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Rimedi Omeopatici
Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche
Sulphur
DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Sulphur si ottiene dalla triturazione con alcool puro di cristalli di
zolfo ridotti in polvere, successivamente portati ad ebollizione, filtrati e sottoposti a
diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
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con fiamma azzurra e odore irritante, producendo il diossido di zolfo (SO2, meglio noto come
anidride solforosa).
Lo zolfo è abbastanza abbondante in natura (0,1%), dove esiste allo stato elementare (zolfo
nativo) nelle vicinanze di regioni vulcaniche, come ad esempio in Sicilia ed in Giappone, o in
giacimenti come quelli in Louisiana e Texas (USA), che sono tra i più vasti esistenti. Lo si trova
pure allo stato combinato, soprattutto come solfuro (es. pirite FeS2, galena PbS, blenda ZnS) e
come solfato (es. gesso CaSO4∙2H2O, barite BaSO4). Il caratteristico odore di uova marce è
dovuto al solfuro d’idrogeno (H2S, noto anche come acido solfidrico o idrogeno solforato),
rinvenibile in sorgenti minerali.
Lo zolfo ed i suoi composti trovano applicazione in molti processi industriali, di cui il più
importante è la produzione di acido solforico (H2SO4) per batterie elettriche e detergenti, ma
anche nella produzione di fertilizzanti, polvere da sparo, insetticidi e fungicidi (anticrittogamici),
disinfettanti, lassativi e nel processo di vulcanizzazione della gomma. Altri usi sono nelle teste
dei fiammiferi e nei fuochi d’artificio. I solfiti vengono usati per sbiancare la carta e come
conservanti nella frutta secca e nei vini (qui sottoforma di diossido di zolfo SO2, con la sigla
E220).
Oltre che in omeopatia, lo zolfo è molto utilizzato in naturopatia ed in cosmetica per le sue
riconosciute proprietà antinfiammatorie, astringenti e disintossicanti. Il sapone allo zolfo, ad
esempio, è un classico per i problemi della pelle grassa.
Ma il ruolo importante lo zolfo lo svolge nella vita animale e vegetale, dove diventa un
elemento indispensabile ed essenziale, in quanto responsabile della catalizzazione di reazioni
biochimiche cellulari ed extracellulari di fondamentale importanza biologica. Nell’organismo
umano, ove costituisce lo 0,25% della massa totale, è presente in tutte le cellule ed in
particolare in due amminoacidi proteinogenici, la cisteina e la metionina, e di conseguenza in
molte proteine. E’ contenuto nella cheratina, sostanza proteica necessaria per la salute ed il
benessere di pelle, unghie e capelli. Per questo motivo è denominato anche il “minerale della
bellezza”. Lo zolfo è contenuto anche nelle vitamine del gruppo B, quali tiamina (vitamina B1) e
biotina (vitamina B8). Nel fegato stimola la produzione della bile ed aiuta nell’attività di
disintossicazione. E’ presente nel tessuto connettivo (ad es. nelle articolazioni) e nell’insulina,
ormone prodotto dal pancreas per la regolazione del livello di glucosio nel sangue. E’
necessario per la corretta struttura ed attività biologica degli enzimi, particolari proteine aventi
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Gli alimenti più ricchi di zolfo sono uova (che ne hanno il più alto contenuto), legumi, cavoli,
gemme di grano, carne, pesce, molluschi bivalve, formaggio e latte.
Sulphur è uno dei principali policresti omeopatici. La sua diatesi è psorica ed è un rimedio
adatto a tutte le costituzioni, ma soprattutto a quella sulfurica. Il temperamento è
sanguigno.
Ma il vero punto debole di Sulphur è la pelle, che com’è noto è una delle principali vie di
eliminazione delle tossine ed alla quale arrivano, nello stato di intossicazione generale in cui si
trova il soggetto, tutti i rifiuti e le sostanze tossiche non eliminate altrove. La pelle pertanto si
presenta malsana, secca, rugosa, raggrinzita e dominata da varie affezioni con eruzioni ed
eczemi, oltre che da una sudorazione abbondante e fetida. L’odore sgradevole delle escrezioni
è una delle caratteristiche di Sulphur, riconducibile a tutti i composti solforati, quali il solfuro
d’idrogeno (H2S).
Considerato inoltre che lo zolfo brucia, anche Sulphur brucia, per cui il soggetto ha sensazioni
di bruciore sulla pelle e sulle mucose (bocca, intestino, ecc.), il sudore è bruciante (e
maleodorante), le secrezioni sono brucianti, ha vampate di calore, le piante dei piedi a letto
bruciano e questo è un altro sintomo caratteristico e peculiare del rimedio. Di giorno il
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soggetto diventa termicamente instabile, per cui una parte del corpo (testa) si fa calda ed
un’altra si fa fredda (mani e piedi).
In Sulphur sono frequenti le cosiddette alternanze morbose tra varie patologie, come tra quelle
cutanee, respiratorie, venose, muscolo-scheletriche o gastrointestinali, per cui ad esempio
eczema, asma, emorroidi, cefalea, reumatismo o diarrea si alternano tra di loro, nel senso che
scompare l’una e compare l’altra, in genere con una periodicità di 7 o 8 giorni.
E’ altresì presente una certa irregolarità dei sintomi, dovuta all’intossicazione ed alle improvvise
reazioni dell’organismo nel tentativo di ripristinare la corretta eliminazione delle tossine.
Pertanto ad esempio il soggetto sarà stitico o diarroico, anoressico o bulimico, mangerà molto
e digerirà tutto oppure mangerà poco e digerirà male, e così via. Si presenteranno cioè i
sintomi più contraddittori, per cui si può dire che «c’è tutto in Sulphur» e questo qualche volta
rende più difficile la sua prescrizione.
Il soggetto che richiede il rimedio può essere di due tipi: un magro ossigenoide o un grasso
pletorico, che corrispondono rispettivamente ai biotipi “sulfurico magro” e “sulfurico grasso”.
Dal punto di vista neurologico il soggetto Sulphur è per lo più pigro e disordinato, apatico e
trasandato, fino allo stato depressivo. A volte appare come un megalomane o preda di manie
religiose. Spesso soffre di vertigini e di cefalea nevralgica di tipo congestivo. Non sopporta il
calore, soprattutto quello all’interno di un ambiente chiuso. Ha sete intensa. Ha desiderio o
ripugnanza per alcune categorie di cibo, a seconda del loro contenuto di zolfo: in effetti poiché
è turbato il metabolismo dello zolfo, l’organismo non sa più trasformare e assimilare gli
alimenti solforati, ossia quelli ricchi di proteine, per i quali proverà un’avversione (es. carne e
latte), mentre al contrario sarà attirato da glucidi e lipidi che sono privi di zolfo (es. alimenti
zuccherati, grassi animali e vegetali).
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Il rimedio è utilizzato anche come “rivelatore dei sintomi”, quando ad una malattia non
corrisponde alcun rimedio ben definito, quando cioè i sintomi della malattia non sono ben
marcati: in tal caso Sulphur fa apparire qualche caratteristica che indica il rimedio da
somministrare.
E’ usato anche quando l’ammalato si trova nel cosiddetto “stato psorico”, cioè quando egli
dimostra scarsa reattività alla cura di un rimedio, seppure ben scelto e correttamente
somministrato: in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio di agire.
E’ altresì adoperato, dopo una malattia, per eliminare le tossine residue presenti nell’organismo
o quando il paziente tarda ad entrare nella fase di convalescenza.
Tutti i sintomi peggiorano al caldo umido, in un letto troppo caldo ma anche al clima troppo
freddo. Migliorano al caldo secco, all’aria aperta, con il sudore. La lateralità del rimedio è
generalmente sinistra.
I principali antidoti (ma che aiutano nelle terapie)sono Aconitum, Camphora, Chamomilla,
China, Mercurius solubilis, Pulsatilla, Rhus tox, Sepia, Thuja.
Il rimedio omeopatico Sulphur si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi
corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
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2) APP. DIGERENTE. Afte. Alito fetido e lingua con patina biancastra. Dispepsia di ogni genere.
Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Gonfiore
addominale. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Diarrea, specie
mattutina, alternata a stipsi. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
5) APP. URINARIO. Infezioni delle vie urinarie. Pollachiuria. Tenesmo vescicale. Ritenzione
urinaria.
7) SISTEMA NERVOSO. Apatia mentale. Lieve depressione ciclica. Tendenza a svegliarsi tardi al
mattino. Sonnolenza diurna spesso associata a insonnia notturna. Vertigini. Cefalea nevralgica
di tipo congestivo.
10) ORECCHIO. Otite con otorrea purulenta. Parotite. Prurito all’orecchio esterno.
Escoriazione dietro le orecchie.
11) OCCHIO. Oftalmie brucianti. Congiuntiviti e lacrimazione, legate anche allo stato
allergico. Prurito, solletico e bruciore alle palpebre. Orzaiolo.
DOSI
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In tutti i casi diluizione 7CH, 3 granuli o 5 gocce da una a tre volte al dì. In particolare nei casi di
malattie esantematiche e di parotite solo nella fase terminale della malattia.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza
sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
Commenti
STEFANIO dice
24 agosto 2017 a 17:45
Mi scusi la mia non conoscenza ma cosa intende per,( la cura omeopatica risolutiva deve essere
di terreno – ovvero di fondo e sistemica – ed in tal senso il soggetto Sulphur si mostrerà
particolarmente sensibile all’azione curativa del rimedio). Se un soggetto è sulphur il rimedio è
sulphur a prescindere so bene che la pelle è la maggiore espressione di eliminazione delle
tossine però così giovamento riguardo alla dermatite forse bisognerà aspettare un bel pò di
tempo e comunque tenere sotto controllo il prurito diventa difficile. Grazie comunque.
Rispondi
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STEFANIO dice
22 agosto 2017 a 21:28
Buona sera, può un soggetto Sulphur guarire da dermatite atopica con relativo prurito e altri
sintomi corrispondenti sotto elencati. L’omeopata ha detto che siccome Sulphur è il miglior
rimedio ripulitore in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine ed è l’eliminatore
“numero uno” che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel profondo per spingerli
all’esterno e soprattutto dalla pelle, mi ha detto che è difficile guarire dalla dermatite in quanto
l’eliminazione delle tossine avviene per lo più attraverso la pelle ed ha aggiunto che per
l’omeopatia la pelle è secondaria. Volevo possibilmente un suo parere.
Rispondi
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Egregio Stefanio, anche una pelle sana espelle le tossine, anzi probabilmente riesce a farlo
meglio, così come normalmente avviene. Il concetto è che qualsiasi problema cutaneo va
rispettato e non soppresso, proprio perché la pelle rappresenta un’importante via di
eliminazione di sostanze tossiche e prodotti del metabolismo. Pertanto, la cura
omeopatica risolutiva deve essere di terreno – ovvero di fondo e sistemica – ed in tal
senso il soggetto Sulphur si mostrerà particolarmente sensibile all’azione curativa del
rimedio. Cordiali saluti.
SUSANNA dice
17 agosto 2017 a 9:48
BUon giorno,
da quando sono entrata in menopausa la pelle è diventata l’organo bersaglio preferito. Già
prima avevo pruriti localizzati in alcune parti del corpo, ma ora la situazione è peggiorata. C’è
ipersensibilità spiccata, soprattutto delle mucose. Ho anche un sospetto herpes genitale
esterno (senza bolle ne croste ma solo arrossamento e fastidio).
SULPHUR mi può aiutare?
Grazie
Rispondi
Gentile Susanna, Sulphur è indubbiamente uno dei più importanti rimedi omeopatici ed è
il policresto più prescritto, per cui può essere impiegato per il trattamento di un gran
numero di affezioni e problematiche in cui si ritrovano i segni della sua patogenesi. È il
miglior rimedio ripulitore in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine ed è
l’eliminatore “numero uno” che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel profondo
per spingerli all’esterno. Sul piano più generale viene classicamente prescritto quando il
paziente presenta le caratteristiche costituzionali del rimedio, che si traducono nella
cosiddetta “sintomatologia psorica”, contraddistinta da una mancanza di reattività
all’aggressione patologica, associata a forte astenia, a predisposizione agli eczemi, ad
alternanza di disturbi vari che si spostano da un apparato all’altro e che vedono sempre la
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susanna dice
17 agosto 2017 a 23:18
Il ginecologo ha fatto pap test, pap test in loco per eventuale cellule anomale e ricerca
herpes e tampone: tutto negativo per fortuna.La zona è arrossata e pruriginosa, solo in un
punto della vulva destra. Conoscendomi, il mio stress al momento ha trovato in quel
punto il modo di esprimersi, visto che il colon irritabile al momento è abbastanza
tranquillo..insomma…mai un momento di benessere perchè così deve essere una persona
ansiosa e ipocondriaca….non so se mi sono spiegata…
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Gentile Susanna, fermo restando i contenuti della risposta precedente, il prurito intimo è
un disturbo abbastanza comune e, quando non è dovuto a cause patologiche, può essere
ascrivile a diversi fattori, quali ad esempio un’igiene intima sbagliata, un’alimentazione
squilibrata ricca di zuccheri, sale e grassi, l’utilizzo quotidiano di salva-slip, l’uso di
biancheria intima sintetica, l’abitudine ad un abbigliamento troppo aderente (jeans,
leggins, collant), ecc. È anche abbastanza ricorrente nelle donne in età di menopausa o in
età prossima ad essa od anche prima delle mestruazioni, a causa dei cambiamenti
ormonali. Non è neanche da sottovalutare il ruolo giocato dallo stress emotivo, come
ansie, paure, ecc. Relativamente ai fitoterapici, possono essere molto utili dei lavaggi locali
diluendo in acqua tiepida, sterilizzata previa bollitura, la tintura madre di Calendula o l’olio
essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), nelle opportune quantità (poche
gocce per l’olio essenziale), che hanno importanti proprietà antipruriginose, lenitive,
calmanti, disarrossanti, antisettiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, ecc. Oppure i lavaggi
esterni possono essere fatti con bicarbonato sciolto in acqua tiepida. Altresì validi possono
rivelarsi gli impacchi con gli infusi di Bardana o di Tarassaco o di Echinacea o di Centella
asiatica o di Consolida, od ancora, sempre in uso esterno, l’olio di Mandorle dolci o di
Borragine od anche una crema idratante a base di Avena o di Calendula. I rimedi
omeopatici per il prurito intimo sono numerosi e diversi per caratteristiche, tra cui, com’è
noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio
terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nella
sintomatologia e nelle sensazioni, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, e
quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. In caso di prurito
intimo ed anche vulvare, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati sono Ambra grisea,
Aurum sulphuratum, Caladium, Chininum sulphuricum, Ferula glauca, Grindelia,
Hamamelis, Kali bichromicum, Lac caninum, Lilium tigrinum, Platinum, Ruta, Tarentula,
Urtica urens, Zincum metallicum. In caso di prurito intimo ed anche vaginale i rimedi
omeopatici diventano Aurum muriaticum, Caladium, Graphites, Grindelia, Hydrocotyle
asiatica, Medorrhinum, Mentha piperita, Mitchella, Ruta. Resta comunque il consiglio di
rivolgersi ad un medico omeopata che saprà trovare la terapia giusta per lei,
contestualizzandola nel quadro clinico generale. Cordiali saluti.
Rita dice
20 luglio 2017 a 13:18
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Teresa dice
1 marzo 2017 a 19:43
Gentile dott
Mi è stato consigliato sulphur 6 lm dose unica e poi a seguire x 40 giorni sulphur 35k.
L’omeopata mi ha prescritto questa terapia xké non riesco a stare lontana dai dolci.ingrassano
in poco tempo di 7kg. Che ne pensa?
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