di “Un vero talento, è una
Roy Orbison: il timbro, forzatura dei codi- “Anche la versione dal “Inarrivabile vetta di delle più belle scoperte
l’estensione. E il suo ci della cosiddetta vivo di Fausto Cigliano avanguardia per le di quest’anno. Le sue
senso del dramma. È in- forma canzone, e una nel film Passione di masse. Il testo è geniale, parole hanno senso
credibile come riesca a sua deviazione verso Turturro è meravigliosa così come geniale è e suono, anche senza
trasformare due minuti territori inesplorati. e fortemente consiglia- l’enunciazione, con Brian bisogno di ricorrere
e mezzo di semplice Molto cinematografica e ta. Un classico, parti- Ferry che canta con la alle rime e agli stilemi
teen rock and roll song orchestrale, è tratta da colarmente moderno freddezza affascinante del rap. È una poetessa
in piccola sceneggia- Tilt, per il sottoscritto dal punto di vista della di un immaginario Elvis giovane e sincera,
tura, in operetta, e uno dei dischi più belli e scrittura musicale, con morto, sepolto e rianima- questo mi arriva dagli
spezzarti il cuore”. sperimentali del leggen- struttura ciclica e armo- to con la scossa elettrica. altoparlanti”.
dario Scott”. nie spagnoleggianti”. Super sexy”. DA THE BOOK OF TRAPS
SINGOLO DA TILT DA NAPOLETANA – DA FOR YOUR PLEASURE AND LESSONSH
QUARTO VOLUME
82 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM APRILE 2020
Colombre, alias Giovanni Im- Una title track dall’aura I parmigiano/trentini Dadar In Italia o stai da una parte o
parato, si è preso del tempo, luciferina e un’immaginifica suonano un punk demente con dall’altra. Non fa eccezione la
lavorando come chitarrista cover dark/neoclassica di discreti picchi di caos controlla- nostra musica. Per la giovane
per Calcutta e produttore per Temporary Peace degli to. È gente che suona bene ma fa età, che quantomeno non dà
Maria Antonietta, per raffinare Anathema certificano la di tutto per mascherarlo, che non tempo di edificare sovrastruttu-
la propria penna e lasciarsi alle sterzata delle Corde Oblique del piace né ai punk col chiodo né re, i vicentini guidati da Michele
spalle un po’ di quella ingenua compositore Riccardo Prencipe ai talebani dell’hardcore. Sono Bellinaso surfano senza farsi
spensieratezza e minimalismo verso ben più elettrici e umorali senza divisa, apparentemente troppi problemi tra le onde del
compositivo, che percorreva il registri, rispetto all’etereo disinteressati alla “forma”, garage in media fedeltà, con
precedente Pulviscolo. Tra le neofolk mediterraneo dei lavori alla classificazione in generi, la schiettezza delle band indie
ramificazioni che definiscono precedenti, qui comunque all’immagine. E randellano. To pop di nuova generazione. Alla
l’esoscheletro di questa nuova preservato nei chiaroscuri di Take Out Or Eat In, il loro LP mente vengono subito i Wavves
creatura e del cantautorato di alcuni episodi (Le Grandi Anime, in formato cassetta, è un blister di King Of The Beach e i Cloud
Giovanni ritroviamo lo stile di Il Figlio Dei Vergini). L’andatura di dieci supposte infilate senza Nothings. Dai primi hanno pre-
Giorgio Tuma e il piglio per le faberiana de La Strada, rievocata lubrificante, il tutto all’insegna so la freschezza contagiosa, dai
melodie figlie degli anni 70 e di da Andrea Chimenti, l’avant folk di velocità medio/alte e di un secondi il contegno nel tenere
Battisti, uniti in una scrittura cangiante de Il Terzo Suono, certo sfascio. Più Circle Jerks che le chitarre in linea, giusto con
elegante e composta. Piccole assecondato mirabilmente da Fugazi, con richiami alle produ- minimi spostamenti, spalman-
canzoni in cui predomina il Miro Sassolini, e la viscerale zioni Rip Off fine ‘90 e almeno doci sopra melodie struggenti
gusto per la misura tra spunti teatralità di Maddalena Crippa un paio di pezzi che ti mettono dalla presa malinconica. I cori
soul e fragili equilibri, nel sottile ne La Casa Del Ponte nobilitano in ginocchio. Geniale la grafica più che cantati sono ululati,
racconto, personale e intimo, dei un disco che pur nella sua di copertina, né più né meno che vedi Uuh Uuh, Probblems e
rapporti umani. Un disco pen- ambivalenza stilistica ammalia il menù bisunto di un cinese da Basement. Questa è la loro cifra
sato e curato, che si muove tra le per riferimenti artistici e asporto. Musica di strada a tutti più evidente: croce e delizia di
pieghe dell’esistenza leggero e al letterari, nonché per la coesione gli effetti: il punk oggi è anche e una California interiore portata
tempo stesso con passo deciso. musiva di chitarre, piano, soprattutto questo. a spasso nell’operoso Nordest.
SIMONA VENTRELLA violino, fisarmonica e voci. LUCA FRAZZI MANUEL GRAZIANI
72/100 ANTONIO BELMONTE 75/100 73/100
76/100
ARIA DI DEVOLUZIONE
84 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM APRILE 2020
A dischi così ci arrivi preparato, L’italiano è una lingua ostica C’è un sorso di classico in più Perfetto per la situazione di caos
rodato da 40 anni di ascolti più o da utilizzare in alcuni generi rispetto alle cavalcate superhe- che stiamo vivendo, il quarto
meno “in linea” e quasi assuefat- musicali. Cosmetic e Stella avy alla Baroness di New World parto discografico degli Zolle.
to, però succede che certe band Diana, giusto per citare i primi Order, ma niente di troppo Macello. Un grottesco ritratto
talvolta risveglino sopiti ardori. due che vengono in mente, sconvolgente. È più una sensa- in filigrana della nostra società
È il caso delle Smalltown Tigers, sono le band che meglio hanno zione di sobrietà diffusa, proba- impazzita e contraddittoria.
tre ragazze romagnole che, saputo cucire il nostro idioma bilmente dovuta alla ricerca di Non è uno spettacolo gradevole.
molto semplicemente, suonano sullo shoegaze. I Tenue tentano una nuova identità, di un nuovo Sebbene intrigante. Loro musi-
rock’n’roll alla velocità dei Ra- pure loro la via riverberata equilibrio basico dopo i recenti calmente hanno uno stile molto
mones col piglio delle Runaways. italiana per nulla facile; intensi cambi di formazione del gruppo. originale. Anche la titolazione
L’anacronismo di un disco come e a tratti urgenti nei loro risvolti Ne viene fuori un disco meno dell’album è particolare con
Five Things (otto pezzi che sono fortemente emotivi. L’apertura è calligrafico rispetto al passato quei loro calembour. S’Offre
l’ABC del power pop tendente un flusso onirico contemporaneo del gruppo, più cristallino, è un titolo geniale. E anche
al punk) è anche la sua forza. con voce fortemente effettata verrebbe quasi da dire più con- il brano a seguire D’Io. In un
Se le Smalltown Tigers non (Tenue). Le distorsioni si aprono trollato e pacificato - poi, ecco, certo senso vengono in mente
pretenderanno di essere quello e si fanno ampie in direzione nu in realtà no, è un disco molto i Melvins e certe loro bizzarrie.
che non sono e si limiteranno a gaze (Annegare), con riferimenti heavy, non necessariamente Ma il sound sembra più sludge.
fare quello che già fanno (bene), ai ‘90 (Terza persona). Ci sono i scannato nelle voci, una cosa si- Mentre in M’Io i riff sono maturi
sarà un piacere ascoltarle anche My Vitriol e i Silversun Pickups mile ai Cave In di White Silence, riff zeppeliniani. E M’Accetta ha
in futuro (in auto a volume alto dei tempi migliori bilanciati col qualcosa che permetta alle fughe una specie di vocoder! Hanno
o dal vivo in set mordi e fuggi), concetto di emo etereo o emo strumentali di respirare. Un una carica corrosiva gli Zolle -
scomodando di nuovo i fantasmi gaze (ricordate i Pity Sex?). Una disco che sembra molto entusia- sono solo in due - che ti trita.
di un genere che, dicono, non consapevolezza compositiva sta, molto contento di esistere, e Soprattutto vanno ascoltati
esiste più. Nel frattempo, senza solida che crea una forma la felicità è una cosa molto con- e riascoltati, per capire certe
porci troppi problemi, godiamoci ben definita e (quasi) sempre tagiosa - anche nel post metal sfumature che al primo ascolto
questo Five Things. equilibrata. Vorticosi. apocalittico, insomma. possono sfuggire.
LUCA FRAZZI NICHOLAS DAVID ALTEA FRANCESCO FARABEGOLI CLAUDIO SORGE
70/100 78/100 69/100 78/100
ROCK THESE
AA.VV. ANCIENT RUINS
AREA PIRATA/SURFIN’ KI
Le due edizioni del Raw Rock’n’Roll Festival del 2017 e 2018 affidate a due tra i migliori gruppi di punk cantato in italiano (cosa
hanno fatto coagulare di nuovo la scena romana. I promotori complicata, peraltro) come Alieni e Ferox. Molti gli inediti tra i
Lorenzo Canevacci (ex Bloody Riot ora nei Wendy?!) e Simone 14 pezzi, dall’ottimo power pop punk di Alex Dissuader che ci fa
Lucciola dei Blood ’77 si sono dannati l’anima per realizzare un scendere una lacrimuccia al ricordo di Pete Shelley, al r’n’r senza
bel vestitino vinilico affinché non rimanesse solo un ricordo tempo dei Wendy?!, dal post garage devoluto dei Plutonium Baby,
annebbiato dai fumi dell’alcol. Alla stampa hanno pensato due al punk rock muscolare dei Blood ’77 e alla melodia arrembante dei
belle etichette toscane, confezionando quello che può essere Queen Kong. Di fianco ai vecchi e gloriosi Taxi (pre Giuda) e allo
considerato il seguito della seminale (non l’avrei mai detto ma ho psychobilly dei Cyclone, sgomitano le nuove leve col testosterone a
scritto proprio seminale) compilation First Italian Punk Contest, mille tipo Tigers In Furs e Mad Rollers col loro pub rock in denim;
pubblicata dalla Hate nel 1998. L’unica differenza è che in questi senza dimenticare il punk granitico degli Human Race e lo street
solchi ci sono solo vecchi e giovani pischelli di Mamma Roma. r’n’r dal respiro internazionale degli Idol Lips. L’ultima lacrima
L’iconica copertina dada pop di Paulette Du dei Plutonium Baby ce la fa scendere Third Age Lobotomy dei Beats Me cantata da
e Alex Vargiu (Bloody Riot, Bingo, Dissuaders), con una stentorea Umberto “Il Guru” D’Agostino, che ci ha lasciato troppo presto.
Anna Magnani che porta al guinzaglio un porco tra la monnezza MANUEL GRAZIANI
della città eterna, è fin troppo chiara. Apertura e chiusura sono 82/100
RUMOREMAG.COM | 85
TREECOLORE IN BREVE APRILE 2020
Da Brescia “Abbiamo
a Manche- provato a
ster, per suonare
avvicinarsi r’n’r a velo-
anche fisi- cità punk”,
camente a così m’ha
quel sound detto il can-
tutto bri- tante del
tannico – ma anche con un oc- gruppo di Seremban, costa occi-
chio alla provincia indie ameri- dentale della Malesia. Be’, non
cana – che è il linguaggio usato c’è ombra di parodia o scim-
da Julia Bardo per raccontare miottamento in questi quattro
le emozioni contrastanti di una pezzi che ci riportano al blues
CHRISTINE
giovane donna, di una giovane noise punk dei ’90 di scuola
artista sensibile e talentuosa di Crypt e In The Red, con Witches
cui se continua così potremo si- Gaze e Miracle Plan a foderare
Già Gone con Charli XCX l’anno scorso, Nei sei Dalla rivi-
aveva detto di un talento pop potenzial- brani del sitazione di
mente debordante. Oggi Héloïse Letis- suo nuovo uno space/
sier si prende tutto con un’opera in sei EP, il trevi- prog hard
atti, in cui la musica (scintillante di vita) giano Dario rock i ca-
è solo uno dei motori. Colonna sonora Tronchin - liforniani
di un mini film girato da Colin Solal già all’opera Fever sono
Cardo al Palais Garnier, in cui la nostra per etichet- ora passati
eroina danza con un fauno fra i tetti di te come la britannica Different a un glam rock tra vintage e
Parigi, tuffandosi poi in un’epifania vampiresca. Il fantasma Circles – affina l’arte del chiaro- novità che fa largo uso di synth,
dell’Opera, i coriandoli di Baz Luhrmann, la coralità anni 70 di scuro e di uno stile che attinge ritmi r’n’r alla Marc Bolan,
Bob Fosse, ma anche Leos Carax e Abel Ferrara, in una giostra da bass e techno diventando effetti space analogici e di un
travolgente. Lo struggimento di Dante che idealizza la figura di sempre più personale. Dal beat organo Hammond grooving.
Beatrice esplode nel meraviglioso abbraccio fetish di Caroline obliquo della title track, con le La loro angolazione non è alla
Polachek, amazzone e Virgilio nell’incanto perverso della title sue voci aliene, ai suoni abra- Lemon Twigs, cioè pop, ma
track. L’amore ai tempi della peste. Oltre, solo l’Olimpo. sivi di Cut, mentre Swamped più zeppeliniana. Il risultato?
MAURO FENOGLIO trasforma mirabilmente la sua Brillante, per non dire quasi…
85/100 tensione in un crescendo trance. stupefacente.
GIORGIO VALLETTA CLAUDIO SORGE
83/100 80/100
ACRIMONY
STONER HYMNS
sono una poderosa macchina da guerra licenza dell’album verrà poi rilevata nel
che combina il classico rifferama doom 1997 dalla Peaceville. Qualche paragone
anni 70 dei Black Sabbath con la visione viene fatto (ancora) in favore dei Kyuss
metal astrale degli Hawkwind e un – dei british Kyuss, si dice – ma Mead,
pachidermico tocco acid fuzz rock alla sebbene si dica onorato, puntualizza
Blue Cheer, con un’evidente ipnotica che i Kyuss sono più classic rock USA
angolazione stoner, alimentata da un rispetto a loro. ”Noi siamo una sorta
uso massiccio di cannabis ad allargarne/ di shamanic mushroom metal band.
deformarne la già potente visione, Cerchiamo di portare una vibrazione
maturata anche ai primi rave, ai quali Hawkwind/Motörhead più “sporca”. Nel
gli Acrimony partecipano tra il ‘91 e il 2001 la band si scioglie e ciascuno dei
‘92. La band si forma a Swansea, Galles, componenti prenderà strade differenti.
nel 1990, con Dorrian Walters (voce), Nel 2008 Darren, Dorrian, Stu e Mead
Stu O’Hara (chitarra), Matthew Davis rispolverano le loro armi acid stoner
(chitarra), Paul Bidmead (basso) e per formare a Swansea i Sigiriya, che
Darren Ikey (batteria). Quando suonano è riprendono vecchie tematiche esoteriche
impossibile arrestare la loro incontenibile celtiche in un nuovo progetto che, a
ACRIMONY energia espansiva. Paul Bidmead questo punto, suona come una evoluzione
CHRONICLES OF WODE - BOX spiegherà che è la cannabis il motore degli Acrimony. Dei quali sul finire del
BURNING WORLD
di tutto. “Come un altro strumento, dà 2019 viene infine pubblicato un box con i
un feeling extra alla nostra vibrazione”. due dischi incisi in carriera, più un terzo,
Per l’intero decennio dei 90 gli Acrimony
Per una serie di motivi anche casuali, il Bong On Live On! con inediti, demo e
hanno rappresentato un baluardo dello loro primo album Hymns To The Stone live. Il box si chiama The Chronicles of
stoner inglese. L’alter ego dei Kyuss. (1994) esce per l’etichetta Godhead, Wode, dove Wode è un pianeta parallelo
Anche se questa non è una definizione emanazione dell’italiana Flying. Mentre alla Terra attraverso il quale i Celti hanno
completamente corretta. La band può il secondo Tumuli Shomaroom non portato la Pietra e il Riff. Parallelamente,
essere considerata l’erede di antiche riuscirà a vedere la luce per via della crisi gli antichi spiriti “lisergici” dei celti
tradizioni celtiche, i cui riti sciamanici che travolgerà l’etichetta napoletana. continuano a vivere oggi nei Sigiriya.
hanno più di una connessione con l’uso Con un brano come Motherlug, una vera 83/100 DISCO
di funghi allucinogeni. Da un punto di tempesta rituale cosmic stoner, Tumuli 81/100 EXTRA
vista puramente musicale, gli Acrimony è l’apice creativo degli Acrimony. La
DI CLAUDIO SORGE
90 | RUMOREMAG.COM
RETROPOLIS APRILE 2020
Non solo Yello, ma una scena Come ideale antipasto all’immi- Uscito autoprodotto in vinile Formatisi a Billings, nel Mon-
vivissima di alieni fra new wave, nente uscita di ChangesNow- nel 1997, e ristampato in CD tana, nel 1964, i Frantics sono
pop sintetico, primi segnali tech- Bowie (album che documenta da Rykodisc l’anno seguente, il stati per anni il segreto meglio
no/house, esotismi e avanguar- una session acustica realizzata primo album di Gordon Zacha- nascosto della psichedelia
dia. L’effetto, ascoltando queste nel 1996 per la BBC), è uscito da rias è uno di quei dischi usciti americana. Fino a che nel 2018,
17 tracce di Experimental & poco questo EP di rarità e ine- forse al momento sbagliato, e esattamente 50 anni dopo, è
Electronic Music From Switzer- diti. Ad aprirlo nella versione diventati nel tempo dei mini stato pubblicato il loro primo
land datate 1981/1993, è simile a digitale è proprio la versione di classici per pochi devoti. Suo- album, inciso nel 1968 e mai
quello che deve aver provato uno The Man Who Sold The World nato, cantato e registrato in uscito. I Frantics erano una
straniero ascoltando Mutazione, registrata in quell’occasione, proprio e in vari modi, dal via originale e misterica alla
dedicata all’Italia dalla Strut sostituita invece nel formato quattro tracce a cassette fino garage/psichedelia USA. Le
nel 2013: quello di affacciarsi fisico da Fun (Clownboy Mix), al computer, segue una via loro canzoni, inni di protesta e
su un mondo segreto, creativo, brano curiosamente nato come personale rispetto al suono e ricordi di vecchie leggende folk
autosufficiente, sviluppatosi versione di Fame per il tour di all’estetica indie dominanti, americane, potevano riferirsi
fuori dalle mappe musicali Earthling prima di divenire preferendo le imperfezioni e i a band come Amboy Dukes, o
note, quando i primi strumenti qualcosa di ancor più scuro. salti stilistici, unendo distor- Litter quando si esaltavano in
elettronici entrano in gioco sul Sempre da quel periodo arriva- sione e sintetizzatori, suoni certe ballate acide e visionarie.
serio. Cose mai sentite dunque, no le rivisitazioni del periodo d’ambiente e beta casalinghi, Kim Sherman e Dennis Devlin
da gente che per la maggior Tin Machine (ad esempio la cantautorato lo-fi e strania- erano i due principali compo-
parte ha all’attivo qualche singo- rarefatta versione di I Can’t mento psichedelico, gentilezza sitori, influenzati dalla british
lo e un album, o giù di lì. Si entra Read), del magistrale Station e desolazione di fondo. Come invasion (Yardbirds) ma con un
con una Untitled di Andreas To Station – l’aggiornamento in un tassello mancante del cata- vasto repertorio folk rock alle
Hofer da trasformare immedia- modalità jam di Stay – e l’inedi- logo Elephant Six, introspet- spalle; e, in brani come Relax
tamente nel miglior beat hip hop ta Nuts, “scarto” drum’n’bass a tivo e poco interessato a cosa Your Mind, da un uso naïf di
dell’anno, il resto sorpresa. dire il vero non irresistibile. succede fuori dalla finestra. droghe artificiali.
ANDREA POMINI GIORGIO VALLETTA ANDREA POMINI CLAUDIO SORGE
82/100 DISCO 71/100 DISCO 69/100 DISCO 83/100 DISCHI
ZERO EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA
RUMOREMAG.COM | 91
RETROPOLIS APRILE 2020
C’è chi considera il terzo disco Da tempo fuori catalogo, questa A metà degli anni 60 in Inghilter- Le vastità musicali rock anni 70
dei Gorilla come il loro punto compilation del 1976 raggrup- ra, tra i giovani bianchi cresciuti sono a tutt’oggi territori di caccia
di perfezione. Forse non è così. pa il meglio della produzione con il r’n’r, scoppia una sorta per giovani formazioni che, come
Il loro esordio, seppur ancora della band risalente al periodo di febbre per il blues originale nel caso dei Lycantropi, traggono
grezzo e non perfettamente 1970/75. Otto brani in ordine americano. John Mayall e Alexis linfa vitale per ricreare qualcosa
definito, fu la vera esplosione. cronologico, di cui uno (You Korner sono i diffusori di questo di inedito e di fresco. Parliamo
Eppure Rock Our Souls, uscito Shouldn’t Do That) dal vivo, per nuovo purismo, trasmettendo di una band dal tocco dolce,
originariamente nel 2007, è mostrare i gioielli più scintil- questa passione a una nuova armonico, che pur ispirandosi a
una gemma di genere. Una lanti dello space rock di Dave generazione di musicisti. Una fonti diverse, dalla vocalità per-
sintesi perfetta tra il rock di Brock e soci: e la selezione delle miriade di band esaltano il fetta folk rock dei Mamas And
Detroit (su tutti gli Up!) e l’a- tracce è vincente, come l’apprez- blues come la loro stella polare: The Papas al rock’n’roll occulto
cid blues ipersonico dei Blue zamento del pubblico mostrò Fleetwood Mac, Savoy Brown, dei Blue Öyster Cult, con sfu-
Cheer e il ground hard rock dei già all’epoca (era uno degli LP Chicken Shack, Ten Years After. mature noir che fanno pensare
Grand Funk Railroad. Un disco da avere in casa). In alcune Come questi, i Levee Camp ai Coven, riesce a creare nuove
insieme viscerale, magmatico e canzoni sentiamo anche il basso Moan di Brackell sono giovani canzoni che hanno questa sottile
nevrastenico, calmato solo da di Lemmy nella sua vita pre ed entusiasti. Il loro blues è un vena malinconica scandinava
alcuni passaggi di doom Sabba- Motörhead – per buona pesa. po’ scolastico, ma animato da che le rende uniche. Rispetto al
thiano. Un gruppo che dall’In- Tutto è stato, come da manuale, una passione ingenua e feroce. primo omonimo album (2017),
ghilterra riuscì ad imporsi nel rimasterizzato presso gli studi di Questo è un album che editarono Spirituosa (2019) sembra più a
periodo post stoner, quello che Abbey Road dai nastri originali privatamente nel 1969: da Skip fuoco e dark: ci sono brani come
stava meravigliosamente sfo- appartenuti alla United Artists. James e Muddy Waters a forme Wild Flower che sintetizzano al
ciando nel ritorno dell’Heavy Bello il lavoro dell’etichetta, che più rurali di country blues, è un meglio questa armonia folk nor-
Psych. Da riscoprire assoluta- correda il disco del poster origi- gioiello di purezza british blues dica con rock di San Francisco e
mente. nale allegato alla prima stampa. che merita di ritornare alla luce. gentili riff heavy.
MARIO RUGGERI ANDREA VALENTINI CLAUDIO SORGE CLAUDIO SORGE
88/100 DISCO 75/100 DISCO 80/100 DISCO 79-80/100 DISCO
ZERO EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA 79-80/100 EXTRA
DOMESTIC
EXILE
MENTAL EXPERIENCE/GUERNSSEN STEVE PICCOLO
Domestic Exile, a voler ben vedere, qualche parentela coeva ce l’ha, di rumore e dissonanze. Che racconta paradossi e alienazioni
soprattutto dall’altro lato dell’Atlantico: la rilettura art brut del trasfigurando la contraddittoria quotidianità dell’autore (analista
classico Motown Money, opera dei Flying Lizards, certo stortissimo informatico a Wall Street di giorno, frequentatore di spazi d’arte e
art punk autoprodotto su cassetta, o ancora gli Young Marble Giants circuiti avant – nonché bassista dei Lizards - la notte) in quella che
e il loro spinoff The Gist. Eppure l’esordio solista di Steve Piccolo, qualcuno ha definito la versione lo-fi di Music For A New Society
in libera uscita dai Lounge Lizards un anno dopo l’esordio su disco di John Cale. Una definizione troppo bella per non farla nostra,
del loro fake jazz d’avanguardia, è senza dubbio un pezzo unico, un ma l’esilio domestico di Steve Piccolo è molto di più: una lezione di
oggetto non identificato che fa storia a sé. Ristampata per la prima minimalismo applicata a varie ipotesi alternative di pop obliquo, che
volta – e per la prima volta anche in CD – dai tempi dell’uscita genera formidabili canzoni tascabili come quella I Don’t Want To
sulla nostrana Materiali Sonori (era il 1982, le vicissitudini che Join A Cult che per poco non inciderà Debbie Harry, o una Young
portarono il disco nel nostro paese le racconta l’autore nel ricco And Ambitious tutta nervosismi punk e sardonici flussi di coscienza
booklet), questa collezione di polaroid urbane, approntata dal che raccontano lo yuppismo con il distacco di un entomologo.
musicista newyorchese – voce, basso e chitarre sbilenche – con ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
l’aiuto del bandmate Evan Lurie (tastiere cheap) e di G. Lindahl 85/100 DISCO
(synth autocostruito), è un prontuario di miniature pop screziate ZERO EXTRA
92 | RUMOREMAG.COM
SUONA ANCORA
IL MEGLIO
DEI MESI PASSATI
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che per ognuna delle due cassette abbiamo dovuto influenzare la mia estetica. I Dead Can Dance arrivarono
risuonare i brani, avevamo solo un registratore e non leggermente dopo, nel 1984, e avevano un’immagine un
c'era modo di copiare la stessa cassetta. Dopodiché po' diversa dalla nostra. Ma capisco quello che intendi.
siamo tornati a casa e abbiamo aspettato le risposte. Penso che a plasmare l'immaginario dell'etichetta siano
Entrambe furono positive. Non ci rendemmo neanche state soprattutto le copertine di Vaughan Oliver e Nigel
conto di quanto fossimo fortunati, perché eravamo Grierson. La nostra caratteristica principale era quella
totalmente incoscienti. Non avevamo idea di quanto di fare una musica introspettiva, in un periodo in cui
fosse difficile far parte di un’etichetta. All’epoca 4AD la musica consisteva nell'urlare: 'me me me'. Eravamo
era famosa per i Bauhaus e i Birthday Party. Ma poi veramente molto timidi, insicuri e disinteressati al
c'erano cose interessantissime come i Dif Juz e Matt successo. Non volevamo apparire sulle copertine, ma a
Johnson, il futuro The The. In quel periodo pubblicò parte questo l'artwork e l'idea di come la band avrebbe
il bellissimo Burning Blue Soul, ma faceva già parte dovuto presentarsi non fu nostra. Noi fornimmo solo
dell'etichetta dal ’79. Fu proprio ascoltando le sue cose qualche input, sulla base di quello che ci mostravano. Il
che pensammo a quanto ci sarebbe piaciuto avere un motivo per cui ad un certo punto, ai tempi di Heaven Or
contratto con 4AD”. Las Vegas, decidemmo di non affidarci più a Vaughan,
era che l'etichetta stava diventando più importante
Peraltro voi siete stati una delle band che ha delle band. La sua identità ormai era troppo definita.
plasmato l’estetica 4AD per tutti gli anni 80. Se noi avessimo rifiutato un artwork che ci veniva
Forse insieme ai Dead Can Dance ne siete stati la proposto, sarebbe finito sulla copertina di un disco dei
band simbolo. Lush o dei Modern English (come in effetti accadde).
“In realtà penso che sia stata l'industria musicale a Questo succedeva a ogni band e a me non piaceva, avrei
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RETROPOLIS COCTEAU TWINS TESTO DI DIEGO BALL ANI
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RETROPOLIS COCTEAU TWINS TESTO DI DIEGO BALL ANI
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che succede quando ascolti le altre persone. In quanto in tour era veramente una sfida. Se le persone intorno a
giovani artisti avevamo l'ambizione di piacere agli altri noi ci avessero dato la possibilità di prenderci sei mesi di
ma volevamo anche crescere, altrimenti non ci saremmo pausa forse la storia sarebbe andata diversamente, ma
sentiti una vera band. Da parte della 4AD c'era invece ci sentivamo schiacciati. A quel punto non riuscivo più
una grande pressione per avere una hit. Volevano
arrivare alle charts, a Top Of The Pops. Ma io non mi
sentivo capace di dare loro una cosa del genere”.
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RETROPOLIS COCTEAU TWINS TESTO DI DIEGO BALL ANI
a fare musica che mi ispirasse, che fosse e utile per me. “Sì, ci hanno fatto un po’ di proposte, ma avrebbe avuto
Come dicevo prima, c'erano troppe persone coinvolte senso se tutti quanti fossimo stati d'accordo. Qualche
e la musica dei Cocteau Twins iniziava ad allontanarsi anno fa mi sarebbe piaciuto, ma Liz non poteva. Vedi,
troppo dalla mia visione”. a 19 anni facevo musica, la producevo e mi sentivo
completamente in controllo del progetto. Un progetto
Inoltre il mondo della musica stava cambiando... che ha avuto un buon successo ma la cui fine è stata
“Certo, la gente stava iniziando a fare musica con i un disastro, causando molta angoscia a me e agli altri.
computer. Tutti i dischi dei Cocteau Twins sono stati Credo di non averla mai superata quell'angoscia, e non
fatti senza utilizzarli. Questa è una cosa che ci tengo ho molta voglia di rimettermi in quella posizione”.
a dire ai giovani. Registravamo tutto su nastro e
non c'era alcun cut’n’paste o roba del genere. Oggi il Da quando i Cocteau Twins si sono sciolti hai
tutto è diventato più democratico, perché è più facile fondato Bella Union, pubblicato degli album
fare musica e registrarla, ma la sfida tecnologica di solisti e a nome Violet Indiana, realizzato
realizzare dischi come Garlands o Victorialand era colonne sonore, partecipato a vari progetti in
immensa. Quello che utilizzavo per produrre quei qualità di musicista e produttore. Adesso hai
suoni non era mai esistito prima. Ora puoi scaricartele qualcosa in programma?
tranquillamente sullo smartphone. C'è qualcosa di “Sono circa tre anni che non pubblico nulla. Ho diverse
arcano in quella antica sapienza tecnologica che ancora cose pronte ma non ho tutta questa urgenza. Negli
adesso mi capita di applicare. Era come aver appreso ultimi anni ho dedicato meno tempo alla musica.
le regole di un mondo che a un certo punto smise di Preferisco passare il tempo con i miei figli o fare altre
esistere. Nel passaggio qualcosa si è perso e ora la gente cose creative, tipo fotografare. Abito in campagna e
ricomincia ad apprezzare i vinili. Non necessariamente non vedo molto spesso persone dell'industria musicale.
perché suonino meglio, ma perché offrono un'esperienza Sì, ogni tanto faccio dei remix o suono la chitarre
differente”. in questo o quel disco. Ma non ho più l'esigenza di
vendermi come facevo un tempo. Ero felice di farlo a
So che nel 2012 arrivaste quasi alla reunion, 19 anni perché ero un giovane artista che cercava di
sul palco del Coachella. Vi è stato chiesto altre piacere alla gente. Ma a questo punto non ne sento più
volte di rimettere insieme i Cocteu Twins? la necessità”.
GARLANDS
VICTORIALAND
4AD COCTEAU TWINS
In termini di consistenza e grana sonora, Garlands e Victorialand Over Heels e Treasure il gruppo codificò i tratti estetici del dream
rappresentano i due estremi della produzione del gruppo. All’alba pop. Un caos calmo e impalpabile, che unito a un canto appena
degli anni 80, i Cocteau Twins emergevano dalle nebbie del post intellegibile dai tratti sovrumani abbatteva il confine fra sogno e
punk con una personalità già ben definita, ma ancora con i piedi realtà. È il sound che arriverà pieno compimento con Victorialand,
ben piantati nel goth rock. A pochi giorni dalla firma del contratto, l’album che Guthrie e la Fraser incisero nel 1985. Approfittando
Ivo Watts-Russell li portava in studio per catturare l’urgenza di dell’assenza di Raymonde (impegnato con This Mortal Coil) i due
un sound diviso fra oscura abrasività ed eleganza vittoriana. Il si ritirarono in studio, con una chitarra acustica, una montagna di
timbro mesmerico di Liz Fraser (già straordinario ma ancora effetti e gli sporadici interventi di Richard Thomas dei Dif Juz. Era a
legato agli stilemi dark punk fissati da Siouxsie Sioux), i flussi questo punto che i Cocteau Twins abbandonavano definitivamente
chitarristici di Robin Guthrie e il basso profondo di Will Heggie l’universo rock per abbracciare un afflato ambientale e naturalista
erano sufficienti a catturare l’attenzione di John Peel e a procurare in cui folate acustiche e voci celesti si impastavano con tocchi jazzy
al gruppo classici come Wax And Wane. A tratti si intravedevano di sax e tablas, raggiungendo luoghi inesplorati e aggiungendo alla
scampoli di un’alchimia che di lì a breve avrebbe portato a risultati tavolozza del pop sfumature sconosciute.
di straordinaria intensità. Passarono tre anni, Will Heggie venne 78-88/100 DISCO
rimpiazzato da Simon Raymonde e con due album come Head ZERO EXTRA
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FONDATION BEYELER
26. 1. – 17. 5. 2020
RIEHEN / BASILEA
CHE FINE HAI FATTO? PAOLO “GEP” CUCCO
“Mi trasferii da Biella a Torino a 19 anni “Ma già coi Mau Mau quello che preferivo
per studiare cinema all’università e perché erano i progetti speciali. La preparazione dello
avevo conosciuto Marco Baccino, con cui show mi è sempre piaciuta, mentre i tour alla
fondai i Jeremy’s Joke; era un momento di lunga li pativo, erano ripetitivi, stimolavano
gran fermento musicale in città, tutto ruotava poco la mia creatività. Tant’è che già durante
intorno alla scena indipendente. Firmammo l’ultimo periodo con Meg ho aperto una
con un’etichetta, ci fecero incidere il disco NASCE COME BAT- piccola realtà che si occupava di video, e poi
con Pippo Monaro, che entrò nel gruppo, ma TERISTA A TORINO, nel 2008 una società che si chiama D-Wok e
dopo l’album e poche date ci sciogliemmo. La DOVE CON MARCO fa entertainment design. Così ho cominciato
fucina musicale del periodo era Giancarlo, BACCINO E PIPPO a dedicarmi solo a questo, anche perché sono
ai Murazzi. Il punto di svolta è stato fare MONARO FONDA pure diventato direttore creativo di Prodea
amicizia con Max Casacci, che conobbi I JEREMY’S JOKE, Group, che si occupa di eventi e ha sedi, oltre
nell’ambiente e che mi propose di sostituire E POI, INSIEME A che a Torino, a Dubai, Mosca, ecc. Dunque da
per alcune date all’estero il batterista degli MAURO GURLINO, una parte seguivo le regie e la creatività dei
Africa Unite. Da lì poi sono arrivati i Mau MAO E LA RIVO- grandi eventi, tipo l’opening del Dubai Water
LUZIONE. NEGLI
Mau. In seguito è nata l’amicizia con Mao e Canal, o l’inaugurazione della metro, ed eventi
ANNI FA PARTE DEI
l’idea di fondare una band di pop elettronico. in giro per il mondo, e intanto mi occupavo
MAU MAU E SUONA
Max ci produsse l’esordio, Sale, che uscì nel di entertainment design per gli spettacoli.
CON MANU CHAO,
’96 per Mescal/Virgin. Andai a vivere nella Tra cui l’opera lirica, che si è rivelata
MEG, MADASKI.
casa di piazza Vittorio di Josh Sanfelici, un particolarmente stimolante. Ho curato la
INTANTO SVILUPPA
covo di musicisti. Insieme abbiamo lavorato parte dei video design per i più grandi teatri al
LA PASSIONE PER I
ad alcune produzioni, e son tornato coi VIDEO, CHE LO HA
mondo, perché ho cominciato a lavorare con
suoi Mau Mau. Poi è venuto il periodo della PORTATO A DIVEN-
Davide Livermore, un altro torinese, uno dei
maturità, ho fatto un percorso di musica TARE DIRETTORE registi di lirica più noti del pianeta: Sidney,
elettronica e video (T:own) e ho lavorato CREATIVO DELLA due prime della Scala, Bol'šoj. Sono molto
con Meg: i tour del suo primo album hanno PRODEA. più creativo ora di quando facevo il musicista
impegnato il mio ultimo periodo da musicista, e ho lavorato anche per altri: ho curato la
fu Carlo Rossi a coinvolgermi. Nel ’95 ho regia e i contenuti del tour negli stadi di
conosciuto Irene e nel 2000 abbiamo avuto Tiziano Ferro, di Mengoni, di Cremonini, per
il nostro primo figlio Francesco: è stata la cui seguirò anche il nuovo tour. In quanto
svolta, ho incominciato a pensare a ‘cosa fare a sperimentazione abbiamo fatto di tutto.
da grandi’. Ho capito che o facevo il salto Intanto Ines, la nostra secondogenita, oggi
uscendo a mio nome, oppure fare il batterista ha 9 anni, Francesco 20 e io e Irene siamo
e lavorare sulle produzioni altrui diventava sempre insieme ”.
complicato”.
DI BARBARA SANTI
102 | RUMOREMAG.COM
GENTE SOL A (MA NON TROPPO) STORIA MINIMA DEI DISCHI DEFIL ATI
Piccolo esercizio di visualizzazione, non soltanto d’amore che contiene, come Please Make Love To Me,
sonora. Immaginate il buio più totale, nero. neanche due minuti di preghiera sensuale, doppiata
Sovrapponete il silenzio, nessun fruscio, nulla. dal minuto di At Last I Know (I Belong To You), il
Poi tracciate una piccola linea: quella è la voce significato di una vita che scivola nella confessione
di Patty Waters. Nata nel 1946 nell’Iowa rurale e parlata. Patty Waters che una sera torna a casa con
cresciuta ascoltando Billie Holiday, Patty Waters Miles Davis e lui, per una volta, parla e si comporta
si trasferisce a New York nei primi anni 60. Il suo con gentilezza. Patty Waters che va a vedere i film di
è un approccio semi professionale, ma si esibisce Antonioni, incrocia Lenny Bruce allo Swiss American
con frequenza nei jazz club. Una sera Albert Ayler Hotel e poi accetta un invito di Keith Jarrett. Patty
la sente e decide di segnalarla a Bernard Stollman, Waters che vede l’eroina spazzare via i migliori nomi
il proprietario della ESP-Disk, etichetta che abbina del jazz e che saprà subito del cadavere di Albert Ayler
free jazz a Fugs e Pearl Before Swine e che, nel 1965, ritrovato fra le acque dell’East River. Patty Waters
pubblicherà il suo esordio: Sings. Proprio lì c’è una che si ricorda di tutto questo e un giorno del 1970,
versione di 14 minuti di Black Is The Colour Of My a San Francisco, si mette al pianoforte e suona (di
True Love’s Hair. Il classico non è stravolto, ma nuovo) per 14 inarrivabili minuti. Touched By Rodin
“vissuto diversamente”, pulsa di un’interpretazione In A Paris Museum è uno dei momenti più alti che la
talmente aliena da diventare la pietra miliare del Musica abbia mai saputo regalarci. Un flusso di note
vocalismo femminile a venire. Non è Patty ma la tra il Bill Evans più Satie e l’ambient che saprà lenire
canzone a sembrare posseduta. Un anno dopo il nostro oggi. Ascoltatela e poi abbinatele Scene
pubblica College Tour, e lo stacco estetico dei suoi From A French Zoo di Tim Hecker e Daniel Lopatin,
primi piani in copertina viene descritto pressappoco da Instrumental Tourist, il nesso d’intensità vi
come “la ragazza della porta accanto che si tramuta apparirà lampante. Libretto con note di Byron Coley,
in una della famiglia Manson”. Nel 1969 si ritira Masaki Batoh dei Ghost e di Patty Waters stessa,
per crescere suo figlio e poi, a sorpresa, ricompare arricchito da alcune bellissime foto tra cui una in cui
discograficamente e dal vivo, nel 1996. You Thrill Patty è completamente nuda di fianco al suo stereo,
Me è una raccolta di inediti ed è, meravigliosamente, manifesto estetico perfetto (se è concesso che possa
Patty Waters al suo meglio. Non c’è la folgorante oggi stabilirlo un maschio) di dolce liberazione e
asperità di Sings e nemmeno la semplice classe conquista artistica femminile dell’epoca. La maggior
cristallina degli standard, ma una inarrivabile parte delle canzoni miracolosamente raccolte qui è
capacità di controllare, anzi quasi di sedare, tutta la stata scritta e provata all’Hollywood Studio Club di
dolcezza, ma anche il dolore, delle jazz ballads. Patty Los Angeles, dove per un po’ visse anche Marylin
Waters le rende ambient, eco di se stesse. For All You Monroe. In copertina Patti Waters chiude gli occhi
Know, Georgia e Lover Man: fuori le foglie autunnali e lascia che il vento le spettini i capelli. Raccoglie
di New York, Woody Allen e Diane Keaton in silenzio. il mondo e pensa che possa avere un sospiro jazz
Ogni canzone ha la trasparenza pura delle richieste differente. E quindi lo canta.
DI MAURIZIO BLATTO
RUMOREMAG.COM | 103
VISIONI SPECIALE BERLINALE 70
VOLEVO
FIRST COW RIZI – DAYS
REGIA DI KELLY
NASCONDERMI REGIA DI TSAI MING-
REGIA DI
REICHARDT LIANG
USA, 2019 GIORGIO DIRITTI TAIWAN, 2020
ITALIA, 2020
New York, 1995. Sono le 4 del mattino Adattamento per il piccolo schermo
nella redazione in allestimento di dell’omonimo romanzo di Stephen
quella che il mondo conoscerà di King, un autentico pageturner come
lì a poco come Fox News. Il feroce si dice in gergo, definita dallo stesso re
neopresidente Roger Ailes (già emi- del brivido al momento del lancio pro-
nenza grigia di certa destra del partito mozionale “una delle migliori trasposi-
repubblicano) urla le sue direttive zioni filmiche di un suo libro”, la serie
agli assonnati collaboratori: i media è scritta dal solidissimo Richard Price,
americani sono troppo equilibrati e già autore della celebrata The Night Of
liberal, bisogna parlare ai conservatori che non si sentono (e Clockers di Spike Lee fra gli altri).
rappresentati e rassicurarli con un flusso costante di paura La vicenda, incentrata – apparente-
e disgusto: “La gente non vuole essere informata, vuole mente – su un paradosso legale (come
sentirsi informata”. Fox dev'essere come lui in quel mo- può una persona trovarsi in due posti
mento: "the loudest voice in the room", la voce più gridata diversi e commettere un crimine orrendo) è anche una let-
della stanza. Sotto chili di trucco prostetico, Russell Crowe tura polemica nei confronti di un uso giustizialista e perse-
(Golden Globe come miglior attore in una miniserie) riesce cutorio dei media. Con un occhio rivolto al lato emozionale
a dare vivacità, possanza e il giusto grado di viscidume al dei vari protagonisti della vicenda, i cui trascorsi personali
suo personaggio debordante e definitivo. Un mix perfetto - soprattutto quelli più dolorosi - sono profondamente
di megalomania, paranoia e patetismo nella parabola iper- scandagliati, The Outsider, coerente con l’opera kinghiana,
bolica e molto americana di un potente cinico e ingordo che rispetta la caratterizzazione dei personaggi e maneggia con
infine muore in disgrazia, travolto da molteplici accuse di grande cura e intelligenza la materia stratificata originale, le
molestie sessuali e corruzione. Con lui Naomi Watts, Seth cui molteplici sfaccettature vanno dal crime, al legal-thriller
MacFarlane, Sienna Miller e, fra i registi dei sette episodi, e all’horror, in maniera equilibrata e accattivante, con altis-
Stephen Frears. simi livelli di suspense. E nel buio si nasconde l’indefinibile,
CLAUDIA BONADONNA tanto caro a King, sempre in agguato.
77/100 MARIANGELA SANSONE
84/100
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Musica
VISIONI ESPANSE
Cineobituary
PEREZ
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LETTURE APRILE 2020
FEDERICO FIUMANI
ROSSANO LO MELE NEOGRIGIO
SCRIVERE DI MUSICA LACERBA
UNA GUIDA PRATICA E INTIMA
MINIMUM FAX C'è tutto un mondo fra il nero e il bianco, fra il buio e
la luce: un mondo di sfumature di grigio, quello che il
Scrivere di musica? Per me è questo: giovane Federico Fiumani scandagliava nel 1983 con
domenica sera, il resto della famiglia decide Neogrigio, che oggi Lacerba ripropone in una bella
di andare a mangiare una pizza con degli edizione limitata, arricchita da un'interessante intervista
amici, ma tu non puoi perché devi ancora di Paolo Cesaretti e dal 7'' contenente una nuova versione
ascoltare il progetto solista del bassista degli dell'omonimo brano oltre che D’Improvviso e Dai Vetri,
Absolute Incompetent. Non sembra male, due delle 30 poesie presenti nel libro sonorizzate e
e domani si consegna, purtroppo rimani recitate. Poesie in cui le sfumature prendono corpo come
in casa. Un mestiere (?) che è un misto di foto in bianco e nero di una realtà osservata sempre attraverso un filtro:
piacere e sottile fatica, e che va quasi sempre vetri, distanze – fisiche, emotive, temporali -, schermi, si frappongono fra
in contrasto con il “mondo normale”. A il narratore e la scena, ma c'è un elemento che più di tutto crea l'effetto di
spiegarlo, molto meglio, è il Nostro Direttore. estraneità, ed è la giovinezza. L'età in cui si è ancora tanto concentrati su se
E lo fa con precisione, ma soprattutto con stessi, sulla propria crescita, sulle proprie emozioni, sul proprio rapporto
una dolcezza che traspare limpida e ricorda con il mondo piuttosto che sul mondo stesso, è il filtro che fa somigliare
bene (a tutti, soprattutto a noi) perché ci queste istantanee, come nota Cesaretti, a quadri di Hopper, “figure distanti,
siamo impegolati anni fa in questa “cosa”. anonime, in un'assenza di dimensione temporale”. In un profondo neogrigio.
Una Guida Pratica E Intima, verissimo. LETIZIA BOGNANNI
Intima perché la prima parte, più narrativa e 77/100
autobiografica, ha alcuni passaggi memorabili
(il mio preferito: il coinvolgimento del padre
nel meccanismo di consegna e “pesatura”
delle copie di "Rumore") e traccia con passo
da romanzo di formazione le linee del proprio
percorso formativo. Pratica perché davvero DEBBIE HARRY
non è possibile immaginare nulla di più FACE IT
efficace di “vuoi sul serio farlo? Allora devi HARPER COLLINS
assolutamente leggere questo libro”. Ogni
sezione è sottoscrivibile e illuminante: come E la piccola Angela Trimble, dopo qualche settimana,
scrivere una recensione, l’analisi dei live, diventa una love child, con il nome di Debbie. Da lei
il fatidico “sbobinamento” di un’intervista erompono caleidoscopici desideri e una sfrenata voglia
ben preparata, come proporsi a una testata di visitare e abitare il mondo intorno e fuori. Che vuol
giornalistica (carta e online). Accurate le dire, per una ragazza americana di talento, abbracciare
differenze tra vecchio mestiere e attualità New York come fosse respiro vitale. L’autobiografia di
mutata dal web, tra pezzo d’opinione e Debbie Harry viaggia come testimonianza viva di un
longform, su come gestire le news (anche intero microcosmo, nel quale fare infiniti incontri e
quelle fake) e come dosare le stroncature. Il costantemente cambiarsi, offrire e ricevere, distruggere e
tutto corredato da esempi di firme illustri, (ri)costruire. Incontreremo Debbie nelle sue peripezie di
straniere e nostrane, e da un’analisi storica giovane donna che s’imbatte in gente come Muhammad Alì o Timothy Leary e
del giornalismo musicale dalle origini all’oggi, via via evolvendosi come corista di un gruppo prog, cameriera per Miles Davis,
con bella inquadratura italiana. autista per i NewYork Dolls, coniglietta e protocantante punk fino all’incontro
A memoria un libro simile non c’era. E serviva. con Chris Stein e l’ascesa al successo dei Blondie. Il racconto, è fatale, perde
Anche perché, alla fine, il progetto solista intensità negli ultimi capitoli, ma è un atto di devozione per l’arte in ogni sua
del bassista degli Absolute Incompetent si è espressione: ne sono traccia i pregevoli inserti fotografici che inframezzano i
rivelato al di sopra delle aspettative. vari passaggi di vita, in particolare i ritratti realizzati dai fan di ogni epoca. A
Chi lo vuole recensire? celebrare un’icona vera.
MAURIZIO BLATTO FABIO STRIANI
80/100 77/100
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LETTURE APRILE 2020
GABRIELE MERLINI
NO MUSIC ON WEEKENDS
EFFEQU
Quando incontrò la prima volta Alex Chilton, Sono più di 8000 i chilometri che dividono Seattle
la 25enne Holly George-Warren gli vomitò da Torino, eppure in queste pagine Domenico Mungo
nel lavandino della sua casa di New Orleans. riesce nell'immane impresa di annullare questa enorme
“Essendo in confidenza con Lux Interior, distanza fisica, unendo idealmente la capitale del grunge
penso che Alex non se la prese”. Tra la fanatica e il capoluogo piemontese sotto le insegne sanguinanti
dei Big Star, allora giovane promessa del del punk e della lotta al sistema. La storia, si sa, la
giornalismo musicale americano (di cui è scrivono i vincitori, e allora l'autore di Il Suono Di Torino
diventata negli ultimi 30 anni una colonna) decide di dare voce ai Beautiful Losers che negli anni
e quel gentiluomo del sud “elegantemente della lotta operaia riempiono di furore anarcoide le grigie
devastato” nacque una sincera amicizia, che vie dalla città della Fiat, sinistro Moloch che si staglia con
avrebbe dovuto concretizzarsi in un libro a la sua ombra su tutto il racconto. Anni di occupazioni e concerti clandestini,
quattro mani sulle avventure on the road di radio libere e band seminali (Franti, Fluxus, Negazione), ma soprattutto
Chilton. Il protagonista aveva già pronto il di epifanie improvvise capaci di cambiare intere esistenze; come l'incontro
titolo: “Ho Dormito Con Charles Manson”. con la musica di un angelo tossico martoriato dalla fama, ansioso di trovare
Fantastico. Purtroppo il progetto non andò una via di fuga dal proprio violento male di vivere. Mungo in queste pagine
mai in porto per gli impegni e le lune storte cuce nella carne viva della storia italiana un patchwork pulsante di dolore e
dell'erratico Alex, fino a quando l'infarto nostalgia, fatto di passioni irrefrenabili, rock'n'roll e militanza estrema.
del 17 marzo 2010 chiuse definitivamente la STEFANO D'ELIA
questione. È quindi toccato a Holly raccontare 75/100
la storia di uno dei più grandi perdenti del
rock'n'roll, e che lavoro meraviglioso ha
fatto. Un Uomo Chiamato Distruzione,
uscito nel 2014 e ora finalmente pubblicato
in Italia nel prezioso catalogo Jimenez, è SAMUEL
tante cose insieme. Una biografia scritta COME RESPIRARE. DISCORSO SULLA MUSICA E LA SUA ANIMA
secondo i canoni del miglior giornalismo MONDADORI
anglosassone (precisione filologica, ricerca sul
campo, testimonianze di prima mano tratte Scritto insieme a Mauro Garofalo, è una lunga riflessione
da un centinaio di interviste con chiunque del nostro sulla musica, in bilico tra l’esperienza diretta
abbia avuto a che fare con Chilton oltre che, - prima, durante e senza Subsonica – e una sorta di
l'abbiamo già detto, la conoscenza diretta del saggio su di essa in base a questa. Pagine cui affida
soggetto), ma pure uno spaccato dell'industria considerazioni e memorie. Si passa dal racconto dei
musicale americana tra anni 60 e 80, una primi approcci al microfono, a un discorso sull’armonia
polaroid ingiallita eppure ancora vivida di e la melodia, alla prospettiva di un “orecchio armonico/
Memphis e di quella famiglia disfunzionale melodico”. Un viaggio all’interno di sé stesso e della
che era la Ardent, un lungo viaggio al termine musica, chiacchierando anche d’ambiente, di vita.
della notte (il racconto delle session del Comunque alla ricerca della sincerità. “Fare musica
terzo dei Big Star è un vortice di squallore e è un processo legato al concetto assoluto dell’essere.
romanticismo assoluti), e infine una lettera Il tentativo di essere veri”, dice. Con onestà, ripercorre le difficoltà che
d'amore di 400 pagine che tanti di noi si affrontano facendo il suo mestiere, e relative fasi, lui che è in quella di
avrebbero sognato scrivere. Se avete mai detto chi resiste, quando le nuove leve entrano in scena e fanno proseliti. In un
a vostro padre cosa pensate di Paint It Black, lavoro in cui bisogna sempre conservare il candore, l’istinto ha un ruolo
“come inside where it's ok”. Libro stupendo. importante. Ponendo l’accento sulle emozioni che la musica evoca, sul
CARLO BORDONE suo potere salvifico, nella consapevolezza che debba innanzitutto essere
95/100 indispensabile per chi la fa, che sia Come Respirare.
BARBARA SANTI
70/100
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LETTURE EXTRA APRILE 2020
ALICE DIACONO
IL NOSTRO DESIDERIO È SENZA NOME
BATTAGLIA
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P O S T E R- I D I A L E S S A N D R O B A R O N C I A N I E A L E S S A N D R O B E S S E LVA AV E R A M E
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A CURA DI
BANDALARGA ABITARE L A MUSICA S ERG IO MES S IN A
letto ri@sergio m essina . c om
ABITARE
LA MUSICA
“Scrivere di musica è come ballare musica è tutta una questione di africana, che è uno dei mondi da cui
di architettura”. Una frase spesso architettura. Inoltre molti brani ci viene questa mentalità musicale.
ripetuta ai giornalisti musicali musicali hanno la capacità di Se guardate la facciata di un palazzo
perfino da personaggi famosissimi trasportarci altrove, e in diversi (costruito diciamo prima del 1950),
come Zappa, anche se Internet dice casi delle esperienze musicali sono è composta esattamente allo stesso
che per primo l'ha inventata l'attore state descritte come viaggi mentali modo: le finestre tutte uguali così
e musicista Martin Mull. Di solito architettonici. I fan di Bach, la cui come i piani, magari alternati, il
viene utilizzata per sottolineare musica è spesso stata messa in portone nello stesso stile, con le
l'assurdità, l'impossibilità dello relazione con l'architettura del suo stesse proporzioni che si ripetono
scrivere di musica, che viene tempo, sanno di cosa parlo. Ma più o meno armoniosamente in tutta
messo in relazione con un'altra anche quelli di Brian Eno. la costruzione. La progettazione di
attività evidentemente delirante e una facciata, o di un pezzo house,
insensata: ballare di architettura. C'è un altra analogia piuttosto parte da un nucleo che si ripete per
Ho sempre trovato questa parte eclatante: ormai da oltre 30 anni tutto lo spazio/il tempo, con delle
meravigliosamente profonda, e esistono generi diversi di musica variazioni, dei vuoti simmetrici,
talmente ricca di spunti che non so fatta col computer da una o due delle parti ornamentali, funzionali
da dove iniziare. persone. Tanti generi diversi, che all'armonia - altro termine chiave di
a volte si detestano a vicenda, ambedue le discipline.
Cominciamo dal ballare, che come tutti basati sull'uso del PC per la
l'architettura ha a che fare con composizione, l'esecuzione e spesso Ma l'aspetto più simile delle
lo spazio, abitarlo e utilizzarlo anche il missaggio. Gran parte attività di musicista e architetto
come oggetto di espressione a delle applicazioni che si usano è che ambedue lavorano sullo
volte creativa. Spesso lo spazio per produrre musica si basano sul spazio in relazione al nostro corpo.
architettonico nel quale si balla principio della ripetizione: si crea un Uno spazio che le persone poi
caratterizza il tipo di ballo, a tal nucleo ritmico e armonico, talvolta abiteranno, trascorrendoci dentro
punto che alcuni generi hanno detto groove, che si ripete per del tempo. La musica ha l'abilità di
l'architettura adatta nel nome: tutto il pezzo con delle alterazioni, caratterizzare un luogo, e comporre
street (o urban) dance, ma anche l'arrangiamento appunto. Quindi musica (dalla dance alle sinfonie)
disco(teque) dance. Ogni luogo ha la spesso si parte da un giro, un nucleo, vuol dire rivestire lo spazio di chi
musica che si merita, e ascoltare la un loop con delle proporzioni ascolta per un determinato tempo.
canzone giusta nel posto sbagliato gradevoli, che si ripetono e sul quale E se l'ascoltatore si trova a proprio
o viceversa può essere straniante, si tesse la trama del brano, decorata agio in quello spazio per quel tempo
a volte anche troppo. È quello che di variazioni musicali, momenti di vorrà ripetere l'esperienza (da cui la
dico a chi obietta che la techno è pieno e vuoto, passaggi più subdoli magica funzione "repeat", che rende
sempre uguale: se stai seduto a o sospensioni della tensione ritmica, interattiva la ripetizione). Perché,
casa è vero. Vai a ballare, e prova che comunque rimane uguale per come sa benissimo chiunque la ami,
a sentire il luogo e la musica col tutta la traccia. Succede nella dance la musica si abita. Esattamente
corpo. Anche ascoltare la Pastorale (è uno dei modi di fare musica come l'architettura.
di Beethoven al Berghain o al emersi con l'adozione dei PC, negli
CBGBs sarebbe insensato: nella anni '80) ma anche nella musica
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